Il Giornale del Cilento - Anno 1 Numero 2

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periodico di informazione del Cilento e Vallo di Diano www.ilgiornaledelcilento.it - info@ilgiornaledelcilento.it - 339.440.49.03 - Direttore Marcello Federico

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CilentoLive, una presenza sul territorio Un territorio che vuole guardare al proprio futuro deve far esplodere le problematicità, le contraddizioni ma anche le risorse umane, culturali e ambientali che lo caratterizzano. Per questo è nato Cilentolive, un progetto che è già realtà, con una redazione sempre più ricca, che genera ogni giorno nuove sinergie e contatti con le altre realtà informative: un punto d’incontro per chi intende investire sulla comunicazione e la tecnologia. Economia, tradizioni, approfondimenti e tanta interattività, per trovare uno sguardo altro con cui valorizzare le tante iniziative presenti sul territorio facendo dell’informazione finalmente un luogo di concreta collaborazione tra comuni, enti, scuole e attori dell’economia locale. Direttore Marcello Federico

C U L T U RA

IN MEMORIA DI ALFREDO DE MARSICO

In libreria l’ultimo lavoro letterario del dott. Giuseppe D’Amico • SERVIZIO A PAG. 18 A M B I E NTE

Comunità indagante e pungente • PAGG. 12-13

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NUMERO 2

GIUGNO 2010

SUCCESSO DI PUBBLICO E DI CONSENSI PER LA PRIMA EDIZIONE

Agropoli in festa...sinergia e armonia tra istituzioni e associazioni Foto: Carlo Iannuzzi

EDITORIALE

ANNO I

Con una grande fiaccolata da piazza Mercato al porto, con l’affidamento alla Madonna, e lo spettacolo musicale del gruppo “I San-

tarosa” con Tiziana Galdieri, è calato domenica sera il sipario sulla prima edizione di “Agropoli in festa” che ha registrato un posi-

URGE UN TAVOLO DI LAVORO APERTO AI CAPIGRUPPO CONSILIARI

tivo successo di presenze e di apprezzamenti. L’ultimo giorno della kermesse che è andata in scena per un’intera settimana, dal 23 al 30 maggio, è stata dedicata alla terza edizione della “Festa della famiglia”, appuntamento che coinvolge tutte le parrocchie della città e l’intera comunità. Domenica mattina, alla presenza del sindaco Franco Alfieri, del vicesindaco Mauro Inverso, dell’assessore Franco Crispino, e del presidente del consiglio comunale Agostino Abate, è stata celebrata da tutti i parroci agropolesi la Santa Messa in piazza della Repubblica. Presenti oltre mille persone che hanno preso par-

VALLO DELLA LUCANIA

POLEMICA

L’on. Donato Pica interviene sulla una situazione economico-finanziaria C’era volta il delle Comunità Montane commercio

Come è noto, la legge Finanziaria dello Stato per il 2010 ha sostanzialmente azzerato i fondi erariali previsti a favore delle Comunità Montane. Nei mesi scorsi, con un apposito documento, l’UNCEM Campania, i Presidenti degli Enti Montani e le Organizzazioni Sindacali hanno chiesto interventi urgenti e risolutivi in merito, e ciò anche allo scopo di tutelare i livelli occupazionali posti seriamente a rischio per l’ormai imminente impossibilità di provvedere al pagamento degli emolumenti mensili del personale di ruolo ed ex legge n. 285. I pregressi provvedimenti di carattere normativo ed amministrativo, adottati dalla Regione Campania, hanno di fatto contribuito al parziale e temporaneo superamento di criticità del momento, ma non risolvono la questione di fondo, che probabilmente richiede un diverso inquadramento di detti Enti nel

• SERVIZIO A PAG. 2

Don Bruno Lancuba

te anche alle altre iniziative di animazione previste per l’occasione. E’ stato anche il momento da parte del parroco don Bruno Lancuba e del sindaco Franco Alfieri per rimarcare l’importanza della comunità che unita cerca il risveglio e che, grazie alla sinergia e all’armo-

• SEGUE A PAG. 2 C ASTE LLAB ATE

Il museo di arte sacra • SERVIZIO A PAG. 4 CAPACCIO-PAESTUM

Un agosto da sogno con Ranieri, D’Alessio e Arbore • SERVIZIO A PAG. 5

R OC C ADASPIDE

SOLIDARIETÀ E VOLONTARIARO

Giornata Nazionale per la Donazione degli Organi contesto di un percorso ormai irrinunciabile di riforme istituzionali e di decentramento amministrativo. Il tutto, mediante un disegno di legge organico che riveda le competenze e le funzioni delle Autonomie Locali, così come definite dal Decreto Legislativo n. 267/2000. Nell’immediato, si segnala alle SS.LL. la necessità di assumere ogni idonea iniziativa sull’argomento, anche attraverso la costituzione di un tavolo di lavoro permanente aperto ai Capigruppo Consiliari.

• SERVIZIO A PAG. 6 B C C DI AQU AR A

ASSEMBLEA DEI SOCI

Via libera alla realizzazione di una sede della banca della nella città di Salerno • SERVIZIO A PAG. 9


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Cilento

del 2010 ■ numero 2 giugno

INIZIATI I LAVORI NEI GIORNI SCORSI

SEGUE DALLA PRIMA

Nuovi marciapiedi in via Croce, via Montessori e via Verga Continua incessante l’azione di riqualificazione urbana avviata dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Franco Alfieri. Come annunciato nelle scorse settimane, sono partiti in questi giorni i lavori per la realizzazione di nuovi marciapiedi in via Benedetto Croce, in via Verga e in via Montessori. «Sono tutti lavori – afferma il sindaco Franco Alfieri - che permetteranno in breve tempo di ridare dignità estetica e un nuovo volto ad importanti arterie cittadine. Sono piccoli interventi che migliorano la vivibilità delle zone interessate, la sicurezza dei pedoni e l’immagine della città anche dal punto di vista dell’accoglienza turistica e testimoniano, ancora una volta, la capacità di passare dalle parole ai fatti per rispondere a reali esigenze dei cittadini». Nello specifico, le strade soggette a lavori di restyling sono: via Be-

nedetto Croce, traversa di via Risorgimento, sede di numerose attività commerciali e principale nodo viario verso lo scalo ferroviario; via Montessori e via Verga che svolgono un fondamentale ruolo di collegamento pedonale ed automobilistico dal lungomare alla zona interna di San Marco. In particolare in via Verga, che conduce alla parrocchia del Sacro Cuore, ha sede la scuola materna ed elementare “Scudiero” che ospita centinaia di bambini. Già programmati e progettati i lavori di sistemazione e realizzazione di marciapiedi e verde pubblico in Via Taverne, via della Libertà e viale Lombardia.Per quanto riguarda, invece, le grandi opere, sono in corso i lavori di: •realizzazione oratorio Chiesa Santa Maria delle Grazie; • riqualificazione ed ampliamento Municipio; • costruzione palazzina polifunzionale; • realizzazione stazione degli

Agropoli bandiera blu 2010 Il sindaco Alfieri: «Il nostro obiettivo è la bandiera blu per gli approdi turistici» Le spiagge di Agropoli premiate anche per il 2010 con la Bandiera Blu, concessa dalla FEE “Foundation for Environmental Education” alle località turistiche che meglio esprimono e rispettano i criteri di gestione sostenibile del territorio. All’indomani della consegna ufficiale del prestigioso riconoscimento – che si è tenuta presso la sede della Regione Lazio a Roma e alla quale ha preso parte il vicesindaco Mauro Inverso – il sindaco di Agropoli, Franco Alfieri, esprime grande soddisfazione. «Agropoli si conferma tra le località turistiche italiane premiate con la bandiera blu – afferma il primo cittadino agropolese - Non si tratta solo di un riconoscimento formale, ma rappresenta il premio all’azione incisiva in materia di turismo sostenibile e di impegno per la tutela ambientale che stiamo mettendo in campo. La FEE, infatti, oltre a valutare la qualità delle acque, rivolge grande attenzione ai servizi e alla sicurezza, alla riqualificazione urbana, ai dati sulla raccolta differenziata, alle iniziative di sensibilizzazione alla tutela ambientale, con criteri e parametri molto restrittivi». «L’assegnazione della bandiera blu – continua

autobus in via Salvo D’Acquisto; • costruzione palestra per la danza sportiva a Muoio.

Dott. Giuseppe Feo

Agropoli in festa nia, è riuscita ad organizzare un evento con tantissimi momenti culturali, sociali, di aggregazione, divertimento. Un impegno che, prendendo il via quest’anno, sarà proposto ogni anno per rendere “Agropoli in festa” un appuntamento fisso negli eventi cittadini. In serata, oltre 2000 mila persone, si sono riunite a piazza Mercato da dove è partita una fiaccolata che ha raggiunto il porto turistico e si è chiusa con la benedizione delle famiglie e l’affidamento alla Madonna. Cala dunque il sipario su un’intensa settimana di eventi nell’ambito di “Agropoli in festa”. Pubblico delle grandi occasioni per il concerto di sabato sera di Luca Carboni. Piazza Vittorio Veneto stracolma per l’esibizione del cantautore bolognese che oltre a presentare le canzoni dell’ultimo album “Musiche ribelli”, ha riproposto i brani più celebri della sua lunga e fortuna carriera. Sempre in tema di spettacoli musicali, successo per il concerto del

gruppo agropolese “...A Toys Orchestra”, venerdì sera, e delle esibizioni nel corso della settimana di Paola Salurso, la Compagnia Daltrocanto, I Donnaluna. Musica, ma anche riflessione e confronto con i quattro convegni che si sono svolti nell’aula consiliare del Comune di Agropoli. Non sono mancati poi gli appuntamenti con lo sport, con la gara podistica stracittadina e la Festa dello Sport, il Palio delle Contrade con la vittoria del rione Moio, e il coinvolgimento delle scuole cittadine in varie attività. Spettacoli serali delle scuole di ballo agropolesi, teatro cabaret con il Mago Alivernini, il duo comico Anaclerico e Iorio, e spazi dedicati all’enogastronomia e alla promozione di prodotti tipici. Spazio anche al sociale con, in particolare, lo stand del comitato civico pro ospedale che nel corso della settimana ha sensibilizzato i cittadini e raccolto le firme contro la chiusura della struttura sanitaria. Dott. Giuseppe Feo

SANITA’

Consiglio comunale straordinario sulle sorti dell’ospedale il sindaco Franco Alfieri – è uno stimolo a continuare sulla strada intrapresa che potrà essere ulteriormente migliorata nei prossimi anni grazie agli interventi che stiamo realizzando. Tra questi la delocalizzazione del depuratore dalla foce Testene, il potenziamento della raccolta differenziata, l’incentivazione delle energie alternative, l’installazione di impianti fotovoltaici sulle scuole. Ci avviamo – conclude il sindaco - ad essere tra le bandiere blu storiche per le spiagge. Ora il nostro obiettivo è la candidatura e il riconoscimento per i prossimi anni della bandiera blu per gli approdi turistici». «La bandiera blu – commenta il vicesindaco e assessore al turismo, Mauro Inverso – è il migliore biglietto da visita dal punto di vista turistico per la nostra città che si inserisce tra le località turistiche più apprezzate in Italia». Dott. Giuseppe Feo

Lunedì 17 maggio si è tenuto nell’aula consiliare del Comune di Agropoli, un consiglio comunale straordinario con seduta aperta, per discutere del futuro dell’ospedale civile, in base alle indiscrezioni sul piano Zuccatelli, e delle iniziative da adottare. Presente il sindaco Franco Alfieri, i sindaci e gli amministratori dei Comuni del distretto 108 dell’ex Asl Sa3, i consiglieri regionali Gianfranco Valiante e Luigi Cobellis, l’onorevole Antonio Cuomo. Al termine di una lunga discussione, il Consiglio comunale ha deciso quanto segue: «Incaricare il sindaco di Agropoli e l’intero comitato dei sindaci del distretto 108 dell’ex Asl Sa3, allargato ai comuni di Capaccio, Trentinara e Giungano, già convocato in seduta permanente fin dal 14 maggio 2010, ad incontrare immediatamente il Commissario Regionale Presidente Stefano Caldoro e riferire allo stesso Commissario le valutazioni negative che questo

Consiglio ha oggi espresso sul c.d. Piano Zuccatelli motivando le stesse valutazioni negative come contestazioni ad un piano di rientro economico che non tiene in alcuna valutazione le condizioni territoriali e che, se portato a compimento, comprometterebbe l’equilibrio della giusta rete dell’emergenza e di cui Agropoli ne costituisce perno principale per l’intero Cilento costiero e non solo. In caso di esito ne-

gativo – si legge ancora del deliberato - alla richiesta del sindaco di Agropoli e dell’intero anzidetto Comitato dei Sindaci di escludere l’ospedale di Agropoli da ogni dismissione e da ogni riconversione che comprometterebbe il PSA, affiancare la popolazione dell’intero bacino di utenza che adotterà ogni utile provvedimento consequenziale protesta». Dott. Giuseppe Feo

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del giugno ilento 2010 ■ numero 2

IL CASO AGITAZIONE TRA I COMMERCIANTI DI VALLO DELLA LUCANIA

L’Assessore sale in cattedra

Pochi giorni fa alcuni commercianti di Vallo della Lucania avevano fatto affiggere un manifesto (coperto da un avviso comunale dopo meno di 24 ore!) sullo stato del commercio a Vallo della Lucania (manifesto che riportiamo a lato), di un paese che si va sempre piu’ svuotando, e di alcuni spazi quasi privi di vita, oltre che decadenti dal punto di vista strutturale. Basta vedere la pavimentazione, in buona parte oramai spaccata, della desolata e desolante Piazza Santa Caterina. Di un bus pagato con soldi pubblici (anche nostri quindi) che viaggia sempre semivuoto – nemmeno gli amministratori lo usano –, e senza un orario affisso da qualche parte a beneficio invece del turista che vorrebbe usarlo. Ma anche di altre idee da valutare per il bene della cittadina, sulla sicurezza degli studenti, bene indiscusso e poco valorizzato di questa comunità, e altro ancora. Il testo del manifesto era stato sottoscritto da circa 80 firma-

tari, in buona parte negozianti di Via De Mattia e di Piazza Vittorio Emanuele, ma anche da residenti. A tale comunicazione l’Assessore al Commercio Romaniello (adesso vicesindaco di Vallo), su ben due emittenti televisive, non ha risposto a nessun punto esposto, ma si è mostrato abbastanza infastidito e seccato per il manifesto, affermando praticamente che i commercianti non sanno fare il loro lavoro. Che non sanno approfittare della Notte Bianca, ad esempio, evento in cui i commercianti - come sempre - non hanno fatto mancare il proprio contributo, spiegando che tale annuncio non doveva essere scritto poiché i negozianti sono degli incapaci. Lui si è dimostrato invece bravo a offendere ed a salire in cattedra, dimenticando le difficoltà di chi quotidianamente lavora e che ha costituito la spina dorsale del comune dove è stato eletto, e facendo capire che non conosce cosa si-

gnifica rispettare le idee altrui. In un paese civile non esiste un atteggiamento irrispettoso della cittadinanza. Siamo delusi. Innanzitutto per la scortesia dimostrata, e poi perché non ci sono state risposte alle sollecitazioni esposte. Nella parte finale del testo vi era un cordiale invito a vivere la città ed a incontrarci dove lavoriamo: non ci sembra che la sua sia stata una risposta costruttiva, appare invece un’arrogante interpretazione del ruolo che ricopre da più di un decennio. Con Lui Assessore al Commercio, contro il parere dei commercianti, fu istituita l’isola pedonale di via Famiglia De Mattia. Isola gestita e mantenuta in malomodo. In una maniera sicuramente diversa da quella prevista dai progettisti. Il provetto Assessore da arbitro, non di arbitrio, dimentica che dovrebbe educatamente rispondere alla cittadinanza proponendo, assieme all’Amministrazione, idee concrete per migliorare una vita sociale pubblica praticamente assente, dall’infanzia alla terza età. NB. Abbiamo apprezzato l’apertura al dialogo dell’Assessore Ametrano, ci chiediamo quindi quando termineranno i lavori da lui presentati in tv, poiché il paese si prepara a vivere il periodo estivo e le feste della Madonna delle Grazie e di San Pantaleone, patrono della città. I Commercianti Firmatari e i Cittadini del Centro Storico di Vallo della Lucania

C’era una volta il commercio a Vallo della Lucania Dal mercato domenicale, sui portici o in Via De Mattia, sino allo Spio il commercio era l’attività principe del centro di Vallo della Lucania, favorito e supportato dalla pubblica amministrazione. Con la chiusura domenicale agli autoveicoli dei Portici e prima ancora di Via Famiglia De Mattia, il volume di presenze e quindi di lavoro è sensibilmente diminuito. Le “prove” di chiusura del centro andrebbero fatte in estate, non quando con la pioggia ed il cattivo tempo si preferisce girare in auto e non in bicicletta. Il Decentramento delle scuole e del Tribunale ha acuito le difficoltà di svolgere un lavoro che vede nella frequenza di utenti (clienti) la sua stessa essenza. La perdita di vitalità per il centro cittadino ha creato danni sensibili alle attività commerciali qui presenti da decenni e che hanno reso Vallo della Lucania centro di servizi del Cilento, ma che da questa sembrano adesso penalizzate e ignorate. Gli ampi locali dell’ente Pinto in Via De Mattia e in Piazza Vittorio Emanuele, ad esempio, potevano diventare nuovi centri di attività e servizi, anche scolastici. L’istituto Professionale, decentrato fuori dalla città, in uno spazio pericoloso, a pochi metri dallo svincolo stradale e su una strada a forte frequenza di auto, non contribuisce certo alla vita cittadina. Lo stesso autobus urbano non circola la domenica, tradizionale giorno di mercato in città ed è privo di orari sulle corse e sul percorso. Nessun Evento socio-culturale per la vita della comunità vallese (a carnevale, in primavera o autunno) è programmato per catalizzare qui l’attenzione dell’area cilentana: non basta una notte all’anno per rivitalizzare il cuore della oramai ex “capitale” del Cilento. Un’estesa o semplicistica interpretazione della legge Bersani sulle licenze a nuove attività che stanno sorgendo (e poi chiudendo) non accompagnata da una politica di vitalizzazione del centro, accentua le conseguenze già portate dalla crisi economica attuale. Chi oggi amministra nulla ha fatto per Via Famiglia De Mattia: la strada sembra praticamente “ghettizzata”, estremizzando un “problema” causato da altri. I commercianti invitano l’amministrazione di Vallo della Lucania a vivere essi stessi il centro della città, ad incontrarci dove lavoriamo, a chiedere anche a noi informazioni su come sta Vallo, a noi che per primi e per anni abbiamo costituito la colonna portante di ciò che oggi rappresenta questa comunità. I Commercianti di Vallo della Lucania

CRISI OCCUPAZIONALE

I lavoratori della ‘Win For Life’ senza stipendio da tre mesi Non percepiscono lo stipendio da oltre tre mesi i dieci dipendenti della società ‘Win For Life’, la Srl di Vallo della Lucania che gestisce tre supermercati nel territorio cilentano - due nel territorio comunale di Agropoli ed uno in quello di Santa Maria di Castellabate - .Una vicenda che va avanti dallo scorso mese di dicembre, quando la ‘Win For Life’ prese in fitto d’azienza dalla ‘AGE s.a.s’. di E. Tortoriello & C. di Vallo dela Lucania i due supermercati di Agropoli e il punto vendita di Santa Maria di Castellabate con i relativi dipendenti. La ‘Win For Life’ , dopo aver regolarmente pagato ai dipendenti la retribuzione relativa al mese di gennaio,

non ha più provveduto ad effettuare il pagamento delle mensilità per i mesi successivi e di fatto a tutt’oggi i lavoratori sono stati autorizzati dalla società a prelevare giornalmente dalla cassa dei supermercati la retribuzione del mese di febbraio. Una situazione insostenibile per la Fisascat Cisl salernitana che, al fine di tutelare i lavoratori stremati dal dover continuare a lavorare senza percepire la retribuzione spettante, ha provveduto lunedì scorso a convocare presso l’ufficio provinciale dei servizi per l’impiego della Provincia di Salerno le due società in questione. Ma nell’incontro presso l’Upsi si è presentata la sola ‘Win For Li-

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fe’, la quale si è dichiarata disponibile ad individuare le possibili soluzioni delle problematiche dei lavoratori interessati. L’iniziale disponibilità dimostrata dalla società di voler risolvere le problematiche dei lavoratori sembrerebbe però già sconfessata nei fatti, vista la volontà di quest’ultima di procedere alla chiusura dei punti vendita secondo le ultime notizie fatte giungere dai vertici aziendali ai lavoratori. “Abbiamo tentato di instaurare delle normali e fattive relazioni sindacali con l’azienda invitandola davanti all’Upsi della provincia di Salerno ed offrendo alla stessa tutta la nostra collaborazione al fine di risolvere le problema-

tiche e i disagi dei lavoratori”, affermano i vertici della Fisascat Cisl Salerno. “Alla nostra disponibilità al confronto mirante esclusivamente alla tutela dei diritti dei lavoratori l’azienda, nel caso in cui fosse confermata la notizia riguardante la volontà di procedere alla chiusura dei punti vendita, ha inteso alzare un muro e interrompere in tal modo qualsiasi relazione sindacale. A questo punto ci vediamo costretti ad affidare l’intera vertenza al nostro legale di fiducia,

l’avvocato Armando Esposito, che ha già partecipato all’incontro tenutosi presso l’Upsi al fine di porre in essere tutte le azioni necessarie per il recupero delle retribuzioni e la salvaguardia dei livelli occupazionali”, dichiarano gli esponenti sindacali della Fisascat. “Incontrerò nuovamente i lavoratori della ‘Win For Life’ al fine di prospettare agli stessi tutte le azioni giudiziarie possibili ed attuabili”, riferisce l’avvocato dell’ufficio legale della Cisl Armando Esposito.


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del 2010 ■ numero 2 giugno

PREVENZIONE INCENDI

ARTE E TERRITORIO

Il sindaco ordina la pulizia dei terreni Pulire i terreni dalle erbacce e dai tronchi secchi, al fine di prevenire l’innesco e la diffusione di incendi: lo prevede un’ordinanza del sindaco di Castellabate, Costabile Maurano. In base al provvedimento, nel periodo di grave pericolosità compreso tra il 30 maggio e il 30 settembre, a cadenza costante e ogni qualvolta se ne ravvisi la necessità, i proprietari e i detentori di terreni non frontisti di strade sono obbligati a rimuovere sterpaglie, cespugli, sottobosco e arbusti, nonché ogni altra possibile fonte d’incendio, rifiuti compresi, assicurando lungo i confini una fascia frangifuoco di almeno 10 metri. I proprietari o detentori frontisti di fondi laterali alle strade comunali, provinciali, regionali e vicinali, di aree pubbliche o gravate da servitù di uso pubblico, sono invece obbligati alla pulizia dei terreni per una fascia frangifuoco non in-

feriore a 50 metri. Gli stessi hanno anche l’obbligo di provvedere ad una regolare potatura, assicurando l’eliminazione di rami e tronchi secchi, la riduzione o l’eliminazione dei rami vicino abitazioni o cavi elettrici. Pesanti le sanzioni amministrative previste per i trasgressori: vanno da 103,29 euro a 413,17 nel caso di mancata pulizia dei terreni, ammontano a 150 euro per la mancata creazione e il mantenimento di una fascia frangifuoco, oscillano da 105 a 620 euro per la mancata pulizia di aree colte e incolte dai rifiuti. Nel caso di procurato incendio con attività che determinano anche solo potenzialmente l’innesco del fuoco, tra il 30 maggio e il 30 settembre, la sanzione va da 1.032 a 10.329 euro. «Le aree verdi del Comune di Castellabate rappresentano un patrimonio di inestimabile valore per tutti, residenti e turisti – spiega il sindaco Maurano – Chi possiede un terreno è chiamato a contribuire attivamente e a prevenire il possibile diffondersi di incendi». L’ordinanza prevede che i materiali di risulta derivanti della ripulitura non possono essere bruciati, se non previa comunicazione e sotto sorveglianza. L’attività è comunque vietata dal 30 maggio al 30 settembre,

Il museo di arte sacra di Castellabate

per cui i materiali dovranno essere portati nei centri di raccolta. Nello stesso periodo è vietato bruciare le stoppie delle colture, gli arbusti e le erbe lungo le strade, salvo autorizzazione. I proprietari, gestori e conduttori di campeggi, villaggi e alberghi sono tenuti a realizzare lungo il confine con le aree boscate una fascia di protezione larga 20 metri, sgombra di erba secca e ogni materiale infiammabile, ovvero adottare sistemi di difesa antincendio, anche con dotazioni mobili provviste di cisterne e motopompe, attrezzate su veicoli, per eventuali interventi di spegnimento. Sono vietati, altresì, i comportamenti che possono determinare pericolo, come accendere fuochi (tranne nelle aree attrezzate), fumare, gettare fiammiferi o sigarette accese, inoltrarsi o sostare con le auto nelle suddette aree con la marmitta a contatto con l’erba secca, abbandonare rifiuti nei boschi e in discariche abusive.

