PATRIMONIO DELL’UMANITÀ IN TURCHIA
Ufficio Cultura e Informazioni Ambasciata di Turchia
Lista del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO La “Convenzione sul Patrimonio Mondiale dell’Umanità” è stata adottata dall’UNESCO nella conferenza generale tenutasi a Parigi nel 1972. La Lista è un elenco di siti, presenti in ogni parte del mondo, riconosciuti per l’eccezionale valore culturale e naturalistico. L’UNESCO, che ha l’obiettivo di garantire la cooperazione internazionale nella difesa dei valori che costituiscono il patrimonio comune dell’umanità, intende trasmettere e salvaguardare questi siti nati nelle varie epoche storiche perché siano conosciuti e fruiti anche dalle generazioni future.
EDIRNE
SAFRANBOLU ISTANBUL
TROIA
HATTUSHA
BURSA
ANKARA
CAPPAD IZMIR
PAMUKKALE-HIERAPOLIS
MUGLA
XANTHOS-LETOON
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ANTALYA
Secondo l’ultimo aggiornamento effettuato nella riunione del Comitato per il Patrimonio dell’Umanità a Parigi il 19 giugno 2011, la lista è composta da un totale di 936 siti. Questi comprendono 725 beni culturali, 183 naturali e 28 misti (naturale/culturale) presenti in 153 Paesi del mondo. La Turchia ha ratificato la Convenzione UNESCO il 23 maggio 1982. Ha attualmente 10 siti iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità e altri 26 siti sono candidati per entrare nella Lista.
U
A
GRANDE MOSCHEA E OSPEDALE DI DIVRIGI
DOCIA NEMRUT ADIYAMAN
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moschea blu e ayasofia
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Istanbul, l’unione dei continenti
Aree storiche di
Istanbul
Provincia di Istanbul
Data di iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO: 06.12.1985 Riferimento: 356 Criterio: Culturale
Se il mondo fosse stato un’unica nazione, Istanbul ne sarebbe stata la capitale Napoleone
Cisterna Basilica
Le aree storiche di Istanbul, che è stata la capitale di tre grandi imperi, sono state iscritte nella Lista del Patrimonio Mondiale deIl’UNESCO nel 1985. Istanbul, che ha una storia di più di 2.500 anni, è situata su una penisola circondata dal Mar di Marmara, dal Bosforo e dal Corno d’Oro. Le aree storiche di Istanbul, l’unica città al mondo a cavallo tra due continenti, sono composte di quattro settori principali: il Parco Archeologico (Piazza Sultanahmet e I’area circostante), la Moschea di Solimano, la Moschea del quartiere di Zeyrek (in precedenza Chiesa di Cristo Pantocratore) e I’area circostante di tutela e le mura della città di Istanbul. Istanbul è una città santa, dove moschee, chiese e sinagoghe vivono fianco a fianco proclamando la loro fraternità. Istanbul è anche famosa per i suoi palazzi, le ville e gli edifici monumentali: ciascuno un esempio unico degli stili architettonici ereditati dagli Ottomani. Il Dolmabahce Palace, la Moschea di Tophane, la Torre di Galata (Christea Turris) costruita dai Genovesi, la Moschea di Sultanahmet, Ayasofya (Hagia Sophia), uno degli edifici monumentali del cristianesimo, e I suoi straordinari mosaici, il Palazzo di Topkapi, centro amministrativo deII’lmpero ottomano, la Moschea di Solimano, capolavoro deIl’architetto imperiale Mimar Sinan, lo storico Grand Bazaar (Kapali Carsi), la Cisterna Basilica (Yerebatan Sarnici). La musica danzante nella cupola di Hagia Irene (Aya Irini) fanno di Istanbul la capitale della storia e della cultura. Ayasofya fu costruita su uno dei più importanti siti storici di Istanbul e gli edifici presenti furono completati tra il 532 ed il 537 d.C. Costruita come una cattedrale, è stata il più importante centro della cristianità per circa 1000 anni. Dopo la conquista di Istanbul da parte degli Ottomani, tu trasformata in una moschea. L’edificio è attualmente usato come museo e si sa che, per la sua costruzione, fu spesa una somma enorme di denaro e diecimila operai vi Iavorarono. La caratteristica più importante della Moschea di Sultanahmet, proprio di fronte ad Ayasofya, è che si tratta deII’unica moschea costruita con 6 minareti. Per la moschea, che ha più di 36 finestre, sono state utilizzate più di 20.000 tessere di ceramica di Iznik.
