Eni, Alitalia, Monte dei Paschi, Finmeccanica, Bpm: i partiti sono sempre più deboli e crollano i loro santuari finanziari. Guardacaso
Mercoledì 13 febbraio 2013 – Anno 5 – n° 43
€ 1,20 – Arretrati: € 2,00
Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230
Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
FINMECCANICA ARRESTATO ORSI MARONI TREMA, MONTI NEI GUAI I giudici di Busto lo accusano di corruzione internazionale e concussione nella vendita di 12 elicotteri Agusta all’India: “Tangenti filosofia aziendale”. Sospetti sul leader leghista. Le accuse erano note da mesi, ma il premier ha sempre fatto finta di nulla Feltri, Lillo e Meletti » pag. 2 - 3
CASO MAUGERI
I pm su Formigoni: “A capo di una associazione a delinquere” La Procura di Milano chiude le indagini sull’ex governatore e altri 16: il faccendiere Daccò gli regalò 8 milioni fra viaggi e yacht in cambio di favori nella sanità Barbacetto e Milosa » pag. 13
» VATICANO » Scandali finanziari, preti pedofili, gay: storia di un Papa indeciso su tutto
Gli errori di Ratzinger
E se fossero stati otto anni persi? Il giorno dopo le dimissioni annunciate di Benedetto XVI, è sorprendente la calma con cui il popolo cattolico sta reagendo. Ma dove ha sbagliato il Pontefice? Dove ha fallito? Già l’anno scorso la sua popolarità era caduta al 39 per cento e quella della Chiesa nel 2013 (Eurispes) al 36, mentre lui si dimostrava incapace di reggere con mano ferma Politi » pag. 9 la Curia
PAPABILI & INTRIGHI
Inizia il toto-Conclave: partiti, correnti, corvi e il fascino del Papa nero apa nero, o comunque espressione del mondo P nuovo della Chiesa. Nel to-
to-nomina – e in preparazione della battaglia del Conclave tra schieramenti contrapposti – spuntano volti e nomi di cardinali del Sud del mondo.
d’Esposito e Chierici » pag. 6 - 7
SANREMO
“Niente politica” Gli amici di B. contestano Crozza
Pagani, Scanzi e Truzzi » pag. 18
U di Caterina Soffici
La Nord Corea fa le prove per l’atomica
HO GIÀ VOTATO A LONDRA, BROGLI IN AGGUATO
LA CATTIVERIA
Maurizio Crozza sul palco del Teatro Ariston Ansa
Monsengwo Pasinya LaPresse
» PYONGYANG
Pieranni » pag. 17
l comico inizia il suo spettacolo facendo I satira su Berlusconi, ma alcuni spettatori urlano: “Niente politica stasera, vai a casa”.
Crozza si blocca e deve intervenire Fazio per placare i contestatori. Poi tocca agli altri: per primi Bersani, Ingroia e il pubblico in platea applaude a scena aperta.
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Benedetto XVI: “Lascio per il bene della Chiesa”. Ora si spera nel voto utile » www.spinoza.it
o ho già votato. L’ho fatto per posta, come tutti gli italiani I iscritti all’Aire (l’Anagrafe Italiana dei Residenti all’Estero). A Londra siamo 270 mila iscritti, gli aventi diritto al voto circa la metà, l’equivalente di una città » pag. 12 medio grande.
Diteci la verità di Marco
Travaglio
estate scorsa, commemorando a Palermo il ventennale della strage di Capaci, Mario L’ Monti dichiarò: “Nessuna ragion di Stato può
giustificare ritardi nella ricerca della verità: i pezzi mancanti vanno cercati fino in fondo”. Poi però fece l’opposto. Lui e il Pdl, il Pd e il Centro che lo sostengono. L’altro giorno, nel tentativo disperato di influenzare la camera di consiglio della Corte d’appello di Milano sul sequestro Abu Omar, il governo ha sollevato un conflitto di attribuzioni alla Consulta contro la Cassazione, che a settembre aveva annullato il proscioglimento dell’ex capo del Sismi Pollari e del vice Mancini, accusandola di avere aggirato il segreto di Stato posto dai governi di destra e di sinistra e di avere così leso le “attribuzioni costituzionali” della Presidenza del Consiglio. Dove siano nella Costituzione le “attribuzioni” che autorizzano un governo a far sequestrare, deportare e torturare un cittadino egiziano, non è dato sapere. Nella supercazzola della solita Avvocatura dello Stato, si legge che “il presidente del Consiglio rivendica l’integrità delle proprie attribuzioni costituzionali nell’esercizio dell’attività politica volta alla tutela della sicurezza dello Stato che, in relazione al caso di specie, si è concretata nell’apposizione del segreto di Stato con riferimento ai rapporti tra Servizi italiani e la Cia nonché agli interna corporis del Servizio, anche in ordine al fatto storico del sequestro di Abu Omar”. Il tutto, si capisce, a “tutela dei supremi valori dell’esistenza, integrità, essenza dello Stato democratico”. Par di sognare: per esistere, lo Stato consente alla Cia e ai servizi italiani di sequestrare un capo religioso islamico, peraltro sotto inchiesta alla Procura di Milano e, quando i colpevoli vengono scoperti, tenta di salvarli col segreto di Stato. Per fortuna i giudici non si sono lasciati intimidire e, nell’appello-bis, hanno condannato Pollari e Mancini. Ma ancora una volta il governo si schiera contro la verità e la legalità, e nessuno dei partiti che l’appoggiano, neanche quello che tappezza il Paese di manifesti per un’“Italia giusta”, dice una parola. È il replay di quanto è accaduto sulla trattativa Stato-mafia, con le interferenze del Quirinale nelle indagini su richiesta di Mancino, subito coperte da governo e maggioranza. Tant’è che Di Pietro è stato espulso dal centrosinistra per averle criticate e Ingroia s’è visto negare ogni tentativo di dialogo per averle smascherate. Ieri, sentito come teste al processo, il sottosegretario ai Servizi Gianni De Gennaro ha dichiarato di non ricordare “pericoli di attentati a Mannino” nel '92 dopo il delitto Lima, né allarmi sul ritiro del 41-bis ai mafiosi nel '93. Deve avere una memoria davvero labile, perché i pericoli per Mannino e altri politici li svelarono prima un rapporto del capo della polizia Parisi il 16.3.92 e poi lo stesso Mannino in un’intervista all’Espresso l’8.7.92. Quanto alle manovre contro il 41-bis, le denunciò proprio De Gennaro, capo della Dia, il 10.8.93: “L’eventuale revoca anche parziale del 41-bis potrebbe rappresentare il primo concreto cedimento dello Stato intimidito dalla stagione delle bombe”. Un mese dopo lo Sco rivelò che le stragi miravano “a una sorta di trattativa con lo Stato per la soluzione dei principali problemi che affliggono Cosa Nostra: il carcerario e il pentitismo”. Vent’anni dopo le stragi e dieci dopo il sequestro Abu Omar, lo Stato deve scegliere: o rivendica le trattative con la mafia, le complicità nelle stragi e nei sequestri che copre da sempre, se ne assume tutte le responsabilità ed evita che a pagare per quei delitti e quelle bugie siano soltanto gli uomini dei servizi che eseguirono ordini infami; oppure i suoi rappresentanti la smettono di lacrimare in favore di telecamera agli anniversari invocando “tutta la verità”. “Il miglior disinfettante – diceva il giurista americano Louis Brandeis – è la luce del sole e il miglior poliziotto è la luce elettrica”.
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Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it
Anno 3 Numero 282 del 13/02/2013
Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155
Po Fse 2007/2013
A fronte di 73 richieste, sono 38 le domande che saranno finanziate
Il Microcredito per le nuove imprese Un Fondo di sostegno per favorire l’imprenditorialità con la concessione di prestiti a tasso agevolato. Zero spese di istruttoria Un segnale incoraggiante per le nuove imprese quello che viene dal secondo Avviso della Regione Basilicata per l’erogazione di microcrediti, pubblicato sul Bur il sedici gennaio scorso. Il progetto, nell’ambito del Po Fse 2007/2013, consiste in un Fondo di sostegno e garanzia per agevolare l’accesso al credito delle microimprese e favorire la nuova imprenditoria dei soggetti svantaggiati attraverso la concessione di prestiti o microcrediti da restituire a tassi agevolati rispetto alle condizioni del mercato. La gestione del Fondo è affidata a Sviluppo Basilicata, che assicurerà un servizio di assistenza tecnica per un anno. La dotazione iniziale è di nove milioni di euro: tre per disoccupati, inoccupati e lavoratori in cassa integrazione e sei per i soggetti svantaggiati. Nello specifico, i finanziamenti consistono in mutui chirografari. Non sono previste spese per l’istruttoria e non vengono chieste garanzie reali, patrimoniali o finanziarie. Ogni mese ci sarà un addebito sul conto corrente, a partire dal sesto mese dalla data di erogazione.
Danni alluvione Pronti gli elenchi
Il provvedimento è destinato a famiglie colpite nel 2011 A lato un’immagine di un’azienda agricola colpita dall’alluvione nel Metapontino il primo marzo 2011
La giunta regionale ha approvato, su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Rosa Mastrosimone, la graduatoria definiti-
va del “Provvedimento a favore delle famiglie danneggiate dall’evento alluvionale del 18 febbraio e il primo marzo 2011”
emanato lo scorso luglio. I fondi stanziati con il provvedimento del governo regionale ammontano ad a un milione di euro.
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Salute
Trasporto pubblico locale
Fondo Tpl deciso il riparto Nel corso della Conferenza Unificata del 7 febbraio scorso, le Regioni hanno espresso un parere favorevole al Decreto per l’anticipazione alle Regioni a statuto ordinario dello stanziamento del fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale. ll documento è stato consegnato al Governo a seguito dell’espressione dell’intesa. Il parere positivo è il risultato di un accordo sulla ripartizione delle risorse.
Il test Hpv sostituirà il tradizionale Pap test
Tumori all’utero Nuovi screening In Basilicata passi avanti PAG.4
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Matera, Ztl al vaglio della giunta L’approvazione prevista entro la prossima settimana
Censimento, la Basilicata si spopola e invecchia nonostante aumenti la presenza degli stranieri
L’assessore alla viabilità, Cappella: “Non è un regolamento rigido. Già fatte correzioni”
Alla data di ottobre 2011 la popolazione lucana registra un calo del 3,3 per cento
Presto anche Matera avrà la sua Ztl. Il regolamento dovrebbe passare all’esame della giunta la prossima settimana. Al testo sono state apportate delle modifiche e delle correzioni minime per venire incontro ai titolari delle
Non sono incoraggianti i dati dell’ultimo censimento, che ci presentano una regione in cui cresce il numero degli anziani e in cui la popolazione cala del 3,3 per cento. Alla data del 9 ottobre 2011, risulta in crescita il numero degli
attività commerciali nel centro storico, con i quali l’assessore alla viabilità, Sergio Cappella, avrà un altro incontro nei prossimi giorni prima della definitiva approvazione. Quasi ultimato il trasferimento nei nuovi uffici.
La Gazzetta del Mezzogiorno
stranieri, che, però, non riesce a compensare le perdite demografiche. La popolazione femminile supera quella maschile: cinquantuno femmine su cento residenti contro le cinquantadue del dato nazionale.
Il Quotidiano della Basilicata
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Basilicata Mezzogiorno
Danni alluvione, elenchi pronti Il provvedimento è rivolto alle famiglie danneggiate nel 2011
Un’azienda danneggiata nel metapontino
La giunta regionale di Basilicata ha approvato, su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Rosa Mastrosimone, la graduatoria definitiva del “Provvedimento a favore delle famiglie danneggiate dall’evento alluvionale del diciotto febbraio e del primo marzo 2011”, emanato lo scorso mese di luglio. Sono stati dodici i ricorsi presentati ed
esaminati durante l’attività istruttoria e rigettati. I danni causati furono ingenti e colpirono sia aziende agricole soprattutto lungo la piana di Metaponto che aziende zootecniche. Molti furono gli animali morti a conseguenza dell’evento calamitoso. A fronte delle settantatrè domande pervenute, le istanze ammesse e finanziabili sono
trentotto, quelle ammesse e non finanziabili per mancanza di fondi sono diciassette, mentre quelle che non sono state ammesse sono diciotto. Gli elenchi saranno pubblicati sul bollettino ufficiale della Regione Basilicata e sul sito web www. basilicatanet.it. I fondi stanziati con il provvedimento del governo regionale ammontano ad a
un milione di euro, di cui il settanta per cento (pari a settecentomila euro) destinato alle famiglie che sono state danneggiate dall’alluvione e che versano ancora in stato di necessità e il restante trenta per cento (pari a trecentomila euro) per la costituzione di un fondo da destinare a quegli imprenditori agricoli che sono a rischio usura.
