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Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it
Anno 2 Numero 203 del 17/10/2012
Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155
Il presidente nel messaggio al consiglio che ha votato per Matera “provincia unica”
Istruzione
Vocazioni territoriali: un Piano per ripensare la scuola Tra le tante novità, la costituzione di Poli formativi professionali
Una battaglia seria e senza vanagloria
De Filippo: continuiamo a lottare ma dobbiamo tenere realisticamente in considerazione il clima esistente nel Paese e le intenzioni del governo
Approvato dalla Giunta regionale il Piano territoriale triennale per la riorganizzazione della filiera di istruzione formazione 2013/2015”. Saranno costituiti Poli formativi e tecnico professionali e degli Istituti tecnici superiori per promuovere le relazioni tra gli Istituti di istruzione secondaria superiore, centri di formazione professionale, Università, Centri di ricerca, imprese, parti sociali ed enti locali”. Per l’assessore Vincenzo Viti, si ripensa così l’impianto della rete scolastica regionale. A PAG. 6
Ardsu, Borse di studio a San Fele
Inutile e segno di “vanagloria e temerarietà” condurre battaglie controi tagli alle spese considerati giusti non solo dal governo ma anche dai cittadini: è il senso dell’invito che il presidente della Regione Basilicata De Filippo ha rivolto al consiglio perché approvasse il documento sul riordino delle province varato in commissione. L’atto chiede un riequilibrio territoriale con il capoluogo della “Provincia di Lucania” attestato a Matera ma i collegati uffici periferici dello Stato ubicati nella sede del capoluogo di regione, Potenza. In quali città leggeremo ancora questa scritta?
A PAG. 2
Favoriti e sostenuti gli ambiti della creatività, della green economy e delle biotecnologie
In memoria del medico Pietro Graziano per l’anno in corso A PAG. 6
L’Asp promuove l’allattamento Le iniziative a Lagonegro
Idee e progetti in incubazione Le tre ubicazioni in Basilicata: i Sassi di Matera, la Valle dell’Agri e Metaponto ALLE PAG. 4 e 5
Dalla bioarchitettura al design la spessa rete imprenditoriale
A PAG. 6
Da Pomigliano d’Arco a Melfi le mogli dei cassintegrati Fiat chiedono una svolta reale
Nel nuovo parco urbano inaugurato a Potenza rivive Elisa Claps
In presidio davanti ai cancelli della Sata: “Siamo stanche di vederli cupi in volto”
Un’area verde nel rione di Macchia Romana con viali, tanta natura e giochi per i bimbi
E’ una campagna portata avanti in tutto il Sud Italia: le mogli dei cassintegrati dello stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco hanno manifestato davanti ai cancelli della Sata di San Nicola di Melfi. La richiesta che avanzano è sicu-
Quando il sindaco ha scoperto la targa, molti cittadini si sono commossi. E non solo perché di parchi ben tenuti in città si sono oramai perse le tracce, ma perché la nuova area verde inaugurata ieri nel rione Macchia Romana
ramente di solidarietà nei confronti dei coniugi, ma è anche un grido di dolore: “Non ce la facciamo più - dicono - di vederli tornare a casa cupi in volto”. E ancora: “I nostri figli restano senza studio e senza lavoro”.
La Gazzetta del Mezzogiorno
di Potenza è stata dedicata alla memoria di Elisa Claps, la ragazza uccisa quando aveva 16 anni e il cui corpo è stato ritrovato solo diciassette anni dopo l’omicidio. C’erano mamma Filomena e il fratello Gildo.
Il Quotidiano della Basilicata
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Basilicata Mezzogiorno
Il messaggio del presidente De Filippo che ha invitato l’assemblea a votare l’atto sulla “provincia a Matera”
Province, no alla vanagloria
“Bisogna mettere in campo tutta la capacità coesiva per contrastare forze centripete” La vanagloria - dice il Sabatini Coletti - è “l’eccessivo e immotivato compiacimento dei propri meriti“. Ed è proprio questo che vorrebbe evitare il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo. E’ la sintesi di quanto ha dichiarato ieri invitando il consiglio regionale ad approvare il documento sul riordino delle province varato in commissione che (respingendo preliminarmente la soppressione di una delle due province lucane) chiede il riequilibrio territoriale con il capoluogo della “Provincia di Lucania” attestato a
Matera ma i collegati uffici periferici dello Stato ubicati a Potenza. “Già dagli ultimi mesi di vita del governo che ha preceduto quello attualmente in carica - dice De Filippo - è iniziato un attacco concentrico sulle Province individuate come il luogo da cui tagliare una spesa ritenuta improduttiva per riconvertirla. Una posizione che ha visto convergere posizioni di governo con indicazioni di forze sociali. Questo clima ci dovrebbe suggerire non battaglie temerarie e vanagloriose ma potenzialmente
improduttive, pur senza rinunciare a una battaglia affidata alle forze politiche. Questo clima dovrebbe sostenere l’argomento che la Basilicata deve provare a tenere una sostan-
ziale unità regionale sì da consentirci di affrontare il dibattito pubblico sulle regioni, se ci sarà”. “Tutti i territori italiani prosegue - si preparano a fare la battaglia in Par-
“Il governo porterà a termine il riordino entro fine anno”
lamento per evitare soppressioni, ma non so se questo Parlamento sarà in grado di fare deroghe. Io ho l’impressione che, nonostante confusioni e incertezze, il governo porterà a termine il processo di riordino entro fine anno. Noi oggi, al di là dei dibattiti, dobbiamo uscire da questo punto con una scelta tale che la Basilicata, vasta geograficamente e poco numerosa demograficamente, metta in campo tutta la capacità coesiva per contrastare forze centripete. Ed è evidente che se noi non facciamo una mossa
che faccia riecheggiare che siamo per l’unità regionale, non mettiamo un freno a un possibile sbilanciamento, che dobbiamo consolidare nei prossimi mesi rafforzando il livello di governance che rappresenta tutti i territori, non solo quello degli attuali capoluoghi. E questo non pregiudica che le nostre rappresentanze parlamentari tentino comunque di fare la battaglia in Parlamento, trovando anzi conforto nella posizione preliminare che la Regione andrebbe ad esporre”, conclude il presidente. (bm3)
le Regioni possono fare proposte di legge alle Camere, e in questo caso si chiede di modificare alcune parti della legge n. 148/2011 che ha conferito la delega al governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari. A parere dei proponenti nel definire i criteri di riordino, il legislatore “ha sottovalutato gravemente
l’incidenza che i presidi giudiziari hanno sul territorio al fine di garantire la presenza dello Stato”. Gli emendamenti proposti alla legge delega servono, inoltre, a dettagliare in maniera più puntuale le norme, proprio con l’obiettivo di non lasciare all’interpretazione più o meno restrittiva delle stesse l’azione legislativa del governo. (bm3)
Il documento approvato dal consiglio sul quadro istituzionale locale
Proposte dall’aula
Richiesto anche maggiore coinvolgimento dei territori Il documento approvato ieri sera dal consiglio regionale ripete quanto deciso dalla Conferenza permanente delle autonomie locali di Basilicata in merito al riordino delle Province e loro funzioni. L’atto propone innanzitutto il mantenimento delle due province nel territorio della regione Basilicata. Nel caso - assai probabile - questa soluzione venisse scartata dal governo, chiede “di valorizzare le due città già capoluogo di provincia, consolidando e sviluppando nella città di Potenza il ruolo di capoluogo regionale e di riferimento principale delle articolazioni periferiche dello Stato, e investendo la città di Matera del ruolo di capoluogo provinciale della provincia denominata Provincia unica di
Lucania, comprensiva di entrambe le attuali province, anche sulla base di un’intesa fra le due città, chiedendo di aprire con il governo una fase concertativa in ordine alla riorganizzazione della presenza dello Stato e delle sue articolazioni nel territorio regionale, dando mandato al presidente della Regione riferendone al consiglio regionale di intraprendere ogni iniziativa utile a tale scopo; auspica, pertanto, che le due città capoluogo, Potenza e Matera sviluppino un sereno e serio confronto diretto ad un accordo che concorra a rafforzare l’unità e la coesione territoriale e sociale dell’intero territorio regionale”. L’approvazione è avvenuta a maggioranza (15 voti favorevoli di Pd, Gruppo
Misto, Udc, Mpa, Ial, Sel, Api e Psi, 8 voti contrari di Pdl e Pu, un’astensione del consigliere Straziuso -Pd). Adesso, la proposta approvata dal consiglio regionale dovrà essere trasmessa al governo entro il 23 ottobre prossimo. L’esecutivo nazionale provvederà, poi, con atto legislativo al riordino delle province sulla base delle proposte regionali. Approvato a maggioranza un ordine del giorno collegato con il quale il consiglio regionale, tenuto conto dell’articolato dibattito sul riordino delle province riafferma “la necessità di dare ulteriore impulso al coinvolgimento dei territori nel sistema di governance regionale attraverso unità politicoamministrative di area vasta, con proiezione isti-
La Provincia di Potenza
tuzionale e democratica”. Infine, un’approvazione all’unanimità su un argomento idealmente collegato: la proposta di legge al Parlamento di iniziativa dei consiglieri Navazio (Ial) e Mollica (Mpa) sulla “Modifica dei criteri di revisione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari”. Così come prevede l’art. 121 della Costituzione,
Previdenza complementare Domani nella sala Inguscio di via Verrastro un seminario sugli adempimenti operativi per le amministrazioni
Perseo, scommessa di serenità sul futuro
Interessati tutti i dipendenti dei comparti delle Regioni, delle autonomie locali e anche del servizio sanitario nazionale
Un Fondo senza scopo di lucro Le adesioni su base volontaria
Cos’è il fondo Perseo, come funziona e perché è importante? Lo si spiegherà domani alle 9, nella sala Inguscio della Regione Basilicata, in un seminario di formazione sulla previdenza complementare dei dipendenti dei comparti delle Regioni, autonomie locali e del servizio sanitario nazio-
nale. Saranno illustrati gli adempimenti operativi per le amministrazioni per la gestione del nuovo Fondo Pensione Perseo. Il seminario, organizzato dall’ufficio Risorse umane della giunta, è di carattere tecnico ed è rivolto esclusivamente ai dipendenti operanti nel settore pensionistico, previdenziale e
contributivo degli enti. Perseo è il Fondo pensione complementare destinato a tutti i lavoratori del settore. La sua missione è permettere ai lavoratori di costruire, giorno dopo giorno, una pensione complementare che integri quella obbligatoria per affrontare con mag-
giore serenità il periodo post-lavorativo. La natura associativa e senza scopo di lucro del Fondo garantisce ai suoi aderenti che tutte le attività siano eseguite nell’esclusivo interesse degli aderenti. L’adesione a Perseo è volontaria. Le somme versate sono investite in strumenti finanziari. (bm3)
Turismo è vitalità
La nostra forza è il fascino dei nostri paesaggi
I Piot per dare voce alle potenzialità del nostro territorio con le bellezze dei suoi borghi e l’impiego di fondi comunitari per realizzare strutture dal forte impatto turistico
Dal Volo dell’Angelo ai Sassi di Matera, dal mare alla montagna, dagli invasi di Monte Cotugno e del Pertusillo alla Rabatana e ai luoghi di Federico II
a cura dell’Ufficio Stampa della Giunta Regionale
Crediamo nella valorizzazione delle nostre risorse come opportunità di crescita. Dai beni architettonici a quelli naturali sosteniamo progetti per raccogliere le sfide di un panorama turistico sempre più esigente
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Giovani, professionisti, creativi e ricercatori tutti all’opera Valorizzare le potenzialità di giovani e ricercatori favorendo l’occupazione e rinforzando l’economia locale. E’ quanto si propone il sistema di incubatori presentato ieri mattina a Potenza nella sala Verrastro della Regione Basilicata, con cui vengono messi a disposizione 50 spazi per le diverse attività. L’invito offre alle piccole e medie imprese, costituite o costituende, la possibilità di presentare domanda per l’utilizzo di laboratori di produzione e di laboratori di servizi e a tutti coloro che non abbiano compiuto 36 anni di età, la possibilità di utilizzare postazioni di co-working, all’interno del sistema di incubatori, gestiti da Sviluppo Basilicata, organizzati e allocati rispettivamente nella zona industriale Alta Val D’Agri, nei Rioni Sassi di Matera e presso il centro di ricerca di Metapontum Agrobios a Metaponto. Giovani, creativi, ricercatori, professionisti, spin-off e imprese
Favorire l’occupazione e rinforzare l’economia rientrano tra i propositi del sistema di incubatori
Quando l’incubazione diventa produttiva
Presentato in Regione l’invito di Sviluppo Basilicata che favorisce e sostiene progetti di impresa nell’ambito della creatività, della green economy e delle biotecnologie avranno l’opportunità di sviluppare e dare voce alle proprie idee innovative in strutture dotate di laboratori produttivi e di servizi e di postazioni di co-working. Nello specifico, le iniziative proposte dovranno operare nei seguenti settori di attività: energia da fonti rinnovabili, bioarchitettura e bioedilizia, management ambientale, eco-design, mobilità
