Varese-Caronnese 22 ottobre 2017

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SOMMARIO

p. 5 Il personaggio p. 8-9 Il poster p. 10-11 La rosa

p. 12 I precedenti p. 13 Gli avversari p. 14 I numeri p. 15 La trasferta

ANNO XXXV - numero 865 20 ottobre 2017 aut. del trib. di Varese n. 345 del 09-02-1979 Prodotto da Sunrise Media Direttore Responsabile: Michele Marocco In redazione: Elisa Cascioli Laura Paganini Fotografie: Domenico Ghiotto Redazione e ufficio commerciale: Sunrise Media Via Caracciolo 29 - Varese Tel. 0332 226239 info@sunrisemedia.it Direttore marketing: Fabrizio Pizzullo Impaginazione: Giuliana Galeotti Stampa: Grafica Esse Zeta - Varese

ARRIVA LA CAPOLISTA Bisogna ammetterlo, considerato il momento che sta vivendo il Varese, andare a vincere a Gozzano, contro la miglior difesa del campionato, senza attaccanti (infortunato Longobardi, acciaccato Molinari che è entrato solo nella ripresa), non era per niente facile. I padroni di casa sono stati cinici trovando il gol vittoria con due tiri in porta e i biancorossi non hanno saputo concretizzare la buona mole di gioco creata. Il copione è stato più o meno identico alle scorse partite: Repossi che si sbatte come un dannato e viene atterrato ad ogni azione, Magrin troppo timido a centrocampo e una difesa alcune volte timorosa. Il Varese non ha solo perso una partita, ma anche la possibilità di riaprire il campionato considerando che il Gozzano capolista viaggia adesso a + 13. Non è solo perché in sua compagnia c’è la Caronnese che è proprio la prossima avversaria del Varese attesa al “Franco Ossola” alla decima giornate. È l’ultima chiamata per

i biancorossi? Probabilmente sì, ma c’è chi come lo sprinter Repossi ci crede ancora e ci crederà sino alla fine: «Conosco benissimo questo campionato - le sue parole -. Fenomeni in giro non ce ne sono e spesso chi parte subito forte poi non regge sino alla fine. Ricordo solo il Piacenza ad essere riuscito a vincerle tutte dall’inizio alla fine. Il campionato non si decide ora, ma comunque dobbiamo recuperare terreno a partire da adesso». I numeri di Ferri e compagni sono quasi da brivido con quattro scivoloni esterni su cinque gare, meglio in casa con tre vittorie e una sola sconfitta col Como. Riuscirà Iacolino a far ritrovare la fiducia ai suoi ragazzi? «Conosciamo le nostre qualità – aggiunge Repossi – e non ci manca certo il gioco. Sarei preoccupato se gli avversari ci mettessero sotto, ma questo non è mai avvenuto e significa che dobbiamo continuare a lavorare». Elisa Cascioli

Suggerimenti, critiche e lettere al direttore: redazione@varese-sport.com

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IL PERSONAGGIO: BIZZI

A cura di Elisa Cascioli

«UNA GARA PER FARSI PERDONARE... E SVOLTARE»

«Sono il primo a mettermi in discussione, non mi aspettavo questo inizio» Quella del giovanissimo portiere del Varese è una di quelle storie da raccontare. Il classe 1999 Mirko Bizzi è arrivato in biancorosso in prestito dal Cagliari, società che lo ha fortemente voluto e con la quale si è tolto moltissime soddisfazioni. Nonostante i 18 anni, hai già avuto esperienze importanti. Ci riassumi la tua carriera? «Ho inizio a giocare nel mio paese, a Gessate, quando ero piccolissimo e facevo il difensore. Poi un giorno si fece male

il portiere e da lì iniziai a giocare tra i pali. Feci un provino al Monza e venni preso all’età di 10 anni. Lì ho fatto tutto il settore giovanile sino ad arrivare in prima squadra l’anno del fallimento del club. In seguito, a 15 anni, sono passato al Cagliari giocando due stagioni in Primavera con anche due presenze in panchina in prima squadra». Come è stato respirare il grande calcio? «Un’esperienza bellissima e indimenticabile. Ero in panchina

nell’ultima partita di Serie B il giorno della festa promozione nel 3-0 contro la Salernitana, qualcosa di incredibile. Poi sono stato convocato anche in Serie A nel 3-2 casalingo inflitto all’Empoli. Queste sono state le emozioni più forti che ho vissuto». A Cagliari ti ha voluto l’ex Varese Mario Beretta… «Sì, è il Responsabile del Settore Giovanile che sta facendo

segue...

