La misura dell’essere: Pregiudizio dentro, pregiudizio fuori - Booming contemporary Art Show 2020

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Il progetto di Vibra - spazio contemporaneo di idee - a Booming contemporary Art Show, è presentato all’interno di Oxigen Creatif: unità creativa a impronta zero - in cui non occorre rigenerare risorse e assorbire rifiuti - e che vede l’applicazione delle più attuali princìpi di architettura, design e ingegneria. Oxigen Creatif è un embrione di “Ossigeno Creativo” nel più ampio progetto di villaggio creativo a impronta zero. All’interno di questo spazio unico e attraverso un programma di micro residenze, il visitatore esplora il lavoro e la determinazione di tre artiste che lavorano attorno al tema dei #femminismi.

Il progetto


PRESENTA La misura dell’essere: Pregiudizio dentro, pregiudizio fuori Di Michela Bernardini Non si forma in modo casuale o per scelta individuale momentanea, il pregiudizio e lo stereotipo sono presenti nella personalità e nel patrimonio culturale del singolo e del gruppo sociale. Il risultato di un pensiero giudicante, si traduce poi in comportamento, atteggiamento di vita quotidiana, abitudine, competizione o conflitto. Conflitto dentro, conflitto fuori. Diviene urgenza quando c’invade e costringe la mente in una gabbia mettendola a stretto contatto con i demoni dai quali vogliamo salvarci: diveniamo i cittadini di un mondo interiore inquinato e camminiamo là fuori come l’involucro di un’anima compromessa, in cerca di quel pregiudizio sociale che approva la nostra tesi, ormai radicata e distorta. Diveniamo vittime e carnefici, nostra volta parte sociale giudicante. Divengono così usuali nella società e senza distinzione di genere, meccanismi difensivi inconsapevoli che definiscono la misura dell’essere contemporaneo, che si fa grande o tanto piccolo. E’ in questa chiave che Vibra spazio contemporaneo di idee affronta il tema dei “Femminismi” e lo declina per mezzo dell’arte, indagando due aspetti intimi e contrapposti dell’universo femminile contemporaneo. Attraverso l’esperienza personale - la relazione con se stesse e il cibo - le tre artiste indagano lo stereotipo sociale dell’apparenza e della superficie, scardinando uno degli aspetti più insidiosi della realtà contemporanea. Se da un lato il pregiudizio sociale intacca libertà individuali di espressione del corpo femminile, toccando l’aspetto più fisico dell’inadeguatezza e dell’apparire, dall’altro produce reazioni psicologiche: Consapevolezza e Frustrazione. LA TUA PARTECIPAZIONE E’ IMPORTANTE!

Anche tu sei parte di una società carica di #pregiudizio. Non credi? Scegli una giornata di residenza #femminismi e un #hashtag: #iosottraggo #bodypositivity #memoriediromagna >partecipa al gioco sociale: “Dillo con un post” #spaziovibra. Se ottieni più like, vinci una giornata di fiera. Non ti resta che pubblicare la tua esperienza!


Giovanna Lacedra #iosottraggo performance 23 gennaio ore 21.00 in replica ore 23.00 26 gennaio - residenza multipla con Giulia Lazzaron e Silvia Naddeo L’artista si esibisce esponendo la sottrazione patologica del cibo, la frustrazione dell’inadeguatezza dinnanzi al cibo. “...Il desiderio o la paura, il corpo pieno o il corpo vuoto: di desiderio e di cibo. Il corpo che annulla la femminilità e il cibo che diviene rinuncia e punizione. Il corpo dell’assenza di relazione autentica, un corpo sociale”.

Nasce a Venosa (PZ) nel 1977 e studia Pittura presso l’Accademia di Firenze. Si trasferisce poi a Milano, dove per 15 anni vive e lavora come docente di storia dell’arte e disegno presso un liceo scientifico statale, artista visiva, performer e autrice. Attualmente vive e lavora Ravenna. Nel 2019 realizza i progetti: L’OMBRA DEL BIANCO VEDUTO DAL SOLE, CLARESCERE (FARSI LUCE), DALL’ULTIMA VOLTA CHE SONO NATA. Dal 2014 collabora come autrice per Wall Street International Magazine, sezione Arte e tiene una rubrica di interviste per donne artiste sul suo blog personale.

Performance itineranti selezionate • Io Sottraggo. La Triangolazione Cibo-Corpo-Peso, tour itinerante di 14 tappe 2011/2015: performance esibita presso Biennale d’arte di Anzio e Nettuno, Museo della Scienza e della tecnologia “Leonardo Da Vinci” (Milano), musei e spazi espositivi di Sassuolo, Cesena, Pescara, Lecce, Napoli, Venezia • L’aspirante, tour itinerante 2013/2015: performance in collaborazione con Roberto Milani esibita presso: galleria d’Arte Amy-D (Milano), ArtVerona, CUNTemporary Art|Feminism|Queer (Londra), Galleria Comunale Ex Pescheria (Cesena), Casa Museo di Ludovico Ariosto (Ferrara) Musei Civici di Monza • Feeling-Cage, performance 2016: ART ACTION Festival Internazionale di poetiche performative

La ricerca artistica L’artista usa il linguaggio del corpo, del video, della fotografia, del disegno e della pittura. La sua ricerca è incentrata su tematiche di denuncia sociale. Tra gli argomenti trattati: anoressia e bulimia, abuso all’infanzia, prevaricazione di genere, solitudini, dipendenze. Ha rivisitato poesie di Sylvia Plath, Ezra Pound, Vittorio Varano, e lavorato su testi di Hillman e Van Gogh. Alessandra Redaelli ha scritto di lei: “Giovanna Lacedra non ha paura di toccare con il suo lavoro di pittrice e di performer i temi più difficili di quella che si potrebbe definire la femminile quotidianità e di fare del proprio corpo un prezioso strumento al servizio dell’arte.”