sostenibile in Val d’Agri; industrie culturali e creative, industria musicale, arti
rico-artistico-architettonico, artigianato a Matera; biotecnologie, agricoltura
“Ricerca e innovazione rappresentano un trampolino di lancio per la Basilicata” visive, architettura, arredo urbano, design, moda, marketing e comunicazione, servizi di supporto al turismo, patrimonio sto-
sostenibile, chimica sostenibile a Metaponto. Inoltre le imprese e i privati saranno sostenuti da una rete integrata che è
De Filippo: “Investiamo nel territorio”
Pittella: “Sostenere imprenditoria”
“Sostenere i territori è per noi una mission fondamentale. Ricerca e innovazione rappresentano un trampolino di lancio per rendere la Basilicata sempre più competitiva. Supportare il sistema degli incubatori è un obiettivo che la Regione si è posta da tempo per far fronte alle difficoltà economiche che investono non solo la nostra regione, ma l’intero scenario internazionale. Vogliamo investire nei nostri giovani e nelle nostre imprese, dando loro l’opportunità di rivolgersi a strutture consolidate e qualificate che possano sostenere proposte innovative e offrire opportunità di sviluppo e occupazione”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione De Filippo commentando l’invito di Sviluppo Basilicata a presentare proposte per accedere al sistema di incubatori. “Credere e sostenere le potenzialità dei nostri territori - ha aggiunto - è per noi una mission fondamentale. Questo potrà avvenire se tutti i progetti saranno realizzati con la complicità di partner istituzionali e non solo, in un gioco sinergico che coinvolge in primis i cittadini lucani.” (Bm6)
“Il sistema di incubatori s’inserisce in un progetto avviato da tempo con Sviluppo Basilicata e nel quale la Regione ha creduto, al fine di produrre innovazione e ottimizzare le risorse presenti sul territorio nell’ambito di una rete di centri di eccellenza per sostenere l’imprenditoria e l’occupazione. Il progetto offre opportunità alle imprese e da voce alle idee innovative dei nostri giovani.” Lo ha dichiarato l’assessore alle attività Produttive della Regione Basilicata Marcello Pittella commentando l’invito a presentare proposte per accedere al sistema di incubatori di Sviluppo Basilicata che favorisce e sostiene iniziative nell’ambito della green economy, della creatività e delle biotecnologie. “Creare un sistema di incubatori e permettere alle imprese locali e ai giovani di usufruire di strutture, laboratori e macchinari all’avanguardia e altamente qualificati rappresenta una modalità positiva per valorizzare le aree territoriali, con le loro peculiarità. Al tempo stesso diventa un’opportunità per le nostre imprese e un’occasione per essere sempre più competitive nel panorama nazionale, mentre i nostri giovani potranno avere le giuste occasioni per dare voce alle proprie idee innovative e dar spazio alla propria cratività.” E’ quanto si propone il sistema di incubatori presentato ieri mattina a Potenza nella sala Verrastro della Regione Basilicata. (Bm6)
Sistema incubatori, esempio positivo verso lo sviluppo
stata voluta proprio per rendere il sistema dell’incubazione ancor più efficiente. A tal proposito il Centro di ricerca di Metapontum Agrobios e l’Università degli Studi della Basilicata avranno il compito di trasferire le proprie competenze e gli strumenti tecnologici ai soggetti incubati e questo per favorire una maggiore ottimizzazione del sistema delle competenze e
delle attrezzature scientifiche e tecnologiche presenti sul territorio lucano. Il tempo di permanenza all’interno dell’incubatore sarà di 3 anni, con la possibilità di proporre il rinnovo del contratto di prestazione di servizi per altri 3 anni nel caso di laboratori di servizi e di produzione, nel caso di postazioni di co-working: sei mesi prorogabili per ulteriori 6 mesi. (Bm6)
Ricciuti: “3 sedi in Basilicata”
Supportata la genialità e agevolati i collegamenti con gli investitori “Il sistema incubatori di Sviluppo Basilicata è un progetto concreto che rientra nel più ampio paradigma di sviluppo e di strategie che la Regione Basilicata ha messo in campo per accrescere la capacità di intercettare, produrre e utilizzare ricerca e innovazione, innescare uno sviluppo duraturo e sostenibile del territorio focalizzato sull’economia della creatività, della conoscenza e sull’uso sostenibile e durevole delle risorse”. Lo ha detto l’amministratore Unico di Sviluppo Basilicata Raffele Ricciuti intervenendo alla presentazione dell’invito a presentare proposte per accedere al sistema di incubatori.
“Si tratta - ha aggiunto - di un punto di riferimento unico in Basilicata perché, con le sue 3 sedi territoriali dedicate a supportare la creazione e lo sviluppo d’imprese nei settori dell’industrie creative, della green economy e delle biotecnologie, si propone come un vero e proprio driver di cambiamento, portatore di innovazione e creatore di posti di lavoro, uno strumento che supera i modelli di incubazione di imprese tradizionali in quanto è al tempo stesso un incubatore fisico focalizzato sulla fornitura di spazi e servizi di base, un hub in cui far incontrare progetti e persone cardine dello sviluppo socioeconomico.” (Bm6)
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Un’idea che piace molto: opportunità per sviluppare talenti imprenditoriali I commenti del sindaco Adduce, del rettore Fiorentino del commissario Salvatore e di Cellini dell’Agrobios Numerosi ed entusiasti i commenti sul sistema di Incubatori d’impresa. Salvatore Adduce - Sindaco di Matera: “Per diversi anni gli interventi negli antichi rioni di tufo sono stati rivolti principalmente alle abitazioni e alle strutture ricettive. Oggi, invece, vorremmo che in questo patrimonio mondiale dell’umanità ci fosse spazio anche per la nascita di imprese produttive legate al dna dei Sassi, vale a dire alle industrie creative e culturali”. Mauro Fiorentino - Rettore dell’Università degli Studi della Basilicata: “Il contatto fra impresa nascente e mondo della ricerca, laddove non già esistente all’atto della nascita dell’impresa, è certamente favorito e stimolato dalla presenza di gruppi di ricerca caratterizzati da un spiccata dimensione internazionale e, spesso, da buona propensione imprenditoriale”. Donato Paolo Salvatore - Commissario del Consorzio Asi Potenza: “Spesso il successo di una iniziativa dipende fortemente dalla capacità di cooperazione di chi la propone. L’incubatore dell’Alta Val d’Agri sembra ben interpretare anche questa esigenza”. Francesco Cellini - Direttore di Metapontum Agrobios: “L’iniziativa costituisce il primo concreto passo verso la realizzazione del cluster delle biotecnologie verdi della Basilicata, uno dei quattro poli innovativi previsti dalla Strategia della ricerca e innovazione della Regione Basilicata”. (bm3)
Le tre ubicazioni degli incubatori: i Sassi di Matera, la Valle dell’Agri fra Grumento e Viggiano e Metaponto
Luoghi per covare le idee
In tutto cinquanta spazi dove far crescere e volare il progetto d’impresa Sono tre gli incubatori in cui i piccoli “pulcini” imprenditoriali prescelti potranno installarsi, crescere e poi spiccare il volo. Sono stati organizzati e ubiccati rispettivamente nella zona industriale Alta Val D’Agri, nei Rioni Sassi di Matera e all’interno del centro di ricerca di Metapontum Agrobios a Metaponto: in tutto 50 spazi
della Provincia di Potenza ad Invitalia e gestito da Sviluppo Basilicata. La struttura è rivolta ad imprese di servizi o di produzione e a persone fisiche operanti nel settore della green economy ed è dotato di 6 laboratori produttivi, 4 laboratori di servizi e 4 postazioni di co-working, per un totale di 14 spazi disponibili.
Ci sono laboratori produttivi e di servizi ma anche postazioni di “co-working” per le diverse attività. Qui creativi, ricercatori e professionisti potranno far sì che i sogni covati finora solo nella propria testa prendano corpo. L’incubatore Alta Val d’Agri E’ insediato in un lotto di circa 7.800 metri quadri presso l’Area industriale Alta Val d’Agri, fra i comuni di Grumento Nova e Viggiano. L’incubatore è stato realizzato in uno stabilimento ristrutturato per la realizzazione di un Centro servizi alle imprese e recuperato al suo uso artigianale e industriale, concesso in usufrutto dal Consorzio per lo Sviluppo Industriale
L’incubatore Rioni Sassi Concesso in uso dal Comune di Matera ad Invitalia e gestito da Sviluppo Basilicata è situato nel cuore dell’antica area della Civita, in un’area recuperata e già destinata a Museo dell’habitat rupestre. Si tratta, infatti, di un incubatore di imprese cosiddetto “diffuso” che, a differenza di incubatori situati in aree industriali e concepiti come stabilimenti a moduli, interviene sugli edifici già esistenti mediante il restauro architettonico, l’utilizzazione e la rivitalizzazione dei complessi monumentali attraverso l’insediamento
di imprese. L’incubatore Rioni Sassi di Matera è rivolto ad imprese e a persone fisiche operanti nel settore delle industrie culturali e creative; pertanto, è dotato di 11 laboratori di servizi e 5 postazioni di co-working, per un totale di 16 spazi disponibili. L’incubatore Metapontum E’ stato realizzato a Metaponto all’interno del Centro di Ricerca Metapontum Agrobios Srl, in due aree complessive di circa 550 metri quadri ubicate presso l’area “Magazzino” che sarà destinata all’incubazione e nell’area “Biblioteca” che sarà riservata al co-working. Le imprese avranno la possibilità di accedere al complesso delle piattaforme tecnologiche, ed ai servizi specialistici delle biotecnologie, sviluppati nel corso dei 25 anni di attività del Centro Ricerche ed applicati a diversi settori produttivi. L’incubatore è rivolto ad imprese e a persone fisiche operanti nel settore delle biotecnologie ed è dotato di quattro laboratori di servizi e sedici postazioni di co-working, per un totale di venti spazi disponibili. (bm3)
Tre ambiti Il primo è rivolto a cultura e creatività
Il secondo riguarda la “green economy” Il terzo concerne il settore biotecnologie
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Rimodulare interamente l’offerta formativa di Basilicata “Costituzione dei Poli formativi e tecnico professionali e degli Istituti tecnici superiori per promuovere e rafforzare le relazioni tra gli Istituti di istruzione secondaria superiore, centri di formazione professionale, Università, Centri di ricerca ed innovazione tecnologica, imprese, parti sociali ed enti locali”. Questo uno degli obiettivi principali del Piano territoriale triennale per la riorganizzazione della filiera di istruzione formazione 2013/2015” approvato ieri dalla Giunta regionale. Il piano è accompagnato da valutazioni relative alle decisioni da compiere per quanto riguarda il dimensionamento delle istituzioni scolastiche per il 2013/2014, in attuazione della delega che fu conferita dal Consiglio al Governo regionale con il quale lo si impegnava a rivedere, già a partire da questo anno scolastico, il “Piano triennale di dimensionamento in funzione
Una programmazione che tiene conto delle vocazioni e attitudini di ogni territorio
La scuola lucana a misura delle diverse aree La giunta regionale ha approvato il Piano territoriale triennale per la riorganizzazione della filiera di istruzione e formazione. Viti: si ripensa l’impianto della rete scolastica
dell’applicazione della riorganizzazione complessiva dell’offerta formativa che tenesse conto delle peculiarità, vocazioni e attitudini economiche, produttive, culturali e sociali delle aree territoriali della Regione”. Per l’assessore regionale alla Formazione, Vincenzo Viti, con questo atto si ripensa e si rivede l’impianto della rete scolastica regionale, approfondendo le ragioni
specifiche che connotano le aree della regione, valorizzandone vocazioni e attitudini e organizzando
lazioni fra partenariato ed enti locali avendo come elemento di propulsione gli Istituti tecnici superio-
Si punta principalmente a costituire Poli formativi e tecnico professionali intorno ad esse un’offerta formativa articolata e diffusa, imperniata su re-
ri, che rappresentano il vero dato di innovatività in grado di riorganizzare
A Melfi appuntamento con “lo statista” Seminari sulla vita di Francesco Nitti in rapporto con altre illustri figure
e finalizzare le reti della formazione e dell’istruzione in tutto il territorio regionale”.Il piano mira a rispondere al crescente impoverimento di risorse pubbliche ricorrendo a moduli organizzativi che consentano di ottimizzare tutte le risorse e di riconnettere dentro una filiera le occasioni e le opportunità cui è chiamato, in connessione con l’Università di Basilicata, il siste-
ma formativo regionale. “E’ necessario - secondo Viti - uno sforzo di ripensamento del sistema istituzionale regionale su cui sta infierendo la politica di tagli del Governo. Per queste ragioni è necessario che si dia luogo ad una riprogettazione del complesso delle autonomie locali sicché il processo di riforma della scuola possa affidarsi a interlocuzioni solide e certe.
