Prime Pagine, 24 aprile 2013

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ph. S. Strizzi

Il Pse rivela: l’Italia ha il record europeo dell’evasione fiscale (180 miliardi all’anno). Ma ora il governo con un condannato per frode fiscale sistema tutto

Ferrara Palazzo dei Diamanti 10 marzo 9 giugno 2013 Info e prevendita: 0532 244949 ww.palazzodiamanti.it

Lo sguardo di MICHELANGELO

ANTONIONI e le arti

COMUNE DI FERRARA

Mercoledì 24 aprile 2013 – Anno 5 – n° 112

Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

PD: SIGNORSÌ NAPOLITANO AL GOVERNO COL CAIMANO Bersani dieci giorni fa: “Ma ci vedete alleati con Brunetta e Gasparri?”. Adesso l’incubo degli elettori democratici potrebbe diventare realtà. Per le larghe intese B. chiede Amato ma il Presidente decide oggi. In lizza anche Letta jr. Ministri politici

UN PATTO IMMORALE E DISSENNATO di Maurizio Viroli

o! Il voto delle Camere riunite che ha eletto N Giorgio Napolitano Presidente della Repubblica non ha offeso la democrazia, e non c’è

stato alcun colpo di Stato. Democrazia vuol dire che le decisioni sovrane sono prese a maggioranza nel rispetto delle fondamentali libertà civili e politiche. Il Parlamento si è attenuto alle regole e a nessuno è stato impedito di votare o di manifestare la propria opinione. Il voto del 20 aprile ha ferito gravemente valori molto più importanti delle regole democratiche, vale a dire lo spirito repubblicano, e quel poco di coscienza civile che cerca faticosamente di sopravvivere in questo disgraziato paese che fa di tutto per farsi odiare dalle persone oneste e amare dai delinquenti. Lo spirito repubblicano – si rammenti che ‘repubblica’ deriva da res publica – è quella particolare saggezza e grandezza d’animo che sollecita i cittadini a porre il bene comune al di sopra degli interessi individuali e particolari. Orbene, cos’altro hanno fatto i parlamentari e i grandi elettori che hanno scelto di non eleggere un uomo probo e intelligente come Stefano Rodotà se non porre l’interesse privato e particolare al di sopra del bene comune della Repubblica? Perché i servi di Berlusconi non abbiano votato per Rodotà è talmente ovvio da non richiedere commento: sarebbe stato come aspettarsi che un capo mafioso volesse uomini della tempra di Falcone e Borsellino ministri dell’Interno. Ma quale considerazione può aver spinto i deputati e i senatori del Pd alla loro scelta se non la caparbia e cieca determinazione di tutelare (male) il loro interesse di parte contro il movimento di sdegno per la politica degli intrighi e degli accordi con Berlusconi? Quella dei parlamentari del Pd non è stata soltanto una decisione immorale, perché è immorale non sostenere un uomo che al Quirinale avrebbe fatto un gran bene all’Italia. È stata pure una scelta dissennata. Con un solo voto hanno: 1) distrutto il Pd senza possibilità di riscatto perché troppa è la vergogna di cui si sono coperti; 2) rafforzato ulteriormente Berlusconi rendendolo uno dei perni dell’equilibrio istituzionale e aprendogli la via per il ritorno al governo; 3) creato le condizioni affinché Grillo, se non commetterà sciocchezze, guadagni ai loro danni altri consensi; 4) indebolito l’istituzione della Presidenza della Repubblica che appare adesso non potere neutrale di garanzia, ma forza di parte opposta per di più a un uomo che rappresenta in modo esemplare la fedeltà alla Costituzione. Per tragica ironia della sorte, tutto ciò è avvenuto alla vigilia della Festa Nazionale della Liberazione che aprì la strada alla nascita della Repubblica e alla Costituzione. Allora uomini e donne di diverse convinzioni politiche e ideologiche trovarono la saggezza per operare insieme per il bene comune dell’Italia. Oggi il Pdl e il Pd il bene comune lo hanno messo sotto i piedi, con il sorriso compiaciuto e beffardo del vecchio padrone che non ha mai fatto mistero di ammirare Mussolini.

REGIONE EMILIA-ROMAGNA

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Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230

dc

PROVINCIA DI FERRARA

Di Blasi, Marra e Zanca » pag. da 2 a 7

CONTI ESTERI E CONTANTI

90 MINUTI AL QUIRINALE

Ultima remora democratica: “Nell’esecutivo niente berluscones” d’Esposito » pag. 3

IL RACCONTO

Occupy Bologna: “Il falò delle tessere non serve, ma basta porcate” Castigliani e Liuzzi » pag. 6

MODELLO CROCETTA ADDIO

L’inciucio dilaga anche in Sicilia: 5Stelle fuori, patto Udc-Pd-Pdl Lo Bianco » pag. 8

Vittorio Grilli, 56 anni, è ministro dell’Economia dall’11 luglio 2012

Grilli ministro offshore Ma quando si dimette? Mentre gli italiani (onesti) pagano le tasse il titolare del Tesoro ha un deposito in un paradiso fiscale. Soldi usati per pagare la villa romana ai Parioli Lillo » pag. 9

»ROTTAMATO » In mattinata era il premier favorito, poi il veto di Arcore

Renzi bruciato: a lui l’ha rovinato Silvio È stato Gianni Letta, che ieri ha incontrato il sindaco, a comunicargli: “Caro Matteo, il Cavaliere non ti vuole. Saresti un problema dal punto di vista elettorale”

ASTENUTO IL 50%

Quirinarie M5S, hanno votato solo in 28 mila: 4600 per Rodotà

Feltri » pag. 4

Scanzi » pag. 7

SIC TRANSIT

Miss Italia ha 75 anni e li dimostra: se la Rai la oscura, concorso finito » SÌ FINALE ALLA LEGGE

Oggi sposi, e con figli: il gran giorno dei gay di Francia Oppes » pag. 13

Patrizia Mirigliani, figlia di Enzo, viene da ridere. Non A indossa l’elmetto perché sostie-

ne sicura, i fuochi all’orizzonte non si trasformeranno in guerra: “Miss Italia non è un format, è la storia della bellezza e del costume del Paese negli ultimi 75 anni”. Pagani » pag. 14

» PROCESSO FERRULLI

“Hanno ucciso mio padre” e gli agenti in tribunale ridono Reguitti » pag. 11

CATTIVERIA Napolitano punta su Amato. Ma la mira non è quella di una volta. » www.forum.spinoza.it

Libro & Giorgetto di Marco

Travaglio

l Foglio e Libero – il primo in modo spiritoso, I il secondo con le mèches – smentiscono quel che abbiamo scritto negli ultimi giorni e di cui

facciamo ammenda: cioè che tutti i media siano genuflessi ai piedi di Sua Castità e del suo governissimo. Essi anzi manifestano una sbarazzina tendenza alla critica che rasenta il vilipendio. Per esempio il Corriere, che assume la guida dell’opposizione con il commento al vetriolo di Antonio Polito: “Discorso breve, severo ma intriso di commozione: una lezione di virtù repubblicana”. E di Paolo Valentino: “Ci sono discorsi che cambiano la storia di un Paese. Come quello di Abraham Lincoln nel 1863 a Gettysburg... O come Lyndon Johnson, che nel 1964 pronuncia il celebre we shall over come e chiude la segregazione razziale... Il discorso di Giorgio Napolitano ha la forza retorica, l’altezza d’ispirazione e la dirompenza politica che lo rendono già un’opera prima... ha aperto una nuova pagina, restituendo dignità alla parola e regalandoci un testo di etica pubblica senza precedenti nella storia repubblicana. In un altro Paese, lo farebbero studiare nelle scuole”. Le case editrici sono già all’opera per rimaneggiare all’uopo i sussidiari e le antologie scolastiche, espungerne i sorpassati Alighieri, Machiavelli, Foscolo, Manzoni e Pirandello e far posto a Giorgio Lincoln-Johnson. Ma anche un po’ De Gaulle, come lo definisce sul Foglio il sempre controcorrente compagno Ferrara (“logica stringente, grinta politica, orgoglio civile e sculacciate a Gribbels... un capolavoro che ha per titolo onorario quel ‘Tutti per l’Italia’ proposto dal Foglio prima della campagna elettorale”). I provveditori agli studi vedano se non sia il caso di ripristinare, all’inizio delle lezioni subito prima della preghiera mattutina, il Saluto al Re dei balilla e delle piccole italiane. Addirittura urticante, com’è nello stile di Repubblica, l’attacco di Andrea Manzella che vede “nella generosa disponibilità di Napolitano la consapevolezza di dover conservare ‘immune da ogni incrinatura’ il ruolo istituzionale del presidente della Repubblica”. Perché sembra un re, ma è solo un presidente che “assembla le attribuzioni presidenziali che erano un po’ sparse nella Carta”: ecco, assembla. E “si può dire che al triangolo tradizionale – governativo, legislativo, giudiziario – si è ora aggiunto, senza togliere nulla agli altri, un quarto lato. Un triangolo quadrilatero”. Gli editori scolastici prendano buona nota e approntino opportune integrazioni ai testi non solo di diritto costituzionale, ma anche di geometria: ai triangoli equilatero, isoscele, degenere, rettangolo, ottusangolo e scaleno si aggiunga senza indugio il triangolo quadrilatero, con buona pace di Pitagora che non capiva un cazzo (il suo, del resto, era il solito “teorema”). Addirittura temerario sulla Stampa, nel suo empito dissacratorio, è Luigi La Spina, che fa onore al suo cognome conficcando nel sacro còre napulitano un giudizio al vetriolo: “È una delle poche occasioni in cui l’aggettivo ‘storico’ si può e si deve usare, perché non serve a un tributo encomiastico e adulatorio”, ci mancherebbe, perbacco. Per non esser da meno, la corrosiva Unità ospita l’on. giorn. Massimo Mucchetti, che da grande economista, forse un tantino influenzato dalle tempeste ormonali di primavera, non ha dubbi: “Di fronte alla cittadina Lombardi, Mara Carfagna per tutta la vita”. E vivaddio, quando ci vuole ci vuole. Per dirla col sempre birichino Claudio Sardo, è “La riscossa della istituzioni” e “speriamo che il discorso ‘storico’ del presidente segni l’avvio di una nuova stagione della Repubblica... Ora si fanno le riforme... Ora si fa il governo che le imprese, i lavoratori, le famiglie reclamano... Ora non si sfugge a una convergenza politica... Ora si difendono le istituzioni dal vilipendio”. E magari i treni arrivano in orario e ci riprendiamo pure l’Abissinia. Libro & Giorgetto, inciucista perfetto.


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Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it

Anno 3 Numero 331 del 24/04/2013

Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155

Pari Opportunità

Anche il 2012 un anno difficile per le carriere in rosa. Più 8% di abbandoni in Basilicata Adesioni alla Carta antidiscriminazioni

Un incontro ieri in Regione per riflettere sui dati presentati dall’Ispettorato del lavoro

Madri e lavoratrici “Dimissioni in bianco”

Sono tante le donne costrette a licenziarsi per l’impossibilità di conciliare i tempi del lavoro con le esigenze della famiglia. Necessitano nuove misure La Consigliera regionale di Parità, Maria Anna Fanelli, ha commentato i dati rilevati dalla Direzione territoriale del Lavoro nel corso dell’attività ispettiva del 2012. I numeri alti delle “dimissioni in bianco” ha sollecitato commenti e proposte da parte del mondo istituzionale. Per la stessa Fanelli si rende necessario intervenire informando le donne sui temi della maternità, delle leggi, dell’opportunità di rivolgersi all’ufficio della Consigliera di parità e della possibilità di rivolgersi ai Centri per l’impiego. Il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha sottolineato l’attenzione dell’ente alle misure di conciliazione donna e lavoro con l’adozione della Carta delle pari opportunità da parte della Giunta. Sulla questione sono intervenuti anche gli assessori regionali Pittella, Martorano e Viti che hanno ribadito la necessità di favorire nuove politiche di coesione sociale. Costruire un welfare che risponda ad un’organizzazione più umana del lavoro, sostenere le imprese che adottino misure flessibili, ricercare strumenti che aiutino la conciliazione dlle mamme lavroratrici sono gli obiettivi espressi dagli esponenti del governo regionale.

