Logos Sud - Settembre 2015

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suPPlEmEnto DE IL GIORNALE DEL CILENTO

- Anno 6 numEro 7

email: redazionecilento@libero.it / info: 339.440.49.03 / direttore: Prof. marcello federico suPPlementO de “il giOrnale del CilentO”

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COPIA GRATUITA

editOriale

Padula

sPOrt

POlla

tOrquatO tassO

IL DIFFICILE COMPITO

Prima edizione del

STORIE DI CALCIO

I conti non tornano

Votazioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo

FESTIVAL CILENTO CLASSICA

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I CINGHIALI

dir. PrOf. marCellO federiCO

Non saranno molti quelli che in questi giorni rientreranno sul serio a scuola. Per la stragrande maggioranza di loro la scuola è uno spunto, un’evitabilità che fa pretesto a tante amicizie, qualche amore e a volte aspettative nascoste. Certo, non manca in molti casi quella che Jovanotti chiama “una strana felicità” o che Gaber, con una profondità ineguagliabile, definisce “illogica allegria” ma attorno alla campanella del primo giorno si concentrano paure, speranze, silenzi e desideri. Questo, se è vero per i ragazzi, è ancor più vero per gli insegnanti. Ci sono veramente tanti modi di guardare ad un anno scolastico che ricomincia. Mi ricordo di un bambino che prima che iniziasse la quarta elementare aveva trascorso qualche ora al parco con i suoi amici. Tornato a casa aveva trovato l’inferno. Mamma e papà che litigavano, urlavano, si trattavano male e lui, triste e spaventato, si mise a contare letteralmente le ore che lo separavano dal ritorno tra i banchi. Per lui la scuola era una speranza, un luogo dove provare a non sentire, neppure nel cuore, le grida di una famiglia che lo faceva solo, silenziosamente, piangere. Poi mi ricordo anche di un giovanotto, che alla vigilia della quarta superiore, aveva passato l’intera giornata con gli amici “amici dell’estate”. Erano arrivate le sette di sera e nessuno voleva tornare a casa perché tutti sentivano che con quel tramonto finiva una magia, l’incanto di un tempo prezioso e irripetibile. Sentivano già una nostalgia tremenda e guardavano alla scuola come a una specie di condanna. Nessuno lo confessa, ma al di là della Buona Scuola di Renzi, della progettazione per competenze, o del rapporto di autovalutazione di istituto, cioè che un prof. teme di più, o che forse in definitiva più aspetta è di varcare le porte di quell’au-

Urbano Cairo

Pino Palmieri

PROBLEMA DEL TERRITORIO Palmieri: «Non accettiamo soluzioni non concordate con il territorio Con una nota stampa chiara e netta il presidente della Comunità Montana Alburni, nonché sindaco di Roscigno, Pino Palmieri ritorna sull’emergenza cinghiali all’indomani dell’incontro svoltosi presso la sede del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni. «Chi non condivide il nostro progetto politico a sostegno del territorio si consideri fuori dalla maggioranza», ha dichiarato Palmieri. «In merito alla soluzione proposta dall’Ente Parco – afferma Palmieri - , e discussa nel corso del-

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marina di CamerOta

agrOPOli

FESTA DEL MARE

PISCINA COPERTA

Premio Artistico-Culturale “Inula”

maggioranza della comunità montana che, nell’ultimo consiglio comunitario, aveva deciso di non partecipare all’incontro per testimoniare la propria contrarietà a questa soluzione, dal momento che i membri dell’ente non vogliono

asd dreamOlimPiC

Primo Trofeo Sprint BENVENUTI A CASTELLABATE a Pagina 18

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la riunione, l’ente montano ha deciso di prendere una posizione chiara e inequivocabile: diffidare il parco e chiedere l’immediata sospensione del bando per la cattura e la vendita dei cinghiali vivi». «Una soluzione che non piace alla

accettare soluzioni non concordate con il territorio». «Ma nonostante gli accordi presi in consiglio, - tuona il presidente dell’ente montano - qualcuno ha comunque deciso di percorrere una strada in solitaria, partecipando all’incontro e quindi dimostrando non solo di volere agire individualmente, ma probabilmente di non condividere il progetto comune». «La maggioranza politica degli Alburni – prosegue la nota non partecipa a riunioni improduttive dell’assemblea del Parco e contrasta iniziative personalistiche». «Tra l’altro nei prossimi giorni nel corso di un appuntamento che si terrà a Roscigno Vecchia, la comunità montana Alburni segnerà un passo decisivo nella battaglia del territorio contro il parco, considerato solo un vincolo e non un’opportunità: il 18 settembre alle ore 12 si chiederà pubblicamente a deputati e senatori di sottoscrivere la proposta di modifica della legge istitutiva del Parco Nazionale del Cilento, sostenuta dalla Comunità Montana degli Alburni. È il momento di scegliere da che parte stare», conclude Palmieri.

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sAlErno

giOvani & lavOrO

Ance Salerno avvia il reclutamento di giovani disoccupati Ance Salerno avvia il reclutamento di giovani disoccupati. La selezione giunge dopo il nullaosta della Regione Campania con il quale ha autorizzato l’associazione dei costruttori salernitani ad attivare la procedura nell’ambito di “Garanzia Giovani”, il piano europeo per la lotta alla disoccupazione.

I ragazzi, d’età inferiore ai 28 anni, attraverso la piattaforma predisposta a livello regionale, saranno avviati ad un programma di formazione ed impiego, nonché di affiancamento del personale interno dell’associazione. L’auto-

settembre 2015

È Andrea Prete il nuovo Presidente della Camera di Commercio di Salerno

Eletto per acclamazione il primo settembre scorso

rizzazione regionale consente ad Ance di avviare immediatamente una verifica sulla pianta organica per stabilire il numero massimo dei giovani che possono essere avviati al programma. In tal modo Ance Salerno intende prestare un contributo concreto all’ingresso di giovani disoccupati nel mondo del lavoro, valorizzando le rispettive attitudini e il background formativo e professionale, in un momento di così grave crisi occupazionale. La notizia è stata diffusa con soddisfazione dal presidente Ance Salerno Antonio Lombardi.

CuriOsità

Un video realizzato dall’Anas per un bilancio dell’esodo estivo 2015 anche sulla Salerno Reggio Calabria Salerno-Reggio Calabria, il tuo viaggio d’estate. È il titolo del nuovo video realizzato dall’Anas per un bilancio dell’esodo estivo 2015 anche sulla Salerno Reggio Calabria. Il filmato raccoglie le testimonianze dirette dei turisti italiani e stranieri che hanno attraversato l’autostrada A3 sia nei giorni delle grandi partenze, sia per il ritorno dalle vacanze. Una nuova autostrada dove quest’anno, per la prima volta, era presente un solo cantiere inamovibile di 3 km ai confini tra Basilicata e Calabria e che ha consentito di percorrere i 443 km dell’intera arteria senza particolari disagi.

Andrea Prete

È Andrea Prete il nuovo Presidente della Camera di Commercio di Salerno. Prete, Past President di Confindustria Salerno, succede a Guido Arzano, dimessosi lo scorso 17 luglio. L’elezione è avvenuta per acclamazione dei 32 consiglieri camerali che hanno fatto convergere la loro scelta sul nome di Prete, indicato dallo stesso presidente di Confindustria Salerno Mauro Maccauro. In seguito alla proclamazione di Prete è stata approvata anche la modifica dello statuto dell’ente camerale e quindi i componenti della Giunta passeranno dagli attuali 4 ad 8.

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POlitiChe sOCiali

La Fondazione Ant Onlus Salerno e l’Asl insieme per garantire l’assistenza domiciliare ai pazienti con patologie oncologiche Una cena di beneficenza per istituire una Delegazione Provinciale della Fondazione ANT Italia Onlus a Salerno. L’appuntamento con la solidarietà si è tenuto domenica 30 agosto scorso nella sala del Lido Militare dell’Esercito, in via Generale Clark a Salerno. L’iniziativa gastronomica, promossa dai volontari della Fondazione ANT salernitana, è stata finalizzata alla raccolta di fondi per attivare una delegazione provinciale che si propone di garantire l’assistenza domiciliare gratuita ai pazienti con patologie oncologiche e di sostenere le attività e i programmi istituzionali. La nascita di una delegazione è finalizzata ad integrare l’esperienza ultratrentennale della Fondazione ANT Italia Onlus con i servizi di assistenza domiciliare già in essere presso l’Asl Salerno. L’idea di collaborazione è stata recepita e condivisa dal Commissario Straordinario dell’Azienda Sanitaria Locale, avv. Antonio Postiglione. Soddisfazione è stata espressa dal dott. Ermanno D’Arco, a nome dei promotori dell’iniziativa: «Ringraziamo il commissario straordinario dell’Asl Salerno, avv. Antonio Postiglione per la cortesia non solo isti-

arte e Cultura

La bellezza emotiva del mausoleo di Caio Uziano Rufo a Polla, l’incuria e gli amministratori distratti... Tiene banco nel salernitano la discussione, non senza qualche polemica, per la nomina del nuovo direttore del Museo dei Templi di Paestum. Uno straniero, l’archeologo 34enne Gabriel Zuchtriegel, di origini tedesche. Ci vuole dunque uno straniero per dare valore e rilancio ai beni culturali del territorio salernitano.

IL DIFFICILE COMPITO la, di entrare in classe e di cominciare. Al punto tale che anche i più navigati si domandano, si raccontano o si impongono di non pensare al “come” iniziare la prima lezione, il primo incontro. Io qualche piccolo suggerimento posso provare ad offrirlo. Evitate, ad esempio, di entrare in classe in modo ideologico, con la pretesa di cambiare e rendere come pensate “come pensate voi” i ragazzi, evitate di ribadirgli meccanicamente i loro diritti e i loro doveri, evitate di fare almeno il primo giorno il professore che vorreste essere e custodite soltanto il prof. Che siete. Se volete iniziare il primo giorno in modo veramente umano non entrate in classe con attese o illusioni,

ma ricordatevi semplicemente di farvi accompagnare da qualcuno. Quel bambino che siete stati, quell’adolescente che avete interpretato magistralmente ai tempi delle scuole superiori, quello studente che desiderava tutto e a cui la scuola, a volte, sembrava in realtà “un pò meno di tutto”. Se porterete loro sarà tutta un’altra musica perché quelli lì i ragazzi li conoscono, sanno cosa sperano e cosa temono e, per questo, sono gli unici che il primo giorno dovrebbero poter parlare. Perché quel bambino, quel ragazzo, quel giovane, aveva un cuore così grande che nessuno è mai riuscito a penetrarne il Mistero. Aveva un cuore che appassionatamente mendicava e cerca-

sanità

Nominato il commissario Asl Na 1 É Renato Pizzuti. Antonella Guida e Rosario Guida i due sub La Asl Napoli 1 ha un nuovo commissario e due nuovi sub commissari: sono rispettivamente Renato Pizzuti, Antonella Guida e Rosario Guida. «Abbiamo

Vincenzo De Luca

preceduto alla nomina del commissario e dei sub commissari della Asl Napoli 1, la più importante d’Europa - ha detto Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania - ho intenzione di selezionare nel breve periodo il direttore generale che sia al top in Italia».

va un Tu. Qualcuno che potesse rispondere di si all’inconfessabile domanda di trovare, tra tutti quei libri e quei quaderni, almeno un Padre, Uno da poter per lo meno seguire. È così che io voglio entrare in classe il primo giorno. Ed è per questo che io porterò con me il bimbo triste che contava le ore e l’adolescente pieno di nostalgia che temeva di perdere tutto. dir PrOf marCellO federiCO

tuzionale nei nostri confronti, ma anche per la collaborazione che andremo ad intraprendere con le strutture assistenziali domiciliari dell’Azienda Sanitaria Locale». La Fondazione ANT Italia Onlus è impegnata da anni in progetti di ricerca clinica finalizzata a migliorare sempre di più il proprio livello assistenziale. Dedica particolare attenzione allo sviluppo dell’attività di prevenzione oncologica ed offre assistenza socio-sanitaria domiciliare gratuita, completa, continuativa e integrale ai sofferenti di tumore.

In realtà, è risaputo che il nostro Paese è disseminato di grandi testimonianze storico artistiche, reperti, monumenti di eccezionale pregio che da soli, se solo si riuscisse ad innescare quel circuito virtuoso di valorizzazione turistica, potrebbero risolvere, se non del tutto, ma certo in buona parte, i problemi economici di tante realtà. È il caso di Polla, nel Vallo di Diano. A pochi passi dall’uscita della A3, Salerno - Reggio Calabria, lungo quella che fu la principale arteria di collegamento tra i fasti dell’Impero romano e le terre calabre, oltre duemila anni or sono, la cosiddetta Via Annia, si trova in località Tempio il rudere del mausoleo risalente al I° secolo d.C. Un luogo simbolo, dedicato ad Uziano Rufo, innalzato dalla sacerdotessa di Livia Augusta, terza moglie dell’Imperatore, per il marito Uziano Rufo, all’epoca Magistrato del Municipio dell’antica Volcei, oggi Buccino. Un monumento unico, tra l’altro per i romantici, anche testimonianza dell’amore tra due persone. Blocchi

di basalto riccamente ornati di serti floreali tra cui tre bucrani e un frammento di festone. la bella e lunga iscrizione racconta che Insteia fu adottata da Uziano quando era una bambina di sette anni. Poi con il trascorrere degli anni arrivò a prenderla in moglie e la onorò sempre nei cinquantacinque anni in cui vissero insieme. Una testimonianza bella, ricca, che tra l’altro nelle sue decorazioni richiama quella dell’Ara Pacis Augustea di Roma. Dunque un luogo di grande interesse culturale ed artistico, lasciato però all’incuria dell’uomo ed agli effetti devastanti del tempo. La natura selvaggia, si sta riappropriando del sito. Erbacce, siepi, arbusti ora coprono le iscrizioni. All’improbabile turista è impedito persino di avvicinarsi, da una quanto mai inopportuna recinzione che serve solo a creare un ambito ben circoscritto dove i rovi sono padroni incontrastati. Tutt’intorno infatti, un campo agricolo dove da poco si è consumata la mietitura del grano. Un luogo ameno, aperto al sole, su di una piccola altura, dove Insteia fece seppellire l’amato marito. Dove la donna, per onorare al meglio il suo amore, fece addirittura venire dalla capitale dell’Impero i migliori scalpellini perché i posteri potessero conoscere la grandezza di quell’uomo e la bellezza dell’amore. Un desiderio disatteso, se è vero come è vero che il sito, non solo non è visitabile, ma abbandonato a se stesso da anni, nel silenzio assordante degli amministratori locali, evidentemente impegnati su altre faccende. Magari, il nuovo Direttore dei Templi di Paestum, sull’onda emotiva di voler dimostrare, al più presto la sua operatività, e l’amore per la nostra cultura, vorrà fare visita a questo luogo e farsi promotore di un’immediata azione di riqualificazione del sito. Magari.


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settembre 2015

Note del viaggio a Belvedere Marittimo (CS) sulle orme di S. DANIELE FASANELLA che incontrò S. FRANCESCO D’ASSISI ad AGROPOLI

Il 31 agosto 2015 mi è stato possibile, sia per esigenze personali che come responsabile culturale dell’Associazione Spirito Francescano di Agropoli, intraprendere un pellegrinaggio culturale e spirituale a Belvedere Marittimo (CS) per approfondire il rapporto tra la cittadina calabrese e San Daniele, che ho già trattato in due articoli del 2014 e 2015. Non solo perché nativo del luogo (il mio secondo nome è Daniele, mio figlio ha il nome di Daniele come il nonno paterno), una visita più accurata era indispensabile per comprendere la profondità della memoria e della fede conservatasi nel luogo ed acquisire ulteriori documentazioni bibliografiche ed archivistiche. Guidato con entusiastica partecipazione in tutti i momenti della visita da mio cugino Nicola (Nino!) Capano, ho raggiunto la chiesetta dedicata a San Daniele, presso la Marina, con la sua porta d’ingresso sovrastata da una recente statua del santo e da una dedica (San Daniele/Cittadino e Patrono di Belvedere M.mo / A Devozione di Giuseppe D’Aprile e Famiglia / IV centenario Fondazione Convento Cappuccini / Belvedere M.mo 15-10-1995). Essa contiene un busto ligneo con reliquia di San Daniele da Belvedere (*S*DANIEL*A*BELV.*, scultore meridionale del sec. XVII) e una statua lignea del santo (scultore meridionale del XVIII sec.), e si presenta saldata ad una torre vicereale, quella di Capo Tirone (seconda metà XVII secolo), costruita per la difesa costiera. Da una relazione dell’avv. Vincenzo Nocito (1855) si apprende che essa «è sita in questa marina, ha comodo dei marinai forestieri. È di diritto patronale del Comune. Non ha rendite, si mantiene con le oblazioni dei fedeli». Quindi mi sono diretto verso il paese che dista qualche chilometro dalla Marina, accompagnato, lungo il percorso, dalla presenza di statuette di San Daniele, riprodotte da un’unica matrice, finché non sono giunto ad un ampio slargo in cui si incrociano importanti strade che conducono al centro storico da un lato e verso le borgate agricole dall’altro. Esso è dominato da una imponente statua di San Daniele, alla cui base è la dedica (“A S. Daniele / Cittadino e Patrono di Belvedere / Con devozione i suoi concittadini / dedicano nel IV Cetenario / della fondazione del Convento / Belvedere M.mo 13 Agosto 1995”), mentre su un vicino muro un lungo murale illustra il martirio che egli subì a Ceuta in Marocco (1227). La visita è proseguita alla volta del Convento dei Cappuccini dedicato a San Daniele, preceduto dalla tipica Croce dell’Ordine che introduce in un ampio piazzale dal suggestivo panorama, da cui è possibile godere del paesaggio costiero fino a Diamante e Palinuro, della cittadina, e delle colline interneì con le loro contrade, tra cui S. Andrea, ove sono nato, e la vicina Torre detta di Paolo Emilio. Sulla facciata è stata collocata la lapide (“A.D./ IV Centenario / Fondazione Convento / Belvedere M.mo 1595-10 giugno 1995 / I Frati Cappuccini”), sulla porta d’ingresso è il simbolo dell’Ordine Francescano. Il Convento, ubicato presso il Mar Tirreno come quelli di Orsomarso, Cetraro, Paola, Belmonte ed Amantea, distanti tra loro non più di 20 miglia, ed ospitante come gli altri almeno 13 frati, tra i 400 della Provincia di Cosenza, fu costruito secondo il canone a partire dal 1597 su un terreno donato dalla famiglia De Paula e divenne ben presto un noto luogo di Noviziato; accolse tra i novizi anche il giovane Luca Antonio Falcone: «sotto la guida illuminata di P. Giovanni d’Orsomarso, emettendo la Professione Religiosa il 12 dicembre 1691 a 22 anni di età… si sentì chiamare “Frate Angelo d’Acri” che fu poi il Bea-

to Angelo… Fu a Belvedere, sulla scala, che ascoltò la voce misteriosa divina di non lasciare l’Ordine Cappuccino», proprio dal Crocifisso che si può ammirare a metà della scala (Mancina 1986, pp. 12-13; Araugio 2006, p. 158). Il Convento, soppresso una prima volta con le leggi di Napoleone Bonaparte e, dopo una ripresa, una seconda e definitiva volta con atto dell’11 marzo 1868, venne acquisito dal Comune che vi ospitò i prigionieri della Prima Guerra Mondiale, gli ammalati di Spagnola e la scuola dell’avv. Vincenzo Nocito. Riaperto dopo i restauri, il 31 marzo 1937, accolse nell’agosto del 1941 e fino al 1949 gli studenti dello Studio Interprovinciale Generalizio di S. Eframo Vecchio a Napoli per le Provincie Cappuccine di Reggio C., Cosenza, Salerno e Napoli, che avevano dovuto abbandonare la città partenopea per i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. In compagnia anche del Frate Guardiano Alessandro Gatti, che con profonda cortesia ci è stato da guida, ho potuto fotografare l’altare di San Daniele (1737), posto a destra dell’ingresso, in cui la statua del santo è fiancheggiata da quattro busti di Santi dell’Ordine (a sinistra dell’osservatore: S. Fedele da Sigmaringa e, sotto, S. Felice da Cantalice; a destra: S. Serafino da Monte Granario e, sotto, il Beato Bernardo da Corleone) (Araugio 2006, p. 205). Anche il tabernacolo ligneo «intagliato in madreperla e avorio contiene due statuette lignee di S. Francesco e S. Daniele ( XVIII secolo), donate all’Arciconfraternita dalla famiglia De Novellis, mentre l’Altare maggiore (1742) contiene 8 dipinti su tela: quello centrale raffigurante la Madonna Assunta (Andrea Molinari, a. 1603 o 1605), i laterali, S. Francesco d’Assisi e S. Daniele, sottostanti quelli di S. Veronica Giuliani e S. Chiara d’Assisi; nelle cimase: a s. il Pantocratore, a d. la Madonna, al centro: S. Francesco». Il rilevante dipinto su tela della «Cena di S. Francesco ad Agropoli, ora nel presbiterio», restaurato insieme alla scultura di San Daniele da Nicola Ancona e Maria Galante (Mancina 1986, p. 36), «è quello comunemente noto come “Miracolo di S. Francesco”: attribuito da Luigi Paternostro ad Angelo Galtieri da Mormanno, un pittore molto attivo nella Calabria settentrionale e di cui si hanno notizie fino al 1739. Il soggetto viene talora interpretato come “Miracolo d’Agropoli”; dove pare che S. Francesco d’Assisi abbia operato un “miracolo dei pesci” e fondato un convento; così come ad Agropoli sarebbe avvenuto, nel 1219, un incontro tra il Serafico d’Assisi e Fra Daniele da Belvedere». (L’opera è datata intorno al 1725: Convento di San Daniele - Belvedere Marittimo, in www.belvederemarittimo.com/link10.htm). La visita al centro storico ci ha poi condotto a quella che è ritenuta la casa di San Daniele, la cui tradizione parte soltanto dal XIX secolo, in quanto, parte di un trappeto venduto dai Miralda a Don Alessandro Palermo e da questi nel 1852 ai D’Alessandro, esso viene «identificato per la prima volta come “il locale ove aprì gli occhi alla luce del giorno il santo Martire e Protettore di questo Comune San Daniello Fasanello o Grazianello» (Araugio 2006, pp. 263-265). Una lapide ricorda: “D.D.m. / il comitAto cittADino / vAticAno govErno ProvinciA comunE / E / fEDEli tutti / contribuEnDo / quEsto Pio luogo / gEnErosAmEntE DonAto / rEstAuro’ / ivi / lA PrimA sAntA mEssA / solEnnEmEntE cElEbrAnDosi / il DoDici ottobrE 1953”.

Antonio Capano

bibliogrAfiA:

C. Araugio, Belloviderii, La Poligrafica – Scalea (CS) 2006; A. Capano, Daniele Fasanella e il suo incontro con Francesco d’Assisi ad Agropoli (1222), in “Il Giornale del Cilento”, anno 5, num. 10, novembre 2004, p. 18; Idem, Daniele Fasanella e il suo incontro con Francesco d’Assisi ad Agropoli (Sa): un approfondimento, in “Il Saggio”, Libri, Poesia, Arte,117/228, marzo 2015, pp. 18-19; I. Fortino, I Martiri di Ceuta. Alle origini del francescanesimo in Calabria, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli (CZ) 2006; G. B. Terenzio Mancina, Convento Padri Cappuccini S. Daniele – Belvedere Marittimo (CS), Belvedere Marittimo 1986; V. Nocito (a cura di), Memorie e studi sulla città di Belvedere Marittimo denominata Blanda dagli antichi, Premiata Scuola ipografica Istituto Derelitti – Genova 1950.

agrOPOli

Il 20 settembre 2015 sarà presentato al Castello Angioino-Aragonese di Agropoli il libro di aforismi del Prof. dott. Germano Bonora dal titolo “Riverberi allo specchio”. A moderare l’incontro saranno il prof. Francesco Cianfrone e l’ispettore scolastico Gaetano Matricardi.

