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Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it
Anno III Numero 257 del 09.01.2013
Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155
Attività motorie
Grinta allo sport grazie al nuovo Piano di settore Pubblicata sul Bur la deliberazione della giunta regionale che individua gli interventi di promozione e sostegno della pratica sportiva
Pubblicato il Piano annuale 2012 per lo sport in attuazione del programma triennale per lo sviluppo dello sport che rappresenta lo strumento di pianificazione, previsto dalla Legge regionale del primo dicembre 2004, n° 26 contenente “Nuove norme in materia di sport”, per razionalizzare l’insieme delle iniziative e delle politiche di settore. In particolare il Piano è base di riferimento per gli interventi e le azioni di promozione, sostegno e diffusione della pratica sportiva e di attuazione di un razionale sistema di impianti.
La Regione recupera gli antichi mestieri con un bando da oltre un milione
La scuola nuova dei vecchi “mastri” Un’occasione per recuperare parte della nostra identità
Il recupero dei vecchi mestieri in via di estinzione è oggetto di un bando emanato dalla Regione Basilicata per la valorizzazione degli antichi saperi e per favorire l’occupazione Scade il 31 gennaio il termine per la presentazione delle domande relative al bando sul recupero degli antichi mestieri finanzia-
to dal Po-Fse 2007/13. Un milione 128 mila euro la dotazione economica. Tra le aree di riferimento: la lavorazione del ferro, del
legno, del rame, del marmo. Il bando rappresenta un’occasione importante per recuperare la nostra identità”.
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Aggiornamento professionale
Salute
Presto la carta dei servizi Da pochi giorni l’Agenzia delle entrate ha iniziato ad inviare la Carta nazionale dei servizi tramite posta ordinaria a tutti i cittadini che hanno la tessera sanitaria in scadenza. Ha una validità di sei anni ed entro il 2016 sostituirà completamente la vecchia tessera sanitaria. Deve essere esibita per tutte le operazioni richieste al Servizio sanitario regionale e nazionale o nel caso ci si debba recare all’estero.
Al San Carlo i seminari de “Il quindicinale”
In primo piano la gestione aziendale Oggi “Attesa delle prestazioni” A PAG. 4
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Femminicidio, molti casi sommersi In Basilicata le violenze non vengono denunciate
Ultimatum per la vertenza Poste Ricorso al Tar se non riaprono gli uffici chiusi nei comuni lucani
Paura e vergogna portano le vittime a tacere e a non segnalare i loro carnefici
Viti e Santarsiero incontrano domani nella capitale il responsabile degli sportelli
Suonano come un bollettino di guerra le statistiche sul femminicidio in Italia, tanto da avere un richiamo dall’Unione europea. Aumentano anche i casi in Basilicata, ma le donne vittime di violenza continuano a non denun-
“Una chiusura senza giustificazione” per il presidente dell’Anci, Vito Santarsiero, quella degli uffici postali di Possidente e Bella. Il piano di razionalizzazione delle Poste ha, inoltre, deciso l’apertura a giorni alterni in altri co-
ciare i propri carnefici per paura e per vergogna. La psicoterapeuta Antonella Amodio definisce “morti annunciate” tutti i casi non denunciati e auspica un programma di sensibilizzazione che parta dalla scuola primaria.
La Gazzetta del Mezzogiorno
muni lucani. Santarsiero e l’assessore al Lavoro della Regione, Vincenzo Viti, incontreranno domani a Roma il responsabile degli sportelli. Deciso il ricorso al Tar per la sospensione degli atti se l’azienda non riaprirà gli uffici chiusi.
Il Quotidiano della Basilicata
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Basilicata Mezzogiorno
Un Avviso pubblico della Regione Basilicata finanzia il recupero degli antichi mestieri lucani
I vecchi know-how che guardano al futuro Viti: “Vogliamo sostenere lo sviluppo locale dell’artigianato” Un ritorno al passato che, però, si proietta nel futuro il bando della Regione Basilicata sul recupero degli antichi mestieri. Con la disoccupazione ai massimi storici, imparare saperi che si stanno perdendo può essere una scelta indovinata per inventarsi un lavoro. Ci sono professionalità in via di estinzione. Le botteghe artigiane sono costrette a chiudere perché manca il ricambio generazionale, ma, nello stesso tempo, ci sono giovani disoccupati a cui basterebbe il know how giusto per costruirsi un futuro. In quest’ottica è stato pensato il bando “Valorizzazione e recupero degli antichi mestieri della Basilicata”. C’erano figure, nei vicoli del capoluogo e dei piccoli centri della regione, che erano punti di riferimento per la comunità. Avevano mani esperte e rappresentavano la tradizione che si tramandava di generazione in generazione. Lavoravano il legno, la ceramica, la pelle. Odori e rumori particolari portavano alle loro
botteghe. Erano l’orafo, il falegname, il ciabattino, il vetraio. L’Avviso pubblico della Regione si pone, dunque, una duplice finalità: da una parte valorizzare
cuperando da una parte la nostra identità e dall’altra tramandando i saperi alle future generazioni. Inoltre – ha continuato Viti - il bando rappresenta un’opportunità occupazionale,
L’intervento si sostanzia in una work experience di sei o dodici mesi presso le botteghe artigiane. I soggetti ospitanti dovranno affiancare un tutor ai destinatari e recuperare gli antichi mestieri artigiani della Basilicata, e dall’altra promuovere un intervento finalizzato all’occupazione di soggetti svantaggiati. “Con questo avviso – ha spiegato l’assessore alla Formazione e Lavoro, Vincenzo Viti – vogliamo sostenere lo sviluppo locale dell’artigianato e allo stesso tempo cercare di evitare che alcune competenze artigiane possano scomparire. È un’occasione per valorizzare i vecchi mestieri, re-
in quanto favorisce percorsi per l’inserimento o il reinserimento di soggetti svantaggiati che, attraverso l’arte nobile del saper fare, possono contribuire a tenere vive antiche tradizioni”. L’intervento si sostanzia in una work experience di 6 o 12 mesi presso le botteghe artigiane, preceduta da una breve esperienza formativa per persone residenti in Basilicata e svantaggiate perché disoccupate o inoccupate da almeno sei mesi o per-
ché affette da disabilità. Alla work experience potrà seguire l’accompagnamento all’autoimpiego mediante microcredito. Potranno beneficiarne gli Organismi di formazione accreditati presso la Regione Basilicata. I soggetti ospitanti dovranno essere obbligatoriamente imprese o società artigiane o consorzi. Il destinatario, per poter essere ospitato presso l’impresa artigiana che partecipa al progetto, non deve essere mai stato iscritto nel libro matricola dell’impresa stessa. I soggetti ospitanti, inoltre, dovranno affiancare ai destinatari un tutor che li supporterà per garantire l’efficace realizzazione del progetto formativo e una perfetta integrazione nell’ambiente di lavoro. I progetti dovranno riguardare, tra le aree dell’artigianato tradizionale e artistico, la lavorazione della ceramica, dei tessuti, del ricamo e della filatura, la lavorazione della carta e della cartapesta, del ferro battuto, del rame, del legno, dell’oro, del cuoio,
Sopra, gli arnesi del ciabattino; sotto, la lavorazione del legno
del vetro e del marmo. La dotazione finanziaria è di un milione e 128 mila euro. Le domande dovranno essere compilate on line sul portale istituzionale della Regione. Il
termine di scadenza è alle ore 18.00 del 31 gennaio prossimo, ovvero il quarantacinquesimo giorno dalla data di pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione. (Bm4)
Dal Po-Fse 2007/2013
In arrivo 1 milione Il contributo massimo richiedibile per ogni progetto è di 141 mila euro I progetti dell’Avviso pubblico sulla valorizzazione degli antichi mestieri sono finanziati con le risorse previste dal Po Fse Basilicata 2007-13 per un importo complessivo di un milione 128 mila euro. Il contributo massimo richiedibile per ciascun progetto è di 141 mila euro. Nell’articolo 3 del bando, però, è specificato che la Regione Basilicata si riserva la possibilità di sostenere con risorse aggiuntive eventuali domande ammesse, ma non finanziabili per indisponibilità di risorse. I progetti devono essere corredati da un dettagliato piano finanziario e da un’ampia motivazione, possibilmente documentata, relativa ai motivi per i quali l’attività artigianale tradizionale indicata può essere considerata un antico mestiere e a rischio di estinzione. Ogni beneficiario può candidare massimo tre progetti, purché siano diversi i destinatari di ogni progetto. Ciascun progetto, inoltre, può riguardare una sola o più aree dell’artigianato tradizionale e artistico, e prevedere, a fronte di diverse figure professionali in uscita, più work experience presso organismi ospitanti diversi. Al termine del percorso formativo e di work experience, è prevista la possibilità per i destinatari di seguire un percorso per l’avvio di impresa o attività autonoma e accedere, se ci sono le condizioni, al Fondo per il microcredito. La candidatura va presentata online e la domanda va compilata collegandosi alla home page del sito della Regione Basilicata – Dipartimento Lavoro, Cultura e Sport. Info: urpinformazione@regione.basilicata.it (Bm4)
Le domande devono
Al termine del percorso
essere corredate
formativo c’è
da un piano finanziario
la possiblità di accedere
e da una dettagliata
al Fondo
motivazione
per il microcredito
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Basilicata Mezzogiorno
Pubblicato sul Bollettino Ufficiale numero 51 del 31 dicembre il Piano annuale per lo sviluppo dello sport
1 milione e 650 mila euro dalla Regione Basilicata per promuovere ogni tipo di iniziativa sportiva organizzata sul territorio
Il programma rappresenta lo strumento di pianificazione per indirizzare l’insieme delle politiche di settore
C’è il nuovo Piano per lo sport Obiettivo: accrescere la diffusione delle discipline fisico - motorie Diffondere l’attività fisica tra i lucani. Pubblicato sul Bur del 31 dicembre 2012 il Piano annuale per lo sviluppo dello sport. Diminuisce in Basilicata, il numero di appassionati di sport a livello agonistico. Al contrario, aumentano gli sportivi che praticano la disciplina come opportunità di socializzazione a seguito dell’aumento
le iniziative e delle politiche di settore in coerenza con le finalità e gli obiettivi di legge . In particolare il Piano costituisce base di riferimento per gli interventi e le azioni regionali di promozione, sostegno e diffusione della pratica sportiva. La Regione ha stanziato per l’anno 2012 circa 1 milione e 650 mila euro con lo scopo di pro-
Grazie al documento saranno individuate ulteriori ed efficienti norme in materia sportiva costante dell’indice di vecchiaia tra la popolazione lucana. Per accrescere la diffusione della pratica sportiva, è stata pubblicata sul Bur del 31 dicembre scorso la deliberazione della Giunta del Piano regionale per lo sviluppo dello sport per l’anno 2012 in attuazione del programma triennale 2011/2013 per lo sviluppo dello sport. ll programma triennale per lo sviluppo dello sport rappresenta lo strumento di pianificazione, previsto dalla legge regionale del primo dicembre 2004 n° 26 “Nuove norme in materia di sport”, per indirizzare e razionalizzare l’insieme del-
muovere tutte le iniziative sportive organizzate sul territorio. In particolare, la prima trance di finanziamenti del Piano triennale 2011/2013 per lo sport ha lo scopo di indirizzare, in maniera efficiente, le risorse finanziarie per incentivare la promozione di iniziative nell’ambito del settore sportivo dal punto di vista ludico ed agonistico. Successivamente, saranno finanziati le opere di riqualificazione dell’impiantistica sportiva. Tra gli interventi, circa 250 mila euro del Piano per lo sviluppo e il sostegno dello sport per il 2012 saranno ripartiti tra le due Province per il cofinan-
ziamento degli interventi di programmazione delle attività fisico-motorie proposti dalle scuole, dalle società e dalle associazioni sportive riconosciute dal Coni. Anche i Comuni lucani potranno beneficiare del finanziamento dei buoni sport da erogare ai minori, agli anziani, alle persone diversamente abili e alle famiglie in condizioni di svantaggio socio-economico. Fino al 30 gennaio prossimo, il Dipartimento regionale alla Formazione sosterrà economicamente i campionati nazionali federali. Entro il 30 gennaio 2014, invece, le società dilettantistiche affermati a livello nazionale ed internazionale potranno formulare richieste di contributo all’Ufficio regionale Politiche dello sport. Con il varo del Piano, dunque, il governo lucano garantisce il suo impegno per il rilancio in Basilicata dell’attività sportiva rispettando la tempistica rispetto alle iniziative promosse dalle organizzazioni impegnate nel settore. La pratica dello sport rappresenta uno stile di vita salutare e consente di accrescere l’inclusione sociale e di infondere il rispetto delle regole.
