Francesca Romana Pinzari
OUROBOROS
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Catalogo realizzato per la mostra
Editore
Francesca Romana Pinzari OUROBOROS 17 maggio - 16 giugno 2018
Traversa dei Ceramisti, 8 17012 Albissola Marina (SV) Tel. +39 019 4500744 info@vanillaedizioni.com www.vanillaedizioni.com ISBN 978-88-6057-401-5
RICCARDO COSTANTINI CONTEMPORARY via Giovanni Giolitti, 51 - Torino t. +39 011 8141099 info@rccontemporary.com
Testo Francesco Paolo Del Re
In collaborazione con
Graphic Design Elena Borneto
Fotografie Andrea Veneri (esclusa pag. 11)
Copertina Cordis, 2018, dettaglio Associazione Culturale Arteam
Premio assegnato nell’ambito di Arteam Cup 2016
Copyright © Vanillaedizioni © per le opere, Francesca Romana Pinzari © per il testo, Francesco Paolo Del Re Ebook pubblicato nel mese di maggio 2018 a cura di Vanillaedizioni. Nessuna parte di questo ebook può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’editore.
Francesca Romana Pinzari
OUROBOROS
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Nodi del cuore per una serpentina danza di Francesco Paolo Del Re
Una foresta di corde calate dal soffitto e adagiate sul pavimento, su cui si raggrumano delle spesse concrezioni minerali: al cuore della mostra “Ouroboros” di Francesca Romana Pinzari, lo spettatore si trova ad attraversare un luogo mistico che sembra un retaggio della selva di colonne delle cripte scavate nel ventre delle chiese medievali. Ma non c’è stabilità di pilastri nell’installazione ambientale costruita nelle sale della galleria Riccardo Costantini Contemporary di Torino, piuttosto la sinuosa mollezza di una foresta tropicale pietrificata, con liane o radici aeree a organizzare lo spazio, a parcellizzarlo, a deviare il percorso di fruizione e a modificarne la linearità. Il pubblico cammina tra le corde, le tocca e moltiplica, con il suo passaggio, i punti di vista, misurando il passo di un progressivo avvicinamento o allontanamento dalla rivelazione di un mistero. Ciascuna corda ha tre nodi e ogni nodo è stato cristallizzato dall’artista attraverso l’immersione della juta in una soluzione satura di solfato di rame che ha lentamente prodotto, per graduale accrescimento, dei solidi cristalli blu, arroccati l’uno sull’altro con l’ordine che è loro proprio. Il titolo dell’opera, il genitivo latino “Cordis”, evidenzia un’appartenenza alle regioni del cuore e suggerisce che non siamo di fronte a semplici grovigli solidificati ma al ricordo di muscoli fattisi pietra, sclerotizzati in un’imponderabile trasformazione dell’organico e del sentimentale in un’alterità adamantina, collocata al di là del tempo umano, dove si realizza l’incontro tra passione e astrazione. Del Medioevo resta l’eco remota del mostruoso che riempie gli occhi e il ventre di sgomento e meraviglia, ma il bestiario delle creature grottesche e infernali viene addomesticato attraverso le acquisizioni del progresso scientifico e sublimato grazie al novecentesco rifiuto della figurazione e del primato della visione che ha ceduto il passo alla possibilità accogliente di un’esperienza di fruizione più complessa e osmotica. Il mostro antico arriva allora, per vie traverse, a scoprirsi imparentato con certe intuizioni fintamente scultoree di Pino Pascali: i dinosauri degli anni Sessanta, i suoi cetacei, i suoi pesci e i rettili di tele centinate. E, di rimbalzo in rimbalzo, nel suo “Cordis” Francesca Romana Pinzari mostra un aspetto più animale e più serpentino della produzione tridimensionale basata sui cristalli da lei presentata, nel 2017, in occasione della mostra “SuperNatural” nella Gilda Contemporary Art di Milano. Svuotando carcasse ed esoscheletri di pascaliana memoria, nelle sue corde pendenti l’artista mette a nudo corsi venosi, spine dorsali o tracce di sistemi linfatici di 4
