Riscatto biancorosso
CONTRO BRESCIA UNA VARESE BELLISSIMA PER 25’
di Matteo Gallo
Terza giornata di campionato e secondo appuntamento casalingo per la Pal laca nestro Varese che af fronta la D ol om iti En ergia Trento in cerca del riscatto dopo la sconfitta di Brescia. Una gara dai due volti quella di sabato scorso. Nella prima par te una OJM spumeggiante e fiera di sé, che ha letteralmente travolto gli avversari nei primi 25' di gara Ritmo, contropiede, recuperi e gioco di squadra in velocità Simbolo di que
sta Varese proprio il suo capitano Un Fer rero capace di infilare un percorso netto dal l'arco con un pesante 5/5 che ha catalizzato anche gli improperi della cur va bresciana nel vedere i propri beniamini impotenti di fronte a cotanta dimostrazione di forza. Poi, però, è arrivato il ritorno della Germani
Brescia ha alzato il ritmo e l’intensità difen siva, grazie alle qualità dei propri singoli, riu scendo a ribaltare le sor ti del match. Rimane così un po’ di amaro in bocca per una squadra, Varese, che oggi ha come primo obiettivo la ricerca di una sempre maggiore continuità all’interno dei 40’, ma i margini per riuscirci ci sono tutti. E’ da rite nersi infatti un pregio la capacità di Varese di aver por tato una formazione di elevata ca ratura come quella di Brescia, a dover risol vere la gara solo negli ultimi minuti e nonostante la sconfitta, rimane l’ottima tre quar ti di gara giocata dalla OJM, contro una squadra ancora una volta, così com’era stato nella sfida contro Sassari, molto fisica e dall’elevatissimo tasso tecnico.
LA GARA DI MASNAGO CONTRO TRENTO
UN OTTIMO BANCO DI PROVA
VARESE VUOLE I DUE PUNTI PER INFIAMMARE ANCORA IL PUBBLICO BIANCOROSSO
Di cer to la par ti ta con Trento d iven ta ora un ottim o b anco di prova e opp or tu ni tà di ri scatto per i biancorossi. La squadra di coach Molin è il solito connubio di fisicità e poliedri cità, ma in questo avvio di stagione risente delle assenze di Ladurner, pivot, mentre potrà contare sul recupero del playmaker 19enne Spagnolo. Rotazioni a nove dunque in questo avvio di stagione per i bianconeri con l'eterno capitan Forray a dividersi minuti con un Flac cadori sempre più a suo agio nel ruolo di regi sta e leader della formazione trentina 18 punti, 6,5 rimbalzi e 2,5 assist a gara sono il biglietto da visita del varesino mancato Diego Flaccadori che a 26 anni è nel pieno della sua maturazione cestistica.
In guardia troviamo Drew Crawford, di cui par liamo in occhio a , e Luca Conti Nato e cre sciuto a Trento, prodotto del settore giovanile bianconero, Conti si sta ritagliando anno dopo anno il suo spazio in prima squadra dando agonismo e difesa. In ala piccola troviamo Mattia Udom e il cavallo di ritorno Trent Loc kett Visto a Trento nel 2015/16 e passato anche da Treviso, Lockett è una guardiona che per fisico e tecnica può avere impatto su am
bedue i lati del campo. L'ex brindisino Udom è giocatore discontinuo dall'arco, ma capace di grande impatto fisico e che sa andare for te a rimbalzo. In attesa di Ladurner, e forse di un altro straniero dato che Trento inizia la sta gione con soli 4 stranieri e 6 italiani, giostrano il talentuoso Graziulis e il pivot Atkins Il let tone non lo scopriamo cer to oggi: giocatore che abbiamo imparato a conoscere nei due anni a Trieste per la sua intelligenza sul par quet, ma anche per la capacità di attaccare il canestro in vari modi e quel tiro da fuori che può essere un'arma letale Infine, c'è il nuovo arrivato Darion Atkins, pivot piccolino, ma di peso: 203 cm per 109 chili. Un giramondo del parquet che ha girato mezza Europa prima di arrivare a Trento, può giocare anche da ala for te, ma a Trento giocherà da pivot Non un grande raggio di tiro, anche se può colpire da 3 punti (nella scorsa stagione in Germania ha avuto il 32% da oltre l'arco), ha un buon tiretto dalla media, ma non è giocatore che allarga il campo. /
LA SQUADRA DI COACH MOLIN È UN CONNUBBIO DI FISICITÀ E POLIEDRICITÀ
GLI ARBITRI
Carmelo Lo Gu zzo, Mark Bar toli e M arco Catan i (nella foto) saranno gli arbitri che dirigeranno il match tra la Pallaca nestro Openjobmetis Varese e la Dolomiti Energia Trentino, valido per la terza giornata del campionato di LBA 2022 23. Il primo, lo scorso anno, ha “fischiato” i biancorossi in tre circostanze: Cremona Varese (94 78),
Sassari Varese (104 99) e Venezia Varese (82 93). Relativamente alla pas sata stagione, sono due i precedenti di Bar toli con la Openjob metis (Vir tus Bologna Varese 97 56 e Milano Varese: 95 77), gli stessi che interessano Catani, presente nei ko esterni dei varesini a Treviso e
Ciò che non ti uccide ti fortifica
Born in the USA cantava Bruce Spri n gsteen per un successo, all’inizio conte stato e mal interpretato, che poi ha solcato l’Oceano Atlantico per diventare un tormentone internazionale.