A

nche il 2012 ha rappresentato per l’universo femminile al lavoro, un anno di sacrifici. Per molte donne barcamenarsi tra famiglia e carriera, è un compito difficilissimo dovuto in parte a salari troppo bassi e a costi troppo alti per l’assistenza ai bambini. Ecco la scelta di rinunciare al proprio lavoro per dedicarsi in prima persona alla cura dei figli. Su 122 i lucani che hanno lasciato il proprio impiego convalidando le dimissioni negli uffici dell’Ispettorato del Lavoro, infatti ben 120 sono donne. La pratica della convalida delle dimissioni negli uffici territoriali è finalizzata a far emergere il fenomeno delle cosiddette “dimissioni in bianco”, cioé quelle false dimissioni volontarie che vengono fatte firmare alle lavoratrici, allo scopo di aggirare la normativa sui licenziamento. Rapportando i dati del 2012 con quelli dell’anno precedente, emerge che si è verificato un incremento di circa l’8 per cento. Per questo assume particolarmente importanza, l’adozione della Carta per le Pari Oppurtunità e l’uguaglianza del lavoro anche della Regione Basilicata.

Un momento della conferenza di ieri

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I giovani ricevuti dal segretario dell’Ufficio di presidenza, Scaglione

Scolaresche fanno visita alla Regione Presenti 87 alunni delle classi degli Istituti “Pitagora” di Bernalda e numero 6 di Matera A PAG. 4

I ragazzi dell’istituto Pitagora

La grande distribuzione mette a repentaglio botteghe e piccoli esercizi rionali. Realtà a rischio

Polo Sud, lectio magistralis di Gianfranco Viesti al Teatro Stabile di Potenza

Salumerie, latterie, macellerie e mercerie resistono ancora agli effetti della globalizzazione

“Solo se l’Italia saprà alzare lo sguardo al futuro sarà capace di vedere il Mezzogiorno”

Il pullulare dei grossi centri commerciali ha messo in ginocchio i piccoli esercenti. Diventati ormi una rarità, le botteghe o negozi rionali stanno cedendo il passo alle nuovi abitudini di vita e ai nuovi sistemi del commercio legati

Il pensiero di Gianfranco Viesti, ieri, al teatro Stabile di Potenza, per la lectio magistralis, “Nord sud, Europa Italia” è frutto di un’analisi. La sua meastra è la storia. E’ lei che ci consegna il quadro reale dell’oggi, ma anche

alla grande distribuzione. Piccole realtà che stanno scomparendo un poco alla volta e con loro tradizioni e abitudini tipiche dei piccoli centri urbani. Un momento difficile che si aggiunge alla perdurante crisi economica.

La Gazzetta del Mezzogiorno

del domani. La storia, per esempio, insegna che esistono dei fattori che fanno del Nord il nord e del Sud il sud. “Mai nessuno - ha detto - affermi che il Sud in 150 anni di unità abbia vissuto sulle spalle dell’Italia che produce”.

Il Quotidiano della Basilicata


24.04.2013 N. 331

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Basilicata Mezzogiorno

Sempre più le madri che abbandonano la propria carriera non riuscendo a conciliare lavoro e famiglia

Donne spaccate in due

Anche la Regione Basilicata ha adottato gli intenti della Carta per le Pari Opportunità I principi enunciati nel patto Gli enti pubblici e le aziende private sottoscrivendo la Carta per le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro si impegnano a: Attuare politiche aziendali che, coinvolgano tutti i livelli dell’organizzazione il rispetto del principio della pari dignità sul lavoro; Individuare funzioni aziendali alle quali attribuire responsabilità in materia di pari opportunità; Superare gli stereotipi di genere, attraverso adeguate politiche aziendali; Integrare il principio di parità di trattamento della vita professionale, affinché le decisioni relative ad assunzione, formazione e sviluppo di carriera vengano prese unicamente in base alle competenze e alla professionalità.

Anche in Basilicata, le donne lavoratrici che hanno figli, sono fortemente penalizzate nella carriera lavorativa. Per questo, la Regione Basilicata ha adottato con delibera, la Carta per le pari Opportunità e l’uguaglianza sul lavoro, promossa dall’Ufficio della Consigliera di Parità. Ieri, sono stati illustrati in Regione, i dati diffusi dalla direzione generale del Lavoro, delle donne che nel 2012, hanno lasciato il lavoro per dedicarsi alla famiglia. Dati che evidenziano e confermano una seria difficoltà, da parte delle lavoratrici madri, nel tentativo di continuare a lavorare e contemporaneamente prendersi cura dei figli. Le dimissioni delle donne che lavorano coincidono quasi sempre, con il diventare madri. La Carta, detta tutti i principi volti a contrastare le discriminazioni. Ieri è stato ribadito quanto sia importante il contrasto allle cosiddette “dimissioni in bianco”, al cioé di quelle false dimissioni volontarie che vengono

La cura dei figli tra i motivi più frequenti di abbandono del lavoro

fatte firmare al lavoratrice, allo scopo di aggirare la normativa sui licenziamenti. E’ stato sottolieato l’importante ruolo dell’Ispettorato del lavoro, che opera con una serie di controlli, attraverso i questionari delle dimissionarie, per verificare le reali ragioni che hanno indotto alle dimissioni. Tra i fattori

che spingono il sesso femminile ad abbandonare il lavoro, troppo spesso c’entrano soprattuto gli alti costi per l’assistenza ai bambini (nidi o baby sitter). Per consentire alle donne lavoratrici di non dover per forza scegliere tra l’essere madre e l’essere una professionista o un’operaia, la Consigliera regionale

La lotta alle discriminazioni vincenti gli strumenti integrati

La consigliera Maria Anna Fanelli commenta i dati sulle dimissioni e insiste sull’importanza di una corretta informazione sui diritti riconosciuti dalla legge Gli esiti della convalida delle dimissioni delle lavoratrici madri confermano ancora di più quanto sia necessario intervenire con strumenti e formule di informazione e consulenza preventiva rivolta alle donne a rischio di dimissioni”. Così la Consigliera regionale di Parità Maria Anna Fanelli, commenta i dati rilevati dalla Direzione territoriale del Lavoro nel corso dell’attività ispettiva del 2012. Per la Fanelli “è necessario intervenire in maniera preventiva informando le donne sui temi della maternità, delle leggi, dell’opportunità di rivolgersi all’ufficio della Consigliera di parità e della possibilità di rivolgersi ai Centri per l’impiego e di accedere a progetti specifici qualora

si debba inevitabilmente prendere la decisione delle dimissioni, anche attraverso un numero verde che dovrebbe essere appositamente predisposto e

un modello di intervento integrato per la donna dimissionaria che non può essere abbandonata a se stessa ma che dev’essere presa in carico da opera-

La consigliera di Parità Maria Anna Fanelli

che fornisca suggerimenti, tutela, accompagnamento alla scelta, consulenza e conciliazione. Successivamente – aggiunge la Consigliera – è necessario

tori specializzati. Diventa dunque indispensabile la presenza di strumenti di conciliazione attraverso un modello integrato di rete in cui i soggetti inte-

ressati (mondo del lavoro, Sanità, formazione). “Adottando questo strumento – spiega la Consigliera Fanelli - ogni impresa, pubblica o privata, intende contribuire alla lotta contro tutte le forme di discriminazione sul luogo di lavoro. Sono necessari gli asili nido in famiglia, anche a seguito dell’importante sperimentazione della Giunta regionale in alcuni Comuni lucani, a cui mi auguro faccia seguito l’approvazione di specifiche leggi regionali per le Tagesmutter. Altre soluzioni che potrebbero evitare le dimissioni sono modalità lavorative differenziate come: part-time, job sharing, telelavoro o lavoro a distanza, la turnazione, la flessibilità e la banca delle ore”.

per le Pari opportunità, Maria Anna Fanelli, promuove da diverso tempo sul territorio una serie di misure atte a contrastare i fenomeni di discriminazione sui luoghi di lavoro rilanciando sia nel pubblico che nel privato, la Carta per le pari Opportunità. Un documento finalizzato all’equità e alla coesione sociale ma anche alla

competitività e al successo dell’impresa, sottoscritta anche della Giunta regionale della Basilicata lo scorso 16 aprile. La Carta, che si rivolge sia agli enti pubblici che alle aziende private, rappresenta una misura a sostegno delle politiche relative alla promozione del lavoro femminile e delle pari opportunità. Adottando la Carta le imprese si impegnano a contribuire alla lotta contro tutte le forme di discriminazione sul luogo di lavoro, impegnandosi al contempo a valorizzare le diversità all’interno dell’organizzazione aziendale, con particolare riguardo alle pari opportunità tra uomo e donna. La Regione Basilicata, su invito della Consigliera Fanelli, ha voluto adottare la Carta per le Pari Opportunità, per impegnandosi a promuovere i valori contenuti nel documento. Lo scopo è quello di sensibilizzare tutti i livelli dell’organizzazione sul valore della diversità monitorando periodicamente l’andamento delle pari opportunità.

La competitività compromessa Il governatore spiega l’attenzione dell’ente sulle misure di conciliazione “Il problema di mancanza di competitività dell’Italia è anche legato al potenziale inespresso rappresentato dal mondo femminile. Per questo ogni iniziativa tesa a miglioIl presidente Vito De Filippo rare le condizioni per l’inserimento e il mantenimento delle donne al lavoro non è solo un di per sé importante atto di giustizia, ma anche un’opportunità”. In questo modo il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, spiega l’attenzione della Regione alle misure di conciliazione Donna e lavoro che non solo ha portato la giunta ad adottare la Carta delle pari opportunità, ma vede attivamente impegnati gli organismi regionali nella diffusione di questa cultura d’impresa. “Il mancato pieno coinvolgimento delle donne italiane nel sistema lavorativo – ha concluso De Filippo – per BankItalia è causa della perdita di circa 7 punti di Pil. E solo quando la questione sarà correttamente inquadrata come opportunità e non solo problema si riuscirà ad essere veramente incisivi e accelerare quel processo di riallineamento di opportunità che nel nostro Paese è ancora troppo lento”.


