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Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it

Anno 2 Numero 216 del 06/11/2012

Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155

L’inserimento lavorativo dei giovani rappresenta un punto qualificante del Patto di sistema

Il futuro nell’apprendistato Concertati gli standard minimi formativi relativi alle competenze professionali Il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, e l’assessore alla Formazione e lavoro, Vincenzo Viti, hanno partecipato ieri al convegno dedicato all’apprendistato organizzato dalla Uil. “L’ apprendistato è un punto qualificante che il Patto di sistema per la Basilicata ha individuato per incentivare l’inserimento lavorativo dei giovani. Con questo nuovo strumento - ha detto il governatore - abbiamo operato un cambio di mentalità nel settore della formazione, mettendo al centro l’interazione tra scuola e mondo del lavoro. La definizione degli standard minimi formativi, che attestano

competenze professionali e lavorative da spendere sul territorio regionale e nazionale - ha osservato De Filippo - è frutto di un lungo lavoro di concertazione culminato nella sottoscrizione del Protocollo d’intesa sul Testo unico di settore tra la Regione Basilicata, le Associazioni di categoria, dei datori di lavoro e dei lavoratori. A fargli eco l’assessore Viti: “L’apprendistato professionalizzante per i giovani dai 18 ai 29 anni rappresenta una delle grandi scommesse del governo regionale sul fronte della crisi che interessa in maniera acuta la Basilicata e che colpisce soprattutto le fasce giovanili”.

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Un giovane lavoratore

IV Commissione tra sanità e lavoro

Misure della Regione sulle quote latte

Editoria locale: al via i contributi

Approvata con unanimità di consensi la proposta di legge di iniziativa del consigliere Navazio

Un bando destinato agli allevatori delle zone svantaggiate. Le domande fino al 1° dicembre

Firmato accordo tra Regione Basilicata, Ordine dei Giornalisti e Associazione della Stampa lucana

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Inghiottiti dall’acqua un anno fa. Gli amici ricordano i Masaiello con una cerimonia religiosa

Matera sotto la lente. Al setaccio i bed and breakfast della zona e la finanza scopre evasione da 400 mila euro

Il violento nubifragio di Venusio travolse l’automobile causando la tragedia

Il costo delle camere abusive oscillava da i 50 ai 100 euro a notte

Familiari e amici hanno voluto ricordare con una cerimonia religiosa Carlo e Rosa Masiello, il padre e la figlia vittime lo scorso anno della violenta alluvione che colpì la frazione materana Venusio. Le vittime rientravano nella loro abitazione di

Erano tutte gestite come un normale servizio alberghiero ed erano anche ben organizzate, infatti non si limitavano ad assicurare i servizi minimi di alloggio previsti dalla specifica legge regionale, ma potevano contare su vere e proprie reception ed

Altamura quando l’automobile su cui erano a bordo venne letteralmente travolta dall’acqua proveniente da un canalone di scolo. I due corpi furono ritrovati dopo alcuni giorni e le ricerche tennero in apprensione l’intera Basilicata.

La Gazzetta del Mezzogiorno

hall come dei veri e propri complessi alberghieri. Ad aggravare la situazione si aggiunge l’evasione fiscale: 400 mila euro di reddito non dichiarato e 40 mila euro di Iva non versata. Setacciata la zona del sasso Caveoso e l’area nord della città.

Il Quotidiano della Basilicata


06.11.2012 N.216

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Basilicata Mezzogiorno

La definizione di standard minimi formativi che attestano le competenze rappresenta il frutto di un lungo lavoro di concertazione

Il bando agostano per l’apprendistato ha registrato la partecipazione di 816 aziende per un contributo richiesto di circa 20 milioni di euro

L’apprendistato rappresenta uno strumento innovativo che mette al centro l’interazione scuola-lavoro

Sviluppo e occupazione

De Filippo e Viti al convegno dedicato al tema organizzato dalla Uil “L’apprendistato è un punto qualificante che il Patto di sistema per la Basilicata ha individuato per incentivare l’inserimento lavorativo dei giovani. Con questo nuovo strumento abbiamo operato un cambio di mentalità nel settore della formazione, mettendo al centro l’interazione tra scuola e mondo del lavoro”. E’

lavoratori. Con Obiettivo 2012 – ha detto il Presidente della Regione – stiamo affinando un sistema altamente innovativo che punta alla crescita, allo sviluppo e all’occupazione dei giovani lucani. Occupazione ed investimenti sono i punti cardine sui quali si concentrata la Cabina di regia Patto di Sistema per la Basilicata. Per

Pronta anche una bozza del Piano pluriennale del lavoro che presto sarà oggetto di un confronto quanto ha dichiarato il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, intervenendo a Viggiano al convegno organizzato dalla Uil sulle politiche attive del lavoro e sull’apprendistato. “La definizione degli standard minimi formativi, che attestano competenze professionali e lavorative da spendere sul territorio regionale e nazionale – ha osservato De Filippo – è frutto di un lungo lavoro di concertazione culminato nella sottoscrizione del Protocollo d’intesa sul Testo unico di settore tra la Regione Basilicata, le Associazioni di categoria, dei datori di lavoro e dei

questo motivo – ha concluso De Filippo – siamo stati tra i primi a disciplinare gli aspetti formativi del contratto di apprendistato”. A fargli eco l’assessore alla Formazione Lavoro cultura e Sport, Vincenzo Viti: “L’apprendistato professionalizzante per i giovani dai 18 ai 29 anni rappresenta una delle grandi scommesse del governo regionale sul fronte della crisi che interessa in maniera acuta la Basilicata e che colpisce particolarmente le fasce giovanili. Sono stati emanati e sono in via di emanazione – ha relazionato l’assessore – gli avvisi pubblici per

incentivare sia l’apprendistato professionalizzante, sia quello per la qualifica e il diploma professionale, sia quello, d’intesa con l’Università, per la ricerca e per l’alta formazione. Il bando per l’apprendistato professionalizzante, pubblicato nell’agosto di quest’anno – ha aggiunto il componente dell’esecutivo – ha registrato la partecipazione di 816 aziende per un contributo complessivo richiesto di circa 20 milioni di euro (equamente distribuite tra le province di Matera e Potenza), su una disponibilità di sei milioni di euro. Vedremo alla verifica dei requisiti in atto – ha continuato Viti – quante istanze sopravviveranno, pur se fin d’ora si pone il problema di come far fronte, anche ricorrendo ad economie e al recupero di risorse, ad una domanda così significativa, segno di vitalità del sistema produttivo regionale. E’ anche pronta una bozza del Piano pluriennale del lavoro – ha annunciato infine Viti – che presto sarà oggetto di un confronto che il presidente De Filippo convocherà con le parti sociali, nello spirito delle iniziative fissate con Obiettivo 2012”. (bm9)

Contro la crisi I giovani lucani dai 18 ai 29 anni i protagonisti della scommessa La Basilicata fra le prime in Italia a disciplinare gli aspetti formativi Investimenti e impiego punti cardini del Patto


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Basilicata Mezzogiorno

Approvata la proposta di legge per prevenire e contrastare il fenomeno della scomparsa dei minori

I lavori della IV Commissione Auditi l’assessore alla Sanità Martorano e i dirigenti del settore Lavoro e formazione A inizio lavori, la Commissione consiliare permanente “Politica sociale”, riunitasi con la presidenza del consigliere Vita (Psi), ha approvato a unanimità di consensi la proposta di legge di iniziativa del consigliere Navazio (Ial) su “Disposizioni per prevenire e contrastare il fenomeno della scomparsa dei minori nonché per il sostegno delle loro famiglie”. Presenti, al momento della votazione, oltre al consigliere proponente, Vita (Psi), Mazzeo Cicchetti (IdV), Romaniello (Sel), Falotico (Mpa), Venezia (Pdl), Gaudiano (Gm). La Commissione ha, quindi, audito l’assessore Martorano in merito al disegno di legge n.65 del 2012 avente ad oggetto: “Rapporti tra Aziende sanitarie e strutture private accreditate al Servizio sanitario regionale in materia di obbligo retributivo nei confronti dei dipendenti”. L’assessore ha presentato il testo del provvedimento che teneva in considerazione quanto suggerito dai componen-

“Ogni utile soluzione, pur normativa, al fine di garantire la continuità dei servizi sanitari in Basilicata”

Entro venerdì 9 novembre eventuali nuove istanze per definire in ogni sua parte il ddl n.65 del 2012

ti la Commissione in una precedente seduta dell’organismo consiliare. E’ stato deciso di procedere a ulteriori approfondimenti e di recepire entro venerdì 9 novembre eventuali nuove istanze per definire il ddl in ogni sua parte. Da ricordare che il provvedimento nasce nel contesto

della vertenza “Opera Don Uva” di Potenza e dalla necessità di dare esecuzione all’ordine del giorno approvato in Consiglio regionale il 2 ottobre 2012 con il quale si impegnava la Giunta regionale “a ricercare ogni utile soluzione, anche di carattere normativo, tale da garantire

la continuità dei servizi sanitari nella Regione Basilicata, anche attraverso forme di corresponsione diretta delle spettanze dei lavoratori.” Il provvedimento, pur occasionato dalla succitata vertenza, integra una disciplina generale per le ipotesi di inadempienza degli obblighi

Quando l’informazione diventa più chiara e diffusa Firmata intesa da Regione Basilicata con Ordine dei Giornalisti e Associazione della Stampa lucana. Previsto un contributo massimo di 2000 euro annui Sostenere la diffusione e la maggiore visibilità dell’informazione periodica locale nel rispetto del pluralismo e della libertà di informazione, garantire formazione continua, e al tempo stesso acquisire materiale per costituire una sorta di edicola virtuale, accessibile a tutti, che raccolga pubblicazioni periodiche sui fatti e sulla realtà della Basilicata. E’ l’obiettivo dell’intesa firmata da Regione Basilicata con Ordine dei Giornalisti e Associazione della Stampa lucani, che prevede un contributo per gli editori che promuovono la realizzazione di giornali periodici locali. “Alle misure di sostegno - spiega l’Associazione della stampa - potranno accedere gli editori di pubblicazioni periodiche della carta stampata che abbiano sede legale in Ba-

silicata e siano in possesso di specifici requisiti. Gli aventi diritto al contributo - un massimo di 2000 euro annui - concederanno alla Regione Basilicata l’utilizzo del materiale pubblicato, che potrà essere inserito nell’archivio telematico dell’Ente e utilizzato per ogni altra pubblicazione edita dalla stessa Regione. L’attività di formazione sarà curata dal forMedia®, Istituto per la formazione al Giornalismo e alla Comunicazione Multimediale dell’Assostampa di Basilicata. In tempi brevi gli uffici regionali appronteranno un bando con le indicazioni dei requisiti richiesti agli editori e le modalità di accesso ai contributi. Le iniziative formative potranno essere promosse d’intesa con gli organismi della categoria giornalistica. (Bm6)

Alle misure di sostegno potranno accedere editori di pubblicazioni periodiche della carta stampata con sede legale in Basilicata

economici di natura retributiva da parte di tutte le strutture accreditate. Ascoltati, anche, i dirigenti del settore Lavoro, formazione e politiche sociali della Provincia di Potenza, Maria Rosa Sabia, e quelli della Provincia di Matera, Antonella Nota e Francesco Mario Di Trani, sull’ap-

plicazione dell’articolo 20 della legge regionale 26/2011, della legge n.68 del 1999 e della delibera di Giunta regionale n. 415 del 2012. L’argomentazione è relativa all’inserimento lavorativo dei soggetti diversamente abili. Dalla discussione si è evinto che, per quanto concerne la provincia di Potenza ci sono state delle richieste di stipula di convenzioni da parte di Enti pubblici (10 Comuni circa), alcune in essere, mentre per la provincia di Matera vi è, essenzialmente, un bando relativo ai Monopoli di Stato con una platea di persone candidate. A fronte di enti che, comunque, presentano delle scoperture, vedi Asm con 14 posti disponibili e la stessa Regione con 5 posti disponibili, non vi è, allo stato, un numero di richieste rilevante. Si è, dunque, in una fase di avvio in cui è necessaria la proposizione di richieste da parte di aziende ed enti ed una proroga del finanziamento anche per il 2013. (Bm6)

Ambulatorio di Matera

Nuovi orari di apertura Rimodulazione orari di apertura al pubblico dell’ambulatorio per le certificazioni medico legali della sede centrale di Matera. Con decorrenza 05.11.2011, gli orari di apertura dell’ambulatorio delle sede di Matera per il rilascio delle certificazioni medico legali (patenti, certificati di sana e robusta costituzione, ecc.) sono stati modificati e sarà possibile usufruire dei servizi messi a diposizione dall’ambulatorio nei seguenti giorni: il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e il giovedì dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle ore 15.30 alle ore 17.30. Il martedì verranno espletate esclusivamente le pratiche inerenti la Commissione Medica Locale Patenti. (Bm6)

Melfi

“No alle dipendenze”

Si è svolta il 5 novembre a Melfi una iniziativa di prevenzione delle dipendenze rivolta ai ragazzi e alla popolazione tutta, denominata “giornata dell’indipendenza”. Organizzata dal SerT di Melfi, autorizzata dalla Direzione Strategica dell’ASP di Potenza in collaborazione con il Comune di Melfi, l’evento si è articolato in due momenti: nell’arco della mattina 6 psicoterapeuti hanno lavorato con circa 300 ragazzi delle quarte classi dei seguenti Istituti Superiori di Melfi: Liceo Scientifico, Liceo artistico, Istituto per ragionieri e geometri “G. Gasparrini”, Istituto Alberghiero di Stato. Utilizzati strumenti con alta valenza partecipativa quali role-playing, drammatizzazione, lezioni dirette ecc. con l’intento di stimolare emozioni positive nei ragazzi, perché “ciò che emoziona resta in memoria facilmente.” (Bm6)


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Data 06.11.2012 N. 216

Quote latte, pubblicato il bando a favore dei produttori lucani Disponibili le quote “consegne” e “vendite dirette”. L’assegnazione sulla base di una graduatoria del Dipartimento Agricoltura

Basilicata Mezzogiorno

L’esclusivo appuntamento formativo si svolgerà dal 9 all’11 novembre prossimi

Le fattorie didattiche lucane aprono ai saperi e ai sapori Sono 48 le strutture ospitali iscritte nell’elenco regionale, 32 delle quali protagoniste dell’edizione 2012 (10 nel materano e 22 nel potentino)

Tra lezioni frontali e all’aperto i ragazzi scoprono il territorio

E’ stato pubblicato il bando per l’assegnazione ai produttori di latte bovino della Regione Basilicata, delle quote “consegne” e quote “vendite dirette” disponibili per il bacino regionale, da destinare agli allevatori con aziende ubicate nelle zone svantaggiate, montane e nelle zone di pianura del territorio della Basilicata. Possono presentare domanda gli imprenditori che siano conduttori di aziende ubicate nelle zone indicate esplicitamente nel bando; non risultino titolari di quote latte; non abbiano venduto affittato o comunque ceduto a qualsiasi titolo, le quote delle quali erano titolari a partire dalla campagna 2003/04 fino alla data di presentazione della domanda di assegnazione. Le quote individuali relative alle “consegne” e alle “vendite dirette” sono assegnate ai richiedenti sulla base di una graduatoria elaborata dal Dipartimento Agricoltura che terrà conto di specifiche priorità. Gli allevatori che intendono partecipare all’assegnazione dei quantitativi destinati per le diverse quote, devono presentare domanda, con modalità interamente on line, entro il 1° dicembre prossimo. Il bando è disponibile sul Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata e sul sito istituzionale www.regione.basilicata.it

Le fattorie didattiche della Basilicata aprono gratuitamente le porte per mostrare percorsi e laboratori nell’ambito di un evento esclusivo che coinvolgerà l’intero territorio regionale dal 9 all’11 novembre prossimi. Rivolto ad un’utenza più ampia rispetto agli anni scorsi – scolaresche, gruppi, famiglie – il progetto ha l’obiettivo dichiarato di creare un’esperienza di scuola diffusa, completamente immersa nella natura, protesa a favorire la conoscenza di sapori e saperi del nostro mondo rurale. Sono 48 le fattorie didattiche attualmente iscritte nell’elenco regionale della Basilicata, 32 delle quali direttamente protagoniste dell’edizione 2012 (10 nella Provincia di Matera, 22 nella Provincia di Potenza). L’ap-

Ruralità da scoprire

Gli obiettivi del progetto Le Fattorie didattiche hanno l’obiettivo di far conoscere l’attività primaria ed il ciclo delle colture e degli allevamenti, la preparazione degli alimenti ed i processi di produzione dell’agroalimentare, l’importanza del suolo e dell’acqua, la vita vegetale ed animale, le abilità manuali e le competenze dell’operatore del mondo rurale, il ruolo sociale degli agricoltori. Inoltre, la finalità è anche quella di creare una rete regionale delle fattorie che consenta processi di comunicazione ed educazione alimentare al fine di valorizzare tra le altre cose il rapporto città-campagna, avvicinando il consumatore ai valori culturali, storici, ambientali e produttivi del mondo rurale. puntamento, organizzato dall’Area servizi di Sviluppo agricolo specialistici di Matera, rientra nel Programma annuale ed è finanziato dal dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata. Un modello interessan-

te quello delle fattorie didattiche che nel corso degli anni ha contribuito a colmare quel vuoto conoscitivo sul mondo della ruralità che spesso si riscontra soprattutto nei più piccoli. Le strutture rappresentano il simbolo

dell’identità del territorio e uno strumento strategico di educazione alimentare e di rispetto per l’ambiente. Le fattorie didattiche hanno l’obiettivo di far conoscere l’attività primaria ed il ciclo delle colture e degli allevamenti, la preparazione degli alimenti ed i processi di produzione dell’agroalimentare, l’importanza del suolo e dell’acqua, la vita vegetale ed animale, le abilità manuali e le competenze dell’operatore del mondo rurale, il ruolo sociale degli agricoltori. Rientrano nella categoria le aziende agricole e agrituristiche disponibili ad impegnarsi nell’educazione del pubblico ed in particolare nell’accoglienza e nell’offerta di programmi didattici rivolti a gruppi scolastici o di utenti generici. (bm9)

Dal Consiglio Ztl Napoli (Pdl)

Sanità Mazzeo (Idv)

La gabbia in cui sono costretti a vivere i residenti del centro storico di Potenza si fa sempre più stretta. Il borgo antico della città è sempre più isolato dal resto del centro urbano, i suoi residenti lamentano crescenti difficoltà che sono ostacolo del loro vivere quotidiano. Il parcheggio dei mezzi privati sta diventando una vera odissea. È questo solo l’ultimo dei disagi denunciati per cui i residenti del centro richiedono a gran voce l’intervento dell’esecutivo potentino.