Palazzo di Topkapi
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ayasofia
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Aree storiche di
Istanbul Provincia di Istanbul
ll Palazzo di Topkapi fu il centro amministrativo dell’lmpero ottomano e oggi ospita lo Spoonmaker’s Diamond (Kasikci Diamond) che ha fama mondiale. Attualmente il Palazzo è un museo che espone reperti unici della gloriosa storia dell’lmpero ottomano. Cisterna Basilica (Yerebatan Sarnici), costruita tra il 527 ed il 567 allo scopo di fornire acqua a tutto l’insediamento circostante, si trova all’interno del Parco Archeologico. Secondo la mitologia greca, la Medusa trasformava in pietra chiunque osasse guardarla direttamente. La testa della Medusa, scolpita alla base di una colonna, può essere intravista nelle acque basse della cisterna ed è una delle attrazioni più visitate del Parco. Centinaia di palazzi e case in legno nei quartieri di Zeyrek e Süleymaniye, che costituiscono una parte importante delle aree storiche di Istanbul, sono riuscite a sopravvivere fino ad oggi. Istanbul è stata fonte di ispirazione per numerosi artisti grazie alla sua storia e alle sue bellezze naturali. Innumerevoli poesie e canzoni sono state scritte e composte per la città. Istanbul, che è di una bellezza affascinante grazie alla sua ricchezza storica e culturale, attende tutti coloro che vogliono testimoniare il grande amore tra i continenti.
Ippodromo - Dikiltaş
Palazzo di Topkapi
Una casa di Zeyrek
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le case di safranbolu
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originale esempio di tradizione
La città di
Safranbolu Provincia di Istanbul
Data di iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO: 17.12.1994 Riferimento: 614 Criterio: Culturale
Bazar di Safranbolu
Safranbolu, una città anatolica che porta in vita la storia attraverso le sue moschee, il mercato, i quartieri, le strade e le sue originali case, è stata iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale deII’UNESCO nel 1994. La città si trova nella regione della Paflagonia, che fu descritta da Omero nel suo poema epico Iliade, e la sua storia conosciuta risale al 3000 a.C. La città fu governata dagli lttiti, dai Frigi, dai Lidi, dai Persiani, dai Regni Ellenici (Ponto), dai Romani (Bizantini), dai Selgiuchidi, dai principati dei Qobanoglu e dei çandaroglu e infine dagli Ottomani. L’attuale struttura di Safranbolu e le sue caratteristiche case risalgono al XVII e al XVIII secolo; è una delle poche città rimaste intatte anche nella seconda metà del XIX secolo. Essa si è sviluppata in conformità con il mutare delle esigenze nel corso del tempo, ma in assoluta armonia con la natura. La forza economica di Safranbolu si riflette nella vita della città. Le case rappresentano fortemente Ia cultura della città turca, il cui ricordo e vivo ancora oggi. Ci sono circa 2000 abitazioni tradizionali turche nel capoluogo del distretto. Oltre a queste, circa altre 800 case sono sotto protezione giuridica. Esse hanno una pianta che riflette lo stile di vita turco, i costumi e le tradizioni, in una disposizione ricca degli spazi. Alcune sono modesti edifici realizzati nel pieno rispetto della natura e del vicinato. Le sporgenze emergenti dal primo piano delle case di Safranbolu interrompono l’eccessiva uniformità di tutte le case. Le finestre sono progettate appositamente come finestre strette e alte. I pannelli ed i telai caratterizzano le griglie di legno dette “musabak“. Dettagli come i soffitti, le pareti in legno decorate, gli accessori per porte in ferro battuto, le serrature e le chiavi, i malakari in gesso, ovvero decorazioni applicate sugli esterni in legno, e la qualità dei lavori di muratura sono fattori importanti che completano l’insieme. Safranbolu è un must per tutti coloro che desiderano esplorare la città e respirare la storia. Godete della splendida architettura e stringete la mano all’ospitalità deIl’Anatolia!