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i numeri del 2012

120 donne su 122 lucani hanno lasciato l’impiego a causa dell’inconciliabilità Sono sempre più le donne costrette a lasciare il posto di lavoro per inconciliabilità con le esigenze familiari. Troppo spesso abbandonare il proprio impiego diventa l’unica alternativa ad un sistema che non sostiene ma nega la necessaria flessibilità. Non è semplice contrastare i fenomeni discriminatori nei confronti delle donne madri e lavoratrici. I dati, purtroppo, confermano una situazione che va nella direzione di una disparità di genere in campo professionale che non accenna a diminuire. Nel corso nel 2012 sono stati 122 i lucani che hanno lasciato il proprio impiego convalidando le dimissioni negli uffici dell’Ispettorato del Lavoro. Di questi 120 sono donne e 2 sono uomini. La pratica della convalida negli uffici territoriali, finalizzata a far emergere il fenomeno delle cosiddette “dimissioni in bianco”, attraverso la compilazione di un apposito questionario che l’Ispettorato sottopone ai dimissionari, ha evidenziato un importante fattore, ovvero le ragioni che hanno indotto alle dimissioni. In ben 108 casi su 122, le ragioni delle dimissioni sono da attribuirsi all’impossibilità di conciliare il lavoro con la gestione della famiglia. Da sottolineare che tra questi non rientrano i due uomini in quanto i padri lavoratori, in entrambi i casi, hanno lasciato il lavoro per “passaggio ad altra azienda”. In sostanza sono le donne a lasciare il lavoro quando diventano madri o quando non riescono più a far fronte alle difficoltà derivanti dalla genitorialità per problematiche connesse alla cura dei figli. Analizzando i dati e le motivazioni addotte alle decisioni delle dimissionarie, emerge che: 73 donne si sono dimesse per “desiderio di prendersi cura della

Basilicata Mezzogiorno

Lavoro o famiglia i numeri del disagio La Consigliera di Parità Fanelli con la Direzione regionale del Lavoro presenta i dati e parla di modelli integrati di intervento prole in maniera esclusiva”; 18 per “incompatibilità tra occupazione lavorativa e assistenza al neonato per assenza di parenti di supporto”; 12 per “incompatibilità tra occupazione lavorativa e assistenza al neonato per mancanza accoglimento al nido”; 5 per “elevata incidenza dei costi di assistenza al neonato (asilo nido o baby sitter), costi che n molti casi possono assorbire il salario della madre. Negli altri casi i motivi delle dimissioni sono stati: “passaggio ad altra azienda (4 donne e 2 uomini); 1 per “mancata concessione del part-time/ orario flessibile/modifica turni di lavoro”; 7 per “cambio di residenza o distanza tra luogo di residenza e sede di lavoro o per ricongiungimento al coniuge”. La maternità, quindi, coincide ancora con l’abbandono del posto di lavoro. Rapportando i dati del 2012 con quelli dell’anno precedente, quando le dimissioni convalidate erano 114, emerge che si è verificato un incremento di circa l’8 per cento, sostanzialmente in linea con quanto accaduto a livello nazionale dove l’aumento è stato del 9 per cento, con dati che sono passati da 17.681 (2011) a 19.187 (2012). Anche le motivazioni sono praticamente inalterate in quanto le ragioni che spingono all’abbandono del lavoro sono quasi esclusivamente da ricercarsi nella nascita di uno o più figli e i tempi in cui le donne decidono di rimanere a casa coincidono con la maternità o comunque entro i primi tre anni di vita del bambino. (bm7)

Rilanciare la Carta per le pari Opportunità per una equità e coesione sociale maggiore

Verso nuove politiche civili L’assessore regionale alle Attività produttive, Marcello Pittella ha definito le misure antidiscriminatorie sul lavoro “norme di civiltà indispensabili in un momento in cui il Paese lamenta un grave calo demografico. Misure come la Carta per le pari opportunità – ha spiegato Pittella - si iscrivono in un progetto di tutela della maternità e della paternità responsabili. Il mio invito alle aziende ed ai soggetti privati – ha concluso l’assessore – è di avvalersi a loro volta di questo strumento per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro favorendo l’incontro tra domanda e offerta di flessibilità”. Anche l’assessore alla Salute, Attilio Martorano, è intervenuto sulla questione parlando di sostegno alle donne lavoratrici. “Sulla famiglia, e implicitamente sul sostegno alle donne lavoratrici il governo regionale è da tempo impegnato a ricercare strumenti e misure che sostengano la conciliazione delle mamma lavoratrici. La Carta per le pari opportunità, la Consulta della famiglia, la sperimentazione degli asili nido sono il frutto di un’attenzione che la Regione Basilicata mostra di avere nelle politiche a sostegno della famiglia, vero punto di forza della Basilicata, che si caratterizza storicamente per la tenuta delle relazioni famigliari”. (bm7)


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“Con Polo Sud si consolida l’attenzione alla cultura” De Filippo: “Possibile innescare positive sinergie tra iniziative culturali e politiche di sviluppo che non sono antitetiche”

“In un periodo in cui le necessarie economie vengono spesso scaricate sulla cultura, il fatto che per il secondo anno consecutivo la Basilicata riproponga la manifestazione ‘Polo Sud’ rappresenta un fatto positivo non solo per la nostra regione”. Così il presidente della Regione, Vito De Filippo, in occasione della presentazione dell’iniziativa. “Come già ebbi modo di spiegare durante il lancio della manifestazione – aggiunge De Filippo – noi non pensiamo che cultura e politiche di sviluppo siano in contrapposizione, anzi crediamo che possano innescare positive sinergie. Anche per questo la Regione Basilicata promuove e sostiene convintamente le iniziative culturali, nelle loro innumerevoli manifestazioni, che valorizzano la ricerca, la conoscenza, la creazione di idee innovative per il futuro”. L’anteprima della seconda edizione di Polo Sud si è tenuta ieri pomeriggio nel Teatro Stabile di Potenza. La manifestazione è promossa dalla Regione Basilicata, dal Comune di Matera e dal Comitato promotore Matera 2019, in collaborazione con il Comune di Potenza e l’Università degli Studi della Basilicata, progettata dagli Editori Laterza e organizzata da Laterza-Agorà, con partner Eni. Polo Sud inaugura la sua seconda edizione a Potenza con la lezione magistrale di Gianfranco Viesti “Nord Sud, Europa Italia”. E’ stato presentato il programma completo di Polo Sud. Idee per il futuro, quest’anno con il tema L’Europa, che si terrà a Matera dal prossimo 10 al 12 maggio.

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Basilicata Mezzogiorno

Gli studenti fanno visita al palazzo della Regione Gli alunni degli Istituti “Pitagora” di Bernalda e n. 6 di Matera hanno interloquito con il segretario dell’Ufficio di Presidenza, Luigi Scaglione Ecologia, tutela dell’ambiente, uso delle energie rinnovabili e fonti energetiche alternative. Sono queste alcune delle tematiche che sono state affrontate nel corso della mattinata di ieri, dai cinquantuno alunni che frequentano la seconda media dell’istituto comprensivo “Pitagora” di Bernalda, nell’ambito del progetto “Percorso di cittadinanza attiva”. Ospiti del “Palazzo” anche trentasei studenti dell’Istituto comprensivo numero 6 di Matera, frequentanti la quinta elementare che hanno rivolto domande su ruolo e funzioni degli amministratori regionali e sui servizi di stretta competenza dell’Ente Regione come la sanità, l’istruzione, i trasporti e il turismo. All’incontro con gli studenti ha partecipato il consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza, Luigi Scaglione, il quale dopo aver rimarcato che il Consiglio regionale è la “casa di tutti i cittadini”, ha anche parlato del rapporto fra giovani e politica invitando i ragazzi presenti “a partecipare alla vita politica e a seguire le istituzioni”. “Un valido contributo al miglioramento del rapporto fra questi due ‘mondi’ – ha tenuto a sot-

I ragazzi della II D di Bernalda

tolineare Scaglione - è rappresentato dal progetto denominato “Cittadinanza Attiva”, messo in

comprendere da vicino ai ragazzi come funziona la vita delle istituzioni a loro vicine.

Diversi i quesiti dei ragazzi: dalle pratiche per salvare l’ambiente, all’uso oculato delle energie alternative campo dal Consiglio regionale. L’obiettivo è quello di far

Un percorso articolato di conoscenza, dialogo e ascolto”. Diversi i quesiti

che i ragazzi hanno voluto porgere al rappresentrante istituzionale. Si è andati dalle buone pratiche per salvare l’ambiente, per passare alla tutela del patrimonio paesaggistico per finire all’uso oculato delle energie alternative e delle fonti rinnovabili. Tutti questi concetti sono presenti anche nella canzone “Vorrei essere”, che è stata scritta e musicata dagli alunni della classe II D di Bernalda.

Dal Consiglio Protezione Civile Romaniello (Sel) “La pubblicazione nella Gazzetta ufficiale n. 90 del 17 aprile scorso dell’ordinanza del capo della Protezione Civile Franco Gabrielli che stanzia 13 milioni e mezzo di euro in totale per la costruzione dei Cie di Palazzo San Gervasio e di Santa Maria Capua Vetere, la cui ultimazione è prevista per dicembre 2013, non tiene in alcun modo conto della netta contrarietà espressa in più occasioni dal Consiglio Regionale oltre che dagli altri enti locali ”. E’ il commento del capogruppo di Sel in Consiglio regionale, Giannino Romaniello, il quale chiede al presidente De Filippo di “esprimere al prefetto Gabrielli tutta l’indignazione della Regione specie dopo le segnalazioni e le denunce di numerose violazioni dei diritti degli immigrati rinchiusi nel Centro di Palazzo, come accaduto anche in quello campano. Ambiente Singetta (Gm) “Il recente convegno organizzato con gli amici del Movimento Democratico Lucano ‘Ambiente, Rifiuti, Energia’ ha, purtroppo, confermato il ritardo con cui ci muoviamo sia nell’ambito della tutela dell’ambiente che in quello dell’utilizzo delle energie alternative e, soprattutto, in quello del trattamento dei rifiuti.”

Lo afferma il consigliere regionale Alessandro Singetta (Gm e sostenitore del Movimento Democratico Lucano) che aggiunge: “Il problema dei rifiuti è ormai divenuto una costante degli ultimi anni e delle ultime amministrazioni; pur riguardando molti comuni, rileva soprattutto nella città capoluogo di regione. Non è più possibile continuare con il conferimento in discarica dei rifiuti urbani ‘tal quali’ (nonostante il divieto esplicito delle direttive europee e delle norme nazionali). Sogin Benedetto (Gm) “Il Piano presentato nei giorni scorsi da Sogin per completare la bonifica ambientale delle 4 centrali nucleari italiane, dei 4 impianti del ciclo del combustibile e per realizzare il Parco Tecnologico, con un investimento di 6,5 miliardi di euro (75 milioni di euro sarebbero destinati a Rotondella), ci auguriamo, possa raggiungere l’obiettivo da sempre perseguito dalle comunità del Metapontino, dalle associazioni ambientaliste e dai comitati popolari, di messa in sicurezza, del Centro Enea di Rotondella. Un obiettivo che richiede grande vigilanza istituzionale e attenzione da parte di tutta la popolazione”. E’ il commento dl vicepresidente del Consiglio regionale Nicola Benedetto sottolineando che “inoltre, se così è, si presenterebbe una grande opportunità ed occasione

per l’occupazione diretta ed indotta visto che, secondo i dati Sogin, le attività di decomissioning delle vecchie centrali nucleari italiane produrranno complessivamente, nei prossimi 15-20 anni, 12.000 nuovi occupati nell’indotto diretto, oltre a 7 nuovi posti di lavoro dell’indotto per ogni milione di euro investito nello smantellamento degli impianti”. Patrimonio artistico Rosa (Gm) “Sono passati quattro anni dalla Legge regionale n. 29 del 2 dicembre 2008, norme finalizzate alla valorizzazione della Biblioteca e Pinacoteca D’Errico, ma il Protocollo di Intesa previsto all’art. 6 ancora non esiste. Eppure parliamo di regolamentare i rapporti tra gli enti pubblici rispetto ad uno dei maggiori patrimoni artistici della Basilicata ossia la Pinacoteca ‘Camillo D’Errico’ composta da più di 300 dipinti e 500 stampe”. E’ quanto evidenzia il consigliere regionale Gianni Rosa, esponente di Fratelli d’Italia. “Siccome non esistono buone o cattive leggi – prosegue Rosa - ma leggi che sono applicate oppure no, ed in Basilicata troppe sono state emanate e non rispettate, anche per questo importante patrimonio artistico, culturale e storico ci troviamo nuovamente di fronte ad una inerzia dell’Ente Regione e alla disapplicazione di una normativa”.


