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Voto disgiunto o utile, urla, minacce, promesse a gogò: improvvisamente il pollaio della campagna elettorale sembra un rumore lontano e fastidioso

Martedì 12 febbraio 2013 – Anno 5 – n° 42

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€ 1,20 – Arretrati: € 2,00

Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230

Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

Papa Benedetto XVI LaPresse

BENEDETTO CORAGGIO Il Papa si dimette per salvare la Chiesa Joseph Ratzinger abdica: lascerà il Pontificato alle ore 20 del 28 febbraio. “Le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero”. Scatterà il meccanismo della sede vacante, finora attuato solo alla morte dei pontefici. A marzo il successore. Una scelta rivoluzionaria che sorprende il mondo. Esattamente un anno fa, il Fatto rivelò le guerre tra i cardinali e una strana profezia servizi » da pag. 2 a 13

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NULLA SARÀ COME PRIMA di Antonio Padellaro

l gesto profondamente umano di un Papa che salutando I dice: “Sento la fatica dell’età” è il

tuono che zittisce i rumori di un piccolo mondo. Se nella grande storia c’è un prima e c’è un dopo, ieri mattina, prima dell’annuncio ci affannavamo tutti attorno alle parole della campagna elettorale che adesso, dopo, ci sembrano gargarismi senza

senso. Un gesto che non ha precedenti, diciamo tutti ammirati davanti alla grandezza di una rinuncia “per il bene della Chiesa”. Ma anche sgomenti perché sarà difficile “dopo” dare peso alle cose che, ora lo sappiamo meglio, di peso non ne hanno. Se la testimonianza più grande per un cristiano è l’esempio, Benedetto XVI ci sta dunque dicendo che la scala dei valori è un’altra. Scriviamo questo non dimenticando che il Papa teologo forse ha riscaldato le menti ma non i cuori. Troppo elevato, troppo distante dal gregge. Del suo disinteresse per il potere

temporale molti hanno approfittato nella curia degli affari terreni. Fino al punto di prepararsi alla fine drammatica del pontificato come un anno fa scrivemmo su queste pagine sulla base di un documento segreto vergato da un cardinale che il Vaticano dovette riconoscere come autentico. Non sappiamo se nel gesto definitivo del papa tedesco vi sia quel disgusto per i vizi e le trame che ammorbano la Chiesa da egli denunciate in una famosa Via Crucis. La folgore e adesso il tuono. Chiunque gli succeda nulla sarà più come prima.

L’Antitaliano di Marco Travaglio

e non fosse irriguardoso, si potrebbe dire che Joseph Ratzinger è come Michel Platini: meglio ritirarsi ancora al cento S per cento delle forze fisiche e mentali, che declinare e degradarsi

Il cardinale Angelo Scola LaPresse

U di Marco Politi

SCOLA, I LATINI E LA BATTAGLIA DELLA SUCCESSIONE a regia di Ratzinger è stata L precisa. Dare due settimane di tempo prima della sua uscita di scena affinché il cattolicesimo mondiale possa assorbire la grande novità e lasciare, a partire dal 1° marzo, una decina di giorni a disposizione dei cardinali-elettori. » pag. 6

sotto gli occhi del mondo, riducendosi progressivamente a larva umana o vegetale. Specialmente se si è assistito alle lunghissime agonie di due grandi predecessori come Paolo XVI e Giovanni Paolo II (papa Luciani fu una meteora), che negli ultimi tristi anni finirono nelle mani e nelle fauci di una Curia popolata anche di sciacalli e faine. È incredibile la forza dirompente ed eversiva, dunque storica, sprigionata dalla scena fuori dal tempo e dallo spazio del Concistoro di ieri, con il vecchio Pontefice che esala cantilenando poche frasi in latino. Una forza che, proprio nel passo d’addio, spazza via tutti gli schemi del Papa conservatore, incolore, insapore, freddo e distaccato. Il coraggio dell’“incapacitatem meam agnoscere” e dell’ammettere le forze che mancano per l’“ingravescente aetate...”. L’umilissimo “veniam peto pro omnibus defectibus meis”. Il confessare la propria finitezza, forse il proprio fallimento, in un mondo che obbliga a essere o a fingersi sempre giovani e in gran forma. Lo staccarsi dal trono e dal proscenio, contrapponendo il servizio e la missione (“patiendo et orando”) a un mondo che fa del potere e dell’apparire gli unici valori. Ci sarà tempo per scandagliare gli altri motivi, più prosaici e mondani, che l’han portato a questa scelta in aggiunta a quelli di salute. Intendiamoci. Le contraddizioni della Chiesa e gli errori, le compromissioni, gli scandali del Vaticano sono tutti ancora lì. segue a pag. 12


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Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it

Anno 3 Numero 281 del 12/03/2013

Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155

L’assessore alla Salute ha inviato una lettera all’ente gestore del centro di riabilitazione

Imprese

Cooperazione: esperienze a confronto e nuove opportunità Bilancio positivo per il progetto “2Ins Cluster Med”

Don Uva. La Regione chiede concretezza

Necessario un incontro urgente con l’azienda di Bisceglie per aprire un confronto di merito sulla proposta del fitto di ramo d’azienda

Positivo il bilancio del progetto “2Ins Clusters Med” organizzato dalla Provincia di Matera e da Sviluppo Basilicata, il cui obiettivo era quello di mettere in campo una missione di cooperazione internazionale. Venticinque le imprese che vi hanno partecipato, provenienti dalle regioni partners del progetto: Basilicata, Provenza-AlpiCosta Azzurra (Francia), Attica (Grecia), Malta, condividendo obiettivi e strategie per delineare possibili opportunità imprenditoriali. A PAG. 4

I parchi letterari “Levi” e “Pierro” sul portale Italia Usa 2013 Touring Club Italiano Fondo Ambiente Italiano e I Parchi Letterari fanno scoprire la Basilicata A PAG. 3

“I sapori lucani” anche in Francia

La disponibilità non è più sufficiente. Non è più rinviabile l’incontro con la Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza per aprire un confronto sulla proposta del fitto di ramo del Don Uva di Potenza. E’ questa la premessa della lettera che l’assessore regionale alla Salute, Attilio Martorano, ha inviato ieri all’ente gestore del centro di riabilitazione Don Uva di Potenza. L’esponente della giunta, ribadendo le posizioni già espresse dal presidente De Filippo, ha invitato l’ente ad una discussione seria. Il centro Don Uva

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Molto apprezzato il presepe del maestro Artese donato al Vaticano in occasione dell’ultimo Natale

La Basilicata e Papa Benedetto In otto anni di papato diverse le occasioni di incontro tra il popolo lucano e sua Santità

Il Gal “La Cittadella” per la promozione dei prodotti tipici

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istituzioni e autorità lucane in udienza dal Papa

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Comunità lucana e istituzioni ricordano i principali momenti vissuti assieme a Benedetto XVI

Da Vicenza a Torino passando per Matera. La storia di Luigi Natale, una promessa del calcio

I vescovi ricordano la visita ad limina e dicono che pregheranno per il Papa

La storia di un figlio di emigranti al contrario A 16 anni chiamato a giocare in Piemonte

La Basilicata ha vissuto con molta partecipazione la notizia sconvolgente sulle dimissioni di Papa Bendetto XVI. Un evento storico che ha portato i lucani a ripercorrere i diversi momenti vissuti assieme al Santo

Luigi Natale è nato a Thiene in provincia di Vicenza il 5 gennaio del 1997 da genitori lucani, entrambi di Montescasglioso in provincia di Matera e ritornati nel 2005 in Basilicata. All’età di otto anni è arrivato in Basilicata da emi-

Padre, non ultimo quello natalizio incentrato sul presepe di Artese. I vescovi hanno mostrato tutta la loro vicinanza al successore di Pietro, sottolineando il coraggio e l’amore alla base della sua libera scelta.

La Gazzetta del Mezzogiorno

grante rientrato. Ha mosso i primi passi nel mondo del calcio in due società di Montescaglioso: il Deportivo e la Polisportiva. E’ passato poi alla società Invicta di Matera per approdare nel Torino tra le giovani promesse.

Il Quotidiano della Basilicata


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Basilicata Mezzogiorno

BENEDETTO XVI E LA BASILICATA

Un comune percorso di fede

Le istituzioni e il popolo lucano ricordano con commozione gli incontri con il Pontefice Sono stati diversi i momenti di contatto di Benedetto XVI con la Basilicata. Tutti segnati da un profondo trasporto religioso e da una grande partecipazione popolare e istituzionale. La Protezione civile lucana ricorda ancora con commozione l’udienza del 6 marzo 2010 concessa dal Santo Padre ai volontari italiani impegnati nella difficile gestione del terremoto in Abruzzo. La Regione Basilicata partecipò all’evento con 200 volontari di varie organizzazioni che contribuirono ad organizzare i soccorsi. Nel mese di novembre dello stesso anno un’altra udienza significativa per ricordare il tragico terremoto che nel 1980 colpì fortemente la Basilicata. Un’invasione di 4700 lucani a Roma, guidati dal presidente della Regione Vito De Filippo insieme ad altri rappresentanti istituzionali, tra i quali il presidente del Consiglio regionale Vincenzo Folino, i presidenti delle due Province, Piero Lacorazza e Franco Stella, il sindaco di Potenza e presidente Anci Basilicata, Vito Santarsiero, e il sindaco di Matera, Salvatore Adduce. E poi 103 sindaci con la fascia tricolore ma soprattutto i pellegrini, giunti in Vaticano con 96 pullman, auto private e treni. L’udienza iniziò alle 10,45, le porte di San Pietro si aprirono e la papabile entrò in piazza sfilando tra i tanti fedeli. Poi, appena il Papa prese la parola partì un fortissimo applauso. “Rivolgo un cordiale benvenuto - disse in quell’occasione Papa Benedetto XVI - ai pellegrini di lingua italiana e siete tanti. In particolare saluto i fedeli della Basilicata qui convenuti con i loro vescovi, i sacerdoti e le autorità civili e militari per l’anniversario del devastante sisma di 30 anni fa”. Poi aggiunse: “In quel drammatico evento, le cui ferite sono ancora profonde e vive, da tutti Italia sono arrivati aiuti abbondanti e generosi. In tanti si impegnarono. Io voglio sottolineare l’opera della chiesa che ha offerto, oltre agli aiuti materiali, il conforto della luce della fede. Io auspico che anche nel ricordo di Giovanni Paolo II che fece visita a questa gente, si ravvivi nel popolo il dono della fede”. Anche il governatore Vito De Filippo ricordò il predecessore di Joseph Ratzinger: “Trenta anni fa Giovanni Paolo II arrivò nelle primissime ore del dopo terremoto in Basilicata per condividere dall’alto della sua autorità morale ma anche da uomo tra gli uomini il nostro dolore. Con lui - aggiunse il presidente - si mobilitarono migliaia di cattolici per venire a portare soccorso e conforto in quelle terre devastate dal dolore, e altri milioni per sostenerne in qualche modo l’azione. Oggi essere qui ha il molteplice valore di ringraziare l’Altissimo per la rinascita che da quella tragica data c’è stata, voler condividere con l’intera comunità dei fedeli questo momento e ribadire che la Basilicata non dimentica”.