L’Autore, ci confida nell’Introduzione, è ricorso frequentemente agli aforismi, che etimologicamente esprimono una “definizione, una breve frase che condensa - similmente alle antiche locuzioni latine un principio specifico o un più generale sapere filosofico o morale”, fin dai tempi delle sue docenze al Liceo, utilizzati insieme ai paradossi, sui quali, tra l’altro, si è appena inaugurato presso la Fondazione Alario di Ascea il “Museo del Paradosso”, quale elementi congeniali al suo versatile Essere durante le conversazioni con studenti ed amici. Chi lo conosce non può che confermare questo approccio favorito dalla sua inclinazione al gioco, inteso seriamente come concezione di una vita da non prendere troppo seriamente nell’ambito di un equilibrio dettato dalla saggezza e dall’eredità tramandata dagli autori del passato, che ben si associa all’enfasi, che nella sua accentuazione ne connota inversamente, in un processo di essere e “diversamente essere”, la vera sostanza, ed al colore che contribuisce alla concentrazione dell’attenzione sul tema. Nel contempo se Bonora si serve degli aforismi quale usbergo per definire concetti con la tranquillità derivante dall’autorità degli autori che li hanno coniati, dall’altro, ci riferisce, forse non senza una traccia di vanità, il piacere che gli stessi motti vengano recepiti dagli interlocutori e da essi riportati in successive conversazioni. Se Egli, nella sua ricostruzione “storica” degli accadimenti, li ha raccolti all’inizio degli anni Ottanta del secolo scorso, senza un progetto specifico, riportandoli anche su foglietti occasionali, o “alla rinfu-

sa su un grosso quaderno”, facendoli leggere a Danilo Dolci che aveva proposto al Liceo in alcuni seminari; e lo aveva ancor più motivato nella scelta l’apprezzamento di quest’ultimo che, tra l’altro, aveva apposto alcune annotazioni in margine ad aforismi ed aveva scritto sulla prima pagina Riverberi – allo specchio, che è il titolo della presente raccolta, rappresentando con il secondo termine gli autori latini con cui essi si confrontano, non senza prendere talora le distanze da loro per l’enunciazione di etiche e modi diversi di concepire l’esistenza rispetto ai tempi odierni. Bonora è stato spronato a dedicarsi ad una stesura più complessa e consapevole degli aforismi e più di recente ha proceduto ad un riordino per argomenti degli stessi, che sono stati divisi tra quelli da lui coniati in tanti anni all’interno soprattutto delle sue precedenti pubblicazioni, tra le quali ricordiamo lo studio sul Dolci e la biografia di Padre Giacomo Selvi, di cui è in corso il processo di beatificazione, e gli aforismi pertinenti ai principali autori latini. Bonora, nel precisare che essi rappresentano un genere letterario “pressoché sconosciuto nella nostra letteratura”, ci riporta ai Ricordi, per alcuni secoli sconosciuti, del Guicciardini, dalle finalità educative e morali per i nipoti, più che letterarie, ed allo Zibaldone leopardiano, le cui riflessioni sono state di notevole ausilio alla ricostruzione del suo pensiero. Ma non solo questo gli aforismi esprimono, non sono soltanto filosofia morale ma anche genere letterario che l’Autore ha accostato agli epigrammi che, dal primo significato di “scrivere sopra” una lapide funeraria, hanno anche essi rappresentato motti incisivi nella loro brevità, come confermato dallo stesso Umberto Eco in un suo articolo su “La Repubblica”; da intendersi, quindi, anche e non solo, mi permetto di aggiungere, quali “sprazzi di luce a ciel sereno” per un godimento anche letterario e intellettuale. Naturalmente gli aforismi riflettono il pensie-

ro dell’Autore, ma se anche per chi scrive «una massima è buona, quando, pur parlando di uno solo, si riferisce a molti. Se non a tutti», non mi sembra giusto un loro apporto riduttivo, in quanto, quali massime, non riflettono passivamente il mondo in cui si sono formati ma sono dotati sapienzialmente di una notevole carica di etica in cui si conforma un agire decoroso che può contribuire a modificare lo svolgersi attuale delle cose, pur se in tempi più o meno lunghi, grazie alla riflessione che da essi viene favorita. I capitoli dei Riverberi trattano non solo temi di interesse soprattutto collettivo e pubblico come la Guerra e la Pace, la stampa e la propaganda, la Religione, la politica, la legalità, la giustizia, l’educazione, ma anche individuali come il rapporto tra servi e padroni, la furbizia dei mediocri, i vizi e le virtù , tipi e personaggi, che si condensano negli ammonimenti dei “Detti, motti e riflessioni” e si stemperano nella pura espressione del sorriso, che apre i cuori, dà fiducia, rasserena il mondo circostante e lo emenda da sospetti ed odi, favorendone il miglioramento secondo un’etica non solo cristiana di considerazione del prossimo e del fare bene. Le sentenze scelte da autori latini, si ribadisce, non vengono recepite passivamente dall’Autore. «la Fortuna concede fin troppo a molti, ma a nessuno dà quanto basta» secondo Marziale, può accettarsi, se non si è mai soddisfatti della propria condizione, né la vita consiste soltanto nello stare bene in salute, come per Mecenate. Certo è se l’uomo è buono non è detto che sia sempre un pivellino, ma con l’intelligenza può trarre vantaggi dalla sua esperienza, altrimenti è uno stupido. Anche oggi, come nell’antichità, non è facile trattenersi dallo scrivere satire. Ma coi tempi che corrono i comici satirici rischiano il licenziamento in tronco, come è accaduto per la rischiosa messa in ridicolo del funerale di un boss a Roma, che ha coinvolto nell’omertà le istituzioni. Va invece, ed è sempre più di moda, il consiglio: «Fa concessioni ai corvi e tormenta aspramente le colombe», commentato giustamente da Bonora: «Fai il compiacente con i duri, mentre critica aspramente i deboli». Comunque, «Chi non si misura sarà misurato a suo danno», anche se sono spesso frequenti a suo favore «due pesi e due misure», ma, in verità, «Nessun malvagio potrà mai essere felice» perché non «è in pace con se stesso, con gli altri e con Dio»; e se «a Roma si basa tutto sul denaro», come oggi è testimoniato dai mass media nei re-

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centi fatti incresciosi e deliquenziali, anche nella “Caput Mundi” non mancano gli onesti, anche se spesso, ci riferisce Giovenale, «L’onestà è lodata, ma è costretta a morire di freddo», cioè «a vivere in povertà». Comunque se per gli antichi Romani «la gloria segue il valore come un’ombra», per il cristiano la virtus non è solo quella militare ma assume un valore morale. Né possiamo accettare supinamente il motto che «se vogliamo goderci la pace, bisogna fare la guerra», oggi attuale se nella inutilità di una trattativa diplomatica con l’ISIS occorre preferire un intervento militare, anche se condiviso dall’Europa e dalle nazioni africane sconvolte. Né è confermato quanto ci comunica Marco Tullio Cicerone: «Quando di mezzo ci sono le armi, le leggi non valgono niente, tacciono». Il concetto di guerra difensiva, accreditato da Agostino e da altri Padri della Chiesa, è altrettanto attuale, in quando non sempre si verifica quanto Gandhi, riportato da Bonora, ha predicato; «la nonviolenza riesce a demolire anche il più agguerrito imperialismo». Lo sappiamo, «la coscienza vale un’infinità di testimoni», ci confida Quintiliano mentre Cicerone scrive: essa «per me vale più di ogni discorso». La cultura si riflette nel noto detto di Quintiliano: «Non multa sed multum», che Bonora spiega giustamente: «Non è necessario leggere un’infinità di cose, ma occorre approfondire ciò che si legge». Nei riguardi delle donne, «Niente è più insopportabile di una donna arricchita», «Non c’è nessuna causa in cui non sia stata una donna a provocare la controversia», secondo una concezione certamente non favorevole ad iniziative esclusivamente riservate al genere maschile. «La storia testimonianza dei tempi passati, luce della verità, maestra di vita, vita della memoria, narratrice dell’antichità» dovrebbe essere conosciuta per non commettere gli stessi errori, come scrive in un ultimo libro Giampaolo Pansa. Difatti, «la memoria è il deposito di tutte le cose», se «sbagliare è umano, perseverare è diabolico», lo dichiara Cicerone. Inoltre, se «per l’uomo colto e istruito vivere è pensare», «ognuno è artefice della propria fortuna». Questi alcuni dei numerosi aforismi riportati da Bonora, che si inseriscono nel solco dei tanti enunciati ad esempio da Ippocrate, da Napoleone, da Oscar Wilde e che ci arricchiscono di saggezza perché non ripetiamo errori all’insegna dell’equilibrio, della cultura e dell’insegnamento della storia. Antonio Capano


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territorio

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Chiusura SP12 Ottati-Castelcivita Incontro in Prefettura de evitare che lo stesso probleIl Comune di Aquara si ma possa interessare un altro punto del costone roccioso. Il impegna a chiedere il Genio Civile ha quindi consigliato al Comune di Aquara finanziamento alla Regione didio effettuare a sua cura lo studella problematica e tra-

Si è svolto lo scorso 27 agosto, presso la Prefettura di Salerno, un tavolo di lavoro in merito alla chiusura della SP12 Ottati-Castelcivita per i massi caduti sull’asfalto nel Comune di Aquara lo scorso martedì 18 agosto. Presenti all’incontro, presieduto dalla dott.ssa De Asmundis, il sindaco di Aquara Pasquale Brenca, quello di Roscigno Pino Palmieri e i delegati dei Comuni convocati. Dopo la presentazione della problematica al tavolo degli intervenuti da parte del Sindaco di Aquara, la questione è stata ampiamente dibattuta e sono emerse le enormi difficoltà vissute dalle popola-

zioni alburnine a cui è impedito il transito lungo l’importante arteria provinciale. Criticità che ricadono ovviamente anche sulle attività lavorative, turistiche e sull’ordine pubblico. È stato sottolineato che la zona è spesso soggetta a movimenti franosi e che quindi qualsiasi tipo di intervento in merito dovrà essere progettato ed esteso ad ampio raggio sul territorio, on-

mutarlo in progetto con i relativi costi. Se non c’è la possibilità di copertura comunale delle spese, l’Amministrazione deve formalizzare una richiesta ai competenti organi regionali sottolineando la necessità di un intervento urgente giustificato dal pericolo incombente. Dall’incontro si è quindi definito che, per eliminare il pericolo e riaprire al più presto la SP12, il Comune di Aquara si impegnerà ad attivare tutte le procedure di somma urgenza per accedere al finanziamento regionale. La stessa Provincia di Sa-

Vibonati

Martinangelo: «Decisioni concrete dopo linee guida» Nelle ultime settimane la cospicua presenza di cinghiali, in particolar modo sul territorio degli Alburni, ha alimentato quella che è possibile definire una vera e propria emergenza. Accompagnata oltretutto da numerose prese di posizione, tra cui quella del sindaco di Ottati, Eduardo Doddato, la cui ordinanza di abbattimenPasquale Brenca to della specie, poi revocata, ha fatto molto discutere lerno ha confermato la dispo(WWF ed Ente Parco sono intervenuti in contrasto con nibilità alla progettazione e il primo cittadino alburnino). al supporto tecnico così come anche per quanto riguarda gli interventi di più ampio raggio sul territorio, fermo restando il necessario apporto delle comunità locali che dovranno congiuntamente farsi carico di chiedere i finanziamenti alla Regione. Chiara Di Miele

Ambiente

Proposta l’istituzione di un Osservatorio Oncologico

La Comunità Montana degli Alburni approva un documento per modificare la legge istitutiva del Parco

I Consiglieri del Gruppo Diversamente, Manuel Borrelli e Giovanni Scognamiglio, hanno proposto di istituire un Osservatorio Oncologico per combattere il cancro. La Comunità Montana degli

Istituire un Osservatorio Comunale sulle patologie tumorali, composto dai Medici di Base e da altri esperti, con l’obiettivo di raccogliere informazioni sulla diffusione di tali malattie e sull’eventuale presenza di aree di rischio. È quanto propongono, attraverso una nota indirizzata al Consiglio Comunale di Vibonati, i Consiglieri del Gruppo DiversaMente, Manuel Borrelli e Giovanni Scognamiglio. «Il numero dei malati di cancro in Italia è in netto aumento e nel

nostro territorio sembra che vi sia stato un aumento significativo delle patologie oncologiche che hanno colpito anche persone in età giovanile. Avvertiamo la necessità - affermano Borrelli e Scognamiglio - di avviare un’analisi sul fenomeno e verificare, grazie all’ausilio dei Medici di base, depositari del Follow-Up dei pazienti, se esistono degli scostamenti rispetto alle medie nazionali, regionali e provinciali». «L’Osservatorio Comunale dovrà agire in sinergia con le autorità sanitarie competenti ma potrà svolgere un ruolo fondamentale per fornire un quadro di conoscenze più approfondito sull’incidenza delle patologie tumorali, nella promozione di iniziative a difesa del territorio, sui fattori di rischio e contribuirà alla raccolta di fondi per sostenere la ricerca. Non c’è più un minuto da perdere – concludono

Borrelli e Scognamiglio - ed anche l’ente comunale, principale presidio istituzionale per la salvaguardia della salute dei cittadini, dovrà fare la sua parte». L’Osservatorio Comunale potrà essere utile per creare un quadro di conoscenza più ampio sull’incidenza delle patologie tumorali sul territorio e sarà propedeutico alla creazione di una sorta di registro tumori comunale che non si sostituirà alle autorità sanitarie competenti ma potrà essere d’ausilio per la raccolta di dati. Promuoverà iniziative a difesa del territorio e studi sulle cause del rischio di mortalità di natura tumorale per le singole tipologie, condurrà indagini sui fattori di rischio; promuoverà raccolta fondi per sostenere la ricerca.

Teggiano

Disagi nella raccolta dei rifiuti Il sindaco: «Ergon ha gravi carenze del personale e dei mezzi disponibili»

Rocco Cimino

Da giorni, in alcune aree del vasto territorio teggianese, la popolazione lamenta una scarsa attenzione nella raccolta della spazzatura. In merito alla vicenda il Sindaco di Teggiano, Rocco Cimino, interviene confermando il disagio e l’impegno dell’Amministrazione comunale nel trovare una soluzione immediata. «Purtroppo la Ergon ha una carenza di mezzi e personale – spiega il Primo Cittadino – e davanti a questo proble-

ma abbiamo fatto diffide e utilizzato tutti gli strumenti in nostro possesso, ma la risposta è sempre la stessa». La vicenda sta preoccupando sempre di più sia la popolazione sia gli amministratori: sono, infatti, sempre più numerose le zone del paese afflitte dalla problematicità perché il carico di lavoro viene, di volta in volta, ridistribuito in funzione della carenza del personale e dei mezzi disponibili. Tania Tamburro

Emergenza cinghiali Tavolo Tecnico

Alburni ha approvato un documento per risolvere la questione legata ai vincoli della Legge Istitutiva del Parco. La decisione definitiva spetta al Parlamento.

La problematica è arrivata fino in Regione e, nei giorni scorsi, al Tavolo Tecnico convocato al Centro Direzionale per discutere dell’emergenza cinghiali erano presenti in molti, tra cui lo stesso Doddato, delegato dal Presidente ANCI Campania Giuseppe Romano (Doddato aveva fatto richiesta all’Associazione dei Comuni di coinvolgere i sindaci al Tavolo), Vincenzo Luciano di Uncem Campania, vari sindaci del Salernitano, i Presidenti ATC delle Province campane, Coldiretti, FederCaccia e il de-

legato del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Domenico Fulgione. Inoltre era presente Corrado Martinangelo, della segreteria particolare del Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina. «Per la prima volta, dopo una mia proposta in Regione, si è avuta una riunione composita – ha dichiarato Corrado Martinangelo – L’incontro è stato sostanzialmente positivo e adesso ai princìpi tracciati devono seguire delle decisioni». Martinangelo fa una distinzione tra gli interventi di medio e lungo termine e quelli da attuare nel più breve tempo possibile per mettere un argine alla problematica. «Bisogna rivedere e rendere più operativa l’attuale legge regionale in materia e dare maggiore equilibrio alla Legge 394, istitutiva dei Parchi – spie-

ga – Nel breve tempo, invece, è necessario contenere la diffusione della specie, aumentare i controlli, verificare se è possibile allungare il calendario venatorio per la caccia al cinghiale e sperimentare la ‘girata’, particolare tipologia di caccia». Martinangelo, inoltre, evidenzia come, attraverso il Piano di Sviluppo Rurale, sia possibile creare una filiera del cinghiale controllata da specifica certificazione e «finanziare le recinzioni dei terreni degli agricoltori, categoria più lesa dalla presenza degli ungulati». Un roseo bilancio, quindi, quello registratosi dopo l’incontro in Regione, vista da parte dell’Ente la promessa di prendere misure e iniziative in tempi brevi per cercare di risolvere il problema che, ormai da molto tempo, attanaglia troppe terre. Chiara Di Miele

Polla Si è svolta presso la sede della Comunità Montana Alburni a Controne lo scorso 28 agosto una importante riunione tra sindaci e delegati per discutere di alcuni tra i maggiori problemi che in questo periodo tengono impegnati gli amministratori del territorio, ai quali i cittadini amministrati chiedono risposte sempre più urgenti su diversi temi. Due le priorità emerse nel corso della riunione, voluta dal Presidente Pino Palmieri: una è rappresentata dalla necessità di riprendere i lavori per la realizzazione della Fondovalle Calore, l’agognata arteria che, una volta ultimata, dovrebbe costituire la via per permettere alla Valle del Calore e ai Monti Alburni di uscire dall’isolamento a cui da tempo sembrano essere condannati, i cui lavori iniziati e poi sospesi, sono fermi da molti mesi; l’altra è la questione del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, che oltre vent’anni fa, alla sua costituzione, era visto come un’opportunità, ma negli ultimi tempi, avendo disatteso le aspettative di sviluppo e promozione del territorio, è considerato solo una fonte di vincoli e quindi è fortemente contestato dal territorio. Per affrontare queste questioni, la Comunità Montana Alburni ha deciso di muoversi ponendo in essere tutte le azioni necessarie alla ripresa dei lavori della Fondovalle, e, sul fronte parco, ha deciso di approvare un documento da sottoporre all’attenzione di alcuni parlamentari, per poter presentare una proposta di legge per la modifica della legge istitutiva del parco, che ormai il territorio chiede a gran voce perché potrebbe essere l’unica strada per limitare i vincoli e di conseguenza per fronteggiare uno dei problemi più incresciosi degli ultimi anni, quello dei cinghiali. A breve la bozza sarà sottoposta ad alcuni parlamentari che hanno già espresso in maniera informale la propria intenzione di sottoscrivere il documento.

Daniele Caprio si aggiudica la nona edizione della Strapollese

Il presidente Coppola: «La grande partecipazione ci spinge a dare sempre il meglio»

È tornata, come ogni anno la prima domenica di settembre a Polla, la nona edizione della Strapollese, la tradizionale corsa podistica valida come Campionato Provinciale Master. Ad organizzare la Maratona, che si snoda lungo un percorso di 10 km, l’ASD Metalfer Runner, guidata dal presidente Antonio Coppola, in collaborazione con l’Associazione Culturale Sant’Antuniello. Partendo dalla centralissima via Giardini gli atleti, circa 200, hanno percorso le vie più importanti del paese, dirigendosi prima verso la parte nuova, con l’attraversamento del Villaggio San Pietro per poi toccare tutte le meravigliose vie verso il centro storico. Ad aggiudicarsi la vittoria Daniele Caprio, dell’Asd Atletica Camadolese, con un tempo di 33’46”. Il secondo posto è andato ad Alessandro Rescigno con 34”22” ed il terzo a Francesco Bassano con 35’24”. Quanto alle quote rosa, prima classificata è stata Rosanna Pacella con un tempo di 44’22”, seguita da Rosanna Murano,

originaria di Auletta, e da Tullia Galiano. Primo tra i pollesi, al diciottesimo posto nella classifica generale, il 22enne Riccardo Volpe. Buoni i tempi anche per Rosanna Bruno. In quota ASD Metalfer spiccano le prestazioni di Tiziano Cancro, Francesco Panza, Nicola Venosa, Armando Sassu, Rino Di Leo e Vincenzo Manzione. Ottima gara anche per Loredana Lorusso. «Sono molto soddisfatto della riuscita di una manifestazione sportiva che raccoglie ogni anno centinaia e centinaia di adesioni. – ha dichiarato il Presidente dell’ASD Metalfer Runner, Antonio Coppola – La grande partecipazione che riscuote la Strapollese ci spinge ad impegnarci per dare sempre il meglio». Una manifestazione che quest’anno ha puntato anche al coinvolgimento dei più piccoli, con la prima edizione della Ministrapollese. A contribuire alla riuscita dell’evento il sostegno della Protezione Civile, dei volontari della Croce Rossa e la Polizia Municipale. Annachiara Di Flora


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Pertosa

Ambiente

Dal 7 settembre apertura Sperperi dell’ufficio postale a giorni alterni sull’ospedale di Il sindaco: «No ad un piano di Lagonegro? razionalizzazione che mortifica le aree rurali» Un no, forte e chiaro, al piano di riorganizzazione di Poste Italiane e, più specificatamente, alla rimodulazione degli orari di apertura al pubblico dell’Ufficio di Pertosa arriva dal sindaco Michele Caggiano. Il primo cittadino, infatti, nel corso della conferenza stampa svoltasi nei giorni scorsio presso la sala consiliare della casa comunale, ha espresso con forza il proprio dissenso e ha lanciato un appello a scendere in campo per difendere il sistema dei servizi soprattutto nelle aree rurali e disagiate.

Michele Caggiano

«Rispetto al programma di razionalizzazione di Poste Italiane, che fa riferimento alla delibera 342 del 26 giugno 2014 – ha spiegato il sindaco – ho azionato una serie di sollecitazioni al dialogo, prima con i vertici di Poste Italiane e, poi, con varie istituzioni, invitando sempre ad una riflessione e una conciliazione degli interessi aziendali con le esigenze dei cittadini, che però non è stata di fatto attuata. Tra l’altro, per incalzare una revisione di quanto previsto dall’azienda postale, sono state presentate interrogazioni a risposta scritta al Ministero dello Sviluppo Economico, a cura degli onorevoli Tino Iannuz-

zi e Angelica Saggese, oltre a sottoporre la questione al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, che spero attenzionerà al più presto questa problematica». L’apertura a giorni alterni dell’ufficio postale crea un danno notevole per la cittadinanza, considerando anche che nel Comune di Pertosa non sono presenti nè servizi bancomat/postamat nè sportelli bancari. «Un danno – sottolinea il sindaco – che si estende anche a tutti i turisti che si recano a visitare le Grotte di PertosaAuletta e che non potranno usufruire di questo importante servizio. A ciò si aggiunge anche l’assenza di linee di trasporto pubblico utili per i residenti a raggiungere gli uffici postali nei paesi vicini». Tra le proposte avanzate dal primo cittadino anche la possibilità di ospitare gratuitamente gli uffici postali, dal momento che sono ubicati nei locali di proprie-

tà comunale, a fronte del mantenimento del servizio in tutti i giorni della settimana, o in alternativa l’attivazione di una postazione bancomat nel paese e/o nei pressi delle Grotte. «Bisogna tutelare i cittadini e l’interesse pubblico – ha continuato Caggiano – oltre a garantire il corretto svolgimento del servizio postale. Le motivazioni su cui è basata la decisione di Poste Italiane riguardano il solo profitto economico e gestionale, senza tenere conto degli aspetti di disagio sociale per tutti gli abitanti. Per questo, occorre sospendere il piano di razionalizzazione e riaprire la discussione con i soggetti istituzionali, nazionali e territoriali – ha concluso il sindaco – Va messa in atto una riorganizzazione del sistema che non sia penalizzante per la popolazione, soprattutto per i pensionati e anziani che spesso hanno nell’ufficio postale il punto di riferimento per le loro esigenze fondamentali a cominciare dalla riscossione della pensione». Intanto, a partire dal 7 settembre l’ufficio postale di Pertosa effettua il seguente orario di apertura: dalle ore 08.00 alle ore 14.00 nei soli giorni di lunedì, mercoledì e venerdì. Francesca Caggiano

Migranti

La Caritas di Teggiano-Policastro risponde all’appello di Papa Francesco A rispondere all’appello di Papa Francesco, sulla necessità di aprire le porte delle diocesi per accogliere i rifugiati, per il territorio salernitano ci ha pensato don Vincenzo Federico, direttore della Caritas della diocesi di Teggiano-Policastro.

don Vincenzo Federico

Attualmente nel territorio di competenza della diocesi teggianese, che comprende il Vallo di Diano, gli Alburni ed il Golfo di Policastro, sono circa 700 i migranti ospitati in diverse strutture – ha fatto sapere don Vincenzo Fe-

derico - Si tratta di persone, fra esse anche decine di minori, la cui accoglienza viene curata da volontari ed associazioni che si confrontano quotidianamente con le parrocchie e con i responsabili della Caritas diocesana. La Diocesi di Teggiano-Policastro, retta dal Vescovo monsignor Antonio De Luca, da decenni è impegnata nell’accoglienza di profughi. «Già nel lontano 1991 – ha affermato don Vincenzo Federico - accogliemmo, con l’ausilio delle parrocchie di Roscigno e di Sicignano degli Alburni, alcune famiglie di origine albanese. Da allora abbiamo sempre continuato a sostenere profughi per lo più di origine senegalese e tunisina. L’appello del Papa conferma il nostro impegno e la nostra testimonianza nei confronti dei migranti» ha concluso don Vincenzo.

Al vaglio della Corte dei conti un’ipotesi di danno erariale

L’idea di finanziare con fondi privati la realizzazione del nuovo ospedale di Lagonegro, concedendo la sua gestione per 30 anni alla ditta che lo realizzerà, fa acqua da tutte le parti. Come la scelta del sito dove costruirlo. Risultato: si sono spesi già 2 milioni di soldi pubblici per la progettazione, e non ci sono ancora garanzie che l’opera prima o poi vedrà la luce. È il quadro che emerge dalle verifiche avviate dal nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Potenza su delega della Corte dei Conti. Nei mesi scorsi gli investigatori contabili hanno già acquisito le delibere delle giunte regionali, che tra il 2003 e il 2005 hanno dato via libera al project financing del nuovo nosocomio. Assieme alla documentazione relativa alle cifre già erogate per la progettazione di un ospedale, che ad oggi doveva essere già aperto, ma resta ancora sulla carta, in attesa della validazione del progetto esecutivo. Il sospetto è che alla fine non se ne farà nulla, nonostante l’impegno rinnovato anche dall’attuale presidente della Giunta Regionale, Marcello Pittella, che in campagna elettorale difeso l’operato dei suoi predecessori delle giunte guidate da Filippo Bubbico, e Vito De Filippo. Ma se così fosse vorrebbe dire che le somme già sborsate non sono servite a nulla. Di qui l’ipotesi di un danno erariale a sei zeri a carico dei vertici di via Anzio dell’epoca. Le Fiamme Gialle si sono concentrate su una serie di clausole del contratto di project financing aggiudicato all’Ati tra Conscoop, Olicar spa e Innocenzi Enrico, e poi ceduto alla Società Ospedale Lucania (Sol spa). Clausole pesanti che comprometterebbero l’economicità dell’intero progetto. Ma anche sulla sorpresa geologica emersa, in maniera davvero inspiegabile, soltanto in fase di progettazione definitiva. Quasi dieci anni dopo la delibera di fattibilità della Giunta Regionale, che indicava il sito dove realizzare il nuovo ospedale praticamente su una frana. Per valutare se e come superare il problema è occorso altro tempo, assieme a consulenze e incarichi ai massimi specialisti della materia. Un inciampo che ha fatto lievitare non poco i costi di un investimento stimato inizialmente sui 70 milioni di euro, di cui quasi 50 erano a carico della Regione e la parte restante della Sol spa. Di fatto con la previsione di nuove opere di «presidio e regimentazione acque», e una serie di interventi dovuti a evoluzioni nelle normative di riferimento per le costruzioni, la quota pubblica è salita già a 76 milioni di euro: di cui solo 1 milione e mezzo della Regione e la restante parte dello Stato. Mentre la Sol spa dovrebbe sempre avere in cambio per 26 anni la gestione di bar e strutture di ristorazione, del servizio mensa, di tutti i fabbricati e dei parcheggi manutenzione inclusa, dei locali commerciali, delle pulizie, della vigilanza e dello smaltimento dei rifiuti. Per un costo a carico della Regione di circa 4,8 milioni di euro all’anno. Un affare? Le Fiamme Gialle sembrano convinte del contrario, e qualche dubbio in effetti viene se si considera che, ad esempio, esiste già un contratto unico per lo smaltimento dei rifiuti ospedalieri delle aziende sanitarie lucane. Quantomeno per quelli speciali. Leo Amato

festeggiati 100 anni il 23 luglio 2015

Auguri, zia Ketty... Delle cinque sorelle Jannicelli l’unica che ha trascorso la sua bellissima lunga vita sempre nella casa paterna è zia Ketty. Si è assentata per brevi periodi, per generosità, andando a portare aiuto per accudire bimbi piccoli. Nel primo caso si è recata a Montesano poiché mia madre aveva un bambino di tre anni ed io ero una minuscola neonata. Per un motivo simile è andata a Portici presso mia sorella Anna, di cui zia Ketty è madrina di cresima. Allo stesso impulso ha ubbidito tutte le volte che si è recata a Trento presso la nostra amatissima e sempre compianta Giovanna. Ma ci sono anche state delle occasioni di assenze da Ceraso per semplice diversivo: in estate veniva a Castellabate e ci recavamo con una capiente macchina da noleggio alla cosiddetta Marina, cioè la frazione di Santa Maria. E mio padre era sempre pronto a scattarci delle fotografie. Bellissima zia Ketty al mare in un castigatissimo elegante costume bianco, ritta su uno scoglio, svettante in tutta la sua altezza. Sfido le indossatrici delle sfilate di moda femminile a non provare invidia per la statuaria e prorompente immagine giovanile di zia Ketty. In me lei evoca anche rigore e senso del dovere, sempre e comunque. Ho frequentato la terza elementare a Ceraso: se di pomeriggio mi ero troppo attardata a giocare in giardino con le mie coetanee e di sera mi restava qualche pagina di storia da imparare, ecco che zia Ketty mi imponeva di allontanarmi dal tepore dell’accogliente grande cucina dove erano riunite diverse ge-

Zia Ketty Jannicelli in una foto dell'estate del 1939 scattata a Santa Maria di Castellabate

nerazioni familiari e dovevo andare a studiare in una stanza non riscaldata. E questo rigore, o più semplicemente senso del dovere, ha sempre caratterizzato la mia vita. Io che con le mie più giovani zie, Teresa e Ketty, ho condiviso tante volte la stanza da letto insieme alla carissima Giovanna, ho nella mia tenace memoria tante situazioni scaglionate nel tempo, dall’infanzia agli anni universitari: ho sempre notato l’elegante rigore della vita quotidiana, frugale e priva dei moderni esibizionismi tanto in voga in qualunque ceto sociale. Ma nelle occasioni in cui c’erano ospiti prestigiosi come un generale grande amico di mio zio Enrico o i Caflish di Napoli, venivano aperti i saloni, preparati pranzi raffinati e allestite camere per ospiti. Unisco i miei calorosi auguri a quelli delle mie sorelle qui presenti, di cugini e cugine e di tutti i presenti qui riuniti in onore della festeggiata. Maria Lerro Gargano

Montesano sulla Marcellana

I Profumi della Terra Il 22 e 23 settembre a Montesano Scalo viene riproposto “I Profumi della terra”, l’evento nato in occasione della festività di San Pio da Pietrelcina e ogni anno è stato riproposto un tema intorno al quale è stata poi articolata la manifestazione. Sette anni fa si partì con la manifestazione, ideata con il solo scopo di creare momenti di aggregazione e confronto per la comunità parrocchiale, riunita intorno alla figura del Santo con le stigmate. Successivamente si è pensato di arricchi-

re l’evento con la consegna del Premio I Profumi della Terra. Ogni anno la manifestazione ha avuto un filo conduttore che ha sempre richiamato la spiritualità del Santo. Quest’anno il tema trattato sarà “La misericordia di Dio, la bontà ha un sapore antico”. Il Premio I Profumi della Terra, ideato dal rinomato pasticcere Giuseppe Manilia, da sempre alla ricerca della qualità delle eccellenze del territorio, sarà presentato in conferenza stampa venerdì 18 settembre, alle ore 10.30 presso la Chie-

sa Sacro Cuore Eucaristico di Montesano sulla Marcellana, alla frazione Scalo. Per questa Edizione 2015 vista la contestualità con Expo 2015 a Milano sarà celebrata la Dieta Mediterranea e le sue caratteristiche. Previsti gli interventi del direttore della BCC di Buonabitacolo Angelo De Luca, sponsor ufficiale della manifestazione, del presidente dell’Associazione Imprenditori del Vallo di Diano, Valentino Di Brizzi e di Mons. Antonio De Luca, vescovo della Diocesi di Teggiano Policastro.

