IL MALE di Vauro e Vincino n.4

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IL

numero

Vauro e Vincino di

Anno 1, Numero 4 • Venerdì 28 ottobre 2011

SIVA ESCLU BBANDO CONTRATICANO IN VA

Prete pentito rivela tutti i retroscena da pag. 21 a 27

ISSN: 2240-3205

SETTIMANALE • € 3,00



Pompei, crolla un altro muro. Finalmente riunite Pompei Est e Pompei Ovest.

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Frattini: "Resta l'amarezza di non aver potuto vedere Gheddafi alla sbarra". Noi qui ce la stiamo mettendo tutta.

GIORGIO NAPOLITANO, classe ’25, presidente del Consiglio Superiore della Magistratura.


i misantropi

Lo scoop del Male e le reazioni La cena delle beffe (per radicali, rifondazione, Sel e la Destra) si svolse a casa Bettini nel 2009. Ospiti Veltroni e Verdini, oltre al quarto presente (non poteva essere altrimenti) e cioè un certo Luigi Bisignani (P4, appunto). Si ignora il menù ma non lo scopo reale di quella riunione conviviale: trovare un accordo sullo sbarramento per la nuova legge elettorale per le Europee. L’accordo fu trovato e così arrivò lo sbarramento al 4% (forse proposto da Bisignani, a cui evidentemente piace il numero 4), letale per Radicali, Rifondazione, Sel e La Destra. E anche per quel senatore di scuola scilipotiana, Rosario Villari, paracadutato sulla poltrona di presidente della Commissione Vigilanza Rai e lì incollato sino a quando un codicillo di quell’accordo sullo sbarramento non travolse anche lui. In sintesi lo scoop di Vincino (pubblicato sul numero 3 de “il Male” e riproposto qui a fianco) ha fatto chiarezza sulla ridda di allusioni, bisbigli e sussurri. E così sono arrivate le inevitabili smentite al sito di Dagospia che aveva ripreso il nostro scoop. Caro Dago, sai quanto ti stimi e quanto apprezzi il tuo sito. Però, come ho più volte riferito, parlai più volte per ragioni istituzionali (in quanto coordinatore nazionale del Pd) con Denis Verdini per tentare di riformare la pessima legge elettore nazionale. E, nel solo incontro che ebbi con Verdini, non fu presente Veltroni a cui semplicemente riferivo. Per quanto riguarda il 2009 e la legge elettorale europea, già mi ero dimesso da ogni ruolo fino a rinunciare alla mia personale candidatura. Con affetto Goffredo Bettini

Caro D'Agostino, mi viene segnalato un titolo di Dagospia su un presunto scoop del Male a proposito della legge elettorale europea del 2009. Non avendo letto l'articolo del Male, a scanso di equivoci dico solo che non so di cosa si stia parlando. Non sono mai stato ne' a cena ne' a pranzo ne' a colazione ne' ho mai fatto riunioni mattina, pomeriggio, sera o notte con Verdini e Bisignani. Cordiali saluti Walter Veltroni AVV. MICHELE VIETTI, classe ’54, vice presidente del CSM, esponente UDC, componente eletto dal Parlamento.

Dopo 37 giorni di sciopero della fame, Pannella va a cena da Berlusconi. Sempre più difficile!

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Ma lasciamo, come si suol dire, perdere anche il passato, e veniamo all’oggi. Le elezioni sono praticamente alle porte e i amaro dover constatare che dopo decenni di intensa primi sondaggi, per quanto oscillanti, prefigurano scenari di attività politica nessuno voglia più ascoltare il mio avanzamento della sinistra che riempiono il cuore d’angoscia. parere, né tantomeno far tesoro dei miei consigli. E’ A questo punto, scusate la presunzione, un mio intervento doppiamente amaro aver trovato come unica tribu- pubblico era improrogabile. Intendiamoci, non pretendo di avere il monopolio nel mio campo. Ci sono scienziati della na un giornale squalificato come questo, che cersconfitta e specialisti dell’autogol ancor più valenti di me. Ma tamente profitterà dell’occasione per prendermi per c’è modo e modo. Il mio è un modo sornione, affai fondelli. D’altronde, come amano dire gli psicanaPerché bile, col sorriso sulle labbra, direi quasi zen. D’Alema listi borderline che frequento, questo è il mio karma. non vincere Fin da ragazzino ho sempre ammirato nel cinema, in qualche volta? invece, per fare un esempio di un certo spessore, è perdente nevrotico e stizzoso. Fa tutte le mosse particolare in quello americano, il personaggio del perChe cosa c’è un sbagliate ma poi non ci sta a perdere. Per capirci, è dente: il loser – che emozione certi finali con Humphrey Bogart con il bavero alzato e la sigaretta in di tanto buono uno di quei giocatori che, all’ennesima sconfitta, bocca, che perde tutto quello a cui tiene: la donna, la nella sconfitta sgonfia il pallone per dispetto, oppure fa saltare la scacchiera. Eppure, Massimo dovrebbe sempliceborsa, la vita!… Che bel sorriso amaro il suo.. La visio- secca? mente lasciarsi andare al suo istinto, che, mi spiace ne del finale di “Casablanca” è stato un momento così intenso e irripetibile da plasmare la mia adolescenza e da dirlo, è più potente e catastrofico del mio, perché il dio del tracondurmi nella maturità a una scelta precisa e irrevocabile che collo e dello smacco veglia benigno su di lui guidandogli infallibilmente le mosse. ancora professo: la sconfitta come filosofia di vita. Un impegno morale di questo genere è difficile da mantenere: basta una leggerezza, una distrazione, e puoi incappare in un successo imprevedibile. Per chi si muove (o si muoveva) nell’agone politico come il sottoscritto, il pericolo di vincere si nasconde ovunque, a partire dalla cabina elettorale, dove l’elettore distratto o nonvedente può sbagliare simbolo, e quello particolarmente accorto votarti per dispetto, avenIntanto, vorrei tranquillizzare i miei fan: queste eleziodo capito dove andava a parare la tua autolesionistica campagna elettorale. Se poi uno scherzo del destino ti proiet- ni si possono ancora perdere, basta mettersi d’impegno. ta in parlamento, il rischio è moltiplicato. Anch’io ho avuto la Per cominciare, bisogna unire le forze, e non fare gli disavventura di vedere inopinatamente approvati progetti di schizzinosi. Non c’è nessuno come D’Alema capace di legge che portavano la mia firma. Per anni ho ingoiato tanti dissuadere gli elettori di sinistra dal votare, o cobocconi amari, fino a bere l’amarissimo fernet dell’elezione a munque dal votare per noi. E il sottoscritto è sempresidente della Camera. Ma posso assicurarvi che non ho mai, pre in grado di tirar fuori dal cilindro qualche idea dico mai, derogato ai miei principi. Come infatti ricorderete, in bislacca per spaventare quelli di centro. Una grosquell’autorevole funzione super partes, ho dato amichevol- sa mano ce la darà Antonio Di Pietro: lo vedo in mente una mano alla sconfitta del governo Prodi, del quale grado di perdere in un batter d’occhio tutti i voho comunque apprezzato tutta la carica decadente e falli- ti che ha preso. La mia idea è quella di creare una coalizione, che potrebbe chiamarsi, tanto mentare. Qualcuno potrebbe chiedere provocatoriamente: perché non per essere chiari, “Sinistra indiperdente”. Povincere qualche volta? Che cosa c’è di tanto buono nella scon- trebbe riunire, oltre al sottoscritto e a Diliberto, personalità autorevoli come Marrazzo, fitta secca? Qui il discorso diventa filosofico. La superiorità estetica del Pannella, Asor Rosa, Pecoraro Scanio, Fagioli, perdente sul vincente è così palmare che non c’è da perderci ne- Carlo Ripa di Meana, Folena, Del Turco, Boranche un minuto. Chi è più elegante tra me e Berlusconi? Chi don, Turigliatto. L’eventuale confluenza di sembra un lord inglese e chi, nonostante i suoi soldi, un mafio- Veltroni e dei suoi porterebbe in dote anche so ripulito della triade cinese? Ma anche dal punto di vista eti- la Binetti e Calearo. “Siete pazzi?”- griderà co: chi è che ha le mani pulite e la coscienza tranquilla? Chi qualcuno scandalizzato. No. Pur di perdere, è lecito allearsi anche con il diavolo. perde, no? DI

