Lunedì 6 maggio 2013 – Anno 5 – n° 124 Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma - tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 € 1,20 – Arretrati: € 2,00 - Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) - Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
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Ma mi faccia
Colonna sonora della settimana w il piacere Simone Cristicchi: “La canzone "1947" di Sergio Endrigo con la sua delicatezza di grande poeta racconta la morte di nostalgia”.
a cura di Eli.
Reg.
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LA GIORNATA DI IERI w LARGHE CONTESE w A sette giorni dal giuramento il Cavaliere presenta il conto e vuole la Convenzione
Berlusconi contro Letta: ricatto continuo sull’Imu
CORAGGIO w É scomparsa la vedova del giudice assassinato. Le parole del fratello Salvatore
w MOGLIE
Addio Agnese Borsellino: “Ora sa chi uccise Paolo”
Mentre il governo pensa a un decreto per sospendere la rata di giugno, con il sì dell’M5S, il Caimano attacca: fiducia se la tassa scompare. Il premier: scuola, sanità e cultura non si toccano Nicoli » pag. 2
di Giuseppe
Lo Bianco e Sandra Rizza
andata a raggiungere Paolo. Adesso saprà la verità sulla sua morte”. Salvatore É Borsellino, fratello di Paolo, ha così salutato su facebook la cognata Agnese, deceduta ieri. » pag. 4
Napoli chiusa per crolli: in centro 200 chiese su 500 sono sbarrate e attendono la rovina. Viaggio nel cuore delle nostre città che cadono a pezzi: L’Aquila dimenticata, Roma che ha perso 2 abitanti su 3, poi Venezia e Palermo dove le rovine non fanno più notizia w pag.
8 - 11 con il racconto di De Silva
di Marco Travaglio
l Garante. “Come presidente I della Convenzione per le riforme dobbiamo trovare una fi-
gura in grado di dare garanzie a tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento e temo che Berlusconi non sia fra queste” (Stefano Fassina, 3-5). Meglio Dell'Utri. Passerà. “In questi mesi ho avuto la conferma che ci sono molte cose che potrei realizzare, mettendo la mia esperienza al servizio del Paese, per dare risposte a chi tutti i giorni si rimbocca le maniche e mantiene alto il nostro nome nel mondo. Non so se si creeranno le condizioni, ma in una competizione con regole adeguatamente innovate, valuterei di esserci... Un programma coraggioso per realizzare un vero progetto-Paese” (Corrado Passera, Corriere, 5-5). Se n'è appena andato e già qualcuno sente la mancanza di Passera: Passera. Riforma delle pensioni. “Basta con l'ossessione dell'antiberlusconismo, Berlusconi va mandato in pensione, non in galera” (Matteo Renzi, 3-5). Lo diceva già D'Alema, infatti B. non è andato in galera e in pensione c'è andato D'Alema. Avanti il prossimo. Agenzia Sticazzi. “Seconda giornata di relax, a Capalbio (Grosseto) per il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che sta trascorrendo alcuni giorni di vacanza con la moglie Clio e il figlio Giulio. Due giorni fa i coniugi Napolitano hanno preso un aperitivo nel vecchio borgo medievale; ieri si sono concessi una passeggiata sulla spiaggia e poi hanno pranzato in un locale in riva al mare” (Corriere, 4-5). “Giorgio Napolitano, nella sera tiepida di Capalbio, dove trascorre qualche giornata di riposo, scende adagio la scaletta in pietra del ristorante otto braccio al suo vecchio amico Claudio Petruccioli. Rilassato, dopo i suoi 50 giorni più duri, . Sorride, e ci scherza su...Ricaricare le batteris. Giornate relax, amarcord Capalbio, la Piccola Atene dell'intellighentzia di sinistra al mare fra anni 80 e 90. Segue a pag. 22
IL CONTE E LA SIGNORA
NON CENTRO PIÙ
Come salvare le città in pezzi
Juventus campione d’Italia! E fanno 29
Beccantini w pag 7
w EDITORIALE w Governo, imprese e giornali: l’anagrafe spesso non basta
w REPORTAGE w Il M5S tra le tute blu Landini: domanda di cambiamento
w MESSAGGI w Le lettere inedite dei condannati a morte Usa
di Ferruccio Sansa
di Cannavò, Castigliani e Mackinson
di Martina
“Generazione Letta”: se questi sono giovani
Grillo in fabbrica: gli operai orfani cercano un padre
“Amici lontani, voi mi trattate come un uomo” Castigliani ed Emiliano Liuzzi
e questi sono giovani. Li avevamo invocati e sono ara sinistra in crisi. Il ruolo dei sindacati in discussione. S rivati. Al Governo, nelle imprese, nei giornali. Ecco la LGli operai rischiano di restare soli. Viaggio nelle fabgenerazione Letta. Eppure ora ci chiediamo: questi sono briche dove sbarca Grillo. Landini incontra il Movimento:
iventare amici di penna di un condannato D a morte. Esperienza straordinaria e delicatissima. Il Fatto la racconta con le lettere
davvero nuovi? Perché l’anagrafe non basta.
inedite dal braccio della morte
» pag. 22
“I sindacati si rinnovino, sennò spariscono”. » pag. 12 - 13
» pag 18 - 19
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Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it
Quotidiano Regione Basilicata Anno 3 Numero 337 del 06/05/2013
Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155
Inchiesta rimborsi
La giunta approva il progetto operativo della “Rete di imprese”
Il Riesame: in libertà gli arrestati Per i due ex assessori Viti e Mastrosimone decadono le misure cautelari. Pagliuca invece passa dai domiciliari al divieto di dimora
Aziende alleate per essere più forti Accrescere il livello di competitività dei lucani sui mercati sia nazionali che internazionali
ll gip di Potenza, Luigi Spina, ha rimesso in libertà i due ex assessori della Regione Basilicata, Vincenzo Viti (Pd) e Rosa Mastrosimone (Idv), agli arresti domiciliari dal 24 aprile scorso per uso illecito dei rimborsi. Passa dai domiciliari al divieto di dimora a Potenza, anche l’ex capogruppo del Pdl, Nicola Pagliuca. A PAG 3
Presto in Inghilterra il personale del 118
Asm, a Manchester progetto formativo Capofila l’ospedale di Torino
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Asp attiva contro la ludopatia A Potenza presso il Ser.T funziona un ambulatorio per il trattamento del gioco d’azzardo patologico È un servizio specialistico per l’inquadramento e la presa in carico dei giocatori d’azzardo patologico e i loro famil-
iari, in relazione ai loro molteplici bisogni di cura. Nell’ambulatorio opera un’equipe multidisciplinare integrata.
L’assessore Pittella: “In un mercato internazionale sempre più competitivo, per potersi ritagliare uno spazio quando i numeri sono piccoli nonostante la qualità, è necessario fare squadra” L’obiettivo che la Regione Basilicata intende perseguire con la “Rete di imprese” è accrescere il livello di competitività delle imprese lucane sui mercati nazionali e la loro capacità di espansione su quelli internazionali. La giunta regionale ha approvato la relazione descrittiva del progetto, la scheda-progetto degli interventi e il progetto operativo che porterà alla creazione della rete. L’importo complessivo del progetto approvato dalla Regione e dal ministero dello Sviluppo economico, pari a
1.260.000 euro, è così suddiviso: 630.000 euro saranno impegnati dalla Regione Basilicata a valere sulle risorse della Linea di intervento III del Programma operativo Fesr 2007-2013 (Accrescimento del potenziale di internazionalizzazione delle Pmi), mentre la quota di cofinanziamento del Mise copre i restanti 630.000 euro (di cui 315.000 sono già stati anticipati). Le imprese beneficiarie della possibilità di aggregazione rientrano nei sei distretti istituiti in Basilicata.
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Caso Claps, alla sbarra adesso vengono chiamate le donne delle pulizie
Viaggio alle Fonti della fede: la tradizione del pellegrinaggio nel santuario dedicato a Maria
Per l’accusa, avrebbero visto il corpo di Elisa prima della scoperta “ufficiale”
Resiste il rituale corteo che porta tante persone fino al luogo di culto
I magistrati ne sono convinti: quelle due donne, Margherita Santarsiero e la figlia Annalisa, avrebbero visto il corpo di Elisa, nel sottotetto della chiesa della Ss. Trinità, prima del 17 marzo 2010, data ufficiale della scoperta.
Lo chiamavano “il trapazzo”, ossia la sofferenza fisica necessaria a recarsi a piedi nel santuario di Fonti, in territorio di Tricarico, per adorare la Madonna locale. Il rituale ha perso le caratteristiche della prova fisica, è rimasta la
Per difendersi da questa accusa, le due - all’epoca addette alla pulizia della parrocchia - dovranno oggi presentarsi davanti al tribunale di Salerno. In aula è stato chiamato anche l’arcivescovo di Potenza, Agostino Superbo.
La Gazzetta del Mezzogiorno
tradizione, nelle prime domeniche di maggio, di andare a Fonti con veri e propri pellegrinaggi organizzati a pregare Maria. Tra i pellegrini molti sono giovani, segno di una tradizione che si rinnova per le ultime generazioni.
Il Quotidiano della Basilicata
06.05.2013 N. 337
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Basilicata Mezzogiorno
L’importo approvato dall’ente locale e dal ministero è di 1.260.000 euro
630.000 euro sono legati al Fesr 2007-2013 e dei restanti 630.000 la metà è stata anticipata
Reti di imprese La giunta approva la relazione descrittiva, la scheda degli interventi e il piano operativo
Mettersi insieme per contare L’obiettivo è accrescere la competitività dei lucani in Italia e all’estero Mettersi insieme, condividere percorsi e servizi per accrescere il livello di competitività delle imprese lucane sui mercati nazionali e la loro capacità di espansione su quelli internazionali: è l’obiettivo che la Regione Basilicata intende perseguire attraverso la creazione di modelli di “Rete di imprese” per lo sviluppo di percorsi di internazionalizzazione delle aziende lucane. L’ultimo atto della giunta regionale è l’approvazione della relazione descrittiva del progetto, la scheda-progetto degli interventi e il progetto operativo che porterà alla creazione della rete. L’importo complessivo del progetto approvato dalla Regione e dal ministero dello Sviluppo economico è pari a 1.260.000 euro. E’ stato suddiviso in questa maniera: 630.000 euro saranno impegnati dalla Regione Basilicata a valere sulle risorse della Linea di intervento III del Programma operativo Fesr 2007-2013 (Accrescimento del potenziale di internazionalizzazione delle Pmi), mentre la quota di cofinanziamento del ministero copre i restanti 630.000 euro (di cui 315.000 sono già stati anticipati).