Capaccio-Paestum

Nasce l’amministrazione Voza 2.0 Il sindaco di Capaccio-Paestum, Italo Voza, lo scorso 7 settembre ha nominato la nuova Giunta comunale. Riparte dunque l’Amministrazione Voza dopo un momento di crisi politica

Italo Voza

Riconfermati gli assessori Francesco Sica, al quale va anche l’incarico di Vicesindaco con delega a Pubblica Istruzione, Politiche Sociali, Sport e Tempo Libero. Ad Eusta-

chio Voza le deleghe a Politiche Ambientali ed Energetiche, Contenzioso, Depuratore e Rete fognaria. A Vincenzo Di Lucia le deleghe ad AttivitàProduttive e Personale. Il sindaco ha conferito l’incarico di Assessore ai Lavori Pubblici a Lucio Conforti. Resta da nominare un quinto assessore, che per statuto sarà donna, e che avrà la delega al Bilancio. «Siamo tutti sod-

disfatti che questa “crisi” del governo cittadino si sia risolta dopo appena una settimana – ha commentato il sindaco Voza – Ma soprattutto abbiamo dato una risposta alla preoccupazione della gente consapevole che l’alternativa sarebbe stata un anno di commissariamento. Siamo convinti che questa nuova Giunta, insieme ai consiglieri di maggioranza, lavorerà sodo per il bene collettivo».


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DiAno

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glObal

teggianO

Interviene Settimio Rienzo: «Abbiamo la responsabilità di costruire un progetto di sviluppo per il Vallo»

L’incontro tra la BCC di BUONABITACOLO e la Fondazione NASHAK Guardare al futuro significa aiutare chi ha bisogno

Il consigliere di minoranza di Padula, sEttimio riEnzo, interviene con una lettera indirizzata a mimmo cArtolAno, coordinatore del PD Vallo di Diano, e a nicolA lAnDolfi, segretario del PD Favorire l’accesso ai mutui chirogrAfAri e costituzione ed Salerno.

«Come sottolineato dal Rapporto SVIMEZ, il Sud vive una delle fasi più critiche della sua storia. Non solo non cresce, ma è a rischio di desertificazione industriale. Di fronte a questa pericolosissima situazione, peggiorata dalla costante emigrazione di giovani in cerca di opportunità lavorative e dal conseguente invecchiamento della popolazione, bisogna agire subito, senza perdere neanche un secondo – scrive Rienzo – È per questo che per la prima volta è stata convocata una Direzione del PD monotematica nei primi giorni di agosto ed è per questo che i Governatori delle Regioni del

Sud, tutti del PD, si sono impegnati a fare il massimo sforzo per invertire questa tendenza negativa». «Anche nel Vallo di Diano il PD resta l’unica forza in grado di decidere le sorti di questo territorio. L’Onorevole Tino Iannuzzi, ieri sera a Buonabitacolo, ha invitato, in maniera brillante, il Coordinatore Cartolano ad impegnarsi di più per costruire una vera comunità, rispettando il lavoro di tutti i militanti ed investendo nelle capacità e nelle competenze degli amministratori – continua il consigliere – Abbiamo tutti noi una grossa responsabilità, che io sento forte dentro di me. La responsabili-

tà di rappresentare e difendere le istanze del nostro territorio. La responsabilità di programmazione unitaria nei servizi associati e nella gestione delle risorse. La responsabilità di costruire un unico grande progetto di sviluppo del Vallo di Diano, dialogando e coinvolgendo tutti i Sindaci e gli amministratori locali». «La grande vittoria di Renzi alle primarie del Dicembre 2013 nel Vallo di Diano e la netta affermazione di Vincenzo De Luca alle primarie dello scorso marzo hanno confermato la chiara volontà degli elettori del PD di cambiare verso anche nel nostro territorio – conclude – Tocca al PD, pertanto, il compito di dare un forte segnale di cambiamento in merito alle nomine ai vertici degli Enti comprensoriali, quale premessa necessaria per rafforzare il Vallo di Diano e per passare dal lamento e dagli alibi, all’azione concreta per cambiare davvero».

rePartO PsiChiatria dell’OsPedale di sant’arseniO

La FIALS: «Venga trasferito a Polla» «A seguito del trasferimento delle U.O. di Neurologia, Geriatria, Broncopneumologia e del servizio di Dermatologia presso il P.O. di Polla, il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura rimane l’unico reparto in un plesso ospedaliero vuoto quale l’Ospedale di Sant’Arsenio». Inizia così il comunicato stampa della FIALS Salerno, inviato al Commissario dell’Asl Salerno, Antonio Postiglione, al Direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’area Centro-Sud dell’Asl, al Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Asl, Sergio Annunziata e, per conoscenza, a Vincenzo De Luca. «È assurdo – scrive il se-

gretario provinciale FIALS Salvatore Di Candia – che il reparto di Psichiatria è lontano 5 km da un ospedale vero, cioè dotato dei servizi addetti all’emergenza, è isolato rispetto al contesto assistenziale e non si capisce come deve fare fronte alle emergenze e alle urgenze, nonostante nel Piano Attuativo Aziendale della ASL Salerno sia deputato a funzione di coordinamento dell’Area vasta n. 2 per le emergenze psichiatriche». «I locali da destinare al SPDC nel P.O. di Polla ci sono – suggerisce – un’ipotesi realizzabile è quella di recuperare l’area sita al piano terra di tale nosocomio, in cui erano allocati gli uffici amministrativi della ex USL 57,

al via il nuOvO annO sCOlastiCO

La Banca Monte Pruno al fianco degli studenti e delle famiglie

Michele Albanese

Con l’avvicinarsi dell’inizio del nuovo anno scolastico, la Banca Monte Pruno, d’intesa con l’Associazione Monte Pruno Giovani, lancia il progetto A scuola con la Monte Pruno. Giovani studenti e famiglie, in-

fatti, potranno beneficiare di un pacchetto di agevolazioni che punta a rendere meno incisiva sul bilancio familiare la spesa per l’acquisto del materiale didattico. Per l’anno scolastico, che inizierà a breve, sono state individuate diverse iniziative. In primo luogo, sono previsti dei finanziamenti ad un tasso prossimo allo zero, di un importo massimo pari a 1.000 euro, finalizzati esclusivamente all’acquisto di materiale didattico, nonché al pagamento delle tasse universitarie. Filomena Chiappardo

utilizzo del fonDo Di PrEvEnzionE. Questi gli scopi, nobili, della convEnzionE stipulata tra la Fondazione Anti-Usura Nashak Reintegrazione Solidale e la Banca di Credito Cooperativo di Buonabitacolo Società Cooperativa.

Angelo De Luca

L’obiettivo di questa importate collaborazione tra la Fondazione e la BCC di Buonabitacolo è fornire un aiuto concreto ai cittadini immigrati, residenti

san rufO

sassanO

Sindaco e assessori destinano Inaugurazione del indennità di carica ad attività Parco giochi Papa sociali, culturali e di promozione Giovanni Paolo II nistratori. Con la stessa deli-

Michele Marmo

e con pochi e veloci interventi renderla un’ottima allocazione del reparto di Psichiatria». La FIALS chiede quindi «con fermezza che il reparto di Psichiatria sia trasferito al più presto presso il P.O. di Polla, in assenza, a tutela dei pazienti e di tutto il personale è meglio chiuderlo».

nei comuni del Vallo di Diano, e residenti in stati appartenenti all’UE da almeno 3 anni, con la famiglia o che hanno in corso la pratica per il ricongiungimento familiare. Ma anche le Società e/o Cooperative costituite con finalità di prestare aiuto a persone in particolari situazioni di svantaggio o che dimostrino particolari capacità imprenditoriali anche integrandosi con la comunità del Vallo di Diano. Attenzione poi per i cittadini immigrati con permesso di soggiorno non inferiore a sei mesi (con un periodo residuo sul permesso non inferiore a quattro mesi) ed ai tanti cittadini italiani in

Il sindaco Marmo e i suoi assessori, attraverso questo atto, hanno manifestato la volontà di devolvere in alcune circostanze e per specifiche finalità la propria indennità di funzione al fine di finanziare attività sociali, culturali, di Protezione Civile, promozione del territorio, che saranno indicate di volta in volta dagli stessi ammi-

bera è stato dato mandato al Responsabile dell’Area Amministrativa di utilizzare le somme previste negli appositi capitoli del redigendo Bilancio di Previsione 2015 per le finalità cui sono destinate sulla base di indicazioni scritte del sindaco e degli assessori e finanziare in tal modo opere e iniziative urgenti. Già lo scorso anno l’Amministrazione Comunale di San Rufo aveva deciso di rinunciare alle indennità di carica e ai gettoni di presenza da parte dei componenti della maggioranza consiliare per realizzare un contenimento della pressione impositiva sulle famiglie e sulle aziende sanrufesi.

teggianO al via il nuOvO serviziO di COmuniCaziOne

Il comunE di tEggiAno inaugura e lancia un Il Comune nuovo sErvizio Di informAzionE. Sta per essere attivato, infatti, il sErvizio Di comunicAinforma i zionE per ricevere notiziE ed AggiornAmEnti c omunE, direttamente sul proprio telefodal cittadini no cellulare, attraverso WhAtsAPP. attraverso ed alle scadenze. «Attraver- ito e con l’invio del messagwhatsapp – spiega il con- gio, il titolare dell’utenza teWhatsapp sosigliere con delega all’inno- lefonica autorizza il Comu-

Le informazioni diffuse saranno quelle di interesse pubblico relative, in particolare, alla protezione civile, ai disservizi occasionali

stato di bisogno individuati dalla Fondazione. La Fondazione Nashak costituirà anche un Fondo di Prevenzione Antiusura e Solidarietà presso la Banca di Credito Cooperativa di Buonabitacolo. A disposizione delle persone che ne faranno richiesta, tramite la Fondazione Nashak ci saranno mutui per un valore, singolarmente di venticinquemila euro, con tempi di estinzione di sette anni. L’iniziativa nasce dall’incontro tra due persone di grande sensibilità, don Andrea La Regina, Presidente della Fondazione Nashak ed il Direttore Generale della BCC di Buonabitacolo, Angelo De Luca. «Non possiamo costruire futuro se non aiutiamo il presente - ha affermato il Direttore della BCC di Buonabitacolo, Angelo De Luca - per noi è una grande occasione di dare supporto innanzitutto al prezioso lavoro che don Andrea La Regina porta avanti da anni con la Fondazione Nashak. Un modo semplice per dare speranza e per offrire un’occasione di poter credere nel proprio futuro a persone che hanno sofferto e soffrono. Noi ci siamo, siamo, come spesso affermiamo, la banca del territorio. Ora questo territorio ha bisogno, e noi ci siamo» ha concluso De Luca.

vazione tecnologica Vitantonio Cobucci – informeremo in tempo reale i cittadini, tra le altre cose, rispetto all’interruzione di servizi, alla chiusura delle scuole, agli scioperi ed alle scadenze fiscali». Per ricevere le comunicazioni, bisogna memorizzare il numero 339/5825569 nella rubrica del proprio cellulare. Una volta salvato, per completare l’operazione, basta inviare via Whatsapp un messaggio con il testo “tEggiAno on”. Il servizio è gratu-

ne di Teggiano a trasmettere news di interesse pubblico relative al territorio. Ciascun utente ha, infine, la possibilità di “cancellarsi” in qualsiasi momento, inviando il messaggio “DisAttivA nEWs tEggiAno”. Cono D’Elia

Il sindaco Pellegrino presenta il restyling della segnaletica stradale

Tommaso Pellegrino

Domenica 30 agosto scorso in località cAiAzzAno è stato inaugurato il nuovo PArco giochi che l’AmministrAzionE comunAlE di sAssAno ha voluto intitolare a giovAnni PAolo ii, in ricordo del rapporto e dell’attenzione che PAPA WoJtYlA ha sempre riservato ai bambini e alle famiglie. Si tratta del quinto PArco giochi a sAssAno. Ospiti d’eccezione dell’iniziativa sono stati Topolino e Minnie. «Con l’inaugurazione del Parco giochi ‘Papa Giovanni Paolo II’ in località Caiazzano abbiamo creato le condizioni affinché in tutto il territorio di Sassano ci possano essere spazi dedicati alle famiglie, alla socializzazione e ai bambini» dichiarano il consigliere comunale Gaetano Spano e il sindaco Tommaso Pellegrino. In questi giorni il primo cittadino ha presentato inoltre il restyling della segnaletica stradale su tutto il territorio comunale. «Piccole, ma utili opere di riqualificazione», come le ha definite Pellegrino, che riqualificano l’urbanistica del paese. Sono state sostituite e in alcuni casi aggiunte delle tabelle di segnaletica stradale in punti strategici di Sassano, «rendendo più decorose e più efficaci le indicazioni stradali».


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settembre 2015

Polla

Teggiano l’intervista

I conti non tornano e il Comune vuole far causa ad Equitalia I conti di Equitalia nei confronti del Comune di Polla non sono chiari e l’amministrazione comunale decide di adire le vie legali nei confronti della principale società italiana di riscossione di tributi. A decidere di rivolgersi ad un avvocato è stata la Giunta Comunale che con una delibera ha dato mandato all’avvocato Alessandro Biamonte del foro di Napoli per fare chiarezza su alcune presunte anomalie nelle procedure di recupero di alcuni crediti. Nella delibera si legge che il Comune di Polla da tempo ha in corso una fitta corrispondenza con la Società Equitalia S.p.A., alla quale viene contestato il fatto di non dare pie-

na contezza all’Ente dello stato attuale delle procedure di recupero delle somme ad esso dovute, relative a ruoli presi in carico dalla Società medesima anche molti anni addietro. La Giunta guidata dal sindaco Rocco Giuliano contesta ad Equitalia la mancata esibizione «di una puntuale documentazione che – si legge nella delibera – consentisse all’Ente il “legale discarico” delle somme che non può versare nelle casse dell’Ente affidante; e questa

Attività, battaglie e la scelta di lasciare Don Cono Di Gruccio ed il suo mezzo secolo a San Marco Rocco Giuliano

dimostrazione non può che essere fornita attraverso la produzione documentale delle cause che hanno impedito la materiale riscossione di quanto dovuto dal debitore erariale». L’avvocato incaricato dal Comune ora dovrà provvedere a verificare eventuali inadempienze contrattuali da parte di Equitalia nella riscossione dei crediti per conto del Comune di Polla e nella puntuale ed esauriente rendicontazione sullo stato delle singole pratiche, ed in caso di riscontrata sussistenza di inadempienze provvederà a porre in essere l’azione giudiziale per il recupero di ogni danno subito dall’Ente. Erminio Cioffi

Scuola

Ecco tutte le dirigenze degli Istituti Scolastici del Vallo di Diano

Con la nomina, avvenuta il 4 settembre scorso, da parte dell’Ufficio scolastico regionale della Campania dei dirigenti reggenti delle istituzioni scolastiche ancora sprovviste di titolarità dirigenziale, è stata completata la mappa delle autonomie scolastiche del Vallo di Diano. Sono state affidate ai dirigenti scolastici Salvatore Gallo e Antonietta Cantillo, rispettando la loro rispettiva richiesta di assegnazione, le reggenze degli Istituti Comprensivi Sala Consilina-Viscigliete e di Buonabitacolo, mentre d’ufficio, è stata assegnata al diri-

gente Rocco Colombo la reggenza dell’Istituto Comprensivo “Camera” di Sala Consilina. Alla luce anche delle nomine dei nuovi dirigenti avvenuta nei giorni scorsi, è questa la mappa complessiva delle dirigenze degli Istituti scolastici dell’intero Vallo di Diano.

Istituto Istruzione Superiore “Pomponio Leto” Teggiano: Rocco Colombo Istituto Istruzione Superiore “Marco Tullio Cicerone” Sala Consilina: Maria Luisa Buono Istituto Istruzione Superiore “Sacco” Sant’Arsenio: Cono Rossi Istituto Omnicomprensivo Polla: Gaetano Gallinari Istituto Omnicomprensivo Padula: Liliana Ferzola Istituto Omnicomprensivo Montesano sulla Marcellana: Antonietta Cantillo Istituto Comprensivo Caggiano: Elio Cantelmi Istituto Comprensivo Sassano: Patrizia Pagano Istituto Comprensivo Teggiano: Salvatore Gallo reggenze:

Istituto Comprensivo “Camera” Sala Consilina: Rocco Colombo Istituto Comprensivo Viscigliete-Sala Consilina: Salvatore Gallo Istituto Comprensivo Buonabitacolo: Antonietta Cantillo Istituto Comprensivo Sant’Arsenio: Cono Rossi

«Dal 1° gennaio il nuovo parroco sarà don Vincenzo Gallo. Ho deciso di non farmi affiancare prima di tale data» Cambiamenti sociali e politici del paese. Stiamo parlando di don Cono Di Gruccio, parroco di Teggiano. A novembre prossimo festeggerà i 48 anni di sacerdozio nella frazione San Marco per poi, a fine anno, lasciare l’incarico. Con lui abbiamo parlato, tra le altre cose, dei momenti più significativi di questo mezzo secolo, del parroco che gli subentrerà e dell’attualità. Cosa vuol dire far parte di una comunità per quasi 50 anni? «Vuol dire vivere tutti i singoli momenti, conoscere le dinamiche e rapportarsi con le diverse generazioni. La comunità di San Marco è la mia vita. Ho battezzato e sposato molte persone ed ho fatto lo stesso con i rispettivi figli. C’è un rapporto di affetto con tanti. La cosa più importante e bella è stata ed è la stima e la vicinanza della gente. Ho scritto un libro sui primi 50 anni della Parrocchia di San Marco. Il secondo si dovrebbe scrivere nel 2040. Spero di poterlo fare…». Qual è stato il momento più difficile? «L’inizio è stato duro. Ci sono state anche delle malelingue e delle lettere anonime contro di me ma, anche grazie al sostegno del Vescovo di allora, sono riuscito a superare le difficoltà. Dopo i primi due anni complicati, sono arrivate le soddisfazioni. Nel 1971, dopo tanti anni di lotta, abbiamo inaugurato l’ufficio postale ed è stata una preziosa conquista, co-

sì come la nuova chiesa di San Raffaele. Grandi soddisfazioni ci hanno regalato anche il complesso musicale di ragazzi tra i 9 ed i 13 anni, la squadra di calcio ed il campetto sportivo in località “Due madonne”. Non posso dimenticare le missioni popolari, il giornale “Pendici Verdi” e la viva presenza della ACLI e della Coldiretti. E una grande gioia ci ha regalato la permanenza a San Marco della reliquia del sangue di San Giovanni Paolo II a cui è seguita l’ostensione permanente di una ciocca di capelli del Papa santo». Dopo 48 anni ha deciso di lasciare. Arriverà don Vincenzo Gallo. «Lascerò a fine anno, nonostante gli inviti di tanti ad arrivare ai 50 anni di servizio parrocchiale. Mi dispiace lasciare ma sento il dovere di farlo. C’è stanchezza in me. Dal 1° gennaio il nuovo parroco di San Marco sarà don Vincenzo Gallo. Ho comunicato al Vescovo la decisione di non farmi affiancare prima di tale data, come era stato deciso, perché credo sia giusto così. Introdurrò gradualmente don Vincenzo nella nuova realtà, in modo da farlo conoscere alla comunità. Dal 1° gennaio ci sarà solo lui anche perché la mia presenza sarebbe troppo ingombrante. Sarò, comunque, sempre disponibile per la comunità ma come amico, non più come parroco». Com’è Teggiano oggi rispetto a 30 anni fa? «Sono tante le dif-

Torquato Tasso di Sala Consilina

Votazioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo Domenica 13 settembre presso la storica sede, i soci della Società Operaia di Mutuo Soccorso Torquato Tasso di Sala Consilina sono stati chiamati alle urne per il rinnovo del Consiglio Direttivo che resterà in carica due anni e cioè fino al 2017

Polla

Microchippatura gratuita della popolazione canina Il Comune di Polla ha organizzato, in collaborazione con l’ASL SA3Servizio Veterinario Dipartimento di Prevenzione OUOS, la Campagna di Identificazione e Registrazione della Popolazione Canina. Michele Calandriello, Antonella Citro e Antonio Wancolle

Tutti i proprietari di cani, residenti a Polla, sono stati tenuti ad ottemperare alla microchippatura dei loro amici a quattro zampe nei modi e nei termini indicati dalla normativa vigente. Le attività di microchippatura sono state eseguite dal Servizio Veterinario dell’ASL SA3 presso il Campo Sportivo “A.

Medici” in via Campo San Giovanni lo scorso 10 settembre. I proprietari hanno dovuto iscrivere i cani entro il termine di 10 giorni dalla nascita o comunque dall’acquisizione del possesso. In sede di prima applicazione i proprietari di cani non microchippati sono stati tenuti a provvedere all’iscrizione e all’identificazione entro 3

mesi dalla pubblicazione dell’avviso. L’omessa iscrizione all’anagrafe è punita con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma che va da 154,94 a 516,46 euro, l’anagrafatura è stata fatta con l’inoculazione indolore di un microchip sottocutaneo eseguita dal Servizio Veterinario dell’ASL SA3 in forma gratuita.

ferenze. Sotto il profilo della fede, la frequentazione è diminuita. Prima c’era maggiore entusiasmo religioso e sociale. I ragazzi frequentavano e mi stavano incollati. Basti pensare che una volta nella mia auto ne ho messo ben 15. La società di oggi non ha molti valori. Sembra una macchina impazzita senza freni. Si è perso il senso della misura. Ciò vale, per esempio, per i matrimonio tra gay e altre cose che impensieriscono molto. Si sta rischiando di distruggere la famiglia». Qual è stato il suo rapporto con la politica? «Sono stato un democristiano convinto. Mi sono interessato alla politica soprattutto per quel che ha riguardato i giovani. Negli anni ’90 avevamo costituito il “gruppo del dialogo” e facevamo degli incontri a cui partecipavano tanti neolaureati e laureandi. Tanti brillanti giovani provenienti dalle diverse frazioni di Teggiano. Era una scuola socio-politica informale dalla quale sono venuti fuori diversi protagonisti attuali e passati della scena politica teggianese». Legandoci all’attualità, è stata disposta la chiusura dell’ufficio postale di San Marco. Dopo la conquista, nel 1971, ora si è chiamati ad una nuova battaglia. «Si, è una battaglia che dobbiamo vincere. Non è accettabile che una comunità popolosa e risparmiatrice come quella di San Marco resti senza un servizio così importante. È una decisione assolutamente insensata e faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per evitare che ciò che possa accadere». Cono D’Elia

«Si è trattato di un appuntamento importante, un momento significativo per coloro che danno la loro disponibilità per amministrare i programmi del

sodalizio e i semplici soci che delegano i loro amici nel delicato compito di amministrare – afferma il Presidente Michele Calandriello uscente

Monte San Giacomo

e appena rieletto - è stata una buona tornata, tanti si sono recati a votare e abbiamo avuto un’affermazione abbastanza interessante. Al di là della soddisfazione del momento e il piacere di ricevere una delega per amministrare, ovviamente, bisogna mettere in bilancio la responsabilità morale che si assume. Ci rivolgiamo dunque con attenzione alla programmazione nel segno della continuità. Tra poco spegniamo le candeline di 150 anni di attività e di storia e ci prepariamo al meglio». Insomma si sente forte la responsabilità nei confronti dei soci e dei padri fondatori del sodalizio che hanno voluto questa realtà nel Vallo di Diano e nella intera regione Campania, essendo tra le più antiche mai fondate. «Una soddisfazione essere nella componente nazionale delle Società di Mutuo Soccorso - continua Calandriello - bisogna avere contatti

con i valori della solidarietà e delle nuove generazioni per tramandare quel bagaglio di sapere e tradizioni che i nostri antenati ci hanno lasciato. Alla base conserviamo la solidarietà, il rispetto, l’onestà e il senso morale». E dunque alla guida della Torquato Tasso salese, oltre il Presidente Michele Calandriello è stato riconfermato il segretario uscente Antonio Wancolle, mentre i consiglieri che compongono la compagine attuale sono: Colomba Canonico, Nino Battipaglia, Giuseppe Paglia, Giuseppe Pericolo, Antonio Petrazzuolo, Franco Ricciardi, Antonio De Lucia, Vincenzo Innamorato, Armando Aumenta. Invece nel collegio dei sindaci ci sono: Alessandro Carrazza, Giuseppe Chiurillo, Rosa Anna Ippolito, Dionigi Leopardi, Lucio Mori e Vittorio Russo. Antonella Citro

Uffici comunali chiusi al pubblico

Gli uffici sono stati Con un avviso pubblico il sindaco di Monte San Giacomo, RaffaeAccetta, ha reso noto che, per consentire l’esecuzione dei lavori di trasferiti nell’Aula leefficientamento energetico dell’edificio che ospita il Municipio, tutti gli uffici comunali sono stati spostati temporaneamente in un’altra seMagna delle Scuole de, individuata da una delibera di Giunta nell’Aula Magna delle ScuoElementari per lavori le Elementari in Piazza Sandro Pertini.