Per il triennio 2013-15 ammonta a oltre 4,9 mld di euro di cui 1,6 mld per i contratti regionali con Trenitalia
Tpl, ok al riparto del fondo
Nel corso della Conferenza le Regioni hanno espresso parere favorevole Nel corso della Conferenza Unificata del 7 febbraio scorso, le Regioni hanno espresso un parere favorevole al Decreto per l’anticipazione alle Regioni a statuto ordinario dello stanziamento del fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale. Il documento è stato consegnato successivamente al Governo a seguito dell’espressione dell’intesa. Il parere positivo è il risultato di un accordo sulla ripartizione delle risorse sulla base di una tabella che fissa la percentuale spettante a ciascuna regione per l’anno 2013 (relativa al fondo che per il triennio 2013-15 ammonta a oltre 4,9 mld di euro di cui 1,6 mld per i contratti regionali di servizio con Trenitalia. Il nodo che le Regioni dovevano sciogliere riguardava proprio il riparto delle risorse per 1,6 mld legate al trasporto su ferro: da un lato c’era chi voleva procedere alla ripartizione delle quote spettanti sulla base dei criteri storici
finora adottati, dall’altro c’era invece chi chiedeva una valutazione sulla base di dati aggiornati e sull’efficientamento. L’accordo sul ferro è stato raggiunto a metà e consente di liberare il 60% delle risorse per il ferro, ossia 960 milioni di euro. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, ha spiegato che è stata raggiunta un’intesa “tecnica perché il Veneto ha sollevato alcuni problemi legati alla valutazione dell’efficientamento”. Riguardo al trasporto su ferro e alle risorse da 1,6 miliardi di euro per i contratti di Trenitalia, quindi, viene sbloccato il 60% delle risorse pari a 960 milioni di euro. Il restante 40% sarà sbloccato in un momento successivo dopo il Dpcm che, ha spiegato Errani, “definirà i nuovi criteri per valutare la qualità. Dopo questo decreto verrà discussa la restante parte che ammonta al 40% delle risorse”. La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, ha quindi approvato un documento di
osservazioni in relazione all’intesa sul Decreto relativo alla definizione dei criteri e delle modalità con cui ripartire e trasferire alle Regioni a statuto ordinario le risorse del fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale. Le Regioni, nel loro documento, hanno sottolineato criticamente la norma che “ha di fatto costituito un Fondo nazionale per il Trasporto pubblico locale sul modello del vecchio Fondo trasporti ex-legge n. 151/81, stravolgendo completamente lo spirito dell’Accordo Governo - Regioni del 21/12/2011, in cui si concordava di sottoscrivere un Patto sul Trasporto pubblico locale dove fossero definite le modalità di fiscalizzazione delle risorse per il Tpl, in attuazione del Dl.gs. n. 68/2011 sul federalismo fiscale, attraverso l’addizionale regionale all’Irpef senza aumento della pressione fiscale e quindi a scomputo del gettito nazionale in sostituzione di tutti i trasferimenti soppressi”.
Autobus per il trasporto locale
La Basilicata alla Bit di Milano
La Regione sarà presente dal 14 al 17 febbraio con un suo stand
Lo stand della Basilicata all’edizione 2012
Alla Bit di Milano 2013 in programma dal 14 al 17 febbraio, la Basilicata sarà presente con uno stand di 150 metri quadrati nel quale scorreranno filmati e immagini di grande impatto, ruota proprio intorno al concetto “Basilicata. Bella scoperta!”, attraverso cui si punta a far scoprire peculiarità, tutte lucane, spesso difficilmente riscontrabili
altrove in Italia. “Puntiamo - ha sottolineato il direttore generale dell’Apt (Azienda di promozione turistica) Basilicata, Gianpiero Perri - su una regione a misura d’uomo nella quale rigenerarsi, dov’è ancora possibile vivere dimensioni pacificanti recuperando il senso delle cose semplici, la cordialità delle comunità lucane e il loro senso di ospitali-
tà, considerato dai visitatori, come risulta dai dati di Tripadvisor, tra i migliori in Italia. Una regione il cui valore aggiunto consiste proprio nel suo essere depositaria di un territorio autentico’’. “La nostra regione - ha detto il Presidente della Regione, Vito De Filippo - sta registrando da anni incrementi nel numero dei visitatori grazie ad un’of-
ferta basata sull’unicità di un territorio a tratti ancora incontaminato e a un’offerta di strutture in continua crescita. Ciò che proponiamo è una Basilicata originale e poco conosciuta commercialmente, nei suoi colori, nei suoi sapori, nelle sue luci, insieme a una serie di attrattori che consentono esperienze davvero uniche’’.
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Basilicata Mezzogiorno
Po Fse 2007/2013, un Avviso della Regione Basilicata per favorire la nuova imprenditoria attraverso la concessione di prestiti a tassi agevolati
Microcredito, un grande aiuto Il progetto ha l’obiettivo di sostenere investimenti e iniziative da parte di soggetti non bancabili Con la disoccupazione giovanile al 37 per cento, stando agli ultimi dati dell’Istat, un antidoto può essere scommettere in proprio sul proprio futuro con un’attività imprenditoriale, che, a sua volta crei altri posti di lavoro. Per facilitare la nascita o lo sviluppo di nuove realtà imprenditoriali, un segnale incoraggiante viene dal secondo Avviso della Regione Basilicata per l’erogazione di microcrediti. Si chiama Fondo di sostegno e garanzia Fse, costituito con la finalità di agevolare l’accesso al credito da parte delle microimprese e agevolare nuova imprenditoria anche da parte di soggetti svantaggiati attraverso la concessione di prestiti o microcrediti da restituire a tassi agevolati rispetto alle condizioni offerte dal mercato e attraverso la concessione di garanzie. La microimpresa è un’azienda che occupa meno di dieci persone e realizza un fatturato annuo, oppure un totale di bilancio annuo, non superiore a due milioni di euro. L’intenzione è di promuovere un intervento inno-
vativo integrato a favore delle microimprese locali e del mondo cooperativo degli inoccupati e disoccupati per la creazione di nuova impresa. Il progetto, nell’ambito del Po Fse 2007/2013 (il Programma operativo del Fondo sociale europeo),
bio generazionale con la possibilità di utilizzo di strumenti innovativi di ingegneria finanziaria attivati anche nell’ambito dell’iniziativa comunitaria nota come “Jeremie”. Per ciò che concerne le premialità, saranno riconosciute le iniziative
Il maggior sostegno andrà all’imprenditorialità femminile al no-profit e alle aziende in procinto di ricambio generazionale ha, inoltre, l’obiettivo di sostenere l’avvio di nuove attività imprenditoriali e professionali, vale a dire la realizzazione di nuovi investimenti nel campo delle iniziative già esistenti da parte di soggetti altrimenti non bancabili: società di persone e società a responsabilità limitata semplificata; lavoratori autonomi e imprese sociali. In particolare, il maggior sostegno andrà all’imprenditorialità femminile, al settore no-profit e alle piccole imprese che necessitano del ricam-
proposte da soggetti che hanno partecipato a interventi della Regione cofinanziati dal Fondo sociale europeo negli ultimi tredici anni, ovvero dal 2000 fino al 2013, o a Programmi attuati con risorse liberate (Cittadinanza solidale, Copes, Work experience, Formazione per i diversamente abili, Gel, Alba, Un ponte per l’occupazione). Le altre premialità riconosciute rientrano nei settori del turismo, dei servizi sociali alla persona, della tutela dell’ambiente, dell’ict (information and commu-
nication tecnololgy), del risparmio energetico ed energie rinnovabili, dei servizi culturali e ricreativi, dei servizi alle imprese, del manifatturiero, dell’artigianato. La gestione del Fondo è affidata alla società in house providing Sviluppo Basilicata, la quale, durante la realizzazione del programma degli investimenti, assicurerà al destinatario finale un servizio di assistenza tecnica per un anno a partire dalla stipula del finanziamento, in modo da garantire un adeguato supporto finalizzato anche all’efficiente utilizzo delle agevolazioni finanziarie e da favorire, al contempo, un apprendimento gestionale ad hoc per l’avvio delle attività. La candidatura va presentata online collegandosi al sito basilicatanet.it e seguendo i vari passaggi guidati, ovvero: registrazione con i dati anagrafici, iscrizione e compilazione del formulario di candidatura. La scadenza dell’Avviso, pubblicato sul Bur della Regione Basilicata il sedici gennaio scorso, è prevista per il prossimo trenta giugno. (Bm4)
Un Fondo da 9 milioni
Senza spese Non sono previsti costi per l’istruttoria dei mutui al momento della stipula La dotazione iniziale del Fondo di sostegno e garanzia per l’erogazione di microcrediti alle imprese ammonta a nove milioni di euro, di cui tre milioni sono destinati a disoccupati, inoccupati e lavoratori in cassa integrazione (anche in deroga). I restanti sei milioni sono per i soggetti in condizioni di svantaggio. Le richieste di finanziamento non potranno superare la soglia dei venticinquemila euro per ciascun destinatario finale. I finanziamenti consistono in mutui chirografari della durata di sessanta mesi. Non sono previste spese per l’istruttoria e il tasso di interesse applicato è pari a zero, tranne per i casi di mora, per i quali sarà applicato un interesse pari al tasso legale vigente al momento dell’inadempimento. Il rimborso è in rate posticipate mensili a partire da sei mesi dopo la data di erogazione del microcredito. Ogni ultimo giorno del mese ci sarà un addebito sul conto corrente. Al momento dell’istruttoria non vengono chieste garanzie reali, patrimoniali o finanziarie. Per ciò che concerne le spese ammissibili, saranno prese in considerazione quelle spese strettamente funzionali all’attività esercitata o da esercitare effettuate successivamente alla presentazione della domanda. Nello specifico, si tratta di spese per investimenti e di funzionamento e gestione. I finanziamenti sono concessi in regime de minimis secondo le norme stabilite dalla Commissione europea. (Bm4)
La dotazione prevede
Non sono richieste
l’erogazione di tre
garanzie patrimoniali
milioni per i disoccupati
o finanziarie. Ogni
e sei per i soggetti
mese ci sarà un addebito
svantaggiati
sul conto corrente
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Basilicata Mezzogiorno
Il Pap test ordinario sarà sostituito prestissimo dal test Hpv Ogni anno il tumore del collo dell’utero colpisce circa 3.500 donne italiane. Nel mondo ogni anno 400.000 donne si ammalano e la metà di loro muore. Si stima che il 75% della popolazione entri in contatto con il virus almeno una volta durante la sua vita. Per migliorare la prevenzione di questa malattia, in Basilicata lo screening ordinario con il tradizionale Pap test sara’ sostituito dal test Hpv e il Pap test diventera’ un esame di secondo livello, per la conferma della presenza di eventuali alterazioni cellulari rilevate con il Pap test. I test, cominciati il primo gennaio 2013, riguarderanno le oltre 160 mila lucane tra i 35 ed i 65 anni e intendono rilevare la presenza Papillomavirus (Hpv), principale responsabile del tumore della cervice uterina. ‘’La Basilicata è tra le prime Regioni, insieme alla Toscana, a compiere questo importante passo
Un’ulteriore garanzia per le donne e un passo avanti per il sistema sanitario lucano
Tumore all’utero Arriva il nuovo screening I nuovi esami indolori e non invasivi sono cominciati lo scorso primo gennaio Riguarderanno oltre 160.000 lucane di età compresa tra i 35 ed i 65 anni avanti nello screening commenta Sergio Schettini, coordinatore regionale dello screening cervicouterino, direttore del dipartimento della Donna e del Bambino dell’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza -. Numerosi studi e progetti pilota realizzati in tutta Italia hanno ampiamente dimostrato che il test Hpv e’ uno strumento di prevenzione piu’ efficace del Pap test per le donne a
Stop ai disturbi del sonno Istituito a Matera il Night Hospital per curare le apnee notturne
partire dai 35 anni di eta’. Se il test Hpv e’ negativo, la donna non presenta fattori di rischio e puo’ ripetere il controllo dopo 5
dello screening - aggiunge - perche’ vengono evitati controlli frequenti ed esami non necessari, inoltre per il sistema sanitario
Il nuovo modello comporta risparmi in termini di costi e migliore utilizzo delle risorse anni. Questo significa per la donna maggiore protezione e minore impatto
il nuovo modello comporta un risparmio in termini di costi e di utilizzo piu’
efficiente delle risorse’’. Le nuove strategie introdotte, ha sottolineato l’assessore alla Salute della Regione Basilicata, Attilio Martorano, ‘’sono sicuramente un’ulteriore garanzia per le donne che decideranno di sottoporsi allo screening, oltre che un passo avanti per il sistema sanitario lucano’’. La procedura di prelievo e’ identica a quella del Pap test, facile, indolore e non invasiva. Il materiale pre-
levato non e’ pero’ letto al microscopio, come nel Pap test, ma utilizzato per la ricerca del Papillomavirus ad alto rischio con un test di laboratorio specifico. Il campione viene conservato in un liquido e analizzato con la tecnologia molecolare HC2, che si basa sull’amplificazione del segnale per il rilevamento del DNA e permette di individuare i tipi di Papillomavirus ad alto rischio oncogeno.