Riparte il concorso per incoronare il balcone o l’angolo fiorito più bello

Ornare balconi e scalinate, portoni e vetrine con composizioni floreali. È una gara a colpi di fiori e creatività quella che è partita su tutto il territorio comunale di Castellabate con la quarta edizione del concorso “Balcone e angolo fiorito”. Dallo scorso 11 maggio e fino all’11 giugno è possibile infatti partecipare all’iniziativa varata dall’amministrazione guidata dal sindaco Costabile Maurano. Il concorso è aperto a tutti coloro che utilizzano, a qualsiasi titolo, un immobile nei centri urbani del territorio comunale,

dunque sia residenti e operatori economici che proprietari di seconde case, affittuari e villeggianti. La partecipazione è gratuita e può avvenire in forma individuale o in gruppo. L’obiettivo è abbellire con decorazioni floreali a tema libero un balcone, un davanzale o un angolo fiorito del territorio. Sono due le sezioni previste: l’una (A1) dedicata al centro storico di Castellabate e ai centri storici delle frazioni, l’altra (A2) che include il restante perimetro urbano delle frazioni. L’11 giugno è il termine ultimo per presentare le schede di iscrizione o presso l’Ufficio turismo a Santa Maria o presso l’Ufficio Stato civile a Castellabate capoluogo. La giuria, che sarà composta da esperti di floricoltura e arti visive, assieme a rappresentanti dell’amministrazione comunale, effettuerà vi-

site senza preavviso presso i balconi e gli angoli fioriti per assegnare il punteggio e scattare le foto delle opere realizzate. Si aggiudicherà la vittoria chi totalizzerà il punteggio più alto in base ai parametri presi in considerazione, ovvero la combinazione dei fiori e dei colori, la sana e rigogliosa crescita delle piante, l’originalità del lavoro, il recupero e l’abbellimento di strutture tipiche, l’inserimento armonioso in un edificio abitativo. I vincitori saranno premiati nel corso di una manifestazione pubblica e le foto delle decorazioni floreali premiate saranno inserite sul sito istituzionale dell’ente. Per informazioni: Ufficio turistico del Comune di Castellabate, tel. 0974 968216, turismo-cultura@tiscali.it.

Il Museo di Arte Sacra di Castellabate nasce nel 2005 dal sogno del compianto Mons. Alfonso Maria Farina, persona colta e sensibile, che raccolse, custodì e fece restaurare gran parte delle opere oggi esposte nel museo. Il patrimonio artistico custodito nel nostro museo è la testimonianza tangibile della religiosità popolare della comunità di Castellabate ed è l’espressione della sua fede che affonda le radici sia nel monachesimo italo-greco che in quello benedettino e si rafforza nella venerazione di Costabile Gentilcore, Santo Patrono e Fondatore di Castellabate. La diocesi di Paestum, avendo sotto la sua giurisdizione dal VII secolo il territorio pertinente all’attuale Cilento, non era in grado di garantire la cura animarum a tutti i fedeli, per questo motivo il vescovo accettò di buon grado l’aiuto offerto dai monaci italo-greci giunti nel nostro territorio. Col passare del tempo questi monaci non vennero più ben visti e nell’XI secolo venne intrapresa una vera e propria “riconquista latina” della diocesi pestana-caputaquense con l’aiuto dei monaci benedettini del monastero della SS. Trinità di Cava dei Tirreni, che riportarono in poco più di un secolo il rito latino. Questa riconquista ha come fulcro proprio il nostro territorio, infatti Pietro Pappacarbone, III abate della badia di Cava, era stato abate del monastero di Sant’Arcangelo di Perdifumo, Costabile Gentilcore, IV abate della badia di Cava e santo patrono del nostro comune, era nativo di Tresino, monte che si trova nel territorio del comune di Castellabate, Simeone, suo successore e compatrono di Castellabate, fu priore del monastero di Sant’Arcangelo di Perdifumo. Con i monaci cavensi accrebbe sempre di più l’importanza della nostra zona, anche grazie alla protezione di San Costabile, che attraverso i suoi miracoli ha più volte aiutato i fedeli di Castellabate. Nel Museo di Arte Sacra vi è uno stendardo del XIX secolo legato a due miracoli del Santo: alla fine del XIX secolo, come ringraziamento per essere scampati al colera del 1884 che imperversava nella zona, i castellani dedicarono appunto uno stendardo con cento stelle d’oro a San Costabile; al momento del pagamento dello stesso non avevano tutta la somma pattuita, i ca-

stellani pensarono quindi di utilizzarlo durante la festa patronale, che era vicina, e racimolare il resto del denaro. Giunti a Napoli, dove lo stendardo era stato fatto ricamare, scoprirono che un monaco aveva già pagato la somma pattuita e che aveva preannunciato la venuta di alcuni cittadini da Castellabate a ritiralo. I castellani, increduli, tentarono di capire chi fosse questo monaco, interpellando anche la badia di Cava, ma nessun monaco era andato a Napoli; l’unica soluzione plausibile fu che San Costabile, IV abate della badia di Cava, aveva a sua volta ringraziato i castellani che avevano voluto omaggiarlo con lo stendardo. Una visita al museo è un viaggio non solo religioso ma anche storico di Castellabate e del territorio circostante attraverso tele, statue, arredi e paramenti sacri, argenti per un arco cronologico che va dal XVI al XX secolo, testi liturgici del XVIII secolo editi a Napoli, nello Stato Pontificio e a Venezia (con una incisione della famosissima Suor Isabella Piccini), una pergamena pertinente ad un contratto pre-matrimoniale del 1631, che erano stati custoditi e conservati nella basilica pontificia dedicata a Santa Maria Assunta e nelle cappelle nobiliari presenti a Castellabate. Visitare il Museo di Arte Sacra di Castellabate è percorrere la storia, la cultura e la fede di Castellabate. Il Museo è sito in via Guglielmo I, nei pressi della Basilica Pontificia Santa Maria Assunta, nel centro storico di Castellabate.


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del giugno ilento 2010 ■ numero 2 LAVORI DI MANUTENZIONE IN LOCALITÀ’ CHIORBO

Marino: “Il Pdl si attacca al tubo”

In merito alle segnalazioni ricevute dai residenti della località Chiorbo circa la presenza di reflui ai margini della carreggiata stradale all’incrocio di Via Capaccio Paestum con Via Gaiarda e Via Tempa Maida, l’Amministrazione civica retta dal sindaco, Pasquale Marino, al fine di tranquillizzare i cittadini e smorzare allarmismi sproporzionati, precisa quanto segue: è dal 22 marzo scorso che l’area in questione è monitorata dai responsabili dell’Ufficio Tecnico comunale, i quali, dopo numerose ed accorte verifiche lungo tutto il trat-

to stradale, sono riusciti ad individuare il punto dove si è verificata l’occlusione, causata dal cedimento di un tubo interrato di condotta fognaria. Individuato il problema, con somma urgenza sono state avviate, già da qualche giorno, le procedure di ripristino, iniziate con la recinzione del tratto interessato e l’allestimento del cantiere. Il problema verrà dunque definitivamente risolto a breve, sottolineando che, nel frattempo, si era già provveduto prontamente al taglio della vegetazione spontanea lungo le banchine strada-

li, alla verifica e pulizia dei fossi di guardia per la bonifica di eventuali reflui residui nonché ad operazioni di spurgo dei vari segmenti fognari lungo Via Capaccio Paestum. Oltre al rifacimento del tubo danneggiato, verranno messi a dimora anche nuovi pozzetti d’ispezione per garantire la tenuta idraulica necessaria. “La situazione era già ampiamente sotto controllo da parte dell’Ufficio Tecnico – spiega il sindaco Marino – ma ringrazio i cittadini per le loro segnalazioni, poiché ci aiutano a risolvere ancora meglio tutte le problematiche che possono verificarsi nelle contrade. Qualche disagio dovuto a tempi tecnici si può verificare, ma l’importante è recepire le istanze ed adoperarsi per esaudirle prima possibile. Al contempo, invito gli stessi cittadini a non lasciarsi influenzare da allarmismi palesemente strumentalizzati da chi, ormai, è arrivato finanche a cercare il pelo nell’uovo pur di confondere loro le idee. Osservare che qualche esponente del Pdl locale, infatti, sia arrivato ad ‘attaccarsi al tubo’, è un qualcosa che, oltre a farci sorridere, si commenta da sé”.

• TUTELA DEL DECORO PUBBLICO A CAPACCIO

Ordinanza sindacale per il decoro della città Pugno duro dell’Amministrazione comunale di Capaccio Paestum, capeggiata dal sindaco Pasquale Marino, contro chi inquina la città e non rispetta le regole per la tutela del decoro pubblico. A stabilirlo è stata un’ordinanza firmata dal primo cittadino, che impone il divieto di “imbrattare strade e suolo pubblico con sostanze liquide e oleose, compresi quelle che potrebbero disperdere i motori dei veicoli, nonché acidi, spray, disegni e segni grafici, schiuma, cartacce, chewingum e rifiuti vari; di imbrattare manufatti di arredo urbano, sputare, urinare, defecare e spargere qualsiasi sostanza biologica degli edifici e luoghi pubblici; abbandonare rifiuti di ogni genere o porli fuori dai contenitori adibiti per la raccolta”. Inoltre, l’ordinanza sindacale ha imposto il divieto di affissione di volantini o altro materiale pubblicitario su qualsiasi parte delle automobili, sotto le porte di accesso, sugli usci e negli androni delle abitazioni private, sulla segnaletica stradale, edifici ed alberi senza autorizzazione; il deposito o l’abbandono su spazi ed aree pubbliche di qual-

siasi materiale pubblicitario, compreso quello finalizzato alla raccolta dei fondi, indumenti, carta anche se per conto di associazioni senza scopo di lucro. La distribuzione di volantini è consentita solo “previa comunicazione all’ufficio competente, per motivi di pubblico interesse e in circostanze eccezionali e straordinarie da parte di amministrazioni ed enti pubblici o di soggetti gestori di pubblici servizi al fine di effettuare comunicazioni urgenti o particolari rivolte alla cittadinanza”. Tutte le trasgressioni, sanzionabili con una multa di 500 euro, potranno essere accertate anche mediante l’utilizzo di sistemi di videosorveglianza, come le telecamere intelligenti, di cui è dotato il comando di polizia locale. Il provvedimento è stato emanato, dunque, per la salvagurdia dell’arredo urbano, del decoro e dell’igiene della città, per mantenere in perfetto stato di manutenzione, conservazione e pulizia delle pavimentazioni del territorio comunale. Il personale della polizia locale, diretto dal comandante Antonio Rinaldi, ha già sanzionato una quarantina di persone.

MASSIMO RANIERI, D’ALESSIO E ARBORE

Clamoroso furto al Museo del Grand Un Agosto 2010 da Tour presso il convento francescano sogno a Paestum dei Frati Minori di Capaccio Paestum come Parigi. Il Museo del “Grand Tour”, infatti, ieri notte è stato defraudato di importanti capolavori come il Museo d’Arte Moderna della capitale francese, ripulito due giorni fa. Gli ignoti “Arsenio Lupin” che si sono introdotti nel museo di Capaccio Capoluogo, sito all’interno del convento francescano dei Frati Minori in Piazza Vittorio Veneto, hanno portato via due preziose opere del ‘700, precisamente una tavola incisa di Giambattista Piranesi ed un volume di Thomas Major, entrambi esposti al pubblico nella sala numero 1, di un valore stimato in circa 70mila euro. Oltre ai danni da scasso operati dai ladri, che hanno forzato due serrature all’ingresso ed eluso il sistema di allarme (il quale stranamente non è entrato in funzione), nessun segno di rovistamento all’interno dei saloni è stato registrato dagli inquirenti: tutte le altre opere in esposizione e presenti

all’interno delle teche, infatti, sono state ignorate dai malfattori. Questo lascia pensare ad un furto perpetrato su commissione, visto che i capolavori sono di grande valore e necessitano di essere custoditi in particolari condizioni di temperatura e umidità. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Capaccio Capoluogo, allertati all’indomani del furto dalla custode del Museo. Avvisati tempestivamente il prof. Vincenzo Pepe (presidente della fondazione “Vico” che ha realizzato e gestisce il Museo) e il direttore del Grand Tour di Paestum, Eustachio Voza, l’uno a Roma e l’altro in Albania al momento. “Si tratta di un atto criminoso che ha offeso la storia e la comunità di Capaccio Paestum. Invito tutti coloro che sono in grado di fornire informazioni sull’accaduto di comunicarle alle forze dell’ordine. Le opere trafugate sono di un’im-

portanza inestimabile per la memoria della nostra città. Pertanto, invito chi ha compiuto questo orribile danno a restituire i due capolavori intatti, dandone segnalazione ai carabinieri o all’Amministrazione comunale. Oggi è un giorno triste per tutta Paestum”: questo il commento sdegnato del sindaco Pasquale Marino. “Sono davvero senza parole. E’ un colpo durissimo per la nostra cultura, un danno irreparabile. Auspico che gli inquirenti riescano a recuperare le opere rubate”, ha aggiunto l’assessore alla Cultura, Eugenio Guglielmotti. “Episodi del genere ci lasciano sconcertati e ci rattristano, soprattutto perché sono state portate via opere di maestri che hanno diffuso il nome di Paestum nel mondo”, ha commentato Mario Bruno Bambacaro, esperto di riferimento dell’Azienda di Soggiorno e Turismo di Paestum nonché profondo conoscitore della storia antica della città dei Templi.

Sarà la musica partenopea in tutte le sue declinazioni la colonna sonora dell’estate 2010 a Paestum. Lo “scugnizzo” cantattore più amato dagli italiani, l’erede moderno del cantautorato nato all’ombra del Vesuvio e l’ambasciatore del repertorio classico napoletano nel mondo compongono la triade di appuntamenti messi a punto dalla Anni 60 Produzioni per l’agosto nell’antica Poseidonia. Ad aprire il programma musicale sarà Massimo Ranieri protagonista, domenica 8 agosto, dello spettacolo-concerto “Canto perché non so nuotare...da 40 anni”. Uno show musicale record, che dal febbraio 2007 ha sbaragliato le platee d’Italia superando le 400 repliche, accolto sempre con grande entusiasmo dal pubblico e registrando ovunque il tutto esaurito,

grazie alla capacità unica del “cantattore” di incantare per oltre due ore lo spettatore sferrando tutte le sue doti, dalla voce potente al racconto di una vita, condito di numeri da ballo degni di Broadway. A seguire, approderà a Paestum Gigi D’Alessio venerdì 13 agosto con “Questo sono io - World Tour 2010”. Dopo il successo dello show omonimo su Rai Uno, campione di ascolti della prima serata, la nuova tournee sarà l’occasione per i fan del cantante per ascoltare dal vivo le canzoni del nuovo album in vendita da giugno e anticipato in questi giorni dal brano “Vita”. L’ultimo ed attesissimo appuntamento sarà con Renzo Arbore che, giovedì 19 agosto, proporrà con l’Orchestra Italiana la sua originalissima e inconfondibile rilettura del repertorio classico partenopeo. Sonorità rock, blues, country e reggae mescolate alle melodie napoletane di ogni tempo gli ingredienti della loro performance sempreverde acclamata in tutto il mondo.


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del 2010 ■ numero 2 giugno

SOLIDARIETA’ E VOLONTARIATO

A Roccadaspide la Giornata Nazionale per la Donazione degli Organi

Promossa dal Ministero della Salute d’intesa con il Centro Nazionale Trapianti e le Associazioni Nazionali di Volontariato il 30 maggio p.v. si celebrerà la Giornata Nazionale per la Donazione degli Organi. Scopo della manifestazione è la sensibilizzazione dei Cittadini sul delicato problema della donazione. Il trapianto di organi è oramai una realtà terapeutica consolidata ed efficace nella cura di affezioni croniche irreversibili quali la cirrosi epatica, l’insufficienza renale cronica, le cardiopatie, etc. Nel campo della donazione de-

gli organi, l’Italia ha raggiunto risultati di tutto rispetto nel panorama europeo classificandosi in Europa secondo Paese per numero di donazioni (21 donatori per milione di abitanti) dopo la Spagna (32 donatori per milione di abitanti). Tuttavia, la regione Campania occupa uno degli ultimi posti fra le Regioni italiane con una media di dodici donatori per milione di abitanti nel 2009 ed una percentuale di rifiuti alla donazione che, in alcuni ospedali, raggiunge anche il 70% di coloro in cui è stata accertata, ai sensi del-

la vigente legge, la morte cerebrale. Eppure, nella regione Campania, esiste una realtà drammatica che coinvolge migliaia di cittadini che aspettano, spesso invano, un trapianto di organi. Un dato soltanto dovrebbe invitarci a riflettere: la mortalità in lista di attesa oscilla fra il 15 e il 20%. La drammatica condizione in cui migliaia di concittadini vivono, aspettando per anni e spesso inutilmente un trapianto, ha spinto la Regione Campania a promuovere un programma straordinario di potenziamento delle attività di trapianto ed insieme un piano di informazione ai cittadini, ai giovani, agli operatori sanitari in tema di donazioni. Il Sindaco e l’Amministrazione Comunale di Roccadaspide hanno aderito a questa iniziativa mettendo a disposizione uno stand dove medici e persone qualificate forniranno adeguate risposte ai Cittadini sulla donazione degli organi anche mediante la distribuzione di materiale informativo-pubblicitario. Donare i propri organi dopo la morte significa salvare vite umane. Ognuno di noi potrebbe aver bisogno del trapianto di un organo.

UNA BELLA REALTA’ A ROCCADASPIDE

Coro Polifonico “Santa Sinforosa”, l’amore per la musica Direttore: M° Sabina Martiello - Organista: Maria Rosaria Lettieri Il Coro Polifonico “Santa Sinforosa” (prende il nome della Santa patrona di Roccadaspide), nasce il 30 marzo 2007 ad impulso dell’Associazione Musicale “Euterpe Onlus” e dell’Associazione Parrocchiale “Comunità Viva”. E’ formato da circa 50 elementi a quattro voci miste (Bassi, Contralti, Soprani, Tenori) e voci bianche. Debutta ufficialmente il 16 luglio del 2007, dopo soli tre mesi dalla sua costituzione in occasione dei festeggiamenti patronali di Santa Sinforosa, con un concerto che è poi divenuto un appuntamento istituzionale. Il repertorio spazia dal canto gregoriano alla musica sacra antica per coro a cappella, dalla musica barocca per coro polifonico concertante ai più celebri canti natalizi, ai più accattivanti Gospels americani. Oltre all’anima-

zione dei più importanti riti liturgici, il Coro partecipa a manifestazioni di solidarietà, concerti e concorsi. Tra gli altri citiamo: ● 12-18 maggio 2008 VI° Concorso Musicale Nazionale “Musicantando” Vallo della Lucania - Ascea (Sa); ● 21 dicembre 2008 Rassegna Cori Polifonici “Chiesa di S. Maria Goretti” Laura di Capaccio (Sa) - 21/12/2008; - 18 dicembre 2008 “Concerto di Natale 2008” per i ricoverati dell’Ospedale “Santa Maria delle Grazie” di Roccadaspide (Sa); ● 19 aprile 2009 “I Cori nel Cuore di Maria”, per sostenere i bisognosi, Matera; ● 10 ottobre 2009 Animazione liturgica per il 50° del Getsemani di Capaccio-Paestum (Sa), alla presenza del Car-

RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE OSPEDALIERA

Come sarà l’Ospedale di Roccadaspide secondo la proposta del Sub-commissario Zuccatelli Mentre in altre zone della Regione Campania si lotta contro la chiusura di alcuni ospedali che sembra ormai inevitabile, a Roccadaspide giunge una buona notizia in merito alla locale struttura ospedaliera che, nella proposta di riassetto della rete delle strutture di degenza pubbliche e private della Campania avanzata dal sub commissario per la Sanità Giuseppe Zuccatelli, subirà un aumento dei posti letto dagli attuali 66 a 100. Come noto la proposta del commissario prevede la riorganizzazione delle rete sanitaria, prendendo spunto anche dai tassi di utilizzo dei posti letto. Nello specifico la proposta prevede la chiusura e riconversione di tutti i presidi ospedalieri in cui si registrano tassi di utilizzo dei posti letto al di sotto della soglia del 75 per cento. Da questo punto di vista l’ospedale di Roccadaspide non corre pericoli, dal momento che registra un’occupazione dei posti letto pari al 100%. “Sono molto soddisfatto di quanto otterrà l’ospedale di Roccadaspide – afferma il Sindaco Girolamo Auricchio – e ringrazio il Commissario Zuccatelli perché ha preso atto dell’effi-

cienza del nostro ospedale e della necessità di potenziarlo”. Il primo cittadino si sofferma poi sulle caratteristiche che rendono l’ospedale una struttura efficiente e fondamentale per il territorio: “Si tratta – afferma - dell’unico ospedale montano della ex Asl Sa/3, dove vengono soddisfatte, peraltro in maniera eccellente, le istante di tutela sanitaria di una popolazione fortemente disagiata, sia sotto il profilo socioeconomico che relativamente alle morfologia del territorio che, a causa di strade difficilmente percorribili, determina un allungamento dei tempi di percorrenza con il rischio di morte per i casi di arresto cardiaco”. “L’ospedale di Roccadaspide – continua il primo cittadino - vanta eccellenti professionalità, una qualità delle prestazioni elevatissima, un volume di ricoveri sempre crescenti, testimonianza del fatto che la struttura riesce ad attrarre utenze anche da altre aree territoriali”. “Inoltre – conclude Auricchio - questo è l’unico ospedale che non ha mai inciso sull’indebitamento regionale, in quanto ha mantenuto sempre l’equilibrio tra costi e ricavi”.

Eletti i consiglieri del Forum dei Giovani Sono stati eletti a Roccadaspide i giovani che comporranno il consiglio del Forum dei Giovani. Su 481 aventi diritto hanno votato 383 ragazzi, eleggendo, tra 17 candidati alla carica di consigliere, 11 ragazzi tra i 16 e i 35 anni: Carmine Caputo, Carlo Bamonte, Donato D’Angelo, Antonio Scovotto, Giovanni Grippo, Rosaria Russo, Gerardo de Vita, Rosario Miano, Gerardo Gasparro, Ivan Tabano, Tobia Doto.Il Forum comunale dei Giova-

ni e delle aggregazioni giovanili è stato istituito nel 2008 dal Comune di Roccadaspide allo scopo di realizzare uno spazio d’incontro permanente tra i giovani, le aggregazioni giovanili e l’amministrazione comunale. Soddisfatto della partecipazione dei giovani alle elezioni il Sindaco, per il quale il risultato testimonia che i giovani si sentono sempre più partecipi alla vita amministrativa e sociale della città. Annavelia Salerno

ARTE E CULTURA IL CONVENTO FRANCESCANO dinale Crescenzo Sepe, Arcivescovo di Napoli; ● 29 novembre 2009 V° Raduno Regionale per Cori Polifonici “Natal Cantando”, Lancusi (Sa); ● 27 dicembre 2009 “Concerto per la Vita” in collaborazione con l’Associazione Onlus “E ti porto in Africa” per raccogliere fondi per le popolazioni africane.