Cosa prevede 250 mila euro del programma saranno ripartiti tra le due Province Verranno finanziate opere di riqualificazione dell’impiantistica I Comuni potranno beneficiare di buoni da erogare ai cittadini
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Basilicata Mezzogiorno
Carta nazionale dei servizi, come e dove attivare la nuova tessera Il documento garantisce l’assistenza sanitaria nell’Unione europea. Per accedere al portale della Regione, basta munirsi di un lettore di smart card
La novità Un microchip permette il riconoscimento in rete nella totale privacy
L ’Agenzia delle Entrate ha inviato da pochi giorni la Carta Nazionale dei Servizi a tutti i cittadini che hanno la Tessera Sanitaria in scadenza. La tessera è necessaria ogni volta che il cittadino si reca dal medico o dal pediatra, ritira un medicinale in farmacia, prenota un esame in un laboratorio di analisi, beneficia di una visita specialistica in ospedale e alla ASL o quando fruisce di cure termali e, comunque, ogni volta che deve certificare il proprio codice fiscale. Ha una validità di sei anni, o pari alla durata del permesso di soggiorno ed entro il 2016 sostituirà completamente la vecchia Tessera Sanitaria. La novità è la presenza di un microchip che permette il riconoscimento in rete, in massima sicurezza e nella totale privacy, permettendo l’accesso ai servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione ed ai servizi anche on line. Il cittadino dovrà munirsi di un lettore di smart card e del relativo software di gestione scaricabile dal portale istituzionale della
Regione Basilicata dove sono reperibili anche le istruzioni per l’utilizzo. E’ un documento personale delle dimensioni di una carta di credito, con validità immediata e senza richiederne l’attivazione funge da: tessera sanitaria nazionale; tessera europea di assicurazione malattia, sostituisce il modello E-111 e garantisce l’assistenza sanitaria nell’Unione Europea e in Norvegia, Islanda, Liechtenstein e Svizzera, secondo le normative dei singoli paesi; tesserino del codice fiscale. Quando la tessera viene attivata, il cittadino può utilizzarla per accedere ai servizi nazionali già attivi. L’informazione sui nuovi servizi regionali o nazionali che verranno attivati sarà pubblicata sul sito istituzionale della Regione Basilicata. Momentaneamente consente l’accesso solo per la dichiarazione dei redditi on line sul sito dell’Agenzia delle Entrate e per verificare la propria condizione contributiva on line sul sito dell’ INPS. La TS-CNS va comunque conserva-
ta con cura ed esibita per tutte le operazioni richieste al Servizio Sanitario Regionale e Nazionale o nel caso ci si debba recare all’estero. Sul portale www.basilicatanet.it vengono fornite ulteriori informazioni. Le sedi ASP ove è possibile effettuare l’attivazione sono: Atella, Barile, Genzano, Lagonegro, Lauria, Lavello, Melfi, Muro Lucano, Palazzo San Gervasio, Potenza, Rapolla, Rionero , Rotonda, San Fele, Sant’Arcangelo, Senise, Venosa e Villa D’Agri. Le sedi Asm sono quelle
di Matera, Bernalda, Irsina, Miglionico, Montescaglioso, Tricarico, Calciano, Ferrandina, Garaguso, Grassano, Grottole, Oliveto Lucano e Salandra. Per utilizzare la Tessera come Carta Nazionale dei Servizi è necessario attivarla facendo richiesta del codice di accesso personale (PIN) presso uno degli sportelli abilitati portando con se la nuova Tessera e un documento di identità valido. Si può attivare anche per delega nel caso in cui il titolare sia impossibilitato e nei casi previsti dalla normativa.
Seminari al San Carlo nel Quindicinale Oggi, alle ore 12.00, nella sala della Palazzina degli uffici dell’Ospedale San Carlo, al via il terzo appuntamento con “Il Quindicinale”, i seminari di aggiornamento sui temi strategici della gestione aziendale. L’incontro odierno è dedicato a “I tempi di attesa delle prestazioni: azioni, risultati e criticità”. Relatore il dottor Giovanni Panarace. Il 23 gennaio si parlerà del “Progetto Umanizzazione”, relatore Bruno Mandarino. Il 6 febbraio sarà affrontato il tema “Revisione costi aziendali: Up date”, relatore Antonio Pedota. Il 20 si parlerà di “Nuovi modelli organizzativi ospedalieri”, relatore Panarace Rocco Giovanni. Il 6 marzo “La comunicazione come fattore di successo nei percorsi terapeutici”, relatore Ugo Maria Tassinari. Il 20 “La formazione come strumento di cambiamento”, relatore Nicola Di Chiara. Il 10 aprile “Servizi diagnostici: risultati e prospettive”, relatore Domenico Maroscia. Il 24: “Piano nazionale Esiti. Analisi e valutazione dei risultati”, relatrice Georgia Nardozza.
Dal Consiglio Lavoro Dalessandro (Pd) Che gli operatori antincendio della società Cooperativa Aliservice, che gestisce in Basilicata il servizio di elisoccorso, non percepiscano gli stipendi da ben cinque mesi è un fatto grave che necessita di opportuni approfondimenti. Stiamo parlando di lavoratori monoreddito non più in grado di assicurare il sostentamento delle proprie famiglie. Se ho presentato una interrogazione, alla quale mi auguro di ottenere risposta nel prossimo Consiglio regionale è solo perché l’anno appena iniziato impone un cambio di passo da parte di tutti. Disoccupazione Benedetto (Idv) Il tasso di disoccupazione giovanile in Italia, che si attesta al 37,1%, è stato abbondantemente superato in Basilicata dove già a fine 2011 l’Istat ha registrato un tasso di disoccupati di età compresa tra i 15 e i 24 anni pari al 41,8% in provincia di Matera e al 38,2% in provincia di
Potenza. E’ evidente che l’occupazione giovanile è oggi la prima priorità e il Piano pluriennale del Lavoro che sarà consegnato dal Presidente della Regione alle parti sociali e al partenariato, è uno strumento fondamentale per dare tutte le risposte che si possono dare ai giovani, in attesa del Piano nazionale per il lavoro che spetta al nuovo Parlamento e al nuovo Governo. Uno strumento che necessita dello sforzo corale di istituzioni locali, forze sociali ed imprenditoriali, sistema produttivo. Lavoro Mattia (Pdl) I dati Istat parlano chiaro: quattro giovani italiani su dieci sono disoccupati. In Basilicata la percentuale è ancora più negativa della media nazionale. Occorre spostare risorse, come ripetiamo da tempo da programmi e progetti che si sono dimostrati inefficaci, e le speranze sicuramente più consistenti sono nella nuova programmazione Fse e Fesr per il sessennio successivo. Non so se avrà l’effetto miracolistico auspicato il Piano pluriennale del Lavoro annunciato dal Presidente De Filippo e dall’assessore Viti.
Ricordo che si parlò per la prima volta di Piano pluriennale del Lavoro nel febbraio 2010 e non se ne fece nulla perché fu la maggioranza di centrosinistra a non approvarlo. Politica Straziuso (Pd) Meraviglia la durezza espressiva del collega Napoli relativa alla conferenza stampa di fine d’anno del sindaco della città di Potenza Santarsiero. È onesto riconoscere che in un contesto di complessità e di crisi economica di portata storica, soprattutto per gli enti locali, l’amministrazione Santarsiero con grande impegno e capacità amministrativa compie lo sforzo possibile anche in termini di prospettiva futura per la città. Il collega Napoli sa che ciascuno di noi è chiamato alla funzione civile oltre che politica di esprimere opinioni, ma per svolgere questo compito occorrono almeno due qualità di fondo: in primo luogo valutare le circostanze, il contesto e le priorità del momento e d’altra parte la disponibilità ad esaminare i fatti sottraendoli alla dimensione esclusiva del conflitto.
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Basilicata Mezzogiorno
Turismo è vitalità
La nostra forza è il fascino dei nostri paesaggi
I Piot per dare voce alle potenzialità del nostro territorio con le bellezze dei suoi borghi e l’impiego di fondi comunitari per realizzare strutture dal forte impatto turistico
Dal Volo dell’Angelo ai Sassi di Matera, dal mare alla montagna, dagli invasi di Monte Cotugno e del Pertusillo alla Rabatana e ai luoghi di Federico II
a cura dell’Ufficio Stampa della Giunta Regionale
Crediamo nella valorizzazione delle nostre risorse come opportunità di crescita. Dai beni architettonici a quelli naturali sosteniamo progetti per raccogliere le sfide di un panorama turistico sempre più esigente
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 09.01.2013
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Basilicata Mezzogiorno
II I BASILICATA PRIMO PIANO
FEMMINICIDIO
UN FENOMENO IN CRESCITA
Mercoledì 9 gennaio 2013
APPELLI INASCOLTATI Strani incidenti registrati al pronto soccorso e richieste di aiuto che la società non riesce a interpretare
«Uomini violenti: fermateli prima del femminicidio» Appello della psicoterapeuta: «Lei non denuncia per paura e per vergogna» Fare qualcosa. I tanti casi sommersi in Basilicata. Ma, fingere di non vedere, rende complici ANTONELLA AMODIO (*) l Tra le statistiche di fine anno, quelle del femminicidio in Italia, un bollettino di guerra. Nel nostro Paese, uno ogni due giorni. Persino la Comunità Europea ci ha richiamato per questo. Sono tanti i casi di donne che subiscono violenza che si rivolgono a me, ma almeno, quando lo fanno, ho la possibilità di intervenire. Spesso purtroppo non lo fanno. Al Tg la Bonino solo nei giorni scorsi ripeteva che in India qualcosa sta cambiando grazie al coraggio della denuncia e la richiesta alle istituzioni. Già, il coraggio della denuncia. La denuncia, ma di chi? Forse anche solo quella di chi si avvede. Sono giorni che mi ci arrovello sopra, da quando ho appreso di uno dei tanti casi di violenza di coppia, qui nella mia città (Potenza), un caso che sa di morte annunciata. Lei, già maggiorenne, è ben decisa a non denunciare, a subire, sino alla fine. Cosa fare, cosa fare... La violenza domestica diceva ancora la Bonino, quella così diffusa nella nostra civile Nazione, non può passare più come una normalità. In realtà spesso siamo di fronte ad una patologia che ha tutti i connotati di una condotta di dipendenza. Come questa è caratterizzata da una coazione, un qualcosa che non si vorrebbe fare, né subire, ma che non si riesce ad evitare di compiere. Caratterizzata da un sincero pentimento, da un «non lo farò più», salvo fino alla prossima volta in cui si ripeterà e con maggior veemenza. Come questa è contraddistinta dall’assuefazione, una volta incominciato, si ricorre a dosi sempre maggiori. Come questa può portare alla morte. Come in tutte le dipendenze, la rafforza il segreto. Come in tutte le dipendenze spesso i parenti mettono in atto il meccanismo della negazione. Senza la denuncia dell’interessato non si può far nulla, la forza pubblica non può intervenire. Bene, se questa ragazza morrà, potrò più dormire sonni tranquilli e con me quanti a conoscenza della vicenda? E se anche non dovesse morire, si può condannare qualcuno ad un’intera vita così? Botte, ossa rotte, angherie e soprattutto terrore delle proprie pareti domestiche, della propria tana, quella che per ogni essere vivente rappresenta il rifugio, il riparo, un bisogno primario al pari dei più essenziali bisogni fisiologici.
