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TERZA ETÀ I cibi della felicità

I cibi della felicità

La dieta per l’umore post Covid-19

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Milena Colzani, medico dietologo all’ospedale di Saronno, illustra l’alimentazione per soddisfare corpo e psiche a qualsiasi età in un momento di stress emotivo

La nostra storia recente ci ha fatto sperimentare che in un momento di tristezza o stress emotivo, si cerca conforto nel cibo. Ovvero, riempire lo stomaco per riempire un vuoto nel cuore.

Questione di (bio)chimica

Nella scelta degli alimenti da acquistare e mangiare, oltre alla psiche e agli aspetti culturali, svolgono un ruolo fondamentale i processi biochimici, che stanno alla base del funzionamento del nostro cervello e che possono essere influenzati da una nutrizione squilibrata. Con conseguente stanchezza, apatia, ansia, disturbi del sonno e, come già abbiamo affrontato in altri articoli, alterazioni dei segnali di fame e sazietà.

La ricetta contro la depressione

Ma quali sono i cibi che maggiormente ci danno “felicità”? Secondo la ricerca pubblicata dalla Doxa nel 2019, per un italiano su due, al primo posto nella classifica dei cibi antidepressione figurano pasta e pizza: ricchi di triptofano, precursore della serotonina, l’ormone della felicità e della sazietà ma anche spinaci ricchi di magnesio e vitamina C, due sostanze importanti per trasformare il triptofano e la tiroxina in serotonina e dopamina, i neurotrasmettitori responsabili di felicità e benessere. Ancora, semi e frutta a guscio (come le mandorle) e il salmone, ricchi di Omega3, gli antidepressivi naturali per eccellenza, i frutti di bosco, ricchi anch’esso di vitamina C. Poi il cioccolato (fondente,ovviamente) non è certo una novità (l’ingrediente “magico” è il cacao che, sotto forma di cibo super nutriente, diventa ricco di antiossidanti e di sostanze che permettono il rilascio di endorfine nel nostro organismo). Che dire quindi della vitamina D, presente nei funghi e nel latte e derivati, definita “la vitamina della felicità”? E delle Vitamine del gruppo B (B1, B3. B6. B9 e B12), la cui carenza determina stanchezza e depressione, presenti nei cibi di origine animale?

Il buonumore passa anche... dall’intestino!

Infine, non dimentichiamo che l’intestino, assieme al cervello, è uno dei principali produttori di serotonina. Ecco allora l’importanza di assumere cibi fermentati quali yogurt, tempeh, miso, kefir che aiutano il buon funzionamento dell’intestino.

La cura del sole

Concludendo, nei Paesi nordici, dove l’esposizione alla luce solare è scarsa per gran parte dell’anno, si assumono integratori di vitamina D3 per evitare il rischio di depressione... Quindi, festeggiamo - con giudizio ovviamente - la fine del lockdown con tante belle giornate all’aria aperta. A qualsiasi età.

“Ecco come riempire in modo giusto lo stomaco per colmare un vuoto nel cuore”

> Milena Colzani > redazione@varesemese.it

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