aprile 2004 aprile 2004 •Supplemento al n.49
Sped Abb. Post. GR. IV(70%)•Taxe parçue-Tassa riscossa•Uff.P.T. Pescara Italia
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SPECIALE
P N D S R O V I C I A I P E C A R A
Dalla A alla Z tutto il pescarese. (luoghi, persone, società, servizi)
Inquestospeciale La Provincia di Pescara dall’A alla Z
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da salvare
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Burocrazia La Provincia a portata di mouse
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Ambiente Tesoro
Cultura Un patrimonio ritrovato
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Disabilità Strada senza barriere
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numeri
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Fiume, finalmente vivo
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Giovani in movimento
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Hinterland Un aiuto allo sviluppo
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Istruzione con piacere
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Lavoro Un territorio dinamico
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Marketing per lo sviluppo
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Natura La provincia vede verde
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Olio, vino e pecorino
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Prevenzione all’ordine del giorno
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Qualità dell’accoglienza
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Recuperare la città
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Spazi per la cultura
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Turismo senza frontiere
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Unione Europea Aperti al futuro
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Viabilità Il traguardo possibile
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Welfare, scopriamo cos’è
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Efficienza La parola ai
provincia
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I comuni della Provincia
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Zaino in spalla Esploriamo la
La provincia di Pescara dalla A alla Z Riscoprire la qualità della vita: nella Provincia di Pescara è possibile. Un luogo da scegliere nella sua totalità. Un territorio che offre moltissime opportunità, una società vivace e dinamica, servizi funzionali. Lettera per lettera, tutto quanto fa Provincia.
rovincia, s.f. [S]: ente territoriale dotato di autonomia amministrativa, intermedio tra il comune e la regione, costituito da una pluralità di comuni limitrofi, il più importante dei quali è il capoluogo”. Nella definizione che il vocabolario (in questo caso l’autorevole De Mauro) dà del termine “Provincia” ci sembra che vadano sottolineate due cose. La prima è l’aggettivo “territoriale”; la seconda è una frase significativa, “costituito di una pluralità di comuni” che ne determina le tante sfaccettature. Questo “speciale” vuole illuminare tutti gli aspetti del comprensorio in esame: non solo turismo, dunque, ma anche servizi, opportunità, clima sociale, capacità di accoglienza; quando si parla di Provincia, o meglio, quando noi parliamo di Provincia di Pescara, non intendiamo parlare solo dell’Ente istituzionale che la rappresenta, ma anche del suo territorio: inteso quindi come luogo dove si vive, si lavora, si studia. Paesi con l’orgoglio di essere tali e città con ambizioni da metropoli hanno in comune una cosa, soprattutto: la qualità della vita. Scoperto da poco dalle agenzie di viaggi e dai turisti fai-da-te che lo attraversavano diretti a lidi più blasonati, l’Abruzzo, e in particolare il pescarese, si stanno connotando nel comune immaginario come “un bel posto per vivere”. Perché è bello vivere nella Provincia di Pescara? «È bello a prescindere -dice il presidente dell’Ente, Giuseppe De Dominicis- perché si tratta di un luogo non solo bello da vedere, ma testimone di vitalità: lo si vede nell’industria, nell’artigianato, nel turismo. Quante altre province italiane possono vantare, ad esempio, quattro paesaggi (due parchi nazionali montani, il mare e la collina) facilmente raggiungibili tra loro in poco più di mezz’ora?». Ma, continua De Dominicis, «dobbiamo stare attenti ad evitare quello che io chiamo “effetto Gargano”: i turisti scoprono il Gargano, lo invadono e lo devastano. Senza usare termini impropri come “turismo d’élite”, dico che bisogna rivedere le strategie di marketing territoriale e puntare sulla qualità del turismo, più che sulla quantità: oggi esiste un tipo di turista che sceglie autonomamente dove andare, e l’offerta della nostra provincia deve essere mirata a questo genere di persona. E anche i dati
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Pino De Dominicis Presidente della Provincia di Pescara
confermano che il rapporto tra turismo di massa e turismo di qualità non è sbilanciato a favore del primo. È importante, insomma, non svendere il prodotto: l’Abruzzo è un territorio da assaporare, non da mandar giù tutto d’un colpo. Bisogna cercare un turismo meditato». Parola d’ordine, dunque, la qualità. Una virtù che nella provincia di Pescara non manca: qualità dell’accoglienza, della vita, del lavoro. Soprattutto del lavoro: il nostro è un territorio ricco di prospettive per l’industria e l’artigianato e pieno di idee che spesso si rivelano vincenti non solo a livello locale, ma anche sul mercato nazionale ed estero. Continua il presidente De Dominicis: «Io vengo da una realtà industriale, quella di Bussi. Non ho mai pensato a questo come ad un mondo in cui le dinamiche imprenditoriali siano particolarmente sviluppate; ma ci sono giovani imprenditori che hanno fatto delle loro aziende delle punte di diamante della qualità, mantenendo anche contenuti i prezzi dei loro prodotti: giovani che avevano anche tradizioni industriali (Marramiero, Di Properzio ad esempio) e che hanno investito su realtà che dal territorio traggono la linfa, e prosperano solo se il territorio lo vivono davvero». Sempre in termini di qualità, la Provincia di Pescara ha partecipato al bando europeo per l’ottenimento della certificazione Emas delle industrie localizzate nel bacino fluviale: «Una sorta di certificazione Haccp/Iso 9001, ma riferita al territorio e non all’impresa vera e propria -spiega De Dominicis- che garantisce a chi volesse investire in quella realtà imprenditoriale una qualità non solo dell’azienda ma anche del territorio in cui si trova». Una provincia da vivere, nella sua integrità. Un luogo in cui convivono moltissime realtà, dunque complesso, da analizzare e da scoprire punto per punto, lettera per lettera. Grazie a una rete viaria che collega facilmente tutti i piccoli centri, tra loro e al cuore pulsante del territorio, quell’area metropolitana della Val Pescara che costituisce un elemento di forte attrazione. «La Provincia di Pescara è una piccola anomalia demografica: conta infatti circa 280mila abitanti di cui circa 200mila sono concentrati nell'area metropolitana; questo si traduce in enormi problemi di traffico: basti pensare che per percorrere 25 chilometri tra un paese e un altro ci si mette lo stesso tempo che impiega un cittadino di Montesilvano per arrivare a Francavilla. Bisogna portare la vivibilità del capoluogo a livelli nordici. Per raggiungere tale obiettivo uno dei mezzi è il potenziamento della rete di trasporti pubblici, non intesa come “più autobus”, ma come “meglio prendere l’autobus”: è chiaro che se l’autobus ha gli stessi problemi di traffico di un’automobile, nessuno sceglierà il mezzo pubblico. La mia idea è quella di studiare e prendere a modello grandi città straniere che hanno risolto brillantemente il problema traffico, evitando poi il rischio più grande: quello di identificare la Provincia con il suo capoluogo creando così un dislivello che riproponga il contrasto tra centro e periferia. Migliorare la qualità di vita dell’area metropolitana non può far dimenticare che esistono dei centri che rischiano di svuotarsi, a causa proprio della forte attrazione esercitata dal capoluogo. Bisogna dunque creare occasioni per vivere questi piccoli centri, che hanno caratteristiche autonome e costituiscono parte non secondaria del patrimonio culturale, lavorativo e umano della Provincia»
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A mbiente
tesoro da salvare uori dai confini regionali è considerata ormai come la più potente e credibile prova del buon uso che una regione abbia mai potuto fare del suo territorio: proteggerlo. L’ambiente protetto rappresenta una risorsa unica, ma anche uno dei fattori più potenti di sviluppo e di attrazione di nuove risorse, il biglietto da visita migliore per chi vuol coniugare sviluppo e tutela. Eppure, come sempre avviene, ogni faccia della medaglia ha il suo rovescio, la Regione verde d’Europa non è certo indenne dalle tentazioni: l’aggressione all’ambiente e alle sue risorse, a cominciare dalla prima e più preziosa, l’acqua, è lontana dall’essere archiviata. E il territorio pescarese è al centro di questa nuova querelle. Prendiamo i due-maxi progetti-due targati ministero delle Infrastrutture, per la vendita alla Puglia di acqua abruzzese, il primo, per la realizzazione della terza galleria del Gran Sasso, il secondo. Vediamoli da vicino. Il primo vuole trasferire all’acquedotto pugliese un’impressionante quantità d’acqua: da un minimo di 200, a un massimo di 300 milioni di metri cubi all’anno, con prelievi a monte dai fiumi Vomano, Sangro, ma soprattutto Pescara. Con quest’ultimo costretto a vestire i panni del Buon Samaritano, grazie ad un super prelievo di 6,34 metri cubi di acqua al secondo. Presentato come un doveroso gesto di solidarietà verso una regione storicamente assetata, ma anche come l’occasione per mettere in tasca le risorse finanziarie necessarie a sistemare la rete idrica regionale (una sorta di colabrodo interrato), nella realtà il mega accordo sembra affare vero solo per i colossi imprenditoriali che ne sono protagonisti. La “portata” del progetto, infatti, viaggia intorno a cifre da capogiro: 1.136,205 milioni di euro, pari a 2.200 miliardi
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di vecchie lire per convogliare l’acqua verso la Capitanata. Altro giro, altro caso: ovvero la montagna per eccellenza degli abruzzesi, il Gran Sasso. Secondo il ministero delle Infrastrutture, per garantire la sicurezza (da tutti auspicata) del laboratorio di fisica nucleare, ospitato nelle viscere della montagna, occorre una nuova galleria stradale (la terza, considerate le altre due già esistenti e usate per il percorso autostradale): un progetto in grado di ingoiare milioni di euro, dei quali i 110 miliardi di vecchie lire stanziati oltre dieci anni fa sono solo un assaggio. Un progetto, soprattutto, incurante dei potenziali dei danni arrecati al patrimonio idrico che il Gran Sasso dispensa a una larga parte degli abruzzesi, teramani e pescaresi in testa, che l’acqua che sgorga dalla montagna la bevono tutti i giorni. Contro i due progetti, ha fatto scudo in questi anni un vasto movimento di istituzioni e associazioni, e la Provincia di Pescara è stata in prima fila, come spiega il presidente della Provincia, Giuseppe De Dominicis: «L’immagine positiva che la natura protetta ha saputo irradiare del territorio abruzzese oltre i propri confini, non ha impedito di consumare, o tentare di consumare, questi scempi. Fortuna vuole che la parola fine non sia stata ancora scritta, che nelle aule di giustizia, nelle istituzioni, ma soprattutto nelle piazze siano ancora tanti gli strumenti per fermare l’aggressione. Eppure, chi li sostiene, soprattutto nel caso della terza galleria del Gran Sasso, non ha neppure il coraggio di sentire la voce dei cittadini abruzzesi: due proposte di referendum consultivo, promosse da noi e dall’amministrazione provinciale teramana sono state respinte dal Consiglio regionale con motivazioni pretestuose».
AGENDA 21 Sei mesi di lavoro. Sessanta incontri. Ventuno forum tematici. Centosessantaquattro partecipanti. Soprattutto: l’ambizione di trasferire in sede locale tutto il ricco dibattito che i principali appuntamenti dedicati all’ambiente (Kyoto in testa) hanno provato a tradurre in scelte politiche di tutti i giorni. È il bilancio conclusivo di Agenda 21 Locale, la
prima operazione “partecipata” di formazione delle priorità ambientali, condotta dall’assessorato all’Ambiente guidato da Enrico Di Paolo. Sul tavolo di amministratori locali, associazione di volontariato ed ambientaliste che hanno partecipato agli incontri, sono finiti tutti gli argomenti più significativi: struttura urbana,
mobilità, trasporti, energia, telecomunicazioni, elettromagnetismo, sistema produttivo, industria, servizi, biodiversità, paesaggio, agricoltura, parchi, turismo. Ne è saltata fuori un’autentica carta delle priorità ambientali, una fitta rete di indicazioni: che ora dovranno tradursi in altrettante scelte concrete di governo.
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2 i progetti del Ministero delle Infrastrutture che riguardano l’Abruzzo 1.136 milioni di Euro: la spesa prevista per convogliare l’acqua alla Puglia 110 miliardi di lire stanziati per la costruzione della terza galleria del Gran Sasso 300 milioni di m3 d’acqua: dovrebbero essere venduti alla Puglia ogni anno 6,34 m3 d’acqua al secondo da sottrarre al fiume Pescara
500000 persone servite dall’acqua del Gran Sasso 25% la diminuzione della portata del Pescara7 dopo la costruzione delle prime due gallerie 15000 i partecipanti alle manifestazioni contro il terzo traforo 30000 le firme raccolte dal WWF contro il terzo traforo 60 i Comuni abruzzesi schierati contro la realizzazione della terza galleria
RISORSE INTERNAZIONALI Il 2002 per le montagne. Il 2003 per l’acqua. Sono stati gli anni consacrati dalla Provincia di Pescara a due delle più significative risorse del nostre territorio, eppure sottoposte ad assalti continui. «L’anno internazionale delle montagne -spiega l’assessore all’Ambiente, Enrico Di Paolo- è stato indetto dalle Nazioni unite, sottoscritto da tutti i Paesi aderenti e dalla organizzazione non governative nel 1992 a Rio de Janeiro. In Italia è stato costituito un comitato per dare impulso ad una serie di misure, concrete e a livello locale, per lo sviluppo, la conoscenza e la conservazione delle risorse delle montagne». Dedicato all’anno internazionale delle montagne è stato eretto nel piazzale antistante la Provincia un tholos in pietra della Majella: il simbolo stesso dell’attività delle popolazioni montane locali, legate alla pastorizia, ma è anche il simbolo della peculiarità e della bio-diversità delle aree montane abruzzesi. «Quanto all’acqua -prosegue Di Paolo- l’anno internazionale che le è stato dedicato ha voluto ricordare a tutti come sia un diritto cui è connesso il dovere di non sprecarla, di imporre un uso più che mai razionale per una ricchezza non infinita ma troppo scarsamente considerata nel suo valore». Tante le iniziative condotte per sensibilizzare, soprattutto i più giovani, ad un uso razionale della preziosa risorsa.
OCCHI VERDI SULLA COSTA Ogni estate, il suo tour lungo le coste italiane viene considerato una sorta di esame sullo stato di salute di spiagge e corsi d’acqua. Nel porto di Pescara, la Goletta Verde fa ormai tappa da anni, e i suoi giudizi sull’azione di risanamento portata dalla Provincia sono stati lusinghieri: «I fiumi continuano a versare
veleno in mare e il sistema depurativo è pieno di falle -hanno spiegato il presidente regionale di Legambiente, Antonio Ricci, e la portavoce di Goletta, Rossella Muroni- ma il prezioso lavoro della Provincia di Pescara, pressoché da sola e con la colpevole assenza della Provincia di Chieti, che si affaccia
sull’altra sponda del fiume, ha portato all’avvio di opere di disinquinamento del fiume. Dopo tanti anni di divieto di balneazione, gli effetti di questo lavoro, appena avviato, sono già ora apprezzabili e saranno molto più significativi nei prossimi anni».
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Burocrazia
la Provincia a portata di mouse ar viaggiare velocemente le scartoffie, e lasciare invece che a riposare siano le persone: alla faccia di una burocrazia tirannica e impietosa. Non è utopia, ma un traguardo alla portata della Pubblica amministrazione, spesso individuata dai cittadini - a torto o a ragione - come la madre di tutte le inefficienze e le lungaggini. In soccorso del popolo degli sportelli e delle file, sono in arrivo i servizi anagrafici e amministrativi a distanza, grazie ai vantaggi offerti dalle reti telematiche. A Pescara l’operazione ‘sportello virtuale’ passa attraverso il progetto ‘Provinciaunica’: grazie ai suoi servizi, sarà ora possibile a cittadini e imprese ottenere senza fatica decine di certificati - anagrafici, e non solo - direttamente da casa propria, utilizzando il personal computer. Purché provvisto di un semplice collegamento a Internet e di un indirizzo di posta elettronica: a quel punto, un semplice click migliorerà la vita. Così, dopo l’e-commerce (nuova frontiera elettronica del commercio globale), l’e-business (il mercato che impara a sfruttare la rete e le sue potenzialità di crescita), arriva adesso l’era dell’egovernment: ovvero, della democrazia digitale, con il computer al posto dello sportello anagrafico, il mouse al posto del ticket marca-fila, la stampante di casa o dell’ufficio al posto dell’impiegato di turno: addio insomma a code e file snervanti, a sportelli strapieni, a ricerche complici di sguardi amici al di là del muro di gomma della pubblica amministrazione. Particolare che non guasta: con l’era della democrazia digitale, arriverà anche un bel taglio di forbici ai costi insopportabili che la burocrazia impone, taglieggiando cittadini e assoggettando impiegati e dirigenti della Pubblica amministrazione alle sue regole. La piccola rivoluzione telematica che sta prendendo il via a Piazza Italia, è stata possibile grazie ad un finanziamento di 600mila euro che la Provincia di Pescara ha ottenuto nel quadro del primo piano nazionale di e-government dal ministero dell’Innovazione. Un riconoscimento importante, tanto più se si pensa che il ministero guidato da Lucio Stanca ha concesso alla Provincia un finanziamento pari alla richiesta ricevuta, e solo dopo aver passato al setaccio ben 377 programmi di sviluppo della comunicazione online presentati dagli enti italiani: un esercito composto da tutte le Regioni e le Province del Belpaese, da 288 Comunità montane e 3.112 Comuni.
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Il finanziamento dello Stato, tuttavia, coprirà solo il 37% della spesa prevista per il maxi progetto “Provinciaunica”: al resto lira più, lira meno qualcosa come 3 miliardi e 200 milioni di vecchie lire - provvederanno, con fondi propri, la stessa Provincia, le due Comunità montane e i 44 Comuni aderenti (tutti, tranne il capoluogo e Pianella, dirottati dalle vecchie amministrazioni di centrodestra verso altri lidi telematici), i partner privati coinvolti. Il pronti-via del programma (che durerà 24 mesi) è già stato dato con l’assegnazione al consorzio di imprese vincitrici. Tradotto in servizi, il progetto messo a punto dalla Provincia di Pescara permetterà di erogare a un target stimato in qualcosa come 30mila cittadini e 32mila imprese, 39 servizi in totale: 22 per i cittadini, i restanti 17 per le imprese. Quali? Presto detto. Per i cittadini, pagamento multe e principali tasse comunali; richiesta, rinnovo e pagamento delle licenze e delle concessioni locali; accesso ai servizi scolastici, come l’iscrizione degli figli a scuola o all’asilo; accesso ai servizi per l’impiego; cambio di residenza e domicilio. Per le imprese, il progetto permetterà di far viaggiare online, ad esempio, i moduli per il pagamento delle multe e delle principali tasse comunali, o la richiesta e il pagamento delle licenze e concessioni locali.