Siamo tutti testimoni di morti annunciate, ogni volta che pensiamo che in fondo sono fatti di coppia, che infondo si sa, tra moglie e marito. Abbiamo il dovere di intervenire, di aiutare chi subisce ma anche chi perpetra tali violenze, anche la sua vita sarà perduta. L’Italia deve adoperarsi in un ampio progetto di sensibilizzazione, in un’educazione all’affettività che parta dalle scuole primarie su a salire ad ogni ordine e grado per un cambio culturale indispensabile. Ma, nel frattempo, forse dovrebbe poter essere possibile intervenire anche senza la denuncia di chi subisce, è in trappola, non può e non sa farlo . Così, signori, che nessuno dorma sonni tranquilli assieme a me, ogni livido coperto, ogni lacrima soffocata, ogni urlo nella notte, ogni strano incidente registrato al pronto soccorso, è una richiesta di aiuto che non abbiamo saputo ascoltare…Con questo articolo vorremmo solo che, chi si trovi a dover vivere tutto questo, possa sentire accanto a sé
la comunità, una comunità giammai giudicante, una comunità che ha contezza del problema ed è pronta a proteggere e capire. Vorremmo
solo che chi è vittima, non si percepisca più così solo ad affrontare una problematica così grande. [* psicoterapeuta]
Elisa, Grazia, Anna Rosa & le altre Storie di assassinii (a volte) annunciati l Grazia Gioviale, Anna Rosa Fontana, Elisa Claps. Ma l’elenco è molto più lungo. Nomi e storie di donne perseguitate, vittime di stalking, uccise. A Potenza, dove il caso Claps, nonostante la condanna di Danilo Restivo, sembra non finire mai tra nuove rivelazioni, denunce, appelli e indiscrezioni, è ancora vivo il ricordo anche di un’altra ragazza, ammazzata il 27 aprile 2009 con venti coltellate. Aveva appena compiuto 18 anni. Il massacro della giovane potentina ad opera di un presunto «amico», Bruno Condelli, 32 anni, della vicina Pignola. Poi la fuga in autostrada del giovane, la corsa al centro della carreggiata e infine l’impatto la sua morte (travolto da un tir). Grazia ha detto «no» al suo persecutore ed è per questo che è stata uccisa. Non è il primo fatto di cronaca di questo tipo in Basilicata: stiamo assistendo ad una escalation di episodi in cui i protagonisti sono sempre uomini respinti e la vittima, su cui tanta violenza viene esercitata, è sempre la donna. Non si tratta di omicidio, ma di femminicidio, di violenza maschile sulle donne. Non è un caso di cronaca nera, ma un’emergenza sociale e politica sempre più grave. Nella città di Potenza, soprattutto dopo il caso Gioviale, si è aperto un dibattito culturale su questo tema doloroso che tenta di analizzare le radici culturali e sociali del femminicidio in una cultura patriarcale che è ancora da troppi condivisa.
COLTELLATE
Donne perseguitate e poi uccise. Denunce spesso sottovalutate
Echi di quella che viene definita una vera e propria emergenza riecheggiano anche a Matera, dove la tragedia di Anna Rosa Fontana, uccisa la notte del 7 dicembre del 2010. Dodici in tutto le coltellate, sferrate «in rapida successione, da tergo e di fronte», come si legge dal verbale del medico legale. Sul corpo di Anna Rosa furono riscontrate otto lesioni gravi, quattro delle quali prodotte da coltellate mortali. «La consulenza conclude che l’omicidio avvenne in modo determinato», osserva l’avvocato della famiglia Fontana, Carmine Ruggi. «Non lascia dubbi di sorta, per le modalità con cui la donna fu uccisa, per il numero delle coltellate inferte, per la scelta dei punti da colpire, per la ripetizione dei colpi e per l’uso dell’arma, un coltello da macellaio». La lama rimase conficcata nella schiena della vittima. Anna Rosa Fontana, dopo aver cercato invano di parare i colpi, si era piegata su se stessa sedendosi sui gradini dell’ingresso della palazzina dove abitava, al civico 333 di via Lucana. Due coltellate la ferirono alla testa. Le altre alla base del collo, al torace, due ai fianchi, due all’addome e infine alle dita, segno che tentò di proteggersi. Anna Rosa denunciò più volte quello che poi divenne il suo assassino. Proprio come accade per tante altre donne che chiedono protezione, vigilanza e punizioni esemplari per uomini violenti e senza scrupoli. C’è anche chi, per paura o per vergogna, continua a subire soprusi, aggressioni nel silenzio delle mura domestiche. È come se aspettassero, impotenti, una fine annunciata.
POTENZA Grazia Gioviale uccisa il 27 aprile 2009
MATERA Anna Rosa Fontana, uccisa il 7 dicembre 2010
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 09.01.2013
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Basilicata Mezzogiorno
BASILICATA PRIMO PIANO I III
Mercoledì 9 gennaio 2013
DIBATTITO NEL CAPOLUOGO Nei giorni scorsi a Potenza l’evento «Festivalfemminile» in memoria di Cecilia Salvia. Occasione di confronto e riflessione
I RAGAZZI SI RACCONTANO Gli studenti del liceo delle Scienze umane parlano di modelli culturali che negano la differenza: dalla sessualità ai modelli estetici
Omofobia e bullismo le molte facce della violenza Gli studenti analizzano distorsioni e temi legati al rapporto con il sesso AGGRESSIONI In basso un incontro sul femminicidio organizzato a Potenza subito dopo l’omicidio di Grazia Gioviale. Intervenne anche la giornalista Federica Sciarelli conduttrice di «Chi l’ha visto?»
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l Nei giorni scorsi al teatro Stabile di Potenza si è tenuta la seconda edizione del «Festivalfemminile» in memoria di Cecilia Salvia. Abbiamo partecipato – come IV B del Liceo delle Scienze umane - alla Sezione «Educare alla comprensione dell’altro» che ha posto al centro della discussione alcune attualissime parole-chiave: omofobia, femminicidio, corpo-media. Ad aprire la discussione l’eccellente intervento di Giuseppe Burgio, docente di pedagogia all’Università di Palermo, che ha condotto la discussione in modo interessante, coinvolgendo attivamente il numeroso pubblico giovanile presente. Innanzitutto, il chiarimento del termine omofobia (dal greco omos/uguale e fobos/paura), che si traduce in disprezzo dell’omosessualità, sfociando il più delle volte nella violenza fisica e verbale, e
questo soprattutto da parte dei maschi! A dimostrarci quotidianamente l’ampiezza di questo problema, è il bullismo scolastico, presente nelle scuole a partire dalle semplici scritte che imbrattano sedie e pareti di ambienti adibiti alla formazione, con frasi il cui valore negativo è esplicito (per esempio «Marco è gay», come se il suo orientamento sessuale fosse problematico, e dunque gli insulti giustificabili). Non possiamo negarcelo. Ancora oggi, l’amore tra persone dello stesso sesso intimorisce, scandalizza e genera pregiudizi. Molte volte, è la società stessa che ci inculca degli stereotipi, che ci «impone» il modello eterosessuale della coppia come unica alternativa possibile, andando così a screditare tutto quanto è diverso. Sono tanti quelli che – a questo proposito - preferiscono parlare di eterosessismo piuttosto che di omofobia, sottolineando ancora una volta l’ostinazione verso coloro che si porrebbero al di fuori di quella che abitualmente, ed erroneamente, viene definita come la «normalità». Ma «l’amore è una malattia inguaribile». È con quest’incisiva riflessione finale che il professor Burgio conclude la sua brillante argomentazione. In un «Festivalfemminile» che si rispetti, non possono indubbiamente mancare riferimenti al femminicidio. È la giurista Barbara Spinelli a soffermarsi sul problema con interessanti considerazioni. A partire dal ruolo importante che la stampa locale può svolgere nel denunciare qual è il reale problema. Vale a dire, l’uccisione di donne senza un vero perché. Il femminicidio, termine introdotto nel 1982 da Diana Russel, è solo la punta di un iceberg, l’atto estremo
SOPRUSI Donne vittime di violenza cui si giunge dopo una serie di «spie» che compaiono con una certa frequenza nella relazione di coppia. Chi avrebbe mai pensato che l’imposizione di non uscire con un’amica potesse essere un campanello d’allarme? Sulla stessa scia vanno i più svariati divieti (non indossare la gonna, non mettere un rossetto rosso, non andare a cena con i colleghi…). Ad ogni donna, dunque, si consiglia sempre di prestare una maggiore attenzione, di mettersi in un attento ascolto di questi piccoli segnali. E di rivolgersi – quando il fenomeno si manifesta in modo violento – ai centri di ascolto sul territorio. Classe IV B [Liceo delle Scienze Umane]
EMERGENZA
La verità è che il femminicidio è soltanto la punta di un iceberg
Corpo femminile «spettacolarizzato» fino all’anoressia e ad altre ossessioni l La mercificazione del corpo della donna è un tema attualissimo. All’incontro organizzato a Potenza, è stato presentato da Saveria Capecchi, docente all’Università di Bologna. I media sono un’agenzia di socializzazione importantissima, tanti messaggi passano senza che noi abbiamo il tempo di rielaborarli e così hanno grande influenza sul modo di rapportarsi con il proprio «sé». Soprattutto le donne sono indotte socialmente a disciplinare il proprio corpo, al punto che l’ideale di bellezza femminile è diventato un modello normativo. Spettacolarizzato dai media è il corpo giovane, snello e sexy è modello che ha soppiantato l’ideale «forma a clessidra» della bellissima Marilyn Monroe. Così attraverso questo processo di erotizzazione dei corpi finalizzato ad attirare lo sguardo, oggi la donna aspira ad un corpo perfetto e si affanna ad obbedire all’ideale di bellezza imposto dal mercato della cosmesi, della moda e della chirurgia estetica. E questo per la paura di non essere ammirata,
amata, accettata! Ma da chi? Piacere a se stessa o agli altri? È proprio quando si presta più attenzione agli altri invece che a se stessi che subentra quella brutta sensazione di essere un po’ troppo «sbagliati». Tutto è racchiuso in un’unica parola: controllo! E, perdendo la percezione di chi si è realmente, si vuole avere il controllo della cosa più semplice da gestire: il cibo. Eppure la cosa più semplice diventa poi la più difficile, si ingigantisce sempre di più fino a dominare i pensieri. Ossessione che scandisce abitudini non più sane. Mentre il corpo diventa sempre più freddo, fino a quando anche il cuore si gela. Subentrano le malattie, l’anoressia. Subentra l’insicurezza. Si perde coscienza di ciò che si è e di ciò che si ha attorno. Quel barcamenarsi tra una scelta e l’altra si trasforma in una vera e propria tortura, con lo sguardo sempre un po’
basso, o altrove, al di là degli occhi altrui. E le parole sommesse che fanno a schiaffi, calci e pugni nel tentativo di formare una frase. Si è talmente tanto concentrati sul come ci si mostra che ci si limita ad esserci semplicemente. Subentra la voglia di allontanarsi e isolarsi da tutti, disprezzarsi e disgustarsi a tal punto da pensare che a volte il peggio non è morire, ma restare… E non sono più le scarpe, né i colori vivaci delle magliette che si guardano nelle vetrine, più precisamente ci si fissa sul proprio riflesso così «banale» ed è un trauma voltarsi e notare come tra mille ragazze, donne e bambine, si è solo una delle tante, una di quelle che, se la incroci, al massimo abbassi lo sguardo, una di quelle che oltre l’apparenza non vai, un corpo come tanti che sopravvive tra la folla. Classe IV B [Liceo delle Scienze Umane]
BELLEZZA La televisione e il cinema veicolano un’immagine steorotipata delle donne .
Il particolare Quando la violenza diventa teatro «Non piangere. Piangendo non diventerai più vera». Non più vera di una donna qualunque, con il suo lavoro, le sue insicurezze, le sue amicizie, i suoi sogni e... il suo uomo. Un uomo amato, che forse l'ha amata, ma che traduce in violenza il disprezzo di sé e del mondo. Un uomo che ha il «potere» di distruggere il corpo, la mente, il cuore della sua donna. Sullo sfondo, come nella più normale normalità, una suocera, doverosamente gelosa. Una vicenda comune, dunque, come tutte le vicende di violenza familiare, da quelle che emergono, quando la cronaca ce le consegna insieme alle vittime di femminicidio, quelle celate nel segreto della casa, mai denunciate, se non nelle intenzioni. È questa la scelta tematica della piece teatrale «Sempre con me Lui era avaro di sé. Io invece già l’amavo» che la Compagnia Gommalacca Teatro ha portato in scena due anni fa nel teatro «Stabile» di Potenza, tappa del progetto «Scegli il rispetto. Non la violenza», vincitore della prima edizione del Premio Cecilia Salvia.