Le tre fasi: percorsi di informazione per incentivare l’integrazione, utilizzo degli appositi contratti, sportello informativo unico Dunque, con il progetto s’intende potenziare le capacità di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese lucane e dei sistemi produttivi locali, ad attrarre gli investimenti dall’Italia e dall’estero e a finanziare attività a carattere collettivo a sostegno dello sviluppo delle Pmi oltre i confini nazionali. Sono sei i distretti (istituiti con legge regionale n. 1/2001 per rafforzare l’identità dei sistemi produttivi territoriali e innalzare il loro livello di competitività) che raggruppano le imprese beneficiarie della possibilità di aggregazione. Eccoli: distretto agroalimentare di qualità del Metapontino; distretto agroindustriale del Vulture; sistema produttivo locale del Pollino-Lagonegrese; distretto della corsetteria di Lavello; distretto industriale del mobile imbottito di Matera; sistema produttivo locale delle Colline e Montagne materane. La Regione Basilicata, per la realizzazione degli obiettivi indicati, collaborerà con due soggetti attuatori: Unioncamere Basilicata (l’ente pubblico che unisce e rappresenta istituzionalmente il sistema camerale ita-
liano; in Basilicata rappresenta le Camere di commercio di Potenza e di Matera) per la promozione della cultura dell’internazionalizzazione, e Sviluppo Basilicata (la società finanziaria, unica azionista la Regione Basilicata, a sostegno dello sviluppo, della ricerca e della competitività del territorio lucano) che si occuperà dell’assistenza e della consulenza alle imprese anche in tema di politiche pubbliche di internazionalizzazione, supporto informatico e supporto alla costruzione di piani di lavoro dedicati. Tre sono le fasi lungo le quali si attua la creazione del modello di rete di imprese (che passa comunque attra-
“Fare squadra” “Piccolo è bello”, dice un detto. A patto, però, che piccolo sia anche sostenibile. Nel mondo globalizzato di oggi, i soggetti piccoli sono come vasi di coccio fra vasi di ferro, per riprendere la famosa immagine manzoniana. E allora? Come si fa a sopravvivere se si è lillipuziani? Lo spiega l’assessore regionale alle Attività e produttive e al Lavoro, Marcello Pittella, che così commenta la questione delle “Reti di imprese”. Dochiara infatti l’assessore Pittella: “In un mercato internazionale sempre più competitivo, per potersi ritagliare uno spazio quando i numeri sono piccoli nonostante il livello di qualità sia di tutto rispetto, è necessario fare squadra”. “Con questo progetto - prosegue l’esponente di giunta - offriamo alle piccole e medie imprese lucane la possibilità e gli strumenti per mettersi insieme e collaborare così da poter rafforzare la presenza sui mercati italiani ed emergere in quelli esteri”. “L’obiettivo finale - aggiunge Pittella - è l’aumento della capacità espansiva delle imprese appartenenti ai sei distretti, sui mercati nazionali ed internazionali mediante il rafforzamento dell’organizzazione e dell’offerta in forma aggregata e attraverso l’assistenza e l’accompagnamento sui mercati esteri”. “Confidiamo che questo importante investimento - commenta l’assessore e vicepresidente della giunta - comporterà significative ricadute per il sistema produttivo ed economico locale”, conclude Pittella. (bm3)
verso il “contratto di rete”). Queste le fasi: 1. percorsi di informazione rivolti alle imprese di settore operanti nei distretti e volti ad incentivare l’aggregazione, le missioni congiunte all’estero e infine i processi di integrazione sui mercati esteri; 2. sviluppo di reti di impresa mediante la forma giuridica dei contratti di rete che consente di operare insieme conservando la propria identità individuale; 3. realizzare uno sportello informativo unico a supporto delle imprese lucane che intendono affacciarsi sui mercati esteri per creare una filiera virtuosa che favorisca l’internazionalizzazione. (bm3)
Una politica comune La relazione che accompagna il progetto fotografa la situazione imprenditoriale lucana inquadrando i distretti. I distretti produttivi lucani sono sei: distretto agroindustriale del Vulture; distretto agroalimentare di qualità del Metapontino; distretto della corsetteria di Lavello; distretto industriale del mobile imbottito di Matera; sistema produttivo locale delle Colline e Montagne materane; sistema produttivo locale del Pollino-Lagonegrese. Necessaria una distinzione fra i distretti agricoli (che inglobano numerosi comuni) e quelli manifatturieri, che sono legati sostanzialmente a pochi comuni. I primi mettono insieme centinaia di azienze, poche decine i secondi. Caratteristica comune è invece la presenza di piccole e micro imprese, che hanno difficoltà di accesso al credito e di rapporti con la comunicazione e la distribuzione fuori dai confini regionali. Ciò che manca davvero è l’assenza di una gestione manageriale di polso di queste imprese minime, e i problemi di collegamenti dovuti essenzialmente all’assenza di infrastrutture. “Una politica comune tesa a favorire economie di scala - si legge nella relazione - rappresenta non solo la naturale strada da intraprendere per comprendere appieno la scelta di creare un distretto, ma costituisce il maggior punto di contatto tra le varie realtà distrettuali e un modello ripetibile anche per altre aree del territorio o per altri settori produttivi, con l’obiettivo di competere con i mercati nazionali e internazionali”. (bm3)
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Inchiesta rimborsi
Basilicata Mezzogiorno
Le congratulazioni
Il gip rimette in libertà gli arrestati
Bubbico vice ministro agli Interni
Il gip di Potenza, Luigi Spina, ha rimesso in libertài due ex assessori di centrosinistra della Regione Basilicata, Vincenzo Viti (Pd) e Rosa Mastrosimone (Idv), agli arresti domiciliari dal 24 aprile scorso per uso illecito dei rimborsi. Passa dai domiciliari al divieto di dimora a Potenza, anche l’ex capogruppo del Pdl, Nicola Pagliuca. Il gip, secondo quanto si è appreso a da fonti politiche e giudiziarie, ha deciso dopo aver valutato i contenuti degli interrogatori di garanzia di Voncenzo Viti, Rosa Mastrosimone e Nicola Pagliuca, e le richieste dei loro avvocati. Al palazzo di giustizia di Potenza sono poi continuati gli interrogatori degli otto consiglieri ed ex consiglieri raggiunti dal divieto di dimora coinvolti nell’inchiesta della Procura sui rimborsi per ‘’spese di rappresentanza e segreteria’’. Sono stati ascoltati Vincenzo Ruggiero (La Destra), Mario Venezia (Fratelli d’Italia) e Rocco Vita (Psi).
Il vicepresidente della giunta regionale e assessore alle Attività produttive Marcello Pittella è intervenuto sull’incarico di governo assegnato al senatore lucano Filippo Bubbico. “L’incarico di viceministro agli Interni per Filippo Bubbico - ha detto Pittella - è il riconoscimento per una vita interamente dedicata alle istituzioni con dedizione, passione, capacità e altruismo: da sindaco di Montescaglioso a presidente della Regione Basilicata, a sottosegretario allo Sviluppo Economico e da ultimo a presidente della Commissione Speciale del Senato, nonché quale componente del Comitato dei saggi nominato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La Basilicata è orgogliosa del ruolo che andrà a svolgere, in un ministero così delicato. A Filippo l’augurio più caro e sincero”.
Attivo presso il Ser.T di Potenza il servizio per trattare la ludopatia
L’emergenza-urgenza all’avanguardia
Le prestazioni sono gratuite e nel rispetto della privacy
Asm, formazione Pronto Soccorso a Manchester
E’ attivo, presso il Ser.T di Potenza dell’Azienda Sanitaria Locale l’ambulatorio per il trattamento del gioco d’azzardo patologico. Si tratta di un disturbo del comportamento che rientra nell’area delle cosiddette “dipendenze senza sostanze”. Il giocatore patologico, infatti, mostra una crescente dipendenza nei confronti del gioco d’azzardo, aumentando la frequenza delle giocate, il tempo passato a giocare, la somma spesa nel tentativo di recuperare le perdite, investendo più delle proprie possibilità economiche e trascurando i normali impegni della vita per dedicarsi al gioco. Nell’era multimediale il giocatore d’azzardo cambia faccia. Mentre prima era facilmente individuabile, “segregato” nei luoghi a lui deputati, ora chiunque sia in possesso di un computer, di un collegamento a internet e di
Ambulatorio Asp per curare la dipendenza dal gioco una carta di credito può essere un giocatore compulsivo. Il gioco on-line è estremamente pericoloso proprio perché, dalla solitudine della propria casa, il giocatore non ha freni, né inibitori né di tipo pratico: ha infatti 24 ore su 24 la possibilità di accedere al gioco senza incorrere nello sguardo giudicante
Operatori sanitari proporranno consulenza ai giocatori e ai loro familiari degli altri. Viene in questo modo a mancare anche la funzione socializzante del gioco, che diviene un rituale solitario e, facilmente, una compulsione. Anche qui, come nelle altre net-patologie, si crea un circolo vizioso in cui il soggetto rimane incastrato, trascurando i rapporti
sociali e familiari. L ’ambulatorio per il trattamento del gioco d’azzardo patologico (ludopatia) è ubicato al quinto piano nei locali Asp di via Ciccotti. È un servizio specialistico per l’inquadramento e la presa in carico dei giocatori d’azzardo patologico e i loro familiari, in relazione ai loro molteplici bisogni di cura. Nell’ambulatorio opera un’equipe multidisciplinare integrata composta da medico, assistente sociale e psicologo che, dopo una prima fase di inquadramento diagnostico, concorda con i giocatori patologici e i loro familiari percorsi di cura specifici e personalizzati. Le prestazioni sono rese in modo gratuito, nel rispetto della privacy e senza impegnativa del medico curante. Gli operatori sanitari presenti nell’ambulatorio proporranno consu-
lenza e orientamento a giocatori e loro familiari, valutazione diagnostica multidisciplinare (medica ,psicologica e sociale), colloqui di sostegno e tutoraggio, colloqui psicologici individuali e familiari, eventuale terapia farmacologica. All’ambulatorio si accede solo su appuntamento, telefonando ai seguenti numeri: dott.ssa Antonietta Germano 0971/ 310376, dott.ssa Marisa Renzi 0971/310377, dott.ssa Maria Lapenna 0971/310371. E’ possibile rivolgersi anche ai Ser.T di Villa D’Agri (tel. 0975/312253), Melfi (tel. 0972/773206773266) e Lagonegro (tel 0973/48865-48864). L’Asp di Potenza ha avviato già dallo scorso gennaio una campagna informativa mettendo a disposizione dei gestori dei locali materiale informativo che si può scaricare dal sito www.aspbasilicata.it.
