Casa del sole - La Città dell'infanzia a Milano

Page 1

Casa del Sole 1925 - 2005

la Città dell’Infanzia a Milano Pubblicato a cura dell’Associazione La Città del Sole - Amici del Parco Trotter ONLUS



1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Indice Testi a cura di D. Barra Ricerca ed elaborazione fotografica di G. Perego e A. Ronchi Progetto e realizzazione grafica a cura di L. Varaschini

Hanno contribuito alla realizzazione del libro e sentitamente ringraziamo: • Le insegnanti Giovanna Fioni e Letizia Bianchi Besana, il Prof. Giuseppe Natale, il direttore Dott. Giuseppe Di Grado e la Preside Dott.ssa Angela Maria Olmi per la preziosa documentazione storica e per i suggerimenti che ci hanno fornito. • Il prof. Enrico Bordogna, ordinario di Composizione architettonica al Politecnico di Milano, per l’iconografia fornitaci, unitamente alla sua personale produzione saggistica sul tema delle scuole all’aperto. In particolare, segnaliamo i seguenti suoi scritti: a] Radici tipiche dell’architettura scolastica a Milano, in “Hinterland”, n. 17, marzo 1981, pp 68-79; b] La scuola all’aperto del Trotter a Turro: dal dettato pedagogico l’innovazione tipologica, in AAVV, Milano Zona Dieci – Loreto, Monza, Padova, a cura di G. Fiorese, ICI-Comune di Milano, Milano, 1986. Pp 94-100. • Tutti coloro, e sono tanti (genitori, insegnanti e ex insegnanti, abitanti del quartiere) che, in diversa misura, ci hanno fornito materiali, testimonianze, indicazioni di lavoro, suggerimenti.

COPYLEFT È consentita la riproduzione parziale o totale dell’opera e la sua diffusione, purché non a scopo commerciale o di lucro, a condizione che ne venga citata la fonte e che questa dicitura sia riprodotta. L'editore, interessato a conoscere la reale diffusione dell'opera, invita a comunicare le modalità del suo utilizzo all'indirizzo: amicidelparcotrotter@virgilio.it

Capitolo 1 Una scuola all’aperto a Milano: dall’idea alla realizzazione (1907-1928) - p. 3 Capitolo 2 La Regia Scuola Speciale “Umberto di Savoia”(1928-1939) - p. 9 Capitolo 3 Gli anni della guerra e della ricostruzione (1939-1949) - p. 37 Capitolo 4 La Scuola all’Aperto “Casa del Sole”: le cooperative e i laboratori (1950-1973) - p. 43 Capitolo 5 DALLA SCUOLA SPECIALE ALLA SCUOLA DI QUARTIERE sperimentazione verticale, ricerca d’ambiente, informatica (1973 – 1988) - p. 77 Capitolo 6 Dagli anni ‘90 ad oggi. La “Casa del Sole” primo Istituto Comprensivo d’Italia - p. 103 Qualche riflessione di fine racconto - p. 153 Appendice Il Parco e il suo patrimonio arboreo - p. 155


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Introduzione Questo non è semplicemente un libro. È, soprattutto, un gesto di affetto verso un luogo bello e importante di Milano: il parco dell’ex Trotter. Cos’è questo posto e cosa vi succede di tanto speciale da dedicargli un libro? È un posto dove ci sono quattro scuole e più di mille alunni: frequentato, quindi, da tantissimi bambini, genitori, nonni e tate. Quando non c’è scuola, troviamo la gente del quartiere, gli anziani a passeggiare, i ragazzi a giocare a calcio, i cani e i loro padroni…È un luogo dove accadono, oggi, tantissime cose: le attività degli allievi e delle loro insegnanti, i corsi sportivi in palestra, le rassegne di teatro per ragazzi, i corsi di lingua straniera, i doposcuola popolari, la coltivazione biologica dell’orto…Qui la gente si ferma, chiacchiera e stringe relazioni, mentre vede i bambini arrampicarsi sugli alberi. È un grande universo di socialità, una cosa rara a vedersi in una città come Milano.

2

Il parco Trotter quest'anno compie ottant’anni. Chi conosce la sua storia? Sicuramente i vecchi del quartiere, un po’ meno i giovani, compresi i tanti utenti e frequentatori di questo luogo. Anche i funzionari e gli amministratori pubblici, qualche volta, mostrano di ignorare questa storia, o per lo meno di non ricordarla. In realtà, a compiere ottant’anni non è il parco, ma la scuola “Casa del Sole”, per la quale il parco fu concepito dopo che il Comune aveva acquisito tutta l’area dalla Società Trotter che gestiva le corse dei cavalli: sono gli ottant’anni della scuola all’aperto, la più grande di Milano, una delle più grandi d’Europa, dal suo nascere all’avanguardia nell’innovazione educativa e didattica: ammirata, studiata, imitata da studiosi di tutto il mondo. Una istituzione culturale di primo piano per la città, importante anche per il suo patrimonio architettonico e arboreo. Non a caso, tutta l’area è sottoposta, dal 1986, a vincolo dalla Sovrintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici.

Passati ottant’anni, possiamo dire che la scuola di oggi continua l’impegno di innovazione pedagogica della scuola di ieri. Basti pensare che, nel non lontano 1995, nasceva qui il primo istituto comprensivo in Italia (scuola elementare e media unite). Adesso gli istituti comprensivi sono oltre il 40% delle scuole dell’obbligo sul territorio nazionale. C’è da aggiungere che il Trotter di oggi non vive solo delle sue scuole, ma anche delle decine di altre attività che prima abbiamo citato, in gran parte volontarie, realizzate con l’impegno di genitori e cittadini del quartiere, molti di questi raccolti nell’Associazione “La Città del Sole – Amici del Parco Trotter”.

La realtà fin qui descritta, vivace, aggregata, solidale, che pochi conoscono, ha il suo rovescio: l’ex convitto, la piscina, la fattoria e altri edifici storici di questo complesso che sono abbandonati da tempo e ormai in stato di avanzato degrado. Essi stanno lì a dimostrare l’incuria e il disimpegno verso un pezzo di passato e di presente della nostra città straordinariamente importanti, non sufficientemente conosciuti dai pubblici poteri, non sufficientemente raccontati e difesi dai cittadini. Ricordiamo che un progetto del Politecnico di Milano, approvato all’unanimità nel 2003 dal Consiglio Comunale, giace nei cassetti in attesa di finanziamenti: esso prevede interventi di riqualificazione finalizzati a trasformare il parco Trotter in una “città dell’infanzia” aperta a tutti i bambini milanesi (con presenza, oltre che delle scuole, di spazi museali, laboratori, ecc.).

Questo libro racconta i primi ottant’anni di storia della scuola all’aperto “Casa del Sole”. È stato scritto, illustrato, strutturato graficamente e stampato da genitori della “Casa del Sole” e dell’Associazione, e si è nutrito della collaborazione di decine di persone passate da questa scuola come allievi, come insegnanti o dirigenti scolastici, che hanno trasmesso con entusiasmo le loro memorie e la loro esperienza. Il lavoro che sta dietro questo libro è volontario. È il gesto d’affetto dei cittadini del Trotter per il loro parco, e soprattutto è il modo che essi hanno scelto (non il solo) per far conoscere l’importanza passata e presente di questa istituzione culturale della nostra città, al fine di sottrarla ai pericoli dell’oblio e all’incuria dei pubblici poteri. È tempo di rilanciare la discussione pubblica sul modo migliore di conservare il Trotter, per farlo rimanere un bene comune a disposizione di tutti, più bello di quanto ora non sia.


1 - Una scuola all’aperto a Milano: dall’idea alla realizzazione (1907-1928)

Lezione all’aperto

3


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Un’idea che viene da lontano L’idea della “scuola all’aperto” si fa strada nella seconda metà dell’800, soprattutto negli Usa e in nord Europa. I pedagogisti che la sostengono, generalmente collocabili in quella corrente pedagogica che prende il nome di “attivismo”, sono convinti che l’attività manuale e lavorativa (in particolare agricola), l’esperienza diretta del fare e dell’osservare, siano i più potenti fattori dell’apprendimento. Essi avversano l’insegnamento intellettualistico, nozionistico, verbalistico, accusato di rendere passivi i fanciulli; valorizzano invece il procedimento che parte dall’azione per arrivare alla conquista del pensiero (Dewey); mettono al centro del processo educativo il bambino, perché sia aiutato a conquistare la propria fisionomia cognitiva e affettiva autonomamente, attraverso l’esperienza diretta. La condizione perché questa didattica attiva possa realizzarsi è che le scuole siano ricche di spazi, laboratori, aree dove i bambini possano lavorare e anche giocare e socializzare. Di qui, l’idea di scuole collocate dentro ampi spazi verdi.

Una soluzione contro i mali dell’Industrialismo

G. Pizzigoni (1870-1947),

Tre dei maggiori esponenti dell'attivismo pedagogico di inizio '900

J. Dewey (1859 - 1952)

O. Decroly (1871 - 1954)

4

Molti studiosi di fine ‘800 vedono nelle scuole all’aperto l’antidoto migliore ai mali della industrializzazione e dell’urbanesimo (tubercolosi, quartieri–ghetto con case sovraffollate, ecc.). E’ presente in questa posizione un atteggiamento antindustrialista: nelle scuole all’aperto i bambini possono recuperare il rapporto con la natura che i grandi hanno smarrito. Appoggiano queste idee i politici di orientamento progressista o genericamente umanitario, soprattutto socialisti e esponenti della borghesia illuminata, i quali vedono in questo progetto pedagogico la possibilità di lenire le cattive condizioni di vita delle masse urbane e di limitare l’esplosione dei conflitti sociali. Non a caso, è proprio in Gran Bretagna, Germania, Francia, Olanda, nei Paesi più industrializzati, che sorgono le prime scuole di questo tipo.

Mensa dei poveri - inizi ‘900

Officine Breda


1 - Una scuola all’aperto a Milano: dall’idea alla realizzazione (1907-1928)

Prime scuole all’aperto a Milano All’inizio del ‘900, fa capolino anche a Milano un movimento per le scuole all’aperto. Nel 1907 opera a Milano l’associazione “Per la scuola”, fondata da insegnanti, medici, studiosi in genere. Ne fanno parte anche ricchi benefattori, tra cui la contessa Carla Visconti di Modrone e Maria Pirelli. Tra gli obiettivi dell’associazione c’è quello di ottenere l’istituzione di una scuola all’aperto per bambini gracili (attorno al 1911 a Milano sono definiti “gracili” 12.000 alunni su 53.000). Nel 1913, l’obiettivo viene raggiunto: classi di scuola all’aperto vengono create nei locali della Bicocca degli Arcimboldi. L’anno successivo, la scuola si trasferisce a Niguarda, dove accoglie fino a 210 allievi.

Scuola all’aperto della Bicocca

La nascita della scuola all’aperto del Trotter La situazione igienico – sanitaria dell’infanzia milanese, resa più problematica dalle vicende

della prima guerra mondiale, rafforza il convincimento che sia necessario creare a Milano una grande scuola all’aperto. L’area dove realizzare il progetto viene trovata nell’ippodromo della città, situato a Turro, tra viale Monza e via Padova, in possesso della Società Trotter Italiana: 128.000 mq ricchi di verde. Già subito dopo la fine della prima guerra mondiale, il comune di Milano aveva avviato in quel luogo una esperienza di colonia estiva elioterapica per bambini gracili. Vista la riuscita di questa esperienza, nel 1919 il Prof. Luigi Veratti, assessore alla sanità nella giunta guidata dal sindaco socialista Caldara, conferisce all’Ufficio

Tecnico guidato dall’ing. Folli l’incarico di progettare proprio nel Trotter l’insediamento di una grande scuola all’aperto destinata ai bambini gracili della città. Sua è l’idea dei padiglioni, della molteplicità degli spazi dove organizzare la didattica (fattoria, piscina, ecc.), tutti rigorosamente distribuiti nel verde, in perfetta coerenza con i principi pedagogici “attivisti-

1918 - Prima colonia estiva al Trotter

ci” e con gli obiettivi igienico – sanitari di partenza (per un’analisi più approfondita delle caratteristiche ambientali e architettoniche della scuola, v. capitolo successivo). Sempre nel 1919, il Comune acquista l’area dalla Società Trotter Italiana, per la cifra di Lire 1.028.000.

A partire dal 1920, la giunta Caldara dà inizio ai lavori di costruzione dei primi tre padiglioni della scuola all’aperto. L’8 maggio 1922 la scuola elementare inizia la sua attività, ma solo nel 1925, quando il trotto si sposta a S. Siro, la scuola viene ufficialmente inaugurata.

1917 - La Domenica del Corriere: partita di calcio fra Milano e Torino nel prato del Trotter 5


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Prof. L. Veratti Presidente del Patronato e Vicesindaco di Milano

La prima pagina della relazione tecnica dell’Ingegnere del Comune, Dott. Folli, 1919

Prof. C. Quaroni, primo direttore della scuola

6


1 - Una scuola all’aperto a Milano: dall’idea alla realizzazione (1907-1928)

La definitiva realizzazione del progetto

Il progetto viene portato avanti dalla Giunta del cosiddetto Blocco Nazionale (composta da fascisti, liberali, popolari: assessore all’urbanistica è il liberale

Cesare Chiodi) e concluso nel 1928, quando a capo del Comune troviamo ormai una giunta interamente fascista guidata dal podestà Ernesto Belloni. In quest’an-

no si inaugurano il convitto, i solari, la piscina, la chiesetta… La scuola all’aperto nata nello spazio dell’ex Trotter è la più grande d’Italia, una delle più

grandi d’Europa. Ospita più di 1400 alunni. Viene intitolata a Umberto di Savoia, mentre il convitto (160 posti letto) viene denominato “Casa del Sole”.

Chiesetta

Planimetria della Scuola all’aperto Trotter - Ing. Secchi 7


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

La Rinnovata Pizzigoni

Nella scuola gradualmente si costituiscono i seguenti settori dell’istruzione: • una culla materna con quattro lettini, per le esercitazioni di puericultura delle alunne dell’avviamento professionale; • quattro sezioni del grado preparatorio, per i bambini dai tre ai sei anni; • diciotto classi elementari maschili e quindici femminili, dalla prima alla quinta; • un corso maschile di avviamento professionale a indirizzo agrario e un corso femminile per la preparazione della donna di casa; • un laboratorio professionale per le alunne che hanno superato il secondo corso di avviamento. 8

A conclusione del capitolo è doveroso citare la scuola elementare Rinnovata Pizzigoni della Bovisa, l’altra importante scuola milanese ispirata ai principi dell’attivismo pedagogico e delle “open schools”. Avviata nel 1911 grazie allo straordinario impegno didattico della maestra Giuseppina Pizzigoni , la scuola fu costruita, nella forma che ancora oggi possiamo vedere, tra il 1925 e il 1927. Anche qui: attività all’aperto, orti, laboratori, ecc.: tutto il necessario per una didattica del “fare”.

Bagno nella piscina La Rinnovata Pizzigoni

Bambini al lavoro alla Rinnovata Pizzigoni

Un refettorio


2 - La Regia Scuola Speciale “Umberto di Savoia”(1928-1939)

L’interno di un’aula

9


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

L’attenzione del regime fascista verso le scuole del Trotter

10

Il 1 luglio 1933 il Comune di Milano e il Ministero dell’Educazione firmano la convenzione con cui definiscono scopi e modalità di gestione della scuola all’aperto del Trotter (denominata, come abbiamo già detto, “Umberto di Savoia”). La riportiamo quasi integralmente nelle pagine successive, poiché spiega bene le caratteristiche della scuola, e testimonia chiaramente quanto fosse grande l’impegno, anche finanziario, delle istituzioni dell’epoca e in particolar modo del Comune di Milano, verso questa esperienza.


2 - La Regia Scuola Speciale “Umberto di Savoia”(1928-1939) Sempre dalla Convenzione: Scuola all’Aperto “Umberto di Savoia” ART. 10: alla Scuola all'aperto "Umberto di Savoia" sono ammessi i bambini gracili,ma immuni da anomalie psichiche, sensoriali o somatiche. Scopi principali della scuola sono: a) rinvigorire il fisico dell’alunno gracile, sì da renderlo atto allo studio prima, al lavoro produttivo poi; e da preservarlo, per quanto è possibile, dagli innumerevoli morbi che ne minacciano la salute e l'esistenza e particolarmente dalla tubercolosi. b) porre l'alunno gracile nella condizione di frequentare le lezioni regolarmente e con profitto e di assolvere così l’obbligo scolastico. ART. 11 :presso la scuola "Umberto di Savoia" funzionano il Corso Elementare completo, un corso biennale maschile e femminile di avviamento professionale, sezioni del grado preparatorio e una "culla materna". Vi è annesso un laboratorio femminile per le alunne ed una azienda agricola con campi sperimentali. La culla materna serve per l’istruzione pratica delle alunne del corso di avviamento. Il corso maschile di avviamento professionale ha carattere agra-

rio,il corso femminile ha carattere industriale. Alla scuola è annesso un "internato" denominato “La Casa del Sole” per gli alunni della scuola elementare appartenenti a famiglie disagiate di condizioni economiche e di cui qualche componente risulti affetto da forme tubercolari contagiose. Durante le ferie estive vi funziona anche, a cura dal comune, una colonia elioterapica a beneficio, particolarmente, degli alunni dalla scuola. ART. 12: la Scuola è dotata di un gabinetto medico con un laboratorio fornito di macchine, strumenti ed apparecchi atti a mettere il sanitario della scuola nella condizione di compiere un completo e perfetto esame clinico degli alunni. ART. 13: è a carico dallo Stato la spesa per stipendi, assegni e indennità al seguente personale: a) Direttore dalla Scuola; b) 36 insegnanti del Corso Elementare; c) Insegnanti in soprannumero e supplenti in numero non inferiore a 7 per il Corso Elementare; d) Due incaricati per l’insegnamento dell’agraria,

uno per l'economia domestica,due per il canto,uno per l'educazione fisica,uno per 1’insegnamento del disegno, plastica e decorazione ART. 14: restano a carico del Comune le spese per stipendi, salari ed assegni al seguente personale: a) 4 educatrici d’infanzia ed una assistente; b) Dirigente della “Casa del Sole” che deve essere fornito almeno del diploma di abilitazione all’insegnamento elementare; c) Una Segretaria di Direzione; 3 aiutanti di segreteria ed una di magazzino; d) Tre vigilatrici sanitarie scolastiche; e) Dodici sorveglianti alla ricreazione; f) Un cuoco ed un aiuto cuoco; g) Personale di servizio per le varie istituzioni con sede presso la scuola, custode e giardiniere della scuola ART. 15: tutti gli insegnanti devono concorrere nel servizio di accompagnamento degli alunni dai posteggi alla scuola e viceversa. Durante la refezione i singoli insegnanti hanno l’obbligo speciale della vigilanza igienico-

educativa dei rispettivi alunni… ART. 16: iI Servizio sanitario è affidato ad un sanitario municipale designato dall'amministrazione comunale,sentito l'Ufficio d’Igiene. Normalmente il medico presta servizio quotidiano ed esclusivo alla Scuola all’Aperto ed all’annesso internato. Egli è assistito da tre vigilatrici scolastiche delle quali due risiedono nella “Casa del Sole”. Medici e vigilatrici esercitano le loro funzioni secondo le norme e nell’ordine di competenza e di gerarchia stabiliti dai regolamenti del Comune. ART. 17: iI medico della scuola attende a tutte le funzioni inerenti al suo ufficio, a norma delle disposizioni dell'Ufficio d'Igiene, dandone preventiva comunicazione alla Direzione della Scuola ai fini didattici-amministrativi… ART. 18: le accettazioni delle domande per la "Casa del Sole" saranno fatte dall'amministrazione comunale, previ gli accertamenti di volta in volta ritenuti necessari. Sarà data precedenza alle domande di appartenenti a famiglie iscritte nell'elenco degli ammessi all'assistenza sanitaria gratuita, e a coloro che hanno da più lungo

tempo la residenza nel Comune di Milano; con preferenza agli alunni già frequentanti la Scuola all'Aperto. Di regola, le accettazioni avranno luogo all'inizio dell'anno scolastico; i convittori dimessi nel corso dell’anno, potranno frequentare la Scuola all’Aperto, fino a compimento dell’anno scolastico iniziato. ART. 19: per i convittori di famiglie meno disagiate, le famiglie saranno chiamate a versare, in relazione alle condizioni economiche, un contributo fissato dall'amministrazione comunale a favore del Comune. ART. 20: all'Assistenza dei convittori si provvederà a cura del Comune con assistenti od istitutrici maggiori di età, ma, di regola, di età inferiore ai 35 anni fisicamente riconosciute idonee e preferibilmente fornite di diploma di abilitazione all'insegnamento elementare e di grado preparatorio. ART. 21: iI Comune provvede a sue cure e spese al servizio sanitario per i convittori della “Casa del Sole” a mezzo del medico della scuola, coadiuvato da due vigilatrici sanitarie a questo addette.