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 09.01.2013
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Mercoledì 9 gennaio 2013
Violenza sulle donne
Il 2012 secondo l’Arma Il bilancio nel potentino
Guardia alta sugli stupri Più 53% di denunce ma sono già 25 i nomi segnalati alla magistratura POTENZA - Nel 2012 sono stati commessi tre omicidi (erano quattro nel 2011): in due casi i militari dell’Arma sono convinti di aver individuato il responsabile mentre per il terzo contano di stringere il cerchio a breve. Dunque il dato più allarmante dell’anno appena trascorso in provincia di Potenza resta un altro: quello sull’aumento delle violenze sessuali. Sono stati 23 rispetto ai 15 dell’anno precedente gli stupri denunciati ai carabinieri che significa un incremento percentuale del 53%. I dati sono stati resi noti ieri mattina, nel corso di una conferenza stampa, dal comandante provinciale di Potenza dei Carabinieri, il colonnello Giuseppe Palma, e dal comandante del reparto operativo, il capitano Antonio Milone, che hanno tracciato un bilancio del lavoro svolto nel 2012 offrendo anche uno spaccato realistico delle criticità di un territorio. Unica consolazione, per quanto riguarda la questione violenza sulle donne, è che su 23 casi sono già 25 i nomi segnalati alla magistratura che sta avviando - e in qualche caso ha già avviato - azioni nei loro confronti, anche in considerazione del fatto gli episodi risultano accaduti per lo più in ambito familiare. Complessivamente, il numero di delitti commessi nel potentino è lievemente aumentato: 8.202 rispetto ai 8.052 del 2011. Diminuiscono invece i reati legati allo spaccio di stupefacenti, da 361 a 130, e i relativi arresti, da 77 a 54, ma è sensibilmente aumentato il quantitativo di droga sequestrata, dagli otto chili del 2011 ai 73 del 2012 (+912,5%). Un dato da non prendere sottogamba. Le rapine sono state 34, una in più del 2011, ma sono aumentati gli arresti: 15 negli ultimi 12 mesi a fronte degli otto del 2011. Sono stati commessi inoltre 2.550 furti, con 34 arresti e 210 denunce. Le lesioni dolose sono state 376 (396 nell’anno precedente) con 14 arresti e 263 denunce. I carabinierihanno sequestrato 154 armi (sette gli arresti) e 132 chilogrammi di materiale esplosivo.In dodici mesi i controlli sul territorio sono stati circa 60 mila, e 1.651 i pattugliamentidei carabinieri di quartiere. Nel 2012 sono state complessivamente 321 le persone arrestate dai Carabinieri nel Potentino, anche queste in considerevole aumento rispetto alle 269 dell’anno precedente: 3.570 invece le denunce, a fronte delle 3.228 del 2011. Per tirare un consuntivo dei colpi più eclatanti messi a segno dai militari al comando del colonnello Palma bisognerebbe partire dallo scorso 25 gennaio quando a finire agli arresti sono stati gli organizzatori di un presunto giro di prostituzione a Lavello. A fine febbraio è stato il momento dell’operazione Locusta che ha sgominato un giro di usurai collaudato tra l’alto cosentino, il lagonegrese e il Vallo di Diano. Poi l’arresto a Carignola del rapinatore che l’11 novembre del 2011 aveva svaligiato la Carime di Palazzo San Gervasio, e quello dei presunti responsabili dell’omicidio di Grazia Lepo-
re a Genzano e di Domenico Chiacchio a Lauria. A giugno è venuta a galla la storia della gang che a Potenza e dintorni intercettava ragazzini dai 14 ai 16 anni e li costringeva a rubare l’oro di famiglia, per rivenderlo ai “Compro oro” della città e consegnare il ricavato alla banda. Mentre ad agosto ha tenuto banco l’incredibile storia dell’assessore all’immigrazione di Palazzo San Gervasio accusato di aver sequestrato e torturato un manovale rumeno perché era convinto che c’entrasse con il furto di un trattore dalla sua azienda. Un mese più tardi a Lavello sono scattati i sigilli sull’arsenale di un 70enne pensionato che aveva creato una piccola officina per la costruzione di pistole artigianali e si sospetta in rapporti con la mala pugliese. A ottobre grazie a un’operazione interforze sono scattate le manette per uno degli ultimi esponenti del gruppo storico dei basilischi ancora in circolazione. Ma non è mancato all’anno appena trascorso anche l’arresto di una presunta divisa infedele, a Senise, dove un vigile è accusato di concussione per aver fatto la spesa senza pagare. Da Lagonegro, a proposito di stupefacenti, è arrivata la stangata per un gruppetto di spacciatori che avevano preso di mira studenti e giovanissimi della zona. Infine l’arresto roccambolesco di uno dei tre evasi dal carcere di Bellizzi Irpino al termine di un inseguimento sulla sinnica, e la maxi operazione sui “re della monnezza”, per cui restano in carcere due dei più noti imprenditori della regione accusati di traffico di rifiuti e truffa, per aver smaltito l’indifferenziato del capoluogo e dintorni senza separare la frazione metallica dal resto. Si è rafforzato, ha spiegato Palma, «il controllo del territorio» da parte dei Carabinieri, anche rispetto a un aumento di rapine e furti, dovuti «per lo più alla crisi economica che sta colpendo il Paese»: i dati della provincia di Potenza, infatti, sono «in linea con il trend nazionale per quanto riguarda questo specifico tipo di reati». l.amato@luedi.it
Il comandante provinciale Giuseppe Palma, e il comandante del reparto operativo Antonio Milone
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ORRORE A GENZANO
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Rinviato a giudizio Walid Zarai E’ accusato dell’omicidio di Grazia Lepore, verrà giudicato in Corte d’assise IL gup di Potenza, Luigi Spina, ha rinviato a giudizio Walid Zarai (34 anni), il cittadino tunisino accusato di aver ucciso lo scorso giugno, a Grazia Genzano di Lucania, Grazia Lepore Lepore (75 anni). La prima udienza del processo –l’uomo è accusato di omicidio
aggravato, rapina aggravata e calunnia – si svolgerà il prossimo 26 marzo davanti ai giudici della Corte d’assise. L’omicidio fu commesso il 24 giugno 2011: la donna, residente a Roma ma originaria di Genzano, dove trascorreva il periodo estivo, fu ritrovata morta nella sua abitazione soltanto il giorno dopo perché era attesa dai suoi familiari nella capitale ma non è mai arrivata a destinazione. Sul corpo, riverso seminudo sul letto, c’erano segni evidenti di colluttazione. In un primo momento le indagini dei Carabinieri, si erano concentrate su un altro tunisino, Taoufik Zarai, di 28 anni, fratello minore di Walid e affittuario dell’appartamento al piano inferiore di quello della vittima, che era stato il primo ad essere fermato e, dopo un lungo interrogatorioaveva puntato il dito proprio sul fratello. Inoltre era stato visto entrare in un «Compro oro» del posto per vendere un anello riconosciuto come la fede di Lepore. Ma qualche settimana dopo, al termine dell’analisi sul Dna ritro-
vato su un risvolto del cuscino con cui la donna è stata soffocata è arrivata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il maggiore già arrestato quattro giorni dopo il delitto per resistenza a pubblico ufficiale e violenza a durante un controllo alla stazione di cambio degli autobus di San Nicola di Melfi dove era appena salito su un mezzo diretto a Napoli. Mentre per Taoufik le accuse sono cadute davanti all’assenza di prove della sua presenza sulla scena del crimine. Tremenda la dinamica dell’accaduto ricostruita dagli inquirenti. I primi segni di violenza sono stati scoperti sull’ingresso, dovele intenzioni di Walid Zairi devono essere apparse subito chiare. Un colpo e delle macchie di sangue sul pavimento. Grazia Lepore ha cercato di difendersi afferrando un coltello ma è stata subito disarmata, lui l’ha sopraffatta per portarla subito dopo in camera da letto. I figli dell’anziana, secondo quanto ha reso noto uno dei legali, Francesco Fabrizio, si sono costituiti parte civile.
Matera: in carcere 55enne di orgini tunisine, deve rispondere di tentata violenza privata
Malmenava la moglie in continuazione, arrestato POTENZA - «Lui senza lavoro fisso, dedito tutto il giorno ad un consumo smodato di bevande alcoliche; lei impiegata in un albergo della città, unica fonte di reddito con cui mandare avanti l’intera famiglia con grandi sacrifici e rinunce per garantire un futuro ai tre figli». Poi la violenza. E’ questo il quadro ricostruito con pazienza dai militari dell’Arma di Matera, una scia ininterrotta che da anni accompagna la vita di questa donna marocchina 40enne, costretta a subire minacce, ingiuriee maltrattamentida partedel marito. La storia è emersa dall’intervento effettuato lunedì notte dagli uomini della stazione carabinieri di Matera e che ha portato all’arresto di un tunisino 55enne, da tempo residente nella città dei Sassi con il suo nucleo familiare, ritenuto responsabile di tentata violenza privata. «Temendo che di lì a poco sarebbe successo l’irreparabile»
L’allarme è scattato quando si temeva l’irreparabile I militari: «Non sottovalutare segnali premonitori» la nota diffusa nella giornata di ieri dal comando provinciale dell’Arma spiega che la donna ha deciso di chiedere l’aiuto dei carabinieri i quali. Una volta arrivati sul posto i militari avrebbero trovato l’uomo «profondamente alterato dai fumi dell’alcol ed intento a cercaredi entrarein quellacasa dacui poco prima era stato cacciato con fatica dai due figli grandi della coppia poiché intimoriti dal fatto che potesse picchiare nuovamente loro e la madre». Anche in presenza dei carabinieri il tunisino avrebbe continuato ad insultare e minacciare di morte la donna, accusandola di infedeltà e di avere plagiato i tre figli inculcando in ognuno di loro «un radicato odio nei suoi confronti e scaricandole addosso tutto il
rancoreela frustrazionederivantidal fatto che da sola mantiene l’intera famiglia, compresi i suoi vizi». Al termine delle formalità di rito, l’uomo è stato portato nel carcere di Matera mentre la donna, assistita assieme ai figli dai militari per l’intera nottata, è stata medicata al pronto soccorso dell’ospedale Madonna delle Grazie per i traumi subiti sul corpo dopo essere stata sbattuta sul pavimento di casa dal marito e malmenata. Ne avrà per dieci giorni salvo complicazioni. L’invito dei carabinieri è quindi quello di «denunciare prontamente al 112 ogni minimo episodio di violenza che si è costretti a subire all’interno delle mura domestiche o in qualsiasi
altro luogo». Il Comando provinciale carabinieri di Matera si dice consapevole «del grave fatto sociale rappresentato dai fenomeni di violenza sulle donne e sulle fasce più deboli (anziani e bambini)» per questo nell’ambito di un progetto di dimensione extraregionale sta ulteriormente formando personale selezionato per trattare questi delicati casi con la massima professionalità sotto ogni aspetto, in primis le tecniche di comunicazione e assistenza psicologica alle vittime. Inoltre, già dal mese di febbraio, la compagnia di Matera terrà negli istituti superiori della città numerosi incontri, articolati e sviluppati attraverso otto ore di lezione per istituto, proprio sui crimini violenti verso le fasce a rischio; tra questi, saranno approfonditi con gli studenti i temi della violenza domestica e dei maltrattamenti in famiglia, della violenza sessuale e dello stalking.