A valle del centro storico si trova il Convento Francescano di Santa Maria delle Grazie o di S. Antonio dei Conventuali Minori, costruito nel 1415.La facciata del convento presenta grandi archi a tutto sesto e volte a crociera che portano all’ingresso della chiesa e a quello del convento. Sull’architrave della chiesa è scolpito lo stemma dei Francescani che porta inciso l’anno 1415. Nel XVI secolo fu superiore dell’Ordine Felice Perretti, poi divenuto Papa con il nome di Sisto V (1585-1590), che volle gli affreschi interni ed esterni, realizzati da Consulmagno d’Aquara. Con le leggi napoleoniche del 1806 sulla soppressione degli ordini ecclesiastici, l’orto e la chiesa furono trasformati in cimitero.


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del giugno ilento 2010 ■ numero 2 NUOVI SERVIZI PER IL VOLONTARIATO ED IL TERZO SETTORE

A Sala Consilina istituito un ufficio decentrato di Sodalis CSVS

Il Centro Servizi per il Volontariato della provincia di Salerno “Sodalis CSVS” approda nel Vallo di Diano con l’istituzione di un ufficio decentrato. Mercoledì, 26 maggio prossimo, alle ore 10.30 presso la Casa Comunale di Sala Consilina si terrà la cerimonia inaugurale del nuovo sportello territoriale, l’unico del genere nell’intero territorio provinciale. Ubicato al primo piano del Palazzo di Città, presso la sede del Segretariato Sociale, il nuovo ufficio avrà competenza territoriale su di una vasta area a sud di Salerno. Essa comprende i comuni del Vallo di Diano, del Lambro e Mingardo e del Bussento. Lo sportello offrirà la prestazione di diverse ti-

pologie di servizi a beneficio delle associazioni di volontariato e delle organizzazioni del terzo settore. In particolare, l’ufficio Sodalis CSVS di Sala Consilina presterà assistenza per le seguenti attività: sostenere e qualificare le iniziative del volontariato, erogando prestazioni sotto forma di servizi a favore delle organizzazioni di volontariato iscritte e non iscritte nei Registri Regionali; approntare strumenti ed iniziative per la crescita della cultura della solidarietà e la promozione di nuove iniziative di volontariato ed il rafforzamento di quelle esistenti; offrire consulenza ed assistenza qualificata, nonché strumenti per la progettazione, l’avvio e la realizzazione di specifiche attività; assume-

re iniziative di formazione e qualificazione a favore degli aderenti ad organizzazioni di volontariato; fornire informazioni, notizie, documentazioni e dati sulle attività di volontariato, nazionale e locale. “L’attivazione di uno sportello “Sodalis CSVS”, sottolinea il responsabile del Piano di Zona S4, Antonio Florio, nasce dall’esigenza di offrire una particolareggiata e qualificata assistenza a tutte le realtà di volontariato operanti nelle decine di comuni del territorio meridionale della nostra provincia”. I Centri Servizi per il Volontariato sono organismi istituiti in tutte le province italiane, nascono con la legge quadro sul Volontariato 266/1991. Essi, secondo quanto stabilito dal D.M. del 8/10/1997, svolgono i compiti dei CSV. Alla cerimonia di presentazione dello sportello parteciperanno, fra gli altri, il Responsabile del Piano Sociale di Zona S4, Antonio Florio, il Sindaco del Comune Capofila del Piano Sociale S4, Gaetano Ferrari, il Presidente della Comunità Montana “Vallo di Diano”, Raffaele Accetta , il Consigliere Regionale, Donato Pica, il Consigliere Provinciale, Rocco Giuliano, i Sindaci dei Comuni aderenti al Piano di Zona S4, nonché il Presidente di “Sodalis CSVS”, Pasquale Longo, il comitato esecutivo e lo staff del Centro Servizi per il Volontariato della Provincia di Salerno ed i rappresentanti delle associazioni di volontariato del territorio.

• INTERVIENE IL SINDACO DI SASSANO

Pellegrino: “Bene il Tribunale unico a patto che abbia la sede a Sala Consilina” Il sindaco di Sassano dr. Tommaso Pellegrino, già Deputato della Repubblica Italiana, avendo appreso dalla stampa dell’iniziativa di creare il “Tribunale del Cilento”, osserva e precisa: “”L’iniziativa di accorpare in un unico Tribunale del CilentoVallo di Diano tutte le funzioni oggi svolte dal Tribunale di Vallo/L, dal Tribunale di Sala C. e dalle sedi distaccate di Eboli e di altri uffici sul territorio, non è da ritenere un’iniziativa sbagliata. L’accorpamento è una possibile soluzione utile, al di là della retorica e delle chiacchie-

re. L’indicazione di accorpare tutte le future funzioni in un vero e proprio “distretto giudiziario” nella sede attuale del Tribunale di Vallo della Lucania non mi trova affatto d’accordo. Il territorio del Vallo di Diano non può rimanere più a lungo fuori del contesto economico e produttivo dell’intera Provincia. Il Vallo di Diano deve riacquistare la giusta centralità rispetto all’intera Provincia; centralità che deriva anche dalla sua posizione geografica sia come punto di raccordo tra tre regioni importanti come la Campania, la

Basilicata e la Calabria sia perché in posizione più facilmente raggiungibile attraverso il completamento dell’autostrada Salerno Reggio-Calabria. Auspico l’attivazione immediata di un tavolo di concertazione con tutti i Sindaci, gli Enti e le Associazioni del Vallo di Diano per ridare al nostro territorio la valenza che merita in sede provinciale, regionale e nazionale. Mi farò promotore di un incontro tra una delegazione del Vallo e il ministro della giustizia on. Angelino Alfano finalizzato alla risoluzione dell’antico problema della sopravvivenza del Tribunale di Sala Consilina che non può e non deve essere scippato al nostro territorio.

• CODACONS. CANONE RAI 2010

Gli utenti del Vallo di Diano sono di serie B? Dal momento del passaggio al Digitale Terrestre (DT) i segnali per i canali Rai1, Rai2 e Rai3 non sono mai stati sufficienti a garantire una visione ottimale dei programmi della TV pubblica nel Vallo di Diano. Nella prima fase della nostra protesta a favore dei diritti dei cittadini del comprensorio avevamo rappresentato alla stampa che vi era stata assoluta mancanza di attivazione dei restanti canali, contrariamente a quanto pubblicizzato sul sito www. rai.it, dal quale prendiamo, come esempio, il seguente estratto: “La Rai in quanto servizio pubblico adegua la propria programmazione a precisi standard indicati nel Contratto di Servizio stipulato con il Ministero delle Comunicazioni con temi sociali e di pubblica utilita’ come: Rai Parlamento, Rai Storia, Rai Sat, Rai Educational”. La situazione della ricezione su DT nel Vallo di Diano non è gran che mutata dall’inizio dell’anno. Pertanto abbiamo di recente scritto alla sede RAI di Torino che, qualora tali condizioni dovessero permanere fino alla fine dell’anno 2010, gli utenti saranno costretti a chiedere il rimborso

integrale del canone versato per l’anno in corso. Abbiamo infatti rappresentato che l’incresciosa situazione attuale, che penalizza i cittadini del Vallo di Diano rispetto a quelli (forse di serie A) di altre zone della stessa regione, ci impone la tutela dei diritti dei cittadini che hanno regolarmente corrisposto il canone e che non possono usufruire degli stessi servizi di cui si può godere in altre parti della Campania. In effetti, abbiamo chiesto di addivenire ad un accordo bonario sul riconoscimento del pagamento effettuato per un servizio carente, per non dire inesistente. Infatti, abbiamo fatto notare che quanto pubblicizzato sulle reti TV al momento del passaggio al DT e, oggi, sul sito www. rai.it, non corrisponde a quanto attualmente fruibile dai cittadini del Vallo di Diano. Logica allora vorrebbe che si quantificasse la porzione di canone effettivamente dovuta alla RAI per l’anno in corso, dovendo considerare il restante importo (non dovuto) a credito degli utenti per l’anno 2011. Terremo gli utenti informati sulla questione. Roberto De Luca Responsabile della sede locale

L’attrice Rosaria De Cicco testimonial della XII edizione della Valle delle Orchidee di Sassano “Ringrazio il Sindaco e tutta la Comunità Sassanese per la calorosa accoglienza. Ritornerò sicuramente tra di voi”. La poliedrica attrice napoletana, Rosaria De Cicco, al termine della commedia con il giovanissimo Matteo Mauriello, “ Affari illegali di famiglia “, si è intrattenuta con il numeroso e qualificato pubblico presente nell’anfiteatro di Palazzo Babino. La storia di una donna separata e madre di un figlio diversamente abile ma amante della natura e della sua tutela. Una commedia che si sposa perfettamente con le problematiche ambientali che sono alla base della Valle delle Orchidee, giunta quest’anno alla XII edizione e che sono tanto care sia al neo Sindaco Tommaso Pellegrino che alla popolazione Sassanese. La Valle delle orchidee di Sassano, lunga un percorso di 13 Km, rappresenta uno dei percorsi naturalistici più inte-

ressanti della Regione Campania. “ Il patrimonio naturalistico, ha detto il Sindaco, va assolutamente preservato in modo tale da farlo diventare un sicuro polo di attrazione dei flussi turistici nazionali ed internazionali”. Lo spettacolo andrà in onda prossimamente su RAI 3. Inoltre, sempre nell’anfiteatro di Palazzo Babino, hanno riscosso successo di pubblico e di critica la mostra fotografica curata dalla Pro-loco, presieduta da Franco Biancamano, i fiori di Enza Lo Guercio, eclettika di Angelo Frabasile, frammenti di realtà di Giancomo Cammarano, divagazioni poesie di Antonio Torre e la personale dell’artista Arturo Ianniello. Infine l’anno prossimo la Valle delle Orchidee si svolgerà nell’intero mese di maggio che è il mese più prolifico per le numerose specie che nascono spontaneamente sui monti di Sassano. Pietro Cusati


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AUGURI ALLA NONNINA DI AGROPOLI

Maria Colasanti ha compiuto i fatidici “100 anni”

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del 2010 ■ numero 2 giugno

Metrò del mare, l’allarme degli operatori turistici: non si taglino le corse cilentane Anche se è stato presentato con tanta enfasi nei mesi scorsi, il metrò del mare è ancora fermo ai paletti di partenza. E solo ora, a stagione pressoché iniziata, si scopre che la gara per l’affidamento è andata deserta. Di conseguenza non si ha alcuna certezza che il servizio di collegamento via mare verrà ripristinato anche quest’anno.

Auguri e felicità a Maria Colasanti, nostra concittadina classe 1910, che il 29 maggio 2010 ha compiuto i fatidici “100 anni”. Unica vivente di 3 fratelli e 1 sorella, casalinga e sarta artigianale nella vita, sposata e vedova di Egidio Cerasini dirigente delle Ferrovie Nord di Milano, oggi pensionata e dedita ai suoi 10 nipoti ed ai quindici pronipoti con la freschezza, il piglio e l’entusiasmo di una ventenne. Emilio Malandrino V. Presidente del Consiglio Comunale di Agropoli, a nome dell’intera Amministrazione

Comunale è lieto di formularLe i più sinceri e sentiti Auguri e di condividerne con i nipoti, i fratelli , le sorelle e tutti i suoi familiari la gioia per questo straordinario traguardo. La torta, in onore alla simpatica “Zia Maria”, è stata tagliata insieme a parenti ed amici in una spumeggiante e fragorosa serata di festa nell’incantevole e panoramica residenza “Villa Marina”, struttura dove Lei abita, circondata dall’affetto degli operatori sanitari e dei titolari che amorevolmente assistono i loro ospiti.

A esprimere una dura presa di posizione è Angelo Coda, presidente dell’unione Cilentoturismo. it, che rappresenta oltre 500 strutture turistiche a sud di Salerno. «Non vorremmo che le prevedibili trattative private che si svolgeranno tra Regione Campania e armatori, dopo la gara andata deserta, escludano dai piani le linee del Cilento – spiega Coda – Correre ai ripari è un obbligo per tutte le istituzioni. La mancata conferma delle corse cilentane sarebbe infatti un colpo durissimo per l’economia locale, dopo l’avvenuta soppressio-

PAESTUM

ne del Palinuro express e l’azzeramento del traffico aereo sull’aeroporto di Pontecagnano». Eppure il collegamento veloce via mare ha registrato negli ultimi 7 anni un trend di crescita costante: dai 12.000 passeggeri del 2003 si è saliti infatti agli oltre 56.000 del 2009. Un risultato più che egregio che ha confermato la validità di questa importante infrastruttura, quale accattivante alternativa ai viaggi in auto, per raggiungere il Cilento soprattutto nei finesettimana. Il metrò infatti, a sud di Salerno, fino all’anno scorso ha fatto tappa

nelle stazioni portuali di Agropoli, San Marco di Castellabate, Acciaroli, Casalvelino, Palinuro e Sapri. «Ora, invece, mentre a Napoli si tratta di come e se riattivare il servizio – prosegue Coda – gli operatori turistici cilentani si trovano nella paradossale difficoltà di dover giustificare ai propri ospiti perché i pacchetti già venduti e comprensivi di escursioni nelle località della Costiera amalfitana e delle isole del golfo di Napoli rischiano di non essere più utilizzabili».

AGROPOLI

Viaggio tra i grandi vini della Sardegna A giugno il Raduno Sole, mare e moto in una serata-evento targata Ais

È la terra del celebre Canonau di Sardegna, la cui cultivar venne introdotta durante la dominazione spagnola, ma anche della Vernaccia di Oristano, nettare dalla lunga evoluzione che si arricchisce di sfumature simili allo Sherry. E per chi ama un bicchiere fino, fresco e delicato c’è il Vermentino di Gallura, che fa da testimonial ai bianchi eleganti. A proporre un viaggio tra le tradizioni e gli antichi sapori della Sardegna è l’Associazione italiana sommelier con la delegazione del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano. La serataevento “Speciale Sardegna” si è

svolta giovedì 20 maggio scorso presso l’hotel-ristorante Cerere di Paestum (SA). In programma la degustazione di 7 vini rappresentativi del panorama vitivinicolo della regione, che sono stati proposti in abbinamento con formaggi e dolci tipici. A condurre la serata Lucia Pintore, miglior sommelier d’Italia 1987-1989, che ha rappresentato il Belpaese ai campionati mondiali per sommelier di Parigi nel 1989 e di Rio de Janeiro nel 1992, oggi docente dei corsi di formazione professionale dell’Ais. A fare gli onori di casa, invece, Maria Sarnataro, responsabile della de-

legazione Ais del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Il vino e la Sardegna hanno un legame antico, che quasi si perde nella notte dei tempi. Già i fenici, i greci e i romani hanno contribuito a un razionale sviluppo della vite e alla commercializzazione dei vini. Attraverso i secoli, si arriva ai nostri giorni lungo il file rouge di una produzione vinicola di qualità. In epoche recenti numerosi produttori hanno, infatti, saputo coniugare tradizione e modernità, puntando sulla rivalutazione dei vitigni autoctoni e utilizzando moderne tecniche enologiche. In questo modo hanno dato vita a vini che competono con le migliori etichette italiane e vengono venduti per la maggior parte fuori dall’isola, sopratutto all’estero, dove sono apprezzati per le caratteristiche organolettiche inconfondibili che solo il clima, il mare e la terra di questa straordinaria isola riescono a conferire. Colori, profumi e sapori che rimangono impressi in chi approda in Sardegna, ma che conquistano anche gli estimatori lontani. Per informazioni e prenotazioni: dott.ssa Maria Sarnataro, tel. 3389296146

Il Moto Club Saraceni, invita, per i giorni 1 e 2 giugno, tutti i centauri a recarsi nella splendida località di Agropoli, in provincia di Salerno per vivere insieme la terza edizione del raduno “Sole e mare moto”. Musica, spettacolo e divertimento saranno gli ingredienti delle giornate organizzate dall’associazione presieduta da Piera D’Avella: “Abbiamo - spiega la D’Avella - la fortuna di vivere in uno degli angoli più belli della Campania. La costiera cilentina offre la possibilità di abbinare il relax del mare con l’interesse per ciò che fa cultura. I primi insediamenti nella baia agropolese risalgono addirittura al settimo secolo prima di cristo. Fortunatamente ci sono ancora molte testimonianze architettoniche di una certa importanza che l’uomo ha lasciato nel corso dei secoli. In particolare il centro storico, al quale vi si accede dagli “Scaloni”, è uno dei pochi esempi rimasti in Italia di salita a gradoni. Il mare, poi, è tra i più puliti del meridione, e alle porte occidenta-

li della città abbiamo il “Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano”, famoso per la grande varietà della fauna e della flora”. Il Moto Club Saraceni per quest’anno ha deciso di puntare sul puro divertimento del popolo motociclistico: “E’ - dice Piera - il terzo anno che ci impegniamo nell’organizzazione di un motoraduno. Abbiamo mosso i primi passi organizzativi nel 2008 con un Motoraid, e l’anno scorso abbiamo coordinato la quinta prova del trofeo nazionale della specialità. Il programma di quest’anno prevede per il giorno 1 la motoconcentrazione dalle 18:00 alle 20:30. Dopo faremo un giro turistico per le strade principali di Agropoli. In serata, alle 21:00 è previsto un concerto del cantante Dino Zero, al termine del quale ci sarà il “Lancio delle Mongolfiere” da parte di tutti i centauri che vorranno spedire un desiderio in cielo. Il 2 ci aspettano il sole, il mare e le moto! Sarà d’obbligo l’uso del costume, e per i temerari anche il salvagente. Oltre alle premiazioni di rito previste dal regolamento Fmi, abbiamo deciso di premiare tutti i Moto Club che ci onoreranno con la loro presenza. Per chi volesse saperne di più, può soddisfare le proprie curiosità cliccando sul sito www.saracenimotoclub.it. Vi aspetto numerosi!”.


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del giugno ilento 2010 ■ numero 2

ASSEMBLEA DEI SOCI DELLA BCC DI AQUARA

Via libera alla realizzazione di una sede della BCC nella città’ di Salerno

Antonio Marino

Il 14 Maggio 2010 presso il Savoy Beach Hotel di Paestum si è tenuta l’Assemblea dei Soci della BCC di Aquara. Nel corso dello svolgimento dei lavori, un’aula gremita di soci, è stata testimone di un ulteriore importante passo della Banca verso il futuro. È stata infatti approvata la modifica allo statuto sociale che sancisce il via libera alla realizzazione di una sede della BCC nella città di Salerno. Con una filiale nella città capoluogo, la BCC presieduta da Luigi Scorziello, si collocherà, di diritto, fra gli attori principali dello sviluppo economico provinciale, realizzando l’aspirazione di diventare motore di crescita mediante politiche del credito estranee da logiche clientelari. Il Direttore Antonio Marino ha sottolineato che il bacino di utenza della Banca si amplie-

rà con 280 mila nuovi clienti potenziali abbracciando, oltre al comune di Salerno, anche i comuni di Baronissi, Castiglione del Genovesi, Cava de’ Tirreni, Giffoni Valle Piana, Pellezzano, Pontecagnano Faiano, San Cipriano Picentino, San Mango Piemonte e Vietri sul Mare. Molto sentita è stata anche l’approvazione del Bilancio d’Esercizio 2009 che ha confermato un’importante crescita degli impieghi, passati da 98,8 a 102,5 milioni di euro (+3,75%), e della raccolta diretta, balzata a 177 milioni di euro contro i 159,6 del 2008 (+10,88%). Nel corso dell’Assemblea si è assistito anche alla riconfigurazione degli organi sociali, con il rinnovo di amministratori, sindaci e probiviri, che resteranno in carica per i prossimi tre anni contribuendo a determinare il prossimo futuro della Banca. Di seguito riportiamo i nominativi dei nuovi eletti. L’Assemblea ha molto apprezzato l’elezione di tre donne, una per ogni organo di governo della Banca. La BCC, anticipando l’auspicio del Comitato esecutivo di Federcasse, dopo 32 anni di governo tutto al maschile, ha iniziato una nuova

era ritenendo che la riqualificazione della classe dirigente non possa prescindere da una maggiore partecipazione delle donne negli organi decisionali e di controllo delle banche. C’è stato spazio anche per i giovani infatti ospite d’onore, oltre al Dottor Franco Vildacci della Federazione Campana, è stato il Presidente Nazionale Giovani Imprese di Col diretti Vittorio Sangiorgi che ha sottolineato l’importanza di dare rinnovato spazio ai giovani per sollecitare un ricambio generazionale che tarda ad arrivare. L’Assemblea, che non rappresenta solo un istituto decisionale ma anche il più importante momento di partecipazione e aggregazione dei Soci, è stata anche l’occasione per celebrare e premiare: i figli dei soci che si sono laureati nel corso del 2009; i figli dei soci e dei dipendenti della Banca nati nel corso del 2009; coloro che hanno maturato 25 anni di anzianità come soci della Banca. La serata si è conclusa, come di consueto, con la cena sociale che ha rappresentato il necessario momento conviviale a suggello dell’importante giornata celebrata.