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3 miliardi e 200 milioni di vecchie lire investiti dalla
43 i comuni aderenti al progetto di E-Government:
Provincia nel progetto di e-government 39 i servizi da attivare 170.000 i cittadini interessati 32.000 le imprese interessate 24 i mesi di durata del progetto “Provinciaunica” 22 i servizi rivolti ai cittadini (certificazioni online per ICI, tasse comunali, iscrizione alle scuole materne ed elementari, richiesta del servizio trasporti per gli alunni, certificazioni anagrafiche) 17 i servizi rivolti alle imprese 2 le Comunità montane aderenti al progetto:
Abbateggio, Alanno, Bolognano, Brittoli, Bussi, Cappelle sul Tavo, Caramanico Terme, Carpineto sulla Nora, Castiglione, Catignano, Città Sant’Angelo, Civitaquana, Civitella Casanova, Collecorvino, Corvara, Cugnoli, Elice, Farindola, Lettomanoppello, Loreto Aprutino, Manoppello, Montebello di Bertona, Montesilvano, Moscufo, Nocciano, Penne, Pescosansonesco, Picciano, Pietranico, Popoli, Roccamorice, Rosciano, Salle, Sant'Eufemia a Majella, Scafa, Serramonacesca, San Valentino, Spoltore, Tocco da Casauria, Torre de’ Passeri, Turrivalignani, Vicoli, Villa Celiera
Majella e Vestina
LA PAROLA CHIAVE E-Government indica, a livello internazionale, il processo di riorganizzazione degli Stati e dei propri uffici centrali e periferici che, grazie alla diffusione delle nuove tecnologie di rete, favoriscono lo snellimento delle procedure e le relazioni tra singole amministrazioni e tra queste e i cit-
tadini, eliminando le barriere fisiche tradizionali di accesso agli uffici e rendendo i servizi pubblici più amichevoli, più rapidi, più personali. Lo sportello al pubblico per le informazioni al riguardo si trova in Via Ostuni 30 a Pescara (tel. 085/4210250 fax 085/4294566,
e-mail: sportello.provinciaunica@provincia.pescara.it I siti: www.provincia.pescara.it www.provinciaunica.it I gestori: Ksolution, Micso e Cyborg
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Cultura
un patrimonio ritrovato na provincia-museo, alla ricerca di una propria dimensione e di un proprio spazio nel panorama regionale e nazionale. Così, spiega l’assessore alla Cultura, Marino Roselli, «non avendo un grande, unico e prestigioso contenitore, abbiamo dovuto inventarci un contenitore virtuale del nostro patrimonio, l’intero territorio della provincia o, se preferite, una provincia-museo, in grado di supplire alla carenza del nome di richiamo, della struttura già affermata». È nata così l’idea di coinvolgere tutte le strutture museali presenti sul territorio, e di fare delle ridotte dimensioni di ciascuna l’elemento di un puzzle in cui potesse risaltare la forza di tutte. «Ma per fare questo -prosegue Roselli- c’era da fare i conti con la diversa storia di ciascuno, gli interessi variegati, la proprietà pubblica o privata. La prima tappa, lungo la strada della costruzione di un “sistema museale”, è stata l’introduzione del biglietto unico, una iniziativa che ha esercitato un fascino particolare anche sulle strutture di proprietà dello Stato, o addirittura di altre aree della regione. Richieste di adesione ci sono arrivate anche da altre province». Secondo passaggio, la gestione coordinata dell’informazione: «Abbiamo un sito internet già attivo, ma anche le pubblicazioni che stiamo realizzando con percorsi e itinerari sono concepite
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tutte con l’idea di mettere in rete l’insieme dell’offerta museale del nostro territorio. L’obiettivo resta quello di far cogliere la bontà dell’insieme della nostra proposta. Dopo qualche iniziale resistenza, ora marciamo tutti nella stessa direzione». Alla base della filosofia dei cinque anni di lavoro alle spalle, il desiderio di puntare, «più che sul grande evento oceanico, sul grande artista di turno, e magari su qualche manifestazione dalla facile audience, sul lavoro certosino, dal basso, sul recupero del nostro patrimonio culturale e sulla valorizzazione dei nostri artisti. Fatte le debite proporzioni, si tratta di un patrimonio di prim’ordine, che solo un malinteso senso del provincialismo ha portato per anni a mettere in secondo piano. Ecco, se c’è qualcosa che davvero possiamo dire di aver fatto, è aver riportato alla luce del sole questo patrimonio». Un filo rosso di coerenza, che ha portato a decentrare sul territorio la gran parte degli eventi immaginati e sostenuti dalla Provincia: così è stato per Percorsi vestini, Centri storici in musica, manifestazioni che hanno rivitalizzato l’estate di molti centri ritenuti erroneamente “minori”, ma dotati di un patrimonio storico-architettonico di prima grandezza.
IL ‘900 IN ABRUZZO Un lungo percorso artistico, sviluppato a cavallo tra la fine dell’Ottocento e l’intero arco del Novecento. Una sorta di tesoro nascosto, i cui tanti gioielli sono ancora incastonati nelle sale della Provincia, oppure in decine di collezioni private, in attesa di poter essere riportati alla vista di tanti. Sì, perché sono davvero tante, tantissime, le testimonianze che Pescara conserva nelle sue stanze di uno dei periodi più fecondi dell’arte: quel Novecento, che ha fatto dell’Abruzzo uno dei crocevia più importanti dell’intero panorama nazionale. L’Abruzzo delle avanguardie artistiche dello scorso secolo ha trovato per la prima volta, proprio grazie alla Provincia di Pescara, un tentativo sistematico di riannodare quel filo rosso che collega nomi di maestri prestigiosi Cascella, Di Prinzio, Misticoni, Brindisi, Caffé, Di Blasio, Barbella, Beuys, Carnemolla, Ceroli, Spalletti e tanti altri ancora. Primo atto della ricerca, la produzione di un volume (‘900, artisti ed arte in Abruzzo, curato da Antonio Gasbarrini e Antonio Zimarino) immaginato per dare organicità alla riflessione avviata sull’Abruzzo delle avanguardie artistiche, per scoprire collegamenti, ricostruire percorsi. Secondo atto, una mostra che alla fine di dicembre del 2002, nei locali dell’ex Inail di via Venezia, ha provato a riproporre al grande pubblico una selezione prestigiosa di quanto la grande arte dello scorso secolo ha ideato in questa terra. Il terzo atto, quello più importante, resta ancora da scrivere, ma le premesse sono state già tutte gettate: realizzare una pinacoteca, in grado finalmente di valorizzare quanto l’Abruzzo del Novecento ha proposto nel panorama artistico italiano.
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15 i Musei della Provincia 1 Card museale per l’ingresso 24 gli scrittori premiati con l’iniziativa
150 opere esposte alla mostra sul ‘900 in Abruzzo 128 autori presenti 186.000 volumi ed opuscoli presenti nella
“Adotta uno scrittore”
Biblioteca Provinciale 5 incunaboli 400 cinquecentine
1 tela di F.P.Michetti in possesso della Provincia 5,50 metri: lunghezza del quadro “La Figlia di Jorio” 2,80 metri: l’altezza
E MICHETTI SBARCO’ NELLA VILLE LUMIÈRE "Il existe un lieu où il est possible de la rive sableuse d’une mer azur d’admirer les profiles des deux montagnes les plus hautes de la chaine Appenins central. Ce lieu est Pescara". Esiste un luogo da cui è possibile, dalla riva sabbiosa d’un mare azzurro, ammirare il profilo delle due montagne più alte dalla catena dell’Appennino centrale. Questo luogo è Pescara. Sono le parole che hanno fatto da compagne di viaggio, al prestigioso Musée d’Orsay di Parigi, alla ‘creatura’ più celebre custodita nelle sale del palazzo della Provincia: ‘la Figlia di Jorio’, il qua-
dro forse più famoso di Francesco Paolo Michetti. Dipinta nel 1895, la tela dalle dimensioni particolari (misura infatti 5,50 metri in larghezza e 2,80 d’altezza) ha più volte varcato la soglia del palazzo per illustrare la produzione dell’artista toccolano, ma anche un intero periodo della storia dell’arte italiana: due volte alla Biennale di Venezia, nello stesso anno di nascita e poi ancora nel 1994, in occasione del centenario della prestigiosa rassegna. Fino all’uscita del 1999 sulle rive della Senna, è stato un susseguirsi di appuntamenti di prestigio.
Adesso, alla Figlia di Jorio è dedicata nel palazzo della Provincia una sala che porta il suo nome: e proprio dal ’99, sono stati migliaia i visitatori (scolaresche provenienti da ogni parte d’Italia, soprattutto, ma anche semplici ammiratori di passaggio) che hanno fatto la fila per godere la vsta di quella immagine di "donna urlante, scarmigliata, giovane e formosa, inseguita da una torma di mietitori imbestialiti dal sole, dal vino e dalla lussuria" che Gabriele D’Annunzio ci ha tramandato con parole rimaste famose.
I MUSEI DELLA PROVINCIA Mediamuseum - Museo Nazionale del Cinema e dell’Audiovisivo c/o Liceo Scientifico “L.Da Vinci”, Strada Colle Marino, Pescara Tel. 085 4517898/2058323 Museo delle Genti d'Abruzzo Pescara - via delle Caserme, 22 Tel. 085/4510026-4511526 Museo Naturalistico "P. Barrasso" Caramanico Terme - via del Vivaio Tel. 085/922343 Museo Civico Diocesano Penne - Palazzo Vescovile, p.zza Duomo Tel. 085/8210525 Museo Naturalistico “N. De Leone” Penne - Contrada Collalto, 1 Tel. 085/8215003 Museo delle Tradizioni ed Arti Contadine Picciano v.le dei Pini, 17 Tel. 085/8285452 Museo Civico Borbonico Salle - loc. Salle Vecchia,
Castello di Salle Tel. 085/928265 Pinacoteca Dantesca “F. Bellonzi” Torre de' Passeri - Castello Gizzi, via del Castello Tel. 0858884220 Museo archeologico Penne c/o Duomo di S. Massimo Tel. 085/8211727 Museo storico archeologico Loreto Aprutino - Tel. 085/8291589 Museo Etnografico “Diana e Tamara” Parco Nazionale della Majella Sant’Eufemia a Majella Tel. 085/4213386 Museo di Nocciano Tel. 085/847135 Museo Laboratorio d’arte contemporanea Ex manifattura Tabacchi, Città S.Angelo Tel. 085/960555
Museo Fondazione “Paparella Treccia - Devlet” Pescara Villa Urania, via Reg. Margherita Tel. 085/4223426
15 MUSEI, UNA SOLA CARD L’ultima promozione, in ordine di tempo, ha fatto capolino sulla bellezza di 300mila schede telefoniche prepagate, da 3 euro, della Telecom, attualmente in circolazione in tutta Italia. Adesso, i musei pescaresi possono contare su uno sponsor d’eccezione, in grado di ricordare nel portafogli o nella borsetta delle migliaia di utenti telefonici (e domani, una volta esaurito il bonus di chiamate, magari pure dai cassetti del collezionista) che una piccola Provincia ha lavorato con tenacia per creare un sistema museale. L’atto di nascita, in realtà, è datato 18 settembre del 2002: è stata quella l’occasione in cui tredici musei hanno deciso di unire le proprie forse, e proporsi al grande pubblico con la forza che può fare grandi i piccoli, l’unione. Così, il Comune di Nocciano per il suo Castello, la Fondazione Genti d’Abruzzo per l’omonimo museo pescarese, la Fondazione Paparella Treccia, la Fondazione dei Musei Civici di Loreto Aprutino, la Fondazione Sallis Castrum per il
Castello Genova di Salle, la Fondazione Museo delle tradizioni ed arti contadine di Picciano, il Museo archeologico “G. B. Leopardi” di Penne, l’Istituto di Studi e ricerche Casa di Dante in Abruzzo di Torre dei Passeri, la cooperativa Majambiente per il Museo Barrasso di Caramanico, il Museo etnografico Diana e Tamara di Sant’Eufemia a Maiella, il Comune di Penne per il Museo Naturalistico e il Museo civico diocesano, il Comune di Città Sant’Angelo per il Museo laboratorio d’Arte contemporanea, hanno dato vita alla prima Union Sacrée dei musei pescaresi. Un progetto voluto dalla Provincia di Pescara, che è piaciuto assai pure a chi all’inizio non ha fatto parte della squadra: così, nel 2004, altre due adesioni (il Museo del camoscio di Farindola e il Museo Cascella di Pescara) sono arrivate ad arricchire il parterre, mentre anche dai musei statali (Casa d’Annunzio) o perfino della vicina Chieti si guarda a questa esperienza con un occhio più che attento. Prima pietra del progetto, una card unica per l’ingresso nei musei. Prevede sconti particolari per la formula ‘famiglia’ o ‘annuale’: tirata inizialmente in 10mila esemplari, rappresenta il ‘pronti-via’ per altre iniziative di promozione. Come la Guida al sistema museale, realizzata in italiano ed inglese, che offre anche un cd-rom agli acquirenti della card. Un modo come un altro per memorizzare questo ricco patrimonio artistico e moltiplicare i suoi estimatori.
UNA BIBLIOTECA AL PASSO COI TEMPI Non è solo una biblioteca. È un luogo di culto storico per la popolazione studentesca pescarese. È anche transgenerazionale. Ci trovi i liceali “filonari” o in panico da pre-maturità. Ci trovi gli universitari locali e quelli europei in trasferta per l’Erasmus, ma ci trovi anche le persone qualsiasi che si vanno a leggere un giornale o un periodico. E da qualche tempo ci trovi anche i navigatori di internet, a disposizione dei quali ci sono due postazioni multimediali attrezzate di tutto punto. In definitiva la biblioteca Provinciale “G.D’Annunzio” di Via del Concilio appare come uno snodo vivacissimo, sia di socialità, che di cultura. E si sta trasformando. All’offerta consueta, il prestito e la consultazione dei testi, si va affiancando tutta quella serie di servizi collegati al web. Grazie all’inserimento nel Servizio Bibliotecario Nazionale è possibile consultare l’archivio della biblioteca on line. Un’operazione ciclopica avviata da tempo, che procede speditamente, e che una volta conclusa, renderà infinitamente più agevoli le dinamiche bibliotecarie. Ogni anno, a settembre, ospita il convegno nazionale delle biblioteche provinciali, quest’anno sarà l’ottava edizione. L’opera di automatizzazione dei servizi comprende anche la digitalizzazione dei testi più prestigiosi in possesso della Biblioteca, perlopiù periodici abruzzesi, come L’Illustrazione abruzzese. Scannerizzate e inserite su cd-rom, le pagine delle maggiori riviste storiche abruzzesi vengono così salvate dall’oblìo. Ad ogni modo è il settore abruzzesistica il vero fiore all’occhiello della D’Annunzio, il cui orientamento, indirizzato verso un’attenzione capillare alla cultura e all’editoria regionale, è una sorta di marchio di fabbrica. Da segnalare c’è anche una preziosa opera di coordinamento e supervisione delle maggiori realtà bibliotecarie della provincia, sia biblioteche di enti pubblici, sia biblioteche di interesse pubblico, come quelle dei tanti conventi e delle istituzioni museali sparse sul territorio.
ADOTTA UNO SCRITTORE “Adottiamo uno scrittore in ogni Paese”. Si chiama così il singolare concorso letterario bandito negli anni passati dalla Provincia di Pescara, con l’obiettivo di allargare l’area della lettura anche ai centri minori, e soprattutto promuovere il lavoro dei giovani autori. Per raggiungere questo obiettivo, è stata scelta una singolare forma di… adozione a distanza: quella letteraria, o meglio degli autori, da parte delle comunità locali. In sostanza, ai testi dei 24 vincitori selezionati da una giuria presieduta da Renato Minore (con Francesco Marroni, Franco Trequadrini, Umberto Piersanti e Marco Tornar), è stata donata l’adozione formale da parte di un centro della provincia, che contribuirà così a farne conoscere il lavoro. Così, al momento della nomination, ognuno dei testi selezionati ha ottenuto in dono una tiratura di 500 copie (curate dalla casa editrice “Tracce”), perdipiù “griffate” da copertine realizzate da alcuni dei più insigni maestri abruzzesi dell’arte contemporanea.Delle copie pubblicate, 160 sono state offerte in omaggio, dalla Provincia, a scuole, riviste di letteratura, biblioteche pubbliche. Al concorso, avviato nel 2002 dall’assessorato alla Cultura della Provincia di Pescara, hanno partecipato 97 autori, divisi nelle tre sezioni in cui è stato articolato il premio: poesia, saggistica e narrativa.
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Disabilità
strada senza barriere ante parole (handicap, disabilità, diversa abilità) per dire la stessa cosa: un pianeta ancora troppo lontano dalla sensibilità delle istituzioni, ancora troppo penalizzato nella vita di tutti i giorni, con la vita condizionata da uno scivolo inesistente, da un accesso negato, da barriere invisibili ad altri, ma invalicabili per chi non può difendersi. Solo per parlare di scuola, in provincia di Pescara nell’anno scolastico ’992000, erano oltre 800 i ragazzi in condizioni di handicap iscritti negli istituti di vario ordine e grado, iscritti nelle diverse classi: quasi il 2 per cento dell’intera popolazione scolastica. Dimensioni da istituto di media grandezza nelle Superiori, da maxi plesso per le scuole elementari e materne, dove ogni giorno si concentra il disagio. Eppure, superare le barriere (soprattutto quelle invisibili) si può, con l’aiuto e la solidarietà.
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Si deve, se ad occuparsene sono le istituzioni pubbliche. Nelle scuole della provincia sono stati condotti negli anni diversi interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Solo per dare una dimensione dell’impegno sostenuto (soprattutto per l’adeguamento di vecchi edifici, ereditati dopo il passaggio di consegne nelle competenze avvenuto alla fine degli anni Novanta) il più recente lotto di lavori appaltati per l’eliminazione delle barriere architettoniche ha visto l’impegno di 650mila euro. Ma il pianeta disabilità, oltre che nella scuola, si nutre ogni giorno di altri dolorosi capitoli. E per alcuni è stata trovata una soluzione originale.
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800 ragazzi diversamente abili iscritti a scuola nel 1999/2000 650.000 Euro impegnati per l’eliminazione delle barriere architettoniche
300 i frequentatori della Piscina 80 dei quali disabili 80 i frequentatori del Centro di Ippoterapia
SIAMO A CAVALLO Per molti studiosi è ormai uno degli strumenti più efficaci di recupero: parliamo dell’ippoterapia, ovvero l’uso del cavallo come strumento di riabilitazione. Adesso, grazie a un accordo tra la Provincia di Pescara, il Comune di Pianella e la cooperativa Nuova Pegaso, il primo centro di riabilitazione equestreturistico, “Sulle Ali di Pegaso” a Morrocino di Pianella, diventerà un punto di riferimento stabile per le attività riabilitative. In un villaggio immerso nella natura, dove attualmente si trovano il maneggio e l’area riabilitazione, sorgerà una struttura aperta dodici mesi l’anno, con un maneggio coperto e bungalow per accogliere gli ospiti. Il complesso per la riabilitazio-
ne equestre lavora già da circa 5 anni al recupero e alla socializzazione dei portatori di handicap: nato nel ’99, unico in Abruzzo, e tra i primissimi di tutto il centrosud, conta oggi su una ottantina di utenti. Persone sulle quali proprio il trattamento di riabilitazione equestre si è dimostrato particolarmente efficace e ricco di buoni risultati, grazie anche al lavoro assicurato da una équipe di tecnici di assoluto valore: uno psichiatra, una psicologa, un educatore e diversi assistenti, in grado di gestire anche le altre attività del campus, come la fisioterapia, la musicoterapia.
UNA PISCINA PER LA VITA Costanza Madonna, 6 anni, record italiano dei 100 metri stile libero. Alessandro Bruzio, 21 anni, recordman italiano sui 50 metri stile libero. Sono loro gli atleti-simbolo della piscina provinciale inaugurata da un anno all’interno dell’Istituto tecnico industriale Alessandro Volta di Pescara: un impianto capace di ospitare ogni giorno qualcosa come 300 utenti, un terzo dei quali disabili. La piscina unisce alla funzione legata alle attività sportive scolastiche del mattino, l’invidiabile primato di un’attività rivolta ai meno fortunati. L’impianto, 25 metri per 12,50, distribuiti su 6 corsie, è stato affidato ad una cooperativa specializzata in scuola nuoto, ma soprattutto nella riabilitazione dei portatori di handicap.
LAVORO PER TRENTA Su cento disabili, assistiti dal Servizio per l’inserimento lavorativo degli utenti svantaggiati della Provincia, trenta hanno già trovato un lavoro, e, tra questi, molti hanno visto trasformarsi il proprio contratto a termine in contratto di lavoro a tempo indeterminato. Le aziende che assumono una persona
disabile godono di agevolazioni fiscali e sgravi di cui spesso esse stesse non sono a conoscenza. L’accordo riguarda anche la formazione di figure professionali utili al mercato in quanto non sempre le qualifiche richieste sono quelle disponibili.
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E fficienza
la parola ai numeri i dice che i numeri, a volte, parlino da soli. Quelli che la Provincia ha messo in campo in cinque anni sotto la voce “investimenti”, sono una categoria che la voce ce l’ha davvero, e pure piuttosto grossa. A metà aprile scorso, il bilancio consuntivo degli ultimi cinque anni spiegava che il volume complessivo degli investimenti ammontava a poco meno di 76 milioni di euro, suddivisi tra mutui contratti con la Cassa depositi e prestiti (la banca di riferimento per le spese degli enti locali), ed emissione di Buoni ordinari. A comporre questa cifra così grande -mai tanto è stato investito nella storia della Provincia pescaresesono state tre maxi voci: la viabilità, tradizionale punto fermo nell’attività delle Province. La scuola (ed è questa una grande novità, alla luce del trasferimento di competenze sull’edilizia scolastica per gli istituti superiori, avvenuto solo nel 1998) ma soprattutto
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nuovi ingressi assoluti come l’ambiente e il patrimonio. A conferma di una linea che ha voluto qualificare cinque anni di attività per il risanamento delle principali emergenze ambientali (come non pensare subito al fiume Pescara?), ma si è anche preoccupata di far accrescere la dote patrimoniale dell’Ente, primo requisito di una qualsiasi impresa efficace ed efficiente. Alla viabilità, da una parte, ambiente e patrimonio dall’altra, è andata una fetta dell’investimento globale più o meno identica: ovvero, di poco inferiore ai 24 milioni di euro ciascuno. Mentre proprio la scuola ha fatto la parte del leone, assorbendo la bellezza di ben 28 dei 76 milioni di euro investiti dalla Provincia. Segno che nonostante il pochissimo tempo concesso per adeguare i bilanci a questa nuova, importante emergenza, l’amministrazione della sala dei marmi non ha certo perso tempo.
p q r s t u v w z a b c d e Gli interventi finanziati dalla Provincia dal '99 al 2003 1999
2000
2001
2002
2003
413.165
464.811
4.353.731
3.300.067
10.366.110
4.966.249
5.214.148
4.586.137
5.111.182
8.275.816
Ecologia 1.099.020 e Patrimonio
14.032.152
1.606.180
3.903.330
2.692.948
Viabilità Scuole
IL SEGRETO DEL SISTEMA La scuola per eccellenza dei manager d’azienda, la “Sda” della università Bocconi, in cattedra a istruire i dirigenti. Bilanci di previsione approvati quattro-cinque mesi prima della normale tabella di marcia degli enti locali, tanto da permettere dal primo gennaio di affidare ai dirigenti risorse, obiettivi e scadenze. Budget che somigliano più a quelli di un’azienda. Uffici riordinati per consentire all’ente di muoversi con facilità nel traffico di adempimenti nuovi e scartoffie, e offrire ai cittadini finalmente un riferimento efficiente. Un sistema di verifica e controllo dei risultati raggiunti. Sono gli ingredienti utilizzati nel lavoro di riorganizzazione della macchina amministrativa della Provincia di Pescara. Il cocktail che ne è venuto fuori, ha finito con l’interessare qualche barman d’eccezione, come la Scuola superiore della Pubblica amministrazione, che ha inserito proprio la Provincia di Pescara nel lotto degli enti italiani analizzati, e rivoltati come un calzino, in una ricerca sui Sistemi di pianificazione strategica in alcune amministrazioni pubbliche italiane ed estere. Ovvero, l’analisi comparata e spietata dei modelli organizzativi migliori adottati da alcune amministrazioni italiane ed estere: un lotto di concorrenti che annovera la presidenza del Consiglio dei ministri, i ministeri degli Affari esteri, della Difesa, delle Politiche agricole, del Lavoro, della Salute, dei Beni culturali, dei Rapporti con il Parlamento, Asl romane, Comuni emiliani, importanti istituzioni culturali. «Abbiamo adeguato la macchina organizzativa ai nuovi tempi dettati dalla politica, e soprattutto dal crescente trasferimento di funzioni operato dalla Regione verso le Province, come conseguenza delle modifiche apportate alla Carta costituzionale» spiega l’assessore al Bilancio e personale, Antonello Linari. Ad orchestrare il nuovo modello, la Provincia ha chiamato un nocchiero navigato della pubblica amministrazione come Mario Collevecchio: lui, il direttore generale («Nel nostro modello organizzativo si tratta di una figura centrale, che supera la vecchia immagine di garante degli organi istituzionali» dice) ha curato così il piano di riorganizzazione degli uffici e dei settori, individuato le aree operative entro cui incanalare l’azione dei dirigenti, promosso l’approvazione in tempi record dei bilanci.