Il dono più bello Il presepe realizzato dall’artista Artese e offerto al Santo Padre E’ recente il momento che più di tutti riassume lo stretto rapporto tra la Basilicata e il Santo Padre. L’offerta del presepe realizzato da Franco Artese in occasione dell’ultimo natale, in effetti, porta la Basilicata a San Pietro assieme alla cultura semplice del suo popolo. Anche il questa circostanza, il presidente Vito De Filippo ha pienamente rappresentato il comune sentire degli abitanti della sua terra: “Nell’offerta del presepe per piazza San Pietro – ha detto poche settimane fa – c’è tutto l’orgoglio dei lucani di essere i primi ammessi a questo atto di devozione popolare, ma c’è tutta l’umiltà di una regione che preferisce restare sempre un passo indietro dalla ribalta”. Poi ha aggiunto: “La centralità di questa piazza, sia geografica sia spirituale rappresenta per noi molteplici opportunità a partire da quelle in linea col sentimento religioso dei lucani. A questo aggiungo un sentimento molto intimo della mia Regione, quello di vedere in questo approdo un momento di riunione dei tanti lucan, quelli che vivono nei confini della Basilicata e gli ancor più numerosi che sono nei vari angoli del mondo e che tutti insieme – ha concluso il presidente lucano – la sera del 24 dicembre, rivolgendo gli occhi e la mente al Presepe di piazza San Pietro, per un attimo, potranno sentirsi orgogliosamente tutti fratelli nella stessa casa”. Dopo l’attesa visita all’esclusivo manufatto, che riproduce la Natività nei Sassi della città di Matera, Benedetto XVI ha espresso apprezzato soffermandosi a pregare sull’opera dell’artista lucano. Un momento significativo che la Basilicata non dimenticherà tanto facilmente. (bm9)

Nel presepe di piazza San Pietro c’è tutto l’orgoglio dei lucani primi ammessi all’atto di devozione

Nel 2008, il presidente De Filippo non fece mancare il proprio sostegno e quello dei lucani al successore di Pietro, manifestando tramite la Conferenza Episcopale sincera amarezza per l’episodio di intol-

leranza che si consumò all’Università “La Sapienza” di Roma nei confronti di Papa Benedetto XVI. “L’aver impedito al Pontefice di esprimersi nel luogo deputato alla formazione delle coscienze delle giovani

generazioni - sottolineò - rappresenta un atto ancora più grave, perché il diritto di parola non può essere avocato da una minoranza in uno Stato che si alimenta di democrazia e di libertà. (bm9)


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Basilicata Mezzogiorno

L’assessore regionale alla Salute ha scritto alla Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza

Don Uva, subito un incontro E’ necessaria una discussione chiara sulla proposta del fitto di ramo d’azienda Un incontro immediato con la Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza, l’ente gestore del centro di riabilitazione Don Uva di Potenza, per aprire un confronto di merito sulla proposta del fitto di ramo d’azienda. E’ questa la premessa della lettera che l’assessore regionale alla Salute, Attilio Martorano, ha inviato ieri alla Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza invitandola ad una discussione chiara e sostanziale sull’ipotesi del fitto di ramo d’azienda, per consentire alle parti di verificare l’attuabilità della proposta formulata dal governo regionale della Basilicata. “E’ necessario – ha puntualizzato l’esponente della Giunta regionale – che l’incontro si concretizzi al più presto e comunque prima che la Congregazione presenti il Piano di risanamento aziendale al Tribunale di Trani”. L’assessore ha scritto alla Congregazione subito dopo l’incontro che si è svolto ieri a Potenza in

Don Uva di Potenza

Prefettura alla presenza dei sindacati che hanno giudicato inaccettabili le nuove ipotesi prospettate dall’azienda. ‘’La Casa Divina Provvidenza - hanno detto i rappresentanti dei sindacati della Funzione Pubblica - ha dimostrato ancora una volta la sua piu’ totale inaffidabilità sulla vicenda

che riguarda la vertenza del ‘’DonUva’’ di Potenza. “La nuova ipotesi prospettata sul futuro dei lavoratori e’ totalmente inaccettabile. L’azienda - hanno precisato i sindacati - stravolge quanto dichiarato inprecedenza, rappresentando una situazione completamente diversa rispetto a quanto riferito

nelle scorse settimane. Le condizioni cambiano di volta in volta. Si scopre oggi che si dimezza il numero dei lavoratori che avrebbero gia’ i requisiti per andare in pensione e, di contro, quasi si raddoppia quello degli ipotetici contratti di solidarietà, con un aggravio inaccettabile sui lavoratori e con

Parchi letterari lucani sul sito della cultura italiana negli Usa

grave pregiudizio sui livelli essenziali di assistenza”. I sindacati hanno anche puntualizzato che non sono assolutamente disponibili a siglare accordi che scaricano pesantemente - hanno sottolineato - sui lavoratori gli effetti di questa gestione scellerata, tantomeno a compromettere i livelli di

assistenza e il futuro del Don Uva diPotenza, sul quale ‘’non c’e’ - hanno concluso - nessuna certezza anche in merito al fitto di ramo d’azienda. Martorano ha evidenziato il grande senso di responsabilità manifestato dalle organizzazioni sindacali. All’ente di Bisceglie ha rivolto un appello affinché possa fare ogni utile sforzo teso ad accogliere le ragionevoli istanze avanzate dai sindacati che chiedono il rispetto degli accordi assunti in precedenza in tema di esuberi e l’ attivazione dei relativi ammortizzatori sociali. L’assessore ha ribadito la piena e totale volontà della Regione Basilicata di avviare un confronto serio e costruttivo per il superamento della vertenza” annunciando però che il confronto è quanto mai impellente e che in assenza di una volontà concreta da parte dell’azienda, “potrebbe venir meno la disponibilità di interlocuzione delle istituzioni e dei sindacati dimostrata fino ad oggi.

Randagismo

Nelle pagine oltre ad alcune fotografie anche diversi riferimenti e informazioni pratiche dedicati agli esercizi di Carlo Levi ad Aliano e Albino Pierro a Tursi I Parchi Letterari della Basilicata Carlo Levi e Albino Pierro sono on line sul sito dedicato all’anno della cultura italiana negli Stati Uniti: www.italyinus2013. org/it/l-italia-dei-territori . Il parco Carlo Levi è ricco di luoghi, oggetti, eventi che fanno ripercorrere i passi del suo esilio degli anni ‘30. Nel paese è possibile visitare la casa restaurata dove abitò Carlo Levi, assistere a spettacoli teatrali all’aperto, visitare la mostra permanente allestita nell’ex municipio del paese, visitare il riallestito set cinematografico del film “Cristo si è fermato a Eboli”. Il Parco letterario di Tursi, in provincia di Matera, dedicato al poeta Albino Pierro, è gestito dal Centro Studi Albino Pierro e la sua è la casa del poeta, da lui detta “u paazze”: la

Il 15 febbraio convegno a Palazzo S. Gervasio

Una veduta di Tursi

casa grande dove riceveva i suoi amici d’infanzia e dalla quale spesso sfuggiva ai suoi genitori per andare con i figli dei cafoni a giocare ‘ndi jaramme (nei precipizi) o ‘ndu atrittue du Barone (lo stretto del Barone) e parlare il dialetto di Tursi. Dalla terrazza della casa si gode una suggestiva vista del canale Pescogrosso, del convento di S.Francesco

e della Rabatana, luoghi molto cari al poeta. Al Parco introducono la chiesa di San Filippo Neri e il Palazzo Brancalasso. In alto domina il rione della Rabatana circondato da burroni. Ogni mese, con un lavoro coordinato tra Touring Club Italiano, FAI-Fondo Ambiente Italiano e I Parchi Letterari, attraverso il portale Italia-Usa 2013, gli

americani possono scoprire gli angoli nascosti del Belpaese: itinerari, proposte di visita, suggerimenti di viaggio in aree poco note. Un modo per far conoscere tutte le regioni italiane, dalle Alpi alla Sicilia. Ogni mese tre proposte (una al nord, una al centro e una al sud) per un totale di 36 itinerari di visita, completi di immagini e informazioni pratiche.

L’Azienda Sanitaria di Potenza parteciperà al convegno sul randagismo promosso dall’amministrazione comunale di Palazzo San Gervasio, il prossimo 15 febbraio alle ore 16.00 presso la biblioteca comunale. Per randagismo si intende la condizione degli animali domestici abbandonati o smarriti dal proprio padrone e che si trovano quindi a vagare per proprio conto. Più in generale si intende per randagio qualsiasi esemplare di una specie di animali, normalmente considerata “da compagnia” che viva per proprio conto, ai margini della società umana, a prescindere che esso sia stato abbandonato o sia nato già in condizioni di randagismo. Poiché il fenomeno del randagismo comporta problemi di sicurezza e di igiene pubblica, nei vari paesi è regolato da leggi e controllato da istituzioni preposte. All’incontro interverranno il direttore dell’ U.O. di Prevenzione Animale dell’Asp di Venosa Angelo Bochicchio, il direttore sanitario dell’Asp Giuseppe Cugno e l’associazione di Melfi “Cani A(r)mati”.


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Basilicata Mezzogiorno

Sullo scenario internazionale assi strategici per lo sviluppo regionale Positivo il bilancio del progetto “2Ins Clusters Med” organizzato dalla Provincia di Matera e da Sviluppo Basilicata, il cui obiettivo era quello di mettere in campo una missione di cooperazione internazionale. Venticinque le imprese che vi hanno partecipato, provenienti dalle regioni partners del progetto: Basilicata, Provenza-AlpiCosta Azzurra (Francia), Attica (Grecia), Malta, condividendo obiettivi e strategie per delineare possibili opportunità imprenditoriali. Si tratta di imprese appartenenti ai settori dell’ICT, del Design, della Cultura e dei Media, hanno partecipato a una prima fase di incontri presso la Mediateca provinciale di Matera, assistendo alle testimonianze di alcuni importanti attori dell’innovazione regionale. Dopo questa fase, le partecipanti si sono spostate presso lo SMAU e presso la Fiera

La prima fase dell’iniziativa si è svolta nella Città dei Sassi Altre esperienze allo Smau e alla Fiera del Levante

Missione di cooperazione compiuta tra 25 imprese Positivo il bilancio del progetto “2Ins Clusters Med” organizzato dalla Provincia di Matera e da Sviluppo Basilicata. Esperienze a confronto nel campo dell’innovazione del Levante di Bari, dove hanno potuto mostrarsi a un pubblico più ampio. Prospettive di sviluppo future. La missione alla fiera Smau di Bari, ha dato la possibilità di mettere fisicamente in contatto, imprenditori provenienti da percorsi e contesti molto diversi a livello internazionale, ha evidenziato Raffaele Ricciuti, amministratore unico di Sviluppo Basilicata.

Murgia, il Parco in scena alla Bit Venerdì dallo stand della regione il video sui luoghi di culto

In particolare è emerso, anche attraverso la presentazione delle iniziative locali già attive (la scuola di design presentata dal

Visioni urbane, i distretti culturali, la fondazione Zetema, i mimers, l’incubatore creativo d’impresa nei Rioni Sassi) come si

Ai partner internazionali presentate le azioni già attive sul territorio Dipartimento regionale alla formazione, le iniziative dell’Università e di

stia estendendo il concetto di incubazione imprenditoriale.

In questa occasione la Provincia di Matera e Sviluppo Basilicata hanno portato sullo scenario internazionale quelli che sono alcuni assi strategici per il sostegno all’industria creativa: la disponibilità di spazi per la sperimentazione, l’innovazione e l’imprenditorialità nel settore della cultura e della creazione, la disponibilità di strumenti per il finanziamento di iniziative di imprese, la promo-

zione della dimensione locale e regionale delle industrie culturali e creative attraverso il rapporto tra scambi imprenditoriali internazionali e investitori. Per Matera, che si candida a Capitale europea della Cultura 2019, l’imprenditorialità creativa costituisce un elemento necessario in qualità di attrattore. Le missioni dei cluster di imprese continueranno con altri appuntamenti a Malta e ad Atene.

Il Gal “La Cittadella” si apre alla Francia Oggi a Vaglio i funzionari della Camera di Commercio di Marsiglia

“Sapori lucani” in vetrina i prodotti dell’area sud occidentale della regione

Anche il Parco della Murgia materana, vuole essere protagonista alla Bit di Milano che aprirà i battenti dal 14 febbraio prossimo. Il Parco si presenta alla fiera del comparto turistico con un video dedicato alla “Madonna delle tre porte”. Realizzato da Pino Losito, verrà proiettato nello stand della Regione Basilicata. Il progetto, coordinato da Luigi Esposito, è stato realizzato con la collaborazione del CEA Matera, di Raffaele Lamacchia, di Moreno Losito, di Maria Ramaglia e di Marco Virgintino. I testi sono tratti dalla pubblicazione “I luoghi di culto nel Parco della Murgia Materana” curata da Pina Radicchi, Edizione Parcomurgia. Venerdì prossimo 15 febbraio si terrà la conferenza di presentazione, presso lo Stand Basilicata, al padiglione 1 / D 29, nella quale verranno illustrate tutte le novità per il 2013 dell’offerta turistica della regione e le strategie di promozione.

Il Gal La Cittadella del Sapere nell’ambito delle attività di promozione del programma di sviluppo “Fare Società Locale”, ha aderito al progetto “I Sapori Lucani” . L’iniziativa vede partecipare insieme gli altri Gal della Basilicata, la LegaCoop Basilicata e la Camera di Commercio italiana per la Francia di Marsiglia. L’obiettivo principale: promuovere la gastronomia lucana per far giungere i suoi prodotti nei supermercati del sud della Francia.