AGROPOLI SCUOLA E AMBIENTE

Inaugurato il giardino didattico della scuola “Anna Mozzillo” Il progetto è stato sostenuto dal Comune di Agropoli Nel pomeriggio venerdì 21 maggio scorso, presso la Scuola dell’Infanzia “Anna Mozzillo” di piazza Mercato, è stato inaugurato inaugurato il giardino didattico. La cerimonia, alla quale ha preso parte il sindaco di Agropoli Franco Alfieri, l’assessore alla identità culturale Franco Crispino e la dirigente scolastica Anna Vassallo, segna una tappa fondamentale di un progetto ben più ampio di educazione ambientale “Le tue mani per l’ambiente” proposto dalla Direzione Didattica 1° Circolo di Agropoli e iniziato il 21 novembre 2009 in occasione della Festa dell’Albero, promossa da Legambiente. Attraverso la riqualificazione delle aiuole antistanti la scuola, si vuole dare agli alunni l’opportunità di utilizzare lo spazio verde come un vero e proprio laboratorio didattico. Nel giardino,

infatti, sono stati piantati ortaggi, alberi da frutto, piante aromatiche ed officinali, fiori e piante. Nelle fasi successive del progetto, gli alunni guidati dai docenti e con la collaborazione dei genitori adotteranno le singole aree e se ne prenderanno cura. S.J. Goud ha scritto: “Non vinceremo mai la battaglia del salvare Specie ed Ecosistemi senza creare un legame emotivo tra noi e la Natura, perchè nessun uomo salverà mai ciò che non ama”. Questo progetto vuole sviluppare nelle nuove generazioni una coscienza ecologica autentica, fondato proprio su un legame emotivo, partendo dall’attenzione e dal rispetto per i propri spazi di vita quotidiana per far maturare nelle nuove generazioni un forte senso di appartenenza alla comunità che si traduca in impegno e senso di responsabilità. Il Comune di Agropoli ha

voluto sostenere questa iniziativa condividendone la finalità e la valenza socio culturale. La costruzione di una rete di partners che camminano insieme verso un obiettivo comune è una sfida e, nello stesso tempo, un successo. «Abbiamo pensato e voluto questo progetto - affermano il sindaco Alfieri e l’assessore Crispino - con grande tenacia e determinazione, nella consapevolezza di quanto fosse importante per gli alunni avere uno spazio all’aperto in cui vivere parte della loro esperienza scolastica. Un vero e proprio laboratorio didattico in cui poter osservare la natura e i suoi cambiamenti, sperimentare, riflettere, conoscere o semplicemente giocare. E’ stato realizzato un sogno attraverso la perfetta coniugazione tra sensibilità ed efficienza, promesse e concretezza». Dott. Giuseppe Feo

Premio Vacanze “Nicola Giacumbi-Mario Rivellese”

È uno studente di 17 anni, Gerardo Cosentino (figlio del sovrintendente Nicola, in servizio presso la Sottosezione della Polizia Stradale di Sala Consilina), il vincitore del Premio Vacanze Nicola Giacumbi-Mario Rivellese indetto dal Club Rotary Sala Consilina-Vallo di Diano e riservato ai figli degli operatori delle forze dell’ordine che operano nel territorio di competenza del Club. Il premio fu istituito dal Club nel 1980, subito dopo l’uccisione del magistrato salernitano ucciso il 16 marzo 1980 davanti al portone del palazzo in cui abitava ad opera della colonna salernitana della Brigate Rosse che portava il nome di Fabrizio Pelli, uno dei fondatori delle Br morto in carcere per un male incurabile. Da quest’anno al nome di Nicola Giacumbi è stato associato quello dell’avvocato Mario Rivellese, socio fondatore del Club che all’indomani della morte di Giacumbi propose ed ottenne dal Club l’Istituzione del premio. Il premio, consistente in un assegno di mille euro è stato consegnato dal presidente del Club, Fernando Cappelli, al vincitore nel corso di un’apposita conviviale presso il Grand Hotel Certosa di Padula alla presenza, tra gli altri, dei familiari del giovane, del vice questore Vincenzo Lombardo, responsabile del COA della Salerno-Reggio Calabria, dell’ispettore Rufino Tortora, responsabile della sottosezione Polstrada di Sala Consilina, e del presidente dell’ordine degli avvocati, Michele Marcone. Presenti anche i figli delle due personalità a cui il premio è dedicato, l’ingegnere Giuseppe Giacumbi e l’avvocato Nicola Rivellese. Il governatore del Rotary era rappresentato dall’assistente Marcello Fasano, governatore designato per l’anno 2012-2013. Nel corso della serata la figura di Nicola Giacumbi, che all’epoca dirigeva la Procura di Salerno e che per un breve periodo

aveva diretto anche quella di Sala Consilina, è stata ricordata dal presidente del tribunale di Sala Consilina, Luciano Santoro, collega e amico del magistrato. Il presidente Santoro ha ricordato non senza un pizzico di commozione l’amico scomparso ma anche il clima difficile del periodo in cui maturò l’uccisione del valoroso collega: nel giro di pochi giorni, infatti, oltre a Giacumbi furono uccisi altri due magistrati Girolamo Minervini a Roma e Guido Galli a Milano. La città di Salerno rimase molto scossa da quell’episodio perché impreparata ad un simile avvenimento nonostante qualche avvisaglia si fosse avuta in quanto il predecessore di Giacumbi aveva subito delle minacce dai brigatisti. Ma perché uccidere dei magistrati? Perché le Br hanno sempre rivolto la loro attenzione verso gli uomini migliori al servizio dello Stato. In precedenza il presidente Fernando Cappelli aveva ricordato la figura di Mario Rivellese, avvocato serio e scrupoloso ma anche rotariano doc che al club non aveva mai fatto mancare il proprio contributo. Al termine della serata Marcello Fasano, nel formulare gli auguri al giovane premiato per l’importante riconoscimento, si è complimentato per l’importante iniziativa ricordando come il Club del Vallo di Diano sia costantemente presente con le sue attività non solo sul territorio di competenza ma anche nell’ambito dei progetti che vedono il Rotary impegnato in tutto il mondo. Giuseppe D’Amico


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Cilento

del 2010 ■ numero 2 giugno VACANZA-STUDIO DI OTTO GIORNI

FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FOLKLORE AD AGROPOLI

Folkinfest 2010, solidarietà e spettacolo Anche quest’anno le strade di Agropoli e di altri centri del Cilento accoglieranno i gruppi del “Festival Internazionale del Folklore” giunto all’ottava edizione e organizzato, come sempre, dall’associazione culturale “Pegasus”. Nata nel 2002 da un’idea di Mauro Gervasio, quest’associazione ha ben presto legato il proprio nome alla realizzazione del “Folkinfest”, che fin dalla prima edizione ha saputo offrire uno spettacolo artistico e culturale di altissimo livello. Bolivia, Turchia, Panama, Bulgaria, Serbia, Slovacchia, Romania, Russia, Lettonia, Israele, sono solo alcuni dei Paesi che hanno arricchito le scorse edizioni, a testimonianza di una formula che funziona, e funziona bene, anche al di là dei confini nazionali. Non sono molti i festival italiani a poter vantare tante partecipazioni dall’estero, e in pochi anni l’associazione “Pegasus” (grazie al lavoro di decine di volontari) ha già conquistato una particolare visibilità nel panorama nazionale. Certo, per un salto di qualità definitivo occorrerebbe un interesse maggiore da parte delle istituzioni politiche, an-

che – e soprattutto – perché un’iniziativa di questo tipo promuove concretamente il turismo di qualità nelle nostre zone. L’ottava edizione si terrà da giovedì 3 a domenica 6 giugno e vedrà coinvolti, oltre Agropoli, anche i comuni di Capaccio-Paestum, Ogliastro Cilento e Cicerale, affinché la manifestazione sia sempre più efficace vetrina turistica per tutto il territorio cilentano. Quest’anno è previsto l’arrivo di gruppi provenienti da Bolivia, Serbia, Macedonia, Perù, Grecia e Georgia, mentre per l’Italia – oltre naturalmente a vari gruppi campani – c’è grande attesa per la partecipazione della Sardegna con i “Mamuthones”. Il “Festival Internazionale del Folklore” è spettacolo artistico ma anche veicolo di valori fondamentali della convivenza civile: la pace, la solidarietà, la conoscenza reciproca e concreta tra i popoli, saranno temi che faranno da filo conduttore per tutte le giornate di svolgimento. In questo senso sono da sottolineare i vari incontri con le scolaresche (sensibilizzate su questi argomenti con concorsi legati alla realizzazione di disegni e testi) e

con la cittadinanza anche al di là delle sfilate, in vari incontri istituzionali. I due eventi-clou si terranno nelle due serate finali: sabato sera è prevista la “Fiaccolata della Solidarietà e della Pace”che si snoderà per le strade principali di Agropoli per raggiungere Piazza Vittorio Veneto, dove ci sarà l’ormai tradizionale accensione del “Tripode della Pace”, momento di particolare valore simbolico. Domenica sera, invece, sempre in Piazza Vittorio Veneto ad Agropoli, ci sarà il gran finale con le esibizioni complete dei gruppi e la proclamazione del vincitore, scelto da una giuria composta da esperti del settore. Tutta la manifestazione, comunque, non è certo improntata su toni agonistici, ma al contrario è occasione di conoscenza e di reciproci scambi culturali anche tra gli stessi gruppi partecipanti. Per il programma dettagliato e per qualsiasi altra informazione, l’associazione “Pegasus” è contattabile ai numeri 0974 821178 - 392 3257655 e all’indirizzo e-mail bfozanto@libero.it – Sito ufficiale: www.folkinfest.com. Francesco Sicilia

È vela in Campania 2009 - “Premio Eolo”

Giovedì 20 maggio scorso nei locali del Circolo Ufficiali Marina Militare in via Cesareo Console a Napoli, si è tenuta la manifestazione “È vela in Campania” con la consegna del “Premio Eolo” alle Società affiliate, ai dirigenti, ai tecnici, ai personaggi del mondo della Vela e agli atleti che nel corso del 2009 si sono particolarmente distinti. Il significato di questa manifestazione organizzata dal Comitato della V Zona FIV va ben oltre la semplice e sia pure importante premiazione degli atleti che si sono messi in luce sui campi di regata nell’attività agonistica; in aggiunta essa vuole essere la festa di tutta la Vela campana, un importante momento d’incontro per tutti gli appassionati ricordando soprattutto anche quanti nel silenzio e lontani dai riflettori del successo si prodigano costantemente con sacrificio e dedizione di tempo per rende-

re possibile lo svolgimento dello sport velico. Anche nel 2009 la Vela della V Zona, nonostante le obiettive difficoltà del momento di crisi economica che attraversiamo, è riuscita comunque a tenere viva la passione degli sportivi del mare organizzando un gran numero di regate di ogni livello: internazionale, nazionale e zonale. L’esempio e il ricordo di quanti nel passato hanno contribuito a fare grande la vela campana non sono dimenticati. Tra i rappresentanti della provincia di Salerno riceveranno il premio Eolo tra i Circoli affiliati il Club Nautico Castellabate per il miglior incremento di tesseramento delle categorie cadetti e juniores, mentre tra i dirigenti di circolo il premio Eolo andrà a Rosario Buonuomo Vice Presidente del Circolo Canottieri Irno di Salerno e Ermanno Suriano Vice Presidente del Circolo Nautico Sapri.

SALERNO

II^Edizione del Premio Ripa, Concorso Giornalistico– Poetico Le luci della Provincia tutte accese sul Premio Giuseppe Ripa. Nel magnifico salone Bottiglieri della provincia di Salerno si è tenuta la consegna del II ° Premio Ripa, Concorso giornalistico – Poetico 2010. Ad organizzare il Premio per il secondo anno consecutivo il “Comitato Amici di Ripa”, presieduto dall’architetto Giuseppe Ianni e dall’Università della Magna Graecia di cui ne è presidente il giornalista Lorenzo Barone. Hanno assistito al simposio giornalistico poetico personalità del mondo della politica e della cultura che hanno applaudito tutti i premiati. A portare il saluto dell’Amministrazione Provinciale di Salerno l’assessore Costabile Spinelli che ha applaudito all’iniziativa ed alla validità della stessa nel contesto provinciale, ricordan-

do che la Provincia ha voluto patrocinare il Premio, ritenendolo di meritevole attenzione per un crescendo dialogo sul territorio. Ad introdurre la serata Giuseppe Ianni, che ha relazionato sull’associazione Ripa da lui presieduta, e l’impegno per migliorare di anno in anno la manifestazione culturale. A fare il punto sul Premio e parlare del mare come tematica di questa edizione è stato il giornalista Giuseppe Liuccio, evidenziando l’importanza dell’informazione se fatta da giornalisti tenaci che amano il proprio territorio, solo cosi si può avere la migliore promozione dello stesso. A presentare la serata il giornalista Vito Pinto, affiancato da Mariassunta Di Sessa, che insieme hanno condotto brillantemente la serata. A presiedere la giuria per la Poe-

sia Gianni Rescigno poeta affiancato da Angela Furcas, Antonio Ruggiero, Domenico Chieffallo e Lorenzo Barone. A sua volta Giuseppe Liuccio ha condotto la giuria per il giornalismo coadiuvato dai giornalisti Nando Morra Vito Pinto, Alfredo Boccia e Giuseppe Ianni. La serata è iniziata con la premiazione della poesia in lingua, dove a vincere il primo premio è stata Iole Mustaro di Bellizzi, al secondo posto ad ex equo hanno ritirato il riconoscimento Anna Ruocco di Agropoli e Alfonso Tagliamonte di Nocera ed ancora un ex equo per il terzo posto con Roberto Mestrone di Volvera (To) e Lucia Bisotti di Cava de Tirreni. Durante la cerimonia sono state consegnate due targhe speciali, la prima a Giuseppe Lembo alla carriera, direttore della rivista “Socio-

logia” ed autore di numerose pubblicazioni sulle problematiche dei territori del Sud, ed il secondo alla memoria dell’avvocato Antonio Cucco di Acciaroli, per l’opera appassionata di critico e giornalista. Per il giornalismo il primo premio per il miglior articolo presentato è stato assegnato a Michele Cinque direttore di Positanonews, al secondo posto ad ex equo si sono classificati i giornalisti Angelo Guzzo di Sapri e Marco Clarizia di Salerno ed ancora un terzo posto ad ex equo con Elisabetta Manganiello e Corrado Lucibello. A seguire, assegnati i riconoscimenti come fina-

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listi di merito ai giornalisti: Giovanni Pico, Simona Mazzeo, Katia Oliviero, Maristella De Martino e Laura Fruscione. La consegna delle targhe e pergamene è continuata con la poesia in vernacolo dove è risultata vincitrice Assunta Di Cintio di Pescara, al secondo posto Santa Vetturi di Bari, al terzo posto Elia Nese di Salerno. Finalisti di merito Marisa Santoro, Aniello Apicella e Antonio Scarpone. La serata si è conclusa fra gli applausi per tutti i vincitori e partecipanti che in questa seconda edizione sono stati ancora più numerosi. Lorenzo Barone


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del giugno ilento 2010 ■ numero 2 CALDORO PRONTO A RIVEDERE IL PIANO OSPEDALIERO

Nuove speranze per l’ospedale civile di Agropoli Stefano Caldoro, neo presidente della Regione Campania e commissario alla Sanità, disponibile a riaprire il confronto politico sul piano di rientro dal disavanzo della sanità e rivedere la riorganizzazione della rete ospedaliera campana, inclusa la posizione ed il futuro dell’ospedale civile di Agropoli. E’ stato il consigliere regionale on. Luigi Cobellis ad informare - direttamente da Napoli al termine del Consiglio Regionale che si è tenuto nella giornata mercoledì 19 maggio - il sindaco di Agropoli Franco Alfieri e il presidente del Consiglio comunale, Agosti-

no Abate, della decisione assunta dal governatore campano. In particolare, nel corso della seduta del Consiglio regionale, lo stesso consigliere regionale e sindaco di Vallo della Lucania ha chiesto al presidente Stefano Caldoro la riapertura del tavolo politico per la ridiscussione del piano di rientro dal disavanzo economico finanziario regionale in materia sanitaria e, quindi, anche della riorganizzazione della rete ospedaliera. Caldoro, che non ha ancora sottoscritto il tanto discusso piano Zuccatelli, ha accettato la proposta di Cobellis. Si apre dunque una nuova fase di discussione e valutazione

in merito al futuro della struttura ospedaliera cittadina. Soddisfatti il sindaco di Agropoli Franco Alfieri e il presidente Agostino Abate. «E’ una buona notizia la volontà di

Caldoro che, su sollecitazione di Cobellis al quale va il nostro ringraziamento, ha annunciato di fermarsi e riaprire la discussione politico sul piano di riorganizzazione della rete ospedaliera. Ciò significa che possiamo avere di nuovo fiducia in una valutazione e in decisioni, basate su criteri e parametri oggettivi, che non penalizzano, con l’uscita dalla rete dell’emergenza e la chiusura di fatto, l’ospedale civile. Crediamo, quindi, che sarà preso in considerazione finalmente il ruolo e la funzione strategica sul territorio dell’ospedale con il suo pronto soccorso. Ovviamente, così come stabilito dal consiglio comunale straordinario e dal comitato dei sindaci, abbiamo chiesto un incontro con Caldoro al quale sarà ribadita la nostra posizione e l’esigenza concreta, sentita ed essenziale di tutelare e mantenere l’ospedale, inaugurato appena nel 2004, nella rete dell’emergenza territoriale». Dott. Giuseppe Feo

DUE SUGGESTIVI SCENARI PER SCOPRIRE LE PERLE DELLA PROVINCIA CON “BAROCCO E… NON SOLO”

Una produzione inedita notturna negli Scavi di Paestum racconta “L’Alba dei Tempi”. Ad Amalfi per due weekend si celebrano le Quattro Repubbliche Marinare

Il racconto del Mito della creazione aspettando l’alba ai piedi dei Templi greci di Paestum e le quattro gloriose Repubbliche Marinare riunite nell’era della globalizzazione sotto un’unica magnifica Costa: sono i due attesissimi eventi – gratuiti – che accoglieranno i turisti nella provincia di Salerno tra l’ultimo weekend di maggio e il primo di giugno. Gli appuntamenti rientrano nell’iniziativa “Barocco … e non solo” – Primavera 2010 promossa dall’Ente Provinciale per il Turismo di Salerno – presentato ieri mattina a Milano presso lo Spazio Milano Tourist ex Cobianchi e questa mattina a Salerno presso la sede dell’Ente – per disegnare, attraverso percorsi inesplorati, produzioni inedite e rievocazioni, quell’ideale filo di Arianna tra le

bellezze storico culturale di Salerno e la sua suggestiva storia. Un viaggio nel presente e nel passato che, partendo dalla corrente artistica del barocco, permetterà di apprezzare il suo variegato patrimonio artistico assistendo nel contempo a celebrazioni dalla speciale formula di intrattenimento. La direzione artistica è di Gaetano Stella, regista teatrale esperto nell’organizzazione di rievocazioni storiche. Il progetto rientra nel programma di interventi messo in campo dall’Amministratore dell’Ente Provinciale per il Turismo, Marisa Mirella Prearo, volti alla promozione, valorizzazione e diffusione dell’immagine del territorio della provincia di Salerno e dei suoi luoghi storici ricchi di arte e cultura, nonché alla pianificazione, come per Amalfi, di azio-

ni future di marketing territoriale. A delineare la trama dell’evento saranno sei itinerari turistici – dal 27 maggio al 5 giugno (ad esclusione di 30-31 maggio e 1 giugno) – che, con partenza/arrivo da Salerno, Amalfi e Paestum condurranno gli interessati per le viuzze dei 20 luoghi prescelti, e le loro chiese, musei e scavi ricchi di storia, miti e leggende. Il singolare viaggio sarà animato da diverse perfomance. La prima si realizzerà a Paestum la notte tra il 28 e il 29 maggio dove, per la prima volta, gli Scavi Archeologici saranno aperti ad uno spettacolo notturno. Ai piedi del Tempio di Nettuno, recitazione e danza si uniranno al profumo di mirto e alloro, al sapore del miele, mentre l’illuminazione di torce alimentate a cera, la chiusura al traffico ed il contatto diretto con lo spazio scenico, traghetterà idealmente all’epoca della Magna Grecia per narrare “L’Alba dei Tempi”, suggestivo percorso sensoriale tra le ultime ore della notte ed il sorgere dell’alba.. Una produzione inedita sul mito pelagico della creazione che vedrà in scena 21 protagonisti ai quali si aggiunge la partecipazione straordinaria di Sebastiano Somma nel ruolo di Callimaco e Silvia Bilotti alias Eos (l’alba) che va incontro al sole. L’attore partenopeo sarà protagonista

anche della rievocazione storica in programma ad Amalfi, teatro (nei week end del 29 e 30 maggio, 4 e 5 giugno) della “Festa delle Antiche Repubbliche Marinare”. Quattro giornate di eventi, celebrazioni ed attività sportive che mirano ad essere un punto di partenza per dare avvio ad un “patto di solidarietà” tra le quattro città (Amalfi, Genova, Pisa e Venezia) ed all’emissione della “Card Repubbliche Marinare” contenente facilities “in esclusiva” per i soggiorni turistici nelle stesse. Cortei storici di sbandieratori e pistonieri, concerti di musica da camera e spettacoli sulla leggenda dell’amore tra Ercole e la ninfa Amalfi, una degustazione di sapori veneziani, la Regata dei Saraceni - 1° Trofeo Velico Città di Amalfi, con la cerimonia solenne dedicata alla consacrazione delle chiavi delle quattro antiche repubbliche alla presenza dei loro sindaci e la consegna del Premio Tarì d’Oro i momenti salienti della Festa. Le escursioni e gli spettacoli sono gratuiti. È richiesta la prenotazione presso la segreteria dell’evento ai numeri 089 230414 – 089 231432 (9.30-13 .30/15.30-17.30) oppure all’indirizzo e-mail lalbadeitempi@eptsalerno.it. L’elenco completo delle strutture ricettive e dei pacchetti turistici fruibili è disponibile online al sito www.turismoinsalerno.it..

AMBIENTE A RISCHIO

Inquinamento ambientale, densa schiuma biancastra in un fiume a Buonabitacolo

Scoperta un’abbondante e densa schiuma di colore biancastro in un corso d’acqua nel territorio comunale di Buonabitacolo, in provincia di Salerno. Il ritrovamento è avvenuto nei pressi della zona in cui è collocato lo scarico delle acque reflue provenienti dalla locale fabbrica che tratta la trasformazione degli scarti della carne da macellazione. Sul posto si è recato il sindaco, Beniamino Curcio, accompagnato dai carabinieri e dai vigili urbani. Constatata la presenza della schiuma, il primo cittadino ha incaricato la Polizia municipale di accertare le cause del fenomeno.

VELA

Presentata la regata delle Torri Saracene

Si è svolta giovedì 27 maggio scorso presso la Sezione Velica della Marina Militare di Napoli (Molosiglio) la conferenza stampa di presentazione della quinta edizione della regata velica delle Torri Saracene, in programma dal 4 al 13 giugno tra Castellammare di Stabia e Marina di Camerota. Sono intervenuti alla presentazione il Capitano di Vascello Comandante Giuseppe Perini, Giovanni Pellizza, presidente FIV V Zona, Carlo Rolandi, presidente onorario FIV, Marisa Prearo, Amministratore dell’EPT di Salerno, i sindaci dei comuni di Camerota, Torre Annunziata, Palinuro.


12 ambiente

ARDICOLA

giugno 2010 ■ numero 2 «In ogni epoca bisogna cercare di strappare la tradizione al conformismo che è in procinto di sopraffarla» (W.Benjamin, maggio 1940)

comunità indagante e pungente

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Distribuzione e conservazione della Lontra in Italia centro-meridionale: recente ricolonizzazione e prospettive future (Dr. Biologo Manlio Marcelli e Dott.ssa Romina Fusillo, marzo 2009)

Nel settembre 2008 si è costituita nel Cilento l’associazione Ardicola, laboratorio per l’ambiente, la biodiversità ed il paesaggio. Ardicola propone la forma del laboratorio come contributo ad una reinterpretazione interdisciplinare della cultura ambientalista, radicata nei valori della tutela della diversità biologica e culturale, ma anche interessata a proporre sentieri di cambiamento e sviluppo socio-economico per il territorio del Cilento. In

que il provincialismo in cui spesso degenera la retorica della “tradizione” e di una “identità” presunta immutabile. L’identità che si coltiva nelle differenze (e nell’innovazione) suggerisce la forma del laboratorio come maturazione dell’esperienza associativa. Ardicola è anche l’esito di una riflessione condotta da tempo sui risultati del Parco nel Cilento istituito da quasi venti anni e operante effettivamente da circa quindici. L’esperienza del Parco non

tunità. Dopotutto si ripropongono oggi progetti infrastrutturali, assunti negli anni ’80, senza individuarli in un’adeguata cornice valutativa e di assetto territoriale (potenziamento delle connessioni nella Val Calore), come se il sopraggiunto modello del Parco avesse soltanto “sbloccato” le risorse finanziarie necessarie, ma non ancora espresso la differenza e l’identità di una propria proposta di sviluppo a supporto delle politiche di salvaguardia della natura. Cosa vuol dire dunque “conservare” in una terra da sempre in attesa di riscatto? E, soprattutto, cosa è un Parco? Cosa dovrebbe fare un ente Parco? Cosa si intende per sviluppo delle popolazioni locali nella legge quadro 394/1991 sulle aree naturali protette? La prima impressione è che l’esperienza del Parco sia stata tradotta – riduttivamente - come una locale “Cassa del Mezzogiorno”, a cui si chiede di finanziare a pioggia gli interventi e le iniziative più disparate, giustificando a valle l’assenza di strategia e selezione sovralocale, per giungere, infine, ad additare il Parco stesso come il maggiore responsabile degli scarsi esiti conseguiti. La frammentazione

Specie a rischio di estinzione e problematiche di conservazione: la chirotterofauna del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano (Dr. Biologo Antonio Feola, aprile 2009)

questo senso Ardicola è l’inizio di una nuova sfida sociale e culturale che assume il territorio del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano come dominio di riferimento delle azioni e delle proposte, senza dimenticare la “continuità” delle relazioni funzionali, ecologiche, economiche, culturali e sociali che insistono di fatto anche sul “locale” di un mondo globale, oltre dun-

sembra aver strutturato sul territorio una necessaria ed adeguata cultura di intervento, non solo in termini di tutela delle risorse naturali, della biodiversità e del paesaggio, ma anche in termini di reali proposte di sviluppo socio-economico e culturale per le nuove e giovani generazioni del Cilento, che l’Istat ci conferma ancora in fuga verso destinazioni più “generose” di oppor-

locale ha da sempre frenato le ambizioni della condivisione, del coordinamento, del governo sovralocale di cui, invece, le esperienze di molte altre regioni italiane dimostrano il carattere strategico, anche in vista della riforma federalista. Nel lento dissolversi delle Comunità Montane (negli anni ’80 si era proposto il loro coordinamento tramite il CESVIC), il Parco appare