11


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Albo della Scuola

Novembre 1929

L’attenzione delle istituzioni fasciste verso la scuola all’aperto del Trotter è senza dubbio considerevole. Frequenti sono le visite dei gerarchi e dello stesso Mussolini, come testimoniato dalle pagine della rivista “Bimbi al sole”, il giornale della scuola, una delle fonti più importanti che abbiamo utilizzato per ricostruire la storia di questa istituzione educativa negli anni del fascismo.

Il 13 Aprile 1923, la scuola riceve la visita di Vittorio Emanuele

Mussolini al Trotter il giorno dell’inaugurazione 12


2 - La Regia Scuola Speciale “Umberto di Savoia”(1928-1939)

Gennaio 1930

Giugno 1930

13


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Da “Milano”, rivista del Comune, un ampio articolo sulla scuola all’aperto “Umberto di Savoia”

I materiali propagandistici dell’epoca non mancano di ricordare il “diploma di onore e di gran premio” che la scuola ottiene nel maggio 1931 alla mostra internazionale di scuole all’aperto tenutasi a Bruxelles.

14


2 - La Regia Scuola Speciale “Umberto di Savoia”(1928-1939)

15


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

La “fascistizzazione” dei principi pedagogici della scuola all’aperto Il fascismo che, come tutti i regimi totalitari, presta grande attenzione alla politica scolastica (vista come uno strumento essenziale di costruzione del consenso), nel caso della scuola all’aperto del Trotter sembra appropriarsi dei suoi principi pedagogici fondativi (l’apprendere attraverso il fare, ecc.). Tuttavia, reinterpreta questi principi in coerenza con le caratteristiche ideologiche del regime. Alle esercitazioni pratiche di agraria viene attribuito il compito non solo di fortificare i corpi gracili dei fanciulli ma di instillare il mito della ruralità e del lavoro al servizio della Patria.

L’economia domestica deve rafforzare la divisione dei ruoli tra i sessi e la visione della donna subalterna all’uomo ed esclusivamente dedita alle mansioni della riproduzione sociale.

Nell’orto

Nella fattoria

“Così l’attività agricola riversa i suoi benefici su tutta la vita morale dell’alunno, orientandolo secondo le direttive di ruralità che il Duce ha indicato agli italiani. Al tempo stesso, mentre dà occasione alla più sana e divertente attività fisica, offre argomenti alla lingua, all’aritmetica, al disegno, al lavoro manuale. (Monografia Regia Scuola “Umberto di Savoia”, 1937)

16

Allieve di una classe di economia domestica preparano il pranzo


2 - La Regia Scuola Speciale “Umberto di Savoia”(1928-1939)

Il fascio umano

L’attività ginnica deve trasmettere il senso della gerarchia, dell’obbedienza, della disciplina.

La scuola viene, in sostanza, fascistizzata, e la sua ispirazione pedagogica messa al servizio della creazione dell’ “uomo fascista ”.

Esercitazioni di marcia

Rappresentazione della Primavera della Patria 17


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

“Poiché tutti gli alunni sono Balilla e tutte le alunne Piccole Italiane, e lo sono con vivo e spontaneo entusiasmo, si fa leva su questa fervida disposizione dell’animo per richiamarli ad uniformare il proprio contegno ai principi di vita e di stile che il Duce ha insegnato ai fascisti e che costituiscono il programma di condotta degli italiani nuovi” (Monografia Regia Scuola “Umberto di Savoia”, 1937)

Dicembre 1932

18

Giugno 1934


2 - La Regia Scuola Speciale “Umberto di Savoia”(1928-1939)

Si accompagna a questo progetto l’imposizione di una cultura militare e nazionalista: i bambini in divisa, le marce, il saluto e l’inno al duce e alla bandiera.

“L’ultimo segnale della giornata chiama tutte le classi ad adunarsi per il saluto alla bandiera. Da ogni punto del vasto parco, giungono le squadre in marcia

sotto il comando dei capisquadra. Quando tutte le scolaresche sono riunite, i trombettieri e i tamburini, adunati presso l’antenna della bandiera danno il

segnale dell’ammaina bandiera. Le mani si levano a salutare il drappo che scende...” (Monografia Regia Scuola “Umberto di Savoia”, 1937)

19


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Come funziona la scuola all’aperto: l’ambiente e le strutture Nonostante la pesante ingerenza ideologica operata dal fascismo, nelle scuole all’aperto del Trotter si conservano i principi pedagogici originari e la possibilità di vivere un’esperienza formativa unica, forse proprio a causa della particolarissima conformazione ambientale e architettonica di questo luogo , che rimane quella pensata e voluta prima dell’avvento del regime fascista . In questa scuola nel parco tutte o la maggior parte delle attività didattiche vengono svolte, condizioni metereologiche permettendo, all’aperto, nell’aria e nel sole così poco frequenti nelle tradizionalmente anguste, umide e sovraffollate abitazioni dei ceti popolari. Ciascuna aula ha una dotazione di seggioline pieghevoli, di tavolette e di lavagne e di quanto può servire per l’insegnamento fuori dalle aule.

Lezioni all’aperto

La siesta

Momento di svago 20


2 - La Regia Scuola Speciale “Umberto di Savoia”(1928-1939)

Pianta di un padiglione-tipo Veduta di un padiglione

La caratteristica architettonica essenziale della scuola, quella che le da una inconfondibile fisionomia, è la distribuzione delle aule in dodici distinte costruzioni, i padiglioni, dislocati nei punti più belli del grande parco, a una distanza tale da permettere che la scolaresca di ciascuno di essi possa fare ricreazione nello spazio circostante e vi possa stare all’aperto per le lezioni senza che vi sia soggezione e disturbo reciproco. L’aspetto architettonico dei padiglioni si richiama al tipo di costruzioni a chalet svizzero, con frontoni, gronde e rivestimenti in legno e con una sobria decorazione a tinteggiatura e fregi lungo le pareti. La scelta di sobrietà è dettata dalla considerazione che il carattere di questi edifici distribuiti in mezzo a tappeti verdi e a fitta alberatura non è tale da richiedere sfoggi decorativi.

I padiglioni sono di un piano solo, rialzato dal suolo 1,20 metri. Ciascuno di essi comprende quattro aule per 35 alunni ed è formato da due corpi doppi uniti nella parte posteriore da una veranda, che funziona da ricreatorio al coperto e da refettorio. All’estremità della veranda vi

sono i locali per il medico, gli insegnanti, il custode. In un piccolo padiglione retrostante, collegato da una pensilina, si trovano le latrine e le docce. Le quattro aule sono disposte agli angoli, così da godere di doppia illuminazione e di accesso diretto al parco tramite scala indipendente.

Come ben si può intendere, l’impianto tipologico degli ambienti di apprendimento presenti al Trotter deriva dall’adesione ad una concezione pedagogica innovativa fondata sul metodo attivo. A questa impostazione pedagogica corrisponde anche una ricca presenza di ambienti collettivi e di aule per attività speciali, differenti dai padiglioni: stalle per gli animali, orti e frutteti, stagni artificiali, piscina, palestre e anche la chiesetta, costruita per le funzioni religiose riservate ai ragazzi del convitto.

Veduta della piscina e, a destra, il bagno in piscina 21


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

La parte del solarium aperta per i bagni di sole

Esecizi ginnici

Interno del solarium

22


2 - La Regia Scuola Speciale “Umberto di Savoia�(1928-1939)

Lezione di astronomia

Educazione ginnica davanti alla chiesetta

Il laghetto col ponticello 23


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Una classe del ‘32

Verso la scuola

La giornata scolastica dei bambini Chi sono i bambini del Trotter? I bambini gracili, individuati e scelti dalle scuole cittadine e accettati alla scuola all’aperto dietro certificazione dell’Ufficio di igiene e sanità. Sono circa 1400, per la stragrande maggioranza appartenenti alle classi povere; ai più indigenti di essi viene concessa la refezione gratuita. Questi bambini si recano a scuola in “tramvai”, partendo da dieci capolinea dislocati in ogni parte della città.

24

Il ritorno a casa

Un documento del 1937 descrive così la giornata tipo della scuola all’aperto: “ L’insegnante inizia la sua opera scolastica con un esame attento delle condizioni di ciascun alunno; vi è chi ritorna dopo qualche giorno d’assenza e deve subito essere

Entrata da via Padova

inviato all’ambulatorio per la visita medica; vi è qualcuno che sembra star poco bene o rivela segni sospetti da proporre all’esame del dottore; vi sono dei bimbi che hanno le scarpe rotte e il vestito in cattivo arnese, e per questi occorre chiedere il provvidenziale aiuto del

Patronato Scolastico, sempre pronto ad intervenire. Consumata la prima colazione (latte caldo e pane o polentina nel latte) incomincia la scuola. Gli alunni trasportano nel parco i loro banchi mobili e le seggioline pieghevoli e cercano, secondo le sta-

gioni, o l’angolo fresco ed ombroso per lavorare in pieno raccoglimento, o il cantuccio soleggiato e riparato dalla brezza. Dalle nove e trenta alle dodici si fa lezione, intramezzando a brevi periodi di occupazione intellettuale soste riposanti dedicate al giuoco,


2 - La Regia Scuola Speciale “Umberto di Savoia”(1928-1939)

Entrata dei bimbi da via Giacosa

agli esercizi fisici, al giardinaggio, alle cure degli animali dell’azienda agricola, ai lavori agresti. Quando la sirena annuncia la fine delle lezioni i bimbi sciamano verso i rispettivi padiglioni e si recano negli spogliatoi. Ivi ciascuno ha il proprio armadietto, dove custodisce il corredo igienico composto del tovagliolo, dell’asciugamani, dello spazzolino per i denti, dello spazzolino per le unghie, del sapone. Presso

ogni padiglione vi è una pensilina, sotto cui, da numerose cannelle, sgorga l’acqua in abbondanza; ogni alunno si lava accuratamente, poi va a tavola. Nella stagione invernale i pasti avvengono nell’interno dei padiglioni dove vi sono ampi e numerosi refettori; appena comincia la buona stagione le tavolate sono disposte sotto gli alberi. Il pasto si compone di una minestra con verdura, o di risotto o di

pasta al sugo, di un piatto di carne con contorno (due volte la settimana, sotto forma di arrosto) o di un piatto di uova con verdura. La frutta fresca, che ha posto molto importante nella tabella dietetica, stabilita dall’Ufficio Comunale di Igiene e Sanità, è data in ragione di 200 grammi a testa in media. Terminata la colazione, ha luogo la ricreazione libera, che sì svolge d’estate sotto le piante, e nelle

altre stagioni sul grande anello spazioso che servì un tempo per le corse al trotto. Vengono distribuiti agli alunni giochi di ogni sorta, in modo che l’ora di libero svago abbia un carattere dì armonica attività fisica. Prima di riprendere lo studio gli scolari provvedono nuovamente alla loro pulizia e si lavano anche i denti. Il periodo pomeridiano delle lezioni dura dalle 14 alle 15.45. Sempre

il concetto di tenere in limiti molto ristretti la durata delle occupazioni intellettuali in rapporto alla minor possibilità d’attenzione e di resistenza alla fatica di questi bimbi, domina l’opera delle insegnanti e le guida a variare nella misura massima il lavoro scolastico. Il compito è facilitato dal fatto che alla Scuola sono assegnati numerosi insegnanti specialisti, che svolgono la propria attività in stretto rapporto con quella delle titolari di classe; due maestre d’agraria, una di economia domestica, due di canto, una di disegno, plastica e decorazione e uno di educazione fisica. Alle 15.45 terzo pasto della giornata, con pane e frutta, marmellata o yogurt, alternativamente. Nella stagione estiva fanno parte integrante dell’orario le cure solari, le abluzioni e la siesta. I bagni di sole e d’aria hanno luogo il mattino alle ore 10.30 e alle 11 e sono seguiti nei primi giorni da abluzioni parziali, per cui servono le vasche situate sulla fronte di ogni padiglione e poi da immersioni nella piscina. Per la siesta, che dura un’ora, tutti gli alunni sono provvisti di sedia a sdraio”. (Monografia Regia Scuola “Umberto di Savoia”, 1937) 25


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Si mangia all’aperto

Lezioni di matematica all’aperto

La lavanda 26

ORARIO INVERNALE DELLA SCUOLA

ORARIO ESTIVO DELLA SCUOLA

• 8.45 • 8.45- 9.10 • 9.10- 9.30 • 9.30-12 • 12 -12.10 • 12.10-12.45 • 12.45-13.45 • 13.45-14 • 14 -15.45 • 15.45-16.10 • 16.10 • 16.30

• 8.45 • 8.45- 9.10 • 9.10- 9.30 • 9.30-10.30 • 10.30-12 • 12 -12.10 • 12.10-12.45 • 12.45-13.30 • 13.30-13.40 • 13.40-14.40 • 14.40-16.15 • 16.15-16.40 • 16.40 • 17.00

Ingresso - Alza Bandiera Preghiera - Visita di Pulizia - Lavanda Prima colazione Lezioni Lavanda Seconda colazione Ricreazione Lavanda, anche dei denti Lezioni Lavanda - Merenda Adunata - Ammaina Bandiera Uscita

Ingresso - Alza Bandiera Preghiera - Visita di Pulizia - Lavanda Prima colazione Lezioni Bagni di sole e d'aria - Lezioni Lavanda Seconda colazione Ricreazione Lavanda, anche dei denti Siesta Lezioni Lavanda - Merenda Adunata - Ammaina Bandiera Uscita


2 - La Regia Scuola Speciale “Umberto di Savoia”(1928-1939)

Divisa estiva dei bimbi

I bambini hanno una divisa invernale/estiva, dispongono di un corredo igienico, mangiano alla mensa della scuola seguendo una tabella dietetica pensata per le loro particolari condizioni fisiche.

Su di essi viene esercitata un’accurata sorveglianza medica e igienica: oltre che essere sottoposti a visite periodiche e avere ognuno una pagella sanitaria, i bambini devono effettuare docciature calde due volte alla settimana.

”Il servizio sanitario è affidato a due medici, coadiuvati da due vigilatrici sanitarie. I locali attrezzati ad infermeria comprendono: un ambulatorio, un laboratorio di chimica biologica e di microscopia, una sala per l’elioterapia artificiale e una sala di radiologia…” (Monografia Regia Scuola “Umberto di Savoia”, 1937)

Divisa estiva delle bimbe

Solarium

La doccia

La sala medica 27


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

D’estate, la scuola ridiventa colonia di ricreazione, di riposo, di cura elioterapica, arrivando ad accogliere circa 2500 fanciulli.

I bagni di sole

28


2 - La Regia Scuola Speciale “Umberto di Savoia”(1928-1939)

L’azienda agricola Il lavoro della terra e la cura degli animali sono tra le attività didattiche fondamentali della scuola all’aperto. Vediamole più da vicino.

“ In rapporto agli ordinamenti e alle finalità della Scuola, funziona al Trotter, a cura del Comune, un’azienda agricola che comprende numerosi settori. Ampi spazi di terreno sono coltivati a orto, a campo, a prato, a frutteto ed a giardino; ...”

In queste immagini, le attività nell’orto

29


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Vita agreste

“...in due fabbricati vi sono le stalle dei bovini, dei suini e degli asinelli sardi; in un recinto che comprende anche un rustico capanno sono tenute le pecore e le capre”.

Nella porcilaia Le pecore al pascolo

30


2 - La Regia Scuola Speciale “Umberto di Savoia”(1928-1939)

“Vi è una peschiera divisa in due bacini congiunti da un ponticello, e nella quale guizzano carpe, carassi, ciprini e trote nate nella Scuola stessa, dove è in funzione un incubatoio. Numerosi casotti di legno che hanno davanti grandi gabbie ospitano galline di diverse specie selezionate, faraone, oche, pavoni, fagiani, piccioni, tortore. In un angolo quieto lavorano assiduamente numerosi sciami di api a preparare la merenda per i piccoli della « Casa dei bambini».

Chi entri nella Scuola da una delle due grandi frequentatissime arterie che la costeggiano prova il senso immediato di aver lasciato assai lontana, dietro di sé, la città fremente di traffici e piena di tumulto, schiude l’animo ad un fresco senso di fragrante dolcezza campestre, comprende perché questi bimbi ritrovino qui le cure e le condizioni migliori per rinfrancarsi e irrobustirsi.” (Monografia Regia Scuola “Umberto di Savoia”, 1937)

In queste immagini, le attività nel pollaio

31


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

L’educazione domestica Particolarmente curata è l’educazione al governo della casa nelle scuole femminili, che ha l’obiettivo di formare “la buona massaia”. Funziona, a tal proposito, una attività sperimentale di gestione di una “casa modello” , che raccontiamo attraverso le splendide fotografie reperite nell’archivio della scuola.

Si offre il thé

32

Classe di economia domestica

La merenda

Si lavano i panni

Si rifà il letto


2 - La Regia Scuola Speciale “Umberto di Savoia”(1928-1939)

Si impasta la farina

Si fa la torta

Si serve a tavola

Si accudiscono i bambini

Si insegna l’igiene personale

Ci si occupa dei malati

33


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Alunni entrano nel convitto

Il convitto Una parte della popolazione della scuola all’aperto è, per così dire, “stanziale”: sono i circa 160 bambini che dormono nel convitto (chiamato “Casa del Sole”), il grande edificio situato ai margini del parco verso la via Padova. Si tratta di bambini sani ma esposti al rischio di contagio, in quanto conviventi con genitori o altri familiari affetti da forme tubercolari aperte. Il loro accoglimento nel convitto viene deciso dall’Ufficio di igiene e sanità del Comune.

La vita dei bambini nel convitto è descritta con queste parole dai documenti del periodo: “Durante il giorno i convittori partecipano alla vita scolastica con gli altri alunni. I centosessanta interni vengono ugualmente ripartiti sulle trentasette sezioni di classe della Scuola per mantenere, traverso il contatto con i compagni, il maggior legame tra i ricoverati e il mondo esterno da cui essi vengono, per necessità di cose, staccati.”

La Direzione

34


2 - La Regia Scuola Speciale “Umberto di Savoia”(1928-1939)

Uno dei dormitori

“Al termine delle lezioni i quattro gruppi della “Casa del Sole” sono affidati alla vigilanza delle assistenti che li hanno in cura fino al mattino successivo e pernottano nelle camerate.”

Sala riunioni del convitto

35


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

“Le ore extra scolastiche sono occupate in giochi e in libera ricreazione, nell’esecuzione dei brevissimi compiti ammessi dagli ordinamenti della Scuola e in lavori di vario genere, che vanno dal disegno allo sbalzo, dal ricamo alla decorazione della ceramica. Si tende a saggiare le attitudini, a impiegare piacevolmente il tempo ad affinare il gusto estetico insieme con l’abilità manuale.” (Monografia Regia Scuola “Umberto di Savoia”, 1937)

Il refettorio

36


3 - Gli anni della guerra e della ricostruzione (1939-1949)

Lezione nel teatrino sull’uso delle maschere antigas

37


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

La cessazione delle attività

Il ritorno a scuola

Si hanno poche notizie sulla scuola negli anni della guerra. Quel che comunque è certo è che la seconda guerra mondiale pose fine alle attività della Scuola all’aperto: nel 1942 i bambini furono trasferiti a Seregno. I bombardamenti del 1944 che rasero al suolo il quartiere di Gorla, colpirono anche la scuola “Umberto di Savoia”.

I mesi del ritorno a scuola e della ricostruzione sono ben descritti nelle pagine iniziali di un opuscolo del ’55 che si chiama “Bimbi al Sole”, che descrive le attività della rinata scuola all’aperto del Trotter. “ Quando siamo ritornati nella nostra bella scuola, tutto era bruciato o caduto. Sulla pista, di cui serbavamo negli occhi il ricordo estivo, crescevano fitte e intricate erbacce, alte quanto un uomo.”