Oggi, la Cittadella del Sapere insieme ai produttori della propria area incontrerà i responsabili acquisti della Sas Ets F. Riva e de

zione, è quella di offrire alla clientela francese un assortimento delle tipicità lucane richieste espressamente dalla società

Obiettivo delle attività: esportare le tipicità lucane nei supermercati d’oltralpe La Fiorentina, accompagnati da funzionari della Camera di commercio di Marsiglia, presso l’Officina gastronomica di Vaglio di Basilicata. La vera mission di promo-

d’importazione precitata (taralli in genere, olio di oliva, verdure ed ortaggi sott’olio, formaggi, insaccati e vini locali), nonché di valorizzare prodotti e territorio tramite una

campagna di comunicazione ad hoc (flyers, promoter etc.). L’incontro mira a far sì che i buyer francesi, dopo aver degustato i prodotti e avendone apprese le specificità, apriranno una trattativa con l’azienda produttrice per definire un accordo di distribuzione nei supermercati della Francia meridionale. Questa è un altra importante attività che mira a far conoscere a livello internazionale i prodotti dell’Area Sud Occidentale della Basilicata.


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Basilicata Mezzogiorno

Turismo è vitalità

La nostra forza è il fascino dei nostri paesaggi

I Piot per dare voce alle potenzialità del nostro territorio con le bellezze dei suoi borghi e l’impiego di fondi comunitari per realizzare strutture dal forte impatto turistico

Dal Volo dell’Angelo ai Sassi di Matera, dal mare alla montagna, dagli invasi di Monte Cotugno e del Pertusillo alla Rabatana e ai luoghi di Federico II

a cura dell’Ufficio Stampa della Giunta Regionale

Crediamo nella valorizzazione delle nostre risorse come opportunità di crescita. Dai beni architettonici a quelli naturali sosteniamo progetti per raccogliere le sfide di un panorama turistico sempre più esigente


Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 12.02.2013

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Basilicata Mezzogiorno

II I BASILICATA PRIMO PIANO

PAPA BENEDETTO XVI LE REAZIONI ALLE DIMISSIONI

Martedì 12 febbraio 2013

IL RISPETTO E LA PREGHIERA Un coro unanime: «Pregheremo per la sua salute fisica e per il bene della Chiesa». La devozione dei lucani

«Sofferenza e gratitudine per quello che ha fatto» I commenti dei vescovi della Basilicata. Il ricordo della visita ad limina ANTONELLA INCISO l «Un fulmine a ciel sereno». Il decano del collegio cardinalizio, Angelo Sodano, commenta così al termine del Concistoro la decisione di Papa Benedetto XVI. È proprio con un senso di incredulità e di smarrimento può essere declinata la storica notizia delle dimissioni del Pontefice. Incredulità. dolore, stupore che rimbalzano in ogni parte del mondo. Basilicata compresa, dove a ribadire «sentimenti di dolore ma anche di gratitudine» sono cittadini comuni ma anche i vescovi. Come evidenziano le parole dell’arcivescovo di Potenza, monsignor Agostino Superbo. «Si obbedisce al Papa sempre perchè la sua volontà è la volontà di Dio - ribadisce - e per questo noi la accettiamo. Esprimiamo gratitudine per quello che ha fatto per noi, non solo in Basilicata ma per quanto ha fatto nel mondo. Lo ricorderemo sempre nella nostra preghiera perchè Dio gli dia tanta forza e tanta fede. La sua decisione è un segno di libertà. Ci dispiace, un senso di sofferenza c’è in tutti noi». Per monsignor Superbo, però, la decisione più che da commentare è da accettare. «L’accettiamo nella sofferenza e lo sosteniamo con la preghiera» sottolinea. Aggiungendo, poi, che durante la visita ad limina si era accorto che il Papa era stanco. «Mi sono accorto che era stanco, che era affaticato- conclude - anche se lucidissimo. Lo abbiamo visto molto felice e molto contento». Ad esprimere la volontà di pregare per il santo padre è anche il vescovo della Diocesi di Tursi - Lagonegro, monsignor Francesco Nolè. «Esprimo il rispetto, la vicinanza e l’affetto che si fa preghiera per la sua salute fisica e per il bene della Chiesa - dice il prelato - È un uomo di Dio straordinario, sicuramente fragile nel fisico, ma che ha dimostrato di avere una spiritualità eccezionale. La Chiesa è guidata dallo Spirito Santo. Sicuramente sarà Lui a condurla anche in questo delicato momento». Anche monsignor Nolè, poi, si sofferma sulla visita ad limina dei vescovi lucani. «Anche in quella circostanza Sua Santità si mostrò partecipe di quanto ascoltava dalle nostre labbra - continua il vescovo - attento ai bisogni della nostra gente, aperto a suggerire luci e speranze per la nostra terra, segnata da tanti problemi ma anche, positivamente, dalla semplicità e da tanta devozione». «Sono rimasto senza parole». Commenta così la notizia, invece, padre Gianfranco Todisco, vescovo di Melfi e Rapolla. «Senza rimasto senza parole di fronte ad un gesto del genere che non avveniva da sei secoli - ribadisce - ma non ha fatto una cosa contro il diritto canonico. Ha detto che non aveva la forza di qualche anno fa. Ha fatto riferimento a forze fisiche. Credo che sia stato un atto di coraggio da parte sua perchè vuole bene alla Chiesa. Chiesa di oggi che è diversa da quella di qualche anno fa. Sia Paolo VI sia Giovanni Paolo II avevano una lettera indirizzata ai cardinali in cui dicevano: “Se sono incapace di intendere e volere intervenite voi”. Questo Papa lo ha

fatto da solo. È una decisione sofferta presa dopo aver pregato il Signore, io lo ammiro per questa sua franchezza. È una decisione sofferta ma che farà tanto bene alla Chiesa. chiunque verrà eletto ne terrà conto». A parlare di «evento epocale» è anche il vescovo di Acerenza, monsignor Giovanni Ricchiuti. «Credo che siamo protagonisti e non solo spettatori di un evento che ritorna improvviso e inaspettato dopo 700 anni - spiega il vescovo - anche se il codice di diritto canonico lo prevede, eravamo sicuri che la tradizione continuasse nel senso che il Papa non lasciava. È una notizia che ho appreso con incredulità e stupore. Poi analizzando quello che ha detto il Papa mi sembra, da una parte, una dichiarazione di grande umanità dall’altra di grande fede. Grande umanità che è nel riconoscere che i suoi anni sono un peso per l’incarico. Incarico che l’età non accompagna. Quindi, c’è grande realismo e grande consapevolezza dei propri limiti fisici e c’è una grande fede perchè dice: “Lascio a mio successore di continuare il ministero petrino ed in Cristo che è pastore dei pastori ho fiducia“. Per questo dico preghiamo per il Papa».

IL SALUTO AI LUCANI Nelle foto in alto i sindaci lucani dal Papa nel novembre 2010. A fianco il Papa con i vescovi lucani e con il governatore De Filippo

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I lucani: Papa Ratzinger? «Porta il tuo presepe Una scelta di coraggio

IL PONTEFICE E L’ARTISTA FRANCO ARTESE E L’INCONTRO IN PIAZZA SAN PIETRO

Commenti da Fattorini (Pd), Potenza (Pu), Ugl l Quando è giunta la notizia delle annunciate dimissioni di Papa Benedetto XVI, è prevalsa la sorpresa. E poi lo smarrimento. D’altronde, una cosa del genere non accadeva da circa 600 anni. Quando abdicò Celestino V. Poi le prime reazioni per la scelta del Papa che, da cardinale, ricevette tra l’altro, nel 1993, il Premio Basilicata per la sua opera omnia. Tra le prime reazioni in Basilicata, quella di Emma Fattorini, capolista al Senato per la lista del Partito democratico. Quella del Papa, afferma Fattorini, «è una scelta sinceramente coraggiosa e una prova di vitalità, una scelta che non deve disorientare». «Il Pontefice - aggiunge la capolista del Pd al Senato - lascia per responsabilità e preoccupazione per le difficoltà della Chiesa, una scelta che può rivelarsi costruttiva per il futuro della comunità cattolica». «Quello che mi pare significativo osserva Fattorini - è che non si sia trattato assolutamente di una fuga. È invece il segno di un coraggio sincero. L’accettazione della debolezza, del decadimento fisico, il senso del limite. Ma è una debolezza che dà forza. Un gesto profondamente umano e di dignità che, proprio per questo, può rafforzare la Chiesa. Una Chiesa che, com’è evidente a tutti, vive momenti di grande difficoltà. Lui ha compiuto una scelta che è bella e ha una forza innovativa. Affermare: “non ho più la forza per fare

quello che vorrei e dovrei”. Una lezione anche per tanti potenti: ce l’avessero il coraggio di farsi da parte...». «Innanzitutto un abbraccio», ha esordito Antonio Potenza, segretario dei Popolari Uniti. «Dopo l’annuncio improvviso delle proprie dimissioni - ha aggiunto Potenza la figura di Joseph Ratzinger appare in tutta la sua umanità e la propria coerenza». E prosegue: «Da credenti e da ammiratori di questo successore di Pietro siamo sicuri che la decisione sia stata presa con la saggezza che lo contraddistingue. La scelta di proseguire il proprio magistero con la riflessione e la preghiera ne esalta e non ne sminuisce la statura. I valori che questo Papa ha portato avanti con coraggio, lungo questi tempi difficili in cui il valore della fede sembra perdere terreno a favore di un vuoto sempre più preoccupante, sono gli stessi che i Popolari Uniti considerano base e pilastro della propria azione politica». Per Giovanni Tancredi e Pino Giordano, segretari dell’Ugl della Basilicata, il Papa si conferma «uomo epocale di grande coraggio». «Ricordiamo il magnifico giorno che noi lucani abbiamo partecipato all’udienza di Papa Benedetto XVI - dicono gli esponenti Ugl ricevendo direttamente un riconoscimento particolare proprio dal Santo Padre, il quale ha voluto ringraziare la Basilicata per il dono del presepe».

ovunque nel mondo» EMILIO SALIERNO

Quando ieri anche Artese ha appreso la decisione del Papa, è tornato subito a quei minuti a tu per tu con Benedetto XVI, dopo che il Santo Padre aveva ammirato il suo capolavoro. «Sembrava davvero stupefatto per quello che aveva guardato - racconta il Maestro Artese - e dopo aver pregato davanti al presepe si congratulò con me. Gli spiegai il perchè dell’ambientazione del presepe nei Sassi di Ma-

l È stato uno degli ultimi materani ad incontrare il Papa. Il 31 dicembre scorso, Franco Artese raccontò il suo presepe monumentale (visto da un milione di persone) esposto sino a pochi giorni fa in Piazza San Pietro a Roma. Fu monsignor Giuseppe Sciacca, segretario generale del governatorato vaticano, a chiamarlo e a dirgli: «Maestro, il Santo Padre le vuole parlare. Vuole sapere del suo capolavoro». Subito dopo, in privato, la chiacchierata, non lontano dal presepe lucano donato al Vaticano. «Sono molto colpito per la notizia delle dimissioni - dice l’artista materano - , ma non LA VISITA Il Santo Padre al presepe di Artese può che essere una scelta da rispettare. Io ricorderò tera, il messaggio che attraverso la mia sempre quei momenti con lui e mi creazione tentavo di far passare. Ho porterò per tutta la vita la sua be- ancora negli occhi il suo sguardo nedizione, quando mi pose le mani sul quando risalì sulla “Papa mobile” per capo chiedendomi di continuare a por- andare via: si girò a guardare il pretare altre mie Natività nei luoghi più sepe, teneramente, come se stesse per lontani del mondo. Certo, non ci vollè lasciare qualcosa di prezioso. Mi colpì molto a capire che era un uomo af- molto quella immagine ed ebbi la senfaticato, ma da questo a pensare che di sazione che se ne andasse con la mia lì a poco potesse dimettersi, di sicuro opera nel cuore. Subito dopo, fu inenon l’ho proprio immaginato». vitabile la mia commozione».