SETTORI E SERVIZI Affari Generali, Organizzazione e personale Personale; affari generali e organizzazione; gare e contratti; innovazione tecnologica Economico-Finanziario Programmazione di bilancio, studi e analisi di gestione;gestione attività finanziaria;gestione economica e previdenziale del personale; provveditorato e economato Sviluppo del territorio, viabilità e patrimonio Affari generali e piano territoriale; infrastrutture territoriali; viabilità e trasporti; demanio e patrimonio Tutela dell’Ambiente e Attività Produttive Tutela e valorizzazione dell’ambiente; protezione civile e naturalistica, parchi e riserve; vigilanza provinciale; attività produttive e politiche comunitarie Pubblica Istruzione ed Edilizia Scolastica Pubblica Istruzione; edilizia scolastica Politiche del lavoro e Formazione Professionale Affari generali e coordinamento Centri per l’Impiego; gestione programmi e progetti; formazione professionale Affari Culturali, Turismo e Politiche Sociali Attività culturali, turismo, sport e tempo libero; politiche sociali, giovanili, sanitarie e pari opportunità
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F iume,
finalmente vivo
olo qualche anno fa, il Pescara era considerato un grande malato, e il pericolo numero uno per la balneabilità del nostro tratto di costa: adesso, per tutti, è una straordinaria potenzialità per l’ambiente urbano, una risorsa. Se ne è accorto perfino un colosso del turismo nazionale, il Touring Club Italiano, che da Milano ha gettato un occhio più che interessato a due progetto nuovi di zecca, destinati a rilanciare l’immagine del territorio pescarese ben oltre i suoi confini e proprio grazie al fiume: la realizzazione lungo le sue sponde di una maxi pista ciclabile dal centro della città alle sorgenti di Popoli; la scommessa sulla navigabilità di un lungo tratto dell’asta fluviale, come possibile fonte di attrazione per turisti in cerca di nuove scoperte, ma anche come futuro mezzo di trasporto alternativo in un’area urbana da sempre monopolio delle quattro ruote. Dal degrado ai progetti per il futuro, in verità, il passo è stato tutt’altro che breve. Nient’affatto in discesa. Perché il fiume (“Una cloaca, uno scandalo nazionale” lo bollò impietosamente un’indagine di Legambiente che fece il giro d’Italia) malato lo è stato davvero. E, come tutti i malati che si rispettino, ha visto affannarsi intorno al suo capezzale clinici illustri e guaritori da strapazzo: una schiera, quest’ultima, che per un periodo ha accarezzato l’idea di curare il malato nascondendo i sintomi (decine di scarichi inquinanti direttamente riversati in acqua, depuratori fuori uso), cioè facendogli ingoiare tonnellate e tonnellate di disinfettante. Dopo l’improvvisazione, finalmente sono arrivati i progetti seri e soprattutto gli investimenti necessari a sostenere (ed a dare credibilità a) un’operazione così complessa: in totale, qualcosa come oltre dieci miliardi di vecchie lire. Gli scarichi (della città, di Spoltore, di Cepagatti e degli altri centri che si affacciano sul fiume) sono stati prima individuati e censiti, poi ricondotti alla ragione: ovvero canalizzati e riportati verso depuratori rimessi a nuovo, in grado di separare acque innocue da fanghi inquinanti. La cura biologica ha fatto il paio con quella ambientale: anche le sponde sono state “investite” dal loro new deal, da una voglia di recupero -quella sì appena avviata- che promette sviluppi interessanti. In attesa che il maxi progetto di pista ciclabile (arriverà ad addentrarsi fino ai confini dei parchi nazionali della Majella e del Gran Sasso-Monti della Laga, sfiorando al suo passaggio bellezze architettoniche impareggiabili come l’Abbazia di san Clemente a Casuaria, sarà arricchito di punti per la sosta e il ristoro) colleghi la città all’alta valle del fiume, un primo nucleo ha già avuto il battesimo nel cuore della città: quasi tre chilometri di
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pista ciclabile, con un ponte tutto per le due ruote e i pedoni in grado di collegare le due sponde. Il recupero delle sponde del fiume, con un singolare “effetto domino” investirà anche quello che il degrado, nel tempo, ha consegnato all’incuria: il magnifico ponte di ferro delle Fs, magnifico esempio di archeologia industriale della città, abbandonato qualche anno fa dalla ferrovia per far posto al nuovo tracciato, sarà presto riarruolato: stavolta dalla pista ciclabile, che si arricchirà di una nuova direttrice nord-sud. Il ponte sarà presto collegato alla pista ciclabile esistente sia sul lato Porta Nuova (all’altezza di via Orazio, alle spalle del mercato coperto) sia su quello
opposto (nell’area dello stadio Rampigna). Inoltre, alle spalle dell’officina del gas, in via Aterno, sarà creata una vera e propria porta d’accesso alle strutture del parco fluviale, con un’area per la sosta dotata di servizi igienici, rastrelliere per bici, punti ristoro, parco giochi.E identica sorte toccherà al Circolo canottieri “La Pescara”: il club in cui vogò perfino il Vate, dopo alterne fortune e un recente abbandono, tornerà ad essere cuore pulsante dell’attività intorno al fiume. Lì, infatti, sorgerà una sorta di centro direzionale per le attività dedicate al Pescara, con un centro visita, una sala conferenze, e soprattutto il corpo dei vigili che ne pattuglieranno le acque per difendere il frutto di tante fatiche.
p q r s t u v w z a b c d e n u m e r i Oltre 145 i miliardi di lire investiti per i diversi progetti di risanamento biologico e ambientale 1,5 milioni di Euro la cifra stanziata per la realizzazione della pista ciclabile fino da Pescara a Popoli 500.000 Euro l’investimento previsto per il progetto sulla navigabilità
145 km di lunghezza del Pescara 2 affluenti di sinistra (Tirino e Cigno) 3 affluenti di destra (Orta, Lavino e Nora) 3188 km: è la superficie complessiva del bacino imbrifero del fiume Aterno-Pescara 46 km di pista ciclabile prevista 3 i km di pista realizzata nel “parco fluviale” 3 i battelli che saranno realizzati 9 gli approdi
LA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE Una campagna di sensibilizzazione sull’inquinamento del fiume per non abbassare mai la guardia su un problema che tocca tutti e che ha conseguenze sul piano ambientale, della salute pubblica e dell’economia della regione. È stato questo il senso della campagna di comunicazione della Provincia di Pescara sul fiume sepolto ideata per richiamare l’attenzione delle altre istituzioni, di enti, associazioni e cittadini sul problema inquinamento, e per fare in modo che questo non venga dimenticato nei mesi invernali, quando è troppo facile parlare d’altro, per poi accorgersi a ridosso dell’estate che il fiume è sporchissimo, e che le cariche batteriche che trascina non verranno dissolte a mare aperto, ma, anzi inquineranno irreparabilmente le acque del mare.
SIGNORI, IL BATTELLO È SERVITO Segni particolari: dieci metri e mezzo di lunghezza, per tre metri e venticinque di larghezza. Una capacità di ventiquattro passeggeri per volta. Un motore elettrico alimentato a corrente alternata, fornita da batterie ricaricate da pannelli solari. È l’identikit dei battelli, rigorosamente ecologici, che solcheranno -grazie al progetto “PROVinNAVIGA”- il Pescara, alla ricerca di possibili alternative al trasporto delle persone tra la città e il suo immediato entroterra. Il progetto, redatto dall’architetto Lanfranco Sabatini -è pronto a scommettere che dopo il nord dell’Europa, e qualche esperienza pilota in Italia- anche l’Abruzzo sia pronto a sperimentare nuove potenzialità delle vie d’acqua. «In Francia -dice- vi sono circa 8500 chilometri idrovie; in Gran Bretagna sono stati restaurati tutti i canali interni per fini turistici; la Germania è navigabile da sud a nord lungo il Reno e da est ad ovest lungo il Danubio. In Italia, sui grandi bacini fluviali, si sta operando per ampliare e sviluppare maggiormente la navigabilità a scopi turistici e di trasporto». A spiegare l’attrazione crescente verso tutto ciò che nell’acqua si muove interviene la forza dei numeri: «Gli appassionati del turismo d’acqua del nostro Paese sono stimati in circa 500mila, con un fatturato complessivo che supera i 55 milioni di euro. Questo spiega perché sul Po vi siano già almeno tre grandi navi che fanno regolare servizio di crociera da Venezia a Cremona.
Ma anche perché mete come Ferrara, Cremona e Mantova (con sconfinamenti in autobus a Parma, Verona e Padova) siano ormai agguerritissime in fatto di navigazione fluviale. Ed è impossibile dimenticare, per restare alle porte di casa nostra, l’esperienza ultima arrivata, quella del Comune di Roma, che ha reso navigabile il Tevere per circa venti chilometri, dal centro ad Ostia antica». Che insomma di tutto si tratti, fuorché di un’operazione “a perdere” lo confermano anche altre cifre sul fatturato: «L'interesse dei turisti per la navigazione fluviale è testimoniato anche dai dati della società di navigazione “Andres Negrini” di Mantova, che effettua servizi di crociera fra Mantova, Mincio, Po e laguna veneta: nel 2000 ha trasportato complessivamente 60mila passeggeri, con un trend in crescita costante». Insomma, se incentivato, il trasporto fluviale anche in Abruzzo può forse segnare sul calendario la data del suo battesimo. Nove, per il momento, gli approdi individuati per la futura navetta d’acqua: la stazione marittima sul molo sud; i palazzi della Provincia, del Comune e gli uffici finanziari; il centro storico; il ponte sulla pista ciclabile realizzato poco dopo l’ospedale civile; l’area compresa tra Madonna del Fuoco e Villa Raspa di Spoltore; la zona industriale di Pescara Ovest; il territorio di Santa Teresa di Spoltore; il casello autostradale sulla A25, a Villanova di Cepagatti; il centro di Villanova stessa.
CHI VOLA, CHI NUOTA, CHI VEGETA Se la conoscenza delle ricchezza di vita vegetale e animale del fiume Pescara fosse più diffusa tra le persone, di sicuro l’attenzione nei suoi confronti aumenterebbe in maniera esponenziale. Tra le sorgenti di Popoli e la foce in riva all’Adriatico abitano centinaia di specie tra uccelli, pesci, anfibi, piante, alberi, fiori: un mondo sconosciuto, lussureggiante e sorprendente. Prendiamo quei molluschi simili alle vongole che si trovano nei fondali dell’alto corso, così simili alle ostriche perlifere. Ma senza sconfinare troppo nell’esotismo basta citare trote, gamberi, lucci, cavedani, barbi, carpe, anguille, nel medio e basso corso, e specie marine vicine alla foce, come i cefali. In aria, quasi a vigilare sul fiume (un fiume femmina, si badi bene: “La Pescara”, come tutti i fiumi che scorrono per un lungo tratto in pianura) un florilegio di uccelli. Aironi cinerini, folaghe, gallinelle d’acqua, tuffetti, anatre, germani reali, moriglioni, aironi. Gli alberi preferiti dal Pescara hanno perlopiù il tronco chiaro, come i pioppi e le betulle, ma anche tante piante lianose e saliceti arbustivi. Assai diversa la morfologia floro faunistica della sorgente, dove dal 1986 è stata istituita una riserva naturale. Si estende per ben 49 ettari, ed è caratterizzata da una vegetazione a cannuccia di palude, con diverse specie rare come la lenticchia d’acqua, la tifa maggiore e il giglio d’acqua, tanti rifugi per pesci e anfibi come il tritone crestato.
FIUME CICLABILE, PRESTO UNA REALTA’ Famigliole alla ricerca di nuove mete per gite fuori porta, ciclisti “doc” con bici da corsa o mountain bike, cicloturisti della domenica o del week-end alla ricerca di nuovi percorsi dove coniugare la fatica del pedale alle bellezze della natura, dell’ambiente e della cultura, o ammaliati dai richiami delle sirene della buona tavola. È a tutto il variegato popolo delle due ruote che si rivolge il progetto “PROVinBICI”, finanziato dalla provincia con un milione e mezzo di euro, per realizzare tra la città e le sorgenti del Pescara, a Popoli, uno dei più lunghi e attrezzati percorsi ciclabili d’Italia. Un’idea che prova a scommettere sulle potenzialità che il fiume riesce ad esercitare verso un turismo lontano anni luce dal modello “cinque stelle”, ma anche dalle suggestioni vocianti da villaggio turistico o dal caos di spiagge sovraffollate, per puntare dritto sul rapporto uomo-natura, e la voglia di cercare intorno a sé nuove opportunità di conoscenza. Il tragitto (circa 46 chilometri in totale) correrà in gran parte lungo un itinerario protetto, sicuro e il più possibile indipendente dalle strade principali. Per ottenere il risultato, soprattutto dove i valori turistici e ambientali sono di maggior interesse, si ricorrerà anche alla chiusura e a l recupero di strade minori. Quanto alla pista, garantirà il transito dei ciclisti nelle due direzioni, sarà dotata di segnaletica appropriata, punti di sosta con panchine e rastrelliere porta-bici.
LA STORIA, I PERCORSI, LE CURIOSITÀ Il percorso della futura pista si snoderà fino a lambire i territori di due parchi nazionali: Gran Sasso-Monti della Laga a nord e Majella a sud. Zona ricca di insediamenti umani antichissimi, di segni lasciati dalla civiltà monastica, ha rappresentato per diversi secoli l’asse di collegamento tra Roma e l’Adriatico (con la via Claudia Valeria costruita dall’imperatore Claudio nel 48-49 a.C.). In epoca più recente è stata invece teatro di uno dei riti più classici del mondo pastorale, la transumanza. L’asse principale della pista ciclabile avrà origine in prossimità dell’Oasi naturale “sorgenti del fiume Pescara”. Poi, seguendo il tracciato del fiume, attraverserà i territori di Popoli, Bussi sul Tirino, San Clemente a Casauria, Tocco da Casauria, Torre de’ Passeri, Scafa, Alanno, Manoppello, Cepagatti e Spoltore, fino a raggiungere la città e ricollegarsi così al tratto di pista ciclabile già esistente in Pescara. L’asse principale o fulcro della rete integrata, individuato quindi lungo la valle del Pescara, incrocia, in prossimità di Alanno ed ancora più ad ovest di Castiglione a Casauria, le antiche vie della transumanza, i tratturi. Lungo questi antichi percorsi, che per moltissimo tempo hanno costituito il perno della società, dell’economia e della cultura, caratterizzando i territori della provincia di Pescara e di tutto l’Abruzzo, si incontrano tracce di vecchi insediamenti rurali, rupestri e di costruzioni di pregio storico ed architettonico. Segni di un contesto ambientale e paesaggistico che si offrono ancora all’occhio del visitatore incontaminati. Il progetto ha ipotizzato anche il recupero e la valorizzazione della stazione ferroviaria di Tocco-Castiglione, in completo stato di abbandono e vicinissima alla zona in cui l’asse principale della pista ciclabile Pescara - Popoli incrocia il tratturo Centurelle-Montesecco, dirigendosi verso i due
parchi nazionali. Potrebbe diventare un centro visite con informazioni sulla flora, la fauna, i monumenti, i percorsi ciclabili, i sentieri a piedi.
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G iovani
in movimento
er una mattina, l’11 novembre del 2003, hanno anche provato a sostituirsi ai politici di professione. Ed a formulare loro idee e progetti per lo sviluppo del territorio. Una seduta con tutti i crismi dell’ufficialità del consiglio provinciale, ha consegnato a 25 consiglieri in erba le chiavi del palazzo, per una seduta in piena regola dell’assemblea provinciale: di fronte ai giovanissimi e agguerritissimi mini-consiglieri, la giunta al gran completo si è cimentata in un difficile esercizio amministrativo, decisamente fuori dai canoni tradizionali. La seduta del consiglio dei ragazzi e delle ragazze (scelti dopo una selezione tra gli alunni di cinque istituti superiori del Pescarese), è stato uno dei termometri dell’attenzione che i più giovani hanno nei confronti del Palazzo e delle sue scelte; ma anche di quanto sia
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ricco di suggerimenti ed idee il pianeta degli under 18 per gli amministratori. Di fronte a tanta ricchezza, la Provincia ha provato a sviluppare soprattutto gli strumenti informativi destinati ai più giovani. Attraverso “Punto Giovani”, lo sportello Informagiovani, ha realizzato una news letter, indirizzata agli enti locali, alle associazioni giovanili e di volontariato, con l’obiettivo dichiarato di raggiungere un numero sempre più ampio di ragazzi, per fornire loro informazioni su lavoro, scuola, università, formazione, servizio civile e carriere militari, notizie sul tempo libero, concerti, vacanze, spettacoli, feste. L’indirizzo e-mail di Punto giovani è puntogiovani@provincia.pescara.it.
LA NEVE COSTA MENO Uno sport in crescente diffusione, ma troppo spesso precluso ai più giovani per via di costi non sempre alla portata di tutti. In soccorso degli aspiranti sciatori, la Provincia di Pescara ha sottoscritto un accordo con la Fisi (la Federazione italiana degli
sport invernali) e il Consorzio Maiella, per la riduzione del costo degli impianti di risalita di Maielletta-Passolanciano. Per diversi anni agli alunni delle medie e superiori pescaresi, impegnati nelle settimane bianche, sono state concesse agevolazioni.
DIMMI COME MANGI Alimentazione tra patologia e benessere è il nome di un progetto triennale, voluto dall’assessorato alla Sanità della Provincia di Pescara, guidato da Enrico Spina, per rilevare le abitudini alimentari e i disturbi della nutrizione negli studenti delle scuole superiori. Il progetto è stato realizzato dall’ufficio igiene alimenti e nutrizione del dipartimento di prevenzione dell’Asl di Pescara,
in collaborazione con l’ufficio regionale dell’Istat.Proprio all’interno degli istituti coinvolti è stato attivato lo “sportello informativo nutrizionale”, con l’obiettivo di sviluppare il dialogo e lo scambio tra studenti, docenti e operatori sanitari. Sugli errori alimentari, i luoghi comuni e le disinformazione che su questo terreno si riscontrano nel mondo dei giovani.