Bombardieri su Milano

38


3 - Gli anni della guerra e della ricostruzione (1939-1949)

Milano dopo i bombardamenti

Foto aerea del 20 ottobre 1944 che illustra gli obiettivi degli aerei americani (la fabbrica della Breda nei 2 cerchi bianchi) Si possono anche vedere le numerosissime bombe sganciate dagli Alleati che provocheranno la morte di 177 bambini nella scuola di Gorla (i puntini in basso a destra).

Un quartiere bombardato 39


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

“Dei due grandi solari, uno era scomparso; nell’altro, rimasto in qualche modo in piedi, impazzava una “balera”, che attirava ogni sera folle numerose. Sui muri di Milano si leggevano manifesti invitanti a partecipare alle “Mille e una notte” del Trotter.

E, nei primi tempi, la sola corrispondenza che arrivasse alla scuola era costituita dai pieghevoli pubblicitari, che offrivano i cotillons per le feste serali. Alcuni problemi si presentarono subito con molta urgenza : far cessare i prelievi di materiale che gli uffici comunali operavano al Trotter per condurre a termine altre ricostruzioni, sfrattare l’impresa della “balera” e salvare nell’imminenza dell’inverno, le piante rimaste nel parco, ottenendo dal Comune una vigilanza armata notturna.

Raggiunti questi obiettivi, si pensò a ricostruire la scuola. A mezzo dell’ing. Carnisio, allora capo divisione per l’edilizia scolastica del Comune, furono stabiliti contatti con l’ing. Madonnini, provveditore alle Opere pubbliche per la Lombardia. Si deve a quest’uomo energico e generoso, e al suo immediato collaboratore, l’ing. Perucchini, se tanti bambini di Milano (“ne hanno più bisogno che mai”, disse l’ing. Madonnini) riebbero, a tempo di primato, la scuola destinata alla restaurazione della loro salute fisica e morale.”

La balera nel Trotter

40


3 - Gli anni della guerra e della ricostruzione (1939-1949)

“Per prima cosa fu rimesso a posto il tetto del convitto, per salvare il salvabile della parte interna. Poi si pose mano al ripristino dei padiglioni rovinati, lavorando febbrilmente, anche perché si faceva sempre più minaccioso il pericolo che l’area della scuola venisse venduta in vista delle difficili condizioni delle finanze comunali”.

“Ad onta di tutto, il 1 dicembre 1947 gli interni rientravano in sede da Seregno, dove erano rimasti quattro anni, gentilmente e generosamente ospitati in uno dei migliori edifici della cittadina. E i primi convogli tranviari trasportavano al Trotter oltre cinquecento scolari, a formare le

ventidue classi dei primi cinque padiglioni ricostruiti: Grazioli, Grioli, Arquati, Lambruschini e Da Feltre. Poi seguirono, di anno in anno, sempre traverso gravi difficoltà, dovute alla limitata misura degli stanziamenti disponibili, gli altri edifici: un primo solario (anche quello della “balera”

Edificio bombardato

Le prime classi ritornano a scuola

41


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

era crollato miseramente nell’inverno del ‘45-46), i padiglioni Gabelli, Tommaseo, Quaroni, Tarra, la Scuola Materna, la chiesetta, il secondo solario, la piscina, il salone delle mostre, l’acquario, il teatrino. La sistemazione degli spazi verdi, la ricostruzione del patrimonio arboreo, in parte distrutto e nel rimanente bisognoso di urgenti cure, la rimessa in efficienza dell’azienda agricola, priva di animali e del tutto disorganizzata, accompagnavano il risorgere degli edifici…” (Bimbi al Sole, Maggio ‘55)

La ricostruzione degli edifici prosegue

42

I bimbi tornano lentamente alla normalità


4 - La scuola all’aperto “Casa del Sole”: le cooperative e i laboratori (1950-1973)

Stemmi delle cooperative disegnati dai bambini

43


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Nasce la “Casa del Sole” La ricostruzione dell'intero complesso dell’ex parco Trotter si compie entro il 1950, anno in cui riprende l'attività della scuola e l’attività della colonia elioterapica nei mesi estivi. Le linee tranviarie di servizio al parco sono sostituite da sedici autobus speciali che prelevano i ragazzi in diversi punti della città. La scuola ora si chiama “Casa del Sole” e mantiene al suo interno asilo, elementari, corsi di avviamento professionale e, dal 1963, la scuola media.

Una seconda elementare - 1953

Il primo a sinistra, nella foto, è Luigi Cremaschi, il primo direttore della scuola dopo la guerra: suo il merito della ricostruzione della scuola su linee di avanzatissima innovazione didattico-pedagogica

Foto di classe - 1956 44


4 - La scuola all’aperto “Casa del Sole”: le cooperative e i laboratori (1950-1973)

Un fiore all’occhiello per il Comune L’impegno del Comune a sostegno della “Casa del Sole” è notevole. È a suo carico il convitto (che ospita 150 posti), la culla materna, la scuola materna, il laboratorio di confezioni, ricamo e maglieria, l’azienda agricola, nonché il servizio medico e tranviario.

La direzione del convitto, per espresso accordo firmato dallo Stato e dal Comune, è affidata al Direttore della scuola come, del resto, ogni altro settore della “Casa del Sole”, compresa la scuola materna e l’azienda agricola. Tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta, il Comune attua una serie di interventi. Vengono costruiti due

Pad. Bongiovanni

Pad. Biblioteca

Nuove cucine

Iscrizione sull’edificio dell’acqua potabile, dismesso nel 1969 e oggi in rovina

edifici nuovi su una delle aree a nord, già acquistate nel 1935. Il primo edificio, costruito nel 1952, è quello delle nuove cucine. Il secondo, risalente agli anni ’60, viene adibito a biblioteca e chiamato padiglione Bongiovanni: costituito dall'articolazione di due corpi di fabbrica, collegati da una pensilina, nulla ha a che fare con il

suo intorno, sia in termini di linguaggio architettonico, che in termini di tipologia . Qualche anno dopo, l’edificio ospiterà parte delle aule della scuola media. Agli anni Cinquanta risale, invece, il corpo di fabbrica realizzato sul retro della Casa del Sole, adibito ad infermeria. Nel 1963, la zona prospiciente via

Giacosa e l'area che si affaccia su via Padova sono destinate a verde pubblico: si tratta di una piccola concessione che il Comune fa agli abitanti del quartiere che rivendicano l'uso pubblico del parco. Nel 1969, l'edificio dell'Acqua Potabile cessa l'attività e viene dismesso a causa dell'abbassamento della falda acquifera.

Dall’opuscolo “Bimbi al Sole”, 1955

45


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Saggio di canto

Un insegnamento d’avanguardia Nel contesto della riconquistata democrazia, la scuola abbandona la ritualità e l’ideologia imposta dal fascismo per recuperare in pieno l’originaria impostazione attivistica (imparare attraverso il fare), integrata da una più spiccata attenzione per i temi della formazione del cittadino. La proposta didattico – pedagogica della “Casa del Sole” si precisa meglio e acquista una solidità teorica e una efficacia pratica che la rendono famosa in Italia e all’estero. Perde visibilità e importanza l’altra delle motivazioni all’origine di questa esperienza, l’aspetto assistenziale e igienico – sanitario. “Le diverse iniziative didattiche…comitati di classe, di padiglione e generale, corpo delle guide, protettori del verde, cooperative, casse di risparmio, agenzia informazione viaggi, periodici, biblioteca circolante, compagnia del teatro, raccolte numismatiche e filateliche, tendono a inserire profondamente il fanciullo nel mondo che lo circonda, così che ne rispecchi i moti e la vita, non come osservatore ma come parte integrante” (Bimbi al Sole, 1955)

I protettori del verde in azione. Liberamente eletti dagli altri alunni, essi hanno il compito di tutelare arbusti e fiori, piante e spazi verdi

Un gruppo di visitatori accompagnati dalle Guide del parco

Il pubbblico al saggio Una vasca dell’acquario

46

Le attività espressive - Il progetto didattico - pedagogico è rivolto in primo luogo alla liberazione delle potenzialità espressive degli allievi. “ Dalla notazione linguistica alla misurazione e al calcolo, dall’uso del pennello alla lavorazione della creta, dal canto alla danza, dalla costruzione dei giocattoli alla stesura di una scena da rappresentare, sempre si ripete la situazione fondamentale: una carica emotiva che tende a liberarsi e trova un mezzo appropriato alla sua più intensa espressione...Non cerchiamo di scoprire degli artisti. Vogliamo, semplicemente, favorire in tutti i modi l’espressione del mondo che ferve nell’animo dei nostri ragazzi, dopo aver fatto tutto il possibile per ampliare e arricchire in ogni modo quel mondo stesso... ” (Bimbi al Sole, 1955)


4 - La scuola all’aperto “Casa del Sole”: le cooperative e i laboratori (1950-1973)

La lezione dell’attivismo, in queste parole scritte dal direttore stesso della scuola, è evidente. In particolare, è forte l’influenza del belga Decroly (1871 – 1932), esplicito teorizzatore della necessità di mettere in condizione gli allievi di comunicare il frutto delle loro attività attraverso “l’espressione concreta”, cioè l’attività manuale ed artistica (modellaggio, disegno libero, musica, teatro…). Fondamentale è anche l’apporto del pedagogista francese Adolphe Ferrière (1870 – 1960), il fondatore del movimento delle scuole attive, il quale, con accenti bergsoniani, parla della necessità di stimolare l’attività creatrice degli allievi al fine di sollecitare il loro “slancio vitale”, la forza che muove l’evoluzione di tutti gli esseri viventi verso la loro elevazione spirituale.

Lavori in creta

Disegni a penna a

S. Ambrogio, sbalzo su lamiera d’ottone eseguito dagli alunni della 5 classe 47


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

L’educazione alla democrazia L’educazione alla socialità e alla democrazia, l’educazione all’essere cittadini attivi e consapevoli, costituisce l’altro elemento centrale del progetto educativo della “Casa del Sole”. La presenza del Comitato generale della Scuola, ad esempio, punta a promuovere “la libera iniziativa, e stimola il senso di responsabilità civile dei ragazzi, preparandoli ad intendere sempre meglio il loro compito di cittadini nella società che li attende” (Bimbi al Sole, 1955). Anche la gestione delle diverse attività della scuola attraverso la formazione di cooperative costituite da ragazzi va nella stessa direzione: “Scopo della cooperativa è di insegnare agli studenti che con l’unione in un organismo collettivo di tutti i singoli sforzi si può ottenere una migliore produzione…,di abituare i ragazzi a vivere in società…”(art. 3 dello statuto della cooperativa “Chicchirichì”). È evidente, qui, la ripresa della lezione di Dewey, il filosofo e pedagogista statunitense che con più forza teorizza la necessità di un insegnamento finalizzato ad “allenare” gli allievi alla socialità e alle pratiche democratiche attraverso, ad esempio, la tecnica del 48

“Una seduta del Comitato generale della scuola. Il comitato (composto da un rappresentante per ogni classe) interviene sugli inconvenienti segnalati dai verbali delle riunioni di classe: un rubinetto o una porta che non funzionano bene, un lampadario guasto, ecc.”

Acquisti alla “Flores”

lavoro a gruppi, e tutte le soluzioni didattico – organizzative che favoriscano la cooperazione. Di cooperazione parla anche Ferrière:

“Il lavoro in comune, non uno accanto all’altro, ma in cooperazione, e il sorvegliare insieme il buon andamento di un piccolo organismo comunitario sono senza dubbio il mezzo migliore per favorire lo sviluppo del senso sociale, senza di cui ogni morale è senza fondamento”. In breve, la “Casa del Sole” sembra riprendere, per tutto il corso degli anni ’50 e ’60, il succo primo di tutto l’attivismo europeo e americano, l’identificazione scuola – società, la convinzione che la dimensione comunitaria scolastica rappresenta in piccolo la dimensione della società, ed è l’occasione formativa ideale. Tanto più che, “oltre a sviluppare la massima socializzazione di ognuno, questo metodo realizza anche il massimo di individualizzazione, nel senso che ognuno contribuisce al compito Adolphe Ferrière collettivo offrendo un’attività confacente alle sue attitudini e svolta secondo i propri ritmi, educandosi così a dare il meglio di sé a vantaggio proprio e del gruppo sociale in cui vive” (A. Santoni Rugiu, Storia sociale dell’educazione, Principato, 1979)

I bambini della coop. “Chicchirichì” contano le uova nel pollaio

I conigli della fattoria


4 - La scuola all’aperto “Casa del Sole”: le cooperative e i laboratori (1950-1973)

Il metodo dei progetti - Alla “Casa del Sole” si insegna, ovviamente, anche a leggere, a scrivere, a far di conto, ma in un modo diverso, che ricorda da vicino il metodo dei progetti teorizzato dal pedagogista statunitense di ascendenza deweyana W. H. Kilpatrick (1871 – 1965). Il “progetto” è per questo pedagogista il frutto di una attività intenzionale, è il perseguimento di un proposito: “l’attività intenzionale è senza dubbio il miglior modo di impara-

re, a condizione che si possa ottenere un proposito abbastanza forte nel ragazzo”, cioè la motivazione. “Se c’è un proposito che lavora con te o se hai la possibilità di ottenerlo, allora realizzerai un apprendimento migliore”. Alla “Casa del Sole” si cerca di lavorare in questo modo: per costruire ad esempio un’arnia per le api, i bambini fanno il progetto, prendono le misure, fanno il disegno e, con l’aiuto del falegname interno alla scuola lo eseguono;

per organizzare e gestire l’attività della cooperativa si progettano tutte le attività occorrenti a questo scopo e si acquisiscono le competenze necessarie. L’obiettivo è di far esercitare le abilità di misurazione, calcolo, scrittura, ecc. non in modo fine a se stesso, ma in funzione di scopi concreti e operativi (ad es., per ottenere prodotti) nella convinzione che solo in questo modo possa attivarsi nell’allievo il fattore fondamentale dell’apprendimento, la motivazione.

William Kilpatrick

Vicino all’arnia L’azienda agricola

I bambini progettano e organizzano le uscite didattiche 49


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

I bambini osservano la voliera: è uno dei loro “libri” di scienze

L’ispirazione freinetiana - Il perseguimento delle finalità di cui si è detto si coniuga, alla “Casa del Sole”, con l’attenzione ai bisogni formativi e alle caratteristiche cognitive dei bambini. Lo sforzo educativo sembra partire dalla stessa domanda che il fran-

cese Celestine Freinet (18961966) poneva all’origine della sua “pedagogia popolare”: “Come interessare Giuseppe alla lettura e alla scrittura che lo lasciano indifferente, mentre era interessatissimo, secondo le stagioni, alle lumache che custodiva

C. Freinet (1896 - 1966)

50

vive nelle sue scatole mal chiuse, ai suoi insetti e alle sue cicale che cantavano nel momento meno opportuno"? Le risposte della scuola ripercorrono molto da vicino le tecniche elaborate dal pedagogista francese (entrate nella storia della scuola

europea e riprese e diffuse in Italia dal Movimento di Cooperazione Educativa): il “testo libero”, che sostituisce la tradizionale composizione in cui il bambino è costretto a svolgere un enunciato dettato dall’insegnante invece di esercitarsi a


4 - La scuola all’aperto “Casa del Sole”: le cooperative e i laboratori (1950-1973)

esprimere correttamente ciò che in quel momento interessa maggiormente il singolo o la classe; il “calcolo vivente”, consistente nel motivare l’apprendimento e l’esercizio aritmetico partendo dalla soluzione dei problemi matematici posti dalla vita della classe; la

“tipografia scolastica” utilizzabile, oltre che per l’apprendimento della lettura e della scrittura, anche per la produzione di giornalini scolastici (con relative attività di corrispondenza interscolastica) e di libri utili a resocontare le scoperte e i lavori svolti; la

rinuncia agli strumenti di trasmissione di una cultura strutturata su criteri estranei agli interessi dell’allievo (libro di testo unico, programmi, ecc.). Alla “Casa del Sole”, il parco, gli alberi, gli orti, la fattoria, ecc. offrono amplissime possibilità di

In classe ci si muove; i banchi sono disposti a “isole”

51


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

dar seguito agli insegnamenti freinetiani: si scrive a ridosso delle attività svolte, si fa di conto per redigere i bilanci delle cooperative e gestire la Cassa di Risparmio, si producono giornalini scolastici che raccontano, con le parole degli allievi, la vita della scuola e del parco, stampati dagli stessi

Testata del giornalino interno con alcuni articoli

52


4 - La scuola all’aperto “Casa del Sole”: le cooperative e i laboratori (1950-1973)

allievi nella tipografia della scuola; i libri vengono studiati ma anche scritti e stampati. L’attività didattica assume la forma dell’impegno individuale dentro la

cornice del progetto cooperativo e del lavoro di gruppo (ed è proprio il momento cooperativo il cuore della proposta freinetiana di “pedagogia popolare”).

53


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Le attività didattiche La costruzione dei giocattoli “Siamo partiti dall’idea di offrire ai ragazzi il massimo numero di elementi utilizzabili e di lasciarli poi fare quello che volevano. Così, sopra un grande tavolo, abbiamo disposto cento cose diverse: pezzi di legno di varie forme, sugheri, cartone colorato, bottoni…Quando una scolaresca vuol fare i giocattoli si porta in salone e gironzola un poco intorno al grande tavolo: le idee frul-

lano nelle giovani teste, si maturano varie soluzioni, poi la decisione è presa. Ogni ragazzo porta con sé quanto gli occorre. E dopo aver tracciato uno schizzo o un disegno compiuto del pezzo che si accinge a costruire, eccolo al lavoro…Per quasi un mese i giocattoli dei nostri ragazzi sono rimasti esposti alla B. 24, che è uno studio di giovani architetti e pittori, posto in via Borgonuovo 24. Tutta la stampa quotidiana di Milano ne ha parlato, con articoli illustrati…” (Bimbi al Sole, 1955)

Burattini costruiti dai ragazzi

Scorcio di Precotto - plastico fatto dagli allievi nel ‘60

54


4 - La scuola all’aperto “Casa del Sole”: le cooperative e i laboratori (1950-1973)

Bambini...

La compagnia del teatro - “In ogni classe, i ragazzi discutono il soggetto da trattare e scegliere per la rappresentazione….Si passa poi alla stesura della trama, che è affidata a tutta la classe…Steso definitivamente, il lavoro (un bozzetto, una scenetta, una commediola) viene affidato ai registi, che si scelgono gli attori e ne preparano la rappresentazione nel nostro teatrino o nel parco” (Bimbi al Sole, 1955)

...e scenografie...

... del teatro nel parco 55


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Un saggio ginnico nella piscina in parte svuotata

Musica e ritmo - “Lo scopo principale di queste espressioni ritmiche è di dare grazia di movimento, armonia tra spirito e corpo, coscienza delle possibilità personali, creando rapporti tra l’immaginazione e le realizzazioni sia individuali, sia collettive…Nella nostra scuola l’esercitazione è collettiva, e ciò permette di realizzare coreografie espressive in scenari naturali, rappresentati dalla piscina, dai boschi, dai prati fioriti…” (Bimbi al Sole, 1955).

18 promettenti ginnaste 56


4 - La scuola all’aperto “Casa del Sole”: le cooperative e i laboratori (1950-1973)

Concerto per pianoforte e voci bianche nel solarium

57


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Azione della coop. “Chicchirichì”

Le cooperative - Le cooperative sono organizzate come quelle “dei grandi”: quando si vendono le azioni si decide quali acquisti fare con il capitale recuperato. Alla fine dell’anno si distribuiscono i dividendi, dopo che l’assemblea degli azionisti ne ha stabilito la quota. Anche se in forma di gioco, queste attività servono a tenere vivo l’interesse dei bambini e ad informarli sull’organizzazione economica degli adulti. Per ogni cooperativa c’è un consiglio di amministrazione, si eleggono tutte le cariche, si decide lo statuto, si vendono le azioni (stampate dalla cooperativa tipografica, con il disegno vincitore del concorso di grafica bandito a questo scopo).