ANGELO PASQUINI

È

Come perdere le prossime elezioni e vivere felici

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Mutui, per le giovani coppie di sposi arriva la garanzia dello Stato: "Vi lascerete".

ERNESTO LUPO, classe ’38, primo Presidente Corte di Cassazione.


il consiglio di fausto bertinotti

VITALIANO ESPOSITO, classe ’38, Procuratore Generale Corte di Cassazione

Cina, trovato fungo di 42 chili. Cercando "libertà" su Google.

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Nessuno si aspettava una partecipazione così imponente. Tantissimi, riuniti sediziosamente a Roma, hanno invaso strade, piazze, sottoscala e cantine con una force de frappe degna dei più violenti hooligan londinesi: una delle giornate più nere che la capitale ricordi dall'elezione di Alemanno a sindaco o dall'ultimo scudetto della Lazio.

Black Storm DI

GASPARE BITETTO

E

MASSIMO CAVIGLIA

Inizialmente pacifici, poi sempre più irruenti, fino a diventare una vera e propria calamità naturale, i Black Storm hanno travolto parcheggiatori abusivi, venditori di rose, tassinari, lavavetri, e attività di copertura cinesi, senza guardare in faccia nessuno, senza fare distinzioni di razza, censo, peso e altezza. Qualcuno ha addirittura sostenuto di aver visto Giuliano Ferrara galleggiare nudo per il Lungotevere Sanzio. Irriconoscibili tra di loro, con azioni fluide e coordinate, milioni di litri d'acqua si sono presi gioco delle forze dell'ordine, incapaci di contenere l'avanzata dell'onda. Contro 7000 fulmini, a nulla sono serviti manganelli e lacrimogeni, e solo il buonsenso ha evitato che si passasse ai lanciafiamme per far evaporare la protesta. "Non ci hanno avvertito di cosa si stava preparando" - ha dichiarato Alemanno - "Sono sconvolto, poteva scapparci il morto, uno vero, dato che il cingalese non conta". "Troveremo i responsabili, magari all'ufficio meteo del Comune o alla protezione civile. Se necessario, chiederemo al colonnello Bernacca di riferire in Parlamento!".

Roma 20 0ttobre 2011. Scorci della città devastata dalle azioni teppistiche dei blackstorm. (Foto di Caterina Gallo)

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Alluvione a Roma, chiusi i fori. Facevano le bolle.

AVV. GUIDO CALVI, classe ’40, ex senatore area PD, storico avvocato di D’Alema, componente eletto dal Parlamento.


maltempo

Ed è a questo punto che anche a te viene voglia di travolgere ogni cosa, di invadere strade, piazze, sottoscala e cantine con la tua indignazione, di unirti a tanti

altri come te e seguire il saggio monito dell'acqua. Tutti insieme sotto lo stesso cielo, con un'unica idea ed un'unica voce: "E adesso asciugateci tutti!".

Parole dure quelle del sindaco di Roma, che dopo aver impugnato la sua croce celtica e aver invocato il potere di Greyskull, ha lanciato una fatwa comunale contro le intemperie ambientali, riassumendola in una nuova ordinanza che vieta gli acquazzoni per un mese, con l'obbligo di versare una quota di garanzia per ogni sgrullone di pioggia (campi rom e centri sociali esclusi, aut. min. conc.) E veniamo ai soldi. Chi rimborserà tutta questa devastazione? Non potendo rifarsi sul solito gruppo di latitanti (perché Lui è uno, ma è anche trino, e di collaboratori ne ha piene le tonache), su chi rivalersi? Storicamente né la Chiesa né il Papa hanno mai cacciato una lira (vedi ICI, IRPEF e messe cantate), l'unica fonte di reddito che resta alle casse comunali rimane il caro vecchio contribuente medio, che poi saresti tu, povero stronzo. AVV. ANNIBALE MARINI, classe ’40, area Pdl, componente eletto dal Parlamento.

Edilizia, per costruire varrà il silenzio assenso: se il permesso non viene chiesto, è da considerarsi accordato.

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Andreotti era morto. Ma poi ha smentito.

AVV. FILIBERTO PALUMBO, classe ’49, area Pdl. Componente eletto dal Parlamento.


AVV. GLAUCO GIOSTRA, classe ’52, costituzionalista area PD, componente eletto dal Parlamento.

A Milano il grattacielo più alto d'Italia. Gli ultimi piani hanno già chiesto la secessione.