In una interrogazione al Presidente della Giunta regionale e all’assessore alla Salute ha chiesto se intendono attivare tutte le procedure finalizzate ad approfondire gli aspetti amministrativi della vicenda che ha interessato il dott. Carlo Gaudiano e l’Azienda sanitaria di Matera, anche al fine di accertare eventuali responsabilità personali dell’amministrazione. “Ho chiesto di conoscere – specifica Mazzeo - anche quali azioni intendono adottare per ridare dignità professionale al dirigente medico, in considerazione delle illegittimità consumate e riportate nella sentenza del Giudice del lavoro. Con delibera dell’Azienda sanitaria di Matera a Gaudiano veniva revocata la responsabilità del laboratorio regionale di Tipizzazione Tissutale e la gestione del registro donatori”.

Costa jonica Benedetto (Idv) Con le mareggiate degli ultimi giorni lungo la costa jonico-metapontina, specie al lido di Metaponto, è tornato l’allarme erosione della costa che registra una situazione ancora più grave per effetto di smottamenti di terreno che si sono letteralmente “mangiati” tratti di strada. Sono necessari interventi immediati da parte della Regione, si deve dare attuazione al ‘Progetto di stabilizzazione della costa mediante barriera soffolta’ definito già da qualche anno per la costa jonica metapontina e attuato solo parzialmente.

Sisma Pollino Mattia (Pdl) Propone un Fondo Regionale di Protezione Civile in modo da intervenire rapidamente nella situazione di emergenza determinata dal terremoto del Pollino, senza attendere provvedimenti del Governo e superare la prima fase di emergenza.

“Il Fondo Regionale di Protezione Civile, che potrebbe trovare una sua formulazione finanziaria definitiva in fase di approvazione della Legge di bilancio di previsione 2013 - spiega Mattia - consentirebbe anche l’attivazione di una campagna di informazione sulle condizioni delle strutture ricettive, alberghiere, agrituristiche e di ristorazione dell’area lucana del Pollino per tranquillizzare i turisti sulle condizioni di efficienza delle strutture medesime”. Turismo Convegno del Gruppo Pd “Quali turismi per la Basilicata” è il titolo del convegno che si svolgerà oggi alle ore 18,00 nella sala consiliare di Pisticci. L’iniziativa, promossa dal gruppo consiliare del Pd in Consiglio regionale, sarà aperta da un saluto del sindaco di Pisticci Vito Di Trani. Dopo l’introduzione del segretario del Pd di Pisticci Rocco Negro e la relazione del capogruppo del Pd alla regione Luca Braia, interverranno il capogruppo del Pd nel Consiglio comunale di Pisticci, Andrea Badursi, il senatore Filippo Bubbico ed i consiglieri regionali Dalessandro e Santochirico. Concluderà i lavori l’assessore regionale alle Attività produttive Marcello Pittella.


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Basilicata Mezzogiorno

Istruzione è crescita

La nostra migliore energia è il cervello dei nostri giovani

Formazione Intesa col Ministero e risorse per sostenere l’Università della Basilicata: crediamo nella cultura come investimento

Accordi col Cnr per sviluppare programmi scientifici che puntino sulle capacità di giovani ricercatori offrendo prospettive

a cura dell’Ufficio Stampa della Giunta Regionale

Crediamo nella cultura come investimento, nella formazione come strategia. Per questo sosteniamo programmi che vadano oltre la scuola e guardino alle imprese


Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 06.11.2012

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Basilicata Mezzogiorno

Matera

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Martedì 6 novembre 2012

Martedì 6 novem

REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440

Stanati i furbetti dei b&b abusivi Operazione della Finanza nei Sassi e in città Scoperta un’evasione fiscale per 400 mila euro di ANTONELLA CIERVO UNO degli “imprenditori” scoperti, avrebbe dovuto avere il dono dell’ubiquità. A suo nome erano infatti intestati tre bed&breakfast (in luoghi diversi della città ndr.) degli otto scoperti dagli uomini della sezione speciale della Compagnia di Matera della Guardia di Finanza che negli ultimi mesi hanno passato al setaccio il settore, scoprendo il metodo che molti “furbetti” avevano messo a segno; un meccanismo che fino al 2010 aveva consentito di evadere tasse per un totale di circa 400 mila euro. L’attenzione dei militari ha riguardato sia la zona del Sasso Caveoso che l’area nord della città. Il fenomeno dell’illegalità nel settore ricettivo era sotto osservazione da tempo, ma la svolta si è registrata ora, come spiega il tenente Alberto Mollica, comandante della Compagnia: «Abbiamo controllato il 10% delle strutture (complessivamente 90) che sono 8. I controlli si sono svolti in tutta la città - aggiunge - ma naturalmente ci siamo concentrati nella zona dei Sassi». Semplice routine o un’operazione scattata sulla scorta di segnalazioni e contestazioni di clienti? «I controlli erano già previsti. La formula dei bed&breakfast, nelle città turistiche, funziona molto bene. Le segnalazioni anonime, d’altronde, lasciano il tempo che trovano». Dai controlli delle fiamme gialle è emerso che le strutture operavano come alberghi, sotto il profilo dell’organizzazione interna (con personale reception, hall e soprattutto tariffe alberghiere da un minimo di 50 ad un massimo di 100 euro per stanza, ndr.) che sotto quello fiscale (i b&b accettavano pagamenti con carta di credito). «Abbiamo contestato aggiunge Mollica - la licenza a queste strutture, ma toccherà al Comune prevedere l’eventuale revoca e le sanzioni che, immaginiamo saranno salata. Per quanto riguarda l’evasione, abbiamo riscontrato circa 400 mila euro di reddito non dichiarato e 40 mila euro di Iva non versata.

L’operazione dei militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Matera

Molte strutture sono nate di recente -chiarisce il tenente Mollica - quindi i nostri controlli non si sono svolti nel quinquennio precedente all’attuale; in quel caso il risultato sarebbe stato molto più corposo. Quasi tutti non hanno presentato dichiarazione dei redditi». Una concorrenza sleale, insomma, in piena regola nei confronti degli alberghi tradizionali che ignorava completamente alcuni aspetti della legge regionale sui Bed & breakfast, la n.8 del 4 giugno 2008. Le indagini si sono concentrate nel periodo che va da febbraio ad ottobre scorsi. Otto mesi di verifiche che non hanno tralasciato nulla. «Le operazioni sono state complesse - spiega il tenente Mollica - perchè in alcuni casi abbiamo dovuto lavorare su più fronti e ricorrendo a indagini finanziarie. I bed& breakfast non sono obbligati alla documentazione fiscale classica. Sono tenuti ad emettere ricevute, che comunque

Tariffe da 50 a 100 euro per ogni camera

non sono fiscali. Il 90% di queste attività non hanno esigenza di essere titolari di partita iva. Il nostro team si è occupato prevalentemente di questi controlli che hanno consentito di raggiungere questo obiettivo». Ambienti investigativi confermano che l’attività non si può considerare interrotta ma, al contrario, prosegue seguendo un filone che, a quanto pare, si sta dimostrando particolarmente prolifico. La convinzione di rimanere impuniti, perchè inseriti in un contesto spesso difficile da controllare, ha contribuito alla proliferazione di abusivi che speravano di poter proseguire la loro attività. L’intervento delle fiamme gialle, a quanto apre, ha ottenuto un effetto a lungo termin. Come conferma l’assessore comunale al Turismo, Albergo Giordano (nel box pubblicato nella pagina,ndr.) infatti, negli ultimi tempi hanno preferito chiudere le attività. Un segno dei tempi, a causa della crisi economica galoppante o, al contrario, il timore di essere diventati troppo visibili? I furbetti cominciano, dunque, a preoccuparsi e a temere che il Paese del Bengodi non abiti più a Matera. a.ciervo@luedi.it

In alcuni casi c’erano reception e hall

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LA LEGGE

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Nato come strumento di turismo sostenibile

Ques si divent

I bed& breakfast sono regolati dalla legge regionale n.8 del 4 giugno 2008 che «Favorisce lo sviluppo e la presenza su tutto il territorio regionale della ricettività extralberghiera, al fine di promuovere un turismo sostenibile, teso a favorire la conoscenza e la diffusione delle culture e delle tradizioni locali. Tra gli articoli più interessanti, che indicano le caratteristiche principali di queste strutture, si segnala il comma 1 dell’articolo 2 che sostiene: «Si definisce bed & breakfast l’attività ricettiva, a conduzione ed organizzazione familiare svolta in maniera occasionale e non imprenditoriale, che fornisce alloggio e prima colazione utilizzando parti della stessa unità immobiliare purchè funzionalmente collegate e con spazi familiari condivisi, per un massimo di quattro camere ed otto posti letto totali». Il comma 4 dello stesso articolo specifica, inoltre, un altro aspetto importante che traccia la differenza dagli alberghi: «L’esercizio dell’attività di bed& breakfast non costituisce cambio di destinazione d’suo dell’immobile e comporta, per tutto il periodo di apertura, l’obbligo di residenza nell’abitazione principale per il titolare». All’articolo 4, dove sono indicati gli “obblighi del gestore del Bed& breakfast”, l’articolo 1 obbliga il gestore ad

FURBETTO si ma non per sem L’operazione apre finalmen vrà essere più quanto fatto fin L’abusivism tivo è una carti attenzione ana essere combatt mini. La tolleranz per tutti, senza Per troppo t voltarsi dall’al lordo di turno i cietà che deve e Un andazzo c tato forme esas fanno bene a ne I tempi non c il naso e passar E’ il moment chi non vuole cos’è la legge e le norme. Il turismo, p questa città, d con il quale obb a promuoverlo Sappiamo be si potrebbe co premio agli im la legge da an pendenti paga gestiscono le renza e guard delle voci princ le. La civiltà di questo.

Rispetta la normativa chi vive nello stesso stabile

Uno degli spazi comuni di un bed & breakfast. La condivisione della sala da pranzo e dei luoghi esterni è una delle caratteristiche

esporre all’esterno, il simbolo del bed& breakfast regionale; esporre al pubblico i prezzi applicati, i periodi di apertura e chiusura e la capacità ricettiva massima; comunicare, nel rispetto della normativa regionale vigente, i prezzi massimi applicati per quanto concerne l’anno successivo, i periodi di apertura e chiusura e i dati sul movimento turistico; ottemperare agli obblighi di pubblica sicurezza». a.ciervo@luedi.it


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uedi.it

Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 06.11.2012

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Basilicata Mezzogiorno

Matera 29

Martedì 6 novembre 2012

L’assessore Giordano commenta l’operazione

E’ solo l’inizio

«Vogliamo riportare la legalità nel turismo» IL risultato dell’operazione della Guardia di Finanza è anche figlio della lotta alla legalità voluta dal comitato per l’emersione del nero. Lo conferma l’assessore comunale al Turismo, Alberto Giordano. «Da tempo ce ne eravamo occupati nell’ambito delle attività di questo organismo. Era necessario mettere ordine nel sistema alberghiero - prosegue - con particolare riferimento ai bed & breakfast; l’illegalità che si vedeva era evidente ad occhio nudo». L’effetto-domino, del tutto positivo, è uno degli aspetti che Giordano conferma di aver toccato con mano: «Da qualche tempo abbiamo registrato diverse rinunce, comunicazioni di chiusura di attività da parte di alcuni b&b. L’ultimo elenco delle strutture presenti in città, che risale alla scorsa settimana, registra circa poco più di 60 strutture rispetto alle 91 precedenti. La Guardia di Finanza lavorava da tempo a questa operazione. Volevamo ricondurre la legalità nell’ambito turistico; per questo il risultato delle Fiamme gialle è molto importante». Il Comune, cui spettava il rilascio delle autorizzazioni, ora le ritirerà a tutte le strutture coinvolte dalle indagini. «Naturalmente ci sarà poi la parte relativa all’ammenda amministrativa». La legge regionale n.8, all’articolo 10, comma 1 prevede le seguenti multe: «Apertura abusiva di una struttura e esercizio abusivo dell’attività di b&b: da 500 a 2.500 euro e immediata chiusura dell’esercizio. Per la mancata esposizione del-

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LE IMPRESE

le tariffe applicate e l’omessa comunicazione ai sensi dell’art.7 comma 1: da 25 a 250 euro di multa. Per le omesse comunicazioni ai sensi dell’articolo 4: da 25 a 250 euro per ciascuna violazione». E’ prevista, inoltre la chiusura «In violazione di quanto previsto dall’articolo 6 delle legge: da 125 a 750 euro di multa. Per l’applicazione di prezzi difformi da quelli comunicati: da 125 a 750 euro. Infine per il superamento della capacità ricettiva autorizzata, la multa prevista va da un minimo di 75 a un massimo di 500 euro per ogni posto letto in più».

Tolleranza zero, conferma Giordano, per tutto ciò che ruota attorno a questo settore: «L’attività di controllo proseguirà anche per tutto ciò che riguarda le norme che regolano il lavoro. Nell’ultima riunione del Comitato che si è svolta nella sede dell’ispettorato del Lavoro, abbiamo saputo che erano state individuate una serie di irregolarità». In rete, intanto, c’è chi segnala agenzie di viaggi che non svolgono le attività previste. Ma finora, spiega Giordano, non abbiamo conferma delle irregolarità segnalate su alcuni blog. a.ciervo@luedi.it

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Questa battaglia si vincerà diventando onesti

Tortorelli invita ad una riflessione

FURBETTO si nasce? Forse lo si diventa, ma non per sempre. L’operazione della Guardia di Finanza apre finalmente uno scorcio che non dovrà essere più chiuso, pena l’inutilità di quanto fatto finora. L’abusivismo nel settore turistico ricettivo è una cartina di tornasole che richiede attenzione analisi, valutazione e che deve essere combattuta subito, senza mezzi termini. La tolleranza zero deve valere sempre, per tutti, senza eccezioni. Per troppo tempo la città ha preferito voltarsi dall’altra parte e assegnare al balordo di turno il giudizio di reietto della società che deve essere aiutato e non punito. Un andazzo che con il tempo ha alimentato forme esasperato di illegalità che non fanno bene a nessuno. I tempi non ci consentono più di storcere il naso e passare oltre. E’ il momento di fermarsi e impedire a chi non vuole rispettarle, di imparare cos’è la legge e cosa vuol dire non seguirne le norme. Il turismo, patrimonio inesauribile di questa città, deve diventare l’imperativo con il quale obbligare chiunque si candidi a promuoverlo, a farlo secondo legge. Sappiamo bene che la strada è lunga ma si potrebbe cominciare assegnando un premio agli imprenditori che rispettano la legge da anni, che assumono i loro dipendenti pagandoli regolarmente, che gestiscono le loro strutture con trasparenza e guardano alla legalità come una delle voci principali dell’identità aziendale. La civiltà di una comunità sta anche in questo. a.ciervo@luedi.it