Viti ricorda Michele D’Elia E’ stato soprintendente ai Beni artistici della Basilicata
Gli incontri andranno avanti anche nei mesi di novembre e dicembre
Intensa la partecipazione a Melfi per il secondo appuntamento del “Nitti&”, secondo ciclo di conferenze sullo statista lucano, Francesco Saverio Nitti in rapporto con altre personalità significative del suo tempo, organizzato dall’Associazione a lui intitolata. Relatrice della conferenza è stata la Prof.ssa Leandra D’Antone, docente ordinario di Storia contemporanea all’Università “La Sapienza” di Roma che, mettendo a confronto i profili di due grandi meri-
dionalisti, ha sottolineato come entrambi cercarono nella storia della nazione italiana le fondamenta della loro visione politica.
fece incontrare il Comune e il conflitto sociale tra magnate e popolani. L’antifascismo li avrebbe fatti per la prima volta
A confronto l’esperienza napoletana di Nitti e quella fiorentina di Salvemini L’esperienza napoletana del lucano Nitti lo indusse a cercare nel Risorgimento meridionale la scintilla della rivoluzione nazionale; quella fiorentina del molfettese Salvemini gli
incontrare a Parigi e, successivamente, modificare le loro posizioni fin quasi ad un ribaltamento delle prospettive. Nel 1952 Nitti si candidò al consiglio comunale di Roma nella
lista di Togliatti; negli stessi anni Salvemini ripudiò il federalismo e la fiducia nella capacità autonoma di riscatto dei contadini del Sud e divenne rigidamente centralista”. L’evento proseguirà nei giorni: 17 Novembre “Nitti & Sturzo”, relatore Prof. Giampaolo D’Andrea, Università della Basilicata; 15 Dicembre “Nitti & Gramsci” relatore Prof. Giuseppe Vacca, Fondazione Gramsci; 12 Gennaio “ Nitti & Di Napoli” relatore Prof. Enzo Navazio, Ass. Amici della Biblioteca Nitti.
“Vivo con dolore la scomparsa di Michele D’Elia come una perdita gravissima per l’Italia, per il Mezzogiorno e per la Basilicata”. Sono le parole dell’assessore regionale alla Formazione e Lavoro, Vincenzo Viti in ricordo dello storico d’arte, Michele D’Elia scomparso nella notte tra il 15 ed il 16 ottobre. “Il suo impegno fino ai livelli massimi di responsabilità alla guida dell’Istituto Centrale del Restauro si iscrive in una delle pagine più alte della missione rivolta al recupero delle straordinarie risorse di cui dispone la nostra Regione” ha detto Viti. “Ricordo di avergli consegnato, all’epoca dell’Amministrazione Buccico, il riconoscimento più alto della città di Matera, a testimonianza di un lavoro indomito di scavo e di valorizzazione dei tesori di cui dispone il nostro territorio”. D’Elia è stato direttore scientifico del Centro per la valorizzazione e gestione delle risorse storico-ambientali della Basilicata.
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Due borse di studio bandite dall’Ardsu
Il bando finanziato con il fondo donato da Agnese Graziano incentiva gli studi universitari degli studenti meritevoli residenti a San Fele In attuazione dell’Accordo di collaborazione stipulato il 20 agosto scorso tra Agnese Graziano e Arduino Severino Lospinoso, presidente dell’Ardsu, è stato pubblicato sul sito www.ardsubasilicata.it e su quello del Comune di San Fele www.comune. sanfele.pz.it, il bando per l’assegnazione di due borse di studio universitarie, in memoria di “Pietro Graziano – Medico condotto” per l’anno accademico 2012-2013”. L’ Azienda regionale per il diritto allo studio universitario della Basilicata ricorda come il bando, finanziato con il fondo donato dalla professoressa Agnese Graziano, è rivolto ad incentivare gli studi universitari degli
studenti meritevoli residenti nel comune di San Fele. Studenti - precisa il bando - che si immatricolano per la prima volta o si iscrivono ad un anno successivo a quello di prima immatricolazione ad un corso di laurea, laurea magistrale, laurea magistrale a ciclo unico, presso uno degli atenei italiani o europei. Il valore di ciascuna borsa è di 1.500 euro ed è cumulabile con altri benefici eventualmente assegnati nello stesso anno academico agli stessi studenti, fino all’ammontare massimo di 5.290 euro al lordo degli oneri fiscali previsti per legge. Possono partecipare al concorso in esame, gli studenti
residenti nel comune di San Fele in possesso dei requisiti indicati all’art.3 del bando, scaricando il modello di partecipazione dallo stesso sito www. ardsubasilicata.it che una volta compilato e firmato, dovrà essere spedito, unitamente alla copia di un proprio valido documento di identità, all’indirizzo riportato sullo stesso modello, entro 30 giorni da quello di pubblicazione del bando. L’Ardsu realizza servizi e interventi affinché tutti gli studenti universitari iscritti in Basilicata possano superare le difficoltà materiali e raggiungere i gradi più alti degli studi, offre strumenti che favoriscono l’integrazione con
Allattamento Iniziative Asp Domani a Lagonegro corso pratico di assistenza alle mamme e neonati Continuano le iniziative finalizzate alla promozione dell’allattamento materno organizzate dai servizi sanitari dell’Asp. Le manifestazioni rientrano nell’ambito del programma della Settimana mondiale per la promozione dell’Allattamento Materno, il cui tema è “Comprendere il passato - pianificare il futuro, celebrando i dieci anni dalla strategia globale per l’alimentazione dei neonati e dei bambini”. Il programma messo a punto dagli operatori mira ad aiutare le donne ad avere un atteggiamento positivo nei confronti dell’al-
lattamento al seno e ad aumentare il numero di quelle che scelgono di alimentare in questo modo i loro figli. Le iniziative volute dalla direzione generale dell’Asp si terranno il 18 ottobre a Lagonegro presso la sede di Via Piano dei Lippi dalle ore 10.30 e il 22 ottobre presso l’Ospedale di Chiaromonte sempre dalle 10.30.
il mondo universitario e aiutano a risolvere problemi pratici che potrebbero ostacolare il raggiungimento della laurea. L’Ardsu prevede sussidi per studenti diversamente abili, per soggetti svantaggiati, contributi e sussidi straordinari per gli studenti meritevoli, anche stranieri, che si trovino in gravi e comprovate difficoltà economiche.
Ingresso della sede dell’Ateneo di Potenza
Un cd dell’Asp per alimentarsi bene Realizzato dall’unità operativa di Igiene, alimenti e nutrizione di Potenza, verrà utilizzato nelle scuole Per prevenire le malattie a componente nutrizionale, l’Unità di Igiene alimenti e nutrizione del Dipartimento di Prevenzione collettiva della salute umana dell’Asp di Potenza ha realizzato un cd dal titolo“ Fruttileo e la foresta alimentare” che verrà utilizzato nelle scuole nelle attività di educazione sanitaria. Il cd ideato da Antonio Romaniello, responsabile dell’Unità Operativa di Potenza rappresenta la trasposizione in forma di video e gioco interattivo di un progetto di educazione sanitaria, già posto in essere da alcuni anni dalla stessa Unità operativa, che ha riscosso un buon
gradimento da parte degli scolari e del personale docente. L’efficacia è stata verificata mediante questionari che
hanno documentato un miglioramento delle abitudini alimentari dei soggetti che vi hanno partecipato. Il cd coinvolgendo in maniera diretta, ogni singolo studente, lo guiderà in un percorso divertente che gli farà acquisire in maniera piacevole nozioni di corretta alimentazione. La consegna del cd agli scolari - precisa l’Asp - ha lo scopo di far condividere il gioco anche agli altri bambini che non hanno partecipato direttamente al progetto, diffondendo importanti nozioni di corretta alimentazione anche fuori dall’ambito strettamente scolastico e nel fondamentale contesto familiare.
Dal Consiglio Province Santochirico (Pd) Tenere unito il territorio, tenere unita la Regione, significa valorizzare le città capoluogo, pensare al protagonismo dei territori, aprire una relazione proficua con lo Stato per concordare come riorganizzare la presenza dello Stato in Basilicata. La città di Potenza è il capoluogo della regione, qui ha sede l’ente Regione, la maggior parte degli enti regionali, già attualmente è sede delle articolazioni regionali dello Stato e delle articolazioni delle principali istituzioni pubbliche nazionali. Questo ruolo va conservato, così come non v’è dubbio che per tali
caratteristiche, anche nella malaugurata ipotesi di Provincia unica, non può essere che la città di Potenza, candidata ad essere il principale interlocutore dello Stato. La città di Matera deve essere associata a questo riassetto delle istituzioni locali, conservando, una capacità, un punto di rappresentanza istituzionale ed è per questo che viene indicato nel documento la sede del capoluogo provinciale. La conservazione di una rappresentanza istituzionale e sovracomunale consente, a quella città, di evitare un declassamento, una mortificazione che genererebbe, o alimenterebbe, perché già ce ne sono in corso, spinte centrifughe.
Viabilità Pici (Pdl)
Mozioni Rosa (Pdl)
Patrimonio culturale Venezia (Pdl)
Fondi Feasr Mazzeo (Idv)
La pubblicazione del bando di appalto per l’affidamento dei lavori della bretella di collegamento Ss 585 fondovalle del Noce – abitato di Lauria consentirà di avviare i cantieri che permetteranno la realizzazione di una infrastruttura attesa ed indispensabile per favorire lo sviluppo economico e turistico del lagonegrese. Considerato che è necessario ultimare i lavori con una interrogazione urgente ho chiesto al Governo regionale di conoscere la ditta aggiudicataria dell’opera, i tempi di avvio del cantiere e i tempi di consegna dell’opera.
De Filippo, Folino e gli altri esponenti del Pd assieme agli esponenti di Idv e Pu votano contro la discussione immediata della mozione tesa a valutare l’organigramma regionale delle postazioni dirigenziali e la retribuzione accessoria presentata in Consiglio regionale. Si tratta di una scelta precisa del ‘De Filippo & C. spa’ che da un lato dichiara di essere attento alla gestione del denaro pubblico, al buon funzionamento della macchina regionale e, dall’altro decide di far valere i suoi numeri e di non voler discutere una proposta della minoranza.
Proporrà alla Giunta regionale di varare un piano di vendita degli immobili regionali inattivi o non funzionali all’attività istituzionale, per alleggerire il patrimonio immobiliare regionale e creare una dotazione finanziaria vincolata al recupero ed alla valorizzazione di tutti quei siti/strutture di interesse storico e culturale. “Anche la Basilicata – dichiara Venezia - dovrebbe fronteggiare la crisi economica investendo su cultura ed innovazione, permettendo ai tanti giovani umanisti lucani disoccupati di lavorare col proprio patrimonio culturale.
In una interrogazione all’assessore regionale all’Agricoltura ho chiesto se sia a conoscenza dei gravi ritardi nella spesa della risorse programmate nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013, che potranno comportare un disimpegno automatico al prossimo 31 dicembre di 48.493.186,05 euro della dotazione finanziaria FEASR assegnata alla Regione Basilicata. Ho chiesto anche quali interventi l’assessore competente intende adottare per eliminare gli ostacoli che oggi rallentano la spesa di risorse.
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 17.10.2012
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Basilicata Mezzogiorno
II I BASILICATA PRIMO PIANO
FIAT SATA
MOBILITAZIONE PER IL LAVORO
Mercoledì 17 ottobre 2012
DAVANTI AI CANCELLI Una quindicina circa, le donne che hanno tenuto un presidio davanti al cancello B della Sata di San Nicola di Melfi
MARITI E FIGLI «Molte tra noi sono operaie. Siamo stanche di vedere i mariti tornare a casa cupi in volto. I nostri figli lasciati senza studi e senza lavoro»
Le donne di Pomigliano a Melfi Presidio delle mogli dei cassintegrati davanti allo stabilimento di San Nicola FRANCESCO RUSSO
DAVANTI ALLA FABBRICA
l S.NICOLA DI MELFI. Come annunciato nello scorso fine settimana, le mogli dei cassintegrati dello stabilimento industriale di Pomigliano sono arrivate in Basilicata per iniziare la loro «campagna a supporto delle mobilitazioni dei lavoratori contro i licenziamenti in Fiat». Ieri mattina erano una quindicina circa, le donne che hanno tenuto un presidio davanti al cancello B della Sata di San Nicola di Melfi, per distribuire volantini ed urlare con il megafono le proprie ragioni. Alcune ragazze sono arrivate da sole, altre accompagnate dal marito oppure dai figli, tra le bandiere rosse del sindacato Slai Cobas. «Siamo donne del movimento operaio, mogli degli operai della Fiat di Pomigliano; molte tra noi sono operaie, e siamo stanche di vedere i nostri uomini tornare a casa cupi in volto e con lo sguardo perso nel vuoto, a fissare le scadenze di fine mese», esordiscono le donne di Pomigliano nel documento distribuito agli operai della Fiat di Melfi al cambio del turno. Le mogli in lotta contro i licenziamenti hanno incassato la solidarietà di molti operai della Sata, mentre lasciavano la fabbrica o si apprestavano a timbrare il cartellino. Alcuni lavoratori hanno tirato dritto facendo finta di niente, tanti altri si sono incuriositi e inteneriti alla presenza della delegazione di donne di Pomigliano. «Siamo costrette - dicono ancora - a vivere con 750 euro al mese e siamo stanche di vivere la sensazione di rassegnazione e di sconfitta che comincia a far presa sui nostri mariti». Secondo le donne di Pomigliano «è in atto un massacro operaio in tutte le fabbriche della Fiat, realizzate con un fiume di finanziamenti pubblici». La colpa, secondo la delegazione campana, è anche «dei sindacati confederali che oggi sembrano scesi da Marte, come se non fossero stati proprio loro a sottoscrivere accordi infamanti per i lavoratori». La campagna avviata ieri prevede iniziative analoghe in tutte le fabbriche Fiat, «supportate da comizi ed assemblee territoriali»: una proposta forte, quella delle mogli degli operai di Pomigliano «per tutelare tutti e per tempo alla luce dell’imminente disastro industriale e sociale che si prospetta per il settore». «La Fiat - concludono deve restituire le centinaia di miliardi di finanziamenti pubblici ad oggi incassati ed usati in danno sociale e per interesse privato».