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PROF. NICOLĂ’ ZANON, classe 3a media, costituzionalista area Pdl, componente eletto dal Parlamento.

Bersani: "Il sangue non si festeggia mai". Tranne dopo un ritardo.

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D'Alema vende la sua barca. Subito dopo averla abbandonata.

AVV. BARTOLOMEO ROMANO, classe ’64, area Pdl. Consigliere di Angelino Alfano, componente eletto dal Parlamento.


Vittorio Borraccetti, classe: ripetente, Magistratura Democratica.

Congresso dei Responsabili: Berlusconi e Scilipoti cantano l'inno nazionale. "Osteria numero mille..."

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Il governo invierĂ un depliant per far sapere alle famiglie italiane quello che ha fatto: un depliant.

FRANCESCO CASSANO, classe ’56, Magistratura Democratica.


quirinale

grazie al ca zzo “

Le cose stanno così, alziamo il volume, diamo voce al futuro.

Se posteggi in salita, meglio tirare il freno a mano.

La marmellata, una volta aperta, va messa in frigo.

FRANCESCO VIGORITO, classe di ferro, Magistratura Democratica.

Noi siamo giunti, l'intera comunità nazionale è giunta, al lucido riconoscimento che - pur non potendosi sottovalutare le prove e gli elementi di sostenibilità che ha mostrato e mostra la nostra complessiva situazione finanziaria - è giunto il momento di abbattere, gradualmente ma a ritmo sostenuto e costante, il muro del debito pubblico accumulatosi nel corso dei decenni.

La ricerca e l'innovazione costano.

Attraversiamo momenti difficili e non solo in Italia.

Presidente

Non si dovrebbe mai gioire per la morte di un altro essere umano. Prometto che è la penultima volta.

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Muore suicida star delle telenovelas sudamericane. La decisione presa nel ’91.

PAOLO AURIEMMA, classe 2a B Unicost.


GIUSEPPINA CASELLA classe: delle signore non si dice l’età Unicost

Bossi dà a Tosi dello stronzo. "Ne porto sempre un po' in tasca".

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Esce il nuovo libro di Fabio Volo: a Milano tutti in coda. Come a ogni incidente.

GIOVANNA DI ROSA, Classe: ve l’abbiamo detto che delle signore non si dice l’età, Unicost.


TRO S O N ZIO I V R SE I VO S U L C ES

Contrabbando in

Vaticano!

Prete pentito svela il losco traffico

da pag. 22 a pag. 27


Fumata Nera Altro che difesa della vita

Il fumo uccide Altro che difesa del feto

Fumare in gravidanza fa male al bambino C'è scritto anche sui pacchetti di sigarette che il Vaticano vende ai poveri cristiani, e a prezzi molto più bassi di quelli dello stato italiano

Traffico di sigarette in Vaticano un prete pentito ci guida alla scoperta dello sporco business DI

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GIANPIERO CALDARELLA

on Cicca fumava parecchio. Sin dai tempi del seminario. Sembrava tutto bello, l'accendino ricaricabile mimetizzato nel rosario, l'odore dell'incenso che si mischiava a quello delle Marlboro fumate nel cortile, di nascosto, dietro la colonna, lontano dall'occhio vigile del padre guardiano Don Balsamico. Poi vennero i voti e l'uscita dalla clandestinità. Adesso tutto il mondo poteva sapere che Don Cicca fumava. Il compagno di camerata prima dell'addio gli allungò un portasigarette foderato con l'immaginetta di San Claudio, santo protettore dei tabagisti. Il primo rapporto con l'eucarestia, non da utilizzatore finale, ma da portatore sano di ostia fu un'emozione intensa, indimenticabile. Sì, va bene, l'ansia da prestazione, la voce che rischia di spezzarsi ad ogni pausa, ma la moltitudine di fedeli che si era accalcata per ascoltare la prima predica del nuovo parroco, restò affascinata dalla voce di lui rauca, profonda come un cilum himalayano. Era un dono di Dio quella voce, dicevano, e in fondo non avevano tutti i torti. Anche Don Cicca pensava che il tabacco fosse un dono di Dio, e per questo in gioventù fumava solo sigarette senza filtro. Non riusciva ad ac22

cettare l'idea che il creatore avesse messo al mondo anche i filtri. “Di questo passo -ripeteva fra sé e sé- finiremo per l'accettare anche i preservativi come dono di Dio. La vita è un dono e va vissuta senza filtro, nature.” Don Cicca amava tutto quanto usciva dalla Santa Sede, gli arredi per le sacrestie, la paccottiglia per le perpetue, i calendari di Padre Pio, ma quando scoprì che

Ratzinger: "Gli angeli esistono". Eppure gli avevo detto di non provarla prima di venderla.

ALBERTO LIGUORI, classe: machissàchilosà, Unicost.


il vaticano danneggia anche te - digli di smettere Don Cicca entra in Città del Vaticano mostrando alla guardia svizzera il suo tesserino di prete.

Don Cicca nello spaccio del Vaticano sceglie la marca di sigarette con le quali suicidarsi.

Don Cicca con la sua overdose.

Il volto di Don Cicca è stato nascosto per proteggerlo dalle ire della Santa Inquisizione.

in Vaticano poteva trovare le sue Marlboro a un prezzo che lo Stato Italiano se lo sognava, non ci pensò due volte. Così comprò la prima confezione da sei stecche, 60 pacchetti a soli 215 euro. Meglio che dal contrabbandiere all'angolo. Fuori, da un tabacchino qualunque, l'avrebbe pagata 80 euro in più, quasi 300 euro in tutto. Certo, 1200 sigarette in una botta sola erano

MARIANO SCIACCA, classe: non è acqua, Unicost.

tante, ma Don Cicca con le bionde del Vaticano risparmiava parecchio e fumava sempre di più, tanto che in chiesa i fedeli ormai faticavano a riconoscere l'odore dell'incenso e tossivano in continuazione. Ma un bel giorno arrivò la brutta notizia. Don Cicca aveva preso un tumore ai polmoni che diventavano sempre più neri mentre la tonaca, stressata dai vari lavaggi, si schiariva sempre di più, perdendo tutta la sua funerea vivacità. La crisi mistica era dietro l'angolo, ma Don Cicca non era tipo da abbattersi o da spegnersi tanto in fretta. Il giorno della riscossa era vicino. Non poteva più sopportare che ogni giorno migliaia di sigarette uscissero scontate e indisturbate dal Vaticano. “ Così decise di denunciare tutto a noi de Il Male e di portare a compimento l'ultima missione. L'abbiamo accompagnato ad acquistare una nuova maxi confezione di Marlboro presa allo spaccio del Vaticano, con tanto di santa tessera aziendale e prezzo quasi ucraino. Adesso sappia-

mo tutto e anche Don Cicca sa che non vale la pena pigliarsi pure la gastrite per chi dice di difendere la vita. Tante vale fumarsi un'altra sigaretta. L'ultima? Nooooooooooo!