SUL riconoscimento del marchio di qualità nelle strutture ricettive, la Camera di Commercio di Matera ha puntato molto. Per questo la notizia dell’operazione della Guardia di Finanza che ha scoperto otto strutture illegali, assume un significato ancora più inquietante e ricorda ancora di più il motto di sempre: “Pagare poco , ma pagare tutti”. Il presidente Angelo Tortorelli spiega: «Crediamo che la scommessa, la gara che i nostri imprenditori fanno con il mondo e tutte le sue difficoltà, si può combattere vincere solo se alla base c’è la qualità. L’operazione della Guardia di Finanza ci preoccupa. Sono fenomeni che per alcuni versi, devono essere letti in un momento triste come questo. Non vorrei venga considerata come l’ultima spiaggia, come risultato dell’esasperazione di qualche imprenditore. La seconda chiave di lettura - prosegue Tortorelli - è che tutto questo non fa bene agli imprenditori onesti. Come combattere i furbi? Ricordo le nostre numerose denuncia sull’abusivismo imperante a Matera. E’ necessario che si rifletta su questi fenomeni, su quello che potrebbe rappresentare una grande turbativadel mercato».Gli strumentia disposizione, secondo Tortorelli ci sono: «Si può fare, puntando sulla sensibilità del consumato-

«La sfida si supera puntando sulla qualità» «Tutto questo non fa bene a coloro che lavorano ogni giorno con serietà»

La Camera di Commercio

re medio che, purtroppo, non sempre c’è. E’ importante difendere la parte sana della società, gli imprenditori che ogni giorno riescono a tirare avanti con grandi sacrifici. Ci sono mele marce che vivono un rapporto incrinato con uno Stato che ci chiede sempre più sacrifici. Se li facessimo tutti, sarebbero meno dolorosi». L’attività della casa degli imprenditori rientra nel contesto difficile nel quale oggi si muovono industria e commercio. «La competizione, però - precisa Tortorelli - non si può reggere solo su questioni economiche e finanziarie ma anche sulla qualità dei servizi che presenta l’ancòra di salvez-

za del territorio». L’operazione marchio di qualità, intanto, registra sempre più adesioni. In molti vogliono caratterizzare la propria struttura per eccellenza di servizi e prestazioni. «L’Isnart che è la società nazionale che ci sta aiutando, ci fornirà i primi dati entro poco tempo. C’è un incremento di richieste rispetto all’anno scorso. Siamo riusciti in questo lasso di tempo a convincere gli imprenditori a misurarsi sulla qualità; lo standard qualitativo di questa città nell’ospitalità turistico alberghiera non è dabuttar via. Sotto il profilo del rapporto qualitàprezzo, a Matera si può dormire

spendendo da 30 fino a diverse centinaia di euro; l’assortimento è garantito». Anche sotto il profilo della ristorazione, la Camera di Commercio punta sull’alto livello, anche con il progetto Dieta Mediterranea. «C’è la possibilità a Matera e nei dintorni di poter mangiare a tariffe medie con un’offerta culinaria adeguata. Non possiamo permetterci di seminare con una fioritura a medio e lungo termine. Abbiamo bisogno di seminare e raccogliere. La Camera di Commercio interverrà con maggiori momenti di formazione per combattere meglio la concorrenza». a.ciervo@luedi.it


Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 06.11.2012

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Basilicata Mezzogiorno

X I MATERA CITTÀ

IL SOMMERSO

GUARDIA DI FINANZA IN AZIONE

Martedì 6 novembre 2012

LE VERIFICHE Controllate il 10 per cento delle strutture, alcune con tanto di reception e hall. Tariffe dai 50 ai 100 euro

Alberghi camuffati da bed & breakfast Accertata una evasione di Iva per quasi 40mila euro EMILIO OLIVA l Alberghi camuffati da bed & breakfast, con tanto di reception e di hall. Non avevano nulla dell’ambiente familiare ed erano privi di qualsiasi collegamento con l’abitazione del conduttore. Si parla di immobili con camere in numero maggiore rispetto al limite di quattro previsto dalla legge regionale e quindi anche posti letto oltre il limite di otto. È una delle tante facce dell’abusivismo e del «sommerso» nel sistema ricettivo che, in base alle prime stime, assicurava un volume di affari di 400 mila euro. Le denunce lanciate da tempo, an-

che dalla Gazzetta, hanno trovato riscontro in una capillare attività ispettiva avviata dalla locale Compagnia della Guardia di finanza, guidata dal tenente Alberto Mollica, che ha accertato una evasione di Iva per quasi 40 mila euro. Controllato quasi il 10 per cento di questo genere di strutture ricettive proliferate in città. In pochissimo tempo ne erano state aperte una novantina. Dalle verifiche è risultato che erano gestite tutte come un normale servizio alberghiero, anziché con la peculiare caratteristica della conduzione familiare, quando della propria abitazione si condividono con ospiti

gli spazi in comune e le poche stanze in più di cui si dispone. Difatti, secondo gli investigatori, i conduttori non si limitavano ad assicurare i servizi minimi di alloggio previsti dalla specifica legge regionale offrendo per esempio pagamenti con carte di credito di tariffe simili a quelle degli alberghi, da un minimo di 50 ad un massimo di 100 euro a camera. I finanzieri hanno anche accertato l’apporto lavorativo di maestranze non facenti parte del nucleo familiare del conduttore. Alla sleale concorrenza nel settore, si aggiungeva la totale evasione al fisco. Ma la pacchia è finita o forse sta per finire dopo questo

.

CONTROLLI Dalla Guardia di finanza altro duro colpo agli abusivi primo giro di vite. La miniera d’oro di alberghi o pensioni nascosti sotto l’etichetta di bed & breakfast non promette più facili guadagni, per giunta esentasse. Il fenomeno ha avuto un boom soprattutto nei Sassi, dove sono stati aperti b&b un po’ dappertutto, comprese vecchie cantine e cisterne di acqua piovana. Non tutti i titolari però hanno agito nel rispetto delle norme regionali. Per abbindolare il turista, è bastato offrire il semplice optional della vista sugli storici rioni di tufo. Facili insegne e cartelli informativi a grappolo, eludendo anche le imposte sulla pubblicità. In tanti casi sono stati sfruttati

immobili suddivisi in più camere indipendenti, non facenti parte della «stessa unità immobiliare» in cui vive la famiglia ospitante, come impone la legge, e attrezzati finanche con punti cottura per ovviare all’assenza del servizio della colazione calda. Per i casi scoperti finora la Guardia di finanza ha provveduto a inoltrare la richiesta di revoca dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività di bed and breakfast, con l’irrogazione di sanzioni di natura amministrativa. Nel frattempo si agirà per recuperare a tassazione i proventi riconducibili ad «attività commerciale organizzata e non occasionale».

I TAGLI ALLA SPESA E LE PROSPETTIVE NEL SOLCO DELLE ESPERIENZE DEI DISTRETTI ORTOFRUTTICOLO, DEL MOBILE IMBOTTITO E DELL’AREA INDUSTRIALE DI JESCE

Camera di commercio più larga?

La risposta obbligata agli effetti della spending review è una «aggregazione murgiana» l Resisterà la Camera di commercio alla spending review governativa e alla ristrutturazione territoriale degli enti camerali già disegnata da Unioncamere nazionale nell’ultima assemblea di Venezia? Ieri sera è stato «vivace» il Consiglio camerale aperto agli imprenditori e in genere alla società civile sul tema dell’impatto che la riduzione della spesa avrà nel Materano. Tanti gli interventi a microfono aperto, ma anche le considerazioni a bassa voce che serpeggiavano nella sala di via Cappelluti, tra cui quella che conduce direttamente alla reale capacità della Camera di commercio di Matera di «reggere» alla svolta imposta da Roma e da Venezia: «Potrà l’ente autofinanziarsi ed andare avanti con i soli contributi delle imprese? Quando dal Fondo di perequazione - cioè il sostegno che giunge dagli enti camerali più grandi - non arriverà niente, o quasi niente, che cosa accadrà rispetto alla qualità dei servizi da offrire alle aziende? Sarà più conveniente attestarsi come ufficio periferico di Potenza, dove l’ente camerale sta sicuramente me-

glio, a livello finanziario, di quello di Matera? Anche perchè dovranno essere garantiti gli equilibri di bilancio. E si tenga presente che le Camere di commercio non ricevono sovvenzioni statali. Interrogativi, interpretazioni, certo il caos regna sovrano. Ninni Vaggi, imprenditore di Altamura che opera a Matera, sta nel solco di un’aggregazione «murgiana», dunque non più solo provinciale, per l’offerta dei servizi camerali: «Un territorio più vasto di quello che è stato sino ad oggi, una unione che salva tutti, le imprese e gli enti. È stato fatto con i salotti, si inizia a farlo in agricoltura, perchè non dovrebbe essere così anche per altro?». Una soluzione, del resto, che è parte del disegno di autoriforma di Unioncamere, che allarga il perimetro di azione degli enti. E qualcuno, in sala, sussura che la «soluzione murgiana» sarebbe stata utile non solo per l’ente camerale. Pino Lacicerchia, sindaco di Craco, che ha già visto franare il suo vecchio paese, ha puntato il dito sulla politica lucana «che non ha saputo, o voluto, difendere il territorio lucano. Ma non han-

no capito che così frana tutta una regione. Potenza non ha capito che fa male anche a sè stessa, non solo al Materano». Romeo Sarra, consigliere regionale, riferendosi alla riduzione delle Province e ad un documento unitario tra tutte le forze politiche regionali, poi venuto meno, ha fatto riferimento «ad una volontà precisa di Potenza di arrivare dove si è poi arrivato». Chi non si arrende e perde la speranza di poter garantire ancora a lungo i servizi della Camera di commercio, è il presidente Angelo Tortorelli: «Porteremo avanti con decisione percorsi e iniziative che accrescano autonomia e protagonismo dell’ente. Le Camere di commercio sono autonomie locali senza alcun trasferimento di risorse dallo Stato. Sotto questo aspetto siamo in grado di rispettare appieno la riduzione del 20 per cento di spesa al 31 dicembre 2012 chiesto da Unioncamere, con il recente documento di riforma approvato a Venezia. Siamo aperti a recepire in senso costruttivo le indicazioni che lo stesso documento fissa in materia di aggregazione geografiche di aree, che

QUALE DESTINO? Ieri sera è stato «vivace» il Consiglio camerale aperto agli imprenditori e in genere alla società civile sul tema dell’impatto che la riduzione della spesa avrà nel Materano non coincidono necessariamente con le realtà provinciali. La nostra realtà camerale svolge fisicamente un ruolo cuscinetto e di osmosi con le economie pugliesi e calabresi, come dimostrano le realtà dei distretti ortofrutticolo e del mobile imbottito e dell’area industriale di Jesce o con quanto abbiamo realizzato e realizzeremo con il progetto Siaft». La spending review che non fa dormire

sonni tranquilli ai materani non è del tutto un incubo per Franco Stella, presidente della Provincia. «Il Governo è intervenuto a gamba tesa su questo territorio, ma noi non abbiamo ancora perso la speranza e la mobilitazione è d’obbligo, anche perchè i profili di incostituzionalità di questa operazione sono eveidenti e noi li stiamo facendo evidenziare nelle [e.s.] sedi opportune».

SALUTE INADEGUATI PROTOCOLLO, LAVORATORI E CAMPIONI. IL BAMBINO MATERANO È IN ATTESA DELLE INFUSIONI PROVINCIA QUATTORDICI FAMIGLIE IN ANSIA

si pronuncia sulla proroga Il ministero boccia il metodo Stamina IldiTarcommissariamento

Il trattamento è ritenuto fuori norma. A rischio le cure per il piccolo Daniele? dell’Ambito territoriale di caccia l Un pronunciamento che di riflesso potrebbe avere ripercussioni anche sulle cure del piccolo Daniele Tortorelli, il bambino materano di 5 anni e mezzo, affetto dalla malattia rara Niemann Pick di tipo A che altera il metabolismo. I trattamenti con cellule staminali mesenchimali effettuati con il metodo della Stamina Foundation «sono fuori da ogni norma, e l’uso di questi preparati pone condizioni di rischio reale» per i pazienti. A sintetizzare così le conclusioni del lavoro della Commissione

ministeriale che ha esaminato «il protocollo, i laboratori e i campioni» usati per i trattamenti, finiti al centro di una serie di vicende giudiziarie e messi sotto inchiesta dal procuratore torinese Raffaele Guariniello, è Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti (Cnt) e presidente del Comitato trapianti del Consiglio d’Europa (Cdpto). Il trattamento, dopo un primo stop che aveva suscitato numerose polemiche questa estate, era stato autorizzato con una serie di provvedimenti giudiziari

per Celeste, Smeralda e Daniele, i tre piccoli pazienti seguiti agli Spedali Civili di Brescia. La Commissione ministeriale ha esaminato il protocollo, i laboratori e i campioni, arrivando alla conclusione che «l’utilizzo di questi ultimi pone condizioni di rischio reale». Il piccolo Daniele è in attesa di un ulteriore ciclo di infusioni a base di staminali adulte dopo il positivo parere del giudice del lavoro del Tribunale di Matera, Roberto Spagnuolo avverso una recente sentenza del Tar di Brescia.

l Sarà esaminata domani a Potenza dai giudici del Tribunale amministrativo regionale la richiesta di sospensiva della proroga di commissariamento dell’Atc A decisa dalla Provincia. Da nove mesi le famiglie di 14 guardie venatorie in servizio nell’Ambito territoriale di caccia, oltre ad una addetta alla segreteria, non percepiscono più alcuna forma di reddito e l’attività di vigilanza sul territorio si è notevolmente indebolita. A nulla finora sono servite le iniziative sindacali e gli appelli delle stesse famiglie interessate al problema per far recedere la Provincia da una ostinata e inconcludente azione di forza.

le altre notizie OGGI INTESA IN PREFETTURA

Cassa integrazione anticipazione sociale

n Sarà sottoscritto in Prefettura, alle 10, il “Protocollo d’Intesa sull’anticipazione dell’indennità di cassa integrazione guadagni straordinaria, anche in deroga. Numerosi i soggetti istituzionali interessati all’intesa sull’attivazione di uno strumento che consente l’anticipazione della cassa integrazione, da parte degli istituti di credito. Un provvedimento che riguarda i lavoratori dipendenti da aziende con sede operative in provincia di Matera. RETE DI ASSOCIAZIONI

Punto d’informazione dedicato alle famiglie n La Rete delle associazioni di Matera per la solidarietà, l’inclusione sociale e la tutela dei beni comuni (Diritti di Cittadinanza, Sunia, Federconsumatori, Appc, Assocasa, Apu e Sfida), alle 11, nella sede del Sunia, (a Matera in Viale della Quercia, 12) presenta il Punto d’informazione e orientamento per le famiglie (Piof) che partirà giovedì 8 novembre. COMUNE, LO DICE LA CISL

Diritti negati, si potrà attivare la magistratura n «Preoccupa e indigna molto l’atteggiamento dell’Amministrazione comunale di Matera che continua a negare i diritti e le prerogative sindacali». Lo dice il segretario della Cisl funzione pubblica, Giovanni Sarli. «Su provvedimenti di grande rilevanza, quali l’utilizzo del Fondo salario accessorio relativi agli anni 2012 e 2013 e l’individuazione di nuovi profili professionali non tiene conto di quanto richiesto dalla maggioranza assoluta dei componenti Rsu». Per Sarli, «al Comune occorre ripristinare il rispetto dei diritti sindacali, e su questo, se l’Amministrazione continuerà nel suo atteggiamento irresponsabile, ci rivolgeremo, nostro malgrado, alla magistratura competente».


Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 06.11.2012

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Basilicata Mezzogiorno

8 Primo piano

Martedì 6 novembre 2012

Martedì 6 novem

La politica lucana E il sottosegretario D’Andrea spiega: «Si tratta di provvedimento tattico»

Paradosso social card Il bonus contro il disagio non sarà testato in Basilicata Fuori dalla convergenza, eppure record di povertà di SARA LORUSSO POTENZA - A dirla tutta, fanno sapere dai palazzi romani del Governo, non è neanche una novità. La notizia che ieri è stata diffusa da Repubblica, in realtà, «è persino datata». E siccome già qualche mese fa fece scalpore apprendere che la nuova tornata di social card terrà BELISARIO (IDV) fuori la Basilicata, vale la pena ricordare - oggi come - la motivazione alla Istat, campane a morto allora base della scelta. «In realtà è un criterio del governo tecnico tecnico. Il provvedimento «I dati dell'Istat suonano ancora una è finanziato con fondi covolta come le campane a morto per il munitari dedicati», spiega governo tecnico. Il quadro economi- il sottosegretario ai Rapco, e quindi anche quello sociale, del porti col parlamento, il lupaese è drammatico: Pil in caduta li- cano Gianpaolo D’Andrea. bera, disoccupazione alle stelle, Le nuove social card sacontrazione del reddito delle fami- ranno potenziate nelle glie, con conseguente crollo dei con- quattro regioni del Sud, sumi. E' chiaro che qualcuno ha sba- Campania, Calabria, Sicigliato e quel qualcuno è colui che do- lia e Puglia, che sono ancoveva essere il salvatore della Patria ra nell’area convergenza. e portare l'Italia, e soprattutto gli ita- La Basilicata no, è in fase di liani, fuori dalla crisi». Lo ha detto il facing-out, sta uscendo senatore Felice Belisario, capogrup- dalle zone considerate a ripo dell'Idv a Palazzo Madama. «Le schio critico entro i confini politiche economiche di rigore nei comunitari. Eppure, questa condiconfronti dei soliti noti, senza alcuna misura per la crescita, hanno portato zione non manca di marcail Paese sull'orlo del burrone. L'Italia re un grande paradosso: dei Valori è stata messa alla gogna, da un lato la Basilicata che attaccata, accusata di fare la Cas- tende a svettare per crescisandra, ma tutti gli indicatori econo- ta positiva, per resistenza mici ci hanno, purtroppo, sempre da- alla crisi, regione lontana to ragione. Ora invochiamo con for- dai tempi in cui era dentro za una netta discontinuità col passa- l’obiettivo uno delle politito e con questo assurdo presente e - che dell’Unione europea. conclude Belisario - ci proponiamo Dall’altro la Basilicata che per un governo alternativo, perché le svetta nelle classifiche politiche di Monti e Fornero sono Istat sulla povertà, quella servite solo ad affossare definitiva- in cui un lucano su quattro non raggiunge la soglia mente le fasce sociali più deboli». minima di reddito considerato utile alla sopravvivenza. La Basilicata resterà così fuori dalla diffusione massiccia della nuova social card, lo strumento con cui il governo tecnico di Monti tenta un argine al sempre più diffuso di NICOLA SAVINO Con questa vicenda delle Province, rischiamo forse di aggravare i problemi?? Quando, nel febbraio 1990, la Camera dei Deputati decise d'istituirne altre 8 (alle quali poi seguiranno quelle a sede multipla), un Padre della Patria del calibro di Giancarlo Pajetta mi dette ripetutamente del "buffone" mentre preannunciavo la mia contrarietà. Eppure le motivazioni erano queste: di prevenire "la lievitazione automatica della spesa che rende impossibile il risanamento finanziario, (già allora) obbiettivo prioritario del Governo; di "non premiare le pressioni localistiche (contagiose per altre) aspirazioni del genere"; di "semplificare" in unico Ente territoriale elettivo il pullulare di quelli intermedi. Di seguito, nell’aprile del '91, con inconsapevole im-

disagio sociale. La social card - esperimento fallito tra burocrazia e intoppi tecnologici nell’era di Tremonti - sarà adesso rilanciata in dodici grandi centri di tutto il Paese (Milano, Roma, Torino, Firenze, Venezia, Verona, Genova, Bologna, Bari, Catania, Napoli e Palermo). Inoltre, sarà assegnata a tutti i cittadini con reddito inferiore ai 3.000 euro, attraverso l’impegno dei Comuni, nelle quattro regioni del Sud di area convergenza. Solo in queste quattro regioni la stima - faceva notare ieri il quotidiano diretto da Ezio Mauro - è di un milione e 600 mila famiglia in difficoltà. La vecchia card valeva circa 40 euro al mese da investire nei supermercati: allo Stato costò circa 200 milioni di euro. Questa volta, spiegavano le anticipazioni di stampa nazionale, il Governo distribuirà questa forma di sostegno facendo ricorso a parte del fondo statale per le Politiche sociali, ma soprattutto alla rimodulazione del Fondo strutturale europeo (quello da cui, per questi capitoli di spesa, la Basilicata è fuori). Fin qui, il dato tecnico di criteri e parametri di spesa. Ma sullo sfondo resta l’amarezza di quel paradosso. Non è passato poi molto dalla diffusione degli ultimi dati Istat. Il quadro era quello che veniva fuori dalla chiusura del 2011, l’anno considerato il peggiore del periodo di crisi economica, quello che ha riportato indietro il Paese di decenni su redditi e risparmi. Con un Sud sempre più lontano, e la Basilicata in testa, insieme a Sicilia e Calabria, per indice di povertà. Ad agosto scorso il Rapporto annuale dell’Istat non lasciava ampi margini al commento: lo scenario descritto dall’indagine è più che critico. I dati (riferiti al 2010) parlavano chiaro: al Sud sono povere 23 famiglie su 100, al Nord 4,9. E’ sempre il Mezzogiorno l’area del paese che soffre di più. E a Sud è la Basilicata la regione più povera con un tasso del 28,3 per cento. Praticamente una famiglia su quattro al di sotto della soglia di sopravvivenza. Ma per loro, almeno al momento, non ci sarà social card.

Tabacci: «Il centrosinistra eviti argomenti suicidi»

«LE primarie servono ad aprire il campo della possibile alternativa di governo del Paese» ma «il centrosinistra deve evitare argomenti suicidi» o «da sfasciacarrozze». Parte da qui Bruno Tabacci che alle primarie per la scelta del candidato premier nel centrosinistra è candidato. Tabacci, ieri a Potenza per presentare il suo libro, in un dibattito con il segretario lucano dell’Api, Vilma Mazzocco, ha detto: «Le primarie servono se sono fortemente centrate sulle questioni che il governo di domani deve affrontare». Con suggerimento a Vendola «di andare a ripetizione da Pisapia» con il quale «abbiamo fatto - ha precisato – una delicata e importante operazione sul bilancio per il Comune di Milano. La discussione non può essere limitata da unlato allarottamazione edall’altro all’impostazionedi Vendola che vuole rovesciare come una clessidra l’agenda Monti. Gli argomentiutilizzatisonototalmentesuicidi, mentreiohocercatodistare esclusivamente sull'agenda dei problemi e questo è un elemento di cui vado orgoglioso, e prendo atto di quello che c’è all’esterno».

Bisognava aggredire la matassa modestia, mi applicai a una Riforma della Pubblica amministrazione (n.5626), imperniata sulla programmazione unitaria della spesa in relazione dialettica con le semplificate autonomie e, per l'efficienza burocratica, sulla mobilità dei dirigenti: già convinto che senza una nuova pubblica amministrazione non si salvano né la finanza pubblica né il Welfare, non si superano l'inefficienza dei servizi e la divaricazione dei cittadini-utenti dalla Stato, né gli squilibri interni e comunitari Infine, correlavo il tutto alla situazione meridionale, insistendo sul "differenziale Sud" (di criteri e di finanziamenti) in ogni legge ordina-

ria: in alternativa ad interventi straordinari che propiziano abusi locali e riservano al Nord la finanza ordinaria, su cui si fonda la qualità della vita. Mi sono attardato su quanto sopra, per documentare che le mie opinioni attuali non sono improvvisate; che non sono né un "provincialista" né un "anti", ma piuttosto un tifoso della razionale reductio ad unum elettivo, dello spazio istituzionale tra comuni e regioni. Di qui, rispetto al "riordino" in atto, la utilità della Provincia sia per i servizi sovracomunali sia, se elettiva e unificante, per la formazione del personale necessario al sistema democratico. Se invece se ne tra-

Gli emend

PRIMARIE

sferissero le funzioni alle Regioni, non solo di queste si snaturerebbero il ruolo (che è programmare e legiferare). Aumenterebbe il costo del personale (più alte retribuzioni) e si aprirebbero ampi varchi per assunzioni e promozioni svincolate dal merito (come nel 70/75 ,costituzione delle Regioni , e nel 77/85,collocazione degli assunti 285 ..Tar ..). Infine, quanto al "differenziale Sud" per un minimo di meridionalismo, sarebbe fondamentale "storicizzare e geografizzare " con occhio favorevole al consolidarsi-stabilizzarsi delle istituzioni nella coscienza collettiva. Per non sottovalutare il difficile rap-

porto tra "meridionalità" e istituzioni, e la necessità di prevenire esplosioni tipo «Boia chi molla» con la facile esca del campanile in un contesto di malessere acuto e sull'orlo del crac demografico. Nel 1990 sopra ricordato, con 7 nuove province su 8, quel "differenziale" fu a favore del Nord. Sarebbe ora il caso di riconoscerlo al Sud e rifuggendo da criteri e rigorismi astratti, revocare le province "inventate" da quella data in poi. Fra l'altro, poiché le reali possibilità di risparmio sono attese dalla soppressione degli uffici statali correlati alle Province, sarebbe forse più logico e semplice eliminare tale "correlazione", e lasciare in pace

le vecchie, divenute aggancio consolidato di equilibri tanto delicati quanto preziosi per la stabilità nel clima di grave insicurezza e sfiducia cui siamo giunti. Si guadagnerebbe tempo per la indifferibile riforma della pubblica amministrazione da porre in sinergia con il post-industriale e con un Welfare raccordato ai redditi effettivi. E' comprensibile che un Governo di pochi mesi tenti le scorciatoie, nel dubbio che i subentranti possano cancellarle. Ma abolire l'auto perché gli autisti non risparmiano benzina, potrebbe essere meno proficuo che aggiornare i motori e preparare adeguatamente i conducenti con la rifondazione dei partiti e delle assemblee elettive. Se certe matasse non si prendono dal bandolo, forse s'ingarbugliano ulteriormente! *ex sottosegretario alla Sanità

«L’ente

Riguardano gli gazione, le attivi e la ricostruzione tre emendament stabilità presen mera dei deputat sentanti lucani d za dimenticare» delle Province, p partito ha chiesto riunione del con nale per present no una proposta Come avevano i parlamentari lu non sono rimast in mano. Il sena Latronico e il de cenzo Taddei, e regionali del pa Pagliuca, Giann chele Napoli, Fr Paolo Castellucc Sarra ieri mattin discusso a Pote conferenza stam ta utile a fare il pu gliare le iniziativ - a suon di emend metteranno in pi Ma prima, un tutta di stretta a esponenti del Pd ne chiesto alla Re vedere una nuo del consiglio re «presentare un’u posta al governo delle Province» superare la fram

L’ori

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Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 06.11.2012

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Basilicata Mezzogiorno

VIII I POTENZA E PROVINCIA

Martedì 6 novembre 2012

CASTROVILLARI LA COMUNITÀ DEL PARCO CHIAMATA A ESPRIMERSI SULLA RIATTIVAZIONE DELL’IMPIANTO ENEL

Centrale Mercure: gli ambientalisti fanno slittare la decisione a oggi Un’ipotesi di accordo in cambio di eco-tutela, lavoro e strade IMPIANTO DELLA DISCORDIA A destra una foto di lavoratori impiegati nella centrale. Stasera dopo il rinvio di ieri i sindaci dovrebbero esprimere il parere sulla riapertura

PINO PERCIANTE l La gazzarra degli oppositori fa sospendere la riunione della comunità del Parco che ieri pomeriggio doveva dire «sì» o «no» alla riattivazione della centrale del Mercure. Urla e insulti contro tutti da parte degli ambientalisti, nel teatro Sybaris del proto convento francescano di Castrovillari. «Una manifestazione antidemocratica per impedire alla discussione di andare avanti – sottolinea il comitato pro centrale -. È vergognoso come uno sparuto gruppo di finti ambientalisti, non avendo argomenti di discussione, da dieci anni persegue interessi personali e manca ripetutamente di rispetto alle regole basilari del vivere civile e della democrazia. L’unico obiettivo, consapevole che la Centrale rispetta ambiente, salute e rappresenta un’opportunità per tutti, è quello di cercare di ritardarne ancora l’entrata in esercizio». Vista l’impossibilità di poter proseguire, il presidente della Comunità del Parco, Sandro Berardone, ha sospeso la seduta aggiornandola ad oggi alle 17 ma a porte chiuse. Sarà ammessa soltanto una delegazione dei due schieramenti che ieri sera sono stati fatti sfollare separatamente. «Non mi è piaciuto l’atteggiamento del fronte del no – ha commentato il sindaco di Castelluccio Inferiore Roberto Giordano - che si è dimostrato antidemocratico non rispettando chi ha opinioni diverse». Era prevedibile che qualcosa gli oppositori se la sarebbero inventata visto che manca solo il parere del Parco per chiudere la nuova conferenza di servizi. Parere che dovrebbe essere rilasciato entro domani. Mentre la presidenza della Comunità del Parco ha preparato un’ipotesi di accordo con Enel a cui i sindaci dovranno dare il loro benestare oppure no, a questo punto, stasera. La proposta prevede, tra l’altro, la tutela della salute, un piano di emergenza, il monitoraggio dell’aria, la sistemazione del tratto di strada che sarà interessato dal traffico dei camion diretti alla centrale, il reperimento della biomassa entro 70 km dall’impianto, l’istituzione di un tavolo della trasparenza e delle misure compensative che per i comuni più direttamente interessati dovranno essere definite, mentre per tutti quanti gli altri dovranno essere nell’ambito del tre per cento sugli utili. Inoltre, si chiede anche un milione e mezzo di euro per il raggiungimento delle 151 giornate lavorative degli operai forestali del versante calabro lucano. Nutrita è stata la partecipazione alla riunione di rappresentanti sindacali di Flaei, Filtcem e Uilcem, lavoratori dell’indotto, della centrale, della filiera del legno e dei comitati favorevoli alla riattivazione, i quali parlano di circa 300 persone.

ROTONDA LA TERRA HA TREMATO DI NUOVO IERI ALLE 13,06. L’ENNESIMO VENTO SISMICO HA AVUTO UNA MAGNITUDO 3.3

Ancora scosse, un incubo senza fine Il terremoto è stato avvertito dalla popolazione tra le province di Potenza e Cosenza

l ROTONDA. Un’altra giornata di scosse quella di ieri sul Pollino. La più forte alle 13. 06 di magnitudo 3. 3 ad una profondità di soli 8. 7 chilometri. Stavolta l’epicentro è spostato di poco, infatti l’Istituto nazionale di geofisica registra la scossa nel distretto del monte Sirino ma i paesi coinvolti sono sempre quelli colpiti dal sima di magnitudo 5 del 26 ottobre scorso: da Rotonda a Mormanno, da Viggianello a Laino Borgo e Laino Castello. Anche nella notte si erano avute due scosse: all’1. 46 di magnitudo 2. 2 e alle 2. 52 di magnitudo 2. 8. Secondo i rilievi dell’Ingv al confine tra la Basilicata e la Calabria, la terra ha tremato anche alle 10. 15 (2. 2) e alle 15. 48 (2. 1). Al momento non vengono segnalati ulteriori danni ma cresce l’ ansia e lo stress tra la popolazione che da più di due anni è costretta a fare i conti con

STRESS E PAURA Alcune tende dove si trovano gli sfollati di Rotonda che ora devono fare i conti con uno sciame sismico che non si arresta

questo sciame sismico. Intanto il capo della protezione civile, il prefetto Franco Gabrielli, parlando in un’intervista sul sisma del Pollino ha sostenuto che «ci sono due questioni importanti che non hanno a che fare con lo stato di emergenza. Parlo del ristoro dei

danni, e in questo io sono un grande fautore dell’assicurazione obbligatoria, un tema da affrontare. Inoltre c’è il problema della prevenzione strutturale: servono investimenti per mettere in sicurezza il territorio. Questo è im[p.perc.] portante».

