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COTECHINO E LENTI - Due chiacchiere tra persone semplici

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La Tecnologia Informatica in un Laboratorio di Costruzione Lenti

Lino Barbieri linobarbieri@tin.it

C’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti. (Henry Ford)

… omissis … La tecnologia di oggi era impensabile cinquanta/sessant’anni fa. Ma la tecnica da sola non basta, serve una visione più ampia. (Rita Levi Montalcini)

La prima regola di ogni tecnologia usata negli affari è che l’automazione applicata ad un’operazione efficiente ne ingrandirà l’efficienza. La seconda è che l’automazione applicata ad un’operazione inefficiente ne ingrandirà l’inefficienza. (Bill Gates)

Carissimi, eccomi di nuovo a Voi in questo 2022, anno che inizia con funeste proiezioni per il Covid che dilaga ancora … saranno state le festività che hanno riunito le persone, i bagordi dei veglioni che li hanno riavvicinati col bacio di mezzanotte sotto il vischio, le misure apparentemente strette ma confuse impartite un po’ frettolosamente dal nostro Governo … chissà se la verità esiste e c’è una ragione reale a tutto questo … Malinconicamente (ma era scontato) leggo che il Mido torna a fine aprile come ai tempi d’oro quando si era in Fiera Milano City. Non voglio essere di malaugurio, ma anche questo evento, come tutte le altre riunioni di massa, porterà ad ulteriori contagi (ammesso e non concesso che si tenga).

D’altronde la mascherina sembra non avere un effetto determinante, la vaccinazione sicuramente previene in altissima percentuale il contagio ed in caso malaugurato non lo prevenisse, la dotazione anticorpale che immette nel nostro corpo fa si che le conseguenze siano di ordine decimale o persino nulle rispetto a chi finisce in ospedale senza di essa. Quindi vaccinatevi, vaccinatevi e poi vaccinate i vostri cari. Per ora è l’unico mezzo valido provato, ricordatevi inoltre che un tampone negativo può nascondere un soggetto già incubante il virus, per cui penso sia malvagiamente ingannevole.

Questa volta vi propongo 3 aforismi, con una ben precisa intenzione. Il primo, di Henry Ford, rispecchia l’ansia di un periodo storico, il voler raggiungere una posizione di benessere e di accedere a ciò che la meccanica offriva ai tempi; un mezzo di trasporto per tutti, la libertà di viaggiare, il taglio delle distanze per l’uomo e la sua famiglia senza ricorrere ai mezzi pubblici … ricordate da noi, nel primo decennio dopo la seconda guerra? La 600 che metteva tutti in macchina, e poi ancora e ancora di più negli anni appresso, sino ad oggi con l’auto elettrica: la disponibilità per tutti … ricordiamo però non disponibile a tutti, perché due terzi della popolazione del mondo vive ancora senza automobile … e con poco cibo. Il secondo, di Bill Gates, mette in risalto un importantissimo punto ed una domanda sottintesa. La tecnologia (figlia del progresso scientifico) è stata sempre applicata in maniera intelligente a sistemi efficienti? Oppure il sistema stesso spesso ha inefficienze insite che, se tecnologizzato, lo rende pericoloso? Quesito irrisolvibile, se non si pensasse che sovrapponendo tecnologie di controllo autosufficiente alla tecnologia stessa si può evitare che un’applicazione generi un disastro per una imperfetta operatività del sistema. Vi faccio un esempio banale restando nel campo precedente dell’automobile: la guida automatica è pericolosa senza una supervisione umana, ma anche qui c’è un rischio. Pensate un utente con il “cruise control” inserito che non si avveda di una lastra di ghiaccio in una curva … La tecnologia applicata al mantenimento della velocità dovrebbe essere integrata da altra tecnologia che la munisce di una “intelligenza collaterale”. Il concetto quindi si sposta da uso della tecnologia a necessità di una intelligenza artificiale.

Il terzo, di Rita Levi Montalcini, completa perfettamente i primi due, ma non solo in stretto termine scientifico, io lo interpreto come un intelligente invito a pensare che la tecnologia deve essere un mezzo utile, non esageratamente sofisticato, deve offrire un supporto all’uomo e non essergli sostituto, deve permettergli di far meglio il suo lavoro evitando le imprecisioni, deve poter garantire l’esattezza dei suoi compiti, deve alleviargli fatica e tempo perso.