SCUOLABUS, BIBLIOTECA A QUATTRO RUOTE Chi l’ha detto che il viaggio quotidiano debba essere necessariamente noioso? Per i ragazzi di 23 piccoli comuni del Pescarese, tutti con popolazione inferiore ai 2mila abitanti, il trasferimento quotidiano da casa a scuola potrebbe diventare invece un’occasione di incontro con la lettura. In loro aiuto sono arrivati le 23 valigette colme di libri (50 titoli di narrativa, tutti a misura di studente) che la Provincia ha acquistato per farne dono ad altrettanti centri della provincia, che a loro volta sistemeranno sugli scuolabus queste autentiche biblioteche viaggianti in miniatura. L’iniziativa per l’incentivo alla lettura è stata promossa dal
ministero dei Beni e delle Attività culturali, in collaborazione con l’Unione delle Province italiane. All’interno delle valigie ci sono un regolare registro per le operazioni di prestito dei volumi, 50 guide, oltre ad altrettanti “passaporti” rilasciati ai ragazzi con tanto di timbro per ogni volume letto. I centri coinvolti nel progetto sono Corvara, Salle, Sant’Eufemia, Brittoli, Abbateggio, Vicoli, Pescosansonesco, Pietranico, Serramonacesca, Carpineto della Nora, Turrivalignani, Villa Celiera, Castiglione a Casauria, ccamorice, Montebello di Bertona, Bolognano, Picciano, Civitaquana, Catignano, Cugnoli, Nocciano, Elice e Farindola.
s t u v w z a b c d e f g UN OCCHIO AI PIU’ PICCOLI Un tratto di strada che congiunge due circoscrizioni della città, la Uno e la Tre, trasformata per qualche giorno in un immenso parco a cielo aperto, perdipiù in una delle zone più disagiate del maggior centro urbano della regione. Questo il significato di Kid Town, la città dei bambini, organizzata dalla Provincia di Pescara con la collaborazione di operatori e psicologici specializzati nel lavoro “di strada” e di recupero delle realtà più difficili ed emarginate. Ludoteche, animazione, giochi, tornei e attività sportive, attività didattiche, teatro di strada con l’immancabile contorno di trampolieri, maghi, prestigiatori e artisti, hanno fatto da corredo naturale alla manifestazione, replicata anche lungo l’ex tracciato ferroviario, la strada parco oggi finalmente animato. Un’altra area della città, la riviera nord, è il tradizionale scenario di un’altra fortunata iniziativa dedicata al mondo della prima infanzia, Bimbinpiazza, che ha visto nelle sue edizioni il coinvolgimento di migliaia di persone. Manifestazione ideata per trasformare, anche solo per un giorno, una piazza o una strada della città in uno spazio dove i bambini e i loro genitori possono fare sport e divertirsi insieme, è stata anche immaginata come luogo per la socializzazione e micro-laboratorio di un uso diverso della città.
PREVENZIONE, MESSAGGI NON FUMOSI Circa 500 ragazzi hanno partecipato a Smoke Free Class Competition, il concorso riservato agli studenti delle scuole medie pescaresi che hanno aderito al progetto europeo per la prevenzione del fumo. Sostenuto dalla Provincia di Pescara,
dall’Asl e dal provveditorato agli Studi, il programma ha indagato le consuetudini dei ragazzi con l’obiettivo di comunicare efficacemente i rischi del fumo e quindi persuaderli a evitare o almeno ritardare il consumo di tabacco.
ON THE ROAD, MEGLIO SE INFORMATI Non è la droga. Non sono le malattie. No: al primo posto nelle cause di morte dei giovani al di sotto dei 24 anni ci sono gli incidenti stradali. Di fronte a richieste di restrizione di orari (la chiusura anticipata delle discoteche), non sempre le istituzioni riescono a centrare la propria azione. La Provincia ha deciso invece di spendere gran parte della propria azione informando, sensibilizzando ed educando i ragazzi al rispetto delle norme del codice della strada.
Su questa linea di condotta, l’assessorato ai Trasporti e alla Mobilità, guidato da Piernicola Teodoro, ha organizzato un corso rivolto agli alunni delle prime classi di alcuni istituti superiori, insieme ad una vera e propria campagna di informazione e sensibilizzazione. Ai corsi hanno collaborato gratuitamente il Comune di Pescara, la polizia di Stato, la polizia municipale di Pescara, la sezione Avis, Admo e Aido di Popoli, e la Asl di Pescara.
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un aiuto allo sviluppo
iccoli centri storici, autentici gioielli potenziali dello sviluppo turistico, disperatamente bisognosi di un buon maquillage per rilanciare le proprie quotazioni. Musei che custodiscono opere preziose, ma poco noti al grande pubblico e agli amanti dei circuiti artistici, perché privi di una buona ‘visibilità’. Piccole imprese turistiche collocate nei migliori siti ambientali del Pescarese, ma in attesa di ricevere il ‘la’ per una giusta consacrazione definitiva. Aziende in perenne sfida per la competizione globale, ma scarsamente attrezzate a reggere il confronto con i concorrenti più agguerriti, magari solo perché insediate in aree scarsamente (o niente affatto) strutturate. Questa, in poche parole, la missione del Programma integrato territoriale della Provincia di Pescara: un maxi progetto di sviluppo in grado di mobilitare oltre quarantacinque miliardi di vecchie lire a favore della crescita delle zone interne, da sempre in ritardo di sviluppo, ma non per questo prive di enormi potenzialità di crescita. I finanziamenti del Pit sono davvero una delle ultime opportunità di crescita offerte al territorio interno dai finanziamenti comunitari, prima dello stop definitivo del 2006 imposto all’Abruzzo dai regolamenti comunitari, all’indomani dell’uscita dal sistema di regioni assistite e dell’assegnazione degli ultimi aiuti per rendere meno faticoso questo cammino tutto nuovo. Insomma, un’occasione da non perdere, e che in effetti non è andata perduta. Grazie ad un intenso lavoro di consulenza e
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Bussi sul Tirino
concertazione, che ha richiesto mesi di contatti tra i diversi partner interessati, e soprattutto ha visto affiancare l’azione degli esperti a piccole imprese dotate di buone idee ma non sempre in possesso degli strumenti migliori per realizzarle, i numeri sono da incorniciare. Alla fine del percorso sono stati 28 i progetti presentati da comuni ed enti pubblici, ben 517 quelli degli operatori privati (dei quali 268 approvati ed altre decine in lista d’attesa per essere finanziati). Uno sforzo imponente -va ricordato, tra l’altro, che dai benefici sono esclusi la città capoluogo, Montesilvano, e i principali centri dell’area urbana, proprio per sottolineare la funzione di riequilibrio che questa iniezione di denaro vuole avere sulle condizioni di partenza dello sviluppo- che tradotto in previsioni di crescita formulate da quanti hanno messo a punto i diversi piani di intervento, dovrebbe voler dire una crescita del 45% delle imprese insediate nelle aree di sviluppo industriale su cui il Pit agirà, del 3% in più di flussi turistici, e del 20% in più di presenze nei musei. Proiezioni che fanno il paio con una previsione di crescita del 20% del fatturato e dell’occupazione, addirittura del 60% nell’efficienza delle imprese. Al Pit pescarese, che ha mobilitato ingenti energie pubbliche e private, partecipano anche otto istituti bancari, decisi ad affiancare i promotori pubblici con l’offerta di servizi finanziari altamente competitivi.
San Valentino
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28 517
268 i progetti approvati 1,200 milioni di Euro per finanziare i progetti
progetti presentati dai Comuni progetti presentati da imprese private
Loreto Aprutino
SE TREDICI VI SEMBRAN POCHI Tredici Comuni, 10mila abitanti. Rischiano di essere esclusi dai benefici previsti da uno dei pochi strumenti comunitari ancora in vigore per l’Abruzzo delle zone interne, per l’esattezza l’articolo 87, paragrafo 3, lettera C del Trattato di Roma. Il progetto è stato avanzato dalla giunta regionale abruzzese, che ha proposto la revisione della Carta che regola gli aiuti di Stato. Se questo accadesso, per Abbateggio, Bolognano, Brittoli, Carpineto della Nora, Catignano, Civitaquana, Montebello di Bertona, Pescosansonesco, Pietranico, Salle, Serramonacesca, Vicoli, Villa Celiera, sarebbe davvero a rischio uno dei pochi strumenti
rimasti in piedi per favorire l’insediamento di piccolo imprese sul proprio territorio. Con l’aggravante di aver visto scrivere un nuovo capitolo della infinita guerra tra poveri: obiettivo della Regione, infatti, è trasportare nel territorio aquilano la parte di benefici sottratti al Pescarese (ma anche alle Province di Chieti e Teramo). La Provincia di Pescara è stata la prima istituzione locale a sposare la causa dei piccoli comuni, e ad issare la bandiera della loro protesta, contestando i criteri posti alla base dalla Regione della propria scelta, maturata senza alcuna consultazione preventiva con le diverse istituzioni locali coinvolte.
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I struzione con piacere
entidue istituti superiori, dall’utenza tradizionalmente estesa a tanti centri al di fuori dei confini provinciali. Benvenuti nel patrimonio scolastico della Provincia di Pescara, per la cui gestione, cifre alla mano, l’amministrazione guidata da Giuseppe De Dominicis ha investito in cinque anni, dal 1999 al 2003, qualcosa come 28 milioni di euro. Con il risultato, di aver allineato gran parte degli istituti a quegli standard di qualità che un moderno sistema scolastico esige. Eppure, come spiega l’assessore alla pubblica istruzione, Angelo Di Rosa, gli esordi sono stati tutt’altro che facili: «La competenza piena dell’edilizia scolastica è arrivata nel ‘98, dopo due anni dalla legge che aveva deciso di trasferire dai Comuni alle Province le competenze sulla secondaria superiore. Proprio quegli istituti che le ristrettezze economiche degli enti locali avevano -diciamo così- trascurato di più. Delle 22 scuole trasferite, proprio le 11 ereditate dai Comuni erano le peggio ridotte». Ad aggiungere apprensione, un fardello aggiuntivo: «Ristrutturarli in base agli standard europei sulla sicurezza. Un compito che la Provincia, tutto sommato, ha assolto con un certo successo, anche considerando che il livello medio italiano era molto al di sotto della media continentale, e che il governo aveva fissato un arco di tempo per completare tali lavori limitato al 2004. Al sostegno statale abbiamo aggiunto molto del nostro, ma ora il governo Berlusconi ha deciso di tagliare i fondi, prorogando i termini al 2008. Ad oggi, possiamo dire che il nostro lavoro si colloca a uno standard elevato, nella fascia alta della media nazionale». Ma qual è la mappa del pianeta scuola a Pescara? La provincia
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conferma la linea generale e nazionale che vede i licei scientifici a fare da battistrada nel numero di iscrizioni, ma anche la tenuta di scuole altrimenti considerate a rischio di estinzione: «Valga per tutti l’esempio dell’istituto tecnico Tito Acerbo, che qualche tempo fa ha festeggiato gli ottant’anni di vita. Questa scuola esisteva ben prima che la città diventasse quella che conosciamo adesso, e negli anni passati contava la bellezza di tremila allievi dislocati in sette diverse sedi sparse ai quattro venti. Oggi, dopo gli anni del boom della concorrenza tra le diverse offerte formative ha frenato l’emorragia di alunni, e dispone di una sede finita sulle riviste d’architettura». L’impegno della Provincia è stato forte anche sul fronte delle attrezzature: scuole a indirizzo tecnico o scientifico hanno bisogno costante di aggiornare i propri laboratori e le proprie attrezzature, e la Provincia ha dovuto seguire questi cambiamenti, permettendo alle scuole di progredire. La Provincia, inoltre, si è battuta per una presenza diffusa sul territorio degli istituti: «Abbiamo un territorio abbastanza piccolo, e complessivamente ben collegato. Pescara e Montesilvano hanno circa la metà delle scuole, ma abbiamo conservato gelosamente l’autonomia anche delle scuole periferiche, come Penne, Popoli, Alanno, Cepagatti. Abbiamo derogato ai criteri della legge sull’autonomia, sfuggendo alle forche caudine dei limiti nelle dimensioni determinati da visioni puramente aziendalistiche, per affermare al contrario altri valori di legame con il territorio e di qualità. Questo spiega perché esistano realtà come il Liceo artistico, l’Istituto d’arte, l’Istituto agrario di Alanno».
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22 le scuole trasferite alla Provincia 28 milioni di Euro investiti nel risanamento 42 scuole medie nella Provincia 27 scuole superiori 9084 gli alunni delle medie inferiori (a. s. 2003-04) 16.262 alunni delle superiori (a. s. 2003-04)
446 151 476 1340
studenti non italiani studenti albanesi: la comunitĂ piĂš rappre sentata nelle scuole Personal Computer in dotazione alle medie PC in dotazione alle superiori
L’ora di educazione fisica in piscina e’ tutta un’altra cosa, e’ anche piu’ divertente che giocare a pallone Luca A. Volta - Pescara
Speriamo di poter Con il restauro Grazie ai lavori di vedere della facciata la ristrutturazione e’ completato il scuola sembra piu cresciuta anche campo di luminosa, ne l’efficienza pallavolo, ora guadagna anche organizzativa di manca pure la la nostra creativita’ tutto l’istituto rete. Ma e’ sempre nel laboratorio meglio di prima teatrale Consuelo Liceo Classico-Pescara
Emiliano Tito Acerbo - Pescara
Vanessa Tito Acerbo - Pescara
Ora la struttura e’ piu’ accogliente, c’e’ piu’ verde, le aule sono piu’ moderne e attrezzate.
Quando fa caldo nuotare e’ il massimo. Prima di frequentare questa scuola non lo facevo mai. Mi aiuta anche per la schiena.
Rossana G.Galilei - Pescara
Simone A.Volta - Pescara
LA SCUOLA FULL OPTIONAL Ormai manca solo la posa della prima pietra. A Montesilvano, la città che cresce a un ritmo vertiginoso, le scuole erano rimaste per troppo tempo “al palo”: soprattutto quel progetto per la realizzazione dei cosiddetto “Multiopzionale” (parola bruttissima, meno bella di un progetto che mira a racchiudere in uno stesso edificio, un po’ come avviene per l’università, diversi percorsi scolastici) rimasto nel cassetto per trent’anni,
accarezzato (senza risultati apprezzabili) da generazioni di amministratori fina dagli anni Settanta, ora diventa realtà. Finanziati dalla Cassa depositi e prestiti con 6 milioni e 771 mila euro, l’avvio dei lavori per la realizzazione del nuovo istituto è ormai dietro l’angolo. Il primo stralcio dei lavori copre la metà del finanziamento globale, che è stato fissato dalla Provincia in circa 12 milioni di euro.
Mi piace molto il A vederla da Il nuovo campo di nuovo colore e le lontano è calcetto ha le aule vengono bellissima. Questa porte regolari e il tenute anche in nuova facciata dà fondo e’ bello modo piu’ un tocco di liscio, cosi’ ordinato e pulito. nuovo al evitiamo di farci Belle anche le panorama di male nuove palestre tutta la città Marco Tito Acerbo - Pescara
Serena Tito Acerbo - Pescara
Andrea Liceo Classico - Pescara
Il mio stile preferito? lo stile libero, ovviamente. A fine anno poi facciamo anche saggi di nuoto. Federico A.Volta - Pescara
Gli specchi del nuovo complesso danno un’aria piu’... professionale alla scuola. E’ tutto piu’ largo e comodo, sia i banchi che le aule Annabel G.Galilei - Pescara
Finalmente delle finestre che si chiudono bene! Pero’ il nuovo colore della palestra... esagerato Claudia Liceo Classico-Pescara
DALL’AFRICA AGLI APPENNINI Mediterraneo mare di pace. Ed anche spazio comune per la formazione delle nuove generazioni. L’Istituto agrario di Alanno, il “Pietro Cuppari” è stato protagonista di un gemellaggio “sui generis”: con il sostegno, tra gli altri della Provincia, ha permesso a cinquantacinque studenti africani (trentadue provenienti dall’Algeria, tredici dal Marocco e dieci dall’Eritrea) di frequentare il triennio di
corsi iniziati nel 2001 per approfondire le nozioni di agricoltura e tutela dell’ambiente nell’Istituto agrario pescarese. L’esperimento-integrazione è perfettamente riuscito: il legame con gli altri centocinquantatre allievi dell’istituto è stato perfetto. Per tutti, alla fine del corso di studi, è arrivato il diploma di tecnico agro-industriale e agro-ambientale.
NIENTE PAURA, SIAMO A SCUOLA Due anni fa la morte dei bambini di San Giuliano di Puglia, nel Molise, commosse tutta l’Italia. E per gli amministratori scattò il preciso dovere di verificare a tappeto, con un screening a 360 gradi, lo stato di salute della nostra edilizia scolastica. La Provincia ha messo al lavoro una task force che ha passato sotto la lente d’ingrandimento tutti i suoi edifici (in totale ben trentasette plessi) in poche settimane: il risultato è stata una
lunga relazione analitica, con foto, piantine, schede di dettaglio, tempi di realizzazione degli interventi necessari. Il controllo a tappeto sugli istituti si è rivelato insomma un ottimo motivo per verificare lo stato di sicurezza in cui ogni giorno lavorano studenti, insegnanti e personale delle scuole. Controlli utili alla sicurezza degli studenti, oltre che un’occasione per riflettere sulla messa a norma di alcuni istituti.
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L avoro
un territorio dinamico a Provincia di Pescara è un territorio in movimento, dove il tasso di “natalità” delle imprese (ovvero tutti i nuovi ingressi negli albi delle imprese delle Camere di commercio) è stato mediamente di un punto e mezzo superiore al resto della regione tra il 1997 e il 2002: il 9 per cento contro il 7,4, stando ai dati elaborati da “Abruzzo Lavoro”, l’ente strumentale che la Regione s’è data per testare il comportamento di persone e imprese sul mercato del lavoro. Sono tanti gli indicatori della tradizionale vitalità pescarese: alla fine del 2001, secondo la Camera di commercio, erano 32.500 le imprese registrate, con una densità imprenditoriale pari a 11,1 imprese ogni 100 abitanti: quanto basta per meritare la 39esima piazza italiana assoluta tra le province. Indicatori di uno sviluppo che ha richiesto strumenti adeguati per gestire il complesso rapporto tra la domanda e l’offerta di lavoro. Come, ad esempio, i Centri per l’impiego. Un tempo, nemmeno troppo lontano, i vecchi e caotici uffici di collocamento; oggi, servizi più moderni ed efficienti per chi il lavoro lo cerca e per chi, invece, lo offre. Davanti agli occhi, esigenze non sempre facilmente conciliabili di un universo variegato, fatto di categorie “alte” (imprenditori e giovani laureati, soprattutto), ma anche svantaggiate e “nude” di fronte al pianeta lavoro (disabili, ex detenuti e tossicodipendenti, ex lavoratori in cassa integrazione o espulsi dal mondo produttivo): per tutti, l’offerta di un’ampia gamma di scelte e possibilità, adattate alla formazione e alle attitudini professionali di ciascuno, così come alle richieste che arrivano dal mercato. A tentare di trasformare il tradizionale rapporto tra chi cerca ed offre lavoro, pensano da qualche anno i Centri per l’impiego della Provincia, che in via Passolanciano, a Pescara, ha realizzato quello che potrebbe diventare il prototipo della futura fucina per chi cerca lavoro. Figli di un trasferimento di deleghe massiccio -per la verità, in epoca di devolution parolaia, uno dei pochi segni di cessione di poteri e funzioni dall’alto verso il basso,
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dallo Stato alle Regioni, e da queste alle Province- i nuovi templi della politica del lavoro hanno adesso una fisionomia molto diversa dalle immagini tradizionali che il tempo ha sedimentato. Visitare per credere: sale riservate per incontri personalizzati con gli esperti, punti di consultazione online di siti pubblici e privati che il lavoro propongono in tutte le salse, accesso a banche dati collegate in rete con gli archivi di altri enti pubblici italiani ed europei. Fino a cabine telefoniche in grado di incrociare in tempo reale la volontà di chi cerca ed offre lavoro, scambiando le proprie esperienze. Tutto, mentre il personale del Centro offre ulteriore consulenza per la scrittura di un curriculum professionale, per la compilazione di una domanda di lavoro o per la scelta dei temi da trattare in un colloquio di lavoro. I risultati? Beh, quelli si verificano attraverso i numeri: «In pochissimi mesi di vita effettiva dei Centri per l’impiego -spiega l’assessore al Lavoro, Donato Di Marcoberardino- attraverso il collocamento “obbligatorio”, riservato alle categorie di lavoratori svantaggiati, sono state avviate all’impiego, con i nostri servizi, circa 200 persone. Inoltre, va sottolineato il dato sui tirocini formativi, che rappresentano il primo approccio tra i giovani e le aziende: ne sono stati realizzati oltre 3mila, una cifra enorme se si considera che altrove si tratta di strumenti quasi del tutto inapplicati». Con quello di Pescara, sono attivi efficienti Centri per l’impiego anche a Montesilvano, Scafa, Penne e Torre De’ Passeri. Ma ad illustrare l’attività dei Centri per l’impiego pescaresi arrivano in soccorso, ancora una volta, le cifre sfoderate da “Abruzzo Lavoro”: «Nel corso del 2002 sono stati effettuati dai tre Centri 29.443 avviamenti (16.949 uomini e 12.494 donne) e 21.444 cessazioni, con un saldo occupazionale positivo di 7.799 unità». Caratteristica particolare dei Centri per l’impiego pescaresi, l’elevata (42,4%) presenza “in rosa”: «Un dato che testimonia la crescente femminilizzazione del mercato del lavoro provinciale».
