Dai nostri paesi
L’Amico del Popolo 14 GENNAIO 2016 - N. 2
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Valbelluna in austria
Zumelle in mostra al castello di Ehrenberg
Negli spazi della restaurata Chiusa c’è una mostra sulla Claudia Augusta Sabato 14 novembre a Como si è conclusa la due giorni degli Incontri di Topografia Antica organizzata dalla Società Archeologica Comense (113 anni di storia, oltre 1000 associati). è tradizione che in chiusura siano riservati due interventi correlati sulla viabilità antica: uno per presentare un’idea o progetto di riscoperta, salvaguardia o valorizzazione d’un tracciato storico e a seguire un secondo a suo tempo qui illustrato e giunto a realizzazione. Questo per attivare un collaudato processo di osmosi sul cosa fare e come fare. Per primo il Politecnico di Milano ha illustrato i preliminari d’intervento sulla strada romana MediolanumTicinum (Milano-Pavia) oggi pressoché cancellata a livello di campagna e sulla quale insistono indagini archeologiche di tracciato. A seguire la Società Archeologica Claudia Augusta ha presentato un bilancio degli interventi realizzati negli ultimi 18 anni lungo l’intero asse della via che congiungeva l’Adriatico con il Danubio. Per l’Archeologica CA si è trattato di un ritorno dopo 16 anni quando proprio a Como, nella romanica chiesa dei Santi Cosma e Damiano, portò la primitiva mostra itinerante sulla via Claudia, prologo di un’idea non ancora ben strutturata. L’intervento, condotto dal Fabio Bùdel segretario dell’Archeologica CA, ha ripercorso le principali tappe di questi ultimi 15 anni presentando strategie, azioni ed eventi che si sono susseguiti e illustrando una serie di realizzazioni concrete appositamente registrate nello scorso settembre con una ricognizione sul terreno ed incontri con esecutori. Il primo esempio preso in esame è stato a Lagundo, nei pressi di Merano, sulla spalletta superstite del ponte un tempo in riva sinistra dell’Adige che anni fa era quasi una discarica, lo testimoniano le immagini di allora. Oggi nello spazio di pochi metri quadri il sito, totalmente sotterraneo, è divenuto museo e centro di documentazione a cielo aperto (lo proteggono invisibili pareti di vetro), praticamente sempre accessibile. In questo ambito e con identiche finalità sono seguiti gli esempi in Tirolo dell’Altfinstermunz presso Nauders, visto cadente nel 2002, e dell’incredibile recupero dell’Ehrenberg KIause alle porte di Reutte, eretto a museo europeo dei castelli, visitato rudere ancora nel 2002 e aperto parzialmente nel 2003 con una mostra sulla via Claudia a cui, oggi ultimato, dedica una sala con un gigantesco pannello multimediale che illustra il tracciato ed una serie di castelli in esso piantati. Singolare lo spazio dedicato a quello di Zumelle, il primo storicamente innalzato sul-
la via. Letterale plauso misto ad incredulità hanno suscitato gli interventi in Baviera laddove ai 16 cippi lapidei simili a miliari eretti sul tracciato filologico si accompagnano la splendida ciclabile di oltre 120 km; i centri di documentazione aperti dalle 9 alle 18, senza personale con soli efficaci ausili informatici; le installazioni di archeologia sperimentale; la ricostruzione di edicole su siti religiosi pagani; le opere di landart come la Porta Claudia all’ingresso di Shongau ; l’area archeo-didattica in progetto ai piedi della collina terminale prospiciente il Danubio, senza con essa interferire ma armoniosamente inserita. Molte le soluzioni che hanno reso indelebile il tracciato della
Claudia e trasmesso un senso di appartenenza alle popolazioni che la identificano
ZUMELLE - Il castello di notte.
REUTTE - Le rovine del castello di Ehremberg.