Casa tradizionale
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porta della sfinge
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un museo a cielo aperto
Çorum
Hattusha
La capitale ittica
Data di iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO: 28.11.1996 Riferimento: 377 Criterio: Culturale
Porta del leone
Hattusha, che fu la capitale dell’impero ittita durante l’antichità, è stata inserita nella Lista del Patrimonio Mondiale nel 1986 sulla base di criteri culturali. Essa, che è un vero e proprio museo archeologico a cielo aperto, fu fondata intorno al 1600 a.C. e divenne il centro dell’arte e dell’architettura dell’epoca. Hattusha si compone di due siti, la Città Bassa e la Città Alta. Visibili nella Città Bassa si trovano i resti di edifici associabili alla vita civica. Il Tempio Grande è il principale edificio di culto della città. Nella Città Alta è degno di nota il quartiere del Tempio, che comprende diversi edifici religiosi. Grazie alle due sale di culto, si pensa che questo Tempio fosse dedicato al dio della tempesta e alla dea del sole di Arinna, le più importanti divinità dell’impero. La Città Alta è situata su un ampio arco ed era protetta da mura sul lato meridionale. Nelle mura c’erano cinque portoni. Sul lato meridionale delle mura della città, che è anche il punto più alto, sorgono i bastioni di Yerkapi e la Porta della Sfinge. La Porta del Re e la Porta del Leone sono situate alle estremità delle mura meridionali. I leoni scolpiti sulla facciata esterna della Porta del Leone sono tra i migliori esempi di scultura in pietra dell’epoca ittita. Il santuario di Yazilikaya, che si trova a 2 km a nord-ovest di Hattusha, è considerato il tempio a cielo aperto più importante della città. Si compone di due stanze tagliate nella roccia separate da un singolo edificio che riflette lo stile architettonico degli lttiti. Le camere tagliate nella roccia del santuario di Yazilikaya vengono chiamate Galleria Maggiore (sala A) e Galleria Minore (sala B). L’estremità occidentale della parete rocciosa della Galleria Maggiore (sala A) è decorata con rilievi che raffigurano divinità maschili, mentre l’estremità orientale è decorata con rilievi che raffigurano divinità femminili. Le figure di entrambe le estremità si trovano di fronte alla sezione centrale, esattamente nel punto in cui le pareti di roccia orientale e occidentale incontrano la parete nord. Qui è dove veniva posizionato il palco principale. La Galleria Minore (sala B), che ha un ingresso separato, è protetta da rilievi che raffigurano demoni con teste di leone, corpi umani e ali. Il rilievo che decora la parete occidentale della sala B raffigura dodici divinità allineate alla loro sinistra, mentre sulla parete orientale vi sono rilievi raffiguranti una spada che esce in verticale dalla testa della divinità, che si ritiene rappresenti il dio dell’oltretomba Nergal, e il dio Sarruma che accompagna il re Tudhaliya IV. In questa sezione, oltre ai rilievi ben conservati, vi sono tre nicchie scavate nella roccia. Si ritiene che queste nicchie siano state utilizzate per depositare i regali o forse le urne contenenti le ceneri dei membri della famiglia reale ittita. Hattusha è in attesa di tutti coloro che desiderano seguire le tracce della civiltà ittita, testimoniandone la storia.
