Giorgio Bormida | Opera

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Giorgio bormida Opera


è un progetto di

Traversa dei Ceramisti, 8 17012 Albissola Marina (SV) Tel. + 39 019 4500659 Fax + 39 019 4500744 info@vanillaedizioni.com www.vanillaedizioni.com ISBN 978-88-6057-158-8 Responsabile Diego Santamaria cell. 347 7782782 diego@villcom.net Coordinamento editoriale

Progetto grafico Elena Baldelli Copyright © Giorgio Bormida © vanillaedizioni © per i testi, gli autori ENGLISH TRANSLATIONS Jean Paul Braghin Ilaria Parini japanese TRANSLATIONS Keiko Miaki Davide Bormida Giacomo Orseolo Ferro TEXTs Barbara Steele Jonathan Zarantonello Vanna Varnero

CREDITS A.M.Stampi Atto Unico Barbara Steele Chiara Gennaro Enrico Musenich Gianfranco Padovani Jonathan Zarantonello Obscur - www.obscur.se Oskar Perlskog Rolando Paolo Guerzoni Roberto Bernè - www.berneassociati.eu Teatro Valdoca - www.teatrovaldoca.org giorgiobormida.com Web Art Direction and Design: Matteo Cinquini Web Development: Carlo Rubino Opera Soundtrack: “With Love”, by Jan Maio, Music Composer and Sound Designer COURTESY Opera II-XIX | Obscur AW12 men Starring: Wiktor Hansson Opera III | Obscur AW12 men Starring: Suad Ahmeti Opera V | Obscur SS12 women Starring: Erika Fehre Opera VI-VIII-IX-X-XII-XIII-XV-XVII | Obscur AW12 women Starring: Inna Nechyporenko Opera VII-XI | Obscur SS12 women Starring: Fanny Claude Opera XIV | Obscur AW11 men Opera XVI | Starring: Barbara Steele Opera XVIII | Starring: Leonardo Delogu, Lo spazio della quiete, Teatro Valdoca. Photocredit: Rolando Paolo Guerzoni


Giorgio bormida Opera


...As “Through a glass darkly” Giorgio Bormida’s haunting images submerge you into deep deep time full of beauty and anxiety. Like Dante’s descent into the netherworld that is both familiar and distant. A venetian dungeon, an unwitnessed scream, light and dark, past and present, stone and flesh... Or the swampy graveyards of New Orleans with decaying tombstones half submerged, dried blood and frangipani, like kissing an embalmed child goodbye, dead flowers and sandalwood, both grotesque and beautiful... A rapture of trapped energy, the silent scream, the unobserved observing... Shrouded in silence, reaching into the shadows of our souls. Barbara Steele


COME... “Attraverso uno specchio oscuro” le immagini tormentate di Giorgio Bormida ti sommergono nel profondo, nel tempo profondo pieno di bellezza e di ansia. Come la discesa di Dante agli inferi che è insieme familiare e lontana. Un sotterraneo veneziano, un grido senza testimoni, luce e oscurità, passato e presente, pietra e carne... Come nei cimiteri paludosi di New Orleans in decomposizione con lapidi parzialmente sommerse, sangue essiccato e frangipani, come dare un bacio di addio a un bambino imbalsamato, fiori appassiti e legno di sandalo, grottesco e bello insieme... Un rapimento di energia intrappolata, l’urlo silenzioso, colui che è inosservato, osserva... Avvolto nel silenzio, raggiungendo le ombre delle nostre anime. Barbara Steele


Anxiety and beauty melt magically, with a dynamism that leaves breathless. Heterogeneous layers of places and times meet to create a unique universe, assaulting, seducing the viewer. Theater and reality, representation and photography, dream and wake lose their boundaries and become the dark backdrop on which precarious spaces of gaunt figures are carved. They stay in balance on an inner vacuum, looking beyond what we are allowed to know by the knowledge and the awareness of their visions, they illuminate the reality that surrounds us. Jonathan Zarantonello