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cultura

settembre 2015

AGROPOLI SETTEMBRE CULTURALE AL CASTELLO

Amori in prima linea Presentato alla Rassegna Culturale il volume di Giuseppina Giudice, Amori in prima linea (Albatros Editore, Roma 2013, pp. 202). Pagine toccanti che illuminano sulla difficile condizione della donna, al di là di ogni retorica

Giuseppina Giudice nella letteratura è nata soprattutto poetessa, donandoci nel 2004 un volume di poesie intitolato “Gocce di rugiada”, che io ho avuto il piacere e l’onore di introdurre. In esso la poesia diventa emblema della libertà, il mezzo di espressione più genuino soprattutto di ansie e di scetticismo, in un periodo certamente di crisi esistenziale dell’Autrice. Il suo è un pessimismo cosmico leopardiano in cui sia le relazioni tra gli uomini che la Luna stessa che vede morire i clochard sono uniti da un’unica tristezza, intervallata da una speranza, purtroppo non duratura, di felicità, anche se l’idea drammatica viene dissipata momentaneamente dai sentimenti di madre verso la figlia, dalla bellezza del creato, in un intimo colloquio con Dio, dagli episodi più cari al cuore, compresi i momenti del trasporto d’amore, che, comunque scompaiono con l’aurora, anche se questa significa il rinnovarsi della vita e nuove speranze. Il tema della guerra occupava un piccolo ma intenso pensiero nel volume con la poesia “Sbarco a Paestum”. La città antica con la sua superba bellezza, conquista le truppe americane che la rispettano e ne vengono rapite: «Imparasti ad amarli / e, come una madre amorevole, / ne accogliesti alcuni nel tuo grembo. / E spargesti gerani, rose e oleandri / per loro. / Consapevole del loro sacrificio, / comprendesti il valore della libertà / e l’amasti ancora di più». Siamo nel settembre del 1943, un momento cruciale per il Salernitano e, con esso, per il Cilento; L’Autrice ritorna al tema bellico con il volume “Profumo di

ginestre e polvere da sparo” del 2010, vera testimonianza non solo emotiva ma storica di quel periodo, che ho riportato in alcuni passi in un volume da me curato, “Memorie di guerra” (2014). È il Cilento il protagonista con i ricordi della famiglia dell’Autrice, che ha vissuto momenti drammatici nel corso di esigenze quotidiane, alla luce di antiche tradizioni e nuovi incontri, anche di soldati italo-americani inviati come interpreti e guide. La guerra con l’ultimo volume “Amori in prima linea” del 2013 si attualizza nello scenario iracheno, ove le truppe americane combattono per l’imposizione di un regime di democrazia che è vista dalla società tribale locale, comunque sempre ferocemente contrapposta tra Sciiti e Sunniti, una minaccia alla propria civiltà culturale, economica e religiosa. Ne è protagonista una giornalista, Kristin, che ha raggiunto ormai notevole fama quale corrispondente di guerra, inviando a giornali informazioni accurate sui tanti episodi di violenza che avvengono a Bagdad e dintorni. Ma il suo rigoroso compito professionale viene ben presto ad essere conflittuale con le proprie esigenze di donna. «Avvertì il bisogno di affetto, amicizia, amore. – Ci avverte l’Autrice - Voleva qualcuno a cui aprire il cuore, darle la forza che ora in lei stava vacillando. Il peso della solitudine, la consapevolezza di essere veramente sola generò in lei un senso di vuoto opprimente, una desolazione che non aveva mai provato prima… Voleva tornare a casa dal lavoro e trovare qualcuno che l’amasse, un uomo che potesse riempire quel vuoto, che potesse farla sentire viva. E poi il calore di un abbraccio sincero, autentico, la voce di un bambino che la chiamasse “mamma”. Il successo non le bastava più». Ma è proprio questo anelito che le fa compiere passi avventati affidandosi a incontri virtuali chattando su internet, che le permettono di intessere un contatto duraturo con un militare rimasto solo con un figlio e desideroso in apparenza di «avere una donna accanto con cui condividere ogni cosa» (p. 15). Le sue aspettative di una vita coniugale, le sue ansie ma-

terne, le conferiscono un nuova carica, di fronte alle sue solite giornate monotone, noiose, faticose. «Non amava perdere tempo in cose futili, chiacchiere, gossip inutili… Aveva sempre tanto da fare: nuove idee, progetti su cui lavorare… All’inizio aveva sofferto un pò ma poi aveva capito che se vuoi avere tanti amici devi essere una persona bastonata dalla vita o una persona qualunque» (p. 11). L’illusione di una nuova situazione affettiva la conduce a nuovi progetti, spronati anche dall’aver conosciuto una bambina irachena, cui dà il nome di Vera, rinvenuta spaurita e sola dopo un attentato, nei confronti della quale il suo sentimento materno colma uno dei vuoti della sua anima e la indirizza verso complesse pratiche adottive. «Tutto le sembrava più bello, perfetto; il vecchio lampione era più luminoso, la strada più ampia, le persone più affettuose e cordiali. Tutto era gradevole, nuovo, anche la multa per aver parcheggiato in zona vietata, contrariamente alle altre volte, le apparve normale e non le procurò rabbia… si aprì come un fiore rivelando ciò che di bello aveva dentro e il profumo e la grazia del suo animo conquistarono tutti… io brutto anatroccolo era diventato uno splendido cigno». «Non avrebbe più accettato incarichi di quel genere: troppa crudeltà, violenza, morte, distruzione, sofferenza intorno a lei… dove l’unica certezza è la morte e dove la paura è un lusso che non puoi permetterti, neanche se sei un bambino; dove non c’è rispetto per donne, bambini, e anziani, dove la speranza del futuro è assente… Una realtà dove i cecchini si divertono a centrare bersagli umani di qualsiasi età senza alcuna esitazione» (p. 21). Quanta attualità in queste considerazioni anche se lo scenario dopo la caduta di Saddam Hussein e nonostante il continuo clima di guerra in Iraq, si sia spostato verso la Siria e l’Iran e, ancor più di recente verso i territori più ampi interessati dall’avanzata dell’ISIS, che ha investito anche la Turchia. La disillusione per l’amore di Charles, che chattando inviava i medesimi messaggi ad altre donne, conduce in Kristin ad un continuo altalenarsi di stati d’animo, che ci ricordano echi romantici per i loro continui rimuginamenti, ad una più stretta relazione con Giorgio, il direttore del Gior-

Curiosità storiche valdianesi

Il Vallo di Diano alla fine del Settecento

Certamente è una svolta epocale quella che avviene nel Vallo di Diano (ma si può ben dire in tutto il Mezzogiorno) alla fine del Settecento, quando la classe nobiliare (quella che dominava il territorio attraverso i feudi) decade e gli succede, nella direzione della società, la classe intellettuale loca-

le, formata da professionisti (notai, avvocati, medici) e proprietari terrieri. Alla base di tale innovazione ci sono, è noto, le idee di libertà e di progresso maturate nell’illuminismo settecentesco. È in questo momento che nascono, in forma embrionale, i partiti politici, nel senso che si for-

mano, tra questi intellettuali, due schieramenti: uno conservatore e l’altro progressista. Cos’è accaduto? Gli esponenti di questa piccola borghesia di provincia, che du-

nale che esprime alla protagonista il suo amore, raggiungendola in Iraq per aiutarla nelle pratiche dell’adozione. Ma anche questa parentesi è destinata a terminare presto, nonostante l’assiduo impegno di Giorgio che riesce, tra mille pericoli, a raggiungere con lei l’ospedale dove la piccola Vera, ospitata in un istituto bombardato dai talebani, era stata ricoverata per una scheggia di granata che si era conficcata nel cranio e che solo una delicata operazione neurochirurgica avrebbe potuto rimuovere. In questo luogo di dolore ma anche di speranze, la donna, nonostante la sue ragioni, sia perché non irachena sia perché single, e pertanto senza le credenziali indispensabili per l’adozione, che si sarebbero potute acquisire soltanto dopo il matrimonio con Giorgio, viene scacciata dal comandante che minaccia di arrestarla con l’accusa di spionaggio che avrebbe messo a repentaglio la sua vita, la quale sarebbe stata messa sul piatto di uno scambio con prigionieri iracheni, pena una feroce esecuzione tramite il barbaro sgozzamento del prigioniero. Comunque, anche questa volta il destino riserva a Kristin un inaspettato soccorso tramite un medico dell’associazione di volontariato Medici senza frontiere, che le permette, nelle vesti di una collega, di vedere la bambina, appena operata, e le ricorda l’episodio di una bambina privata degli arti inferiori da un’esplosione, che sarebbe stata condotta all’ospedale Gaslini di Genova. Nel contempo le esprime in un accorato desiderio, che introduce insieme al suo impegno le stille di un profondo amore nell’animo di Kristin, il suo anelito alla ricerca, in quanto, le dice: «Ho visto tanti bambini morire per malattie sconosciute o non diagnosticate in tempo…». Si avvicinano, nel frattempo, le nubi di eventi drammatici, mentre l’amore più profondo unisce Kristin a Jim che, per realizzare il sogno dell’adozione, non esita a sposarla in un ospedale militare davanti ad un cappellano. La donna, in un tentativo di raggiungerlo, nonostante che il tassista l’abbia messa in guardia rispetto ai numerosi pericoli del percorso , quali mine ed attentati, viene catturata dai talebani: «… lei riuscì a capire, che era prigioniera perché sospettata di spionaggio e che sarebbe stata uccisa a meno che gli americani non avessero liberato alcuni detenuti iracheni responsabili di attentati criminosi contro civili…». I talebani «qualche volta entravano a terrorizzarla con un coltello dalla lunga lama affilata o una sciabola, altre volte le portavano qualcosa da mangiare e si allontanavano con parole di minaccia… aveva supplicato i suoi aguzzini di darle almeno la possibilità di scrivere una lettera a Jim e di fargliela recapitare. Ma ogni tentativo le era costato percosse e offese… Ogni tanto la portavano in una camera più grande per fotografarla con il giornale del giorno e a volte la picchiavano… Imparò a non fare domande anche perché essi erano molto violenti e desiderosi di farle del male. In un’altra occasione temette di essere violentata perché uno di loro, ubriaco fradicio, entrò nella sua prigione… lei urlò ed un altro en-

rante i secoli erano stati tutti uniti per difendersi dall’onnipotenza del potere centrale (la monarchia) e dalla tracotanza dei baroni, nel momento in cui acquisiscono la libertà sociale e politica nonché la conduzione della società, si dividono al loro interno nei due suddetti schieramenti. Non per nulla, nella rivoluzione del 1799, che fa capo alla sfortunata Repubblica Napoletana, il Vallo di Diano diventa teatro di due schieramenti politici contrapposti, quello dei realisti e quello dei giacobini, l’uno favorevole al

trò subito, afferrò il suo compagno con la forza, lo scaraventò da un lato e disse. Tou mustn’t touch her! Remember!... In quel periodo più volte pensò di farla finita… Aveva nascosto un cucchiaio affilato di legno sotto il suo giaciglio e ogni giorno lo appuntiva un pò strofinandolo contro la parete rocciosa dislivellata… pensava di recidere l’arteria femorale…». Ma una perquisizione improvvisa dei talebani lo scoprì. Unica nota positiva la conoscenza, sempre più profonda e positiva con una talebana che le portava da mangiare, incoraggiandola con il suo stentato inglese. «I loro sguardi si incrociarono per pochi attimi ma furono sufficienti a far capire a Kristin che la donna era dispiaciuta per lei. Un sentimento di solidarietà femminile intercorse tra le due donne la cui condizione, apparentemente diversa, era simile. In quel frangente Kristin era prigioniera e la donna una degli aguzzini, ma a ben considerare la vera “prigioniera” tra le due era proprio la donna talebana. I suoi occhi esprimevano dolore e paura come quelli di Kristin». Ma il generoso gesto della talebana di far leggere di nascosto alla prigioniera un foglio di giornale che riportava la sua odissea e l’impegno del marito e della Farnesina per liberarla, togliendole il desiderio del suicidio con nuove speranze per il futuro, viene scoperto. «La talebana ritornò a trovarla per pochi minuti, approfittando dell’assenza del loro capo, si tolse lo chador e le mostrò i segni delle percosse ricevute in pieno volto». Le due donne, ormai unite da un destino comune, si abbracciano e, grazie all’iniziativa coraggiosa della talebana, che neutralizza due guardie, esse riescono a fuggire con un furgone. La prima viene presa prigioniera dagli americani che la considerano terrorista per aver partecipato al rapimento di Kristin, ma la giornalista americana, sempre seguita dal marito, riesce a farla inserire in un programma di protezione per testimoni, dopo averla convinta a fornire informazioni sulle attività terroristiche dei talebani, che l’avrebbero comunque uccisa se non fosse stata custodita in una stanza singola. Se la vita è salva per Kristin, il futuro auspicato del rientro in Italia con Jim non si schiude favorevolmente, perché il medico ha una figlia (Safira) avuta da una donna irachena, la quale non vuol lasciare l’Iraq ed è in grave depressione per tale motivo. Non rimane alla protagonista che «il fuoco dell’amore puro, innocente, autentico di quella bambina» che ormai la chiama mamma. «Il suono di quella parola, infatti, produsse in lei una specie di catarsi, un calore intenso cominciò ad arrivarle fino al cuore, a riscaldarlo, a rafforzarlo, liberarlo finalmente dal dolore», unico, potente e costante puntello della sua vita ora più serena seppur senza la presenza di suo marito, in un contesto privo, finalmente, di guerre e violenze che purtroppo caratterizza in alcune aree del mondo anche i momenti in cui commentiamo le pagine toccanti del volume di Giuseppina Giudice, che ancora una volta illuminano sulla difficile condizione della donna, al di là di ogni retorica. Antonio Capano

mantenimento dello status quo, e l’altro promotore di tempi nuovi. Certamente il centro del Vallo più fedele alla monarchia fu Polla, dove agì il comandante Gerardo Curcio, detto Sciarpa, il quale, partendo dal suo paese, riuscì in breve tempo a far cadere tutte le amministrazioni comunali locali tenute dai giacobini e a ripristinare il potere monarchico dei Borboni. Ma intanto, con il suddetto avvento della “borghesia”, era già avvenuto nel Vallo di Diano (e altrove) il suddetto passaggio epocale: in linea teorica, si po-

trebbe dire che finiva il Medioevo (fino a tutto il Settecento, ad esempio, la conduzione amministrativa dei Comuni era stata simile a quella medievale) e cominciava l’epoca moderna. Arturo Didier


lucaniasud 9

settembre 2015

Matera 2019

Siglato un patto di amicizia tra la Città di Matera e il Comune di Cassano Ionio

È stato sottoscritto lo scorso primo settembre a Cassano allo Ionio un Patto d’Amicizia tra il comune calabrese e la Città di Matera, Capitale Europea della Cultura 2019. L’intesa, che punta a promuovere il patrimonio storico paesaggistico e instaurare una proficua collaborazione tra le due città, è stata sottoscritta dal sindaco di Cassano, Gianni Papasso, e dall’Assessore alle Attività produttive e Turismo della Città di Matera, Anna Selvaggi.

«La sottoscrizione del Patto di amicizia tra i nostri due Comuni - ha affermato la Selvaggi vuol dire portare avanti quel progetto che Matera intende perseguire, cioè un percorso stellare che comprenda non solo tutta la Basilicata ma anche

la Calabria e la Magna Grecia. Un percorso che accomuna tutti noi attraverso la cultura l’enogastronomia e le nostre risorse del territorio». «Si è trattato - ha sostenuto Papasso - di un evento importante. Un patto che vuole collegare la città di Cassano e quindi Sibari a Matera, Capitale europea della Cultura 2019, e che ci impegna a proseguire nel nostro lavoro. Noi stiamo puntando molto sulla cultura e sul turismo culturale, nella riscoperta e nella valorizzazione dell’ingente patrimonio archeologico custodito nell’a-

Basilicata a rischio desertificazione, situazione allarmante per l’agricoltura Più della metà del suolo della Basilicata è a rischio desertificazione. A denunciarlo è il Direttore della Confederazione Italiana Agricoltori della Basilicata, Donato Di Stefano.

«Il 55 per cento del suolo è a rischio desertificazione, dal 2000 al 2010 la superficie agricola lucana investita è diminuita di 64.611 ettari, pari al 12 per cento». Di Stefano è intervenuto chiedendo di «porre un freno ad un uso dissennato e confuso del suolo agrario, soprattutto determinato dalle azioni non programmate delle opere di urbanizzazione, in particolare per centri commerciali e capannoni industriali». Secondo i dati diffusi dal CNR in Basilicata mancano all’appello 80.500 ettari di cereali, 665 di colture ortive, 523 di patata, 517 di barbabietole, 3.500 ettari di vigneti, 5.600 di coltivazioni legnose, 1.900 di agrumi e 967 ettari di olivo. Invece i terreni a riposo sono aumentati di 12.700 ettari. Erminio Cioffi

Matera

Riposizionate le fioriere per delimitare l’accesso alle zone a traffico limitato È cominciato lo scorso primo settembre, a Matera, il riposizionamento di nove fioriere - dotate di sistema di segnalamento e monitoraggio elettronico a sbarre - che delimitano l’accesso alle zone a traffico limitato. Lo ha reso noto l’Assessore Comunale ai Lavori Pubblici, Antonella Prete, nel corso della installazione di due fioriere all’ingresso di piazza Vittorio Veneto, tra via XX Settembre e via Roma.

rea archeologica di Sibari». La sottoscrizione del “Patto” è avvenuta in occasione della Fiera di Cassano “Saperi e sapori della Magna Grecia”, e tra gli obiettivi c’è «la promozione delle proprie tradizioni culturali e del patrimonio Storico paesaggistico del proprio territorio, al fine di instaurare una proficua collaborazione e uno scambio interistituzionale che punti alla valorizzazione turistica, allo sviluppo socio - economico, alla promozione delle attività produttive dei territori e all’amicizia reciproca».

melfi

I Sindacati chiedono la revoca dei licenziamenti alla ex Fenice Chiesto anche l’intervento del presidente della giunta regionale

La direzione aziendale di Rendina Ambiente (ex Fenice) sta procedendo con i licenziamenti dei lavoratori del termodistruttore di Melfi di Potenza: lo hanno annunciato, in una nota congiunta, i rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm della Basilicata, chiedendo la revoca dei licenziamenti. I dirigenti sindacali si sono rivolti anche al presidente della Giunta regionale, Marcello Pittella, affinché «agisca nei confronti dell’azienda affinché revochi immediatamente i licenziamenti».

Accordo quadro tra Regione Basilicata, Ismea e Ferrero

Opportunità dalla coltivazione del nocciolo

Nell’ambito dell’accordo quadro tra Regione Basilicata, Ismea e Ferrero, per lo sviluppo della coltivazione del nocciolo, è formalmente partita l’istruttoria tecnica che porterà entro novembre prossimo alla presentazione di un progetto integrato per la creazione e lo sviluppo di una filiera regionale. Lo ha reso noto l’ufficio stampa della giunta lucana. «Inizia - ha detto l’Assessore all’Agricoltura, Luca Braia - una fase potenzialmente molto interessante per la nostra agricoltura».

Ferrovie

Riapre la linea Avigliano-Potenza Era chiusa dallo scorso 27 luglio per lavori

Picerno (pz)

La Leonessa della Lucania ricorda i martiri del 1799

Il 1799 è per il comune lucano di Picerno una data da ricordare. O meglio, da non cancellare, riscoprire, valorizzare. Furono ben settanta i patrioti morti nella difesa della Repubblica, in una località che fu definita non a caso la “Leonessa della Lucania”, ma in pochi conoscono questa vicenda.

E così l’amministrazione municipale di Picerno da anni sta cercando di valorizzare la memoria di quei fatti. «Lo dobbiamo alle vittime, cadute in nome della libertà, ma lo dobbiamo anche a noi stessi e ai nostri figli, perché attraverso quella vicenda possano costruire una più solida identità e una più orgogliosa costruzione di futuro» spiega il sindaco, Giovanni Lettieri, che insieme alla sua Giunta ha ideato “Raccontiamoci la storia”. L’evento quest’anno si è svolto il 28 e 29 agosto coinvolgendo le scuole e il laboratorio teatrale ’95, con la rappresentazione “Per le terre, per la libertà” che ha aperto la due giorni. Il primo momento simbolico in piazza Plebiscito con l’Albero della Libertà, innalzerato alla presenza dei sindaci di Avigliano, Muro Lucano, Potenza, San Fele, Tito, Tolve e Brienza, che con Picerno lo scorso anno hanno firmato una convenzione, segnando l’avvio di un percorso comune sul recupero di un momento significati-

vo della storia delle comunità, della regione e dell’intero Sud Italia. Sul tema storico si è dibattuto lo scorso 29 agosto nel convegno “Viviamo la memoria, costruiamo il futuro. Il 1799 tra storia e rappresentazione”, con studiosi ed esperti. Non sono mancati un percorso enogastronomico, esposizioni di artisti locali, performance musicali e teatrali e molti concerti: Amarimai, Anema e Core, Erythraeum e Associazione Oro Nero si sono esibti nel centro storico mentre, il 29, Maria Letizia Gorga in “Todo cambia” – Viaggio intimo con Mercedes Souza, si è esibita in Largo San Nicola e Eugenio Bennato, alle 22.30, ha chiuso la due giorni nell’Anfiteatro Comunale. Per gli amanti delle arti visive, la Torre Normanna ha ospitato la mostra fotografica “Viaggio in Italia: set del cinema italiano”, oltre 100 foto in bianco e nero che raccontano il rapporto tra il Cinema Italiano e il nostro Paese, grazie alla collaborazione del Comune di Cesena e del Centro Cinema “San Biagio” di Cesena, mentre “Bronte cronaca di un massacro mai raccontato” di Florestano Vancini, del 1972, lo scorso 31 agosto, e “Ci credevamo” di Mario Martone, del 2010, il 2 settembre scorso, hanno caratterizzato la Rassegna “Il cinema italiano e il Risorgimento, un rapporto incompleto”, a cura dell’esperto di cinematografia Giacomo Martini.

LA BIBLIOTECA DI MATERA Contesa sulle competenze Lunedì 7 settembre ha riaperto i battenti la linea ferroviaria delle Fal che collega Avigliano Città a Potenza Inferiore Scalo, chiusa il 27 luglio scorso per lavori di potenziamento e rinnovo dell’armamento durati circa 40 giorni. Da lunedì 7 settembre, quindi, sui 23 chilometri della linea, sono tornati a circolare i trentadue treni quotidiani (sedici di andata, sedici di ritorno) con cui le Ferrovie Appulo Lucane collegano Avigliano Città a Potenza Inferiore Scalo con nove fermate intermedie.

De Giacomo: «Decide la Regione» Sul problema complessivo che riguarda la struttura e il suo organico, De Giacomo chiarisce ancora: «Dobbiamo aspettare quello che la Regione deciderà, secondo una proposta di legge che verrà convertita in consiglio probabilmente a novembre, comunque entro la fine dell’anno»

POTENZA

Presentati otto referendum su quattro temi Scuola, ambiente, lavoro e democrazia, firme fino al 30 settembre

Quattro temi - scuola, ambiente, lavoro e democrazia - per otto referendum con l’obiettivo di «tornare a contare», sono stati presentati lo scorso 31 agosto, a Potenza, da “Possibile” e da dirigenti di Sel e Sinistra Lavoro. Il comitato promotore è composto anche dalla Fiom, da Rifondazione Comunista, dall’Arci e da Comunità Lucana. La raccolta delle firme, iniziata a luglio, proseguirà fino al 30 settembre.

Nessuno vuole che la biblioteca Stigliani chiuda i battenti. Lo assicura il presidente della Provincia di Matera, Francesco De Giacomo che lo scorso 3 settembre ha chiarito la vicenda che riguarda la situazione della struttura ospitata a palazzo dell’Annunziata. «Dall’inizio dell’anno - spiega - la biblioteca non rientrava più, secondo la legge Delrio, non rientrava più tra le nostre competenze fondamentali. Nonostante ciò, abbiamo ritenuto opportuno che il servizio della biblioteca non si interrompesse. I quotidiani - chiarisce ancora De Giacomo - sono stati acquistati fino a luglio mentre, prima ancora delle legge sugli enti locali, non si sapeva che avrebbe dovuto pagare quelle spese. Il Governo a un certo punto ha invitato le Regioni a prevedere risorse per le Province e le loro funzioni non fondamentali. Ad agosto la Regione Basilicata - prosegue De Giacomo - approvando la legge di assestamento, ha previsto uno stanziamento di 2,8 milioni». Sul problema complessivo che riguarda la struttura e il suo organico, De Giacomo chiarisce ancora: «Dobbiamo aspettare quello che la Regione deciderà, secondo

una proposta di legge che verrà convertita in consiglio probabilmente a novembre, comunque entro la fine dell’anno». Il nodo del contendere riguarda le funzioni non fondamentali che potrebbero essere assegnate alla Provincia. «In questo modo - aggiunge De Giacomo - ci doteranno anche delle coperture finanziarie per il personale e per il funzionamento della biblioteca. In questi mesi, nonostante la legge Delrio e per incrementare i servizi, ho riflettuto a lungo sulla possibilità di prolungare i tempi di apertura. Non è concepibile che una città come Matera che si appresta ad essere Capitale europea della Cultura, preveda la chiusura della struttura alle 19. Ho chiesto già nel corso di incontri con Patrizia Minardi della Regione, di prevedere progetti ad hoc che consentano di allungare l’orario di apertura. C’è poi una apertura da parte dell’Università che è disponibile ad avviare un tavolo di concertazione per progetti che si muovano proprio in questo senso». Nelle more, in attesa che la Regione si esprima, l’attività prosegue senza difficoltà e l’acquisto dei giornali (almeno quello) potrà essere riattivato In quanto ai libri, i costi sono diversi e non si sa se nei 2,8 milioni disponibili riusciranno ad essere comprese ulteriori risorse. «I 2,8 milioni - spiega ancora De Giacomo - riguardano anche altre funzioni non fondamentali come ad esempio la caccia, la pesca, la forestazione. Restano ancora da risolvere gli aspetti relativi alla polizia provinciale e al mercato del lavoro». Antonella Ciervo


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storie di calcio

Piscina coperta, grazie alla famiglia Punzo L’azienda ELYSIUM SSDaRL nasce nel giugno del 2015, quindi non ha molto da raccontare, ma i suoi Soci hanno una lunga storia alle spalle. I soci dell’Azienda sono i fratelli Punzo, figli di Gabriele Punzo e Annunziata Cassese.

