Vera Bugatti Street ART su Stile Meta Design 4 2014

V E R A · B U G AT T I L’Arte effimera di una Madonnara che gira il mondo con il suo talento.

Vera Bugatti, abile artista nella sua tecnica, che la rende protagonista sull’asfalto, svolge un mestiere costruito esclusivamente sulla sua grande identità di “madonnara”. Dipinge con sorriso e gessetto, restando piegata con le ginocchia a terra per ore e giorni, fino al completamento del suo disegno. Peregrinando, come vuole la tradizione della più alta espressione dell’arte povera e spontanea, fortemente radicata nella nostra memoria popolare e religiosa, colora le strade del mondo, permettendo agli spettatori di stupirsi del suo grande talento figurativo.

Generalmente, in questo ambito effimero di arte e di bellezza, i disegni a gessetto esprimono tutt’oggi un codice immediato ed efficace, destinato a coinvolgere

quel pubblico eterogeneo e sensibile che ancora ammira le opere dipinte sulla strada come parti essenziali di un “tappeto d’onore”, che si predispone al solenne passaggio e al calpestio di una Sacra Processione. La genesi dell’immagine è quindi una dimostrazione di “live painting”, consumata di fronte al pubblico presente durante la realizzazione delle singolari rappresentazioni destinate a dissolversi, sbiadendo fino a svanire con la prima pioggia.

Nel corso degli ultimi anni, tuttavia, le immagini delle stupefacenti opere realizzate all’interno delle feste popolari, che ricorrono sia in Italia che all’estero, raggiungono un vastissimo pubblico grazie ai moderni strumenti della comunicazione sociale, nell’intento di perpetuare un gesto che risulta ancora esclusivamente autentico e di

spontanea realtà partecipativa durante il percorso del suo compimento.

Vera Bugatti, giovane bibliotecaria di Brescia insegue, esprime e diffonde, a livello internazionale, il fascino di questo suo mondo di gesso e di asfalto.

Avendo dedicato la propria formazione alla sfera umanistica specializzandosi nella cura delle biblioteche e delle edizioni librarie del XVI Secolo, coltiva da anni una profonda conoscenza della letteratura del Cinquecento, e da questo patrimonio di scienza, di poesia e di memoria trattatistica trae ispirazione per le sue opere, attualizzando le inquietudini espressive del Manierismo e interpretando il nostro tempo

Big Brother continues to watch You, anamorphic pavement art, Sliema International Street Art Fest , Malta 2014 (4x4 m)

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con l’artificio di un mutevole movimento figurativo, animato dal vigore di un libero linguaggio espressivo. È a Curtatone, comune che rappresenta da quarant’anni il luogo e l’evento annuale dell’Incontro Nazionale dei Madonnari, che Vera Bugatti scopre una nuova via per esternare la sua arte come espressione esclusiva delle sue intime visioni.

All’interno di questo stesso Festival, nel 2010 corona il suo rapporto profondo con l’asfalto, che vive come “tela per la sua arte” e che dimostra di dominare attraverso una sensibilità innata per la

realizzazione delle sue opere, vincendo la Medaglia di Bronzo in qualità di “ Maestro Madonnaro”.

Successivamente, l’artista interviene dapprima all’interno di manifestazioni popolari e di contest in collaborazione

e cooperazione con alcuni accreditati writers di diverse realtà italiane ed europee, per poi - in tempi brevi - essere

di Elena Cecchini

Un raro esempio di moderna passione.

13 streetpainters, impegnati nella realizzazione di una mastodontica opera anamorfica che ha animato il dipinto di elefanti, tigri e leoni sotto la direzione artistica di Kurt Wenner, l’artista e architetto che inizia a dipingere in Italia, a Roma, nel 1982, dopo essere stato ispirato da affreschi e sculture rinascimentali, conosciuto in tutto il mondo per i suoi abbaglianti capolavori che ingannano l’occhio umano grazie alla percezione di uno scenario straordinario che prende vita solo se osservato da un preciso punto di vista.

Il mestiere del madonnaro “a cappello”, già presente in tutta Europa dal XVI secolo come riproduttore spettacolare di immagini, dapprima sacre, su strade, marciapiedi, cemento e selciato dei centri urbani, riscopre quindi un’interpretazione in chiave moderna accessibile e nuova attraverso l’opera di Vera Bugatti, che si distanzia dalla consueta rappresentazione dei temi sacri scoprendo nuove interpretazioni visive e nuove forme iconiche per la narrazione dell’elegia del suo tempo, descrivendo così un movimento che

selezionata per partecipare alla manifestazione americana Sarasota Chalk Festival 2012 in un team internazionale di

traduce l’espressione d’immagine in una tensione costante verso la comunicazione di massa e verso la partecipazione del grande pubblico.

Vera racconta dunque le sue “storie” e i suoi miti attraverso una grande sensibilità, che si anima sulla scorta di una dote innata e coltivata unicamente dalla sua passione; il suo “teatro” la vede nel gesto umile dell’essere chinata per ore, di spalle ad un pubblico meravigliato dalla sua sicura gestualità, che configura opere di esorbitante dimensione e di intensa forza comunicativa. Vicina alle tecniche dell’“arte madonnara” degli anni Ottanta, sperimenta in particolare, nelle sue realizzazioni 2D, la tecnica del tratteggio che, come per la pittura divisionista, costruisce

cromie penetranti, artificiose e spettacolari, talvolta enfatizzate dall’utilizzo della prospettiva audace dell’anamorfosi, che in questi moderni trompe-l’œil si esalta, agli occhi dello spettatore, nell’illusione sbalorditiva della profondità del campo reale.