Angoscia e bellezza si fondono magicamente, con una dinamicità che lascia senza fiato. Eterogenei strati di luoghi e di tempi si incontrano a creare un universo unico, che aggredisce, seducendo, lo spettatore. Teatro e realtà, rappresentazione e fotografia, sogno e risveglio perdono i loro contorni e diventano la cupa scenografia su cui si ritagliano spazi precari delle esili figure. Restano in equilibrio su un vuoto interiore, che colmano guardando al di là di ciò che a noi è consentito conoscere e con la consapevolezza delle loro visioni, illuminano la realtà che ci circonda. Jonathan Zarantonello


opera


Non si tratta di un’opera con un nome o un autore, ma dell’eco di quello che è una rappresentazione: la scena. Tu guardi un’attrice che entra, appare, si mostra appena tra luci e ombre; un gesto, la parola che sta, forse, per dire. It’s not about a title or an author, it’s the echo of the play: the stage scene You look at an actress: she enters, appears, reveals herself between lights and shadows a gesture, maybe the word she is about to say.


I





II





III



IV



V





VI



VII



VIII



IX





X





XI





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XVII



XVIII





XIX



XX



Biografia/Biography

www.giorgiobormida.com


La scenografia, una parte della mia vita a Verona. La collaborazione con il teatro “Carlo Felice” a Genova. L’eco dei miei studi e del mio lavoro è qui. Scenography, a part of my life in Verona. The collaboration with “Carlo Felice” theatre in Genoa. The echo of my studies and of my work is here.



PAST EXhibitions


THE MIND, INSIDE

21 works

自己本来のイメージが作り出され思考が構想される、内脳について 研究を試みた。 場所は自分の目の中の曖昧な黒いふちに囲まれた所であり、 時はある一瞬ではないが、 そこに描かれた数々の瞬間の重なりである。 明らかに表面的にその行程は陰鬱であり、映像は夢や実話あるいは 空想の話の領域にまたがっている。 動物、植物、建築物などが、確立したアイデンティティーを 呈するまで融合しあう。 記憶の世界においてビジョンは躍動的であり、慣例や基点も その意味を持たなくなる。 時間的感覚も失われる。写実的な瞬間を飛び越え、徐々に出現 してくる形を追随する必要がある。 今回提示する21のイコンは我々の精神の中で生まれたばかりの 内部感情やイメージのメモとして読んでもらいたい。 最初は不明瞭で複雑に思われるかも知れないが、やがて深く観察 すれば理解してもらえるはずである。



The mind, inside, where our innermost images take shape, the very moment when our drawn thoughts arise: this is what I’ve tried to investigate. The place is in my eyes, with black vague boundaries. Time is not a frozen instant, it’s a flow of overlapping moments as they are drawn. Indeed the path is apparently dark, and the images share landscapes bordering on dreams, stories that have been lived or just dreamt of. Animals, trees architectures, bodies merge to take a neat identity. Sometimes they are only debris, but they break through the boundaries of darkness, without the symmetries or the colours seen from outside. In the world of memory vision is dynamic: conventions, cardinal points disappear. The temporal dimension does not matter here: it is necessary to follow the slow emergence of the forms, beyond any photographic instant. The 21 icons represented here are meant to be read as notes: inner images and emotions, the way they first appear to our mind when they are just born, complicated, obscure, full of meanings which only later we will try to justify, when we reconstruct a story made of words, so that we can state that we can understand and control the world.


La mente, all’interno, dove si formano le immagini più nostre, appena si formano i pensieri disegnati: questo ho cercato di indagare. Il luogo è dentro i miei occhi, con imprecisi contorni neri e il momento non è l’istante, ma una sovrapposizione di istanti disegnati là. Ovvio che il percorso sia apparentemente cupo, che le immagini condividano territori vicini al sogno, storie vissute o sognate. Animali alberi corpi architetture si fondono, fino ad assumere una identità precisa. A volte sono solo brandelli, ma sfondano i confini del buio, senza rispetto delle proporzioni o dei colori con cui li vediamo all’esterno. Nel mondo della memoria la visione è dinamica, cessano le convenzioni, i punti cardinali. La dimensione temporale qui dentro non vale: occorre seguire il lento emergere delle forme, al di là di ogni istante fotografico. Le 21 icone qui presentate sono da leggere come appunti: immagini ed emozioni interiori, proprio come si affacciano alla nostra mente al loro primo nascere complesse, oscure, piene di significati che solo poi, quando ricostruiremo una storia fatta di parole tenteremo di giustificare, per dire che sappiamo capire e controllare il mondo.