Turista tedesco divorato dai cannibali. Otto è mangiato.

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...ed esce felice con la roba nascosta in un anonimo sacchetto di plastica.

Don Cicca ricade nel vizio e se lo gode beato.

Foto di Thierry Bunean

È fatta. Don Cicca paga il pusher...

CANTICO DEL TABACCO Laudato sie mi signore Con tucte le Tue creature, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa et produce diversi fructi con coloriti fior et herba. Per fratello tabacco ke ha belle foglie de color di sacco e viene a pacco a pacco con suo germano succo della vite a procurar magnifiche ferite alle anime smarrite Laudato sie mi signore per sorella bronchite che sostiene la industria del tabarro e per suo zio catarro che mena seco l’umile fantasma del singhiozzo dell’asma, nonna dell’enfisema onde per cui la vecchiarella trema e finanzia il dottore. Laudato sie mi Signore per la santa abbondanza ke nel tabacco mesce ogni sostanza ogni divino intruglio per cui vide Mosè con gran stupore ardere e non bruciare quel cespuglio. Laudato sie mi Signore, per sora nostra Morte corporale, da la quale nullu homo vivente può skappare: per cui ne va a comprare ammalicchiato o sano la benedetta dose di veleno magari in Vaticano dove le dosi costano di meno. David Riondino d’Assisi

Alessandro Pepe, classe: spezie, Magistratura Indipendente.


il vaticano danneggia anche te - digli di smettere

ANGELANTONIO RACANELLI, classe: banco nel corridoio, Magistratura Indipendente

Il 44 per cento degli italiani è ostile agli ebrei. I palestinesi invece stanno sul cazzo a tutti.

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de

I POSTER


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Crisi, sul tavolo del governo diverse proposte. "Io invece scapperei da questa parte"

TOMMASO VIRGA, classe: punto interrogativo, Magistratura Indipendente.


ar foco ar foco

il BRUCIATO della settimana

L'urtime parole

GIANNI ALEMANNO

Son diventato nero, nero, nero. Son diventato neroo come il carbon.

PAOLO ENRICO CARFĂŒ, classe: senza finestre, Movimento per la Giustizia.

"Gheddafi sarĂ regolarmente processato" hanno assicurato i vermi.

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di filosofi e profeti dei tempi passati. Qualche volta lanciavano dagli oblò all'aria salata e mossa dai forti venti, frasi scomposte e difficili da interpretare, che mettevano in profondo disordine mentale i poveri marinai, che si aspettavano invece qualche proposta concreta e utile per la sopravvivenza. Era ormai da molto tempo che il capitano non scendeva dal ponte principale a salutare la sua ciurma, l’ultima volta uno di essi gli lanciò dritto sulla faccia di gomma un oggetto contundente e grazie a quell’azione il capitano ebbe salva la vita. Se non fosse stato per quel cretino poteva rischiare molto di più di un labbro spaccato, poteva finire gettato in fondo

L

a nave era così vecchia che nessuno ricordava più il suo nome, il tipo e la classe militare, né tantomeno la storia della sua provenienza. Le persone a bordo, l'equipaggio e qualche occasionale passeggero sfortunato, continuavano il loro viaggio su quell’imbarcazione una volta forse corazzata, ma ormai ridotta dal tempo e da molteplici vicende marinaresche quasi a un relitto, solo per puro affetto verso lo scricchiolo dei vecchi ferri sotto le spinte delle onde, il sempre più basso e preoccupante ruggito dei motori e il profondo battito delle eliche sott'acqua. Ogni giorno la nave e la ciurma si apprestavano ad affrontare nuove difficoltà. Presa nelle tenaglie sempre più strette della flotta nemica, la nave continuava il suo vago e incerto percorso, aggirando qualche sottomarino pronto a sfondarle la carena con dei torpedo, disegnando enormi zig-zag sull'acqua per evitare di farsi strappare le budella dalle mine subacquee. Quell’antico vascello, una volta gioiello dell'ingegneria delle epoche passate, ora somigliava ad un possente animale ferito, che cambiava rotta disperatamente, senza seguire una strategia precisa, preso da una specie di agonia collettiva dei passeggeri che non coltivavano ormai nessuna speranza per il futuro, vivendo le giornate come fossero gli ultimi attimi di vita. Ogni giorno che passava il vecchio capitano, una volta splendente come il sole, sembrava diventare un’ombra insignificante. In fondo non era mai stato un granché come condottiero, basso di statura, con i capelli in pura plastica e una terrificante faccia che somigliava a quella di un giovane che ha appena subìto un grave incidente in macchina. Nonostante avesse quasi ottant'anni, amava circondarsi da giovani sgualdrine raccolte nelle varie città portuali, portandole anche nella sala del consiglio di alto comando, trasformando in pista da ballo il tavolo sul quale di solito i signori ufficiali usavano consultare le mappe e creare le strategie militari. Molti di loro si sentivano a disagio, ma nessuno osava intervenire contro le azioni del capitano, un po' perché come tutti i militari erano limitati dall'incapacità di superare le regole di subordinazione, un po' perché le sgualdrine comunque non erano niente male e generosamente si davano a tutti, purché stessero zitti. C'era anche qualche ufficiale indignato che non aveva accettato la trasformazione della loro nave da guerra in un bordello galleggiante, ma le loro azioni di contestazione si limitavano al ritiro nelle rispettive cabine, dove passavano il tempo ignorando tutto l'universo, abbandonandosi alla consumazione dei pasti e alle letture