Policoro, il Ceas sulle reti nazionali
I riflettori della trasmissione “Pianeta mare” sulla cittadina jonica
Allo speciale presenti gli allievi del liceo Fermi e dell’istituto Milani
L’Unità operativa di Pneumologia dell’ ospedale di Matera ha avviato la diagnostica della Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (Osas), attraverso il “Night Hospital”. L’Osas è caratterizzata dalla comparsa durante il sonno di numerosi episodi di ostruzione delle vie aeree superiori che determinano alterazioni respiratorie e cardiocircolatorie, sonnolenza diurna con calo delle prestazioni lavorative e aumento dei rischi di incidenti stradali, professionali e domestici. Il paziente con il sospetto diagnostico di Osas viene inviato dal medico curante presso il Day service pneumologico per la valutazione clinicofunzionale respiratoria. Quando vengono rilevate desaturazioni notturne viene sottoposto in regime di “Night Hospital” per il monitoraggio cardiorespiratorio notturno. Il paziente soggiorna quindi in ospedale solo di notte consentendogli di non perdere giornate di attività lavorativa o domestica.
di Margherita Sarli E’ andata in onda la scorsa domenica su Rete 4 la trasmissione “Pianeta mare” che ha visto protagonista il Centro di educazione ambientale Bosco Pantano di Policoro. Il programma, condotto da Tessa Gerisio, ha fatto tappa nel centro della costa jonica per dedicare uno speciale sulle tartarughe marine e sulle attività di tutela ad esse collegate. L’approfondimento, dal titolo “La Corazzata con
le pinne”, ha raccontato la storia dell’antico rettile, attraverso le attività di soccorso e ricerca svolte presso il centro recupero
Bari. Antonio Colucci, responsabile del Ceas, ha commentato positivamente l’esperienza.
Il programma è stato dedicato alle tartarughe marine e alle attività di tutela nazionale tartarughe di Policoro e presso le strutture scientifiche ad esso collegate, l’università La Sapienza di Roma e la sezione di chirurgia veterinaria dell’Università di
“Ha messo in evidenza – ha dichiarato Colucci – il livello professionale del nostro centro e le attività dei Ceas della Redus, che in Basilicata costituiscono una realtà attiva ed ope-
rante. Una realtà che sa interagire con il territorio e si prodiga per il territorio”. Allo speciale hanno partecipato le scolaresche del liceo Enrico Fermi e dell’istituto comprensivo Lorenzo Milani di Policoro. Gli studenti sono stati coinvolti nel progetto Lucos, Luoghi e Comunità sostenibili, sostenuto dal programma strategico Epos 2010-2013. Il Ceas porterà ancora una volta le sue attività sotto i riflettori nazionali il primo marzo ospitando il programma Rai Linea Verde.
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Basilicata Mezzogiorno
Istruzione è crescita
La nostra migliore energia è il cervello dei nostri giovani
Formazione Intesa col Ministero e sostegno all’Università: puntiamo sulla cultura e sulle capacità dei ricercatori lucani
Sperimentazione dell’Apprendistato professionalizzante per incentivare l’inserimento dei nostri giovani nel mondo del lavoro
a cura dell’Ufficio Stampa della Giunta Regionale
Crediamo nella cultura come investimento, nella formazione come strategia. Per questo sosteniamo programmi che vadano oltre la scuola e guardino alle imprese
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 12.02.2013
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Basilicata Mezzogiorno
12 Primo piano
Mercoledì 13 febbraio 2013
Il Censimento
XV rapporto: popolazione in calo del 3,5% e gli stranieri in aumento non compensano le perdite
Una regione per pochi e vecchi Cresce il numero degli anziani, le donne sono meno che nel resto del Paese lare, in provincia di Potenza risiedono 91 centenari, 46 in provincia di Matera. I comuni della Basilicata con più centenari sono Potenza (18 persone) e Lavello (6 persone) in provincia di Potenza, Montescaglioso (11 persone) e Matera (8 persone ) in provincia di Matera.
SE l’avessero ambientato da queste parti, i fratelli Coen avrebbero dovuto cambiare il titolo del film di grande successo: la Basilicata è un paese per vecchio. Lo confermano i dati del quindicesimo censimento generale, i risultati regionali, che fanno riferimento alla data del 19 ottobre 2011, sono stati resi noti nel corso di un incontro che si è tenuto nella sala dell’Arco del Comune di Potenza. Popolazione in calo del 3,3 per cento, a dispetto del crescente numero di cittadini stranieri che però non riscono a compensare il calo demografico, sempre vecchia (considerato l’aumento di sessantacinquenni e ultra ottantacinquenni), che si distribuisce su un territorio per lo più composto da piccolo paese, con meno di 5000 abitanti. Ecco i dati nel dettaglio relativi ai diversi parametri: In calo la popolazione residente Al 9 ottobre 2011, data di riferimento del 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni, la popolazione residente in Basilicata ammonta a 578.036 unità. Il 65,4% della popolazione censita risiede in provincia di Potenza (377.935 unità), il restante 34,6% (200.101 unità) in quella di Matera. Rispetto al 2001, quando si contarono 597.768 residenti, si registra un decremento del 3,3 % a fronte di un incremento medio nazionale, da attribuire esclusivamente alla componente straniera, del 4,3%. A livello provinciale si rileva una diminuzione maggiore a Potenza (- 4.0%) rispetto a Matera (- 2.0%). Il calo di popolazione ha riguardato ben 113 dei 131 comuni della regione (86,3%) per la gran parte tutti di piccola e media dimensione demografica. Più femmine che maschi In linea con quanto si rileva nel resto del Paese, la popolazione femminile supera quella maschile (282.779 maschi e 295.257 femmine) ma, mentre a livello nazionale si contano circa 52 donne ogni 100 residenti, in Basilicata se ne contano 51. Con 95,8 uomini ogni 100 donne la Basilicata è la regione con il più alto rapporto di mascolinità dopo il TrentinoAlto Adige. Cirigliano e San Paolo Albanese sono i comuni con la maggiore incidenza di popolazione femminile (rispettivamente 56 e 55 don-
La presentazione del Censimento alla Sala dell’Arco del Comune di Potenza
Maggiore Incidenza femminile:
Cirigliano, San Paolo Albanese
Maggiore Incidenza maschile:
Brindisi Montagna
Età media:
43,5 a Potenza 42,7 a Matera
Centenari:
91 nel Potentino 46 nel Materano
Cali maggiore di popolazione:
San Paolo Albanese, Calvera e San Mauro Forte
ne ogni 100 residenti); Brindisi di Montagna, invece, è il comune con la maggiore incidenza della popolazione maschile (51,4%). Aumentano i centenari L’età media della popolazione residente in Basilicata è pari a 43 anni, valore che si attesta sul dato medio nazionale. A livello provinciale l’età media è pari a 43,5 anni a Potenza e a 42,7 anni a Matera.
I dati diffusi sono solo parziali di PIETRO SIMONETTI* IERI mattina l’Istat a presentato a Potenza le modalità i contenuti e alcuni dati dell’ultimo censimento. L’iniziativa “istituzionale”, per “offrire l’occasione di una riflessione sulle prospettive future”, non ha portato ulteriori novità sulla struttura sociale, sulla situazione demografica ed economica della Regione e dei Comuni. L’Istat ha allocato in rete solo le notizie in “pillole” ma non ha pubblicato il “libretto”, che invece primeggia
Pubblicare l’intero rapporto
nel suo sito per le altre Regioni. Quindi la riflessione e’ monca. E’ bello pensare che i che i centenari lucani sono passati dai 43 del 2001 ai 137 del 2012. Come facile e’ certificare che la popolazione e’ diminuita mentre aumenta l’emigrazione e la disoccupazione, specie quellagiovanile. LaBasilicata e’ passata da 597.768 residenti del 2001 ai 578.036 del 2012. L’Istat e’una struttura importante del Paese, ha grandi risorse umane e tecniche: perche’ sprecarle in azioni parziali? Aspettiamo fiduciosi la pubblicazione della vasta mole di dati raccolti sulla Basilicata. Per rafforzare il ragionamento e la ricerca sul futuro. *Presidente (Ccres)
Dal 2001 al 2011 la percentuale di popolazione di 65 anni e più è passata dal 18,6% (111.221 persone) al 20,5% (118.372 persone), incremento da attribuire esclusivamente alla componente di popolazione con 80 anni e oltre. La percentuale di popolazione di 65 anni e più era al 14,2% nel 1991 (86.874 persone). Anche i “grandi vecchi”, ovvero le persone di 85 anni e più, incrementano il loro peso sul totale
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della popolazione residente (dal 2,0% del 2001 al 2,9% del 2011). In particolare, si registra un aumento del 97,5% nella classe 9599 anni, mentre si è più che triplicato il peso della popolazione di 100 anni e più (+ 218,6%). Le persone di 100 anni e più, infatti, erano 43 nel 2001 (11 maschi e 32 femmine) mentre nel 2011 ne sono state censite 137, con una percentuale di donne pari al 65,7% (90 unità); in partico-
I comuni più grandi e quelli più piccoli Il 75,6% dei comuni della Basilicata ha una popolazione che non supera i 5 mila abitanti; in questi comuni risiede il 33,1% dei residenti (191.044 persone). Sono, invece, 126.573 (21,9%) le persone che vivono nei 2 Comuni con più di 50 mila abitanti (Potenza e Matera). I comuni della provincia di Matera presentano una dimensione demografica maggiore: 4 su 10 superano i 5 mila abitanti contro i 2 su 10 della provincia di Potenza (la dimensione media è di 6.455 residenti per comune in provincia di Matera e di 3.779 in quella di Potenza). I comuni di minore dimensione demografica si collocano per la gran parte all’interno, lungo la dorsale appenninica a sud del capoluogo di regione, e sono quelli caratterizzati dai cali più consistenti di popolazione (San Paolo Albanese e Calvera in provincia di Potenza e San Mauro Forte in provincia di Matera perdono oltre un quarto degli abitanti) Più che triplicata in dieci anni la popolazione straniera Nel corso dell’ultimo decennio la popolazione straniera abitualmente dimorante in Basilicata è più che triplicata, passando da 3.416 a 12.928 unità, il che compensa, almeno in parte, il calo registrato nella popolazione di cittadinanza italiana. L’incidenza degli stranieri sul totale della popolazione residente, sale da 5,7 a 22,4 stranieri per mille censiti. A differenza di quanto rilevato nel 2001, nel 2011 si contano più stranieri in provincia di Potenza che a Matera (6.959 contro 5.969), ma il peso della popolazione straniera sul totale dei residenti continua ad essere maggiore nel materano. La componente femminile rappresenta il 57,7% del totale degli stranieri (era 50,1% nel 2001). Il rapporto di mascolinità, diminuito di oltre 25 punti percentuali rispetto al 2001, è di 73,9 maschi ogni 100 femmine a fronte di un dato medio nazionale pari a 87,6%.
| Il fallimento delle classi dirigenti che hanno guidato la Regione
I COMMENTI
di ANTONINO IMBESI* I DATI Istat dimostrano in maniera inequivocabile che la generazione di amministratori che sono stati al governo di questa regione ha fallito miseramente nel riuscire a dare un futuro alle sue gente. Se la popolazione lucana continua da un lato a diminuire e dall’altro ad invecchiare ormai in maniera costante negli ultimi 20 anni significa che chi ha governato la Basilicata in questo ventennio non è riuscito a portare nella nostra regione né lavoro, né economia, né benessere! Ecco perché gli elettori dovrebbero valutare questi dati con attenzione e con coscienza! Se si va avanti così fra poco in Basilicata ci saranno solo ultranovantenni dato che tutti i giovani saranno stati costretti dalle esigenze di lavoro ad emigrare verso altre aree della penisola o addirittura verso altre nazioni. Siamo di fronte a numeri da capogiro con un decremento di
20.000 abitanti che non significa solo minore popolazione ma anche minore forza lavoro disponibile e soprattutto minore economia spendibile sul territorio con tutte le conseguenze del caso. Non bisogna quindi meravigliarsi che quasi contemporaneamente la Confcommercio abbia dichiarato ieri, per esempio, la chiusura di mille attività commerciali in Basilicata nell’ultimo anno o che cittadini-lettori attenti, quali Rocco Casella, abbiano notato che ci sono ben 22 locali commerciali chiusi da tempo in via Pretoria a Potenza. Gli unici che non si accorgono di questa situazione drammatica, sono solo i politici del Centro-Sinistra. Eppure i dati economici e quelli demografici sono molto chiari ed incontrovertibili. *Vicepresidente Consiglio Comunale Potenza
Gli elettori valutino con attenzione
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 12.02.2013
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Basilicata Mezzogiorno
X I MATERA CITTÀ
Mercoledì 13 febbraio 2013
MOBILITÀ URBANA
GLI OPERATORI «Turisti e commercianti avrebbero benefici zona a traffico limitato. L’importante sarà LA VIABILITÀ NEL CENTRO STORICO dalla non penalizzare i residenti», dice Colapietro
«Ztl, regolamento presto all’esame della Giunta» L’assessore Cappella punta alla sperimentazione entro febbraio I VARCHI ELETTRONICI Sono sette i dispositivi che saranno attivati per disciplinare l’accesso degli autoveicoli nel centro storico, nei Sassi e nella zona del Duomo [foto Genovese]
DONATO MASTRANGELO l Il regolamento della Ztl, la Zona a traffico limitato che disciplina l’accesso degli autoveicoli nel centro storico, dovrebbe passare al vaglio della Giunta la prossima settimana. Ne dà notizia, il vice sindaco e assessore alla Viabilità, Sergio Cappella. «Con ogni probabilità - afferma l’esponente dell’esecutivo di centrosinistra presieduto dal sindaco Salvatore Adduce - la prossima settimana dovremmo approvare il provvedimento relativo alla Ztl». Dopo numerosi rinvii l’Amministrazione comunale aveva assunto l’impegno di fare partire la fase sperimentale del servizio da febbraio. L’obiettivo dell’ente locale, a questo punto, è di rispettare il crono-programma che prevede l’attivazione dei dispositivi elettronici di video-sorveglianza e dei dissuasori a scomparsa. «Siamo alle prese prosegue l’assessore Cappella con il trasferimento e la sistemazione logistica di alcuni uffici dai quali passerà la gestione della Ztl. Questi locali dove verranno allocati l’Ufficio Verbali e il Ced, il Centro elaborazione dati dove è situato il cervellone elettronico per la gestione del software della Zona a traffico limitato si trovano al piano terra del Municipio. Riteniamo che definito questo aspetto logistico e con la opportuna approvazione della Giunta, la sperimentazione del servizio possa partire entro la fine di febbraio». Nelle scorse settimane gli operatori commerciali dei Sassi avevano posto una serie di rilievi circa la bozza di
ULTIMI RITOCCHI
Intanto nel Comune si sistemano gli uffici per la gestione del software regolamento. Sono state apportate ulteriori modifiche o integrazioni a questo strumento? «Sostanzialmente l’impianto è rimasto lo stesso. Ci sono state correzioni minime ma come ho già avuto modo di ribadire in più circostanze non si tratta di un regolamento rigido, per cui se vi fosse la necessità di operare ulteriori modifiche lo faremo. L’apertura con le associazioni di categoria e gli operatori commerciali c’è sempre stata e continuerà ad esserci e, prima del passaggio in Giunta incontrerò ancora un’altra volta i titolari delle attività del centro storico e dell’area del Sassi». In linea con l’operato dell’Amministrazione comunale è anche la sezione Turismo e Cultura della Cna, la Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media Impresa. «Ci siamo confrontati a lungo su questo terreno con il Comune - afferma Piero Colapietro - e forse bisognerebbe addirittura restringere ulteriormente le maglie dell’accesso nella Ztl. Siamo uno dei pochi centri storico al mondo che è invaso si-
DISSUASORI Vietati i mezzi non autorizzati nella Ztl [foto Genovese]
Come funzionerà Centro storico, Sassi e Duomo le 3 aree La Ztl prevede tre aree: Sassi, Duomo e centro storico. Gli accessi saranno regolati dai varchi elettronici già installati. Complessivamente i varchi sono sette. I nuovi permessi per l’accesso saranno contrassegnati con un codice a barre bidimensionale di identificazione e con un ologramma che rende impossibile la contraffazione. Tre le aree pedonali individuate: piazza Vittorio Veneto con parte di via del Corso e parte di via San Biagio, piazza del Sedile e vie Ridola. Previsto un orario invernale ed uno estivo. [d.mas.]