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32500 29443 16949 12494 21444
le imprese registrate nella Provincia alla fine del 2001 avviamenti al lavoro (2002) uomini donne cessazioni
42,4% donne lavoratrici 43% progetti di imprenditoria femminile 4000 visitatori per “l’Isola del lavoro” 45 Lavoratori Socialmente Utili assunti full time 5 i Centri Provinciali per l’impiego: Pescara, Scafa, Torre De’ Passeri, Penne e Montesilvano
NEO IMPRENDITORI? IL FUTURO È ROSA Trentaquattro progetti, per altrettanti aspiranti imprenditori. Sono stati promossi dai Centri per l’impiego della Provincia tra gli ottantuno presentati nelle sedi di Pescara (43), Penne (22) e Scafa (16), ed hanno così potuto accedere ai finanziamenti regionali e comunitari previsti per chi tenta di trasformare buone idee imprenditoriali in realtà, creando anche nuova occupazione. In prima linea, nella classifica degli aspiranti imprenditori, le donne: il 43 per cento delle nuove proposte è infatti venuto dal gentil sesso. La stessa percentuale degli
uomini, con la parte restante messa assieme dai due sessi associati. Ben il 64 per cento degli aspiranti neo imprenditori è disoccupato, appena il 14 composto da occupati in cerca di una nuova e diversa opportunità sul mercato del lavoro. Quanto alla ragione sociale, ai giovani imprenditori piace avventurarsi soprattutto da soli: ben il 52 per cento delle preferenze, infatti, si è orientato speditamente sulla strada delle imprese individuali, contro un più risicato 36 per cento che sceglie invece altre forme sociali.
UN CD-ROM PER CAPIRE Più che una legge, assomiglia a un vero e proprio “pacchetto”. Porta il nome di Marco Biagi, l’economista bolognese assassinato dai terroristi delle Brigate Rosse due anni fa, l’insieme di misure approvate nei mesi scorsi dal governo per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Per evitare di perdersi in un provvedimento-omnibus, la Provincia ha
realizzato una pratica guida “virtuale”, un cd-rom interattivo che ha l’obiettivo dichiarato (anche nel nome) di “Agevolare l’impresa in Abruzzo”. Il cd rom, ricco di riferimenti a indirizzi (link) di siti internet specializzati contiene -in edizione sintetica e di facile consultazione- tutte le informazioni utili sulla legislazione in materia di contratti, e soprattutto
tutte le informazioni utili su quanto ci sia di agevolabile per le assunzioni, le imprese, il costo del lavoro, l’Unione europea. La guida multimediale è disponibile (gratis) nei Centri provinciali per l’impiego di Pescara, Scafa e Penne, negli studi dei consulenti del lavoro e le associazioni di categoria.
EX LSU: IN 45 AL LAVORO Dal primo febbraio scorso, 45 dipendenti della Provincia di Pescara tutti ex lavoratori socialmente utili assunti con il contratto a tempo determinato- sono al lavoro full time. In una regione dove purtroppo sono ancora molti i lavoratori finiti nel circuito della precarietà, costretti anche alla protesta clamorosa, pur di riusci-
re a calamitare sulla propria difficile condizione l’attenzione dell’opinione pubblica e dei mezzi di informazione, non si tratta certo di un risultato da disprezzare: «Si è completato in questo modo -spiega l’assessore al Personale, Antonello Linari- un processo di riorganizzazione del personale dell’ente condotto attraverso
diverse tappe. Nel caso particolare degli ex Lsu, la Provincia è riuscita a trasformare in posti di lavoro stabili, dei rapporti precari. Ora questi lavoratori sono a disposizione dell’amministrazione a tempo pieno: quando entrarono in questi uffici, l’unica strada percorribile fu il parttime, ovvero il lavoro a metà tempo, ma ora -
trovate le risorse finanziarie necessarie a stabilizzarli- è stato possibile mettere al servizio dei cittadini, soprattutto in strutture come la biblioteca, energie professionali nuove e di grande utilità».
UN FARO PER LUCIGNOLO Un faro su un’isola virtuale studiata apposta per chi cerca lavoro, pensato per illuminare il percorso di quanti cercano un’occupazione, e tentano di orientarsi tra le diverse offerte e opportunità che il mercato offre. Uno nome-simbolo del mondo della fantasia, Lucignolo, scelto come monito per quanti hanno scelto la strada facile del disimpegno e della superficialità, allo sforzo paziente e certosino per cercare una propria strada nel mondo del lavoro. Alla luce del metaforico faro, acceso per l’occasione dai Centri per l’impiego della Provincia di Pescara, hanno fatto ricorso oltre 4000 persone che hanno affollato, a metà aprile scorso, per tre giorni, l’area di circa 700 metri quadrati allestita nel cuore di Pescara. La vetrina, che promette di diventare un appuntamento annuale fisso, si è trasformata in una prima chance ravvicinata -soprattutto per i più giovani- per conoscere nuovi percorsi formativi, ma anche stabilire primi preziosi contatti con il pianeta lavoro. Al resto hanno pensato gli operatori dei servizi di accoglienza e informazione, orientamento, consulenza orientativa, consulenza di impresa, tirocini formativi e preselezione, incaricati nei tre giorni di full immersion di aiutare e consigliare i visi-
tatori nella redazione di un curriculum, personalizzare una domanda, preparare un colloquio importante. «Il faro, che abbiamo scelto come simbolo della manifestazione, deve rappresentare anche nei prossimi anni il simbolo dei Centri per l'impiego, che guidano i giovani nella costruzione del loro futuro» sintetizza l’assessore al Lavoro, Donato Di Marcoberardino. Solo qualche anno prima un altro simbolo particolare, il compagno di giochi di Pinocchio nel Paese dei Balocchi, Lucignolo, aveva fatto da testimonial con le sue inconfondibili orecchie d’asino, ad una campagna su un altro obiettivo dei Centri per l’impiego della Provincia, l’obbligo formativo: “A quindici anni non fare la scelta sbagliata”, ammonivano i manifesti. Un obbligo non sempre percepito dai diretti interessati, ma anche da quelle agenzie formative (la famiglia, la scuola) che dovrebbero affiancare ed aiutare i ragazzi nella ricerca del percorso formativo più giusto e adatto alle proprie esigenze, in particolare negli anni dell’adolescenza: il percorso scolastico classico, la formazione professionale, l’alternativa rappresentata dall’apprendistato e del primo approccio con il mercato del lavoro.
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Marketing
per lo sviluppo l marketing territoriale. Un corso di formazione post-universitaria, destinato a creare i manager della moda italiana del futuro. Una banca che ha lo stesso volto delle altre, ma con un cuore aperto al sociale. Tre esempi, solo apparentemente molto distanti fra loro, di come un ente locale possa trasformare in azionariato “attivo” una parte delle proprie risorse finanziarie, mettendole al servizio dello sviluppo economico e civile. La Provincia lo ha fatto, scegliendo i campi più diversi: il marketing territoriale, la moda, la finanza etica. Il primo esempio è l’avvio di uno sportello per la promozione del marketing territoriale e la valorizzazione delle imprese locali. Sarà la porta d’ingresso per la realizzazione di una vera e propria agenzia, realizzata con la partecipazione delle associazioni d’impresa e delle principali istituzioni bancarie locali. Un investimento reso necessario della lentezza e dalle difficoltà in cui si dibattono i tradizionali agenti promozionali dello sviluppo locale: un consorzio di sviluppo industriale in crisi da anni e guardato con sospetto dalla comunità locale, con frotte di amministrazioni comunali che hanno già imboccato la porta d’uscita; un distretto di servizi insediato solo di recente, dopo anni d’attesa dovuti alla distrazione della Regione verso i fattori di sviluppo dell’area urbana pescarese. Altra area, altro esempio. A Penne, due Province, un’azienda leader nel settore della moda, i tre atenei della regione (oltre a quello del Molise), due fondazioni bancarie di primo piano, il Comune vestino e un lotto agguerrito di centri della vicina provincia teramana specializzati nella produzione di capi d’abbigliamento, hanno deciso di posare la prima pietra di quella che in pochi mesi è diventata la massima istituzione formativa italiana nel campo della moda. È nato così Formoda, il primo master universitario italiano dedicato all’economia della moda e alla formazione dei suoi manager futuri: arrivato al secondo anno di vita, il corso adesso è al suo pieno decollo. Penne si candida in questo modo a diventare una delle capitali della moda italiana, e non solo per la presenza di uno storico e affermato marchio aziendale. La Provincia di Pescara lo ha capito, e fin dall’inizio di questa importante esperienza figura tra i promotori del progetto formativo, che punta a conferire ad uno dei settori trainanti dell’economia regionale e del made in Italy, come la moda, il valore aggiunto inconfondibile dell’alta formazione accademica.
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Il terzo caso, infine. "Uno strumento finanziario nato per dare credito alle iniziative socio economiche che si muovono nella direzione di un reale sviluppo umano e che dimostrano di produrre un beneficio sociale". È la missione indicata nello statuto di Banca Etica, cui la Provincia di Pescara ha aderito sottoscrivendo una quota pari a 5.164 euro. L’istituto, che ha la sua sede centrale a Padova, si è strutturato come una banca del tutto identica alle altre, in grado di offrire gli stessi prodotti e gli stessi servizi alla clientela, ma con finalità e obiettivi del tutto particolari: a cominciare dal sostegno all’azione di promozione sociale, una missione in fondo racchiusa in quello stesso aggettivo che qualifica il nome. Capace di oltre 20mila soci, tra persone fisiche ed enti, con un capitale sociale di 15 milioni di euro, Banca Etica ha raccolto risparmio per oltre 200 milioni di euro, erogando finanziamenti per oltre la metà. Banca Etica è una banca popolare: costituita in forma di società cooperativa a responsabilità limitata, permette il costante ingresso di nuovi soci secondo il principio della porta aperta. La Provincia ha scelto di diventarne socio, aprendo una strada che in Abruzzo potrebbero seguire altri enti locali, in nome di un altro modo possibile di fare banca.
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ECCO I MANAGER DELL’ECOLOGIA Si chiama “Provinciambiente”, ed è la società per azioni che fa della sicurezza, del risparmio energetico e della protezione dell’ambiente la propria ragione sociale. La Provincia, che la società ha costituito sulla base di un preciso obbligo di legge, detiene il 78 % del suo capitale sociale: il resto delle quote è appannaggio di un’azienda privata, un partner scelto alla fine di una gara pubblica. Tra i primi compiti della società costituita nel 2002 (il suo indirizzo Internet è: www.provinciambiente.it), l’avvio di una efficace campagna per il controllo delle emissioni inqui-
nanti prodotte dalle caldaie domestiche: un obbligo di legge, ma soprattutto un modo di mettere finalmente sotto stretta osservazione un settore che investe da vicino la vita di migliaia di famiglie, e comporta problemi importanti di sicurezza (sono tanti, ogni anno, gli incidenti provocati dalla cattiva manutenzione dei propri impianti), di inquinamento (più volte le caldaie sono finite nel mirino delle centralini di controllo sulle emissioni), di risparmio energetico. Una parte dei fondi incamerati dalle tasche dei cittadini per il controllo delle
caldaie, tuttavia, saranno reinvestiti dalla società in spazi vivibili per i cittadini. Il parco Michetti, una piccola splendida oasi di verde nel cuore di Pescara, alle spalle del palazzo del “Quadrifoglio”,di proprietà della Provincia, godrà infatti presto delle attenzioni e delle cure della SpA verde, che ne accrescerà -ecco il primo obiettivo- la possibilità di fruizione da parte del pubblico, costituito soprattutto da bambini piccolissimi. Un modo come un altro per testimoniare che sì, esiste un marketing con il cuore verde.
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Natura
la Provincia vede verde n Abruzzo -sostiene il Wwf in uno studio che ha messo a confronto le modifiche avvenute in tre diverse aree della regione tra il 1954 e il 1994 - è in atto una autentica "rivoluzione ambientale", con una modifica del paesaggio causata in larga misura dal progressivo abbandono delle aree agricole e dall’aumento della superficie boschiva. Il fenomeno dell’aumento delle aree a bosco è particolarmente accentuato proprio in provincia di Pescara: nelle sue aree pedemontane, infatti, l'estensione del bosco è passata dal 13% al 38,2%, mentre la superficie dei campi è scesa dal 59,1% al 29,3% e quella degli incolti è aumentata dal 25,8% al 29,5%. Certamente difficile formulare giudizi univoci su questi processi, sicuramente negativi gli effetti provocati dalla diminuzione della biodiversità in alcune aree, con la progressiva scomparsa delle specie legate ad ambienti aperti, indubbiamente preoccupante l’abbandono di coltivazioni tradizionali a
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basso impatto ambientale, ci sono anche gli aspetti positivi: la maggiore diffusione di specie legate al bosco permette a centinaia di specie di colonizzando nuove aree idonee, che sarebbero state altrimenti isolate per la frammentazione del paesaggio. Senza dimenticare il rapporto con i cambiamenti climatici: l'anidride carbonica, causa degli sconvolgimenti in atto, viene imprigionata maggiormente negli alberi. Pure l'erosione dei suoli viene rallentata, vista la capacità delle coperture arboree di trattenere nel suolo l'acqua. In questo scenario di cambiamenti così profondi e radicali descritto dagli ambientalisti, la Provincia di Pescara si è mossa per ridare ad alcune aree di pregio del suo territorio dignità. Magari, come nei tre casi descritti in queste pagine, per intervenire attivamente a difesa di specie in via d’estinzione, per valorizzare spazi incontaminati, o per ridare alla fauna quel che la mano dell’uomo ha provato a togliere in passato.
STOP ALLA PESCA SELVAGGIA Sei chilometri di lunghezza, oltre due di larghezza. Sorgerà tra la foce del Saline e il tratto di mare che si affaccia sulla zone nord di Pescara una delle prime zone riservate al ripopolamento della fauna ittica. Una misura attesa dal mondo della pesca, dai consumatori e da quanto hanno a cuore l’ambiente, per combattere in modo efficace l’autentica mattanza di diverse specie ittiche provocata dalla tecnica della pesca a strascico al di qua dei confini fissati dalla legge: tre miglia dalla costa. Una
mattanza che ha messo a rischio l’esistenza di diversi esemplari. Il progetto targato Provincia di Pescara e voluto dall’assessore Enrico Spina prevede un finanziamento di oltre 740mila euro, ottenuti dal Documento unico di programmazione per il periodo 20002006. Altri 85mila sono stati messi a disposizione del progetto dall’amministrazione provinciale. A vigilare attivamente sull’esito del programma di ripopolamento sarà una istituzione conosciuta nel panorama nazionale e inter-
nazionale, come l’Istituto zooprofilattico per l’Abruzzo e Molise di Teramo. Il piano d interventi prevede l’installazione in un tratto di mare di circa 32 chilometri quadrati, di 268 campane alte due metri e di pari diametro. Realizzate in calcestruzzo, avranno una doppia funzione: imbrigliare (e distruggere) le reti che dovessero mai avventurarsi nel tratto di mare protetto, e favorire l’attecchimento dei mitili, primo anello di una catena alimentare prematuramente spezzata da una pesca indiscriminata.
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DUE OASI UNA PROVINCIA La prima è diventata famosa quasi per caso, grazie alla scoperta, effettuata dagli ornitologi del Wwf, del più grande ‘dormitorio’ a cielo aperto di rondini in tutto l’Abruzzo: oltre 80mila pennuti sorpresi a svernare durante le migrazioni periodiche alla volta dell’Africa, nel mese di agosto. Adesso, il teatro di questa spettacolare migrazione, la foce del Saline, grazie all’accordo tra la Provincia ed il Wwf è diventata una delle Oasi naturali gestite dall’associazione ambientalista nella nostra regione. Fa il paio con la diga di Alanno-Piano d’Orta. L’oasi della foce del Saline (circa 40 ettari di superficie protetta) si snoda lungo i comuni di Montesilvano e Città Sant’Angelo. Tra le pochissime foci non
ancora aggredite dall’azione dell’uomo, è diventata un nodo ‘strategico’ per la migrazione degli uccelli: in primavera e autunno, infatti, nell’area della foce si possono osservare centinaia di esemplari molto rari, come il Cavaliere d’Italia, la Pittima minore e la Spatola. Il nucleo dell’oasi della “Diga di Alanno- Piano d’Orta” (circa 160 ettari di estensione) è nato invece per un accordo tra l’Enel e l’associazione ambientalista per la gestione dei terreni perimetrali all’invaso sul Pescara, nei territori di Alanno, Torre de’ Passeri, Bolognano e Scafa. L’Oasi si sviluppa per circa 160 ettari: i suoi elementi caratteristici sono l’estensione più grande che l’Abruzzo vanti di cannuccia di palude, e il giaggiolo acquatico.
UNA PORTA SUL PARCO Un colpo d’occhio come pochi. Uno scenario naturale difficile da descrivere. È il ritratto del Tirino, un fiume che in poco più di dieci chilometri di percorso riesce a concentrare su di sé la meraviglia del visitatore. Da oltre un anno, quel rivolo diventato simbolo di luoghi incontaminati, ha anche una porta che si apre agli occhi dei visitatori: il centro visite che, a Bussi, porta il suo nome. Realizzata in collaborazione tra Provincia e Parco nazionale del Gran Sasso-Monti della Laga, la struttura ha trasformato l’ex mattatoio comunale di via Gramsci lasciato all’abbandono più completo in uno dei più moderni e attrezzati punti informativi del Parco, dotato di una mediateca all’avanguardia ed accessibile anche ai disabili. Il centro visite è diventato il punto di accoglienza per i visitatori del Parco, ma anche il riferimento per chi voglia conoscere novità sugli itinerari guidati, per mountain bike, canoa o trekking a piedi o a cavallo.
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Olio, vino
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agioli tondini della Val Tavo. Pecorino di Farindola, annaffiato da generosi calici di Moscatello di Castiglione a Casauria e accompagnato da gocce preziose dell’extravergine delle colline pescaresi. Tutto, prima della chiusura con un digestivo doc, la centerba. Provate a immaginare questo menu: forse, l’espressione più tipica della terra pescarese una volta seduti a tavola. Attorno al gusto, la Provincia di Pescara ha provato ad organizzare un paio di percorsi, a metà strada tra storia, arte e buona tavola: Sulle orme dei vestini” e “Terre di Casauria”. «L’Abruzzo, in quanto a bioalimentazione e bioagricoltura -spiega l’assessore alle Politiche agricole, Antonello Linari- non ha nulla da invidiare alle altre regioni italiane. Sviluppare questo settore vuol dire salvaguardare veri tesori dello slow food e provare ad allargare le presenze turistiche sul nostro territorio». Le prelibatezze della tavola pescarese hanno avuto anche importanti occasioni per mettersi in mostra: la Fiera del Turismo e del tempo libero di Charleroi, in Belgio, ma soprattutto quella Borsa internazionale del turismo eno-gastronomico, la Biteg di Riva del Garda, che da sempre rappresenta il termometro italiano dell’offerta del turismo abbinato al palato. Il primo dei due percorsi ideali del gusto, si snoda nel versante
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medio-collinare, tra le verdi campagne di Loreto Aprutino, Penne, Pianella e Farindola: è la zona caratterizzata dalla produzione dell’olio d’oliva Dop ottenuto dalle varietà Dritta e Toccolana. La stessa dei fagioli tondini della Val Tavo. La stessa del rinomato pecorino di Farindola, l’unico al mondo preparato con caglio di suino, ed oggi tornato ai fasti che il suo gusto inimitabile richiede. "L’uso del caglio di maiale è diventato simbolo della unicità del Pecorino di Farindola, rinnovando lo storico connubio tra pecora e maiale, sostegno della dura vita dei contadini" spiega sul sito ufficiale del prodotto, all’indirizzo http://www.pecorinodifarindola.it/, il Consorzio di tutela, nato nell’ottobre del 2002, nella sede del Parco nazionale del Gran Sasso-Monti della Laga, alla presenza dei rappresentanti del Parco stesso e dei comuni di Farindola, Penne, Montebello di Bertona, Villa Celiera, Carpineto della Nora, Arsita, Bisenti, Castelli, oltre a una rappresentanza di produttori. Il secondo tracciato si affaccia su Rosciano, Tocco da Casauria, Bussi sul Tirino e Popoli. Aree note per quel Moscatello di Castiglione a Casauria, un vino dolce naturale, ricavato da un vitigno in via d’estinzione, che è tutelato anch’esso da un consorzio cui la Provincia ha aderito, e per la centerba: un liquore frutto del distillato di antiche erbe della Maiella.