L’Asm di Matera, con il dipartimento di emergenza-urgenza, unità operativa del pronto soccorso, diretta dal dott. Carmine Sinno, insieme alle Aziende sanitarie di Firenze e Cagliari ha partecipato al progetto Europeo Enpros “Emergency Nurse Professionals’ skills to improve quality of health services”, avente come capofila l’Azienda ospedaliera Cto Maria Adelaide di Torino, che prevede la formazione degli operatori presso strutture ospedaliere inglesi dove viene applicato il ”Manchester Triage”. Questo sistema di triage è utilizzato in numerosi paesi del Nord Europa ed è ritenuto uno dei metodi più accreditati per l’applicazione dei criteri di accesso alle prestazioni d’urgenza. Dal prossimo 18 maggio, sette infermieri del Pronto Soccorso di Matera, e due infermieri del Pronto Soccorso Attivo di Policoro, coordinati dalla sig.ra A. Contini, componente del Comitato Nazionale Triage, si recheranno in dipartimenti d’emergenza di Manchester per approfondire le conoscenze del contesto inglese, confrontare i metodi lavorativi e realizzare il passaggio delle informazioni per i necessari cambiamenti culturali e lavorativi. Il triage è un procedimento decisionale al servizio del paziente/utente volto a garantire cure e priorità assistenziali sulla base dell’espressione di un quadro clinico. Tale sistema di priorità d’accesso alle prestazioni d’urgenza nei pronto soccorsi si basa sull’attribuzione di quattro codici colori bianco(nessuna urgenza), verde, giallo, rosso (urgenza massima) che vengono attribuiti fondamentalmente in base alla stabilità dei parametri vitali pressione arteriosa, frequenza cardiaca e respiratoria, saturazione d’ossigeno, stato di coscienza.
conseguenti pesanti riflessi negativi sulla futura occupazione locale, è evidente che diventa urgente riprendere il confronto con il management della compagnia petrolifera. Condivido la valutazione di Latronico: l’apertura di una nuova fase politica deve avvenire a partire dal rinnovato impegno, attraverso un metodo nuovo e sicuramente più partecipato ed allargato alle realtà sociali, sui temi dello sviluppo e del lavoro”.
Politica Rosa (Fdi)
all’improvviso decide di mettere un limite alle estrazioni. Oggi si apre una possibilità concreta di archiviare la politica rappresentata dal ‘De Filippo & co’ che ha portato la Basilicata alla bancarotta. Un default inspiegabile se consideriamo le enormi risorse finanziarie piovute sulla nostra regione. Basti ad esempio pensare agli 800 milioni del ciclo europeo cui aggiungere gli 800 milioni di royalties. Tanto rumore per nulla visto che queste ingenti risorse non
Dal Consiglio Petrolio Mattia (Pdl) “In attesa che si concretizzi la proposta dell’on. Latronico di istituire un tavolo comune dei parlamentari lucani sulle questioni più urgenti, in primo luogo per rilanciare la concertazione con il nuovo Governo, l’Eni e la Total in materia di attività petrolifera, dobbiamo approfondire le motivazioni del giudizio negativo che è venuto dal cartello di associazioni imprenditoriali
“Pensiamo Basilicata” in merito al recente incontro in Regione con i dirigenti della Total. Quello che ci accomuna, maggioranza ed opposizione in Regione, è il Memorandum sul petrolio che tutti abbiamo voluto e sostenuto. Se le associazioni della piccola e media imprenditoria, della cooperazione, dell’artigianato, del commercio lamentano ‘scarsa apertura’ dimostrata dalla Total alle esigenze delle stesse categorie del mondo produttivo lucano, con
“Dopo aver contribuito a creare il ‘Sistema Basilicata’ il governatore lucano indossa all’improvviso le vesti del capopopolo. E con un colpo di teatro azzera quello stesso sistema. Del resto De Filippo non è nuovo ai cambi repentini. Lo ha fatto con il petrolio. Clamoroso esempio di come si possa cambiare idea dopo aver permesso di tutto alle compagnie. Masaniello - De Filippo
hanno portato sviluppo. Oggi bisogna essere in grado di offrire ai lucani un’alternativa al sistema. E questa alternativa non è la verginità che vorrebbe ricucirsi addosso il ‘De Filippo & co’. L’alternativa si deve costruire sui fatti superando gli steccati ideologici. L’alternativa deve essere costruita da uomini e donne interessati al bene comune, pronti ad uno scatto d’orgoglio per non subire più le scelte scellerate di chi è troppo distante dalla gente”.
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Basilicata Mezzogiorno
Istruzione è crescita
La nostra migliore energia è il cervello dei nostri giovani
Formazione Intesa col Ministero e sostegno all’Università: puntiamo sulla cultura e sulle capacità dei ricercatori lucani
Sperimentazione dell’Apprendistato professionalizzante per incentivare l’inserimento dei nostri giovani nel mondo del lavoro
a cura dell’Ufficio Stampa della Giunta Regionale
Crediamo nella cultura come investimento, nella formazione come strategia. Per questo sosteniamo programmi che vadano oltre la scuola e guardino alle imprese
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 04.05.2013
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Basilicata Mezzogiorno
IV I POTENZA CITTÀ
POTENZA CENTRO BILANCI SULL’ACCESSO
Sabato 4 maggio 2013
DIFFICOLTÀ «Ho un’attività in via Pretoria da 50 anni. Ma il decentramento degli uffici e lo svuotamento delle case ha fatto danni anche prima della Ztl»
NUOVI ORARI Ora i varchi sono accessibili dalle ore 13 all’una di notte. Il sabato dalle 11 all’una. Di domenica e nei festivi si accede dalle ore 6 all’una di notte
Come batte il cuore della città A un mese dalla Ztl «allentata», le opinioni diversificate dei potentini ZTL A destra, Marco Trotta, rappresentante dell’Ascom di Potenza. I varchi d’accesso nel centro di Potenza [foto Tony Vece]
MARIO LATRONICO l Idee e soluzioni per il centro storico di Potenza. Parlano associazioni ed anche commercianti. «Via Pretoria è una delle strade commerciali più antiche e lunghe d’Europa – sono le parole di Michele Franzese esperto di comunicazione e già protagonista con la sua associazione Scai Comunicazione dell’iniziativa natalizia “Se c'entro vinco” - il nostro è un centro commerciale naturale che bisogna promuovere sempre di più fuori dalla nostra città. Con la Ztl o senza la Ztl il mio pensiero è sempre lo stesso, vale a dire bisogna lasciar perdere la macchina e salire in Via Pretoria con le scale mobili». «Durante la Ztl precedente sicuramente più restrittiva – prosegue Franzese – i cittadini si sono convinti del fatto che fosse troppo scomodo salire in centro. Tutto questo è falso perché anche oggi i pochi parcheggi che ci sono in centro sono impegnati dai residenti. È inutile salire con la macchina rischiando di fare giri a vuoto, al contrario vanno
.
usati i servizi meccanizzati ed i parcheggi di Viale dell’Unicef, quelli tra Via Mazzini e Rione Mancusi ed anche il parcheggio vicino il Tribunale che risultano poco utilizzati». «Bisogna sedare la polemica violenta e proporre il centro storico di Potenza ad un territorio più vasto – spiega Michele
Frascolla responsabile della S.A.T., società che svolge servizi di assistenza tecnica per conto dell’amministrazione comunale - il centro deve essere attrattore non solo per i potentini ma anche per il territorio provinciale. Se tutti insieme ci poniamo questo obiettivo possiamo valorizzare le sue bellezze dando una spin-
ta nevralgica a tutte le attività commerciali in esso sistemate. Con la modifica alla delibera sulla Ztl da parte di questa amministrazione credo che sia stato fatto un primo decisivo passo per placare gli animi». «Vogliamo fare un progetto che coinvolga i commercianti – è il commento
invece di Marco Trotta, presidente dell’Ascom di Potenza - stiamo lavorando in questa direzione, presto incontreremo i pubblici esercizi per lavorare su eventi e costruire una rete organica di valorizzazione di alcuni settori come ad esempio l’enogastronomia e i prodotti tipici. La storia di Potenza e del suo centro dovranno servire da attrattori turistici soprattutto per chi proviene da fuori regione. Il turismo è un fattore determinante di dinamismo». Infine qualche commerciante. «Ho un’attività in via Pretoria ormai da 50 anni – ci spiega Luciano - il problema del centro storico è stato il decentramento degli uffici e lo svuotamento delle case, la Ztl ha influito solo in parte anche se pagare 2 euro per il parcheggio era davvero una esagerazione». «Non so come finirà ma per me è dura andare avanti – spiega invece Elio titolare di una attività in via Bonaventura – non solo la Ztl ma soprattutto la chiusura di questa strada ed il relativo cantiere mi hanno messo davvero in crisi».