Ma perché tutta questa chiacchierata? Sto cercando di mettere una base di razionalità nel descrivervi cosa oggi si fa in un laboratorio di costruzione lenti che ha applicato un po’ di tecnologia informatica alla sua procedura di produzione. Procedura, non processo. Il processo si interfaccia con macchinari moderni, materie prime ineccepibili, disegno di lenti sofisticato … ma di questo parleremo un’altra volta. Oggi ci mettiamo nei panni di un laboratorio che abbia già percorso il cammino dove il processo è perfetto grazie a tutti gli avveduti acquisti di mezzi necessari e continua sulla via del rigore tecnico e qualitativo. Ecco il senso della premessa e degli aforismi citati.

Ognuno fa quello che può, conformemente a risorse ed obbiettivi. Ma ecco, addentriamoci per un attimo nella logistica di questo laboratorio. La logistica (stretta parente della tecnologia, quella informatica) sarebbe in teoria preposta a “logicizzare” tutte le operazioni che si compiono “attorno“ ai mezzi produttivi. Chi o cosa è attore di questa logistica? L’uomo. Andiamo nella mattinata di lunedì in un laboratorio, uno qualsiasi, vi prego astraetevi dalla dimensione del laboratorio, dalla sua importanza, dal suo share holding. Si chiama “FrancoLino Costruzione Lenti”, si trova a WonderCity (Fantasilandia) Dai Franco, facciamo che sia il mio ed il tuo laboratorio. Si Franco, il tuo, tu che mi leggi adesso. Io sono alla scrivania di chi riceve gli ordini e tu alla spedizione dopo il controllo e l’imbustamento, l’Alfa e l’Omega della situazione. E in questo filmino ci mettiamo Aldo, Giovanni e Giacomo che sono tre nostri Ottici Clienti che, nel weekend, il sabato hanno lavorato dalle 9,30 alle 19,30 a far visite e consigliare montature e la domenica pomeriggio sono andati in negozio per mettere un po’ a posto le documentazioni e scrivere gli ordini.

Aldo aveva solo lenti finite, ha ordinato tutte le 12 lenti finite usando il computer e scrivendo a noi “FrancoLino Costruzione Lenti” in un sistema che abbiamo chiamato “FrancoLinonline”. Si è anche divertito, ha apprezzato che la Logistica del sistema è ben pensata: una volta battuto il riferimento del suo Cliente ha digitato una spunta su “lenti Finite”, ha scelto da una casellina l’indice di rifrazione che al secondo numero gli ha proposto la scelte tra 1.600 e 1.670 ed ha scelto 1.600, ha poi scritto i valori della rifrazione, occhio destro e sinistro e poi ha scelto tra le proposte che i sistema gli forniva il trattamento che gli interessava, poi ha preso