DOP, DOC E DOCG I colori dell’enogastronomia pescarese sono una molteplicità di sfumature del rosso e del giallo e del bianco. Il rosso del vino, ovviamente, e delle sue diverse interpretazioni. Il giallo-oro dell’olio, il bianco del formaggio, pecorino e scamorze su tutti. Quando parliamo di olio parliamo dell’extravergine aprutino, frutto di cinque varietà di olive, la Dritta, la Toccolana, la Castiglionese, la Pollice e la Leccino. L’epicentro dell’olio pescarese è il “triangolo d’oro” formato da Loreto Aprutino, Moscufo e Pianella. Sono queste le zone di produzione dell’olio Aprutino-Pescarese, tra i primi quattro oli extravergine di oliva a ricevere il riconoscimento della Denominazione di origine protetta dell’Unione europea. In materia di vino la provincia di Pescara produce
le DOC Montepulciano d’Abruzzo e Trebbiano d’Abruzzo e le IGT Colline Pescaresi, Alto Tirino e Valle Peligna. Il vitigno più diffuso è ovviamente il Montepulciano, seguito dal Trebbiano d’Abruzzo. Un’incidenza minore ce l’hanno i vitigni come lo chardonnay e il cabernet sauvignon, mentre sono in forte riscoperta e recupero gli autoctoni come pecorino e moscatello di Castiglione a Casauria. Nel caffè, nel cioccolato, nel latte, nei cocktails, in pasticceria, in cucina. Tra i formaggi spiccano i gioielli di Sant’Eufemia, patria di un tripudio di scamorze, mozzarelle appassite, ricotte e compagnia bella, cui va aggiunto il pecorino di Farindola, prodotto, dopo un anno di stagionatura, tra aprile e giugno, con latte ovino.
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209 ristoranti 16 agriturismi 29 aziende vinicole
2 certificazioni DOC. 3 certificazioni IGT 4 certificazioni D.O.P.
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Prevenzione all’ordine del giorno
entocinquantuno frane già censite, altre pronte ad aprirsi all’improvviso dove meno te l’aspetti. È solo uno dei difficili fronti su cui combatte da qualche tempo la nuova struttura di protezione civile che Provincia e Prefettura hanno realizzato e inaugurato a fine marzo, facendo del Pescarese uno dei punti di riferimento nazionali di un nuovo modo di gestire l’emergenza. Cuore di questa nuova alleanza contro le catastrofi di ogni ordine e grado, è la nuova sala operativa di protezione civile: 200 metri quadrati di superficie, quattro unità di soccorso e una postazione radio modernissima, sembra pronta a fronteggiare tutti i problemi provenienti dal difficile fronte del pericolo. E se il buon giorno si vede dal mattino, qualcosa pure deve voler dire il tempo occorso per mettere assieme la nuova struttura e investire i 70mila euro stanziati dalla Provincia: appena quattro mesi, visto che il protocollo d’intesa che ha regolato i rapporti tra le due amministrazioni partner, reca in calce la data del 7 novembre 2003. In caso di calamità naturali la sala operativa, allestita a piano terra dello stesso palazzo dove i due enti hanno sede, è in grado di assicurare interventi tempestivi ed efficaci. La sala è divisa in quattro unità: il centro di coordinamento dei soccorsi, la sala per le funzioni di supporto, la sala radio e la sala del coordinatore. Al coordinamento dei soccorsi penseranno i massimi responsabili di tutte le componenti e strutture operative presenti nel territorio: corpi di polizia, associazioni di volontariato, enti locali. Fiore all’occhiello della nuova struttura, le postazioni radio assegnate a carabinieri, guardia di finanza, vigili del fuoco, corpo forestale dello stato, capitaneria di porto, associa-
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zioni dei radioamatori e Provincia di Pescara. «Una sala operativa che funziona efficacemente -è il commento del prefetto Giuliano Lalli, vice capo dipartimento nazionale Vigili del Fuoco- rende più operativi ed immediati i soccorsi e contribuisce a salvare vite umane». Da lì e attraverso i suoi operatori, passeranno in futuro tutte le emergenze di protezione civile del territorio provinciale. La nuova sala operativa di protezione civile, nata dalla collaborazione di Provincia e Prefettura di Pescara è ormai realtà da qualche settimana. «Le istituzioni, senza contrasti e gelosie, hanno lavorato gomito a gomito. Grazie a mesi di lavoro intenso, e con il consenso che abbiamo saputo raccogliere anche nelle sedi ministeriali, possiamo dire adesso di aver realizzato un obiettivo che ci pone all’avanguardia a livello nazionale. La pubblica amministrazione è spesso accusata di lentezze e di ritardi: questa volta, insieme alla Provincia, sono stati bruciati tutti i tempi». Così il prefetto di Pescara, Andrea Gentile, che con il presidente della Provincia, Giuseppe De Dominicis, ha sottoscritto un protocollo d’intesa per la gestione della nuova sala operativa della protezione civile, ha commentato la nascita della nuova struttura. La sala è ospitata a piano terra dello stesso palazzo di Provincia e Prefettura: «Con questa iniziativa -sottolinea il presidente della Provincia- le due istituzioni coinvolte hanno potuto finalmente mettere in rete le rispettive competenze in materia. Il risultato sarà un’attività ancor più strettamente legata alle esigenze del nostro territorio, grazie anche all’apporto di nuovi strumenti informatici».
UN PIANO CONTRO I ROGHI Una battaglia dura, e costosa, contro le facili esche del fuoco assassino. Nel 2003 sono stati 280mila gli euro stanziati dalla Provincia di Pescara (e dalla Regione Abruzzo) per condurre una efficace battaglia contro il fuoco estivo: una piaga che in passato ha prodotto danni rilevantissimi al patrimonio ambientale, tanto più gravi se si pensa che questa è la regione verde d’Europa. A essere investite dall’operazione-prevenzione (che ha coinvolto attivamente anche gli enti parco e
l’Ispettorato regionale delle foreste) sono state tutte le strade pescaresi. Obiettivo: combattere così uno dei mali più temuti della stagione estiva, ovvero l’incuria dell’uomo che diviene facile esca per il fuoco. L’iniziativa, coordinata dal settore Protezione civile della Provincia, ha previsto interventi lungo tutti i tratti stradali nelle zone boschive: falciatura delle erbe, raccolta del materiale estirpato, cioè proprio -secondo le statistiche stagionali- i migliori amici degli incendi.
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200 mq: la superficie della sala operativa 4 unità di soccorso 1 stazione radio 6491iscritti all’anagrafe canina (2002) 1469 animali sterilizzati (2002) 593 ospiti del canile di Città S.Angelo
45000 Euro stanziati per la lotta al rumore 70000 Euro spesi per la Sala Operativa 280000 Euro spesi per fronteggiare gli incendi nel 2003 dalla Provincia
RANDAGISMO IN CITTA’ Nel solo 2002 sono stati iscritti all’anagrafe canina 6491 esemplari. Tra il 2000 e il 2002, sono stati 1469 gli animali sterilizzati, 593 quelli ricoverati nel canile sanitario di contrada Vertonica di Città Sant’Angelo. Sono le cifre, piuttosto impressionanti ma approssimate per difetto, del fenomeno-randagismo nella provincia di Pescara. Un problema di salute per i cittadini, costretti a convivere con i tanti rischi collegati alla diffusione pericolosa di malattie, ma anche di civiltà e dignità: gli animali, infatti, spesso
finiscono per essere vittime innocenti di abusi e maltrattamenti ingiustificati. Grazie ad un accordo con la Asl, la Provincia di Pescara ha acquistato un vero e proprio ambulatorio mobile specializzato nella cattura e la sterilizzazione degli animali vaganti, che restano un preoccupante "veicolo di trasmissione di malattie che possono colpire gli animali selvatici, domestici e l’uomo, come la rabbia, la rogna e la leihsmaniosi".
NOVE DIVISE PER L’AMBIENTE Otto agenti, oltre al comandante -almeno per adesso- sguinzagliati sul territorio contro gli scempi ambientali. Benvenuti nell’ultimo arrivato tra i corpi di polizia locali, quello della Provincia. Sorveglieranno il territorio, in stretta collaborazione con gli altri corpi di polizia dello Stato, a caccia di abusi e scempi, vigilando sull’attività ittica e venatoria, la circolazione sulle strade, i livelli dell’inquinamento. La sede scelta per la Polizia provinciale è quella del Circolo canottieri: una struttura simbolica della città, ma anche un luogo di immediato accesso al fiume, su cui gli occhi dei nuovi agenti saranno particolarmente attenti e scrupolosi. Nei prossimi mesi la dotazione dell’organico salirà a tredici agenti. Particolare non privo di importanza: a guidare il neonato corpo provinciale è una donna, Rosaria Facchino.
GUERRA APERTA AI DECIBEL Per tutti i Comuni è un obbligo, ma per quasi tutti resta decisamente un argomento sconosciuto. Parliamo della lotta al rumore, autentica croce per migliaia di persone, costrette a convivere con decibel selvaggio. A patirne le conseguenze sono spesso e volentieri i più giovani, sottoposti come sono a tantissime fonti inquinanti, come le discoteche. Da un anno, e per i prossimi due, Provincia e Asl pescarese combattono una personalissima battaglia contro i fracassoni. Come? Grazie ad uno stanziamento di oltre 45mila euro, saranno effettuate ricognizioni su tutti i comuni della provincia, verificati i loro strumenti operativi contro il rumore, redatti i piani previsti dalla legge per la delimitazione di orari, attività inquinanti. Soprattutto, sarà effettuato in tutte le scuole del territorio pescarese un accurato screening di massa, tra i ragazzi, per conoscere da vicino quanti e quali danni il rumore abbia già prodotto.
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Qualità
dell’accoglienza uecentoventuno nuove iscrizioni all’anagrafe, ogni cento persone cancellate e trasferite verso altri lidi. È il ritratto della provincia italiana con il più elevato saldo tra chi viene e chi va: Pescara. Secondo l’indagine annuale del quotidiano Il Sole 24 Ore, in nessun’altra delle 103 province del Belpaese ci si ferma più di quanto si parta. Comunque la si pensi, difficile immaginare che le cifre nude e crude della statistica non finiscano per confermare -sotto sotto- quanto sono in tanti a pensare: che da queste parti, in fondo, la qualità della vita non sia poi così male. Pescara e il suo territorio, insomma, come terra di nuovi arrivi. Una immigrazione che porta il volto intellettuale degli studenti stranieri (accortisi da qualche tempo che le facoltà della d’Annunzio in riva all’Adriatico non sono poi da disprezzare), oppure manager in carriera che da queste parti arrivano in cerca di un bel sito dove posare la famiglia. Oppure, nuovi cittadini che dal sud del mondo, dai tanti sud del mondo provano a materializzare sogni troppo spesso tenuti nel cassetto. In maggioranza, a Pescara sono arrivate le donne, visto che ben il 52 per cento fa parte dell’altra metà del cielo. I nuovi cittadini arrivano in prevalenza dall’Albania, ma Senegal, Repubblica Popolare Cinese, Macedonia e paesi dell’ex Jugoslavia sono ben rappresentati. I permessi di soggiorno sono stabili, con il 47 per cento che se ne avvale per motivi di lavoro, il 41 per cento per motivi di famiglia. Ma, numeri a parte, senza una comprensione attenta del fenomeno, è difficile mettere in campo politiche attive. Difficile parlare con strumenti improvvisati di integrazione: perché, se è vero che organismi prestigiosi come la Caritas insistono nell’affermare che è "il modello Italia ad averne un bisogno estremo",
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secondo l’assessore alle Politiche sociali, Antonio Castricone, «ancora troppo forti resistono i pregiudizi, e quindi sarebbe sciocco negare che la strada da percorrere sia ancora tutta in salita». A confortare i dati sulle nuove vie dell’integrazione sostenute a Pescara dalla Provincia, il numero crescente di ragazzi iscritti nelle scuole di ogni ordine e grado: ben 882 nell’anno scolastico 2002-2003, contro i 559 dell’anno scolastico precedente. E se la scuola rappresenta un primo esempio virtuoso di come il processo di inserimento nella società pescarese si possa considerare avviato, restano ancora aperti diversi altri fronti importanti: il lavoro, innanzi tutto, ma anche i servizi sociali e la casa. Su questi fronti l’attività della Provincia ha spaziato a tutto campo, grazie soprattutto ai suoi piani annuali per l’immigrazione, come spiega ancora Castricone: «Ci siamo impegnati in una intensa attività di mediazione culturale con i cittadini stranieri, soprattutto per spiegare loro come raggiungere i servizi sanitari. Con il risultato, soprattutto nell’area della città capoluogo, di Montesilvano, di raggiungere buoni risultati che presto saranno estesi a Città Sant’Angelo e Spoltore». «Quanto al lavoro e alla formazione -conclude- sono stati organizzati diversi corsi di formazione professionale, per avviare a settori come l’edilizia, assai ricchi di offerta lavorativa, cittadini extracomunitari. Ancora, sono in corso iniziative per il riconoscimento di alcuni titoli professionali e di studio conseguiti nei paesi d’origine». Un capitolo a parte merita il pianeta minorile: «Si tratta di uno degli argomenti più delicati e complessi, che si tradurrà presto nell’apertura di un centro di prima accoglienza destinato proprio a loro».
IL MONITOR DELLA PROVINCIA Quello descritto nella pagina precedente è l’identikit dell’immigrazione nel nostro territorio, secondo la fotografia che alla fine del 2003 ne ha tracciato l’Osservatorio provinciale sull’Immigrazione: alla fine dell’anno passato erano 4669, secondo gli uffici anagrafici dei Comuni, i cittadini stranieri immigrati nel territorio provinciale. L’Osservatorio è forse la finestra più aperta dell’intera regione sull’immigrazione. Pezzetto dopo pezzetto, grazie all’apporto degli archivi anagrafici dei Comuni, della Questura e dei centri per l’Impiego che la stessa Provincia di Pescara gestisce, dell’archivio sulla scuola e istruzione universitaria, ha tirato fuori un’analisi attenta di bisogni e occasioni che il mondo di chi arriva sollecita.
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100 quelli che partono 221 quelli che arrivano 882 ragazzi stranieri iscritti a scuola nel 2002/03 1240 iscritti al collocamento 715 uomini 525 donne 2355 coniugati 2340 celibi/nubili 1405 permessi di soggiorno per motivi famigliari 1456 permessi di soggiorno per lavoro
166 permessi di soggiorno per studio l’Albania è la nazione più rappresentata (779 unità), seguita dal Senegal (416), dalla Cina (339), dalla Jugoslavia (338), e infine dalla Macedonia (235). 34 anni è l’età media degli immigrati
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Recuperare la città
tupore. Difficile condensare in un altro aggettivo l’impressione che si prova girovagando nei suoi saloni, osservando con occhio attento le tante, talvolta impercettibili finiture, gli stucchi preziosi, le sontuose decorazioni, le vetrate sfolgoranti, le scalinate principesche, i ballatoi ariosi. La città ne attende la riconsegna con ansia, dopo anni di lavori che hanno vissuto anche momenti difficili e contrastati, ma adesso il momento è davvero vicino. Palazzo Mezzopreti, gioiello dell’architettura gentilizia di fine Ottocento (la data di nascita esatta è il 1891), il magnifico edificio in stile liberty che si affaccia su viale Muzii e la “strada parco”, la storica sede del conservatorio “Luisa D’Annunzio” sta per riaprire i suoi saloni allo sguardo dei pescaresi. E c’è da giurare che l’immagine del palazzo per anni abbandonato al suo destino e degradato, cederà il posto alla sorpresa, all’incredulità di trovarsi di fronte a un simile gioiello. Per riportarlo all’attuale condizione (i lavori interni sono
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terminati, per le facciate esterne se ne parlerà a fine estate) ci sono voluti molti anni di intervento, e il superamento di qualche “incidente di percorso” (un appalto contestato, poi revocato, che ha imposto uno stop di un paio di anni). L’edificio si sviluppa su tre piani, per circa 1500 metri quadrati. Per riportarlo agli antichi splendori la Provincia ha investito quasi cinque miliardi della vecchia valuta. E che l’intervento coordinato dall’architetto Arnaldo Laterza sia stato degno di una simile “reggia”, lo conferma l’attenzione certosina messa nel recuperare non solo quanto il tempo aveva alterato o addirittura cancellato, ma anche nel tenere a battesimo quanto mai realizzato. Così, ad esempio, per uno strano scherzo della storia, agli occhi dei visitatori di oggi si offriranno decorazioni, rifiniture e fregi che agli occhi di quelli di ieri non si erano mai svelati, semplicemente perché parte del progetto originario non era mai stato realizzato completamente. Ma ora anche quella parte tornerà a vivere.
c d e f g h i l mn o p q COSÌ RINASCE IL BELVEDERE Un angolo della collina dove intere generazioni hanno avuto il loro primo approccio d’amore, hanno detto il primo sì. È il belvedere di Colle Renazzo, una meta che adesso, dopo anni di degrado e abbandono, sta finalmente per tornare all’uso dei cittadini grazie all’intervento della Provincia, che ha deciso di dar vita a una decisa operazione di maquillage
su quei due ettari così cari alla città. L’operazione, coordinata dall’assessore Piernicola Teodoro prevede la realizzazione di un piazzale tutto nuovo, l’eliminazione delle barriere architettoniche, la messa a punto di un nuovo percorso che sia anche di facile accesso nella macchia mediterranea sottostante, la ricostruzione di un piccolo
punto ristoro con materiali rigorosamente adatti alla bellezza dei luoghi. Il progetto di ristrutturazione dell’area impegnerà 160 mila euro. Per un secondo stanziamento di 120 mila euro è già stato redatto il progetto preliminare.
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per la cultura
olo in quattro-province-quattro (e tre, scusate se è poco, hanno i nomi di Roma, Firenze e Bologna…) fanno la fila più persone per staccare il biglietto del cinema. Una media record del 46,87 per cento di associazioni artistiche, culturali o ricreative costituite ogni 100mila abitanti: assai più di quanto accada, nelle stesse ferree proporzioni statistiche, in posti che si chiamano Torino, Milano, Padova, Salerno, Catania, Brescia, Bari, Napoli. Cifre importanti, numeri grandi, messi nero su bianco dalla ricerca tradizionalmente più accreditata sullo stato di salute del sistema Italia, quella che annualmente sforna nel mese di dicembre il principe dei quotidiani economici, Il Sole 24 Ore. Il ritratto che esce della dimensione tempo libero dei pescaresi, è insomma quello di un grande mondo che nuota tuttavia molto spesso sotto il livello dell’acqua, e non sempre è in grado di far conoscere quanto nel sottosuolo del laboratorio-Pescara si cucini ogni giorno. Perché nel
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sottosuolo ruota un mondo fatto di associazioni culturali e di volontariato, a volte sottovalutato, e comunque sempre in affannosa ricerca di spazi e dimensioni in cui poter trasformare l’idea in prodotto, l’intuizione in performance vissuta da un pubblico, la creatività che cova come un fiume carsico in attività organizzata alla luce del sole, e perché no: in mercato. Troppa grazia, dunque: eppure, troppo spesso, costretta in spazi angusti e improvvisati, inadeguati a una realtà così effervescente e in piena ebollizione. La Provincia ci ha messo lo zampino: ed almeno per alcuni degli spazi più belli della città e dei centri maggiori, ma sepolti dall’oblio del tempo, o abbandonati a se stessi con colpevole dimenticanza, è arrivato il momento di essere rispolverati e riconsegnati all’attenzione del pubblico, degli operatori sociali e culturali. Mentre per altri, nuovi di zecca, è forse il momento di contribuire alla crescita di questa comunità così speciale.
UNA CASA PER GLI ARTISTI Duecento metri quadrati, ripartiti su quattro differenti livelli. Spoltore, il terzo centro della provincia pescarese per numero di abitanti, ha un nuovo spazio dedicato al mondo dell’arte e della cultura. Si chiama ‘La casa degli artisti’, sorge nel cuore del centro storico della bella città collinare, da tempo diventata punto di riferimento di tante manifestazioni culturali. La casa degli artisti è destinata a trasformarsi in un punto di riferimento per le realtà artistiche, letterarie, musicali, della critica, un punto di riferimento dove scambiare le diverse esperienze nate nel nostro territorio, uno snodo per il collegamento con le realtà più dinamiche e avanzate della cultura. Oltre, ovviamente, a proporsi come punto di riferimento per convegni e mostre.
d e f g h i l mn o p q r s LA PALAZZINA DELLE MOSTRE Si chiama Sparts, ovvero Spazio per le arti. E’ stato ricavato nella bella villetta a tre piani, in pieno stile “liberty”, un tempo istituto per l’elaiotecnica (la scienza applicata alla produzione dell’olio) che la Provincia di Pescara ha recuperato all’uso della città come spazio per la cultura e le mostre d’arte. In una città dalla cronica carenza di spazi, l’elegante palazzina nel centro di Pescara diventa un riferimento importante: e poco importa che il grave incidente dell’estate 2003 costato alla sede Rai della vicina via De Amicis l’inagibilità per diversi mesi, abbia costretto la Provincia a cedere per qualche tempo al servizio pubblico radiotelevisivo i locali per evitare di lasciare una intera redazione...on the road.