Azioni

Buoni azionari

58


4 - La scuola all’aperto “Casa del Sole”: le cooperative e i laboratori (1950-1973)

La cooperativa “INO” , fondata nel 1951 da una classe di bambine della 5a elementare, coltiva gli ortaggi sotto la guida dei docenti di agraria per poi rivenderli ai ragazzi della scuola, agli insegnanti e ai soci della cooperativa, che hanno la precedenza sugli acquisti. Negli orti i bambini vangano, tolgono le erbacce, seminano gli ortaggi, curano le rose. Sono campi sperimentali e i ragazzi possono osservare nascita e crescita delle piantine, curare la raccolta dei prodotti, che poi vengono venduti per mezzo della cooperativa.

59


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

La cooperativa “Flores”, sempre composta da bambini, si occupa della serra e quindi di coltivazione di piante da fiore. Essa si costituisce fra gli alunni dell'avviamento agrario nel 195051, in via sperimentale: in un appezzamento di terreno ottenuto in affitto dalla Direzione della scuola si coltivano, applicando moderni sistemi, fiori, bulbi e piante ornamentali. In questo modo i ragazzi imparano a lavorare insieme e a rispettare la natura. La cooperativa “Flores”, oltre a occuparsi della produzione di fiori, si impegna ad addobbare i padiglioni della scuola e a rivendere poi la parte di fiori rimasta.

60

Azioni della cooperativa

Nella serra


4 - La scuola all’aperto “Casa del Sole”: le cooperative e i laboratori (1950-1973)

La cooperativa “Chicchirichì”, costituitasi nel 1953, nella fattoria si occupa dell’allevamento del pollame. Sia le uova che i polli vengono poi in parte rivenduti; con il ricavato di queste vendite si è potuto comprare anche una incubatrice.

Nel pollaio

61


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

La cooperativa “Fiocco di Panna” cura le mucche e si occupa del latte, una parte del quale viene ceduta alla centrale del latte. II caseificio della scuola è allestito in due ampi locali seminterrati ed è fornito di macchina scrematrice , degli utensili necessari per la lavorazione del latte e degli accessori per le varie esperienze. Si fanno formaggi grassi e semigrassi, formaggini freschi e cremini fermentati, ricotta, burro, yogurt. La preparazione del formaggio

Mucche al pascolo nel prato

62


4 - La scuola all’aperto “Casa del Sole”: le cooperative e i laboratori (1950-1973)

La vendita è assai attiva fra gli scolari, i casari stessi e le insegnanti della scuola. Ogni settimana vengono prodotti più di venti vasetti di yogurt, due chili di burro, più di mezzo chilo di ricotta, cinque chili di formaggio e una decina di cremini. I prezzi sono inferiori a quelli del mercato. I casari dopo qualche anno possono lavorare ormai da soli, hanno completa responsabilità della produzione, della vendita e dell'incasso.

Con le mucche

Da “Gente”, 1960

63


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Sotto e a destra, alcuni degli articoli

La tipografia e il giornale Nell’auletta del Padiglione Arquati ha sede una piccola tipografia : il torchio, di vecchio modello (risale infatti al 1871 e si può ammirare ancora oggi in segreteria), può essere agevolmente azionato dai ragazzi. I piccoli tipografi hanno a loro disposizione 14 cassetti di caratteri tipografici, corpo 8 e corpo 10. I compositori, gli stampatori, i correttori di bozze, collaborano per “stampare” il giornale della scuola.

Al torchio 64


4 - La scuola all’aperto “Casa del Sole”: le cooperative e i laboratori (1950-1973)

Il giornale “Parlano i ragazzi” è l’espressione di questa “comunità di bambini che sentono il bisogno, oltre che di documentare i principali avvenimenti della vita scolastica, di

scambiare le proprie impressioni e le proprie opinioni”. (Bimbi al Sole, 1955) La redazione, dal direttore ai giornalisti, è composta tutta dai ragazzi.

Nella tipografia si stampano anche i tesserini del Centro sportivo, i volantini che recano le principali notizie della scuola e ben 400 schede per la loro “Cassa di Risparmio”.

65


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

L’Agenzia Informazione Viaggi L'A.I.V., Agenzia Informazioni Viaggi, è costituita fra gli alunni dell'avviamento nel 1952-53. Scopo dell'agenzia è di rendere attraente lo studio della geografia (dando modo ai ragazzi di svolgere attività riguardanti

anche la lingua, la contabilità, il disegno, ecc.) e di metterli in condizioni di affrontare effettive responsabilità e risolvere reali problemi organizzativi. L'A.I.V. predispone numerose gite e visite dentro e fuori città, non solo per la classe

di appartenenza, ma per tutte quelle che ne fanno richiesta. Così si realizza uno scambio di corrispondenza interessante e di telefonate con ditte di autotrasporti, con aziende autonome del Turismo, ecc.

Progettazione di una gita

L’uscita didattica

66


4 - La scuola all’aperto “Casa del Sole”: le cooperative e i laboratori (1950-1973)

La Cassa di Risparmio - A fianco delle cooperative, c’è anche una piccola Cassa di Risparmio, con un insegnante e dei bambini agli sportelli, ogni giorno, durante l’intervallo di mezzogiorno. I bambini hanno un libretto per versare i propri risparmi. Alla fine dell’anno, o in genere alla fine del ciclo scolastico, ritirano i versamenti maggiorati dei regolari interessi. La scuola è convenzionata con la Cariplo, che dà un piccolo interesse ai bambini e fornisce al Trotter materiali didattici. “La Cassa di Risparmio è stata istituita nell'anno scolastico 1952-53 allo scopo di iniziare

un' attività che collimasse con il programma della classe (terzo avviamento), indirizzasse gli alunni al lavoro collettivo e desse loro il senso della responsabilità. L'attività si è estesa, negli anni successivi, agli alunni del padiglione e successivamente a tutti quelli della scuola….

In queste immagini, i piccoli clienti agli sportelli A sinistra, un libretto di risparmio

… La Cassa di Risparmio “Casa del Sole” ha sede nel secondo corso di avviamento maschile, ed è amministrata da un Consiglio, che si riunisce quando la necessità lo richiede. Il Consiglio ha cinque componenti, eletti fra gli alunni con regolare votazione, i quali a loro volta scelgono fra loro il Presidente. Compito dei consiglieri è provvedere al buon funzionamento della Cassa, scegliere il personale amministrativo (un direttore, quattro contabili, due cassieri) ed eleggere tre sindaci, che controllano una volta al mese i libri dell'istituzione (brogliazzo, schedario, prima nota). Consiglieri e sindaci amministrano il capitale (al 29-2-’55 era di L. 380.000) depositandolo in parte

alla Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, investendone una quota in azioni delle varie cooperative della scuola e dando in prestito piccole somme ad alunni che devono provvedere a necessità scolastiche. Da queste operazioni si ricavano i mezzi per il pagamento degli interessi ai risparmiatori. La Cassa ha un fondo di riserva di Lire. 30.000, formato con un contributo di eguale misura, pervenuto dalla Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde in seguito alla visita di un suo funzionario alla nostra piccola istituzione. La quale, modellandosi sulla sua grande omonima, non manca nemmeno dell'ufficio propaganda...” (Bimbi al Sole, 1955)

67


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

La scuola materna - “Scuola materna, elementare e avviamento costituiscono, nella “Casa del Sole”, un organismo compiuto. Una medesima linfa circola nei tre settori, e i principi di attività, di sviluppo spontaneo, di autocontrollo e di responsabilità personale che informano l’educazione all’aperto trovano in ciascuno di essi un campo ampio e fecondo di applicazione… Il campo vastissimo di osservazioni e esperienze offerto dalla scuola con il suo ambiente e con tutte le sue attrezzature costituisce, per questi piccoli, una sorgente inesauribile di ricerche, di scoperte, di felici intuizioni. Seguire l’evoluzione della vita vegetale, avvicinare e curare gli animali, coltivare l’orto, considerare i fenomeni atmosferici, raccogliere erbe, foglie, fiori, frutti, insetti, sassolini: ogni momento della loro intensa giornata si presenta con un interesse nuovo e un richiamo avvincente…” (Bimbi al Sole, 1955)

68

Bambini della scuola materna all’opera


4 - La scuola all’aperto “Casa del Sole”: le cooperative e i laboratori (1950-1973)

Gli spazi e le strutture L’azienda agricola - “L’azienda agricola della scuola all’aperto dispone di…una stalla per quattro mucche…,una più piccola per l’asinello, un numero sufficiente di porcili, cinque pollai in legno trasportabili…, cinque conigliere pure mobili, un recinto per le oche e le anitre; un altro per gli ovini e infine un terzo, più vasto, per consentire al bestiame un po’ di movimento. Si aggiunga un grande fienile in muratura. Completano l’attrezzatura sei apiari, due grandi voliere, due peschiere, un acquario… I terreni coltivati comprendono

tre orti…, due frutteti…oltre ai vasti prati… La cura e la coltivazione di tutto questo è opera dei ragazzi… il Comune, a sue spese, provvede a integrare la loro attività pratica mediante alcuni famigli e giardinieri che si assumono il carico dei lavori più pesanti…Si allevano tanti animali quanti possono corrispondere all’entità del fieno prodotto dai prati della scuola e degli avanzi della nostra grande cucina…i settori improduttivi o passivi fanno carico ad altri redditizi…rimane la norma generale che le uscite non devono mai superare le entrate; l’azienda non spende più di quanto incassa…” (Bimbi al Sole, 1955).

Bambini nel pollaio

Il famiglio

I porcellini

Visita alla stalla

Si nutre l’asinello La raccolta del miele 69


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

La cattura delle trote

Peschiere e acquario - “le due peschiere…sono indipendenti, ma possono essere all’occorrenza poste in comunicazione, levando la paratoia che le divide e su cui è gettato un rustico e grazioso ponticello…Attualmente, una delle peschiere è riservata ai ciprinidi, alle carpe, alle tinche...e l’altra alle trote. I pesci sono, naturalmente, nutriti dai bambini, che portano alla prima peschiera il riso avanzato dalla mensa…Alle trote, che sono carnivore, si danno pure gli avanzi di carne e pesce… si comperano residui economici dal macellaio o si scavano lombrichi nel terreno….Si trovano poi nell’acquario quattro vasche di incubazione per le trote…Tutte le classi, con frequenti visite, seguono il decorso dello sviluppo delle uova ed è anche questo un modo, cauto e naturale, di portare i bambini a contatto con il mistero della vita…” (Bimbi al Sole, 1955).

70


4 - La scuola all’aperto “Casa del Sole”: le cooperative e i laboratori (1950-1973)

Aule Speciali

La biblioteca Aule di dattilografia

Un refettorio

71


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Visite dentistiche

I servizi della scuola Il servizio trasporto - Per una scuola che, fra alunni della sezione Elementare e quella di Avviamento professionale conta ben 1300 iscritti, domiciliati in massima parte nelle zone più periferiche della città, il problema del trasporto dalle zone di residenza alla scuola e viceversa ha una grande importanza. Per ovviare a questo inconveniente, vengono impiegati degli autobus che, con 16 percorsi diversi,

All’arrivo degli autobus

72

raggiungono le zone più distanti raccogliendo al mattino e depositando al pomeriggio, nei punti di raccolta stabiliti lungo il tragitto, gli alunni che abitano lontano dalla scuola. Ad ogni fermata, di mattina, all'ora stabilita, uno o più insegnanti accompagnatori accolgono i giovani passeggeri, li sorvegliano fino all'arrivo del pullman, ve li sistemano e li accompagnano fino ai cancelli. Il contrario avviene nel pomeriggio al termine delle lezioni.

Il servizio medico - A questo servizio sono preposti due medici scolastici, un dentista, un radiologo, un'assistente sanitaria che lavorano nei locali della sala medica annessi al corpo centrale della direzione. Esistono un pronto soccorso, una sala per i raggi x, un gabinetto dentistico, un locale per le cure dei raggi ultravioletti e nebulizzazioni. Annessi ci sono locali di degenza per i convittori. Il servizio medico scolastico consiste essenzialmente nella selezione dei ragazzi da ammettere alla scuola speciale, nel visitare periodicamente le classi per un controllo e per l’eventuale invio di bambini a Poliambulatori Specialistici e a colonie climatiche marine e montane. Provvede inoltre a fornire agli alunni ricostituenti polivitaminici, effettua le vaccinazioni e diagnostica eventuali problemi cardio-reumatici per i quali si applica un'adeguata terapia nella scuo-

la stessa e a Fasano del Garda. Il servizio medico scolastico invia al Centro Psicopedagogico quei bambini che presentano disturbi del carattere e difficoltà di adattamento.

Organizza anche turni di ginnastica correttiva per gli scolari affetti da disturbi fisici o paramorfismi e lezioni di igiene mentale e della persona per le varie classi.

La sala medica


4 - La scuola all’aperto “Casa del Sole”: le cooperative e i laboratori (1950-1973)

Un momento di riposo

Il servizio sociale - Dall'Ottobre del 1958 funziona presso la scuola il Servizio Sociale Scolastico il cui scopo principale è di contribuire all’adattamento dei ragazzi nella comunità scolastica. A causa della loro gracilità, questi alunni sono in alcuni casi disturbati affettivamente e socialmente e, quando alle difficoltà del primo contatto con

la scuola si aggiungono i problemi familiari di natura psicologica ed economica, il bambino ha sovente un comportamento difficile. In questi casi l'assistente sociale, in stretta collaborazione con l'insegnante e la famiglia, aiuta l’alunno a raggiungere un buon adattamento tanto scolastico che familiare.

A colloquio con l’asssistente sociale

Il bagno in piscina

La colonia elioterapica L'organizzazione della scuola all'aperto durante i mesi estivi prevede il funzionamento di una Colonia Eliourbana, per iniziativa dell'amministrazione comunale, che provvede all'organizzazione del servizio trasporto e del servizio mensa e all'assunzione del personale educativo. Ad essa affluiscono quotidianamente, in due turni, circa 1600 ragazzi dai 3 ai 12 anni, generalmente appartenenti a famiglie “bisognose”. Di essi, buona parte è rappresentata da alunni della scuola stessa che possono così continuare la loro esperienza educativa, non solo a livello scolasti-

co ma anche nella utilizzazione del loro tempo libero. La permanenza dei ragazzi in colonia è prevista per l'intera giornata, dalle ore 8.20 alle 17. La “Casa del Sole”, col suo grande parco, i prati, i boschetti, la piscina, sottraendo i bambini alla polvere e all'asfalto della città, offre un ambiente favorevole e stimolante, con ampia possibilità di movimento in mezzo al verde. L'attività educativa, finalizzata a un'intelligente occupazione del tempo libero, prevede giochi collettivi, educazione fisica, canto e ritmica, danza popolare, lettura (nelle ore della siesta) e attività manuali.

73


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

La scuola vista dagli altri

Un articolo della rivista “Fraternità Mondiale” parla del calore con cui i bambini stranieri vengono accolti alla “Casa del Sole”. Siamo nel 1965

74


4 - La scuola all’aperto “Casa del Sole”: le cooperative e i laboratori (1950-1973)

Visitatori eccellenti “Con vera emozione me ne vado da questa magnifica scuola, modello nel suo genere, dove il meritorio lavoro realizzato merita i miei caldissimi elogi”. Juan J. Lodeiro, Direttore della scuola n. 1 – Montevideo “Con le espressioni della mia ammirazione”. Direttore generale al Ministero della salute pubblica - Belgio “Quanto genio e quanto cuore e, soprattutto, quale serenità e quanta felicità”. Presidente dell'Unione Internazionale per l'educazione all'aperto

Papa Montini, quando era arcivescovo di Milano, in visita alla “Casa del Sole”

“Visito una scuola modello. Porterò nella mia Patria, nella Repubblica Argentina, l'ottima impressione. Le mie felicitazioni a tutto il personale che asseconda così efficacemente”. Delia M. L. de Janiz

Il parere dei bambini stranieri della “Casa del Sole” sulla “loro” scuola 75


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

“Alla Direzione ed al personale insegnante di questa scuola modello, la mia profondissima gratitudine per avermi permesso di portare nell'Uruguay il ricordo di una scuola modello di questa grande e nobile Nazione”. Costanza Mussi, Maestra della Scuola “José Enrique Rodi” - Montevideo “Riceva, signor Direttore della Scuola all'aperto un cordiale saluto con la espressione del mio vivo ricordo di questa meravigliosa istituzione educativa”. Juan Lodeiro Direttore della Scuola “ Espana ” - Montevideo

Una delegazione di visitatori stranieri

“Mi dispiace poter solo augurarmi che questa perfetta Scuola sia la Scuola di domani. Sarebbe più che necessario che essa fosse già la scuola di tutto il mondo”. Gianna Anguissola “Sono profondamente riconoscente per la gioia e l'ispirazione che mi è stata data questa mattina. Sono convinto che l'opera che state svolgendo è un contributo a tutto il campo educativo e all'avvenire del popolo italiano”. Joseph Lauwerjs, Università di Londra

76

Dall’album dei visitatori


5 - Dalla scuola speciale alla scuola di quartiere sperimentazione verticale, ricerca d’ambiente, informatica (1973–1988)

Il murale fatto dai ragazzi della scuola in solidarietà con gli operai dell’Innocenti in lotta (1976)

77


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

La “Casa del Sole” Scuola di Quartiere

Il progressivo disimpegno del Comune

Nel corso di questi anni, la “Casa del Sole” cessa di essere una scuola speciale per i “bambini gracili” di tutta la città. Essa diventa una scuola “normale”, di quartiere: in questo modo, si apre soprattutto ai bambini della zona. Questo cambiamento era già stato auspicato da tempo dai docenti della scuola al fine di poter estendere a tutti i bambini i metodi di insegnamento, così universalmente apprezzati, messi a punto in decenni di sperimentazione. Viene però attuato solo in seguito alla legge 517 del 1977 che abolisce le classi differenziali per bambini portatori di handicap e anche le scuole speciali. Avviano la trasformazione prima la materna e la media, poi le elementari. Va segnalato, in questo quadro, l’inserimento di bambini con problemi psichici che nella “Casa del Sole” precede di alcuni anni la Legge n° 517.

A suo modo, anche l’amministrazione comunale sembra spingere per mettere l’ex Trotter più al servizio del quartiere che della città: infatti, apre il parco al pubblico in orari e giorni dove non vi sono attività scolastiche (1976). In questo modo, cerca di rispondere “a buon mercato” alla pressante richiesta di spazi verdi che proviene dalle associazioni e dai cittadini della zona. La scelta di aprire il parco avviene nel modo più sbagliato: senza istituire un ordinamento adeguato che tuteli i bisogni degli abitanti del quartiere ma anche quelli della scuola con le sue attività all’aperto, senza alcuna garanzia di sorveglianza, ecc. Viene il sospetto che per l’ex – Trotter le amministrazioni comunali di questo periodo abbiano altri progetti e che la scuola abbia i giorni contati. Il sospetto viene confermato dal fatto che, venuta meno la funzione cittadina della scuola, l’amministrazione comunale diminuisce drasticamente i suoi impegni finanziari per la manutenzione della “Casa del Sole”. Laboratori alla “Casa del Sole”

78


5 - DALLA SCUOLA SPECIALE ALLA SCUOLA DI QUARTIERE: sperimentazione verticale, ricerca d’ambiente, informatica (1973–1988)

Prova ne sia il convitto: già negli anni ’60 era diventato sede della direzione della scuola elementare, di alcune classi della materna, della sala medica e, al piano superiore, di alcune classi della scuole elementare. Di fronte all’impellente necessità di manutenzione dell’edificio, specialmente del tetto, si preferisce non intervenire. Il convitto viene così progressivamente abbandonato.

Il parco della “Casa del Sole”, un’oasi di verde in un quartiere costruito male

79


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Il pavone: “Stamattina ho osservato il pollaio: c’era la pavoncella che andava a fare l’amore col pavone. Essi si sono guardati e forse si volevano dare un bacio però la pavoncella si è staccata dal

Il tramonto della fattoria e delle cooperative II sistematico abbandono della scuola da parte della amministrazione cittadina, l’apertura del parco al pubblico e gli atti di vandalismo provocano il lento ma irreversibile tramonto delle attività legate alla fattoria e alle cooperative. La crisi di queste esperienze è connessa anche alle difficoltà causate dalle più severe norme antinfortunistiche e sanitarie che impongono progressivamente il restringimento della presenza degli animali fino alla loro completa scomparsa (ciò che si verifica attorno alla fine del decennio). Documentiamo con alcune foto e testi di allievi le ultime fasi di questa attività.