Santuario di Yazilikaya
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camini delle fate
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Parco Nazionale di Göreme e siti rocciosi della
Cappadocia Provincia di Nevsehir
Data di iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO: 28.11.1996 Riferimento: 377 Criterio: Culturale
Buco rosso
cappadocia: disegnata dalla natura La Cappadocia, che è stata iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel 1985 sulla base di criteri naturali e culturali, si trova ad una distanza di circa 14 km da Nevsehir e copre un’area di circa 40 kmq tra i capoluoghi dei distretti di Avanos e Ürgüp. Il Parco Nazionale di Goreme e la Cappadocia sono un unico disegno della natura con pendii ricoperti dai camini delle fate, ricchi di risorse idriche nel fondovalle, una vegetazione abbondante e numerose chiese ricavate nella roccia ed affrescate. La Cappadocia, che è stata scolpita in milioni di anni nel tufo delle montagne Erciyes e Hasan dall’erosione della sabbia e dell’acqua, è stata la culla di diverse civiltà ed un testimone silenzioso della storia culturale dell’Anatolia. La Cappadocia comprende anche città sotterranee. Si ritiene che queste stupefacenti organizzazioni abitative della Cappadocia, solo parzialmente riemerse, abbiano altri livelli più profondi ancora in attesa di esplorazione. Le città sotterranee più straordinarie si trovano nelle regioni di Kaymakli, Derinkuyu, Mazi Özkonak e Tatlarin; esse, per lunghi periodi utilizzate come santuari, sono state recentemente restaurate e messe a disposizione dei visitatori. l viaggiatori che si recano in Cappadocia incontrano gli esempi più selezionati dell’arte e dell’architettura selgiuchide e ottomana. l caravanserragli di Egri Minare, Alayhan e Sultanhani, il caravanserraglio di Sarihan, la Moschea Taskinpasa di Ürgüp, le Moschee di Sungur Bey e di Aladino a Nigde sono tra i molti edifici da visitare. Per esplorare questo territorio misterioso e per testimoniare la sua armonia tra uomo e natura, si dovrebbero anche visitare Ürgüp, Üçhisar, Avanos, Göreme, Cavusun, Ortahisar, lhlara, Sinnassos (Mustafapasa), Soganli, Zelve e Güvercinlik. La Cappadocia, che riflette l’armonia tra natura e umanità, attende tutti coloro che vogliono scoprire questo territorio misterioso e straordinario.
La Chiesa oscura
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porta della corona
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Grande Moschea e Ospedale di
Divrigi
Provincia di Sivas Data di iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO: 06.12.1985 Riferimento: 358 Criterio: Culturale
Ospedale di Divrigi
la moschea dove le pietre erano rivestite d’amore Primi edifici turchi ad essere iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, la Grande Moschea e l’Ospedale di Divrigi furono costruiti nel XIII secolo dallo Scià Ahmed e da sua moglie Melike Turan della dinastia dei Mengugekidi. Progettata dall’architetto Hürrem, Scià di Ahlat, nel 1288, la Grande Moschea di Divrigi è rinomata per la sua architettura monumentale, perla sua cupola esagonale e per le sue originali decorazioni scolpite nella pietra. La Grande Moschea e l’Ospedale hanno una facciata lineare. Lo status di capolavoro unico si basa invece sulla qualità delle decorazioni scolpite nella pietra che ornano il grande portale dell’Ospedale, il portale nord della Moschea, il portale occidentale della Moschea e il portale del palco dello Scià. Nelle decorazioni ciascuna figura è una meraviglia unica di arte e architettura, ma allo stesso tempo un prodigio di ingegneria. Storici dell’arte e architetti concordano sul fatto che non ci sono altri esempi di stili dalla geometria cosi intricata e tridimensionale né esistono rappresentazioni di piante cosi fluttuanti. I suoi portali sembrano avere preso in prestito dallo stile barocco, selgiuchide e gotico, ma rappresentano comunque uno stile unico e completamente autonomo. Tutte le figure scolpite sui portali e sui muri erano asimmetriche e ogni riquadro ha migliaia di figure scolpite nella pietra. La caratteristica principale dei disegni presenti nei portali è la loro unicità: ciascun disegno è differente dalle altre decorazioni. Per esempio, la corona della vita usata sul portale della facciata nord è degna di nota poiché raffigura una pianta del mondo totalmente immaginaria, che esisteva solo nella fantasia dell’artigiano che l’ha realizzata. Allo stesso modo i portali, tutte le basi, i fusti e i capitelli delle colonne e la superficie interna della cupola erano decorati con uno stile differente, distinto e unico. L’Ospedale, situato vicino alla Grande Moschea, è di per sé, un capolavoro di scultura in pietra. Condivide la splendida unità della Grande Moschea; è un edificio di due piani con un cortile centrale circondato da portici ed è concepito come un ospedale in cui le cure includevano il suono rilassante dell’acqua che scorreva dalle fontane. Questo emozionante capolavoro in pietra modellato con amore sta aspettando i suoi visitatori.