Progettare con la natura: sostenibilità energetica e qualità dell’abitare (Arch. Massimiliano Ruggiero, Arch. Franca Maria Bello, marzo 2009)

quanto rimane di un progetto territoriale di coordinamento e sviluppo, che si è invece visto negare l’istituto della Provincia. In questo scenario, nutrito alla radice di speranze e di entusiasmo ma troppo spesso ferito da delusioni e inerzia politica e programmatica, Ardicola ha provato a rilanciare la questione Parco, ovvero un sentiero differente, radicato e “nuovo”, legittimato dalle politiche e pratiche di conservazione della natura e tutela della biodiversità, capace di realizzare nello stesso Cilento un esperienza differente ed efficace di Parco Nazionale, partendo dall’esempio di modelli già consolidati (anche esteri), ma interessato a contribuire con la sua diversità storica, ambientale e culturale ad una rivoluzione culturale nelle scelte di sviluppo delle comunità umane, meridionali prima di tutto. Come una “comunità indagante”, Ardicola ha proposto nel corso dell’anno 2009 una serie di seminari di approfondimento tecnico e culturale per evidenziare i temi forse più delicati della correlazione tutela della biodiversità e sviluppo socioeconomico, con riferimento esplicito al caso Cilento. L’esperienza condotta, probabilmente unica sul territorio ed emergente rispetto all’assenza di discussione da parte delle stesse istituzioni coinvolte nel Parco, si è caratterizzata sia per l’impegno degli associati sia per il coinvolgimento di esperti esterni, chiamati a conferire sui loro risultati ed esperienze. A Dicembre 2008 Ardicola ha inaugurato il ciclo di seminari con una presentazione dell’associazione, dei suoi obiettivi e delle sue proposte: la giornata di lavoro è poi seguita con una tavola rotonda con le

istituzioni locali, rappresentanti del mondo ambientalista ed imprenditoriale. . Il laboratorio ha indagato il senso della tutela di alcune specie animali, tradizionalmente considerate indice di una significativa qualità ambientale, giungendo a chiarire il concetto di “specie ombrello”. Ne è emersa la correlazione tra indicatore (Lontra, ad esempio) e qualità degli ecosistemi fluviali, troppe volte ridotti nei progetti di riqualificazione al tema del “parco fluviale”, replicando interventi-modello che rischiano di semplificare la diversità e significatività biologica, paesaggistica e culturale. La correlazione tra natura ed artificio, dunque, richiede approfondimenti degli impatti sugli indicatori principali della qualità ecosistemica, ma anche degli impatti sociali, economici e culturali sulle stesse comunità abitanti. In questo senso Ardicola ha invitato ad approfondire le implicazioni che l’attuale sensibilità verso il risparmio energetico e la qualità dell’abitare può avere a partire dai luoghi del Cilento, dalle sue “memorie”, dalle sue pietre, dai suoi venti dominanti, dalle sue forme, in generale dai suoi stessi centri storici, custodi di un patrimonio di tecniche e tecnologie da reinterpretare in chiave contemporanea. Il progetto di recupero, dunque, è sempre un bisogno di futuro e non si limita alla “conservazione” delle pietre. L’attenzione alla qualità dell’abitare contemporaneo non può ridursi all’installazione di tecnologie di produzione energetica come il fotovoltaico ma può certo servirsene per integrare una qualità progettuale più complessa, capace di leggere il rapporto tra forma dell’artificio e forma del luogo,


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giugno 2010 ■ numero 2

(Escursione lungo il fiume Alento, Giugno 2009)

architettura e dimensione urbana ed ambientale. Il patrimonio edilizio storico, così diffuso nel Cilento dovrebbe essere dunque un luogo del progetto contemporaneo e non semplicemente un oggetto da conservare perché contenitore di un “passato”, quanto piuttosto incubatore di un futuro reale e possibile. Nel rapporto tra natura ed artificio particolare attenzione è da porre agli ambiti agricoli, luogo simbolo dell’abbandono nella cultura moderna, dichiaratamente urbana, ma oggi al centro di nuove esperienze

piano (vedi la permissività della legge regionale 14/1982 sull’edificabili�tà in area agricola). Oggi la riflessione si sposta sul concetto di consumo di suolo, nel tentativo di ridurre la trasformazione delle aree agricole, ma anche di riportare l’agricoltura dentro l’urbano, come l’interessante esperienza degli orti sociali sta dimostrando. Oltre le aree agricole, i sistemi fluviali costituiscono il luogo delle più evidenti interrelazioni tra antropizzazione e natura, manifestandone criticità e pratiche positive. L’atten-

I Fiumi, la riqualificazione fluviale, le aree umide. Metodologie di indagine e interventi: ingegneria naturalistica e fitodepurazione (Dr. Geologo Rocco Lafratta, giugno 2009)

che cercano di integrare l’evoluzione tecnologica con nuovi sistemi di valore legati alla qualità del vivere e del produrre, non dimenticando il serbatoio di energie potenziali riconoscibile nella filiera agro-energetica. (Gli aspetti funzionali dell’agricoltura biologica nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Dr. Agronomo Francesco D’Alessandro, aprile 2009). Purtroppo proprio le aree agricole nel Cilento sono state investite dalla sconsiderata urbanizzazione delle seconde case ad uso turistico, come nelle aree costiere, o più in generale dall’assenza o scarsa incidenza delle politiche di

zione ai sistemi fluviali del territorio costituisce per Ardicola una chiave di lettura primaria, non solo per le implicazioni ecologiche e paesaggistiche ma perché di fatto il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano è riconducibile all’alternanza delle valli del Tanagro, del Calore, dell’Alento, del Lambro, del Mingardo, del Bussento, suggerendo oltretutto anche una possibile differenziazione dell’offerta turistica e culturale, come avviene da tempo in altri Parchi Nazionali (come i “distretti turistico-ambientali” del Parco Nazionale dei Monti Sibillini). L’approfondimento dei sistemi

fluviali, delle modalità di intervento per la riqualificazione della loro funzionalità idraulica, idrogeologica ed ecologica ha coltivato il caso studio del bacino del Fiume Alento, ove si è condotta una interessante e significativa escursione, volta a ritrovare sul luogo quanto discusso nei seminari. Accanto alla diversità biologica il laboratorio ha proposto riflessioni anche sulla geodiversità e sulla caratterizzazione del territorio cilentano da un punto di vista dei giacimenti fossili, mostrando risorse dei luoghi spesso poco conosciute. L’esperienza è il risultato del lavoro sul campo che ha condotto all’apertura presso Magliano Vetere del Museo Paleontologico del Cilento (I giacimenti fossili del Parco: indagini, scoperte, musealizzazione, Dr. Geologo Sergio Bravi, maggio 2009). Tra le varie escursioni organizzate durante il 2009, significativa è stata la Giornata di azione ecologica condotta da Ardicola presso il Sito di interesse comunitario di Cala del Cefalo, tra Palinuro e Camerota (Il Respiro della Duna), dove grazie al supporto di istituzioni locali ed altre associazioni ambientaliste (Lipu) sono stati coinvolti turisti e abitanti nella pulizia della spiaggia, riscontrando purtroppo lo stato di degrado in cui versa il delicato sistema dunale. L’esperienza ha suggerito di rendere più sistematica nel futuro la pratica di gestione ecologica coordinata tra associazionismo, concessionari dei lidi ed istituzioni locali. Il seminario conclusivo del ciclo 2009 ha riguardato una discussione più generale sull’esperienza del Parco come modello di sviluppo per il territorio cilentano: la tesi emersa è che le politiche di conservazione e tutela sono comunque scelte di futuro e dunque vanno inquadrate in un progetto territoriale che esprima la contemporaneità dei luoghi, nelle loro strutture ecologiche, paesaggistiche, culturali come nelle loro relazioni sociali ed economiche, considerate anche in chiave sovralocale

ed interregionale secondo lo schema, ad esempio, della “macroregione verde” Agri-Cilento-Pollino (anticipata negli anni ’80 dalla tesi del Sistema di aree protette del Mezzogiorno Continentale). Accanto dunque ai paesaggi da tutelare vi sono i “nuovi paesaggi” da costruire: in questo senso l’identità dei luoghi non assume un valore al di fuori del tempo ma si coltiva nel progetto contemporaneo. (Identità, Paesaggio, Strategia, Arch. Francesco Ruocco, Arch. Alessio D’Auria, novembre 2009). Il 2010 si apre con alcune novità significative, in corso di migliore in-

prolungare la stagione della caccia; ● riduzione dei fondi a disposizione per le politiche di sviluppo locale, a causa dei passivi che la Regione Campania registra nel settore sanitario; ● progetto di riqualificazione fluviale del Bacino dell’Alento a valle di un concorso di idee; ● istituzione di nuove aree marine protette presso Castellabate e Punta degli Infreschi, (con la conseguenza che il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano diventerebbe il più esteso d’Italia); ● impegno dell’Ente Parco a porre a bando la gestione del patrimo-

Giornata di azione ecologica a Cala del Cefalo: il respiro della duna (agosto 2009)

terpretazione: ● approvazione del Piano del Parco; ● misure previste nel cosiddetto “Piano Casa” dalla legge regionale 19/2009; ● progetto di metanodotto che la Snam intenderebbe far passare per il delicato sistema fluviale del Bussento, per adesso senza alcun vantaggio in termini energetici per le popolazioni locali; ● proposta di potenziamento della connessione Vallo della LucaniaAtena Lucana e Vallo della Lucania-Contursi (Fondovalle Calore in corso di realizzazione); ● misure proposte dal Governo per

nio immobiliare dell’ente, con il fine della valorizzazione associata all’azione di tutela; ● proposta di candidatura della Dieta Mediterranea a patrimonio immateriale dell’Umanità, tutelato dall’Unesco. Inaugurando questo inserto, l’associazione Ardicola intende continuare la discussione proposta sui temi più significativi riguardanti il governo del territorio nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, confermando l’impegno dell’anno 2009 e promettendosi magari di agire con maggiore efficacia e partecipazione. Francesco Ruocco


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AGROPOLI. CONVEGNO SUI RAPPORTI TRA POLITICA E MAGISTRATURA

Lo stato della magistratura a 60 anni dalla Costituzione Il rapporto tra politica e magistratura, passando dal disegno di legge sulle intercettazioni al ruolo dell’informazione. Sono solo alcuni degli argomenti affrontati nel convegno andato in scena martedì 25 maggio nell’aula consiliare del Comune di Agropoli dal titolo “Lo stato della magistratura a 60 anni dalla Costituzione”, nell’ambito della manifestazione “Agropoli in festa”. Un appuntamento di altissimo spessore che ha visto la partecipazione di ospiti illustri del mondo della magistratura, della politica e del giornalismo che hanno sviscerato l’argomento in quasi tre ore di confronto davanti ad un pubblico numeroso ed interessato. Il tavolo dei relatori è di quelli eccellenti: a fare gli onori di casa è stato il sindaco agropolese Franco Alfieri, mentre a coordinare i lavori il direttore del Corriere del Mezzogiorno Marco Demarco; poi gli interventi dell’europarlamentare Giuseppe Gargani, già sottosegretario di stato alla giustizia, dell’onorevole Anna Rossomando, componente della commissione Giustizia alla Camera, del presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati sezione di Salerno Vincenzo Pellegrino, e l’avvocato cassazionista Massimo Krogh. Le conclusioni sono state affidate all’esperienza e alla competenza di Vitaliano Esposito, procuratore generale della Corte di Cassazione. Anche la platea è

Condannati a 3 mesi di reclusione con sospensione della pena

Tre mesi di reclusione pena sospesa con negazione del risarcimento danni alle parti civili perché ritenuti non responsabili civilmente della morte di Annamaria Mercadante e Giovanna Curcio, questa la sentenza emessa dal Tribunale di Sala Consilina in occasione dell’ultima udienza del processo penale che vedeva coinvolti i due vigili urbani di Montesano sulla Marcellana Michele Vignati e Domenico De Filippo accusati di omessa denuncia di reato all’autorità giudiziaria competente. In sostanza sono stati trasmessi gli atti alla Procura della Repubblica di Sala Consilina riguardanti alcune dichia-

razioni rese da Biagio Maceri e il giudice Russillo al termine della camera di consiglio ha accolto la tesi di condanna formulata dal pubblico ministero Giuseppe Di Giuseppe, non ha concesso le attenuanti generiche e non ha provveduto ad esaudire le richieste di parte civile. La difesa nell’immediato rispettando il dolore straziante dei familiari delle vittime si è detta profondamente addolorata per quanto accaduto alle due sfortunate operaie il 5 luglio 2006 quando morirono in condizioni drammatiche nell’incendio sviluppatosi alla Bimaltex di Maceri. Antonella Citro

“Noi ci Siamo”, tre anni di attività del Forum Giovanile di Torchiara stata delle più importanti, a testimonianza dell’altissimo valore del convegno. Oltre i rappresentanti delle forze dell’ordine territoriali, presenti anche il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Gregorio De Marco, il colonnello della Guardia di Finanza Fabrizio Chirico, comandante del Gruppo Saler-

no. Per il mondo della magistratura, presenti, tra gli altri, Elisabetta Garzo, presidente Tribunale di Vallo della Lucania, Giancarlo Grippo, procuratore generale Vallo della Lucania, il sostituto procuratore Alfredo Greco, e il procuratore generale di Salerno Franco Roberti. Dott. Giuseppe Feo

• MANOVRA, PEDAGGI SU AUTOSTRADE ANAS

Si pagherà sulla Salerno-Reggio Calabria

Non solo i raccordi autostradali, ma anche le autostrade in gestione diretta dell’Anas, tra cui la Salerno-Reggio Calabria, saranno sottoposti all’applicazione del pedaggio. E’ quanto emerge dal testo finale della manovra economica. “Sono stabiliti - si legge - criteri e modalità per l’applicazione del pedaggio su autostrade e raccordi autostradali in gestione diretta di Anas spa, in relazione ai costi di investimen-

• MONTESANO SULLA MARCELLANA. PROCESSO AI DUE VIGILI URBANI

to e di manutenzione straordinaria”. Non si fanno attendere i commenti dell’opposizione. Iannuzzi, del Pd si dice choccato: «È scandaloso che il governo Berlusconi possa prevedere, nella manovra finanziaria, l’introduzione del pedaggio lungo l’autostrada A3 Salerno-Reggio». «È incredibile - continua - che l’esecutivo si interessi dell’A3 solo per introdurre un nuovo gravosissimo balzello sulle comunità campane e meridio-

nali quando invece occorrono ancora almeno tre miliardi di euro per completare l’autostrada». E ancora: «Il governo Berlusconi ha dimenticato che per dieci interventi, per circa 75 km di autostrada, non ci sono i soldi e nemmeno il progetto». Infine un messaggio rivolto al neogovernatore: «È ora che il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro batta un colpo per difendere la Campania e il Mezzogiorno».

Domenica 23 maggio 2010 scorso presso l’aula Magna di piazza Torre in Torchiara si è tenuto “Noi ci Siamo”, evento organizzato dal Forum Giovanile di Torchiara in occasione dei primi tre anni di attività. Un dibattito pubblico, sul tema delle politiche giovanili, ha aperto la manifestazione. Sono intervenuti il Sindaco di Torchiara Raffaello Gargano, il Presidente del Forum Giovanile di Torchiara Francesco Alfieri, il Sindaco di Rofrano Toni Viterale e il Presidente dell’Unione dei Comuni “Alto Cilento” Franco Alfieri. Per l’occasione è stato presentato l’opuscolo “Noi ci Siamo”, report trienna-

le dell’attività svolta sul territorio dai giovani del Forum. Dopo un ricco buffet, preparato dai ragazzi del Forum, una simpatica commedia teatrale della “La compagnia del venerdì” ha allietato la cittadinanza intervenuta all’evento. “Questo è un incontro importante - afferma Francesco Alfieri, presidente Forum Giovanile di Torchiara - siamo impegnati continuamente in numerose iniziative di promozione e sensibilizzazione della partecipazione giovanile nella società ed è necessario dare la giusta visibilità a tutti quei ragazzi che si impegnano per valorizzare quell’indiscutibile patrimonio rappresentato dalle nuove generazioni. Il Forum di Torchiara da tempo è impegnato a coinvolgere i ragazzi in attività culturali, ricreative, sportive e sociali, stimolando i giovani ad essere cittadini attivi pronti ad impegnarsi per se stessi e per il proprio territorio. Ritengo, dunque, di vitale importanza mettere in campo incontri periodici, come questo della prossima domenica, per approfondire il tema della condizione giovanile, promuovendo i Forum Comunali come mezzo di formazione alla vita democratica e alla gestione della vita cittadina”.


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del giugno ilento 2010 ■ numero 2

COMUNICATO STAMPA

In qualità di Vice Presidente del Consiglio Comunale, Consigliere Politico del Presidente della Provincia in materia sanitaria e membro della Commissione Sanità, sono costretto, mio malgrado, ad interviene ancora sulla vicenda Ospedale di Agropoli. Resto allibito nell’apprendere da notizie di stampa di oggi ( La Città 19/05/2010 ) da cui si legge testualmente “ Ospedale di Agropoli , appello di PICA , interrogazione del Consigliere Regionale al Presidente on.Caldoro”. Vorrei chiedere attraverso questa nota stampa se l’On. Pica, firmatario della interrogazione Regionale, la scorsa legislatura fosse seduto tra i banchi dell’EUROPARLAMENTO di Bruxelles e Strasburgo oppure sedeva nel Consiglio Regionale della Campania. Dalle verifiche che ho effettuato risulta che fosse uno dei Consiglieri di maggioranza dell’allora Amministrazione Bassolino di centro – sinistra appena defenestrata con una sonora sconfitta alle elezioni di 28/29 Aprile u.s. Ritengo che tutto ciò o è sintomo di una distra-

zione presumibilmente attribuibile allo stress psico-fisico postelettorale, per non essersi ricordato che tale intervento è tardivo e fuori tempo massimo almeno di due o tre anni, oppure è un incauto ed involontario affronto alla intelligenza della popolazione agropolese e cilentana che sono i principali utenti di questo Ospedale e quindi i più penalizzati dagli effetti di questa vicenda. L’on. PICA , colpito probabilmente dalla stessa sindrome da “ amnesia “ di cui soffre il Sindaco Alfieri ed i suoi colleghi di partito locali e non, avrebbe dovuto spendere le proprie energie se, come sono certo, aveva ed ha nel cuore le sorti di questo territorio come dell’intera Provincia, allora ( e da consigliere di maggioranza aveva grande valenza politica ) e non oggi che la sua attività sembra solo sterile e forse un inutile atto di propaganda elettorale ( ad elezioni avvenute !!!!). Oggi, anziché fare demagogia e pubblicità fuori tempo, sarebbe più utile affidarsi ed affiancarsi all’impegno, seppur in una situazione quasi irreversibile, ai rappresentanti della nuova Amministrazione Regionale che stanno lavorando, in queste ore, al tentativo di rivisitare, rivalutare e modificare il piano Zuccatelli pubblicizzato dalla stampa negli ultimi giorni. Mi sono ativato, anche per delega del Presidente della Provincia on. Edmondo Cirielli quale suo delegato di zona in materia sanitaria, insieme ai dirigenti locali del PDL, con tutti i nostri rappresentanti politici Provinciali e Re-

• INVITO A PROMUOVERE UNA NUOVA SCALA DI VALORI

gionali attenzionandoli sulla delicata questione ospedale ricevendo da essi rassicurazioni sul loro massimo, vero e deciso impegno ad espletare tutti i tentativi al fine di non penalizzare estremamente questo territorio. Nei prossimi giorni, da me appositamente invitata e coordinata , sarà ad Agropoli una delegazione del Consiglio e della Giunta Regionale, in rappresentanza del Presidente Caldoro, per incontrare i vertici locali del P.O. E della ex ASL SA 3 e per concordare un successivo passaggio presso la sede della Regione Campania. Siamo fiduciosi, come uomini di destra legati ai valori di una Politica Nobile, che il tempo e le occasioni sprecate e perdute dal precedente Governo Regionale di Centrosinistra, dai vari loro rappresentanti on. li Pica, Valiante ecc., per scongiurare ed allontanare il disastroso piano sanitario previsto per il nostro Ospedale e quindi pregiudizievole al nostro diritto alla “salute” e le gravi e sconfortanti conseguenze economiche derivate da quindici anni di attività amministrativa, possano essere in parte “ riviste e/o recuperate ” da una saggia, attenta, seria e lungimirante politica Economico-Sanitaria e non solo di una buona e sana amministrazione di Centro-Destra che nasce oggi con grande umiltà e tenace spirito di servizio verso i cittadini. Agropoli, 19/05/2010

Anche Agropoli alla Marcia della Pace Perugia-Assisi

Anche il Comune di Agropoli, con una propria delegazione, ha partecipato alla 18^ Marcia della Pace Perugia – Assisi, che si è svolta domenica 16 maggio 2010, organizzata dal Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani e della Tavola della Pace. La Marcia è stata preceduta da un grande Forum della pace che si è tenu-

to a Perugia venerdì 14 e sabato 15 maggio. «Il Comune di Agropoli – afferma l’assessore Angelo Coccaro – quale soggetto aderente al coordinamento nazionale degli enti locali per la pace ribadisce con atti concreti il proprio impegno alla costruzione anche sul proprio territorio della culturale della pace e dell’affermazione dei diritti». L’obiettivo di fondo della Marcia della Pace 2010, che ha avuto come slogan “Abbiamo bisogno di un’altra cultura”, è stato quello di invitare cittadini e istituzioni a promuovere una nuova scala di valori, sostituendo la cultura della violenza e della guerra con cultura della pace, dei diritti umani e della non violenza, sostituendo l’esclusione con l’accoglienza, l’intolleranza con il dialogo, il razzismo con il riconoscimento dell’altro, l’egoismo con la solidarietà, l’illegalità con la legalità, la separazione con la condivisione, l’arricchimento con la giustizia sociale, la competizione selvaggia con la cooperazione. Dott. Giuseppe Feo

• MARINA DI CAMEROTA

Alimenti e Salute, raduno nazionale di medici

Dott. Emilio Malandrino (V. Presidente del Consiglio Comunale)

• MARE E TERRITORIO

Cirielli: «Salerno prima in Italia per numero di bandiere blu» «Se la Campania ottiene il quinto posto nella classifica stilata dalla Foundation For Environmental Education è grazie alla provincia di Salerno, prima in Italia per numero di bandiere blu. Le coste salernitane si confermano quelle che vantano i maggiori riconoscimenti con ben 11 bandiere blu su 12 assegnate alla Campania». Lo dichiara il Presidente della Provincia, On. Edmondo Cirielli, commentando il prestigioso riconoscimento che certifica la qualità ambientale e turi-

stica delle coste per l’anno 2010. «L’Amministrazione provinciale che presiedo - afferma Ciriellisin dal suo insediamento, grazie anche all’impegno dell’Assessore Giovanni Romano, è stata sensibile alla salvaguardia del territorio costiero e della risorsa mare, istituendo il “Tavolo Blu”, al quale partecipano tutti i Sindaci dei Comuni costieri e i rappresentanti di organi, enti e istituzioni che hanno competenza in materia di tutela del territorio. La classifica - conclude Cirielli - riconosce l’attenzione delle amministrazioni locali verso le politiche dell’ambiente, volano per un concreto sviluppo turistico del nostro territorio».

In programma a Marina di Camerota, al centro congressi Happy Village, dal 26 al 29 maggio, il raduno di medici a livello internazionale. Tema centrale? Il rapporto tra alimentazione e salute. Pazienti, medici, consumatori e comunicatori del settore sono stati invitati nel cuore del Cilento per il VII di corso di formazione avan-

zata sulle nuove frontiere raggiunte sull’alimentazione e l’apparato digerente. Per il corso la Commissione Nazionale per la Formazione Continua del Ministero della Salute ha riconosciuto 15 crediti formativi per i professionisti della categoria: medico, chirurgo, biologo e dietista. Per l’incontro nazionale è stato scelto il territorio di Camerota, quale esempio a livello nazionale per lo stile di vita e le caratteristiche dell’alimentazione locale, a base di materie prime povere quali il pesce azzurro e prodotti tipicamente agricoli, che rientrano tra gli ingredienti principali della Dieta Mediterranea.