SOLIDARIETÀ
È stata espressa dagli operai Sata, che entravano o uscivano dalla fabbrica
FAMIGLIE
Le mogli degli operai sono venute con i figli
PROTESTA Le donne di Pomigliano d’Arco, mogli degli operai Fiat senza più lavoro, ieri davanti alla Fiat Sata di melfi [foto Luciano Massari]
«Una campagna in tutto il Sud in nome del diritto al lavoro»
l S. NICOLA DI MELFI. «Siamo qui per coinvolgere le donne di Melfi, ma anche tutti gli operai e i cassintegrati, che sono tantissimi». A parlare è Antonietta Abate, una delle donne arrivate da Pomigliano d’Arco a Melfi per iniziare una campagna contro i licenziamenti. Lo stabilimento lucano della Fiat, è stato individuato come punto di partenza di un tour tra le fabbriche del gruppo. «Dobbiamo restare uniti - prosegue perché soltanto con l’unione si è più forti e si può raggiungere qualche obiettivo. Dobbiamo sconfiggere la Fiat e Marchionne, perché stanno dando l’impressione di voler chiudere tutte le industrie italiane. Mio marito - prosegue Antonietta - non lavora e prende 700 euro al mese. Come
si fa a vivere con così pochi soldi? Come faremo, poi, nel 2013, quando mio marito non prenderà nemmeno la cassa integrazione? Non sapremo nemmeno come mangiare». Insieme alla donna c'è suo figlio Fabio. Un ragazzone di circa vent'anni, che ha voluto accompagnare la madre in visita ai lavoratori della Fiat di Melfi. «Mio figlio è qui, con me, perché purtroppo ha molto tempo libero», si sfoga la donna di Pomigliano. «Chiaramente spiega - non ho potuto mandarlo all’università, perché in casa non abbiamo i soldi per farlo. Mio figlio è anche disoccupato, non riesce a trovare lavoro. È un periodo brutto per tutti. Bisogna convincere le istituzioni a fare qualche cosa per il mondo dell’in-
VIVERE COSÌ
«Mio marito non lavora e prende 700 euro al mese. Ma come si fa a vivere così?»
dustria, altrimenti sarà la fine». «Anche io - interviene Maria Capuozzo - ho portato qui a Melfi i miei due figli, perché non sapevo a chi lasciarli: non posso permettermi di pagare una ragazza che badi a loro, una baby sitter. Sono disoccupata e per forza di cose faccio la casalinga: mio marito un lavoro lo aveva, ma oggi l’ha perso e si trova in cassa integrazione. Le spese sono tante e non sappiamo più come fare. Siamo disperati». Per Maria Molinari, la battaglia contro i licenziamenti è una questione di principio. «Siamo stanchi - spiega - di questa cassa integrazione, vogliamo il lavoro per i nostri mariti. Un uomo di 48 anni, che perde l’occupazione, che altro può fare? Purtroppo è la situazione di mio marito. Per questo motivo - prosegue Maria - dobbiamo unirci in questa battaglia. Il problema non riguarda solo la Fiat, ma tutte le industrie italiane. I politici finora non han-
no fatto nulla per tutelarci. Ed è una vergogna. Non vogliamo - mette in chiaro - l’elemosina della cassa integrazione, ma vogliamo un lavoro onesto per i nostri mariti, che ci faccia tornare a vivere. Anche a me, naturalmente - dice ancora - piacerebbe trovare un’occupazione, dal momento che finora ho fatto solo lavori saltuari. Ma a questo punto - aggiunge - mi basterebbe anche che soltanto mio marito tornasse ad essere impegnato. Noi mogli abbiamo il peso della casa, dobbiamo mandare avanti la famiglia e badare alle spese, e purtroppo dobbiamo anche confortare i mariti che sono sempre più depressi perché senza lavoro. Nei prossimi giorni - dice ancora - andremo davanti allo stabilimento di Cassino, e poi raggiungeremo tutte le altre fabbriche del gruppo Fiat: è l’unico modo per far sentire la nostra voce». [f.rus.]
Automotive Sata: produzione e continue sospensioni Proprio mentre le donne di Pomigliano erano davanti ai cancelli della Fiat di Melfi, la direzione aziendale della Sat di San Nicola di Melfi ha deciso nuove sospensioni della produzione della Punto nei mesi di novembre e dicembre: la fabbrica lucana si fermerà, per cassa integrazione, dal 12 al 20 e nei giorni 23, 26 e 30 novembre. A dicembre, attività ferme dal 3 al 10 e il 14 dicembre. «Il sistema automotive nazionale è ingabbiato: per la dodicesima volta consecutiva, a settembre, le vendite di auto subiscono una frenata, ed è per questo che tutta la filiera produttiva della Sata di Melfi subisce un nuovo stop della produzione», sostiene il segretario provinciale di dell’Ugl Metalmeccanici, Donato Russo. Il segretario regionale dell’Ugl Metalmeccanici, Giuseppe Giordano sollecita invece «un tavolo tecnico permanente sulla crisi dell’auto in Basilicata per realizzare un piano condiviso di interventi».
[f.rus.]
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 17.10.2012
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Basilicata Mezzogiorno
Potenza Mercoledì 17 ottobre 2012
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REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309
Il sindaco Santarsiero ha inaugurato la zona verde sorta a Macchia Romana
Elisa rivive nel parco
Presenti alla cerimonia mamma Filomena e i fratelli Gildo e Luciano MAMMA Filomena con un sobrio tailleur rosso aveva accanto, come sempre, Gildo. Un po’ più defilato Luciano che in braccio teneva una delle nipotine di Elisa. La famiglia Claps ha deciso di esserci, quasi a “riconciliarsi” con la città e i suoi abitanti. L’occasione è stata l’inaugurazione del parco urbano di Macchia romana che da ieri porta ufficialmente il nome della ragazza potentina uccisa il 12 settembre del 1993. Un nome e un cognome incisi su una semplice targa di legno che poggia su un palo dello stesso materiale. Da una parte - quella sinistra - il primo cittadino del capoluogo, dall’altra - quella destra - mamma Filomena e Gildo. Tra di loro Elisa. Quando la targa è stata scoperta dal sindaco Vito Santarsiero, che indossava la fascia tricolore, è partito l’applauso dei tanti potentini accalcati all’ingresso del parco. E tanti erano anche i bimbi - chi in braccio alla mamma, chi per mano al papà - che reggevano palloncini colorati. Qualcuno è volato via su nel cielo quasi fosse un segno. Poi don Michele Ciliberti, parroco della chiesa di Gesù maestro, ha impartito la benedizione. Infine l’ultimo atto: il taglio del nastro. Taglio effettuato, insieme, da Filomena e dal primo cittadino che poi ha quasi preso per mano la mamma di Elisa e l’ha condotta all’interno di quell’oasi di verde che, come ha tenuto a rimarcare, «servirà per ricordare il dramma e la tragedia» di «questa ragazza strappata alla vita a soli 16 anni». Non solo un ricordo «ma anche - ha proseguito Santarsiero - un “grido” di giustizia». Perché «giustizia deve essere fatta». L’amministrazione comunale, in accordo con la famiglia, ha scelto proprio un parco quale «simbolo migliore - ha proseguito il primo cittadino - per ricordare il sorriso di Elisa». Quel sorriso noto a tutti perché «campeggiava su tutte le foto» che, fino al giorno del ritrovamento del cadavere nella chiesa della Trinità, sono state affisse sui muri della città. Il Parco urbano di Macchia Romana da ieri è stato consegnato ufficialmente ai cittadini che, comunque, già da tempo avevano cominciato a frequentarlo. Da oggi chiunque imboccherà il vialetto d’accesso non potrà non leggere quel nome inciso sul legno: Elisa Claps. Alessia Giammaria a.giammaria@luedi.it
IL CASO
La sentenza
Invalida e inabile al lavoro perd figli e casa
Il sindaco, mamma Filomena e Gildo ammirano la targa appena scoperta. Nella foto accanto una parte dei potentini presenti e il primo cittadino insieme a due bambini
San Gerardo
Università
Truffatori chiedono soldi
Convegno sulle “Città sostenibili”
MANCANO sette mesi ai festeggiamenti in onore di San Gerardo e in città c’è qualcuno che già si sta portando avanti con il lavoro. A farlo, purtroppo, sono dei truffatori che bussano alle porte dei potentini chiedendo un contributo per l’organizzazione della feste in onore del patrono della città. Il Comune di Potenza ha fatto sapere di non avere rilasciato alcuna autorizzazione a nessuno e invita i cittadini che dovessero imbattersi in questi truffatori a segnalare immediatamente la cosa al Comando di Polizia locale telefonando ai numeri 0971415754 e 097146507 o denunciando il tutto alle altre forze di polizia.
LA città di Potenza ha ospitato, all'Università degli Studi, il quarto appuntamento degli “Incontri con gli scienziati 2012”. L'iniziativa, giunta alla sesta edizione che rientra nell'ambito del progetto educativo PlayEnergy, il concorso ludico didattico promosso da Enel e dedicato a docenti e studenti delle scuole italiane ed estere, per conoscere il mondo dell'energia attraverso i linguaggi e le tematiche della scienza. Il tema affrontato: “Le Città sostenibili”, mobilità elettrica, abitazioni intelligenti ed efficienti dal punto di vista energetico, impiego nel contesto urbano di impianti fotovoltaici, solari termici ed eolici. Questi sono solo alcuni degli ingredienti necessari per costruire una città “green” e “smart”, pulita e intelligente. Dalla promozione della “green economy” alle tecnologie energetiche di ultima generazione: quali progetti innovativi renderanno i centri abitati sempre più verdi, improntando la nostra vita a un futuro sostenibile? A questa e altre domande hanno risposto scienziati del calibro di Gianfranco Franz, Professore di Politiche Urbane e Territoriali presso la Facoltà di Economia di Ferrara e Direttore di Eco-Polis, Mauro Annunziato, Direttore dell'Unità Supervisione e Controllo di Sistemi Energetici dell'Enea e Giovanni Carlo Di Renzo, Rettore Vicario dell'Università degli Studi della Basilicata e coordinatore per Unibas del progetto Smart Basilicata, moderati da Silvia Bencivelli, medico e giornalista scientifica. «Bisogna ripensare il tessuto della città - ha affermato Mauro Annunziato - ed uno degli interventi per la città di Potenza è la “Smart Street” con servizi intelligenti per i cittadini che potranno così avere informazioni sulla viabilità, nuove connessioni e si potrà progettare una migliore illuminazione pubblica che possa garantire un maggior risparmio energetico». Sono proprio le città «il banco di prova per la sostenibilità, - ha ribadito Gianfranco Franz - per questo con il progetto Smart Cities si dovrà migliorare la qualità della vita attraverso una riorganizzazione del modo di vivere in città».