CENTRO LA VERIFICA ZTL Dall’otto aprile scorso c’è stata la revisione degli orari per l’accesso delle auto nel centro potentino. Un sostanziale «allentamento» dei divieti [foto Tony Vece] l Investimenti pubblici materiali e immateriali di grande rilevanza, ma anche il depauperamento delle attività commerciali e il decentramento degli uffici, ed ancora le spinose questioni sul trasporto pubblico e sulla Ztl. Queste e tante altre problematiche hanno reso il centro storico di Potenza spesso un terreno di scontro più che di confronto tra i soggetti interessati, vale a dire tra le imprese artigianali e commerciali che lavorano in questa grande area, le istituzioni, i cittadini residenti e gli utenti provenienti da altre zone della città o comuni limitrofi. Sulla questione esaminata a 360 gradi è molto chiaro il parere qualificato di Antonio Palumbo, direttore della Confesercenti di Potenza incontrato nella sua sede provinciale di Via dell’Edilizia. «Bisogna ipotizzare una vera e propria governance del centro storico di Potenza attraverso un nuovo modello di relazioni all’interno del quale tutti concorrano ad osservare un sistema preciso di regole con politiche e servizi comuni». Il centro storico, quindi, va inquadrato e analizzato con occhi nuovi, anche perché la periferia storica della città (Viale Dante e San Rocco ad esempio) non sono più un tutt'uno con Via Pretoria come lo era in passato. «Bisogna fare una premessa – prosegue Confesercenti – dalla fine degli anni ottanta il centro ha subito un depauperamento dei suoi presidi di umanità, uffici pubblici e residenzialità sono calate in modo vertiginoso ma nonostante ciò esso ha continuato a svolgere il ruolo di centro sociale di questa città. Via Pretoria è stata pavimentata, sono stati eseguiti dalle
«La chiusura del centro al traffico operazione non gestita al meglio» Palumbo (Confesercenti): «Ztl , provvedimento corretto ma inopportuno» amministrazioni diversi investimenti materiali come il trasporto meccanizzato o i parcheggi di Viale dell’Unicef, ma gli imprenditori commerciali si sono trovati di fronte ad una realtà diversa, ad una realtà che esigeva la risoluzione di nuovi problemi disgiunti dalle opere pubbliche». E sulla Ztl cosa pensano gli operatori del commercio? «La Ztl così proposta all’inizio pur essendo un provvedimento corretto dal punto di vista formale era un prodotto inopportuno per il centro storico - spiega Palumbo – il processo decisionale doveva essere guidato prima in seno al Consiglio e poi con i cittadini e gli imprenditori, in buona sostanza bisognava procedere a piccoli passi. È anche vero che una parte, per fortuna minoritaria degli stessi com-
Il cambio La Ztl «mitigata».
L’amministrazione comunale di Potenza con Delibera di Giunta del 5 aprile 2013 e con Ordinanza n. 103 del 6 aprile 2013 ha modificato gli orari di accesso libero nella ZTL. Dallo scorso 8 aprile 2013, infatti, è consentito a tutti gli autoveicoli il transito libero alla ZTL dai varchi n° 2 (posto in via Vescovado) e n° 4 (ubicato invece Via Carlo Bo) con uscita su Via Mazzini attraverso la via 4 Novembre, nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle ore 13 alle ore 1 del giorno successivo, il sabato si potrà accedere dalle ore 11 fino alle ore 1 del giorno successivo, mentre la domenica e gli altri festivi si potrà accedere già dalle ore 6 alle ore 1 del giorno successivo. Dal varco n° 3 (Via San Luca - Vico Corrado) l’accesso libero, negli orari indicati, è consentito solo per accedere al parcheggio a pagamento istituito in Largo Isabelli. L’accesso a Largo Pignatari, ricadente in ZTL con orario 0:00 – 24:00, è consentito esclusivamente per il transito degli autoveicoli degli autorizzati. La tariffa oraria per il parcheggio dei non residenti nell’Area ZTL è [ma.la.] passata da due euro a un euro.
mercianti, ha perso una grande occasione per risolvere in modo costruttivo le criticità. Sarebbe stato preferibile nel recente passato invitare i consumatori a salire in centro nonostante la Ztl anziché sbandierare ai quattro venti che il centro era morto dal punto di vista commerciale scoraggiando ancor di più il consumatore stesso». Intanto proprio di recente è stato pubblicato un bando che ha previsto la concessione di un finanziamento pubblico per la realizzazione di un piano marketing per il centro storico con una attenzione particolare alla valorizzazione delle attività commerciali. «È proprio così – conclude Palumbo – il bando se lo è aggiudicato il nostro Centro di Assistenza Tecnica che usufruirà di queste risorse le quali, sia pure minime e marginali,
serviranno per proporre delle soluzioni e delle linee guida. La nostra idea è un percorso di sviluppo unitario che coinvolga tutti, imprese, Istituzioni, cittadini e anche la stampa. Ci sono stati già dei focus con associazioni ed imprese commerciali dai quali sono venuti fuori già dei propositi di collaborazione. Questi incontri sono giacimenti di idee nei quali si converge sulla necessità di vedere il centro storico funzionare come un centro commerciale naturale unico nel suo genere. Nel prossimo futuro è nostra intenzione fare anche un focus con gli organi di stampa, gli istituti di credito e i dirigenti commerciali al fine di trovare un modello di convergenza decisionale per tutti i processi deliberativi riguardanti il centro storico». [ma. la.]
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 04.05.2013
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Sabato 4 maggio 2013
Il delitto di via Parigi
LA SCENA DEL DELITTO
L’ex pugile riemerge dal suo nascondiglio «Ho sparato ma solo per legittima difesa»
Stefanutti si costituisce La sua verità solo al Quotidiano, silenzio su chi l’ha soccorso Da ieri è in carcere per omicidio con l’aggravante mafiosa di LEO AMATO POTENZA - Quand’era ancora poco più di un ragazzo c’è chi se lo ricorda seminare il terrore in giro per Potenza con un puma alla catena. Poi tanto per cambiare venne arrestato dalla polizia, e nel parcheggio della questura alcuni agenti avrebbero sentito i rumori che provenivano dalla sua auto, ma nessuno ha avuto il coraggio di tirare fuori la bestia dal bagagliaio. Così quando gli è stata riconsegnata ormai era già morta da un pezzo. Deve aver temuto di fare la stessa fine l’ex pugile potentino Dorino Stefanutti, che ieri pomeriggio si è costituito in una zona di campagna attorno al capoluogo agli agenti della sezione anticrimine diretti dal vicequestore Carlo Pagano. A guidarli sul posto è stata una telefonata dopo che per cinque giorni il suo cellulare è risultato spento. Qualche ora prima, invece, nella redazione del Quotidiano era stata recapitata una lettera di quattro pagine in cui annunciava l’intenzione di affrontare le sue responsabilità per l’accaduto spiegando la sua versione dei fatti. Stefanutti era ricercato da lunedì notte dopo che alcuni testimoni lo avevano indicato come l’assassino di Donato Abruzzese, l’imprenditore 44enne crivellato di colpi davanti casa sua, un appartamento al 12 di via Parigi. La moglie di Abruzzese, innanzitutto, ha detto di aver sentito il suo nome dopo che il marito aveva risposto al citofono, e si era infastidito per la sua presenza sotto casa. Poi ha aggiunto di averlo riconosciuto dalla finestra con una pistola in mano ma di non aver fatto in tempo per dare l’allarme. Mentre il figlio ha raccontato di aver visto la microcar di Stefanutti che si allontanava dopo gli spari. Davanti agli investigatori si è poi seduto anche un amico di Donato Abruzzese che ha raccontato di aver assistito a tutto in prima persona ed è considerato il vero superteste capace di inchiodare l’autore del delitto alle sue reali responsabilità. Ieri sera interrogato fino a tarda sera dal pm Francesco Basentini della Direzione distrettuale antimafia di Potenza Stefanutti ha ammesso di aver sparato ma soltanto per legittima difesa dopo aver preso l’arma proprio al supertestimone dell’accusa contro di lui. Qui però entrambe le loro versioni dei fatti contrasterebbero con alcune delle circostanze emerse durante gli accertamenti, come il fatto che vicino al corpo della vittima siano state trovate tre le pistole, e che i bossoli seminati per terra, sulla strada e davanti al porticato della palazzina risultino esplosi da tre armi diverse. Possibile che l’assassino abbia usato due armi? Oppure che l’abbia fatto la vittima? E’ infatti quasi del tutto assodato che non si è trattato di un’esecuzione ma di una discussione finita in un conflitto a fuoco in cui a sparare e ad essere colpiti sono stati almeno in due: Stefanutti e Abruzzese. C’è poi da capire quale sia stato il ruolo della terza persona presente sul posto. Semplice spettatore o altro, come sostiene lo stesso Stefanutti? Nella lettera arrivata al Quotidiano ieri matti-
Dorino Stefanutti, sotto la scena del delitto
in basso la lettera inviata al Quotidiano di Dorino, nel tondo la vittima Donato Abruzzese