L’AEROPLANO TORNA A VOLARE Era il 1938 quando, in omaggio ai simboli che il mito futurista agitava, l’architetto Francesco Leone scelse un simbolo per eccellenza della modernità, come l’aeroplano, a motivo ispiratore della colonia marina di proprietà della Federazione dei Fasci di combattimento di Rieti che doveva sorgere a Montesilvano. A distanza di tanto tempo, mandati per fortuna in soffitta i Fasci di combattimento, lo splendido edificio a forma di velivolo, che sorge di fronte al mare, proverà a tornare ai fasti che gli sono più consoni, nonostante la polvere che si è posata in tutti questi anni sulle sue spalle abbia provocato parecchi guai e degrado a non finire alla struttura. Il nuovo look dell’antico gioiello sul mare -un autentico unicum per tutto il litorale abruzzese, visto che un illustre omologo si trova in Romagna, a Cattolica, dove sorge il complesso “Le Navi”, di quattro anni più anziano, nato nel ’34- sarà realizzato tenendo conto "delle nuove funzioni culturali e di intrattenimento compatibili con le caratteristiche del contesto ambientale del sito", secondo il disegno delineato dai progettisti Antonio Michetti, Gaetano Parere e Umberto Ruggeri. Quanto alle funzioni, il vecchio motore del-
l’aeroplano futurista tornerà a battere ancora per la cultura: i saloni della Stella Maris, che si sviluppano su quattro piani e ben 3mila metri quadrati di superficie ospiteranno infatti mostre, convegni, concerti, spettacoli teatrali e cinematografici, attività formative e sale per la lettura. Per arrivare a destinazione, occorrerà prima intervenire con una certa decisione sulle innumerevoli piaghe di cui l’intervento dissennato degli uomini, negli anni, ha riempito il ventre e il volto dell’edificio: muri divisori interni a go-go in luogo degli ampi saloni luminosi, ritocchi alle facciate che ne hanno alterato il modello iniziale con la rimozione dei materiali originari. Il lavoro di restauro, insomma, dovrà tentare di riportare ai connotati degli anni Trenta l’edificio. Il lavoro dei progettisti stavolta terrà conto anche dell’elemento naturale che circonda l’ex colonia marina: il mare, la pineta litoranea. Così, davanti alla stella del mare sorgerà una piazza, collegata attraverso un pontile pedonale ad uno stabilimento sul mare. Sarà invece una pista ciclabile ad integrare l’edificio con la pineta litoranea.
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T urismo
senza frontiere
escara porto di Roma sull’Adriatico? Lo fa pensare una campagna pubblicitaria presente in queste settimane nella Capitale, organizzata dall’assessorato al Turismo della Provincia di Pescara, che propone agli abitanti della Città Eterna una prima soluzione facile-facile al quesito dei quesiti dell’estate: scusa, ma dove andiamo in vacanza stavolta? Risposta: in due ore di autostrada, più discesa diretta sul porto, più imbarco in tempi ragionevoli, è possibile arrivare sull’altra sponda dell’Adriatico in tempi davvero competitivi e decisamente più economici. Per ambire a trasformarsi in una dependance capitolina, e battere i concorrenti, la città ha però dovuto riorganizzare in fretta e furia le proprie batterie. Non facile, perché a Pescara c’era da fare i conti con qualche problema speciale, primo fra tutti il porto: sì, in attesa del nuovo e delle sue strutture avveniristiche, occorre arrangiarsi con quello che c’è e non è davvero granché. Secondo: il degrado delle strutture a terra riservate ai passeggeri, cioè proprio di quelle che rappresentano il biglietto da visita di un luogo. Così, due anni fa, la Provincia ha deciso corciarsi maniche, e di intervenire con una drastica cura estetica sulla vecchia e malandata stazione marittima. Rilevatane la gestione dalla Camera di Commercio nella primavera del 2002, è partita una decisa cura del look, per consentire che la ripresa estiva dei collegamenti nascesse sotto auspici meno…scomodi. E i risultati sono stati apprezzati dalle migliaia di passeggeri in transito nel principale scalo passeggeri d’Abruzzo, che si sono sentiti decisamente meno ‘maltrattati’ di un tempo. A spiegare gli interventi realizzati è l’assessore al Turismo, Marino Roselli: "Con la collaborazione degli operatori interni alla stazione marittima, sono stati realizzate le opere più urgenti: la tinteggiatura del fabbricato, il rifacimento dei servizi igienici e degli infissi, sono state acquistate nuove panchine per la sosta, è stato allestito l’impianto di aria condizionata, è stato aperto un bar. In un secondo momento, la Provincia è intervenuta anche per sistemare le aree
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adiacenti alla stazione marittima, pure quelle messe maluccio: è nato così un percorso coperto per alleviare i disagi durante gli orari di maggior calura, sono stati rimossi quei manufatti che creavano una immagine negativa agli occhi dei nuovi arrivati. Insomma, arrivare a Pescara adesso non è, e non sarà più, l’incubo che era". In attesa che i romani si decidano a scoprire le comodità di un imbarco in terra d’Abruzzo, i dati sul traffico dei passeggeri dicono già come la strada intrapresa sia quella giusta. Rispetto alla stagione 1998, l’ultima davvero felice per i collegamenti commerciali tra le due sponde dell’Adriatico, tra Pescara e la Croazia, le cifre dicono che sono stati 612 i passeggeri trasportati in più: 14.489 contro 13.877. Cifre da non disprezzare, che incoraggiano a pensare che l’anno “zero” del turismo tra due realtà da sempre amiche sia definitivamente alle spalle, e che forse il futuro riservi prospettive rosee. Il 2003 ha rimesso in buona rotta di navigazione i collegamenti tra le due sponde: non male, dopo anni di picchiata e di bilanci in rosso per gli operatori, spiazzati dall’incendio provocato dalla guerra maledetta che ha bruciato l’ex Jugoslavia, cancellato i suoi territori dalla carta delle mete turistiche, chiuso i suoi abitanti in un cerchio invisibile. Per i meno giovani, il ricordo corre al tempo glorioso della “Tiziano”, la nave che negli anni Settanta faceva la spola tra Pescara e Spalato, prima di essere liquidata senza essere sostituita. La Snav, la compagnia di navigazione che collega il porto pescarese con le isole croate, ha deciso –a partire dall’estate prossima– di fare rotta in Adriatico con un catamarano in grado di imbarcare, con i passeggeri, anche le auto: insomma, alla prospettiva del rilancio del turismo potrebbe sommarsi quella del rilancio in grande stile di un nuovo legame commerciale tra le due sponde. E chissà che non si torni a vedere croati a fare shopping per le vie del centro cittadino, o nelle tante cattedrali commerciali dell’area pescarese, in un pomeriggio d’estate. Come allora.
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Arrivi Partenze Totale Differenza
1998 6581 7296 13877 -
Da Pescara alla Croazia: arrivi e partenze in sei anni 1999 2000 2001 2002 2397 3423 4984 4855 2544 4141 5278 5214 4941 7564 10262 10069 8936 2623 2698 - 193
2003 6960 7529 14489 4420
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nione Europea aperti al futuro
stituzioni che spesso sono avvertite e vissute come “lontane”, distanti dalle esigenze dei cittadini comuni, per i quali è ancora difficile sentirsi “europei” a pieno titolo. L’Europa di Bruxelles e del difficile percorso di integrazione, appena avviato e conosciuto forse soltanto per l’introduzione della moneta unica, l’euro, ha ancora bisogno di una costante iniezione di informazione. È questa una delle ragioni che hanno portato all’istituzione dell’Eurosportello della Provincia di Pescara, che dalla primavera del 2003 (esattamente dal 9 maggio, una data emblematica per l’Unione, visto che si tratta di una giornata di festa per tutti i Paesi comunitari) è pienamente operativo nel centro del capoluogo. «L’idea, in poche parole, è stata quella di portare l’Europa con i suoi programmi, le sue opportunità per le imprese e per i cittadini, soprattutto i più giovani, in mezzo alla gente, tra gli studenti universitari e delle medie superiori che quotidianamente, in gruppo o singolarmente, frequentano i locali della centralissima via del Concilio. Anche se, va detto, gli utilizzatori del nostro centro sono anche imprese, enti locali, associazioni di volontariato, mondo accademico e della formazione, in cerca di notizie ed opportunità che l’Europa offre» spiega il presidente della Provincia, Giuseppe De Dominicis. Riferimento obbligato, dunque, di informazioni (è possibile
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consultare direttamente sui depliant, o collegandosi ai siti internet dedicati, tutti i capitoli su mobilità, programmi comunitari, pari opportunità, percorsi formativi oltre alle Gazzette ufficiali dell’Unione Europea, i bandi di finanziamento e di concorso) l’Eurosportello si è anche qualificato come un importante centro di diffusione e dibattito sui principali temi dell’integrazione europea: istituzioni, valori, storia, economia e politica. Ma vediamoli un po’ più da vicino gli strumenti che l’Eurosportello della Provincia di Pescara mette a disposizione: programmi comunitari, informazioni sul Vertice di Nizza (lo storico appuntamento del 2001, conclusosi con la ratifica del Trattato che contiene l’allargamento dei confini dell’Unione), riferimenti a link utili (collegamento con la banca dati delle pubblicazioni ufficiali della Comunità europea, informazioni per i giovani che cercano lavoro), agenda dei bandi comunitari. Ovviamente, e non poteva essere altrimenti, la scelta del centro (che non a caso ha tra i suoi slogan “l’Europa a portata di click”) è stata quella di ampliare l’uso degli strumenti informatici, per l’accesso alle diverse banche dati comunitarie raggiungibili attraverso la rete di Internet. Così, attraverso le numerose postazioni online presenti nell’ufficio, è possibile interrogare a distanza direttamente, o attraverso gli addetti a disposizione del pubblico, tutti gli archivi utili. Facile, no?
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Viabilità
il traguardo possibile
n territorio che si incunea profondamente dal mare verso l’interno. Aree interne dove la natura è protetta. Città ed area urbana che restano i principali punti di riferimento degli abruzzesi, dove ogni giorno si muovono freneticamente migliaia di persone in cerca di servizi. Benvenuti nel problema del problemi pescaresi: la viabilità. Tradizionale “pronto soccorso” delle strade, la Provincia ha investito in cinque anni qualcosa come 24 milioni di euro, spendendosi anche per la redazione di quei progetti che possono mutare il senso di marcia dello sviluppo e della qualità della vita. Appartiene a questa ultima categoria, la variante alla statale 16, per tutti molto più semplicemente la circonvallazione di Pescara, Montesilvano e Francavilla al Mare. Poco più di un anno fa, la caduta dell’ultimo diaframma della galleria stradale “I Pianacci” ha segnato virtualmente la fine della prima parte dei lavori di un’opera strategica per l’intera viabilità regionale. Un’arteria che, una volta completata, consentirà ai mezzi in transito lungo la direttrice nord-sud di bypassare l’abitato di Montesilvano. Grazie alla nuova galleria progettata dalla Provincia e realizzata dall’Anas, 1.600 metri di lunghezza sui 2.600 totali del lotto, ora diverrà più semplice superare in direzione nord l’abitato di Montesilvano (attualmente l’intero traffico in direzione nord si riversa sull’imbuto di Santa Filomena, mentre il nuovo percorso permetterà di superare il cimitero di Montesilvano), con le prevedibili conseguenze positive per la sicurezza e la salute degli abitanti della città, ma anche con i benefici per l’intera economia turistica del-
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l’area. Ora, in attesa dell’apertura del nuovo tratto, la battaglia della sicurezza s’è spostata più a nord: ovvero, dai confini della provincia di Pescara fino all’abitato di Pineto, e sui tavoli romani dell’azienda nazionale delle strade, chiamata a finanziare un segmento d’asfalto che libererebbe dall’incubo-traffico un altro bel pezzo dell’Adriatica: i comuni di Montesilvano, Città Sant’Angelo, Silvi Marina. L’idea per finanziare il nuovo tratto (circa 120 milioni di euro) è presto detta: a strafficare la statale potrebbero bastare un po’ dei soldi che ogni anno gli abruzzesi versano nelle casse dell’Anas con i pedaggi autostradali. Insomma, il canone che ogni anno l’Anas incassa dalla gestione delle autostrade A24 e A25 da parte della società di gestione, “La Strada dei parchi” potrebbero fare esattamente al caso. Intanto, per evitare il caos e il sovraffollamento dell’Adriatica si può percorrere la nuova strada che da circa dodici mesi la Provincia di Pescara e la Provincia di Teramo hanno realizzato tra l’abitato di Marina di Città Sant’Angelo e il torrente Piomba, all’altezza del bivio delle Tre Ciminiere di Atri. Uno dei tradizionali punti neri del traffico nell’area urbana può essere insomma comodamente superato in tutte e due le direzioni di marcia, grazie alla bretella che permette di bypassare le colonne di traffico che solitamente si addensano, negli orari di “punta”, attorno al semaforo che porta dall’ingresso dell’autostrada A14 verso Montesilvano e Pescara a sud, Silvi Marina a nord, Città Sant’Angelo a ovest. La bretella è lunga un chilometro e 200 metri, e comprende un ponte sul torrente Piomba di 55 metri: l’opera è costata 530mila euro.
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24 Milioni di Euro investiti nella Viabilità 1,6 km di lunghezza della nuova galleria di raccordo 120 Milioni di Euro stanziati per superare lo svincolo autostradale
1200 metri di strada alternativa realizzata 530000 Euro spesi per la sua realizzazione 6,7 Milioni di Euro in arrivo per lavori sulla Ss 602
PERICOLO ADDIO Uno dei segni più tangibili del maquillage risanatore sul sistema viario è stato realizzato a Tocco da Casauria, per l’esattezza lungo quella famigerata “curva Farchione” (per la verità, una doppia curva) di collegamento tra il centro abitato e la
Tiburtina, che tanti problemi ha creato in passato alla sicurezza degli automobilisti. Duecento metri, tanto misura l’intervento realizzato: quanto è bastato per togliere di mezzo un fastidioso “punto nero”.
FINE DELL’INCOMPIUTA Gli abitanti del posto l’aspettano da trent’anni per collegare finalmente in modo dignitoso due centri costretti sin qui a guardarsi solo da lontano. Bussi e Collepietro, ovvero Valpescara e Aquilano, potranno presto contare su una via di collegamento, e soprattutto scrivere la parola fine a una delle tante incompiute presenti sul nostro territorio (la “prima pietra” è stata posata una trentina di anni fa, ma adesso restano da completare soprattutto i delicati aspetti relativi alla sicurezza), che danni ha provocato soprattutto ai centri più piccoli delle aree interne, tradizionalmente penalizzati da una viabilità spesso “matrigna” verso la montagna. Il progetto, ancora valido, è rimasto nel cassetto: per riportare alla luce l’intervento che permetterà di realizzare i circa sei chilometri dell’arteria, la Provincia ha tirato fuori dal proprio bilancio un miliardo di vecchie lire.
MARE-MONTI, SI PARTE Dopo mesi e mesi di impasse, decine di ricorsi, inconvenienti a go-go, finalmente è arrivato il momento più atteso per una delle strade di collegamento più importanti del territorio interno: la “Mare-monti”, la via che dovrebbe riavvicinare la parte più lontana dell’area Vestina alla costa adriatica. Il tratto compreso tra le contrade Blanzano di Penne e Passo Cordone di Loreto Aprutino, proprio quello su cui tante difficoltà erano emerse in passato, adesso è pronto per essere realizzato. Venire a capo del problema s’è rivelato un autentico tour de force: gli enti interessati, infatti, erano con la Provincia di Pescara anche il Settore Beni ambientali della Regione Abruzzo, l’Anas, il Servizio tecnico del territorio della Regione Abruzzo, l’Ispettorato dipartimentale delle foreste, l’amministrazione comunale di Farindola.
MAQUILLAGE PER DUE VECCHIE SIGNORE Due arterie strategiche per la viabilità dell’entroterra, soprattutto perché a stretto contatto con numerosi centri abitati, e via d’accesso per importanti infrastrutture prossime all’apertura o già attive, come l’Interporto o il mercato ortofrutticolo all’ingrosso. Per la Tiburtina e la “602” (l’asse che collega la costa con l’area collinare) sono stati diversi gli interventi realizzati per migliorarne la fruibilità, e soprattutto creare condizioni di sicurezza tanto per gli automobilisti, che per le popolazioni locali. Per la “602” sono in arrivo
6,7 milioni di euro, che serviranno a realizzazione a bretella di collegamento con il raccordo autostradale Chieti-Pescara all’altezza di località Dragonara. E sempre per la “602”, una cifra superiore ai 7 milioni di euro è stata destinata ai lavori nell’area tra Civitaquana e Catignano e per consolidare diversi tratti franosi. Quanto alla Tiburtina, sono state smussate curve pericolose, resi meno offensivi incroci pericolosi, sistemati dossi.
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Welfare,
scopriamo cos’è ontinua ad essere alta, così come lo era negli anni precedenti, la condizione di povertà degli abruzzesi. Sono 157.349 le famiglie che hanno un reddito ai margini della soglia minima di povertà che viene individuata a 833,33 euro al mese. I cittadini poveri nella regione sono il 44,69% della popolazione, e cioé 564.235 persone. Lo spaccato della realtà della regione emerge da uno studio della Cgil Abruzzo, presentato oggi dal responsabile del dipartimento prevenzione, sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, Giampaolo Di Odoardo: «Sostenere le fasce più deboli della popolazione, per le istituzioni locali che guardano a un modello rinnovato dello Stato sociale, in grado di offrire servizi alle famiglie e alle persone, resta un compito segnato in cima all’agenda della politica. Nonostante la scure dei trasferimenti statali si sia accanita proprio lì con particolare veemenza -il taglio dei trasferimenti erariali agli enti locali, pari a circa 850 milioni di euro rispetto al 2003, incide infatti pesantemente sulle spese per nuovi servizi sociali- la Provincia ha provato a sviluppare politiche attive e mirate soprattutto nella ricerca di una stretta collaborazione con associazioni, cooperative sociali, gruppi di volontariato cat-
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tolici e laici. Con il progetto RE.S.E.T. (Rete per il soccorso e la tutela sociale) è stata sviluppata un’azione in favore delle persone in situazione di povertà estrema e senza fissa dimora: sono stati avviati e potenziati, in collaborazione con la prefettura, altre amministrazioni comunali e le associazioni di volontariato, numerosi servizi alla persona e per l’assistenza ai minori: prima accoglienza, distribuzione di pasti caldi e di oggetti di prima necessità. Grazie a quei fondi, è attiva da diverse settimane, nella parrocchia di San Giovanni Bosco, a Montesilvano, nel quartiere di Villa Verrocchio, una mensa per i poveri. La mensa fornisce una cinquantina di pasti al giorno: molti cittadini e organizzazioni si sono impegnate per raccogliere gli alimenti necessari negli esercizi commerciali della zona. La sua gestione è affidata all’associazione “Progetto Incontro”, i cui volontari preparano i pasti, servono a tavola e si occupano della pulizia dei locali. Il servizio è gestito in rete con le altre iniziative similari, la mensa della Caritas diocesana, la mensa San Francesco, il Banco alimentare e la Caritas delle altre parrocchie di Montesilvano.
IL GIORNALE DELLA STRADA Si chiama Senza fissa dimora ed è il nome del primo giornale di strada pescarese. Nato da un idea dell’assessorato provinciale alle Politiche Sociali, Sfd (diffuso al prezzo di un euro e con una tiratura di 3mila copie) è il nuovo foglio che si inserisce nelle diverse misure del progetto Reset, la rete per il soccorso e la tutela sociale voluta per sostenere la parte più debole ed emarginata dalla società pescarese; ha l’ambizione di passare sotto la lente d’ingrandimento il pianeta dei clochard ("Per scelta, per dipendenza dall’alcool o per inettitudine") e in generale tutte le aree più marginali della parte più sola e disperata
del popolo della notte. Un riferimento, e non poteva essere altrimenti, che finisce per allargarsi anche ai tanti extracomunitari e ai nuovi poveri dell’area metropolitana: un mondo popolato di storie, che il nuovo giornale riesce a raccontare senza retorica. Giornale di riflessione, ma anche strumento operativo, Sfd vuole anche rappresentare un mezzo per essere informati sui principali punti di riferimento e di servizio: per la distribuzione di indumenti e viveri, sui centri d’ascolto e prima accoglienza, su lavanderie e dormitori, su quanti infine operano in strada come volontari dell’emergenza.
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157.349 famiglie povere 44,69% cittadini poveri in Abruzzo 217.000 Euro investiti dalla Provincia per la
850 milioni di Euro in meno per gli enti locali 70 detenuti reinseriti nel lavoro 600 mq, superficie del Centro di accoglienza
costruzione del Centro
DETENUTI IN ATTESA DI RELAIS Settanta tra ex detenuti e detenuti in semilibertà della casa circondariale “San Donato” di Pescara saranno presto inseriti nel mondo del lavoro, grazie al progetto“Re. La.I.S.”, ovvero Reti per il lavoro e l’inclusione sociale, finanziato dal Fondo sociale europeo e realizzato dalla Provincia in collaborazione con il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria per l’Abruzzo e il Molise, la Cna, l’Enfap Abruzzo e l’ente bilaterale Ebrart. Il progetto punta al reinserimento sociale e professionale dei detenuti ed ex detenuti, attraverso un integrazione in rete di opportunità, risorse e servizi.