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 09.01.2013
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Mercoledì 9 gennaio 2013
I sindacati chiedono l’intervento del prefetto per i cambi decisi dall’azienda
L’ingresso della clinica Luccioni dove il personale ha proclamato lo stato di agitazione per i cambi nei turni deciso dell’azienda
Luccioni, proclamato stato di agitazione PROCLAMATO lo stato di agitazione del personale della clinica “Luccioni”di Potenza. A renderlo noto i rappresentanti sindacali della Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl e Fials Ugl, rispettivamente Sannazzaro, Sarli, Pisani, Latronico e De Rosa. «L’azienda - hanno fatto sapere i sindacati - nonostante la disponibilità dei lavoratori a trovare soluzioni condivise nell’ambito della riorganizzazione dei servizi, continua a emanare pretestuosi provvedimenti disciplinari» , imponendo, invece, «una nuova organizzazione del lavoro assolutamente incomprensibile da parte dei lavoratori». Nel comunicare che «si è provveduto ad attivare le procedure di raffredda-
mento previste dal contratto di lavoro», le sigle sindacali hanno chiesto al Prefetto di Potenza «di convocare le parti, precisando fin d’ora che, in caso di ulteriore chiusura da parte dell’azienda, si attiveranno tutte le iniziative utili, atte a salvaguardare i diritti inalienabili dei lavoratori». I vertici della Luccioni, in pratica, «hanno unilateralmente ha disposto una nuova organizzazione del lavoro modificando la precedente turnazione creando notevole difficoltà ai lavoratori e all’utenza». L’azienda, in pratica, nonostante la disponibilità dei lavoratori a trovare soluzioni condivise nell’ambito della riorganizzazione dei servizi, continua ad
emanare pretestuosi provvedimenti disciplinari. Il sindacato, più volte ha invitato l’azienda a convocare un tavolo di contrattazione per affrontare tre questioni urgenti: l’organizzazione del lavoro e l’organico sottodimensionato» La risposta dell’azienda è stata «ingiustificatamente negativa - si legge in una nota - e con atto unilaterale infatti, ha imposto una nuova organizzazione del lavoro assolutamente incomprensibile da parte dei lavoratori, nonostante il contratto nazionale di lavoro obblighi l’azienda ad attivare un tavolo di contrattazione al fine di trovare soluzioni condivise che vadano nella direzione della ottimizzazione del servizio».
Nella Sala dell’Arco incontro con Viti e Santarsiero per discutere della vertenza Poste
«Pronti a ricorrere al Tar»
Domani a Roma Viti e Santarsiero vedranno il responsabile degli sportelli SE Poste italiane non deciderà di riaprire gli uffici postali chiusi «ricorreremo al Tar per la sospensione degli atti amministrativi». Questo quanto deciso al termine dell’incontro che si è tenuto ieri pomeriggio, nella Sala dell’Arco, alla presenza del sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, in qualità di presidente dell’Anci Basilicata, dell’assessore regionale alla Formazione, Vincenzo Viti e dei sindaci dei comuni - Bella e Avigliano in testa - colpiti dal piano di razionalizzazione di Poste Italiane. Piano che ha visto la chiusura delle sedi di Bella e Possidente e l’apertura a giorni alterni in altri comuni. Vito Santarsiero, durante l’incontro, ha ribadito che «non accettiamo la logica del ricatto, per moltissimi comuni il servizio a giorni alterni è un non servizio, un’offesa, che annuncia una pre-chiusura degli Uffici postali oltre che, continui disservizi e code in altre aree». La chiusura, tra l’altro, «è avvenuta – ha aggiunto - senza giustificazioni, non ci sono stati resi noti, infatti, né i numeri, né le condizioni di deficit di paesiche, in realtà,sono vasti tra i 1.800 e 1.200 abitanti (come Possidente, Filiano e Sant’Antonio Casalini), con oltre 50 aziende, tanti dipendenti e apprezzabili attività professionali». Per tutte queste ragioni Poste italiane «deve fare dietro
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LORUSSO (PDL)
«Dopo più di 50 anni si è consumato un saccheggio»
Al centro della foto Viti e Santarsiero durante l’incontro di ieri nella Sala dell’Arco
front e, soprattutto, deve ritornare a svolgere le sue funzioni storiche di servizio essenziale, pubblico e universale». L’assessore regionale Vincenzo Viti nel rimarcare come la situazione sia «estremamente difficile e delicata» ha anche ribadito come «Poste italiane ha in sé un’importante anomalia, quella di essere, al tempo stesso, pubblica e privata». In ogni caso bisogna muoversi per «arrivare a dei risultati positivi». Il sindaco di Bella, Michele Celentano, ha dichiarato che «la logica messa in campo da Poste italiane va rifiutata tassativamente, perché non va a soddisfare i cittadini e i territori». Poste Italiane ha il mo-
nopolio dei servizi in Italia e «se non lo riesce a sfruttare il problema è essenzialmente il suo». È stata incapace «di concedere ai cittadini le risorse dovute» facendo ricadere sulla loro palle attualmente le ha rivoltate sulle spalle le conseguenze di una politica gestionale negativa». Per il prino cittadino di Bella se da parte di Poste italiane c’è la volontà di riaprire gli Uffici postali «allora il prossimo 14 gennaio sarò presente alla manifestazione, altrimenti, è assolutamente inutile la mia presenza». Anche Possidente ha chiesto «un impegno forte dal presidente della Regione Vito De Filippo, dal momento che il comportamento di Poste Italiane è in-
concepibile e l’azienda deve garantire il servizio». Inoltre come ha tenuto a precisare il sindaco del Comune di Avigliano «con i nostri presidi permanenti abbiamo anche impedito l’assurdo gesto dell’asportazione della casella postale». L’incontro di ieri precede la manifestazione decisiva del 14 gennaio, giorno in cui si assisterà ad una grande mobilitazione popolare, a cui prenderà parte anche Poste Italiane. E in attesa della manifestazione del 14. Intantodomanisi terràunincontro a Roma tra l’assessore Viti, il sindaco Santarsiero e il responsabile del servizio sportelli di Poste italiane. Maria Rosaria Aquino
L’APPELLO DEL COMITATO DEI CITTADINI DI POSSIDENTE
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«De Filippo aiutaci» CARO presidente De Filippo ci rivolgiamo a te come a un nostro interlocutore certo e attento, anche se in tutte queste settimane ti abbiamo sentito lontano. Forse è stata colpa nostra che non ti abbiamo voluto infastidire, immaginando che hai problemi molto più grandi dell'ufficio postale di Possidente. Ora, però, ci sentiamo quasi costretti a scoccianti. La nostra, come sai, è una comunità piccola e periferica, con più di 1.700 anime, di cui quasi 900 sono cittadini elettori. Un bel seggio elettorale che, (anche questo lo sai bene) all' 80 per cento si riconosce nel tuo stesso partito e non per cultura clientelare ma per solidi convincimenti democratici. Caro presidente, anche se il nostro ufficio postale non dovesse riaprire, continueremmo a dare il consenso alla formazione politica in cui liberamente ci riconosciamo. Ciò non significa però che non siamo attenti e sensibili ai nostri diritti, diritti di cittadi-
ni di un Paese democratico quale l'Italia è e quale vogliamo che continui ad essere. In questo caso però, caro presidente De Filippo, ci aspettiamo, da te, una presa di posizione pubblica nei confronti di Poste spa. Ci aspettiamo che tu ci dica pubblicamente qual è il tuo punto di vista. Anche a Possidente dal 19 dicembre scorso ci alterniamo al presidio organizzato per evitare che l'ufficio venga smontato. Siamo lì e non abbiamo nessuna intenzione di demordere. Vorremmo che ci aiutassi a capire quali sono i nodi irrisolvibili per tenere il nostro ufficio aperto; vorremmo che tu dessi voce ai nostri bisogni e anche alla nostra forza contrattuale. Non solo siamo una comunità consistente (1.700 abitanti), ma con decine di attività produttive (artigianali, commerciali, professionali, operai Sata e dipendenti pubblici) che depositano i propri risparmi o potrebbero farlo presso le Poste. Siamo una comunità situata tra il
Vulture e il Potentino, viva e in crescita demografica, come poche realtà del Mezzogiorno. Certo siamo anche una comunità ricca di persone anziane e vecchie, che vivono con la propria pensione: ma anche quelle pensione sono patrimonio di Poste. Viviamo su un territorio urbano che si sviluppa per alcuni chilometri lungo la ex statale 93 (più di 5.000 abitanti) priva di qualsiasi servizio di trasporto urbano e spostarsi presso altri uffici, obbligatoriamente solo nelle ore antimeridiane, crea non pochi problemi a noi e alle nostre famiglie fatte di persone che lavorano e che non possono rinunciare al lavoro per stare in fila presso lo sportello postale di Lagopesole o di Sant'Angelo. Perché chiudono Possidente, Presidente? Aiutaci a farci sapere almeno le ragioni che, sino ad oggi, nessuno ha saputo o voluto dirci. Lucia Coviello Comitato in difesa dell'ufficio postale di Possidente
POSSIDENTE - Dopo più no i cittadini, compresi di 50 anni l’ufficio postale quindi quelli di Possidendi Possidente ha abbassato te». Se «non vogliamo - ha le saracinesche e ha chiuso i battenti. Si è consuma- proseguito Lorusso - conto così «l’ennesimo sac- tinuare a essere considecheggio - ha fatto sapere rati come una nuova terra Vito Lorusso, consigliere di conquista da sacchegcomunale del Pdl di Avi- giare selvaggiamente, ocgliano - dell'ultimo presi- corre che il governo regiodio di civiltà nella frazione nale, assieme a tutta la classe dirigente lucana, Possidente». L’ufficio postale «con abbia il coraggio di alzare tanta fatica e impegno po- la testa e mostrare i mulitico» fu aperto negli anni scoli, rimettendo in di‘60 «a coronamento di un scussione con Poste italiane tutti gli processo di accordi sticrescita pulati, che della piccosono molti la comunie redditità di Possizi», basti dente». La pensare sogravità di lo alla carquest’atto ta carbuunilaterale rante. di Poste Solo così, Italiane forse, «si «verso la potrà innostra cotravedere munità in all'orizparticolazonte un re, e verso futuro non la nostra più nero Regione come la peha aggiunce ma scorto l’espogere, sia nente polipure in tico cittadilontananno - sta nel za, uno spifatto che raglio di l'ordine di luce e di chiudere speranza l'ufficio è per una giunto terra che in mentre questi anni l’ammini- Il consigliere Lorusso del Pdl ha dato strazione molto e ricomunale provvedeva a formalizzare cevuto pochissimo, consiun impegno per la defini- derato che tutti gli indicazione di un'intesa riguar- tori economici ci pongono dante la gestione di sevizi agli ultimi posti nel nostro da affidare a Poste italia- Paese nonostante le risorse che possediamo. Di cerne». La decisione di chiudere to la nostra comunità di «non tocca solo la sensibi- Possidente non assisterà lità della nostra comunità, passivamente al sopruso e ancora una volta defrau- all'arroganza di questa sodata di importanti conqui- cietà ma si attiverà a tutti i ste sociali e di civiltà, ma livelli istituzioni per far rappresenta uno sfregio recedere la direzione gealle istituzioni democrati- nerale da una decisione asche ai vari livelli istituzio- surda e incomprensibile, nali della nostra regione nonché ingiusta verso tutin considerazione del fatto ta la comunità che colpisce che le Poste svolgono un in particolare anziani e servizio sociale per di più meno abbienti che subiattraverso una società a to- rebbero più di tutti i disagi tale partecipazione pub- causati dalla chiusura del blica, dove gli azionisti so- suddetto ufficio postale».