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Basilicata Mezzogiorno

BASILICATA PRIMO PIANO I III

Martedì 12 febbraio 2013

I SENTIMENTI COMUNI Opinioni più o meno simili tra cittadini e alti prelati per la notizia. L’interessamento per la terra lucana

ESEMPIO DI CARITÀ «Forse il pontefice si è sentito solo in questa difficile decisione. Ora dobbiamo pregare per lui», dice Anna Bruni

«Un atto di amore e grande coraggio» Matera, la vicinanza al pontefice Benedetto XVI L’INCONTRO Nella foto in basso Papa Ratzinger davanti ai gonfaloni della regione e dei comuni capoluogo

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LE OPINIONI DEL PRESIDENTE REGIONALE DEGLI SCOUT E DEL SINDACO CHE GLI CONSEGNÒ UN QUADRO

«L’enorme emozione di quell’incontro» l «L’incontro con un grande Papa». Così il sindaco di Muro Lucano, Gerardo Mariani, ricorda la visita della comunità murese dal Papa in occasione dei 30 anni dal sisma del 1980. «L’incontro della Basilicata con il Santo Padre Benedetto XVI ha consolidato quel forte senso di attaccamento che da tempo lega il nostro popolo alla Chiesa - ricorda il sindaco - Un’icona di San Gerardo Maiella è stato il dono del Comune, della Parrocchia e dei fedeli di Muro Lucano al Santo Padre». Per Mariani «la visita del Papa oltre ad avere un forte valore spirituale per la nostra Regione» diventa anche «il segno di un ringraziamento alla Chiesa, particolarmente sentito, per il riconoscimento dato al nostro concittadino, San Gerardo Maiella, patrono della Basilicata nonché protettore delle mamme gestanti e dei bambini di tutto il mondo». «La comunità di Muro Lucano è profondamente colpita dalla volontà espressa da Benedetto XVI

SCOUT Il presidente degli scout Lino Robbe di lasciare il Pontificato - conclude il primo cittadino - Non possiamo però non comprenderne le ragioni. È un gesto per il quale tutti nutriamo profonda ammirazione verso un umile servitore di Dio» Ad esprimere sorpresa per la decisione presa, però, è stato anche il presidente regionale degli scout, Lino Robbe. L’associazio-

ne, infatti, è tra le più diffuse nel mondo del volontariato. «È una notizia che ci ha sorpreso - sottolinea Robbe - siamo rimasti senza parole anche perchè si tratta di una cosa anomala. Con un Papa vivente le dimissioni non sono concepite. I sentimenti che proviamo sono di stupore e di sorpresa». [a.i.]

DONATO MASTRANGELO l MATERA. Superati i primi momenti di sorpresa e disorientamento il mondo della Chiesa ma anche i cittadini comuni hanno espresso grande vicinanza a Papa Joseph Ratzinger, ritenendo il gesto del Pontefice, che lascerà dopo il 28 febbraio, un atto di grande coraggio e amore. L’arcivescovo della Diocesi di matera - Irsina, mons. Salvatore Ligorio ha appreso la notizia mentre si trovava nell’ospedale “Madonna delle Grazie” per la celebrazione della Santa Messa in occasione della Giornata del Malato organizzata dalla sottosezione dell’Unitalsi. «Inizialmente - ha affermato mons. Ligorio - la notizia ci ha lasciati un po’ perplessi perchè è arrivata all’improvviso ma subito dopo quanto annunciato da Papa Benedetto XXVI ci ha riportato alla grande dimensione spirituale del pontefice. Una decisione coraggiosa, presa con slancio, saggezza e forza d’animo che soltanto un uomo di Dio sa prendere. Lui che per quasi otto anni ha traghettato la barca di Pietro è l’esempio della testimonianza di Dio a beneficio di tutta l’umanità». Tanta gente ieri sera anche per l’altra celebrazione eucaristica nella chiesa di San Giacomo retta da don Biagio Colaianni per la ricorrenza della Giornata del Malato. Inevitabili le riflessioni sul Papa che ha abdicato. «Come credenti - dichiara Angela Cotugno - siamo sorpresi. Possiamo solo pregare perchè è un momento delicato per la Chiesa e il mondo intero affinchè lo Spirito Santo scenda sugli uomini e dia impulso ad un processo di rinnovamento che parta dalle coscienze di ognuno di noi, guardando al prossimo e alla costruzione della pace e della comunione tra i popoli. Speranza, fede e preghiera - conclude la signora Cotugno devono essere i capisaldi di noi cattolici». Anna Bruni è la presidente dell’Unitalsi Matera che conta oltre duecento persone impegnate nelle attività di volontariato, in quella che l’associazione definisce “carità operativa” assistendo nei pellegrinaggi gli ammalati, i disabili ma promuovendo anche progetto sociali sul territorio. In questi giorni la sottosezione materana sta festeggiando i 25 anni della sua fondazione. «Inizialmente - dice la presidente dell’Unitalsi - sono rimasta sconcertata dalle parole del Papa poi però ho riflettuto e credo che il Santo Padre abbia preso una decisione con molta sofferenza e, in quei frangenti che lo hanno portato a maturare questa scelta si sia sentito molto solo. Credo che la Chiesa debba fare sentire l’affetto nei con-

NEL SEGNO DEL PONTEFICE Nella vetrina di una libreria si sistemano i libri scritti da Papa Benedetto XVI. In alto, mons. Salvatore Ligorio tra i fedeli in occasione della Giornata del Malato promossa dall’Unitalsi [foto Genovese] .

fronti di Papa Benedetto XVI. Credo che sia stata una decisione compiuta per il bene della Chiesa. Dobbiamo accettare la sua volontà e sostenerlo in questo difficile percorso». Riflessi anche sul Ratzinger fine teologo e raffinato scrittore. In alcune librerie della città, le pubblicazioni di Papa Benedetto XVI sono state poste in bella mostra in vetrina e diverse sono state le richieste dei lettori. Tra i libri di maggiore interesse l’ultimo della serie, ovvero “L’infanza di Gesù” la terza fatica letteraria del pontefice tedesco. Il volume, coedizione Libreria editrice vaticana - Rizzoli, che rappresenta un focus sui Vangeli di Marco e Luca con incursioni in Giovanni, con particolare attenzione alla spiritualità dei personaggi che hanno fatto la storia di Gesù, ha avuto buoni riscontri di vendita nella città dei Sassi. «È un libro - sostiene Bernardo Nicoletti, titolare di un negozio di libri e articoli religiosi nel centro storico - è andato discretamente bene». In via del Corso ci imbattiamo in una suora avanti con l’età. «Le dimissioni di Papa Ratzinger? Sono molto dispiaciuta - afferma procedendo a passo spedito. È un brutto segno ed ho paura».

Al santuario Da cardinale visitò Picciano Era il 9 ottobre del 1988 quando il cardinale Joseph Raztinger fece visita al Santuario di Picciano a Matera. Il ricordo di quella giornata divenuta di portata storica considerato la carriera ecclesiastica maturata dal religioso tedesco, è rimasta scolpita nella mente dei Monaci della Congregazione Benedettina di Santa Maria di Monte Oliveto. Il futuro Papa Benedetto decimo sesto tenne all’interno del santuario situato a pochi chilometri dalla città dei Sassi una Lectio Divina e fu seguiti con grande interesse dai monaci benedettini. In città, invece, fu accolto dai rappresentanti istituzionali. Il porporato che ieri ha annunciato le proprie dimissioni da pontefice dopo il 28 febbraio, ebbe modo di visitare anche la cattedrale situata nella civita e punto di riferimento per la comunità cattolica matera[d.mas.] na.


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IV I BASILICATA PRIMO PIANO

EMERGENZA NEVE TEMPERATURE IN PICCHIATA

Martedì 12 febbraio 2013

ANTI GELO Diversi comuni sono senza sale a causa della crisi ed hanno dovuto chiederlo in prestito alla Provincia o a privati

DISAGI In contrada Giordanello di Castelsaraceno sono state recapitate le medicine ad un malato di cuore bloccato dalla neve

Centri storici «sotto ghiaccio» La neve e il gelo hanno causato numerosi problemi nei paesi dell’area Sud PINO PERCIANTE l LAGONEGRO. Ha smesso di nevicare nell’area sud, la zona più flagellata dalle precipitazioni del fine settimana che hanno determinato il caos nella viabilità, soprattutto quella interna. Lentamente si sta uscendo dall’emergenza, anche se la tregua potrebbe durare molto poco. Infatti, è previsto l’arrivo una nuova perturbazione: la tempesta perfetta o «the big snow», come è stata chiamata, che per ora ha fatto solo capolino nelle regioni del nord ma che stando alle previsioni dovrebbe imbiancare lo stivale da cima a fondo nelle prossime ore. Intanto, dopo tre giorni non nevica più a Lagonegro e dintorni e in val d’Agri, ma le precipitazioni del fine settimana hanno lasciato strascichi. Anche ieri sono continuate le difficoltà per la cir-

colazione all’interno dei centri abitati e su alcune strade provinciali. Il pericolo maggiore è il ghiaccio. che ha raggiunto anche i 3 cm di spessore su alcune strade come le ex statali 104 e 19 a causa delle temperature in picchiata. Nella notte tra domenica e lunedì la colonnina di mercurio è scesa fino a 10 con punte anche di - 12 tra le 2 e le 3 di notte. A complicare la situazione il sale antigelo che rischia di terminare. Diversi comuni sono senza riserve a causa della crisi e hanno dovuto chiederlo in prestito alla Provincia o a privati per poter liberare le strade dal ghiaccio. La condizione di alcune strade all’interno dei centri abitati ha scatenato le ire dei cittadini. A Lagonegro, la gente è rimasta meravigliata di come non si sia riusciti a tenere puliti due chilometri e rotti di strada che collegano il centro del paese con lo

svincolo della A 3 Salerno – Reggio Calabria. Le difficoltà maggiori si sono avute proprio nei centri abitati dove sale se n’è visto poco o niente e dove le ditte che hanno lavorato per fronteggiare l’emergenza del 2012 attendono ancora di essere pagate. I più penalizzati sono risultati i pedoni a causa dei marciapiedi e delle strade ghiacciate. Molti hanno dovute fare di necessità virtù armandosi di pala per togliere la neve davanti casa. Ad aggravare le condizioni della viabilità è il freddo intenso della notte che ha fatto precipitare la colonnina di mercurio con la conseguente formazione di ghiaccio sulle strade. In contrada Giordanello di Castelsaraceno sono state recapitate le medicine ad un malato di cuore bloccato dalla neve. Il lavoro continuerà anche oggi per riportare alla normalità i vari paesi dell’area sud.

GELO temperature in picchiata nella notte fra domenica e lunedì in tutta l’area Sud

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LAURIA PROTESTANO GLI ABITANTI: «SIAMO CITTADINI DI SERIE B»

POTENZA I TAGLI E I DEBITI CONTRATTI DALLA PROVINCIA DURANTE L’EMERGENZA DEL 2012 METTONO A RISCHIO IL PIANO ANTI NEVE

Contrada Seluci è rimasta semi isolata fino alla mattina

Oggi in arrivo gli ultimi 33mila quintali coperti dal contratto pluriennale

ANTONIETTA ZACCARA l LAURIA. Ritardo nello sgombero delle strade a Seluci di Lauria, dove ieri mattina le strade comunali e pezzi della provinciale, si presentavano come piste di pattinaggio compatte e con, in alcune zone, più di 10 centimetri di ghiaccio. Lo spartineve, raccontano i cittadini inviperiti, «è passato intorno alle venti, la neve, oltre 50cm, era già una coltre di ghiaccio, impraticabile il percorso il sale un miraggio». Difficoltà e pericoli per chi costretto ad andare a lavorare fuori è dovuto uscire per forza. «Ancora una volta siamo risultati figli di un dio minore. Si è costituito un gruppo di lavoro perché c’era difficoltà al centro urbano, e di noi intrappolati come topi, non si è preoc-

cupato nessuno». Sabato, ad esempio, è stato necessario l’intervento della guardia medica e i familiari del malato sono stati costretti ad andarla a prendere con un fuoristrada. «Una unità di crisi denunciano i cittadini di Seluci che non si accorge che alle venti le strade sono coperte di neve e non vede le condizioni delle nostre strade». E ancora: «una pista di ghiaccio stretta e impercorribile, scivolosa e pericolosa sia con i mezzi che a piedi». Alla fine, comunque, la situazione è migliorata in minima parte soprattutto grazie alla... provvidenza. Dalle dieci il sole ha fatto capolino tra le nuvole, la temperatura si è alzata e il forte tasso di umidità hanno ammorbidito il manto di ghiaccio anche se non eliminato il pericolo.