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stematicamente dalle automobili e questo ritengo penalizzi gli operatori commerciali e gli stessi turisti. Al di là di qualche soggetto cocciuto che desidera giungere al ristorante quasi parcheggiando l’auto al fianco del locale, ritengo, e questa è la posizione condivisa di numerosi mie colleghi, che la regolamentazione dell’accesso
dei veicoli sia un aspetto positivo. Ovviamente l’unico accorgimento - prosegue il presidente Cna Turismo - è che i residenti non vengano penalizzati anche perchè sono già costretti a convivere con alcuni disagi riguardanti i servizi primari nell’area dei Sassi e del centro storico. Per i commercianti basterebbe garantire
servizi adeguati come il carico e scarico delle merci, mentre per le attività alberghiere già sono operative le navette che trasportano i turisti nelle rispettive strutture. Occorre un po’ di elasticità da parte di tutti e di organizzazione da parte delle stesse attività commerciali per gestire la logistica relativa ai dipendenti che devono
raggiungere il luogo di lavoro. Si vuole la Ztl oppure è indesiderata? Il nodo, a mio avviso, è proprio questo. Il sottoscritto, ad esempio, usufruisce del parcheggio comunale in via Lucana pagando un abbonamento di 15 euro mensili. La Ztl sarebbe un valore aggiunto per la fruizione delle nostre bellezze turistiche».
ENTE PROVINCIA UN APPELLO DEL PRESIDENTE STELLA E DELL’ASSESSORE GARBELLANO SOLIDALI CON IMPRENDITORI E SINDACATI
«Per adeguare le infrastrutture rivitalizziamo i lavori pubblici» l «L’ulteriore aggravamento della crisi del comparto costruzioni deve essere contrastata adesso», lo dichiara in una nota il presidente della Provincia, Franco Stella. «Oggi - ha aggiunto - lo stato dell’edilizia lucana è decisamente peggiorato. Tanto il mercato privato delle costruzioni quanto quello delle opere pubbliche continua a registrare valori con segno meno». «Bene ha fatto il segretario della Feneal Uil Palma - ha proseguito Stella - a evidenziare l’invecchiamento del settore che negli ultimi dodici anni non ha registrato l’ingresso di energie e professionalità nuove se non attraverso contratti atipici spesso rigorosamente non in regola. Involuzione che ci è costata in questo primo trimestre oltre 13 mila perdite, tra dipendenti e stagionali, che non può proseguire». «Lo sviluppo di una regione non può prescindere da investimenti importanti nel settore delle grandi opere pubbliche. In particolare la Basilicata - ha evidenziato l’assessore alle Reti e infrastrutture strategiche, Angelo Garbellano - anche per la posizione geografica e il conseguente ruolo da protagonista che potrebbe giocare nello scenario euro-mediterraneo, deve liberarsi dell’isolamento viario e dall’arretratezza strutturale in cui versano la stragrande maggioranza dei suoi edifici pubblici. La messa in sicurezza, tanto degli edifici scolastici quanto delle arterie viarie è la priorità sulla quale proviamo a concentrarci, ma il Patto di stabilità e i tagli statali ce lo impediscono. È necessario trovare nuovi canali di finanziamento, oltre che pensare seriamente a un allentamento del Patto o alla sua stessa cancellazione, che consentano agli enti di occuparsi della manutenzione ordinaria, di quella straordina-
VIADOTTO CROLLATO Gli effetti dell’ultima emergenza registrati a carico del ponte sulla strada statale Basentana .
ria, passando per le grandi opere sulle quali sono stati già registrati impegni ufficiali. Il raddoppio della Matera-Ferrandina, per esempio, non può limitarsi a dei piccoli interventi, serve una riqualificazione complessiva. Anche la Bradanica ha bisogno di riprendere i lavori». «Questa Provincia, tra circa due settimane ricorrerà l’anniversario dell’ultima emergenza, presenta una situazione infra-
strutturale gravemente compromessa hanno concluso il presidente Stella e l’assessore Garbellano - una condizione che può essere estesa ad altri settori che interessano la vita delle comunità e dei singoli cittadini. Disagi sociali ed economici forti ai quali rispondere con azioni concrete, partendo dalle proposte che il documento programmatico ha rimesso alla responsabilità di tutte le istituzioni».
le altre notizie SERVIZIO IN OSPEDALE
Apnea del sonno c’è il «night hospital» n L’Unità operativa complessa di Pneumologia-UTIIR, di cui è Direttore facente funzioni la dott.ssa Franca Matilde Gallo, ha avviato la diagnostica della Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (Osas), attraverso il “Night Hospital”. L’Osas è caratterizzata da un importante russamento e dalla comparsa durante il sonno di numerosi episodi di ostruzione delle vie aeree superiori con interruzione del flusso aereo. Il paziente con il sospetto diagnostico di Osas viene inviato dal medico curante presso il Day Service Pneumologico perché sia effettuata la valutazione clinico-funzionale respiratoria. Inoltre viene eseguito il monitoraggio saturimetrico a domicilio, mediante la consegna al paziente di apparecchio saturimetrico portatile che registra il tracciato durante la notte. Il paziente per il quale vengono rilevate desaturazioni notturne è avviato al successivo iter diagnostico, che si svolge in regime di “Night Hospital” presso la U.O.C. di Pneumologia-UTIIR per sottoporsi al monitoraggio cardio-respiratorio notturno e alla taratura del ventilatore a pressione positiva continua (CPAP). VERSO LA MARTELLA
Si ribalta un’auto per l’asfalto viscido n Un giovane di 19 anni è rimasto coinvolto, per fortuna senza gravi conseguenze, in un incidente stradale con la sua auto che si è ribaltata ieri pomeriggio, intorno alle 16, sulla strada per La Martella. A causa dell’asfalto reso viscido dalla pioggia e forse anche per le condizioni della strada, ridotta ad un cantiere, per i lavori della Bradanica, ha perso il controllo della vettura, una Peugeot 206, che dopo essere finita contro un terrapieno sul margine destro, si è capovolta. Solo un grosso spavento per il giovane, che è stato trasportato per prudenza con un’ambulanza del 118 al pronto soccorso, dove gli sono state riscontrate soltanto contusioni ed escoriazioni. Agli agenti della Polizia municipale, intervenuti sul posto con due pattuglie, avrebbe riferito di aver scansato un cane che gli aveva attraversato la strada. Il traffico è stato bloccato su una corsia di marcia e deviato sulla strada che da Ponte Guirro porta a via Gravina. Una squadra dei Vigili del Fuoco è invece intervenuta per mettere in sicurezza l’auto.
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 12.02.2013
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Basilicata Mezzogiorno
Matera Mercoledì 13 febbraio 2013
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REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440
«Negli ultimi tempi i cittadini sono stati più ragionevoli». Le somme si sono ridotte di un terzo
Peep S. Giacomo, soluzione vicina
L’assessore Rivelli risponde ad Adiconsum e annuncia: «Quattro milioni nelle casse comunali» di ANTONELLA CIERVO «RITENIAMO importante chiudere il contenzioso con il Comune di Matera perchè il prolungamento dei tempi, in attesa della decisione del Tribunale, non farà altro che alimentare il profondo rancore che i cittadini nutrono verso l’amministrazione comunale». Lo sostiene il segretario generale dell’Adiconsum Angelo Festa, in merito al caso degli oneri Peep di San Giacomo 2. In una nota l’associazione comunica di aver individuato i componenti della commissione tecnica che chiede venga ricevuta del Comune per definire la vicenda che riguarda 400 famiglie (si tratta diGiuseppe Tedesco,Dino Cifarelli, Giacomo Marchitelli, Fernanda Chiarelli, Francesco Calculli, Santino Lomurno e Antonio Losacco). E’ l’assessore comunale al Patrimonio, Rocco Rivelli a rispondere alla sollecitazione dell’associazione di tutela dei consumatori. «Nella riunione che si è svolta a gennaio ho preso atto del fatto che i cittadini hanno presentato richieste più ragionevoli». E’ stato accantonato, aggiunge Rivelli, il tema della prescrizione dietro al quale per alcuni ci sarebbe stato il tentativo di non pagare. L’atteggiamento è oggi diverso. «La nostra - chiarisce non è un’azione vessatoria, ma di tutela degli interessi pubblici. La vicenda, devo dire, è complessa e per alcuni versi i cittadini hanno alcune ragioni: pagano le conseguenze di una cattiva gestione degli espropri che produssero contenziosi che si sono chiusi dopo una decina d’anni e in sentenza i giudici hanno applicato gli interessi. Quelli di cui tanto si è parlato e che, è bene chiarirlo, non ha applicato l’amministrazione comunale. Il Comune - aggiunge - ha già riservato le somme nelle tasche degli espropriati. Ora dovrebbe recuperare quanto già esborsato nell’ambito di una partita di giro». Nel corso dell’anno appane passato, aggiunge Rivelli, i cittadini e le associazioni erano rimasti vittima di un equivoco. Avevano chiesto, infatti, al Comune di giungere ad una transazione. «Ma non c’era alcun contenzioso su cui intervenire. Il Comune, l’estate scorsa, ha prodotto un atto di indirizzo della giunta, dando mandato al dirigente di recuperare il costo dei suoli e gli oneri di urbanizzazione». Sull’ammontare degli oneri è intervenuto un conteggio che ha ridotto di un terzo le somme dovute dai cittadini. «Sono state estrapolate dal calcolo tutte le aree del Peep destinate a urbanizzazioni a servizio della collettività. I calcoli hanno tenuto conto dei costi di realizzazione dell’opera e il valore del suolo». L’intervento ha consentito di assottigliare l’entità del debito dei cittadini dalla richiesta del 2007 di
La Provincia impegnata in prima fila
«Servono azioni forti per contrastare la crisi delle costruzioni»
Il Comune di Matera
Allarme della Provincia di Matera sulla crisi del comparto delle costruzioni
Nel 2007 le richieste dell’ente erano di circa 7 milioni
Angelo Festa: «Importante chiudere il contenzioso con il Comune»
Il recupero crediti riguarda altri due Peep e le case popolari
In arrivo anche altri 1,5 milioni CROCE E DELIZIA delle pubbliche amministrazioni, il recupero dei crediti rappresenta un significativo canale di introito sul quale, però, non si hanno sufficienti garanzie. Il Comune di Matera non è esente e, come conferma l’assessore Rocco Rivelli, ha ancora molta strada da fare. «Dopo l’operazione che stiamo per concludere, chiuderemo anche la riscossione delle altre due aree Peep, una di S. Giacomo e l’altra di La Martella. Mutueremo il modello appena utilizzato per ottenere complessivamente circa 1,5 milioni. La massa creditoria da recuperare - precisa ancora - è più o meno della stessa cifra e riguarda una moltitudine di vicenda: dal mancato versamento di canoni di locazione di immobili come quelli dell’area mercatale di piazza Ascanio Persio, a locali commerciali fino alle case popolari. In quanto al mercato, in particolare, 7 milioni ai 4 attuali. «L’estate scorsa - prosegue Rivelli - sono stati decurtati altri 900 mila euro per i suoli che attraverso la rimodulazione dei volumi residuati assegnati alle cooperative, non avrebbero dovuto essere fatti pagare ai cittadini. Ci sono, poi, ulteriori margini di manovra come ci ha fatto notare la commissione tecnica all’interno della quale - precisa Rivelli - sarebbe giusto che i componenti siano unicamente tecnici».