24.04.2013 N. 331

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Basilicata Mezzogiorno

Istruzione è crescita

La nostra migliore energia è il cervello dei nostri giovani

Formazione Intesa col Ministero e sostegno all’Università: puntiamo sulla cultura e sulle capacità dei ricercatori lucani

Sperimentazione dell’Apprendistato professionalizzante per incentivare l’inserimento dei nostri giovani nel mondo del lavoro

a cura dell’Ufficio Stampa della Giunta Regionale

Crediamo nella cultura come investimento, nella formazione come strategia. Per questo sosteniamo programmi che vadano oltre la scuola e guardino alle imprese


Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 24.04.2013

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Basilicata Mezzogiorno

Matera Mercoledì 24 aprile 2013

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REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440

Il presidente del Comitato Festa della Bruna entusiasta del Carro: «Resteremo a bocca aperta»

«2 Luglio, ora via alla lotteria» Loperfido: «Quest’anno ci sarà un secondo fuoco, confermate le luminarie» «QUEST’ANNO rimarremo a bocca aperta nel vedere il Carro della Bruna. Andiamo sempre meglio secondo il vecchio detto materano». Francesco Loperfido è nel pieno della fibrillazione verso la festa della Bruna anche se al 2 luglio mancano ancora più di due mesi ma la macchina organizzativa si conferma molto avanti. «Siamo già all’ottanta per cento della parte organizzativa perchè quest’anno siamo partiti molto presto, davvero il 3 luglio. Per quanto riguarda i fuochi posso confermare che ci sarà, a differenza dell’anno passato, un secondo fuoco e per le luminarie ci siamo ancora una volta affidati alla ditta Paolicelli di Capurso che aveva curato le ultime due edizioni con risultati positivi». La macchina organizzativa va avanti anche per quel che riguarda gli eventi che precedono o seguono il 2 luglio vero e proprio e la macchina sembra essere, oramai, quasi pronta. «La cosa che più incuriosisce è il Carro, con una nuova tecnica, un lavoro che conferma a cosa serve il bando. Il futuro è proprio in questo cioè nel trovare nuove professionalità che sappiano lavorare la cartapesta. Non può essere l’alternanza la soluzione ma solo una ricerca di questa qualità». Ma la vera novità che lo stesso Loperfido conta di presentare già nei prossimi giorni è quella della lotteria. «E’ quasi pronta e quest’anno contiamo di vendere tutti i biglietti e di raggiungere, completamente, i 50.000 euro che sono il nostro traguardo stagionale. Il costo del biglietto della lotteria è di 5 euro e ci sono 12 premi da estrazioni più altri 18 dal gratta e vinci. L’anno passato abbiamo recuperato 46.000 euro e quest’anno contiamo di fare ancora meglio anche perchè siamo partiti con netto anticipo e con la voglia di coinvolgere più persone possibili. Presto diffonderemo i particolari della lotteria e cercheremo di avvicinare i materani». Una formula di sostentamento necessaria, come lo stesso Loperfido aveva già spiegato altre volte in passato e che verrà ancora una volta esaltata per cercare di abbinare il contributo privato, in aumento negli ultimi anni, ad un contributo pubblico che risulta, per vari motivi, sempre più problematico anche se confermato pure per quest’anno. Nel frattempo ciò che invece continuerà a mancare ai materani alla Bruna è la possibilità di poter usufruire della Cattedrale. «Ma la Cattedrale non manca solo alla Bruna, è una necessità ed una perdita per tutto l’anno e in ogni periodo. Credo che ci si stia adoperando per risolvere la questione anche se non so quando davvero si sbloccherà». Piero Quarto p.quarto@luedi.it © RIPRODUZIONE RISERVATA

Firmato l’accordo per piazza e teatro

Borgo La Martella quattordici alloggi per la riqualificazione

Il presidente del Comitato, Francesco Loperfido e l’autore del Carro Andrea Sansone

La raccolta fondi punta a quota 50.000

Tanti premi ci serve il contributo della gente per l’evento Angelino: «E’ già campagna elettorale per le associazioni ambientaliste» hanno ricordato il sin«ORMAI è chiaro a tutdaco Adduce e l'assesti. Ancora una volta le sore Rivelli la discarica solite associazioni amsarà chiusa non appebientaliste della città di na sarà approvato il Matera cercano di metnuovo piano provinciatere in difficoltà il gole dei rifiuti. verno Adduce annunE' evidente che queciando notizie infondaste associazioni stanno te che hanno solamente già pensando alla prosl'obiettivo di denigrare sima campagna elettol'azione quotidiana rale in vista delle Amportata avanti dall'Amministrative in proministrazione comugramma nel 2015 e il nale». partito del mattone A scriverlo è il consipiuttosto che il destino gliere comunale del della discarica del borgruppo misto Giovanni go La Martella sono soAngelino. lamente invenzioni «Mentre una delle create ad arte per colpipiù grandi aziende edili re l'opinione pubblica di Matera, la Cogem, è con notizie false, che costretta a licenziare gettano fango sul gootto persone, a conferma che la crisi ha ormai Il consigliere comunale, Giovanni verno Adduce con un solo obiettivo: distrugraggiunto livelli inso- Angelino gere quanto di buono stenibili, c'è chi ha fantasticato su presunti interessi del par- viene creato nell'interesse dei cittaditito del mattone nei confronti della di- ni. Ormai è evidente che queste associascarica del borgo La Martella, ipotizzando un allargamento dell'area in cui zioni sembrano più che altro dei “parattualmente sono depositati i rifiuti titi mascherati” per risolvere tutti i della città di Matera. In realtà, come problemi della città di Matera.

UN altro importante passo zione storica della “Fondain avanti nel processo di ri- zione Olivetti” per un miqualificazione del borgo lione e 492 mila euro, la La Martella. Ieri mattina realizzazione di 14 alloggi l'assessore comunale ai la- Erp sperimentale per un vori pubblici, Ina Macaio- importo di circa 2 milioni e ne, ha sottoscritto a Roma, mezzo di euro. In particolare, 8 alloggi al ministero delle Infrastrutture, l'accordo di pro- saranno realizzati con uso gramma per la realizzazio- di procedure bioclimatine, nel borgo La Martella, che e materiali biocompadi 14 alloggi di edilizia sov- tibili e 6 alloggi con sistevenzionata, per la realizza- mi domotici per classi dezione della pavimentazio- boli. Ad esprimere soddisfane stradale e per la riqualificazione del teatro e della zione anche l'amministratore unico piazzetta dell'Ater antistante Innocenzo per un inLoguercio: vestimento «La firma complessidi questo vo di circa 5 accordo è milioni di importaneuro. te almeno «L'accorper tre rado in sede gioni: il via di commislibera alla sione paririmodulatetica forzione ecomata da Minomica nenistero, cessaria Ater, Reper l'augione e Comento dei mune - afcosti; la ferma l'asproroga di sessore Ma5 mesi che caione - si è consente di reso necesavviare rasario per pidamente una rimoi cantieri; dulazione lo snellieconomica mento deldel prole procedugramma. Infatti, l'A- La piazzetta centrale del borgo La re per l'utilizzo delle ter nel va- Martella somme rinlutare posivenienti da tivamente i eventuali progetti di ribassi d'aedilizia sta. Con sovvenzioquesta innata, ha ritesa, infattenuto di ti, si è decisostenere so che per l'iniziativa l'utilizzo di attraverso queste un investisomme mento agnon sarà giuntivo di 700 mila euro per andare necessario riconvocare la incontro all'aumento dei commissione paritetica, costi per la realizzazione ma sarà sufficiente l'autodegli alloggi visto che dal rizzazione da parte dell'en1999, data del primo ac- te erogatore delle risorse cordo, a oggi sono trascor- con quel che significa in termini di snellimento delsi circa 15 anni. Questa intesa - conclude le procedure». «Ancora una volta - afMacaione - è il frutto di una proficua collaborazione ferma il sindaco, Salvatore istituzionale fra Ministe- Adduce - questa amminiro, Ater, regione Basilica- strazione comunale, recuperando risorse che erano ta e Comune. Fra l'altro si tratta di ri- già date per perse, parla sorse immediatamente con i fatti. Con l'intesa spendibili che non rientra- odierna ci avviamo a completare un percorso di rino nel patto di stabilità». Le iniziative riguardano qualificazione che servirà urbanizzazioni primarie ad avvicinare il borgo alla per circa un milione di eu- città, a dare risposte avanro, il restauro e risana- zate e moderne ai bisogni mento conservativo del di casa delle fasce sociali teatro antistante la piazza più deboli ed a ricollocare con fontana “Quaroni” e La Martella fra i più modei locali da adibire a bi- derni esempi di progettablioteca e mediateca per zione urbana del Paese». conservare la documentamatera@luedi.it

L’Ater ha deciso di sostenere l’operazione con altri 700 mila euro


Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno -24.04.2013

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Basilicata Mezzogiorno

VI I POTENZA CITTÀ

COMMERCIO

Mercoledì 24 aprile 2013

DAL SALUMIERE AL LATTAIO

DIFFICOLTÀ L’avanzata della grande distribuzione sta azzerando le botteghe rionali. A Potenza ne restano aperte pochissime

Gli ultimi avamposti dei piccoli negozi in città

Gerardo Pietrafesa

Maria Teresa Garofalo

Rocco Morlino

Rocco Ruggero

Gerardo Summa

Carmine Cifuni

Un mondo in estinzione. Storie ultradecennali in pericolo EMANUELA FERRARA l H24, aperture domenicali, sette giorni su sette sempre disponibili, prodotti tutti uguali. Ecco i grandi centri commerciali. Queste le nuove frontiere del commercio e così, un po’ alla volta, spariscono dalle vie, principali e non, delle nostre città tutte le

botteghe. Quelle piccole piccole che vendevano oggetti unici nel loro genere e magari introvabili altrove e ancor oggi. Sicuri che la globalizzazione, anche in campo commerciale, abbia portato benefici? A volte sembra di assistere a veri e propri bollettini di guerra e così ci si ri-

I PROTAGONISTI

Ci si affida alla fiducia dei propri clienti e alla qualità dei prodotti l Sono quelli del «Se mi lasci non vale». Le piccole attività che tra piccoli e grandi problemi ancora riescono a tirare avanti. Potenza un tempo, come del resto le altre città, ne era piena. Oggi per scovarne qualcuna bisogna fare lunghi giri eppure di storie da raccontare, fortunatamente, ancora ce ne sono. Ha quasi 80 anni Maria Teresa Garofalo. 30 anni a servizio della cittadinanza. Ha una piccola merceria, «settore in crisi già una ventina di anni fa – dice mostrandoci una vecchia rivista di ramo a cui aveva rilasciato un’intervista – Oggi si comprano vestiti usa e getta e chi cuce per sé è una piccolissima minoranza. Resisto perché il locale è mio e perché sono rimasta sola, non ho grandi spese da affrontare». Lavora con il piccolo la signora Maria Teresa. Non ci sono grandi incassi nella sua giornata lavorativa: «penso che se dovessi battere uno scontrino superiore a 50 euro – dichiara con una punta di ironia – la cassa si romperebbe. Qui da me si esce dopo aver speso 60, 80 centesimi». Di «istituzioni» nei vari quartieri del capoluogo ce ne sono ancora ed è bello poter parlare con i titolari di questi esercizi che rappresentano un pezzo di storia e che ti fanno sentire a casa. Fa panini agli studenti da ben 50 anni Gerardo Summa che con la sua piccola salumeria cerca ancora di sopravvivere alla pressione dei grandi centri commerciali. «I bimbi – afferma – si fidano di me e le madri sono contente dei prodotti che gli vendo. Tra noi oramai si è istaurato un rapporto forte.

trova con i brividi addosso a leggere i dati nazionali. A Bologna nel 2011, dato un po’ vecchiotto ma che rende bene l’idea, hanno chiuso ben 556 empori, 4mila negli ultimi cinque anni e a Campobasso per ogni negozio o centro commerciale che apre ne chiudono due. Dati relativi, non troppo specifici ma chiarificatori di quella che può essere la situazione nazionale. Figuriamoci in una terra come la nostra dove non sopravvivono nemmeno le grandi catene di franchising che pur spuntano come funghi d’autunno. Quanto è brutto camminare per le strade del centro storico o dei rioni e non imbattersi più nei piccoli negozietti che ci proponevano scarpe, riparazioni, sartoria, carne e chi più ne ha più ne metta? Provoca tristezza tutta questa perdita di tradizioni. È un po’ come creare uno strappo profondo con il passato, con la storia delle nostre terre. Eppure è proprio quello che sta accadendo. Certo, in tempi di crisi, dove la sopravvivenza è ai minimi storici e dove le cronache nazionali si riempiono di notizie relative a suicidi a causa della mancanza di lavoro, fare una battaglia per salvare le botteghe appare decisamente secondario. Ma a ben guardare, perdere simili «bellezze», equivale a spersonalizzare i ter-

ritori e quindi a perdere parte di noi stessi. C’è chi è pronto a giurare, inoltre, che le grandi catene commerciali non hanno prodotto quei benefici, in termini di occupazione, tanto sperati. Tanti contratti part-time, stipendi da simil-miseria e, spesso, orari massacranti. Di certo si starebbe un po’ meglio, anche e soprattutto umanamente, se sotto casa trovassimo ancora il piccolo esercente a cui si poteva chiedere di conservarci il pane per ora di pranzo o a cui i nostri figli potevano far riferimento comprandosi magari una gassosa tradizionale dicendo: «Dopo passa mamma e paga». Per non parlare della magia di quei negozi in cui potevi trovare di tutto, botteghe dal sapore retrò, magiche nel loro insieme. Snob, tradizionalisti? Probabilmente anche ma, a pensarci bene, anche intelligenti. C’era un tempo in cui, infatti, la concorrenza non era sleale e si viveva tutti bene, magari non con molto ma in maniera dignitosa. Tornare indietro probabilmente non è più possibile ma un plauso a chi resiste va fatto. Bravi loro e brave le persone che acquistano da loro mandando avanti una famiglia che di quella bottega ha fatto la sua ragione di vita evitando di arricchire così sempre e solo i grandi imprenditori che hanno fatto finta di far grande l’Italia.