Born in the USA è una frase che può andare benissimo anche per il General Manager della Pallacanestro Varese Micheal Arcieri, nato negli Stati Uniti, a New York il 27 otto bre 1964 Una storia di vita la sua, che ha sempre visto la pallacanestro al centro, così come l’Italia. Primo di sei tra fratelli e so relle, proveniente da una famiglia di origine lucane, precisamente di Tito, vicino Potenza. Arcieri ci por ta in un viaggio che lo stesso at tuale GM biancorosso ci racconta a cuore aper to.
Il Micheal A rcieri bam bin o cosa voleva fare d a gran de?
“Sicuramente da piccolo non pensavo di di ventare un General Manager. Io vivevo nel Queens a New York, dove le case sono tutte attaccate e avevo un vicino di casa un po’ più grande di me, parlo quando avevo più o meno 5 anni e lui 10, che giocava sempre a pallacanestro. Io ero ancora piccolo, non mi avvicinavo nemmeno al ferro quando tiravo, ma rimanevo davvero af fascinato nel ve derlo giocare Quando avevo 9 anni ci siamo trasferiti nel New Jersey e da quel momento in poi io ho sempre giocato a pallacanestro. Medie, Liceo, Università, fino ad arrivare ad alti livelli. Ero un discreto playmaker, tant’è che poi arrivò la chiamata della For titudo Bologna nel 1988, con cui giocai qualche par tita in estate. Ho smesso a 32 anni, poi la panchina, adoravo e adoro tutt’ora ad al lenare, prima di intraprendere il percorso manageriale. Il mio sogno però da bambino, per rispondere alla domanda, era quello di giocare come guardia dei New York Knicks”
ARCIERI È
ORIGINI ITALIANE PRIMO DI SEI FRATELLI
FAMIGLIA
DA POTENZA
In som ma un uomo che amava pren dersi re spon sab ilit à in campo così come ha fatto d opo, d ietro ad u na scri vania... “Sì, assolutamente. Per la mia formazione è stato fondamentale il percorso che ho vis suto negli Stati Uniti, par tendo da New Jer sey, arrivando a New York dove ho passato 12 anni e Orlando. E’ stato un percorso che mi ha permesso di capire il ruolo del Gene ral Manager, non solo a livello di gestione economica, quanto del personale, delle ri sorse con cui si ha a che fare ogni giorno
l’asse portante di Pallacanestro Varese
Ho iniziato come scout dei New Jersey Nets quando avevo 27 anni, ma non pensavo di ventasse il mio lavoro ed invece il destino è imprevedibile e alla fine la pallacanestro è diventata la mia vita. Fare quello che faccio io, essere un GM è una grande responsabi lità, perché dalle tue azioni non dipende solo la tua vita, ma quella della squadra, di chi lavora negli uf fici, della stampa e dei ti fosi anche. E’ qualcosa di impor tante ma mi piace e non mi pesa af fatto. Voglio costruire qualcosa di bello qui in modo tale che quando avrò 70 anni e sarò in Florida a go dermi la pensione, potrò dire che ho co struito, che abbiamo costruito qualcosa di bellissimo qui a Varese”.