nei due anni appena trascorsi abbiamo recuperato gran parte delle somme. Un contenzioso, poi, riguarda il periodo in cui la sede fu trasferita in altro sito per consentire i lavori di ristrutturazione. In questo senso credo siano situazioni prescritte dal 2008. tema a parte, complesso, è quello che riguarda le case popolari. Si tratta, in genere, di persone che vivono al limite della indigenza; è difficile se non impossibile recuperare quelle somme. Nel dicembre 2011 ho promosso il piano di alienazione delle case popolari, approvato dal consiglio comunale. I locatari di circa 50 alloggi ebbero la possibilità di riscattare gli immobili; per la pubblica amministrazione fu un’opportunità per il recupero degli arretrati, condizione necessaria per poter accedere a questa misura. Le adesioni, ad oggi, sono state numerose». a.ciervo@luedi.it
Il punto al quale si è arrivati, elimina ogni «Cultura mercantile - prosegue - non tocca nè all’assessore, al sindaco o al consiglio comunale e alle associazioni, quantificare la cifra. Tutto attiene a parametri tecnico giuridici». Rivelli è ottimista e spiega che entro la fine della primavera la vicenda si potrà considerare chiarita a tutti gli effetti. «Il Comune potrà adempiere al rispetto della legge e voglio ricordare che
gli amministratori sono dalla parte dei cittadini. Non possiamo sottovalutare però che il Comune non può sottrarre risorse alla casse pubbliche; ne risponderebbe davanti ai giudici e all’intera comunità». A questa difficile situazione avrebbe contribuito l’atteggiamento connivente di alcuni esponenti comunali che nel corso degli anni, hanno avallato la filosofia del rinvio che non ha fatto bene a nessuno. a.ciervo@luedi.it
L'ULTERIORE aggravamento della crisi del comparto costruzioni deve essere contrastata adesso. Una priorità cherisponde algrido d'allarme lanciato dalle sigle imprenditoriali e sindacali del settore che a un anno di distanza dalla manifestazione degli Stati generali delle Costruzioni tornano con un documento ancora più preoccupante. Uno statusquo disastrosochela Provincia di Matera ha sempre denunciato e che è pronta a contrastare tutti insieme, così come richiesto dagliattori protagonistidegli Stati generali ai quali ha già inviato una nota di adesione. «Oggi - ha dichiarato il presidente della Provincia - lo stato dell'edilizia lucana è decisamente peggiorato, i dati non lasciano ben sperare e al contrario fanno temere un tracollo definitivo. Tanto il mercato privato delle costruzioniquanto quellodelleopere pubbliche continua a registrare valori con segno meno. Contrazione paurosa che ha comportato una caduta dei livelli produttivi e, di conseguenza, di quelli occupazionali di una regione già ostaggio di mutamenti economici e sociali non propriamente positivi Bene ha fatto il segretario della Feneal Uil, Palma - ha proseguito Franco Stella - a evidenziare l'invecchiamento del settore che negli ultimi 12 anni non ha registrato l'ingresso di energie e professionalità nuove se non attraverso contratti atipici spesso rigorosamente non in regola. Una involuzione che ci è costata in questo primo trimestre oltre 13 mila perdite, tra di-
pendenti e stagionali, che non può proseguire». «Lo sviluppo di una regione non può prescindere da investimenti importanti nel settoredelle grandiopere pubbliche. In particolare la Basilicata - ha evidenziato l'assessore alle Reti e infrastrutture strategiche, Angelo Garbellano - deve liberarsi dell'isolamento viario e dall'arretratezza strutturale in cui versano la stragrande maggioranza dei suoi edifici pubblici. La messa in sicurezza, tanto degli edifici scolastici quanto delle arterie viarie, è la priorità sulla quale proviamo a concentrarci, ma il Patto di stabilità e i tagli statali ce lo impediscono. È necessario trovare nuovi canali di finanziamento, oltre che pensare seriamente a un allentamento del Patto o alla sua stessa cancellazione, che consentano agli enti di occuparsi della manutenzione ordinaria, di quella straordinaria, passando per le grandi opere sulle quali sono stati già registrati impegni ufficiali. Il raddoppio della Matera-Ferrandina, per esempio, non può limitarsi a dei piccoli interventi, serve una riqualificazione complessiva. Anche la Bradanica ha bisogno di riprendere i lavori. Questa provincia presenta una situazione infrastrutturale gravemente compromessa - hanno concluso Stella e Garbellano una condizione che può essere estesa ad altri settori che interessano la vita delle comunità e dei singoli cittadini. Disagi sociali ed economici forti ai quali rispondere con azioni concrete». matera@luedi.it
«Temiamo un tracollo definitivo del settore»
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 12.02.2013
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II I BASILICATA PRIMO PIANO
AMBIENTE
DI NUOVO EMERGENZA RIFIUTI
Basilicata Mezzogiorno Mercoledì 13 febbraio 2013
SOLDI IN ARRIVO Sono 8 i milioni di euro che lo Stato ha messo a disposizione per la realizzazione del programma di raccolta differenziata
Rifiuti, comuni morosi costretti a un piano di rientro Potenza al top della classifica. Sui cittadini l’ombra di un altro aumento Intanto, oggi in Regione incontro sul progetto di raccolta per i paesi dell’area metropolitana ANTONELLA INCISO l Da un lato, il piano di rientro che peserà non pochi euro sui singoli comuni e di conseguenza sui cittadini. Dall’altro, i nuovi progetti per la raccolta differenziata che puntano a mettere insieme le diverse realtà. Sarà una settimana cruciale sul fronte dei rifiuti, quella in corso. Le discariche sono sempre più piene, i costi per lo smaltimento sempre più esosi e la raccolta differenziata mantiene percentuali non certo altissime: in poche parole il sistema rischia il collasso. Che fare? Alcune risposte forse si avranno proprio in questa settimana, periodo in cui gli enti interessati continueranno ad incontrarsi ed a discutere. Ieri, ad esempio, a Potenza il sindaco presidente regionale dell’Anci, Vito Santarsiero, ha messo attorno ad un tavolo gli amministratori di 51 comuni del Potentino che utilizzano le discariche di Venosa e San’Arcangelo per fare il punto sulla situazione. Molti di questi comuni sono morosi. Non hanno pagato le rate alle società di raccolta rifiuti. Somme non da poco, somme che in totale arrivano all’incirca a 3 milioni di euro. Tre milioni, di cui ben 2 milioni e 200 mila euro dovuti dalla città capoluogo e i restanti 800mila euro dalle altre amministrazioni . Per mettersi in pari i comuni interessati avranno tempo, undici mesi per la precisione. Pochi, forse, ma sufficienti a far prevedere un inevitabile aumento delle tariffe per lo smaltimento della spazzatura. I sindaci interessati dalla vertenza non lo dicono apertamente, ma soprattutto per i cittadini del capoluogo l’aumento appare un destino ineluttabile. Un destino che diventa ancora più amaro se si considera che - sempre a Potenza - il numero degli abitanti che non pagano la Tarsu è altissimo. Tanto che in 8 anni i soldi da recuperare ammontano a circa 20 milioni di euro, mentre ogni anno sui 12 milioni di euro di incassi previsti per la Tarsu ne vengono meno almeno 4. Una cifra non certo da poco che, tra l’altro, il Comune è costretto a pagare alle società interessate dalla raccolta utilizzando i fondi della spesa corrente. Da parte sua, l’amministrazione comunale assicura di aver attivato tutte le procedure per recuperare i crediti che avanza dai cittadini, ma allo stesso modo
ribadisce «l’impossibilità di avviare una procedura forte su questo fronte». Intanto, se ieri i comuni hanno dovuto discutere di debiti e procedure di rientro, oggi, sempre sul fronte dei rifiuti si terrà un incontro tecnico sul progetto di raccolta differenziata che accomuna i dieci comuni del Piano metropolitano. In ballo, in questo caso, ci sono 8 milioni di euro di fondi pubblici. Soldi che dovranno servire a realizzare le strutture di rac-
colta e gli impianti di raccolta differenziata, compresi i 2 centri intercomunali che saranno sistemati nel Potentino. «Stiamo lavorando, speriamo di poter partire con il progetti entro i prossimi sei mesi» ribadisce il sindaco di Potenza, Santarsiero. Un auspicio che, però, esprimono anche gli altri comuni coinvolti, anche perchè i rifiuti costano. Decisamente troppo per le amministrazioni e soprattutto per i cittadini.
LA SITUAZIONE Immagini della situazione rifiuti nel capoluogo dove da diversi giorni i contenitori sono stracolmi [foto Bianchi]
PER IL CONSIGLIERE BECCE
RIFIUTI CONNECTION I DIFENSORI DELL’IMPRENDITORE DELLA STAZIONE DI TRASFERENZA HANNO IMPUGNATO LA DECISIONE DEL GIP
«Spettacolo indecoroso per la città»
Chiesto, a due mesi dall’arresto, l’annullamento della misura cautelare
l «Uno spettacolo indecoroso cui, nonostante le scuse del presidente dell'Acta, la citta' di Potenza e' costretta a fare i conti in tema di monnezza». È quanto sostiene il consigliere comunale di Potenza, Nicola Becce (Fratelli d’Italia) in una nota. In particolare, il consigliere attacca il capogruppo del Pd che aveva chiesto in un’altra «mission a livello comprensoriale per l'azienda comunale che si occupa dei rifiuti». «E cosi, mentre Potenza e l'intera provincia scontano la cronica assenza di una programmazione e di un Piano rifiuti fermo a due lustri fa - dice Becce - si avanzano soluzioni su Pallareta o sulla riconversione dell'inceneritore, pretendendo per l'Acta un ruolo di prim'ordine. Peccato che in tema di rifiuti, l'Amministrazione comunale abbia pesanti responsabilità e che mai in Consiglio comunale soprattutto è stato fatto il minimo mea culpa pur all'interno di una situazione di oggettiva difficoltà». «Nessuna parola su una differenziata che a Potenza si fa fatica ad innescare - conclude -e men che meno sull'utilita' di un carrozzone politico come l'Acta, buono solo per dispensare poltrone ed accontentare i delusi».
Agoglia torna al Riesame l Gli avvocati hanno chiesto l’annullamento della misura cautelare. I giudici del Tribunale della libertà decideranno nei prossimi giorni. L’inchiesta è quella sui rifiuti. I difensori di Giovanni Agoglia - titolare dell’Ageco e della B&B Eco e gestore della stazione di trasferenza di Tito (la discarica temporanea dove vengono accumulati i rifiuti prima di finire in discarica), accusato di traffico illecito di rifiuti - hanno impugnato l’ordinanza con cui il gip di Potenza ha rigettato, nei giorni scorsi, una richiesta di scarcerazione. «Io applicavo solo il protocollo imposto dalla Regione». Si era difeso così Agoglia davanti al gip, facendo riferimento alla delibera regionale con cui veniva imposto alla sua società di ricevere i rifiuti provenienti da una serie di Comuni - elencati nella delibera - e di smaltirli nelle discariche indicate. «Non ho fatto altro che eseguire», ha detto Agoglia. Secondo l’accusa - l’inchiesta, condotta dai carabinieri, è coordinata dai pm Francesco Basentini e Sergio Marotta - l’iter previsto dalla legge imponeva la separazione dell’immondizia e la vagliatura, cosa che invece non avveniva, poichè tutto veniva portato e scaricato senza trattamenti nelle discariche lucane. I contributi dagli enti locali venivano però regolarmente percepiti. Per questo, oltre all’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti, è scattata anche l’accusa di truffa. Secondo il gip di Potenza - che condivide integralmente la richiesta avanzata dai
CASSONETTI Accumulo di rifiuti per le vie di Potenza (foto Tony Vece)
.
pm Francesco Basentini e Sergio Marotta - «è facilmente intuibile la gravità delle conseguenze in termini di impatto ambientale solo se si pensi al fatto che i rifiuti, immessi in discarica senza alcuna vagliatura, vengono stoccati e riversati unitamente a tutti i materiali ferrosi e comunque tossici mischiati con il rifiuto fin dall’ori-
gine: il rischio di inquinamento del suolo e della falda circostante alle discariche - ritiene il giudice - è un fattore di probabile se non certo realizzo». I difensori di Agoglia, gli avvocati Giovanni Losasso e Leonardo Pace, hanno ribadito l’insussistenza delle accuse. I giudici del Riesame decideranno nei prossimi giorni.[f. a.]