La piccola merceria resiste con gli... spiccioli e la macelleria regge l’onda d’urto dei fast food Testimonianze di piccoli commercianti che hanno deciso di non gettare la spugna BANCONE La crisi dei piccoli negozi è accentuata anche dall’avanzare della grande distribuzione. Ma c’è chi resiste confidando nella fedeltà della clientela e nella qualità dei prodotti [servizio fotografico di Tony Vece]

La foto Ladri e vandali ora prendono di mira aiuole e piantine

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Andrò avanti fino a quando le forze me lo permetteranno ma non è semplice». La tentazione di chiudere battenti, infatti, per questi piccoli esercenti, è sempre dietro l’angolo. Spese esorbitanti e clientela sempre meno numerosa farebbero venire la voglia di mollare tutto e ritirarsi dal commercio. Per fortuna, però, non tutti si lasciano ammaliare da questa soluzione. «C’è stato un momento in cui ci siamo detti che forse era meglio chiudere – racconta Rocco Ruggero, il figlio della titolare di una cartoleria – ma poi abbiamo capito che avremmo perso un

pezzo della nostra storia familiare. Così, abbassando un po’ i prezzi, ricavando veramente poco e gestendo tutto in famiglia, riusciamo a mantenerci in vita». Perché purtroppo è di sopravvivenza che si parla. Nessuno più naviga nell’oro. «Le piccole botteghe – dichiara il macellaio Rocco Morlino – stanno scomparendo a discapito dei grandi supermercati e centri commerciali. I piccoli sono costretti a soffrire. E poi, diciamocela tutta, stanno cambiando le abitudini d’acquisto. Viviamo grazie agli anziani. Dove sono i giovani che

acquistano carne per il brodo ad esempio? Tutti oramai preferiscono il “fast food”». Questione di mentalità ma non solo: «Lavoriamo molto di più ad inizio mese – dice un altro macellaio, Gerardo Pietrafesa – quando gli stipendi o le piccole pensioni sono arrivate. Poi c’è un netto calo. La gente inizia a ridurre sulla spesa alimentare e questo ci dovrebbe far riflettere». Insomma, per dirla con le parole del fruttivendolo Carmine Cifuni, «le fave sono dure e la situazione è sempre [em. fer.] più critica».

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Ladri e vandali non si fermano davanti a nulla. Sono cominciati gli allestimenti nelle aiuole di Potenza adottate da privati e già iniziano i furti. È il caso delle 200 piantine rubate in piazza XVIII Agosto, allestite dalla signora dell’edicola. Altri casi anche a Gallitello. Fiori e foglie, nella foto, già non ci sono più. Se la città non progetta la «cosa pubblica» c’è poco da fare. Qualsiasi impegno viene vanificato dall’inciviltà che è imperante, purtroppo, soprattutto tra le giovani generazioni.


Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 24.04.2013

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Basilicata Mezzogiorno

X I MATERA CITTÀ

Mercoledì 24 aprile 2013

AREE INDUSTRIALI LE AZIENDE NELL’ANGOSCIA

IL CONSORZIO ASI RASSICURA Santarsia: «In tempi brevi le risorse da Potenza, utilizzando i fondi provenienti dalla rimodulazione dei fondi Fesr 2007-2013»

IL FINANZIAMENTO Per le due zone produttive cittadine l’investimento previsto per garantire la sicurezza è di circa 145mila euro

Le telecamere contro i saccheggi I progetti di videosorveglianza a Jesce e La Martella sul tavolo della Regione EMILIO SALIERNO l I saccheggi ai danni delle imprese di Jesce e La Martella potranno attenuarsi non appena la Regione avrà approvato i progetti per la realizzazione dei sistemi di videosorveglianza nelle due zone industriali. Le 20 aziende di Jesce, esasperate per i continui furti subiti, l’altro ieri hanno chiesto interventi urgenti per risolvere il problema. Hanno tirato in ballo il Consorzio per lo sviluppo industriale, a cui fa riferimento la zona produttiva materana, sollecitando il varo dell’impianto di sorveglianza. A Gaetano Santarsia, commissario del Consorzio, abbiamo chiesto di fare il punto su questa vicenda. «I progetti per la videosorveglianza sono sul tavolo del massimo ente lucano - dice - che li finanzierà in tempi brevi utilizzando le risorse provenienti dalla rimodulazione dei fondi Fesr 2007-2013. Per l’area di Jesce, l’investimento previsto è di circa 55mila euro, mentre per La Martella occorreranno circa 90mila euro. Il problema dei furti nelle zone industriali è da sempre al centro delle riflessioni del Consorzio. L’ipotesi di collegare alcune telecamere alla rete wireless di una delle aziende insediate nell’area per trasmettere il segnale video nella sala operativa della Polizia di Stato o dei Carabinieri, è già stata valutata con funzionari della Questura di Matera e ritenuta tecnicamente impraticabile. Per la trasmissione del segnale è necessario utilizzare la rete della fibra ottica, che già esiste nelle aree industriali di Jesce e La Martella, essendo stata realizzata alcuni anni fa dalla Regione e mai andata in esercizio. I progetti realizzati dal Consorzio prevedono, quindi, anche il ripristino funzionale e l’attivazione della fibra ottica». Santarsia chiarisce, dopo il recente intervento degli imprenditori su la Gazzetta, «che il servizio di vigilanza a Jesce, come pure negli altri agglomerati industriali, non è assicurato dal Consor-

zio. Le singole aziende attivano, a proprie spese, tale servizio sulla base delle proprie necessità. Alcuni anni fa in un incontro congiunto con gli imprenditori di Jesce e La Martella, il Consorzio propose l'istituzione di un programma di sorveglianza collettivo, da far svolgere a ditte specializzate del settore, con ripartizione dei relativi costi tra le aziende beneficiarie del servizio. L’attività proposta comprendeva un certo numero di passaggi notturni con personale armato oltre che la realizzazione di una rete di telecamere a circuito chiuso con trasmissione delle immagini raccolte presso la sede della ditta di vigilanza. Il costo dell'intera operazione, senza aggravi di spese amministrative sopportate dal Consorzio, fu ritenuto esoso ed insostenibile per alcune aziende (quelle più piccole). Si decise, in quella sede, di verificare le reali problematiche dei singoli imprenditori sulla base di pregressi episodi criminosi, della loro frequenza e dell'entità dei danni subiti. Dall’indagine, emerse che l'entità del problema era tale da non giustificare un servizio articolato come quello proposto. Si decise, pertanto, di soprassedere temporaneamente al servizio di vigilanza e di proporre, invece, la realizzazione dell'impianto di videosorveglianza utilizzando i finanziamenti regionali». Nel frattempo, però, il fenomeno dei furti a Jesce si è fatto più consistente. «A questo punto - suggerisce Santarsia - si potrebbe valutare l’attivazione di un servizio di vigilanza, limitato al solo week-end, con un numero di passaggi da concordare congiuntamente con le aziende insediate per definire i costi da ripartire secondo i parametri indicati nel regolamento di assegnazione suoli. Ricordo, inoltre, che negli ultimi due anni, a Jesce, il Consorzio ha realizzato la rete di pubblica illuminazione e la rete del gas metano. Nel frattempo, abbiamo avviato le procedure per le gare di appalto per la manutenzione del verde come accade periodicamente».

MARTORIATA La zona industriale di Iesce colpita da frequenti furti [foto Genovese]

ABITAZIONI A LA MARTELLA NEL BORGO PREVISTI UNA SERIE DI ULTERIORI INTERVENTI PER LA RIQUALIFICAZIONE URBANA

Edilizia sovvenzionata, 14 nuovi alloggi Il Comune ha firmato a Roma un accordo di programma per 5 milioni di euro l L’assessore comunale ai lavori pubblici, Ina Macaione, ha sottoscritto ieri a Roma, al ministero delle Infrastrutture, l’accordo di programma per la realizzazione, nel borgo La Martella, di 14 alloggi di edilizia sovvenzionata, per la realizzazione della pavimentazione stradale e per la riqualificazione del teatro e della piazzetta antistante per un investimento complessivo di circa 5 milioni di euro. «L’accordo in sede di commissione paritetica formata da ministero, Ater, Regione e Comune – afferma l’assessore – si è reso necessario per una rimodulazione economica del programma. Infatti, l’Ater nel valutare positivamente i progetti di IL BORGO La Martella, edilizia sovvenzionata, ha ritenuto la zona centrale di sostenere l’iniziativa attraverso un investimento aggiuntivo di 700 mila euro per andare incontro all’aumento dei costi per la realizzazione degli alloggi visto che dal 1999, data del primo accordo, a oggi sono trascorsi circa 15 anni». Le iniziative riguardano urbanizzazioni primarie per cir-

ca un milione di euro, il restauro e risanamento conservativo del teatro antistante la piazza con fontana “Quaroni” e dei locali da adibire a biblioteca e mediateca per conservare la documentazione storica della “Fondazione Olivetti” per un milione e 492 mila euro, la realizzazione di 14 alloggi Erp sperimentale per un importo di circa 2 milioni e mezzo di euro. In particolare, 8 alloggi saranno realizzati con uso di procedure bioclimatiche e materiali biocompatibili e 6 alloggi con sistemi domotici per classi deboli. L’amministratore unico dell’Ater, Innocenzo Loguercio, dice: «L’intesa è importante almeno per tre ragioni: il via libera alla rimodulazione economica necessaria per l’aumento dei costi; la proroga di 5 mesi che consente di avviare rapidamente i cantieri; lo snellimento delle procedure per l’utilizzo delle somme rinvenienti da eventuali ribassi d’asta». «Ancora una volta – afferma il sindaco Salvatore Adduce – questa amministrazione, recuperando risorse che erano già date per perse, parla con i fatti. Con l’intesa ci avviamo a completare un percorso di riqualificazione che servirà ad avvicinare il borgo alla città, a dare risposte avanzate e moderne ai bisogni di casa delle fasce sociali più deboli ed a ricollocare La Martella fra i più moderni esempi di progettazione urbana del Paese».