proporzioni giganti, ridotti all’essenzialità di cordame, su cui fioriscono i cuori annodati e mineralizzati. Pinzari ci conduce in un reliquiario di anatomie parossistiche, superfetate, impossibili nella moltiplicazione dei loro apparati (ma non troppo, se è vero che secondo certa vecchia letteratura paleontologica divulgativa alcuni grandi rettili erbivori preistorici erano ritenuti possessori di due cervelli, uno ubicato all’interno della scatola cranica e un secondo nella zona posteriore del corpo). A proposito di rettili, non è casuale che il titolo della mostra nomini il serpente che si morde la coda, simbolo della totalità e del ciclo infinito: è infatti un indizio della suggestione alchemica che orienta la ricerca recente di Francesca Romana Pinzari. La cristallizzazione dei nodi stretti sulle corde ne impedisce per sempre lo scioglimento e suggella una stretta infinita simile a quella dell’uroboro. Annodando, in questi viluppi, dei cuori così come altrove accade con altri organi interni. Alla base della ricerca anatomica dell’artista c’è il tentativo di controllare il processo di formazione di strutture minerali ordinate, attraverso il bagno prolungato di elementi – soprattutto spoglie botaniche come rami intrecciati, porzioni lignee, radici, rovi, racemi – all’interno di vasche piene di sostanze chimiche. Sono le concrezioni di cristalli a produrre evocazioni di viscere mineralizzate e queste assumono il significato di reliquie, di offerte votive consacrate all’inclemenza del tempo o di strumenti di divinazione. Di analogo sapore esoterico o sciamanico, i mandala di capelli realizzati disponendo in ordinate configurazioni circolari i ciuffi tagliati ai visitatori durante la performance “Una ciocca di capelli in cambio del mio cuore”, che ha inaugurato nel 2015 la personale capitolina “Passione residuale” tenuta dall’artista presso Interno 14. Prima della forma, è il processo che conta e diventa essenziale per Francesca Romana Pinzari: la crescita e il taglio di capelli, la raccolta di crini di cavallo, rovi, spine, fronde e il loro intreccio laborioso, la paziente procedura di accumulo e accrescimento delle strutture cristalline. Sono tutte sfaccettature di uno stesso processo che ha un’origine performativa. I capelli, propri e di altre donne, diventano disegni, trine che parlano della condizione femminile in una dialettica tra vestizione e messa a nudo e poi, mescoltati ai crini amimali, danno corpo a voluminose sculture sospese, mobili, aeree, quasi impalpabili, rese vive da una danza di ombre, come la “Chimera” del 2013, ancora una volta sedotta dal mostruoso, dalla possibilità della mutazione. Una mutazione accorata e umanissima, ancorché oltreumana o postumana. 5
Cordis, 2018 corda di juta e solfato di rame installazione, dimensioni variabili
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Cordis, 2018 dettagli 8
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Holy shit, 2018 cristalli di allume di rocca su pvc cm 105x40x40
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Cuore di cervo, 2018 cristalli di ferricianuro su corda e spine cm 70x60
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King of pain, 2018 cristalli di allume di rocca e spina cm 60x60x10 14
Thorn Mandala, 2018 cristalli di allume di rocca e cromo di potassio solfato su spine cm 130x120 15
Natura Naturans rosso 01, 2017 cristalli di ferricianuro su spine cm 80x30
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Sacred heart, 2017 cristalli di solfato di rame e spine cm 150x150
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Heart 02, 2017 cristalli di solfato di rame su corda cm 20x30x10
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Cortecce, 2017 solfato di rame e china su legno cm 30x20 cad. 22
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Una ciocca dei tuoi capelli in cambio del mio cuore, 2015 capelli su plexiglas cm 30x30 cad. 24
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Una ciocca dei tuoi capelli in cambio del mio cuore, 2015 dettaglio
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Una ciocca dei tuoi capelli in cambio del mio cuore, 2015 dettagli 28
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Nuda, 2015 capelli di numerose donne intrecciati cm 160x70
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Chimera, 2013 crini di cavallo intrecciati su struttura metallica cm 220x120x60
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Reliquiae - Angelo, 2013 crini di cavallo intrecciati cm 250x220 34
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Reliquiae, 2011 crini di cavallo intrecciati cm 170x80