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 09.01.2013
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Mercoledì 9 gennaio 2013
VERSO LE ELEZIONI I GIORNI DELLE CANDIDATURE
LISTE A Palazzo Madama, in quarta posizione, un’altra donna non lucana. De Filippo pronto per il «trenino» nel 2015. Chiurazzi potrebbe mollare
Capilista Fattorini e Speranza Il Pd ha deciso i parlamentari Numero 1 al Senato una docente cattolica. Dietro, in posizioni utili Bubbico e Margiotta. Alla Camera: Folino, Luongo e (forse) Antezza
CANDIDATI PD AL SENATO I primi tre candidati nella lista al Senato in Basilicata. A destra la capolista «esterna», Emma Fattorini. Sopra (da sin.): il numero due in lista, Filippo Bubbico e il numero tre Salvatore Margiotta [foto Tony Vece]
Il centro per Monti L’Udc lucana discute a Roma le liste per Camera e Senato
MIMMO SAMMARTINO l Il Partito democratico, al termine della lunga maratona romana, ha definito le liste dei candidati per la Camera e il Senato anche in Basilicata. Tra le novità, quella della possibile uscita di scena di Carlo Chiurazzi (e tornano a rincorrersi, nonostante le smentite dell’interessato, le voci su suoi possibili avvicinamenti al raggruppamento dei filo Monti). Come s’era detto, si farà il gioco del «trenino» per il governatore lucano Vito De Filippo, collocato in una posizione (la quinta) che presumibilmente gli consentirà di subentrare in Parlamento al termine della legislatura regionale nel 2015. Alla Camera dei deputati, confermato il capolista lucano Roberto Speranza. Nella lista seguono, nell’ordine: Vincenzo Folino, Antonio Luongo, Maria Antezza, Vito De Filippo. Chiuderanno probabilmente Lucia Sileo e Caterina Policaro. Al Senato ci sono due nomi «esterni» (nel senso di candidature non lucane) di genere femminile: una è capolista, l’altra è in quarta posizione (collocazione che non offre una sicurezza di elezione). Guiderà la lista Emma Fattorini, docente di storia contemporanea all’università La Sapienza di Roma, scrittrice, legata al mondo cattolico (Comunità di Sant’Egidio). Dietro di lei, nell’ordine, ci saranno Filippo Bubbico e Salvatore Margiotta. Quindi una candidata donna non lucana. Il quinto posto (posizione ritenuta comunque non utile per una possibile elezione) è in bilico fra Carlo Chiurazzi e Angela Latorraca. Infine ci sarà probabilmente Felicetta Lorenzo. I tempi erano stretti ma la determinazione alta. Le primarie per la scelta dei candidati alle elezioni politiche rimanevano l’unica strada per contrastare, almeno in parte, il «Porcellum». Non hanno avuto la forza di novità (e di percezione di
competizione autentica) che c’era stata nella prima tornata delle primarie, quando si è deciso il candidato premier. Quando, anche grazie alla competizione di Matteo Renzi, il segretario Pierluigi Bersani ha riportato una significativa affermazione. Stavolta, almeno in Basilicata, con qualche eccezione, c’è stato un sostanziale riposizionamento di esponenti storici della politica locale. A ciò si sono aggiunte le polemiche derivate dal voto contestato (da Maria Antezza) a Nova Siri e (da Giuseppe Lacicerchia) a Craco. Ma, pur nella loro imperfezione dell’esperienza, si è percepita una reazione ingenerosa di fronte a polemiche postume. Più interne che esterne, per la verità. E, a parte la questione legata all’annullamento del voto di Nova Siri (che era determinante per la posizione di Maria Antezza e di Carlo Chiurazzi), altre vicende poste non sembravano comunque rilevanti per definire l’ordine dei votati.
Chiurazzi deluso e arrabbiato per Nova Siri, «ma resto nel Pd» Secondo alcuni «boatos» sta pensando di avvicinarsi ai filo-Monti PIERO MIOLLA l È per metà deluso, per metà arrabbiato dopo gli ultimi sviluppi della «coda al veleno» sul voto delle Parlamentarie al seggio di Nova Siri: il senatore del Pd, Carlo Chiurazzi, rompendo il silenzio degli ultimi giorni, ha accettato di parlare con la «Gazzetta» degli ultimi sviluppi ed anche delle pesanti accuse rivoltegli dal sindaco di Craco, Pino Lacicerchia. La sua assenza al direttivo regionale di qualche giorno fa non è passata inosservata. Come mai non c’era a Potenza? «Ero impegnato in una importante riunione a Matera dove si è confrontata l’area di partito alla quale faccio riferimento (quella dell’ex Margherita, ndr) e quella del territorio che rappresento», spiega lui. Ai più è sembrata un’assenza polemica dopo la doppia decisione, a lei sfavorevole, di annullare il voto di Nova Siri. E c’è stata anche chi, all’interno del Pd, ha
dichiarato che sarebbe stato più giusto ridare la parola agli elettori. ma ora il tempo pare scaduto. «Nel controricorso presentato ai garanti nazionali - dice Chiurazzi - abbiamo proprio chiesto, come subordinata, questa soluzione. Ci è stato però risposto che per questione di tempi non era possibile». Dopo l’annullamento di oltre 1000 voti in suo favore, con contestuale «retrocessione» dai posti utili per l’elezione nella lista dei candidati, è arrivato l’attacco del sindaco di Craco, che accusa lei e la senatrice Antezza di aver reso torbido il voto nel comune in cui è primo cittadino. Cosa risponde Chiurazzi a tali accuse? «Che non conosco l’elenco dei votanti di Craco e, dunque, non posso aver determinato l’intorbidimento della contesa elettorale in quel centro - assicura il senatore uscente. - Inoltre, non ho mai partecipato ad un incontro pre elettorale, né prima né dopo i due turni delle primarie per il premier e neanche in occasione delle Parlamentarie. Infine,
PARLAMENTARIE
Contro il risultato di Nova Siri aveva presentato ricorso Maria Antezza
PERPLESSO Carlo Chiurazzi senatore uscente del Pd, destinato a non tornare in Parlamento mi preme sottolineare che a Craco abbiamo un riferimento come l’ex sindaco Copeti sulla cui trasparenza ed onestà credo non ci sia alcun dubbio». Dopo gli ultimi accadimenti sono sempre più frequenti i rumors che vorrebbero Chiurazzi ad un passo dall’accordo con i “Montiani” con il suo conseguente abbandono del Pd. «Sono ipotesi non contemplate nella mia agenda. È chiaro che la mia storia politica parla chiaro, così come la collocazione in un’area precisa del Pd, ma, come ho precisato, tali ipotesi non fanno parte della mia agenda». In fin dei conti, Chiurazzi è più deluso o più arrabbiato dopo questa settimana molto difficile? «Sono per metà arrabbiato e per l’altra metà deluso».
CANDIDATI PD ALLA CAMERA Sopra (da sinistra): il capolista alla Camera, Roberto Speranza, il numero due Vincenzo Folino, il numero tre Antonio Luongo. Accanto a sinistra: la numero quattro in lista Maria Antezza. Dopo di lei, al quinto posto, ci sarà Vito De Filippo, presidente della giunta regionale [foto Tony Vece]
Sono stati momenti concitati e laceranti dentro il partito. Una polemica che ha incrociato le ipotesi di candidatura, avanzate dalla dirigenza regionale, e poi anche la sostituzione del vicepresidente dimissionario in Giunta regionale. Al centro di tutte le questioni c’era, come un convitato di pietra, la figura di Agatino Mancusi, incappato - in seguito alle dichiarazioni di un ex boss pentito - nell’indagine giudiziaria relativa a presunte collusioni fra malavita e politica. Il segretario regionale Palmiro Sacco ieri si è recato a Roma per chiudere la vicenda candidature. Nella tarda serata di ieri la situazione non era stata ancora risolta. Un quadro sottoposto alle decisioni dei dirigenti nazionali del partito, a cominciare da Casini e Cesa. Si partiva da una proposta informale, già avanzata ai dirigenti centrali del partito, che però era stata contestata, con differenti sfumature, da diversi membri del partito (da Antonio Flovilla a Gianluigi laguardia a Vincenzo Salvato) anche durante l’ultimo comitato regionale di domenica scorsa. In quella lista figuravano Agatino Mancusi (che chiedeva di essere capolista al Senato) e lo stesso segretario regionale Palmiro Sacco. Con loro: Domenico Fiore, Rocco Orofino, Rocco Costanzo, Lindo Monaco, Marina Buoncristiano, Maria Teresa Imbriani, Antonio Corbo, Vito Antonio Ripoli. Ma in sede di comitato regionale, oltre a contestare metodo e merito, erano state avanzate altre candidature. L’estenuante incontro di Sacco ieri a Roma fino a sera non aveva ancora portato alla quadratura del cerchio. Il problema del vaglio dei nomi, metodo imposto da Monti e dal suo «tagliatore di teste» di fiducia, commissario Enrico Bondi, ha probabilmente ostacolato i piani del partito lucano.
Le liste dei partiti cominciano a prendere forma l Giorni concitati nei partiti impegnati a definire le liste per Camera e Senato. Sel ha quasi chiuso con dentro i partecipanti alle primarie a cui verranno aggiunti due nomi per la Camera e tre per il Senato. Capolista alla Camera è Antonio Placido. Lo seguiranno in lista: Lidia De Nittis, Cesare Roseti, Caterina Colonna. Fra i due nomi da decidere, uno potrebbe essere quello di Maria Antonietta Maggio. Al Senato, capolista è l’operaio Fiat Giovanni Barozzino, seguito da Rosalinda Di Pasca, Gianni Rondinone, Loredana G. Atella. Per completare mancano 3 nomi. Per il Centro democratico (lo schieramento che fa capo a Bruno Tabacci e a Bersani premier) le certezze restano i due capilista: l’assessore regionale Vilma Mazzocco alla Camera e l’ex capogruppo regionale dell’Idv, Nicola Benedetto, al Senato. Alla camera ci sarebbero anche alcuni giovani professionisti: Pasquale Lionetti (ingegnere di Matera), Anna San-
tarsiero e Felice Rapolla (avvocati di Potenza). Fra i «montiani», il Fli punterebbe alla Camera su Pasquale Di Lorenzo (ex consigliere regionale e segretario provinciale del partito), seguito dal segretario del Potentino Rocco Coviello, Franco Carbone e Tommaso Coviello. Sul Senato c’è la questione della lista unica supervisionata da Monti, ma il senatore uscente Egidio Digilio, conta di essere della partita. Nel Movimento 5 Stelle in testa di lista, per la Camera dei deputati, ci sono Mirella Liuzzi e Michele Labriola. Numero uno dei «grillini» al Senato, Vito Petrocelli. Ancora aperta la vicenda candidature in casa Pdl, lacerato dagli strappi di Mario Venezia, Gianni Rosa e altri ribelli. La decisione verrà da Berlusconi (e Alfano), ma i parlamentari uscenti (da Guido Viceconte, a Vincenzo Taddei, a Cosimo Latronico) non sembrano dubitare della ricandidatura.
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 09.01.2013
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Basilicata Mezzogiorno
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24 ore in Basilicata
Avvisi di chiusura delle indagini per Gerardo Grippa (46) e Renato Fiorello (60)
Falsi nulla osta agli immigrati Venivano venduti a più di 1.000 euro cadauno, vittime alcuni lavoratori indiani POTENZA - In teoria dovevano restare a lavorare qui, tra Bella e Baragiano, per alcune imprese del posto. In pratica, però, sarebbero finiti nelle grinfie di una coppia di truffatori, e una volta alleggeriti di più di mille euro cadauno in mano non avrebbero avuto altro che un pugno di mosche. Sono accusati di falso e truffa in concorso Renato Lucio Fiorello, 60enne di Baragiano, e Gerardo Grippa 46enne di Bella ma residente a Lecco. Nei giorni scorsi entrambi hanno ricevuto un avviso di conclusione delle indagini da parte della procura della Repubblica di Potenza, dove il caso era stato denunciato da una delle vittime della truffa. Si tratta di un cittadino di origini indiane residente in Emilia Romagna che avrebbe fatto da intermediario anche per altri connazionali disposti a pagare per il nulla osta necessario al visto per l’ingresso in Italia come lavoratore dipendente, riservato a chi ha già un’offerta di impiego sul territorio da qualche parte. In pratica, la legge stabilisce che sia l’aspirante datore di lavoro a chiedere il nulla osta a uno degli sportelli per l’immigrazione istituiti nei capoluoghi provincia, dove vengono verificati il possesso dei requisiti richiesti, l'esistenza di espulsioni o condanne pe-
COLDIRETTI Quarto confermato presidente
Il palazzo di giustizia di Potenza
nali a carico del lavoratore, e la disponibilità di posto nell'ambito della quota prevista dal decreto sui flussi di extracomunitari. Quindi in caso positivo viene rilasciato il nulla osta. A questo punto, stando a quanto accertato dai militari della sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri di Potenza, sarebbero entrati in scena Grippa e Fiorello, a cui viene contestato anche un precedente dello stesso tipo che ha fatto scattare l’addebito
di recidiva. Il fattaccio risale a novembre del 2010 quando i due soci avrebbero chiesto e ottenuto 10.500 euro dal loro intermediario a cui avrebbero girato in cambio 7 nulla osta fasulli dello sportello unico dell’immigrazione di Potenza. Figurarsi se anche i posti di lavoro a monte non erano inventati, ma di questo il capo d’accusa nei loro confronti non parla. l.amato@luedi.it
PIERGIORGIO Quarto è stato riconfermato presidente della Federazione regionale Coldiretti di Basilicata. L’elezione è avvenuta ieri durante l’assemblea generale elettiva costituita dai delegati dei due consigli provinciali di Potenza e Matera. Piergiorgio Quarto, imprenditore agricolo di Matera, resterà in carica per i prossimi quattro anni e sarà affiancato dai vice presidenti Vincenzina Di Corleto di Corleto Perticara e Giuseppe Abbatepaolo di Bernalda. Il Consiglio è composto, inoltre, da Raffaele Carretta di Lavello, Giuseppe Diotaiuti di Lagonegro, Saverio Gargano di Genzano di Lucania, Rocco Pafundi di Acerenza, Teodoro Palermo di Venosa, Giuseppina Trivigno di Vaglio di Basilicata, Vincenzo Padula di Policoro, Agostino Pellegrini di Ferrandina, Nunzio Scarnato di Scanzano Jonico. L’elezione è avvenuta all’unanimità. «Sono onorato per la riconferma - ha detto Quarto - segno che dobbiamo tutti insieme dare continuità al lavoro fatto. I prossimi 4 anni saranno decisivi per la piena realizzazione del progetto e far comprendere il fondamentale ruolo della nostra agricoltura per l’economia».