IL COMITATO REGIONALE DELL’ASSOCIAZIONE PER LA RICERCA SUL CANCRO, PRESIEDUTO DA ROSA PEDIO DIAMANTE, CELEBRA I 20 ANNI DALLA NASCITA

Airc, settimana della ricerca in Basilicata Giovedì 8 incontri con ricercatori a Potenza (Itis Einstein e Itcg Da Vinci). Il 9 al Battaglini di Venosa l È cominciata anche in Basilicata la settimana per la ricerca finalizzata a sconfiggere i tumori. Il comitato regionale dell’Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro), presieduto da Rosa Pedio Diamante (vicepresidente è l’architetto materano Saverio Calia), ha organizzato in tutta Italia una fitta rete di iniziative per la raccolta dei fondi. Iniziativa alla quale hanno dato, come accade da tempo (sono ormai 18 anni), un rilevante contributo, sul piano della promozione, anche volti noti del mondo dello spettacolo e la Rai. Fra i testimonial più noti, Antonella Clerici (“madrina” ufficiale della campagna di quest’anno), Carlo Ponti, Lorella Cuccarini, Massimo Giletti, Michele Mirabella, Max Giusti, Luca Barbarossa, Miriam Leone, Tiberio Timperi, Franco Di Mare, Elisa Isoardi, Pippo Baudo, Margherita Granbassi, Claudio Lippi, Stefania Sandrelli e altri ancora. Sostegno alla ricerca per sconfiggere la malattia anche da alcuni campioni del mondo dello sport come i calciatori Claudio Marchisio, Pato e Javier Zanetti. Ma i veri protagonisti della battaglia

AIRC Al via anche in Basilicata la settimana della ricerca finalizzata a sconfiggere le varie forme di cancro

contro il cancro, sono soprattutto i ricercatori che, dal teleschermo, ma anche con incontri dal vivo, illustreranno, in una fitta rete di iniziative, il duro ed esaltante sforzo per battere i 100 e più differenti tumori che si manifestano nel nostro tempo. Tra i luoghi prescelti nei quali veicolare il messaggio della im-

portanza strategica dello studio e della ricerca, le scuole. Giovedì prossimo, 8 novembre, e venerdì 9, tre di questi ricercatori terranno incontri in scuole lucane. Giovedì mattina, all’Itis «Albert Einstein» di Potenza, a partire dalle ore 10, interverrà Massimo Di Maio, dell’Istituto nazionale tumori «Fonda-

zione Pascale», Napoli; sempre giovedì, a Potenza, a partire dalle 10, Fabiana Quaglia dell’Università di Napoli Federico II parlerà agli studenti dell’Istituto tecnico commerciale e per geometri «Leonardo Da Vinci»; venerdì 9 sarà la volta dell’Istituto tecnico commerciale e per geometri «Battaglini» di Venosa: a partire dalle ore 11 interverrà a scuola Matteo Landriscina, dell’Università degli studi di Foggia. Il comitato regionale dell’Airc della Basilicata, che quest’anno celebra i vent’anni dalla sua nascita, sta organizzando iniziative (a cominciare dalla vendita di biglietti di una lotteria) finalizzate alla raccolta di fondi che sono poi destinati alla ricerca. Negli ultimi due anni, con 50 mila e 25 mila euro, sono stati finanziati anche ricercatori lucani. Il prossimo venerdì 7 dicembre, presso il ridotto del teatro Francesco Stabile di Potenza, l’Airc della Basilicata promuove una manifestazione celebrativa del proprio ventesimo anniversario. Sarà presente il direttore scientifico Airc, Ines Colnaghi. [Mimmo Sammartino]

LA CGIL BASILICATA

Solidarietà alla gente colpite dal sisma ma adesso serve più prevenzione» l Il Comitato direttivo della Cgil Basilicata esprime massima solidarietà alle popolazioni lucane e calabresi colpite dal sisma del Pollino. Gli eventi sismici dei giorni scorsi riportano all’attenzione un tema che da tempo come Cgil abbiamo posto: è urgente praticare la cultura della prevenzione, intervenire nella messa in sicurezza dei territori rispetto ai quali è da tempo noto l’alto livello di rischio sismico. Prevenire deve diventare una pratica, non può solo essere gestita l’emergenza. La sicurezza delle popolazioni e del territorio del Pollino, oggi, deve rappresentare una priorità per tutti. Le Regioni Basilicata e Calabria, le Prefetture di Matera e Potenza, la Protezione Civile locale e nazionale, devono organizzarsi per dichiarare lo stato di emergenza e per assicurare assistenza alle popolazioni che, ad oggi, stanno, da sole, provvedendo a pianificare un piano di emergenza È necessario, inoltre, che le Regioni Basilicata e Calabria e la Protezione Civile e Nazionale, nell’attivarsi per predisporre il predetto piano, garantiscano la continuità delle attività produttive esistenti nei territori colpiti, scongiurando il blocco delle stesse. Un Fondo Regionale di Protezione Civile in modo da intervenire rapidamente nella situazione di emergenza determinata dal terremoto del Pollino, che è di proporzioni limitate, come in altre simili che si dovessero verificare in regione, senza attendere provvedimenti del Governo, che sarebbe di difficile emanazione, allo scopo di finanziare gli interventi di riparazione dei danni agli immobili e superare la prima fase di emergenza. E’ la proposta del consigliere regionale Franco Mattia (Pdl) contenuta in un’interrogazione rivolta al Presidente della Giunta De Filippo.


Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 06.11.2012

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Basilicata Mezzogiorno

IV I POTENZA CITTÀ

TRASPORTI IN TILT VIAGGI ODISSEA PER I LUCANI

Martedì 6 novembre 2012

NON È LA PRIMA VOLTA L’Intercity non riesce a superare una leggera pendenza quando i binari sono bagnati. Il racconto degli ultimi viaggiatori penalizzati

LE TESTIMONIANZE Pendolari inviperiti dopo quattro ore di attesa allo scalo di Baragiano per essere imbarcati sui bus e raggiungere le proprie destinazioni

Appiedati dal treno che si ferma sulle salite La storia si ripete all’altezza della stazione di Baragiano L’accusa Siamo viaggiatori ancora di serie B

ENZO PALAZZO l Un Intercity di Trenitalia arranca sulla salita tra le stazioni di Baragiano Scalo e Picerno, slittando sulle rotaie, e consegna alla storia quotidiana di questa regione – e dei suoi rapporti con i servizi nazionali di pubblica utilità – un’altra pagina vergognosa di un disservizio che ha tante sfaccettature. La prima, il disagio creato a 312 passeggeri che viaggiavano da Roma a Taranto e stazioni intermedie, costretti a stare fermi 4 ore, dalle 18,30 alle 22,30, allo scalo di Baragiano ad aspettare di essere imbarcati sugli autobus per raggiungere le proprie destinazioni. La seconda, la certezza che hanno i lucani di essere considerati cittadini di serie B, visti i disservizi perenni di Trenitalia in Basilicata, dove tra l’altro, sul tratto jonico si viaggia ancora su una sola linea ferrata, mentre Matera, patrimonio dell’Umanità, non ha neanche una rete ferroviaria che la collega all’Italia. La terza, il sospetto che ci siano anche decisioni dal vago sapore di razzismo verso i meridionali in generale e i lucani in particolare, a giudicare anche dalle condizioni del treno (e della sua locomotiva) che di sera sotto Picerno è stato costretto da un po’ di umido lungo le rotaie a dover tornare indietro per ben 5 km., fino allo scalo ferroviario di Baragiano, dove ha scaricato passeggeri, bagagli e tanta rabbia. Diventando un simbolo dell’inefficienza dei

treni italiani e della considerazione che hanno in Trenitalia dei viaggiatori meridionali. Come dimostrano altre situazioni simili del passato e le fotografie fatte dai passeggeri stessi al treno che si è arreso sotto Picerno. Il quale aveva vagoni con evidenti segni di ruggine e, chissà, forse aveva anche le ruote ferrate consunte, tanto da non poter fare perno solido sulle rotaie e, magari, tanto anche da sollevare problemi di sicurezza oltre che di inefficienza. «Proprio mia figlia, che con mia moglie volevano rientrare da Roma in autobus mentre io ho insistito per il treno, non appena ha visto il convoglio ha

scherzato: “papà, a casa non ci farai arrivare, hai visto dove ci imbarcano?”», ha dichiarato alla Gazzetta P.C., imprenditore di San Mauro Forte, giunto a mezzanotte e mezzo a casa. Il quale si considera più fortunato di Roberto Ruggiero, di Policoro, il quale, dopo aver anche pagato un sovrapprezzo perché prendeva l’Intercity, è giunto a casa intorno all’1,30 di notte, sentendosi anche beffato dal ritardo mostruoso, dall’inefficienza del trasporto ferroviario e dalla pubblicità che Trenitalia fa al suo trasporto ferroviario: «Il modo più comodo per raggiungere il centro della tua città». Sì, ma nel cuore della notte e se non ci sono tratti in salita.

Baragiano: al chilometro 140, con una pendenza del 25 per cento, il treno non ce la fa. E non il regionale, praticamente poco più che un residuato bellico. No. Parliamo dell’Intercity, come per esempio il Roma-Taranto, che a un certo punto getta la spugna. E rimane lì, fermo in salita, fino a quando da Salerno o da Battipaglia non arrivi «un’anima buona» a soccorrere gli sfortunati passeggeri. Quel treno fermo, in salita ad arrancare sembra la metafora più vera della Basilicata che da sempre stenta a decollare, nonostante tutte le potenzialità. Come è possibile? È dignitoso per chi, esattamente come in val di Susa o a Palermo ha pagato un biglietto? E che dire dei vagoni? Vecchi, malandati, pieni di polvere e spesso anche maleodoranti. E poi ancora i collegamenti: scarsi e precari. Per raggiungere una qualunque meta il viaggiatore lucano deve armarsi di pazienza e cercare coincidenze troppo spesso improbabili o rassegnarsi a levatacce nel cuore della notte per raggiungere la meta a un orario decente. I lucani, come ai tempi di Carlo Levi, stanno ancora spettando.

ATTESA In alto i passeggeri dell’Intercity in attesa del servizio sostitutivo dopo che il treno aveva indietreggiato sui binari all’altezza della stazione di Baragiano, dove c’è una leggera pendenza

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NEL 2006 IL CONVOGLIO SI IMPANTANÒ PER DUE VOLTE

TRASPORTI PROTESTA DEI PENDOLARI SULLA LINEA SANT’ARCANGELO-NAPOLI

Novembre, il mese nero dell’ex Eurostar Inutili appelli e denunce

A bordo dell’autobus tra acqua e disagi

l Il fenomeno del treno che arranca accade con una frequenza disarmante. E sembra prediligere il mese di novembre, quando i casi del genere, non sempre gravi come quello accaduto domenica sera, sono dietro l’angolo. Era il 4 novembre 2006 quando se ne parlò per la prima volta sui mass-media. L’allora Eurostar - poi declassato a Intercity partì da Roma alle 15.45 e sarebbe dovuto arrivare a Taranto alle 22.36, ma si fermò tra Baragiano e Picerno. Qualche giorno prima, nello stesso punto, il convoglio s’impantanò scatenando l’ira dei passeggeri. Tra loro anche il già senatore Saverio D’Amelio, sindaco di Ferrandina, che denunciò l’accaduto in una lettera inviata alla Regione: «Ci hanno fatto scendere alla stazione di Baragiano - scrisse - e abbiamo atteso invano per altre due ore, sotto la pioggia prima che giungessero, chissà da dove, i bus. Non è la prima volta che i treni si fermano in quella salita: basta una pioggerellina e il locomotore s’impanna, perde di pressione e le ruote scivolano sulle rotaie. È una vergogna - disse ancora - per una Basilicata già tanto trascurata». D’Amelio invitò la Regione, convenzionata con Trenitalia, a usare la mano pesante: «È giunta l’ora - tuonò - che il governo lucano costringa Trenitalia a utilizzare materiale rotabile nuovo, efficiente e meno sporco. Non è forse una grave offesa per i meridionali vedersi destinare treni vecchi, già dismessi al nord? E poi, è mai possibile che, a distanza di oltre 60 anni dalla tragedia ferroviaria su quella stessa tratta (i 600 morti sul treno del 3 marzo del 1944 verso Balvano, ndr), il tracciato ferroviario tra Baragiano e Picerno resti lo stesso?».

PIERO MIOLLA l Un viaggio sotto l’acqua per alcuni, in piedi per altri e con i bagagli ammassati uno sull’altro all’interno del bus. È un quadro da terzo mondo quello che alcuni passeggeri dalla corsa Sita partita ieri mattina da Santarcangelo alle 9 e diretta a Napoli, ci hanno segnalato. I circa 60 passeggeri (più di quanti la vettura ne avrebbe potuto ospitare) hanno dovuto penare per giungere a destinazione. Il primo problema, manifestatosi dalla partenza, è stato quello delle infiltrazioni: dai finestrini del lato sinistro del bus, infatti, entrava acqua a causa di guarnizioni obsolete. In tanti hanno cambiato posto fino a quando è stato possibile: a Villa d’Agri il bus si è riempito, tanto che 4 passeggeri han dovuto rimanere in piedi. Ciò ha portato ad occupare tutti i posti, anche quelli interessati dalle infiltrazioni.

A Marsico un passeggero ha segnalato il tutto all’autista che si è subito prodigato telefonando in officina per chiedere una vettura sostitutiva, in attesa della quale il viaggio si è interrotto. A questo punto, sono subentrate le proteste di altri passeggeri che avevano necessità di arrivare a Napoli per tempo, causa coincidenze, ed hanno sollecitato la ripartenza, almeno fino a Polla, dove c’è lo scambio con un’altra corsa Sita partita da Lagonegro e diretta a Salerno. L’autista è ripartito ma, a Pergola, è arrivata la vettura sostitutiva: nuovo stop per il trasbordo dal pullman colabrodo a quello nuovo. Problema risolto? Quello delle infiltrazioni sì, ma è sorto quello del bagagliaio, palesemente insufficiente. Ciò ha costretto i viaggiatori a portare i propri bagagli in vettura, dinanzi all’uscita, mentre le 4 persone senza posto hanno continuato a viaggiare in piedi. A Polla, dove il bus si è ulterior-

UTENTI Disagi per i passeggeri del bus sulla linea S. Arcangelo-Napoli .

mente riempito, i passeggeri in piedi sono diventati una decina. Ora, sottolineato l’ottimo comportamento dell’autista che ha subito chiesto ed ottenuto una seconda vettura, e quello dell’azienda che l’ha subito messa a disposizione, non si può far finta di tacere che non è la prima volta che si registrano tali disagi, specie in prossimità delle festività. A questo punto non sarebbe meglio dotarsi di un si-

stema di prenotazione on line per evitare ai passeggeri di viaggiare in piedi? Ed ancora: tenuto conto che la Sita percepisce finanziamenti dalla Regione Basilicata, come vengono spesi questi soldi pubblici se l’azienda non riesce ad assicurare un’adeguata manutenzione delle vetture? Ma soprattutto: perché la Regione, a fronte dei soldi che elargisce, non predispone accurati controlli?


Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 06.11.2012

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MATERA CITTÀ I XI

Martedì 6 novembre 2012

ALLUVIONE A VENUSIO UN DRAMMA CHE SCOSSE TUTTI

DONATO MASTRANGELO l Parenti ed amici li hanno ricordati domenica scorsa con una cerimonia religiosa celebrata dal parroco don Peppino Creanza proprio nel casolare di contrada Ciccolocane a Venusio, nei pressi del quale furono inghiottiti da un fiume di fango. Una tranquilla giornata di festa che si trasformò in tragedia per Carlo e Rosa Masiello, rispettivamente padre e figlia di 87 e 45 anni di Altamura. È trascorso esattamente un anno dal dramma che si consumò nella frazione materana a causa della esondazione di un canalone di scolo delle acque piovane. Carlo e Rosa furono risucchiati dall’alluvione impetuosa e i loro corpi furono ritrovati nei giorni successivi alla disgrazia dopo le ricerche senza sosta effettuate dai soccorritori. Poco dopo le 19 di quella domenica del 6 novembre 2011, dopo aver trascorso una giornata in compagnia di parenti ed amici nel casolare di campagna, Carlo e Rosa si accingevano a rientrare con la famiglia ad Altamura ma nel tratto rurale che conduce alla statale 99 furono sorpresi da un violento nubifragio. Le condizioni meteo, erano cambiate repentinamente ma nessuno si aspettava di essere travolto da una “bomba di acqua e fango”. Carlo e Rosa si trovavano a bordo dell’automobile del marito della donna, Saverio Monitillo. L’uomo qualche minuto prima, con l’aiuto di un trattore aveva tratto in salvo le due nipotine di cinque anni che si trovavano nella

Basilicata Mezzogiorno

ONDA IMPETUOSA Il violento nubifragio travolse l’automobile dopo che il marito della donna aveva appena tratto in salvo le nipotine di 5 anni

RICORDO DOLOROSO «Cerchiamo di andare avanti ma le ferite restano aperte. Si poteva evitare? Sarà la magistratura ad accertarlo», afferma Saverio Monitillo

Inghiottiti dall’acqua un anno fa la tragedia Carlo e Rosa Masiello, padre e figlia, persero la vita nella disgrazia stessa auto. Di lì a poco il fiume di detriti si portò via l’anziano e la figlia. Saverio Monitillo, pur avendo prodigato ogni sforzo, invano tentò di strappargli a quella onda impetuosa. La macchina dei soccorsi, nonostante le difficoltà nelle ricerche ostacolate dal buio e dalle impervie condizioni climatiche, si attivò immediatamente. Qualche

DISPERSI

I corpi dei due furono ritrovati giorni dopo dai soccorritori LE RICERCHE Soccorritori al lavoro per ritrovare i corpi dei Masiello [foto Genovese]

CATENA SOLIDALE UN LAVORO DI SQUADRA RESTITUÌ I CORPI

Gli «angeli del fango» alla ricerca dei dispersi Il ricordo di soccorritori e volontari l Dai sommozzatori, alle unità cinofile, ai nucleo speleo-alpino-fluviale, ai sorvoli in elicottero. Le ricerche di Carlo e Rosa Masiello, oltre agli uomini delle forze dell’ordine impegnate via terra, si avvalsero di diverse tipologie soccorritori. Al loro fianco anche numerosi volontari della protezione civile e di altre associazioni. Tutti furono definiti “angeli del fango”. Sin dal momento della scomparsa, setacciarono palmo a palmo le possibili aree in cui si ipotizzava potessero trovarsi i corpi dei due malcapitati altamurani scomparsi in contrada Ciccolocane la sera del 6 novembre. «È stata una drammatica vicenda che ha lasciato il segno - afferma Eugenio Barisano, comandante provinciale del Vigili del Fuoco. «L’epilogo non fu dei più felici. Tutti quanti avremmo auspicato di trovare in vita i due dispersi ma con il passare delle ore questa speranza si affievoliva. Per una settimana abbiamo condiviso questa tragedia con i familiari ai quali va il mio affettuoso pensiero. Che dire - conclude Barisano - molto occorre fare nell’ottica della tutela del territorio che non va deturpato anche se spesso ci troviamo dinanzi al problema delle risorse sempre più esigue per la pianificazione degli interventi». Nelle ricerche fu impegnato, tra gli altri, anche Pio Acito, del Gruppo volontari ambiente. Fu proprio uno dei suoi ragazzi, Luca Miriello insieme a Massimo Bianco a ritrovare il corpo di Rosa (il padre Carlo fu ritrovato dal vigile del fuoco Cosimo Martino. «La vicenda di Venusio - dice Acito - fu la prima alla ricerca di dispersi. Tutti ci prodigammo per restituire almeno i corpi alla famiglia. La natura non va maltrattata. Meno cemento [d.mas.] e meno asfalto e tuteliamo anche gli alvei dei fiumi».

ora dopo l’automobile sulla quale viaggiavano i due dispersi fu ritrovata in un canale a poche centinaia di metri dal luogo della tragedia. Quelli successivi furono giorni di grande angoscia e attesa per i parenti. Affievolite le speranze di trovare in vita i due cari la loro speranza era che il lavoro dei soccorritori ne restituisse almeno

i corpi per una degna sepoltura. Carlo Masiello fu ritrovato l’11 novembre lungo le sponde del torrente Gravina ricoperto da fogliame e detriti. Il corpo di Rosa, invece, fu rinvenuto due giorni dopo, in località Pantano. Il dramma poteva essere evitato? Si parlò anche di tragedia annunciata. «Sarà la magistratura - afferma Saverio Monitillo - che ricorda commosso la moglie Rosa e il suocero Carlo ad accertare se in questa triste vicenda vi siano state delle responsabilità. Cerchiamo di andare avanti pur nella consapevolezza che delle ferite non si rimargineranno mai e che nessuno ci potrà ridare in vita i nostri cari. Forse se ci fosse stata maggiore prevenzione, attenzione al territorio non staremmo qui a commentare questa disgrazia». Un pensiero affettuoso Saverio lo rivolge a quelli che, nei giorni della tragedia furono definiti gli “angeli del fango” che non lesinarono energie pur di ritrovare i dispersi. «Ringrazio quanti si impegnarono in quei giorni dai vigili del fuoco, ai carabinieri, alla polizia, alla forestale, al Soccorso alpino, ai volontari della protezione civile, ai sindaci di Matera e Altamura. Tre mesi fa, ho scritto al presidente Napolitano esprimendo il mio apprezzamento per il lavoro nelle ricerche. Ringrazio anche amici e parenti. Domenica a Venusio eravamo un centinaio di persone durante la via Lucis». Questa sera alle 19 ad Altamura nella Chiesa della Madonna del Rosario verrà celebrata una Santa Messa in suffragio.