na (la data manoscritta è 29 aprile mentre il timbro del centro di smistamento di Bari del 2 maggio) l’ex pugile, considerato a lungo il braccio destro del boss Renato Martorano in carcere per usura ed estorsione con l’aggravante mafiosa, parla soltanto di due pistole e dice di aver preso quella con cui ha sparato ad Abruzzese dal suo amico (sempre il supertestimone dell’accusa) mentre era già sotto il fuoco ferito a una gamba. Spiega che il motivo della sua convocazione da parte della vittima - all’opposto della visita inattesa di cui parlano i familiari - sarebbe stato uno screzio nato dal rifiuto di fare da compare per il figlio di Abruzzese. Una sciocchezza, verrebbe da pensare, ma in certi ambienti no, e qui è difficile non cogliere una certa allusione. Altra questione che sa tanto di vecchi codici di malavita sarebbe stata quella su chi può offrire da bere e chi no in una tavolata di amici. Stefanutti avrebbe voluto farlo lui, ma a quanto pare domenica sera Abruzzese la pensava in maniera diversa, tant’è che diversi testimoni hanno raccontato del gelo che è sceso tra i due, fin quando l’imprenditore specializzato nella distribuzione di macchinette da videopoker non ha deciso di andarsene via. Difficile pensare che Stefanutti sia andato sotto casa di Abruzzese con l’idea di ucciderlo, ma è altrettanto difficile pensare che sia stato Abruzzese a tendergli una trappola mortale da cui è scampato soltanto perché ha saputo anticipare le sue mosse. Certo è che tutto sarebbe avvenuto nel giro di pochi secondi, stando a quanto raccontano i testimoni, come se la vittima e il suo assassino si siano sparati a vista o giù di lì. Interrogato anche a proposito di chi gli ha offerto riparo per 5 giorni permettendogli di eludere le ricerche degli agenti della mobile Stefanutti ha opposto l’unico no alle richieste degli inquirenti sostenendo di non voler danneggiare delle persone innocenti. Per lui nella serata di ieri è stato disposto un fermo di indiziato di delitto con l’accusa di omicidio con l’aggravante mafiosa. Le indagini proseguono per appurare se oltre al movente dichiarato tra i due ci fossero rapporti economici che negli ultimi tempi potrebbero essersi deteriorati. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 04.05.2013
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Sabato 4 maggio 2013
DISEGNATA DA DORINO STEFANUTTI
La lettera: tutto per un comparizio mancato di DORINO STEFANUTTI Egregio dottor Francesco Basentini, egregio avvocato Rita Diciommo, vi scrivo questa lettera per mettervi al corrente che, la notte del 28, in via Parigi c’ero io. Con la presente vi spiego come sono andate le cose. Dopo aver lasciato Giuseppe a casa e preso io la mia macchina, Michele e Gerardo la Smart di Michele, ci stavamo ritirando, però abbiamo deciso di andarci a prendere una cosa da bere al Singapore, visto che Michele doveva accompagnare a Gerardo che abita a Macchia Romana. Arrivati al Singapore siamo scesi e siamo entrati, abbiamo ordinato e il cameriere ci ha detto che nella sala a destra vi era anche Donato il proprietario, il Presidente ed altri amici, allora siamo entrati a salutarli, ci siamo salutati con tutti e loro ci hanno offerto da bere, abbiamo preso una bottiglia di spumante per tutti, ed io ho insistito per pagarla, ci siamo fatti una chiacchierata tutti insieme ai presenti. Io mi sono rivolto al Presidente e gli ho detto che questa mattina mi sono preso il caffè alle Torrette dove lavora Pina la moglie, ed io ho detto a Pina che non
avrei fatto il compare al figlio e non sarei andato alla cerimonia, e come incontravo Donato, lo avrei detto anche a te. Il Presidente ha cambiato faccia e ha detto che non faceva niente, non importava, si è trattenuto altri 5 minuti, ha salutato e se ne è andato; mentre noi altri ci siamo trattenuti un altro poco. Ci siamo avviati all’uscita del locale per andarcene, siamo arrivati fuori, davanti al locale e vediamo che arriva il Presidente con la macchina, ci guarda, ci saluta, fa retromarcia e se ne va. Ci salutiamo tra i presenti e ce ne andiamo. Durante la strada che porta dal Singapore a Macchia Romana, ricompare il Presidente che mi affianca e mi dice ci vediamo alla stazione vieni. Dietro di me con la smart vi era Michele e Gerardo. Gerardo abita a Macchia Romana e Michele lo doveva accompagnare. Si affiancano e mi chiedono cosa fosse successo. Io gli dico niente e ci salutiamo. Una volta che sono arrivato ai tre cancelli, svolto e vado al Principe di Piemonte, per andare alla stazione, al bar del Presidente. Giunto, scendo ed entro. Vi era Carmine il nipote del Presidente e gli chiedo se vi fosse Donato o se mi aveva lasciato detto qualcosa ,se lo dovevo aspettare. Mi ha detto che forse era al Parigi. Il Parigi si trova vicino casa mia, quindi ho detto ora passo. Giunto al Parigi, vedevo la macchina del Presidente, il bar era chiuso, ma notai che vi era Gerardo sotto i porticati. Gerardo è un uomo che lavora ed è amico del Presidente. Ho aperto il finestrino ed ho chiesto a Gerardo dove fosse il Presidente, mi ha risposto è salito un attimo a casa. Ho parcheggiato la macchina, sono sceso ed ho raggiunto a Gerardo, ho chiesto a Gerardo cosa volesse il Presidente e cosa fosse successo, lui mi ha risposto: «non lo so, a me mi ha chia-
mato e sono qua». Ho notato che Gerardo aveva nella mano destra una pistola, in quel momento apriva il portone il Presidente, impugnava la pistola diretta a me e sparava. Ho sentito un dolore alla gamba, subito davo un pugno in faccia a Gerardo che sbatteva con la testa all’angolo del muro, gli toglievo la pistola dalle mani, Gerardo è scappato e si è allontanato da me e il Presidente ha sparato di nuovo. Io ho cominciato a sparare alla cecata e mi sono spostato sulla sinistra del porticato andando verso la fine della siepe, dove c’è il passaggio. Giunto alla fine dove c’è il muro mi sono girato ed ho visto il Presidente che mi ha sparato. Mi sono messo dietro un pilastro di ferro che sorregge il porticato ed ho sparato anche io una due volte, poi la pistola non ha più sparato, sono uscito da dietro il pilastro. Ho buttato la pistola a terra. Ho aperto le braccia, il Presidente vicino le scale con la pistola ha mirato ed ha sparato, anche a lui forse gli erano finiti i colpi. Ho preso subito la strada, il passaggio che vi è tra il cespuglio e sono andato alla macchina. Ho notato che Gerardo si è accostato al Presidente ed hanno parlato, e io me ne sono andato. Non ero e non sono armato, la pistola che ho tolto dalle mani di Gerardo l’ho buttata lì per terra, ero solo, non pensavo che fosse successo tutto questo altrimenti non andavo. Sono anche io ferito alla gamba destra al di sopra del ginocchio, la pallottola mi è passata da una parte all’altra e una ferita di striscio al di sotto del ginocchio destro. Mi costituirò ed affronterò le mie responsabilità, nel frattempo vi ho scritto come sono andate le cose. Ho anche fatto un disegnino per illustrarvi la dinamica dei fatti. Con ossequi.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 05.05.2013
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BASILICATA PRIMO PIANO I III
Domenica 5 maggio 2013
LA MALA A POTENZA IL DELITTO DI VIA PARIGI
Basilicata Mezzogiorno
VERSIONE INVEROSIMILE La versione fornita dall’indagato Dorino Stefanutti per l’omicidio di Donato Abbruzzese è considerata inverosimile
Le impronte sulla pistola per incastrare l’assassino C’è attesa per le analisi scientifiche sulla calibro nove di Stefanutti FABIO AMENDOLARA l Il racconto di Dorino Stefanutti, ritenuto l’assassino di Donato Abbruzzese, non è compatibile con le indagini scientifiche né con il risultato delle investigazioni. I familiari e il testimone chiave, secondo gli investigatori, lo incastrano. Sulla calibro nove, la pistola con cui è stato ucciso Abbruzzese, pare ci siano impronte di una sola persona. La comparazione, negli uffici della Scientifica, in Questura a Potenza, è in corso. E quella, insieme agli undici bossoli recuperati sulla scena del crimine di via Parigi a Potenza, potrebbe essere la prova regina. Oppure potrebbe scagionare Stefanutti, accusato di omicidio volontario aggravato dalla finalità mafiosa. L’indagato sostiene di aver sparato solo due colpi e di essere scappato via, dopo essere riuscito a disarmare un certo Gerardo (che agli investigatori non risulta presente sulla scena del crimine. Il teste chiave, che ha verbalizzato in Questura, ha un altro nome). Chi ha premuto per altre nove volte il grilletto? Nel corso di una conferenza stampa, ieri mattina - a cui
hanno partecipato il dirigente della squadra mobile Carlo Pagano, il sostituto commissario Antonio Mennuti - il questore di Potenza Romolo Panìco ha spiegato che stando al risultato delle indagini è stato Stefanutti. Le pistole da cui sono partiti i colpi sono tre: la maggior parte (undici) dalla calibro nove di Stefanutti, cinque da una 7,65 di Abruzzese, mentre un solo colpo proverrebbe da una terza pistola, su cui si stanno concentrando gli investigatori. Stefanutti, che ha dichiarato di essere stato ferito - e di aver a quel punto aperto il fuoco - è stato curato «da persone all’oscuro della vicenda». Ma anche questa, secondo il questore, sarebbe una versione poco credibile, fornita al pm antimafia Francesco Basentini nel corso di un lungo interrogatorio. «Dal momento dell’omicidio - ha spiegato il questore - c’è stata un’incessante e pressante attività d’investigazione delle forze di polizia e della magistratura» che ha portato «una pressione insostenibile sul presunto killer, il quale si è costituito alla polizia per questo motivo». Panico ha evidenziato l’importanza di indagini che in quattro giorni hanno portato a far luce
sul caso, «e che stanno proseguendo», in una città «il cui precedente omicidio di mafia è avvenuto 16 anni fa, nello stesso giorno di quest’ultimo»: non c’è «una Potenza o una questura allo sbando – ha concluso Panico – come qualcuno ha
voluto far credere nei giorni scorsi, anzi i reati sono diminuiti del 15 per cento e i controlli sono aumentati del 18 per cento, e non abbiamo mai avuto problemi di ordine pubblico, anche con un organico in forte carenza».
POLIZIA La conferenza stampa di ieri mattina in questura [foto Tony Vece] .
PIGNOLA È ANCORA GIALLO SULLA MORTE DEL 19ENNE. LA PROCURA APRE UN FASCICOLO PER «SEQUESTRO DI PERSONA»
Eugenio «prigioniero» e poi ammazzato?
Oggi sarà eseguita l’autopsia su disposizione del magistrato Salvatore Colella l Sarà eseguita oggi, su disposizione del magistrato Salvatore Colella, l’autopsia sul corpo di Eugenio F., il 19enne di Pignola trovato morto mercoledì scorso sotto il viadotto di Picerno. L’operazione si terrà questa mattina all’interno del cimitero pignolese che, per l’occasione, sarà chiuso al pubblico. L’esame dovrà chiarire le cause del decesso del ragazzo che, lo ricordiamo, si era allontanato da casa il 22 aprile scorso, dopo un diverbio, a quanto pare, con il padre, ma la sua scomparsa era stata denunciata dai familiari soltanto la domenica successiva, il 28. In questo lasso di tempo che cos’è successo? Chi ha incontrato?