Presa nelle tenaglie sempre più strette della flotta nemica, la nave continuava il suo vago e incerto percorso insieme, con l'ardore di una battaglia, si buttavano nella mischia dei piaceri carnali. E’ vero che in occasione di queste feste spesso lui ordinava di spegnere tutti i motori e la nave per diversi giorni era costretta a vagare nell’oceano spinta dalle correnti e dalla buona volontà del Signore Onnipotente, però anche quegli episodi, se vogliamo proprio essere indulgenti, potevano passare per una geniale improvvisazione estrapolata dai manuali di tattica navale. La fine stava arrivando, all'orizzonte erano apparsi i puntini neri delle corazzate nemiche, tutti contro di lui. Navi da guerra spietate, troppo veloci, con cannoni moderni e potenti che spuntavano da tutte le parti come gli aghi dalla schiena del riccio. Gli altri capitani odiavano il vecchio disgraziato, lo reputavano una vergogna per la storia della marina e non vedevano l'ora di affondare la sua nave per lasciare all'oblio e all'acqua la sua vergognosa storia. Lui stava sul ponte principale con il binocolo in mano, cercando di individuare i suoi carnefici. Ecco, la nave di Barack, quell’uomo sempre abbronzato e col sorriso bianco che diventò capitano perché la sua ciurma crede ancora nei supereroi. Vicino c'era la flotta della banca europea, perfidi bastardi, nobili, aristocratici con la pelle bianca come quella di Michael Jackson dopo l'operazione, i colli lunghi come quelli degli struzzi e le uniformi cucite con le cambiali che gli aveva firmato il vecchio negli anni passati. Stavano scivolando in mezzo alle onde, spinti da potentissimi motori, cercando di prenderlo dal fianco destro. Un altro figlio di buona donna era il capitano Nicolas, per le sue mostruose orecchie conosciuto nell’ambiente marinaresco col nome di “Dumbo”, quello lì ce l'aveva con il vecchio capitano per qualche passata incomprensione, aveva sposato anche una fuggitiva, la figlia di un ufficiale, una ragazza di bassa moralità e anche un po’ stonata. Dietro c'erano le navi di Angela, che con perfidia leccava la testa a un colpo che stavano per incamerare dentro il cannone, facendo il segno delle corna, ricordando una vecchia storia di uno scherzo del nostro vecchio burlone. Senza aver più voglia di osservare il disastro imminente dal suo binocolo, il vecchio capitano diede il comando al suo primo: “Per mille tempeste, aprite le valvole Kingston, piuttosto che morire sotto i colpi dei cannoni di quei dannati, preferisco affondare la mia

La ballata del vecchio capitano

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DI

NICOLAI LILIN

al mare. Da quel momento iniziò ad uscire dal suo ufficio sul ponte sempre dopo il tramonto. Spesso, avvolto da dolci ricordi, puntava lo sguardo nel vuoto senza luce e sorrideva con nostalgia, ricordando i bei tempi nei quali era circondato da bellissime donne, che in passato aveva rapito con piratesca grinta da diversi porti, tutte pagate poi con i contributi che doveva destinare alla manutenzione dei cannoni, che ora erano utili soltanto se venduti a peso al punto di raccolta del ferro vecchio, con grande disappunto di quegli imbecilli dei mariani e alcuni ufficiali del suo comando. Nessuno di quei pecoroni capiva che lui non era cattivo, che nelle sue azioni non c'era niente di male, semplicemente lui non era un militare e non era adatto alle dinamiche di guerra, tutto qui. Era finito nella marina militare per sbaglio, per non andare in carcere a causa di noiose persecuzioni legali. Gli piacevano la vita e l’amore, se ne sbatteva altamente della guerra e delle strategie navali, lui era un uomo allegro e con lo spirito festoso, era affettuoso con la sua mamma, gli piacevano gli scherzi e nei momenti speciali allietava gli amici con il canto. Con le lacrime agli occhi ricordava i festini che organizzava nella sua prestigiosa cabina, con le ballerine dei mari del sud che ballavano ricoperte con caviale rosso, mentre lui a ritmo di musica esotica strisciava in mezzo a quei corpi in dolce movimento e portava via con la lingua dalla loro pelle l'aristocratica armonia dei gusti preziosi, e poi tutti

Il sindaco dell'Aquila: "Qui Berlusconi non si è più fatto vedere". Lui è venuto, ma non eravate in casa.

ROBERTO ROSSI, classe ’62, Movimento per la Giustizia.


titanic nave!” Il primo, con voce rammaricata e piena di coinvolgimento per la decisione del capitano, ha ribadito: “Ottima scelta, signore, morire da eroi è motivo d’orgoglio per la nostra nave, però non posso eseguire il vostro ordine perché le valvole Kingston le abbiamo saldate qualche anno fa, non si aprono più!” Il capitano ha fissato il suo primo con disappunto: “Avete saldate le valvole Kingson? Cento ancore nel culo alla tua mamma, per quale motivo l'avete fatto? Tutto questo tempo la nostra nave è rimasta priva della regolazione dell’assetto?” Il primo con fermezza ha risposto: “Il nostro assetto si regola grazie ai nostri scarichi naturali, signore, abbiamo deciso di buttarli in fondo alla nave, così risparmiamo i fondi per il man-

feso lasciò il ponte e prese una scala interna che dava su un corridoio stretto e buio che portava ad una segreta scialuppa a motore appesa a due carrucole. Dentro era già pronto il bagaglio, tre valigie piene di lingotti d'oro e pietre preziose. Con un gesto rapido il vecchio aveva attivato la discesa della carrucola e la scialuppa si era abbassata a livello dell'acqua. Attivando il piccolo motore il capitano manovrò la barchetta allontanandola dal possente corpo metallico della sua nave. Attivò un localizzatore, un piccolo aggeggio che segnalava la sua posizione all'onda impostata. Pochi istanti dopo, a qualche decina di metri da lui, era emerso un sottomarino, si aprì il coperchio della torre e spuntò la testa dell’amico Vladimir.