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Cavalli, 2013 olio su carta dimensioni variabili
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A lock of my heart, 2012 capelli e inchiostro su carta cm 16x12 40
Hair pray, 2011 capelli su carta cm 12x10 41
Get Closer, 2013 video installazione su letto matrimoniale dimensioni variabili 42
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Francesca Romana Pinzari. Foto: Erica Campanella
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Francesca Romana Pinzari Nata a Perth (Australia) nel 1976. Vive e lavora a Roma. Lavora con video, installazione, performance, scultura e pittura. Ha un approccio al lavoro di stampo performativo, la sua ricerca parte dal corpo per parlare d’identità fisica, culturale, politica e religiosa. Prende come punto di partenza se stessa e le proprie esperienze, i suoi lavori sono intimi ritratti che raccontano concetti universalmente noti nei quali gli spettatori possono immedesimarsi. Nelle sue installazioni fatte di crini di cavallo e di suoi stessi capelli intrecciati il rapporto con il corpo e l’organico diventa immediato. Utilizza spesso i capelli delle persone che decidono di fare parte dei suoi lavori in modo che l’opera d’arte sia un’estensione corporea del soggetto stesso. Il suo ultimo ciclo di lavori verte sui concetti di natura e alchimia; rami spinosi e cristalli opalescenti si fondono per dare forma a installazioni scultoree che mostrandosi agli occhi dello spettatore, come preziosi ex voto, celano misteriosi rituali alchemici. STUDI COMPIUTI 2001 Diploma di Laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Roma con 110 e lode 2011 Residenza alla SVA sculpture, installation and New Media, New York ESPOSIZIONI PERSONALI 2017 SuperNatural, Gilda Contemporary Art, Milano, a cura di Cristina Gilda Artese 2016 The first time we kissed, 67 Gallery, New York 2015 Passione Residuale Int 14, AIAC associazione Italiana di Architettura e Critica, a cura di Francesco Paolo Del Re e Sabino De Nichilo Memorie Apocrife, Mondrian Suite, Roma, a cura di Lori Adragna 2014 Nostalgia dell’umano, BluOrg Gallery, Bari, a cura di Francesco Paolo del Re e Sabino De Nichilo Cavalli, Galleria Zak, Siena, a cura di Gaia Pasi 2013 Soul Preservation, Sponge living space, Pergola (PU), a cura di Francesco Paolo del Re L’albero della memoria, Sponge Living Space, a cura di Stefano Verri 2009 I ain’t superstitiuos, installazione e performance, per Arte Moderna e Contemporanea dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, Le Torri di Bagnara (Perugia), a cura di Luce Monachesi 2008 M+F la complementarietà degli opposti, doppia personale, galleria 091 Artsinergy, Palermo, a cura di Gianluca Marziani Invisibile/Indelebile, Galleria 196, Roma, a cura di Micol Di Veroli 2007 Communications affair, durante Teramo città aperta al mondo, Sala espositiva comunale, Teramo, a cura di Alberto Melarangelo 2006 Paper Boundaries, The Sydney Artworld Gallery, Sydney, a cura di Paula Lowndes Paper boundaries, Villa Celimontana, Jazz festival, Roma 2005 Paper Boundaries, Gadfly Gallery, Perth, a cura di Joy Legge Paper Boundaries, Galleria 196, Roma, a cura di Lea Mattarella 45
ESPOSIZIONI COLLETTIVE 2017 Transition of Energy, Kotka Kymenlaakso Museum, Kotka, Finlandia Arteam Cup 2017, BonelliLAB, Canneto sull’Oglio (MN) 2016 Transition of Energy, Kajaani Art Museum, Finlandia Arteam Cup 2016, Palazzo Monferrato, Alessandria 2015 Hubei region Art Festival, Hubei, Cina Transition of Energy, Kunsthalle, Bratislava Performance Night, Galeria Miejska BWA Bydgoszcz, Polonia #nuovicodici #aroomofherown, Biennale di Soncino a Marco, Palazzo Stanga Trecco, Cremona, a cura di Milena Becci e Valeria Carnevali 2014 Privata, mostra contro il femminicidio e la violenza di genere, Mole Vanvitelliana di Ancona, a cura di Federica Mariani Among Us, Olive Tjaden Gallery, Cornell University, Ithaca New York, a cura di Shara Wasserman 2013 IN Natura, Zack Gallery, Siena, a cura di Gaia Pasi Censured, Visiva Roma, a cura di Ilaria Caravaglio e Giorgio de Finis Re-birth day, MAAM, Metropoliz, città meticcia, a cura di Giorgio de Finis Sing sweet songs of conviction, a cura di