I carabinieri stanno seguendo diverse piste per accertare la dinamica dell’accaduto ed è stato aperto un fascicolo giudiziario per «sequestro di persona». Insomma, non si esclude che qualcuno possa aver costretto Eugenio a non fare ritorno a casa. È un’ipotesi su cui la famiglia F. chiede alla Procura di Potenza di focalizzare l’attenzione, convinta che il ragazzo non si sia tolto la vita. Che non sia stato un suicidio. In questi giorni i carabinieri stanno ascoltando diverse persone e pare che tra gli interrogati figurino anche esponenti della malavita locale: Eugenio potrebbe aver visto o sentito qualcosa di compromettente ed è
stato zittito. Non si esclude neppure la pista di una rapina finita in tragedia: addosso al giovane è stato trovato il portafogli che conteneva soltanto pochi spiccioli. Quanto al ritardo della denuncia della scomparsa di Eugenio, la famiglia ha spiegato agli inquirenti che non riteneva preoccupante l’allontanamento del giovane perché le ragioni del diverbio con il padre non erano state particolarmente gravi. E poi il ragazzo era stato visto da alcuni conoscenti a Potenza proprio in quei giorni. Ma quello che doveva essere un periodo di riflessione si è trasformato in addio.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 06.05.2013
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Basilicata Mezzogiorno
POTENZA CITTÀ I III
Lunedì 6 maggio 2013
CASO CLAPS
OGGI PROCESSO A SALERNO
UNA «FARSA» Secondo l’accusa le due donne hanno mentito. Avrebbero visto prima il corpo di Elisa nel sottotetto
INDAGATE Le donne delle pulizie Margherita Santarsiero e la figlia Annalisa Lo Vito
Elisa, in tribunale il giallo del corpo ritrovato
le altre notizie COMUNE DI POTENZA
Giudici popolari al via le domande
In aula le donne delle pulizie e anche il vescovo MASSIMO BRANCATI l Sostenne di aver saputo del ritrovamento del cadavere di Elisa Claps solo la mattina del 17 marzo attraverso una telefonata di don Wagno. È la storia del cranio che nelle parole del sacerdote brasiliano sarebbe diventato «ucraino» traendo in inganno il vescovo Mons. Superbo. L’alto prelato disse di aver immediatamente chiamato in Questura e di aver invitato don Wagno ad «aprirsi con la polizia» perché si era accorto che era scosso. La famiglia Claps è scettica su questa ricostruzione dell’accaduto, ma i magistrati di Salerno hanno creduto alla versione di Superbo. Non a quella delle signore delle pulizie Annalisa Lo Vito e Margherita Santarsiero, colf della chiesa della Trinità: dissero di non aver trovato i resti di Elisa prima del 17 marzo. Confermarono di essere state sul terrazzo, negando però di aver «sconfinato» nel sottotetto. Il racconto non ha convinto la Procura che ha deciso di rinviare a giudizio le due donne. Oggi dovranno presentarsi in tribunale a Salerno per sottoporsi a giudizio immediato e tra i testimoni chia-
mati dalla Procura figurano mons. Superbo e don Wagno. Madre e figlia – secondo l’accusa – avrebbero mentito al Pm riguardo a un avvistamento del cadavere precedentemente alla data del ritrovamento «ufficiale». In particolare le due donne - secondo quanto emerso durante l’inchiesta bis sull’omicidio di Elisa Claps
– si erano recate nel sottotetto alcune settimane prima del ritrovamento, avevano visto un corpo ed avevano informato il viceparroco don Wagno, circostanza confermata anche da quest’ultimo. Successivamente al ritrovamento «ufficiale» le due donne negarono di essersi mai recate nel sottotetto e di aver visto un corpo. Don Wa-
gno, invece, disse anche di aver saputo proprio dalle donne delle pulizie che c’erano dei resti umani in quel sottotetto e di essere andato con loro per un sopralluogo. Sostenne poi di aver toccato gli occhiali di Elisa con un dito e di aver visto che erano «con le stanghette aperte». Ma il medico-legale Francesco Introna trovò gli
La famiglia Claps parte civile «Ora ci dicano tutta la verità» l Gildo Claps, fratello di Elisa, insiste. Non è possibile che il cadavere non sia stato visto prima. «Per esempio nel 1996, quando per circa un anno nel sottotetto della chiesa della Trinità furono effettuati dei lavori. Oppure nel 2008, quando qualcuno ha rimosso del materiale che ricopriva il corpo. E di questo - tuona Gildo - chiediamo conto al vescovo». E rincara la dose: «O il vescovo sapeva oppure è incapace di controllare gli uomini della sua Diocesi. La Chiesa deve dire quello che sa.
Il ritrovamento è stato solo una messinscena». Parole dure, ripetute ogniqualvolta si parla del ritrovamento del cadavere della povera Elisa. «Il mosaico si è composto e abbiamo ormai tasselli e ulteriori elementi per dire che il corpo era già stato scoperto. Ci sono responsabilità serie e gravi, a cui deve essere richiamata anche la Chiesa, che deve spiegare la messa in scena del ritrovamento ufficiale del 17 marzo 2010». Nel processo di oggi la famiglia Claps si è costituita parte civile.
occhiali con le asticelle chiuse. Racconti, contraddizioni, silenzi che rendono nebulose le circostanze del ritrovamento. Fu la signora Santarsiero a confermare al Pm Rosa Volpe di aver visto un «cranio». Don Wagno invece parlò di una «sciarpa», che poi si rivelò la maglia che Elisa indossava il giorno dell’omicidio, quella che mamma Filomena aveva intrecciato ai ferri. «Questa cosa qua, sciarpa. Non lo so come la chiamate questa cosa», disse don Wagno nel corso dell’imbarazzante confronto in Questura con la signora Santarsiero. E dalle parole di don Wagno - contenute in un lungo verbale - emerse che nel sottotetto c’era anche la figlia della signora Santarsiero. Disse il sacerdote, descrivendo l’angolo del sottotetto: «Tu eri qua, tu, io e Annalisa da questa parte. E tu mi hai detto: “Ma non sembra una persona”, perché era buio e non si capiva proprio». Annalisa Lovito ha continuato a negare. Come la signora Santarsiero: «A me - disse durante il confronto con don Wagno riferendosi ai resti di Elisa Claps - non sembrava niente. Era troppo buio». Ma ora è giunta l’ora di fare luce. Su tutto.
n Entro il 31 luglio tutti i cittadini residenti a Potenza, non iscritti negli albi definitivi dei giudici popolari, possono iscriversi negli elenchi comunali per le funzioni di: Giudice Popolare di Corte d'Assise e Giudice Popolare di Corte d'Assise d'Appello. La domanda d’iscrizione, indirizzata al sindaco, può essere redatta sull’apposito modulo reperibile presso l’Ufficio Elettorale di via N. Sauro e l’Ufficio Relazioni con il Pubblico –Palazzo di Città/Piazza Matteotti o scaricabile sul sito istituzionale www.comune.potenza.it. MATTIA E L’ARTIGIANATO
Imprenditori under 40 una «ecatombe» n «I dati dell'Osservatorio sull'imprenditoria giovanile realizzato dall'ufficio studi di Confartigianato e presentato alla convention nazionale dei Giovani Imprenditori di Confartigianato sono allarmanti: in Basilicata dal 2008 al 2012 sono mancati all'appello 649 imprenditori under 40, passando da un numero complessivo di 4.862 del 2008 agli attuali 4.213». A sottolinearlo è il consigliere regionale del Pdl Franco Mattia che aggiunge: «L'Italia ha perso il 16 per cento dei giovani capitani d'azienda rispetto a 5 anni prima».
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 05.05.2013
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Basilicata Mezzogiorno
VI I POTENZA CITTÀ
Domenica 5 maggio 2013
LA «GUERRA» DELLA CASA
AMBIENTE
Ex Siderpotenza tutelare lavoro e salute pubblica
LA PROTESTA DI MACCHIA ROMANA
QUARTIERE Alcuni dei palazzi sorti a rione Macchia Romana, uno dei quartieri più popolosi del capoluogo lucano
Chieste analisi più accurate
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Alloggi popolari «a peso d’oro» un canone mensile da 550 euro Gli assegnatari chiedono all’Ater una verifica dei costi ANTONIO MASSARO l POTENZA. Assegnatari e affittuari degli alloggi di edilizia popolare di «Macchia Romana» non ci stanno e chiedono all’Ater e alle istituzioni locali e regionali una verifica dei costi degli affitti che in questo particolare momento si aggirano attorno ai 550 euro mensili. «In un momento di forte congiuntura economica e con la crisi che morde - dicono in coro gli inquilini non possiamo subire autentici salassi sul prezzo dei canoni. Mentre sarebbe auspicabile anche in considerazione del difficile momento che vivono le famiglie una calmierazione delle spese di affitto, prima di comprare e arrivare al pieno possesso dell’immobile dopo un certo numero di anni». Il grido d’allarme è stato lanciato dagli assegnatari degli appartamenti realizzati dall’Ater di Potenza nel piano di zona «legge 167/62», lotto numero 6 del
comprensorio C5-C6 in località EpitaffioMacchia Romana. Nel corso di un’apposita riunione gli assegnatari si sono costituiti in comitato per dare più voce alle loro esigenze. Del neo organismo fanno parte circa sessanta persone. Ci hanno detto che il motivo principale della loro rivendicazione è quello di «ottenere la verifica della determinazione dei prezzi di cessione e dei canoni di locazione applicati agli aventi diritto degli alloggi realizzati in regime di edilizia residenziale pubblica». «Non solo - aggiunge qualcuno - ci siamo costituiti in comitato inquilini piano di zona anche per la risoluzione delle problematiche collegate alla realizzazione del complesso». «Per questa ragione - dicono ancora gli assegnatari - e per far valere i nostri diritti promuoveremo ogni iniziativa utile e necessaria per giungere alla soluzione del problema. Ovvia-
LEGAMBIENTE NELLA GIORNATA DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILE
Tutti a piedi a scuola per una città vivibile
mente lo faremo con ogni mezzo legittimo coinvolgendo l’opinione pubblica ed assumendo iniziative nei confronti degli organi istituzionali». In questa particolare «battaglia» i cittadini sono sostenuti dall’Usb Unione sindacale di base- Asia (casa). Dal sindacato infatti sottolineano che alcuni cittadini «hanno segnalato problemi relativi all’applicazione di canoni di locazione e prezzi di vendita non propriamente da housing sociale. Canoni superiori alle 500 euro e prezzi di vendita non proprio sociali, quasi in concorrenza a quelli praticati nel mercato libero, sono insostenibili proprio da quegli inquilini che dovevano essere i diretti destinatari di un intervento di housing sociale». «Tutto questo - conclude l’Usb - per evitare come è successo in altre parti d’Italia (vedi il caso di Roma), dove la mancata applicazione di tali norme ha portato la magistratura ad aprire un’inchiesta».