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un grande lavoro secondo me. È uno che sta molto coi ragazzi, vive sul campo e cerca sempre di darti il consiglio giusto. Sta investendo molto, col suo arrivo sono arrivati giocatori giovani da tutto il mondo, anche da Argentina e Brasile. Io sono stato il più piccolo in assoluto ad arrivare dal continente e questo è motivo di orgoglio». Come sei approdato al Cagliari? «Ho fatto un torneo in prova a Zagabria e proprio Beretta mi disse subito di sì; venne a vedermi e mi chiese se poteva piacermi un’esperienza lontano

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da casa». Come è stato staccarsi dalla famiglia da adolescente? «Forse ho avuto un po’ di nostalgia nelle prime due settimane, ma trovarsi male a Cagliari è difficile e non solo per il mare, ma anche per le persone. Ho trovato un ambiente molto famigliare e intendo anche al di fuori del calcio. Sono persone disposte a darti il cuore a patto che tu non le deluda mai. Ho trovato il paradiso». E l’arrivo a Varese invece? «Questa estate avevo iniziato il ritiro con l’Olbia come secondo di Resti, in un mese ho

imparato molto da lui. Poi il procuratore mi ha parlato di Varese ed è difficile da rifiutare una pizza del genere, in più mi sono avvicinato a casa». L’inizio di campionato è stato negativo… «Non è stato quello che ci aspettavamo e non mi aspettavo un avvio così per me. Sono il primo a mettermi in discussione e sto cercando di trovare la fiducia giusta. Dobbiamo restare umili e lavorare». Le tue prestazioni sono state discutibili… «Lo so e la critica ci sta se è costruttiva; è giusta anche per noi giovani perché è così che si cresce. Non mi aspettavo un avvio così da parte mia, ma oramai il passato è andato. Non dobbiamo guardare gli errori precedenti. Io ho molta fiducia nel mister e soprattutto in Verderame. Lo ringrazio per la grandissima persona che è, mi sta aiutando tanto». La squadra ha subito tanti (troppi) gol e domenica arriva la Caronnese… «In una sola gara abbiamo la possibilità di farci perdonare tutti gli scivoloni avuti in questo inizio di stagione. Affrontiamo una delle squadre più temibili e abbiamo fiducia nei


nostri mezzi. Siamo una squadra forte, penso che a livello tecnico nessuno sia come noi». Chi è il tuo portiere modello? «Dico Buffon perché sono cre-

sciuto con la sua immagine, ma nomino anche tutti che ho avuto la fortuna di incontrare a Cagliari: Storari, Rafael, Cragno e Colombo».

LA SCHEDA

NATO A: IL: VIVE A: SOPRANNOME: RUOLO: NUMERO DI MAGLIA: CARRIERA:

Segrate (MI) 18/09/99 Varese Ninni portiere 22 settore giovanile del Monza, Primavera del Cagliari con due presenze in panchina in Serie B e in Serie A. È in prestito dal Cagliari LA PARATA PIÙ BELLA:in prova col Cagliari contro la Dinamo Zagabria su una punizione dal limite dell’area respinta sopra la traversa SEGNI PARTICOLARI: nessun tatuaggio PORTAFORTUNA: i miei parastinchi con le foto di mamma Stefania, papà Cristiano e del mio migliore amico Marco

I PREFERITI

CIBO: pasta alla carbonara BIBITA: Coca Cola FILM: genere comico ATTORE: Checco Zalone PROGRAMMA TV: Tu si que vales CANTANTE: Ligabue STADIO: Sardegna Arena SQUADRA: Varese GIOCATORE: Gianluigi Buffon COLORE: rosso ANIMALE: leone VACANZA: Villasimius (Sardegna) 7


CHRISTIAN MONACIZZO



LA ROSA STAFF TECNICO

Allenatore Salvatore Iacolino

Vice Allenatore Luca Carretto

Preparatore Atletico Ciro Improta

Preparatore Portieri Oscar Verderame

PORTIERI #1

#22

ALESSANDRO

MIRKO BIZZI

FRIGIONE

Segrate (MI)