L’INTERVENTO DI CARRETTA (PD)
Destino della scuola media Torraca Il problema sono i finanziamenti
L'AMMINISTRAZIONE comunale, insieme alla maggioranza politica che la sostiene, riesce ogni anno, con notevole sforzo, vista la difficile situazione finanziaria, a garantire i servizi scolastici necessari e di primaria importanza per le famiglie del capoluogo, consapevole di quanto le problematiche legate all'istruzione meritino sempre uno dei primi posti nel programma municipale. L'unione razionale del territorio offerta dal piano di dimensionamento scolastico, che assicura agli alunni una continuità didattica molto importante, dando la possibilità di frequentare la scuola, da quella dell'infanzia, a quella primaria, fino alla secondaria di primogradonello stessoplesso,è garanzia di un maggiore controllo didattico e di una efficace razio-
nalizzazione dei costi. Eppure continuano le difficoltà su alcuni degli immobili che dovrebbero ospitare gli istituti scolastici, come il caso della Scuola Media Torraca, ormai in disuso, se non per poche aule, date in prestito al Liceo Artistico, e per la palestra. È risaputo che le classi della scuola secondaria di primo grado siano attualmente ospitate nell'immobile della scuola primaria di Via del Popolo e che, dal momento che entrambe le scuole fanno parte dello stesso istituto comprensivo, sarebbe davvero auspicabile che, insieme alla Scuola dell'Infanzia di Via IV Novembre, potessero essere trasferite nella Torraca, facendone il polo scolastico unico del centro storico. Altra soluzione sarebbe quella di potervi magari trasferire un
Liceo, che dia prestigio al centro storico, così come nella maggior parte delle città, in cui sono presenti storici licei di pregio, e che lo rivitalizzi attraverso una cospicua presenza di giovani. La mancanza di fondi a cui si deve far fronte blocca purtroppo le iniziative e i lavori di ristrutturazione della scuola, che, al momento, ha ricevuto interventi minimi dopo un esiguo finanziamento ministeriale. L’adeguamento dell'immobile necessita di finanziamenti ben più cospicui, che l'Amministrazione comunale non può sostenere, e che si spera siano stanziati al più presto dal Ministero, che ha il compito e il dovere di far fronte alle necessità della scuola pubblica. Gianpaolo Carretta Capogruppo Pd Comune di Potenza
HA superato la pesante prova del cancro, portando ancora i segni della malattia che l’ha costretta all’amputazione del braccio destro. Ma per questa donna potentina di 44 anni le prove difficili della vita non sono finite: pur essendo dichiarata totalmente inabile al lavoro, dovrà lasciare la casa coniugale, della quale è per gran parte proprietaria esclusiva, in conseguenza della separazione dal marito. A deciderlo un giudice del tribunale di Potenza, come conseguenza della decisione adottata riguardo ai due figli minorenni della ex coppia, un ragazzo e una ragazza. I due sono stati affidati ad entrambi i genitori, ma - ha disposto il giudice - continueranno a vivereconil padrenellacasa familiare: uno lo aveva chiesto espressamente, l'altra aveva manifestato indifferenza a stare con l'uno o l'altro genitore. La donna disabile e ora separata dovrà dunque uscire dalla casa di famiglia, che è per gran parte sua e per un'altra parte in comproprietà con l'ex coniuge. Per il suo mantenimento, compresa la nuova sistemazione che dovrà cercarsi, l'ex marito (che ha uno stipendio lordo di 1.600 euro) dovrà darleogni mese - ha stabilito il giudice un contributo di 200 euro, che si aggiungerà alla sua pensione mensile lorda di circa 700 euro. «E' una decisione profondamente ingiusta», ha commentato la donna. «Nonostante oltre vent'anni fa mi sia stato amputato il braccio destro - ha aggiunto - ho svolto sempre le incombenze di moglie e di madre e la separazione non è certamente a me addebitabile. Allontanarmi dai miei figli minori, dei quali avevo chiesto l'affidamento, e dalla casa della quale sono per gran parte proprietaria, mi sembra davvero ingiusto». «Confidiamo che i provvedimenti del giudice in via d'urgenza - ha detto l'avvocato Sassano, che assistela donna- possanoessere modificati dopo l'udienza che si svolgerà nel prossimo mese di gennaio».
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 17.10.2012
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Basilicata Mezzogiorno
VI I POTENZA CITTÀ
Mercoledì 17 ottobre 2012
BUCALETTO
LA RIQUALIFICAZIONE INFINITA
INTERVENTO PODEROSO Un piano poderoso per 72 milioni di euro che permetterà la costruzione di ben 360 alloggi di cui 240 nella Cittadella
LE PERPLESSITÀ DEI RESIDENTI Il piano non soddisfa i residenti che hanno grossi dubbi sulla copertura finanziaria e la successiva assegnazione degli alloggi
Il Piano per le Città convince solo a metà Il Comune «ci mette la faccia» ma i residenti hanno tanti dubbi INCONTRO Due momenti dell’incontro che il sindaco di Potenza Vito Santarsiero e parte della giunta ha avuto con i residenti della Cittadella di Bucaletto per illustrare il «Piano per le Citta» [foto Bianchi]
SANDRO MAIORELLA l Da una parte la soddisfazione dell’amministrazione comunale, sindaco Santarsiero in testa, per la grande opportunità legata al Piano nazionale per le Città, dall’altro un certo scetticismo dei residenti della Cittadella di Bucaletto che non riescono a gioire completamente per un progetto di riqualificazione che potrebbe rappresentare la fine del problema casa nel quartiere. In progetto che l’amministrazione «mettendoci la faccia» come ha sottolineato l’assessore Campagna ha presentato ai residenti e che rappresenta «una svolta epocale per le politiche abitative nel capoluogo». Un piano poderoso per 72 milioni di euro di interventi, 50 da parte di privati (soggetti aderenti a Lega Cooperative) e 22 da richiedere al Governo. «Il Piano - ha sottolineato Campagna - prevede la realizzazione di 360 alloggi di edilizia sociale (convenzionata, sovvenzionata e agevolata) di cui 160 saranno di proprietà diretta del Comune nonché un intervento di riqualificazione nel quartiere Bucaletto. E’ in questa area infatti che è prevista la realizzazione del maggior numero di alloggi, 240 per la precisione, da sistemare prevalentemente nella fascia mediana e nell’area settentrionale. I restanti 120 alloggi, sempre di edilizia sociale, saranno realizzati 60 al rione Francioso e 60 nella Zona G Non solo nell’intervento è prevista anche la realizzazione di un Centro servizi e di un centro sportivo, con piscina regolamentare alcuni campi di calcetto coperti, un parco nell’area nord del quartiere e la riqualificazione con spazi attrezzati e potenziamento della viabilità di accesso». Insomma un piano completo che come ha affermato il sindaco Vito Santarsiero «rappresenta la continuità di tante azioni amministrative messe in campo dall’Amministrazione comunale nella Cittadella. Il Comune in questi anni ha stanziato per il quartiere oltre 25 milioni di euro per i diversi interventi abitativi. I primi alloggi sono stati consegnati, altri cento sono in costruzione. ma anche la nuova scuola,
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la piazza, il parco giochi. È chiaro che ci vuole tempo per chiudere l’intero intervento di riqualificazione e che qualcuno dovrà aspettare ma sempre nel rispetto delle leggi vigenti». Insomma si va avanti sul solco di quanto fatto nel recente passato cercando di attivare tuti i canali per trovare i fondi necessari a chiudere la partita. Una partita aperta ormai da molti anni che i residenti della cittadella, soprattutto quelli «storici» (venti, venticinque anni) non vedono l’ora finisca. Troppe volte la soluzione sembrava a portata di mano (sono arrivate promesse anche da esponenti del governo nazionale) per poi svanire nel nulla. Il timore dei residente è proprio questo. I dubbi nascono da questa lunga attesa e da qualche passaggio poco chiaro. Ad incominciare dal fatto che si tratta di una «candidatura» del progetto potentino (circa settecento i piani presentati dai comuni dell’intero paese) per accedere a questi fondi. Numeri importanti che fanno temere anche sulla copertura finanziaria cosa sulla
quale l’amministrazione di Potenza appare certa. Ma non solo. Quando si parla di riqualificazione i residenti pensano alla soluzione del problema abitazione per l’intero rione, per chi per anni ha atteso un alloggio ed invece si dovrà attingere da una graduatoria generale. Insomma la casa per i residenti di Bucaletto non è automatica. Un fatto che in tanti non accettano anche perchè a subire le conseguenze di una cantierizzazione nell’area saranno proprio loro che dovranno, per creare gli spazi necessari, anche lasciare le loro attuali abitazioni senza avere la certezza di poter ottenere uno in assegnazione. Questo anche se l’amministrazione ha chiarito a grandi lettere che i prefabbricati in ogni caso «sono assimilati alle case popolari e che dunque, lasciata una per i lavori del progetto se ne avrà una in assegnazione anche temporanea, fino all’assegnazione definitiva, se ci sono i requisiti». Proprio sui requisiti è polemica aperta sulla quale nessuno fa marcia indietro.
Il progetto abitativo I tre tipi di edilizia Edilizia sovvenzionata L'edilizia sovvenzionata è costruita a totale carico dello Stato attraverso le Regioni e gli enti locali. Si realizza mediante intervento diretto del Comune o delle aziende territoriali per l'edilizia residenziale. In sostanza si tratta di alloggi meglio conosciuti come edilizia residenziale pubblica (Erp) o case popolari. Per la costruzione di questo tipo di alloggi (e anche per l'edilizia agevolata), le aree individuate vengono acquistate da parte del Comune mediante l'esproprio. È anche possibile attuare interventi di edilizia sovvenzionata al di fuori del Peep, ove questo non sia stato ancora approvato, ma nell'ambito delle aree residenziali previste nel Prg. In quest'ultimo caso, è prevista l'assegnazione alle Ater solo del diritto di superficie. Edilizia convenzionata L'edilizia convenzionata, viene attuata da operatori privati (imprese di costruzione, cooperative) che si convenzionano col Comune accordandosi soprattutto sul prezzo di cessione (o affitto) degli alloggi da realizzare. È principalmente presente nell'ambito delle lottizzazioni private, in cui i soggetti che realizzano le abitazioni devono spesso sopportare anche gli oneri economici per le opere di urbanizzazione necessarie nella zona. Edilizia agevolata In questa forma di aiuto, lo Stato interviene favorendo la costruzione di alloggi da destinare a prima abitazione. Vengono messi a disposizione una certa quantità di contributi destinati alle singole famiglie, in misura proporzionale al reddito, in conto interessi e a fondo perduto. In pratica lo Stato concede alle famiglie che acquistano la prima casa un mutuo agevolato facendo si che una quota degli interessi siano a carico dello Stato. In questo tipo di intervento sono le imprese di costruzione a richiedere direttamente i finanziamenti alle Regioni o agli enti locali. Per accedere a tale tipo di finanziamento è necessario rivolgersi direttamente agli operatori.
POTENZA TRE INCUBATORI, GESTITI DA SVILUPPO ITALIA, IN VAL D’AGRI, SASSI DI MATERA E METAPONTO
POTENZA ALLARME DEL COMUNE
L’impresa di «fare impresa» nella Basilicata svantaggiata EMANUELA FERRARA l Presentato ieri in Regione l’avviso pubblico, presente nel Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata, riguardante gli incubatori per giovani e piccole e medie imprese. Un progetto nato diverso tempo fa ed ultimato con la pubblicazione ufficiale. Da ieri, insomma, i candidati che possiedono i giusti requisiti possono far domanda di ammissione ad uno dei tre incubatori previsti sul territorio regionale. «Il raggiungimento di un obiettivo perseguito da tempo – ha commentato il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo – per far fronte alle difficoltà economiche che investono tutto lo scenario internazionale». Un modo per investire nei giovani e nelle imprese, dando a questi l’opportunità di rivolgersi a strutture specializzate, gli incubatori appunto, che possano sostenere ed incentivare le idee delle eccellenze lucane. 50 spazi per le diverse attività, da spalmare nei tre territori ed in altrettanti ambiti. L’in-
AVVISO
Presentato in Regione l’avviso pubblico per giovani e piccole imprese
vito è aperto a tutte le piccole e medie imprese lucane, già in essere o che stanno per nascere, ed a tutti i cittadini che non abbiano compiuto 36 anni di età. L’idea è quella di dar loro la possibilità di utilizzare le postazioni di co-working all’interno dei tre incubatori gestiti da Sviluppo Italia, rappresentato in sede istituzionale da Raffaele Ricciuti, presenti nella zona industriale dell’Alta Val d’Agri, nel rione Sassi a Matera e presso il centro di ricerca Metapontum Agrobios a Metaponto. Tre località per tre settori di attività differenti tra loro. Nello specifico, le iniziative proposte dovranno far riferimento al settore energetico per quanto riguarda la Val d’Agri, alle industrie culturali e creative, nonché ai servizi di supporto per il turismo, nell’area materana, ed infine al settore delle biotecnologie, agricoltura sostenibile e chimica sostenibile nel territorio di Metaponto. Imprese e privati saranno sostenuti, secondo il programma illustrato, da una fitta rete di correlazioni con il mondo della ricerca ed il mondo universitario. A tale scopo, il Centro Metapontum Agrobios e l’Università degli Studi della Basilicata dovranno trasferire le loro competenze ed i loro strumenti a tutti coloro che rientreranno nel programma. Un vero trampolino di lancio che, se ben
Sos truffa di falsi messi comunali
utilizzato, potrà favorire l’inserimento di nuove realtà e soprattutto arricchire la regione, rendendola competitiva sul mercato. «Opportunità dunque per le imprese – ha sostenuto l’assessore regionale alle Attività Produttive, Marcello Pittella – e un’occasione per essere sempre più competitivi come realtà regionale. Senza trascurare l’importanza che questo progetto rappresenta per i giovani chiamati a dare voce alle loro idee innovative». Va sottolineato che la permanenza nel mondo degli incubatori avrà una durata di tre anni, scaduti i quali vi è la possibilità di un rinnovo. Il bando, oltre che su Bollettino Ufficiale, è presente sul portale online di Sviluppo Basilicata dove è possibile scaricare la modulistica necessaria.
IMPRESE Il bando incubatori per giovani e imprese è stato presentato ieri alla Regione. Nell’immagine il tavolo dei partecipanti [foto T. Vece ]
l Attenzione ai truffatori che girano per le case. Non è la prima volta che accade a Potenza. E in genere prendono di mira quasi sempre persone sole e anziane. Sono loro che vengono identificate dai manigoldi come vittime ideali. Ora c’è il Comune di Potenza che ha lanciato un appello ai cittadini. Si invita «a segnalare al Comando dei Vigili urbani» la persone che «si recano nelle abitazioni» e «chiedono contributi per l’organizzazione delle festività patronali del prossimo anno». Il Comune di Potenza tiene a far sapere di «non aver rilasciato alcuna autorizzazione a tale scopo». Dunque, se qualcuno si presenta per chiedere soldi con questa motivazione, è un mascalzone e un truffatore. Il Comune di Potenza ha invitato pertanto i cittadini a contribuire allo smascheramento di questi manigoldi chiamando «il Comando di Polizia locale ai numeri 0971-415754 e 0971-46507 o le altre forze di polizia».
