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INTORNO AL TAVOLO

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EDITORIALE

EDITORIALE

Voci, idee ed opinioni per un miglior benessere visivo

A cura di Manlio Valli

A parlare con noi di argomenti di attualità che coinvolgono la professione ottica, mettendola a confronto con il più vasto mondo di tutti i professionisti che partecipano al benessere visivo delle Persone, abbiamo chiamato Idor de Simone, già autore di diversi interventi sulla nostra rivista, che ringraziamo per il prezioso contributo e la passione con la quale ci affianca. Accanto a lui, in uno scambio di idee ed opinioni che vuole testimoniare la necessità di un approccio multidisciplinare al benessere visivo, arricchendo il bagaglio professionale di ciascuno, saranno di volta in volta oftalmologi, ottici, optometristi, tiflologi ed ortottisti. Tra gli argomenti dei prossimi numeri miopia, ipovisione, integrazione alimentare e fotobiomodulazione (PBM).

Lenti a contatto, una opportunità per i professionisti del benessere visivo.

In questo primo scambio di vedute parleremo di lenti a contatto, ambito in cui criticità quali la crescita delle vendite online, scoprono alcune vulnerabilità particolarmente rilevanti, non solo per gli ottici quanto, più in generale, per tutti i fruitori di questo importante Presidio Medico. Nostro ospite con Idor De Simone per questa prima puntata, il dottor Francesco Tanga – medico oculista presso ICS Maugeri, Milano - cui diamo il nostro benvenuto ringraziandolo per essere con noi. Idor De Simone Scienze Visive - Optometrista Master in Neuroscienze Cliniche Contattologo Poliambulatorio Maugeri Istituti Clinici Scientifici Maugeri www.facebook.com/idordesimone/

Benvenuti a questo incontro. Come detto, il nostro obiettivo è porre a confronto il punto di vista delle diverse professionalità operanti nell’ambito del Benessere Visivo. Armonizzare e condividere sono due delle parole chiave in questo senso. Iniziamo allora con un oculista ed un contattologo - optometrista che lavorano fianco a fianco ogni giorno agli Istituti Clinici Scientifici Maugeri di Milano, in ambito SSN, in un servizio di Visita Oculistica Condivisa con l’obiettivo di ottimizzare il percorso diagnostico. Entriamo subito nel vivo con la prima domanda.

D. La legge obbliga la vendita di lenti a contatto in presenza di un ottico/optometrista abilitato per le applicazioni e/o di un farmacista. Non è anacronistico, in un tempo nel quale le dinamiche commerciali sono fortemente condizionate dalle vendite online, arroccarsi ancora su posizioni e normative che appaiono superate?

IDS le lenti a contatto non sono un bene di consumo qualsiasi (abbigliamento, scarpe, cibo, etc) ma sono un corpo estraneo che viene a contatto direttamente con la superficie corneale e che se non utilizzate correttamente possono provocare danni irreparabili, sino in alcuni casi a portare alla cecità.

FT Consideriamo che nella stragrande maggioranza dei Paesi anglosassoni e americani (guarda caso dove è nata l’optometria), la vendita delle lenti a contatto viene effettuata solo ed esclusivamente dietro presentazione di ricetta medica oculistica e l’ottico si attiene in maniera scrupolosa a questa regola; purtroppo, questo non succede in Italia dove è comune abitudine consegnare al cliente la confezione di lenti a contatto senza nessuna prescrizione nonostante la legge lo preveda. Credo che sia opportuno che tutti gli operatori sanitari coinvolti siano coscienti e responsabili dei danni, ma anche dei comportamenti che possono nuocere ai portatori di lenti a contatto se non formati ed informati.

IDS Inoltre, la vendita online è estremamente pericolosa, in quanto induce il portatore ad acquistare le lenti solo basandosi sul prezzo e senza considerare (perché privo di competenze) degli aspetti relativi ai materiali estremamente importanti per la sua salute oltre ad una valutazione ottica quasi mai idonea al suo difetto visivo (poteri non conformi alle prescrizioni).