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 12.02.2013
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Basilicata Mezzogiorno
22 Potenza
Mercoledì 13 febbraio 2013
Domani comincia #pzsmart: gratis ai partecipanti gli ebook degli autori delle conferenze
Potenza, città contemporanea
E se provassimo a cambiare il racconto che ci facciamo dei nostri luoghi? CHE cosa serve perché una città possa essere Smart City? E Potenza, centro che più periferico non si può, come si innesta con il resto del mondo? Come lascia il suo status di cittadina di provincia? A Potenza se ne discuterà da domani a sabato, in una serie di conferenze organizzate dal Comune di Potenza. Ospiti Luca De Biase, Gianni Biondillo, Giovanni Boccia Artieri, Derrick de Kerckhove, con contributi anche di Tullio De Mauro, Stefano Maruzzi e Carlo Ratti. Sotto l’idea di Potenza Smart - le conferenze sono solo un “pezzo” del percorso, ci sono anche un sito, gli ac-
count social - la città ospiterà un confronto importante, con esperti, autori, professionisti su digitale, innovazione e futuro delle piccole realtà. La prospettiva può essere parecchio positiva. Il punto, allora, è anche il racconto che ci si fa della propria città. Giuseppe Granieri, saggista, collaboratore de La Stampa e l’Espresso, proprio sul racconto che ci facciamo della città (e che ci facciamo da sempre di Potenza) scrive: «Pensaci un attimo: raccontare Potenza usando parole come “laboratorio” e “idee avanzate”. Sarebbe una narrazione differente, un posto diverso in cui abitare, un accesso a speranze nuo-
ve per i nostri giovani». L’evento è di quelli che vale la pena di seguire: le anticipazioni (www.potenzasmart.it) continuano a lanciare sorprese. Siccome essere “smart” significa anche godere di musica, libri, teatro, il Comune di Potenza, in collaborazione con Bookrepublic.it e gli editori, ha deciso di offrire ai cittadini una formula innovativa: i partecipanti agli eventi riceveranno, cosa mai fatta in Italia, un codice per scaricare gratuitamente i libri dei relatori in formato digitale.
di GIUSEPPE GRANIERI segue dalla prima è per definizione un’area laterale e un po’ dismessa. Un dipinto in toni di grigio senza qualcosa che catturi l’attenzione. Un posto in cui le cose non succedono, o se succedono sono sempre le stesse. Un intrico di persone che continuano ad assomigliare a quelle del giorno prima e del giorno prima ancora. Le ragioni per cui ci costruiamo intorno questa narrazione della città possono apparirci molto personali, collegate alle nostre aspirazioni o alle nostre preferenze mancate. Ma sbagliamo: in realtà le cause vere di questo racconto sono due caratteristiche di sistema. La prima è la massa critica: noi potentini siamo pochi e quindi produciamo meno idee e facciamo circolare meno idee. La seconda è geografica: la posizione, le distanze. Sono fattori che pesano e che contribuiscono a creare l’idea di vulgata della provincia immobile e immutabile. Io di questa «narrazione della città» ho un ricordo molto preciso. Prima di laurearmi, venti anni fa, ero costretto ad andare fisicamente a Napoli a comprare i testi su cui studiare. Non avevo accesso facile ai prodotti culturali, alla musica, al cinema non di cassetta. C’era poco da fare, da vedere, da cercare. Il racconto del mondo, quello vero, che mi arrivava dai giornali e dalla televisione strideva tanto con la realtà che mi vedevo intorno. Non c’era modo di parteciparvi. Però oggi questo racconto forse è solo un alibi. Gli ultimi venti anni hanno cambiato il mondo e hanno ridi-
A destra l’autore, Giuseppe Granieri, in alto le copertine di alcuni suoi libri
segnato anche le opportunità per una piccola città. E per i suoi cittadini. La nostra città oggi sta vivendo una sfida importante, se decide di continuare a viverla. Ha mille problemi da risolvere, come tutte le aree urbane. Ma non è più necessariamente rinchiusa negli angusti confini di cui parlavamo. Oggi con pochi euro possiamo metterci in tasca un centinaio di grammi di plastica e tecnologia digitale. E sono pochi gram-
mi che ci aprono la porta a un mondo fatto di nuove relazioni, di comunicazione, di accesso alla conoscenza. Di opportunità. Di sviluppo. I fisici teorici, già anni fa, hanno dimostrato che esiste una correlazione tra la quantità di idee che circolano e la qualità delle idee che un territorio o una comunità è in grado di esprimere. E una delle strade più economiche che possiamo percorrere per creare sviluppo -e
per cambiare la città e il racconto che ce ne facciamo- è proprio questa: accelerare la circolazione di pensiero, inserire intelligenza nei processi sociali, lavorare sull’incontro tra le opportunità e chi può coglierle. Il costo di questa scelta non è, paradossalmente, un costo economico. Non servono infrastrutture particolari, né investimenti a troppe cifre. Serve la volontà politica di innescare tra i nostri palazzi e le strade
strette un circolo virtuoso. Serve lavorare sulla necessità di diffondere la nuova alfabetizzazione il più in fretta possibile. E non è un caso che io parli di «alfabetizzazione»: oggi quella che oltreoceano chiamano information literacy è una capacità che assomiglia molto a saper leggere e scrivere negli anni cinquanta del secolo scorso. Su questo, in città, siamo molto in ritardo. La cultura digitale -che alla fine è il
mondo contemporaneo- da noi sta arrivando con molta lentezza. Perché -almeno fino ad oggi- non l’abbiamo mai considerata strategica. La nostra classe dirigente politici, amministratori, giornalisti, intellettuali- si è formata in un’altra epoca. E non ha ancora avuto voglia fino ad adesso- di traghettare se stessa e la nostra gente verso il presente. Non è (ovviamente) una questione di colpe. Il mondo intero sta vivendo con difficoltà la transizione da una cultura all’altra. È nella logica delle cose. Però forse è arrivato il momento di fare questo passo con convinzione, di iniziare a lavorarci. Di immettere idee nuove, di educarci alla modernità. E di coglierne tutte le sorprese che possono derivarne. Tra l’altro, per quanto sembri controintuitivo, su questo fronte è un grande vantaggio essere una piccola città. C’è meno complessità da districare, è più facile fare squadra per un’avventura collettiva, è più semplice fare di Potenza un laboratorio di innovazione e di idee avanzate. Creare giochi a somma non zero, che sono quelli che -da sempre- spingono il mondo una casella più avanti. Pensaci un attimo: raccontare Potenza usando parole come «laboratorio» e «idee avanzate». Sarebbe una narrazione differente, un posto diverso in cui abitare, un accesso a speranze nuove per i nostri giovani. E forse non è nemmeno una scelta da fare, un qualcosa su cui decidere per il sì o per il no. Piuttosto, è una responsabilità forte di chiunque abbia un ruolo nel costruire -in tutto o in parteil racconto di questa città. Twitter: @gg
Crediti alle piccole e medie imprese Accordo tra Anci e Camera di commercio IL presidente della Camera di commercio di Potenza Pasquale Lamorte e il presidente dell’Anci Basilicata, Vito Santarsiero, hanno sottoscritto una convenzione per favorire lo smobilizzo dei crediti vantati dalle micro, piccole e medie imprese della Provincia di Potenza appaltatrici di lavori pubblici e fornitrici di beni e servizi dei Comuni della provincia di Potenza. Nasce così il progetto “Sbloccacrediti”, affinché le imprese della provincia di Potenza possano farsi liquidare senza oneri i crediti presso la banca o le banche che aderiranno all'iniziativa. La Camera di commercio, con l’intento di affiancare le imprese della provincia di Potenza in un momento di particolare difficoltà, ha costituito un fondo rotativo fruttifero, pari a 500.000 euro da utilizzare per la liquidazione di crediti scaduti e certificati di importo inferiore o pari a 10.000 euro Iva esclusa. L'importo è da ritenersi per singola domanda dell'impresa beneficiaria. La mede-
sima impresa, infatti, potrà presentare nuovamente domanda una volta che il Comune avrà estinto il debito precedente. La certificazione del credito da parte del Comune dovrà contenere l'indicazione della data di effettivo pagamento che, in ogni caso, non potrà essere successiva ai 12 mesi dalla data della istanza di certificazione prodotta dall'impresa. Il mancato pagamento da parte del Comune entro la data indicata determinerà l'adozione di tutte le procedure ritenute idonee per il recupero della somma oltre a rivalutazione, interessi e spese procedurali e legali. Anci Basilicata promuoverà l'adesione del presente accordo dei Comuni della provincia di Potenza, sensibilizzandoli affinché gli stessi si impegnino a rilasciare, per le domande presentate fino al prossimo 31 dicembre ai creditori che ne facciano richiesta, la certificazione di crediti certi, liquidi ed esigibili, ai fini della liquidazione del credito da
parte della banca aderente all'iniziativa. I Comuni forniranno, nel caso in cui il credito sia certo, liquido ed esigibile, le certificazioni alle imprese richiedenti entro 30 giorni. «La crisi - ha detto il presidente Lamorte - ha messo in grave difficoltà il sistema delle imprese del nostro territorio e si è manifestata in particolare sul versante della liquidità. Con tale iniziativa veniamo a sostegno dei molti Comuni che sono costretti a rinviare i pagamenti ad imprese ed artigiani a causa delle norme fissate dal Patto di stabilità o da temporanee difficoltà di cassa. Ci auguriamo che questa iniziativa possa essere ulteriormente incrementata dalle istituzioni territoriali e segnatamente dalla Regione Basilicata che, così come richiesto dalle associazioni di categoria, potrebbe con proprio contributo integrare il fondo stesso». «E’una bella iniziativa, un messaggio positivo ed una importante boccata di ossigeno - ha detto Santarsiero - in una situazione di
Il sindaco Santarsiero e il presidente della Camera di commercio, Lamorte mentre firmano il protocollo
grave crisi». In questo modo e grazie a questo protocollo «il sistema dei Comuni - ha aggiunto - potrà fornire una positiva risposta all'esigenza delle micro, piccole e medie imprese della provincia di Potenza che potranno così incassare tempestivamente crediti deri-
vanti da lavori, forniture e servizi effettuati a favore di Comuni. E' una iniziativa meritoria per la quale ringraziamo il presidente Lamorte e la Camera di commercio ed è destinata a sostenere leconomia reale dei territori. Si tratta di un virtuoso esempio da ripetere e rafforzare».
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 12.02.2013
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VIII I POTENZA CITTÀ E PROVINCIA
Mercoledì 13 febbraio 2013
SANITÀ LUCANA
CONVENZIONE Lo scorso 4 ottobre ci fu la firma. Circa 50 le sottoposte a visita gratuita presso CONTRASTO ALLE MALATTIE RARE persone la Fondazione. Gratuito anche l’intervento
ALESSANDRA Alessandra Bisceglia, originaria di Lavello, giornalista e autrice tivù, grande sorriso, morta a 28 anni per una di queste malattie rare
Chiaromonte La giornata del malato alla Rsa Celebrata a Chiaromonte, presso la Residenza sanitaria assistita dell’ospedale, la 21esima giornata mondiale del malato. Attenzione rivolta alla sensibilizzazione di persone e istituzioni: «il buon samaritano: va e anche tu fa lo stesso». Celebrata una messa presieduta dal vescovo, mons. Francesco Nolè, con il parroco di Chiaromonte don Mimmo Buglione, don Pietro Caricati, cappellano dell’ospedale, e il diacono Michelangelo Crocco. Tra i partecipanti, il direttore generale dell’Asp Mario Marra, gli operatori sanitari e i pazienti dell’ospedale di Chiaromonte, della Rsa, del Centro di Riabilitazione Alcologica, del centro Dca. SANITÀ Attività di soccorso e di emergenza-urgenza
SANITÀ Volontari nella sanità
Ricominciare la vita nel nome di Ale Intervento chirurgico al S. Carlo su una ragazza affetta da malformazione vascolare È il primo risultato della convenzione fra ospedale San Carlo e Fondazione Alessandra Bisceglia MIMMO SAMMARTINO l All’ospedale San Carlo di Potenza è stato effettuato il primo intervento per correggere una malformazione vascolare a un braccio. Ne era affetta una ragazza lucana. Non si è trattato solo di un intervento importante (l’ha coordinato il professor Cosmo Ferruccio De Stefano che ha collaborato con il personale di chirurgia vascolare dell’ospedale potentino, struttura diretta dal primario Pierluigi Cappiello). Ma si tratta di un esempio di importanti novità. È il primo frutto di quello che può assicurare la convenzione stipulata fra San Carlo di Potenza e «Fondazione Alessandra Bisceglia» con il progetto «W Ale onlus». Per capire quello che sta accadendo, un passo indietro è necessario. Alessandra Bisceglia, giornalista di Lavello, autrice televisiva, collaboratrice di Uno Mattina (Raiuno), ragazza dal volto sorridente ma impegnata con straordinaria determinazione a difesa dei diritti dei disabili, era affetta da una patologia simile. A causa di questo male, se n’è andata nell’autunno del 2008 all’età di 28 anni. Spirò proprio nell’ospedale San Carlo di Potenza. Il dolore di quella perdita ha spinto la famiglia Bisceglia (mamma Raffaella, papà Antonio, i fratelli di Alessandra) a moltiplicare gli sforzi per dare vita alla Fondazione e organizzare l’iniziativa «Le stanze di Ale». Perché la battaglia combattuta
da Alessandra fino al suo ultimo giorno, potesse servire a salvare altre vite. Così si arriva, tra la molteplicità di iniziative messe in campo, anche alla convenzione fra Fondazione Alessandra Bisceglia e ospedale San Carlo di Potenza. È stata la Fondazione a mettere a disposizione, nella giornata internazionale del malato, il proprio direttore scientifico - il professor De Stefano - che è chirurgo plastico ed esperto a livello internazionale nel campo delle malformazioni vascolari. Si è avviata concretamente, in tal modo, una collaborazione virtuosa fra pubblico e privato, risultato dell’impegno profuso dal progetto «W Ale onlus - Le stanze di Ale»: «un centro di diagnosi e indirizzo curativo aperto dalla Fondazione nell’ospedale di Venosa e coordinato dal professor De Stefano». Due le sedi delle «Stanze di Ale»: oltre a quella originaria, presso l’ospedale venosino, un appartamento a Roma, bene requisito alle mafie. Numerosi i pazienti (una cinquantina, molti sono bambini) visitati tramite la Fondazione. Alcuni di loro «necessitano di intervento chirurgico». Uno dei maggiori problemi, per simili patologie, è legato però alla disponibilità delle strutture. Come assicurarle? È così che si arriva, lo scorso 4 ottobre, alla firma della convenzione tra Fondazione e San Carlo di Potenza. Grazie a questa intesa, «si offre la possibilità, ai pazienti visitati (gratuitamente) dagli esperti della Fondazione Alessandra Bisceglia, di poter essere sottoposti a intervento chirurgico (anch’esso a titolo gratuito)». Per il prossimo mese sono già programmati altri due interventi su pazienti affetti da malformazioni vascolari. Ancora Al San Carlo. Dove Ale se n’è andata, ora è possibile far vivere una speranza per altri.