THE 42's

21 works

これは、 ありふれた内面的な変化や変貌の物語である。 数字は、抽象的な評価値として知覚されているも事実なら、 いずれは死に至る我々人類の生活において血臭に 帯びているのも又事実である。 例えば事件や我々人類の生活における様々な出来事の記録、 又あるいは我々の健康状態や、困難の評定数値などである。 私の動脈も思想も切るはさみの数であり、 私の目を貫く刃の数、 私の声を押しつぶす包帯の数、 残されたものを、 もはやを計ることができない天秤の数、 内部に何があるか知りたいがために胸を引き裂く自分の指の数、 そして魂の重さと人生の価値を量る羽の数である。



This is a story, as usual, of changes, of internal transformations. If it is true that numbers are perceived as abstract entities, it is also a fact that in our lives, as mortal beings, numbers are bloodsoaked: they are, for example, the dates that mark the events and paths of our human condition, the values responsible for our wellbeing or our discomfort. These are the numbers of the scissors that cut my arteries and my thoughts, of the blade that pierces through my eyes, of the bandage that chokes my voice, of the scales that don’t weigh anything of my remains, the numbers of my own fingers that rip my chest open to find out what is hidden inside... and the numbers of the feather that weighs the soul and the value of life.


Questa è storia, come sempre, di cambiamenti, di mutamenti interiori. Se è vero che i numeri sono percepiti come entità astratte, è anche vero che nella nostra vita di mortali essi sono intrisi di sangue: sono per esempio le date che segnano gli eventi e il corso della nostra vicenda umana, sono i valori della nostra salute o del nostro disagio. Questi sono i numeri della forbice che taglia le mie arterie e i pensieri, della lama che trafigge i miei occhi, della benda che stritola la mia voce, della bilancia che non pesa più niente di quel che rimane, i numeri delle mie stesse dita che squarciano il torace per sapere cosa c’è dentro... e poi i numeri della piuma che pesa l’anima e il valore della vita.


CAT'S SEVEN EYES 猫の七視覚

7 works



GHOSTS

42 works

今、私を目覚めせる驚きのかなたで、 まるでくもの巣のように私を 包みこむ記憶や声や緯糸や物語の こだまのカーテンの向こうで変化が起こっている。 夢は実世界の活力であり、 日常の 情景を照らす光を通して見える塵である。 木のゆりかごの中に完全に置き去りに されているのは本当は夢なのだ。 今、視界がひらく。 「こっちへ来るの,そこに留まるの」 と問いかけるているかの如く映像が見え隠れする。 体中の感覚と自分を取り囲む空気の中で 両手をいっぱいに広げて、夢を見ながら 留まるか飛び去るか、生き返るのか、 最初からやり直すのか、選ばねばならない。



The transformation is here, now, beyond the wonder that wakes me up, beyond the curtains that wrap me up like webs of memories, plots of voices, echoes of stories. The dream is the world’s visible sap, dust pierced through by the light that brightens daily scenes. It’s a real dream, the dream that makes you completely abandon in an arboreal cradle, it is the regular breathing, up to the point that I knew I would reach, the detail that was the root of it all. Now the view opens wide: an image appears and disappears as if it was asking me: are you coming or not? Thus, while I’m dreaming, I have to choose whether to stay or to fly away, go back to life, start again from scratch, in the sense of my body, and the air that I feel when I stretch my arm out.


La trasformazione è qui, adesso, oltre lo stupore che mi ridesta, oltre le cortine che mi avvolgono come ragnatele di ricordi, trame di voci, eco di storie. Il sogno è linfa del mondo visibile, pulviscolo attraversato dalla luce a rischiarare scene quotidiane. È sogno davvero, quello del totale abbandono in una culla arborea, è un respiro regolare fino a quel punto che già sapevo di raggiungere, quel dettaglio che era radice del tutto. Ora la vista si apre. Appare e scompare un’immagine come a dirmi: vieni o stai? Dunque, sognando, devo scegliere se stare o volare via, tornare alla vita, ricominciare da capo, nel senso del corpo e nell’aria che sento, tendendo il braccio fuori.



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