“Noi siamo in una scuola speciale dove i ragazzi hanno più libertà perché, nella scuola dove vengo, ci sono tante piante e immensi prati dove i ragazzi corrono e possono giocare liberamente. In ogni classe i ragazzi lavorano e si aiutano… La nostra scuola è una scuola a tempo pieno, cioè gli insegnanti lavorano insieme ai ragazzi, interessandoli sempre più… La scuola che io frequento è l’unica

80

scuola che c’è in Europa ben organizzata. I genitori dei ragazzi e il direttore stanno risolvendo il problema di salvare la scuola. Per me questa scuola è un paese di ragazzi che si organizzano bene. Così quando saremo adulti sapremo già organizzarci. Per il momento siamo dei ragazzi fortunati.” Francesco - 4a H

pavone e il pavone è andato dalle galline; ma le galline non gli davano retta perché il marito della gallina è il gallo mentre il marito della pavoncella è il pavone”. Pietro - 2a D


5 - DALLA SCUOLA SPECIALE ALLA SCUOLA DI QUARTIERE: sperimentazione verticale, ricerca d’ambiente, informatica (1973–1988)

Cooperativa “Flores”: “Siamo in primavera; per il bene delle piante che già avete, e per quelle che acquisterete alla Cooperativa “Flores”, vi consigliamo di: 1) mettere al sole le piante verdi che lo sopportano e quelle grasse; 2) graduare di giorno in giorno l’esposizione in modo che il sole non bruci i germogli più teneri; 3) tenere presente che bisogna nutrire la terra, e che i rosai hanno bisogno di un ingrasso speciale, così come le altre piante fiorite”. Alunno della 5a G

Bambini che lavorano la terra davanti al Pad. Gabelli

81


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano Articolo de “Il Giornale” , 1970

Corriere della Sera

L’attuale stato di degrado della ex-fattoria 82


5 - DALLA SCUOLA SPECIALE ALLA SCUOLA DI QUARTIERE: sperimentazione verticale, ricerca d’ambiente, informatica (1973–1988)

Genitori e insegnanti difendono “la scuola all’aperto”. Il Trotter “Monumento Nazionale” Di fronte al deciso disimpegno dell’amministrazione comunale, tocca ai genitori e agli insegnanti difendere la nobile tradizione della “Casa del Sole”: dal 1976 al 1979 agisce una associazione di genitori, coadiuvata dagli operatori scolastici, che promuove la richiesta di investimenti per la ristrutturazione dei padiglioni. Nel 1980 nasce il C.U.T. (Comitato Unitario Trotter), che continua il lavoro di salvaguardia della scuola e del parco. L’impegno dei genitori e degli insegnanti produce un risultato importantissimo: nel 1986 la

Sovrintendenza alle Belle Arti impone il vincolo a tutta l’area del parco, compreso i suoi edifici, dichiarandola “monumento nazionale”, e bloccando in tal modo possibili appetiti speculativi. Quello stesso anno arriva alla Zona 10 un cospicuo finanziamento per “la costruzione di nuovi impianti scolastici e sportivi”; la “Casa de Sole”, nella battaglia per la loro spartizione, ottiene solo i fondi con cui vengono effettuate le ristrutturazioni di alcuni padiglioni, mentre rimangono senza finanziamenti e quindi abbandonati, il convitto, la palazzina dell’acqua potabile, la piscina ecc.

1987: articoli sulla protesta dei genitori e dei bambini del Trotter contro il degrado della scuola e del parco. La protesta arriva sotto le finestre di Palazzo Marino. 83


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

1986: Italia Nostra appoggia la decisione della Sovrintendenza di dichiarare il Trotter “Monumento Nazionale”

84


5 - DALLA SCUOLA SPECIALE ALLA SCUOLA DI QUARTIERE: sperimentazione verticale, ricerca d’ambiente, informatica (1973–1988)

Corriere della Sera, 3 ottobre 1986 Articolo sulla decisione della Sovrintendenza di vincolare il Trotter come monumento nazionale

85


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Una fase nuova dell’innovazione didattica: la sperimentazione verticale In questi anni, la “Casa del Sole” si apre a nuove esperienze educative. La scuola italiana è in fermento, investita in pieno dalla contestazione studentesca e dagli effetti dirompenti della “Lettera a una professoressa” (1967), il libro scritto dagli allievi di Don Lorenzo Milani, che mette sotto accusa la natura classista dell’istituzione scolastica. Nel 1971, lo Stato riconosce la possibilità alle scuole di organizzare il “tempo pieno”. All’origine di questa esperienza c’è la riflessione e l’impegno di pedagogisti importanti come La Porta, De Bartolomeis e Ciari.

Per costoro, il tempo pieno è soprattutto una strategia di compensazione delle diseguaglianze sociali, poiché esso solo è in grado di offrire ai bambini, a tutti i bambini (anche a coloro che a casa sono in difficoltà), la molteplicità delle esperienze di apprendimento: fare ricerche, discutere, lavorare in gruppo, adoperare strumenti tecnologici, dedicarsi ad attività produttive, uscire dalla scuola per raggiungere realtà esterne da conoscere, documentare ecc. Vivendo insieme per molte ore della giornata i bambini possono inoltre arricchirsi reciprocamente mettendo a disposizione della comunità il portato delle loro "culture" di provenienza.

Don Milani con i suoi alunni

Bruno Ciari

86

La “Casa del Sole” aderisce all’esperienza del tempo pieno ma lo fa, come è ovvio, partendo dalla specificità della sua storia e della sua particolarissima collocazione ambientale. Nel 1973, gli insegnanti iniziano a lavorare attorno a un progetto di sperimentazione verticale, un progetto didattico “integrato”, che vuole coordinare le attività della materna, delle elementari e della media, i tre ordini di scuola presenti nel parco. Citiamo dal progetto: “L’unico modo che ha la scuola “Casa del Sole” per rispondere alle complesse esigenze che vengono dal quartiere nel quale è inserita è quello di recuperare l’unitarietà del ciclo dell’obbligo con una scuola a tempo pieno, per l’integrazione e di tipo sperimentale con un ciclo didattico che vada dai 3 ai 13 anni”

La sperimentazione verticale della “Casa del Sole” viene autorizzata dal ministero nel 1974/75. È una tra le prime sperimentazioni di questo genere in Italia, se non la prima in assoluto: un modello per tante altre scuole italiane, che è all’origine degli attuali Istituti Comprensivi.


5 - DALLA SCUOLA SPECIALE ALLA SCUOLA DI QUARTIERE: sperimentazione verticale, ricerca d’ambiente, informatica (1973–1988)

Allievi che fanno lezione nel parco. La sperimentazione verticale continua la tradizione della scuola all’aperto

Nella sperimentazione verticale viene prevista una collaborazione con la scuola dell’infanzia e il primo ciclo della scuola elementare: sono varie le esperienze condotte insieme nei laboratori per assicurare continuità tra i diversi ordini di scuola.

87


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

La ricerca d’ambiente. Una caratteristica fondamentale della sperimentazione verticale è l’apertura dell’attività didattica ai problemi del quartiere, scelta conseguente alla trasformazione della scuola in una scuola di quartiere. Questo porta gli insegnanti della “Casa del Sole” a usare l’ambiente esterno alla scuola come oggetto/strumento di studio. Viene cercato un rapporto con tutte le risorse disponibili (aziende, associazioni, giornali, genitori, istituzioni) allo scopo di ricavare stimoli, spunti di lavoro, fonti di informazione… “Riteniamo che la scuola debba escludere nella maniera più assoluta il nozionismo, l’indottrinamento e la separazione tra le materie. Nel rispetto dei programmi ministeriali intendiamo porre come punto di partenza dell’attività didattica i problemi e le esperienze della vita reale del bambino: se stesso, la famiglia, l’ambiente socio-culturale-economico in cui vive.” (Linee didattiche enunciate nel progetto di sperimentazione verticale, documento interno)

88

Dai giornalini di classe dei bambini


5 - DALLA SCUOLA SPECIALE ALLA SCUOLA DI QUARTIERE: sperimentazione verticale, ricerca d’ambiente, informatica (1973–1988)

Visita al Corriere della Sera Solidarietà della “Casa del Sole” ai lavoratori licenziati dell’Innocenti (1976)

89


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Assumendo a oggetto di studio la realtà del quartiere e della città, la scuola persegue l’obiettivo di stimolare negli allievi il potenziamento delle capacità di analisi e comprensione della realtà sociale. Il metodo scelto per fare questo è il metodo della ricerca, la ricerca d’ambiente. Le immagini che riportiamo testimoniano di alcune attività svolte in rapporto col quartiere e la città, utilizzati per l’appunto come opportunità di conoscenza e di lavoro didattico.

Visita a Palazzo Marino con il Sindaco Aniasi

90

Dal giornalino di classe (1975)


5 - DALLA SCUOLA SPECIALE ALLA SCUOLA DI QUARTIERE: sperimentazione verticale, ricerca d’ambiente, informatica (1973–1988)

1975 - Trentennale della Resistenza: i pannelli di una mostra prodotta dai ragazzi

I libri fatti dai bambini. La ricerca d’ambiente e il rapporto con l’esterno spingono gli insegnanti a porsi il problema dell’uso sociale di quel che si fa a scuola. La scuola deve partecipare attivamente alla vita del contesto in cui è collocata, e può fare questo restituendo in forma pubblica i risultati delle ricerche compiute, comunicando all’esterno i risultati del proprio lavoro didattico.

Giornalino di classe (1976)

da “Parlano i Ragazzi” 91


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Di qui discende la produzione di libri e giornalini scolastici, la collaborazione delle classi con giornali cittadini (L’Europeo, 1976), la produzione di pannelli per mostre, di audiovisivi o di murales sui muri interni di cinta della scuola… I bambini diventano in questo modo attivi costruttori di sapere, non soltanto passivi fruitori.

È in quest'ottica che va inteso il rifiuto del libro di testo unico, esplicitamente teorizzato nel progetto di sperimentazione verticale: “Il libro di testo unico è uno strumento insufficiente e inadeguato: anziché fornire una pluralità di informazioni o il loro necessario approfondimento, esso propone

una visione talora distorta e unilaterale della realtà, oltre che semplicistica e riduttiva. Intendiamo sostituire tale strumento con una biblioteca di classe che sia il più possibile ricca di testi validi e adeguati al tipo di lavoro programmato” (da un documento interno della scuola, 1978).

Giornalini di classe

I ragazzi raccontano le lotte operaie attraverso i murales (1976)

92


5 - DALLA SCUOLA SPECIALE ALLA SCUOLA DI QUARTIERE: sperimentazione verticale, ricerca d’ambiente, informatica (1973–1988)

Diapositive della fattoria

I laboratori. Si mantiene anche nella sperimentazione verticale la storica centralità delle attività di laboratorio. “L’impostazione che vogliamo dare al nostro lavoro non è riconducibile esclusivamente all’attività di classe: prevediamo momenti di apertura di quest'ultima per permettere ai bambini, in base all’interesse, la formazione di gruppi liberi (attività di laboratorio) il cui fine è di creare ulteriori occasioni di socializzazione, ambiti di lavoro stimolanti per favorire e sollecitare il linguaggio parlato e scritto, nuove forme di comunicazione e di espressione creativa (disegno, mimica, musica, drammatizzazione) oltre all’acquisizione di tecniche e abilità manuali fondamentali (fotografia, stampa, modellaggio, falegnameria, piccolo artigianato, orto, giardinaggio, ecc.).” (Linee didattiche…, cit.)

Resoconto in diapositive di una visita alla Stazione Centrale

Costruzione di strumenti musicali

Lavorazione della creta

93


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

L’integrazione degli alunni portatori di handicap. È un punto centrale della sperimentazione verticale, per quei tempi fortemente innovativo.

94

Il rapporto scuola - quartiere. In quegli anni sono numerosi i tentativi della scuola di coinvolgere in maniera più consapevole e diretta le forze del quartiere (individuali e organizzate) nel progetto di sperimentazione verticale. Vengono organizzati numerosi convegni che però non sortiscono risultati significativi. Si può oggi dire che quei tentativi furono velleitari e troppo astratti, perché non tenevano conto della realtà socio-ambientale in cui si operava; comunque, essi stanno a dimostrare che, da parte delle scuole del Trotter c’era la forte consapevolezza della necessità di ricercare un rapporto attivo con il contesto territoriale di appartenenza.


5 - DALLA SCUOLA SPECIALE ALLA SCUOLA DI QUARTIERE: sperimentazione verticale, ricerca d’ambiente, informatica (1973–1988)

La crisi della sperimentazione verticale

• il forte rimescolamento dell’organico (con l’afflusso di personale nuovo seguito alla massiccia immissione in ruolo di insegnanti statali e scomparsa di quelli comunali) e la difficoltà di coinvolgere i nuovi insegnanti in un progetto alla cui elaborazione non avevano partecipato;

Verso gli inizi degli anni ’80 la sperimentazione verticale va ad esaurirsi. Le ragioni di questa crisi sono diverse • le notevoli difficoltà concrete che si creano nel coordinare le tre scuole che non sono arrivate ad una unificazione burocratica (hanno mantenuto presidenze separate) e conservano oggettive differenze di impostazione didattica (legami più stretti si concretizzano però tra la scuola elementare e la scuola materna);

Immagini del degrado del parco attorno alla metà degli anni ‘80. Questa situazione rende più difficile continuare a fare scuola all’aperto

95


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

• il rapporto con il quartiere, cercato negli anni settanta come modo per uscire dalla gabbia della scuola speciale, che da un lato apre nuove direzioni di impegno didattico, dall’altro fa entrare nella scuola i problemi e le contraddizioni di una zona popolare come quella di Via Padova-Viale Monza. Come già accennato, sono frequenti in questi anni gli atti di vandalismo connessi all’apertura del parco al quartiere, che rendono problematica la continuazione di molte attività didattiche esterne ( orti, stagni, ecc.); • l’inerzia del Comune nel sostenere efficaci progetti di riqualificazione del parco e delle sue scuole.

Volantini di protesta dei genitori (1986)

96


5 - DALLA SCUOLA SPECIALE ALLA SCUOLA DI QUARTIERE: sperimentazione verticale, ricerca d’ambiente, informatica (1973–1988)

Il progetto “100 Scuole”: l’ingresso dell’informatica alla “Casa del Sole” Nel maggio dell’84, la Commodore, una ditta che produceva piccoli computer destinati ad un utilizzo casalingo o a consolle per videogiochi, nell’ambito di un’ampia azione di promozione mette a disposizione di 100 scuole dell’obbligo in tutta Italia 100 laboratori costituiti da computer, unità disco e stampante. La “Casa del Sole” ottiene due laboratori: uno costituito da dieci postazioni alle elementari ed uno da quattro postazioni alle medie. Sfruttando quest’opportunità, in alcune classi inizia un’attività sperimentale di utilizzo degli elaboratori (computers). La “Casa del Sole” è, come nella sua tradizione, una delle prime scuole d’Italia a disporre di questi strumenti e ad avviare un lavoro in questo settore.

Primi laboratori informatici a scuola

Uno dei primi e più facili modi di utilizzo del computer è la produzione di testi, utilizzando wordprocessor. Lo strumento allora era molto meno facile da usare di quelli attuali, comunque permetteva dei vantaggi tali da rendere subito evidente la sua valenza didattica. Diventa possibile realizzare pagine nelle quali la parte scritta viene prodotta dalla

stampante, mentre la parte grafica viene realizzata manualmente dai bambini. Si tratta di un passo molto importante nella evoluzione dei giornalini scolastici. Questa nuova tecnologia permette un miglioramento netto della qualità dei prodotti, dando ai bambini la possibilità di ottenere migliori soddisfazioni dal loro impegno.

97


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Produzione di poesie scritte dai ragazzi e riportate sul giornalino usando un wordprocessor ed una stampante.

I giornalini dei bambini integrati con l’uso di un “word processor”

98


5 - DALLA SCUOLA SPECIALE ALLA SCUOLA DI QUARTIERE: sperimentazione verticale, ricerca d’ambiente, informatica (1973–1988)

Dall’informatica nuove possibilità di lavoro didattico: l’analisi dei procedimenti Negli anni ’80 l’utilizzo dei computer passa principalmente attraverso la programmazione. Tale attività richiede un ragionamento formale e strutturato che può diventare un obiettivo didattico di tutto rispetto. Il laboratorio viene rapidamente dotato di due linguaggi di programmazione: il Basic, fisso sulle macchine, ed il Logo, un linguaggio destinato all’attività educativa. Il dover acquisire la capacità di scrivere programmi, sia pure di una estrema semplicità, stimola negli insegnanti una nuova sensibilità allo studio dei procedimenti che permette, tra l’altro, di acquisire una maggiore familiarità con alcune tecniche di rappresentazione di contenuti e sequenze logiche come i diagrammi di flusso e ad albero.

Alcuni elenchi fatti dai ragazzi dei comandi disponibili ed un “diagramma di flusso”, una schematizzazione dell’evento considerato, utile per permettere il successivo lavoro sul PC.

99


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

In questo quadro vengono recuperate alcune delle attività concrete che una volta erano caratteristiche delle Cooperative. L’aspetto analizzato però si sposta soprattutto sullo studio delle sequenze e dei legami logici esistenti tra i vari passi che portano al risultato.

100


5 - DALLA SCUOLA SPECIALE ALLA SCUOLA DI QUARTIERE: sperimentazione verticale, ricerca d’ambiente, informatica (1973–1988)

101


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Uno studio sulle rotazioni

In questo periodo inizia a lavorare in ambito informatico anche la scuola media, che aveva ottenuto un laboratorio più piccolo. Nella scuola media l’attività di informatica viene portata avanti dai docenti di Educazione Tecnica, per cui vi è un’attenzione per gli aspetti tecnologici decisamente maggiore. Si osserva qui sotto un esempio di schede di lavoro per i ragazzi. Le altre immagini riguardano la struttura del computer ed un abbozzo di disegno tecnico realizzato utilizzando le possibilità di queste macchine.

Con l’introduzione dell’informatica nella didattica, e con la maggiore attenzione che questa riserva per gli aspetti legati alle procedure e all’organizzazione delle sequenze logiche, anche la Casa del Sole sembra aderire a pieno titolo alla svolta “cognitivista” che investe la scuola italiana (dove per cognitivismo deve intendersi quell’impostazione che punta a favorire la compren-

sione delle strutture dei saperi disciplinari – temi, concetti, procedure, metodi – e dei processi conoscitivi al fine di potenziare l’apprendimento). L’adozione di questo nuovo orientamento sembra avvenire, tuttavia, senza furori ideologici e sul solco di una sostanziale integrazione con la tradizionale impostazione “attivistica” della scuola.

Alla nuova tecnologia informatica si accompagna anche una riflessione critica sulle possibilità e i limiti della stessa. Disegni generati col computer

102


6 - Dagli anni ‘90 ad oggi. La “Casa del Sole” primo Istituto Comprensivo d’Italia

La “Casa del Sole” vista da Airone Junior

103


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Dieci anni di scontri sul destino del parco e delle scuole Il disimpegno del Comune verso il Trotter, di cui il parco e le sue scuole avevano pagato le conseguenze nel quindicennio precedente, si conferma anche nel corso degli anni ’90. Proprio nel 1990 il Consiglio Comunale di Milano delibera 14 miliardi di lire per la ristrutturazione dell’edificio ex-convitto da destinare alla scuola media.. Vengono però portate a termine, con uno stanziamento complessivo di 3 miliardi di vecchie lire, solo le meno impegnative ristrutturazioni dei Pad. Gabelli ed Arquati. Il progetto di ristrutturazione dell’ex-convitto non viene, né è stato fino ad oggi, mai realizzato.

Un bimbo immagina il Convitto in ristrutturazioner

104


6 - Dagli anni ‘90 ad oggi. La “Casa del Sole” primo Istituto Comprensivo d’Italia

La progressiva decadenza delle strutture della scuola all’aperto fa da sfondo all’avvicendarsi di svariate ipotesi sul destino del Trotter, in un confronto a tratti anche aspro che coinvolge il quartiere e la città e che dura per tutto il decennio. Alla fine del 1993, si verifica “l’emergenza Leoncavallo”. Con una Ordinanza Prefettizia, ritenuta assurda dagli stessi rappresentanti del Centro Sociale, si vuole cedere al Leoncavallo la struttura dell’ex-convitto. Gli abitanti del quartiere e l’utenza delle scuole si mobilitano con sit-in che bloccano via Padova e via Giacosa; l’ordinanza prefettizia viene così revocata.