D. Le lenti a contatto sono un Presidio medico chirurgico, quindi normate da apposite leggi. Non sarebbe logica una maggior osservanza delle regole, e soprattutto una maggior attenzione agli aspetti igienico sanitari, a partire dall’istruzione all’uso fino alla conservazione?

IDS il concetto di Presidio Medico chirurgico dovrebbe essere ben presente agli operatori sanitari coinvolti, per dare la giusta importanza a tutti quei prodotti che possono nuocere alla salute se non utilizzati correttamente… FT In uno studio molto recente è stato dimostrato che nei portatori di lenti a contatto morbide vi sono 10 infezioni oculari su 10 mila persone; tale rischio sale di 8 volte in chi dorme con le lenti a contatto. Le cause di queste infezioni sono da ricercare in una non corretta manutenzione, in un abuso di ore di porto ma soprattutto in una applicazione non conforme alle caratteristiche bio- meccaniche oculari, che portano ad una alterazione del sistema fisiologico corneale generando ipossia e ipercapnia che nel tempo sono cause di patologie delle strutture coinvolte.

Dr Francesco Tanga

IDS Sotto questo punto di vista, ritornare ad applicazioni tradizionali dove vengono studiati dall’applicatore i materiali e le geometrie più adatte alla superficie corneale del portatore è in questo senso fondamentale, proprio per la specificità e la soggettività di ogni singolo caso.

D. Quali potrebbero essere i rischi legati al trascurare una corretta igiene?

FT I rischi di infezione sono sempre presenti, in quanto non solo dobbiamo eseguire una corretta manutenzione che varia a seconda dei materiali utilizzati e del tipo di lacrimazione del soggetto , ma anche valutare le condizioni generali del portatore che potrebbe essere affetto da ipersensibilizzazione verso alcuni componenti delle lenti o dei liquidi , le sue allergie e le eventuali patologie concomitanti (diabete, ipertensione, etc) che lo obbligano ad utilizzare farmaci che possono neutralizzare o interferire con le molecole delle sostanze che stiamo utilizzando.

IDS Va assolutamente sottolineato, quindi, che solo un operatore sanitario titolato, competente ed esperto - quale l’ottico contattologo -, insieme alle indicazioni del medico oculista, può condurre una attenta applicazione che consideri tutti questi aspetti con l’obiettivo di ridurre i rischi infettivi e di ottenere il miglior comfort possibile per il portatore. D. Se non interpretiamo male il vostro pensiero, quindi, il ruolo degli oftalmologi, degli ottici e dei contattologi - sia nel consiglio all’acquisto sia nel seguire i portatori nel postvendita - dovrebbe riprendere quella centralità che sembrerebbe in parte persa negli ultimi anni. Quali le leve su cui agire in questo senso?

IDS Vorrei ricordare a tal proposito che l’azione fondamentale deve partire dalla Scuola, che deve formare i futuri Ottici (che sono attualmente i soggetti titolati ed abilitati per il vecchio Regio Decreto ancora vigente) con la miglior preparazione possibile, ma soprattutto responsabilizzare le figure coinvolte (Ottici e Optometristi) insegnando loro che l’applicazione di lenti a contatto è un atto legato alla salute dell’individuo e deve essere effettuato con la miglior preparazione possibile, con un alto senso etico e con piena collaborazione del medico oculista che deve garantire che non vi siano controindicazioni all’uso delle lenti stesse riprendendo, se fosse possibile, la tradizione dei controlli periodici che permettono di fare la vera prevenzione.

FT Esattamente, È solo così, infatti, che potremo - collaborando tutti insieme - tornare ad essere le sentinelle della “Buona Applicazione” che garantirebbe salute oculare e visiva ai nostri portatori e contestualmente dare la giusta importanza a tutte le figure sanitarie che ruotano intorno a questo gesto semplice ma nello stesso tempo importante, anche per quel rapporto fiduciario che nel tempo si è perso a scapito della professionalità e della fidelizzazione dei pazienti.

Vi ringraziamo per questo contributo, che speriamo non sia solo utile ma sia anche spunto per un approfondimento e per una discussione franca sull’argomento LAC. Alla prossima puntata!

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