IL SORRISO DI ALESSANDRA Alessandra Bisceglia, in suo nome è nata la Fondazione che, con «Le stanze di Ale», si prende cura di persone affette da malformazioni vascolari
Tumori femminili: nuovi screening per le donne lucane. Dal Pap test all’Hc2
PREVENZIONE La lotta contro i tumori femminili
Sciopero delle «cicogne» anche in Basilicata «Punti nascita sicuri e polizze per i medici»
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l Le cicogne non sono passate in Italia nella giornata di ieri. Anche in Basilicata non hanno trovato ospitalità. Ginecologi e ostetrici hanno infatti scioperato anche negli ospedali lucani lasciando chiuse le sale parto, rinviando gli interventi programmati. Garantite invece le urgenze. Tra le questioni che hanno indotto tutte le sigle sindacali (Fesmed, Aogoi, Sigo, Agui, Agite, Sieog e Aio), la richiesta di una riforma relativa al settore. Tra le questioni poste, quella della messa in sicurezza dei punti nascita. Si pensi che almeno due strutture lucane (Villa d’Agri e Policoro) operano con un numero di interventi al di sotto dei minimi previsti dalla normativa nazionale (500 parti all’anno). Un altro problema riguarda invece il
nodo dell’assicurazione dei medici per quanto concerne la loro responsabilità. Essendo ormai considerata la categoria particolarmente a rischio, le assicurazioni hanno alzato notevolmente le loro polizze. I medici vorrebbero che ci fosse, su questo, una partecipazione del pubblico ma quest’ultimo non sembra intenzionato a farsi carico del problema. Considerate insufficienti e confuse le modifiche alla normativa introdotte dal cosiddetto “Decreto Balduzzi”, convertito nella legge 189/2012, che lungi dal contribuire alla soluzione del problema, hanno aggiunto ulteriori complessità alla materia. Lo sciopero attuato anche in Basilicata ha utilizzato la formula di «sciopero di solidarietà» nei punti nascita, consultori familiari, ambulatori ostetrici.
l Dal Pap test al test Hpv. La Basilicata cambia lo screening per la ricerca del Papillomavirus umano, primo responsabile del tumore al collo dell’utero che colpisce ogni anno circa 3.500 italiane. Con l’inizio del 2013, per le oltre 160 mila lucane tra i 35 e i 65 anni lo screening ordinario con il Pap test sarà sostituito dal test Hpv «HC2», mentre il Pap test diventerà un esame di secondo livello, per la conferma della presenza di eventuali alterazioni cellulari rilevate nelle donne con test Hpv positivo. «La Basilicata è tra le prime Regioni, insieme alla Toscana, a compiere questo importante passo avanti nello screening sottolinea Sergio Schettini, coordinatore regionale dello screening cervico uterino, direttore del Dipartimento della donna e del bambino dell’azienda ospedaliera San Carlo di Potenza. - Numerosi studi e progetti pilota realizzati in tutta Italia hanno ampiamente dimostrato che il test Hpv è uno strumento di prevenzione più efficace del Pap test per le donne a partire dai 35 anni di età. Se il test Hpv è negativo, la donna non presenta fattori di rischio e può ripetere il controllo dopo 5 anni. Questo significa per la donna maggiore protezione e minore impatto dello screening, perchè vengono evitati controlli frequenti ed esami non necessari. Inoltre, per il sistema sanitario il nuovo modello comporta un risparmio in termini di costi e di utilizzo più efficiente delle risorse». «La scelta di applicare in Basilicata le metodiche più avanzate per la prevenzione di questo tumore ginecologico - commenta Attilio Martorano, assessore
regionale alla Salute - è pienamente coerente con quanto fatto finora e con il costante impegno a scegliere il meglio per la salute dei cittadini. Le nuove strategie introdotte sono sicuramente un’ulteriore garanzia per le donne che decideranno di sottoporsi allo screening, oltre che un passo avanti per il sistema sanitario lucano». I primi prelievi del nuovo programma di screening con test Hpv vengono effettuati a partire da febbraio. La procedura di prelievo per il test Hpv - spiega la Regione - è identica a quella del Pap test: facile, indolore e non invasiva. Il materiale prelevato, però, non viene letto al microscopio come nel Pap test, ma utilizzato per la ricerca del Papillomavirus ad alto rischio con un test di laboratorio specifico. Il campione viene conservato in un liquido e analizzato con la tecnologia molecolare HC2, che si basa sull’amplificazione del segnale per il rilevamento del Dna e permette di individuare i tipi di Hpv che hanno più probabilità di causare un tumore. «In linea con i dati raccolti nei progetti pilota regionali e con le raccomandazioni del recente rapporto italiano di Health Technology Assessment finanziato dal ministero della Salute precisa Martorano - il nuovo modello prevede un’organizzazione centralizzata dei campioni e dei test. Il Centro di riferimento oncologico della Basilicata (Crob), di Rionero, ha la funzione di gestire gli esami, sia il test Hpv sia il Pap test, e di ottimizzare i controlli di qualità». Per le donne tra i 25 e i 34 anni, invece, resterà valido lo screening basato sul Pap test e il test Hpv sarà utilizzato solo in un secondo livello di analisi.
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 12.02.2013
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Potenza Mercoledì 13 febbraio 2013
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Intorno alla figura di San Valentino la diatriba tra cittadini di Abriola e ternani
Quando l’amore è “conteso”
Ogni 14 febbraio una messa per le coppie che festeggiano le nozze d’oro ANCORA una manciata di giorni e sarà San Valentino. Se il cuore batte e ribatte d’amore per qualcuno, festeggiare questo appuntamento sarà un piacere. Sì, è una festa commerciale ma affonda le sue radici nella storia lontana, rifacendosi al vescovo e martire, Valentino da Terni che, alla stregua di un moderno facilitatore di relazioni, amava aiutare le coppie a ritrovare l'armonia degli intenti comuni. Una delle tante leggende che lo riguardano narra, a esempio, che il santo sia riuscito a ispirare amore a due giovani che stavano litigando facendo volare intorno a loro numerose coppie di piccioni che si scambiavano dolci gesti d'affetto (e da questo potrebbe essere nata l'espressione “piccioncini”). Intorno alla figura di San Valentino, però, c’è una diatriba che da tempo contrappone i ternani ai cittadini di Abriola dove quasi il 30 per cento degli abitanti porta il nome di Valentino. I risultati di accurate ricerche, miste alle leggende e ai racconti popolari che si tramandano da generazioni, confermerebbero il San Valentino di Abriola quale primo martire romano, vissuto nel III secolo e sepolto al II miglio della via Flaminia, in contrapposizione al San Valentino vescovo di Terni, martire del Vl-VII secolo sepolto sempre sulla via Flaminia nei pressi di Terni, dove fu edificata una basilica. La venerazione di San Valentino ad Abriola si fa risalire alla tradizione secondo la quale, in un periodo di grande carestia per il paese, il santo, percorrendo la via Appia da Roma per raggiungere le Puglie, fermatosi nei pressi del piccolo centro operò guarigioni miracolose e, provvedendo ad inviare carri di grano, salvò gli abitanti dalla carestia. Avvalora la tesi secondo cui il S. Valentino venerato ad Abriola sia effetti-
vamente il primo che la Chiesa abbia riconosciuto il fatto che la festa del San Valentino presbitero di Roma fosse già celebrata all’epoca di San Gregorio Magno (quindi addirittura in epoca antecedente alla vita del vescovo di Terni). Il titolo di “Patrono degli innamorati” che il fervore popolare attribuisce dunque proprio al san Valentino di Abriola, risale invece al Medioevo, quando si affidò ai Santi la protezione
delle necessità degli uomini. Aldilà delle diatribe degli studiosi, comunque, la tradizione popolare e la devozione religiosa hanno fatto si che la festa ad Abriola sia davvero la celebrazione dell’amore, divino e terreno. In occasione della festa, ovvero il 14 febbraio, viene celebrata una messa per le coppie che durante l’anno compiono i 50 anni di matrimonio a suggellare la sacralità di vincoli d’amore così duraturi da poter essere esempio per tutti i giovani che si apprestano ad iniziare una vita di coppia e che, chiedendo la protezione del Santo di Abriola, possono augurarsi di raggiungere analogo traguardo. Durante la festa si mescolano, nel rispetto delle più canoniche tradizioni popolari, aspetti folcloristici e religiosi. I festeggiamenti, che attirano migliaia di visitatori da tutta la regione, iniziano la mattina del 14 febbraio con la processione; si formano “squadre” di fedeli che si contendono con offerte sempre più generose l’onore di portare a spalla per le strade del paese la statua del patrono, custodita nel corso dell’anno nella chiesa madre. La sera si allestiscono i fuochi, detti “fucanoi”, grandi falò di ginestre e legna raccolta dai ragazzi del paese, con carrozze costruite da loro nei giorni precedenti la festa. Questi fuochi, in tutto 12 come il numero dei rioni che si trovano in paese vengono collocati nelle piazze e negli slarghi dei vari rioni, che si contendono il falò più bello e spettacolare. I cittadini preparano cibi e pietanze tipiche che, innaffiate di abbondante vino locale, offrono in piazza a tutti i visitatori, e intorno ai falò si mangia, si beve, si balla e si intonano canti popolari fino a che i fuochi non sono consumati, il che spesso “impone” il proseguimento dei festeggiamenti anche la sera successiva.
I personaggi A Tito scalo lo chef Pino Lavarra
In piazza Prefettura a caccia del record
“Eccellenze di gusto”
Brandi sul tapis roulant per 48 ore
L'ASSOCIAZIONE “Cuochi potentini” organizza per oggi nella sede de la “Satriano s.r.l.” di Tito scalo un corso sul tema “Eccellenze del gusto” rivolto a professionisti e allievi dell'istituto alberghiero. Ai fornelli il noto chef Pino Lavarra. Nato a Putignano, Pino Lavarra è uno dei più famosi chef in Italia e molto apprezzato anche all’estero. La passione di Pino è iniziata in Puglia nella cucina della madre e progredì passando da una regolare formazione alla scuola alberghiera alle più importanti cucine del mondo. L’esperienza in Germania e a Londra è seguita a quella trascorsa in Malesia, dove ha ampliato la sua conoscenza delle spezie esotiche e delle tecniche orientali, che oggi arricchiscono le sue creazioni. Nel 1997, un vecchio amico e un celebre chef italiano, Antonio Genovese, chiese a Pino di unirsi a lui nell’apertura di un nuovo albergo a 5 stelle lusso a Ravello, sull’affascinate Costiera Amalfitana, Palazzo Sasso. Lavorando qui, Pino si innamorò degli aromi mediterranei e degli abbondanti prodotti naturali tipici del territorio. Pino è uno dei pochi chef (l’unico al sud) ad essersi fregiato di 2 stelle Michelin, premio dato ai migliori chef dalla nota guida enogastronomica. E autore del celebre libro: “Eccellenze di gusto” vero e proprio vademecum della nouvel cousin.