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del 2010 ■ numero 2 giugno

LAVORI PUBBLICI AD AGROPOLI

Al via la riqualificazione del parco pubblico di via Taverne

Il parco pubblico di via Taverne pronto ad essere riqualificato ed arricchito con nuovi giochi per i più piccoli. Diventerà un’area più sicura ed arredata con attrezzature moderne. L’iniziativa rientra nella volontà dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Franco Alfieri di realizzare, in

diverse zone della città, spazi per il tempo libero all’aperto. Un’esigenza manifestata dagli stessi bambini nei mesi scorsi direttamente al primo cittadino agropolese. A breve dunque partirà il restyling del parco pubblico di via Taverne. «A gennaio, come primo atto da parte della giunta comunale – affer-

ma il sindaco Franco Alfieri – abbiamo incaricato l’ufficio tecnico di predisporre progetti per realizzare parchi gioco nelle diverse zone della città, per rispondere alle numerose richieste dei bambini di spazi per il tempo libero all’aperto adeguati». «Il parco pubblico di via Taverne – spiega il primo cittadino – che si trova a pochi passi dal centro della città, ha bisogno di un intervento di riqualificazione. Il progetto, quindi, che abbiamo approvato prevede l’installazione di nuovi giochi che saranno moderni, idonei e sicuri. Insieme ad una maggiore cura del verde pubblico, della sicurezza e della sorveglianza, il parco di via Taverne sarà finalmente trasformato in un’area per le famiglie e per il sano divertimento dei bambini». Sono allo studio progetti per identici interventi in altre zone della città, tra queste piazza Gallo all’ingresso del lungomare San Marco. Dott. Giuseppe Feo

CASTELLABATE INCONTRO-CONVEGNO

Nidificazione della tartaruga marina (Caretta caretta) La nidificazione della tartaruga marina (Caretta caretta) in Campania. Questo il tema di un incontro pubblico che si è tenuto mercoledì 26 maggio scorsoa Villa Matarazzo a Santa Maria di Castellabate. Parte di una più ampia campagna di sensibilizzazione, l’incontro si è rivolto in particolar modo alle istituzioni ed agli operatori turistici e ha fatto seguito alle giornate di informazione rivolte alle scuole del Comune costiero. Durante il convegno sono stati illustrati i risultati raggiunti con il progetto promosso dall’A.G.C. 05 Settore Ecologia dell’Assessorato alle Politiche Ambientali della Regione Campania, con il coordinamento scientifico della Stazione Zoologica Anton Dohrn, e la collaborazione dei Centri di Educazione Ambientale “Torre Laura” di Paestum e “La Primula” di Palinuro della Rete I.N.F.E.A. Sono intervenuti: Costabile Maurano, sindaco di Castellabate, Giovanni Romano, assessore all’Ambiente Provincia di Salerno, Michele Palmieri, dirigente regionale, Flegra Ben-

tivegna, Stazione zoologica Anton Dohrn, Antonio Carmine Esposito, referente regionale rete IN.F.E.A., Mario Cafarelli, comandante Capitaneria di Porto reparto S. Marco di Castellabate, Lucio Capo, responsabile C. E. A. “Torre Laura” rete IN. F. E. A.Modera Enrico Nicoletta, referente Bandiera Blu Castellabate. L’organizzazione è a cura di Rosalba Sorrentino, C.E.A. “Torre Laura”. Nel corso della incontro si è discusso di monitoraggio, piani di salvaguardia, tutela degli ecosistemi marini costieri e protezione delle spiagge adatte alle nidificazioni ed è stato presentato il lavoro svolto a

DRAGONE ABBIGLIAMENTO

via F.lli De Mattia - Vallo della Lucania (SA)

Paestum e su una parte del litorale cilentano. Anche la location del convegno è stata scelta con cura, proprio sulla spiaggia di Castellabate alcuni anni fa (nel 2006) una tartaruga della specie Caretta caretta decise di deporre 100 uova.

RICEVIAMO&PUBBLICHIAMO Al Presidente della Giunta Regionale Ai Consiglieri del Regione Campania p.c. Agli organi Stampa OGGETTO: SALVARE L’OSPEDALE DI AGROPOLI Il Circolo Pd di Castellabate è con apprensione che accoglie la notizia dell’ennesimo tentativo di dismettere l’Ospedale Civile di Agropoli in seguito a quanto previsto dal Piano Zuccatelli. Un territorio così vasto e popoloso non può assolutamente accettare il depotenziamento di una struttura nuova e all’avanguardia in virtù del contenimento di sprechi che sono da imputare ad altri settori della sanità campana. Ci uniamo al coro di protesta di cittadini e amministratori locali, ed è per questo che invitiamo la Giunta Regionale a rivedere il Piano Ospedaliero e a tenere conto dell’effettivo bacino di utenza, anche in virtù del sopraggiungere della stagione estiva che come ogni anno vede il nostro territorio meta di migliaia di turisti. Ridurre l’Ospedale di Agropoli a polo specialistico, significa andare contro il diritto alla salute del cittadino e compromettere la rete dell’emergenza in virtù anche delle caratteristiche territoriali che rendono spesso difficili i collegamenti. Come emerso dal Consiglio comunale straordinario di Agropoli, sia la legge regionale 16/2008 che il Piano Zuccatelli non prendono in considerazione importanti parametri del territorio di utenza e dei relativi dati sensibili. Invitando ad una maggiore sensibilità , il circolo del Pd di Castellabate sarà d’ora in avanti in prima linea, accanto ai cittadini e agli amministratori locali, per ogni forma civile di protesta. Il Coordinatore Circolo Pd di Castellabate Clemente Migliorino

La Fidapa Cilento-Elea premia l’imprenditoria femminile, in palio 2.500 euro Un premio all’imprenditoria femminile cilentana: l’iniziativa, alla terza edizione, è stata varata dall’attiva sezione Cilento-Elea della Fidapa. La locale Federazione italiana donne, arti, professioni, affari, presieduta da Carolina Attanasio, ha messo infatti a concorso l’assegnazione di un premio di 2.500 euro per l’imprenditrice che nel corso degli ultimi cinque anni si sia distinta all’intero del territorio cilentano nell’ambito dei settori del turismo, artigianato, prodotti agroalimentari o imprenditoria agricola. Possono partecipare tutte le imprenditrici, non socie Fidapa, in possesso di determinati requisiti, ovvero l’iscrizione alla Camera di commercio di Salerno, la titolarità e l’esercizio esclusivo dell’attività oggetto del bando, la cittadinanza italiana e la residenza in un Comune cilentano, l’eventuale partecipazione a fiere, mostre e altri eventi anche fuori della Provincia di Salerno. Il possesso di questi requisiti va provato sotto la propria responsabilità mediante autocertificazione, dove previsto, e con l’esibizione delle attestazioni. La Commissione giudicatrice sarà formata da un esperto esterno, da un rappresentante del mondo del lavoro, dalla presidente e dalla segre-

taria della Fidapa Cilento-Elea. La domanda di partecipazione al concorso, compilato secondo l’apposito modello reperibile presso Comuni e enti, deve pervenire a mezzo raccomandata A/R entro il 20 giugno all’indirizzo: Carolina Attanasio, presidente Fidapa Cilento-Elea, via Nazionale, n. 189, 84060 Omignano Scalo, tel. 0974 64106. La vincitrice sarà tempestivamente avvisata sul luogo e sulla data di premiazione. A tutte le concorrenti, inoltre, verrà consegnato un attestato di partecipazione. È possibile reperire il bando di concorso e il modulo di domanda presso l’Ente Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, le comunità montane del territorio, le banche di credito cooperativo, i Comuni dell’area Monte Stella, Cervati, Lambro e Mingardo (Alfano, Ascea, Cannalonga, Casal Velino, Castellabate, Castelnuovo Cilento, Ceraso, Cuccaro Vetere, Futani, Gioi, Laurino, Laurito, Moio della Civitella, Montano Antilia, Novi Velia, Omignano, Piaggine, Pollica, Rofrano, Salento, San Mauro Cilento, San Mauro La Bruca, Vallo della Lucania), nonché presso le associazioni Aiab Cilento e Assotur di Ascea Marina. Per ulteriori informazioni: 3492284716.

GIOIELLI

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del giugno ilento 2010 ■ numero 2 AGROPOLI RESTYLING DELL’EDILIZIA SCOLASTICA

• CONVEGNO AD AGROPOLI

A breve lavori strutturali alle scuole di Le Immunodeficienze: S. Marco, di Cannetiello e alla Rossi Vairo dalla clinica alla

diagnostica di laboratorio

Saranno avviati a breve fondamentali interventi sulle strutture scolastiche cittadine. Ad essere interessate la scuola elementare di S. Marco in via Verga, la scuola elementare di Cannetiello e la scuola media “G. R. Vairo”. Sul sito del Comune di Agropoli (www.comune.agropoli.sa.it) sono stati pubblicati i bandi di gara, con relativa documentazione, per i seguenti lavori: manutenzione straordinaria ed adeguamento funzionale della palestra a servizio della scuola “Scudiero” elementare in loc. S. Marco – via Verga (scadenza bando 8 giugno), per 300 mila euro; manutenzione e ampliamento della scuola elementare di località Cannetiello, Madonna del Carmine (scadenza 17 giugno) per 98 mila euro; adeguamento edificio scolastico di primo grado “G. R. Vairo” alla norme di si-

curezza, igiene sul lavoro ed abbattimento barriere architettoniche (scadenza 24 giugno) per 344 mila euro. Entro il mese di giugno, quindi, sarà conclusa la procedura di appalto. «E’ prioritaria – afferma il sindaco Franco Alfieri – l’attenzione alle strutture scolastiche che ospitano i nostri ragazzi. E’ volontà, infatti, dell’amministrazione comunale garantire scuole sicure, moderne e sempre adeguate alle esigenze formative degli studenti. I lavori che ci apprestiamo ad appaltare riguardano, nei vari plessi, interventi di manutenzione, di adeguamento alle norme sulla sicurezza, ma anche di ampliamento come nel caso della scuola di Cannetiello. Entro il mese di giugno saranno affidati i lavori che saranno realizzati nel cor-

so dell’estate ed ultimati, si spera tanto, per l’inizio del nuovo anno scolastico». Si tratta, da parte dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Franco Alfieri, di un investimento di risorse importante nell’ottica del miglioramento e dell’attenzione agli edifici scolastici che fino ad oggi ammonta a circa 1,2 milioni di euro, compresi i lavori già realizzati di adeguamento L.626 dell’edificio “Scudiero” di San Marco (235 mila euro), di manutenzione straordinaria scuola elementare Landolfi (110.753 euro), e appaltati per la manutenzione straordinaria sugli edifici della scuola elementare “Mattine” e della scuola materna di S. Marco (117.104 euro). Dott. Giuseppe Feo

Il giorno 28/5/2010 si svolgerà ad Agropoli un interessante convegno dal titolo “Le Immunodeficienze: dalla clinica alla diagnostica di laboratorio”. L’evento (i lavori avranno inizio alle ore 9,00 per concludersi alle ore 17,00) sarà ospitato nei magnifici scenari del castello aragonese, a suggellare ancora una volta le connessioni tra cultura scientifica e storia. È stato organizzato dall’ASL Salerno e dall’equipe del laboratorio di patologia clinica dell’ospedale di Sapri, diretta dal Dr. Giovanni Grande, e dalla Unità Operativa di Allergologia e Immunologia Clinica di Agropoli diretta dal Dr. Vincenzo Patella. Hanno dato il patrocinio le società scientifiche AIPACMeM, GIC, SIBIOC e SIMEL. I inoltre tra i promotori è da segnalare il CROM di Mercogliano. Saranno presenti esperti del settore ita-

liani e stranieri. Il Prof. Enrique O’Connor del’università di Valencia in Spagna terrà una lezione magistrale sull’ontogenesi del sistema immune, mentre il Prof. Clerici dell’Università di Milano e esperto internazionale di HIV ci proporrà gli ultimi aggiornamenti sugli aspetti immunologici nell’AIDS. Il professor L. De Vecchio esperto internazionale di citometria a flusso porterà il suo contributo sull’identificazione delle cellule del sistema immunitario. Il Dr. Castello dell’Istituto Tumori di Napoli affronterà le tematiche inerenti alle immunodeficienze nei pazienti neoplastici. Nella sessione pomeridiana invece si confronteranno esperti come il DR. Pignata e il Dr. Spadaro dell’università Federico II, sulle immunodeficienze primitive, concluderà il Prof. V. Ruocco che relazionerà su un’argomento molto attuale e oggetto di discussione a livello europeo, l’immunocompromissione del distretto periferico, argomento dermatologico. I lavori saranno introdotti dal sindaco di Agropoli, Franco Alfieri e dal Dr. Edmondo Iannicelli, referente per l’ASL Salerno della disciolta ASL SA3. Dott. Giuseppe D’Amico

• CAMEROTA. SANITÀ’

• ALBANELLA POLITICHE SOCIALI

Inaugurato l’asilo nido in località Cerrina Asl senza soldi, i cittadini

Lo sforzo della macchina amministrativa raccoglie un altro successo, infatti, mercoledì 26 maggio scorso è stato inaugurato l’asilo nido (18-36 mesi) nella frazione Cerrina di Albanella. Il progetto finanziato dai Piani di Zona Ambito S6, vede il ripristino e l’utilizzo di una parte della struttura in disuso. «L’apertu-

ra in via sperimenta della struttura non è altro che il successo e l’impegno della macchina amministrativa - afferma l’ass. alle politiche sociali Carmelo Suozzo - però, c’è da dire, che senza le sinergie interconnesse con i Piani di Zona S6 sarebbe stato molto difficile ottenere un finanziamento per tale progetto. Siamo

in attesa di un finanziamento di 350mila euro per il completameto della struttuta presenta a Matinella in p.zza Martiriri del Lavoro- afferma Suozzo. L’azione sociale che stiamo facendo va verso il futuro e guarda i più piccoli, infatti il nido ospiterà bambini dai 18 ai 36 mesi, ma non solo, questo vuole essere anche da sostegno e da supporto a tutte le famiglie in cui sono presenti gli enfant. Inoltre, la struttura di Cerrina, - conclude Suozzo - vedrà, nei prossimi giorni, anche l’inaugurazione di un “orto didattico” dove i più avranno un primo contatto con la natura». Presenti all’inaugurazione il Sindaco Giuseppe Capezzuto, l’Assessore alle Politiche Sociali e Giovanili Carmelo Suozzo e la Dirigente dei Piani di Zona Ambito S6 Rosa Egidio Masullo.

aprono postazione 118

Una postazione del 118 è stata aperta a Camerota dai volontari del paese, in quanto l’Asl non dispone dei fondi necessari. Protagonisti dell’iniziativa una quarantina di cittadini dell’associazione “Cilento Emergenza onlus”. La postazione, nata da un’idea della “Cilento Emergenza”, presieduta da Vincenzo Rubano, è formata dai volontari dell’associazione e

da personale della protezione civile di Camerota che, a titolo gratuito, garantiranno un servizio di pronto intervento su tutto il territorio comunale. Il gruppo al momento è dotato di un’ambulanza super accessoriata con defibrillatore, ma è in arrivo anche un’auto medica. Tutto, naturalmente, acquistato con fondi devoluti all’associazione da privati cittadini.


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Cilento

del 2010 ■ numero 2 giugno

IL RISORGIMENTO NEL VALLO DI DIANO

NOVITÀ’ IN LIBRERIA

Un libro e uno spettacolo teatrale su Garibaldi In memoria di Alfredo realizzati dagli alunni di “Scuole aperte” De Marsico

Legalità, ambiente e storia del territorio sono i temi dei tre progetti che si sono svolti negli istituti comprensivi di Sant’Arsenio, Polla e Sassano (Salerno) per l’anno scolastico 2009-2010, nell’ambito dell’iniziativa “Scuole Aperte” della Regione Campania, con 620 ore di lezione e decine di laboratori che hanno coinvolto circa 300 alunni. Il Risorgimento è stato uno degli argomenti affrontati nelle attività organizzate dallo scorso ottobre: l’Unità d’Italia vista dal Vallo di Diano, e in particolare “l’avventura” di Garibaldi, diventano così i protagonisti di un libro e di uno

spettacolo teatrale che i ragazzi della scuola media di Polla hanno presentato sabato 22 maggio negli spazi del centro sociale. All’incontro hanno partecipato il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo pollese, Rocco Colombo, i consiglieri regionali Donato Pica e Corrado Gabriele, il consigliere provinciale Rocco Colombo, il sindaco di Polla, Massimo Loviso, il coordinatore provinciale di “Scuole aperte”, Vito Bardascino, e il responsabile del progetto per il Vallo di Diano, Luca Bertolini. Per le scuole del Vallo di Diano si tratta della terza edizione del progetto

Giornalismo in Festa, incontro con Filomena Rorro

Venerdì 21 maggio scorso presso la Sala del Teatro Comunale di Cava de’ Tirreni si è svolto un incontro dibattito su “Giornalismo di servizio”organizzato dall’Associazione Giornalisti di Cava e Costa d’Amalfi “Lucio Barone”con il Patrocinio del Comune di Cava de’ Tirreni ed in particolare dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione retto dal dr. Vincenzo Lamberti. Relatrice della manifestazione la giornalista Filomena Rorro che ha collaborato per molti anni alla trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?”.Dopo i saluti del Presidente del sodalizio,Antonio Di Giovanni e dell’Assessore alla Pubblica Istruzione Vincenzo Lamberti il collega Francesco Romanelli,corrispondente de “Il Mattino” ha coordinato la serata. Al termine Filomena Rorro ha premiato con un attestato i partecipanti allo stage di giornalismo curato da Franco Bruno Vitolo,condirettore del “Castello”. A seguire la compagnia del liceo scientifico “A.Genoino” ha presentato “La Zanzara”, un lavoro teatrale tratto dal titolo dell’omo-

nimo giornalino di classe del Liceo Ginnasio Statale “G.Parini” di Milano, diventato celebre per un processo provocato da un articolo sull’educazione sessuale,al quale collaborò anche il giornalista del Corriere della Sera Walter Tobagi, barbaramente ucciso dalle Brigate Rosse il 28 maggio del 1980. “L’evento che l’Associazione ha organizzato,vuole essere il degno coronamento di un percorso didattico–formativo che la “Lucio Barone” ha intrapreso fin dalla sua nascita. L’attenzione che poniamo alla formazione dei ragazzi e dei nuovi giornalisti, è pari all’impegno che profondiamo ogni giorno nel cercare e comunicare notizie oltre a fare sempre del buon giornalismo. Mi corre l’obbligo di ringraziare Franco Bruno Vitolo, per lo stage di giornalismo, Francesco Romanelli per l’invito rivolto a Filomena Rorro, a tutto il Consiglio Direttivo ed ai soci che hanno contribuito alla realizzazione di questo evento. nio offerto alla manifestazione oltre all’immediata disponibilità e sensibilita’ dimostrata”.

“Scuole aperte”: nel primo biennio sono state realizzate complessivamente 800 ore di lezione, che hanno coinvolto 600 alunni, spaziando di anno in anno dalle tematiche dell’integrazione culturale, con un particolare riferimento alle comunità di immigrati, al disagio giovanile e alle problematiche del bullismo. Nell’anno delle celebrazioni per il 150/o anniversario dell’Unità d’Italia, gli alunni dell’istituto pollese hanno voluto affrontare e studiare i particolari del Risorgimento, e le gesta di Garibaldi, centrando l’attenzione sulle vicende che si sono susseguite nel Vallo di Diano e nei territori limitrofi, attraverso la realizzazione del libro “Ti racconto la mia terra al tempo del Risorgimento”. Si tratta, ha detto Bertolini, “di un modo per offrire ai giovani un pezzo della nostra storia, in un momento in cui l’Unità della nazione è messa in discussione, e i valori del Risorgimento rischiano di passare in secondo piano. A questo si aggiunge l’obiettivo primario di Scuole aperte, che intende sopperire ai tagli imposti dal governo alla scuola e ridare alle aule la centralità che meritano, con progetti di qualità, di crescita individuale e di formazione”.

UNA VITA PER LA SCUOLA

Le colleghe salutano con affetto l’insegnante Maria Speranza Il tempo scorre inesorabilmente per tutti, ma lascia le sue tracce. La nostra cara collega Maria Speranza, insegnante di scuola Primaria presso l’Istituto Comprensivo di Rofrano, in servizio nel plesso di Alfano, conclude il suo ciclo di lavoro, dopo 35 anni di servizio, durante i quali ha messo a disposizione il suo sapere, il suo amore, la sua passione e la sua grande professionalità per la scuola. Se potessimo farle un regalo davvero speciale le regaleremmo la possibilità di vedere con occhi altrui che persona speciale è stata ed è.... con l’augurio sincero di un futuro sereno, all’insegna del relax e del dolce far...tutto! Buona pensione e goditela!!!!!!!!! Con tanto affetto dalle tue colleghe.”

Alfredo De Marsico Giuseppe D’Amico

È stato presentato sabato 22 maggio scorso presso l’Hotel Vallisdea di Sala Consilina il volume di Giuseppe D’Amico dal titolo Alfredo De Marsico, il mago della parola, pubblicato dalla casa editrice Laveglia&Carlone di Salerno per il Club Rotary di Sala Consilina Vallo di Diano. Sono intervenuti il presidente del Club, Fernando Cappelli, il sindaco di Sala Consilina, Gaetano Ferrari, il presidente degli avvocati del foro di Sala Consilina, Michele Marcone. Hanno presentato il libro il coordinatore dei Corsi di Giornalismo presso l’Università di Salerno, Giuseppe Blasi, il rettore dell’Università degli Studi di Roma LUSPIO, Giuseppe Acocella e l’avvocato Raffaele Della Valle del foro di Milano. Le conclusioni sono state del governatore del Distretto Rotary 2100, Francesco Socievole. Ricorrendo quest’anno il XXV della scomparsa del Maestro, il Rotary Club di Sala Consilina-Vallo di Diano (come del resto hanno già fatto in passato Consigli forensi ed Associazioni culturali di varie città) ha deciso di ricordare con questa nuova pubblicazione di Giuseppe D’Amico l’avvocato Alfredo De Marsico per riproporre alle nuove generazioni la figura e l’opera di un Uomo, di un “un grande Maestro della scena della vita” (così lo definì Eduardo De Filippo nel corso di un incontro presso il Palace Hotel di Bari nel gennaio del 1975) che ha lasciato tracce indelebili nel campo della politica, degli studi, dell’insegnamento universitario e dell’avvocatura. “In questa occasione –si legge nella premessa dell’autore- è sembrato opportuno non insistere sull’attività forense (tanti suoi illustri Colleghi avvocati e docenti universitari di materie giuridiche lo hanno già fatto in modo eccellente) ma analizzare maggiormente le tappe principali della vita e dell’impegno politico e culturale. Soprattutto, si è voluto ricostruire il rapporto con il territorio di origine che il “Maestro” non ha mai dimenticato e con le città in cui è vissuto da giovane, alle quali è rimasto sempre legato e che non lo hanno mai dimenticato concedendogli importanti riconoscimenti”. Grande avvocato,

oratore di successo, giurista di fama, politico impegnato in tempi difficili e talora tragici della storia d’Italia in posizioni di rilievo nella vita pubblica, in Parlamento, come dirigente del partito fascista in cui a lungo credette, ma di cui non esitò a intendere anche e a denunciare in momenti decisivi limiti, colpe gravi, delitti, Alfredo De Marsico è stato uno dei protagonisti principali del XX secolo in tutti i campi che ha attraversato: questo ha reso necessarie alcune incursioni negli avvenimenti di rilievo nazionale di cui il “Maestro” è stato protagonista, determinando un suggestivo quanto inedito incontro tra microstoria e macrostoria. “Sono numerose – ha scritto nella Prefazione al volume il prof. Luigi Labruna, Emerito di Diritto Romano presso l’Università Federico II di Napoli- le considerazioni che contribuiscono tutte ad arricchire una migliore comprensione di una personalità coinvolgente, dalla straordinaria complessità, le cui vicende Giuseppe D’Amico fa rivivere con ammirazione evidente, non disgiunta però dal necessario equilibrio e dalla doverosa acribia. Dimostrando, così, che l’audacia apparente del suo progetto editoriale è frutto non di avventatezza ma di consapevole vocazione di scrittore che è ben riuscito a realizzare, da appassionato uomo del Sud, il non celato proposito di ricostruire il rapporto con il territorio di origine. Da giurista e cittadino dalle profonde radici cilentane, ne sono particolarmente lieto. E lieto sarebbe certamente De Marsico di annoverare questo nuovo agile volume di D’Amico tra quelli della propria libreria personale...”. Da parte sua il presidente del Club Rotary di Sala Consilina-Vallo di Diano, Fernando Cappelli nell’introduzione al volume ha scritto: “Con questo libro il Rotary intende ricordare il grande Maestro del diritto nel XXV della scomparsa ed ha deciso di devolvere il ricavato alla Polio Plus, la grande in iniziativa del Rotary International tendente alla eradicazione della poliomelite nel mondo. Proprio per questo abbiamo voluto coinvolgere tutti i club presenti a Salerno, nella zona meridionale della Provincia ed il Club di Lauria”.