MEMORIA

Oggi ad Altamura sarà celebrata una messa in suffragio L’ABBRACCIO Tanta commozione dopo il ritrovamento di Rosa Masiello [foto Genovese]


Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 06.11.2012

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Basilicata Mezzogiorno

24 Ore in Basilicata 19

Martedì 6 novembre 2012

L’ostilità delle banche continua ad ostacolare la ripresa di un’azienda colpita dai criminali

Terre del Sud è caso nazionale Il parlamentare Burtone (Pd) ha interessato i ministri Cancellieri, Grilli e Passera di ANTONIO CORRADO E’arrivata sul tavolo di ben tre ministeri, la vicenda paradossale dell’Organizzazione tursitana di produttori “Terre del Sud”, che nei giorni scorsi ha denunciato sulle colonne del Quotidiano l’atteggiamento ostile delle banche, dopo l’incendio doloso che agli inizi di ottobre ha distrutto completamente la sede della florida attività per la compravendita di frutta in tutta Italia. Un’azienda con bilanci a sei zeri, che si è vista negare un libretto di assegnidalla Bancapopolaredi Pugliae Basilicata, a fronte di movimenti per oltre un milione in pochi mesi e con un saldo contabile di 13mila euro. Dalla banca non hanno ancora dato spiegazioni ufficiali, ma la questione intanto è già sul tavolo dei ministri Cancellieri (Interno), Grilli (Economia) e Passera (Sviluppo economico). A sollevarla è stato l’onorevole Giovanni Burtone (Pd), membro della Commissione parlamentare antimafia, che la porterà anche all’attenzione del presidente Pisanu. «Premesso che la società Op “Terre del sud” di Tursi, è stata oggetto nel mese di ottobre di un attentato con due ordigni che hanno duramente segnato questa importante realtà produttiva operante nella commercializzazione di ortofrutta; che dall Quotidiano della Basilicata, con articolo pubblicato in data 4 novembre,siapprende chelaBanca Popolare di Puglia e Basilicata avrebbe rigettato la richiesta dei proprietari Morrone, di un libretto per gli assegni a fronte di un conto corrente che segna un saldo positivo di 13mila euro; a quanto riporta l'articolo -argomenta Burtone riferendosi alla nostra testata- la richiesta degli assegni era finalizzata a poter pagare alcuni operai che stanno attraversando momenti di difficoltà economiche anchea causa dellasituazione chesièvenuta acreare per l'azienda a seguito degli attentati. I Morrone hanno fatto da garanti per 11 dipendenti presso un supermercato di Policoro per fare la spesa e la Op dà lavoro a circa 380 persone tra diretti e indotto e, quindi, rappresenta una realtà importante per il comprensorio e queste difficoltà anche in vista della prossima campagna agrumicola, rischiano di comprometterne definitivamente il futuro». Secondo Burtone, «risulta estremamente grave che un'azienda vittima di un attentato criminale sembri non trovare attenzione nel sistema del credito condannando. Il prossimo 10 novembre, a Policoro, è stata indetta una mobilitazione contro la criminalità organizzata che da tempo sembra avere attenzionato quel comprensorio sarebbe importante e opportuno poter dare un segnale della presenza forte dello stato e creare le condizioni per un patto tra stato e società per la legalità». Alla luce di ciò, il parlamentare chiede di conoscere «se e quali iniziative il governo intenda promuovere nella collegialità dei ministri interrogati per verificare quanto accaduto e mettere la Op Terre del sud di Tursi nelle condizioni di poter continuare la propria attività». Mentre si attende la risposta dei ministri, i Morrone si chiedono come sia possibile che 19 operai della Fiat siano in grado di mandare in tilt Torino e sulla sorte dei 380 dipendenti di Terre del sud nessuno si ponga il problema di un allarme sociale, se perdessero il posto di lavoro. Eppure, Terre del sud è una delle poche aziende lucane che non ha mai percepito un solo euro di finanziamento pubblico, lavorando sempre con risorse proprie, fino a raggiungere posizioni di vertice nel mercato di settore. Intanto diverse aziende che invece hanno percepito finanziamenti, oggi lavorano altrove.«La nostrasocietà-commentano i Morrone- non ha più un tetto sulla testa, ma lavora già a pieno regime, mentrelebanche,a frontediunacopertura assicurativa della Allianz fino 5,4 milioni in caso di insolvenza,sipreoccupanodel ratingecinegano persino i libretti degli assegni».

LA MANIFESTAZIONE

Tutti i sindaci per “Io non ho paura” Il presidente dell’Area programma, Francomano, chiama a raccolta gli amministratori per il corteo del 10 novembre “IO non ho paura”. Lo diranno anche i sindaci dei 17 comuni aderenti all'Area Programma “Metapontino - Collina materana”, che parteciperanno alla manifestazione organizzata per sabato prossimo, lungo le strade della città di Policoro, contro tutte le criminalità e le illegalità. A renderlo noto, il presidente dell'Area Programma, il sindaco del Comune di Rotondella, Vincenzo Francoma-

no, che ha indetto una riunione straordinaria e monotematica della Conferenza dei sindaci per sabato 10 novembre, alle ore 9, presso la Sala consiliare del municipio di Policoro, per aderire formalmente alla manifestazione mediante un documento congiunto e per dire no a qualunque forma di criminalità. La manifestazione, partita da un'idea, tra

gli altri, delle numerose associazioni presenti sul territorio del Metapontino, dei sindacati e delle parrocchie, vedrà il coinvolgimento anche delle scuole di ogni ordine e grado della città di Policoro e dei Comuni aderenti all'Area programma. L'Amministrazione comunale di Policoro parteciperà insieme ai Comuni di Accettura, Aliano, Cirigliano, Colobraro, Craco, Gorgoglione, Montalbano Jonico, Nova Siri, Pisticci, Rotondella, San Giorgio Lucano, San Mauro Forte, Scanzano Jonico, Stigliano, Tursi e Valsinni. “Giù le mani dal Metapontino, giù le mani dalla nostra terra, giù le mani dai nostri figli!”. E’ questo lo slogan della manifestazione popolare, organizzata dalle associazioni cittadine “Karakteria”e“Policoro è tua”, con la partecipazione di tutte le Parrocchie e l’invito a tutte le scolaresche dell’arco jonico. «Gli abitanti del Metapontino -fanno sapere i promotori- non vogliono diventare schiavi della violenza criminale. Noi non vogliamo diventare vittime di soprusi che in passato abbiamo già conosciuto e non vogliamo perdere la nostra libertà. trentaquattro attentati in 2 anni, fra incendi, sparatorie e intimidazioni a imprenditori, consiglieri comunali e poliziotti, per noi rappresentano un segnale allarmante della presenza dei tentacoli della criminalità organizzata sul nostroterritorio. Siaessadimatrice locale,o con collegamenti con la ‘ndràngheta calabrese o la mafia pugliese; sia essa interessata allo spaccio di droga piuttosto che al pizzo, al condizionamento del mercato ortofrutticolo, piuttosto che all’infiltrazione in qualsiasi settore produttivo della nostra terra; sia essa l’espressione diun sologruppo criminale,di più gruppi magari in lotta fra loro o il risultato di episodi isolati, noi rivendichiamo il nostro diritto alla sicurezza, alla libertà, al lavoro e allo sviluppo della nostra terra». a.corrado@luedi.it L’azienda dei Morrone distrutta dall’incendio

Consorzio di bonifica Metaponto, l’intervento di Confapi

L’ente non paga i fornitori «Regione intervenga, non solo Enel»

IL presidente della Sezioni Edili di Confapi Matera, Michele Molinari, ha chiesto un incontro urgente al presidente del Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto, Angelo Carriero, per discutere dei mancati pagamenti alle imprese che hanno eseguito lavori e manutenzioni per conto dell'ente consortile. Solo qualche giorno fa l’Enel aveva sospeso la fornitura elettrica all’ente a causa del debito da 14 milioni di euro maturato nei confronti della società. Un problema provvisoriamente superato con un intervento tampone della Regione Basilicata che ha anticipato una parte della spesa. «Pure nella consapevolezza delle difficoltà finanziarie del Consorzio - si legge nella nota stampa della sezione edili di Confapi - non si possono tacere le disastrose conseguenze che derivano per le imprese locali creditrici dall'inadempimento dell'ente». Molinari chiede alla Regione di intervenire in maniera decisa per rimettere il Consorzio in condizione di operare regolarmente, non solo con riferimento alla bolletta dell'Enel, ma soprattutto per ripianare i debiti con imprese e fornitori. Molinari si chiede che cosa la Regione intenda fare del Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto. Se ritiene che esso debba sopravvivere con un ruolo strategico sul territorio, allora deve far si che esso onori i suoi debiti, perché le imprese locali non possono fallire per colpa della cattiva gestione di enti di cui la Regione tarda ad occuparsi.

La sede del Consorzio di Bonifica del Metapontino

ACQUA, BONIFICHE E IRRIGAZIONE Convegno a Matera della Cia di Basilicata «IL disegno di legge sulla riforma dei Consorzi di bonifica, che prevede un solo ente regionale al posto dei tre attuali esistenti, viola il principio costituzionale di sussidiarietà e le stesse direttive europee in materia di gestione delle risorse idriche e alluvioni». Una presa di posizione la Confederazione italiana agricoltori di Basilicata tornerà a ribadire nell’importante convegno che si svolgerà domani a Matera, presso la sala conferenze della Camera di Commercio, a partire dalle 9 e 30. Non si parlerà solo di consorzi ma in generale di governance del sistema acqua, bonifiche e irrigazione. Oltre ai presidenti provinciale e regionale della Confederazione, Nicola Serio e Donato Distefano, interverranno il commissario ad acta dell’Agensud, Roberto Iodice, il direttore generale Anbi, Anna Maria Martucelli, il presidente della Cia Veneto, Danielo Toniolo, il direttore della confederazione umbra, Catia Mariani, e delle giunta della Cia Calabria, Franco Lucia. Chiuderà il dibattito il vicepresidente nazionale Cia, Dino Scannavino. Saranno presenti l’assessore all’Agricoltura, Rosa Mastrosimone e il presidente della Regione, Vito De Filippo.

Rinnovabili

Imprese green Basilicata penultima IN Basilicata ci sono 2.721 imprese “green”, ovvero aziende che fondano la loro produzione sul risparmio energetico, sulla produzione di fonti rinnovabili o sulla «chimica verde», pari al 22,5 per cento di quelle presenti in tutta la regione: il dato è emerso dal Rapporto GreenItaly 2012, presentato ieri a Roma dalla fondazione “Symbola” e da Unioncamere. Nella graduatoria regionale secondo il numero delle imprese che hanno investito o investiranno tra il 2009 e il 2012 in prodotti e tecnologie green, la Basilicata si colloca al penultimo posto. Per quanto riguarda le province, invece, Potenza si colloca al primo posto con 1.821 imprese green, il 22,9 per cento sul totale delle imprese della provincia, segue Matera con 900 imprese green, equivalenti al 21,5 per cento del totale delle imprese della provincia. La classifica regionale per numero delle imprese green sul totale è guidata dalla Lombardia, che conta su 69 mila che investono nel «green», seconda posizione per il Veneto con quasi 34 mila imprese, terza per il Lazio con 33 mila imprese. Seguono Emilia Romagna (quasi 30 mila imprese green), Campania (oltre 26 mila imprese green), Toscana (oltre 24 mila imprese green), Piemonte (oltre 23 mila imprese green).


Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 06.11.2012

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Basilicata Mezzogiorno

MATERA CITTÀ I IX

Martedì 6 novembre 2012

MELFI LA TENTATA RAPINA IERI MATTINA NELLA FILIALE DI UNICREDIT. HANNO AGITO IN DUE COL VOLTO COPERTO. POI LA FUGA A PIEDI

Irrompono in banca armati di taglierino arraffano solo spiccioli ANTONIO PACE

l Tentata rapina nella mattinata di ieri alla filiale della Banca Unicredit di Melfi. Difatti, alle 9,30 circa, due persone a volto coperto, eludendo il meccanismo elettronico di sorveglianza-allarme sono entrati nell’atrio dell’Istituto di credito e sotto la minaccia di un taglierino hanno intimato all’impiegata allo sportello di consegnare loro il danaro. Le apparecchiature di sicurezza della banca, però, hanno impedito ai rapinatori di impossessarsi del

SOPRALLUOGO Gli inquirenti sul luogo della tentata rapina ieri mattina a Melfi [foto T. Vece ] .

danaro perché sono di tipo a rullo e temporizzate, per cui si aprono gli sportelli dei vani solo in presenza di un’operazione e non possono essere aperti dal personale manualmente. I rapinatori, non convinti della sicurezza hanno intimato ad altri due impiegati di aprire manualmente la cassaforte, ma visto che l’operazione era impossibile, hanno racimolato gli spiccioli, che «non erano sufficienti nemmeno per pagare un caffè», e sono fuggiti a piedi lungo il viale che porta alla stazione facendo perdere le

loro tracce. Una volante dei carabinieri, a sirene spiegate, imboccando la strada contromano è giunta sul posto immediatamente ma dei rapinatori nessuna traccia. Appena dopo sono giunte anche due macchine della Polizia di Stato che si sono messi alla ricerca dei rapinatori che pare si siano dileguati senza essere notati da nessuno. Un impiegato è stato ricoverato nell’ospedale di Melfi per aver subito delle contusioni durante la rapina. Alla scena, erano presenti alcuni clienti che hanno assistito

impotenti. Solo tanta paura e molto clamore per via del fatto che l’Istituto bancario è situato in una zona molto frequentata di Melfi . Ovviamente, gli sportelli sono rimasti chiusi con la naturale conseguente difficoltà per i clienti di effettuare le operazioni. Gli inquirenti hanno avviato subito le indagini del caso, scandagliando tutte le immagini registrate di tutte le telecamere della zona, oltre che quelle della banca stessa situata proprio all’ingresso, per tentare di individuare i responsabili dell’atto criminoso.