Milano

18/8/1999

18/8/1999

DIFENSORI #2

#3

#5

#6

VITTORIO

PAOLO ARCA

GHIDONI

Sassari

Torino

20/1/1997

MICHELE FERRI Busto A. (VA) 29/5/1981

MATTEO SIMONETTO Luino (VA) 20/2/1996

5/4/1999

10

#13

#24

#30

#62

ROBERTO RUDI Tradate (VA) 13/4/1987

ANDREA GRANZOTTO Treviso 24/2/1998

MATTEO BRUZZONE Milano 30/5/1994

ANDREA ZECCHINI Varese 22/3/2000

#73

#77

#89

SIMONE FRATUS Calcinate (BG) 21/3/1998

LORENZO LONARDI Cittiglio (VA) 28/6/1999

MOHAMED M’ZOUGHI Como 11/2/2000


CENTROCAMPISTI #4

#8

#14

#16

MICHELE MAGRIN Bergamo 6/11/1985

ANDREA BATTISTELLO Gallarate (VA) 21/4/1998

CHRISTIAN MONACIZZO La Spezia 5/4/1991

LORIS MELESI Como 14/3/1998

#20

#21

#97

NICOLÃ’ PALAZZOLO Torino 29/11/1994

SAMUELE CARECCIA Bergamo 20/5/1998

FEDERICO ZAZZI Milano 9/6/1997

#7

#9

#10

ANDREA REPOSSI Magenta (MI) 15/7/1996

HERNAN MOLINARI La Plata (ARG) 11/9/1982

MATTIA ROLANDO Cuorgne (TO) 5/11/1992

ATTACCANTI

#11

#17

LORENZO LERCARA Luino (VA) 11/8/1996

CRISTIAN LONGOBARDI Pomigliano D'Arco (NA) 18/6/1982

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VS

I PRECEDENTI

QUATTRO CONFRONTI IN UN SOLO ANNO

Era di maggio, lo scorso 14 maggio, quando il Varese lavò l’onta di tre sconfitte consecutive (due in campionato e una in coppa) e superò con un solo gol di scarto la Caronnese nella semifinale playoff. Decise l’incontro,disputato al “Franco Ossola” davanti a quasi mille spettatori, un’acrobatica rovesciata di Francesco Viscomi (in foto), abile a insaccare il pallone all’incrocio dei pali, con il portiere avversario Del Frate immobile a guardare, sfruttando una assist di Luca Piraccini. Ben diversamente era finito, tre mesi prima, domenica 26 febbraio, il primo storico confronto in campionato tra le due squadre sotto il Sacro Monte. I rossoblù del presidente Augusto Reina portarono a casa i tre punti grazie a un gran gol di Federico Corno a quattro minuti dal novantesimo. Il navigato bomber lanciò dal limite dell’area un siluro che s’infilò sotto la traversa della porta difesa da Grillo, riserva di Pissardo. I biancorossi avrebbero potuto rimediare se, tre minuti dopo, l’ottimo Del Frate non avesse 12

sventato con un intervento miracoloso un’incornata a colpo sicuro di Andreas Becchio. Con quel successo la Caronnese raggiunse il Varese a 47 punti, a tre lunghezze dal Cuneo capolista. In panchina con gli ospiti sedeva Rudi, oggi difensore centrale della

squadra di Iacolino. Nella partita della fase ascendente, il 23 ottobre 2016, ottava giornata, il Varese diretto da Ciccio Baiano era sceso in campo a Caronno deciso a fare risultato ed era partito con il piede giusto

ma bastarono cinque minuti alla Caronnese per rimettere i biancorossi con i piedi per terra. Al 23’ Galli corresse di testa verso la porta una palla crossata da Redaelli, la sfera sbatté contro una gamba di Ferri e mise fuori causa il portiere Pissardo. Al 28’ un fallo di Rolando nella propria area procurò alla Caronnese un calcio di rigore, trasformato dall’esperto Corno. I biancorossi, rimasti senza timoniere dal 37’ a causa dell’espulsione di Baiano per proteste, riuscirono ad accorciare le distanze solo all’86’, con un tiro dal dischetto di Marco Giovio, propiziato da una caduta di Rolando nell’area avversaria. Le due batoste in campionato erano state precedute dall’eliminazione dalla Coppa Italia di serie D del Varese allora allenato da Ernestino Ramella. Nella “lotteria” dei rigori il Varese fu condannato alla sconfitta dagli errori dal dischetto di capitan Luoni e del bomber Scapini. Prima di quel primo confronto ufficiale, le due compagini non si erano mai incontrate. Fausto Bonoldi