White spider e Karen Huber, Città del Messico Zaino in spalla, Atelier Giorgi, Torino, a cura di Sponge arte contemporanea e Rave residency Così vanno le cose, independents4, Art Verona, a cura di Sponge arte contemporanea XXX Fuorifestival, Pesaro, a cura di Stefano Verri Nonostante Tutto, a cura di Raffaele Gavarro, Galleria Oltredimore, Bologna Sing Sweet Songs of Conviction mostra itinerante a MC Gallery, New York Selezioni aeffettive, studio Angeletti, a cura di Peter Benson Miller 2012 Catarifrangenze, a cura di Achille Bonito Oliva e Luiss master of Art, La Pelanda, Macro Testaccio, Roma Sing Sweet Songs of Conviction Mostra itinerante a: Shau Fenster Gallery, Berlino, a cura di Perennial Art Stipendy artist, project room di 24h all’interno della mostra RE-Kollekt, Bethanien museum, Berlino Sing Sweet Songs of Conviction mostra itinerante a: Label 201, Roma, a cura di Laura Barreca, testo in catalogo di Julia Draganovich Sing Sweet Songs of Conviction, mostra itinerante a: Core @Nolias, Londra, a cura di Enrico Centoze, testo in catalogo di Julia Draganovich Portonaccio, artisti in condominio, a cura di Achille Bonito Oliva, ex magazzini di Portonaccio, Roma San Lorenzo Fotografia, installazione video presso il Pastificio Cerere, Roma 2011 Yes Foundation, Rassegna di performance, a cura di Cecilia Freschini, Olanda OPEN STUDIOS, SVA studios for summer residents, Chelsea, SVA New York Dimanche Rouge session of performance, curata da Meghan Snow, Brooklyn Voci dalla periferia, Mostra dei finalisti del concorso Giovani Talenti del Comune di Roma, Museo delle mura, Roma, a cura di Costantino D’orazio Short Video Show, rassegna di video arte italiana, Kathmandù, Nepal, a cura di Cecilia Freschini Via Arimondi Temple University, Roma, a cura di Shara Wasserman 46
2010 2008 2007 2006 2004 2003 1999
EXPECTATIONS, No Longer Empty @ the Invisible dog, New York, a cura di Manon Slome SPAZIO MONITOR per Festarte, spazio Galleria del MACRO Future, La Pelanda, Museo di Arte contemporanea di Roma ADD Festival, Festival di Video Arte e new media patrocinato dalla Provincia di Roma a Palazzo Incontro, Roma, a cura di Giorgia Terrinoni Premio Celeste, mostra dei finalisti, fondazione Brodebeck, Catania, a cura di Gabi Scardi e Giulia Draganovich Rassegna di giovani artisti Italiani, Hotel Casanova Dochcov, Praga, a cura di G. Pellegrini Bau A.U.S. arte utile socialmente, Como, a cura di Viviana Siviero Premio Fenice et des artistes, Hotel Impero, Trieste, a cura di G. Pellegrini Superfici mai superficiali, Castello Dragonetti de Torres, Pizzoli (AQ), a cura di Gianluca Marziani Premio Fenice et des artistes, Hotel Fenice, Venezia, a cura di G. Pellegrini Expotrastiendas, fiera d’arte, Buenos Aires Profilo d’arte, mostra itinerante nelle città: Brescia, Reggio Emilia, Roma, Torino, Ferrara e Milano Comunicare Roma 2006, Auditorium della Concicliazione, Roma DonnArte, Complesso di Santa Maria della Pietà, Roma Scultura 2004, Musei di San Salvatore in Lauro, Roma Le periferie romane al centro della trasformazione della città, Auditorium Parco della Musica, Roma Orme traccianti, Biblioteca Comunale Federico Borromeo, Roma La Natività, Museo Venanzo Crocetti, Roma Cortili Aperti, a cura di Ludovico Pratesi e Arnaldo Romani Brizzi, Palazzo Borghese, Roma
PREMI E RESIDENZE 2017 Arteam Cup 2017, Premio Speciale Caserma Archeologica, Sansepolcro 2016 Arteam Cup 2016, Premio Speciale Riccardo Costantini Contemporary, Torino 2011 Vince la borsa di studio per una residenza di 3 mesi a New York presso la SVA Vince il concorso del Comune di Roma: Giovani Talenti 2010 Vince la selezione per la mostra Expectation a New York Finalista Premio Celeste, Catania 2007 Finalista al premio Fenice et des artistes, Venezia Vince il II premio al concorso Dipingéremo, Sulmona 2006 Finalista al concorso “Profilo d’arte” indetto dalla Banca Profilo 2004 Vince il III premio Scultura 2004 indetto dal Pio Istituto Catel WORKSHOP E DIDATTICA 2014 Visiting critic presso la Cornell University sede di Roma 2013 Murales ‘Only with you” realizzato con la comunità di Metropoliz città meticcia al MAAM 47
ISBN 978-88-6057-402-2
9 788860 574022
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