Mentre trasferivano le valigie del capitano a bordo del sottomarino, in lontananza si udivano i primi ruggiti delle cannonate nemiche, e dopo pochi secondi la sua nave esplose in mille pezzi, avvolta da fiamme e fuoco. Con lo sguardo fermo su quell’orrendo scempio, il vecchio capitano con lo spirito degli avi ha alzato il braccio destro fermandosi in un grottesco e architettonico saluto romano, poi ci ha pensato un po’, ha stretto la mano in pugno, ha piegato il gomito e lo ha colpito con la mano sinistra dall'interno, ghignando con una tale forza che gli si erano piegate le ginocchia. Il vento ancora per lunghe ore girava sopra la carcassa della vecchia corazzata in fiamme, portando alle orecchie della ciurma morente il suo pugnalante “Tiè!”

lui non era cattivo, che nelle sue azioni non c'era niente di male, semplicemente lui non era un militare e non era adatto alle dinamiche di guerra

tenimento di due sistemi separati, unendoli in uno che non necessita di mantenimenti!” Il capitano aveva l'aria sconfitta e sorpresa: “Ma questo significa che abbiamo il fondo della nave pieno della nostra merda, chi sa che puzza lì sotto!” Il primo, sempre implacabile come una statua lucidata nell'occasione della festa, ha confermato: “Infatti, signore, se non l’avete notato, la ciurma non è per niente contenta di questa decisione, da qualche anno sono costretti a convivere con odori terribili...” Il capitano, sbuffando: “Al diavolo la ciurma, queste zecche non servono a niente, appesantiscono la nave... Lasciamo perdere le valvole di Kingston, fate saltare in aria tutte le munizioni dei cannoni!” Il primo senza battere ciglio ha esclamato: “Impossibile, non riforniamo le nostre polveriere da ormai una decina di anni, la cosa più esplosiva che abbiamo sulla nave è la lampada a cherosene appesa sul ponte principale!” “Che il cielo ti fulmini! Allora facciamo un incendio!” Il primo, sempre con ferreo tatto “Anche questa la vedo come un’impresa assai difficile, siccome già da qualche mese abbiamo finito il carbone, per muovere i motori abbiamo bruciato tutto il materiale combustibile della nave, non so se Lei ne è al corrente, ma nessuno dell'equipaggio ha alcun mobile o coperta, tutto è stato sacrificato al fuoco per generare l'energia per muovere le nostre vecchie eliche!” Solo in quel momento il vecchio capitano si era accorto che sul ponte mancavano due panchine di legno sulle quali spesso amava sedersi per prendere un po’ d’aria. Arrabbiato e ofPaolo Corder, classe: senza banchi, indipendente dalle correnti.

Il governo di transizione: "Ora la Libia è completamente libera". Si accettano prenotazioni.

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capelli

Pennello da Quaracchi, L’ultimo trapianto. Roma, Palazzo Grazioli. 32

Il corpo di Gheddafi è stato portato in una località segreta. Si sa solo che c'è un mausoleo.

Aniello Nappi, classe: con muri scrostati, Movimento per la Giustizia.


RICCARDO FUZIO, classe: senza gessetti, Unicost.

L'uso del telefonino non causa danni al cervello. Potete continuare a tenerlo nelle tasche dei pantaloni.

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Giovanardi: “Grazie a me il consumo di droga è calato”. Nessuno vuol fare la sua fine.

Carlo Visconti, classe: senza pavimento, Magistratura Indipendente.


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Ăˆ morto Gheddafi. Gli sia lieve la terra abbronzante.


MARCO PATARNELLO, classe: affollata, Magistratura Democratica.

Con Gheddafi uccisi i figli Saif al-Arab, Mutassim e Khamis. Si fa tutto il possibile per evitare il rischio Stefania Craxi.

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La scena del crimine A CURA DI

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Val di Susa, i manifestanti violenti sono stati avvolti con vari giri di nastro nero. Nel tentativo di isolarli.

Giacomelli dei Ris provinciali con addosso una tuta bianca e con un ombrello perché fuori pioveva. Dopo aver asciugato l’ombrello con la camicia da notte della vitIn quel tima, il colonmomento entra nello esamina il il colonnello cadavere e poi Giacomelli dei Ris mi chiede se ho provinciali con visto in giro un coltello per il addosso una tuta pane. Guardo i bianca e con un miei appunti e ombrello indicando la perché fuori donna che mi pioveva ha portato il caffè, gli rispondo: “Lo deve chiedere alla donna viva”. La barista si fa tutta pallida, e alla domanda del colonnello: “Dove è finita l’arma del delitto?”, risponde:

Il sottoscritto, maresciallo Lombo Raffaele, la mattina di mercoledì 12 ottobre 2011, alle ore 7:30 trovavasi in località Riva di Martinella, presso il villino di via Garibaldi 18, di proprietà di Rossini Milena, anni 59, nubile. Ero stato colà inviato per effettuare rilevamenti sulla scena del crimine: una donna accoltellata alla schiena e uccisa. Presumibilmente, la Rossini era stata assassinata nella notte dato che è stata da me rinvenuta a letto, in una camicia da notte verde chiara con ricamate sopra delle pentole. Le analisi non venivano effettuate con i miei guanti d’ordinanza, da me smarriti la settimana scorsa presso la multisala Rex, pertanto mi trovavo a manipolare i reperti con i guanti per lavare i piatti di mia moglie che sono bucati. La scena del crimine si presentava piena di impronte tra cui adesso anche le mie, avendo però avuto cura di indicare in lettere maiuscole nel verbale tutto quello che via via toccavo, in modo di ritrovarlo immediatamente a un primo scorporo. Ad esempio: “Con indosso i guanti per lavare i piatti di mia moglie, accendo la LUCE GENERALE, raggiungo il letto e rigiro la morta afferrandola per le CAVIGLIE, rimetto giù per de-

cenza la CAMICIA DA NOTTE, e appoggio sul comodino il ROSSETTO FUXIA che la vittima stringeva tra le mani e con cui aveva scritto sopra il lenzuolo un NUMERO TELEFONICO”. In quel momento bussano alla porta. Apro, è la barista con il caffè da me richiesto. Alla vista della stanza da letto, la ragazza rimane comprensibilmente turbata e mi dice: “Che casino, adesso metto tutto a posto”. La ringrazio molto, e dopo essermi tolti i guanti, bevo il caffè mentre la ragazza rimette tutto in ordine, spiegandomi che strofinava via almeno la più parte del sangue, soprattutto quel numero telefonico maniacale. In quel momento entra il colonnello

JIGA MELIK

NICOLA MANCINO, classe: i patti dello Stato, vice-presidente del CSM in carica dal 2006 al 2010.