la montatura, l’ha sistemata in un Tracciatore, ha aperto nel “FrancoLinonline” una finestra per trasmettere la sagoma, ha schiacciato il tasto vai ed il tracciatore ha fatto il suo giretto nella sede della lente destra e sinistra (non si sa mai fossero state differenti..). In modo automatico gli si è aperta una finestra dove ha potuto vedere gli spessori delle lenti … mmmm la destra poteva andare ma la sinistra era un po’ spessina, ha pensato al cliente, un ragazzo con l’aria timida che si era raccomandato di fargliele sottili … il prezzo che gli aveva fatto era per un 1.600 … una rapida occhiata al listino cartaceo “FrancoLino Costruzione Lenti” sia al pubblico che commerciale, due conti e dai, non saranno 20€ di differenza, ha fatto un “torna a ricetta” click su 1.670 e “calcola”. Ooh adesso sì. “Invia Ordine”. Tempo totale 10 minuti, era l’ultimo ordine, e via a casa … in tempo per il MotoGP alla televisione. Giovanni aveva solo ricette, 8 paia. Domenica nera qui ci faccio notte, pensò. E invece il pomeriggio sì rivelò proficuo. Esaminando le 8 ricette nota che sono tutte progressive, di Clienti già portatori ma non di lenti della stessa marca, 3 sono di bassi poteri e 5 di poteri medio /alti ma quasi uguali tra loro. Intelligentemente apre tre listini e guarda i prezzi, alla ricerca di se e come si può tenere un solo modello di Progressiva. Due fornitori stessi prezzi, ragionevoli, terzo fornitore “FrancoLino Costruzione Lenti”: prezzi inferiori ma per quella lente che lui cerca … quella che rende facile l’assuefazione … Apre il “FrancoLinonline” e nella pagina home scorre il catalogo. Si, trova ciò che vuole, 5 € più cara degli altri fornitori ma dovrebbe avere la sicurezza dell’assuefazione … e poi una tecnologia nuova che gli altri non hanno. Ripete la trafila che Aldo stava facendo in un’altra città ma qui deve stare attento, la lente a differenza delle monofocali è una progressiva coi fiocchi e controfiocchi, richiede tutti i parametri posturali e biologici, ma Giovanni si organizza, si fa una tabellina dei parametri e dei poteri, compila il “FrancoLinonline” scegliendo il Trivex per i poteri bassi che oltretutto sono in Rimless, inserisce il codice montature senza far scansioni mette una nota spessori minimi a tutte e via, passa alle altre lenti che deve fare tutte in alto indice e balla tra 1.67 e 1.740. Però pensa che dovrà fare due chiacchiere con “FrancoLino Costruzione Lenti” lunedì. Si mette in tasca la tabellina, mette gli ordini in lista di attesa e torna a casa, in 2 ore ha finito tutto. Bel lavoro, si dice, meglio saperne di più di questa lente che mi hanno proposto in prova, ma 8 paia sono una prova rischiosa. Giacomo ha venduto una miscela di lenti finite e 4 progressive. Non ha nessuna voglia di andare il negozio, si è portato a casa le Ricette. E’ amico di “FrancoLino Costruzione Lenti”: fa un po’ di foto, apre WA e li manda al telefono di Lino, pregandolo di fare lui il Data Entry aggiungendo ‘tanto tu non hai un cavolo da fare di lunedì, chiamami se hai problemi’.

È Lunedì mattina, ore 8:30 io, Lino, che sono il socio di Franco, apro il laboratorio, mi barcameno tra gli operatori che borbottano perché uno dei nostri ha annunciato di avere scoperto di essere forse contagiato dal Covid da sua sorella, lo tampono (benedetti quei 50 test rapidi che ho comperato) e scoprendolo negativo metto tutti al lavoro ma lui lo mando a casa con l’obbligo di fare un test “serio” domattina prima di rientrare. Apro il PC e comincio a guardare la mole degli ordini. Il telefono non squilla, noto una

cinquantina di ordini di sabato in sospeso nel sistema e comincio a guardare se tutti hanno messo i dati in ordine. Ne scopro 3 o 4 che non hanno i parametri e mando mail chiedendo chiarimento. Mi spiace fare lenti compensate ed individualizzate senza avere i dati viso / montatura ed usare gli standard, ho imparato che a volte usare angoli errati è far peggio che avere una lente che di natura non vuole le compensazioni. Avranno un giorno di ritardo ma sono Clienti noti e capiranno. Mi casca l’occhio sul WA aziendale e vedo che quel buontempone di Giacomo mi ha mandato gli ordini per fotografia. Spulcio le immagini e, nonostante non mi abbia mandato la sagoma mi ha messo i diametri al millimetro. So che mi posso fidare, gli angoli ci sono e velocissimo entro in utente simulato come Giacomo Ottica nel sistema e gli riempio 14 lenti finite in un ordine e le 4 progressive, aggiungo un commentino salato sulla sua pigrizia, tanto so che ci riderà sopra! Squilla il telefono, è Giovanni che si scusa per avermi disturbato in giorno di chiusura … Un po’ sorpreso, dato che è un Cliente nuovo, gli rispondo che sono io a ringraziarlo di essersi scomodato di lunedì e io sono quello che, giustamente, è al posto di lavoro. Mi chiede della nostra recentemente introdotta lente particolare, la XyzXyz, vuole sapere un po’ di più sulle garanzie che gli dò come adattabilità. Un Cliente nuovo va sempre incoraggiato, quindi gli sciorino tutti i punti di maggior valore

