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Pannella cerca casa nella Destra di Storace e sconcerta la Bonino: ma non si batteva per i diritti civili e per la dignità nelle carceri?
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Sabato 19 gennaio 2013 – Anno 5 – n° 18
€ 1,20 – Arretrati: € 2,00
Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230
Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
PD, FUORI 4 IMPRESENTABILI Dopo le denunce del Fatto, la Commissione di Garanzia esclude dalle liste gli inquisiti Crisafulli e Papania e Caputo “a tutela dell’immagine del partito”, mentre Luongo viene costretto a ritirarsi. Il ras di Enna tuona: “Giustizialisti! I miei voti andranno altrove” dc
LA BATTAGLIA DEL FATTO
Marra e Zanca » pag. 2 - 3
PROCESSO A PALERMO
Dell’Utri, il Pg di appello chiede la condanna a 7 anni: “Cerniera fra la mafia e B.” Lo Bianco e Rizza » pag. 6
di Antonio Padellaro
on è stata una decisione N facile, ma il comunicato con cui la commissione nazionale di Garanzia del Pd chiede di escludere quattro “impresentabili” dalle prossime elezioni politiche fa bene alla credibilità del Pd. E dimostra che la politica italiana, pur ridotta come è stata ridotta da caste e profittatori di ogni genere, può ancora avere un sussulto di dignità. Non è stato facile perché personaggi come per esempio Mirello Crisafulli e Antonio Papania sono considerati dei veri signori delle tessere che in Sicilia muovono decine di migliaia di voti. Consensi che possono essere determinanti nell’isola di Cosa Nostra dove il centrosinistra deve competere con la destra dei Dell’Utri e del voto di scambio. E mentre il Pdl di Berlusconi fa incetta (perché tutto fa brodo) di collusi e indagati per reati gravissimi, come l’ineffabile Nicola Cosentino ritenuto dai magistrati il referente politico della camorra in Campania, i garanti presieduti da Luigi Berlinguer spiegano che “in questo delicato frangente la scelta delle candidature non può prescindere da criteri di eticità da perseguire anche con valutazioni di opportunità” politica. Insomma, in nome della presunzione di innocenza, che resta certamente un caposaldo della civiltà giuridica, non si può passare sopra ai comportamenti poco chiari e alle amicizie poco specchiate che ledono l’immagine del partito. Proprio ciò che il Fatto da giorni non ha smesso di scrivere (in quasi totale solitudine), raccontando le gesta di Crisafulli (rinviato a giudizio per abuso d’ufficio) contenute in un voluminoso rapporto dei Carabinieri, o illustrando i trascorsi di Papania, Luongo, Caputo e altri ancora. Le oltre 20 mila firme raccolte dal nostro giornale sotto l’appello rivolto a Bersani da Franca Rame e poi anche da Adriano Celentano per non presentare gli impresentabili dimostrano che, soprattutto se si tratta di legalità, un’informazione veramente libera non deve essere considerata un intralcio da rimuovere, ma un’opportunità da cogliere. Cosa di cui oggi volentieri diamo atto al Pd.
INCHIESTA A FIRENZE
Tav e Maria Rita Lorenzetti, la Zarina Rossa indagata tra cooperative e cemento Lillo e Meletti » pag. 4
TSUNAMI TOUR
L’ultima sparata di Grillo: “Eliminiamo i sindacati, sono vecchi come i partiti” Calapà » pag. 6
» TERREMOTO » La prefetto Iurato intercettata con un dirigente della Polizia
“Ah ah, fingevo di piangere per i morti de L’Aquila” Depositata la condanna per la commissione Grandi Rischi: “Potevano salvare molte vite, invece dissero parole generiche, non valutarono i pericoli e indussero molti aquilani a restare in casa la notte della scossa mortale” Massari » pag. 10
ESTORSIONE La sede della Prefettura de L’Aquila dopo il sisma Ansa
VISCO CONTRO MONTI
Altro che ripresa: il Pil crollerà anche nel 2013 Bankitalia boccia il rigore dei tecnici: la frenata dell’economia tre volte più brusca del previsto. Il nuovo governo dovrà fare una nuova manovra o sfidare Ue e mercati sui conti Feltri e Palombi » pag. 5
» CALCIO & POLITICA
» ABATANTUONO
Il Milan ingaggia un nuovo portiere: è il figlio di Previti
Diego contro tutti: “Salvatores non lo capisco più”
Caselli » pag. 14
Pagani » pag. 15