Dal 4 al 10. La comunicazione Fiat ai sindacati
Sata, operai in cassa integrazione per un’altra settimana a febbraio Lo stabilimento Fiat di San Nicola di Melfi
POTENZA - I circa cinquemila operai dello stabilimento Fiat di San Nicola di Melfi saranno collocati in cassa integrazione dal 4 al 10 febbraio. La decisione è stata comunicata nel pomeriggio alle rappresentanze sindacali edè statapresa «peradeguare i flussi produttivi alla riduzione dei volumi conseguente all’andamento del mercato». «La decisione comunicata dalla direzione dello stabilimento lucano per adeguare, oramai come prassi vuole, è per adeguare i flussi produttivi in base alle esigenze del mercato». Questo il commento del segretario regionale dell’Ugl metalmeccanici della Basilicata, Giuseppe Giordano, alla nuova cassa integrazione in Sata a febbraio.
«Questa ulteriore comunicazione – ha sottolineato Giordano - rappresenta una continuazione della difficile fase congiunturale del settore dell’automobile. Per il nostro sito di Melfi, nonostante il 2012 sia stato il peggiore periodo per i lavoratori di Melfi e l’inizio del 2013 si presenti copia del precedente, la speranza è che – conclude Giordano –si avviino subito i lavori per i nuovi modelli i quali, oltre a rappresentare un fatto positivo per la Basilicata, possano segnare una svolta per la ripresa produttiva dello stabilimento lucano». Nello stabilimento lucano si assemblea la Grande Punto e il 2013 sarà ancora un anno “ibrido”, in attesa dei due nuovi modelli, il mini suv Jeep e la 500 X, che partiranno nel 2014.
Il segretario Vaccaro: «Più attenzione a pensionati e famiglie» I commenti dei consiglieri regionali Benedetto e Mattia Il pasticcio dell’appalto conteso per le mense di Senise
L’appello della Uil: «I deboli Disoccupazione e fuga di cervelli La Cascina: «Noi danneggiati, al centro dell’agenda politica» L’Istat “fotografa” la crisi lucana Auxilium non c’entra» «LA difesa del welfare e la tutela delle categorie sociali più deboli non può prescindere dalla battaglia dei pensionati: ancora una volta ci si accanisce su coloro che si trovano in situazioni di gravità familiare, economica, sociale, sanitaria. L'Inps ha emanato la circolare n. 149/2012 che riporta i dati e le situazioni per il rinnovo delle pensioni per l'anno 2013 (già di per sé deprimente); in questa occasione ha voluto rimarcare che una della categorie più deboli debba essere ancor di più oggetto di “attenzione particolare”. La circolare ha stabilito che per gli invalidi civili al 100% titolari di pensione di inabilità, il reddito da considerare non è solamente quello personale , ma dal 2013 anche il reddito del coniuge». È quanto si legge in una nota della Uil lucana. LaUil, laUil PensionatiNazionale, in accordo con la consulenza dell'Ufficio Legale del Patronato Ital Uil e dell' Ada, ha attivato un servizio per verificare gli aspetti della circolare e trovare adeguata soluzione al problema. Per il segretario regionale, Carmine Vaccaro, l'“agenda Uil”che sarà predisposta dalla segreteria confederale e pre-
sentata agli schieramenti politici che si apprestano a vivere la competizione elettorale conterrà la richiesta di impegni precisi per il welfare e i pensionati. Si tratterà di un documento snello in cui saranno elencate alcune proposte di politica economica e sociale considerate fondamentali per lo sviluppo del Paese. Secondo la Uil, chi si candida a governare deve assumersi l'impegno di attuare scelte orientate a promuovere la crescita, valorizzareil lavoro, realizzare l'ammodernamento del sistema istituzionale. In particolare la Uil chiede al futuro Governo e al futuro Parlamento un deciso cambiamento delle politiche, in grado di arrestare il progressivo impoverimento dei lavoratori, dei pensionati, delle famiglie e di rilanciare sviluppo e crescita, valorizzando il lavoro, riducendo la pressione fiscale su lavoro e pensioni, razionalizzando la spesa pubblica, tagliando i costi impropridella politica,rafforzando l'equità nella distribuzione dei sacrifici e della ricchezza e nell'accesso ai servizisociali e sanitari, garantendo un sistema di welfare universale, con particolare attenzione al Servizio sanitario nazionale.
POTENZA - Fanno discutere i nuovi dati sulla disoccupazione diffusi ieri dall’Istat. Per il consigliere regionale Nicola Benedetto, «il nuovo record a novembre scorso del tasso di disoccupazione giovanile in Italia, che si attesta al 37,1%, registrato dall’Istat, è stato abbondantemente superato in Basilicata dove già a fine 2011 l’Istat ha registrato un tasso di disoccupati di età compresa tra i 15 e i 24 anni pari al 41,8% in provincia di Matera e al 38,2% in provincia di Potenza». Secondo Benedetto, «l’emergenza occupazione è ancora più acuta in Basilicata, allargando la fascia d’età dei senza lavoro ai giovani tra i 25 e i 34 anni con percentuali del 19,4% di disoccupati in provincia di Matera e del 17,3% in quella di Potenza. E’ evidente che l’occupazione giovanile è oggi la prima priorità e il Piano pluriennale del Lavoro, obiettivo della Giunta regionale, ribadito in occasione della conferenza stampa di inizio anno, che sarà consegnato dal presidente della Regione alle parti sociali e al partenariato, è uno strumento fondamentale per dare tutte le risposte che si possono dare, dal versante della
Regione, ai giovani, in attesa del Piano nazionale per il lavoro che spetta al nuovo Parlamento e al nuovo Governo». Sull’argomento interviene anche un altro consigliere regionale del Pdl, Franco Mattia. «I dati Istat parlano chiaro - sostiene - quattro giovani italiani su dieci sono disoccupati. E da noi in Basilicata la percentuale è ancora più negativa della media nazionale. Dunque nessun giovamento dalle politiche sul lavoro del governo Monti, ma un tasso di disoccupazione giovanile che nel mese di novembre dello scorso anno ha raggiunto punte record, ma anche nessun beneficio negli ultimi due anni dalle politiche del Governo regionale e soprattutto dalla spesa consistente destinata alla formazione professionale finita ad alimentare solo l’esercito di formatori». Mattia fa notare che «in quattro anni, dal 2008 a giugno 2012, in Basilicata abbiamo perso il 14,4% di talenti-amministratori e titolari under 30 anni, come ci informa “Il Sole 24 Ore”. Fa bene, pertanto, il presidente De Filippo a preoccuparsi di alimentare i giovani talenti. Farebbe altrettanto bene a preoccuparsi di non perderli».
IN relazione all’articolo pubblicato in data 8 dicembre 2012 dal titolo in prima pagina “Danneggiarono Auxilium - Condannati i Commissari” e dal successivo titolo riportato a pagina 11 dal titolo “Penalizzarono ingiustamente l’Auxilium” si precisa quanto segue: la società Auxilium non ha mai partecipato a questa gara quindi non ha ricevuto alcun danno o penalizzazione; la Cooperativa La Cascina con sede in Roma in Via Francesco Antolisei, 25, esercente attività di mense e ristorazione collettiva sul tutto il territorio nazionale, ha proposto ricorso al Tar Basilicata avverso l’aggiudicazione della gara per il servizio di ristorazione scolastica presso il Comune di Senise nell’anno 2003; con sentenza nr. 332 del 17 maggio 2006 il TAR Basilicata ha accolto alcuni motivi di ricorso della Cooperativa la Cascina, “accogliendo la domanda di risarcimento danni, condannando il Comune di Senise al pagamento delle spese giudiziali”; la Coop. Cascina pur avendo ricevuto la liquidazione del danno riconosciuto dal TAR Basilicata è stata l’unica società realmente danneggiata e penalizzata dal comportamento di alcuni funzionari del Comune di Senise nell’anno 2003, in quanto non ha potuto svolgere il servizio di ristorazione oggetto di gara presso il predetto Comune. Distinti saluti Società Cooperativa la Cascina p.a. Nel pezzo in questione di fatto si è soltanto equivocata la holding La Cascina con la storica controllata lucana, la cooperativa Auxilium, che ha sede proprio a Senise, com’era storico il tandem dei fratelli Chiorazzo, sempre di Senise, a lungo vicepresidente dell’una e amministratore delegato dell’altra. Senza nulla togliere ai danni ricevuti e riconosciuti dalla Corte dei conti. leo amato
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 09.01.2013
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Basilicata Mezzogiorno
POTENZA CITTÀ I VII
Mercoledì 9 gennaio 2013
LA CITTÀ DELLA STORIA LAVORI NEL BORGO ANTICO
CANTIERE I lavori si erano quasi fermati nelle festività per la presenza a largo Pignatari dei mercatini di Natale
TEMPISTICA La nuova struttura museale dovrebbe essere pronta per la tarda primavera dell’anno in corso
L’antica dimora rinasce
Riprende a pieno ritmo il recupero di palazzo d’Errico GIOVANNA LAGUARDIA l Riprendono a pieno ritmo i lavori per la ristrutturazione e il recupero di palazzo d’Errico, l’antica dimora signorile sita in pieno centro storico di Potenza, che attende di tornare a nuova vita come parte integrante del polo museale della città capoluogo. I lavori, che erano incominciati il 15 novembre del 2011, avevano subito un rallentamento nel periodo delle festività natalizie, a causa della presenza, in largo d’Errico, dei mercatini di Natale, per l’ovvia incompatibilità tra dolciumi e leccornie varie e polvere e calcinacci propri di un cantiere in piena attività. Da oggi, però, i lavori riprenderanno a pieno regime: il Comune, infatti, ha emanato una nuova ordinanza che consentirà il transito dei mezzi diretti al cantiere in borgo San Rocco, via Acerenza e, in senso contrario di marcia (con la scorta della polizia municipale) lungo l’intersezione tra via Acerenza e piazza Bonaventura, via Addone, via San Luca e piazza Pignatari. La data prevista per la consegna dell’opera è la tarda primavera dell’anno in corso. Nel frattempo il Comune di Potenza ha reso disponibile un finanziamento di 300mila euro riveniente dal fondo di sviluppo e coesione per l’allestimento interno di quello che dovrà diventare, con tutta probabilità, una sorta di mueso multimediale. «L’ordinanza per il transito dei mezzi dell’impresa - spiega il responsabile del procedimento Pino Brindisi - era stata sospesa nel periodo natalizio ed i lavori avevano subito un forte rallentamento, ma ora ci apprestiamo a riprendere». I lavori di recupero di palazzo d’Errico, pur con alcune interruzioni, hanno preso il via un paio di anni fa con la messa in sicurezza dell’antico edificio che da decenni versava in stato di totale abbandono e
ASPETTANDO LANUOVA PIAZZA BONAVENTURA
-20 CANTIERE I lavori per la costruzione del parcheggio interrato privato e la sistemazione della piazza sono stati prorogati fino a maggio [foto Tony Vece]
le altre notizie LAVELLO SCUOLA
Lavori all’Itc Solimine aggiudicazione fallita n Lavori di adeguamento all’Itc Solimene di Lavello: la Provincia ha aggiudicato definitivamente i lavori a favore dell’impresa Maglione Vincenzo Luigi, ma la stessa ha chiesto di recedere. L’ente ha revocato l’aggiudicazione e sta attivando le procedure per l’aggiudicazione alla seconda impresa avente diritto.