del prodotto e gli garantisco un reso 100% se avesse dei problemi, perché affermo, sono sicuro che i portatori avranno un’assuefazione immediata con miglioramento delle prestazioni. Il lunedì di solito c’è una bufera di ordini inviati dagli Ottici dopo le vendite del sabato e (fortunatamente) non ci sono solamente quelli i Giovanni, Aldo e Giacomo, ma altri circa 300 ordini, che sono andati automaticamente in lavoro. Il lavoro importante che devo fare è il filtrare le richieste speciali come, per esempio, gli accoppiamenti di base, gli spessori definiti in nota come “a coltello”, le colorazioni definite in modo strano tipo “come il Transitions violetto a scurimento totale”, tutte cose che il nostro potente “FrancoLinonline” non può interpretare come una codifica ma solo solamente parole messe in scrittura. E qui occorre intervenire subito perché l’ordine con le note speciali non va in lavoro se non si traducono le parole in codici o scelte di calcolo. Ti faccio solo un esempio, accoppiare le basi cosa significa?

Due occhi, uno dei quali di per sé andrebbe eseguito in 4,50 e l’altro in 5,25 … Come li faccio? Abbasso una base o alzo l’altra? Qui veramente occorre un po’ di conoscenza. Guardo il mio diagramma di scelta basi e noto che l’occhio in 5,25 cade in quel range al limite basso, mentre quello in 4,50 è in centro range, per cui scelgo di abbassare il 5,25 a 4,50. Faccio una ulteriore verifica e noto che l’angolo di avvolgimento è 4°, basso, quindi una base 4.50 ci sta bene anche esteticamente, quindi completo il calcolo manualmente, schiaccio Invia e passo ad altro. E la mattina passa così, arrivano solo telefonate da Città dove il riposo lo fanno in giorno diverso dal Lunedì, poi chiama un Fornitore che prende un appuntamento per il pomeriggio, sistemo le ultime pagine da correggere per il Catalogo 2022 che è in ultima bozza di stampa e vado a dare una mano a Franco che sta imbustando. Occorre smaltire la coda per essere pronti con le spedizioni dagli ordini di lenti Finite di Magazzino di sabato perché i Clienti se le aspettano domattina quando riaprono. Abbiamo anche un flyer da aggiungere questa settimana, un A4 diviso in 3 facciate davanti e dietro, una informativa simpatica per divulgare con un sistema semplice la nuova lente XyzXyz, che merita un po’ di attenzione. Un lavoro manuale che ci permette di fare qualche considerazione mentre muoviamo le mani.

Franco: “ma sai che da quando abbiamo il “FrancoLinonline” si fa davvero più in fretta a mettere in linea gli ordini, ho calcolato che guadagniamo almeno mezza giornata sulla consegna” Lino: “certamente faccio prima col nuovo sistema, ma anche i Clienti sono più guidati nell’ordinazione e non devo continuamente richiamare perché hanno saltato qualche parametro” Franco: “ho anche notato che si è spostato il mix su progressive di fascia alta, forse perché passa di più il messaggio della importanza della tecnologia migliore?” Lino: “sì certamente, ma avendo semplificato il modo di ordinarla, per l’Ottico c’è meno rischio di dimenticarsi qualche dettaglio durante l’ordine” Franco: “e sai che negli ultimi mesi ho notato che i ritorni per rifacimento causa non accettazione del prodotto da parte del cliente si sono praticamente azzerati, già eravamo attorno al 2%, adesso siamo allo 0,25% sui prodotti top!!