Fabrizio Corona: condanna a 5 anni, ma è irreperibile e sfugge all’arresto abrizio Corona da sorveF gliato speciale a condannato definitivo. Le porte del carcere che si aprono, o si dovrebbero aprire, inesorabilmente e per un bel po’. Ma fa perdere le sue tracce. Mascali» pag. 8
LA CATTIVERIA Monti: “La famiglia è composta da un uomo e una donna”. Vuole l’esclusiva sul nostro culo » www.forum.spinoza.it
Il voto inutile di Marco
Travaglio
ome dice Crozza, l’appello del Pd al “voto utile” è molto pericoloso. Perché gli eletC tori potrebbero domandarsi: utile a chi? E per fare cosa? Perché anche B. si appella al voto utile, diffidando gli elettori dal votare per tutti tranne il suo e, bontà sua, il Pd. E perché il voto è sempre utile o al massimo dannoso, ma mai inutile. Inutile è solo il non-voto. Sappiamo bene cosa intendono Bersani e Berlusconi per “voto utile”, riconoscendosi vicendevolmente come unici veri avversari: non votate per gli altri, sennò fate vincere l’altro. Una concezione davvero curiosa della democrazia, specie da parte di due leader che da 15 mesi governano insieme e si scoprono avversari solo in campagna elettorale. Chi vuole sostenere le battaglie per la legalità, il lavoro e l’ambiente trova utilissimo votare Rivoluzione Civile di Ingroia. Chi vuol mandare in Parlamento una pattuglia di giovani guastatori senza soldi contro il sistema consociativo trova utilissimo votare 5 Stelle. Chi ama i tecnici e la vecchia Dc trova utilissimo votare Agenda Monti. Chi ancora crede alla Padania trova utilissimo votare Lega. E così via. Ma il voto utile, per il Pd, nasconde una parola che i furbetti del Nazareno non vogliono pronunciare, convinti che tutto sia loro dovuto: “Desistenza”. Siccome nei sondaggi Ingroia è dato al 5-6%, dunque supererà il 4% necessario per entrare alla Camera, ma l’8% per il Senato dovrebbe scavalcarlo solo in alcune regioni (Campania e Sicilia in primis), Bersani spera che ritiri le sue liste almeno nelle tre regioni decisive per conquistare la maggioranza al Senato: Lombardia, Campania e Sicilia. Così ha fatto chiedere a Ingroia la desistenza, anche se pubblicamente lo nega e pretende che Ingroia gliela regali sua sponte. Ora, la desistenza è già stata sperimentata con successo dall’Ulivo con Bertinotti nel '96, in vista dell’appoggio esterno di Rifondazione al governo Prodi. Nel 2001 ci fu il bis, ma solo col Prc, mentre Di Pietro fu tenuto fuori con una mossa talmente astuta che regalò la vittoria a B. In ogni caso la desistenza era fra due alleati che, dopo il voto, si impegnavano a governare insieme. Dunque erano entrambi interessati alla vittoria della coalizione. Ora invece, per la prima volta nella storia, il Pd vorrebbe la desistenza (per giunta spontanea e gratuita) di un partito con cui non ha alcuna intenzione di governare, ritenendolo un pericoloso nemico giustizialista, populista, estremista e antinapolitanista. Bersani bolla come “cancro della democrazia” quelli che chiama “partiti personali”: e non ce l’ha con Agenda Monti, suo ex e futuro alleato, ma con Rivoluzione Civile che, lungi dall’essere un partito personale, riunisce almeno sei fra partiti e movimenti (Idv, Pdci, Prc, Arancioni, Cambiare si può, Alba). In compenso Bersani e persino Fassina annunciano che dopo le elezioni governeranno con Monti, Fini, Casini e famiglia anche se avessero la maggioranza in entrambe le Camere. E, per precauzione, lo scavalcano a destra rinunciando alla patrimoniale, prevista persino nell’Agenda Monti. Intanto Monti, per gratitudine, in Lombardia appoggia Albertini per far perdere Ambrosoli, sostenuto invece da Ingroia. E Ingroia dovrebbe suicidarsi ritirando le liste in tre regioni chiave, di cui due gli consentirebbero la presenza al Senato? E in cambio di cosa? Dei voti che occorrono al Pd per governare con Monti, portare in Parlamento qualche impresentabile (tranne i 4 fulminati ieri) e cacciare Ingroia all’opposizione? In attesa di capire a cosa sia utile il voto al Pd, e se non sia più utile che Pd e Sel si coalizzino con Monti prima delle elezioni, cosicché gli elettori possano esprimersi sull’ammucchiata Monti-Zemolo-Casini-Fini-Bersani-Vendola prossima ventura, sorge spontanea una domanda: ma se il Pd vuol continuare a governare con Monti, perché la desistenza non la chiede a Monti?