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 17.10.2012
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Basilicata Mezzogiorno
MATERA E PROVINCIA I XI
Mercoledì 17 ottobre 2012
IMPIANTI SELVAGGI AMBIENTE E SALUTE
PRIMA I CITTADINI «È fondamentale rimettere ordine sulla questione verificando nel merito tutti gli adempimenti procedurali», afferma il sindaco Adduce
DEMOCRAZIA PARTECIPATA L’assessore Rivelli annuncia un incontro pubblico alla presenza dell’ing. Fantasia, al quale dovrebbe essere riaffidato l’incarico
Don Gavazzeni «Battaglia di civiltà vinta grazie ai cittadini e alla parrocchia» «È stato un trionfo completo, una battaglia di civiltà che è stata vinta con merito e tenacia dalla parrocchia e dai cittadini». Così don Basilio Gavazzeni commenta a caldo il provvedimento del Consiglio comunale che ha approvato una mozione sulle antenne che chiede in primo luogo al sindaco Salvatore Adduce di procedere alla rimozione dell’impianto di telefonia installato in via Frangione nel rione Agna. Una antenna posizionata proprio a due passi dalla scuola media. «Le popolazione - dichiara il parroco di Sant’Agnese - andavamo informate preventivamente. Qui c’è in gioco la salute dei cittadini. Fortunatamente questa battaglia contro quello che si è configurato anche come un abuso è stata condotta a buon fine e il Comune - conclude don Basilio Gavazzeni - ha saputo rimediare ad una sotuazione di scarso controllo del [d.mas.] territorio».
le altre notizie LO STORICO DELL’ARTE
In chiesa il ricordo di Michele D’Elia
VICINO LA SCUOLA L’antenna installata vicino la scuola media in via Frangione. Sotto, don Basilio sull’impianto [foto Genovese]
Agna, dopo lo stop all’antenna nuovo modello di pianificazione Il Consiglio comunale ha posto le basi per redigere un regolamento in materia DONATO MASTRANGELO l La battaglia civile e determinata dei residenti di Agna e Cappuccini sostenuti con acume e vigore da don Basilio Gavazzeni non è servita soltanto a stoppare l’antenna di telefonia installata a due passi dalla scuola media di via Frangione che aveva suscitato comprensibili timori tra gli abitanti e i genitori degli alunni. Il risultato conseguito, con la mozione sul Piano delle antenne di telefonia mobile e dati approvata all’unanimità dal Consiglio comunale nella seduta di lunedì scorso, con l’obiettivo di delineare un regolamento comunale per posizionare gli impianti lontano dalle zone abitate e procedere ad un catasto delle strutture di telefonia mobile dati esistenti, apre infatti uno scenario del tutto nuovo rispetto alla pianificazione in materia, con l’obiettivo di dire basta una volta per tutte agli impianti selvaggi in
CATASTO E CONTROLLI
Tra gli obiettivi il censimento degli impianti esistenti e il monitoraggio delle emissioni
città, pur nella consapevolezza che le maglie per quanto riguarda la legislazione nazionale, si sono allargate ulteriormente. Insomma mai più un caso Agna, con i cittadini che si sono ritrovati l’antenna a due passi dalla scuola, dalla chiesa e dalle case senza poter battere ciglio, in barba ai processi di democrazia partecipata. La base di ripartenza è questa come ha sottolineato il sindaco Adduce per il quale «è fondamentale rimettere ordine sulla materia, verificando nel merito tutti gli adempimenti procedurali e ponendo sempre al primo posto la tutela della salute dei cittadini». Intanto l’assessore con delega all’Ambiente, Rocco Rivelli, ha annunciato a breve un incontro aperto al pubblico con l’ing. Pasquale Fantasia al quale l’Amministrazione dovrebbe riaffidare un incarico di consulenza al fine di redigere il Piano delle antenne e monitorare la situazione degli impianti esistenti. Angelo Cotugno del
Pd, ritornando sulla questione di Agna, ha invocato un monitoraggio sulle emissioni «che sia costante e in sommatoria». Adriano Pedicini (Pdl) ha auspicato «una maggore sorveglianza sul territorio da parte dell’Amministrazione locale». E Angelo Tosto chiede di «entrare nel merito della tematica, evitando confusioni. I compiti dell’Amministrazione vanno bel distinti, nell’interesse della collettività. Ben venga il monitoraggio sugli impianti esistenti». Angelo Raffaele Cotugno della Sel chiede una «istruttoria rigorosa per i nuovi impianti». Al dibattito sulle antenne sono intervenuti anche i consiglieri Carmine Alba, Annunziata Antezza, Roberto Morea e Michele Paterino mentre Giovanni Scarola ha chiesto di verificare se già l’articolo 37 del Piano regolatore non ponga dei vincoli sul piano urbanistico e ambientale rispetto alla installazione di antenne di telefonia mobile e dati.
LA TRESTIMONIANZA SCRIVE UN OPERATORE EVIDENZIANDO L’INERZIA DELL’ASSESSORATO E DEL COMUNE
statata l'assenza della conferma di pagamento, i vigili hanno richiesto agli autisti presenti di effettuare il prima possibile il pagamento tramite il sito web del Comune, dato che le card prepagate previste dalla delibera non sono ancora disponibili e non è dato sapere nemmeno dove saranno vendute». Lo evidenzia in una lettera l’operatore turistico Luca Paolicelli. «La scena - va avanti la missiva si è ripetuta anche nella mattinata di lunedì, 15 ottobre, ma questa volta i vigili, oltre alla tassa d'ingresso, hanno richiesto anche il
pagamento di una penale per aver evaso la tassa stessa. Ma la delibera che introduce e regolamenta la tassa d'ingresso stabilisce che “la sosta permanente dei pullman, caravan e roulottes è consentita esclusivamente nelle aree individuate”: pertanto fino a quando le suddette aree non saranno individuate tramite apposita segnaletica, l'applicazione della tassa d'ingresso è da ritenersi illegittima. Va rilevato, inoltre, che i servizi promessi dall'Amministrazione il 31 agosto, durante l'incontro con gli operatori turistici, (in primis l'apertura dei bagni presso il “city
L’AFRICA E IL MEZZOGIORNO
Venti ambasciatori stamane nei Sassi
n Ambasciatori di 20 Paesi in missione in Basilicata per l’evento organizzato dalla Camera di commercio ItalAfrica centrale dal titolo “L’Africa a Mezzogiorno”. Alle 9, i diplomatici saranno a Matera per visitare i Sassi e altri luoghi della città e firmeranno un’intesa per incentivare gli scambi tra il Comune e gli Stati di appartenenza. PROGETTO EUROPEO
Comenius, in Comune incontro con i presidi n I dirigenti scolastici incontrano il sindaco e il presidente della Provincia, alle 16, nella sala Giunta del Municipio, per il progetto Comenius.
PIAZZA MATTEOTTI Panoramica degli spazi ai piedi del Municipio, dove l’erba per una manifestazione si è tramutata in fango [foto Genovese]
È un autentico caos la tassa di soggiorno sui bus turistici l «Il desiderio dell'amministrazione comunale di Matera di introdurre il prima possibile una tassa d'ingresso su autobus turistici, roulotte e caravan sta creando in questi giorni una notevole confusione: nella mattinata di sabato 13 ottobre, i vigili urbani hanno richiesto ai conducenti degli autobus in sosta presso piazza della Visitazione di esporre sul parabrezza dei loro veicoli la ricevuta di pagamento della tassa d'ingresso, della quale questi ultimi ovviamente non sapevano nulla, dato che l'apposita segnaletica non è ancora stata installata. Con-
n Sarà ricordato questa mattina alle 10 nella Chiesa della Madonna del Carmine, Michele D’Elia primo soprintendente di Matera, storico dell’arte di riferimento della Fondazione Zètema e cittadino onorario della città dei Sassi. Un uomo d’altri tempi ma con lo spirito rivoluzionario, come è stato più volte definito, che ha lavorato per la crescita culturale e sociale della città. Al professore va attribuito il merito di aver organizzato le prime spedizioni nei Comuni lucani colpiti dal terremoto dell’80, a lui si deve recupero della collezione D’Errico oggi esposta nelle sale del Museo nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata, allora abbandonata nella Biblioteca Provinciale, a lui si deve anche la realizzazione del deposito - laboratorio attrezzato che si trova nella zona Paip ed anche l’idea di aprire a Matera la sede distaccata dell’Istituto di Restauro. D’Elia inoltre era molto legato a Matera. E per questo prima di morire ha chiesto di essere sepolto nella [c.cos.] città dei Sassi.
terminal” di piazza Matteotti) ad oggi non sono disponibili». «I problemi del sistema di drenaggio della piazza - sostiene Paolicelli - sono ulteriormente peggiorati in quanto il “prato” lasciato in piazza dopo “Matera è fiera” con la pioggia si è trasformato in fango, con il risultato che ora parte del parcheggio riservato ad auto, autobus e roulotte è un vero e proprio acquitrino. Nonostante le
numerose e-mail inviate dagli operatori turistici materani all'assessore al Turismo e alla segreteria del sindaco per conoscere le modalità di inoltro della documentazione relativa alle prenotazioni pervenute entro il 6 settembre, per le quali la delibera prevede l'esenzione totale dal pagamento della tassa, non ci è pervenuta alcuna risposta. Si richiede, pertanto, che l'applicazione della tassa d'ingres-
so venga sospesa fino a quando non si saranno individuate le apposite aree di sosta tramite l'installazione dell'apposita segnaletica e che si provveda quanto prima a comunicare a tutti gli operatori turistici le informazioni di cui sopra, per evitare che questo stato di confusione si trasformi in un danno d'immagine per la città e comporti ricadute economiche negative sugli operatori stessi».