il verbale vedendo la macchia di sangue sul materas- quello stesso istante, in ingresso si è sentiso, ha provato a grattarla, e siccome non to un tramestio spaventoso e tutta la casa ha tremato. Era un elefante del circo ameveniva via, ha detto ricano che non conosceva la città e si era “Mazza che zozzeria”, ha tirato fuori di tasca l’unico dna rintracciato perso. Il pachiderma è entrato in camera da un taglierino, ha appartiene alla vittima asportato dal maletto, ha fatto fare un terasso la stoffa che è stata accusata di omicidio giro nell’aria alla proboscide, ha barrito, poi macchiata di san- di primo grado è salito sopra il letto gue e l’ha buttata sotto il letto. Intanto l’operaio che si era sfasciandolo e in preda a un virus intestiseduto sulla testa della morta, siccome la nale che colpisce i circhi, ha evacuato duevittima aveva un volto molto centottanta chili di sterco sommergendo ossuto e con gli l’intera scena del crimine. Allertato dal cazigomi ratteristico odore, il colonnello dei ris ha gli tor- raggiunto la camera da letto, ha raccolto m e n - con una sonda un campione di materia tava le verde, che è stata rielaborata dal computer cosce, si è e mandata a Roma via internet. Dopo negirato di anche venti secondi è arrivata un’email con scatto. A scritto “Merda!”. Da un’analisi della scena del crimine, quel punto, veden- l’unico dna rintracciato appartiene alla vitdo il cada- tima che è stata accusata di omicidio di vere, ha detto: “’Li primo grado. I resti carbonizzati si sono avmortacci”, e gli ha dato fuoco. In valsi della facoltà di non rispondere.

“L’ho rimessa in cucina: ho fatto bene?”. E quando il maresciallo le chiede: “E dove è finito il lenzuolo?”, lei gli risponde: “Non si preoccupi. L’ho strizzato con tutte le mie forze e l’ho messo in lavatrice con la varechina perché sembrava ci fosse andata a dormire una maiala”. In quel momento, entrano ansimando due operai con un televisore gigante. Lo appoggiano per terra e si buttano a sedere sul letto. Per l’esattezza, uno si butta a sedere sul bordo del letto e l’altro sulla testa della morta. Quello che si era seduto sul bordo del letto,

«Se la vita potesse stare in un libro la mia sarebbe qui dentro»

Al centro delle emozioni VIRGINIO ROGNONI, classe '24, vice-presidente del CSM in carica dal 2002 al 2006.

Borghezio: "A Gheddafi va l'onore delle armi". Altrimenti cosa gliele abbiamo date a fare?

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Maroni chiede garanzie patrimoniali per manifestare. Per fare la rivoluzione bisognerĂ accendere un mutuo.

GIOVANNI VERDE, classe '38, vice-presidente del CSM in carica dal 1998 al 2002


CARLO FEDERICO GROSSO, classe '37, vice-presidente del CSM in carica dal 1996 al 1998.

È morto Gheddafi. Usticazzi! 41


varie ed eventuali

IN ONDA SU RAI 4 TUTTI I MARTEDĂŒ in seconda serata dopo il film (alle 22.50 circa) e in replica tutte le domeniche alle 18.

Personaggi e interpreti:

Clio e suo marito. Un vero cabaret con le musiche di:

Vincino, Vauro, Nuele, Boscarol e Spataro. Disegni di giovani autori sconosciuti. 42

Gheddafi catturato e ucciso dai ribelli. Finalmente Frattini può schierarsi.

PIERO ALBERTO CAPOTOSTI, classe '42, vice-presidente del CSM in carica dal 1994 al 1996.


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definizioni

Emergenza calamità naturale Circolare del Commissario delegato del 21 ottobre 2011 sulla nuova definizione di calamità naturale alla luce degli ultimi nefasti eventi.

La merda di cane

Viene chiamata calamità naturale evento che per intensità ed estensione è tale da dover essere fronteggiato con mezzi e poteri straordinari. Pertanto dalla data odierna rientrano nella categoria "calamità naturale" anche i seguenti eventi: - La merda di cane pestata per strada - Persona anziana alla guida di un'autovettura ingombrante - Il cane dei vicini che rompe i coglioni alle 3 di notte - Il Grande Raccordo Anulare - Le zanzare - Marco Mengoni - La porta di casa chiusa con le chiavi nella toppa interna - Lo spigolo del letto preso con l'alluce nudo - L'africano che ti vende i calzini e poi ti chiede gli spicci - Il camion della spazzatura che ti sta davanti quando sei a cento metri da casa - Il ciclo improvviso con i pantaloni bianchi - La Salerno-Reggio Calabria - L'ovetto Kinder con una sorpresina di merda - Il parmigiano nella pasta con le vongole - L'acqua che cade dal cielo GIOVANNI GALLONI, classe '27, vice-presidente del CSM in carica dal 1990 al 1994.

Lo spigolo del letto

Il camion della spazzatura

Roma, Alemanno proibisce le manifestazioni per un mese. Ci si potrà sfogare sulle vetrine natalizie.

Il ciclo improvviso con i pantaloni bianchi

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tanto per sapere

BI: Ma come si fa… un accordo di che tipo? Non è possibile! CG: Quindi se l’Italia deve 100 deve restituire per forza 100? BI: Se restituisce di meno vuol dire che lo Stato va in default e non è in grado di far fronte ai propri debiti. CG: Ma se arriva questo default cosa succede? Qualcuno si può rivalere su di me? BI: Ma cosa c’entra lei, come individuo subirebbe le conseguenze del dissesto dello stato come qualunque cittadino perché le spese dovranno essere diminuite, ma perché non prova a leggere un manuale per gente non specializzata? Vedrà che sarà interessante approfondire. CG: Lei ha qualche testo da consigliarmi? BI: Provi a leggere il Sole 24 Ore. CG: E io ho chiamato voi proprio perché non ci capivo nulla del Sole 24 Ore!

autointercettazioni

Banca D’Italia – Filiale di Bologna 051.6430111

CG: Salve, vorrei un’informazione. Dai giornali non riesco a capire questa storia del debito pubblico… ma questo debito noi con chi ce l’abbiamo? BI: Con chi sottoscrive i titoli di stato, ed è creditore dello Stato.

CG: Io avevo 1000 euro di debito con l’imbianchino, e non avendo liquidità ho rimandato il pagamento per mesi. Poi ci siamo messi d’accordo per 800 euro purché li pagassi immediatamente. Non sarebbe possibile contrattare anche il debito pubblico?