OMICIDIO FONTANA DOPO LA CONDANNA A TRENT’ANNI, LA GIUSTIZIA RILEGGE I CAPITOLI DELLA VICENDA AL CONTRARIO

L’omicida torna in aula

Chieco imputato per gli episodi di stalking che portarono al delitto EMILIO OLIVA l La storia di Anna Rosa Fontana, massacrata a coltellate dal suo ex convivente la sera del 7 dicembre 2010, è costellata di date da cerchiare perché associate a episodi inquietanti. Ma fra tutte ce n’è una che è rimasta impressa nella memoria di Camilla Schiuma, madre della donna. «È una data che non si cancella. Solo Dio me la può far dimenticare. Solo la morte me ne potrà togliere il ricordo», dice. È quella del 21 settembre 2010. E la ricorda bene anche il legale di famiglia, l’avvocato Carmine Ruggi, perché segna l’inizio di una escalation di episodi di stalking che annunciavano l’omicidio. «Anche se in realtà erano cominciati già in agosto», precisa Ruggi. E se fossero stati valutati attentamente forse avrebbero salvato la vita di Anna Rosa. Quel giorno, il 21 settembre 2010, per la prima volta, la donna trovò il coraggio per denunciare davanti al giudice di essere

vittima di continue minacce e violenze e di temere per la sua vita. L’omicida perseverò nella sua condotta. Anzi, secondo la versione dei familiari di Anna Rosa e del legale la sua persecuzione diventò sempre più ossessiva e spietata. Non fu interrotta neppure da un provvedimento di stalking che vietava all’uomo di avvicinare la sua ex a meno di 300 metri. Tanto che alcuni giorni dopo, nell’ottobre di quell’anno, Anna Rosa racconterà in un esposto di essere stata sequestrata e quasi strangolata sull’orlo di un burrone della Murgia, con un laccio legato al collo. Ieri mattina gli episodi di stalking sono stati al centro di una udienza in Tribunale celebrata davanti al giudice monocratico Angelo Onorati. Sul banco degli imputati Paolo Chieco, già condannato a 30 anni di reclusione il 28 febbraio 2012 per l’omicidio della sua convivente. A lui il giudice ha concesso di poter uscire dalla gabbia e di sedere accanto al suo avvocato, Michele Scalcione, da dove a più riprese

ha rivolto il suo sguardo freddo verso la madre di Anna Rosa. La giustizia insomma continua a rileggere tutti i capitoli che hanno portato alla tragedia al contrario, quando è stata già emessa una sentenza di condanna per l’omicidio. Nell’udienza di ieri sono stati ascoltati tre testi della difesa, il maresciallo Gioacchino Scarano e il brigadiere Luigi Nuzzi ed Eustachio Motola. Ma la loro deposizione, che nelle intenzioni dell’avvocato Scalcione doveva servire a evidenziare il particolare rapporto che legava l’omicida alla vittima, fatto di continui litigi e riappacificazioni, e finanche di reciproche provocazioni, è apparsa fuori dal contesto temporale dei fatti contestati e perciò ininfluente. Il processo riprenderà il 28 maggio, data in cui per assenza dei testi della difesa è stato rinviato un altro processo appendice di un procedimento celebrato e concluso con la condanna di Chieco a tre anni, sempre per episodi di violenza. Reati che nel frattempo sono caduti in prescrizione.

PARTE LESA Camilla Schiuma con l’avv. Carmine Ruggi [foto Genovese]


Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 24.04.2013

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Basilicata Mezzogiorno

XII I MATERA CITTÀ E PROVINCIA

Mercoledì 24 aprile 2013

METAPONTO TRE GIORNI DI BLOCCO CON RIFLESSI NEGATIVI SULLA STAGIONE

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Le linee telefoniche in tilt e agli alberghi saltano le prenotazioni PINO GALLO

l METAPONTO. Un guasto alle linee telefoniche, ripristinato soltanto venerdì scorso, ha bloccato per tre giorni le attività di informazione e di prenotazioni negli alberghi e nelle strutture ricettive, condizionando negativamente la programmazione estiva. Fuori servizio i collegamenti internet fino a sabato 19 e con essa la possibilità di visionare il i luoghi e le strutture da parte dei potenziali ospiti della spiaggia di Metaponto e del suo ricco territorio, fatto di siti archeologici, di prodotti agricoli di alta qualità e di paesaggi mozzafiato, soprattutto in prossimità delle pinete e delle foci dei fiumi. «Inutilmente – dice Giuseppe Grieco, dell’Hotel Turismo – ci siamo rivolti alla Telecom per segnalare l’interruzione del servizio telefonico, sia in voce che in internet. Le risposte delle persone addette a

ricevere le segnalazioni dei guasti sono state sempre vagamente assicuranti e generiche. E di più sicuramente non potevano fare. Non abbiamo mai potuto parlare con un responsabile tecnico della compagnia telefonica con il quale poter interloquire, far presente le nostre urgenze aziendali e riceverne adeguate risposte operative di pronto intervento. Mai. Nulla di più di tanto. Anche perché questo è il periodo in cui le famiglie ed i turisti in genere iniziano a chiedere informazioni, ad avviare le prenotazioni e ad intessere quella formidabile rete del passa parola, che si basa sulla conoscenza diretta delle strutture e dei luoghi». «E internet per noi diventa un mezzo di comunicazione eccezionale perché è possibile visionare l’albergo e fornire in diretta quelle immagini rassicuranti, che successivamente portano alla telefonata di approfondimento e molto spesso anche di prenotazione vera e propria», aggiunge un po’

EFFETTI NEGATIVI Risolto il problema dei telefoni, ancora oggi sono fuori servizio i collegamenti alla rete internet. Un duro colpo alla visibilità di Metaponto e del suo ricco territorio

sconsolato Grieco. Altre osservazioni degli operatori turistici riguardano la tassa di scopo, la vecchia tassa di soggiorno riesumata per far cassa, ma con l’obiettivo dichiarato di utilizzare quel danaro per finanziare opere pubbliche, eventi ad alto interesse turistico e mobilità urbana. A Metaponto pesa sulle tasche dei turisti in ragione di un euro al giorno a persona e che gli operatori denunciano come un altro odioso balzello molto sgradito ai turisti e di cui vorrebbero conoscere tempi e destinazioni d’uso da parte dell’Amministrazione comunale di Bernalda. Intanto buona parte del verde pubblico è stato rimesso in ordine e ripulito da rami secchi, fogliame, carte e rifiuti abbandonati dai soliti cittadini dallo spiccato senso civico. Sono state potate le aiuole spartitraffico e gli alberi. Anche il mare, in attesa della cantierizzazione delle opere soffolte, ha restituito qualche altro metro di spiaggia.

PISTICCI È LA SOMMA CHE DOVRÀ ESSERE APPROVATA E FINANZIATA DALLA REGIONE PER L’OSPEDALE DI TINCHI

Nuovo reparto di dialisi stanziato un milione dalla Azienda sanitaria PIERO MIOLLA l PISTICCI. Un milione e 300 mila euro per il nuovo reparto di dialisi a Tinchi. È questa la somma stanziata dall’Azienda sanitaria locale di Matera, che ora dovrà essere approvata e finanziata dalla Regione. La notizia è ufficiale: nella delibera n.460 del 16 aprile, infatti, si legge tra le altre cose che queste somme serviranno per la realizzazione di «un blocco esterno al presidio ospedaliero dove trasferire le attività di dialisi. Tutto ciò al fine di essere già pronti, quando partiranno i lavori di miglioramento strutturale che risulteranno necessari a seguito degli approfondimenti che verranno definiti dallo studio universitario (commissionati alla Scuola di Ingegneria dell’Università di Potenza, ndr), con la struttura che consentirà di svolgere le attività di dialisi anche in presenza dei predetti lavori di ristrutturazione». Il nuovo blocco, però, si precisa nella delibera, non sarà provvisorio: esso dovrà consentire il “miglior collegamento possibile con la struttura esistente in modo da utilizzarlo in maniera definitiva anche successivamente alla conclusione dei lavori di ristrutturazione strutturale dell’edificio esistente». I lavori dovranno poi curare le «soluzioni tecniche atte a garantire l’efficienza energetica nonché l’ubicazione della struttura che dovrà assicurare la totale sicurezza per gli operatori e l’utenza anche durante le fasi di ristrutturazione del presidio ospedaliero». Il reparto di dialisi di Tinchi, va ricordato, ha una capacità di 14 posti letto, più uno dedicato al trattamento della dialisi contumaciale. Appresa la notizia, il sindaco di Pisticci, Vito Di Trani, ha mostrato tutta la sua soddisfazione, commentando: «Questa è la dimostrazione che il sindaco di questa comunità lavora per il territorio e non è affatto fermo: nonostante le ac-

cuse di conflitto d’interessi che sono state mosse a più riprese dal comitato, questa è invece la dimostrazione che i risultati si ottengono per gradi e senza necessariamente andare allo scontro. Sono soddisfatto per l’assegnazione di questi fondi e vigilerò sulla concreta e reale esecuzione di questo progetto che, finalmente, consentirà di realizzare un nuovo reparto per i numerosi dializzati del territorio Meatpontino».

NOVITÀ Un nuovo blocco a Tinchi per la dialisi

PISTICCI CERIMONIA DI RICORDO A CENTRO AGRICOLO

Omaggio ai confinati vittime del fascismo MICHELE SELVAGGI l PISTICCI. Un omaggio a chi ha sofferto per colpa del fascismo. Oggi un evento importante a Centro Agricolo, la località voluta dall'allora capo della Polizia di regime Bocchini, dove durante il ventennio furono ospitati e internati centinaia di antifascisti che proprio in quel luogo poterono rafforzare i propri ideali di libertà. L'Amministrazione comunale guidata dal sindaco Vito Di Trani, in collaborazione con l'assessorato alla Cultura e le biblioteche comunali, in occasione della ricorrenza del 25 aprile, ha promosso una manifestazione proprio nel posto del territorio comunale dove si consumarono anni di duro confino, per ricordare e onorare illustri e meno illustri personaggi a cui saranno intestate nuove vie e piazze. Tra questi, Umberto Terracini e Renato Bitossi (padri della Costituente), Andrea Filippo Doria Pamphilj (primo sindaco di Roma del dopoguerra), Francesco Maria Giua (sacerdote antifacsista), Gustavo Comollo, Gino Menconi, Giuseppe Gaddi (partigiani e medaglia d'oro), Teodoro Bigi (partigiani, sindacalista e parlamentare), Odoardo Voccoli (partigiano e senatore della Repubblica), Vladimiro Diodati, Loris Pescarolo, Carlo Malfa, Giuseppe Ruatti, Roberto Ponticelli, Sante G.Scapecchi, Gennaro Carella, Ante Kardos, Otello Sarzi Madidini (attore) e i pittori Pompeo Borra, Noradino Zapparoli, Achille del Lago e Edoardo Chendi. La cerimonia della liberazione è sta-

ta anticipata ad oggi, alle 10, per favorire la partecipazione delle scolaresche, «nel tentativo di trasmettere ai più giovani i valori della Resistenza». Prevista anche la presenza della Banda musicale di Pisticci, con gli interventi del primo cittadino Di Trani, dell'assessore alla Cultura, Francesco D'Onofrio, del prof. Giuseppe Coniglio e di Domenico Giannace, ex sindaco, nella sua qualità di dirigente regionale dell'Anpia, l’Associazione nazionale partigiani d’Italia. In questa giornata l’Amministrazione comunale renderà omaggio «alle donne, agli uomini, alle ragazze e ai ragazzi che, spesso a costo della loro vita, hanno scritto quelle pagine meravigliose della nostra storia che non possono essere dimenticate» e ricorda che «molti di quei giovani, ragazze e ragazzi, erano studenti delle scuole superiori che con il loro esempio ancora oggi indicano la necessità della passione e dell’impegno civile in difesa della democrazia. CHIOSCHI A NOVA SIRI - Scadrà oggi a Nova Siri, alle 10, il termine per la presentazione delle domande del bando per l’assegnazione di posteggi alla Marina ed al cimitero comunale per la collocazione di tre chioschi per l’attività di commercio su aree pubbliche. I primi due saranno destinati alla vendita di alimentari, vicino alla tensostruttura comunale, e ad attività di servizio, in piazza Troisi. Il terzo posteggio, all’ingresso del cimitero, sarà adibito alla vendita di piante, fiori ed [fi.me.] articoli funebri.