GRAZIE AL PALMARE ACCETTERANNO I BOLLETTINI PREMARCATI
Bollette da pagare al postino «tecnologico»
«Pedibus» a rione Cocuzzo e Bucaletto Niente più file agli uffici postali
IN FILA Gli alunni a piedi verso la scuola
PREMARCATI Pagamento all’arrivo dei bollettini
l Anche a Potenza si è svolta la «maratona» della mobilità sostenibile che ha coinvolto diverse città italiane. Ieri speciale «Pedibus», l’allegra carovana di bambini che si reca a scuola a piedi secondo un itinerario con fermate ben precise, promosso dal circolo Legambiente di Potenza. A guidare questo millepiedi composto dai bambini dell’istituto comprensivo «Don Lorenzo Milani» la preside Carmela Cafasso insieme al presidente di Legambiente Basilicata Marco De Biasi. La scuola di via Tirreno, a rione Cocuzzo, è stata la prima a sperimentare il «Pedibus». All’evento ha partecipato anche la scuola elementare di Bucaletto «Gianni Rodari», i cui alunni sono stati «guidati» dal presidente del circolo Legambiente di Potenza Alessandro Ferri e dall’assessore comunale alla Pubblica istruzione Giuseppe Messina. L’iniziativa rientra tra gli eventi di «100 strade per giocare» la storica campagna di Legambiente finalizzata a recuperare spazi vivibili in città.
l Niente più file per pagare le bollette. Grazie al loro palmare, i portalettere possono ora accettare i bollettini di pagamento premarcati del tipo 896 con codice a barre (grandi utenze come Enel, Telecom) in tutto il territorio comunale. In questo modo il cliente può effettuare il pagamento direttamente da casa o dal posto di lavoro nello stesso momento in cui avviene la consegna della corrispondenza, senza doversi quindi recare all’ufficio postale. Basterà chiamare da rete fissa il call center al numero verde 803.160 (scegliendo l’opzione «Servizi a domicilio», all’interno delle voci Prodotti di corrispondenza, Prodotti Bancoposta o Posteshop), prenotare il servizio e scegliere personalmente l’ora, il giorno e il luogo in cui si verrà raggiunti a domicilio dal portalettere per eseguire i pagamenti nella fascia oraria pomeridiana dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 20, e il sabato mattina dalle 8 alle 14.
INDUSTRIA L’ex Siderpotenza del gruppo Pittini [foto Tony Vece] di LORENZO LAROCCA *
L
o sprone formulato da Rocco Rosa circa la vigilanza che il comune dovrebbe espletare sulla aggressione al territorio ma soprattutto per contrastare i danni alla salute emessi da scarichi nocivi, esalazioni ed emissioni fuori norma, con riferimento alle competenze e alle responsabilità poste in capo ai Sindaci, come al solito è sensato e non privo di fondamento. Il sindaco, come è noto, è l’Autorità sanitaria a ciò preposta ed attraverso la Polizia locale dovrebbe vigilare, prevenire e reprimere ogni tipo di abuso. È certamente da evitare di modificare la soglia di emissioni per far rientrare nella norma ciò che nella norma non è, al pari di come si deve evitare di modificare indici e destinazioni urbanistiche di lotti al fine di consentire l’edificazioni di volumetrie che mai si sarebbero dovute assentire e di conseguenza pianificare un vero e proprio abuso edilizio legalizzato senza che sia stata versata neanche l’oblazione invece richiesta per una veranda o una tettoia. Per gli argomenti edilizi ci sarà tempo e luogo per approfondire la complessa tematica; ciò che oggi preme invece è che vengano garantiti due aspetti: il diritto al lavoro ed il diritto alla salute. Riguardo al primo la Basilicata e Potenza in particolare non brillano certo per capacità quanto piuttosto, per la atavica incapacità ad avviare qualsiasi forma di impulso produttivo. Riguardo al Capoluogo, poi, dove non è riuscita la crisi ci ha pensato la mano pubblica a deprimere le attività produttive soprattutto nella zona centrale della città con provvedimenti evidentemente miopi. Per quanto attiene al diritto alla salute è evidente che non può essere slegato dal primo e che per tale ragione i luoghi di lavoro oltre a garantire una forma reddituale per gli addetti e la sicurezza dei lavoratori devono anche garantire la salute della popolazione residente. Il ricordo di Taranto è troppo recente e troppo grave per
far finta di niente. L’esponenziale aumento di patologie tumorali nella città dei due mari pesa come un macigno sulle attività dell’Ilva e non vorremmo che ciò accadesse anche nella nostra città. Quindi è opportuno accertare non solo la qualità delle emissioni della Siderpotenza ma farlo in diversi momenti della giornata, se del caso, anche di notte quando cumuli di nuvole rosse si innalzano sulla cittadella proprio li dove ora sono in costruzione immobili popolari e dove è previsto un importante intervento di riqualificazione con la costruzione di immobili in sostituzione dei fatiscenti prefabbricati. La presenza di una popolazione residente così numerosa e la vicinanza dell’attività industriale alla città impongono che vengano intensificati i controlli e nel caso di esito dannoso per la popolazione, che le attività vengano rese compatibili con la salute delle persone o dislocate in altro sito e comunque rese compatibili con l’ambiente. Perché se da un lato è necessario continuare a garantire il lavoro degli addetti così come gli interessi delle aziende, questo non può ne deve contrastare con la salute pubblica. In passato abbiamo assistito a stabilimenti che così come erogavano capacità reddituale ai loro addetti hanno garantito la morte degli stessi e dei loro congiunti ed inquinato intere città, parliamo ovviamente degli stabilimenti Eternit presente in tutta la Nazione ed anche in Basilicata. Non sarà il caso della Sidertpotenza ma evitiamo qualsiasi forma di dubbio o di sospetto con l’intensificazione delle attività della Polizia Locale e delle strutture regionali a ciò preposte. Garantiremo lavoro ambiente e salute E quanto vale per la Siderpotenza vale per le numerose antenne sparse in modo più o meno palese sul territorio urbano senza alcuna regolamentazione in materia, vale per la sottostazione Enel di Via del Gallitello e per ogni attività che possa arrecare pregiudizio e danno potenziale all’ambiente e quindi alla salute. [* presidente Svi.Med.]
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 06.05.2013
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Matera
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Lunedì 6 maggio 2013 REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440
Proiezioni di pellicole made in Basilicata, incontri ed happening dedicati alla Settima Arte
Cinema in festa per sette giorni
La città dei Sassi e la Film Commission protagonisti dell’evento nazionale MATERA è la Basilicata, con la neonata Film Commission, si preparano a celebrare la “Festa del Cinema”, evento nazionale che nella città dei Sassi, sede della Fondazione regionale per la promozione di attività e produzioni della Settima Arte, acquista un valore e un’importanza particolari. L’iniziativa durerà dal 9 al 16 maggio, promossa e sostenuta dai distributori e produttori dell'Anica e dalle associazioni dell'esercizio Anec, Anem, Acec e Fice, sulla scia del successo che ha in Francia la “Feste du cinema”, giunta alla 28esima edizione. Durante i giorni della Festa del cinema, il biglietto per l'ingresso nelle sale cinematografiche di tutta Italia sarà a prezzo ridotto: 3 euro per i film in 2D e 5 per quelli in 3D. La Basilicata ha aderito con entusiasmo all'iniziativa, promuovendo una serie di attività collaterali a sostegno dell'iniziativa tra cui proiezioni, incontri e happening con gli operatori del settore. «L'evento -informa una nota degli organizzatori- si pone l'ambizioso obiettivo di rilanciare l'importanza culturale e sociale del cinema. Tra le attività previste in Basilicata, la programmazione in tutte le sale del film “Una Domenica Notte”, con la regia di Giuseppe Marco Albano e prodotto da Paolo Mariano Leone e Angelo Viggiano, della Camarda Film. Le proiezioni saranno precedute dal corto “Stand By Me”, dello stesso regista, presente nella cinquina del Premio David di Donatello 2012». Per soddisfare i gusti di tutti gli spettatori, sarà garantita anchenelle salepiùpiccoIl direttore della Film le, una multiprogramCommission Paride Leporace mazione che toccherà tutti i generi, dalla commedia all'horror, dall'animazione alla fantascienza, dal comico all'azione. L'elenco ufficiale dei film è disponibile sul sito dell'iniziativa www.festadelcinema.it, dove è possibile anche visionare lo spot ufficiale e una serie di contributi video di attori, registi e personalità del cinema italiano, mentre i programmi delle singole sale sono consultabili dai rispettivi siti web. Alcune proiezioni saranno precedute dai cortometraggi della Fice. «La Lucana Film Commission -ha commentato ParideLeporace, direttoredella Fondazione- ha sposato fin da subito l'iniziativa, promuovendo un'intensa collaborazione al fianco degli esercenti della regione, per ribadire la centralità del cinema e, soprattutto, l'importanza della presenza in sala, presidio essenziale per le comunità lucane». Per avere il biglietto ridotto basta andare al cinema e scegliere uno tra tutti i film in programmazione. L'evento sarà presentato ufficialmente nel corso di una conferenza stampa, che si terrà domani a Matera, presso il Cineteatro Duni, dalle ore 11. All'iniziativa parteciperanno il direttore della Film Commission, Paride Leporace, il presidente ed il vice presidente della delegazione Anec lucana, Vito Ciuffreda e Antonio Padula; il delegato Agis per l'organizzazione della Festa del Cinema inBasilicata, GiuseppeDisabato edil presidente Fice di Puglia e Basilicata, Pietro Salerno. Queste le sale lucane coinvolte: a Potenza: Due Torri; a Matera Comunale, Duni - Patron Antonio, Kennedy ed a Montescaglioso l’Andrisani; aMarsicovetere l’Eden;a Venosail Lovaglio; a Lavello il San Mauro; a Tito la Multisala Ranieri; a Francavilla in Sinni laMultisala Columbia; a Lagonegro l’Iris; a Latronico il Nuova Italia a.corrado@luedi.it
