supplemento De Il GIORNale del CIleNTO
- anno 5 numero 10
email: redazionecilento@libero.it / info: 339.440.49.03 / direttore: prof. marcello Federico SuppLEmEnTo dE “iL GiornALE dEL CiLEnTo”
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DI CHI LA COLPA?
il consiglio approva i debiti fuori bilancio
Studenti a lezione di legalità
il Circolo ricorda enrico Quaranta
il Sud sale sul treno delle idee
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inFrASTruTTurE
dir. proF. mArCELLo FEdEriCo
Gli italiani si mettono le mani nei capelli, sorpresi e preoccupati dalla corruzione. è una delle conclusioni più forti a cui arriva il sondaggio sull’opinione pubblica più affidabile di fine novembre. L’allarme è scattato dato che il 63,8% dei cittadini ritiene le frodi il principale problema del Paese, mentre la disoccupazione è segnalata dal 77% degli intervistati. Si tratta di un record storico, che spiega, in parte, l’ascesa dei populismi. Senza dubbio nel sistema c’è qualcosa che non va. I partiti politici come le casse di risparmio, si sono separate dalla vita sociale e in questo contesto è stato facile far nascere ruberie e uso improprio del denaro pubblico cosa che vediamo continuamente in Italia, dove è scoppiato lo scandalo su Roma. Per questo appare forte la tentazione del manicheismo, per cui la colpa ricade sugli altri. Purtroppo, bisogna ricordare che siamo noi che stiamo scegliendo i nostri politici da quaranta anni anni. E quindi siamo responsabili di quello che hanno fatto. Dobbiamo quindi lamentarci meno e riconoscere che non possiamo fare le vittime o trasformarci in vendicatori furiosi. Bisogna evitare la follia di non accettare la nostra parte di responsabilità per quando accaduto. Tale responsabilità è stata dare per buona la versione settaria di alcuni politici che hanno sempre dato la colpa agli avversari. Il manicheismo, che, va ricordato è un’ eresia cristiana, ha sempre avuto il suo fascino. Il male, la corruzione in questo caso, non è una conseguenza della libertà, ma una parte inevitabile della realtà. Affermare che tutte le cose sono buone, come dice la Genesi, ha conseguenze politiche molto importanti, ci vuole la responsabilità. Qualcuno dirà che ciò è molto SEGuE A pAG. 2
Il presidente dell’Anas: «Il Mezzogiorno d’Italia può diventare la grande piattaforma logistica del Mediterraneo» Dal 2006 l’Anas ha attivato al Sud quasi 10 miliardi di euro di investimenti e ha aperto al traffico 730 nuovi chilometri di strade e autostrade
il Presidente dell’AnAS, Pietro Ciucci
«Il vero nodo centrale della questione infrastrutturale in Italia e dello sviluppo economico correlato risiede nella capacità di mettere il nostro Paese, e in particolare il Mezzogiorno, in condizione di poter intercettare grandi flussi commerciali che l’area del Mediterraneo possie-
de e di diventare una grande piattaforma logistica» è quanto afferma il presidente dell’Anas Pietro Ciucci, intervenendo al convegno che si è svolto a Napoli su iniziativa dell’associazione S.I.Po.Tra. Società italiana di Politica dei Trasporti sul
tema “Una nuova accessibilità per lo sviluppo del mezzogiorno: servizi ed infrastrutture di trasporto”. «Nei prossimi anni – ha spiegato il presidente Ciucci – si giocheranno importanti partite trasportistiche che potrebbero aumentare o diminuire l’importanza della posizione strategica dell’Italia al centro del Mediterraneo. Occorre dunque un piano straordinario di investimenti per concentrare le risorse in alcuni nodi strategici ubicati sui corridoi europei e per finanziare i collegamenti ai porti, aeroporti ed interporti, a partire in ambito stradale dal completamento della Salerno-Reggio Calabria e della Nuova Statale Jonica e alla realizzazione delle trasversali tra il Tirreno e l’Adriatico». Secondo Ciucci, le ricadute economiche di tale piano potrebbe-
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ro compensare in breve tempo l’impegno finanziario e l’incidenza sul debito pubblico, come evidenzia un recente studio del Fondo Monetario Internazionale, che ha rilevato che un aumento pari a 1 punto percentuale di Pil nella spesa per investimenti accresce il livello del prodotto di circa lo 0,4% nello stesso anno e di circa l’1,5% quattro anni dopo l’incremento. Il presidente Ciucci ha poi sottolineato che, in controtendenza rispetto a quanto registrato in linea generale dal Rapporto Svimez 2014, una quota rilevante degli investimenti Anas è dedicata al Mezzogiorno e alle Isole, dove sono collocati oltre 17 mila km della rete in gestione, su un totale di 25 mila km. In particolare, a partire dal 2006 nel Mezzogiorno l’Anas ha avviato quasi 130 nuovi lavori (oltre il 62% del totale na-
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zionale) che hanno comportato un impegno complessivo di 9,6 miliardi di euro (pari al 77% del totale nazionale), portando a termine opere, con la conseguente apertura al traffico, di 730 nuovi km di strade e autostrade, per un investimento di quasi 10 miliardi di euro. Ciucci ha infine espresso un giudizio positivo sui recenti provvedimenti del governo (Leggi di Stabilità 2004 e 2005 e DL Sblocca Italia) affermando che «il nostro Paese finalmente torna a puntare negli investimenti nelle infrastrutture per rilanciare l’economia» e ricordando che dei 5,8 miliardi previsti in favore dell’Anas, la metà circa riguarda il Mezzogiorno e le Isole e consentirà di avviare entro il 2015 nel Sud 27 interventi su un totale nazionale di 50.
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