Avvenire 12/10/1993

La Repubblica 14.10.1993

L’Unità 13/10/1993

Corriere della Sera 15.10.1993

la Repubblica 12/10/1993

La Repubblica 14.10.1993 105


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Nel 1994, un gruppo di cittadini e di genitori di alunni della scuola fonda l’Associazione “La Città del Sole-Amici del Parco Trotter”. La sua nascita ha come scopo principale quello di mobilitare utenza e cittadini contro il degrado avanzante nel parco e di difendere l’unitarietà e l’unicità delle scuole presenti al suo interno. L’Associazione si impegna subito su un progetto di riqualificazione del parco che prevede al suo interno non solo scuole ma anche spazi di educazione ambientale, museale, ecc. Il Comune fa proprio il progetto, ma poi non lo sostiene operativamente. Vengono chiesti finanziamenti alla Cee: ma anche questa possibilità viene meno.

106

Il Giornale 13.03.95

Simbolo dell’Associazione


6 - Dagli anni ‘90 ad oggi. La “Casa del Sole” primo Istituto Comprensivo d’Italia

L’articolo dell’Avvenire del 21.4.’95 riportato in questa pagina traccia in modo chiaro l’accavallarsi delle idee che in quel periodo vengono a scontrarsi sul futuro della “Casa del Sole” e del suo parco.

Avvenire 21.4.95 107


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Nei primi mesi del 1995 sembra prevalere l’ipotesi di chi vuole il trasferimento delle attività scolastiche fuori dal Trotter per trasformare il parco in qualcos’altro. Nell’aprile di quell’anno, infatti, l’allora Ministro della Pubblica Istruzione Lombardi decide la soppressione della scuola media della “Casa del Sole” e il suo accorpamento alla vicina scuola media “Rinaldi”. Viene a mancare così il presupposto fondamentale per sostenere il progetto di “Città dell’Infanzia” elaborato dall’Associazione “La Città del Sole- Amici del Parco Trotter”.

La Repubblica 07.04.95 108


6 - Dagli anni ‘90 ad oggi. La “Casa del Sole” primo Istituto Comprensivo d’Italia

La mobilitazione di genitori e insegnanti fa cambiare idea al Ministro: la scuola media “Casa del Sole” viene staccata dalla media “Rinaldi” e unita alla scuola elementare del Trotter. Si costituisce così, con decisione ministeriale, il primo Istituto Comprensivo d’Italia (giugno 1995). Le caratteristiche davvero uniche dell’ambiente parco, le sue strutture edilizie, la compresenza di tre ordini di scuola (materna, elementare e media) sono le condizioni privilegiate che spingono il Ministro a prendere questa decisione. Gli insegnanti e i genitori la condividono: una scuola basata sulla continuità educativo-didattica offre senza dubbio maggiori opportunità di migliorare la qualità dell’apprendimento e dell’insegnamento lungo tutto l’arco della scuola dell’obbligo.

Nel Parco ex Trotter nasce il 1° Istituto Comprensivo (elementari e medie unite) in Italia

Il Giorno 12.04.95

109


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Riconfermato il mantenimento delle scuole nel parco, il progetto di “città dell’infanzia” sostenuto dall’Associazione “La Città del Sole – Amici del parco Trotter” riprende il suo cammino. Un risultato importante viene ottenuto il 31 gennaio 2003: in quella data, l’amministrazione comunale approva all’unanimità il progetto di riqualificazione dell’intera area del parco ex Trotter (Progetto “Abita”), elaborato da una equipe di architetti del Politecnico di Milano. In sintesi, questo progetto prevede: • il potenziamento dei poli educativi attualmente ospitati dal Parco ex-Trotter attraverso un complessivo e progressivo riordino dei padiglioni interni al parco; • l’inserimento di funzioni di natura pedagogico-didattica destinate non solo ai ragazzi del quartiere , ma dell’intera città; • il riordino e la riqualificazione dell’intero Parco, attraverso interventi mirati a salvaguardarne l’integrità storica, ma anche a porre riparo alle gravi manomissioni e inadempienze avvenute nel tempo.

Il convitto e la Chiesetta dismessi

Una mappa del parco e dell’area circostante, dove il progetto Abita prevede interventi di riqualificazione urbana

110


6 - Dagli anni ‘90 ad oggi. La “Casa del Sole” primo Istituto Comprensivo d’Italia

L’impegno pedagogico: innovazione e ritorno alle origini L’unificazione della scuola elementare e media è un punto di svolta nella storia recente della “Casa del Sole”. È, in un certo senso, un “ritorno alle origini”, al periodo durato fino agli anni ’60 in cui la scuola materna, elementare e di avviamento avevano vissuto di una ispirazione didattico–pedagogica profondamente unitaria. Il paragone è forse un po’ avventato, poiché negli anni di cui parliamo in questo capitolo una ispirazione didattico – pedagogica tanto unitaria non c’è: la scuola materna e l’Istituto Comprensivo mantengono due gestioni differenti (comunale l’una, statale l’altra); inoltre, la media e le elementari, pur unite, esprimono diversità non sempre facilmente componibili. Tuttavia, la nuova realtà dell’Istituto Comprensivo costringe le due scuole a “parlarsi”; inoltre, si registrano proprio in questo periodo significative convergenze didattico – pedagogiche tra le elementari e medie da un lato e la scuola materna dall’altro, sintomo del riattivarsi di una circolarità di stimoli che nel corso del quindicennio precedente si era alquanto attenuata.

Di “ritorno alle origini” bisogna parlare per la “Casa del Sole” soprattutto riguardo a importanti progetti didattici realizzati nel corso degli anni ’90, di evidente impronta costruttivistica. Il costruttivismo è l’orientamento pedagogico - didattico che si impone nelle scuole italiane più avanzate nel corso degli anni ’90, in reazione al cognitivismo / comportamentismo imperante nei due decenni precedenti. Quest'ultimo approccio viene respinto perché accusato di scoraggiare la motivazione ad imparare con la sua “mania” di spezzettare le conoscenze/competenze in obiettivi

eccessivamente frammentati, perseguiti in modo astratto, non in funzione di scopi concreti e operativi. Il costruttivismo, al contrario, ritiene che l’apprendimento vada stimolato all’interno di contesti significativi, ricavati dal mondo reale, perseguendo compiti autentici, progetti operativi. Esso sostiene la necessità di fornire all’allievo che conosce una molteplicità di stimoli e sostegni, onde consentirgli di costruire autonomamente conoscenze, senza limitarsi a riprodurle; sottolinea inoltre l’importanza della cooperazione nella attività di ricerca e nella produzione di conoscenze.

I bambini della scuola del Trotter

111


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Nell’orto a fare lezione di scienze

È facile vedere in questo pensiero il rifiuto di una scuola staccata dalla vita, e il richiamo al valore dell’esperienza come base dell’educazione: elementi che sono da connettere ad una impostazione attivistica, deweyana, che abbiamo visto essere costitutiva della identità educativa della “Casa del Sole”. In questo senso, i progetti didattici di impostazione costruttivistica degli anni ’90 costituiscono un “ritorno alle origini”. O forse è meglio dire che è proprio la perdurante attenzione della “Casa del Sole” all’apprendimento come esperienza e come fare a favorire “naturalmente” l’incontro tra la scuola e gli orientamenti pedagogici più recenti. Una lezione di musica nel parco

I bambini puliscono il cortile della “Stanza delle Scoperte”

112


6 - Dagli anni ‘90 ad oggi. La “Casa del Sole” primo Istituto Comprensivo d’Italia

Il didatrotter. Il “didatrotter” è il progetto di sperimentazione che impegna la scuola elementare dal 1988 al 1994. In questo progetto, l’incontro tra la tradizione attivistica della “Casa del Sole” e gli orientamenti costruttivistici è particolarmente evidente. Il progetto imposta l’attività didattica in modo tale da consentire ai bambini di “intervenire sull’ambiente naturale e sociale mediante moduli operativo - progettuali che possano permettere loro di effettuare attività di previsione ipotetica, ricerca, verifica”. L’ambiente naturale e sociale di cui si parla è prima di tutto il parco con le sue risorse, sia quelle funzionanti che quelle dismesse, che il progetto prevede di riattivare anche con l’aiuto del Comune (al quale si chiede, invano, di ripristinare la figura del famiglio).

Campi di intervento

Sviluppi e risultati attesi

113


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Il cuore del progetto sono i laboratori ambientali legati all’uso della fattoria, dello stagno, degli orti e frutteto (solo questi ultimi due diventeranno realmente operativi) e i laboratori espressivi, legati all’uso del teatrino, del forno e alla produzione di un giornalino. L’insistenza sul concetto di laboratorio rimanda ad una scelta didattica aperta, non trasmissiva, fondata sull’osservazione e sull’analisi di situazioni concrete fatta dai bambini, sulla formulazione di domande e ipotesi, sulla ricerca autonoma e guidata delle risposte, sulla comunicazione e generalizzazione delle conclusioni decisa e gestita col massimo di autonomia dai bambini stessi. Il Calendario Didatrotter del 1991: Gennaio (la preparazione del terreno) e Maggio (la semina)

L’obiettivo è non solo quello di fornire conoscenze legate ai temi del rapporto uomo – ambiente, di portare i bambini a usare la risorsa - parco mettendoli così in grado di sentirla come propria, ma anche quello di far partecipare attivamente gli

114

allievi, tutti gli allievi, al percorso di costruzione del sapere, con gli insegnanti che assumono, più che un ruolo di direzione/trasmissione, una funzione di coordinamento, proposta, indirizzo, sostegno tecnico – operativo, se richiesto.


6 - Dagli anni ‘90 ad oggi. La “Casa del Sole” primo Istituto Comprensivo d’Italia

Il progetto prevede di adottare moduli organizzativi di tipo cooperativo (proprio nel senso delle cooperative, come negli anni ’50–’60) vedendo in ciò un potente strumento per educare ai valori etico – sociali della collaborazione, solidarietà, ecc.

Il progetto giustifica l’adozione di una didattica laboratoriale e cooperativa anche con la necessità di motivare e coinvolgere i bambini più deboli (gli stranieri,

Convocazione ad una riunione della cooperativa

già presenti in buon numero nella scuola, e i diversamente abili) e quelli più dotati, entrambi penalizzati da un insegnamento trasmissivo, standardizzato, astratto.

Giornalini del DidaTrotter

Azione della coop. “Orticoliamoci”

115


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

La Stanza delle scoperte Museo dei Ragazzi. All’incrocio tra la tradizione attivistica della scuola, l’attenzione al parco e alle sue risorse e le nuove tendenze pedagogiche costruttivistiche si situa anche l’importante progetto “Stanza delle scoperte – Museo dei ragazzi”, un’esperienza proposta e realizzata soprattutto (ma non solo) da classi della scuola media.

La sede della “Stanza delle Scoperte”

116

Partito nell’anno scolastico 1989 – 90 con la collaborazione della rivista Airone Junior e tuttora in corso, questo progetto consiste nell’allestimento di uno spazio espositivo museale nel parco, interamente pensato e gestito dai ragazzi. L’iniziativa propone agli studenti un nuovo modo di avvicinarsi alla fruizione museale, e ha come scopo quello di stimolare la loro attenzione e curiosità per i luoghi di conservazione delle testimonianze del sapere umano, proprio attraverso la costruzione di un luogo siffatto. Più in generale, l’allestimento di uno spazio espositivo degli allievi nel parco punta da un lato a valorizzare il Trotter e le sue strutture, dall’altro intende sollecitare nelle classi una didattica del fare che abbia proprio in questo spazio espositivo “autogestito” il suo momento culminante e terminale.


6 - Dagli anni ‘90 ad oggi. La “Casa del Sole” primo Istituto Comprensivo d’Italia

La ricostruzione di un ambiente sottomarino

Il coinvolgimento attivo degli studenti alla realizzazione del museo, in termini di progettazione degli spazi, raccolta e catalogazione degli oggetti, conservazione, pubblicizzazione, guida, ecc. costituisce l’aspetto didattico – pedagogico centrale dell’iniziativa. Esso viene visto come il veicolo attraverso cui gli allievi possono acquisire competenze disciplinari in campo ambientale – naturalistico, storico, musicale, ecc. (i vari settori in cui si articola il museo) e competenze trasversali di tipo organizzativo, sociale, etico – civile…

Una esposizione presso il Solarium

I ragazzi costruiscono e allestiscono gli spazi espositivi

117


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Il significato generale dell’esperienza viene sintetizzato dal motto “se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco” che la scuola prende a prestito da un antico proverbio orientale e che è anche il pensiero in cui sintetizza la sua filosofia pedagogica Bruno Munari, grande artista milanese famoso in tutto il mondo per le sue creazioni e per le sue innovative esperienze di didattica museale , vero ispiratore

della “Stanza delle Scoperte” alla “Casa del Sole”. Sua, infatti, è l’idea di un museo dove i bambini non si limitano a guardare ma possono fare (toccare, costruire, manipolare, scoprire, giocare); l’idea, insomma, di un vero e proprio museo – laboratorio in cui si possa “imparare facendo”, che in quegli anni Munari va a condividere con la “Casa del Sole” in una serie di incontri tenuti con il corpo docente della scuola.

Nella “Stanza delle Scoperte” i bambini toccano, scoprono, giocano

Bruno Munari con la moglie alla “Casa del Sole”

118

I giocattoli fatti dai bambini


6 - Dagli anni ‘90 ad oggi. La “Casa del Sole” primo Istituto Comprensivo d’Italia

Il Museo, situato in alcuni locali del parco a ridosso dell’ex-convitto per l’occasione rimessi a nuovo da insegnanti, allievi e genitori, contiene diverse stanze: della scienza e della magia, della geografia e dei Paesi stranieri, della storia, della fantasia, della musica, ecc. Accoglie “pezzi” reperiti grazie alla collaborazione non solo delle famiglie ma anche di molte istituzioni museali e culturali cittadine: la farfalla più grande del mondo, messa a disposizione dalla rivista Airone; il pesce siluro e una grande tartaruga mediterranea, che provengono dall’acquario civico di Milano; una volpe, un cinghiale, una marmotta e altri animali dati dal Museo di Storia Naturale, ecc. Collaborano con i ragazzi all’allestimento del Museo esperti e ricercatori: oltre a Munari, Walter Moioli, cultore di musica preistorica e della natura, che mette a disposizione i suoi incredibili strumenti musicali e collabora alla realizzazione di un’orchestra di 120 alunni.

piccola orchestra di” musica della natura”

119


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

La “Stanza delle Scoperte” della “Casa del Sole” ottiene negli anni ampi riconoscimenti da parte di importanti istituzioni educative e museali cittadine. Viene visitato dai ragazzi delle altre scuole. Viene presentato sulle pagine dei giornali milanesi ed è oggetto di diversi servizi televisivi (Rai, Telenova, TV Junior).

120


6 - Dagli anni ‘90 ad oggi. La “Casa del Sole” primo Istituto Comprensivo d’Italia

121


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Nel 1992 i ragazzi del “Museo dei Ragazzi” della “Casa del Sole” progettano e realizzano il diorama del “cervo Sambar nella radura indiana” che viene allestito al Museo di Storia Naturale. I ragazzi stessi presentano il diorama in un pubblico incontro che si tiene nell’aula Magna del Museo.

122


6 - Dagli anni ‘90 ad oggi. La “Casa del Sole” primo Istituto Comprensivo d’Italia

Airone Junior

123


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

La Stanza delle scoperte Museo dei Ragazzi. All’incrocio tra la tradizione attivistica della scuola, l’attenzione al parco e alle sue risorse e le nuove tendenze pedagogiche costruttivistiche si situa anche l’importante progetto “Stanza delle scoperte – Museo dei ragazzi”, un’esperienza proposta e realizzata soprattutto (ma non solo) da classi della scuola media.

La sede della “Stanza delle Scoperte”

124

Partito nell’anno scolastico 1989 – 90 con la collaborazione della rivista Airone Junior e tuttora in corso, questo progetto consiste nell’allestimento di uno spazio espositivo museale nel parco, interamente pensato e gestito dai ragazzi. L’iniziativa propone agli studenti un nuovo modo di avvicinarsi alla fruizione museale, e ha come scopo quello di stimolare la loro attenzione e curiosità per i luoghi di conservazione delle testimonianze del sapere umano, proprio attraverso la costruzione di un luogo siffatto. Più in generale, l’allestimento di uno spazio espositivo degli allievi nel parco punta da un lato a valorizzare il Trotter e le sue strutture, dall’altro intende sollecitare nelle classi una didattica del fare che abbia proprio in questo spazio espositivo “autogestito” il suo momento culminante e terminale.


6 - Dagli anni ‘90 ad oggi. La “Casa del Sole” primo Istituto Comprensivo d’Italia

La ricostruzione di un ambiente sottomarino

Il coinvolgimento attivo degli studenti alla realizzazione del museo, in termini di progettazione degli spazi, raccolta e catalogazione degli oggetti, conservazione, pubblicizzazione, guida, ecc. costituisce l’aspetto didattico – pedagogico centrale dell’iniziativa. Esso viene visto come il veicolo attraverso cui gli allievi possono acquisire competenze disciplinari in campo ambientale – naturalistico, storico, musicale, ecc. (i vari settori in cui si articola il museo) e competenze trasversali di tipo organizzativo, sociale, etico – civile…

Una esposizione presso il Solarium

I ragazzi costruiscono e allestiscono gli spazi espositivi

125


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Intanto alla Materna… I laboratori d’arte. Presso la scuola dell’infanzia gli anni ‘90 sono un periodo di grande effervescenza. A partire dal 1992, vengono avviati dei laboratori d’arte (pittura, creta, ecc.) che, pur innestandosi su una tradizione di attenzione all’espressività infantile, accentuano, di questa attività, l’aspetto legato al “dire di sé” dei bambini, al loro mettersi alla prova in termini inventivi, piuttosto che l’aspetto legato

alla mera conoscenza degli strumenti e delle tecniche. In questi laboratori, i bambini hanno la possibilità di produrre manufatti: “manufatti che si vedono, che si toccano, che possono essere rivisti, riaggiustati e parlati”, “carichi dei loro stessi mondi interni” (F. Caggio, R. Abbatinali, Quasi arte, Edizioni Junior, 2004). È presente anche qui la lezione di Bruno Munari che, seppure con altri scopi, abbiamo visto agire già nelle esperienze didattiche realizzate in questi anni nella scuola media.

“In questi laboratori non era lo zampillare di conoscenze sulle proprietà dei materiali che ci interessava fermare; non era sul loro dinamico patrimonio di conoscenza fantasiosa…che volevamo far riflettere i bimbi, perché altrimenti avremmo

126

dovuto aprire, come abbiamo per altro fatto, un percorso di ricognizione e ricostruzione infantile del mondo in termini scientifici; volevamo che quello zampillio di commenti, notazioni e connessioni “cognitive” fosse piegato a creare strutture per la

gioia e il piacere delle mani e degli occhi. Avevamo chiaro, ma perché si lavorava coi bambini, la vicinanza con la meraviglia di tipo scientifico aprendo così paralleli percorsi educativi sulle scienze molto artisticamente declinati.” (F. Caggio, cit.)


6 - Dagli anni ‘90 ad oggi. La “Casa del Sole” primo Istituto Comprensivo d’Italia

È stato ideato da Agnese, una bambina di cinque anni aiutata da due compagni. A seguito di interrogativi, riflessioni, domande ed i “perché” che la bambina si è posta in merito alla forma del pianeta Terra, sul perché noi uomini non cadiamo e non giriamo e sul perché il mondo è colorato. Tutto ciò porta Agnese a costruire un suo mondo, sì di fantasia, ma simile per colori e forma al pianeta Terra. "È il mondo Terra, l'ho fatto che lo guardo dallo spazio e vedo delle macchie rosse, blu e verdi tutte piatte, ecco perché dentro ho messo un po' di colori che si vedono dai buchini. Poi l'ho fatto con lo spago perché la terra è grandissima, non finisci mai di girare, ti stanchi tanto. L'omino l'ho messo sul mondo e anche tutte le cose e non cadiamo perché c'è la forza di gravità. Gli ho fatto la porticina, perché il mio mondo è un posto segreto e quando lo apri e vai dentro con gli occhi vedi tutti i colori del mondo. Il mio mondo si trova sospeso nello spazio e su ho messo una nebulosa e la stella polare".