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del giugno ilento 2010 ■ numero 2

• TRADIZIONI

UN IDIOMA VARIEGATO E COSTELLATO DA VARIANTI E DIFFERRENZE

I mestieri ambulanti nel Cilento

Il dialetto cilentano, un mosaico di parole e di parlate Generico ed estremamente sintetizzante è definire l’idioma del dialetto locale “Cilentano”. Sotto tale voce si cela in realtà, un più complesso sistema linguistico, un insieme di “micro-dialetti”, i quali agiscono in uno spazio ristretto e a loro volta si mescolano con quelli circostanti fino a fondersi e confondersi, rendendo impossibile anche una delimitazione territoriale. E in effetti un primo problema nello studio del dialetto cilentano è dato proprio dall’impossibilità di stabilire gli esatti confini in cui esso agisce. Sotto l’aspetto geografico è oggi noto come Cilento tutta la parte sud della provincia di Salerno, ma storicamente parlando esso non corrisponde affatto a questa delimitazione, ma al di là di questo, il nostro idioma è decisamente variegato e costellato da varianti e differenze, che spesso si riscontrano anche fra paesi posti a poca distanza l’uno dall’altro. Questa ampia premessa è necessaria per capire come mai questo sistema linguistico non è univoco e non corrisponde ad una “grammatica fissa” rispondente a rigide regole linguistiche. Ciò premesso si dovrebbe parlare non di dialetto cilentano ma di “sistema linguistico cilentano”. Anzitutto bisogna dire che un’analisi linguistica sul campo, ad oggi non risulterebbe totalmente attendibile, questo perché l’avvento dei tempi moderni e il fenomeno dell’italianizzazione hanno fortemente inciso sulla struttura originale di questa parlata, come del resto accade anche altrove. Una analisi più veritiera ed attendibile si sarebbe potuta fare nei tempi passati, senza indietreggiare di molto, basterebbe spostarsi nella prima metà del secolo scorso (a cavallo fra i primi anni del ‘900 e la sua metà). In tale periodo, questa terra è ancora caratterizzata da ritmi di vita tradizionali e per certi versi arcaici; ciò era dovuto soprattutto alle condizioni di isolamento che caratterizzavano special modo le zone più interne. E proprio questi elementi, affiancati dalle scarse vie di comunicazione, che rendevano difficili i rapporti fra più comunità, ha fatto si che in ogni paese si affermasse una gamma di lessemi che in buona parte non corrispondono a quelli dei paesi vicini. Oggi gran parte della terminologia più pura è caduta in disuso sostituendo diverse parole con altre “più

moderne” o semplicemente sostituendole con l’italiano. Affrontare uno studio sistematico e accettabile sul “dialetto cilentano” allo stato attuale è quasi impossibile visti i motivi or ora delineati: la molteplicità di parlate e la perdita di buona parte dei vocaboli più remoti, dovuti ad elementi di forza maggiore come abbiamo visto, impediscono una accurata indagine. Bisognerebbe anzitutto partire con uno studio incisivo, affrontando ogni aspetto in tutte le sue varianti, cercando di porre una base comune da cui partire. Delimitare i confini di diffusione è cosa ardua, ma possiamo comunque iniziare tracciando delle linee immaginarie, almeno sommariamente fra le diverse tipologie di parlate, ognuna regnante in uno spazio più ristretto, che a sua volta è accluso nel territorio Cilentano. Ad esempio una prima distinzione spazio-temporale, potrebbe essere fatta fra Cilento costiero e Cilento interno. A sua volta poi, nel Cilento costiero possiamo ascrivere almeno due zone: la parte nord e quella sud. E ancora all’interno di queste divisioni potremmo suddividere l’area di interesse in altre micro-zone. Ciò porterebbe indubbiamente ad una eccessiva frammentazione del territorio ma permetterebbe un’analisi attenda e accettabile. Nella parte costiera, nei vari centri marinari si è sviluppato un dialetto fortemente influenzato, soprattutto negli ultimi decenni, dall’influsso del turismo, il quale ha fatto si, che la costante e sempre più cospicua frequentazione da parte di turisti provenienti da ogni parte, va man mano lasciando la scia della sua presenza nel territorio anche a livello linguistico. Primo fra tutti è l’influenza del “dialetto napoletano”, il quale ha inciso notevolmente per una serie di motivi. La vicinanza geografica è l’elemento per cui vi è un forte richiamo da parte delle stupende località cilentane. Gli scambi culturali e commerciali che si sono avuti nel corso del tempo hanno lasciato la loro impronta nelle parlate locali, tanto che alcuni termini tipici del napoletano hanno trasformato e a volte completamente sostituito lessemi del dialetto cilentano (almeno quello costiero). Ma le intrusioni linguistiche non si limitano ai dialetti parlati della sola regione Campania; fin dall’antichità il Ci-

Tra i tanti mestieri del Cilento ve ne erano di quelli a posto fisso, con regolare bottega, altri itineranti. Molti, anche bravi artigiani, giravano da casolare a casolare offrendo le loro prestazioni, ricavandone modesti guadagni consistenti in pochi soldini o, normalmente, in generi in natura. Alcuni di quei mestieri consistevano sulla semplice prestazione manuale, altri nel baratto di merci, altri ancora in vere e proprie compravendite.

`U Conzapiatti lento, inteso con le delimitazioni attuali, è stato un via vai di popoli e culture: in primis va ricordata la fondazione della colonia eleatica dell’odierna Velia, per mezzo dei greci, i quali hanno apportato nel “parlato locale” notevoli trasformazioni, inserendo lessemi tipici della loro cultura, i quali via via si sono stabilizzati e, se pur trasformati nel corso del tempo, si sono introdotti ed adattati all’idioma del luogo. Ma non solo ad opera dei greci si è evoluta la parlata cilentana; rimanendo nella stessa zona e protraendoci nell’interno della stessa, un ruolo marcato fu dovuto anche al monachesimo, in particolare quello basiliano, che pur sempre proveniente dalla Grecia, ha introdotto non solo “termini pagani” o civili (che cosi dir si possa), ma anche cristianizzati, rendendo ancor più variegata la situazione. E poi bisogna dire che dietro alla loro cultura, al loro luogo di provenienza vi erano anche degli influssi arabi e non solo, già acquisiti, che sono trapassati attraverso il mondo greco, nel dialetto nostrano. Senza lasciando la zona, e concentrandoci sul territorio di Ascea, limitatamente a questo ultimo, lo scenario linguistico cambia completamente. Qui il dialetto locale ha subito influenze diverse e le parlate locali si accostano molto di più a quelle dell’estremo sud Italia, mostrando somiglianze accentuate soprattutto col dialetto siciliano e quindi scostandosi notevolmente da quello presente nella zona costiera nord, di tipo napoletano. A questo punto il territorio asceta può quasi essere considerato un’isola linguistica, e ancor più lo è la zona di Camerata, il cui dialetto si accosta notevolmente a quello siciliano, e fattori più re-

centi, come l’emigrazione e il rientro della stessa popolazione, ha importato tracce linguistiche provenienti anche da oltreoceano. Limitandoci a questo, ma ovviamente il dibattito potrebbe dipanarsi ancora per molto, essendo impossibile in queste poche righe affrontare una trattazione completa, passiamo all’analisi della zona interna. Qui la situazione muta completamente. A differenza della fascia costiera, la zona montuosa è stata ancor più, nei secoli scorsi, caratterizzata da un motivato isolamento - sia per l’economia con le sue conseguenze (pochi scambi commerciali), sia per la difficoltà di comunicazione viaria e sia per una chiusura culturale che ne è scaturita proprio da questo - che ha originato praticamente una parlata diverse tra i vari paesi. Ma se si esamina la situazione più da vicino, ci si rende conto che in realtà, le differenze per alcuni aspetti sono meno marcate rispetto a quelle che si possono riscontrare fra i centri costieri. È pur vero che la terminologia è spesso diversa fra centri posti a poca distanza l’uno dall’altro, ma è anche vero che questa stessa terminologia presenta una base comune, e le differenze sono spesso dovute ad adattamenti che hanno creato sfumature in alcuni casi non molto rilevanti. Tuttavia, fra costa ed entroterra esiste un legame geografico ma non storico, e se su entrambi i contesti si sono avute mutazioni e si sono affermate parlate differenti, ciò è dovuto a ragioni diseguali, le quali sono sintetizzabili nell’influenze esterne da parti delle grandi civiltà antiche e dei moderni flussi turistici per la costa e l’isolamento geografico per l’interno. Dott. Giuseppe Conte

Il conciapiatti girava per le campagne dove veniva impiegato nella riparazione di piatti, scafe, vasi di terra cotta e ruagne (vasellame di coccio) rotti. La bravura consisteva nel bucare i cocci, con un trapano ad arco, e attaccare con mastice di gesso e filo di ferro, in modo da renderli ancora efficienti. La semplice riparazione di un piatto, che poteva essere usato ancora per anni, per il prezzo che richiedeva, era sempre meno costosa che comperarlo nuovo. uttora, nei vecchi vasci, locali terranei, si trovano vecchi oggetti riparati dal conzapiatti, sicuri reperti di museo della cultura contadina. All’occorrenza `u conzapiatti si prestava anche a riparare gli ombrelli. I conciaombrelli, specie nelle botteghe a posto fisso, erano i barbieri che avevano singolare maestria per quelle riparazioni. Ma il conzambrelli ambulante portava la sua opera a casa del cliente, riparando ombrelli che da anni venivano usati, sino ai limiti delle loro possibilità. Poi alla fine, dallo stesso conciaombrelli, veniva acquistato un nuovo ombrello che, per la maggior parte dei casi, trattavasi di uno degli ombrelli usati che l’ambulante portava sulle spalle.


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Cilento

del 2010 ■ numero 2 giugno

OSCAR DELLE COMPAGNIE AMATORIALI

Trionfa “L’altrarte” di Salerno Il vescovo Giuseppe Rocco Favale: «Il teatro ha vinto la frammentazione del Cilento»

Premi speciali per don Luigi Rossi, Amilcare Troiano, Angelo De Vita, Maria Rizzo, Claudio Aprea

Cerimonia di premiazione dell’Oscar delle compagnie amatoriali, ieri sera (14 maggio) al teatro La Provvidenza di Vallo della Lucania. In una serata di grande spettacolo, la giuria tecnica ha reso noti i vincitori tra le 9 compagnie salernitane in gara per la kermesse. L’oscar per la miglior compagnia è andato a “L’altrarte” di Salerno, che si è così guadagnata l’inserimento ufficiale nel prossimo cartellone teatrale della Provvidenza, accanto ai big dello spettacolo. La stessa com-

pagnia ha ottenuto anche altre due statuette per i costumi (in ex aequo con Arabesco di Nocera Superiore) e per la scenografia (in ex aequo con le compagnie Artisti per caso di Santa Marina e Eureka di Catona di Ascea). L’Oscar per il miglior attore protagonista è stato assegnato a Rolando Schettino (Arabesco di Nocera Superiore) e Giovanni di Bello (Eureka di Catona di Ascea), mentre l’Oscar per la miglior attrice protagonista a Carmen Giudice (Artisti per caso di Santa Marina) in ex aequo con Alessia Verriola (Luna stor-

ta di Battipaglia). La statuetta per la miglior attrice caratterista è stato tributato a Maria Monzo (compagnia Elea di casal Velino) e Maria Letizia Pierri (Luna storta di Battipaglia), mentre quella per il miglior attore caratterista a Marco Russo (Scugnizzi di Battipaglia) e Matteo Rossi (Artisti per caso di Santa Marina). L’Oscar per la regia è andato a Riziero Pecoraro (Luna storta di Battipaglia) e Gaetano Amato (Eureka di Catona di Ascea). L’Oscar per la musica è stato vinto da Giovanni Attanasio (Arabesco di Nocera Superiore), quello per l’aggregazione dalle compagnie NoviTà di Novi Velia e Scugnizzi di Battipaglia. La serata-evento, presentata da Carmela Santi, è stata allietata dall’esibizione di Alina e l’Associazione artisti cilentani, il Coro della diocesi di Vallo diretto dal maestro Maurizio Iacovazzo e i Cilento Tarant. Grande spettacolo, dunque, ma anche l’occasione per mettere in luce il lavoro che svolge il territorio. In questo spirito il vescovo della diocesi di Vallo, Giuseppe Rocco Favale, ha attribuito uno speciale ringraziamento ai tre artisti Mario Romano, Mario Modica e Bruno Aloia. La direzione del teatro guidata da don Guglielmo Manna, con il supporto del direttore artistico Carlo Sacchi, ha inoltre assegnato alcuni Oscar fuori concorso che sono andati, rispettivamente, per l’ambiente al presidente del Parco nazionale Amilcare Troiano e al direttore Angelo De Vita, per la cultura a don Luigi Rossi, che è preside della Facoltà di Scienze politiche all’Università di Salerno, per le politiche sociali all’assessore del Comune di Vallo Maria Rizzo, per il teatro all’attore-regista Claudio Aprea, per il gossip al vippologo Massimo Stifano. In apertura di serata il vescovo Giuseppe Rocco Favale, prossimo a lasciare la guida della diocesi vallese per raggiunti limiti di età, ha ricordato la storia del teatro La Provvidenza, un’opera al servizio di un intero territorio promossa e realizzata nonostante le difficoltà. «Al mio arrivo nel Cilento – ha raccontato il vescovo – mi sono reso conto che la frammentazione di questo comprensorio doveva essere vinta attraverso uno strumento di aggregazione. Il mio punto di riferimento è stato San Giovanni Bosco, che riusciva a mettere insieme un intero paese attorno a una rappresentazione. La Provvidenza mi ha aiutato a superare tutti i problemi e ci penserà anche in futuro, perché questo teatro può avere uno sviluppo ancora maggiore».

Compagnia stabile del Cilento, giovani talenti in scena nell’auditorium È una riflessione a più voci sulla società contemporanea, quella che è stata portata in scena venerdì 21 maggio scorso dalla Compagnia stabile del Cilento, sul palco dell’auditorium della diocesi di Vallo della Lucania (SA). Nella serata, a ingresso gratuito, il laboratorio teatrale della Compagnia ha presentato lo spettacolo, tra teatro e musica, tratto da “Il rifugio dei sogni” dell’attore-regista Claudio Aprea. Sul palco 10 attori che hanno dato vita a personaggi e situazioni su temi di pregnante attualità. Si va dall’immigrazione alla condizione giovanile tra disillusione occupazionale e perdita dei valori, fino a ritrovarsi in una condizione di alienazione dalle esigenze del reale. dirigerli sulla scena Claudio Aprea e Antonino Nese, che hanno guidato questi giovani talenti nel laboratorio teatrale. La Compagnia stabile del Cilento rientra tra le attività realizzate dal teatro La Provvidenza, nella sua funzione di centro di promozione culturale e di aggregazione sociale del territorio cilentano. Un’opera voluta dal vescovo di Vallo, Giuseppe Rocco Favale, e da lui portata avanti con passione e determinazione in questi anni, assieme al direttore della struttura don Gugliel-

Teatro comunale di Laurino Il 29 Maggio Almerica Schiavo in Doveva morire Un magistrato e un giornalista tornano dopo 30 anni sul caso Moro, scoprendo inediti scenari e raccontando la storia dei 55 giorni che vanno dalla strage di via Fani alla morte del presidente democristiano. In sette occasioni Moro poteva essere salvato, ma nelle stanze del potere qualcuno tramò invece perché venisse ucciso. Ordini di cattura bloccati, i collegamenti provati con la RAF, il ruolo di Cossiga, i verbali del Comitato di crisi nascosti per lungo tempo. 30 anni dopo, uno dei magistrati piu impegnati a dipanare gli infiniti misteri del caso, ripercorre i meandri dell’inchiesta che lui stesso cominciò nove giorni dopo la morte dello statista e, ricollocando la sua esperienza in un contesto più ampio di avvenimenti, offre testimonianze e rivelazioni decisive.

mo Manna e al direttore artistico degli eventi Carlo Sacchi. La Compagnia stabile del Cilento è nata 6 anni fa, proprio dall’intuizione della straordinaria valenza comunicativa e aggregativa che ha il teatro. Nel corso dell’ultimo anno la compagine è stata istituzionalizzata con la costituzione di un’associazione e, nello stesso tempo, è partita una compiuta programmazione di rappresentazioni. «L’esperienza della Compagnia consente ai giovani di apprendere i meccanismi della comunicazione teatrale – spiega Aprea – Per chi ha talento e voglia di intraprendere una carriera nel mondo dello spettacolo, può costituire un trampolino di lancio nella professione. Ma è anche e soprattutto un sano e divertente passatempo, che permette di potenziare i propri mezzi espressivi». Lo spettacolo che è andato in scena nell’auditorium del Seminario vescovile di Vallo, sarà presentato nel corso dell’estate anche in una mini tournèe sul territorio provinciale, con tappe ad Ascea, Agropoli e Salerno. Ad agosto, inoltre, riapriranno le iscrizioni per seguire i corsi di recitazione gratuiti che si svolgeranno il prossimo anno nell’auditorium della diocesi.

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Cilento

info@cilentolive.it - 339 440 49 03 Periodico iscritto al Registro Stampa del Tribunale di Vallo della Lucania n. 129 del 15 Giugno 2006 DIRETTORE RESPONSABILE

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DIRETTORE EDITORIALE

Sergio Vessicchio

HANNO COLLABORATO

giorn. Alfonso Stile giorn. Elisabetta Manganiello giorn. Nicola Nicoletti dott. Giuseppe Feo dott. Francesco Ruocco dott. Augusto Lenza dott. Romina Fusillo arch. Giuseppe Ianni dott. Piero Cusati dott. Giuseppe D’Amico dott. Emilio Malandrino dott. Antonietta Paolillo dott. Fabio Ruocco dott. Clemente Migliorino dott. Giuseppe Di Bello dott.ssa Antonella Citro dott. Liliana Lettieri Dott. Luciano Tortorelli RISORSE FOTOGRAFICHE

Si ringrazia per la collaborazione Costa del Cilento Carlo Iannuzzi DESKTOP PUBLISHING

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del giugno ilento 2010 ■ numero 2 I PRODOTTI ENOGASTRONOMICI DEL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO E VALLO DI DIANO

 GLI OLII EXTRA VERGINI DI OLIVA DOP Entrare nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano è come entrare in un grande uliveto, invero ogni comune sia montano che marino è ricco di ulivi sia di tipo secolare che di nuovo impianto. Essi conferiscono al paesaggio un vellutato colore verde e donano alle popolazioni da tempi remoti un essenziale sostentamento al reddito. L’olio ha sempre rappresentato luce, cibo, calore, protezione. Oggi a questa pianta millenaria si chiede un adattamento alle esigenze del mercato e, questa, pur millenaria, sta adeguandosi al progredire della tecnica senza grossi traumi. Infatti dopo laboriose cure si sta riportando, soprattutto, la cultivar pisciottana a produrre oli extra vergini di oliva di qualità. Gli olivicoltori del Parco non sono rimasti insensibili nel 1992 al varo della legge 169 sulle Denominazioni di Origine, infatti si avviarono subito le procedure per il riconoscimento di due denominazioni: Cilento e Colline Salernitane, queste dopo un lungo iter sono state riconosciute come D.O.P. dalla Unione Europea ed operative dalla campagna olivicola 98/99. La D.O.P. Cilento abbraccia l’area sud e ovest del Parco, mentre la D.O.P. Colline Salernitane l’area nord del Parco.Il territorio del Parco può essere suddiviso in tre aree omogenee: Area Sud, Gelbison-Bulgheria: cultivar storica predominante Pisciottana, cultivar di nuova immissione Frantoio,Coratina; Area Ovest, Monte Stella-Alento. Cultivar storiche predominanti Rotondella, Salella, cultivar di nuova immissione Frantoio, Leccino. Area Nord, Alburni-Calore. Cultivar storiche predominanti Nostrale, Rotondella, Carpellese, cultivar di nuova immissione Frantoio, Leccino, Ogiiarola. Area Gelbison-Bulgheria. L’area è racchiusa dal massiccio del monte Gelbison a nord e del Bulgheria a sud. Gli oliveti sono posizionati lungo i dolci pendii che dalle montagne portano al mare; è il regno incontrastato della cultivar Pisciottana, enorme pianta di olivo la cui chioma può superare i 12 metri di diametro per una altezza di 18 metri. Negli ultimi venti anni gli olivicoltori hanno messo a dimora numerose piante di olivo soprattutto di cultivar Frantoio e Leccino per ovviare alle problematiche di raccolta della Pisciottana. Le olive provenienti dalla “Pisciottana” vengono raccolte tradizionalmente, dopo

spontanea caduta, su reti, da pochi anni l’utilizzazione di macchine vibranti del tronco hanno consentito la raccolta per distacco diretto con enormi vantaggi qualitativi. La produzione di olive da olio dai nuovi impianti con sistemi ecocompatibili e/o biologici ha creato oli con standard qualitativi elevatissimi. Area Monte Stella-Alento. Predomina in quest’area il Monte Stella, il quale con i suoi versanti separa le produzioni che volgono verso il mare da quelle che volgono verso la valle del fiume Alento. La prima ha un clima poco piovoso mentre l’altra un clima decisamente più freddo e piovoso. In quest’area vi sono milte coltivazioni con sistema biologico. Gli olivi per lo più di cultivar storiche sono posizionati su pendii a volte molto scoscesi per cui le patiche agronomiche risultano particolarmente difficili. L’introduzione di nuovi impianti olivicoli ha interessato quest’area soprattutto dopo l’abbandono della fìchicoltura, questi sono per lo più di cultivar tipiche dell’area ed il ricorso a cultivar esteme all’area non ha segnato un cambiamento significativo nelle caratteristiche degli oli di oliva extra vergini prodotti. La raccolta avviene generalmente su reti, da pochi anni si utilizza la raccolta a mano dalla pianta e/o l’utilizzo dei vibratori del tronco. Area Alburni-Calore. Quest’area è per lo più montagnosa, le coltivazioni dell’olio sono presenti soprattutto nella valle del fiume calore salernitano. Il clima è, rispetto alle altre aree, freddo e piovoso per la lontananza dal mare e per la presenza di alte montagne. L’area conserva il proprio patrimonio varietale, i nuovi impianti utilizzano per lo più cultivar storiche. L’olio di oliva extra vergine prodotto con le nuove varietà influenza poco le caratteristiche peculiari di quello prodotto con varietà storiche. La raccolta avviene esclusivamente per brucatura a mano o con macchine agevolatrici, raramente sono presenti reti sotto gli olivi per la caduta naturale. Le aziende con sistema di coltivazione biologico sono numerose in quanto l’ecosistema è favorevole a questo tipo di pratiche.