Grande Moschea
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terrazza ovest - testa del re
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Monte Nemrut
Provincia di Adiyaman Data di iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO: 11.12.1987 Riferimento: 448 Criterio: Culturale
Terrazza ovest - Testa d’aquila
il sole sorge e tramonta con una maestosita’ unica al monte nemrut! Il Monte Nemrut, con il tumulo contenente la tomba del re Antioco del Regno di Commagene e diverse statue giganti, è stato iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel 1987. Il Monte Nemrut è conosciuto anche come il più alto museo a cielo aperto del mondo. Con le sue affascinanti statue che si ergono per dieci metri di altezza e le iscrizioni lunghe metri e l’antico santuario di Commagene, è situato nel distretto di Kahta nella provincia di Adryaman. Il Monte Nemrut è stato uno dei luoghi di culto più maestosi dell’antica Anatolia. Secondo le iscrizioni, Antioco costruì una tomba monumentale, con un tumulo di pietre tagliate eretto sopra la tomba e terrazze lungo i tre lati del tumulo. Le terrazze sono note come Terrazza Est, Ovest e Nord. Sulla Terrazza Est e sulla Terrazza Ovest si trovano statue giganti, iscrizioni e rilievi. Cinque statue raffigurano gli dei e, tra le divinità, si trova la figura di Antioco. Esse sono fatte di blocchi di pietra, ciascuno del peso di 7-8 tonnellate e sono sedute su troni di circa sette metri. Le teste sono cadute e sono sistemate intorno, sopra il piano. La fila inizia con una statua di un leone e di un’aquila. Il leone, il re degli animali, rappresenta il potere terreno e l’aquila, la messaggera degli dei, rappresenta il potere celeste. La Terrazza Est contiene la Galleria degli Dei, la Galleria degli Antenati e l’Altare. La Terrazza Ovest fu costruita in modo simile, ma è molto meglio conservata. Dietro i blocchi che compongono i troni delle statue vi è un’iscrizione di culto di 237 righe, composta in lettere greche. Essa rappresenta la volontà di Antioco e contiene informazioni sul santuario e sui rituali che devono essere utilizzati per praticare il culto. La Terrazza Nord era utilizzata come via di passaggio tra le due ed era circondata da un muro di pietra arenaria. Il Monte Nemrut, con i panorami più maestosi del mondo all’alba e al tramonto, così come le statue giganti e la tomba monumentale, attende i suoi visitatori.