come strumento di sviluppo del territorio e di integrazione con gli ospiti. Ed ancora, la tabellazione esemplare nella forma ma soprattutto nei contenuti. Fondamentale anche la cartografia redatta in 18 tavole al 50.000 e 10 al 25.000, GPS compatibili e oggi su tablet, oltre ad una apposita guida tecnica del tracciato cicloturistico che si accompagna ad una pratica guida della ricettività. Presentati anche alcuni risultati numerici sulla frequentazione per tratti omogenei, sulla ripartizione per mezzi di viaggio e per nazionalità dei frequentatori, sull’utilizzo della navetta per ciclisti che da giugno a settembre fa la spola tra Augsburg-Altino-OstigliaAugsbu rg (Donauwör th) portando i ciclisti in risalita e raccogliendo quelli che la VCA hanno percorso in discesa. In chiusura un cenno è andato alla numerosa pubblicistica turistica che da qualche hanno si interessa costantemente e in maniera appropriata alla via Claudia. Nel complesso, senza auto celebrazione fuori luogo, si è riconosciuto un esempio riuscito della trasformazione d’un tracciato antico di 20 secoli in una moderna risorsa turistica, di forte spessore culturale, alla cui realizzazione hanno contribuito sinergie e unità di intenti fra i partners come pochi precedenti in Europa
con una nota del sindaco cesa
Caccia alla volpe, Mel respinge le accuse L’Amministrazione comunale di Mel - scrive il sindaco Stefano Cesa - vuole ribadire la propria posizione a riguardo della polemica sulle battute di caccia alla volpe effettuate all’interno della Riserva di Caccia Zumellese, regolarmente autorizzate dalla Provincia di Belluno. Nella giornata di sabato 9 gennaio, come programmato da calendario venatorio, contrariamente a quanto riportato nella stampa, si è regolarmente e correttamente svolta tale battuta. Si ricorda che tale attività è autorizzata dalla Provincia di Belluno, così come accade in altre 17 riserve provinciali, con norme ancor più restrittive rispetto alla normativa regionale e nazionale. Si è svolta, infatti, nella massima tranquillità, tale attività che ha riguardato la zona del Torrente Rimonta sotto la vigile presenza della Polizia Provinciale, del Corpo Forestale dello Stato, dei Carabinieri e della Polizia di Stato. Anche l’Amministrazione comunale era presente nelle persone del sindaco Stefano Cesa e dell’assessore Simone Deola al fine di vigilare sul corretto mantenimento di comportamento da parte di entrambi i gruppi. A distanza di qualche giorno, è utile evidenziare alcuni aspetti: in primis il fatto che, onde evitare possibili tensioni, i cacciatori, oltre 150 persone, provenienti anche dalle riserve limitrofe, hanno volontariamente scelto di partecipare senza armi da fuoco per evitare possibili incidenti; in secondo luogo, va dato atto a entrambi i gruppi, cacciatori da una parte e associazioni per la tutela degli animali dall’altra, che hanno svolto le reciproche attività in un clima di assoluta tranquillità e distensione. Alla luce di ciò occorre però fare alcune riflessioni che purtroppo la stampa di questi giorni ha omesso. Ci si chiede come mai e perché venga attaccato solo ed esclusivamente il Comune di Mel e ancor di più perché, tra tutte le 18 riserve in cui è stata autorizzata la battuta alla caccia alla volpe, solo ed esclusivamente in quella zumellese si siano concentrate le rimostranze delle associazioni per la tutela degli animali. Fa poi specie che si sia preso di mira il marchio di Bandiera Arancione del Comune di Mel; tale marchio è dato dal Touring Club Italiano a quei Comuni che si distinguono per la qualità dell’offerta turistica. Forse negli altri Comuni Bandiere Arancioni la caccia è vietata? Fa poi altrettanto specie che venga attaccata con tanta animosità la Riserva Alpina di Caccia di Mel, che da sempre si distingue per la correttezza nelle attività venatorie ed è impegnata nel mantenimento del territorio, attraverso lo sfalcio dei prati in quota, il mantenimento dei sentieri e dei bivacchi e le uscite con le scuole.
sinistra piave
Edizione numero 33 per il «Gran Galà dell’Epifania» di Lentiai
Musica, danza e cabaret per lo spettacolo allestito anche quest’anno dai volontari della Pro loco
LENTIAI - Il parterre dell’edizione n. 33 del Gran Galà dell’Epifania 2016.
Gran Galà di Lentiai: un nome, una certezza! Anche quest’anno il tradizionale appuntamento di inizio anno, organizzato dalla Pro loco di Lentiai da oltre trent’anni ormai, la notte del 5 gennaio, ha lasciato la folta platea di pubblico presente piacevolmente sorpresa. Ad attirare l’attenzione dei convenuti, in primis, come di consuetudine, è stata la scenografia ideata per fare da cornice allo spettacolo di questa 33a edizione: un magnifico spazio immaginario, con tanto di pianeti
e di astronauti impersonati da alcune deliziose fanciulle. Un vero trionfo di fantasia, ingegno e creatività opera dei volontari e collaboratori della Pro loco che, quest’anno, hanno con essa voluto simboleggiare l’esistenza di altri mondi al di fuori di quello in cui viviamo; e, dunque, anche altre realtà, altre culture, etc, lasciando intendere il messaggio che «ciò che è diverso da noi, non sempre è qualcosa di negativo e del quale dobbiamo aver paura!». Cabaret, musica e danza, sono stati gli ingredienti
principali della serata che ha visto la partecipazione della Asd Sport e Shows di Feltre, del cabarettista Giorgio Dell’Osta e della Filarmonica di Lentiai, fiore all’occhiello della comunità lentiaiese che, come sempre, ha saputo regalare intense emozioni. Infine, la Pro loco, che è solita in occasione del Gran Galà omaggiare tutto il numeroso pubblico, portando a Lentiai artisti di fama nazionale e internazionale, ha accolto, in quest’edizione 2016, il rinomato illusionista Mattia Favaro, semifi-
nalista della trasmissione Mediaset «Italian’s got talent», il quale ha intrattenuto i presenti per oltre 40 minuti con giochi di magia e di alto prestigio. Per la parte istituzionale ha preso la parola la presidente della Pro loco Romina Vello che ha consegnato il premio annualmente riconosciuto dalla Pro loco, in quest’occasione, ad Aldo Bigatel, per anni collaboratore del sodalizio, nonché esempio di volontariato e dedizio-
ne al proprio paese. Successivamente, il sindaco di Lentiai Armando Vello ha portato il proprio saluto intrattenendosi in alcune considerazioni a carattere sociale su realtà diverse dalla nostra, evidenziando come la comunità lentiaiese possa essere soddisfatta, pur in tempi difficili, della sua condizione. Insomma, anche questo 2016, è stato un Gran Galà che rimarrà negli annali! L.V.
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