[APPENA RIATTACCO MI VIENE IN MENTE CHE LA NONNA MI AVEVA MESSO CINQUECENTOMILA LIRE IN UN BUONO POSTALE QUANDO SONO NATO, SU QUESTO BUONO C’ERA SCRITTO CHE NEL 2003 AVREI AVUTO SEI MILIONI DI LIRE, MA POI LO STATO MI HA DATO SOLO 1500 EURO PERCHÉ LA LEGGE NEL FRATTEMPO ERA CAMBIATA. LO STATO HA DECISO DI RESTITUIRE MENO DI QUELLO CHE AVEVA PROMESSO E NON C'É STATO NESSUN DEFAULT. PER CAPIRCI QUALCOSA DOVRÒ PROPRIO COMPRARMI UN “MANUALE PER GENTE NON SPECIALIZZATA”.] TELEFONATA DI

CARLO GUBITOSA

E’ TUTTO VERO!!! Ascolta la registrazione della telefonata sul web. Leggi il codice a barre 2D col tuo smartphone

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Saranno i cinesi a salvare l'euro. Adottandone uno a testa.

CESARE MIRABELLI, classe ' 42, vice-presidente del CSM in carica dal 1986 al 1990.


GIOVANNI CONSO, classe '22, vice-presidente del CSM in carica solo nel 1981.

Profumo accusato di frode fiscale: sequestrati 245 milioni a Unicredit. Ma lui è tranquillo, tanto sono soldi vostri.

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Gheddafi catturato e ucciso nel giro di pochi minuti. Devo rivalutare questo processo breve.

GUSTAVO ZAGREBRESKVICKI, classe ’43, giudice della Corte Costituzionale dal ’95 al ’04.


Quattro tiranni Ecco la bella fantastica storia Di quattro cattivi, invisi tiranni Che per cercar onore e gloria Furono causa di tanti malanni. L’uno è Saddam baffuto e sunnita, L’altro il barbuto Osama Bin Laden, Del primo sappiamo com’è finita, Anche dell’altro si è detto amen. Pien di ricchezze e di gonfaloni, Il terzo è Gheddafi il colonnello, Grandissimo amico di Berlusconi, L’unico ormai che manca all’appello! DI

Michele Ainis, classe: compagno di banco di Vincino, costituzionalista.

GUIDO GENOVESI

Tra gli assassini del Raìs un ragazzino di 18 anni. Non è solo Berlusconi a farsi fottere da minorenni.

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la comica finale

TITOLI DI CODA Vincino: 1, 3, 5, 9, 23, 37 e 45 Vauro: 4, 5, 8, 9, 15, 16, 17, 18, 22, 23, 24, 26, 27, 37, 46 e 50 Banota: 5 Pasquini: 6 Bergamelli: 7 Caviglia e Bitetto: 8 e 9 Spataro: 8, 10, 11, Staino: 13 e 14 Perini: 17, 19, 23, 38, 39, 40 e 42 Scozzari: 20, 43 e 44 Caldarella: 22 e 23 Riondino: 24

The end

Leoni: 24 Tonus: 25 Boscarol: 28, 47 e 49

GRANDE CONCORSO DEL MALE

L’abbonamento a Il Male di Vauro e Vincino per la prima stagione (39 numeri, inclusi gli arretrati, che arrivano comodamente a casa vostra) a € 80,00 invece che a € 117,00 se lo comprate in edicola. Per sottoscrivere l’abbonamento effettuate un bonifico bancario al seguente iban: IT02 A030 3266 4000 1000 0008 723 Banca Credem Ag. 20 Novellara (RE) Ricordatevi di scrivere nella causale: ”Abbonamento a Il Male di Vauro e Vincino - Prima stagione”. Dopo inviate una mail a abbonamenti@ilmale.net indicando il numero e la data del bonifico e il vostro nome, cognome ed indirizzo completo a cui spedire Il Male.

AVVISO AI CONCORRENTI Sul prossimo numero i 5 disegnatori vincitori. Gli altri (scritti e foto) nei numeri successivi.

Lilin: 30 e 31 Zlatkovsky: 31 Spadoni: 32 R. La Forgia: 33 e 34 Makkox: 35 e 36 Jiga Melik: 38 e 39 Ciaci el Kinder: 40

SETTIMANALE • ESCE IL VENERDÌ DIRETTORI EDITORIALE IL MALE SRL

Vauro Senesi e Vincenzo Gallo DIRETTORE RESPONSABILE

Calogero Venezia

SEDE LEGALE

COORDINAMENTO EDITORIALE

00187 Roma, Via dei Cappuccini, 27

Giorgio Accascina

AMMINISTRATORE UNICO

CAPOREDATTORE

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Lubrano: 42 e 49 Fabbri: 42 Nuele: 42

Gianpiero Caldarella

STAMPA

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SEGRETARIA DI REDAZIONE

Maya Marchioni

Punto Web, Zona industriale, Via Nettunense 00040 – Ariccia (Roma)

Gubitosa: 46

IN REDAZIONE

DISTRIBUZIONE

Dario Campagna, Paola Chartroux, Battista Notarianni, Michele Sala

m-dis Distribuzione Media Spa Sede: Via Cazzaniga, 1 – 20132 Milano tel. +39 02 25821, fax +39 02 25822503 email: info@m-dis.com

Bertolotti e De Pirro: 49

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RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI (D. LES. 196/2003)

Giorgio Accascina

Di Giorgio: 49

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REGISTRAZIONE PRESSO TRIBUNALE DI ROMA

PER LA PUBBLICITÀ CONTATTARE

ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DI COMUNICAZIONE AL NUMERO

GRAFICA E IMPAGINAZIONE

Daniele Zampa WEB

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50

Francesco Aliberti, Vincenzo Gallo, Cinzia Monteverdi, Vauro Senesi

Fo e Canova: 41

n. 286/2010 del 22/06/2010

Willem: 48

Frosini: 49 Genovesi: 49

in attesa di registrazione

Le battute di Spinoza.it in questo numero sono di Mattia Andreoli, Stefano Andreoli, Duccio Battistrada, Gaspare Bitetto, Alberto Cacciarru, Alessandro Clemente, Massimo Dalla Pola, Francesco De Collibus, Gigi Del Rio, Francesco Dibenedetto, Massimiliano Lai, Giuseppe Miccolis, Cristiano Micucci, Vincenzo Ricchiuto, Tatiana Traini, Donato Viglione.


PER NON SMETTERE

DI RIDERE Oltre duemila battute di satira d’urgenza, spietata e irriverente, in comode pagine numerate. Il sequel più riuscito dai tempi di Giovanni Paolo.

Luca Bottura non è un buon satirico. È un genio. Luca Telese «il Fatto Quotidiano»

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