Per poter tracciare una “storia” di ELYSIUM SSDaRL dobbiamo tornare indietro nel tempo al 1976, quando viene costituita La Moderna Meccanica SNC. In quel periodo l’Azienda aveva come patrimonio solo la determinazione da parte dei Coniugi Punzo di costruire qualcosa di determinante per il futuro dei loro quattro figli. Così in un sottoscala preso in affitto è iniziata il cammino di questa famiglia di cui stiamo raccontando le vicende. Da un misero sottoscala preso in affitto, con il lavoro di Gabriele e il supporto della moglie Nunzia, pian piano con molto impegno e tanti sacrifici, il patrimonio aziendale è aumentato a tal punto da acquistare un appezzamento di terreno nel comune di Cercola (Na) e di costruire un capannone dove poter ampliare la produzione, acquistando impianti e macchinari nuovi, e assumendo anche personale. Successivamente, con il raggiungimento della maggiore età anche i figli della coppia partecipano a tutti gli effetti all’attività dell’Azienda, anche se hanno sempre contribuito alla sua crescita anche negli anni precedenti seguendo le diverse attività direttamente ed entrando a far parte dell’assetto societario dell’Azienda. La vita economica dell’Azienda non è stata sempre florida, ha comunque subito negli anni alti e bassi, ma da buone formiche i Punzo hanno sempre conservato scorte per i periodi bui. Ciò dovuto principalmente ad un’educazione basata sul lavoro e sul rispetto degli accordi presi, questa sorta di filosofia ha consentito la costruzione negli anni di una solida rispettabilità. Nel 1996 la famiglia Punzo viene fortuitamente a conoscenza che vi erano dei lotti di terreno in vendita nella zona industriale di Cicerale (Sa), anche se non erano intenzionati ad ingrandire la loro Azienda hanno deciso di fare quest’ulteriore passo. Così per diversi anni Gabriele e Nunzia partivano la mattina da Napoli per arrivare a Cicerale in tempo per consentire agli operai di entrare a lavoro alle 8.00 dopo una giornata di lavoro, costantemente presenti nello stabilimento, tornavano a Napoli la sera per poi ripartire il giorno seguente. Dopo un periodo abbastanza lungo hanno deciso di trasferirsi a Cicerale e rientrare il venerdì sera a Napoli. Con il lavoro ed i sacrifici si è riusciti ad avere una buona risposta da parte dei comparto

aeronautico che ha creduto nell’Azienda della famiglia Punzo aggiudicandole delle nuove commesse le quali sono state sempre onorate nei tempi richiesti , questo ha permesso che l’Azienda crescesse, assumendo sempre più personale ampliando ancora di più lo stabilimento. Al momento il gruppo della famiglia Punzo, ha commesse con aziende aeronautiche italiane ed estere e da lavoro a circa 160 dipendenti tra diretti e indiretti. Nel campo delle Aziende aeronautiche l’Azienda della famiglia Punzo è conosciuta in tutto il mondo come esempio di Azienda performante e altamente tecnologica. Negli ultimi anni hanno creduto sulla possibilità del territorio di crescere, e quindi è nato il progetto di un centro sportivo di elite che risulta mancare nel Cilento. La nostra concezione di centro sportivo è quella di un luogo dove gli amanti degli sports, ma non solo possano ritrovarsi nel praticare le attività che preferiscono socializzando tra di loro, quindi un centro piscine fortemente desiderato dal territorio, un bar, una palestra, un ristorante e un centro benessere, il tutto a perfezionare la concessione di “rinascita”, perciò Elysium (il paradiso per gli antichi romani). L’offerta che il centro proporrà sarà molto varia con dei corsi che andranno dalla acqua baby per bambini dai 3 ai 6 anni, passando per la scuola nuoto per gli adolescenti per finire con i corsi per gli adulti sino agli over sessanta. Inoltre vi saranno corsi di acquagim tra cui anche idrobike. Il centro con le sue due piscine di cui una semi olimpionica di 25 metri con 8 corsie e una piscina didattica per i bambini e le persone con disabilità, potrà soddisfare una utenza potenziale di circa 1.500 persone. Fin dall’inizio sarà basilare poter formare una squadra sportiva per la partecipazione ai concorsi di nuoto nazionali, questo sia per pubblicizzare il centro che allo scopo di catalizzare attorno ad esso una comunità di sportivi fortemente motivati. Il 7 settembre sono state aperte le iscrizioni del centro e dopo appena pochi giorni ci sono stati già circa 400 iscritti, i corsi inizieranno il 28 settembre. All’interno del centro ci saranno istruttori federali di lunga esperienza. Inoltre il centro dà la possibilità agli iscritti di usufruire della visita medica direttamente con una Dottoressa che collabora con la struttura. Vi è la possibilità di praticare sedute di “tam terapia multisitemica in acqua” per persone con disabilità, con una Dottoressa di grande capacità.

Dal fallimento all’Europa: dieci anni di Urbano Cairo presidente del Torino Nel lontano 2005, proprio dieci anni fa, Urbano Cairo acquistava il Torino. In una giornata d’estate una chiacchierata con il sindaco di quell’epoca Sergio Chiamparino convinse Cairo ad acquistare il Toro. L’ex sindaco, però, non voleva che la società venisse acquistata da Luca Giovannone, il quale voleva dare la possibilità agli imprenditori edili romani di partecipare alle varie gare di appalto per l’assegnazione degli spazi sportivi e degli stadi, all’epoca molto calda per le Olimpiadi Invernali del 2006. Urbano è fondatore e presidente della Cairo Communication, ma era spinto e motivato ad acquistare anche il Torino e a farlo rinascere costruendo una base per un progetto importante e a lunga durata. Durante il suo operato, Cairo conquistò una promozione in Serie A al primo anno di presidenza ma, dopo tre anni di permanenza nella massima serie, arriva la dolorosa retrocessione in Serie B. Questo cambio di categoria portò malumore tra i tifosi tanto da contestare pesantemente l’operato di Urbano Cairo nell’agosto del 2009. A febbraio, visti gli scarsi risultati in campionato, il presidente decide di mettere in vendita la società. Gli acquirenti sono tanti, ma Cairo pian pia-

no inizia a non essere più convinto di cedere la sua squadra e decide di rifiutare un’offerta che gli arrivò dalla famiglia Tesoro. Promesse non mantenute e, soprattutto, la mancata ristrutturazione dello Stadio Filadelfia (impianto storico dove giocò il grande torino) e la successiva demolizione nel 1997, portò fratture pesanti tra dirigenza e tifosi. Gli anni bui sembrano essere alle spalle e Urbano Cairo e il Torino stanno pian piano costruendo qualcosa di importante, proprio quelle famose basi di cui discusse quando ebbe il primo incontro con il sindaco della città piemontese. Nel 2014, un’annata straordinaria portò il Toro a giocarsi l’Europa League al posto dello squalificato Parma e dopo 20 lunghi anni di purgatorio i granata tornano a giocare una competizione europea. Le pesanti cessioni di Immobile e Cerci scatenarono, ancora una volta, una protesta contro Cairo che li rimpiazzò con Fabio Quagliarella e Amauri. I risultati, però, diedero ragione alla società: la squadra guidata da Giampiero Ventura passò la fase a gironi dell’Europa League e si arrese solamente agli ottavi di finale di fronte allo Zenit di Villas Boas. In quell’annata la squadra

terminerà il campionato al nono posto in classifica, ma tutti avranno modo e piacere di ricordare la straordinaria impresa del San Mamès dove i ragazzi di Ventura si trasformarono in eroi ed eliminarono il temuto Athletic Bilbao di Valverde espugnando il caldissimo impianto spagnolo per 3-2. Non solo risultati, ma ultimamente sia Urbano Cairo che la sua squadra di osservatori ci hanno visto più che bene acquistando ottimi calciatori e funzionali ai progetti dell’allenatore. Da Alessandro Rosina, David Di Michele, Rolando Bianchi, alle scommesse più che azzeccate di nome Dzemaili, Glik, Maksimovic, Padelli, Bruno Peres e soprattutto Matteo Darmian, pupillo del presidente che

Nuoto. ASD DREAMOLIMPIC

Trofeo Sprint Benvenuti a Castellabate L’ASD Dreamolimpic inizia da protagonista la sua stagione natatoria con l’organizzazione del Primo Trofeo Sprint Benvenuti a Castellabate che si terrà sabato 19 settembre prossimo. La gara di nuoto di mezzofondo, di 800 metri, è patrocinata dalla Federazione Italiana Nuoto Comitato Regionale Campano e dal Comune di Castellabate ed avrà come scenario la splendida spiaggia del Pozzillo a Santa Maria. «Questa manifestazione vuole essere solo la prima tappa di un lungo percorso già in avanzata fase di elaborazione che ha come obbiettivo principale la divulgazione di questo fantastico sport che è il nuoto. Per quanto riguarda il nuoto in acque libere, non c’è opportunità migliore di quella che ci viene offerta quotidianamente dallo strepitoso spettacolo naturalistico della nostra costa, che ha contribuito non poco a stimolare l’entusia-

smo dei vertici della Federazione Italiana Nuoto Comitato Campania, i quali non hanno esitato ad accogliere con piena disponibilità, un intero programma, che prevede nel futuro proprio il mare del golfo di Castellabate e gran parte dei prossimi eventi natatori». Queste sono le parole del direttore tecnico della Dreamolimpic, il Prof. Simone Piccirillo, intento nelle ultimissime operazioni di rifinitura alla vigilia della manifestazione sportiva.

in questa sessione di mercato ha venduto al Manchester United per circa 18 milioni. Ringraziamenti non solo a Giampiero Ventura che siede sulla panchina dal 2011, ma della storia granata farà parte anche Gianni De Biasi e meteore come Daniele Arrigoni, Walter Novellino, Stefano Colantuono e Franco Lerda. Un progetto, una storia che durerà ancora a lungo e Urbano Cairo sta costruendo una squadra importante, giovane e soprattutto italiana in grado di lottare per l’Europa e sperando, un giorno, di riportare a Torino quello scudetto che manca dalla stagione 1975-76, epoca dove Paolo Pulici vinse il titolo di capocannoniere con 21 centri. Gerardo Guariglia


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Grande successo per la prima edizione del Festival Cilento Classica

Va in archivio la prima edizione del Festival “Cilento Classica”. La rassegna di alto stampo culturale si è svolta in quattro serate, toccando altrettante località cilentane, ed ha presentato un variegato programma musicale, dalla tradizione della musica classica all’innovazione della musica elletro-acustica.

Arturo Calabrese e Enrico Renna

Il primo dei quattro appuntamenti, “Mediterranea”, si è tenuto il 21 di agosto nel Convento dei Carmelitani a Perdifumo con la chitarra di Antonio Saturno, ritenuto dalla critica musicale tra i più importati del meridione d’Italia, il flauto di Aniello Rossi con le sue sequenze virtuosistiche e le voci del tenore Diego Fortunato e del soprano Annunziata Lettieri. Musiche delle tradizioni spagnole e greche, canti di ribellione hanno coinvolto il numeroso pubblico presente strappando consensi e applausi. La seconda serata si è svolta il 2 settembre nella Basilica Paleocristiana di Paestum e ha visto la presenza della grande violinista russa Maria Safariants, direttore artistico del Festival dei Palazzi di Sanpietroburgo, del pianista Keith Goodman e nuovamente di Fortunato e Lettieri. Le note di Tchaikovsky, abilmente suonate e cantate dai quattro musicisti, hanno incantato la Basilica occupata in ogni suo

ordine di posto. Presente anche il Commissario dell’Ente Provinciale per il Turismo di Salerno, Angela Pace: «Come Ente abbiamo puntato su questo Festival – dice – perché siamo a conoscenza della professionalità di chi lo ha organizzato. La provincia di Salerno ha tante bellezze storiche e paesaggistiche, eccellenze enogastronomiche ma anche tanti talenti che portano cultura sui quali dobbiamo scommettere e che devono essere sempre più aiutati. L’Ente – annuncia – punterà molto su questi giovani perché il loro valore è oggettivo e perché devono essere spronati a fare meglio». Nel Convento dei Frati Minori, il 6, il maestro Enrico Renna ha dialogato col giornalista che firma questo articolo, sulle figure di Francesco D’Avalos e Antonio De Santis, pionieri nell’immediato dopoguerra della nuova frontiera musicale che era la musica elettronica. Si è discusso del ‘900 musicale napoletano, ma di un ‘900 nascosto, noto solo a pochi studiosi. Il ‘900 della mu-

polla

Successo per la VII^ Edizione di Sorrisi d’estate Si è conclusa lo scorso 30 agosto, in Piazza Cristo Re a Polla, la Settima Edizione di Sorrisi d’estate, kermesse organizzata dalla Proloco Tanagro Pollese con il sostegno della Banca Monte Pruno. Tanto pubblico e momenti di comicità quelli regalati dal trio napoletano I Ditelo Voi, nome d’arte di Francesco De Fraia, Mimmo Manfredi e Raffaele Ferrante. Il grande pubblico ha avuto modo di apprezzarli nel programma Colorado Cafè su Italia 1 ma è stato il programma Made in Sud su Rai 2 a consolidare il loro successo.

Diego Fortunato, Maria Safariants e Angela Pace

ter, io per primo, si ispirano a loro e seguono quelle linee guida che hanno tracciato. Sono orgoglioso – continua Renna – di aver avuto la possibilità di parlare di questi due grandi artisti e di aver contribuito alla divulgazione di un sapere». In chiusura, il 9 settembre, nella splendida Chiesa di Santa Maria dei Martiri in quel di Rofrano, si è esibito il Salerno Piano Trio, Vincenzo Zoppi al pianoforte, Giacomo Mirra al violino ed Antonio Amato al violoncello, hanno fatto apprezzare la propria musica alle tante persone presenti. Il trio è vincitore di concorsi internazionali come il IV Concorso Città di Firenze ed il V concorso Francavilla Fontana. Musiche di Beethoven, Brahms, Piazzolla. Il Festival è organizzato dall’Ensemble Carlo Geualdo e nasce dalla ferrea volontà del tenore Diego Fortunato, che lo ha anche diretto artisticamente, grazie anche all’Ente Provinciale per il Turismo di Salerno, al Parco Nazione del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, alla BCC dei Comuni Cilentani, alla Banca Montepruno, ai Comuni che hanno ospitato le quattro serate e a numerosi sponsor privati. «C’è stato molto lavoro dietro al Festival - dice Fortunato –

Da sinistra: Gennaro Franco, Enrico Renna, Arturo Calabrese, Diego Fortunato

sica elettroacustica. Contorno al dialogo, le musiche del maestro Gennaro Franco e la voce di Fortunato. «D’Avalos e De Santis – spiega il maestro Renna – hanno scommesso su un qualcosa di nuovo e di assolutamente rivoluzionario. Ho avuto l’onore di conoscerli, di parlarci, di entrarci in contatto ed ogni volta che mi accomiatavo da loro, ne uscivo sempre più ricco e appagato nello spirito oltre che nella mente. Oggi, tutti coloro che creano musica con l’ausilio di un compu-

un lavoro fatto di richieste, di telefonate, di pianificazioni. Nel corso dell’organizzazione, sono stati tanti gli ostacoli che io e i miei collaboratori abbiamo dovuto superare, dai pochi fondi a nostra disposizione alla difficoltà di trovare il luogo in cui esibirsi, ma il grande successo riscosso ci ha premiato. Do-

Safariants durante il concerto

po le tante delusioni – continua il direttore artistico – mi sono sentito soddisfatto nel sentire i numerosi applausi e nel ricevere i complimenti da parte del pubblico, presente sempre in gran numero. Portare nel Cilento artisti di importanza nazionale ed internazionale è sicuramente un orgoglio da parte nostra, ma anche una soddisfazione vedere che la gente abbia apprezzato tutto ciò. Il Festival Cilento Classica non si ferma qui, ci siamo riposati solo qualche ora e siamo già al lavoro per una seconda edizione. È nelle nostre intenzioni organizzare più date e renderlo ancor più vario, al fine di raggiungere quanto più pubblico possibile. I progetti per il futuro – conclude - sono molti ed ambiziosi, porteremo il Cilento in giro per l’Italia e anche all’estero, ma non posso andare oltre, posso solo dire di continuare a seguirci e a supportarci». Arturo Calabrese


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Agropoli Teatro Eduardo De Filippo

Presentata la stagione teatrale 2015-2016

cultura 15 Vallo della Lucania

Il cartellone 2015/2016 del Teatro La Provvidenza

Ufficializzata la stagione teatrale 2015/2016 del Teatro La Provvidenza di Vallo della Lucania. Sette gli spettacoli in cartellone in collaborazione con il Teatro Pubblico Campano.

Il 25 novembre ad inaugurare il cartellone Luca De Filippo, figlio di Eduardo. In scena anche Giuliana De Sio, Gianluca Guidi, Carlo Buccirosso, Lina Sastri, Alessandro Preziosi, Luigi De Filippo e Serena Autieri Sarà Luca De Filippo, il prossimo 25 novembre, ad inaugurare la prima storica stagione teatrale del Teatro Eduardo De Filippo di Agropoli. È stato svelato nei giorni scorsi, nel corso di una conferenza stampa, il cartellone degli spettacoli, proposto in collaborazione con il Teatro Pubblico Campano, che andranno in scena sul palco della struttura realizzata dall’amministrazione comunale agropolese ed inaugurato nel mese di dicembre 2014. Presenti il sindaco Franco Alfieri, il direttore artistico Pierluigi Iorio, il gestori della struttura teatrale ed il direttore del Teatro Pubblico Campano, Alfredo Balsamo. «Sono felice ed orgoglioso per la presentazione della prima stagione teatrale nella storia del Teatro Eduardo De Filippo - il commento del sindaco di Agropoli Franco Alfieri - Con il supporto del Teatro Pubblico Campano, l’im-

pegno del direttore artistico Pierluigi Iorio e dei gestori della struttura teatrale, sarà proposto un cartellone di qualità e di livello nazionale, con appuntamenti che avranno come protagonisti alcuni tra i più importanti attori del panorama artistico italiano. Particolarmente significativa la presenza di Luca De Filippo, figlio di Eduardo, che inaugurerà la stagione con “Non ti pago”, commedia scritta dal padre. Sarà, quindi, per tutti noi un grande onore aprire proprio con Luca De Filippo nel teatro che abbiamo voluto fortemente intitolare ad Eduardo. Crediamo che sia il migliore inizio per il Teatro De Filippo, struttura attesa da decenni, realizzata dall’amministrazione interamente con fondi comunali, in assoluta controtendenza rispetto al dato nazionale che invece vede molti teatri cessare le proprie attività per chiusure o riconversioni. Siamo certi che la spinta culturale atti-

vata da questa amministrazione sia anche di forte impatto sociale, della quale beneficeranno tutti i cittadini di Agropoli e dell’intero territorio del Cilento». «È una giornata di festa perché diamo avvio alla prima stagione del Teatro Eduardo De Filippo - afferma il direttore del Teatro Pubblico Campano, Alfredo Balsamo - Un merito particolare all’amministrazione comunale che ha voluto fortemente realizzare l’opera con propri fondi, puntando sulla cultura e sull’arte. Siamo rimasti affascinati dalla struttura sostenendo, come Teatro Pubblico Campano, la presentazione della stagione teatrale 20152016».«È il risultato del lavoro di un’intera squadra - afferma il direttore artistico Pierluigi Iorio - Per la promozione della stagione teatrale ci sono alcune pietre miliari: il teatro inaugurato nel dicembre 2014 in concomitanza del trentennale sia della scomparsa di Eduar-

do sia della mancanza di una struttura teatrale ad Agropoli. Per noi importante era inaugurare la stagione con un testo di Eduardo De Filippo, “Non ti pago” e con la presenza di Luca De Filippo. Abbiamo pensato di valorizzare la drammaturgia italiana, da Eduardo, a Pirandello e Verga, come quella europea con Moliére e quella contemporanea. È, insomma, una stagione che potrà accontentare tutto il pubblico e ci auguriamo possa avere anche un risvolto sociale oltre che culturale».

Luca De Filippo

Il cartellone della stagione teatrale 2015-2016

Toccherà, dunque, al figlio di Eduardo dare il via ufficiale alla stagione 2015-2016. Il 25 novembre Luca De Filippo presenterà la commedia “Non ti pago”, scritta dallo stesso Eduardo De Filippo. Giuliana De Sio

Il 3 dicembre sarà la volta di Giuliana De Sio, protagonista di “Notturno di donna con ospiti” di Annibale Ruccello e regia di Enrico Maria Lamanna.

Gianluca Guidi, martedì 12 gennaio 2016, porterà in scena “Oscar”, spettacolo di Masolino D’Amico, un “onemanshow” dedicato all’intramontabile e sempre attuale figura di Oscar Wilde. Il 20 gennaio ritorna ad Agropoli Carlo Buccirosso con “Il divorzio dei compromessi sposi”, liberamente tratto dal romanzo di Alessandro Manzoni, scritto e diretto dallo stesso Buccirosso.

Carlo Buccirosso

Il 5 febbraio, Lina Sastri sarà l’interprete de “La lupa”, di Giovanni Verga, con Giuseppe Zeno e la regia di Guglielmo Ferro. Alessandro Preziosi sarà il “Don Giovanni” di Moliére il 17 febbraio, con Nando Paone, appena insignito del Premio Le Maschere per il Teatro. Il primo marzo il sipario si aprirà su Luigi De Filippo, protagonista de “Il berretto a sonagli”, commedia in due atti di Luigi Pirandello, versione di Eduardo De Filippo e regia dello stesso Luigi De Filippo. Chiuderà la stagione 2015-2016, il 15 marzo, l’attrice Serena Autieri con “La sciantosa”, spettacolo scritto da Vincenzo Incenzo con la regia di Gino Landi.

Sarà Leo Gullota ad inaugurare il cartellone il 10 novembre 2015 portando in scena il suo Spirito Allegro di Noel Coward, per la regia di Fabio Grossi: la commedia dall’aspetto classico: aderente all’epoca in cui fu scritta ed elegante, per forme e per fogge. La novità sarà rappresentata dall’inventiva che sarà usata per raccontare il soprannaturale. Espedienti scenici atti ad un’epoca più aderente all’auditorio che alla penna di Coward. Una compagnia di professionisti, alla quale s’è volutamente abbassata l’immagine anagrafica per una messinscena scattante e piena di ritmo… poco spazio all’attesa e più allo stupore! Sarà La Cantata dei Pastori di Peppe Barra in scena il 15 dicembre 2015. La Cantata dei Pastori ha un titolo lunghissimo e barocco, ma è universalmente nota con l’abbreviazione d’uso. Il 2016 si aprirà con il nuovo spettacolo di Carlo Buccirosso che il 19 gennaio porterà in scena il suo Il divorzio dei compromessi sposi, liberamente tratto dal romanzo di Alessandro Manzoni e del quale lo stesso Buccirosso cura anche la regia. La storia, pur mantenendo per sommi capi lo sviluppo del noto romanzo manzoniano, trova nei caratteri dei singoli personaggi, da Perpetua ad Agnese, da Don Rodrigo a don Abbondio, dai Bravi all’Innominato, l’originale chiave di lettura satiro-farsesca, e nel linguaggio musicale degli stessi, attraverso canoni famose riadattate e riambientate in atmosfere e melodie seicentesche, la classica struttura della tradizionale operetta musicale! Il 19 febbraio a andrà lo spettacolo di Gino Rivieccio,Io e Napoli per la regia Giancarlo Drillo. Il 2 marzo 2016 a protagonista sarà la Sciantosa portata in scena dall’affascinante Serena Autieri. Un viaggio nelle canzoni napoletane da Io te vurria vasà a Com-

me facette mammeta passando per O surdato ‘nnammurato. Penultimo appuntamento della stagione il 18 marzo 2016 quando arriveranno Sabrina Ferilli e Maurizio Micheli, con Pino Quartullo, in Signori... le paté de la maison di Matthieu de la Porte e Alexandre de la Patellerie. Il 13 aprile a chiudere la stagione sarà Signori in carrozza, di Andrej Longo, affidata a Giovanni Esposito, Ernesto Lama e Paolo Sassanelli. Ambientato tra la fine degli anni ’40 e gli inizi degli anni ’50, un gruppo di attori meridionali viene a conoscenza che stanno decidendo di ripristinare la linea ferroviaria denominata La Valigia delle Indie (India Mail) attiva tra il 1870 e il 1914; questo treno, postale-merci-passeggeri, partiva dalla Gran Bretagna attraverso Francia e Italia giungeva a Brindisi dopo 42h e 30’, i passeggeri lasciavano il treno e si imbarcavano sul Piroscafo Postale Inglese, diretto a Porto Said e, dopo 17 giorni di viaggio, approdavano a Bombay. La notizia pervenuta al gruppo di artisti è che su questo treno e sul piroscafo, i passeggeri sarebbero stati allietati da uno spettacolo di varietà. Decidono, quindi, di recarsi a Brindisi, dove sapevano di poter trovare rifugio in un teatro semidistrutto dalla guerra. Giunti sul posto tentano di sistemarsi alla meglio in palcoscenico in modo da poter provare il piccolo spettacolo che avrebbero sottoposto alla compagnia ferroviaria. Incontrano in palcoscenico quattro musicisti ed una famosa cantante-attrice che, avendo appreso la stessa notizia, erano giunti lì con lo stesso scopo. Iniziano le rivalità. A tirare le fila delle loro azioni, sarà uno strano personaggio che vive e ama quel teatro. Parte importante dello spettacolo è la musica dal vivo eseguita dal gruppo reduce dai grandi successi con lo spettacolo dell’anno Servo per Due.


