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TRISTE REaLTa’...
dIR. PROF. maRcELLO FEdERIcO
Viviamo in uno dei momenti di crisi economica tra i più gravi dal dopoguerra, con conseguenze pesantissime sul piano sociale e territoriale. Conoscete i dati sulla disoccupazione, e in particolare quelli drammatici sulla disoccupazione giovanile: molte imprese chiudono, si riducono i posti di lavoro e il reddito, si spende meno e altre imprese entrano in crisi perché i consumi calano in una spirale perversa; e così a questi dati si aggiungono quelli particolarmente gravi sul disagio sociale: le persone a rischio povertà o in condizioni di grave deprivazione materiale sono cresciute molto negli ultimi trequattro anni. Crescono dunque le disuguaglianze sociali: alcuni cittadini italiani vedono peggiorare le proprie condizioni di vita, le famiglie intaccano i risparmi di una vita, quando ci sono, per aiutare i più giovani; altri riescono, invece, in queste circostanze a difendere o anche a migliorare il proprio reddito, le proprie possibilità. Ma nelle difficoltà in cui ci troviamo non crescono solo le disuguaglianze tra i diversi gruppi sociali, crescono anche quelle tra i territori, tra le diverse regioni del Paese. Le regioni meridionali, tradizionalmente più deboli, soffrono di più. Non solo si allontanano ancor di più dalle regioni più sviluppate, ma al loro interno aumentano maggiormente le disuguaglianze perché ancor più forti sono la mancanza di occupazione, il disagio sociale e la povertà. La bussola da seguire deve essere proprio la
riduzione delle disuguaglianze sociali e territoriali. Bisogna rendersi conto che puntare a una maggiore coesione sociale e territoriale non è solo un obbligo di solidarietà nei riguardi dei cittadini italiani che stanno peggio e dei territori e delle regioni dove più è concentrato il disagio economico e sociale. E’ anche l’unica strada per uscire dalla crisi e per assicurare uno sviluppo solido a tutto il paese, e dunque anche ai gruppi e alle regioni che oggi stanno meglio. Certo, l’obbligo di solidarietà è importante, ed è tra i principi centrali della Costituzione della nostra Repubblica, che indica come obiettivo per lo Stato quello di rimuovere gli ostacoli economici e sociali che limitano di fatto l’uguaglianza dei cittadini e, quello di promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale. Solidarietà non può però voler dire assistenzialismo a favore dei gruppi sociali e delle regioni più deboli. Anzi, si può notare che i nostri guai sono cominciati negli scorsi decenni proprio quando l’obiettivo di ridurre le disuguaglianze sociali e territoriali si è tradotto soprattutto in assistenzialismo a carico delle casse dello stato. Da qui la crescita del deficit e del debito che ora ci condizionano così fortemente. Oggi combattere le disuguaglianze come strumento di sviluppo vuol dire combattere aree di rendita grandi e piccole che si annidano nello stato ma anche nel mercato. Non possiamo permetterci forestali che non piantano un albero o lavoratori autonomi che vendono servizi alle famiglie e il cui reddito resta sconosciuto al fisco – e tanti altri esempi si potrebbero fare. Ciò che è decisivo è la capacità della politica di non giocare solo per se stessa, di non chiudersi nel perseguimento dei propri interessi elettorali a breve. Non si chiede certo che le forze politiche rinuncino alla loro identità e alla loro competizione fra loro, ma che antepongano gli interessi del Paese, oggi veramente a rischio, a quelli di parte.
SCIPPATI La chiusura dell’ASL di Vallo della Lucania, nonché quella dell’Ospedale Civile di Agropoli e del Tribunale di Sala Consilina, tasselli di uno stesso malvagio mosaico - a cui certamente ne seguiranno altri – sanciscono l’inizio della morte di un territorio, di un popolo sano, onesto e rispettoso delle regole. • SERvIZIO a Pagg. 6-7
caSTELLaBaTE
Entusiasmo popolare per il 25° dell’Associazione Marinai d’Italia e per la ricorrenza del 70° dall’affondamento del sommergibile Velella Grande serata di musica con la “Cilento Wind Orchestra”, in piazza “Lucia” a S. Maria di Castellabate per dare inizio alla tre giorni di festeggiamenti dei Marinai d’Italia. Un corteo su corso Matarazzo di tutte le associazioni A.N.M.I. Marinai d’Italia in concedo per concludersi nella gremita ed imbandierata piazza del Municipio, dove dal palco si sono avvicendate le massime autorità militari e civili dopo il saluto del sindaco Costabile Spinelli. L’Associazione Marinai d’Italia festeggia quest’anno il venticinquennale della fondazione, con un programma ampio di appuntamenti, che si concluderanno domenica. Per dare il giusto risalto ai tre giorni della Marina, il Comune di Castellabate in concerto con le Poste Italiane, ha predisposto in piazza Lucia un Servizio di Annullo Filatelico Speciale per onorare l’evento marinaresco. Nella seconda giornata l’appuntamento è stato al Ca• SEgUE a Pag. 2
gaSTRONOmIa
L’Osteria di Castelnuovo Cilento: il punto d’equilibrio tra la frenesia e la lentezza
• SERvIZIO a Pag. 10
agROPOLI caSTELLaBaTE
agROPOLI caPITaLE dELLa cULTURa
SaSSaNO
SETTEMBRE CULTURALE: AD MAIORA!
caPaccIO
Nel momento in cui scrivo questo articolo, il settembre culturale agropolese è agli sgoccioli, non possiamo non elogiare l’iniziativa dell’amministrazione comunale che con tanti sforzi ha portato nella capitale del Cilento ospiti d’eccezione. L’edizione 2013 è stata dedicata alla Cit• SEgUE a Pag. 19
aNNO 4 - NUmERO 8 SETTEmBRE 2013
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Il calvario dell’Ospedale Civile La più grande salum per aquam del Sud BCC, Progetto SIPI per i giovani Giro di vite sui tributi Estate ricca di eventi di successo Ridurre l’IMU sui locali commerciali La Salernitana in diretta su Telecolore Inaugurata la Metropolitana di Salerno Alla scoperta dei borghi del Cilento
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