GLI AVVERSARI: CARONNESE RIVOLUZIONE POSITIVA

Una squadra rodata, uno staff che lavora insieme da anni e che stagione dopo stagione riesce a confermarsi una delle migliori piazze della Serie D, questo è quello che era la Caronnese, un team che in estate ha deciso di rivoluzionarsi e che nonostante i numerosi cambiamenti ha confermato i soliti andamenti di alta classifica. Lo storico presidente Augusto Reina in estate ha salutato il direttore sportivo dopo sette stagioni, Walter Vago, e ha accolto uno staff tutto nuovo, eccezion fatta per il preparatore dei portieri Enrico Lattuada, capitanato da mister Aldo Monza. Non finisce qui perché anche la rosa è totalmente cambiata con solo cinque giocatori confermati dalla passata stagione. Dopo il quinto posto dello scorso anno e la sconfitta in semifinale playoff contro il Varese, il club di Caronno Pertusella adesso è veramente pronto a puntare in alto, a puntare a vincere e attualmente i numeri sono dalla sua. Prima in classifica insieme al Gozzano con ben 13 punti in più del Varese, una squadra che per Monza «Ha sicuramente un organico importante, ma non è partita col piede giusto. Probabilmente non riescono a trovare la continuità, dato che alternano ottimi risultati a partite meno positive, ma è una squadra che è inevitabilmente da inserire tra le candidate per la vittoria finale. Anche la Caronnese lo è? No, noi dobbiamo solo pensare partita per partita, quindi ora testa bassa e concentrati per domenica». Un po’ di storia: fondata nel 1932, la società di Caronno Pertusella ha prevalentemente disputato nel dopoguerra i campionati regionali di Promozione e di Eccellenza fino al 2009, quando la fusione con il Turate nella nuova società Insubria Caronnese-Turate le permise per la prima volta di giocare in serie D, una categoria che ha conservato anche dopo il repentino divorzio dalla società comasca.

LA ROSA

PORTIERI n.1 Christian Maimone ‘97 n. 12 Alessio Gionta ‘97 DIFENSORI n. 2 Matteo Braccioli ‘98 n. 3 Antonio Ferrara ‘98 n. 4 Davide De Angeli ‘87 n. 5 Marco Costa ‘97 n. 6 Andrea Giudici ‘96 n. 13 Christian Compagnone ‘99 n. 14 Andrea Galletti ‘99 n. 15 Enrico Marconi ‘99 CENTROCAMPISTI n. 7 Roberto Roveda n. 8 Matteo Baldo n. 16 Jacopo Mantovani n. 17 Gabriele Puccio n. 18 Domenica Parisi n. 20 Nicolò Pesce

‘96 ‘99 ‘91 ‘89 ‘98 ‘96

ATTACCANTI n. 9 Marco Massaro ‘89 n. 10 Federico Corno ‘89 n. 11 Martino Cominetti G. ‘98 n. 19 Michele Villanova ’93 n. 21 Mourokou Bamba F. ‘96 STAFF TECNICO Allenatore: Aldo Monza Viceallenatore: Fabio Castellazzi Preparatore atletico: Marcello Orlandelli Preparatore dei portieri: Enrico Lattuada 13


I NUMERI DEL CAMPIONATO

PRIME DELLA CLASSE IN TRASFERTA, VARESINA A CHIERI

(e.c.) - Il turno infrasettimanale di mercoledì scorso non ha stravolto le gerarchie. Le due capolista Gozzano e Caronnese, entrambe vittoriose, continuano a guardare tutti dall’alto e la decima giornata sarà un vero e proprio esame: se la Caronnese di Monza è attesa al “Franco Ossola” contro il Varese che deve assolutamente vincere per non perdere del tutto le speranze, i cusiani vanno a far visita all’OltrepoVoghera che viaggia a gonfie vele nonostante lo stop di mer-

coledì. L’ultima giornata ha visto il Como pareggiare col Chieri in attesa della trasferta contro il Castellazzo ultimo in graduatoria. I comaschi scendono in campo con l’obiettivo di rosicchiare qualche posizione in più. A quota 17 ci sono Bra, Borgosesia e OltrepoVoghera, mentre la Pro Sesto è seconda a quota 19. I milanesi saranno ospiti del Seregno; il Bra sfida l’Inveruno, mentre il Borgosesia attende il Derthona. La Varesina sta sicuramente vivendo un buonissimo