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settembre 2015

Facebook testa l’opzione Crea biografia pubblica

Una vacanza o un weekend di relax a Barcellona sono anche delle occasioni per assaggiare ottimi piatti

Con Facebook crei la tua Mangiare bene a Barcellona biografia pubblica è una delle mete turistiche europee per eccellenza: divertimento, arte e vita notturna rappresentano le maggiori attrazioni. È anche, però, una città in cui poter provare molti piatti tipici del posto. Ecco qualche consiglio su cosa mangiare a Barcellona.

salati): funghi, bolets; salsicce locali, botifarra; escalivada; esqueixada; varie salse come l’allioli, il romesco, il sofregit, la samfaina; mandonguilles; matù; mustic; la celeberrima crema catalana. Il pesce è sicuramente una delle specialità della metropoli catalana, quindi se siete amanti del mare, avrete l’imbarazzo della scelta. Nel Quartiere del Barrio Gotico, troverete alcuni posti notevoli, come il Cafè de l’Academia con deliziosa pasta artigianale; il Can Culleretes, il ristorante più antico di Barcellona, secondo più antico di Spagna o il Taxidermista, ottimo per il pesce. Nella zona del porto vecchio, c’è il Can Solè con piatti tradizionali della cucina di mare Catalana ed un’ottima paella; o El Suquet de l’Almirall, ristorante tipico per tutti gli amanti dei frutti di mare. Ora avete qualche dritta, ma non dimenticate di cercare in tutta la città, e magari, tentare la fortuna trovando qualche postiPub, ristoranti di tutti i tipi e chiostri cino da consigliare agli amici. sparsi per la città saranno la vostra casa, a tutte le ore. In media, gli orari dei pasti sono più tardi dei nostri, solitamente con pranzo fra le 14.00 e le 16.00 e cena dalle 21.30, anche se ovviamente i ristoranti sono aperti anche prima. I prezzi sono per tutte le tasche, essendoci in ogni locale, la possibilità di ordinare un menù fisso. Alcuni piatti tipici, da gustare assolutamente sono (salse, cibi dolci o barcellona

Per ora è solo un test, comunque sia oltre al nome, alla data di nascita e ad altre informazioni sui nostri gusti, Facebook offre l’opzione crea biografia pubblica.

Il social network più usato al mondo ha iniziato a chiedere ai suoi utenti, sulle app per smartphone e tablet, anche un breve descrizione della loro vita. Il nuovo messaggio, che appare su alcuni profili se ci si collega attraverso la app per

smartphone e tablet, potrebbe essere un assaggio del nuovo sito “At Work” e ricalca l’idea che sta alla base di un altro social network, LinkedIn, appositamente studiato per il mondo del lavoro. In questa maniera il pubblico che per la prima vol-

ta visita il profilo di un altro utente vede anche una minibiografia: si tratta di una breve nota di 101 caratteri, meno di un tweet, compilata dall’utente stesso. Oltre all’opzione biografia la rinnovata applicazione per smartphone, presenta altri cambiamenti come ad esempio la foto del profilo che appare spostata al centro invece che a sinistra. Un portavoce di Facebook al sito TheNewxtWeb ha infatti dichiarato che si sta testando un restyling della versione del social network per i dispositivi mobili in modo da mi-

gliorarne l’aspetto e offrire così una migliore presentazione delle informazioni su un utente. L’idea della biografia potrebbe essere un assaggio del nuovo sito “Facebook at Work” che presenterebbe un aspetto più professionale e di cui ha dato anticipazioni qualche mese fa il Financial Times. Si tratta di una piattaforma dedicata al lavoro che sfida LinkedIn, il social network professionale. In pratica At Work consentirebbe di restare in contatto con i propri colleghi proprio come lo si fa con amici e familiari attraverso il social network.

Come trovare lavoro in Inghilterra

Desideri trasferirti in Inghilterra per trovare lavoro e imparare a parlare fluentemente la lingua inglese? Ecco alcuni consigli da seguire.

L’Inghilterra fin dagli anni ’60 ha attirato molti giovani europei che desiderano imparare l’inglese fluentemente e che, allo stesso tempo, vogliono trovare un lavoro. Molti partono senza aver programmato nulla, altri invece preferiscono cercare lavoro ancora prima di partire affidandosi ai vari siti internet. Tra i siti web più frequentati per trovare un lavoro in Inghilterra spicca Totaljobs.com che vanta ben 99mila annun-

ci di lavoro provenienti da quasi 6000 aziende e in cui è possibile creare un account inserendo il proprio Curriculum Vitae. Altro sito da consultare è In Retail in cui sono presenti molti annunci di aziende importanti come Mark&Spencer, Claire’s, Topshop. Ugualmente utile da consultare è Retail Careers, un motore di ricerca che offre una possibilità di ricerca veloce permettendo di scegliere tra i me-

stieri più cliccati. Vale poi la pena consultare altri siti specializzati nelle ricerca di lavoro in Inghilterra come Government Career Services, JobbyDoo, Recruti.Net, The independent, Telegraph Jobs, Yell.com e The Guardian Jobs. Tieni presente che la conoscenza della lingua è fondamentale sia per comprendere gli annunci di lavoro sia per scrivere il curriculum vitae e ovviamente per svolgere il lavoro. È dunque importan-

Dare le dimissioni secondo correttezza

Se hai trovato un impiego migliore o ritieni conclusa la tua attuale esperienza lavorativa, devi dare le dimissioni. Ma sai come procedere correttamente?

te investire del tempo nella frequenza di un corso di lingua inglese cercando di ottenere delle certificazioni. Altro passo importante è chiedere il National Insurance Number (NIN), il corrispettivo del nostro codice fiscale, indispensabile se si vuole lavorare nel Regno Unito. Il NIN è necessario affinché il datore di lavoro possa pagarti i contributi obbligatori e ti garantisca alcuni diritti come quello di ottenere l’assegno di disoccupazione dopo almeno 6 mesi continuativi di lavoro. Per ottenerlo basta rivolgersi a uno dei vari Jobcentre plus, la catena di agenzie governative, che dopo un colloquio si occupa di avviare le pratiche per fornire il codice. Oppure per ottenere il NIN puoi rivolgerti al Social Security Office presentando un documento d’identità, il contratto di affitto e la lettera di assunzione.

alcuni semplici metodi

Come liberarci dalle orecchie tappate dopo un volo Sei appena sceso dall’aereo e hai le orecchie fastidiosamente tappate. Aspetti la tua valigia ed il fastidio persiste. Sei all’inizio della tua vacanza e già qualcosa non va. Per evitare tutto questo, ecco alcuni semplici metodi. gli aerei, a causa di un semplice timore o addirittura di una fobia. Ma tutti – o quasi – almeno una volta, hanno subito un fastidiosissimo inconveniente (che è meglio risolvere il prima possibile per non rischiarne il protrarsi) causato dal volo: le orecSono numerose le persone chie intasate dalla pressioche non amano viaggiare su- ne. Essendo necessario, in ca-

so di lunghi viaggi, prendere l’aereo, cerchiamo di trovare una soluzione a questo piccolo, ma spiacevole, inconveniente. Non vorrete per caso iniziare la vostra vacanza con il piede sbagliato? Ma allora quali sono i modi più veloci ed efficienti per liberarsi? Vediamoli insieme.

Lo sbadiglio. Questo è il metodo più comune per riaprire le orecchie e alleviare la pressione. La gomma da masticare. Il movimento della mandibola aiuta lo sblocco ed è utile anche per l’eventuale nausea durante il volo. Il bicchiere d’acqua. Non funziona sempre e solo nei casi più lievi, ma è già qualcosa. Lo spray nasale. Un decongestionante può essere utile, ma leggete sempre il foglietto illustrativo allegato al medicinale per evitare brutte sorprese. Il “pizzico” sul naso e un soffio delicato. Aiuta lo spostamento dell’aria e libera l’orecchio, ma attenzione a non soffiare forte, potrebbe essere causa di danneggiamento del timpano. Il Tabasco. Se avete a disposizione del tabasco, ingeritene una piccola quantità, vi libererà le orecchie ed anche il naso! - Il detergente auricolare. Perfetto per riportare l’udito alla normalità ed utile a sbarazzarsi di ogni residuo di pressione. Siate sempre e comunque delicati!

Di questi tempi trovare lavoro è sempre più arduo per cui sembra quasi un’eresia parlare di dimissioni. Eppure, a volte, ci si trova in una situazione tale per cui le dimissioni appaiono una soluzione inevitabile: che fare, per esempio, nel caso in cui si riesce a trovare un impiego a condizioni più favorevoli? Con le dimissioni il lavoratore interrompe unilateralmente il rapporto con il proprio datore di lavoro: tale atto non deve essere motivato e va effettuato rispettando un termine di preavviso determinato dai contratti collettivi nazionali di lavoro. La decisione del lavoratore di presentare le dimissioni non deve essere motivata e, quindi, non può essere sindacata: in altre parole la legge non richiede che le dimissioni siano supportate da parti-

colari giustificazioni. Le dimissioni vanno presentate con un congruo preavviso per compensare la posizione del datore di lavoro che potrà così avere a disposizione del tempo sufficiente per sostituire il dipendente dimissionario con un lavoratore con le medesime qualità lavorative. Il preavviso consiste in un numero minimo di giorni che deve trascorrere tra il momento della presentazione delle dimissioni e il momento in cui il lavoratore effettivamente cessa l’attività lavorativa. Le dimissioni devono essere convalidate dal dipendente dimissionario presso la Direzione Territoriale del Lavoro, presso il Centro per l’Impiego o presso le sedi previste all’interno dei contratti collettivi. In alternativa è possibile firmare una dichiarazio-

ne di conferma sulla ricevuta di trasmissione della comunicazione di cessazione del rapporto al Centro per l’Impiego . Se le dimissioni non vengono convalidate, il datore di lavoro ha tempo trenta giorni dalla data delle dimissioni per inviare al lavoratore una lettera con cui lo invita ad attivarsi e ad andare presso le sedi competenti per effettuare la convalida. A questo punto il lavoratore ha sette giorni di tempo per convalidare le dimissioni o firmare la dichiarazione sulla ricevuta di trasmissione delle dimissioni al Centro per l’impiego o dichiarare di ritirare le dimissioni o contestare le dimissioni. Se nel termine di sette giorni il lavoratore non effettua nessuna di queste attività allora il rapporto di lavoro si conclude validamente.


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Provincia Più trasparenza nei lavori pubblici e nell’acquisizione di beni e servizi

Il Presidente Canfora firma un decreto con procedure più rigorose Il Presidente della Provincia di Salerno, Giuseppe Canfora, ha firmato il decreto che introduce procedure molto più rigorose e trasparenti per l’esecuzione di lavori pubblici e per l’acquisizione di beni, servizi e forniture in economia.

L’Amministrazione Provinciale ha istituzionalizzato l’Albo Telematico degli operatori economici, vietando gli affidamenti diretti e rendendo sempre obbligatori la consultazione e l’invito di tutti gli opera-

tori economici iscritti, anche per le ipotesi in cui l’Ente non vi sarebbe tenuto. Il Presidente Canfora, inoltre, ha introdotto prescrizioni molto più rigorose per l’affidamento di lavori pubblici d’urgenza e di somma urgenza e ha stabilito che le prescrizioni contenute nel decreto dovranno essere applicate anche a tutte le società partecipate dall’Amministrazione Provinciale. «Con questo decreto – dichiara Canfora – la Provincia di Salerno diventa una vera e propria casa di vetro per le procedure relative alle opere pubbliche ed alle acquisizioni di beni e servi-

Salerno

zi. Si tratta di un provvedimento fortemente significativo, che conferma il forte spirito etico che permea la nostra azione e che dimostra la volontà di questa Amministrazione di voler definitivamente cambiare il modo di gestire la Provincia». Con particolare riferimento agli interventi dettati dall’urgenza o dalla somma urgenza, l’Amministrazione dispone che il Dirigente, il Responsabile del procedimento o il tecnico incaricato provvedano a redigere il verbale, riportando le motivazioni e le cause che rendono indifferibile ed urgente l’esecuzione dei lavori e affidi in forma diretta l’esecuzione a uno o più operatori, interpellando, tramite pec, le imprese iscritte all’albo telematico dei lavori, secondo criteri di rotazione, di prossimità e di disponibilità. La perizia, redatta entro 10 giorni dall’ordine di esecuzione, sarà trasmessa al Direttore Generale, che verificherà il

Cambio al comando del Reggimento Guide 19°, arriva il Colonnello Sepe È arrivato il giorno del saluto per il Colonnello Angelo Malizia che lascia il comando del Reggimento Guide rispetto della programma- 19° per un nuovo prestigioso incarico allo Stato zione e degli indirizzi im- Maggiore della Difesa a Roma. partiti dagli organi di governo, al Dirigente del Settore Finanziario, che provvederà all’individuazione della copertura della spesa, e al Segretario Generale, che verificherà la correttezza degli adempimenti e la conformità degli atti alla normativa e alle direttive, nonché al Piano triennale di prevenzione della corruzione e al Programma triennale della trasparenza. Qualora il Segretario Generale, a seguito delle verifiche, dovesse esprimere perplessità in ordine all’affidamento o all’esecuzione dei lavori, si sottoporrà la questione all’esame del Consiglio Provinciale ai fini del riconoscimento del debito fuori bilancio.

Pollica

A prendere il posto di Malizia al comando delle Guide, arriva il Colonnello Carmine Sepe, valoroso ufficiale dell’Esercito Italiano, nato a Nola il 13 aprile 1968, a cui il 27 luglio 2009 è stata conferita la croce di bronzo al merito per aver assolto «con straordinaria motivazione, eccezionale professionalità e senso del dovere fuori dal comune l’incarico di assistente del rappresentante militare dell’autorità nazionale e sottocapo di stato maggiore di supporto, presso il quartier generale della missione “International security assistance force” a Kabul in Afghanistan». Il Colonnello Sepe arriva dal Comando Formazione e Dottrina di Roma dove per alcuni anni è stato assistente del Generale Lops. È sposato con la Signora Monica ed ha due figli, Mariateresa e Andrea. Per quanto riguarda il Colonnello Malizia un trasferimento che lo porta a svolgere un

Il Colonnello Angelo Malizia

ruolo di primaria importanza all’interno del sistema di governance delle Forze Armate Italiane. la sua grande esperienza maturata in contesti internazionali, ultima in ordine di tempo la missione Leonte in Libano, ne hanno arricchito la sua grande professionalità. Un uomo ed un ufficiale di grande spessore culturale ed umano al quale lo scorso 9 agosto è stato conferito il Premio Internazionale Ambasciatore di Amicizia tra i Popoli.

Dal Cilento a Miss Italia

Cinque anni fa l’omicidio di Angelo Vassallo Cinque anni e nessun colpevole. Non ha ancora un nome, infatti, il killer che nella notte del 5 settembre del 2010 uccise, con nove colpi di pistola, Angelo Vassallo, allora sindaco di PollicaAcciaroli, nel Cilento. Il primo cittadino venne ritrovato all’interno della sua auto a poche decine di metri dalla propria abitazione, in un lago di sangue. A cinque anni di distanza da quei tragici fatti, gli inquirenti della Dda di Salerno hanno però imboccato con decisione una pista, su tutte le altre: quella dello spaccio di stupefacenti nel piccolo centro della costa cilentana. Al centro delle indagini, condotte da Rosa Volpe, ora a Napoli ma all’epoca dei fatti Sostituto Procuratore della Procura di Salerno, vi è Bruno Humerto Damiani, detto “il brasiliano”, considerato dagli inquirenti figura chiave nel traffico di droga a Pollica. Trentadue anni, di origini sudamericane, nato in Brasile, è l’unico indagato per la morte del “sindaco-pescatore” per omicidio volontario aggravato dal metodo mafioso, per la morte di Angelo Vassallo. Lui nega con decisione, ma

secondo gli inquirenti, che lo hanno interrogato ad agosto, sarebbe coinvolto nell’omicidio. Al vaglio delle indagini, i suoi rapporti con alcuni pusher di Secondigliano, nel Napoletano, e con alcuni gestori di strutture ricettive di Pollica che avrebbero favorito lo strapotere del “brasiliano” nel traffico di stupefacenti nel piccolo comune del Cilento, oltre al tentativo del “sindaco-pescatore” di interrompere questo traffico scendendo direttamente in campo e affrontando a muso duro i “galoppini” della droga. Sarebbe stato questo a decretare la condanna a morte del sindaco Vassallo. «Confido nella giustizia - spiega Dario Vassallo, fratello del sindaco e presidente della Fondazione “Angelo Vassallo Sindaco Pescatore” - Inquirenti e forze dell’ordine stanno facendo tutto quanto è possibile. Sono trascorsi cinque anni, e per il secondo anno consecutivo ricordiamo mio fratello in una località che non è campana». La Fondazione, infatti, ha deciso di ricordare la morte di Vassallo in provincia di Rieti, con la “Festa della Speranza”, a Montopoli di Sabina. «Si parlerà di speranza - prosegue Dario Vassallo dei problemi del territorio, di inquinamento, sarà una giornata intensa e costruttiva che coinvolgerà adulti e bambini, amministratori e cittadini, rappresentanti della società civile, associazioni e gruppi provenienti da ogni parte d’Italia. E poi ci sarà l’unico superstite della strage di Capaci, Angelo Corvo». Poi, un momento di rammarico. «Ho saputo

Enza Botti in lizza per la più bella d’Italia

La ventenne di Vallo della Lucania è l’unica salernitana e la prima curvy in finale

che a Pollica, nel giorno dell’omicidio di mio fratello, ci sarà la sagra del pesce - conclude - La trovo una scelta indegna e gravissima. Il tentativo è quello di cancellare la memoria di un vulnus. Una sagra per cancellare la memoria di un lutto collettivo. Una scelta assurda. In questo modo si sradica da una intera comunità una data che coincide con un dolore grande ed esemplare». Nel giorno in cui, cinque anni fa, moriva Angelo Vassallo, infatti, il Comune di Pollica ha deciso di concludere la tre giorni dedicata al “pesce azzurro”. Una manifestazione nata nel lontano 1969 e che proprio Angelo Vassallo aveva rilanciato con decisione. «Le polemiche non aiutano a ricordare», taglia corto Stefano Pisani, sindaco di Pollica.

Si chiama Vincenza Botti, per gli amici Enza, è cilentana ed è tra le 33 finaliste dell’Edizione 2015 di Miss Italia. Lunghi capelli ricci castani e occhi da cerbiatta, la ventenne di Vallo della Lucania si è guadagnata, nel corso delle prefinali nazionali, l’accesso alla finalissima del concorso di bellezza indossando la fascia Miss Curvy Keyra Campania con il numero 140. La finale andrà in onda domenica 20 settembre su La 7; Simona Ventura guiderà la diretta da Jesolo che incoronerà la più bella d’Italia, che potrebbe essere nuovamente di casa nostra: nel 2001 era stato già di un’altra cilentana, Daniela Ferolla, anche lei di Vallo della Lucania, attualmente impegnata alla conduzione di Linea Verde. Dall’attività commerciale del padre, per cui lavora come ragioniera, Enza sogna di arrivare a calcare palcoscenici importanti danzando. Intanto, può gioire dei primati già conquistati: Enza è infatti

l’unica salernitana ammessa alla fase finale e la prima finalista taglia 46 ad indossare la fascia Miss Curvy nella storia del concorso. Miss Italia quest’anno ha aperto la competizione, che la patron Patrizia Mirigliani definisce sempre più talent, alle ragazze nate nel nostro Paese da genitori stranieri non ancora in possesso della cittadinanza italiana, alle donne fino a 30 anni e, appunto, a quelle Curvy. Gianpaolo D’Elia

Vicenda Asmel/Caggiano

Modificato lo statuto della società consortile dopo consiglio comunale straordinario Si è tenuto nei giorni scorsi, a Caggiano, un consiglio comunale convocato in sessione straordinaria, avente come oggetto la proposta di modificare lo statuto della Società Asmel Consortile Scarl. L’opposizione consiliare, rappresentata da Mauro Cafaro e Giuseppe Cafaro, ha chiesto che la Società Consortile Asmel si adegui a quanto riportato nella delibera 32/2015 dell’ANAC, secondo la quale la società non risulta conforme alle normative che disciplinano la centralizzazione degli appalti degli enti locali per la presenza di società priva-

te nella compagnia consortile. Infatti, come riportato nella delibera, oltre alla partecipazione per il 51% del capitale del Comune di Caggiano, la rimanente parte delle quote è gestita da Amsel e Consorzio Asmez, entrambi partecipati da società private. Il sindaco di Caggiano e presidente dell’Associazione Asmel, Giovanni Caggiano, durante la seduta straor-

dinaria del consiglio, ha dichiarato di voler salvaguardare il patrimonio e l’esperienza che la Società Consortile Asmel ha sviluppato negli ultimi mesi, attraverso la creazione di un modello efficace basato sulla tracciabilità e trasparenza tramite piattaforma elettronica, ed è stato delegato a proporre e realizzare la modifica dello statuto della società consortile. Nei

giorni successivi al consiglio comunale, infatti, Caggiano ha chiesto la convocazione di un’assemblea dell’Asmel. «Durante l’incontro è stata apportata la modifica che prevede l’impossibilità da parte di enti privati di partecipare alla società consortile – ha dichiara-

dinanza emessa dal Tar riguarda tre punti fondamentali che devono essere rispettati dalla società consortile: infatti oltre all’esclusione delle società private, la società consortile deve creare dei limiti territoriali in cui operare e soprattutto prevedere la partecipazione diretta dei Comuni». «Considerando che il sindaco ha tenuto nascosto ai membri del consiglio sia l’istruttoria effettuata dall’ANAC che la visita ispettiva da parte di Cantone – ha specificato Mauro Cafaro – ora ha fatto un piccolo passo indietro consultando il consiglio comunale prima di effettuare la modifica dello statuto, confermando involontariamente le censure e i rilievi critici avanzati a seguito della pubblicazione della delibera 32 dell’ANAC». to Giovanni Caggiano – inolRosanna Raimondo tre nel prossimo appuntamento dell’Associazione Asmel sarò promotore della proposta di far intervenire direttamente alle riunioni i Comuni interessati ai servizi di committenza centralizzata». Il consigliere Mauro Cafaro ha ribadito che «l’or-


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è possibile concorrere fino al 25 settembre

Marina di Camerota Festa del Mare

ANCI promuove il Premio Angelo Premio Artistico-Culturale Inula Vassallo 2015 per i Comuni con Ancora una giornata di arte e cultura all’insegna di Kamaratòn sulla rilucente baia di Marina di Camerota. Presso la struttura turistica dell’Hotel “La meno di quindicimila abitanti Scogliera” si è svolta la prima edizione del Premio Artistico-Letterario “INULA”, voluto e promosso dai giovani componenti dell’Associazione L’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani-ANCI e Legambiente promuovono il “Premio Angelo Vassallo” come occasione per ricordare il sindaco di Pollica ucciso il 5 settembre 2010 e per mantenere vivo il suo impegno nella lotta alle pratiche illegali e le sue azioni a tutela dell’ambiente impostate allo sviluppo e alla valorizzazione dei territori in un’ottica di sostenibilità e di promozione della cultura della legalità. Il premio vuole essere uno dei veicoli per la diffusione di buone pratiche che hanno adottato un modello di sviluppo del territorio mirato alla tutela dell’ambiente, al consumo di suolo e alla trasparenza nelle procedure della pubblica amministrazione. Possono concorrere tutti i Comuni con popolazione non superiore ai 15.000 abitanti, singoli o associati, che abbiano realizzato dei progetti di tutela e promozione del territorio mirati allo sviluppo locale, al rispetto e alla valorizzazione dell’ambiente all’insegna della trasparenza amministrativa. I Comuni interessati a partecipare dovranno inviare la documentazione richiesta entro e non oltre il 25 settembre all’indirizzo email premiovassallo@anci.it o via fax al numero 06/68009309. In particola-

re, dovrà pervenire una relazione contenente la descrizione del progetto realizzato e dell’impatto sul territorio di riferimento, l’indicazione delle persone coinvolte nella fase di realizzazione del progetto, la motivazione per la quale si ritiene che il progetto sia da legare alla figura di Angelo Vassallo, che il progetto sia innovativo e possa contribuire allo sviluppo del territorio locale. I progetti saranno esaminati da una Commissione appositamente costituita, composta da un Delegato ANCI alla Sicurezza e Legalità, il Coordinatore Nazionale ANCI Piccoli Comuni, il Segretario Generale ANCI, ANCI Campania, Legambiente, Antonio Vassallo, figlio di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica Stefano Pisani, Slowfood Italia, Libera e Federparchi. Il primo pre-

mio consiste in uno spazio dedicato sui Canali Informativi Anci e sul mensile “La Nuova ecologia” di Legambiente del Comune e del progetto valutato positivamente, una targa commemorativa, un campo di volontariato dedicato alla legalità organizzato nel Comune vincitore insieme ai giovani del luogo in collaborazione con Legambiente e Libera e realizzato grazie al contributo di Enel Green Power. Chiara Di Miele

CASTELLABATE

TUTTiNSIEME, per dare alla memorabile giornata dedicata al mare una maggiore solennità, vissuta fra poesia ed arti figurative.