“Il lavoro dei bambini ha come elemento caratterizzante e centrale il trattamento di materiali nelle più variegate e possibili forme: da quello più destrutturato come l’acqua, la sabbia, la farina, il sale, che hanno in sé l’essere duttili, imprevedibili, sfuggenti a quello naturale che i bambini raccolgono nel loro girovagare nel parco della scuola o con i loro genitori in vacanza o in una gita. Poi lo portano in classe, perché diventi un’altra cosa: il legno degli alberi, le conchiglie, le foglie, i semi, i sassi e per finire gli oggetti prodotti dai bambini stessi che, nell’ottica di un uso e riuso del materiale, si riutilizzano per costruire daccapo contesti di gioco, strutture, opere diverse da quelle di partenza. Si insiste, fin dall’inizio del percorso scolastico, su un recupero e una valorizzazione della sensibilità dei bambini; sensibilità intesa come capacità di percepire le variazioni e le vibrazioni che ogni materiale e ogni oggetto ha in sé e restituisce; sensibilità come capacità di aprirsi all’ascolto e all’apprendimento del mondo; sensibilità come nutrimento e sostegno ad un’intelligenza creativa e critica.” (R. Abbatinali, cit.)

La ragnatela è stata realizzata grazie al lavoro di otto bambine di quattro anni, delle sezioni 9 e 10, che hanno utilizzato fili di lana colorata, chiodi e legnetti raccolti con l'educatrice nel parco. La realizzazione di questo tipo di struttura ha richiesto una settimana di tempo, con le seguenti modalità: ogni bambina ha usato i fili di lana per unire tra loro i legnetti con l'aiuto dell'educatrice, il martello per inchiodare e successivamente altri fili di lana per tessere la ragnatela.

127


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

La nuvola

Il cielo e le stelle

128

“L’approccio al materiale ha privilegiato e privilegia l’aspetto ludico, gioioso: i bambini giocavano e giocano con il materiale scoprendone le possibilità di trasformazione e costruzione. C’è sempre quindi un lavoro di esplorazione e investigazione perché si vanno ad indagare, del materiale o dell’oggetto che si ha tra le mani e sotto gli occhi, i singoli elementi compositivi e/o la loro combinazione, l’alchimia di elementi che lo rendono quel che è: la forma, la consistenza, il colore, la duttilità, le trasparenze, la brillantezza, la resistenza, le possibilità d’uso. È un’indagine che viene attuata attraverso il gioco, l’attivazione della sensibilità e la verbalizzazione di ciò che quel materiale visto, manipolato, giocato, muove nei pensieri e nelle emozioni dei bambini. È da questa fase esploratoria che l’educatrice parte per porre questioni, interrogativi, per far venir fuori le immagini nascoste.” (R. Abbatinali, cit.)

La scultura è stata realizzata da un gruppo di tre bambini dell'età di cinque anni, della sezione 10, che hanno utilizzato i seguenti materiali: cemento, filo di ferro, stoffa e un piedistallo in legno. Il tempo impiegato per la realizzazione dell'oggetto è stato di cinque giorni. L'idea di questa scultura nasce dalla visita ad una esposizione di arte contemporanea effettuata dal gruppo di bambini con 'educatrice. Dopo la visita i bambini hanno espresso il desiderio di poter costruire anche loro "un'opera d'arte". L'educatrice ha cercato, nel lavoro di laboratorio, di mostrare il possibile utilizzo dei materiali stoffa e cemento che venivano avvolti intorno ad un anima di ferro.


6 - Dagli anni ‘90 ad oggi. La “Casa del Sole” primo Istituto Comprensivo d’Italia

Il parco come laboratorio. L’esperienza dei laboratori d’arte non offusca il ruolo centrale che il parco continua a svolgere nel progetto socio – pedagogico della scuola materna di via Giacosa. Esso è per le educatrici e i bambini fonte pressoché inesauribile di materiali, strumenti, ispirazione, attività. È prima di tutto un grande laboratorio di osservazioni scientifiche e naturalistiche. La voliera, la vecchia torre, il grande platano, ma anche i sassi, le erbe odorose e tutti i frutti del parco sono elementi che uniti al gioco, alla ricerca e all’osserva-

zione offrono ai bambini molteplici possibilità di scoperta. I bambini trovano rami, frutti di ippocastani che vengono raccolti in cestini da portare poi in classe: qual è il più pesante? Quale il più lungo? Che forma ha questa foglia? E i colori? “È in questi ambienti che la ghianda diventa trottola. Non si tratta solo di una metafora linguistica: essa contiene il segreto, carico di responsabilità, dell’invenzione del nuovo, dell’inedito, a partire da ciò che già c’è ed esiste per conto suo.” (R.V. Milanesi, Una ghianda diventa trottola, Nuova Italia, 1973)

Nel parco della scuola dell’infanzia di via Giacosa i bambini sperimentano dal vivo la meraviglia della nascita di una piantina o di un fiore e apprendono anche che tali “semplici” eventi necessitano di cura e attenzioni. Annaffiare un seme, osservare il suo sviluppo, misurarlo con dei nastrini colorati vedere il ciclo vitale, induce ad una maggiore sensibilizzazione e al rispetto che si deve alla magia della natura che ci circonda.

“dalla pozzanghera… alla costruzione di una storia”

“la stradina luccicante con la traccia della ruota del camion della pappa”

“La mongolfiera” 129


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

“Questa scuola è tutta un richiamo allo sviluppo dell’educazione sensoriale. Qui tutto è alla portata della mano del bambino, qui egli può vedere, toccare, ascoltare, assaporare e fare raccolta dei naturali motivi di attività, quali basi di successive esercitazioni. Nessun bambino sfugge all’attrazione di raccogliere fiori, bacche, castagne, foglie, sassolini, fuscelli; e di mettere questi piccoli tesori nelle tasche capaci dei loro grembiulini da giardiniere, piccolo mondo tascabile per le loro osservazioni… Naturalmente tali giochi, pur fondati sulle scoperte fatte dal bambino sono previsti e organizzati da chi educa; diversamente resterebbero giochi frammentari e quindi non rispondenti alle esigenze formative.” ( R.V. Milanesi, cit.)

I bambini della materna esplorano il parco...

130


6 - Dagli anni ‘90 ad oggi. La “Casa del Sole” primo Istituto Comprensivo d’Italia

“Nella scuola all’aperto gli esperimenti scientifici e aritmetici si riferiscono allo svolgersi naturale della vita. Qui il bambino interroga l’ambiente in cui vive, mentre chi educa l’aiuta a riguardare la sua scoperta nella globalità del sapere. Ecco il bambino osservare con grande interesse i fenomeni metereologici, eccolo scoprire la forza e la direzione del vento, guardando l’ondeggiare delle piante” (R. V. Milanesi, cit.)

... fanno giochi ed esperimenti con il vento...

... costruiscono oggetti “strani”

131


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Per la scuola materna, il parco è anche un grande laboratorio espressivo: è fonte di ispirazione, come abbiamo visto, per le molte attività dei laboratori d’arte, ma le esperienze sensoriali che i bambini vi svolgono offrono continue possibilità di venire trasformate anche in gioco, simulazione, parola, poesia, narrazione.

Sole e foglie nel vento Foglie, col vento Cadete giù nella terra Che vi insegno A fare le capriole e le giravolte… Sole, sole bello Riscalda il vento Così possiamo andare al mare A fare il bagno. - Francesco Albero nel vento Io vado sotto l’albero A sentire se c’è un po’ di vento Ma non c’è… Allora mi arrampico sull’albero e lì c’è tanto vento chiudo gli occhi e mi immagino di stare nel mare. - Valentina – Vento che non c’è Vento che non c’è vieni e fai volare le cose piccole e leggere le voglio vedere volare in alto e fare dei giri come vederle danzare. - Alessio -

132

Nuvola Nuvola brillante Dove vai? Vai al ballo a ballare? Vai insieme alla stella rossa E poi giocate a nascondino Nel parco dei giochi. Cielo brillante Cielo mio, brilla sui miei occhi Nuvola d’oro e d’argento Fatemi sognare e pensare il cielo pieno di stelle il cielo con la luna e con il sole Quando ti guardo sento La tua aria che mi rinfresca tutto E mi fa sentire bene.


6 - Dagli anni ‘90 ad oggi. La “Casa del Sole” primo Istituto Comprensivo d’Italia

Una nuova “scuola” nel Parco Trotter: “Il tempo per le famiglie” “Il tempo per le famiglie” è un centro rivolto alle famiglie con bambini molto piccoli (0- 3 anni). In questo luogo la coppia mamma/bambino ha la possibilità di ritagliarsi uno spazio privilegiato per sé, incontrando e stando insieme ad altri adulti e bambini, condividendo spazi, materiali ed esperienze. I bambini, giocando, cominciano a sviluppare le prime relazioni sociali e affettive con i coetanei e gli adulti presenti.

Il “Tempo per le famiglie di via Giacosa” nasce nel 1991 a Gennaio. Nella città erano già aperti due centri e si era già sparsa la voce fra le mamme del quartiere di questa nuova iniziativa. Alcune mamme si attivano per chiedere che un servizio analogo si apra anche in questo quartiere. Questo gruppo di madri crea il primo nucleo di utenza.

133


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Questo servizio ha come centralità il gioco: gli adulti giocano con il proprio bambino. Non si vuole creare un pre-asilo o una pre-scuola materna, ma semplicemente offrire possibilità di gioco fra adulti e bambini che possano anche richiamare specifiche abilità e competenze. Al “Tempo per la Famiglie”: • si gioca con la sabbia, con l’acqua, con le costruzioni, con le granaglie; • si gioca a far finta di…; si gioca con elementi naturali e di uso quotidiano (spazzole, tappi, nastri, sassi, vasi, ….); • si semina nel parco; si leggono libri, anche quelli costruiti dagli adulti; si canta insieme; • si festeggiano compleanni e si fanno merende e pic- nic nel parco… • si costruiscono giochi per i propri bambini.

134

“Al tempo per le Famiglie” si sentivano nell’aria parole leggere: bolle, coriandoli, piume, palloncini, cuscini…. Che bello, tutti i bambini e i grandi erano avvolti dalle piume e dai coriandoli, li soffiavano e si sollevavano leggeri come mossi da leggera brezza. E poi le bolle! …Bolle, bolle di sapone che volavano, si alzavano e scendevano”.


6 - Dagli anni ‘90 ad oggi. La “Casa del Sole” primo Istituto Comprensivo d’Italia

Una festa nel parco Trotter, con le bandiere dei paesi di provenienza dei bambini della “Casa del Sole”

Tutto il mondo nella “Casa del Sole”: educazione interculturale, educazione alla pace e allo sviluppo Agli inizi degli anni ’90, i flussi economici, culturali, demografici di livello planetario crescono notevolmente. Anche l’Italia si ritrova coinvolta in questo massiccio processo di globalizzazione (crisi delle grandi fabbriche, decentramento produttivo, ecc.). In questo periodo, il nostro paese si trasforma definitivamente da esportatore a importatore di manodopera. Arrivano dall’estero, soprattutto dai Paesi extraeu-

ropei, un gran numero di lavoratori e lavoratrici. Questo crea nuove opportunità di incontro e scambio, ma anche turbamento e ansie collettive. L’immigrazione viene vista a torto o a ragione, soprattutto dalle fasce culturalmente e socialmente deboli della società italiana, come una minaccia a consolidate sicurezze economiche, alla convivenza sociale, ai tradizionali meccanismi di formazione identitaria. Di fronte a questo fenomeno si diffondono nuove forme di solidarietà ma anche chiusura, xenofobia, razzismo.

La scuola pubblica viene investita in pieno da questo problema: indirettamente, poiché risente del clima generale; direttamente, con l’arrivo sempre più massiccio di bambini stranieri nelle classi. Essa si dimostra capace di elabo-

rare, nel giro di poco tempo, una risposta straordinaria che, coerentemente con il dettato costituzionale, va in direzione dell’accoglienza, dell’integrazione, dello sforzo di assicurare uguaglianza di opportunità per tutti i bambini.

Bambini nel parco Trotter

135


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Gli “abitanti” del parco ex-Trotter

Entrano nelle aule i temi dell’educazione interculturale (educazione all’accettazione delle diversità e allo scambio culturale), dello sviluppo (studio e intervento sui temi della povertà e della ricchezza nel mondo), della pace (denuncia degli orrori delle guerre e azioni positive per la risoluzione pacifica dei conflitti), con i quali gli insegnanti si assumono il difficile compito di fornire ai futuri cittadini le competenze culturali e sociali per comprendere e affrontare senza paure la società del domani. La scuola pubblica diventa in questo modo il principale argine contro il diffondersi dell’intolleranza.

136


6 - Dagli anni ‘90 ad oggi. La “Casa del Sole” primo Istituto Comprensivo d’Italia

Il “Progetto Stranieri” alla “Casa del Sole”. Le scuole del Trotter conoscono la presenza di bambini stranieri da tanto tempo (v. il capitolo sugli anni ’50). Ma tra la fine degli anni ’80 e gli inizi degli anni ’90 il loro numero diventa sempre più considerevole e richiede specifiche strategie di accoglienza e integrazione. La “Casa del Sole” inizia così a mettere a punto progetti di educazione interculturale integrati nel curricolo e nella didattica quotidiana. È tra le prime scuole a fare questo, riprendendo la tradizione di impegno civile e democratico che da sempre caratterizza la sua storia (educazione al servizio della democrazia, secondo il più importante degli insegnamenti deweyani).

Nell’anno scolastico 1988/89, grazie ad una convenzione stipulata tra la ripartizione educazione del Comune di Milano e il Provveditorato agli Studi, vengono assegnate alla scuola elementare tre insegnanti comunali, come supporto per gli alunni stranieri. Si dà inizio, in tal modo al “progetto stranieri”. L’esperienza inizia con 11 alunni, un numero destinato ad aumentare negli anni successivi fino ad arrivare a 57 bambini nell’a.s. 1992/93 (provenienza: Perù, Cina,

paesi del Magreb). In quell’anno, anche il Ministero della Pubbica Istruzione si attiva, assegnando alla scuola un insegnante statale sul progetto. Sono gli anni dell’alfabetizzazione, in cui si privilegia in modo particolare l’apprendimento della lingua italiana valorizzando solo occasionalmente la presenza delle altre culture. Ai laboratori linguistici, strutturati su due livelli (neo arrivati e alunni con conoscenza minima della lingua italiana) partecipano max 5 alunni.

Bambini stranieri alla “Casa del Sole” Laboratori creativi nel parco

137


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Negli anni successivi aumenta il flusso migratorio e, di conseguenza, la presenza di alunni stranieri. La scuola prende atto di questa nuova realtà e dell’esigenza di aprirsi nei confronti della diversità. Ricerca, quindi, i modi migliori per stimolare il riconoscimento e il rispetto delle identità culturali e creare occasioni di dialogo, confronto, reciproco arricchimento. Dopo varie riflessioni, prepara un progetto educativo che coinvolge tutti i bambi138

ni, stranieri e non, poiché, come recita la circolare ministeriale n. 73 del 1994, “..l’educazione interculturale è per tutti, con o senza alunni stranieri”. Il progetto coinvolge tutti gli insegnanti (scuola elementare e media insieme dopo il 1995) chiedendo loro di cambiare il modo stesso di “fare scuola”. Esso prevede percorsi didattici ed educativi finalizzati alla conoscenza reciproca, al riconoscimento e alla valorizzazione delle diverse identità culturali,

allo sviluppo di mentalità “interculturali”, articolati nel modo seguente: • Accoglienza-inserimento. • Interazione culturale. • Attività interculturale. • Laboratori linguistici per l’apprendimento della lingua italiana. • Mediazione linguistica per facilitare la comunicazione scuola–famiglia. • Valorizzazione e mantenimento della lingua materna.


6 - Dagli anni ‘90 ad oggi. La “Casa del Sole” primo Istituto Comprensivo d’Italia

All’interno del progetto si sperimentano, di anno in anno, le attività più diverse, facendo attenzione a incoraggiare sempre gli aspetti legati al gioco, alla comunicazione verbale e non verbale, alla partecipazione attiva dei bambini, alla valorizzazione delle diversità e delle somiglianze culturali. Diamo qui di seguito un breve elenco delle esperienze di educazione interculturale più significative realizzate nel corso degli ultimi anni.

Raccontare e raccontarsi attraverso il teatro delle ombre (1994-95). Le fiabe fanno parte del patrimonio culturale di tutti i popoli e pertanto permettono un aggancio al vissuto di ciascu-

no e un confronto fra esperienze culturali diverse. Fiabe nelle quali identificarsi e ritrovare ambiti familiari e culturali. Il percorso di preparazione alla spettacolarizzazione prevede:

• Lettura di fiabe provenienti da Paesi presenti. • Analisi e ricerca di differenze e analogie. • Contestualizzazione delle fiabe cercando sulla mappa del mondo il loro luogo di nascita e di ascolto.

• Individuazione di sequenze narrative, personaggi ed elementi scenici. • Personalizzazione del testo con espressioni in lingua originale. • Rappresentazione attraverso le ombre cinesi.

“Fare con le mani” (1993-94): conoscere e valorizzare “l’altro” attraverso attività manipolative

139


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

• “Sfilata del drago” (1994-95):

Spettacolo teatrale (1995-96): “Storia dei Continenti”, percorso interculturale di ambito storico-geografico e linguistico espressivo

“Conoscersi con i libri - Un mondo di colori” (1996-97): settimana dell’intercultura realizzata dalle tre scuole del parco coinvolgendo anche l’Associazione dei Genitori. Tra le iniziative di quella settimana va ricordato l’allestimento nel solarium di uno scaffale multietnico fornito dalla libreria Azalai e dalla Libreria Popolare e riempito anche di libri fatti dai bambini delle scuole materne, elementari e medie del parco Trotter su tematiche inerenti i propri bisogni e interessi. Sono libri “strani” per fare i quali vengo-

festa del capodanno Cinese o festa della Primavera

140

no utilizzate varie tecniche di animazione: la tridimensionalità delle figure, il pop up, le finestre i tagli, il collage con materiale vario. Aprire, spingere, ruotare, sollevare consentono al bambino di agire direttamente sull’immagine in un rapporto interattivo. Nascono, quindi, libri da toccare, libri da manipolare, da scoprire, da annusare, libri da leggere, da percepire per trasmettere e valorizzare le uguaglianze e le differenze. Libri in inglese, libri bilingue per esprimere la cultura che la lingua veicola e dare al tempo stesso ai giovani migranti il senso della propria appartenenza etnica e culturale, “... libri ponte, come dice Vinicio Ongini, leggibili sia da bambini stranieri, sia dai compagni di scuola italiani”.


6 - Dagli anni ‘90 ad oggi. La “Casa del Sole” primo Istituto Comprensivo d’Italia

Accanto alla libreria multietnica, in quella settimana si alternano: messe in scena di fiabe e di storie dove gli allievi delle scuole del Trotter danno corpo e voce alle storie di popoli culturalmente distanti, conoscendo in tal modo la produzione e le tecniche artistiche dei loro compagni di banco cinesi, arabi, latino-americani e magrebini; laboratori ludici, per favorire l’interazione fra bambini e genitori italiani e stranieri; “merende etniche”, dove il cibo diventa occasione di incontro; musica e danze, suonate, cantate e ballate collettivamente; film e spot pubblicitari, per scoprire i pregiudizi verso le culture “altre” e prendere coscienza che quella occidentale non è l’unica, né la migliore.

Attività di raccordo tra scuola e famiglie cinesi (1998/99), con facilitatori ed interprete che si recano con sistematicità a casa degli alunni cinesi, e con attivazione di un corso di lingua cinese per mantenere viva la lingua d’origine e rafforzare l’identità linguistica e culturale di appartenenza.

141


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Viaggio di conoscenza di sé e dell’altro (2001 /2002): • 1a tappa: giochi di presentazione, di relazione attraverso il contatto fisico, giochi percettivi • 2a tappa: conoscenza del proprio corpo, in particolare il viso, attraverso il gioco della specchio (autoritratto, rappresentazione di sé attraverso la costruzione di sagome con materiale vario) • 3a tappa: scoperta dell’identità: dal corpo si approda alla ricostruzione della propria storia personale partendo dal nome. “Essere chiamati per nome vuole dire sentirsi riconosciuti e accettati. Il nome è il primo passo verso la conoscenza”.