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 17.10.2012
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MONTESCAGLIOSO - Con l'approvazione del Contratto di Valorizzazione Urbanaintitolato “Progetto di riqualificazione e rigenerazione urbana delle aree contigue viale Giovanni XXIII”, la giunta comunale ha approvato il programma degli investimenti per il Piano delle Città, il programma di rigenerazione urbana promosso dall'Anci e dai ministeri dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture. Il programma interviene su un ambito urbano - le aree contigue a Viale Giovanni XXIII - che si riconosce idoneo alla rigenerazione ed alla riqualificazione. In particolare, lo svuotamento e l'inadeguatezza di infrastrutture, derivanti dalla demolizione della scuola media e dall'attuale disarticolazione della viabilità, conferiscono al quartiere contiguo a viale Giovanni XXIII, oltre agli aspetti propri di disaggregazione urbana, anche i motivi di un congruo intervento. In sintesi, il programma, interessa aspetti legati sia alle infrastrutture propriamente dette, e sia alla qualità urbana intesa come coinvolgimentodisettori urbanicheincludo-
Montescaglioso Candidata la riqualificazione della zona di v.le Giovanni XXIII
Piano delle città, c’è il progetto no sia la residenza privata (quartiereRione Italia)che leinfrastrutture pubbliche (polo scolastico, viabilità e parcheggi pubblici), senza tralasciare i settori economici. L'obiettivo cardine del programma, si delinea nella possibilità di “rigenerare” l'area di progetto, anche attraverso la partecipazione dei soggetti interessati al processo, siano essi pubblici oprivati. Il Pianodi riqualificazione del quartiere, si delinea su tre direttrici fondamentali; il primo si riconosce nella possibilità di rimodellare la viabilità dell'intero quartiere, (in particolare Viale Giovanni XXIIIeRioneItalia) siainterminidi percorribilità che di sosta delle autovetture; il secondo si individua nell'adeguamento del “polo scolastico” che insiste lungo viale Giovanni XXIII, mediante la ricostruzione della scuola media (già avviata da un precedente appalto) e dell'adegua-
mento strutturale e statico della Scuola Materna di via Silvio Pellico. Il polo scolastico, con questo programma, si configurerebbe come un unico complesso, attesa la possibilità di poter connettere, con adeguate infrastrutture, i diversi plessi, nell'intento di conferire unicità di funzioni strettamente collegate tra di loro. Il terzo asse, si riconosce nell'intento di creare, un polo sociosanitario da ubicare nell'ex casa comunale, ove all'interno troverebbero posto il Distretto Sanitario, l'Unimed, la farmacia comunale ed altri servizi sociali (Caritas, Croce Rossa, Protezione Civile ecc.) In ultimo, l'intento del programma, è soprattutto quello di sviluppare una urbanistica partecipata, immaginando la creazione di un laboratorio di quartiere che veda coinvolti i cittadini e gli operatori economici. Il sindaco Giuseppe Silvaggi spie-
ga: « Fin dal nostro insediamento, ci siamo spesi energicamente per la ricerca di fonti di finanziamento che fossero alternative tanto al bilancio comunale quanto alla pratica, tanto abusata in passato, dell'indebitamento attraverso ulteriori mutui; per quanto ci è dato sapere, sono meno di dieci i Comuni lucani che hanno avanzato una candidatura progettuale sul bando del Piano delle Città a testimonianza dell'attenzione e dell'attivismo di questa Amministrazione sulle opportunità di sviluppo e di crescita per la comunità e per il territorio di Montescaglioso». L'Assessore all'Urbanisticae Attività Produttive Roberto Venezia nell'evidenziare l'ammontare finanziario complessivo previsto per la realizzazione dell'intero programma, pari a 10.704.000 euro, sottolinea come «Sulla fattibilità tecnico procedurale della proposta, riteniamo
Il centro di Montescaglioso. Pronto un progetto di riqualificazione
diessere inunavanzatostadio didefinizione in quanto i singoli interventi che compongono il programma candidato sono, ad oggi, già in fase di realizzazione o in fase di progettazione definitiva». provinciamt@luedi.it
L’arteria stradale dovrebbe essere riaperta alla fine del mese. Lo assicura la Provincia
Cavonica, si va verso l’apertura Il tratto consentirebbe di alleggerire anche i collegamenti con S. Mauro Forte
SAN MAURO FORTE - I lavori «Si conta di ultimarli completamente entro la fine di ottobre 2012. Entro tale data pertanto tutto il collegamento tra la Basentana e la S.P. Ferrandina - Stigliano di circa 20 km. sarà fruibile migliorando i collegamenti delle aree interne verso la viabilità principale regionale». E' quanto gli uffici della Provincia di Matera su nostra interlocuzione hanno assicurato in merito alla attesa apertura al traffico della Cavonica. La cosiddetta trasversale alta che nelle intenzioni progettuali dovrà unire un giorno tra loro le principali arterie della regione (Bradanica, Basentana, Val D'agri, Saurina). Nello specifico ci riferiamo al tratto di 20 chilometri circa che, dall'altezza dello scalo ferroviario di Garaguso, collegherà la Basentana alla provinciale Ferrandina-San Mauro Forte. E' un evento atteso da tempo in particolar modo dalla comunità sanmaurese che, in questa arteria confida molto per aprire con più facilità il proprio territorio al resto del mon-
La Ferrandina-Stigliano
do. Lo sbocco sulla Basentana per questo Comune in particolare ha assunto nel tempo i contorni di una chimera, sia perché agognato da epoca memorabile (si ricorda che uno dei primissimi convegni sulla Cavonica nel salone comunale quando ancora l'attuale segreta-
ria del Pd lo era della Dc) e sia perché negli ultimi anni è stato annunciato più volte ed altrettante volte rinviato. Ma anche i sogni si avverano e questa volta sembrerebbe essere la volta buona, stando alle notizie che giungono. L'intera arteria consta di vari lotti, taluni
già realizzati ed altri in corso di completamento. Il primo, fu avviato a realizzazione dalla Regione Basilicata -tra il 2000 ed il 2007- per un tratto di circa 9 chilometri che, però, non fu completato per carenza di finanziamenti. E' il tratto che dalla provinciale Ferrandina Stigliano si snoda lungo la valle del torrente Salandrella in agro dei comuni di San Mauro Forte e Salandra in direzione Basentana. Un tronco “cieco” allora che però è servito da testa di ariete per continuare l'opera. Dopo il passaggio di consegne della strada alla Provincia di Matera, quest'ultima procedette alla redazione di un progetto di completamento per un importo di 1.650.000 euro i cui lavori, appaltati nel 2010, hanno avuto inizio nel giugno 2011 e sono già stati completati e collaudati. Un tratto ad oggi completamente fruibile. E' proprio a metà circa di tale lotto, che l'Ente di Via Ridola ha poi ipotizzato la realizzazione di una bretella di collegamento verso il centro abitato di San Mauro Forte, avente
una lunghezza complessiva di circa 3,5 chilometri, per agevolare l'interfaccia di tale centro abitato verso la costruenda fondo valle. I lavori di tale bretella sono in una fase avanzata di realizzazione e l'ultimazione è fissata per marzo 2013. Essa è stata progettata tra il 2009 ed il 2010 per un importo complessivo di 4.600.000 euro ed appaltata a giugno 2010. Il secondo lotto (in ordine di tempo) della Cavonica è stato interamente progettato e realizzato dalla Provincia di Matera. Questi ultimi lavori, a seguito del fallimento dell'impresa esecutrice, hanno conosciuto due diverse fasi. La prima, conclusasi nel 2001, ed una seconda anch'essa conclusasi nel luglio 2011. Anche tale lotto, costato complessivamente circa sei milioni di euro, per una lunghezza complessiva di circa 3,7 chilometri, è stato collaudato in ogni sua parte e, quindi, fruibile dall'utenza locale. Infine, c'è il lotto in corso di esecuzione e dal cui completamento dipende lo sbocco finale dell'arteria allo scalo
Grassano In una lettera aperta segnala i temi sui quali è necessario intervenire al più presto
“Senso Comune” tallona il sindaco Sanseverino
I componenti del movimento Senso Comune hanno scritto al sindaco
GRASSANO - Il movimento grassanese “Senso Comune” ritorna in piazza con una lettera aperta che è stata inviata al sindaco Francesco Sanseverino. Stiamo parlando di un movimento politico costituito nello scorso maggio in occasione delle elezioni amministrative con una propria lista di candidati capeggiata da Rocco Gentile. I dati dello spoglio non assegnarono nessun seggio a questa lista ma subito dopo le elezioni i fondatori del movimento dichiarano pubblicamente che avrebbero continuato ad occuparsi di politica, quella fatta per la gente e la comunità grassanese. «Il movimento Senso Comune sottopone - si legge nella nota inviata al sindaco e ai cittadini - all'attenzione della S.V. e della maggioranza da Lei presieduta, una serie di problemi della nostra comunità che dovrebbero essere portati a soluzione per
consentire un vivere più dignitoso a tutti i cittadini di Grassano. Precisiamo altresì di essere pronti ad eventuali incontri laddove riteniate giusto ed opportuno confrontarVi con chi, comunque rappresenta questa Comunità. Noi siamo del parere - continua la lettera che bisogna affrontare in via prioritaria i problemi di seguito riportati: istituzione del Laboratorio Comune (per i giovani) con assegnazione di una sede al movimento Senso Comune dove poter aggregare i giovani della nostra comunità; isole ecologiche, potenziamento cassonetti raccolta rifiuti e sistemazione dei preesistenti (manutenzione); Responsabilizzazione responsabili settori e contenimento richiesta pareri legali (previa richiesta a più legali anche per incarichi ufficiale secondo le disposizioni di legge vigenti); in attesa dì assegnazione lotti Pip impedire accesso motocicli, macchine per consentire attivi-
di Grassano - Garaguso e il collegamento alla viabilità extra-regionale rappresentata dalla S.S. 407 “Basentana”. Esso ha una lunghezza complessiva di circa 7 chilometri e il relativo progetto è stato anch'esso redatto dalla Provincia di Matera per un importo totale di 19.168.000 euro ed è stato aggiudicato nell'agosto 2007 con il sistema dell'appalto concorso. I relativi lavori hanno avuto inizio circa un anno dopo, a giugno 2008, e dovrebbero essere -quindi - agli sgoccioli. Soprattutto dopo che sono stati di recente (fine agosto 2012) eliminati anche gli ultimi impedimenti legati alla presenza di un metanodotto che avevano ritardato la tabella di marcia. Insomma, sembra oramai cosa fatta e che tra qualche settimana la nuova fondovalle sarà percorribile interamente dalla provinciale Ferrandina-San Mauro Forte sino alla Basentana. Sono in molti ad incrociare le dita nella speranza che sia la volta buona. Vito Bubbico provinciamt@luedi.it
tà sportive amatoriali, corse e passeggiate; pulizia aree giochi bambini della villetta (rimozione aghi di pini) e sistemazione giochi apponendo sotto di essi delle basi di plastica; attivarsi con la Regione e l'Amministrazione Provinciale per l'attivazione dell'Osservatorio del Lavoro ed avere come gli altri comuni uguali opportunità per l'assunzione dei giovani di Grassano; chiedere se è stata insediata la commissione diritto allo studio e se è stata effettuata dall'Ufficio Tecnico la verifica annuale sulla staticità delle scuole, chiedere l'attivazione di procedure per l'istituzione del tempo prolungato a.s. 2013/2014; precisazioni circa la modifica apportata alla vasca Piazza A.llvento; Illuminazione partendo da via Meridionale, Corso Umberto 10, via Capitan Pirrone e richiedere alla Provincia di ridefinire con gli stessi criteri illuminazione via Appulo Lucana; sistemazione Corso Umberto 10, verifica lavori precedentemente effettuati, responsabilità eventuali direttore dei lavori ed impresa esecutrice. Infine, richiesta presenza vigili nei quartieri in maniera giornaliera. Giovanni Spadafino provinciamt@luedi.it
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 17.10.2012
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Basilicata Mezzogiorno
Mercoledì 17 ottobre 2012
25 Ripacandida Consegnate più di 500 firme al sindaco per dire “no” alla modifica
Confini, resta alta la guardia
Contrada San Francesco, non si attenua la “tensione” tra i due Comuni RIPACANDIDA - Nei giorni nale di Rionero ci ha fatto scorsi il Comitato Cittadino giungere delibere di sospenper la tutela dei confini comu- sione dei servizi su queste franali ha consegnato al sig. Sin- zioni. Senza entrare in poledaco del Comune di Ripacan- mica la legge è dalla nostra dida, Giuseppe Annunziata le parte. La Regione Basilicata firme di 568 cittadini che han- ha sostenuto per un periodo le ragioni del Cono detto “no” mune di Rioalla modifica nero, quando dei confini cosi trattava di lemunali di Rigiferare si è tipacandida. Il rata indietro. I Comune di nostri sono diRionero in ritti sanciti Vulture alcudalla legge, ni mesi fa avedallo scorso va fatto esplimese di aprile cita richiesta abbiamo attial Comune di vato il servizio Ripacandida La scritta “Comune di di raccolta ridi avere i terri- Ripacandida” cancellata fiuti ed ha un tori di San costo di 1.350 Francesco, Frascolla e Cappa Bianca, a euro al mese,prossimamente pochi passi dalla stazione fer- interverremo migliorando la roviaria, ricevendo un netto segnaletica orizzontale e verrifiuto. Anche nel consiglio ticale e nel bilancio di previsiocomunale del 3 ottobre scorso, ne abbiamo investito per queil Sindaco Giuseppe Annun- ste contrade anche sul miglioziata rispondendo ad una in- ramento della pubblica illuterpellanza del consigliere di minazione». Intanto, un carminoranza Donato Musto in tello segnaletico installato dal merito a questa vicenda, ha Comune di Ripacandida, una detto: «siamo stati attaccati settimana fa, con la dicitura ingiustamente dal Comune di San Francesco, frazione di RiRionero e ricevute anche pres- pacandida, è stato imbrattato sioni psicologiche, tant'è vero dopo pochi giorni! che l'amministrazione comuLorenzo Zolfo
LA SEGNALAZIONE DA MELFI
Leonessa, un’isola poco ecologica MELFI - Da oltre quindici giorni una nuova discarica di rifiuti a cielo aperto è comparsa a Leonessa, frazione di Melfi. Il triste spettacolo si nota poche centinaia di metri prima di entrare nella località all'altezza dell'incrocio che conduce nella zona detta “Capannola”. In quel sito da pochi giorni l'amministrazione comunale ha collocato un’isola ecologica sul modello di quelle presenti nella città' di Melfi. Alle spalle dei nuovi cassonetti per la raccolta differenziata già da due settimane si erano raccolti vecchi televisori, materassi, reti in metallo arrugginito e spazzatura di ogni genere. Quindici giorni dopo, dunque fino a ieri mattina, i rifiuti si sono moltiplicati dando origine ad un’autentica discarica pubblica. All’inciviltà di pochi cittadi-
L’eloquente immagine dell’isola ecologica invasa da rifiuti di ogni genere
ni che hanno abbandonato i vecchi elettrodomestici si è aggiunta la colpevole inoperosità di chi avrebbe dovuto provvedere alla bonifica del sito. La situazione è resa ancora più grave dal fatto che ogni mattina i giovani studenti della frazione
di Leonessa attendono in quell'incrocio il passaggio del pullman che li accompagna a scuola. Proprio per questo motivo sono tanti i genitori che si lamentano per la mancata pulizia del sito. Se si considera inoltre che l'agenzia municipale
per la raccolta dei rifiuti mette a disposizione il numero verde 848 800 267 a cui rivolgersi gratuitamente per prelevare direttamente dalle proprie abitazioni i rifiuti speciali ed ingombranti, diventa ancora più difficile giustificare il generarsi di un simile degrado. Nemmeno il rischio di sanzioni economiche e procedimenti penali per reati ambientali fungono da deterrente per scoraggiare una sparuta minoranza di cittadini senza il minimo senso civico. L'auspicio è che l'assessorato competente provveda immediatamente ad attivarsi per ripristinare il decoro della frazione di leonessa e che i pochi cittadini incivili comprendano quanto sia grave deturpare l'ambiente. Vittorio Laviano
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 17.10.2012
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VIII I POTENZA E PROVINCIA
Mercoledì 17 ottobre 2012
POTENZA FA DISCUTERE LA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI POTENZA VERSO UNA DONNA SENZA UN BRACCIO PER UN TUMORE
Costretta a lasciare la sua casa donna invalida totale e separata Nell’alloggio, in gran parte di sua proprietà, restano il marito e i figli
l Figli contesi, case contese. Il dramma della separazione si porta dietro conseguenze sempre molto dolorose. Questa volta l’oggetto del contendere è la casa coniugale, ma in una situazione del tutto particolare perché la donna coinvolta è invalida al cento per cento con due figli minori. Con la separazione dal marito è lei che deve lasciare la casa coniugale. Una sentenza che fa discutere quella del Tribunale di Potenza nei confronti di una donna potentina di 44 anni, invalida civile in seguito all’amputazione del braccio destro a causa di un tumore e dichiarata totalmente inabile al lavoro. La donna, in seguito alla separazione dal marito, dovrà lasciare la casa coniugale, della quale è per gran parte proprietaria esclusiva. L'affidamento al marito della casa coniugale, infatti, è stato disposto da un giudice del tribunale di Potenza, come conseguenza della decisione adottata riguardo ai due figli minorenni della ex coppia, un ragazzo e una ragazza. I due sono stati affidati ad entrambi i genitori, ma – in base alla disposizione del giudice – continueranno a vivere con il padre nella casa familiare: uno lo aveva chiesto espressamente, l’altra aveva manifestato indifferenza a stare con l’uno o l’altro genitore. La donna disabile e ora separata dovrà dunque uscire dalla casa di famiglia, che è per gran parte sua e per un’altra parte in comproprietà con l’ex coniuge. Per il suo mantenimento, compresa la nuova sistemazione che dovrà cercarsi, l’ex marito (che ha uno stipendio lordo di 1.600 euro) dovrà darle ogni mese – ha stabilito il giudice – un contributo di 200 euro, che si aggiungerà alla sua pensione mensile lorda di circa 700 euro. «E' una decisione profondamente ingiusta», ha commentato la donna. «Nonostante oltre vent'anni fa mi sia stato amputato il braccio destro – ha aggiunto – ho svolto sempre con diligenza le incombenze di moglie e di madre e la separazione non è certamente a me addebitabile. Allontanarmi dai miei figli minori, dei quali avevo chiesto l’affidamento, e dalla casa della quale sono per gran parte proprietaria, mi sembra davvero ingiusto». «Confidiamo che i provvedimenti del giudice, ora adottati in via d’urgenza – ha detto l’avvocatessa Francesca Sassano, che assiste la donna – possano essere modificati dopo l’udienza per la comparizione delle parti, che si svolgerà nel prossimo mese di gennaio».