 I VINI DOC

II suggestivo e incontaminato territorio del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano include ben due delle denominazioni enologiche dell’interessante panorama vitivinicolo campano. Le denominazioni sono relativamente recenti, ma certamente destinate a connotare progressivamente il paesaggio rurale e a creare una tendenza di sviluppo molto significativa. Quelle che ricadono in questo areale produttivo sono: la DOC Castel San Lorenzo e la DOC Cilento. Le denominazioni tutelano le caratteristiche produttive di queste zone, espresse con uve presenti da decenni e quindi considerabili tradizionali, come: Barbera, Sangiovese, Trebbiano e Malvasia. A queste si associano uve locali come: Aglianico, Greco e Fiano, già localmente denominato Santa Sofia. DOC Castel San Lorenzo La denominazione di origine controllata Castel San Lorenzo si estende interamente nei terrtori dei comuni di Castel San Lorenzo, Felitto e Bellosguardo e in parte dei comuni di Aquara, Castecivita, Roccadaspide, Magliano Vetere e Ottati. Le condizioni pedoclimatiche hanno reso queste zone adatte alla coltivazione della vite da tempi remoti e il disciplinare ne tutela le specificità colturali e ampelografiche preesistenti. I vini prodotti con tale denominazione sono il Barbera, il Rosso, il Bianco, il Rosato e il Moscato nelle versioni Spumante e Lambiccato, derivato da tradizionali sistemi di vinificazione. Le rese massime in vigna sono di 100 quintali per ettaro per i Rossi, i Rosati e la Barbera e di 120 per i Bianchi. E’ consentita la dicitura riserva per il vino Barbera, dopo un sufficiente periodo di invecchiamento in legno e un grado alcolico di almeno 11,50. DOC Cilento La denominazione di origine controllata Cilento, comprende un vasto territorio nella provincia di Salemo (ben 58 comuni). E’ stata istituita nel 1989 per tutelare un consistente numero di vini prodotti in zona con uve diffuse in Campania fin dall’epoca romana. Oltre all’Aglianico troviamo il Bianco, il Rosato e il Rosso. La produzione massima di uva non deve superare i 100 quintali per ettaro; la resa di uva in vino è del 70 per cento e scende al 50 per cento nel caso dell’Aglianico.

 MOZZARELLACA’ MORTEDDA La “Muzzarella co’ a murtedda” nasce, tradizionalmente, nel territorio del basso Cilento, dalla trasformazione del latte di vacca. L’uso antico di conservare la mozzarella in rametti di “mortedda” o “mortella”, denominazione dialettale del mirto (Myrtus commmunis), deriva probabilmente dalla necessità di conservarla e trasportarla dai pascoli dove veniva prodotta alle abitazioni del paese. L’arbusto largamente diffuso sia nel sottobosco delle faggete che nella macchia mediterranea, tipiche della zona di produzione, conferisce al formaggio un inimitabile aroma. area di produzione. L’area di produzione comprende alcuni comuni del Basso Cilento compresi nelle Comunità Montane del Calore Salernitano, del Vallo di Diano, del Gelbison-Cervati, del Bussento, del Lambro e Mingardo, quali: Laurino, Piaggine, Sassano, Sanza, Vallo della Lucania, Ascea, Novi Velia, Cannalonga, Montano Antilia, Cuccare Vetere, Stio, Rofrano, Laurito, Roccagloriosa e altri. tecnologia. E’ un prodotto a pasta filata fatto esclusivamente con latte bovino. Il processo di lavorazione è avviato con il riscaldamento del latte a una temperatura di circa 37°C, cui segue l’aggiunta di caglio naturale di capretto o anche caglio sintetico. Il tempo di coagulazione è di circa un’ora, la maturazione della cagliata, dopo la rottura, avviene in assenza, o quasi, di siero in appositi tini di legno. Il tempo di maturazione è di circa 12-24 ore in relazione alla temperatura ambientale, segue l’operazione di filatura e formatura delle mozzarelle a cui viene conferita la forma ellissoidale manualmente. Le mozzarelle sono “confezionate” alternandole a rametti di mirto legati alle estremità con germogli di ginestra o di altre essenze spontanee. caratteristiche del prodotto finito. Si presentano di forma ellissoidale o sferica, di colore bianco porcellana con una superfìcie liscia e lucente. La pasta, compatta, ha un sapore dolce leggermente acidulo con un aroma delicato da imputare al mirto.

 I SALUMI

Notizie storiche sulla soppressata di Gioi risalgono al 1835 come riportato nel Compendio di Agricoltura Pratica: “...tra le soppressate si lodano molto quelle di Noia, ma eccellenti sono quelle del Cilento, e spezialmente delli Gioi, nel Principato Citra...”. area di produzione Comune di Gioi Cilento, Cardile, Piano Vetrale, Orna. tecnologia L’impasto di questa soppressata, a differenza di molte altre è composto di carni di prima scelta dalle quali vengono eliminati anche i nervetti. Le carni sono tagliate a mano a punta di coltello, condite con sale e spezie (peperoncino, finocchietto e pepe) e ripassate a mano più volte per fare amalgamare bene gli ingredienti. L’impasto viene lasciato riposare per qualche minuto e poi insaccato in budello naturale insieme a un pezzo unico di “lardo” della stessa lunghezza del budello. Il periodo di stagionatura varia da 15 a 20 giorni in un ambiente non molto aerato e talvolta affumicato con fuoco a legna. Quando il prodotto è stagionato, se non viene consumato subito, viene conservato sott’olio d’oliva o sotto strutto mantenendosi fresco per tutto il periodo estivo. caratteristiche del prodotto finito Si presenta di colore rosso-bruno con al centro un cuore bianco: il lardo. Ha un aroma intenso di carne di suino accentuato dal grasso naturale del lardo presente all’intemo e dal profumo delle spezie sapientemente dosate.


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22 itinerari

Cilento

del 2010 ■ numero 2 giugno

PERCORSO SPETTACOLO ALLE GROTTE DELL DELL'ANGELO DI PERTOSA

L’Inferno di Dante La magia si ripete ogni fine settimana: con la guida di Dante in persona ci si inoltra nei cunicoli scavati nelle viscere della montagna e, di caverna in caverna, si incontrano Paolo e Francesca, Ulisse, Minosse, Il Conte Ugolino e molti altri protagonisti della prima cantica della Divina Commedia. Sono gli spettatori a muoversi all’interno della scena e ad andare incontro ai personaggi. Non ci sono quinte e fondali di cartapesta, ma uno scenario preistorico che conta 35 milioni di anni. Per l’Acheronte, il fiume infernale, non c’è stato bisogno di ricor-

rere ad artifizi: le grotte di Pertosa sono attraversate dal fiume sotterraneo: Negro, che genera un laghetto ed una cascata, e che si solca su un barcone fino alla sponda dove comincia il viaggio nei 10 cerchi dell’inferno. Un gioco di luci e suoni ed una serie di videoistallazioni d’arte contemporanea arricchiscono lo show che si snoda per circa un chilometro e coinvolge oltre 30 attori e ballerini.Le rappresentazioni si tengono tutti i venerdì, mattina e sabato sera. Lo spettacolo prodotto dalla Tappeto Volante s.a.s, è stato ideato e diretto da Domenico Maria Cor-

rado, specialista in questo tipo di Eventi spettacolari, per aver gia realizzato negli anni 1997, 1998, 1999, e 2000, il mai dimenticato evento “L’ultima Notte di Ercolano”, ambientato all’interno degli scavi archeologici della cittadina vesuviana. “Nell’Inferno di Dante nelle Grotte a Pertosa”, Il pubblico viene diviso in gruppi da 35 unità, affidato ad un “Dante” ed in compagnia di questi, attraversa i dieci cerchi dell’Inferno, immaginato dal Sommo Poeta, ed in ognuno di essi, incontra il personaggio o i personaggi che più lo caratterizzano, e con essi o gra-

zie ad essi si d, “corpo”, “musica”, “immagine” e “vita” ai versi del Poeta. Con l’ausilio di una struggente ed inedita colonna sonora, 15 istallazioni d’arte contemporanea, un centinaio di immagini infernali riproducenti Diavoli, Dannati, ed anime perse, ricostruzioni multimediali dei gironi infernali, e con 30 tra attori, comparse e ballerini, ma soprattutto con la “Poesia di Dante”, lo spettacolo è un vero e proprio evento. Unico. Emozionante. Suggestivo. Dante, accoglie il pubblico proprio alla sommità dell’”erta” e dopo aver “recitato” per intero il primo canto dell’Inferno introduce il proprio gruppo di spettatori – visitatori, nell’antro delle grotte, dove in prossimità di una istallazione artistica, alta 2 metri e larga 1.40, che riproduce l’immagine di Beatrice, descrive l’incontro di Virgilio con Beatrice appunto, usando a volte gli stessi versi del Sommo Poeta altre volte un riassunto drammaturgico incisivo e descrittivo. Attraverso poi la porta che reca la famosa dicitura “per me si va nella città dolente…” il pubblico, sempre in compagnia del suo Dante, si accomoda su di un barcone, pilotato da Caronte, con il quale attraversa il fiume sotterraneo, inoltrandosi nelle viscere della terra, fino ad approdare sulla riva del 1° cerchio, qui Dante riassume la funzione del cerchio ed indica Omero, Orazio, Ovidio e Lucano. Superando la ritrosia del “Dia-

volo Minosse” il Pubblico arriva nel secondo cerchio, dove incontra Paolo e Francesca, qui il Dante, recita i versi poetici del quinto canto. Si attraversano poi il terzo il quarto ed il quinto cerchio, incontrando via via, i Diavoli: Cerbero, Pluto, e Flegias, messi a guardia di ognuno dei cerchi, e le anime dei peccatori che in essi scontano la loro pena. In prossimità del sesto cerchio, una schiera di Diavolesse, con una “Pantomima Tarantolata”, blocca il passo al Dante ed al suo gruppo, impedendogli di proseguire, fino all’arrivo del Nesso del Signore, che aprirà la Porta della “Citta di Dite” e consentirà al gruppo di proseguire. Nel sesto cerchio, ambientato nella cosiddetta “Grande Sala” il pubblico incontra “Farinata degli Uberti e Cavalcante Cavalcanti, che si intrattengono con il Dante, recitando i versi della Commedia. A seguire poi, si incontrano Pier delle Vigne, trasformato in albero di Pruno, Ulisse e Diomede, il Conte Ugolino ed infine Lucifero.

passione che spinse i predecessori del Grand Tour ad affrontare disagi e talvolta pericoli, il moderno turista si cimenterà a leggere con audacia e semplicità questo angolo di mondo, permeato da bellezza salvifica. Per favorire questo incontro e rendere più agevole la lettura, abbiamo predisposto delle informazioni essenziali, con l’intento di fornire una guida che abbia come sua peculiarità la concisione dello stile. All’inizio e forse in maniera incosciente, ma via via sempre più convinti, abbiamo cercato di allinearci alla più nobile tradizione dei viaggiatori ottocenteschi, che da Napoli si mossero alla volta dell’entroterra del Regno, cercando di riferire da eruditi discreti e da apprendisti pittori, ispirati dalle bellezze della natura bussentina. Nostra misura so-

no state le agili e ironiche parole scritte da Pietro Paolo Parzanese sul Poliorama Pittoresco del 1845, un giornale tra i più letti, diffusi e, allora, tra i più apprezzati e amati dal pubblico: “….infine dall’erudizione ci terremo lontani il più che si può: chè si vorrebbe pur poco a ripetere quanto cento altri prima di noi hanno scritto sull’origine delle città, sui monumenti…: e se pure talvolta toccheremo di qualche anticaglia, vi giuriamo che non ci metteremo né in toga, né in parrucca…”. Queste parole sembrano rispecchiare perfettamente i nostri intenti: di fornire cioè allo scaltro ed esigente viaggiatore moderno un tracciato che lo aiuti a cogliere le suggestioni del paesaggio, le bellezze artistiche e i profondi valori della millenaria terra bussentina.

LE TRE MACROAREE DEL TERRITORIO DEL BUSSENTO

Il percorso storico artistico Le terre del Bussento furono terre di passaggio e di millenari stanziamenti. Balcone suggestivo sul Tirreno, queste terre sono state attraversate da rotte marittime e terrestri che ricordano peregrinazioni memorabili, mitiche e storiche: quelle dei greci e dei romani, quelle dei monaci d’Oriente e dei loro rifugi nelle aspre solitudini di “laure” o di cenobi. Esse preservano le tracce delle dominazioni longobarde e normanne, le memorie di una secolare feudalità, le altissime testimonianze patriottiche di chi ebbe speranza e fede nella costruzione dell’Italia moderna. Il territorio bussentino, digradando or dolcemente or con inquieta violenza, si dipana come largo anello dalla montagna al mare. Dall’alto delle colline, al di sotto delle volte irregolari della macchia mediterranea, su cui alita sempre e tuttavia il soffio di un vento leggero, improvvisamente, come da un velario squarcia-

to, a perdita d’occhio, si spalanca la distesa marina. In questo scenario, tra l’incanto del mare, del cielo e della terra, la natura celebra il suo trionfo. Come imitando un fastoso ed antichissimo rito pagano, il verde opaco delle foglie cede, infatti, il posto ad ondeggianti falde di nebbia azzurrognola, al dolce colore di zaffiro del mare ad una luce, infine, abbacinante e quasi translucida, che si spande a definire le cose del mondo, tra le ombre nette e minacciose della loro millenaria esistenza. Con le sue grotte, le sue punte, le sue cale e i suoi scogli, le sue colline e le sue ische, questa terra costituisce lo scenario mediterraneo per eccellenza. Uno scenario che evoca l’infinito e consente, al tempo stesso, di percepire la nostra esistenza come limitata da un ordine superiore. Con dovizia filologica e profonda erudizione illuministica, Saverio Gatta, nel 1723, tracciò una mappa historica di queste

terre. Tait Ramage e John Strutt ne ammirarono i siti nei loro taccuini del Grand Tour. Di questi luoghi trattò Raffaele Liberatore nel suo Viaggio pittoresco del Regno, scritto al ritorno dal suo esilio, nel 1828, per gli editori Cucciniello e Bianchi. Le terre del Bussento sono cariche di storia, memorie, favole e leggende: sono le terre dei muri “a secco” che delimitano orti incantati; delle grotte preistoriche dove si venera l’Arcangelo Michele, guerriero tra i guerrieri, immagine carismatica della civiltà longobarda; di antichissime vestigia di popoli pre-greci, di turrite fortificazioni, di cattedrali e cripte, di cappelle rupestri. Terre dove sorgono spaziosi palazzi nobiliari dagli androni ombrosi ed oscuri, quasi chiostri, tenuti a bada dall’influsso fiabesco ed eccitante del cielo; terre dei Santi Patroni, dei borghi antichi e degli ulivi, che mutano in argento il leggero alitare delle loro foglie. Con la stessa

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C

del giugno ilento 2010 ■ numero 2

SALA CONSILINA. VOLLEY FEMMINILE

DANZA SPORTIVA

Bassano, Lucera, Foligno, Eboli, Monteruscello Le atlete della Puntotel Gli atleti della Dirty Dancing percorrono ricevute in municipio La B1 parte dalla conferma di la penisola mietendo successi coach Iannarella

Nell’ultimo week end si sono svolti in tutta Italia i campionati regionali di danze artistiche e amatoriali. Migliaia di atleti, accomunati da spirito sportivo e fair play, sono scesi in pista, nei palazzetti di tutta la penisola, a contendersi il titolo di campione regionale di danze artistiche ed amatoriali. In Campania, il campionato, organizzato dal comitato regionale FIDS, diretto dalla dott.ssa Giovanna Ancora, si è svolto a Monteruscello (NA). Centinaia di atleti, tra team e coppie, provenienti da tutta la regione, (particolarmente folta e agguerrita la rappresentativa agropolese), si sono sfidati in una avvincente kermesse che li ha tenuti impegnati per tut-

ta la giornata. La Dirty Agropoli, presente con numerose coppie di under 15 nell’amatoriale e quattro team nelle danze artistiche, ha ottenuto uno splendido successo. Dopo le dieci medaglie d’oro ottenute ai campionati regionali agonistici di marzo, altre nove medaglie d’oro si sono andate ad aggiungere al già nutrito palmares dell’Associazione cilentana. Ottima prova nelle danze artistiche: due ori al gruppo Spice, un oro ed un argento.al gruppo Indiani. Magnifica affermazione per la coppia costituita da Gennaro e Mariachiara, tre ori. Altrettanto bravi tutti gli altri ragazzini: Francesco e Rossella, Biagio e Sara, Marco ed Emma, Piero e Fran-

cesca, Angelo e Rebecca, Samuele e Rebecca, Guglielmo e Ludovica, Alessio e Mariarosaria, Salvatore e Nicol, tutti a podio dopo aver superato numerose batterie eliminatorie. Buoni risultati anche per i team della palestra “ATENE” di Mercato Cilento, un oro ed un argento anche per loro. Entusiasti della prova dei loro atleti i due tecnici Agnese e Antonio Di Biasi. “Dopo le ultime trasferte di Coppa Italia a Lucera (FG), Foligno (PG) ed Eboli, dove gli agonisti impegnati nelle danze internazionali di coppia ci hanno date altre belle soddisfazioni tanto da risultare ai primi posti nella ranking list nazionale, questi magnifici risultati anche nell’amatoriale e nelle danze artistiche ci riempiono di orgoglio e soddisfazione” ha dichiarato Antonio. “Il duro lavoro svolto in questi mesi con i ragazzi ci ha consentito di raggiungere questi risultati; Ora ci aspettano appuntamenti ancora più impegnativi, la imminente finale di coppa Italia, a cui tutte le nostre coppie hanno ottenuto il diritto a partecipare, ed a fine mese i campionati italiani a Rimini che spero ci vedano ancora una volta protagonisti” ha dichiarato Agnese. Valentina Di Luccia

Alla Dirty Dancing Agropoli la Coppa Italia di danza sportiva

Si è conclusa con il trionfo della coppia della Dirty Dancing Agropoli formata da Antonio Giuliano e Gaetana Rug-

giero, la finale di coppa Italia di danza sportiva. Seconda l’altra coppia finalista costituita da Luigi Mondelli e Immacolata

Monaco. A punteggio anche le altre coppie della Dirty. La competizione si è svolta in nove gare che hanno toccato tutta la penisola. L’ultima tappa si è svolta al Palasele di Eboli ad inizio mese. La fase finale, iniziata venerdì 14 maggio scorso, ha visto scendere in pista, presso i padiglioni del quartiere fieristico di Rimini, migliaia di atleti provenienti da tutta Italia. E’ la prima volta che un sodalizio sportivo delle nostre zone si aggiudica un titolo di tale importanza. “Una gara di questa portata vale quanto un campionato italiano, a scendere in pista sono stati gli atleti dei team più potenti d’Italia”, ha dichiarato Antonio, che ha seguito gli allievi nella trasferta romagnola.

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“Tutte quante voi siete l’eccellenza: i cittadini vi ringraziano per la straordinaria impresa sportiva di cui siete state protagoniste e con la quale onorate la nostra città”. Così il sindaco di Sala Consilina, Gaetano Ferarri, ha salutato, nel riceverle a Palazzo di Città, le atlete della Puntotel, compagine vincitrice del campionato nazionale di Volley femminile di serie B2, presenti, tra gli altri, l’assessore allo Sport, Francesco Cavallone e diversi consiglieri comunali i quali si sono detti tutti fieri dello storico traguardo centrato dalle ragazze bianco rosse. La cerimonia si è svolta in un clima di emozione e di gioia generale. Alla presenza anche di numerosi tifosi e di una delegazione di studentesse del locale Liceo Classico, si sono susseguiti diversi momenti rievocativi del campionato vinto dalla Puntotel. Grazie ad essi, è stato possibile rivivere l’importante annata sportiva conclusasi con l’approdo alla serie B1, naturale epilogo di una strepitosa stagione dominata, sin dall’inizio, dalle biancorosse, e caratterizzata da una promozione ottenuta direttamente nella regular season. “Il prestigioso risultato conseguito da tutte voi – ha dichiarato Maria Stabile, presidente del Consiglio comunale - simboleggia la funzione sociale dello sport come strumento formativo del carattere e della personalità.”Nel corso della manifestazione i dirigenti, lo staff tecnico e le pallavoliste hanno ricevuto in dono dall’amministrazione comunale una scultura in vetro appositamente realizzata da un artista locale. La Polisporti-

va Antares, dal canto suo, ha consegnato al presidente dell’associazione “Una Speranza Onlus”, don Vincenzo Federico, quanto raccolto attraverso la vendita del calendario realizzato dalle atlete bianco rosse. I fondi saranno destinati alla costruzione di una struttura che dovrà accogliere i giovani diversamente abili della stessa associazione. L’appuntamento in Comune ha idealmente rappresentato, per la Polisportiva Antares, la chiusura di un’annata bellissima che ha portato alla conquista della B1. E non a caso, proprio in Municipio, è stato ufficializzato il rinnovo del contratto per coach Iannarella. ”È una scelta voluta fortemente sia dal mister sia da noi, dichiara il presidente dell’Antares, Virginio Petrarca. La B1 è un campionato difficile, cercheremo, comunque, di ben figurare. Certo abbiamo bisogno del fondamentale aiuto di tutti, istituzioni ed imprenditori”, ha concluso il patron bianco rosso. Intanto il d.s. Maurizio Menafra sta lavorando per allestire la rosa della prossima stagione. Al momento si lavora su due fronti: da un lato si mira a riconfermare diverse atlete protagoniste della cavalcata vincente, dall’altro si cerca di acquistare pallavoliste di categoria che possano garantire un rendimento costante e, magari, fare la differenza. “È un mercato difficile, sottolinea Menafra. Abbiamo tante offerte e stiamo cercando di fare le scelte più appropriate”. Ovviamente, al momento, nomi di possibili acquisti non se ne fanno, si sa soltanto che potrebbero approdare alla corte di Iannarella almeno cinque nuove atlete.


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Cilento

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del 2010 ■ numero 2 giugno

Lo sfizio della pizza è ad Agropoli

Gianfranco Marotta nasce ad Agropoli (SA), nella località conosciuta come la perla del Cilento. Come tutti i suoi figli desiderosi di emergere Gianfranco, sin da piccolo, smania alla ricerca di qualcosa che lo gratifichi e allo stesso tempo gli insegni un’arte che lo qualifichi e lo esalti nel tempo. Ecco arrivare l’occasione giusta. All’età di 14 anni nasce in lui la voglia di imparare l’antico mestiere del pizzaiolo ed entusiasta si butta in questa scommessa che con il tempo si rivelerà vincente! Con l’ausilio della sola forza di volontà e spinto dalla voglia di crearsi un futuro frequenta l’istituto commerciale per ragionieri conseguendo il diploma con ottimo profitto e contemporaneamente cura l’arte pizzaiola che ha imparato dedicandosi con passione irrefrenabile facendo esperienza in un noto ristorante della cittadina, portando ai massimi livelli la produzione di pizza del locale stesso riscontrando elogi al riguardo. Nel 2008, a soli 23 anni, arriva la grande occasio-

A Proposito di VODAFONE STATION… Che cos’e’? Vodafone Italia ha lanciato la prima soluzione che integra voce e banda larga fissa e mobile in un solo dispositivo concepito in Italia. Si tratta di Vodafone Station un dispositivo unico e compatto che permette agli utenti di collegarsi a Internet sia tramite un collegamento HSPA fino a 7,2 Mbps, sia tramite un collegamento a banda larga via cavo con tecnologia ADSL. Oltre al collegamento dati, Vodafone Station gestisce anche il traffico voce, inoltre integra la tecnologia Wi-Fi e porte USB per collegare dischi fissi in rete o stampanti, infine uno switch Ethernet con 4 porte. Come funziona? Inizialmente Vodafone Station offre connettività a banda larga sfruttando la tecnologia HSPA successivamente, quando vengono completate le procedure per attivare il collegamento via cavo oppure le pratiche necessarie per cambiare l’operatore già presente per passare a Vodafone, la Vodafone Station offrirà il collegamento a banda larga sfruttando la rete via cavo. Il dispositivo gestisce in automatico il tipo di collegamento da utilizzare così, ogni volta che l’ADSL via cavo non è disponibile, il funzionamento passa alla tecnologia senza fili HSPA con velocità fino a 7,2 Mbps dove disponibile. La Vodafone Station ospita anche una chiavetta Internet Key di nuova generazione che permette il collegamento al Web tramite la rete celluare HSPA fino a 7,2 Mbps. Questo per-

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ne di creare una pizzeria tutta sua, affiliandosi al franchising Franco’s Pizza, mettendo a disposizione la sua arte pizzaiola e contornandosi di abili collaboratori, quali la Signora Imma memore di esperienza ventennale nel campo, Gianfranco parte per questa avventura che si rivelerà vincente, tutto per la consolazione dei palati più esigenti. La gamma dei prodotti è variegata, pizze molteplici per tutti i gusti, l’arte del megapanuozzo che crea molteplici proseliti, la friggitoria che inebria le papille gustative dei clienti e in fine la pizza al kebab e il panino kebab con sfoglia di pizza dal sapore delicato e accattivante!! Gianfranco Marotta e Franco’s Pizza si è rivelato un binomio vincente!!!!

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