Il leone dello Zodiaco e altri rilievi
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torre dell’arpia - xanthos
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Xanthos e Letoon Provincia di Antalya
Data di iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO: 09.12.1988 Riferimento: 484 Criterio: Culturale
Xanthos - Rilievo di marmo
terra di epopee Xanthos, che fu la capitale della Licia tra il 700 ed il 300 a.C., è conosciuta per essere stata il più grande centro amministrativo della Licia durante l’antichità. Letoon, che è stata iscritta alla World Heritage List deIl’UNESCO insieme a Xanthos nel 1988, fu invece uno dei centri religiosi più importanti dell’antichità. Xanthos è il luogo dove visse Sarpedonte, che incoraggiò il principe Ettore durante la guerra di Troia, scrivendogli una poesia. Il sito è sulla strada tra Fethiye e Kas, a 46 km da Fethiye. Fa parte dell’attuale paese di Kinik, sul ruscello Esen che separa le province di Mugla e Antalya. Il valore archeologico di Xanthos e Letoon li rende parte molto importante del patrimonio mondiale. I siti sono a circa 4 km di distanza. I sarcofagi originali della Licia, una volta situati appena sopra l’anfiteatro, e l’originale Tomba dell’Arpia si trovano al British Museum. Il santuario di Latona fu scoperto nel 1840. Ci sono un teatro a sei file di gradinate, una basilica, tavole con iscrizioni, tre templi, un portico circolare collegato all’edificio di culto dell’Impero e una stoà a forma di L. Nella città antica, ci sono tre templi dedicati a Latona e ai suoi due figli gemelli, Apollo e Artemide, erano divinità e onorate, come la loro madre, con un tempio ciascuno. Il tempio più grande è il Tempio di Latona, che presenta sul lato ovest un periptero. Misura 30.25 x 15,75 m. Sul lato orientale, il Tempio di Apollo è in stile dorico e misura 27.90 x 15.07m. Esso appare esattamente come le case raffigurate nelle tombe licie. I resti della fondazione sono particolarmente degni di nota per la loro struttura in Iegno. Il tempio più piccolo di Artemide è situato tra gli altri due templi. Misura 18.20 x 8.70m. Poiché il livello dell’acqua è aumentato fin dall’antichità, la parte inferiore degli edifici è ora sott’acqua. Con il suo spettacolare teatro, i resti delle strutture, i mosaici e le rovine sotterranee, Xanthos è in attesa di essere scoperto e Letoon, con i templi di Latona, Apollo e Artemide, il monastero, la fontana e le rovine del teatro romano, è in attesa di visitatori per raccontare la sua storia.
Il leoneLetoon - Capitello
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pamukkale
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Pamukkale e Hierapolis
Provincia di Denizli
Data di iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO: 09.12.1988 Riferimento: 485 Criterio: Naturale/Culturale
Via principale
una terra sacra vestita di bianco Secondo la leggenda che narra il mistero di Hierapolis al mondo intero, una brutta pastorella, gravata dal peso della vita, si gettò in acqua ma si trasformò in una bella fanciulla nelle acque di Hierapolis. Hierapolis fu fondata durante l’era Frigia e il suo nome deriva da Hiera, la bella moglie di Telefo re di Pergamo. La città ha giocato un ruolo importante nella diffusione del cristianesimo in Asia Minore ed è il luogo dove morì Filippo, uno dei dodici Apostoli di Gesù. Per questo motivo, Hierapolis diventò un importante centro religioso nel IV secolo d.C. Più tardi assunse il ruolo di Guida dell’Oriente e vide il suo più brillante periodo tra il 96 ed il 162 d.C. Nel 395 passò sotto il dominio bizantino e divenne diocesi vescovile. Il nome di Hierapolis significa anche città sacra. Vi si trovano la necropoli, la strada e la Porta domiziana, il tempio di Plutonio posizionato in una piazza, il teatro con rilievi raffiguranti la mitologia di Apollo e Artemide, la strada e la Porta di Frontino, l’Agorà, la Porta Bizantina Nord, la Porta Bizantina Sud, il Ginnasio, la Fontana con Tritone, la Casa con capitelli ionici, l’area sacra ad Apollo, gli acquedotti ed il Ninfeo, le mura della città, il Martyrium di San Filippo e il ponte, la Colonna Chiesa, le rovine della Basilica e delle Terme Romane. Questi sono ancora in piedi in tutta la loro gloria. A Pamukkale storia e natura si incontrano in modo straordinario; il travertino è creato da un’acqua termale che deposita il carbonato di calcio in essa contenuto. La meraviglia naturale dei depositi si estende in una cascata lunga 160 metri di altezza e 2700 metri di lunghezza. Con il suo colore bianco brillante, può essere vista ad una distanza di 20 km. A Pamukkale vi sono 17 sorgenti termali con una temperatura dell’acqua che oscilla tra i 35 ed i 100 gradi. Le sorgenti di acque minerali termali e lo straordinario paesaggio hanno impressionato le persone fin dall’antichità. I ricchi venivano da Roma e dalle altre città dell’Anatolia per trascorrere i loro ultimi anni a Hierapolis. Ed è per questo motivo che la necropoli è piena di tombe monumentali decorate con stili di differenti regioni. I reperti storici rinvenuti negli scavi sono esposti al Museo Archeologico di Hierapolis. La città antica di Tripoli nel distretto di Buldan e l’antico insediamento di Colossea nel distretto di Hozanz sono i più importanti di tutti gli insediamenti antichi della regione. Questa terra sacra vestita di bianco è in attesa di tutti coloro che vogliono guarire nelle sue acque grazie alle terapie naturali.