Lo hai notato?” Lino: “ne ho avuto una sensazione, ma siccome questi ordini passano direttamente col buono di reso numerato, io non ho da ripassare il calcolo perché viene ripreso in automatico, li vedi tu quando spedisci” … “beh, sono contento, abbiamo messo molte risorse tecnologiche in questo progetto che, colla nostra conoscenza ci permettono una migliore relazione col Cliente e migliora le azioni che facciamo nei loro riguardi” Franco: “davvero, ma c’è da dire che senza la nostra Software House non saremmo mai riusciti da soli in un progetto così ampio. D’altronde sono anni che lavoriamo con loro e sono dei leader di settore, anche se non disdegnano ogni apporto di sapere che viene dall’esperienza pratica dei loro Clienti” Lino: “si, brava gente, gli dobbiamo molto. Di strada assieme ne abbiamo fatta tanta, e gli Ottici apprezzano che si servono da un’Azienda Italiana che si relaziona con partner Italiani, almeno nelle strutture di Logistica e di Approvvigionamento” Franco: “peccato che sia lenti finite che i semifiniti ormai di Italiano hanno solo la fattura dell’importatore, ci va bene che ci sia ancora qualcosa di rotondo che riusciamo a comperare e non sia tutta roba fatta a mandorla” (allusione che ormai quasi tutto viene dall’est, Franco è notoriamente nazionalista e provvede lui agli

acquisti … N.d.A.) Lino: “come va il modulo di fatturazione? Hai inserito anche i codici del Montaggio?” Franco: “guarda che io ieri sono venuto qui tra le verdi colline di WonderCity e ci sono rimasto 6 ore per finire il lavoro, mentre tu passeggiavi sul Montesanto col tuo gruppo di pensionati arteriosclerotici, non preoccuparti, lavoro finito, fatto un paio di prove e come terminiamo queste bustine lo verifichiamo ordine per ordine assieme, ok?” Lino: “senti tu, che sei già arteriosclerotico a 39 anni, io a 74 ancora mi faccio 4 passi in montagna, anche tu ne avresti bisogno … a proposito di bisogni, io avrei fame, andiamo alla tavola calda del Cangros e ci facciamo un piattino?” E questa è una mattina tipica dei nostri amici, padre e figlio, che ovviamente non esistono, ma ne esistono varie coppie, o terne, o semplicemente esistono i luoghi dove queste situazioni si generano, svolgono, compiono. Ciò che chi scrive vi vorrebbe trasmettere è un messaggio di fiducia e conforto per il Vostro lavoro di Ottici: siete in buone mani se vi affidate ad un fornitore di Lenti Finite e di Ricette di Costruzione collocato dove, dietro a tutte le automazioni fatte di software, computer, reti, collegamenti in rete e cosa altro si possa immaginare ci sono dei cervelli che ragionano.

Con tre capacità: la loro Conoscenza, Sapienza, ed Esperienza guidano la tecnologia del laboratorio che è fatta di macchine, materiali di consumo, programmi, qualche chilo di hardware e soprattutto lavoratori che premono bottoni, muovono materiali ma soprattutto guardano ed ispezionano ciò che producono.

In questo modo hanno costruito le Relazioni che ci sono tra voi e loro e sulla base di tutto quanto sopra sono capaci di compiere Azioni che servono a Voi di vendere il prodotto ottimale ed a loro di mantenere una tradizione del loro Paese, dei loro padri, per lasciarle a chi verrà dopo di loro. Sfruttate l’occasione e approfittate della relazione che potete stringere in modo personale, la tecnologia sarà poi di aiuto, ma che conta sono i rapporti umani. C’è un viso dietro ogni telefono, due mani su ogni tastiera di PC, e tutto ciò deve avere per voi un nome ed un cognome. Sostenete questa bella Italia ed il lavoro italiano comprando, come fate per cibo e vivande, cose fatte a casa nostra. Fa bene a voi ed agli altri! Vorrei concludere con un pensiero sereno: io mi diverto a scrivere per questo giornale, scrivo di me stesso, delle mie esperienze, scrivo di chi conosco e di quello che mi hanno insegnato. Ho la fortuna di aver vissuto nell’Ottica dal 1976 e non cambierei, nemmeno se potessi tornare indietro, un mese della mia vita perché magari non avrei incontrato le persone che ne hanno fatto parte. Magari sono riuscito anche io a fare qualcosa per voi, trasmettendovi soprattutto qualcosa con parole semplici di casa nostra. Spero di esservi diventato amico in questo anno passato assieme con quello di mio che è stato pubblicato e di questo ringrazio Isabella, la mia cara amica Editor in Chief.

A rileggerci … torno presto.Semplicemente vostro.

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