New J ersey, New York, Orlan do, l’Itali a, Bolo gn a e Va rese Un viaggio nien te male fi n ora
“E’ vero e mai mi sarei immaginato una cosa simile. Io sono cattolico, sono credente e penso davvero che per ognuno di noi ci sia un piano più alto ben preciso. Ovviamente però non avrei mai immaginato che ci fosse questo per me La vita sa essere davvero im prevedibile, ti sorprende sempre, ma anche per questo è bellissima. Questo non è un la voro che ho cercato. Due anni fa, durante il covid mentre ero a Bologna mai mi sarei im maginato di arrivare qui a Varese ed invece è successo Per me essere qui è bellissimo perché mi permette di conoscere un basket
ARCIERI
Come nasce il contatto con Luis Scola?
“E’ accaduto tutto in maniera molto improv visa, grazie all’intermediazione di Gersson
RICORDO LA PRIMA CALL CON LUIS SCOLA: È NATO MIO FIGLIO, ABBIAMO DOVUTO INTERROMPERE
che io prima non conoscevo ed è una tappa della mia carriera che mi ser virà e mi aiu terà moltissimo, soprattutto se mai tornerò negli USA a lavorare in qualche società. Va rese è un posto eccezionale, vive di basket, ha una passione for tissima per questo spor t e per me è una for tuna essere qui. Io amo vi vere il momento, tra un po’ avrò 58 anni e non ho imparato ancora molto dalla vita. Penso che questa avventura possa inse gnarmi molto”
Rosas. I primi contatti sono arrivati ad ottobre e da lì è proseguito tutto. Era il 13 dicembre quando abbiamo fatto la prima call io e Luis, me lo ricordo perché mia moglie ha par torito quel giorno ed infatti dovetti interrompere, (ride, ndr) Con Luis c’è stato fin da subito un dialogo onesto, sincero, schietto, non lo cono scevo come persona, lo avevo visto solo come giocatore. Abbiamo parlato molto della situa zione della squadra e del progetto che lui vo leva qui per Varese Devo dire che mi ha convinto fin dal principio ma prima di accet tare ne ho discusso con mia moglie e se oggi sono qui è grazie a lei, che ancora una volta ha deciso di fare un sacrificio per me e per il mio lavoro”.
Forse la parola che più rappresenta i suoi primi 6 mesi qui a Varese è coraggio. Accetta un ruolo centrale in una situazione dramma tica, fa scelte impor tanti, come l’allenatore, Roijakkers, che poi si trova a dover “sconfes sare” poco dopo Se ripensa a quei momenti, come li valuta?
“E’ una bella domanda. C’è un detto che dice “ciò che non ti uccide, ti rende più for te” Alla fine con l’ex coach non è terminata bene Ma sicuramente dobbiamo ammettere che lui ha fatto un buon lavoro ma nulla è mai per fetto, con i coach, con i giocatori o con chi lavora in società. E’ però il mio lavoro gestire le varie ri sorse che lavorano in azienda e devo dire che, riguardando ai mesi tra gennaio e maggio dello scorso anno, vedo molte cose positive ed altre negative, ma tutte sicuramente for mative. E’ stato un periodo provante, ma guardo sempre il bicchiere mezzo pieno. Quando sono arrivato la squadra era ultima con 3 vittorie e 10 sconfitte e tutto ciò di cui sentivo parlare era solo la retrocessione. Io non penso di aver fatto nulla di coraggioso, ma quando hai dei principi e delle idee ben chiare puoi superare tutto. La squadra ha tro vato una propria identità, l’amore di giocare insieme e quello che oggi vediamo in campo è frutto di quello che abbiamo iniziato a co struire già lo scorso anno. E’ dif ficile vincere, che sia una par tita o un campionato ma tutti devono sapere che abbiamo un credo, che stiamo perseguendo la strada giusta Siamo ambiziosi, vogliamo crescere giorno dopo giorno. Ad oggi, dopo 9 mesi, mi sembra che possa dire che abbiamo tracciato una strada, che stiamo seguendo una direzione, come squadra, come società, che deve essere sem pre votata alla crescita. Luis ha creato un’op por tunità per crescere tanto e sta a noi ora sfruttarla”.