La piscina sacra
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antica area residenziale
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la citta’ della mitologia
Sito archeologico di
Troia
Provincia di Çanakkale Data di iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO: 02.12.1988 Riferimento: 849 Criterio: Culturale
Il teatro
L’antica città di Troia, nota per la guerra descritta da Omero nel suo poema epico, l’Iliade, è stata iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel 1998. Con i suoi quattromila anni di storia, è uno dei siti archeologici più famosi del mondo. Si trova alle pendici del mitologico Monte Ida, all’interno della provincia di Canakkale. Troia è stata menzionata la prima volta da Omero nel suo poema epico, Iliade, come luogo della guerra di Troia. Secondo la leggenda, la dea del mare Teti ed il titano Atlante avevano una figlia di nome Elettra. Elettra sarebbe diventata la moglie di Zeus e avrebbe dato la luce a Dardano. Dardano avrebbe fondato la città di Dardania. Il figlio di Dardano, Troo, morì nelle terre di Turas e il nipote di Darnano, Ilo, fondò la città di Troia. Nei pressi del Monte Ida si svolse il famigerato concorso di bellezza che diede origine alla guerra di Troia. Le tre bellezze del concorso erano Era, Atena e Afrodite e il giudice era Paride. Egli scelse Afrodite, perché Afrodite gli aveva promesso l’amore di Elena di Sparta, moglie del re Menelao. Paride rapì Elena e la portò a Troia, provocando così la guerra. Troia è nota per avere nove strati archeologici, e, attualmente, le fondamenta delle case, i teatri, un sistema di depurazione dalla tecnologia piuttosto avanzata, i bagni pubblici e i vari oggetti che sono stati trovati datano questi diversi strati. Secondo gli scavi realizzati a Troia, la città fu fondata e devastata più volte nel corso della sua storia. Di conseguenza, gli strati degli insediamenti, numerati da 1 a 9, possono essere visti contemporaneamente. I Troiani sostituirono la dinastia degli Achemenidi nella satrapia di Sardi e governarono l’Anatolia per 505 anni fino all’avvento del regno del re di Lidia, Candaule (735-718 a.C.). Gli scavi dell’archeologo Schliemann, iniziati nel 1871, hanno portato alla luce 9 resti delle città antiche e 42 abitazioni. Anche il Tesoro del re Priamo è stato trovato durante queste operazioni. Il sito archeologico della città di Troia è in attesa di tutti coloro che amano rintracciare la storia di antiche culture.