Sale, il budget è stato già esaurito GIOVANNA LAGUARDIA l Un’emergenza nell’emergenza. Nella lotta alla coltre di ghiaccio che ha stretto in una morsa il territorio potentino, l’alleato più prezioso è il sale. Ma, a causa dei tagli ai bilanci , dei debiti contratti lo scorso anno per far fronte all’emergenza del febbraio 2012 e del mancato arrivo di aiuti da parte della protezione civile, per la Provincia di Potenza potrebbe non essere facile provvedere all’approvvigionamento. Nella giornata di oggi sono attesi 33mila quintali di sale, che potrebbero anche essere gli ultimi. «Con l’arGELO Emergenza rivo di questo quantitativo - spiega l’assessore provinciale alla viabilità Nicola Valluzzi- abbiamo esaurito il budget previsto dal contratto pluriennale con i fornitori e che prevede una cifra di circa 370mila euro all’anno. Dunque qusti 33mila quintali sono gli ultimi della stagione, e siamo ancora a febbraio e fino a questo momento, a

parte gli ultimi giorni, l’inverno è stato abbastanza clemente . Durante l’emergenza dello scorso anno ci siamo indebitati per un milione di euro con i fornitori e con le ditte che hanno lavorato nei giorni dell’emergenza. Un anno fa la protezione civile si era impegnata a darci una mano, ma fino a questo momento l’impegno non è stato mantenuto». Nella notte tra domenica e lunedì, comunque, nonostante le temperature molto al di sotto dello zero anche in aree non montane e la presenza di una spessa coltre di ghiaccio, la Provincia è riuscita a garantire la percorribilità su tutte le strade di competenza, eccezione fatta per la ex statale 104 Fardella/Episcopia, dove alcuni mezzi sono entrati in avaria e non è stato possibile recuperarli per non sguarnire gli altri punti critici. Particolare attenzione è stata posta alla viabilità alternativa sul raccordo Potenza-Sicignano, particolarmente delicata per la chiusura del viadotto Pietrastretta, e sulla Salerno- Reggio Calabria (Ss 19 delle Calabrie). Intanto la Prefettura ha diramato nella giornata di ieri una nuova allerta meteo: la neve dovrebbe tornare a farsi vedere al di sotto dei 600 metri.

TEMPI E CONTRATTEMPI NEL CORSO DELLE PROSSIME ORE I FENOMENI AUMENTERANNO DI INTENSITÀ CON CALO DELLA QUOTA NEVE ANCHE AL DI SOTTO DEGLI 800/1000 METRI

Gelo in città Marciapiedi off limits per i pedoni

Tempo instabile fino a giovedì. Nel fine settimana la situazione dovrebbe migliorare

Brutta «avventura» per i pedoni potentini che sono usciti di casa di buon’ora per recarsi a scuola o la lavoro. In molti hanno lamentato di aver trovato scale marciapiedi impraticabili. I sindacati di categoria dell’Acta, dal canto loro, Fp Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti sottolineano che «il Piano Emergenza Neve, ha permesso di liberare la città e le contrade in pochissimo tempo riducendo al minimo i disagi. Lo provano le pochissime segnalazioni giunte al centralino dell’Acta e al comune di Potenza, ma soprattutto le strade completamente sgombre dalla neve e dal ghiaccio, nonostante le basse temperature». Le segreterie sindacali aziendali si sono dette «orgogliose di questi lavoratori che operano in condizioni ambientali critiche, anche mettendo a serio rischio la propria incolumità».

Da oggi la nuova perturbazione GAETANO BRINDISI l Dopo il gran freddo che ha investito la nostra regione nello scorso week-end e le abbondanti nevicate che hanno interessato soprattutto le zone meridionali della Basilicata, le temperature si sono nettamente rialzate grazie al notevole afflusso di aria più mite proveniente dai quadranti meridionali. Certo, non si può parlare di venti tiepidi (viste le basse temperature) ma, in tutti i casi, l’aumento (specie delle minime) è stato davvero notevole in sole 24 ore. Ieri mattina su molte zone interne si sono registrati valori anche al di sotto dei -10°; stamattina, invece, per trovare valori negativi dobbiamo salire in alta montagna, in quanto lo zero termico si è portato nelle ultime ore intorno ai 1400/1500

metri. Dal punto di vista delle precipitazioni, invece, la tregua è durata molto poco perché già dalla notte scorsa e dalle prime ore di oggi una nuova perturbazione sta portando precipitazioni sparse specie sulle aree occidentali; nel corso delle prossime ore i fenomeni si andranno estendendo al resto della regione e, nello stesso tempo, aumenteranno di intensità con conseguente calo della quota neve anche al di sotto degli 800/1000 metri; sarà possibile anche qualche temporale con l’arrivo di aria un pochino più fredda che tra la serata e la notte dovrebbe spingere le nevicate a partire dai 500/600 metri di quota, soprattutto nelle zone ad ovest e in quelle del lagonegrese. I venti continueranno a soffiare dai quadranti meridionali anche nella giornata odierna con

MALTEMPO Annunciato l’arrio di una nuova perturbazione che porterà ancora neve sulla Basilicata

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possibili raffiche nelle zone interessate da forti precipitazioni. Anche per la giornata di domani il tempo sarà instabile con frequenti precipitazioni specie in mattinata e parziali schiarite nelle ore centrali. Avremo ancora possibilità di nevicate a

quote superiori ai 500/700 metri con le temperature che risulteranno stazionarie o in lieve diminuzione le minime. A medio termine si prevede ancora una giornata di instabilità per giovedì con piogge sparse e nevicate in montagna e in alta col-

lina; nel week-end, invece, il miglioramento dovrebbe garantire tempo buono o discreto su tutta la nostra regione con temperature massime in risalita e minime in nuovo calo con valori sotto zero su gran parte delle zone interne.


Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 12.02.2013

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MATERA CITTÀ I IX

Martedì 12 febbraio 2013

CASO DI RICICLAGGIO LA CONSEGNA SULLA STATALE 99

DOPO LO SCAMBIO In carcere a Bari un romano residente in Svizzera, con precedenti, e due imprenditori che operano in Emilia Romagna

LE INDAGINI Si erano dati appuntamento nell’area di una stazione di servizio. Ma perché qui? Questo uno dei punti ancora da chiarire

GLI ARRESTATI Massimo Gambino e i due imprenditori, E.L e G.M. A sinistra, la conferenza stampa del maggiore Domenico Del Prete e del luogotenente Vito Rubini [foto Genovese]

Assegni rubati scoperto il giro Un carabiniere assiste alla consegna, tre arresti EMILIO OLIVA l Lo scambio di un plico nell’area di una anonima stazione di servizio sulla statale 99 per Altamura aveva fatto pensare inizialmente ad una consegna di droga. Ma le indagini svolte dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale, diretti dal maggiore Domenico Carmelo Del Prete, hanno svelato un altro scenario, ancora pieno di misteri. Ciò che emerge sommariamente finora è un giro di assegni rubati e riciclati a quanto pare a vantaggio di qualche traballante azienda del Nord. Tre gli arresti eseguiti dai militari della Compagnia di Altamura che hanno collaborato alla cattura. Con l’accusa di riciclaggio è finito in carcere Massimo Gambino, 59 anni, nato a Roma, ma residente in Svizzera, con precedenti per reati contro il patrimonio e contro la fede pubblica, come la truffa e il riciclag-

gio. Sono accusati invece di ricettazione gli altri due arrestati, trovati in possesso di quattro assegni circolari da 50 mila euro l’uno spariti misteriosamente, due anni fa, durante un viaggio di spedizione da Genova a Bari. Dei loro nomi sono note soltanto le iniziali. Si tratta di E.L., 56 anni, nato a Catania, ma resi-

IL RETROSCENA

Importo di 200 mila euro. Si indaga su uno stock di 80 titoli smarriti nel 2010 dente a Riccione, in Emilia Romagna, titolare di una impresa di pannelli fotovoltaici che secondo gli investigatori navigherebbe in cattive acque, e un socio, G.M, 56 anni, nato a Bologna, ma residente a Minerbio, dove ha sede l’attività aziendale, già denun-

ciato per truffa e falso. I fatti, ricostruiti ieri in una conferenza stampa dal magg. Del Prete e dal luogotenente Vito Rubini, si sono svolti sabato mattina. L’operazione è nata dall’osservazione di un carabiniere che era fuori servizio. Aveva notato due Golf affiancate in una stazione di carburante Q8 e fra le quali c’era stato il passaggio di una busta. Mosso dalla curiosità e anche dall’istinto, insiti in ogni investigatore di razza, ha seguito tutte le mosse degli occupanti delle auto. In una c’era Gambino. Nell’altra i due imprenditori. Fino a quando la Golf di questi ultimi è ripartita a gran velocità. Quella di Gambino invece si è allontanata lentamente. A questo punto, pensando allo smercio di un quantitativo di droga, il carabiniere in borghese ha informato la centrale operativa, che ha attivato a sua volta la Compagnia di Altamura, la direzione presa dalle due vetture,

le altre notizie LA SEDE DELL’ASSOCIAZIONE

«Raggio di sole» a sostegno dei disabili

COPIA Uno degli assegni sequestrati dai carabinieri [foto Genovese] con l’obiettivo di bloccarle evitando la fuga dei tre sospetti. Il piano ha funzionato. Intercettate le Golf, i militari hanno proceduto a perquisizioni nel corso delle quali hanno rinvenuto i quattro assegni, custoditi all’interno del bracciolo posto tra i due sedili anteriori dell’auto sulla quale viaggiavano i due im-

IL CASO E L’ISTINTO

L’operazione è nata dalla osservazione di un militare che era fuori servizio prenditori. Entrambi non hanno saputo giustificare la presenza di quei titoli bancari nè il motivo del pagamento. In seguito agli accertamenti svolti dai carabinieri in caserma, è risultato che i quattro assegni facevano parte di uno stock

di 80 assegni circolari in bianco e altri titoli bancari trasferiti nel novembre 2010 da un’agenzia di sicurezza ligure, la Acsidea spa, ex Secury Global, che da Genova avrebbe dovuto consegnarli alla sede della filiale bancaria Carige a Bari. Lo smarrimento fu denunciato nel marzo 2011. Sui quattro assegni consegnati da Gambino e sequestrati dai carabinieri, oltre all’importo, era stato indicato il nome di una falsa filiale bancaria. Si sospetta che gli imprenditori volessero utilizzarli per ripianare il dissesto finanziario della loro azienda. I tre arrestati sono attualmente detenuti nel carcere di Bari. Ma le indagini, coordinate dal pubblico ministero Giuseppe Dentamaro, della Procura di Bari, proseguono. Tra i tanti punti oscuri della vicenda, c’è da chiarire il motivo dei tre di darsi appuntamento a Matera e da accertare la fine degli altri assegni spariti.

LA CELEBRAZIONE IL SINDACO ADDUCE: ASSUMIAMOCI LA RESPONSABILITÀ DI AVER FATTO FINTA DI NIENTE

Foibe, oltre il silenzio

La città della pace ha ricordato uno dei drammi della storia l Il Comune di Matera e la sezione provinciale della Croce Rossa Italiana, d'intesa con la Prefettura, la Provincia e la Regione, hanno celebrato il Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle Foibe e dell'esodo giuliano-dalmata, nella sala Pasolini del centro commerciale "Il Circo", in via Sallustio. «Ci accostiamo alla celebrazione del Giorno del Ricordo - ha affermato il sindaco, Salvatore Adduce - con il rispetto e la pietà dovute alle vittime civili di una guerra tragicamente segnata dalla quantità e dalla violenza delle azioni di sistematica aggressione alla popolazione non combattente per ragioni di razza e nazionalità. Per troppi anni questi morti sono stati utilizzati per giustificare e alimentare divisioni ideologiche

che noi tutti abbiamo il dovere di contribuire a superare, per favorire la piena e convinta affermazione dell'unità civica tanto dell'Italia quanto, oggi più che mai, della visione europea libera da ogni deriva nazionalistica». Per Adduce, «oggi più che mai occorre ricordare quella che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha chiamato la congiura del silenzio, la fase meno drammatica ma ancor più amara e demoralizzante dell'oblio. Anche di quella non dobbiamo tacere, assumendoci la responsabilità dell'aver negato, o teso a ignorare, la verità per pregiudiziali ideologiche e cecità politica, e dell'averla rimossa per calcoli diplomatici e convenienze inter nazionali».