POTENZA CANTIERE I lavori a palazzo d’Errico [foto Tony Vece] degrado, avendo anche subito il crollo di tutti i solai interni. Successivamente, dopo un periodo di stallo, durante il quale è stata esperita una nuova gara di appalto, sono partiti i lavori di consolidamento della struttura muraria esterna. La ristrutturazione di palazzo d’Errico verrà a costare complessivamente tre milioni di euro di cui circa 500mila per la messa in sicurezza e 2,5 milioni per la ristrutturazione, rivenienti da finaziamenti pubblici per il polo museale della città. In più, il nuovo finanziamento di 300mila euro per l’allestimento. La fase del consolidamento strutturale della muratura spiega Brindisi, è praticamente terminata. Proprio nei giorni di Natale è stata finita l’ultima parte delle fondazioni e mancano solo alcune rifiniture. I lavori hanno richiesto un po’ più di tempo perché
abbiamo voluto ricostruire anche la muratura interna tutta con pietre di recupero dell’antico palazzo. Nel frattempo in un’officina a Tito Scalo vanno avanti i lavori per la struttura in acciao che andrà a comporre i livelli interni del palazzo e che è già a buon punto. L’ultima fase sarà quella della copertura, ma probabilmente sarà avviata non prima del mese di febbraio». Sulla destinazione d’uso del palazzo, dal Comune annunciano che entro dieci-quindici giorni sarà presa una decisione definitiva. Sarà un museo multimediale, ma bisogna ancora decidere i dettagli dell’allestimento. Intanto i responsabili del progetto sono impegnati in una serie di visite in strutture analoghe di tutto lo Stivale, per «importare» le migliori idee del settore.
FINANZIAMENTI
Già pronti 300mila euro del fondo di sviluppo e coesione per l’allestimento
POTENZA INTERVENTI STRADALI A MACCHIA ROMANA
Via ai lavori per unire via Romero e Luthuli l Verso il completamento la rete stradale del quartiere di Macchia Romana: al via i lavori della strada di collegamento tra via Oscar Romero e via Luthuli, un intervento complessivo di 370.000 euro. «I fondi utilizzati – illustrano il sindaco di Potenza Vito Santarsiero e l’assessore alla viabilità Antonio Pesarini – sono rivenienti dai programmi di esecuzione delle opere pubbliche e, finanziate con i proventi della Legge 10/77. La priorità decisa in merito all’utilizzo di questi fondi è stata determinata dal riscontro di situazioni di oggettiva pericolosità, che vanno ad acuirsi nel periodo invernale». L’intervento verrà effettuato con il metodo detto delle «Terre rinforzate», con altezze dello scavo che variano da 6 a 9 metri. La sezione stradale avrà una larghezza totale di 9 metri e sarà composta da due corsie di 3 metri e banchine laterali larghe 50 centimetri. È previsto, inoltre un marciapiede di 1,20 m. e una protezione verso valle con guard-rail. Si provvederà, inoltre, a programmare il completamento di marciapiedi e illuminazione lungo via Capitini, la strada che conduce al tratto interessato, non appena troveranno soluzione alcune problematiche di tipo burocratico-amministrativo.
MOSTRE
«Senza titolo» pennellate in... rosa n «Senza Titolo» è la collettiva di pittura e scultura che sarà inaugurata il 12 gennaio alle ore 18 nel Palazzo di Città a Potenza. L'evento, organizzato dalle artiste Anna Corrado e Katia Stain è patrocinato del Comune di Potenza. Una ventina le opere di Corrado, Stain, Tina De Stefano, Pompea Di Stefano, Maria Grazia Montesano, Giulia Valentino.
POTENZA COMUNI
L’Anci interviene sulla burocrazia n «L’Anci è stata sempre favorevole e ha sempre sollecitato una radicale semplificazione del sistema legislativo, nazionale e regionale». Così Vito Santarsiero, sindaco di Potenza e delegato Anci al Mezzogiorno, risponde al presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che sul Sole 24 Ore ha auspicato la riforma del titolo V della Costituzione.
INCIDENTE SUL RACCORDO AUTOSTRADALE
Incidente, ieri mattina a Potenza intorno alle 7.00, sul raccordo autostradale Potenza-Sicignano all'altezza dello svincolo per Potenza centro, proprio alle porte della città. Come si vede dalla foto di Tony Vece, un'automobile, per cause che sono ancora in corso di accertamento, è carambolata sulle barriere spartitraffico. Il conducente della vettura è rimasto ferito.
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 09.01.2013
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Basilicata Mezzogiorno
Matera Mercoledì 9 gennaio 2013
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REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440
L’area del Metapontino risente della scarsa propensione alla destagionalizzazione
«Turismo, la crisi non ci sfiora»
Matera è la meta lucana preferita dagli stranieri nella ricerca della Camera di Commercio I posti letto nel Metapontino sono maggiori rispetto ai dati sulle presenze
di ANTONELLA CIERVO A giudicare da alcuni dei parametri, il turismo è il fiore all’occhiello della città di Matera. Gli elementi che, però, emergono dall’analisi complessiva svolta da Franco Bitetti, responsabile scientifico di Unioncamere, lasciano intravedere ciò che non consente ancora alla città dei Sassi e al suo hinterland, in particolare all’area costiera del Metapontino, di spiccare ilvolo versoambiti piùqualificati e dunque più competitivi. Osserva il bicchiere mezzo pieno il presidente della Camera di commercio, Angelo Tortorelli, che ieri ha organizzato l’incontro nel corso del quale sono stati illustrati i dati sul turismo nel 2012. «Tra le positività - ha spiegato - rilevo quella che riguarda Matera individuata ancora come l’unica realtà turistica lucana che nel 2012 ha registrato un saldo positivo anchegrazie allaqualità e ai servizi delle strutture alberghiere». Non si fa comunque false illusioni quando segnala la scarsa attenzione della clientela business e la tendenza ad agire autonomamente da parte di alcuni imprenditori che: «Andrebbero evitate perchè non rientrano in una logica progettuale». Nel 2012 la crisi economica ha fatto sentire i suoi effetti: cambia il settore ma cambiano soprattutto i turisti che oggi al “dove andare” preferiscono il “cosa fare” per scegliere le loro destinazioni. Per farli stare meglio, a Matera si è passati negli ultimi 10 anni da 840 a 2300 posti letto. Il risultato è che in un anno difficile come il 2012 a Matera, a registrare il segno positivo è stata la clientela definita “leisure”, cioè quella che viaggia per divertimento cresciuta del 58%, così come quella che si reca a Matera per partecipare a convegni. Lo ha chiarito ulteriormente lo stesso Bitetti secondo il quale le due categorie, spesso, coincidono per obiettivi tanto è vero che a registrare la crescita è il turismo organizzato. Il sondaggio è stato svolto su un campione di 12 strutture a Matera e 15 nel Metapontino con una copertura di posti letto pari al 66% a Matera e a 41% nella fascia costiera. Per gli operatori della città dei Sassi, il periodo di riferimento è stato quello dei primi nove mesi dell’anno mentre per il Metapontino ha fatto testo la stagione estiva. «Non possiamo nascondere che la crisi ha ridotto la propensione a fare vacanza ma anche il numero di viaggi che si svolgono nell’anno e il periodo medio di permanenza - ha spiegato Bitetti - C’è sempre minore disponibilità di risorse economiche destinate al turismo da parte di enti ed amministrazioni. Questo spingerà sempre di più verso nuove forme di collaborazione fra pubblico e privato per la gestione e la promozione di destinazioni turistiche».
La conferenza stampa della Camera di Commercio in cui sono stati illustrati i dati sul turismo
Nel triennio 2009-2011 le presenze turistiche annue a Matera sono passate da 5% a 21,7% fino al 12,2%. Nel Metapontino si è andati dal calo dell’1,2% allo 0,7% ed è salito al 2,1% del 2011. Nella valutazione degli operatori, la stagione 2012 è stata per i materani positiva nel 50% dei casi, stazionaria nel 26% e in ribasso per il 24%. Dati differenti, invece, nel Metapontino dove il calo è stato pari al 47%, i dati positivi si registrano solo nel 24% dei casi mentre restano stabili solo per il 29%. Il paradosso del turismo nel Metapontino sta anche nel fatto che la crescita dei posti letto risulta essere costantemente superiore a quella delle presenze. Una delle criticità principali è, infatti, lo scarso utilizzo degli alberghi. Alla luce di questi aspetti è necessario, dunque, puntare sulla qualità e innovazione continua del prodotto. I Sassi sono un unicum, ma non bastano e devono essere promossi da una adeguata programmazione strategica. Utile sarebbe, come hanno spiegato gli operatori intervistati, valorizzare il web come strumento di commercializzazione e intervenire sulla flessibilità tariffaria per intercettare i mercati in crescita soprattutto quello estero ( 29%) che interviene sui dati delle presenze in maniera significativa insieme a quella del centro nord (45%). «Ad alimentare il turismo in città, nel 2012 è stata soprattutto la componente estera - ha chiarito inoltre Bitetti - mentre sostanzialmente stabile rimane la clientela italiana. Matera si attesta dunque come la destinazione lucana più aperta ai mercati internazionali (aumento del 30% di presenze straniere nel 2012). Un elemento che va considerato tenendo conto del fatto che la Basilicata, complessivamente, non raggiunge nemmeno il 10% di presenze estere». a.ciervo@luedi.it
Ad alimentare il flusso in città sono stati soprattutto gli stranieri
I TEMI TASSA DI SOGGIORNO
ATTRATTORI REGIONALI
«PERCHÈ non prevedere una piccola parte delle risorse della tassa di soggiorno ad attivare un sistema permanente di monitoraggio e analisi del turismo nella nostra città?». Lo ha proposto Franco Bitetti nel corso dell’incontro in cui sono stati illustrati i dati sul settore nel 2012. «In questo modo potremmo ottenere elementi utili all’azione di operatori pubblici e privati - ha aggiunto - qualsiasi strategia si debba intraprendere, è necessario che ci siano strumenti di conoscenza e oggi le carenze sono soprattutto questo livello. Sulla base degli attuali volumi di presenze turistiche in città - ha aggiunto Bitetti - abbiamo stimato un introito potenziale annuo per il Comune compreso fra 450 e 500 mila euro. Alla città serve una strategia di sviluppo in grado di far convergere le azioni degli operatori su obiettivi comuni. Lo sviluppo non può essere lasciato alla spontaneità e alla buona volontà dei singoli operatori. Certo, non è facile - ha spiegato Franco Bitetti - ma senza strategia non si va lontano». a.ciervo@luedi.it
«LA Regione Basilicata deve valutare con sempre maggior attenzione quello che è stato definito impropriamente uno degli attrattori turistici della Basilicata. Abitualmente si considera un espediente, come ad esempio “Il volo dell’Angelo”. Questo non può valere per Matera che è un patrimonio inestimabile che la Basilicata deve considerare molto più di quanto già non faccia. Nel 2012 abbiamo proposto infatti un consiglio regionale monotematico sul percorso di Matera verso la candidatura a Capitale europea della Cultura perchè la Basilicata può giovarsi di una enorme occasione rappresentata dalla nostra città». Lo ha detto ieri mattina nel corso della conferenza stampa di inizio anno il sindaco di Matera, Salvatore Adduce che ha aggiunto: «Durante il 2012 siamo stati in giro per il mondo e abbiamo portato Matera e visto come hanno guardato la nostra città con occhi interessati a scoprire un patrimonio straordinario come conferma la presenza nel nostro territorio di protagonisti a livello nazionale e internazionale, a cominciare dal Dalai Lama che hanno confermato il loro straordinario interesse. A fronte di una contrazione generalizzata, Matera continua a tenere». a.ciervo@luedi.it
Bitetti: «Destinare i fondi a monitorare il settore»
Adduce «Definizione impropria per la città di Matera»