Il cavallo di Troia
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la moschea di edirne
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Moschea e Complesso di Selimiye ad
Edirne
Provincia di Edirne Data di iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO: 27.06.2011 Riferimento: 849 Criterio: Culturale
il capolavoro di mimar sinan La Moschea di Selimiye a Edirne è uno dei più straordinari esempi di architettura ottomana realizzati dal grande Mimar Sinan fra il 1568 ed il 1574. La grande moschea quadrata, grazie alla sua straordinaria cupola e ai suoi quattro svettanti minareti di oltre 80 metri, domina il panorama dell’antica città ottomana di Edirne, l’antica Hadrianopolis, nella Turchia Europea. Sinan, il più celebre degli architetti ottomani del Cinquecento, considerava questo edificio come il suo più riuscito capolavoro. Mentre le moschee convenzionali erano costituite da un interno segmentato, lo sforzo di Sinan a Edirne fu quello di realizzare una struttura che consentisse di vedere il mihrab da qualsiasi posizione all’interno della moschea. Il complesso include anche una madrassa (un tempo adibita a scuola coranica, ospita oggi il museo di arte islamica), un mercato coperto, un ospedale, un hammam, una casa dell’orologio, una corte esterna ed una biblioteca. Tutt’intorno si estendono giardini molto curati. L’interno, a pianta ottagonale, è ragguardevole, soprattutto per la cupola (larga 31,22 metri e alta 42,30 metri) di cui Sinan andava fiero e che ricalca quella di Aya Sofya ad Istanbul. La bellezza derivante dalle forme geometriche è il culmine della ricerca progettuale di una lunga vita, da parte di Sinan, per ottenere uno spazio unitario interno. La decorazione interna in ceramica di lznik, nel momento della sua massima produzione, testimonia una forma d’arte che non avrà uguali nella storia per quanto riguarda l’utilizzo di questo materiale. L’insieme è considerato come l’espressione più armoniosa mai raggiunta da questo tipo di strutture ottomane külliye, un insieme di edifici legati ad una moschea e gestiti come un’unica struttura. La Moschea di Selimiye ad Edirne è una destinazione obbligatoria per tutti colori che, amanti dell’architettura, vogliono scoprire uno dei capolavori del grande architetto Sinan, il Michelangelo ottomano!
Esterno della Moschea
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Siti della Turchia candidati ad entrare nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO 1. IZMIR - Efeso (1994) 2. ANTALYA - Karain Cave (1994) 3. ANTALYA - Güliük Mountain Termessos National Park (2000) 4. ANTALYA - Kekova e Kas (2000) 5. AGRI - lshak Pasha Palace (2000) 6. TARSUS - Chiesa e Pozzo di S. Paolo e quartieri storici circostanti (2000) 7. BURSA - Bursa e insediamenti urbani e rurali di Cumalikizik (2000) 8. MARDIN - Paesaggio culturale di Mardin (2000) 9. Caravanserragli Selgiuchidi sulla strada da Denizll a Dogubeyazit (2000) 10. DIYARBAKIR - Cittadella e mura di Diyarbakir (2000) 11. BITLIS - Pietre tombali di Ahlat the Urartian e cittadella Ottomana (2000) 12. SANLIURFA - Insediamenti di Harran e Sanliurfa (2000) 13. ANTALYA - Chiesa di S. Nicola a Demre (2000) 14. MERSIN - Monastero di Alahan vicino Mut (2000) 15. TRABZON - Monastero di Sümela nella regione di Maçka (2000) 16. ALANYA - Castello e Cantiere Navale di Alanya (2000) 17. KONYA - Konya, Capitale della civiltà Selgiuchida (2000) 18. BURDUR - Sito archeologico di Sagalassos (2009) 19. KONYA - Sito neolitico di Catalhöyük (2009) 20. ANTALYA - Sito archeologico di Perge (2009) 21. AYDIN - Sito archeologico di Aphrodisias (2009) 22. ANTALYA - Antiche città della civiltà della Licia (2009) 23. ESREFOGLU MOSQUE - Beysehir District, City of Konya (2011) 24. THE ARCHAEOLOGICAL SITE OF GÖBEKLITEPE - Örencik Village, Sanliurfa (2011) 25. HATAY, ST. PIERRE CHURCH - Antakya District, City of Hatay (2011) 26. BERGAMA - Province of lzmir, District of Bergama (2011)
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