Questa prima edizione denominata “Un mare di emozioni”, ha visto un’ampia partecipazione di artisti, poeti e scrittori che hanno partecipato con le loro opere. Un concorso legato alle emozioni che il mare suscita agli artisti e che ha visto un’ampia partecipazione di tutte le scuole di ogni ordine e grado. A condurre la serata del Premio Alessia Cennamo, che ha moderato i tanti interventi della giuria e dei premiati. A coordinare l’organizzazione del Premio tutto lo staff dell’Associazione fra cui Amelia Scarano, Costantina Ruocco e Giovanna Attanasio. Per la prima Edizione del Premio Inula sono state impegnate due giurie presiedute da Don Gianni Citro, studioso ed umanista di Camerota. La giuria per la poesia e la saggistica era composta da: Alfredo Agresti, Giuseppe Galzerano, Nicola Rossi, Maurizio Tortora e Gerardo Luise. Mentre hanno fatto parte della giuria per le arti figurative: Paola De Roberto, Giuseppe Ianni, Rita Lepore e Marisa Russo. Sebbene sia stata la prima edizione del Premio Inula, la partecipazione in tutti i settori è stata altissima per cui le giurie hanno avuto un gran da fare per stabilire i premiati in tutti i settori. Sono risultati vincitori per la poesia Pantaleo Cella, al

secondo posto Teresa Farnetano ed a seguire Antonio Calicchio, mentre la menzione e stata ritirata da Adolfo Scarano. Per la narrativa si sono così distinti Enrico Gandolfini, al secondo posto Oreste d’Alessandro, mentre il terzo classificato è risultata Liliana Talamo. Per la sezione arti figurativa si sono imposti in questo ordine: Arturo Cardamone, Attanasio Cennamo, e Patrizia Cusati, mentre hanno ricevuto rispettivamente Luigi Celia la menzione speciale e Massimo Puerio la menzione d’onore. Naturalmente premi e riconoscimenti sono andate ai settori giovanili delle scuole che hanno interpretato magnificamente il Premio. La due giorni di Marina di Camerota si è conclusa con “Festa del Mare”, qui, arte, cultura e tradizione raccontano alle genti del posto ed ai tanti vacanzieri una storia antica vissuta all’insegna del mare. Ad organizzare questa kermesse cittadina fra arte, folklore, tradizione e musica l’Associazione TUTTiNSIEME, guidata dal dinamico presidente Mario Scarpitta, affiancato da validissimi collaboratori come Teresa Esposito, vice presidente, Marianna Scarpato, Gianna d’Andrea, Antonia Troccoli, Giulio Di Nardo, Salvatore Sagiomo, Ettore Cusati, Carmelo Ruocco, Franco Puglia e Franco del Gaudio. Una festa popolare che ha visto anche in questa edizione coinvolta tutta l’area del lungomare ed il porto da dove a sera è arrivato il pescato, per dare inizio alla Sagra del Pesce e delle specialità di mare ed altri prodotti della enogastronomia locale. Per tutta la sera, luci ed armonie per la gran festa della gente di mare; si è respirata l’atmosfera del vecchio borgo marinaro. La lunga serata fitta di emozioni è stata animata dal gruppo folk “Settebocche” con musica e canzoni folkloristiche fra ritmi allegri e popolari che hanno dato l’arrivederci ai tanti vacanzieri che ogni anno scelgono Marina di Camerota per la dolcezza del clima e la cordialità della gente del posto. Giuseppe Ianni

Teatro alla Rassegna Libri Meridionali DanzaMareMito, assegnate le borse di studio

Ascea. Le borse di studio assegnate al 30% dei partecipanti

Nella Casa Santa Scolastica alla Rassegna Libri Meridionali l’Associazione castellabatese Actor Sud, presieduta da Vittoria Passaro, ha offerto uno spettacolo garbato e divertente nel giorno conclusivo della Mostra d’Arte Pittorica sul mare, “Frammenti cobalto ed onde in divenire” di Floriana Iuliano.

Le borse di studio sono state assegnate al 30% dei partecipanti. I riconoscimenti più importanti sono stati assegnati al napoletano Filippo Franzese di 17 anni e al torinese Gabriele Rolle di 15. Il primo “Benvenuti al Sud” Sindaco di Castella- avrà la possibilità di studiare gratis per tutto l’anno a Reggio Emilia, bate, Vincenzo Durazzo, ha interpreta- presso la Scuola Progetto Danza di Michele Merola, il secondo invece, to un bianco e slanciato romantico Pul- per lo stesso arco di tempo, si trasferirà a Nizza, per frequentare il che seguirà i ragazzi per 12 mesi con un cinella, con la moglie, la presidente Vit- Centro Professionale Off Jazz di Gianin Loringett.

Sulla destra, tra onde blu di tulle, le opere pittoriche esposte mostravano varie visioni di un mare rispecchio di emozioni vissute, di fronte un palcoscenico allestito con semplicità e gusto evidenziava il mare partenopeo ai piedi di un focoso Vesuvio. Alle spalle una vasta esposizione di libri in attesa di lettori! Curati i colorati costumi degli interpreti di questa farsa “Mpriestame a mugliereta di Carlo Guarino, anzicchè di ’Mpriesteme, un forse casuale cambio di vocali che sembrava avvisare di un dialetto napoletano-cilentano che però nulla ha tolto alla piacevole interpretazione della compagnia cilentana. Un divertimento che ha risparmiato dalla volgarità troppo spesso usata per sollecitare il riso. La moglie definita un bene di consumo, che quindi non si può prestare, è un’affermazione sopportabile nell’ironia usata! Studiata da tutti gli attori, pur se con risultato vario, la mimica facciale, ognuno, anche con gesti che accompagnavano la recitazione, definiva una diversa personalità fortemente caricaturiale. Il personaggio in

toria Passaro. Dal nero segugio-donna, Camilla Esposito, alla frizzante Assunta della Mura, all’accomodante Luisella, Angela Manganiello, a Felice, Antonio Pinto, Francescone, Carlo Mileo, tutti bravi ed impegnati, con la regia di Raffaele Speranza. Queste iniziative durate un’estate, che hanno offerto, oltre all’esposizione di libri di cinquanta Case Editrici meridionali, presentazioni di libri, spettacoli musicali-canori, teatro e Mostre d’Arte pittorica, realizzati senza denaro pubblico, con la direzione del professore Gennaro Malzone e con la collaborazione generosa di Associazioni del territorio, sono state serate che mancheranno a diverse persone. Si chiude l’intero palcoscenico della bella residenza di Casa Santa Scolastica, torna il silenzio nelle seguenti stagioni, autunno, inverno, primavera,… un silenzio troppo lungo!!! Marisa Russo

Un terzo dei partecipanti merita di perfezionare il proprio talento, la maggior parte sono maschi. È il resoconto in cifre di Danzamaremito, lo stage internazionale (realizzato con il patrocinio della Provincia di Salerno e del Comune di Ascea, ed organizzato da Amalia Salzano, Adriana Cava e Loredana Errico) che ha archiviato un’entusiasmante Nona Edizione. Stando alle borse di studio assegnate, è chiaro che, su un totale di oltre 150 ragazzi provenienti dall’Italia e dall’estero per approfondire lo studio dell’arte coreutica, esattamente il 30% degli stessi ha colpito per doti, dedizione, bravura e attitudine alla disciplina, meritando di approfondire quell’inclinazione in prestigiose scuole e accademie del Bel Paese e non solo. Lo ha stabilito lo staff artistico invitato quest’anno a prestare la propria competenza in sette giorni di intenso studio. Tra i dati emerge anche, forse grazie anche all’introduzione di una classe maschile tra le diverse

lezioni proposte, che sono proprio loro a custodire maggior talento. A ritirare le due borse di studio più importanti sono stati infatti Filippo Franzese di 17 anni e Gabriele Rolle di 15: approdati ad Ascea rispettivamente da Castello di Cisterna (Napoli) e Torino, il primo avrà la possibilità di studiare gratis per tutto l’anno a Reggio Emilia, presso la Scuola Progetto Danza di Michele Merola, giovane danzatore e coreografo già Premio Positano Leonide Massine, il secondo invece, per lo stesso arco di tempo, si trasferirà a Nizza, per frequentare il Centro Professionale Off Jazz di Gianin Loringett, mostro sacro nel settore, autore di diversi spettacoli di successo portati in giro per tutto il mondo. Sempre a Rolle anche la borsa di studio per Bielladanza. Andranno a Nizza, ma per un periodo più limitato, anche Rebecca Rosati (Eboli), Federica Grassi (Napoli) e Rachele Peloso (Latina). Cinque i danzatori scelti dalla posturologa Annamaria Salzano,

progetto speciale. Ancora cinque gli insegnanti premiati con altrettanti corsi di aggiornamento diretti da Francesca Bernabini, alla Scala di Milano e all’Accademia Vaganova di San Pietroburgo. Ma lo stage internazionale si è archiviato nella gioia corale di un gruppo che, nella condivisione della propria passione, la danza, ha riconosciuto il suo unico grande comune denominatore, che li ha tenuti insieme per sette giorni, dando il là a nuove amicizie e nuovi amori. Tutti i partecipanti hanno deciso di salutare Ascea con uno spettacolo. In scena una Suite Don Chisciotte: Martha Iris Fernandez, Vice Direttore della Scuola Nazionale del Balletto di Cuba, ha ripreso le fasi salienti di repertorio; Antonina Randazzo, docente della Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo, ha trasformato i corsi inferiori negli amorini; l’etoile Ugo Ranieri ha cucito una corale di passi a due. Nel mezzo anche le coreografie di Loringett e Merola. Il tutto con l’accompagnamento al pianoforte del Maestro Antonio Armagno del San Carlo: un vero lustro che si conviene solo ai grandi teatri.


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cultura 19 Padula

l’intervista

Il mondo di Giovanna Mulas, la scrittrice sarda più volte candidata al Nobel per la Letteratura Lo scorso 22 agosto è stata inaugurata l’iniziativa culturale “Viaggi d’Autori”, promossa da Autolinee Curcio di Polla: un viaggio in bus in compagnia di uno scrittore che presenta un suo libro e si intrattiene a parlare con i passeggeri. L’autrice invitata per l’occasione è stata Giovanna Mulas, scrittrice, poetessa, giornalista e pittrice sarda, pluriaccademica al merito, vincitrice di 58 premi internazionali, più volte candidata al Nobel per la Letteratura, con all’attivo oltre trenta pubblicazioni tra romanzi, raccolte di poesie o di racconti, opere per il teatro. Poco prima della partenza la Mulas ci ha rilasciato un’intervista, rivelando grande disponibilità e l’umanità tipica dell’intellettuale al servizio della cultura.

gioso far sì che una voce non allineata, una pecora nera si faccia viva in mezzo al gregge. Io considero l’intellettuale come una persona che sta tra la gente. Penso che ci sia l’urgenza del ritorno alle piazze, sempre appartenute al popolo, ma che il popolo stesso ha dimenticato. Miro a questo e per farlo occorre scavare nella coscienza delle persone costantemente, coraggiosamente anche fastidiosamente, e in primis viaggiare dentro noi stessi, perché quello dello scrittore e del buon autore è un viaggio all’interno dell’io che poi viene riflesso sulla società». Nei tuoi romanzi un elemento ricorrente è la magia, retaggio di un mondo arcaico che si insinua nella modernità quasi destabilizzandola, un potere che appar-

Giovanna, da molti anni ti dedichi solo all’arte, incarnando un modello di intellettuale “impegnato” oggi quasi scomparso, che opera anche lontano dalle luci della ribalta, estraneo ai giochi di potere delle grandi case editrici che in Italia monopolizzano il mercato, imponendo autori, spesso al di là del loro reale valore artistico e culturale. A tuo parere, c’è ancora spazio in Italia per l’impegno? «Spazio non ce n’è, occorre ritagliarselo sempre e comunque, soprattutto in una nazione come l’Italia, in un contesto socio-storico-politico di forte crisi, mondiale non solo italiana. La problematica qual è ? L’andare contro corrente, contro la maggioranza dei media al servizio di un sistema, che votano contro di te, perché è per loro svantag-

tiene soprattutto alle donne, come per la figura dell’accabadora, colei che dà e toglie la vita, presente nel romanzo “Nessuno doveva sapere, nessuno doveva sentire”. La donna ha in sé qualcosa di misterioso rispetto all’uomo, qualcosa che le darebbe una marcia in più? «Riesco a intraprendere un viaggio all’interno della figura femminile anche per il mio vissuto legato alla violenza (ndr. tre tentativi di omicidio subiti dall’ex marito). Penso che oggi ci sia forte necessità di riaccostare la figura femminile alla madre-terra, la madre creatrice. Io parlo spesso di “sorellanza” tra le donne, cioè quel senti-

mento del percepire qualcosa che va oltre le apparenze per spezzare i pregiudizi e l’omertà che appartengono alla nostra cultura. Mi riallaccio alla magia perché sono figlia della Sardegna e ciò fa parte di me, del mio sangue. Fin dall’inizio delle mie scritture ho cercato di infrangere i pregiudizi legati all’isola, come il banditismo, il malaffare, la disgrazia. Per questo ho voluto riallacciarmi a quell’elemento che invece appartiene da sempre alla cultura sarda, la magia, e riportare alla luce ciò che l’avvento della religione cattolica è andato a coprire: la madre-terra, la madrenatura, la dea madre, quello che ogni donna in fondo è e rappresenta». Riuscire a conferire alla donna la sua giusta posizione nella società offre una speranza in più al mondo? Il futuro è donna? «Non potrei dire il contrario. Io vedo in futuro un’umanità nuova e non voglio credere che sia una semplice, mera utopia. Un’umanità nuova costruita principalmente dall’unione delle donne stesse, innanzi tutto come madri, educatrici, noi che tramandiamo da sempre nei popoli la cultura. Ecco la forte responsabilità della donna in una società come quella odierna mercificata, perduta nel superficiale, nell’apparenza». La donna allora è come un ponte di collegamento tra l’antico e il moderno. Ma cosa è più giusto salvare del mondo che ci ha preceduto, per portarlo nella modernità così assillante, che ci cambia continuamente gli orizzonti? «Noi viviamo in una società formattata, in un sistema che da decenni ci ha plagiati, dove i media hanno una responsabilità fortissima e sono spesso al servizio dei potenti di turno. Una società formattata contro la quale è difficile lottare. Occorre conoscere il passato per poter prevedere, fin dove è possibile prevedere, quale sarà il nostro domani. Quando ci si rende conto di vivere in sistema, in una storia addirittura riscritta “ad usum delphini”, ad uso

del potere, a favore del più forte, si va a lottare sempre controcorrente. Io amo dire che la forza più grande di una donna è la conoscenza. Sarebbe più facile lavorare di conoscenza, di consapevolezza se avessimo quell’unità di fondo che si è persa nel sistema odierno, il quale è tale da far sì che l’individualismo sia forte, da spezzare il dialogo, il confronto critico tra le persone. Ecco cosa significa riappropriarci delle nostre radici per favorire un futuro che mi auguro migliore per i nostri figli. In un mondo che mira all’efficientismo bisognerebbe ritornare allo slancio vitale che la donna è capace di mettere un po’ in tutto, per ridare spessore all’esistenza. La persona oggi ha valore per ciò che ha e non per ciò che è e porta dentro. Occorre rompere questi schemi, anche se è difficile. Per questo la responsabilità dell’intellettuale è profonda. Bisogna ritornare alla piazza in mezzo alla gente, parlarle, solo così si crea la consapevolezza, la voglia di conoscenza». Giovanna, tu infatti hai subito accolto l’invito a sperimentare una forma innovativa di incontro con le persone, attraverso il viaggio. La novità dell’evento può incuriosire e avvicinare le persone alla lettura, un’attività in cui noi italiani, soprattutto al Sud, non eccelliamo? «La lettura è indispensabile per crescere, per cambiare. Ma un lettore sa distinguere la buona lettura dal puro commercio? Non si può leggere a prescindere, leggere solo ciò che impone la pubblicità o la catena delle librerie. Le librerie indipendenti riescono a mala pena a resistere coraggiosamente e a proporre qualcosa di nuovo. In questi casi siamo in presenza di elementi coraggiosi e forse incoscienti. Ma bisogna resistere, è un momento di resistenza intellettuale, occorre lavorare di conoscenza sul lettore, che non deve subire tutto ciò che gli viene dato da bere attraverso la pubblicità. In una società che tartassa il lettore con la pubblicità è difficile non essere plagiati. Per questo è importante lo sforzo delle librerie indipendenti, delle associazioni culturali e di tutti coloro che favoriscano l’incontro tra le persone, il dialogo, il pluralismo. Non bisogna arrendersi». Da questo di cui parli nasce anche l’esperienza de

“Un libro sospeso”, ideata da Michele Gentile, a Polla, nel Vallo di Diano. Un’iniziativa di solidarietà sociale e di importanza culturale che non è stata ancora compresa e valorizzata come merita. «“Un libro sospeso” è un’iniziativa ammirevole e andrebbe maggiormente sostenuta». Qual è il messaggio che vuoi rivolgere ai giovani? «Lo dico da madre prima che da scrittrice: essere se stessi, mai perdersi nella massa, riflettere su ciò che viene propinato come giusto, leggere, conoscere, viaggiare per quello che è possibile, per ampliare i propri orizzonti, aprirsi a nuove prospettive di vita e a nuove culture. È paradossale, infatti, l’ondata di razzismo che sta attraversando l’Italia, un paese figlio di emigranti, razzista nei confronti di disperati che fuggono da guerre verso le quali l’Occidente ha fortissime responsabilità politiche e storiche. Ai ragazzi bisogna fornire questo: che si trovino nelle condizioni di pensare con la propria testa, di comprendere come l’apparenza non porta a nulla. Noi adulti per primi dobbiamo dare l’esempio: coltivare se stessi, l’interiorità, anche andando contro corrente nei confronti di una società persa nell’individualismo, nella superficialità e nell’apparenza». Che ne pensi del Sud? Ha una speranza di riscattarsi dalla sua pesante eredità storica? «Il Sud è sempre stato una vittima. La speranza può essere data dal creare una nuova consapevolezza nei giovani. Perché ciò accada gli adulti e la scuola hanno un ruolo fondamentale. Ma purtroppo la tendenza attuale va verso una privatizzazione del sistema di istruzione che non potrà certamente favorire il Sud». Tra le forme artistiche del nostro presente la poesia negli ultimi anni è stata riscoperta. Cosa rappresenta per te questo maggiore desiderio di poesia nelle persone? «La poesia, come l’arte in genere, è espressione di un desiderio di conoscenza, di una vita più autentica, qualcosa che permette di scavarci dentro e riscoprirci, liberarci da quel guscio che ci è stato costruito addosso. L’uomo è poesia e in lui va risvegliata questa esigenza. È compito degli artisti farlo, compresa te».

Consegnato il Premio Petrosino a Sandro Ruotolo, Ignazio Cutrò e al Comandante Alfa Si è tenuta lo scorso 7 settembre, nella Certosa di San Lorenzo a Padula, la cerimonia di conferimento del XIV° Premio Internazionale Joe Petrosino, organizzato dall’Associazione Internazionale Joe Petrosino, presieduta da Vincenzo Lamanna.

L’importante riconoscimento è stato consegnato al Comandante Alfa, del Gruppo Intervento Speciale dei Carabinieri, a Ignazio Cutrò, presidente dell’Associazione Nazionale Testimoni di giustizia e al giornalista Sandro Ruotolo. Attestati di benemerenza sono stati consegnati a Paola Toti, militante antimafia e pronipote di Enrico Toti, e al giornalista Rino Giacalone. Presenti alla cerimonia Alessandra Clemente, Assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Napoli, le Forze dell’Ordine, tante associazioni, amministratori, cittadini che si sono ritrovati per affrontare il tema della cultura della legalità in nome di Joe Petrosino, figlio illustre di Padula e primo poliziotto vittima della mafia. L’Associazione Internazionale Joe Petrosino continua, dunque, con impegno profondo a trattare temi importantissimi soprattutto per le nuove generazioni, che trovano nel poliziotto Joe Petrosino un esempio da seguire ed imitare. Al convegno, moderato dal giornalista Rocco Brancati, insieme ai premiati, hanno partecipato il sindaco Paolo Imparato, il pronipote Nino Melito Petrosino e il presidente Vincenzo Lamanna. Filomena Chiappardo


20 eventi

settembre 2015

novi velia

Padula

VXII Edizione del Festival degli Antichi Suoni

Gli Stadio incantano il pubblico di Luci della Ribalta, Itinerari ed eccellenze della Campania

Un successo di pubblico e di critica per il concerto degli Stadio, nel parco della Certosa di San Lorenzo, per Luci della Ribalta-Itinerari ed eccellenze della Campania. Magnifico concerto della storica band che ha riproposto i grandi successi di intensi 35 anni di attività. La poesia e musica degli Stadio hanno affascinato le migliaia di amanti della musica di qualità presenti. Un viaggio nel tempo fatto di canzoni, e dal contatto diretto con il

pubblico. «Noi siamo le nostre canzoni» ha detto Gaetano Curreri, leader della storica band. «Noi siamo qui, per cercare ispirazione, nel momento magico che si crea quando si sale sul palco e si chiede, senza chiederlo, dateci le giuste ispirazioni». Una storia fatta di grandi incontri, da Roberto

Roversi a grandissimi cantautori come Dalla e Vasco. Poesia, emozioni ed ispirazione, la bellezza delle canzoni degli Stadio, un pezzo straordinario nel firmamento dei grandi interpreti della musica di qualità.

Grande successo per la XVII Edizione del Festival degli Antichi Suoni che si è tenuta nel borgo medievale di Novi Velia nei giorni 28, 29 e 30 agosto scorsi. Una rassegna di musica popolare divenuta, nel tempo, internazionale che trae origine dai rituali pellegrinaggi sul monte “Gelbison” (Monte dell’Idolo) del passato che, ancora oggi, continuano ad essere culto e dalle lontane tradizioni di origine greca dalla vicina colonia focea di Elea Velia.

Premio alla meritocrazia scolastica. SECONDA EDIZIONE

Il Merito abita a Stio

L’artista- scultore Antonio Trotta, l’astrofisico Roberto Trotta dell’università di Londra, l’immunologo Donato Inverso del San Raffaele di Milano e uno stilista, Ettore Bilotta, creatore di alta moda, sono le novità di quest’anno con la premiazione di quattro eccellenze del Cilento.

«La manifestazione si è svolta nella bella piazza del paese alla presenza di un pubblico numerosissimo per premiare ancora una volta i ragazzi meritevoli che si sono distinti nell’anno scolastico», spiega entusiasta l’assessore alla Cultura Massimo Trotta, mente e anima della rassegna assieme a tutta l’amministrazione guidata dal sindaco Natalino Barbato. «Abbiamo voluto offrire ai nostri ragazzi un esempio reale che con il sapere si è premiati, anche a livelli internazionali. Dare un esempio e offrire un modello di successo». Hanno ricevuto una targa tutti gli alunni della Scuola Media Raffaele Lettieri di Stio per aver realizzato il miglior video Amo l’acqua e ci faccio uno spot indetto dal Consac di Vallo della Lucania. Poi i ragazzi della scuola media con delle pergamene per aver realizzato la migliore banconota per il Concorso Nazionale indetto dalla Banca d’Italia a tema EXPO2015 “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. La premiazione ideata dall’assessore Trotta, è stata patrocinata dalla Bcce e dal Comune di Stio. Ospiti d’eccezione Antonio Trotta, a cui è dedicato un Museo a Stio, unico per la duttilità nell’essere in continuo aggiornamento, ha trasfuso in materiali nobili, come il bronzo, il marmo e il mosaico, soggetti storici, mitologici e classici, da un lato, e quelli moderni e contemporanei dall’altro, scoperti come egli stesso afferma, nella sua riflessione storico, letteraria e poetica sulla cultura eleatica, greca e bizantina. Poi Ettore Billotta che con un singolare percorso profes-

sionale professionale ha raggiunto la notorietà negli Emirati Arabi, dove la più importante compagnia aerea nazionale ha vinto il premio come la più elegante del mondo, grazie alle divise designate proprio da lui. In videoconferenza da Londra c’era il dottor Roberto Trotta, Cosmologo Teorico del Gruppo di Astrofisica dell’Imperial College di Londra, dove è Docente di Astrofisica. Si tratta di una Università che si pone ai vertici delle Eccellenze mondiali visto poiché è specializzata in materie scientifiche e manageriali quali scienza, ingegneria, tecnologia, economia e medicina. Il campo peculiare di ricerca del quale si occupa il dottor Roberto Trotta è l’approfondimento del mondo relativamente alle sue origini ed anche alla sua fine. Infine il dottor Inverso, studioso della Microscopia Intravitale Multifotone, una tecnica di osservazione che consente di osservare in diretta ciò che succede in una cellula senza che questa ne venga influenzata. Una scoperta di importanza mondiale. Il gruppo di cui fa parte il dottor Inverso ha osservato per la prima volta lo sviluppo dell’epatite B e gli attacchi che questa malattia porta a tutto il sistema immunitario dell’organismo umano. La serata, rallegrata anche da vari momenti musicali è stata presentata dal giornalista Enzo Landolfi e dalla presentatrice Pina Caroccia.

La cornice di questo appuntamento imperdibile è stata Novi Velia. Un caratteristico borgo medievale, ai piedi del Monte Gelbison, nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e degli Alburni, che con i suoi stretti vicoletti, i portoni secolari, le chiese antiche e i suoi panorami mozzafiato ben si offre ad ospitare un evento culturale di rievocazioni storiche e tradizioni millenarie. La manifestazione, entrata di diritto nella neo Rete Mediterranea dell’Oralità Popolare, ha vinto il premio per l’Edizione 2014 Primula d’oro – Oscar del Cilento Sezione Eventi, manifestazione organizzata dalla redazione del giornale Infocilento, ha confermato le aspettative offrendo anche quest’anno un’esperienza unica ai numerosi visitatori. Anche quest’anno

Novi Velia ed il festival hanno offerto tanta qualità sia musicale che culinaria ospitando al meglio i visitatori. Il Festival degli Antichi Suoni rappresenta un vero e proprio contenitore conservativo della memoria, del folclore. Rientra nel Progetto Agorà Contemporanea e fonda la sua originalità sulla vasta gamma di gruppi musicali che si sono esibiti in Piazza Longobardi e Piazza Cafasso nelle tre serate in programma; ma ha puntato, inoltre, ad un alto coinvolgimento della folla facendo esibire numerosi suonatori spontanei itineranti di ciaramelle, zampogne, chitarre battenti, organetti e flauti per i vicoli e nei portoni di Novi Velia. Quest’anno la principale novità è stata l’istituzione dell’Ente Festival con presidente l’on. Maria Ricchiuti, sindaco di Novi Velia, il qua-

le si avvalso della collaborazione dell’Associazione Festival Antichi Suoni diretta da Aniello Di Polito. Insieme hanno unito le forze per organizzare un evento all’altezza della propria fama. Le altre novità hanno riguardato invece i gruppi musicali invitati al Festival. Alcuni si sono già esibiti nell’Anteprima del Festival Antichi Suoni tenutasi a dicem-

Si sono esibiti i Kiepò, cultori della musica popolare del sud Italia; i Rotumbè, musica etnica del Cilento; gli Ariacorte, musica popolare salentina e Alessandro Gaudio con la sua fisorchestra popolare. Sabato 29 agosto, notte bianca, si sono scatenati sui palchi tra gli altri I briganti di terra d’Otranto, i Bottari di Macerata Campania, l’anima taran-

bre 2014 nell’ambito del Progetto Agorà Contemporanea. Altri invece sono stati al debutto al Festival che è considerato, ormai, da molti artisti una vetrina ed un trampolino di lancio per il fiorire della propria carriera musicale ed artistica. Ricchissimo il programma. Si è partititi venerdì 28 agosto con la sfilata del corteo storico con la “Centa” della Madonna del Sacro Monte.

tolata della Lucania Pietro Cirillo. E poi, domenica 30 agosto, Angelo Loia, i TarantaNobes, gruppo novese, e a chiudere i Tarantolati di Tricarico. Insomma un interessante mix di cultura popolare del Sud Italia, musica etnica, e folklore mediterraneo con i balli caratteristici come tarantella cilentana e pizzica salentina. Orlando Romanelli

Teggiano

Nel Castello Macchiaroli forti emozioni con il Monte Pruno Summer

Tanti gli ospiti che si sono esibiti, ad iniziare dai giovani talenti del Vallo del Diano: Ylenia Cimino, flautista teggianese di fama internazionale, e il cantante Rino Tufano, che per due anni è stato, con il supporto della Banca Monte Pruno, allievo del Cet di Mogol, accompagnati dall’Orchestra del Maestro Antonello Ca-

Si è tenuto lo scorso 4 settembre, nella splendida cornice del Castello Macchiaroli di Teggiano, il Monte Pruno Summer, evento organizzato dalla Banca Monte Pruno nel primo comune del Vallo di Diano che ha ospitato una filiale. scone, arrangiatore del celebre Andrea Bocelli. La serata, presentata da Annamaria Sodano e Antonio Mastrandrea, Responsabile Comunicazione della Banca, è proseguita all’insegna delle forti emozioni, insieme al gruppo di soprani Le Loving, composto da Anna Picierno, Dorothy Manzo e

Antonia Terracciano, intervallato dalla comicità dell’attore Sasà Trapanese. A presentare gli importanti risultati economici e reddituali che la banca ha conseguito negli ultimi sei mesi e nel periodo estivo è stato Cono Federico, Responsabile Area Direzione della Banca Monte Pruno, intervistato dal giornalista Roc-

te presente dopo lo spettacolo dello scorso luglio a Sant’Arsenio, instaurando così un legame di stima ed amicizia con la Banca Monte Pruno. A chiudere la serata è stato l’intervento del Direttore Generale della Banca Monte Pruno, Michele Albanese, che ha voluto ringraziare il territorio per quanto dà alla banca, con l’impegno di continuare a lavorare al suo fianco attraverso iniziative che lo arricchiscaco Colombo, direttore editoriale di Ondano dal punto di vista sociale e news.it. Ospite d’eccezione lo showman Giculturale. no Rivieccio, che ha riscosso un notevole Filomena Chiappardo successo e che ha voluto essere nuovamen-


eventi 21

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Associazione Kayak Agropoli I Trezeni

Padula

L’Orchestra Filarmonica Campana chiude Benvenuti al Sud con successo la rassegna Luci della Ribalta raduno di canoe kayak Si è tenuto lo scorso 2 settembre, nel parco della Certosa di San Lorenzo a Padula, il concerto lirico sinfonico dell’Orchestra Filarmonica Campana, che ha chiuso la rassegna Luci della Ribalta, organizzata dalla Città di Padula-Assessorato alla Cultura, Turismo e Spettacolo.