La squad ra di qu esta stagione sta mo stran do un gran de sen so d i respon sab ili tà e d edizi on e al lavoro anch e se la vostra ge stion e l ascia spaz io a momenti di d iver ti m en to E’ questo il segreto d el la n uova gestione?
“Sì. Faccio un esempio. Quando Scola mi ha contattato a dicembre mi ha detto “voglio creare una famiglia a Varese, dobbiamo creare un ambiente dove si lavora con se rietà ma diver tendosi, dove si sta bene e ci si sente a casa, come in una grande fami glia”. Abbiamo musica in campo e negli spo gliatoi, Luis viene in palestra con il suo cane ogni tanto, io ho la possibilità di andare a pranzo con mia moglie se voglio.
IL MIO LAVORO È ANCHE GESTIRE LE VARIE RISORSE DELL’AZIENDA VEDO COSE POSITIVE E NEGATIVE. STIAMO LAVORANDO
Insomma sono tanti esempi di come ci sia un clima davvero familiare alla base di tutto e questo non è assolutamente un qualcosa che distrae dal lavoro ma anzi, permette di approcciarlo nella maniera migliore e di spendersi sempre al massimo per una causa dove si sta bene. Penso che la parola chiave per riassumere tutto sia insieme. Noi vogliamo una squadra, una società che in ogni sua componente ami stare insieme, perché da soli non si va da nessuna par te”.
ROSTER
N° ATLETA
RUOLO DATA NASCITA ALTEZZA PESO NAZ
COLBEY ROSS Playmaker 22/10/1998 85 84 USA
ANDRIU TOMAS WOLDETENSAE Ala 30/04/1998 196 89 ITA
GIOVANNI DE NICOLAO Playmaker 10/06/1996 191 79 ITA
JUSTIN REYES Ala 16/03/1995 193 93 USA
MATTEO LIBRIZZI Playmaker 06/04/2002 180 70 ITA
NICOLÒ VIRGINIO Ala 18/03/2003 206 92 ITA
GIANCARLO FERRERO Ala 29/08/1988 198 97 ITA
MARKEL BROWN Guardia/Ala 29/01/1992 191 86 USA
GUGLIELMO CARUSO Centro 03/07/1999 208 90 ITA
TARIQ OWENS Centro 30/06/1995 206 93 USA
JARON JOHNSON Ala 05/05/1992 198 93 USA
STAFF
Presidente
Marco Vittorelli
Allenatore
Vicepresidente
Giuseppe Boggio Consigliere Antonio Bulgheroni Consigliere Thomas Valentino
Amministratore Delegato
Luis Scola
Ass. Amministratore Delegato Federico Bellotto
General Manager Michael Arcieri Ass General Manager
Matteo Jemoli
Direttore Sportivo Mario Oioli Cfo Marta Poretti
Direttore Commerciale Marco Zamberletti
Resp. Marketing Ed Eventi Francesco Finazzer Flori Resp Stampa E Comunicazione Marco Gandini Resp. Segreteria E Relazioni Esterne Raffaella Demattè Resp Biglietteria E Merchandising Luca Maffioli
Matt Brase
Assistente Allenatore
Paolo Galbiati
Team Manager
Massimo Ferraiuolo Preparatore Atletico Silvio Barnabà Medico Sociale
Michele De Grandi Medico Ortopedico
Mauro Modesti
Osteopata
Angelo Vetralla
Fisioterapista
Davide Zonca
Matteo Bianchi
I numeri del campionato
PUNTI
PETRUCELLI
G AINES
. FREEMAN VENEZIA
ONUAKU SASSARI
SELDEN VERONA
M. L. HOPKINS REGGIO EMILIA 12,5
PINKINS SCAFATI 11,0
ONUAKU SASSARI 11,0
WILLIS VENEZIA 9,0
CHARALAMPOPOULOS PESARO 9,0
CLASSIFICA
Carpegna Prosciutto Pesaro
tus Segafredo Bologna
Ber tram Yachts Der thona Tor tona
EA7 Emporio Armani Milano
Germani Brescia
Openjobmetis Varese
Banco Di Sar degna Sassari
Tezenis Verona
Unahotels Reggio Emilia
Umana Reyer Venezia
Dolomiti Energia Trentino
Happy Casa Brindisi
A . CINCIARINI
REGGIO EMILIA 9,0
J. STONE SCAFATI 8,0
C DAVIS TRIESTE 6,0
S SHIELDS MILANO 6,0
A CAPPELLETTI VERONA 5,5
Gevi Napoli Basket
Givova Scafati
Pallacanestro Trieste
Nutribullet Treviso Basket
Drew Crawford
di Matteo Gallo