IN UFFICIO COL BEBE’ In ufficio con il figlio o la figlia. La Provincia di Pescara è uno dei 97, tra enti ed aziende italiani, cui il ministero del Welfare ha concesso il finanziamento per la realizzazione di asili nido sui luoghi di lavoro, un riconoscimento andato in Abruzzo anche alla casa di cura privata Villa Serena di Città Sant’Angelo. La Provincia di Pescara, unico ente pubblico abruzzese, fa parte del lotto ristrettissimo di enti che il ministero del Lavoro e delle politiche sociali ha finanziato. Il primo micro-nido per mamme che lavorano accanto ai figli, ha ottenuto un finanziamento di 75mila euro, ai quali va aggiunto il 18 per cento speso direttamente dalla Provincia: alla fine, con poco meno di 94mila euro, saranno creati nella sede di via Passolanciano (ma la struttura sarà aperta anche all’utenza del quartiere) locali perfettamente adatti e dotati di ogni comfort per i piccoli ospiti: area ricreativa, area didattica, zona refettorio, zona laboratorio, spazio verde esterno.
UNA CASA PER CHI NON L’HA A Pescara sarà aperto presto il “Centro di accoglienza e promozione umana”, co-finanziato dagli assessorati alle Politiche sociali di Comune e Provincia con 217mila euro. I lavori, iniziati nel dicembre 2003, riguardano un fabbricato di 440 metri quadri in via Gran Sasso, di proprietà dell’amministrazione municipale: 600 metri quadri, suddivisi in una struttura principale e un locale accessorio. I due stabili costituiscono il complesso che accoglieva gli uffici del mattatoio comunale. Una
volta ultimati i lavori, la struttura verrà restituita al Comune. Il Centro di accoglienza è un anello della catena di servizi a sostegno dell’estrema indigenza, inseriti nel terzo Progetto povertà che comprende, oltre ad un pasto caldo ed una branda su cui dormire, anche il reinserimento dei “clochard” nella società, nella famiglia e, in alcuni casi, nel mondo del lavoro.
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aino in spalla esploriamo la Provincia
otazione minima richiesta: zaino in spalla, scarpe piuttosto comode, buona predisposizione dell’animo alle scarpinate, kit di sopravvivenza a base di panini. Optional ammessi: macchinetta fotografica. Preparatevi, con questo equipaggiamento “essenziale”, a fare un viaggio sorprendente nel territorio pescarese. A guidarvi nel tour saranno alcune pubblicazioni curate dalla Provincia di Pescara, che hanno avuto il pregio di riportare sotto i riflettori percorsi e scenari che in pochi conoscevano o magari attraversavano con troppa superficialità. Le guide sono in grado di stupire anche i palati più fini e sospettosi. Prendete per esempio l’archeologia. Quanti pensano che anche dalle nostre parti esistono siti ingiustamente ritenuti “minori” o trascurati, avranno materia per affilare le proprie armi e arricchire i propri argomenti. Ad aiutarli, la Guida al patrimonio archeologico della provincia di Pescara: nelle sue pagine sono delineati quattro itinerari in grado ripercorrere le origini del territorio dalla preistoria al medioevo. Il primo percorso, partendo dall’antica Ostia Aterni, risale verso la valle del Pescara, facendo tappa a Spoltore e prosegue per Pianella, Nocciano, Rosciano, Manoppello e Serramonacesca. Il secondo, “Alla scoperta dell’area vestina” attraversa Montesilvano, Città Sant’Angelo, Loreto Aprutino, Penne e Farindola. Il terzo (“Alle pendici del Gran Sasso, da San Clemente a Casauria a
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Montebello di Bertona”) e il quarto (“Da Interpromium al Guado San Leonardo”) ripercorrono invece gli itinerari più strettamente legati alle nostre montagne. Per chi con lo zaino in spalla sia invece abituato a consultare un po’ troppo spesso l’orologio -insomma sia costretto a fare i conti con la tirannia del tempo- niente di meglio di sei brevi percorsi che in un sol colpo (e soprattutto in un sol giorno) permettono di scoprire altrettante perle del nostro patrimonio artistico. In loro soccorso, ecco “One Day Tour” (questo il titolo della pubblicazione) che racchiude in 127 pagine corredate da foto suggestive, la descrizione di sei itinerari (ma sarebbe meglio parlare di uno solo) che si snodano attraverso il patrimonio religioso del Pescarese. Le parole usate per illustrare le diverse mete, al di là della descrizione puntuale e attenta dei diversi ambiti artistici, diventano altrettanti incitamenti a dar libero sfogo alla fantasia, a evocare gli scenari che si posavano sotto gli occhi del viandante d’altri tempi. Così è per Santa Maria delle Grazie ad Alanno: "Nel silenzio della campagna è bello immaginare le figure dei monaci con un occhio alla sacre scritture e un altro verso il lavoro dei campi". Così per Santa Maria della Croce a Pietranico: "Immaginiamo gli oblati, che abitavano l’oratorio, mentre scendevano lungo i sentieri e le mulattiere per andare nei borghi e nelle case isolate dei contadini, con la neve o sotto il sole d’agosto, nella speran-
l mn o p q r s t u v w z San Clemente a Casauria
za di riempire le logore bisacce". E si potrebbe continuare con San Clemente a Casauria a Castiglione a Casauria, San Tommaso a Caramanico Terme, San Liberatore a Majella di Serramonacesca, Santa Maria d’Arabona, a Manoppello. L’unica appendice ammessa, nel tour a tema religioso, nella regione verde d’Europa, è dedicata a un angolo forse meno noto tra le tante mete che l’ambiente protetto propone in Abruzzo, ma ugualmente degno di un incontro ravvicinato, e soprattutto incline a chi ama la meditazione: le sorgenti sulfuree del fiume Lavino, lungo la strada che da Scafa sale verso Lettomanoppello, in contrada Decontra. "Neanche cinque minuti di cammino -spiega un’invisibile guida- ed eccoci arrivati nel cuore di questo piccolo ma caratteristico parco… Ci dà il benvenuto un piccolo laghetto dal colore assolutamente straordinario, frutto della confluenza delle acque delle sorgenti sulfuree con quelle fredde del Lavino
che scendono dalla Majella". Il resto, compreso un mulino ad acqua del Seicento, chiuse, canali e laghetti, sentieri incontaminati, beh, lasciamo che siate davvero voi a scoprirlo. Se la fame di scoperte non è stata esaudita del tutto, ecco due proposte finali. La prima è una guida nuova di zecca, destinata a scortare il visitatore all’interno di un altro pezzo del territorio provinciale, l’area collinare, forse troppo penalizzato da una promozione che guarda quasi inevitabilmente al mare e all’area dei due parchi nazionali, il Gran Sasso e la Majella. I diversi centri che compongono l’area trovano finalmente una pubblicazione dedicata, in grado di valorizzarne i tanti pregi. la seconda è l’ampia “Guida Turistica della Provincia di Pescara”: strumento essenziale, permette di “leggere” nel suo insieme mete e percorsi di un territorio che non smette di sorprendere.
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Foto Mario Di Paolo
PESCARA Tra mare, fiume, pineta e collina, nel capoluogo della Provincia le suggestioni del liberty convivono con la contemporaneità architettonica e una buona vivacità culturale, tra festival jazz, rassegne cinematografiche e teatrali, movimenta le due stagioni, quella invernale e quella estiva, che colorano la duplice identità della patria di D'Annunzio e Flaiano.
ABBATEGGIO Si trova sul colle dell’Elcine, a 450 metri di altezza, non lontano da San Valentino, e si contraddistingue per la disposizione dell’abitato, una specie di roccaforte composta da un addensamento di case basse che si sviluppano attorno alla cinquecentesca chiesa di San Lorenzo, su un rialzo roccioso che affaccia sul fossato Raganelli.
ALANNO Domina le colline a nord del fiume Pescara e si sviluppa attorno al borgo fortificato nel quale spicca il convento di San Pancrazio con la sua facciata di archi e nicchie. Fiorente l’attività agricola con l’importante istituto agrario “F.Cuppari”.
BOLOGNANO Su un declivio collinare che digrada verso la Valle dell’Orta, case-mura su uno strapiombo naturale delimitano un borgo medievale nel quale spiccano la chiesa di Santa Maria Entro Terra e il pregevole Palazzo Palumbo.
BRITTOLI Tocca le propaggini del Gran Sasso, a 780 metri di altezza, su di uno sperone roccioso a poca distanza da Forca di Penne, merita di essere citato il Palazzo Pagliaccia, del XVI secolo, da vedere, assieme alla Cappella Gentilizia di Sant'Antonio.
BUSSI SUL TIRINO È nel fiume che risiede l’anima di questa cittadina dalla vocazione agricola e industriale. Il fiume rende fertili i terreni, il fiume offre uno squarcio di natura incontaminata allo sbocco della valle Tritana. Suggestiva la chiesa di Santa Maria di Cartignano.
CAPPELLE SUL TAVO Un borgo rurale tipico del paesaggio agrario dell’hinterland pescarese. Discende verso il fiume Tavo in una zona di bassa collina tra Spoltore e Moscufo. Il fulcro è la chiesa di Santa Maria Lauretana. Tipiche le case con gli orti sul retro, dove abbonda la produzione di aglio e cipolla.
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P r o v i n c i a CARAMANICO TERME Nelle acque sulfuree la fortuna di un paese dalla doppia vita. Vivacissimo d’estate, quieto d’inverno, quando le sue terme sono chiuse. Fervido di attività ricreative e culturali, domina la stupenda valle dell’Orfento, ma offre anche un borgo antico delizioso, nel quale spiccano la Chiesa di S. Nicola e quella di S. Domenico. A 670 metri di altezza, meno di un’ora dal capoluogo, la si può definire una cittadina buona per tutte le stagioni
CARPINETO DELLA NORA Impossibile prescindere dal convento fortificato di San Bartolomeo, fiore all’occhiello di questo paese addossato sulle falde della valle della Nora, nell’alto pescarese.
CASTIGLIONE A CASAURIA Ci si arriva percorrendo le colline a nord del fiume Pescara. Caratteristica la sua disposizione allungata, culminante nel castello De Petris-Fragianni, di epoca cinque-seicentesca
CATIGNANO Appoggiata su un altipiano nei pressi del fiume Nora, la peculiarità è la chiesa di San Giovanni Battista, assieme ad un'elegante palazzo gentilizio dell'ottocento. Nelle campagne circostanti fa da padrona l'edilizia rurale
CEPAGATTI Una torre quadrata del '300 domina il profilo di un paese che il 15 e il 16 agosto si accende per la coloratissima festa di San Rocco, il santo patrono taumaturgo. Si trova al centro dell'area delle colline basse che circondano la val Pescara, lungo l'asse della statale 602, che introduce all'hinterland pescarese.
CITTA’ SANT’ANGELO La terrazza sulla costa a nord di Pescara, elegante e sofisticata nel suo centro storico lastricato di marmo e nella sua vita culturale e artistica di tutto rispetto. Vivace il teatro comunale e da vedere La Collegiata, una chiesa dalle molteplici e suggestive influenze architettoniche. Il Parco Territoriale Attrezzato con l'orto botanico accoglie tante specie animali.
CIVITAQUANA Tra le strade del Rally D'Abruzzo, curve da brivido, sul lato sud della Nora, Civitaquana offre un'interessante chiesa, Santa Maria delle Grazie e una ricca varietà di ritrovamenti archeologici.
CIVITELLA CASANOVA A un tiro di schioppo dal Parco del Gran Sasso Monti della Laga, qui ci si imbatte nel bel portale rinascimentale della Chiesa della Madonna della Cona. Qui c'è la Piana del Voltigno, dove si fa sci di fondo e dove la provincia di Pescara si fa montagna.
COLLECORVINO Tra Moscufo e Loreto, tra i colli dell'olio, domina una collina con, alla sommità, la chiesa di Sant'Andrea apostolo. Interessante la disposizione dell'abitato, ad anello, compatto, con una visuale suggestiva sulla piana sottostante, verde a profusione
CORVARA Il centro storico è, potenzialmente, tra i più belli d'Abruzzo, un borgo ancora integro per larghi tratti, edificato in pietra, preservato dall'edilizia moderna. Bella la chiesetta medievale di Santa Maria di Costantinopoli.
CUGNOLI Un borgo fortificato e cinto dalle tipiche case-mura, ai confini della valle della Nora, sovrasta il torrente Cigno, merita ben più d'uno sguardo l'ambone della chiesa di Santo Stefano, capolavoro della scultura romanica.
ELICE Guarda la riva nord del fiume Fino, in zona vestina, e introduce alla sua vallata. Il suo castello medievale è l'attrazione maggiore di questo piccolo centro agricolo che oltre ai ristoranti, noti per la leggendaria pasta “alla mugnaia”, ospita una sagra affollata, dedicata alle pizze fritte, vera specialità di Elice.
FARINDOLA Margherita D'Asburgo e i Farnese hanno lasciato anche qui tracce del loro passaggio, in un palazzo mirabile che osserva il Gran Sasso, che, a queste latitudini, accoglie numerosi camosci.
LETTOMANOPPELLO A sud del Pescara, addossato sui rilievi della Majella, qui trionfa la pietra bianca tipica del massiccio montano che dà il nome al Parco. Da vedere le suggestive grotte della Praia e dell'Angelo.
LORETO APRUTINO Un gioiello architettonico, un presepe vero e proprio addossato lungo un pendio e circondato da ulivi a perdita d'occhio. Altro vertice del triangolo d'oro, regno dell'extravergine, dominato dal sontuoso Castello Chiola e ricco di fervore culturale, gastronomico e artistico. Il Bue di San Zopito è la vera star del luogo, ogni lunedì di Pentecoste.
MANOPPELLO Nel cuore dell'entroterra pescarese, ricco di palazzi di significativo valore architettonico, Manoppello offre molteplici vedute artistiche, come la facciata liberty di Palazzo Blasioli e la Chiesa di San Nicola, dichiarata di interesse regionale.
MONTEBELLO DI BERTONA Una perla dell'entroterra pennese, con un centro storico delizioso e che ogni anno ospita una sagra degli antichi sapori presa letteralmente d'assalto. Si trova sulle colline che delimitano le pendici del Gran Sasso
MONTESILVANO La quinta città d'Abruzzo per popolosità, praticamente indistinguibile dall'abitato di Pescara, cittadina di mare e di collina, dalla spiccata vocazione turistica. Il centro storico, sul colle, ospita l'imponente e settecentesco Palazzo Delfico. Sulla costa ferve una vivace vita estiva con ottime strutture alberghiere e d'intrattenimento.
MOSCUFO Uno dei vertici del triangolo d’oro, patria del migliore olio d’oliva extravergine abruzzese, e patria del mandolino. Domina la vallata del tavo, ospita il prestigioso palazzo De Ferri e palazzo Orsini. In pochi sanno che qui sgorga un’ottima acqua sulfurea, in contrada Sterpara De Santi.
NOCCIANO Questa è la valle del Nora, non lontano dal Gran Sasso Pescarese. Il Castello medievale è il gioiello del paese; nella Parrocchiale di Sant'Antonio di Padova si possono ammirare quadri e sculture lignee.
PENNE Un salto indietro nel tempo, in pieno medioevo, quando a Penne c’è la giostra cavalleresca e la sfilata in costume. Non si contano le bellezze artistiche e architettoniche del capoluogo dell'area vestina, piazze, palazzi, corti, chiese e chiesette, in questo grosso centro a vocazione fortemente ambientalista, in virtù di una lussureggiante riserva WWF sul lago omonimo.
PESCOSANSONESCO Freeclimbers come se piovesse in questo paese abbarbicato alla roccia bruta della Majella, impreziosito dalla chiesa di Santa Maria in Blasiano, ad est del centro, nella parte più vitale e vissuta di Pescosansonesco.
PIANELLA Altro vertice del triangolo d’oro, con uliveti a perdita d’occhio, intorno ad un borgo adagiato su una piana ondulata. Agriturismi e ristorazione di alta qualità, pregevolezze architettoniche come la Chiesa di Santa Maria Maggiore, Pianella è l’emblema della vitalità economica agricola del pescarese.
PICCIANO La memoria storica della civiltà rurale e contadina abita qui, sul lato sud del Fino, in un prestigioso museo che consta di 6000 pezzi. Tra le deliziose piazzette e stradine medievali si anima la sagra della pasta e fagioli, ogni estate. Assieme a “Piccianelle” si contende la palma del paese con le donne “ ‘cchiù belle”
PIETRANICO Meglio lasciarsi andare subito al barocco della chiesa di Santa Maria delle Grazie, cuore sfarzoso e dorato di questo paese del lato sinistro della Valpescara. E durante la notte del 3 maggio assistere alla processione con la pregevole statua della Madonna.
POPOLI Impossibile prescindere dalla sua cucina: gamberi di fiume al sugo e trote al cartoccio su tutti, specie in periodo di Ferragosto, in concomitanza con la gara automobilistica tra le famose svolte. Ma anche uno stabilimento termale di tutto rispetto e una magnifica riserva naturale, quella delle sorgenti del Pescara, dove acqua, terra e natura trionfano.
ROCCAMORICE Lo spettacolo del sole tra le gole della Majella che stringono l'eremo di San Bartolomeo, a pochi chilometri dal centro di Roccamorice, è imperdibile, così come i vicini eremi di Santo Spirito e di Sant'Onofrio, dimore di quel Celestino V autore del “gran rifiuto” dantesco. Qui impazzano gli escursionisti, pazzi per questi scenari montani
ROSCIANO Si affaccia sul lato sinistro del fiume Pescara, una specie di terrazza, abitata da edifici pregevoli a partire dalla chiesa di rito bizantino-greco. La presenza di una fiorente azienda vinicola anima le sagre estive, sempre affollate e vivaci
SALLE Salle vecchia sulle pendici del Morrone, Salle nuova a ridosso del fiume Orta, sono le due anime di questo paese in cui spicca un pregevole castello, sede di un museo di storia locale.
SAN VALENTINO IN ABRUZZO CITERIORE Un dato che dice tanto. È il comune abruzzese dalla più bassa media d’età. La popolazione giovanile, attivissima in manifestazioni e attività culturali, musicali ed enogastronomiche fa di questo paese dal nome romantico a metà strada tra Scafa e Caramanico un pulsante nucleo sociale. Meglio capitarci l’11 novembre e assistere al corteo di corna e simboli fallici dei buontemponi del luogo.
SANT’EUFEMIA A MAJELLA Incastrato nella Majella più ruvida, a poca distanza dalle terme di Caramanico e tra riserve naturali incontaminate. Occhio alla chiesa di San Bartolomeo e alla vicina Roccacaramanico, deserta d'inverno, vivissima d'estate
SCAFA Sorge sulle rive del Pescara, alla confluenza col torrente Lavino, e deve ai due corsi d'acqua il bel Parco Territoriale Attrezzato, un parco fluviale di 40 ettari pieno zeppo di una lussureggiante flora e fauna. Qui la natura del Pescara raggiunge il suo acme.
SERRAMONACESCA Ai confini del Parco della Majella, a poca distanza da un superbo esempio di arte medievale, la Basilica di San Liberatore, immersa nel verde accecante e acquatico dove per secoli i monaci hanno trovato ritiro spirituale. I giochi d’acqua dell’Alento, che qui ha la sorgente, meritano devota attenzione
SPOLTORE Domina tutta la parte terminale della Val Pescara, a pochi chilometri dal centro di Pescara, quasi una periferia del capoluogo. Il tipico dedalo di graziose viuzze attorno a Piazza D’Albenzio è la cifra caratteristica del centro storico, dove ogni anno lo Spoltore Ensemble richiama il miglior teatro italiano da più di vent’anni, dal 16 al 30 agosto.
TOCCO DA CASAURIA Dal suo altipiano collinare ad est del Pescara Tocco si bea di un imprtante monumento dell'arte benedettina, l'abbazia di San Clemente, del IX secolo. Qui è la storia a farla da padrona: ogni palazzo ha qualcosa da raccontare o qualcuno di illustre a cui ha dato i natali, come Michetti, Filomusi Guelfi, Stromei.
TORRE DE PASSERI Ad ovest del Pescara, luogo di palazzi e castelli, di arte e cultura, come la “Casa di Dante” al castello Gizzi, sede di mostre di pittura dantesca contemporanea. Non per nulla si trova qui un corso di laurea breve per operatori dei beni culturali.
TURRIVALIGNANI Dal suo sperone, a 312 metri d’altezza si affaccia sul lato ovest del Pescara, a pochi chilometri da Scafa. A un chilometro dal centro di Turrivalignani c’è la chiesa cimiteriale duecentesca dei SS. Giovanni e Vincenzo.
VICOLI Un paese diviso in due, a mille metri d’altezza a sud della Nora. La parte vecchia, abbandonata, offre un panorama ambientale simile ad un canyon. Ancora imponente ma diroccato il castello bastionato. La zona nuova si trova lungo la strada provinciale che passa da Catignano e va verso Civitaquana.
VILLA CELIERA Si trova sul bellissimo altipiano del Voltigno, praticamente già montagna, zona di paesaggi mozzafiato, come i Merletti: suggestive guglie di roccia, meta di arrampicatori estivi e sciatori di fondo invernali.
aprile 2004 aprile 2004 •Supplemento al n.49
Sped Abb. Post. GR. IV(70%)•Taxe parçue-Tassa riscossa•Uff.P.T. Pescara Italia
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SPECIALE
P N D S R O V I C I A I P E C A R A
Dalla A alla Z tutto il pescarese. (luoghi, persone, società, servizi)