Dal 9 al 16 maggio biglietti ridotti in tutte le sale tre euro per il 2D e cinque per i 3D
Stigliano su bilancio provinciale
Progetti Ivam e Green river «I fondi ci sono»
Il Cineteatro Duni dove sarà presentato l’evento
I territori fanno sistema, le proposte del gruppo Pd alla Provincia IL gruppo consiliare Pd della Provincia, attraverso il capogruppo e d'intesa con gli assessori e il segretario provinciale, ha promosso nei giorni scorsi presso la sede del partito un incontro con i presidenti delle Aree programma della provincia di Matera, con il sindaco della città di Matera e dirigenti di partito esperti di pianificazione strategica e territoriale per analizzare e condividere strategie, obiettivi e azioni nel campo del riordino del sistema delle autonomie locali, in coerenza con le linee di indirizzo tracciate dalla riforma incorsodello Statutoregionale.Politiche territoriali unitarie, territorializzate e concentrate finanziariamente verso definitie misurabiliobiettividi sviluppolocale, rappresentano il salto di qualità di un sistema diautonomie locali chedeve essere in grado di dare risposte efficaci a temi quali occupazione e sviluppo sostenibile. «Il presupposto -si legge in una nota del consigliere Anna Amenta- è rappresentato dalla capacità di tutto il sistema di mettersi in rete e di esprimere una rafforzata
capacità di programmazione e gestione nell'alveo delle politiche di sviluppo territoriali tracciate dall'Unione europea. L'assessore alla Progettazione strategica per tradurre in azioni funzionali istituzionali e in un lavoro amministrativo condiviso, ha illustrato le strategie e gli obiettivi sintetizzabili nella ulteriore razionalizzazione della spesa e nella costruzione di una rete territoriale regionalizzata di coordinamento della finanza pubblica; nella attiva e responsabile partecipazione da partedel sistema delleautonomie locali alla definizione delle funzioni e delle modalità di erogazione dei servizi per garantire al territorio funzioni amministrative secondo i principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza; nella sperimentazione di azioni si sviluppo locale a sostegno dell'occupazione giovanile e dello sviluppo della piccola e media impresa, motore delle sviluppo locale, in coerenza con gli indirizzi dell'Ue in tema di coesione e sviluppo territoriale. matera@luedi.it
NELL'ultima seduta il consiglio provinciale è stato approvato a maggioranza il bilancio di previsione 2013 ed il Rendiconto 2012 dell'Agenzia Provinciale Energia e Ambiente, con il voto contrario dei consiglieri del Pdl e delle altre forze politiche di opposizione. Il consigliere e presidente della commissione Bilancio, Antonio Stigliano, ha evidenziato le criticità tecniche insite nei documenti di bilancio, «come -spiega in una nota- la tardiva approvazione del bilancio preventivo, determinata esclusivamente da una non corretta previsione dei compensi per il consiglio di amministrazione non ammessi daldecreto legge 78/2010,la redazione degli atti senza l'utilizzo di uno specifico software con probabilità di errore, e inevitabile approssimazione nei conteggi tale, da presentare un conto consuntivo senza evidenziare il reale risultato economico di utile o perdita. Ma, a prescindere dagli aspetti meramente tecnici, sui quali abbiamo richiamato l'attenzione -prosegue Stigliano- la nostra preoccupazione è stata focalizzata soprattutto sulle attività svolte e future di Apea, evidenziando come, a partire dal 2010, la Provincia abbia ridotto i trasferimenti all'Agenzia drasticamente da circa 9,4 a 6,5 milioni di euro, prevedendone per il 2015 meno di un milione di euro. Un'agenzia, dunque, destinata a rivestire un ruolo sempre più marginale in settori tanto strategici quali ambiente ed energia, fino a scomparire nel giro dipochi anni. Abbiamo espresso le nostre preoccupazioni circa lo svolgimento delle attività del progetto Vie Blu dove, almeno fino a questo momento, non saranno avviati i 40 impiegati tecnici e amministrativi di cui dovrebbe farsi carico direttamente la Regione; c’è il forte ritardo nell'attuazione dei progetti finanziati con i fondi di compensazione ambientale del sito nucleare Enea, trasferiti da alcuni anni per circa 3,2 milioni di euro. Da dicembre 2008 sono giacenti nelle casse di Apea circa un milione di euro destinati ai progetti che noi del Pdl abbiamo definito ab origine come irrealizzabili. Dirottiamo le risorse su progetti immediatamente cantierabili quali “Ivam”e“Green River”, per risolvere alcune problematiche ambientali».
VECCHIE GLORIE DEL CALCIO Lo storico campione dell’Inter ospite del club cittadino
Domenica materana per Mario Corso DOMENICA tutta materana per lo storico campione dell’Inter Mario Corso, ospite del club nerazzurro della città. Ieri mattina ha fatto una lunga passeggiata nei Sassi, poi nel pomeriggio il convegno alla Mediateca. Corso ha iniziato la carriera nell'Audace San Michele, poi è stato scoperto dall'Inter, dove si è trasferito nel lontano 1958 insieme a Mario Da Pozzo e a Claudio Guglielmoni. Prezzo totale dell'operazione, nove
milioni di lire; a lui un contratto da settantamila lire al mese. In maglia nerazzura esordisce a 17 anni in Coppa Italia in ComoInter (0-3) e successivamente diventerà un giocatore importante della "Grande Inter". Giocò come centrocampista, vinse 4 scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. Disputò in totale 502 partite, segnando 94 gol. In quegli anni mise a punto la cosiddetta punizione a foglia morta.
Mario Corso con gli amici dell’Inter club di Matera ed in una gloriosa immagine d’epoca
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 05.05.2013
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Domenica 5 maggio 2013
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Il pellegrinaggio mariano una tradizione che si rinnova
Viandanti della fede al santuario di Fonti di ANNA GIAMMETTA SEMBRA quasi una nota stonata camminare a piedi per chilometri e chilometri per raggiungere un santuario, ai tempi della macchina a tutti i costi. E invece, a duemila anni dalla nascita di Cristo, il pellegrinaggio conserva ancora un'importanza fondamentale di testimonianza di fede ed un grande fascino. E il mese di maggio, fin dal Medioevo dedicato alla Madonna, e dunque il periodo in cui i santuari, fedele testimonianza dell'amore dell'uomo verso il culto di Maria, sono meta di pellegrini. Così come accade da centinaia di anni per il santuario di “Santa Maria fonte di Grazie” o meglio conosciuta come Madonna di Fonti nel cuore del bosco comunale di Tricarico in località Tre Cancelli. Nonostante il mese mariano abbia inizio con la prima giornata di maggio, è tradizione da secoli, per i paesi della diocesi di Tricarico, ma anche Albano, Tolve, San Chirico, Trivigno, offrire alla Madonna in occasione della prima domenica del mese una “corale partecipazione”. La leggenda, riguardo alla genesi del culto della Madonna di Fonti, vuole che dove ora sorge la chiesa, vi sarebbe stato, anticamente un roveto impenetrabile. Un mandriano, avendo smarrito una delle migliori vacche, la ritrovò piegata sulle gambe posteriori, intenta a fissare l'immagine della Vergine, dipinta su un muricciolo mezzo sgretolato. Costruita in quel punto una chiesetta, l'affresco, poi, fu collocato sull'altare maggiore all'interno di una nicchia dove si trova tutt'ora. Qualche anno fa, il restauro del dipinto in concomitanza dei lavori di ristrutturazione dell'intera chiesa e dell'ostello adiacente, ha restituito all'icona i suoi brillanti colori originali. E l'emozione fa scivolare le lacrime quando i devoti arrivano davanti all'icona della Vergine. Il viaggio è terminato ma da quella icone si riparte. Un “ viaggio” metafora di un percorso interiore che nell'anno della fede assume un significato ancora più profondo. Soprattutto se a compiere quel viaggio sono giovani e giovanissimi, com'è successo quest'anno. Forse spronati anche dal messaggio di Papa Francesco di domenica scorsa in cui in-
Fedeli in pellegrinaggio verso Fonti, nei riquadri il santuario e la madonna di Fonti
citava proprio i più giovani ad “avere il coraggio di andare controcorrente di giocare la vita per grandi cose. Di scommettere su grandi ideali, su cose grandi. Perché non siamo stati scelti dal Signore per 'cosine' piccole ma per cose grandi" . Ed in questo itinerario come raccontano i pellegrini non ci si sente mai soli. La preghiera condivisa, gradualmente favorisce la comunione tra i partecipanti e rafforza la speranza e la vo-
lontà per andare avanti ciascuno in silenzio, nel proprio silenzio, in meditata preghiera personale, con il proprio passo, con il carico delle proprie esperienze di vita. A volte ci si distacca dagli altri ma basta uno sguardo, un sorriso, una mano tesa per riprendere con maggior grinta il cammino. Tra tradizione, religiosità, folklore e certezze mistiche; tra sacralità ed esigenza di memoria storica; tra bisogno di spiritualità ed il rinnovo di identità cristiana.
Tra i pellegrinaggi più noti “Il Camino di Santiago de Compostela”, ma in ogni parte del mondo sono migliaia coloro che decidono di mettersi così duramente alla prova. Per ricerca di risposte personali, per chiedere una grazie, per lo scioglimento di un voto, persino per interesse storico culturale, o una semplice forma di ringraziamento. Comunque per tutti diventa un grande arricchimento interiore ed un gran bisogno di ricerca di fede. © RIPRODUZIONE RISERVATA