Alla soglia dei 32 anni che compirà il pros simo 18 ottobre, Drew Crawford è all'ultima chiamata utile per valere un posto nel basket che conta Figlio di un ex arbitro Nba, Craw ford manca l'appello con la Nba stessa dopo una più che discreta carriera al college Dopo un anno in G League, approda in Eu ropa in Israele nel 2015/16, ma dovrà at
tendere l'anno di Cremona per scrivere qual cosa di por tentoso sulle pagine del grande libro del basket. Trascina letteralmente la Vanoli alla miglior stagione della storia con quistando la Coppa Italia e venendo nomi nato Mvp sia della Coppa Italia che della stagione regolare del campionato italiano. Correva l'anno 2018/19. Impressionante la
di forza fisica unita a tecnica
talento della guardia americana
però, dopo una stagione così eccel lente Crawford trova spazio solo al Gaziantep, squadra turca non di primissimo livello. A gennaio 2020 lascia la Turchia per l'Olimpia Milano: poche gare senza impres sionare prima dello stop per covid Nel 2020/21 torna in Italia a Brescia, ma con numeri minori rispetto a Cremona: 10,4
e 2,9 rimbalzi a gara. Il biennale fir mato nel 2020 viene rescisso a luglio 21 per firmare ad Andorra in Spagna: 20' di media, 7,3 punti col 34% da 3. Numeri mo desti per un Mvp. Le for tune di Trento pas sano anche dalla sue mani: se dimostrerà di poter essere il giocatore determinante di Cremona saranno guai seri per tutti, vice versa potrebbe essere l'ultima apparizione in una grande lega per la stella di Crawford. /
ATLETA
YGOR MORINA
CONTI
SPAGNOLO
FORRAY
ZANGHERI
UDOM
DELL'ANNA
CRAWFORD
LADURNER
GRAZULIS
ATKINS
ALESSIO CALAMITA
LOCKETT
di pulizia per imprese, industrie e grandi condomini
Giulio Uberti, 42 Varese T 0332 28 6810
Varese BasketBall
We Are One
We Are On e. Uno slogan, un messaggio, un motto che identifica il nuovo pro getto Varese BasketBall, nato dal l’unione delle due realtà cestistiche varesine più impor tanti, la Pallacanestro Varese e la Robur Et Fides.
Un passaggio storico che lancia la dimen sione cestistica del basket a Varese e più in grande, della provincia, stessa, verso nuovo lidi, nuove prospettive ancora tutte da sco prire ma che intrigano per ambizione e cri teri alla base.
Un progetto all’anno uno, che sta già mo strando frutti interessanti nelle prime setti mane di lavoro e che racconta il Responsabile Max Ferraiuolo
L’ hastag We are On e con i l qual e i nd icate le vostre atti vità, cosa rap presenta?
“Rappresenta alla per fezione quello che in origine deve essere l’unione che c’è alla base con la Robur, ma soprattutto rende be nissimo l’idea di por tare Varese BasketBall ad unificare tutto il movimento del basket giovanile a Varese e non solo. La nostra idea è quella di collaborare con quante più realtà vogliano farlo, cercando di fare stare bene i ragazzi e bambini che giocheranno con noi, ridando linfa a tutto il movimento cestistico del territorio, con iniziative che vadano anche ben oltre il campo, come la festa fatta al Campus quest’estate o quella che faremo presso il Triple di Varese sabato 15 ottobre, quando tutti i ragazzi delle giovanili po tranno usufruire del 20% di sconto per i loro acquisti e con tanti altri eventi che andremo a creare. Il progetto deve provare ad espan dersi su tutto il territorio provinciale e non solo in città”.
La stagione è ini ziata La risposta ch e c’è stata fi nora a livello di nu meri vi l ascia sod d isfatti ?