La serata, che ha rappresentato un ulteriore appuntamento della kermesse dopo la straordinaria esibizione degli Stadio, è stata voluta da Giovanni Di Lisa, musicista, compositore, padulese di origine, con il supporto dell’assessore Tiziana Bove Ferrigno. L’Orchestra Filarmonica Campana, diretta dal Maestro Ivan Antonio, nasce nel 2013 dalle ceneri dell’orchestra sinfonica Ensemble Contempora-

neo nata, a sua volta, nel 2006 a Pagani, con l’intento di creare un’orchestra stabile capace di portare la musica all’interno del territorio paesaggistico ed artistico della Campania, rendendo vivi sia culturalmente che socialmente i luoghi che animano la storia della regione. Ad aprire il concerto è stata la fantasia per orchestra Il segreto di Giovanni Di Lisa, opera che racchiude in sé la vita del compositore: attraverso i vari momenti musicali, si riescono, infatti, a percepire le esperienze e le emozioni di un animo semplice, ma allo stesso tempo ricco di articolate sensazioni musicali. L’Orchestra ha poi eseguito le arie più belle e celebri di Donizetti, Bellini, Rossini, Verdi, Puccini, tra le quali Una furtiva lagrima, Casta

diva, Mi chiamano Mimì, E lucean le stelle, Nessun dorma, accompagnando le voci del soprano Annalisa D’Agosto e del tenore Francesco Ciotola. Il sindaco Paolo Imparato e l’assessore Tiziana Bove Ferrigno hanno ringraziato, a fine serata, Giovanni Di Lisa ed il Maestro Ivan Antonio per le forti emozioni che sono riusciti a trasmettere, insieme al soprano Annalisa D’Agosto e al tenore Francesco Ciotola, interpretando le più famose ed amate pagine del repertorio lirico italiano. Ringraziamenti anche per la All Music Management di Umberto Ponzo per la preziosa collaborazione fornita per la realizzazione della kermesse Luci della Ribalta-Itinerari ed Eccellenze della Campania. Filomena Chiappardo

Ultima messa da parroco celebrata dall’arciprete di Castellabate Nella serata di domenica 30 agosto 2015, dopo ben 56 ani di vita sacerdotale, Monsignor Giuseppe D’Angelo ha celebrato nella Basilica Pontificia Minore la sua ultima Messa da parroco di Castellabate. Infatti, in base ad un decreto emanato dal vescovo di Vallo della Lucania Monsignor Ciro Miniero, a succedergli nella guida pastorale sarà don Roberto Guida, originario di Ogliastro Cilento. Tanta la commozione tra i numerosi fedeli che hanno gremito le vetuste arcate del Tempio provenienti anche dai paesi limitrofi, che con la loro presenza hanno voluto onorare il venerando Arciprete che tanto ha dato nell’assistenza spirituale delle locali popolazioni. Tra questi, anche il sindaco di Castellabate Costabile Spinelli, accompagnato dall’assessore comunale Costabile Nicoletti. Ad affiancare il festeggiato vi era il prete anticamorra don Luigi Merola (noto in tutta Italia per il suo profuso impegno contro l’attività camorristica) ; il parroco di Agropoli don Bruno Lancuba (biblista e docente di Sacre Scritture presso il Seminario di Salerno); e il Vicario Generale don Francesco Pecoraro (in qualità di rappresentante della Curia Vallese). Durante l’omelia il rappresentante del Vescovo ha pronunciato parole di gratitudine nei confronti di don Peppino (così come viene popolarmente chiamato) da sempre legato alla gerarchia ecclesiastica e disponibile in ogni tempo ad accogliere le disposizioni dei superiori. Poi il rito è proseguito regolarmente fino alla fine, per essere poi suggellato dalle allocuzioni. Ha preso la parola dapprima don Bruno Lancuba, che ha voluto ricordare il periodo trascorso a Castellabate con l’incarico di coadiutore

di don Peppino, rivelando pubblicamente e con spirito umoristico alcuni simpatici ricordi di vita quotidiana comunitaria. Poi è stata la volta di don Luigi Merola, che ha pronunziato un toccante discorso di commiato. Sulla stessa linea anche il sindaco Costabile Spinelli, che ha voluto evidenziare il non facile compito di don Peppino nell’edificare due chiese (rispettivamente in contrada Alano e nella frazione Zona Lago) divenute poi veri punti di riferimento della vita civile e religiosa delle genti locali. Ha fatto seguito l’intervento della dottoressa Angela Perna che, come rappresentante dei gruppi di apostolato parrocchiale, ha pronunziato parole di elogio e di ringraziamento per le opere compiute a Castellabate da Monsignor Giuseppe D’Angelo, tra cui: la realizzazione del Museo-Pinacoteca; il restauro di alcuni simulacri venerati nella Basilica; il consolidamento dell’asilo parrocchiale; l’ampliamento dell’organo monumentale… Infine il breve ma toccante saluto di don Peppino che ancora una volta ha voluto ringraziare la Divina Provvidenza che soccorre ogni persona che ricorre a Dio con fiducia, parole toccanti che sono state accolte con un lungo e caloroso applauso. Don Giuseppe D’Angelo (classe 1933) è originario

di Matonti, frazione di Laureana Cilento. Dopo un periodo di studio trascorso come alunno del Collegio dei Padri Vocazionisti di Mercato Cilento, nell’ottobre del 1949 entra nel Seminario della Badia di Cava per compiere gli studi umanistici e teologici. Il 10 luglio 1959 riceve l’ordinazione presbiterale nella Cattedrale della Badia Cavense alla presenza di Monsignor Minerva, Vescovo di Lecce. Pochi giorni dopo viene inviato a Santa Maria di Castellabate come collaboratore e viceparroco di Monsignor Emilio Giordano, e nel 1975 riceve l’incarico di parroco di Zona Lago. Nel 1990, in seguito al trapasso dell’arciprete Alfonso Maria Farina, il vescovo di Vallo lo nomina parroco di Castellabate. Ora, a succedere a don Peppino è il reverendo don Roberto Guida, classe 1968, originario di Ogliastro Cilento. Ordinato sacerdote il 13 agosto 1994 nella Cattedrale di Vallo della Lucania, nel periodo 2005-2010 è stato membro del Consiglio Presbiterale Diocesano e contestualmente parroco di “San Pietro” in Agropoli, di Finocchito e di Ogliastro Cilento. A lui è stata affidata anche la comunità parrocchiale di Santa Maria di Castellabate. Angelo Mazzeo

Cari amici kayakers, come ogni anno, si rinnova l’appuntamento con Benvenuti al Sud, raduno turistico amatoriale per gli amanti della costa del mito. Navigheremo lungo la mitica costiera cilentana, ascoltando nell’etere il richiamo di Leucosia e Kamàraton, le sirene che fecero legare Ulisse all’albero maestro della nave per non cadere in tentazione. Navigheremo sulle tracce dei Trezeni, popolazione di guerrieri del mare, figli del Dio Poseidone, abitante gli abissi marini. Percorreremo la tratta tra Agropoli e Castellabate con la nostra Bibbia (l’Odissea),di cui leggeremo dei passi. Narrami o musa di quell’eroe multiforme, che tanto patì per aver distrutto la rocca sacra di troia, di tanti uomini conobbe le città ed i pensieri; tanto dovette patire nell’animo suo, per assicurare a sè la vita, ed il ritorno ai compagni. Ricorderemo la storia dei Trezeni circondata da un’aura di arcano e di mistero e porteremo la nostra bandiera di guerra raffigurante l’elmo trezeno dei guerrieri del mare. Cattureremo il Furano, vento che nasce dalla grotta del paleolitico, che ci accompagnerà per l’inte-

nare presso il ristorante Lo Scoglio e pernottare sulla spiaggia in concessione al ristorante, ove sarà fatta una festa trezena, a base di whisky e sigaro, racconti e storie di mare, con la partecipazione del capitano Ulisse, che racconterà le sue avventure marine da vecchio pirata trezeno. Attenderemo l’alba ascoltando le storie di mare di Eolo detto Lo Squalo e di altri kayakers come Neptunia ed Anemos per

ra navigazione.

programma: partenza dalla Marina di Agropoli il giorno 12 settembre 2015 alle ore 8, ci dirigeremo verso la grotta del paleolitico per il rito di iniziazione ed inchino al Furano che sarà nostro compagno di viaggio. Poi proseguiremo verso cala blu, ricordando la Costa dei Trezeni e la loro storia, prima di effettuare una sosta a Santa Maria di Castellabate (porticciolo Le Gatte), ancora navigheremo verso Ogliastro Marina facendo sosta a Punta Licosa (la sirena Leucosia fu trasformata in isola perché non riuscì a conquistare Ulisse), lì faremo tappa, pranzo trezeno, riposo, e pulizia isolotto. Nel pomeriggio sbarcheremo ad Ogliastro Marina per ce-

poi salutare l’alba e ripartire in direzione di Agropoli. Vi chiedo di partecipare numerosi perché sarà una navigazione indimenticabile per ogni informazione rivolgersi ad Alberto (kayaker Tritone) Leo (kayaker Anemos) e Raffaele (kayaker Ulisse).

Si tratta della sedicenne Zoe Coccia

È di Agropoli la nuova Miss Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni

Agropolese, occhi verdi, 16 anni, 1 metro e 82, studentessa all’Istituto Agrario di Gromola, da grande in alternativa alla modella vorrebbe fare la veterinaria. Questo l’identikit di Zoe Coccia, eletta nello scenario del Teatro dei Templi di Paestum Miss Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni 2015 nella finalissima della Dodicesima Edizione del concorso organizzato dal patron Lino Miraldi. Per Zoe prima lo stupore per la fascia conquistata di Miss Convergenze 2015, poi le lacrime, infine la solita allegria ad indicare il massimo grado della sua felicità. Zoe, che aveva già conquistato la fascia di Miss Agropoli 2015 durante il Carnevale agropolese, è riuscita a compiere il miracolo conquistando tutti grazie ad un misto di bellezza e straordinaria semplicità. La più bella della Cilento suona il sax, non sa cucinare ma va matta per i dolci. La sua elezione è stata decretata dalla giuria presieduta in veste di madrina da Vincenza Botti (Miss Parco 2014), quest’anno unica rappresentante salernitana alle finali di Miss Italia a Jesolo. Alle sue spalle salgono sul podio staccate da una manciata di voti Annalisa Sena di Piedradefusi (Miss Eleganza),

Alessandra Locascio di Eboli (Miss Cinema), Ilaria Cennamo di Altavilla Silentina 18 anni (Miss Sorriso). Fasce anche per le bellezze del Vallo di Diano e per quelle del Golfo di Policastro come Martina Sainato che ha conquistato la fascia di Miss Mascotte, Erica Tinì Brunozzi (Miss Ingambissime) ed Elena Fragomeno (Miss Gw Television). Infine Daniela Barrella di Montoro Inferiore ha vinto la fascia di Miss Renèe Blanche. La manifestazione è stata qualificata dalla magnifica voce di Anita Orfano, 9 anni, vincitrice del Festival di Sanremo 2015 Categoria 9/12 anni. «È stata una sfilata bellissima ed una serata stupenda in tutti i sensi – ha dichiarato Lino Miraldi – Le 55 ragazze erano tante e tutte preparate però alla fine contano i numeri e ha vinto una ragazza meritevole».


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gli italiani si accingono ad affrontare il rientro al lavoro

Il barefooting nasce in Nuova Zelanda

L’allegria, la spensieratezza e la libertà dai rigidi schemi della vita quotidiana, protagoniste delle vacanze estive, stanno per diventare un lontano ricordo per i milioni di italiani che si accingono ad affrontare il tanto temuto rientro al lavoro. Oltre 6 italiani su 10 (62%) infatti sentono il bisogno di avere momenti di tenerezza e ricevere coccole per sentirsi meglio e rendere meno traumatico il passaggio dal relax alla quotidianità frenetica. E massaggi (81%), grattini (74%) e gelati (71%) rappresentano degli autentici toccasana.

Si tratta del barefooting, una pratica nata anni fa in Nuova Zelanda ed oggi in gran voga in tutto il mondo. Il barefooting nasce dalla voglia di vivere a stretto contatto con la natura praticando una sorta di ginnastica dei piedi praticata camminando o correndo scalzi su ogni tipo di superficie: pavimento, sabbia, erba oppure rocce. Questo sport, fino a qualche tempo fa molto inusuale e all’apparenza inutile, apporta molti benefici accertati anche nel campo medico. Bisogna però fare molta attenzione ai percorsi cercando di privilegiare i prati dei parchi oppure la spiaggia, ma c’è chi osa cammina-

Università

gli studenti fuori sede la media Al rientro dalle vacanze, più La nuova tendenza che Per di 380 euro per una stanza coccole per vincere ansia e stress prende piede sempre più èLe Università stanno per riaprirsi e il mercato degli affitti è in fibrilla-

Chi è a ricercare più coccole? A sorpresa gli uomini (56%) si dimostrano piu’ desiderosi rispetto alle donne (46%). Perché fanno bene? Aiutano a ritrovare equilibrio (51%) e tengono vivi i ricordi dei bei momenti trascorsi durante le vacanze estive (45%). È quanto emerge da uno studio di Antica Gelateria del Corso, realizzato attraverso un monitoraggio online mediante metodologia WOA (Web Opinion Analysis) sui principali social network – Facebook, Twitter, YouTube – blog e community interattive, coinvolgendo circa 1800 utenti tra i 20 e i 60 anni al fine di capire come gli italiani affrontino il traumatico rientro dalle vacanze. Ma quali sono queste coccole rigeneranti per tornare al lavoro con il giusto slancio? Se oltre 8 italiani su 10 (81%) preferiscono i massaggi, i grattini seguono a breve distanza (74%), apprezzatissimi soprattutto dai più giovani, seguiti dagli abbracci (64%) e dai baci (62%). Ma le coccole gratificanti non sono rappresentate solo dai gesti d’affetto a livello fisico: la medaglia di bronzo infatti viene conquistata da un gustoso gelato mangiato in compagnia (71%); la “coccola” protagonista dell’estate precede il cioccolato (43%), la pizza (39%) o un momento tutto per sé come una camminata o un giro in bicicletta (34%). «Le coccole alimentano una reazione neurobiologica nel nostro cervello che sostiene la gratificazione, l’accudimento reciproco e l’intimita» afferma lo psichiatra Michele Cucchi, Direttore Sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano». È nei momenti di cambiamento, di stress e ansia che va ricercato equilibrio e gratificazione: al rientro dalla pausa estiva si deve ripartire di slancio ma senza eccessiva tensione. Per farlo, trovare lo spazio per gratificarsi e non immergersi solo nel senso del dovere è funzionale all’obiettivo di una ripresa armoniosa e di successo. In questi momenti una coccola semplice come un gelato o un momento solo per se stessi, ricavato in una giornata di impegni e corse, è salutare e sintomatico di grande capacità di gestione delle proprie emozioni oltre che del proprio tempo. Ma perché gli italiani avvertono questo bisogno di baci, abbracci e tenerezze? Per il 68% delle persone le coccole aiutano ad allentare le pressioni dovute alla ripresa del-

lo stress lavorativo. Secondo altri aiutano a ritrovare equilibrio (51%) e tengono vivi i ricordi dei bei momenti trascorsi durante le vacanze estive (45%). «La fase del rientro risulta talvolta insidiosa e la ripresa lavorativa, oltre che delle abitudini quotidiane, può generare disagio. Alcuni studi suggeriscono che addirittura sia il 50% dei vacanzieri a soffrirne – spiega ancora l’esperto di ansia Michele Cucchi anche autore del libro Vincere l’ansia con l’intelligenza emotiva – Per alcune persone la vacanza significa annullare l’inerzia dell’abitudine, quella che ci porta a fare tante cose in modo automatico, senza che siano veramente frutto di una scelta. Quindi il problema è che si mettono in discussione quelle abitudini che non sono il consolidamento di comportamenti adattivi, come dovrebbero essere le abitudini appunto, ma il frutto di una vita forse troppo freneticamente all’inseguimento di aspettative e ritmi piu’ subiti che voluti». Assodato che gli uomini (56%) hanno più bisogno di coccole rispetto alle donne (44%), è interessante il dato che riguarda le coccole preferite da uno e dall’altro sesso. Se per 8 uomini su 10 il miglior gesto rigenerante è un lungo massaggio, per il 74% delle donne un buon gelato in compagnia è la soluzione a tutti i mali della vita moderna. Molto apprezzati dagli uomini anche le serate con gli amici (54%), le pizze (51%), una partita di calcetto (43%) o qualche ora alle prese coi videogame (36%), mentre le donne preferiscono di gran lunga gesti d’affetto come i baci (61%), gli abbracci (56%), i film sotto le coperte (39%) e una sessione di shopping (33%). Ogni momento è buono per concedersi un momento di piacere, ma qual è quello preferito dagli italiani? Per il 37% delle persone il momento ideale per coccolarsi è la sera, al rientro dalla lunga ed estenuante giornata lavorativa. Altro momento gettonatissimo per rilassarsi è la pausa pranzo (32%), il break più lungo che interrompe la routine quotidiana. Al terzo posto si piazza infine il risveglio mattutino (27%), per trovare l’umore giusto per affrontare la giornata. Parlando invece di periodi dell’anno, con particolare riferimento a stagioni e ricorrenze, il momento in cui si avverte maggior bisogno di coccole è quello delle vacanze estive (36%), seguito dal Natale (31%) e l’autunno (15%).

zione, pronto ad intercettare la domanda di tutti i fuori sede d’Italia. Secondo l’ufficio studi di Immobiliare.it, che ha analizzato l’offerta di stanze nelle 15 città italiane con la maggior presenza di studenti fuori sede, i prezzi medi richiesti ad agosto ammontano a 380 euro per una stanza singola e a 270 per un posto letto in doppia.

re scalzo anche in città. Grazie al successo riscosso su internet sono sempre più popolari le communities di appassionati di barefooting che nel corso dell’anno organizzano percorsi ed incontri per aiutare tutti i principianti ad avvicinarsi a questa pratica che ormai sta prendendo piede su tutto il pianeta. Emma Di Nicuolo

Lotta al caporalato

Arriva il certificato di qualità dell’Inps A partire da martedì primo settembre scorso le aziende agricole che vogliono aderire alla Rete del lavoro agricolo di qualità possono farlo collegandosi al sito Internet dell’Inps. Le domande saranno esaminate dalla cabina di regia che entro 30 giorni emetterà la delibera.

Le aziende promosse riceveranno un certificato che ne attesta la qualità ed entreranno a far parte della Rete. Si tratta di una prima concreta iniziativa finalizzata allo sviluppo di azioni positive di contrasto al caporalato e al lavoro nero in agricoltura che si inquadra in uno specifico piano operativo, che la cabina di regia della Rete, presieduta da Fabio Vitale, che è anche capo della vigilanza sul sommerso dell’Inps, dovrà mettere a punto entro il 10 settembre, secondo quanto stabilito dal recente vertice al Mipaaf con i ministri dell’Agricoltura, Maurizio Martina, e del Lavoro, Giuliano Poletti. La richie-

sta potrà essere presentata dalle imprese agricole in possesso dei seguenti requisiti: non aver riportato condanne penali e non avere procedimenti penali in corso per violazioni della normativa in materia di Irpef e Iva; non essere stati destinatari, negli ultimi tre anni, di sanzioni amministrative definitive relative alla violazioni già indicate; essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi. «Lo sviluppo delle attività si ripartirà sul piano dei controlli e della prevenzione - ha spiegato nei giorni scorsi Vitale - ma anche con una serie di proposte di regolamentazione e normative».

Prezzi sostanzialmente stabili rispetto all’anno precedente, con un leggero calo (pari al 3% circa) relativo alle doppie. È sempre Milano, come nel 2014, la città in cui trovare una stanza o un semplice posto letto costa di più: complice un probabile effetto Expo, i prezzi medi richiesti sono cresciuti, tanto per le singole quanto per le doppie. Per una stanza singola servono in media 490 euro, cifra che supera del 28% il dato nazionale e del 2% quello dello scorso anno; per la doppia si spendono 335 euro (+5% in un anno). Prezzi alti, questi, che crescono ulteriormente se lo studente punta a vivere nel cuore della città: nelle zone centrali la richiesta media per la stanza singola è pari a circa 600 euro al mese. Solo seconda nella classifica è la città di Roma, che annovera prezzi medi più bassi per via della sua maggiore estensione territoriale: 415 euro al mese per una singola (+1% rispetto al 2014) e 290 per un posto letto in doppia (-3%). Ma, anche in questo caso, la prossimità al centro storico fa lievitare i prezzi delle singole a circa 500 euro al mese. Sul podio delle città con i prezzi degli affitti più elevati la medaglia di bronzo spetta a Firenze, tradizionale meta non solo di fuori sede italiani ma anche di tanti Erasmus da tutta Europa: qui si spendono 365 euro per la stanza singola (+2% in un anno) e 275 per il posto in doppia (+6%). Alti i prezzi anche a Bologna, ma stabili rispetto alla rilevazione dello scorso anno: 330 euro per una stanza singola, 245 per la doppia; a Torino va un pò meglio, anche se si devono sborsare 315 euro al mese per una stanza singola e 240 per il posto in una stanza condivisa (+9%). Per risparmiare bisogna sce-

gliere facoltà di città più piccole, o il Sud Italia: a Catania, ad esempio, i prezzi medi per la stanza singola sono stabilmente sotto i 200 euro. A fronte di una generale stabilità delle cifre richieste dai proprietari, alcune località sembrano aver registrato oscillazioni più elevate: per quanto riguarda le stanze singole sono state Siena e Palermo la città che hanno visto i prezzi crescere di più (rispettivamente +9% e +8% in un anno), mentre il calo maggiore è stato ad Urbino (-6%); per i posti in doppia i salti più evidenti sono stati rilevati a Palermo e a Torino (+9% per entrambe), con il calo più forte a Bari (-8%). Fenomeno ormai consolidato nel mercato immobiliare italiano riguarda la presenza del padrone di casa tra gli inquilini: il 12% dell’offerta di alloggi presente su Immobiliare.it è un cosiddetto affitto parziale. Ma qual è il coinquilino ideale? È una donna (il 44% degli annunci richiede esplicitamente una persona di sesso femminile), ha al massimo 35 anni, non fuma e non ha animali. Il 57% degli inserzionisti si dichiara gayfriendly: questa percentuale, in crescita rispetto al 2014, supera il 75% in città come Bologna, Urbino e Padova, mentre scende drasticamente in città del Sud come Palermo (23%) e Bari (28%).

curiosità

Di che pasta sei?

Nel 1845 Re Ferdinando II con moglie, figli e corte al seguito, visitò gli opifici di paste lunghe e restò molto colpito dai maccheroni. Da qui la richiesta che durante il suo soggiorno i pastai di Gragnano gli fornissero la pasta, che per l’occasione fu detta “I Maccheroni del Re”. Nel 1885 il Re Umberto I di Savoia e la Regina Margherita inaugurarono una linea ferroviaria che avrebbe agevolato l’esportazione

della pasta collegando Gragnano con Castellammare di Stabia, quindi con Napoli e Caserta. Per l’occasione i pastai crearono le margherite e le mafalde o mafaldine. Sono proprio gli oggetti di uso più comune a dare il nome alla pasta che mettiamo in tavola ogni giorno: ruote e rotelline, crocette, penne (lisce e rigate), spaghetti e candele. L’abbigliamento ha ispirato le maniche e mezze maniche, anel-

lini, farfalle, bavette e corallini. Tutti i formati, certo, sono frutto della fantasia degli abili pastai che spesso hanno tratto ispirazione anche dall’idraulica e dal corpo umano e così via a orecchiette, linguine, capellini, gomiti, tubetti, tubettoni e cannelloni. E qualche pastaio con parenti amanti della natura ha battezzato lumache, farfalle, conchiglioni, calamarata, gramigna, vermicelli e sedani. E infine come sempre arrivano i paccheri, i maccheroni giganti. Da noi in Campania i paccheri sono sinonimo di ceffone a mano aperta e per gli esperti il rumore prodotto da un solenne schiaffone richiama quello dei paccheri gustosamente schiaffeggiati dalla salsa di pomodoro quando sono rimescolati e saltati prima di scivolare nel piatto. Emma Di Nicuolo


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settembre 2015


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