PASQUALE Brandi, il farmacista potentino avvezzo alle corse lunghissime nei deserti, recentemente vincitore di una gara non-stop di 260 chilometri nel “White desert” in Egitto, si cimenterà a partire dal 15 febbraio e fino al 17 in piazza Prefettura nel conseguimento del record italiano di corsa su tapis roulant per 48 ore. L'evento, organizzato col patrocinio del Comune, con la collaborazione dell’associazione lucana fibrosi cistica e dell’Avis di Potenza si articolerà in 14 periodi di corsa di circa tre ore ciascuno, intervallati da altrettanti periodi di riposo di circa venti minuti. Lo scopo sarà quello di totalizzare circa 330 chilometri nelle 48 ore a sua disposizione e per questo saranno ridotte al minimo tutte le soste, incluse quelle per l'alimentazione ed il riposo. Non è previsto che Brandi si fermi a dormire. Uno schermo riporterà il conto alla rovescia con i chilometri percorsi aggiornati a intervalli regolari mentre scorreranno immagini delle sue gare corse nei deserti più belli del mondo. Sul secondo tapis roulant a sua disposizione (in caso di guasto meccanico del primo) amici e atleti si alterneranno in una lunga catena di compagnia che si interromperà solo, forse, nelle ore notturne, quando la gestione della fatica diventerà cruciale per la riuscita dell'impresa.
Gli appuntamenti AD ABRIOLA
“Le forme dell’amore” SI intitola “Le forme dell’amore: parole, musiche e immagini che raccontano l’amore” lo spettacolo che andrà in scena oggi, alle 19, al cineteatro San Giuseppe di Abriola. L’iniziativa è a cura dell'associazione “Energia sonora”.
A LAGOPESOLE
“Innamorati dell’arte” OGGI e domani in occasione della festa di San Valentino il Castello di Lagopesole aprirà le porte agli “Innamorati dell’arte”. Con un solo biglietto le coppie potranno visitare il Museo narrante e assistere allo spettacolo “Il mondo di Federico II” e visitare la mostra sul maestro Azuma e sul suo legame con Matera e con la storia di Federico e della sua corte.
AL MUSEO ARCHEOLOGICO
Viaggio tra le canzoni DOMANI , alle 17.30, nella Sala del cortile del museo “Dinu Adamesteanu”, si terrà “L’amore in musica”. L’iniziativa è organizzata dalla Soprintendenza per i Beni archeologici della Basilicata in collaborazione con la Fidapa. Un viaggio emozionale nelle più belle canzoni d'amore della grande tradizione cantautorale italiana e internazionale. I brani saranno accompagnati da versi d'amore delle più celebri firme della poesia.
AL “SOTTAPERA”
Cena con concerto E PER gli amanti della tradizione domani sera al “Sottapera” di via del Popolo sarà possibile, al costo di 25 euro, godersi una cena romantica accompagnata dal concerto di Rocco Mentissi che proporrà “In Piano, amore! Suoni d'amore e notturni minimi”.
IL CUORE DELLE DONNE
Domani il Flash mob DOMANI anche a Potenza si terrà “One billion rising” un flash mob collettivo: tutte le donne (ma anche gli uomini) del mondo balleranno insieme contro ogni tipo di violenza, maltrattamento, sopruso e discriminazione. «Un miliardo di donne violate è un'atrocità. Un miliardo di donne che danzano è una rivoluzione», sostiene la scrittrice Eve Esler promotrice dell'iniziativa. Anche Potenza farà la sua parte, con l'organizzazione dell'associazione Telefono Donna e del laboratorio Gommalacca Teatro, che hanno chiamato a raccolta in piazza Prefettura alle 19 le donne di città e dintorni. Basterà presentarsi all'appuntamento vestiti di nero con qualcosa di rosso o fucsia.
AD ABRIOLA
Il “Premio Valentino” DOMANI sera alle 18 ad Abriola giornata conclusiva dei festeggiamenti in onore di San Valentino. Alle 18 è prevista una messa solenne dedicata al santo patrono con la benedizione ai fidanzati e a tutti i coniugi che nel corso dell’anno taglieranno il traguardo dei 50 anni di matrimonio. A seguire cerimonia di consegna del “Premio Valentino” e in serata spettacoli musicali e fuochi pirotecnici.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 12.02.2013
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BASILICATA NOIR SCOMPARSE E DELITTI
Mercoledì 13 febbraio 2013
Il legale della parte offesa, l’avvocato «Ci sono aspetti che non sono stati Giuseppe Malta, sta preparando approfonditi»: testimonianze un’istanza per dare impulso alle indagini contraddittorie e depistaggi
«A che punto è l’inchiesta su mia sorella Ottavia?» Settimio De Luise, fratello della bimba scomparsa, chiede la verità FABIO AMENDOLARA l «Non ho saputo più nulla di mia sorella e neanche dell’indagine». È deluso Settimio De Luise, fratello di Ottavia, la bambina scomparsa il 12 maggio del 1975 a Montemurro. Le ultime attività investigative dell’inchiesta riaperta nel 2010 dal sostituto procuratore Sergio Marotta risalgono all’anno scorso. «A noi non è arrivata nessuna comunicazione giudiziaria e quindi non sappiamo più in che fase è l’inchiesta», sostiene Settimio. È nel palazzo di giustizia di Potenza con il suo legale, l’avvocato Giuseppe Malta.
gatori si fiondano nei terreni di Rotundo, abbattono il fienile e non trovano nulla. Poi scoprono che Andrea Rotundo ha un alibi di ferro, che suo padre è morto dopo essere stato a lungo in ospedale e che la storia contenuta nella lettera anonima non regge. E ripiegano su Giuseppe Alberti, il «viggianese» (anche lui aveva un alibi, ma nel frattempo è deceduto). Sulle due lettere
non sono mai stati effettuati approfondimenti investigativi. Perché indirizzare gli investigatori verso quelle persone? Si tratta di evidenti depistaggi? È un aspetto che l’inchiesta giudiziaria non ha accertato. Ma a che punto è il procedimento? I termini previsti dalla legge per le indagini preliminari sono scaduti. Il pm però non ha ancora chiesto l’archiviazione per gli indagati che non ri-
sultano coinvolti nella scomparsa di Ottavia. «E allora perché non va avanti con le indagini?», si chiede Settimio. E il suo avvocato spiega: «Sembra esserci stata una pausa di riflessione che non sta portando da nessuna parte. Ci sono numerosi aspetti di questa vicenda da ricostruire. Offriremo noi alla Procura nuovi spunti che faranno ripartire le indagini».
VITTIMA Ottavia De Luise è scomparsa nel 1975. Le ultime attività investigative sono del 2010. L’avvocato Giuseppe Malta, legale di Settimio, preparerà una nota difensiva [foto Tony Vece]
INDAGINI FERME
Le ultime attività investigative risalgono all’anno scorso «Stiamo preparando una nota difensiva nella quale illustreremo gli aspetti investigativi che andrebbero approfonditi», spiega l’avvocato Malta. Testimonianze contraddittorie e depistaggi non sono stati approfonditi. Il contenuto delle due lettere anonime - una del 1975 l’altra del 2010 - non è stato comparato. Entrambe potrebbero essere state scritte da qualcuno che ha avuto un ruolo nella scomparsa di Ottavia. In entrambi i casi le persone indicate come «colpevoli» avevano un alibi riscontrato da testimoni credibili. Il 16 maggio del 1975 l’anonimo scrittore se la prese con un certo Domenico. Il brigadiere dei carabinieri Giuseppe Nitto - che all’epoca, da solo, indagò sulla scomparsa e che nel suo rap-
PAUSA RIFLESSIVA
Secondo l’avvocato «la pausa di riflessione non sta portando a nulla» porto giudiziario definì la bambina «una poco di buono» accertò che il giorno della scomparsa di Ottavia l’uomo accusato era nei campi a lavorare. La lettera arrivò a casa De Luise, indirizzata a Egidio, il papà di Ottavia. La storia si ripete 35 anni dopo, ma a ricevere «indicazioni» questa volta è Settimio, uno dei fratelli di Ottavia. È lui a raccontare in Questura a Potenza i contenuti della lettera. Ottavia è stata violentata, uccisa e sepolta sotto il fienile di Andrea Rotundo, nell’immediata periferia di Montemurro. Chi scrive la seconda lettera si spaccia per il papà di Rotundo. Sostiene di volersi liberare la coscienza prima di morire. E accusa suo figlio. Gli investi-
Violenza sulle donne «Un flash mob» in piazza per dire «no» ai soprusi Si sono svolte ieri sera le prove per il flash mob «One billion rising» organizzato dall’associazione Telefono donna in collaborazione con Gommalacca teatro in vista dell’iniziativa mondiale di domani (il flash mob si terrà contemporaneamente in tutto il mondo). «Attraverso un flash mob, che si terrà a Potenza in Piazza Prefettura alle ore 19 - spiegano le associazioni - donne (ma anche uomini) balleranno insieme contro ogni tipo di violenza, maltrattamento, sopruso e discriminazione di genere. Le Nazioni Unite affermano che la violenza degli uomini contro le donne è la prima causa di mortalità delle donne nel mondo, che una donna su tre nel mondo sarà picchiata o violentata nel corso della sua vita: questo vuole dire più di un miliardo di donne che vivono oggi sul pianeta. “Un miliardo di donne violate è un’atrocità. Un miliardo di donne che danzano è una rivoluzione”, sostiene la scrittrice Eve Esler promotrice dell’iniziativa».
ANALISI IL CRIMINOLOGO MARTOCCIA ESAMINA LE INDAGINI SULLA MORTE DI PASSARELLI E DEL COMMISSARIO ESPOSITO
«Molti dubbi sui due casi di suicidio» Scene del crimine «alterate». Poliziotta «soffocata». Carabiniere «non sparò» l «È ricorrente nella casistica dei suicidi che un soggetto che decide di porre fine alla sua esistenza pianifica l’estremo atto nei minini particolari per far sì che il suo proposito si compia con estrema certezza. Da quanto ho potuto leggere (la Gazzetta si è occupata in modo diffuso dei due casi) posso muovere alcuni rilievi sulla morte di Giuseppe Passarelli e di Anna Esposito e mi chiedo se effettivamente i due si sono suicidati». Pierluigi Martoccia, criminologo dell’Aiasu - Associazione internazionale per le applicazioni delle scienze umane - e collaboratore del professor Francesco Bruno, interviene sui due misteriosi casi finiti troppo in fretta in archivio come suicidi. Il carabiniere Giuseppe Passarelli, originario di Policoro, è morto nel 1997 nella caserma dei carabinieri di Cassano allo Ionio (Cs). La poliziotta Anna Esposito è morta nel 2001 nella caserma della polizia di Stato di Potenza con la cintura della divisa stretta attorno al collo. «Appare difficile ipotizzare - spiega Martoccia - che per suicidarsi Passarelli si sia sparato a distanza ravvicinata. Il notevole peso della pistola, quindi la difficoltà nel sorreggerla, la distanza dal capo
avrebbero anche potuto far sì che l’evento lesivo non si concretizzasse. Dalla casistica emerge che le sedi privilegiate per il suicida sono la tempia, la bocca, la regione cardiaca,il mento. Per cui perché rischiare se aveva deciso di suicidarsi. Inoltre la negatività degli Stub sulla mano fanno permanere il dubbio che possa aver attuato un gesto auto lesivo. In aggiunta
AUTOPSIA PSICOLOGICA Per chiarire alcuni aspetti la criminologia suggerisce anche «l’autopsia psicologica»
di solito si rinvengono sui vestiti e sulle mani anche tracce di sangue. Sulla mano di Giuseppe Passarelli e sui vestiti ed in particolare sulla manica - analizza il criminologo - nessuno le descrive (né i colleghi né i sanitari). Come pure la non presenza delle impronte digitali è un altro elemento che fa permanere dubbi». Cosa si potrebbe fare? Sostiene Martoccia: «Uno strumento utile per provare a chiarire e fugare qualche dubbio sul-
la natura della morte di Passarelli è effettuare l’autopsia psicologica. Si tratta di una ricostruzione retrospettiva della vita di una persona capace di individuare aspetti che ne rivelino le intenzioni rispetto alla propria morte, fornire indizi sul tipo di decesso e spiegare i motivi per cui la morte è avvenuta in quel dato momento. Di solito la si fa interrogando i fascicoli delle indagini, intervistando persone a lui vicine. È utile per capire effettivamente se vi era qualcosa che lo turbasse». E il caso Esposito? «Anche qui - sostiene Martoccia - l’alterazione della scena dell’evento pone una serie di interrogativi: La dottoressa Esposito era veramente in quella posizione? Il medico che fa l’ispezione cadaverica riferisce che la dottoressa Esposito presentale macchie ipostatichesulla schiena e non menziona assolutamente se le stesseerano visibili sulle mani (macchie ipostatiche a guanto) tipiche di un corpo che rimane sospeso.Di solito si riscontrano anche sui piedi (macchie ipostatiche a calzino)ma considerato che la dottoressa Esposito sembrerebbe essere stata trovata seduta può essere che in ragione della posizione non si siano formate.Inoltrese la dot-
toressa Esposito era sedutasui glutei non dovevanoesserci macchie ipostiche poiché dove il corpo poggia queste non si formano. Ilmedico legale nonle descrive sulle mani perché non ci sono o perchè non le vede? Si potrebbe concludere conmolto coraggio che sedalle foto non si riscontrano le ipostasi sulle mani molto probabilmentela Esposito è stato posizionata così in seguito essendo stata prima soffocata». Anche per questo caso Martoccia si chiede se è stata fatta [fab. ame.] l’autopsia psicologica.
CRIMINOLOGO Pierluigi Martoccia, esponente dell’Associazione internazionale applicazioni scienze umane presieduta dal professor Francesco Bruno