TURNO ODIERNO 10a - 22/10

LA CLASSIFICA 2017-2018 SQUADRA

Gozzano Caronnese Pro Sesto Borgosesia Bra OltrepoVoghera Como Caratese Inveruno Chieri Varesina Casale VARESE Pavia Borgaro Olginatese Seregno Arconatese Derthona Castellazzo

Promossa

14

PT

Playoff

23 23 19 17 17 17 15 14 14 13 11 10 10 9 8 7 6 5 5 3

G

9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9

V

7 7 6 5 5 5 4 4 4 3 3 2 3 3 1 1 1 1 1 0

Playout

N

2 2 1 2 2 2 3 2 2 4 2 4 1 0 5 4 3 2 2 3

P

0 0 2 2 2 2 2 3 3 2 4 3 5 6 3 4 5 6 6 6

Retrocessa

GF

16 17 18 9 14 13 11 16 16 14 8 11 12 9 7 7 9 6 7 5

momento: nelle ultime tre partite ha collezionato due vittorie e un pareggio e adesso è pronta a saltare un altro ostacolo che si chiama Chieri. Una sfida non facile per la squadra di Marzio che però è pronta a sorprendere. Non se la passa bene l’Arconatese ancora alle prese con una vera e propria emergenza in rosa. Reduce da quattro sconfitte consecutive, la squadra di Livieri andrà in trasferta a Pavia. Completano il turno Borgaro-Caratese e Casale-Olginatese.

GS

3 6 8 5 9 11 9 10 13 12 13 14 15 15 11 10 17 15 13 16

Borgaro – Caratese Borgosesia – Derthona Chieri – Varesina Casale – Olginatese Castellazzo – Como Inveruno – Bra Oltrepovoghera – Gozzano Pavia – Arconatese Seregno – Pro Sesto VARESE – CARONNESE 11a GIORNATA 29-10-17 ore 15.00

Bra – Varese (28/10, h 14:30) Caratese – Oltrepovoghera (28/10, h 16) Arconatese – Castellazzo Derthona – Chieri Caronnese – Seregno Como – Casale Olginatese – Gozzano Pavia – Borgosesia Pro Sesto – Borgaro Varesina – Inveruno


LA TRASFERTA: BRA A BRA SI STUDIA SCIENZE GASTRONOMICHE

Bra è una cittadina piemontese situata fra Cuneo e Torino che sabato prossimo ospiterà il Varese per la seconda volta. Il territorio è pianeggiante, ma il centro storico sorge su una collina. I primi insediamenti risalgono al Neolitico, con il passare degli anni ha subito l’influenza di molte dominazioni, anche quella romana del II secolo d.C. L’altopiano di Bra è ritenuto un luogo sicuro dalla gente del posto, che trova riparo nel periodo delle guerre medievali. Diventa ufficialmente città nel 1760 con il decreto di Carlo Emanuele III di Savoia. È un periodo di grande espansione sotto il profilo architettonico grazie all’architetto Vittone, che porta nella cittadina due capolavori artistici del tardo-barocco. Il nome Bra letteralmente significa Brayda ossia “Proprietà da pascolo” data la funzione del territorio già nel periodo celtico.

La città ospita l’Università di Scienze Gastronomiche dal 2004, sorta grazie all’iniziativa di Slow Food. Passando da Bra a fine estate è inevitabile fermarsi a visitare “Cheese” la fiera internazionale del latte e del formaggio, la più antica della zona. Da provare la salsiccia di Bra, preparata miscelando carni magre di bovino e parti grasse del suino. Inizialmente ideata per tutelare la comunità ebrea di Cherasco, la pasta deve necessariamente essere tenuta morbida e

umida. È consigliabile assaporarla cruda o il più possibile fresca, accompagnata da un buon bicchiere di vino bianco come l’Arneis. L’Associazione Calcio Bra, nasce nel 1913 su spinta del Conte Augusto di Cesnuda, chiamata inizialmente Unione Sportiva Braidese. La prima partita viene disputata il primo maggio contro il Mondovì. Nel 1924 il nome è cambiato in Società Sportiva Braidese. Nel dopoguerra milita in serie C per alcuni anni ma nel campionato 1947-48 retrocede nella Lega regionale. Il problema più grande della società è la mancanza del campo di gioco, che si traduce in problemi economici per affittarne uno. Fino a quando il presidente del Torino Calcio, il Conte Marone, finanzia l’acquisto di un appezzamento di terra dietro il “Santuario della Madonna dei fiori”. Simona Romaniello 15



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