In occasione della giornata del ricordo, la Croce Rossa ha svolto la propria assemblea. Il presidente Domenico Tafuni, riprendendo gli obiettivi dell’azione della Cri, ha ricordato il senso di un impegno che contiene in pieno la pacificazione, l’umanità e la volontarietà, che sono tra i principi cardine del regolamento del sodalizio. La Giornata del Ricordo è stata istituita nel 2004 dalla legge n. 92 del 30 marzo per conservare la memoria delle vittime delle Foibe e dell'esodo degli italiani, istriani e dalmati nel secondo conflitto mondiale. Il ricordo di una pagina drammatica della storia italiana, come è stato ricordato in tutte le celebrazioni svoltesi in Italia, che ebbe per protagonisti gli agenti

n È stata inaugurata in via San Pardo 100 la sede dell’Associazione “ Raggio di Sole” presieduta da Michele Mazzilli. L’associazione nata per volontà del suo vice presidente Pietro Aresta, disabile sin dalla nascita, con l’ausilio di figure specializzate e diuno staff qualificatodivolontari si pone l’obiettivo di fornire un supporto, coinvolgere in attività ricreative giovani e anziani con difficoltà motorie e non autosufficienti, garantendo servizidiassistenza socio sanitaria e infermieristica, anche a domicilio, di fornire servizidisupporto psicologico con l’attivazione di uno Sportello diascolto e di organizzare momenti conviviali e occasionidiincontro e relazione, viaggi e gite, ponendo grande attenzione al concettodimobilità, per abbat[c.cos.] tere ogni barriera. DECISA LA RICONFERMA

Il pisticcese Vitelli presidente di Condifesa n Il pisticcese Franco Vitelli è stato confermato presidente dell’associazione regionale dei Condifesa di Basilicata, formata da Coprodi Metaponto e Potenza. Con lui, il consiglio regionale dell’associazione ha confermato vice presidenti Saverio Dalessandro ed Antonio Nisi, con Giuseppe Abbatepaolo, Nicola Serio e Raffaele Carretta nominati consiglieri. Vitelli, dopo aver ringraziato per la conferma, ha auspicato una «sempre maggiore e fattiva collaborazione con il Dipartimento Agricoltura della Regione, resosi sempre disponibile ed attento alle esigenze dei [p.miol.] Condifesa». OASI DEL SORRISO

I clown in ospedale dalle 10 nei reparti

del regime comunista di Tito, i carnefici, che nel periodo tra il 1943 e il 1945 costrinsero circa 350mila nostri connazionali ad abbandonare le loro terre. Le vittime di quel dramma furono gettate nelle cavità naturali che si trovano sul Carso, profonde fino a 200 metri. Un massacro di cui, purtroppo, non si riesce ad avere ancora un bilancio preciso con le stime che divergono fortemente, che va dai mille ai seimila morti.

MEMORIA Una fase delle celebrazioni svoltesi anche a Matera per non dimenticare le vittime delle foibe

n Dalle 10 i clown dell’associazione Oasi del sorriso saranno oggi nei reparti dell’ospedale Madonna delle Grazie. Somministreranno ai ricoverati dosi di musicoterapia e di clownterapia. «Il riso fa buon sangue è il nostro motto – ha spiegato il presidente dell’Oasi, Giovanni Martinelli – e mentre i medici curano la malattia noi curiamo l’ammalato». Insomma, non medicinali, prognosi e cartelle cliniche, ma battute, gags, canzoni e tante risate. Che fanno sempre bene. [fi.me.]


Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 12.02.2013

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14 Primo piano

Martedì 12 febbraio 2013

Talenti del calcio

La storia di un figlio di emigrati “al contrario” si incrocia con le copertine di altri lucani

Ritorno al Nord da vincitore Luigi Natale, nato a Thiene, a 8 anni era tornato a Matera coi genitori: l’ha preso il Torino | SECONDO GOL IN A | di RENATO CARPENTIERI

DA figlio di emigranti lucani rientrati al Sud a promessa calcistica volata al Nord. E' la storia di Luigi Natale nato a Thiene in provincia di Vicenza il 5 gennaio del 1997 da genitori lucani, entrambi di Montescaglioso in provincia di Matera e ritornati nel 2005 in Basilicata. Il piccolo Luigi a otto anni è arrivato in Basilicata da emigrante rientrato, ma il destino gli ha regalato un'esperienza non usuale e fare, esattamente, il percorso all’inverso. Perché Luigi Natale è stato ingaggiato dal Torino, storica società italiana e settore giovanile tra i migliori del Paese. Il ragazzo ha mosso i primi calci nelle due società di Montescaglioso ,precisamente il Deportivo e la Polisportiva Montescaglioso. Buone doti e nell'ultimo triennio sportivo è passato alla società Invicta Matera di Dino Galante e Giovanni Martulli dove si è messo in luce vincendo il campionato Giovanissimi Regionali da centrocampista offensivo. L’Invicta Matera è una società avvezza a queste cessioni importanti, infatti prima di Luigi Natale c’è stato sull’altra sponda della Mole la cessione di Stefano Antezza approdato l’anno scorso alla Juventus che gli ha regalato anche la Nazionale Under 16. Una fucina di talenti l’Invicta Matera dalla quale sono stati lanciati nel calcio che conta anche i vari Eustachio Zaccaro 1991, trequartista passato al Cesena, poi Siena, Nocerina e

Gioia Sansone La Samp impazzisce Il calciatore di Bella batte gli scettici

Luigi Natale con la maglia del Torino

Bari dove gioca con la Primavera, Marco Salomone 1997 esterno a sinistra approdato al Bologna Primavera di cui è anche capitano, Luca Musillo 1995 con il Lanciano in B con cui milita nella formazione Primavera. Luigi Natale a inizio gennaio è stato chiamato alla corte del F.C Torino calcio, categoria Allievi e per dei genitori emigranti ritornati nella propria terra veder ripartire il figlio per il nord del Paese è stata una sensazione particolare. «Siamo stati 15 anni a Thiene io e mia moglie, dove insegnavamo entrambi. Infatti, sono rimasto un tifoso del Vicenza-afferma, Vincenzo Natale, papà del giocatore dell'Invicta Matera ceduto al Torino-ma pure Luigi veniva allo stadio con me da piccolo. Poi a otto anni siamo tornati a Montescaglioso dove prima con il Deportivo Montescaglioso e poi con la Polisportiva Montescaglioso ha iniziato a giocare a calcio. Fino all'approdo all'Invicta Matera ed al buon campionato dell'anno scorso».

Come si è ambientato? «Bene. Andrà a scuola anche a Torino. E ha anche esordito domenica scorsa contro l'Alessandria nel campionato di Allievi Lega Pro. Credo, però, che sarà importante quello dell'anmno prossimo perché gli Allievi nazionali sono un torneo importante dove si creano le basi per il futuro». Chi lo allena? «Il tecnico è Luca Mezzano che è stato anche giocatore del Torino. Il responsabile del settore giovanile invece è Massimo Bava. Sono a Torino in questi giorni per tutte le varie faccende burocratiche da sistemare. Però l'ho visto molto bene e sereno. Certo lui ha fatto su e giù per l'Italia in maniera particolare, perché è nato in Veneto e dopo essere cresciuto in Basilicata torna al Nord e va in Piemonte. Però ha sangue lucano e questo è una dote notevole perché noi sappiamo che il nostro destino dobbiamo conquistarcelo e Luigi lo sa bene». renacarp@luedi.it

APPENA È arrivato alla Samp, in forza di un trasferimento in comproprietà per 1,5 milioni di euro, qualcuno ha storto il muso: “Li varrà?” Dopo la prima partita gran parte dei sostenitori della Doria si sono ricreduti. Eppure il talentino di Bella nei cuori di gran parte di loro ci era entrato in maniera indiretta. Semifinale playoff Sampdoria-Sassuolo, rigore per gli emiliani, dal dischetto Gianluca Sansone calcia male e manda alle ortiche la possibilità di andare in Serie A con la maglia del club che aveva scommesso su di lui, dopo i 10 gol di Frosinone. Col Sassuolo 20 reti e una grande specialità, i calci da fermo, proprio come quello che domenica ha piegato la Roma nel giorno del debutto con la maglia blucerchiata. In rete nella massima serie Gianluca c’era già andato con la maglia del Torino (a novembre a Napoli), ma il feeling con il tecnico Ventura non è mai scattato, nonostante i buoni uffici del capitano Rolando Bianchi e, in pratica, nonostante l’adozione dei tifosi della curva Maratona. «Non voglio prendere rivincite nei confronti di nessuno - ha detto al sito della Samp il calcio è fatto così e anche dalle esperienze negative c'è sempre qualcosa da imparare. Quando si cambia squadra a gennaio è sempre un punto interrogativo, ma la Samp è stata una scelta azzeccata». Nella sua car-

riera, Sansone ha giocato in tutte le categorie, dall'Eccellenza (Montoro) alla D e alla C2 (Pescina), alla C1 (Gallipoli e Lanciano), alla B (Frosinone e Sassuolo) e fino alla A (Toro e Samp), riuscendo a timbrare il cartellino del gol in ogni circostanza. Ha un soprannome particolare, Sansone per la Genova blucerchiata : "Piccolo Sole" e nella gara giusta ha riscaldato la Sud. L'avventura alla Samp è iniziata nel migliore dei modi. Sansone si candida a un posto da titolare ed, ironia della sorte, il prossimo avversario è proprio il Napoli già trafitto.

Zaza, un talento da far mangiare le mani Il dt dell’Atalanta Carlo Osti non ha creduto in lui e lo ha fatto andare via alla Sampdoria senza avere soldi L’attaccante di Metaponto si sta conquistando la A a suon di gol con l’Ascoli in serie B DA BOCCIATO a super promosso. Dall’Atalanta che ha creduto in lui prendendolo dalla Stella Azzurra Bernalda a 15 anni, alla Sampdoria che ne ha “raccolto i resti” quando il club lombardo ha lasciato che il suo contratto scadesse senza rinnovarglielo. All’epoca di questo trasferimento, era il 1 luglio 2010, Simone Zaza - nato a Policoro, ma di Metaponto, come ama che si dica - aveva già assaggiato la Serie A. Era il 1 marzo del 2009 in Atalanta-Chievo, mentre invece l’esordio con la maglia della Samp è addirit-

tura più prestigioso: un derby con il Genoa il 16 febbraio 2011. Nella stagione successiva non è fortunato il prestito alla Juve Stabia, in B: la Samp lo richiama e lo manda in Prima Divisione a Viareggio, dove in 16 gare realizza 11 gol. Le porte della B gli si spalancano e la Samp lo manda ad Ascoli, dove finora ha segnato 14 reti. Il primo pensiero, adesso, è la maglia blucerchiata, “Ma solo a partire dall’estate”, ha dichiarato ai siti specializzati di mercato, che nella finestra invernale di gennaio lo hanno avvicinato a tanti club, tra i quali an-

che la Juventus. Prima di allora il desiderio è avere un prolungamento del contratto che gli scade a giugno del 2014. E’ pezzo pregiato Simone e a Bergamo stanno un po’ rodendo. In una piazza dove generalmente hanno l’occhio molto lungo sui giovani, si sono lasciati ingenuamente scappare Zaza, che ha una cresta alla El Sharawy, ma le movenze di Ibrahimovic. l“Me ne sono andato perché Osti non mi voleva, non credeva in me” aveva dichiarato alla Gazzetta dello Sport di ritorno da Malta, dove, con la casacca dell'Italia B Under 21, era stato capace di realizzare una splendida doppietta in amichevole. Ed oggi, scherzo del destino, nel momento in cui Zaza cerca la conferma con un lungo accordo con la sampdoria si ritrova di fronte proprio quel dirigente, Osti, che gli propose una cifra irrisoria quando era capocannoniere della Primavera. Che farà adesso? L’amministratore delegato della Juventus, Marotta, che l'ha portato alla Samp è in attesa.


Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 12.02.2013

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Martedì 12 febbraio 2013

24 ore in Basilicata

Il gigante di cemento nel cuore di Maratea, il tar sospende l’ordinanza di demolizione

«Fermate il nostro mostro di Fuenti» Nell’attesa del giudizio di merito, i cittadini: «E’uno scempio. Ripristinare lo stato originario» di MARIATERESA LABANCA

MARATEA - Svetta come un gigante di cemento a pochi metri dal cuore antico del paese. Immerso tra le tipiche cassette basse che caratterizzano il contesto, sembra quasi un grattacielo. Nella posizione in cui si trova, in via San Francesco dei Poverelli, è visibile da molti punti. Ma quel magnifico panorama che era visibile da quel punto, prima che sorgesse il palazzone, ora è completamente nascosto. Cinque piani di cemento armato che hanno preso il posto delle antiche costruzioni risalenti al 1400, buttate giù per fare spazio al colosso. «Il nostro mostro di Fuenti» lo definiscono i cittadini che abitano in quella zona e che per chiedere il ripristino dell’area hanno usato tutti gli strumenti di protesta. Fino a quando la magistratura, a ottobre dello scorso anno nel 2011, ne ha disto il sequestro. Ci sarebbe un’intero piano abusivo. Il provvedimento del Tribunale di Lagonegro ha rappresentato un’importante vittoria per chi si è opposto a questo progetto con tutti i mezzi. Un «mostro» partorito su un territorio, per lo più omogeneo, che provoca indignazione anche ai turisti che destate si recano nella località tirrenica, apprezzata soprattutto per la sua bellezza paesaggistica. Il mare, la costa, la vegetazione e poi anche il centro abitato: una chicca della perla. Che - seppure bisognoso di ulteriori - interventi di riqualificazione - si fa apprezzare proprio per l’essere rimasto immune rispetto alle speculazioni edilizie. In un contesto così quel palazzone è una nota completamente stonata. «Non vogliamo che l’edifico venga semplicemente abolito - chiedono i cittadini - ma che venga ripristinato lo stato iniziale della struttura, con quella mura affondavano le radici nella storia antica di Maratea». Ma da allora, cioè da quando è stato eseguitoil sequestro,la vicendaè rimasta quasi ferma. La prima

Il “mostro” edilizio di via San Francesco dei poverelli. In basso com’era, com’è: la visuale che si poteva vedere da quel punto prima che venisse realizzato il palazzone che ora nasconde completamente il panorama

Edile, la Cisl a sostegno delle proposte degli Stati generali LA Cisl di Basilicata dà pieno appoggio alle proposte avanzate dagli Stati generali delle costruzioni per il rilancio del settore edile. «Il documento elaborato nell'ambito degli Stati generali delle costruzioni – ha dichiarato il segretario della Cisl lucana, Nino Falotico – conferma la bontà di un metodo di lavoro che il sindacato confederale ha inaugurato con il patto per la crescita e il lavoro, metodo che assegna al partenariato economico e sociale la fondamentale funzione di elaborazione e monitoraggio delle politiche pubbliche in linea con le migliori esperienze concertative del panorama europeo». “Sul piano dei contenuti – ha aggiunto – il piano per il rilancio delle costruzioni messo a punto dalle rappresentanze datoriali e sindacali del settore evidenzia notevoli punti di convergenza con il lavoro che Cgil, Cisl e

Il segretario Falotico

Uil stanno conducendo per il rilancio della crescita e del lavoro in Basilicata. In particolare il capitolo dedicato al progetto Tempa Rossa è complementare al lavoro sul protocollo d'intesa tra Regione, Total e organizzazioni sindacali e imprenditoriali che, sulla scorta del contratto di settore

sottoscritto con Eni, si propone di coinvolgere il tessuto imprenditoriale locale nei lavori di realizzazione del nuovo investimento e di assicurare un'adeguata contropartita occupazionale». Falotico considera inoltre “condivisibile l'avvio di un confronto con il governo regionale sui progetti infrastrutturali finanziati dal Piano nazionale per il Sud e sullo stato di attuazione dei Pisus nei due capoluoghi, così come sul piano di risanamento dell'edilizia scolastica con le due Province. In una fase di forte sofferenza del settore edile – conclude Falotico – occorre mobilitare tutte le risorse già programmate e aprire i cantieri per rimettere in moto un settore che ha rilevanti ricadute sul piano del reddito e dell'occupazione e che se adeguatamente sostenuto può contribuire concretamente al rilancio della crescita in Basilicata”.

udienza del processo penale davanti al giudice du Lagonegro è stata rinviata perché il legale della società non era presente. La nuova udienza è stata fissata per il prossimo 20 febbraio. Ma nel frattempo tutta la vicenda si complica. Il Tar, sul ricorso presentato dalla Snat Studio, ha emesso un’ordinanza che sospende il provvedimento di demolizione che il Comune di Maratea aveva adottato lo scorso dicembre. Un atto formalizzato solo a più di un anno di distanza dal sequestro del cantiere.Per alcuniuno «strano ritardo». «Come mai in Municipio non se sono accorti prima?», chiedono. Le irregolarità commesse - secondo chi ha denunciato - sarebbero svariate. Non solo metrature aggiuntive rispetto a quelle approvate ma anche con autorizzazioni scadute. Peroraperòil Tarchediscuteràil merito del ricorso il prossimo 6 giugno, nel frattempo ha sospeso l’effetto dell’ordinanza. Sospesa anche il provvedimento adottato dal Comune il 24 marzo del 2011 con la quale si disponeva la sospensione immediata dei lavori. Ma nel frattempo i residenti insistono: «Noi non ci arrendiamo. Spesso ci siamo scontrati contro muri di gomma. Ma questo non ci fermerà. Doveva essere una ristrutturazione e invece quello che è stato autorizzato è un vero e proprio scempio edilizio. Quel “mostro” è un colpo al cuore della nostra Maratea». Insomma, l’ennesima ferita aperta per un territorio che dovrebbe trovare nella tutela paesaggistica e ambientale la sua più grande fonte di valorizzazione. E che, invece - dopo il discutibilissimo progetto di completamento delle opere annesse al Pianeta Maratea a Santa Caterina, e dopo le recenti vicende giudiziarie che hanno visto coinvolto anche il sindaco di Maratea, sempre per questioni di permessi edilizi torna a far a parlare di sè per un’altra storia di abusi e cemento. m.labanca@luedi.it

Confesercenti: saracinesche chiuse per quasi 1.000 aziende nel 2012. Soffrono gli alimentari

Dopo le imprese l’allarme dei negoziati Chiudono più di due negozi al giorno

E’ UN quadro estremamente allarmante e desolante quello dipinto dal Confesercenti di Potenza: nel 2012 in Basilicata ogni giorno hanno chiuso le saracinesche 2,6 negozi, per un totale di 975 ditte commerciali di cui 679 al dettaglio. Il presidente Prospero Cassino ha illustrato gli obiettivi dello studio nazionale che documenta la pesante situazione su fisco, consumi, lavoro, chiusure delle imprese, potere d’acquisto e risparmio delle famiglie, accompagnato dallo slogan “L’impresa presenta il conto: 34 miliardi di maggiori tasse per imprese e famiglie”. Quanto al calo di consumi, Confesercenti prevede per il 2013 un calo di 45 miliardi rispetto al 2012. Per la prima volta – sottolinea Cassino – in Basilicata il numero di ditte iscritte agli albi delle Cciaa di Potenza e di Matera scende sotto la soglia delle 13 mila unità (al 31 dicembre 2012 le ditte attive so-

no 12.942di cui8.563 inprovincia di Potenza e 4.545 in quella di Matera) e anche se le nuove iscrizioni compensano in qualche modo le chiusure (535 nuove attività di cui 372 al dettaglio contro le 975 cessazioni di cui 372 al dettaglio) il fenomeno di mortalità aziendale si caratterizza anche per la breve vita di alcune imprese con un veloce tourn over specie per l’abbigliamento e le calzature. Sotto “pressione” quelle alimentari (a Potenza e provincia 1,2 ogni mille abitanti) per effetto della crescita (anche numerica) di supermercati, discount, ecc., con la “botta”finale dell’apertura domenicale, mentre i nostri progetti di negozi di vicinato asalvaguardia deicentristorici – afferma Cassino – si allontano nel tempo. Il presidente di Confesercenti sottolinea la “crescente preoccupazione per le difficoltà economiche del Paese”.


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Potenza

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Martedì 12 febbraio 2013 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

Buche enormi e automobilisti che “ringraziano” il Comune per le gomme rovinate

Com’è ridotta questa città

E c’è anche la spazzatura: bidoni pieni e sacchetti sui marciapiedi STRADE GROVIERA... Via Pienza

Davanti al Galilei

QUASI impossibile evitare questo enorme buco: il rischio è creare seri disagi. Ma il resto del manto stradale non è messo meglio: continue rifiniture che ora sono come una macchia. Poggio Tre Galli

Pericolo per i pedoni

MA come è ridotta questa citta? E’ ormai questa la domanda che si fanno i cittadini di Potenza quando con l’auto girano per le strade cittadine. Una situazione che diventa ogni giorno più incresciosa, peggiorata tra l’altro dal sale buttato per evitare il ghiaccio. Basta un giro normale per rendersi conto della situazione delle strade davvero pietosa, con buche che ormai - scherza qualcuno - sono diventate vere e proprie piscine. Anche perché, in questi giorni di pioggia e neve, si riempiono di acqua diventando meno visibili. E così capita spesso che gli automobilisti ci finiscano dentro, rovinando gomme e cerchioni. Un infelice evento che sta capitando sempre più spesso, tanto che i gommisti consigliano ad alcuni di usare - sulle nostre strade - solo cerchioni in ferro e non in lega, che si rovinano molto facilmente. Ma quello delle strade groviera non è l’unico problema. Sì, perchè sembra che il sale abbondi su alcune strade e venga invece sotto-utilizzato in altre. Abbiamo ricevuto, infatti, la segnalazione di alcuni cittadini che ieri, camminando per via Pretoria, sono finiti gambe all’aria. «Ma insomma - ci hanno chiesto - questo Comune pensa che questa sia una località di mare? E’ prevedibile che si formi il ghiaccio sui marciapiedi, soprattutto con queste temperature». E poi c’è l’ultima grande questione: la raccolta dei rifiuti. Sempre più deficitaria, sempre in ritardo. Con sacchetti che si accumulano sui marciapiedi e sulle strade. Ed è soprattutto la raccolta della differenziata che sta creando i maggiori problemi: sono questi contenitori, infatti, quelli che prima si riempiono. Con un danno doppio: sì, perché solitamente nei sacchetti della differenziata ci sono fogli di carta che si bagnano, rendendo ancora più complicato poi lo smaltimento. Sia chiaro: non siamo ancora nella situazione di Napoli e Palermo, ma comunque ricordiamo che ci sono davvero pochi abitanti in questa città: possibile che la situazione rifiuti non si riesca mai a tenere sotto controllo? Sembra proprio di no. E con tutte queste emergenze il capoluogo davvero non ci fa una gran bella figura.

Continua emergenza

UN bel fosso proprio sulle strisce pedonali a circa cento metri dal Parco dell’Europa Unita. Qui il pericolo è per i pedoni e, infatti, qualcuno ha tentato di coprire. Centro storico

Pavimentazione sconnessa

ANCORA un pericolo per i pedoni: questa è la pavimentazione di Larghetto San Michele. Davvero un pessimo biglietto da visita. Via Consolini

Un doppio pericolo

SIAMO a via Consolini, Macchia Romana. Qui gli automobilisti fanno lo slalom per evitare la buca e la spazzatura. E quando si prende quel fosso..

Buste ovunque

Via Sanremo

Dislivello della strada

UN tempo era il quartiere residenziale, ma oggi Parco Aurora è ridotta davvero male. Ecco un piccolo pezzo di strada di via Sanremo.