FILIANO CORONE, FOTO E ALTRI OGGETTI SOLO NEI TRE GIORNI DALLA TUMULAZIONE MELFI IERI TRA GLI ALUNNI DELLE SCUOLE

Piante, vasi di fiori e lumini «Save the children» vadano fuori dal cimitero campagna contro La decisione del sindaco: «Sono pericolosi per la salute»

l FILIANO. Via dal cimitero vasi di fiori, piante, lumini e ogni altro ornamento funebre. Questo il contenuto dell’ordinanza emanata dal sindaco di Filiano Giuseppe Nell’ordinanza dell’11 aprile scorso. Provvedimento che ha fatto discutere i cittadini del paese soprattutto in occasione delle recenti celebrazioni dedicate ai defunti. L’ordinanza vieta nella maniera più assoluta di accendere lumini a cera o a olio, collocare nei viali, davanti ai loculi e alle cellette vasi, portafiori, colonnine, quadri e ricordi mortuari. È consentita soltanto «la collocazione di fiori solo in un piccolo portafiori che dovrà essere stabilmente ancorato alla lapide con una sporgenza non superiore ai 10 centimetri», nel quale «il ricambio dell’acqua dovrà avvenire almeno con cadenza settimanale ed i fiori eventualmente ivi collocati dovranno essere sostituiti appena perdono la loro freschezza». Sono consentiti, invece, lumini e lampade votive alimentati da energia elettrica «ed ancorati direttamente sulla lapide». Ma perché il sindaco ha deciso di vietare i tradizionali addobbi funebri proprio all’interno del cimitero? Come è spiegato nell’ordinanza, dal 31 dicembre del 2011 è stato collocato in quiescenza il custode del cimitero e il servizio è svolto in via transitoria da un altro dipendente. Nel frattempo è stata decisa l’esternalizzazione del servizio e bisogna «garantire l’espletamento» «senza alcun intralcio». Non solo. In base a quanto rilevato dal sindaco nell’ordinanza, «l’indiscriminata apposizione di vasi, portafiori, ceri e colonnine e altri oggetti davanti ai loculi e lungo i corridoi di accesso creano disservizio agli operatori comunali, inibiscono l’utilizzo delle apposite scale per raggiungere i loculi e le cellette delle file superiori,

intralciano il libero passaggio dei visitatori». Infine, «il ristagno di acqua nei portafiori» «provoca odori sgradevoli dovuti alla putrefazione dei fiori con conseguente proliferazione di germi potenzialmente patogeni per l’uomo». Uniche eccezioni previste, i funerali, quando è consentito depositare, ma solo per un periodo massimo di tre gior-

ni, fiori freschi, cuscini, fotografie ed altri oggetti mortuari davanti al loculo in cui è avvenuta la tumulazione e corone nei pressi della sala mortuaria, e le cappelle gentilizie, all’interno delle quali ognuno può regolarsi come preferisce per quanto riguarda piante e fiori, mentre sono vietati, per il pericolo di incendio, lumini a cera o a olio.

NO A FIORI E LUMINI Un’ordinanza del sindaco dice che fanno male alla salute .

LAGONEGRO LA DENUNCIA DELL’OPPOSIZIONE «La giunta vuole sradicare il cipresso secolare e dimentica i problemi del paese» l «La Giunta comunale ha deciso di sradicare un cipresso secolare nel Cimitero di Lagonegro, invece di affrontare i problemi quotidiani che affliggono il paese e di porre rimedio alla crisi finanziaria dell'Ente che ha portato addirittura al taglio della fornitura di luce elettrica nel parcheggio pluripiano». La forte presa di posizione e denuncia arriva dai consiglieri di opposizione del gruppo «Per Lagonegro», Giovanni Santarsenio, Pasquale Calabria, Nicola Tortorella e Maria Palermo. «L'Amministrazione comunale- sottolineano i consiglieri coLA PIANTA Il cipresso indiziato munali d’opposizione - intende tagliare un albero sano, solidamente ancorato al terreno, verde e rigoglioso. Invitiamo, pertanto, i cittadini, le associazioni ambientaliste e gli organi competenti ad attivarsi affinchè venga scongiurato questo ennesimo atto sconsiderato».

gli sprechi alimentari

l Il 44 per cento dei lucani popolazione «butta il cibo compra il cibo «strettamente meno di una volta al mese a necessario» e «quasi sette cui si aggiunge un 40 per persone su 10 non lo butta cento che dichiara di gettare quasi mai»: sono due dei dati alimenti non consumati nella diffusi ieri, a Melfi, da «Save spazzatura una o due volte al the Children», nella 15° tappa mese». Ma vi è una percendel «Viaggio del palloncino tuale del 22 per cento dei rosso», organizzato in colla- lucani che «dichiara di getborazione tare nel casCsi e Uisp sonetto alinell’ambito menti non della «camconsumati pagna globauna volta la le Every settimana, il One, per dire nove per cenbasta alla to ogni giormortalità inno (un dato fantile» (si al di sopra può contridella media buire con un italiana). sms o chiaTradotto in mando il nudenaro – è mero 45507). scritto in Circa 80 INCONTRO Il sindaco [foto Vece] una nota – i bambini lucani stimadell’istituto no in 19 euro comprensivo Berardinetti di al mese il valore economico Melfi hanno partecipato, nel del cibo sprecato: una delle castello federiciano, al Sal- cifre più basse fra le regioni vagioco, «un grande gioco italiane, contro i circa 29 eueducativo su malnutrizione, ro della media nazionale». I sprechi alimentari e urgenza dati emergono dalla ricerca dell’aiuto». intitolata «Gli sprechi aliSecondo i dati diffusi da mentari in Italia», realizzata Save the Children, in Basi- da Ipsos per Save the Chillicata il 29 per cento della dren.

LA BANCA La filiale Unicredit presa di mira ieri mattina da due rapinatori mascherati [foto Vece ] .

SAN FELE DAI CC

Sequestrati 7 kg di hashish Due persone arrestate

SEQUESTRO La droga l SAN FELE. Un uomo di origine uruguayana di 22 anni e la sua convivente di 38 anni – sono agli arresti domiciliari nella loro casa rurale di San Fele dove i carabinieri hanno trovato circa sette chili di hashish, alcune piante di marijuana e semi di canapa indiana. L'hascisc poteva essere trasformato, nel «laboratorio domestico» allestito dai due, in settemila dosi, con un ricavo di oltre 70 mila euro. I militari della compagnia di Melfi dopo l’irruzione nella modesta abitazione rurale hanno rinvenuto i panetti di hashish e l’occorrente per il taglio e il confezionamento dopo una minuziosa perquisizione in camera [a.p.] da letto e in cucina.

TRIVIGNO IL PESCE LUNGO CIRCA UN METRO NEL BOTTINO DEL SIGNOR TORUCCIO Un luccio gigante del peso di 10 chilogrammi è stato pescato nelle acque della diga del Camastra

PESCA DA RECORD Il luccio pescato

l Un luccio gigante è stato pescato nelle acque della diga del Camastra. La superpesca è stata fatta dal signor Toruccio Giacomini, per gli amici «Ramon». Ramon nelle acque dolci del Camastra sulle prime non ci ha creduto, ma poi il luccio gigante si è materializzato nel suo «bottino» di giornata. Il pesce dalle evidenti grosse dimensioni è stato subito monitorato e misurato. Misura circa un metro di lunghezza per un peso di dieci chili. Nel lago del Camastra, a pochi chilometri da Trivigno, che serve con le sue acque il capoluogo di regione e il suo hinterland, è la prima volta che avviene una pesca da record.


Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 06.11.2012

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Basilicata Mezzogiorno

XII I MATERA PROVINCIA

Martedì 6 novembre 2012

SCANZANO JONICO È ALLARME PERCHÉ NON ERA MAI ACCADUTO PRIMA D’ORA IN QUESTO TRATTO DELLA COSTA

Lo Jonio ha invaso la pineta al lido di Terzo Madonna

Il mare avanza ancora e ha eroso ampi tratti di duna costiera Sotto accusa l’inerzia delle istituzioni «Ultimo appello . degli operatori alla Regione»

FILIPPO MELE l SCANZANO JONICO. Il mar Jonio ha invaso la pineta costiera nei giorni scorsi allagandone ampi tratti dopo aver eroso centinaia di metri della duna che faceva da argine. È accaduto al lido di Terzo Madonna. Ed è la prima volta. L’evenienza è preoccupante. L’acqua marina, infatti, salata, pregiudicherà lo stato della vegetazione e, se i marosi si ripeteranno con più forte intensità, potrebbe invadere anche superfici coltivate. Ieri, attorno alle 15, abbiamo constatato come la furia delle acque abbia “mangiato” almeno altri 40 metri di spiaggia. Di fatto, la torretta di uno stabilimento balneare, quasi “pesca” sulla battigia. Sino all’estate scorsa la distanza era di almeno 80 metri ridotti, adesso, a 40. Sulla sabbia di quel che è rimasto della spiaggia, lo Jonio ha scaricato quintali e quintali di detriti costituiti soprattutto da tronchi di alberi abbattuti. Ma il disastro maggiore è quello che abbiamo potuto constatare a circa 200 metri a destra, a metà con la vicina foce del fiume Agri. La duna è stata spazzata via per circa 200 metri e l’acqua ha allagato il bosco. Poi si è ritirata. Se la mareggiata fosse continuata, lo Jonio avrebbe raggiunto la strada provinciale di collegamento tra il centro abitato e Terzo Madonna. Insomma, la situazione è allarmante. Basteranno onde alte 2/3 metri perchè arrivino tra gli alberi. Di fatto, la pineta costiera, in questo tratto di litorale, già notevolmente compromessa, rischierà di scomparire del tutto. Ed il “polmone verde” del Metapontino ha un’importanza notevole per la protezione dei pregiati frutteti dalla salsedine. La duna, altresì, ha la funzione di ultima barriera. Ricordiamo che tutte le aree della costa jonica a valle della linea ferroviaria Taranto - Reggio Calabria sono al di sotto del livello del mare. Tant'è che in tutti i centri del Metapontino sono attive, quasi 365 giorni all’anno, potenti motopompe nelle idrovore del Consorzio di bonifica di Bradano e Metaponto. Il salto che queste strutture fanno compiere alla acque è, appunto, di circa 2/3 metri. Gli stessi che potrebbero bastare al mare per invadere le coltivazioni. Che questo tratto di arenile fosse vittima di un grave fenomeno erosivo, tuttavia, è noto da anni e la collezione della Gazzetta ne è testimone. Ma, sinora, tutti gli allarmi di ambientalisti, operatori turistici, amministratori locali, sono caduti nel vuoto.

SCANZANO JONICO. Dalle mareggiate agli ultimatum. «Basta. Questo è l’ultimo appello che lanciamo, come operatori turistici di Terzo Madonna, per chiedere interventi contro l’erosione che sta distruggendo la spiaggia. Non possiamo più sopportare l’inerzia delle istituzioni». L’avvertimento è di Enzo Toscano, titolare di uno dei tre stabilimenti balneari che d’estate sono

aperti su questo arenile. Sinora, gli allarmi sono rimasti senza risposte. E nei giorni scorsi il mare ha divorato la duna. L’acqua ha allagato la pineta. «Nel caso la mareggiata fosse durata più giorni – continua Toscano – lo Jonio avrebbe invaso tutta la zona arrivando alla strada ed al parcheggio. Ecco perché l’ultimo appello lo lanciamo al presidente della Re[fi.me.] gione, Vito De Filippo».

MINACCIA Le mareggiate insidiano la pineta [foto Mele]

MONTALBANO J. UN 27ENNE ROTONDELLA È LA NUOVA INIZIATIVA PROMOSSA DA NO/SCORIE TRISAIA Maltrattò i genitori Lettera di Noscorie a Obama che gli negavano soldi ma ottiene i domiciliari «Riprendete le barre di uranio» l PISTICCI. Gli arresti domiciliari sono stati concessi ad un giovane di 27 anni di Montalbano Jonico rinchiuso in carcere con l’accusa di tentata estorsione aggravata, minacce e lesioni ai danni dei genitori. La decisione è stata presa dal giudice del Tribunale monocratico della sezione distaccata di Pisticci, Maria Grazia Caserta, che ha accolto le richieste e le argomentazioni dell’avvocato difensore, Pietro Mazzoccoli. I fatti risalgono ai primi dello scorso settembre, quando il 27enne fu arrestato dai carabinieri. Secondo una ricostruzione dei militari, il giovane era andato a casa dei genitori che già gli pagavano il fitto e, in seguito al rifiuto di un’altra richiesta di denaro, li aveva minacciati e aggrediti. Il processo penale a carico del 27enne, che dice di essere totalmente estraneo ai fatti contestati, è fissato per il prossimo 20 dicembre. In questa sede l’imputato conta di dimostrare la propria innocenza, asserendo che gli episodi che gli vengono contestati hanno avuto origine da equivoci e incomprensioni che chiarirà in dibattimento.

l POLICORO. E io scrivo a Obama. NoScorie Trisaia, che evidentemente crede nella rielezione di Barak Obama a presidente degli Usa, in merito alle barre di Elk River stoccate all’Itrec in contrada Trisaia di Rotondella, ha preso carta e penna e, tramite il console americano a Napoli, Donald Moore, ha scritto a Obama che in questi giorni è impegnato nella campagna elettorale per la sua rielezione. «Alla luce degli accordi del vertice di Seul con il presidente italiano Mario Monti per ilprogetto americano di rimpatrio di materiale nucleare strategiche d’origine Usa dall’Italia, Global Threat Reduction, (Gtri), lanciato dalla Nat nuclear security adm (Nnssa) quale impegno comune per il disarmo, la non proliferazione

e l’utilizzo pacifico dell’energia nucleare, ma anche come forte riaffermazione dei rischi alla sicurezza legati al terrorismo nucleare, chiediamo - ha scritto NoScorie Trisaia - che anche le 64 barre di Elk River e i residui della lavorazione di altre 20

FARDELLO ANTICO

Negli anni Settanta ne giunsero 84 dalla centrale di Elk River barre rientrino tra il materiale nucleare strategico americano presente in Italia, in modo che gli Usa si riprendano ciò che è loro anche dalla Basilicata». Come stanno riprendendo quello custodito nel centro nu-

BERNALDA SONO VENTI I GIORNI DEI TEMPO PER DECIDERE SUL DA FARSI

le altre notizie

Chiruzzi, approvato il bilancio si dimette per fare chiarezza Una presa d’atto della spaccatura che si è registrata in seno all’amministrazione ANGELO MORIZZI

l BERNALDA. Superato in extremis lo scoglio del bilancio, da oggi, effettivamente, si apre al Comune la crisi amministrativa. Il sindaco Leonardo Chiruzzi, reduce da un impegnativo confronto serale con il suo partito, il Pd, prenderà atto della spaccatura amministrativa, e, in una lettera, rassegnerà le dimissioni. Da questo momento, ci saranno venti giorni di tempo per trovare una nuova soluzione politica in Consiglio comunale. Se mancheranno i presupposti si andrà, invece, alle elezioni antici-

pate. «È stato un passo obbligato – ammette Chiruzzi –. Non sono abituato a tirare a campare. Se non c'è chiarezza è opportuno riazzerare la maggioranza e ridiscutere su alcuni punti programmatici da portare avanti fino al termine della consiliatura. Finita la breve esperienza della Giunta tecnica sarà necessario riformulare il quadro politico delle allenaze, ragionando sui programmi. Valuteremo se ci saranno le condizioni per proseguire. Altrimenti, ne prenderò atto e, per questioni di dignità politica, ci avvieremo alle elezioni anticipate, rimettendoci alla volontà dei cittadini». Tra le reazioni degli alleati, l’Idv rimanda al mittente le accuse di voler fare man bassa degli assessorati: «Non chiediamo poltrone – affer ma l’ex assessore Giambattista Mazzei –. Chiediamo solo che il Pd si ricompatti, dopo

le dimissioni del sindaco Chiruzzi. Poi ci siederemo al tavolo delle trattative per fissare i punti programmatici su cui intenderci. Condanniamo, invece, i tentativi dei piranha della politica locale che, appena sentono l’odore del sangue, accorrono voraci per banchettare». Fra le opposizioni si alza la voce di Vincenzo Grippo, Pdl, che parla di «clima surreale, di smobilitazione all’interno della maggioranza di centrosinistra. A questo punto l’unica cosa giusta per ridare dignità alla nostra cittadina sarebbe quella di tornare alle urne». Secondo Maria Rosaria Carbone di Futuro e libertà «la nave di Chiruzzi sta affondando, dopo essersi incagliata sullo scoglio delle poltrone. È il degno corollario di un ventennio amministrativo disastroso per il centrosinistra a Bernalda e Metapon-

cleare italiano di Saluggia e di Trino, provincia di Vercelli, in partenza dall’Italia nel mese di novembre del 2012 dal porto di Trieste. Lo scopo, secondo il movimento antinucleare lucano, è di denuclearizzare il centro Itrec della Trisaia di Rotondella per riconvertirlo in una scuola per le energie rinnovabili. Le 84 barre di Elk River giunsero in Basilicata negli anni 70 «come “weapons grade” e quindi classificabili come materiale strategico nucleare per cui devono rientrare nel recente accordo di Seul con Monti. Tra l’altro, nella centrale nucleare di Elk River nel Minnesota sono custodite altre centinaia di barre dello stesso tipo della Trisaia: riportarne altre 84 non cambierebbe la situazione per gli Stati Uniti». [e.p.]

POLICORO DESIGNATO DAL DIRETTIVO

L’imprenditore Acinapura nuovo coordinatore del Pdl

to». Franca Di Giorgio, Pd, dice «basta ai populismi e avanti coi programmi per la città. L’arroganza di certi atteggiamenti, infatti, pesa molto di più dell’inefficienza amministrativa». Massimiliano Cospite, Sel, auspica che «dopo la parentesi tecnica si recuperi il senso della politica, ripristinandone i contenuti». Nunzio Viggiano, Psi, ribadisce, invece, «la lealtà del partito del garofano ai patti elettorali», e si augura «per motivi di opportunità, che si trovi una soluzione politica alla crisi amministrativa».