SCANZANO J. SEQUESTRO DELLA FORESTALE SCANZANO JONICO ANCORA FURTI

Autospurgo scarica Svuotato dai ladri liquami nel canale lo studio di estetica l SCANZANO JONICO. Come ti smaltisco rifiuti speciali a basso costo e, per di più, inquinando l’ambiente. Ma il “traffico” è stato interrotto dagli uomini del Corpo forestale dello Stato che hanno sottoposto a sequestro un autospurgo. Il mezzo trasportava rifiuti speciali e li svuotava non in idonei depuratori, come per legge, ma illecitamente in un canale di scolo delle acque, mediante una condotta, anch’essa sottoposta a sequestro. Come è stata possibile l’operazione degli uomini coordinati dal sovrintendente Vincenzo Maggio? È stata possibile solo dopo una intensa e faticosa attività di pedinamento e appostamento per seguire tutti i movimenti dell’autospurgo in questione. Gli agenti del Comando stazione forestale di Scanzano Jonico, così, hanno potuto accertare che il proprietario del mezzo prelevava i reflui da una cisterna, all’interno di una attività produttiva della zona, e li smaltiva illegalmente scaricandoli in una condotta di scolo realizzata su terreni di proprietà privata. Condotta che a sua volta consentiva il deflusso dei reflui all’inter no di un canale che finiva il suo corso direttamente nel fiume Agri. Due persone, così, accusate di essere gli autori del traffico illecito, sono state deferite all’Autorità giudiziaria. Successivi accertamenti sono stati svolti, infine, con l’ausilio del personale dell’Arpab, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, di Matera, per stabilire la natura dei rifiuti smaltiti fuori dalle norme. L’operazione portata a termine a Scanzano Jonico rientra nell’attività del Corpo forestale di Matera per reprimere attività illegali che provocano inquinamento ambientale. [fi.me.]

l SCANZANO JONICO. «Io non so più cosa fare. Tutto quel che riusciamo a guadagnare con il nostro lavoro ci viene portato via dai ladri. E questa volta il colpo è grosso». Emilio Labriola, conosciuto titolare con la moglie Anna Zaccaria dello studio di estetica ed acconciature “I Vanità”, era sconfortato. Nella notte fra sabato e domenica scorsi (in piena festa patronale dell’Annunziata) i soliti ignoti hanno svaligiato il suo atelier ubicato in via Zanardelli, in pieno centro. Cospicuo il valore della refurtiva, circa 15 mila euro. «Il fatto è – ha detto Labriola – che mi erano arrivate da poco le forniture di cosmetici dal valore commerciale di svariate migliaia di euro e che verosimilmente sul mercato nero, pur se non sarà facile piazzare questa merce esclusiva, frutteranno parecchio. Qualcuno sapeva della consegna». Un furto su commissione? Purtroppo I Vanità sono da tempo nel mirino dei ladri. «L’altra volta – ha spiegato il titolare – portarono via computer e oggetti similari. Questa volta, invece, hanno colpito in maniera molto ma molto mirata». Ed i malfattori per compiere il furto non hanno neanche dovuto lavorare molto. La strada per entrare nello studio è stata quella già seguita le volte precedenti: dalla finestra posteriore, quella che si affaccia sulla villetta di corso De Gasperi. «Una villetta – ha concluso Labriola – in cui avviene di tutto, poiché abbastanza isolata e lontana da occhi indiscreti. Non sarebbe il caso che chi di dovere installasse delle telecamere per bloccare tutto quanto vi avviene?». Sull’episodio indaga la Polizia di Stato. [fi.me.]

le altre notizie DISAGI CONTINUI PER UTENTI

Solo stamane ritorna l’acqua nelle case

n Nuova raffica di sospensioni dell’erogazione idrica. Niente acqua potabile fino alle 7 di oggi a Grassano, Grottole e Salandra. A Montescaglioso, mancherà l’acqua nel quartiere Magna Grecia dalle 9 alle 17. Infine, sospensione anche a Policoro dove l’erogazione è sospesa dall’incrocio di via Resia fino a quello di via Monte Bianco dalle 8 alle 17, salvo imprevisti. [p.miol.]

SCANZANO JONICO RENDICONTO 2012

Oggi si riunisce Consiglio comunale n Si riunirà oggi a Scanzano Jonico, alle 18.30, nella sala consiliare, il Consiglio comunale. Tra i punti all’ordine del giorno, il rendiconto della gestione finanziaria 2012 con i conti del bilancio, economico e del patrimonio e l’approvazione della delibera sul numero di rate del tributo sui rifiuti e sui ser[fi.me.] vizi.


Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 24.04.2013

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Basilicata Mezzogiorno Mercoledì 24 aprile 2013

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VENOSA - Nuovo look per il Certamen Horatianum, organizzato dall'Iiss “Quinto Orazio Flacco” di Venosa. Arrivata alla XXVII edizione, l' affermata manifestazione di risonanza internazionale acquista energia e riparte con maggiore slancio adottando anche nuove iniziative. E con un programma che abbraccia una intera settimana. Per indicare il nuovo corso dell' evento è stato coniato il verbo “Horatiare”, che gli organizzatori intendono coniugare in tutti i modi possibili. Nasce, così, da quest'anno “Horatiamo”: un invito a trascorrere a Venosa una settimana piena di iniziative finalizzate a creare il clima ideale della manifestazione internazionale in modo da respirare a pieni polmoni un'atmosfera tipicamente oraziana. Oltre alla tradizionale gara di traduzione di un testo oraziano, in programma da sabato 29 aprile a domenica 5 maggio convegni, concerti musicali, esibizioni canore,

Sono diverse le novità dell’edizione di quest’anno che partirà il 29 aprile

Venosa, tutto pronto per il Certamen balletti e open day culturale. Un modo impegnativo e originale per rilanciare ad alto livello una iniziativa che correva il rischio di arenarsi tra le secche dell'immobilismo e la mancanza di idee originali in grado innovare il Certamen mantenendone inalterato lo spirito iniziale. E, così, si parte alle ore Lunedì, 29 aprile alle ore 17 nell' Aula Magna Iiss 'Q. Orazio Flacco' di Venosa con il Convegno Venosa al tempo di Orazio. La città e il territorio in Età Augustea, con la relazione di Maria Luisa Marchi, Università degli Studi di Foggia - Dipartimento di Studi Umanistici; e la presentazione del Progetto Il latino e la vita quotidiana nelle epigrafi di Venusia, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Ar-

cheologici della Basilicata - sez. di Venosa . Martedì, 30 aprile nell'Aula Magna Open Day della Cultura (Scuola aperta al territorio): alle 17. Progetto sportivo 'Mens sana in corpore sano'; alle 20.30 Proiezione del cortometraggio 'Luigi La Vista'; Rappresentazione teatrale 'La Buona Novella'; Balletto sulle 'Note' del Carpe Diem. Mercoledì, 1 maggio nell' Aula Magna alle 19.30: Concerto organizzato dal Consorzio 'Recuperiamo il Centro S. Domenico' a cura del maestro Pino Lioy. Giovedì, 2 maggio alle 19.00 nella Chiesa Madonna delle Grazie, Concerto per flauti storici e clavicembalo del Duo le vaghe Ninfe. Venerdì, 3 maggio parte il XXVII Certamen Horatianum: in mattinata per gli studen-

ti Svolgimento della gara di latino; per i docenti L'angolo della didattica: “I Giovani, Il Latino, La Crisi” ; “Enea in cerca di lavoro”; “ Emovere ad Educandum: per una maieutica delle emozioni”; “Il latino al tempo della crisi”. Nel pomeriggio, alla scoperta dei luoghi oraziani: visita della città e ai laboratori d'arte di Venosa; Vip Clowns in strada. Sabato 4 maggio alle 9 nell' Aula Magna Convegno di Cultura Classica: Franco Montanari, Profi Letteratura Greca - Università degli Studi di Genova: Elena racconta la sua storia; Andrea Giardina, Accademico dei Lincei e Profi Storia Romana c/o Istituto Italiano di Scienze Umane ,L'invenzione di Roma. Alle 17.30 nell' Aula Magna Iiss “Q. Orazio Flacco” di Ve-

nosa Consiglio Comunale: conferimento cittadinanza onoraria della città di Venosa al prof. Paolo Fedeli. Alle 21.00 nella Cattedrale S. Andrea, Concerto del tenore Gianluca Terranova, con la partecipazione del soprano Sabrina Picci e della pianista Maria Grazia Lioy. Domenica 5 maggio alle 9 Cerimonia di premiazione e conclusione del Certamen. Sicuramente all'interno della settimana di eventi creati dall' “Horatiamo”si vive un'atmosfera particolare. “ Dobbiamo insegnare agli studenti a farsi domande, a fare domande e a sentire la necessità di cercare risposte- sottolinea Mimma Carlomagno, Dirigente scolastico Iiss “Q.Orazio Flacco Venosa”- Dobbiamo soprattutto educare la mente e il cuore, per creare una vita interiore che faccia prendere consapevolezza di se stessi e poi degli altri, per vivere bene insieme agli altri”. Giuseppe Orlando © RIPRODUZIONE RISERVATA

Melfi. La rappresentazione teatrale ha riscosso il successo del numeroso pubblico

Quelle voci della Resistenza

Il 25 aprile visto dai ragazzi dell’Istituto Comprensivo “Ferrara-Marottoli” MELFI - 25 aprile, “Voci e suoni della resistenza”. Questo il titolo dello spettacolo teatrale, messo in scena dall'istituto comprensivo Ferrara - Marottoli e precisamente dalle classi 2°C, 2°D e 3° D della Ferrara. Un insieme di forti emozioni, di commozione, e di passione, in cui è stato rivisitato in maniera semplice ma essenziale, uno dei periodi storici più intensi della nostra esistenza. Una tradizione, ormai, lega a Melfi la rievocazione storica con l'impegno educativo e la partecipazione della scuola. Anche quest'anno il 25 Aprile è stato un racconto non retorico ma una rivisitazione pedagogica e civile. Una performance, quella dei ragazzi della Ferrara, sviluppatasi in tre giorni al Teatro Ruggiero di Melfi, in modo da avere sempre una platea numerosa e diversa. Uno spettacolo riuscito e ben organizzato, in cui è emersa a chiare lettere la bravura degli interpreti e dei loro insegnanti Immagini, suoni, dialoghi e documenti per raccontare il travaglio storico italiano del fascismo e dell'antifascismo con particolare drammatica rievocazione della guerra e della restituzione all'Italia della libertà e della dignità naziona-

Due immagini dello spettacolo di Melfi

le.Idocenti chehannocontribuito al progetto sono stati la dirigente scolastica Maria Cirocco e i docenti Marianna Di Bello e Antonella Di Benedetto (coordinatori dello stesso), che hanno avuto il merito di credere fortemente al progetto e renderlo assimilabile dai loro giovani studenti. Un plauso anche a Francesca

Guantario, Giuseppina Latorre e Vincenzo Pantaleo. Sul palco quasi settanta ragazzi in momenti corali e in dialoghi di ricostruzione storica che danno voce a figure come quella di Pertini, Nitti e di Marisa Ombra, all'epoca quindicenne staffetta partigiana ed oggi seduta in prima fila a teatro. Un momento toc-

cante e significativo quello di venerdì scorso in cui la partigiana, oggi vice Presidente nazionale dell'Anpi, non ha potuto fare a meno di lasciarsi andare, rendendo il doveroso omaggio all'interpretazione dei ragazzi melfitani. Commovente e sentitala ricostruzione delle stragi di Marzabotto, di Sant'Anna di Staz-

zema e delle Fosse Ardeatine. Nelle figure di Nitti e Pertini l'antifascismo della vecchia generazione esule a rappresentare all'estero l'altra Italia e della nuova generazione combattente che tra prigioni ed evasioni gestirà l'insurrezione del Nord Italia. Patrizia Nitti presidente dell'Associazione “Francesco Saverio Nit-

ti” che, per iniziativa del suo direttore Gianluca Tartaglia ha promosso l'evento, ha detto: «Dobbiamo all'intuizione di un uomo di scuola come Mauro Tartaglia avere legato negli anni il nostro lavoro di riflessione storica e civile con la diretta partecipazione del mondo della scuola. I ragazzi, dai più piccoli ai più grandi, dimostrano che quando si consente di partecipare a contenuti veri c'è profonda partecipazione e che non è vero il presunto disinteresse dei giovani nei confronti della storia e della politica». Alla fine dell'applaudita recita Marisa Ombra, vice Presidente nazionale dell'Anpi, ha rivolto parole di ringraziamento ai ragazzi e agli insegnanti: «commossa per la precisione, l'intensità e la credibilità con cui i giovani hanno rappresentato una storia così complessa come è stata quella della lotta di liberazione». A tutti in conclusione il ringraziamento della Fondazione Nitti. «La storia della liberazione italiana -ha ricordato il Presidente Stefano Rolando- è storia di chi ha saputo scegliere e poi ha saputo ricostruire, una sorta di messaggio morale e civile che i ragazzi di Melfi mandano alla classe politica nazionale».