L’artista ama ogni colore, ma predilige l’utilizzo del nero, del giallo, del verde per l’incarnato e del bianco per i colpi di luce; ispirandosi ai capisaldi della letteratura del Cinquecento, conduce ed azzarda l’esercizio libero dell’immaginazione nello scenario della memoria utopica, attingendo la propria ispirazione dalle radici degli stili del mondo classico, nordico e orientale, che trovano qui la loro irripetibile combinazione, eclettica ed organica, all’interno di un prorompente scenario magico ed onirico.

Frau mit Hund (detail), Wilhelmshaven International Street Art Fest, Germany 2011.

(3,3x2 m)

Die Erzähler Geldern Straßenmaler Fest, Germany 2013.

(3,7x3,2 m)

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The Ephemeral Art of a Madonnara who travels the world with her talent.

Vera Bugatti, a skilled artist in her technique, which makes her the protagonist on the tarmac, plays a craft built solely on her great identity of “madonnara”. She paints with a smile and chalk, remaining bent with the knees on the ground for hours and days until the completion of her drawing. Peregrinating, according to the tradition of the highest expression of the poor and spontaneous art, strongly rooted in our folk and religious memory, she colours the streets of the world, allowing viewers to be amazed at her great figurative talent.

Generally, in this ephemeral context of art and beauty, the chalk drawing still expresses an immediate and effective code, intended to involve the heterogeneous and sensitive audience who still admires the works painted on the road as essential parts of a “carpet of honour”, which predisposes itself to the solemn passage and the trampling of a sacred procession. The genesis of the image is therefore a demonstration of “live painting”, consumed in front of the audience during the performance of singular representations destined to dissolve, fading away and then vanish with the first rain.

Over the past few years, however, the images of the amazing works during folk festivals that recur both in Italy and abroad, reach a wide audience thanks to the modern social communications media, with the aim to perpetuate a gesture that is even exclusively authentic and characterized by spontaneous and participatory reality during the course of its fulfilment.

Vera Bugatti, a young librarian in Brescia, chases, expresses and spreads internationally the charm of this world made of chalk and asphalt.

the creation of her work, winning the Bronze Medal as a “Master Madonnaro.” Subsequently, the artist firstly intervenes in popular demonstrations and contests in partnership and cooperation with accredited writers of various Italian and European realities, and then - in a short time – she is selected to participate in the American event Sarasota Chalk Festival 2012 with an international team of 13 streetpainters, involved in construction of a mammoth anamorphic work, that animated the painting with elephants, tigers and lions, under the direction of Kurt Wenner, the artist and architect who began painting in Italy, in Rome, in 1982, after being inspired by frescos and sculptures of the Renaissance, and who’s known throughout the world for his dazzling masterpieces that deceive the human eye thanks to the perception of an extraordinary scene that comes to life only when viewed from a specific point of view.

The craft of pavement artist “with hat”, already present in Europe since the sixteenth century as a spectacular reproducer of images, first sacred, on roads, sidewalks, cement and pavement of urban centres, thus discovers a modern interpretation accessible and new through the work of Vera Bugatti, which moves away from the usual representation of sacred themes discovering new visual interpretations and new iconic forms for the narrative of Une vieille femme avec chat, the elegy of her time, thus describing a Festival International de movement that translates the expression Street Painting de Toulon, of image in a constant striving towards France 2011. (3x3 m) mass communication and towards the participation of the large public.

Having devoted her education to the humanistic sphere, specializing in the care of libraries and book editions of the sixteenth century, she has cultivated for several years a deep knowledge of the literature of the sixteenth century, and from this wealth of science, poetry and memory relative to the Treaties she draws inspiration for her works, actualizing the expressive concerns of of Mannerism and interpreting our time with the artifice of a mutable figurative movement, animated by the vigour of a free expressive language.

In Curtatone, a Municipality that has represented since forty years the place of the annual event of the National Madonnari Meeting, Vera Bugatti discovers a new way to externalize her art as an exclusive expression of her intimate visions.

In this same festival, in 2010, she fulfils her deep relationship with the asphalt, which she lives as a “canvas for her art,” and that she proves to dominate through an innate sensitivity for

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A rare example of modern passion.

So, Vera tells her stories and her mhyths through a great sensitivity, that comes to life on the basis of an innate gift, cultivated only by her passion; her “theatre” sees her in the humble gesture of being bent for hours, her shoulders turned to an audience amazed by her secure gestures, that configures works of exorbitant size and intense communicative power. Close to the techniques of “Madonnari art” of the eighties, she experiments, particularly in her 2D realizations, the technique of hatching that, like in Divisionism, builds penetrating, artificial and spectacular colours, sometimes emphasized because of the use of a bold perspective of anamorphosis, that in these modern trompe-l’oeil times is exalted in the eyes of the viewer, in the astounding illusion of the depth of real field. The artist loves every colour, but she prefers the use of black, yellow, green for the complexion and of white for light shots. Inspired by the cornerstone of literature of the sixteenth century, she leads and dares the free exercise of the imagination in the scenario of utopian memory, drawing her inspiration from the roots of the styles of the classical, northern and eastern world that find here their unique, eclectic and organic combination within a magical and dreamlike bursting scenery.

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