BERNALDA Dopo l’approvazione del bilancio, per fare chiarezza, il sindaco Leonardo Chiruzzi si è dimesso

n Francesco Acinapura, dirigente di azienda, è stato designato coordinatore del Pdl di Policoro nel corso del direttivo svoltosi nella sede del partito. Presenti il sindaco, Rocco Leone, il consigliere regionale Paolo Castelluccio, numerosi assessori e consiglieri comunali, il sen. Cosimo Latronico, è stato esaminato il lavoro svolto dalla Amministrazione in questi primi mesi «con risultati – si legge in un comunicato - di sicuro valore per il rilancio della città secondo [fi.me.] gli impegni assunti con gli elettori».

TURSI CONSIGLIO COMUNALE

Si discute del piano urbano che disciplina il traffico n Seduta di prima convocazione e in sessione ordinaria del Consiglio comunale, convocato oggi, alle 17.30, nella sala consiliare del Municipio (la eventuale seconda convocazione si terrà venerdì alla stessa ora). In discussione un solo argomento, l’esame e l’approvazione delle deliberazioni di Giunta comunale concernenti l’adozione del Piano urbano del traffico e le controdeduzioni alle osservazioni. Insomma, una valutazione opportuna e definitiva sul sistema viario urbano, sulla circolazione e sul traffico, per decidere se e come [s.ver.] il tutto potrà migliorare.


Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 06.11.2012

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Martedì 6 novembre 2012

25 Lagonegro Una infiltrazione di acqua nella sala mortuaria ha fatto cedere una parte della controsoffittatura

Calcinacci sul letto dell’obitorio

L’Asp: «Ci siamo prontamente attivati e abbiamo chiesto scusa ai familiari» LAGONEGRO - Chiariamo subito. La questione è stata già risolta, ma le foto che pubblichiamo non lasciano adito a interpretazioni. E quello che è successo nei giorni scorsi (precisamente il 27 ottobre) nella sala mortuaria dell'ospedale di Lagonegro è certamente singolare. Nella stanza dove vengono effettuate le autopsie è venuto giù parte del rivestimento del solaio andando ad adagiarsi proprio sul lettino che accoglie le persone decedute. C’è da dire che la quantità di materiale caduto è irrisoria visto che i pannelli non hanno un peso elevatissimo. Pare che in quel momento, di fianco al lettino ci fosse una bara adagiata su un supporto e che, dopo l'accaduto, sia stata spostata in un'altra stanza. Quella mattina c'erano diverse persone che hanno potuto appurare quello che è successo. Sull’episodio abbiamo chiesto lumi all'Asp. Tramite l'ufficio stampa ha così risposto: «La direzione sanitaria del Plesso ospedaliero di Lagonegro, messa a conoscenza dell'evento si è prontamente attivata. La verifica effettuata ha mostrato che nel locale della morgue ove era stata composta la salma, a causa del maltempo vi sono state infiltrazioni di acqua e favorite dai lavori di ristrutturazioni attualmente in essere, si è verificato improvvisamente lo stacco di un pannello della controsoffittatura. La stessa direzione sanitaria ha prontamente contattato i familiari scusandosi per l'accaduto». Dunque un normale incidente di percorso secondo l'Asp, dovuto da una parte alla ristrutturazione

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1) I calcinacci caduti sul lettino dell’obitorio. 2) La zona del soffitto dove si sono staccati i pannelli. 3) Nella stessa stanza un’altra zona dove sono stati rinvenuti i calcinacci. 4-5) Alcuni particolari del materiale caduto a causa di una infiltrazione di acqua dovuta al maltempo e ai lavori in corso nei pressi della sala mortuaria

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che da qualche tempo sta interessando il nosocomio, dall'altra alle piogge che hanno interessato negli ultimi giorni la zona. Alcune aree, infatti, sono off limit

ai visitatori. L'ingresso per la “morgue” rimane quello che si raggiunge dall'esterno. Il percorso interno e cioè quello dall'entrata principale dell'ospedale -

non è percorribile proprio perché una zona è interessata ai lavori, come del resto si può evincere dalla foto. g. r.

« Faremo di tutto per avere quel posto di lavoro che a tutt'oggi ci viene negato»

Disoccupati, riprende la protesta Da oggi sit-in sotto la sede del Comune di Viggiano

VIGGIANO - Riprende la protesta dei cosiddetti “disoccupati disperati”. Da questa mattina protesteranno davanti la sede del comune di Viggiano in considerazione, spiegano in una nota «che molti contratti sono scaduti e senza rinnovo, e in previsione dello scadere anche di ulteriori contratti appartenenti (20 persone) al cosiddetto “sociale” - poiché il budget dell' Eni è esaurito». Per il gruppo di disoccupati «non si parla più del famoso progetto che doveva essere realizzato nell'ambito del sociale. Non ci sono più rassicurazioni da parte del nostro comune, visto che la famosa quinta linea e stata firmata e non a favore di viggianesi, ma (come sempre) per gente dai paesi limitrofi. Oggi - continua la nota - i disoccupati di Viggiano sono pronti a scendere nuovamente per i propri diritti e la loro dignità e faranno di tutto per avere quel posto di lavoro che a tutt'oggi gli viene negato. Basta con contratti a scadenza trimestrali o semestrale, o ancora brevi parentesi lavorative nella sfera sociale. Ora chiediamo e vogliamo un vero lavoro e non elemosina, in quanto è un nostro diritto dare un pezzo di pane alle nostre famiglie, sempre con orgoglio e onestà. Per lavorare non c'e bisogno - riferiscono - che si

Il gruppo dei disoccupati di Viggiano

realizzi la famosa quinta linea, visto che sono subentrate negli appalti nuove società che richiedono personale già formato, mentre le “vecchie” che prima operavano in quel settore avevano personale tutto locale. Oggi il messaggio che lanciamo alla cara amministrazione è che “i gazebi resteranno davanti alla sede del municipio, affinche' non saranno ottenuti i risultati concreti e sperati». I disoccupati lanciano un appello anche all'Eni «la quale sta facendo colloqui a persone che

godono di una situazione economica piuttosto agiata, a discapito di persone realmente bisognose che hanno difficoltà per arrivare a fine mese per dare da mangiare ai propri figli». Per questa ragione, chiediamo che l'Eni convochi anche i disoccupati disperati di Viggiano over45, «senza la presunzione - conclude la nota - di pretendere un'assunzione, ma almeno di dare una chance a padri di famiglia, in quanto non è detto che tra di noi non vi sia qualcuno qualificato».

Una delle zone dell’ospedale interessata ai lavori di ristrutturazione come si può evincere dal particolare

Nota di Per Lagonegro

Mercure

LAGONEGRO - «La Giunta comunale ha deciso di sradicare un cipresso secolare nel Cimitero di Lagonegro, invece di affrontare i problemi quotidiani che affliggono il paese e di porre rimedio alla crisi finanziaria dell'Ente che ha portato addirittura al taglio della fornitura di luce elettrica nel parcheggio pluripiano». E’ quanto affermano i Consiglieri di opposizione, Santarsenio, Calabria, Tortorella e Palermo, che hanno diffuso un volantino nei giorni scorsi per le strade di Lagonegro. «L’Amministrazione comunale - spiegano gli esponenti dell’opposizione consiliare - intende tagliare un albero sano, solidamente ancorato al terreno, verde e rigoglioso». «Invitiamo, pertanto, i cittadini, le associazioni ambientaliste e gli Organi competenti - conclude la nota - ad attivarsi affinchè venga scongiurato questo ennesimo atto sconsiderato»

CASTROVILLARI - Animi tesi nella riunione della Comunità del Parco del Pollino che si è tenuta ieri sera a Castrovillari. Hanno partecipato Rappresentanti sindacali di Flaei Cisl, Filtcem Cgil, Uilcem Uil, lavoratori dell'indotto e della centrale. Al momento in cui si scrivela riunionedeveancora finire, ma , secondo quanto riportato da una nota del Comitato pro-centrale, che i lavori siano stati ostacolati da qualcuno. «È vergognoso come una ventina di finti ambientalisti, non avendo argomenti di discussione, da dieci anni perseguono interessi personali e mancano ripetutamente di rispetto alle regole basilari del vivere civile e della democrazia».

«La giunta Comunità vuole abbattere del Parco albero Riunione secolare» «disturbata»


Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 06.11.2012

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Basilicata Mezzogiorno

Martedì 6 novembre 2012

27 Melfi Indaga l’Arma. Secondo una prima ricostruzione i rapinatori potrebbero essere della zona

Tentata rapina all’Unicredit

Le casse non potevano essere aperte. Nella fuga hanno spintonato un dipendente MELFI - Sono entrati all’orario di apertura dell’istituto di credito. Hanno eluso il sistema di sorveglianza e con il volto coperto da calze e con un taglierino, si sono recati a uno degli sportelli. Erano in due. Uno magro e alto, l’altro di statura normale. Secondo una prima ricostruzione avevano uno spiccato accento “melfitano”. E’ cominciata così la giornata “particolare” dei dipendenti della filiale Unicredit di Melfi. Pochi minuti, che hanno lasciato nello sgomento anche chi a quell’ora si trovava all’interno dell’istituto di credito per normali operazioni bancari. Ma i rapinatori, non avevano fatto bene i loro conti. Infatti una volta arrivati allo sportello hanno intimato alla cassiera di dargli i soldi. La stessa, sotto la minaccia di un taglierino, avrebbe spiegato che non era possibile, visto che il sistema a tempo delle casse, non permette di aprirle. Allora, avrebbero virato verso la cassaforte chiedendo del direttore. Il responsabile della filiale si era assentato momentaneamente. I due malviventi, pare presi dal panico, avrebbero abbandonato in tutta fretta l’istituto di credito, facendo perdere le loro tracce tra i vicoli del

Sopra la filiale dell’Unicredit di Melfi. A lato il cartello posto nella mattinata di ieri davanti all’entrata della filiale dell’istituto di credito

centro storico. Nella corsa uno dei due avrebbe spintonato un impiegato che sarebbe caduto a terra. Successivamente è stata trasportata all’ospedale per i controlli

del caso visto che, nello scontro, avrebbe riportato alcune contusioni. Sul posto sono subito intervenuti i carabinieri della compagnia di

Melfi che immediatamente hanno avviato le indagini del caso. Hanno sentito i dipendenti e anche alcuni lavoratori impegnati in un cantiere vicino. Importanti elementi po-

Forenza Successo per il raduno di auto d’epoca

Sulla via dei Templari FORENZA - Si è svolta il 4 novembre la sfilata delle macchine d’epoca organizzata dal “Club Amici Auto e moto d’epoca di Melfi” in collaborazione con la Pro Loco di Forenza. Si tratta di un evento turistico culturale intitolato "Sulle Tracce Dei Templari ". La sfilata non si connota solo per la semplice e singolare componente estetica delle auto, ma si distingue per la questione storica. A testimoniare la validità culturale dell’evento è la stessa partenza della sfilata che ha avuto luogo a Melfi, zona da cui secondo quanto le testimonianze storiche riportano, partì la prima crociata - alla volta di Forenza dove pare sia nato il fondatore dei Templari - alla scoperta dei luoghi e dei monumenti, di questa ridente cittadina. Pertanto la Pro Loco, associazione attiva nelle più svariate organizzazioni di eventi, felice di ospitare le macchine d’epoca, si è attivata ad organizzare l’acco-

Un’immagine della manifestazione

glienza. Dopo aver fatto un giro con le macchine per le vie del paese, c’è stato l’ in-

VENOSA - Nell'ambito del progetto accoglienza, gli studenti del 1° anno di corso del Liceo Classico e Scientifico "Quinto Orazio Flacco" di Venosa hanno visitato il Centro Osservatorio Astronomico Scientifico di Montecorvino Rovella. Una lezione di astronomia fuori dai banchi scolastici attraverso un percorso didattico. Il centro astronomico di Montecorvino è abilitato alla ricerca scientifica di stelle supernovae extragalattiche e monitoraggio della fascia asteroidale degli spazi tra Marte e Giove, gemellato con la Nasa del Massachusetts. Ad accogliere la comitiva scolastica di Venosa, composta da 54 alunni ed accompagnati dai Docenti Musto (referente del progetto), Dilisi e Parmentola, il personale del centro atronomico Donato, la

gresso in piazza, dove ad accogliere le auto sono stati tra due Templari con la spada

verso l’alto. All’ammirazione di tanta gente incuriosita, sono state disposte le sedici auto in piazza, dove alla presenza del sindaco Francesco Mastrandrea, si è svolta la consegna delle targhe ricordo . Afferma il presidente della Pro Loco Antonio Masi «La Pro Loco di Forenza è stata felice di aver ospitato il club di macchine d’epoca di Melfi. Per concludere con “buon gusto” l’evento non poteva mancare la degustazione di vini presso “Cantine dei Templari”, per poi proseguire a piedi nel centro storico forenzese, facendo scoprire le bellezze nascoste del nostro borgo,anche se poco pubblicizzate». Dopo aver fatto tappa nel “La Casa Contadina” e nel santuario del SS.Crocifisso ad accompagnare l’intero gruppo nell’affascinante visita al borgo, è stata la degustazione di alcuni piatti tipici presso un agriturismo del posto. Katia Cillis

trebbero darle le telecamere a circuito chiuso. Sono in corso le indagini per individuare i responsabili. v. l.

Celebrazione del 4 novembre

Atella ricorda padre D’Annucci ATELLA - La presenza ad Atella del missionario Stimmatino padre Donato Lovito, ha dato un taglio particolare alla Celebrazione del 4 Novembree dell'Unità nazionale e dei Caduti. La rievocazione religiosa è stata celebrata con una solenne eucarestia nel Duomo trecentesco di S. Maria ad Nives. La messa è stata presieduta dal parroco don Gilberto Cignarale e concelebrata da padre Donato Lovito, che non ha mancato, in una riflessione specifica, di richiamare alla memoria il ricordo del confratello padre Michele D'Annucci, trucidato a Pretoria (Sudafrica) sabato 8 dicembre 2001 e alla cui memoria l'ex capo dello Stato C. A. Ciampi un anno dopo (29 luglio 2002) aveva decretato la concessione della medaglia d'oro al valor Civile alla memoria.

Martire e, perciò stesso, Caduto sulla trincea dell'evangelizzazione in terra d'Africa. Dopo la cerimonia in Duomo, i presenti hanno raggiunto processionalmente Piazza Municipio (leggi: Giacomo Matteotti). Sulle note del locale Complesso Bandistico Atellano, diretto dal maestro Pasquale Di Muro. Il Comune era rappresentato dal sindaco, architetto Roberto Telesca, dall'assessore Vito Carlucci, dall'assessore Gerardo Lovito e dalla consigliera Assunta Colangelo. E' toccato al sindaco, con espressioni non esenti dalla più viva commozione, ricordare gli oltre 50 martiri di Nassirya. Come simbolo di una coraggiosa milizia giovanile al servizio della Pace nelle zone più calde del pianeta. b. c.

Venosa Visita all’ Osservatorio Astronomico Scientifico di Montecorvino Rovella

Lezione fuori porta per i ragazzi del liceo guida Langella e l'astrofisico Lazzaro Immediata (ha tenuto una lezione sugli Asteroidi ed ha precisato: «Nel momento in cui c'è rischio di impatto tra asteroidi dobbiamo immediatamente avvisare la Nasa. Gli asteroidi conosciuti sono circa 700 mila ed il loro numero varia di giorno in giorno. Si sono formati circa 5 milioni di anni fa. Si studiano solo per curiosità scientifica nelle mille stazioni astronomiche di tutto il mondo. Nel 2036 si prevede una pioggia di asteroidi sulla Terra). Ogni anno in questo cen-

tro, in estate, si svolgono convegni scientifici con la partecipazione di esperti del settore, nel passato c'è stato Collins, astronauta Apollo 11, l'astrofisico Margherita Hack. L'unico rammarico per gli studenti, non aver visto bene la luna con i suoi crateri a causa del cielo coperto da nuvole. La giornata si è conclusa con la visita del paese: Officina delle Terrecotte, fornace Falcone( dove lavorano due noti artisti, Michele Risi e la tedesca Hella Berent) e santuario Maria SS. dell'Eterno con annessa grotta dei mira-

coli. Avvicinati alcuni studenti, di questa esperienza scientifica hanno riferito, Renzo Antonelli di 1^ B Scientifico: «è un'esperienza che non avevo mai fatto. Ho visto strumenti che mi hanno impressionato ed ho appreso nuove conoscenze scientifiche. Le lezioni sul sole e sugli asteroidi sono state interessanti. Mi è dispiaciuto non vedere la luna dal telescopio a causa del tempo nuvoloso». Dorotea Savariso della 1^ A Ginnasio ha aggiunto: «abbiamo toccato con mano quanto studiamo sul cartaceo. Ho

apprezzato le classi aperte che hanno perfettamente interagito tra di loro». Luigi d'Urso di 1^ A scientifico ha riferito: “l'osservazione col telescopio ci ha fatto conoscere nei minimi particolari le stelle». Lorenzo Zolfo


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