IN RICORDO DI EMILIO AUTUNNO

Barile. Diversi giovani entrano a far parte del nuovo direttivo

Un medico a servizio degli ultimi

Rinnovato il Comitato via Crucis

MELFI - Vorrei ricordare alla famiglia Autunno che il loro caro congiunto dr Emilio è stato un grande medico e un grande professionista. Condivido i giudizi e il meraviglioso commento del Prof. Aldo Cacciatore D'Andrea. La morte del gentleman dr. Emilio Autunno mi addolora particolarmente. Con il dr. Autunno , Assessore Provinciale ai Servizi Sociali nel lontano 1982/83 , abbiamo condiviso un percorso socio-assistenziale rivolto agli Ultimi (non vedenti, Madri naturali, e orfani). Il decano dei Medici di Melfi aveva doti di umanità e di umiltà non ascrivibili ad altri professionisti presenti nell'area del Vulture-Melfese.

Non sono parole di circostanza, sono sacrosante verità riscontrabili sul campo e sull'impegno proteso verso il volontariato e la gente comune. La personalità del dr Autunno è riscontrabile nella sua semplicità quotidiana. Mai un atteggiamento borioso , mai un comportamento arrogante. Semplicità, competenza e impegno sono la sua dotazione. Una dotazione umana non più riscontrabile nelle professioni mediche odierne. Alla famiglia Autunno e al figlio Antonio (geometra/collaboratore dell'Ufficio tecnico del Comune di Ruvo del Monte) vanno le mie più sentite condoglianze Mauro Armando Tita

BARILE - E' stato rinnovato, con innesto di alcuni giovani dinamici dal punto di vista organizzativo, il comitato direttivo della "Sacra Rappresentazione con personaggi viventi" di Barile . A settembre di quest’anno è previsto un interessante convegno (in sintonia con EuroPassion) ed attività artistiche collaterali , in occasione dei 400 anni della celebre "Sagra dei Misteri" (come definita da illustri antropologi del calibro accademico di Luigi Lombardi-Satriani, Giambattista Bronzini, Enzo Cervellino, Vincenzo Spera ed altri). Il direttivo ha riconfermato alla carica di Presidente dell'organismo , Angela D'Andrea. Vice-presidente il giovane Antonio Di Palma , consiglieri Anita Belluscio, Francesco Di Tolve, Gianluca Paternoster, Dino D'Aiuto. d. m. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Una immagine della via Crucis di Barile


Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 24.04.2013

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Basilicata Mezzogiorno

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Mercoledì 24 aprile 2013

L’incontro con Scaglione per discutere di ambiente e paesaggio

L’evento a Mumbai del World Trade Center Basilicata

Gli studenti arrivano in Regione Il Wtc in assemblea generale in India Molta attenzione alla green economy

I ragazzi durante l’incontro

ECOLOGIA, tutela dell’ambiente, uso delle energie rinnovabili sono alcune delle tematiche affrontate dai 51 alunni che frequentano la seconda media dell’istituto comprensivo “Pitagora” di Bernalda, nell’ambito del progetto “Percorso di cittadinanza attiva”. Ospiti del “Palazzo” anche 36 studenti dell’istituto comprensivo n. 6 di Matera, frequentanti la quinta elementare che hanno rivolto domande su ruolo e funzioni degli amministratori regionali e sui servizi di stretta competenza dell'Ente Regione come la sanità, l'istruzione, i trasporti e il turismo. All’incontro con gli studenti ha partecipato il consigliere segretario, Luigi Scaglione il

quale dopo aver rimarcato che il Consiglio regionale è la «casa di tutti i cittadini» ha parlato del rapporto fra giovani e politica invitando i ragazzi presenti «a partecipare alla vita politica e a seguire le istituzioni. Un valido contributo al miglioramento del rapporto fra questi due “mondi2 –ha detto Scaglione - è rappresentato dal progetto “Cittadinanza Attiva”, messo in campo dal Consiglio regionale. Un percorso articolato di conoscenza, dialogo e ascolto». Diversi i quesiti posti dai ragazzi, dalle buone pratiche per salvare l’ambiente, alla tutela del patrimonio paesaggistico, all’uso oculato delle energie alternative.

IL WTC Basilicata in questi giorni è presente alla 44esima Assembly General del World Trade Center Association in Mumbai-India. L' evento, dicarattere internazionaleprevede l'incontro delle 330 sedi Wtcs mondiali. Una grande occasione per la Basilicata per far sentire la propria voce nel contesto della rappresentanza Italia. Inoltre l’evento è di saliente importanza per le relazioni che il Wtc Basilicata ha messo in essere, attraverso la sigla di un Agreement, con il Wtc di Mumbai in questi anni. L' India supera il Giappone ed è attualmente la terza economia più grande del mondo a parità dei poteri d'acquisto. Secondo Goldman Sachs i dati del Fmi confermano che l'India ha raggiunto la quota record di 4.46 trilioni di dollari nel 2011, mentre il Giappone si è fermato a 4.44 trilioni, facendola appunto diventare la terza economia del mondo dopo gli Stati Uniti. Il Wtc Basilicata, all'interno dell' evento, ieri, ha partecipato al Round Table Asia / Europa, presidiato da esperti del Fmi, finalizzato al promozione dei propri territori: food, turismo, attrazione de-

Una delegazione in India

gli investimenti, facendosi portavoce di quella imprenditoria lucana ancora dinamica e ricettiva ai cambiamenti economici in corso. «La RegioneBasilicata-dichiara ilPresidentedelWtc Basilicata, Rina Cosentino- è pronta a mettersi in giocosulle nuovesfide internazionali.In India sono stati intercettati importanti interessi economici, di partnership Italia/India, che ben si intrecciano con gli interessi economici lucani in forte tendenza quali la filiera agroalimentare, le tecnologie legate all'irrigazione e all'agricoltura, la logistica integrata».

La lectio magistralis al teatro Stabile di Potenza: «Battaglia in campo etico-sociale»

Gianfranco Viesti guarda al Sud per donare un futuro al Paese di ANNA MARTINO «SOLO se l’Italia saprà alzare lo sguardo al proprio futuro sarà capace di vedere il mezzogiorno. Per questo motivo il rapporto Nord Sud è un tema chiave per il futuro del Paese e dell’Europa. Ritengo che nord e sud non debbano mai dividersi, in Europa quanto in Italia. Ciò non significa vivere come in Alice il paese delle meraviglie. I Sud possono deprimere, dipende dalla regole e dalle politiche, figlie, purtroppo, dei propri interessi. La battaglia è da combattere sul campo etico-sociale, non è degli economisti ma dei cittadini elettori che partecipano». Il pensiero di Gianfranco Viesti, ieri al Teatro Stabile di Potenza per la lectio magistralis “Nord Sud, Europa Italia”, è frutto di un’analisi. La sua maestra è la storia. È lei che ci consegna il quadro reale dell’oggi ma anche del domani. La storia, per esempio, insegna che esistono dei fattori che fanno del Nord il nord e del Sud il sud. La posizione geografica, i fatti che hanno attraversato quelle zona o quel paese, le politiche, internazionali quanto interne. L’economia. Quella di scala dimostra che chi è più grande riesce a creare prima un grande mercato. Quella di varietà, invece, che tante industrie diverse interagiscono tra loro innescando circoli virtuosi che si trascinano l’uno con l’altro. Poi c’è la questione qualità: dei luoghi, delle infrastrutture, delle città. Questo è il nord. Di contro, il sud, cerca di inseguire il nord competendo sui prezzi: del salario, del costo del lavoro. Chi supera chi?

Due scatti dalla lectio allo Stabile (foto Andrea Mattiacci)

Ancora una volta è la storia che ci viene incontro nel trovare una risposta. «Lo sviluppo del sud è possibile – dice Viesti - ma è difficile, richiede tanto tempo e bisogna saperlo costruire». E qui entra in gioco un fattore determinante. Più importante delle politiche, sebbene ad esse correlate: il sistema educativo. Viesti lo dichiara in presenza dell’assessore regionale Formazione,lavoro ecultura,Vincenzo Vitie del rettore dell’università degli studi della Basilicata Mauro Fiorentino. La così detta fuga dei cervelli è un problema lucano quanto dell’interor mezzogiorno. Se per Viti diventa dunque una sfida su cui si gioca lo sviluppo della regione, per Fiorentino significa investire nella piccola scala. Significa, in parole povere, avere un go-

verno che non disdegnosi i livelli di istruzione al sud, che non abbia pregiudizi. Intanto le piccole università, come la Basilicata, gioca la sua idea di futuro sul livello dei numeri – la riduzione dei dipartimenti da 8 a 6 con la sostituzione di alcuni di esse con le scuole – e della qualità. «La riduzione dei dipartimenti – dice Fiorentino - non è solo una compressione numerica, ma è l’unione di competenze e culture diverse». Sarebbe questo il punto di forza del Sud in generale, secondo la visione di meridionalismo mediterraneo riportata dal sindaco di Potenza Vito Santarsiero, per cui è il Sud il perno che permette all’Italia di aprirsi a nuovi confini e a nuovi mercati, allargando il suo orizzonte. Allora non bastano le politiche europee. Secondo Viesti mancano esplicite

politiche nazionali di sviluppo del sud, a vantaggio dell’intero Paese. È ancora la storia che lo dimostra. «Mai nessuno affermi che il sud in 150 anni di unità abbia vissuto sulle spalle dell’Italia che produce. Ha dato una grande mano con la tassazione in agricoltura, le rimesse degli immigrati, la migrazione interna». Una tesi, questa, che continua a perdurare. «Tutta colpa dello spirito nazionale – dice Viesti – che vacilla». Allora ben vengano temididiscussione comequesti.L’incontro, infatti, rientra nell’iniziativa “Polo sud.Idee peril futuro”progettata dagli editori Laterza e promossa dalla Regione Basilicata insieme al Comune di Matera. Dal 10 al12maggio l’iniziativa si sposterà pertanto a Matera. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Dalla Regione

Presentata la Carta delle pari opportunità NEL 2012 sono state 120 le donne lucane (e due uomini) che hanno convalidato le dimissioni negli uffici dell’Ispettorato del lavoro, per i controlli sulle “dimissioni in bianco”, con la compilazione di un questionario sulle ragioni delle dimissioni stesse: 73 donne hanno deciso di lasciare il lavoro per prendersi cura dei figli, e 18 per incompatibilità tra orari di lavoro e assistenza ai neonati. I dati sono stati presentati stamani, a Potenza, nel corso di un incontro a cui ha partecipato la consigliera regionale di parità, Maria Anna Fanelli, e le rappresentanti dei sindacati, della Regione e dell’Ispettorato del lavoro. Le norme stabiliscono che, in caso di dimissioni in contemporanea con la nascita di un figlio (e fino ai tre anni del bambino), queste devono essere convalidate dall’Ispettorato. Rispetto all’anno precedente, le dimissioni per questi motivi sono aumentate dell’otto per cento (erano 144 nel 2011), con un trend in linea rispetto alle medie nazionali (19.187 nel 2012, 17.681 nel 2011). Nel corso dell’incontro è stato anche presentata la Carta per le pari opportunità, adottata anche dalla giunta regionale lo scorso 16 aprile, e che «sarà diffusa sul territorio – ha detto Fanelli - con iniziative in tutta la Basilicata».


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