Negli ultimi anni il progetto stranieri conosce una stasi, se non una vera e propria crisi. Non certo per mancanza di fantasia o impegno degli insegnanti. Il fatto è che il numero di insegnanti facilitatori messi a disposizione della scuola dal Ministero scende, a fronte di un aumento costante del numero di bambini stranieri. I laboratori linguistici, frequentati esclusivamente da allievi neo arri-

vati, arrivano ad una media di 14 bambini per gruppo. Sono troppi, e sono troppo pochi i facilitatori rispetto ai compiti che un efficace processo di integrazione richiederebbe. Si fa evidentemente fatica a comprendere che la fase di inserimento ed adattamento alla nuova realtà linguistica e culturale e, a volte, anche familiare, è molto difficile e faticosa. Il bambino migrante ha

bisogno, è vero, di imparare la nuova lingua, ma necessita anche di figure che lo accolgano con attenzione, competenza e amore e che lo supportino a livello psico-affettivo nelle varie tappe del viaggio, in modo che la sua vulnerabilità non si trasformi in disagio. Tutto questo diventa impossibile da fare se gli insegnanti chiamati a svolgere questo compito diminuiscono.

20 04 /2 00 5

142


6 - Dagli anni ‘90 ad oggi. La “Casa del Sole” primo Istituto Comprensivo d’Italia

La conferenza sulla pace

L’educazione alla pace. Alla fine degli anni ’90 nasce il progetto di “Educazione alla Pace”, che coinvolge soprattutto ragazzi delle medie. È un percorso di lavoro sui seguenti argomenti: • la carta ONU – i diritti dei minori; • guerre di ieri e guerre di oggi; • le mine anti-uomo; • l’opera di Emercency; • “fare per dare”; • un ambulatorio pediatrico in Sierra Leone; • Una scuola in Ciad.

Nasce l’Istituto Comprensivo “Casa del Sole-Rinaldi” A partire dall’anno scolastico 2000/2001 la Scuola Media “Rinaldi” viene accorpata alla “Casa del Sole”. Si amplia in tal modo l’offerta formativa del tempo scuola, si acquisiscono spazi e strumentazioni oltre che nuove e importanti competenze professionali. In questi primi anni del “nuovo millennio”, la “Casa del Sole Rinaldi” si muove sostanzialmente lungo le linee delineate nel corso del decennio preceden-

te. Molti dei progetti nati in quel periodo continuano a essere riproposti (“Stanza delle Scoperte”, Progetto Stranieri, Progetto di Educazione alla Pace, Laboratorio Teatrale…) accanto ad altri altrettanto importanti, tra cui ricordiamo: • Progetto “Lingue Comunitarie” o “Progetto 2000”, che prevede l’introduzione nell’insegnamento a scuola di altre lingue comunitarie, l’uso dei laboratori linguistici, la certificazione europea delle competenze acquisite dagli allievi; Lavoro teatrale in Inglese

Alla fine del percorso i ragazzi gestiscono una conferenza pubblica sui temi affrontati, con il sussidio di diapositive fornite dall’”Associazione Umanitaria Emergency”. Anche qui l’attività conoscitiva viene finalizzata ad uno scopo pratico, quello della sensibilizzazione pubblica sugli orrori della guerra e sulla necessità della solidarietà internazionale. L’obiettivo fondamentale, infatti, è di educare gli allievi ai valori della convivenza pacifica e, in quanto futuri cittadini, all’impegno sociale. La conferenza sulla pace 143


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

• “Mateparco”, che coinvolge i ragazzi nella realizzazione di giochi e rappresentazioni matematiche che hanno come oggetto il Parco Trotter (le reti di percorsi utilizzati dalle persone, i moduli nell’architettura e nel parco in generale, le misurazioni degli oggetti circostanti, le riproduzioni in scala di padiglioni, ecc.);

• “Classinradio”, gestione di una radio–web in collaborazione con classi di altre scuole milanesi

144


6 - Dagli anni ‘90 ad oggi. La “Casa del Sole” primo Istituto Comprensivo d’Italia

• “Genitori e bullismo”, che coinvolge i genitori in momenti di riflessione e di iniziativa comune sui temi dell’educazione dei bambini e della prevenzione del disagio sociale, anche in collaborazione con esperti ed agenzie esterne alla scuola. • Campi estivi, che si svolgono in luglio con i Centri Estivi del Comune. Sono l’”English Camp” (scuola d’inglese), la “scuola di animazione teatrale” tenuta dal Teatro del Trebbo, i “corsi di lingua e cultura cinese” per bambini cinesi e italiani.

Viaggio di studio in Irlanda

Piantumazione dell’albero della pace (centro estivo Trebbo)

145


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Una risorsa importante per il parco e le sue scuole: l’associazionismo

Dall’art. 4 dello statuto, gli scopi dell’Associazione sono:

L’Associazione "La Città del Sole - Amici del Parco Trotter". È dagli anni ’70 che il parco Trotter viene difeso da comitati di cittadini, genitori, insegnanti. La nascita dell’Associazione "La Città del Sole - Amici del Parco Trotter", avvenuta, come già detto, nel 1994, costituisce però una novità importante: è una sorta di formalizzazione dell’impegno della società civile a difendere e migliorare questo luogo. L’Associazione viene fondata infatti da un folto gruppo di insegnanti, genitori e cittadini del quartiere che in questo modo vogliono darsi un organismo rappresentativo capace di essere una sorta di interlocutore “ufficiale” nei confronti delle autorità cittadine. Nel dicembre 1998 l'Associazione si iscrive nel registro Nazionale delle ONLUS; dal novembre 2000 è iscritta nel registro Regionale del Volontariato, diventando in questo modo un soggetto giuridico a tutti gli effetti. L’Associazione nasce per realizzare un sogno: trasformare la scuola all’aperto che dagli anni ‘20 è stata un vanto per Milano in “città dell’infanzia” pensata per tutti i bambini Milanesi.

• ... conservare, tutelare e valorizzare l’intero patrimonio del Parco Trotter: ambientale, naturalistico, architettonico, didattico-educativo, culturale, quale bene irrinunciabile per l’utenza scolastica, aperto al quartiere ed alla cittadinanza con particolare attenzione alla fascia di età 0 -14 anni; • ... conservare, recuperare, tutelare e valorizzare tutte le strutture del Parco Trotter; • ... sostenere, contribuire a sviluppare e potenziare le attività didattico educative della Scuola del Trotter…; • ... promuovere forme associative di cooperazione culturale e sociale.

146

Nel corso degli anni, l’Associazione si impegna in un notevole sforzo editoriale per far conoscere passato, presente e possibile futuro del parco. Di seguito alcune delle pubblicazioni più significative:

Parco Trotter, dalla scuola speciale all’aperto alla “città dell’infanzia”

Una scuola nel parco

Bimbi al sole

Questo libretto è dedicato ai bambini della Scuola Materna del Parco Trotter per accoglierli al loro arrivo. I testi e i disegni (da colorare) sono realizzati da Patrizia Garberi

Ristampa del numero unico della scuola all’aperto “CASA DEL SOLE” del maggio 1955

Aggiornamento del progetto 1994 realizzato dall’Associazione, destinato al Comune, al mondo dell’Associazionismo e del Volontariato, ai cittadini milanesi (ottobre 1999)

Calendari da tavolo e da parete con fotografie della scuola e del parco


6 - Dagli anni ‘90 ad oggi. La “Casa del Sole” primo Istituto Comprensivo d’Italia

Alla scoperta del Parco Trotter

Il 13 giugno 1994 la neonata Associazione organizza un incontro pubblico sul tema “Il parco e le sue scuole - i luoghi della cultura e della memoria” ; da allora, sono innumerevoli le iniziative e le manifestazioni alle quali essa ha contribuito, alcune affiancando le Scuole del Parco, altre in completa autonomia, ma tutte animate dallo stesso spirito: portare all’attenzione della città un patrimonio culturale ed ambientale a molti sconosciuto; far vivere da subito il Trotter come una “città dell’infanzia” aperta ai bambini di tutta la città. Quelle riportate sotto sono solo alcune delle ultime attività organizzate che si affiancano alle “classiche”: la cura dell’orto, puliamo il mondo, il mercatino...

Una guida realizzata per tutti coloro che vogliono conoscere un po’ di più di questo ricco spazio verde, fatta dai ragazzi per i ragazzi in collaborazione con ABCittà nell’ambito della Legge 285/97.

147


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

“Parole in gioco” è un gruppo di mamme di bambini frequentanti la “Casa del Sole” affiliato all’Associazione “La Città del Sole-Amici del Parco Trotter”. Nasce nel 2003 con il compito di tenere, a titolo volontario, incontri di assistenza allo studio e di sostegno all’approfondimento della lingua italiana, rivolti a bambini stranieri delle classi prime, seconde e terze elementari e alle loro mamme. Nel corso delle attività, le mamme di “Parole in gioco” propongono percorsi tematici (il corpo umano, gli indumenti, i giorni della settimana, i mesi ecc.) finalizzati all’acquisizione di un lessico di base, percorsi disciplinari di ambito geo-storico più specifici (per le classi terze), esercizi di calcolo e tabelline. Attuano queste proposte attraverso una mediazione prevalentemente ludica, allo scopo di far venir meno le barriere psicologiche che possono ostacolare l’apprendimento (filtro affettivo).

“Anche il fatto che l’attività sia svolta da donne - madri ha legami strettissimi col luogo in cui si svolge: siamo mediatrici quasi “naturali” per un avvicinamento dei bambini stranieri alla lingua italiana. La nostra condizione di donne - madri, insieme all’assidua frequentazione del parco, ci rende riconoscibili, favorendo una relazione di fiducia con le famiglie dei bambini stranieri”.

148

Le attività del gruppo si svolgono all’interno dei padiglioni del Parco Trotter per diverse ragioni, tra le quali la più importante è quella di confermare la natura di spazio condiviso, di luogo di incontro e di confronto del parco stesso. L’attività delle mamme di “Parole in gioco” si pone

soprattutto tra i suoi obiettivi quello di lanciare un gesto di accoglienza e di apertura verso altri mondi culturali, nella piena consapevolezza che la condivisione di una stessa lingua favorisce il dialogo tra culture diverse e permette di abbattere i pregiudizi che provocano reciproci atteggiamenti di paura.


6 - Dagli anni ‘90 ad oggi. La “Casa del Sole” primo Istituto Comprensivo d’Italia

Il Comitato Genitori. Raccoglie e organizza i genitori delle scuole del parco. Nasce nel 2003, sull’onda delle proteste contro la riforma del primo ciclo voluta dal Ministro Moratti. Si mobilita per la difesa del tempo pieno, minacciato dalla riforma, chiedendo il mantenimento dell’organico, delle compresenze, ecc. Raccoglie firme per difendere la presenza degli insegnanti facilitatori che lavorano con i bambini stranieri. Fa sentire la sua voce in Consiglio di Zona quando si discute della ripartizione alle scuole dei fondi per il diritto allo studio.

149


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

In questo suo impegno a difesa della originale esperienza della “Casa del Sole”, il Comitato Genitori inizia ben presto a intervenire sugli aspetti legati alla manutenzione del parco. Con l’Associazione “La Città del Sole – Amici del Parco Trotter” partecipa massicciamente alle campagne di “Puliamo il mondo”, organizza feste e altri momenti di socialità, richiama l’attenzione dei pubblici poteri sulla necessità di migliorare la vivibilità del parco e la sicurezza dei bambini che lo frequentano.

I genitori e gli alunni protestano davanti al Pad. Da Feltre

150


6 - Dagli anni ‘90 ad oggi. La “Casa del Sole” primo Istituto Comprensivo d’Italia

I risultati ottenuti sono importanti: nel parco vengono installati, finalmente, i cancelli automatici e le telecamere; i controlli delle forze dell’ordine, in orario di apertura al pubblico, diventano più frequenti; vengono creati spazi giochi per bambini e ripristinate alcune fontanelle. Il padiglione Da Feltre, rimasto senza bagni per due anni (i bambini utilizzavano i bagni esterni messi a disposizione dalla Protezione Civile) dopo forti proteste viene risistemato, e anche sulla ex-chiesetta, parte integrante e imprescindibile del complesso scolastico del Trotter, finalmente si inizia ad intervenire con radicali lavori di ristrutturazione.

La ex-chiesetta in ristrutturazione 151


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Nel contesto di questo impegno per la riqualificazione del parco, il Comitato Genitori progetta e realizza nel maggio del 2005 , in collaborazione con le tre scuole e l’Associazione, una grande festa per la celebrazione degli ottant’anni della “Casa del Sole” all’interno della quale, tra le altre cose, viene organizzato un convegno sul futuro del Parco e presentata una mostra sulla storia della scuola. La mostra viene esposta per un mese circa nella ex fattoria, per l’occasione rimessa a lucido e restituita a un minimo di agibilità. È dalla celebrazione dell’ottantesimo che nasce questo stesso libro.

L’impegno per il futuro: il sostegno al “Progetto Abita” del politecnico di Milano La prospettiva per cui lavorano le associazioni del Trotter è che esso diventi una “città dell’infanzia” abitata, oltre che dai bambini delle scuole del parco, da tutti i bambini milanesi. È questa la prospettiva che si dà anche l’amministrazione comunale quando, come già abbiamo detto, nel 2003 approva il “Progetto Abita”, progetto di riqualificazione del Parco Trotter redatto da un gruppo di docenti del Politecnico di Milano su incarico della stessa Giunta comunale. Delle linee generali del progetto abbiamo

già parlato. Esso prevede, tra l’altro: la ristrutturazione dell’ex convitto da destinare a sede della scuola media e di attività polifunzionali aperte al quartiere (biblioteca, aula – convegni, ecc.); ristrutturazione dell’edificio dell’Acqua Potabile e sua destinazione a sede del “Museo del Bambino” aperto a tutti; ristrutturazione della ex fattoria e sua destinazione a sede di laboratori ambientali aperti alle scuole della città; ristrutturazione del padiglione “Da Feltre” e sua destinazione ad asilo – nido. Allo stato attuale (fine 2005), nessun finanziamento è stato finora stanziato per dare seguito al progetto.

Pubblicazione del progetto del “Laboratorio Abita”

152


Nel corso dei suoi lunghi ottant’anni di vita, la scuola all’aperto “Casa del Sole” (già “Umberto di Savoia”) è cambiata molte volte aprendosi a molteplici apporti pedagogici. Tuttavia, ha mantenuto inalterate, nel suo lavoro educativo, alcune caratteristiche di fondo. Proviamo a riassumerle: • L’attenzione data all’allievo e ai suoi bisogni cognitivi e socio – affettivi come nucleo centrale della progettazione educativa; • la motivazione e il coinvolgimento attivo dell’allievo come cardini del metodo didattico – pedagogico; • l’importanza data da un lato al tema dell’espressività, e dall’altro a ciò che con un’espressione attuale potremmo definire “educazione alla cittadinanza”; • il rapporto con il Parco, vissuto e usato sempre come grande laboratorio didattico, “l’aula speciale” più importante della scuola (è soprattutto questo che fa della “Casa del Sole” una scuola unica, dove cioè è possibile fare cose che altrove non è possibile realizzare); • la continua disponibilità alla ricerca e alla innovazione didattico/pedagogica, aspetto che crediamo discenda da tutti gli altri e soprattutto dal precedente.

Questi ci sembrano i caratteri di fondo della “Casa del Sole”, gli aspetti che ne delineano l’identità e al tempo stesso l’originalità rispetto ad altre esperienze scolastiche. Originalità che dovrebbe essere maggiormente difesa e valorizzata (come peraltro quella di altre scuole per qualche motivo “speciali”): infatti, è dal confronto tra esperienze pedagogicamente diverse che il sistema dell’istruzione pubblica può avere la speranza di ricavare indicazioni credibili su come migliorare la sua “efficacia”. Inoltre, in una società complessa come quella attuale, la pluralità delle esperienze e delle offerte formative costituisce il prerequisito fondamentale per soddisfare i bisogni di formazione dei cittadini. La “Casa del Sole” è da sempre impegnata nella difesa e nel rafforzamento della propria esperienza, con una convergenza di impegno e competenze da parte di tutte le sue componenti (insegnanti, genitori, personale non docente) che è raro osservare altrove.

Qualche riflessione di fine racconto

Da sola, però, non ce la può fare a mantenere la sua ragion d’essere: la complessità della sua struttura è tale che, per sprigionare tutte le sue potenzialità, le sarebbe necessario un sostegno convinto dei pubblici poteri, in primo luogo del Comune, come è accaduto fino agli anni ’60 e come da allora in poi non è più accaduto, se non in maniera disorganica ed episodica. Vogliamo capire se le amministrazioni “a venire” vorranno invertire la tendenza e investire sulla straordinarietà e unicità della “Casa del Sole”, mantenendola e rafforzandola. Potrebbe essere sensato a questo punto domandarsi se valga la pena per il Comune spendere tanti soldi solo per una scuola, certamente importante ma pur sempre una scuola, per di più di quartiere. Si potrebbe rispondere che se questa scuola garantisse un progetto didattico – pedagogico di qualità elevata, sì, potrebbe valere la pena spenderci dei soldi; se si adottasse una convinta priorità di spesa per i temi sociali, le risorse finanziarie si troverebbero non solo per questa scuola ma anche per le altre.

Tuttavia, non si può negare che la domanda va a sollevare una questione reale. Ma è proprio in considerazione di questa questione che le scuole e le Associazioni del parco sono in prima fila per rilanciare il ruolo cittadino dell’ex Trotter appoggiando il progetto, ormai comunale ma mai concretamente finanziato finora, di creare in questo spazio una “città dell’infanzia” (come ce ne sono già in altre città italiane ed europee) di cui possano fruire tutti i bambini milanesi insieme ai bambini del quartiere. È per questa prospettiva che noi chiediamo alle prossime amministrazioni comunali di investire più risorse nella riqualificazione del parco ex Trotter e delle sue scuole, perché questo accrescerebbe le opportunità di benessere dei bambini di tutta la città. Per concludere, un’osservazione dedicata al quartiere o, più precisamente, a quei cittadini del quartiere che non sono bambini e genitori e che usano il parco ex Trotter come tale: gli anziani, i proprietari di cani, i ragazzi che fanno footing, quelli che si siedono a leggere e a chiacchierare sulla panchina… Questa battaglia per la riqualificazione del parco e delle sue scuole

interessa anche loro. In fondo, come la storia raccontata in questo libro dimostra, se il parco esiste ancora, lo si deve in gran parte alla scuola che da almeno trent’anni lo difende impedendo che venga manomesso o ridimensionato, come in passato si è più volte tentato di fare lasciando andare in rovina le sue strutture più rappresentative. Se il parco è oggi un luogo pulsante di socialità lo si deve in buona parte alla scuola, la quale non solo ha disposto una dilatazione degli orari di apertura del parco al pubblico ma ha incoraggiato il proliferare, al suo interno, di iniziative culturali e ricreative rivolte a tutti (rassegne teatrali, incontri di poesia, corsi sportivi, feste, corsi di lingua straniera, ecc.) proponendosi come uno dei soggetti più importanti di produzione/ aggregazione culturale esistenti nel quartiere. La “Casa del Sole” è la condizione fondamentale ancor oggi per mettere al riparo il parco ex Trotter da tentazioni speculative e progetti di privatizzazione, per mantenere la sua natura di bene comune e di luogo di socialità. Qualsiasi progetto che punti a migliorarla, o a rafforzare la vocazione del parco come spazio per l’infanzia merita di essere sostenuto. Da tutti.

153


1925 - 2005 “Casa del Sole”: la Città dell’Infanzia a Milano

Questo libro nasce dalla celebrazione degli ottant'anni della "Casa del Sole". La “Casa del Sole” è una scuola all’aperto situata nel parco Trotter, tra via Padova e viale Monza a Milano, famosa in Italia e in Europa per l’originalità e l’efficacia dei suoi metodi educativi. Ne raccontiamo la storia con un vastissimo repertorio di bellissime fotografie tratte dall'archivio dell'istituto e dai cassetti degli insegnanti e degli allievi che questa scuola, con passione, hanno frequentato.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.