“Assolutamente sì. Come sappiamo, ahimè, il tasso di natalità continua a calare e quindi, permettetemi di usare un termine forse brutto, la materia prima è sempre meno, scarseggia sempre più. A questo si aggiunge quella che oggi è la concorrenza ma che volgiamo un giorno possa diventare nostra alleanza, ed è molto alta. La bontà del nostro progetto e della scelta delle per sone che sul campo dovranno por tare avanti il lavoro è molto impor tante La Robur ha
ARE ONE IL NOSTRO MOTTO VARESE BASKETBALL VUOLE UNIRE TUTTO IL MOVIMENTO CESTISTICO GIOVANILE
CITTÀ E PROVINCIA
competenze altissime per le fasce più pic cole, a noi spetta il compito di far crescere i ragazzi più grandi ma i numeri sono già im por tanti, perché parliamo di più di 400 ra gazzi tra minibasket e settore giovanile. Il tutto però va oltre i numeri, noi vogliamo che Varese BasketBall diventi qualcosa che uni sce tutto il movimento della nostra provincia”
E’ in teressan te però vedere come u n pro getto così varesino ved a figure di ri ferim en to ap parentem en te molto lon tan e d a questo m on do, com e due argen tin i come Herm an M andole e Marcelo Lop ez “ Vero Come dicevo prima la bontà del no stro progetto è dovuta anche alle persone che abbiamo deciso di coinvolgere e che possano far sentire a proprio agio e sempre meglio i ragazzi che vengono in palestra, non solo durante gli allenamenti ma anche al di fuori La scelta delle per sone va poi in linea con quel processo d’internazionalizza zione che Luis Scola vuole por tare a Va rese, che ha già fatto per la Prima Squadra e che sta facendo con il settore giovanile ed io non posso che essere felice di tutto questo”
Le pr im e set ti m an e d i l avoro h a nn o già d a to ri sposte im por ta n ti Pen so al la S eri e B c he, n on ost an te u n i n iz io d i cam pi on ato m ol to tosto c on V igevan o e M onteca ti n i, h a m ost rato un a m en ta li tà sen i or, n ono stan te l a squ ad ra si a davve ro mol to gi ov an e.. “Sì, è vero, l’impatto e l’approccio con il campionato hanno stupito anche me Di questo sicuramente bisogna dare merito ai tecnici ma anche ai ragazzi. Abbiamo de ciso di completare la nostra squadra gio vane con due f igure di riferimento come Marco Allegretti e Giorgio Trentini a cui dav vero va il plauso più grosso in questo mo mento, perché hanno la responsabilità di essere vere e proprie guide per i nostri ra gazzi. Io temevo molto di più l’impatto con un campionato f isico e di livello come quello di Serie B, mentre le prime due par tite ci hanno dato risposte incoraggianti Con Vigevano abbiamo fatto secondo me bene soprattutto nel primo tempo, nono stante la dif f icoltà del match, così come contro una squadra esper ta come Monte catini, dove abbiamo giocato una grande prima par te di gara, prima di calare un po’ nella ripresa e cedere qualcosa livello di ge
PERSONE È FONDAMENTALE
B B I A M O D E C I S O D I C O I N V O LG E R E F I G U R E
H E P O S S A N O FA R S E N T I R E A P R O P R I O A G I O I R A G A Z Z I
stione dei momenti chiave del match, ma lì è tutto un discor so di esperienza che fa par te del processo di crescita che i nostri ragazzi devono intraprendere”
C ome sta v iven d o l ei i n p rim a per son a qu e st a n uova av ven tu ra ? “Non potrei che viverla bene. Per me il di scor so del settore giovanile è sempre stato centrale, anche per la mia stessa estra zione cestistica Il fatto di essere riusciti a unire sotto un’unica campana le due realtà di pallacanestro più impor tanti della città penso sia qualcosa di davvero straordina rio. Per una società come la nostra, un ter
ritorio come quello varesino nel quale c’è una grande fame di basket è un contesto per fetto, però questa passione va soste nuta ed alimentata.
Per Pallacanestro Varese è vitale conti nuare ad alimentare questa passione, per far si che i ragazzi crescano e mantengano sempre amore ver so i nostri colori, indipen dentemente poi che il loro futuro sia in campo come giocatori, in panchina come allenatori o sugli spalti come tifosi, in un cambio generazionale che considero di pri maria impor tanza e assolutamente indi spensabile per continuare a crescere nel corso del tempo” /