Giulia Lazzaron #bodypositivity - fotografia incisa 24 gennaio 16.00 / 23.30 26 gennaio - residenza multipla con Giovanna Lacedra e Silvia Naddeo Dopo la fotografia intima del corpo, avviene l’osservazione e affiorano archetipi che l’artista incide sulla carta, come a dichiararsi finalmente libera dal pregiudizio. Gli “animali interiori” e i simboli, sono incisi istintivamente su macro foto di corpi over size. Le sue opere sono i frame di una ricerca che chiama #bodypositivity, frutto del suo incontro con Laura Brioschi, modella curvy e rappresentante italiana della campagna di sensibilizzazione omonima.

Artista visiva classe ‘92, si laurea in pittura presso l'Accademia di Brera e inizia la sua ricerca artistica indagando i principali simboli di trasformazione psichica, ispirandosi all'opera monumentale di Carl Gustav Jung. Nel 2017 diviene artista socia del Museo Permanente di Milano e collabora ad alcuni progetti. Le sue opere sono attualmente presenti in diverse collezioni private e pubbliche.

Esposizioni recenti • - Movimento, segno, idea: gigantografie opere grafiche, Piazza San Babila - Milano - installazione a cura di Museo della Permanente, Comune di Milano e Casa della Cultura di Milano (in corso); • - IN-COSCIENZA: mostra personale, Vibra Spazio Contemporaneo di Idee, Ravenna • - From Chang'an to Rome: Biennale di Fotografia, Chang'an, Cina 2018; • Mostra Combat Prize: Museo Fattori, Livorno 2018; • - DUO: bipersonale Giulia Lazzaron e Mirko Baricchi, Galleria 8,75 artecontemporanea, Bonioni Arte, Cardelli e Fontana, 2019

La ricerca artistica e l’incisione Attraverso lo studio dei simbolismi dell’inconscio, dei sogni e delle fantasie, Giulia indaga in maniera analitica la sua trasformazione. Un passaggio che riconosce come metamorfosi genetica naturale, che tocca il suo mondo interno e quello esterno. In effetti questa evoluzione, risuona con l’universo e con la natura stessa ed è per questo che Giulia osserva anche l’ambiente e il mondo animale e ne trae ispirazione. Immaginando realtà in cui specie animali evolvono per combattere l'estinzione dentro e fuori di lei, incide istintivamente le immagini che produce - un gesto primordiale che si contrappone alla tecnica fotografica attenta e analitica e con il segno grafico porta in superficie il suo universo: un piccolo ecosistema che si trasforma per restare vivo. Sono archetipi, dice, come quelli che Gustav Jung definiva “elementi incrollabili dell'inconscio che cambiano forma continuamente... realtà in bilico tra istinto e spiritualità..”.


Silvia Naddeo #cibo #memoriediromagna - mosaico 25 gennaio 15.00 / 24.00 26 gennaio - residenza multipla con Giulia Lazzaron e Giovanna Lacedra La mosaicista, presenta un lavoro di ricerca sulle ricette tradizionali del territorio e sui suoi ingredienti e indaga il rapporto con il cibo attraverso aspetti socio-culturali. Il suo è un modo per dire che l’arte raggiunge spesso l’aspetto più curioso e contraddittorio, ironico, spiazzante. I suoi “Cappelletti” - opere di scultura e impeccabile micro mosaico - parte della collezione #Food, sono #memoriediromagna, cui manca soltanto la possibilità d’essere gustati.

E’ nata a Roma nel 1984. Nel 2008 si laurea presso l'Accademia di Belle Arti di Ravenna completando la sua formazione con il Biennio Specialistico di Mosaico nel 2010. È vincitrice di diversi premi tra i quali il Premio Internazionale di Scultura Domenico Ghidoni nel 2015, Premio Starting Point! Nel 2011, il Premio R.A.M. nel 2011 e il Premio Nazionale delle Arti nel 2010. Le sue opere sono state esposte in Italia e all'estero, tra cui la Galleria d'Arte Statale Na Kashirke e la Musivum Gallery di Mosca, il Museo d'Arte della città di Ravenna, la Chapelle Saint-Éman di Chartres (Francia), il Museo Civico Il Cassero per la scultura italiana dell'Ottocento e del Novecento e il Festival Internazionale di Mosaico Contemporaneo. Attualmente è docente di tecniche del mosaico presso Accademia di Belle Arti di Ravenna e Accademia SantaGiulia di Brescia.

Esposizioni permanenti e collezioni Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private, esposte in maniera permanente presso: • • • • •

Ismail Akhmetov Foundation Mar-Museo d'arte della città di Ravenna Accademia d'Egitto di Roma Accademia di Belle Arti di Brera Miur-Afam Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca

La ricerca artistica L’Artista indaga gli aspetti socio-culturali legati alle abitudini contemporanee o alla tradizione alimentare. Attraverso l’installazione musiva #memoriediromagna tocca la sfera femminile e il rapporto con il #cibo; i suoi “Cappelletti” sotto teca, finiranno per essere al centro dell’intero progetto di micro residenze in programma fino al 26 gennaio. Con la sua opera dal titolo Eg(g)o, in esposizione fissa, partecipa al premio interno “Doc Creativity”



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