...E TANTA SPAZZATURA Via Messina

Non c’è più posto

NON sanno più dove buttare la spazzatura i cittadini di via Messina. Bidoni ormai stracolmi e sacchetti dovunque. Meno male che fa freddo. Via Anzio

Sacchetti ovunque

E’ la situazione che si registra proprio davanti agli uffici regionali. Enormi sacchi neri - forse pieni di carta - che giacciono a terra già da giorni. Regione

Ancora bidoni pieni

ALTRA postazione nei pressi della Regione Basilicata. Anche qui bidoni pieni e tanto imbarazzo quando si accolgono persone nel Palazzo. Via del Gallitello

Anche qui al limite

QUESTA è via del Gallitello, ormai la strada dello shopping cittadino. Anche qui spazzatura un po’ fuori misura. Invaso anche il marciapiedi. Corso Garibaldi

Sacchetti sotto le auto

GLI automobilisti devono scegliere: o scontrarsi tra loro o prendere sotto l’auto tutti i sacchetti a terra. (LE FOTO SONO DI ANDREA MATTIACCI)

LA BUONA NOTIZIA ATTIVITA’ frenetica nel quartiere di Macchia Romana a Potenza. La comunità rionale è sempre attenta a dare nuovi impulsi in merito alla definizione di progetti, programmi e iniziative legate alla vivibilità della zona in questione. Il popoloso rione nato a ridosso dell’Ospedale San Carlo di Potenza e della sede dell’Unibas (Università degli Studi di Basilicata) continua a svolgere una profonda e attenta politica di sviluppo urbano e sociale. Ne è esempio lampante l’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio Comunale di Potenza della delibera attraverso la quale si è giunti all’approvazione del progetto preliminare del tratto di strada di via Gandhi. In buona sostanza tale istanza è

Migliorerà il collegamento con via delle Medaglie olimpiche

Riqualificazione a Macchia Romana stata esposta al Comune di Potenza e alla Regione Basilicata nel corso della prima riunione d’insediamento del comitato di quartiere presieduto da Carmine Rocco Misuriello, svolta quattro anni fa. Ebbene grazie ad un lavoro attento e oscuro si è giunti ad un risultato di tutto rispetto che fa onore alle richieste dell’assemblea popolare di Macchia Romana. La delibera sottoposta all’esame del Comune di Potenza è stata

in un primo tempo trasmessa alla Regione Basilicata che ha valutato in termini positivi l’applicazione e l’attuazione del progetto, ripassando gli atti al Comune di Potenza. In sostanza i cittadini non possono accedere tuttora ai garage e il completamento del tratto stradale in questione consente agli abitanti di raggiungere senza affanni via delle Medaglie Olimpiche. Ora sarà il Comune di Potenza, mediante la delibera e i tempi tec-

nici che serviranno ad eseguire l’opera a dare impulso alle istanze dei cittadini. La dura e faticosa salita di via Gandhi sarà ben presto oggetto di riqualificazione urbana con buona pace dei responsabili rionali. In questa direzione il presidente del Comitato di quartiere, Carmine Rocco Misuriello ha inteso rimarcare quanto segue: «Siamo soddisfatti per l’approvazione all’unanimità da parte del consiglio comunale della delibera attraverso la quale si è

giunti all’attuazione del progetto preliminare di completamento del tratto di strada che da via Gandhi conduce a via Medaglie Olimpiche e Macchia Romana”. Il presidente però evidenzia altre caratteristiche: “Si tratta del terzo passaggio in consiglio comunale che fa seguito al pronunciamento della Regione, per quanto riguarda la variante agli strumenti urbanistici e al riordino dell’area. Grande attenzione è stata dimostrata dall’Amministrazione Comunale che grazie all’attuazione del provvedimento provvederà al miglioramento della qualità della vita nel nostro rione e risolverà un problema molto sentito dai residenti che vivono in via Gandhi”. Francesco Menonna


Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 12.02.2013

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33 E’ uno dei pochi simboli del passaggio epocale nelle tecniche di difesa, diventerà un museo

La torre è un gioiello di storia

Nuovo capitolo nel restauro dell’antico monumento di San Mauro Forte di VITO BUBBICO SANA MAURO FORTE - Sono ainastri dipartenza ilavori del secondo significativo intervento per il completamento del restauro conservativo della Torre medievale a San Mauro Forte. Un progetto di 500mila euro che si aggiunge a quello di 600mila euro, i cui lavori sono finiti nel 2011. Questo nuovo intervento è finanziato da un trasferimento di cui al Decreto interministeriale del 1 dicembre 2009 gestito da Arcus spa, la società per lo sviluppo dell'arte, della cultura e dello spettacolo -costituita appositamente dal Ministero dell'economia e delle finanze (che ne è socio unico)per il perseguimento degli obiettivi di sostegno e di promozione tecnica e finanziaria nei settoridei beni edelle attività culturali, dello spettacolo, del cinema e dello sport. Finanziamento formalizzato da una apposita convenzione sottoscritta il 4 marzo 2011a Roma dall'ex sindaco Francesco Diluca. Il 1 dicembre del 2012 veniva diffuso il bando di gara per l'appalto integrato comprensivo di progettazione definitiva, esecutiva e realizzazione degli stessi lavori, mentre -il 25 luglio 2012- veniva effettuata la relativa gara con aggiudicazione alla ditta Restaurea srl di Ostuni. Quest'ultima, in data 17 dicembre 2012, presentava il relativo progetto esecutivo a firma di Giuseppe Velluzzi, redatto in conformità alle prescrizioni dettate dalla Sovrintendenza ai Beni ambientali ed architettonici della Basilicata. La Giunta comunale, presieduta dal sindaco Francesco Dibiase, con propria deliberazione 92 del 20 dicembre scorso, ha approvato tale elaborato, dando di fatto il via libera alla sua realizzazione.

Ovviamente, questo nuovo intervento è in continuità con il precedente che, essenzialmente, è servito alla messa in sicurezza del manufatto, presupposto del restauro vero e proprio. Il precedente stralcio di 600mila euro, tra l'altro, ha consentito di far emergere ulteriori elementi di conoscenza dell'originaria conformazione del torrione che saranno utilizzate per procedere metodologicamente ed operativamente al meglio a questa seconda fase. Il nuovo

San Mauro, maschere con i colori della neve SAN MAURO FORTE - Il freddo pungente, la neve che a tratti è caduta su tutta la collina materana non ha scoraggiato il Carnevale organizzato dall'Azione cattolica ragazzi di San Mauro Forte e dai giovani dell'associazione A.n.s.p.i della parrocchia Santa Maria Assunta. D'altronde come avrebbe potuto. L'adrenalina e l'entusiasmo era tali tra organizzatori e partecipanti che non poteva essere certo la colonnina di mercurio sottozero a fermare un “carro” di allegria. Già, perché la novità del carnevale dei piccoli di San Mauro, quest'anno sta proprio nel fatto che per la prima volta educatori e piccoli di Acr e hanno realizzato un vero e proprio carro di cartapesta. Per la verità un po' riciclato da vecchi carri del passato. Ma che importa? Non è forse vero che il riciclo fa bene all'ambiente e di questi tempi di crisi ci aggiungiamo anche all'economia? E poi è grazie al riciclo che sul carro “a tema libero” c'erano personaggi variega-

La sfilata a San Mauro Forte

ti che spaziavano da Capitan Uncino ai Flinstones. Ma poi il carnevale non è fantasia, allegria e creatività? Dopo la sfilata per le vie principali del paese la festa è continuata nel salone parrocchiale tra coriandoli, balli e le immancabili prelibatezza dolciarie. Anna Giammetta provinciamt@luedi.it

progetto ha l'obiettivo dichiarato di continuare l'opera iniziata con il consolidamento esterno della torre, oltre ad un adeguato recupero dell'architettura dei vari ambienti interni, ricomponendone gli elementi significativi. Una attività che non poteva prescindere dalla precisa e attendibile classificazione storico-architettonica del manufatto e dal suo uso originario e specifico. Una valutazione che porta il progettista a ritenere che questa torre

non fosse uno dei tanti presidi militari tardo medievali, costruiti lungo i crinali appenninici del Mezzogiorno nell'ambito dei sistemi di difesa econtrollo territorialedi età angioina ed aragonese. E nemmeno un mero rafforzamento del precedente castello normanno-svevo. La sua complessa articolazione interna, la sua non comune dotazione di armi a lunga gittata (spingarde, balestree archibugi) e la sua ricercata forma architettonica di struttura difensiva, fanno

azzardare allo stesso tecnico una possibile attribuzione del manufatto a Francesco Di Giorgio, l'architetto senese esperto in fortificazione che dal 1491 prestò i suoi servigi ancheal Sudper ilre diNapoli. Noto il suo “Trattato di architettura civile e militare”, pioneristico nell'uso di numerosissimi disegni, realizzati a chiarimento del testo. Un'opera in cui hanno un grande rilievo le ricerche relative ai principi innovativi dell'arte fortificatoria (detta alla moderna), della quale è

considerato il fondatore insieme coi fratelli Antonio e Giuliano da Sangallo. La Torre sarebbe, quindi, ascrivibile -secondo il progettista- a quellafase ditransizionedelle strategie militari imposta dall'evoluzione degli armamenti da fuoco, in dotazione agli eserciti. E al relativo tentativo di adeguamento dei sistemi di fortificazione medioevali alla potenza dirompente delle armi da fuoco mediante il ridisegno delle relative geometrie architettoniche. Un periodo breve per tentativi, vani e poco efficaci, rispetto alla rapida evoluzione tecnologica degli eserciti. Infatti, le fortificazioni mutarono rapidamente aspetto con una semplificazione delle forme adeguate alla logica balistica. La Torre sanmaurese, munita di contro-torre, rientrando a pieno titolo in questo breve periodo, costituisce una preziosa testimonianza di questo passaggio e se attentamente e filologicamente recuperata nella sua conformazione originaria e nelle sue finiture d'epoca costituirà uno dei rari esemplari sopravvissuti nel Sud di questo transitorio ma importante periodo della cultura architettonica. Esso costituisce un raro anello di congiunzione tra le cognizioni di età tardo medievale e quelle, tecnologicamente evolute, del periodo rinascimentale. Che le attribuisce una non trascurabile importanza culturale. Per cui, partendo dal consolidamento già effettuato, si procederà alla restituzione dell'originario assetto del monumento sia nell'involucro esterno, che in quello interno per farne apprezzare tutto il fascino, rendendolo già potenzialmente fruibile ad una prima fase di musealizzazione. provinciamt@luedi.it

Plauso del consigliere Rocco Simone alla squadra femminile “Real Stigliano”

«La promozione di un paese passa dallo sport» STIGLIANO - «La promozione dell'immagine di un paese è legata, oltre che alla natura e alla bellezza dei suoi paesaggi, anche da eventi sportivi». A sostenerlo è il consigliere comunale di Stigliano, Rocco Simone, evidenziando come lo sport «può arricchire anche uno stile di vita “sano” dei nostri giovani, e contribuire all'arricchimento culturale. A rendere ancora più attendibile queste considerazioni, ha contribuito anche il parroco della chiesa di Sant’Antonio, don Pino Daraio, che ha ricevuto la squadra di Calcio a 5 femminile "Real Stigliano" durante la celebrazione della Santa Messa, evidenziando come lo sport sia sempre stato nell'attenzione della Chiesa. Infatti la Chiesa, «esperta in umanità» anche secondo il celebre appellativo di Paolo VI, ha sempre guardato con simpatia lo sport, sia a livello individuale, sia a livello sociale e culturale. Sempre Simone, evidenzia come lo sport «fruttifica in un reale e fecondo accrescimento della persona e della società umana, un'esperienza di "soddisfazione e di lieta convivenza sociale"». Tutto ciò accade anche grazie alla suadra di Calcio a 5 femminile "Real Stigliano", che da anni, grazie all'impegno del presidente, Donatello Verre, dei suoi collaboratori, Gianluigi Dipersia e Peppe Murro, e soprattutto dell'impegno e dedizione delle giocatrici, che ne fanno parte,riescono a promuo-

Rocco Simone

vere l'immagine di un paese, che tenta di uscire dall'anonimato, attraverso lo Sport. Non a caso, anche quest'anno la squadra è riuscita a conquistare la Coppa Italia per Regione, e parteciperà alle fasi della Coppa Italia nazionale, che si terrà in marzo. Don Pino, con questo gesto "ricevere la squadra durante la santa messa", ha voluto lanciare un messaggio alla comunità: “Una parrocchia dal volto missionario deve assumere la scelta coraggiosa di servi-

re la fede delle persone in tutti i momenti e i luoghi in cui si esprime”. Ciò segna lo spirito di un impegno nel vasto mondo dello sport da parte della parrocchia, che ha voluto incontrare il mondo dello sport, come “impegno a dar senso, valore e prospettiva alla pratica dello sport, non solo come fatto personale, ma umano e sociale”. Scrive Bernard Jeu: nello sport si ritrovano tutti gli aspetti del reale: L'estetica (poichè si osserva), la tecnica (poichè lo sport si apprende); il commercio (poichè lo sport si vende bene e fa vendere altrettanto bene); la politica (lo sport è l'esaltazione del luogo, della città, e nello stesso tempo è anche il superamento delle frontiere); la medicina (lo sport implica l'esercizio del corpo); il diritto (senza l'universalità delle regole la competizione non è più possibile); la religione (lo sport vi trova le sue origini ma si presenta anche -almeno si dice-come una religione di tempi moderni). Ho fatto queste citazioni -conclude Simone- poichè lo sport deve essere inteso come progetto educativo-formativo di qualità, ispirato anche da evidenti motivazioni capaci di trasmettere convinzioni e stili di vita, perchè riesce a coinvolgere i giovani nello loro identità personale e comunitaria, ma anche perchè attraverso i giovani, attraverso lo sport è possibile promuovere il proprio territorio». provinciamt@luedi.it


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