LA CASA Si separano e il Tribunale di Potenza affida i figli e le casa al padre. La moglie, invalida totale, deve lasciare la casa, per gran parte di sua proprietà [foto Tony Vece]
VIGGIANO LA SEGNALAZIONE DA PARTE DEI CITTADINI. LA OLA INTANTO CHIEDE «SE SIA STATO ATTIVATO IL PIANO D’ EMERGENZA»
Nuova fiammata al Centro Olio
L’Eni: «Fiamma alta solo per 20 minuti per la necessità di convogliare il gas già trattato in fiaccola» l I cittadini di Viggiano hanno segnalato che nella mattinata di ieri hanno constatato una nuova alta fiammata, con fuoriuscita di gas dal Centro Olio Eni. Lo riferisce la Ola ( Organizzazione lucana ambientalista). «Il nuovo "evento" - sottoline ala Ola - avviene dopo appena poche settimane e dopo le non convincenti spiegazioni dell'Eni sull'episodio precedente con l'assenza di risposte esaurienti da parte di Eni e da parte dei vertici dell'Arpab il cui sito da diversi giorni tra l'altro non è non funzionante». «Chiediamo ancora una volta dice la Ola - alla Regione, al sindaco del Comune di Viggiano ed all'Eni - se sia stato attivato il piano di emergenza esterno all'impianto, considerato che la popolazione è ormai sottoposta costantemente ad "eventi" ripetuti, con possibile grave rischio per l’ incolunità di mae-
TIMORI Fiammata al Centro Olio stranze e cittadini». La Ola, inoltre chiede all'Eni di chiarire l'accaduto ed all' Arpab di fornire i dati relativi alle emissioni odierne con le misure di qualità dell’aria rilevate dalle centraline limitrofe al centro olio Eni di Viggiano.
Sulla fiammata di ieri è arrivata la spiegazione dell’Eni «la fiamma sulla torre del Centro Oli di Viggiano è rimasta alta per circa 20 minuti a causa della “necessità di convogliare il gas già trattato in fiaccola». L’Eni ha pure precisato che «il gas prodotto dalla centrale non è potuto entrare nel sistema di distribuzione Snam per un improvviso e momentaneo aumento della pressione del gasdotto, nel quale viene consegnato il gas naturale, dopo il trattamento al Centro Oli. Questo ha determinato la necessità di convogliare il gas già trattato in fiaccola, rimasta alta per circa 20 minuti. La Centrale Val D’Agri – ha concluso la società – ha continuato ad operare in condizioni di assoluta stabilità e sicurezza: non sono state registrate anomalie di funzionamento o falsi allar mi».
ROCCANOVA INTANTO I LAVORI SONO STATI SOSPESI IN ATTESA DI UN INCONTRO LAGOPESOLE MONS. DOMENICANTONIO VERRASTRO
«Quell’antenna non la vogliamo è troppo vicina alle abitazioni» ANDREA LAURIA
«Quell’antenna non la vogliamo». Così cittadini e Comitato «No onde elettromagnetiche». Il refrain è stato ripetuto in località «Gimone» all’arrivo deii mezzi per la ripresa dei lavori di realizzazione di un’antenna radio base H3G su un terreno privato. «E’ troppo vicina alle case e abbiamo paura per le conseguenze sulla salute», il tono della protesta alla presenza dei carabinieri di Roccanova e di Senise. Presente anche il vicesindaco, Rocco Greco che spiegato la posizione del Comune che «nulla può quando c’è tutta la documentazione occorrente». Ma la gente ha continuato a sostenere che «qualcosa si poteva fare prima» e che «nella vicenda non c’è stata abbastanza informazione». «Perché non siamo stati informati prima dell’inizio dei lavori?», ha detto una signora che ha la casa a pochi passi dal sito dove deve sorgere l’impianto di telefonia cellulare della società Ericsson. «E perché non abbiamo avuto un incontro che pure abbiamo chiesto con il sindaco e alcuni rappresentanti della società?». La genta ha chiesto l’intervento del Comune per una sospensione dei lavori almeno fino a quell’incontro chiarificatore con l’azienda. Ma questa antenna la gente del Comitato non la vuole e allora dopo varie telefonate tra il vicesindaco , il primo cittadino e l’azienda, è arrivata la notizia
Don Antonio, una vita spesa per la gente delle contrade Oggi la commemorazione del religioso SANDRA GUGLIELMI
LA PROTESTA Antenna vicina alle case della sospensione dei lavori che il sindaco Giulio Emanuele ha inviato alla società Ericsson convocandola ad una riunione alla presenza anche dei rappresentanti del comitato per un ulteriore incontro chiarificatore. In serata ancora una riunione con l’amministrazione comunale per chiarire le richieste da avanzare ai rappresentanti della Ericsson che saranno domani a Roccanova.
l A un mese dalla sua morte, sarà celebrata oggi, ore 18 nella Parrocchia della SS. Trinità, che lui stesso fece ricostruire e ampliare avvalendosi di finanziamenti statali e intercettando il contributo di tanti benefattori, una Santa Messa per ricordare la figura di Monsignor Domenicantonio Verrastro, secondo Parroco di Lagopesole in 118 anni di vita della Parrocchia del borgo di Avigliano. La liturgia, presieduta da padre Leonardo Mollica e concelebrata dal nuovo parroco Don Massimiliano Scavone, dal vice don Giovanni Conte e da altri sacerdoti amici del defunto, sarà un’occasione per commemorare Don Antonio (come tutti amavano chiamarlo), una persona sempre socievole e solare, capace di fronteggiare qualsiasi avversità con senso di responsabilità e totale fiducia nella Provvidenza divina, che con spirito missionario è stata al servizio della gente di Lagopesole e delle sue contrade rurali.
«Educatore instancabile – ci racconta Vitina Gerardi che ben conosceva don Verrastro - fu sempre apprezzato e benvoluto dagli alunni e dagli insegnanti nelle scuole dove insegnò la religione cattolica». Iniziato da bambino alla devozione alla Madonna del Carmine, negli anni di sacerdozio, Don Antonio maturò l’idea di scrivere ciò che circolava oralmente sull'origine e lo sviluppo della devozione alla Madonna del Carmine di Avigliano e nel 1983 diede alle stampe il volume Avigliano città di Maria: le sue Chiese e il Santuario di S. Maria del Carminein cui raccontò in maniera sempliceed originale, la storia del nostro Comune e delle sue chiese, il culto, l’arte, il folklore e le tradizioni della «nazione aviglianese». Designato a far parte dei Cappellani del Papa,in segno di apprezzamento e riconoscenza per il servizio prestato alla sua comunità, è stato insignito del titolo di Monsignore da Papa Giovanni Paolo II. Le sue spoglie sono seppellite nel cimitero di Avigliano centro.
le altre notizie POTENZA SHELL ITALIA
Docenti lucani a Napoli per programma inglese n Nel British Council di Napoli, 50 docenti lucani hanno partecipato all’iniziativa Read On!, programma di lettura estensiva inglese per gli studenti delle scuole secondarie di 1° e “° grado. Promotori dell’iniziativa – che in Basilicata è resa possibile grazie al Shell Italia – sono il British Council Italy e la Oxford University Press, con il patrocinio dell’ambasciata britannica in Italia.
SAN FELE UNIVERSITÀ
Bando borse di studio per «Pietro Graziano» n È stato pubblicato sul sito www.ardsubasilicata.it e su quello del Comune di San Fele www.comune.sanfele.pz.it , il bando per l’assegnazione di due borse di studio universitarie, in memoria di «Pietro Graziano – Medico Condotto» per l’anno accademico 2012-2013. Finanziato col fondo donato dalla docente Agnese Graziano è rivolto a incentivare studi universitari per studenti residenti a San Fele.
GALLICCHIO CERIMONIA
Intitolato a Mazziotta lo stadio comunale n Lo stadio comunale di Gallicchio è stato intitolato a Giuseppe Nicola Mazziotta, compianto allenatore della squadra di calcio degli anni ‘60/’70. La decisione del Comune «Per ricordare chi si è speso per la crescita, anche attraverso l’attività sportiva, dei tanti giovani». Una figura, quella del Mazziotta, che un’intera generazione ha da sempre esaltato, contribuendo a tenerne vivo il ricordo di «vero maestro di vita».
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 17.10.2012
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Basilicata Mezzogiorno
22 Potenza
Mercoledì 17 ottobre 2012
Presentata la nuova stagione e si sta creando un consorzio tra le associazioni di settore
Teatro, l’unione fa la forza
Un calendario tra impegno e divertimento. Si parte il prossimo 12 novembre «SI sta creando un grande consorzio di tutte le associazioni culturali che si occupano di teatro, musica e di arte in genere, per creare un grande soggetto regionale». E' forse questa la novità più grande annunciata dal presidente di “Cose di teatro e musica”, Dino Quaratino nella conferenza stampa, al Ridotto del teatro 12 novembre Cannavacciuolo con “Stabile” , “Volare. Omaggio a Modugno” per la presentazione del cartellone della rassegna teatrale “Voglia di teatro 20122013”. Un consorzio che per ora unisce solo le 6 dicembre Cesare Picco con “Blind città di Podate” tenza e Matera che condividono da quest'anno parte del cartellone: ben nove le pièce in comune su un totale di tredici spettacoli della rassegna 6 dicembre Peppe Servillo del capoluo“Spassiunatamente” go di regione. Escluso da questo grande soggetto regionale per ora, ma le porte restano aperte anche perchè si è nelle pri14 gennaio Francesco Paolantoni con me fasi della costituzio“Hotel Desdemona” ne, l'associazione “ Valli del teatro”. Il consorzio «da una parte dimostra una volontà regionale al confronto e alla crescita e dall'altra un' esigen4 marzo “Leonilde. Storia eccezionale za, sentita ormai da di una donna normale” tempo - spiega Quaratino - per aumentare il livello artistico proposto, per portare più gente a teatro e per, insieme alla legge regionale sullo 24 marzo “Paolo Borsellino. Essendo spettacolo, (in sala il Stato” consigliere Straziuso membro della commissione che si sta occupando della norma n.d.r.) garantire e proteggere chi lavora in questo cam6 aprile “L’innocenza di Giulio” po troppo spesso bistrattato. La conferenza è stata soprattutto l'occasione per presentare alla stampa e ad alcuni abbonati le nuove attività e la nuova stagione, come al solito interessantissima forse meno audace degli scorsi anni e più popolare ma co-
BREVI OBESITY DAY
Al S. Carlo visite gratuite
Dino Quaratino di “Cose di teatro e musica” e il sindaco Santarsiero durante la presentazione
A FILIANO
Imbreda e il dialetto aviglianese IL dialetto come cultura, come identità da preservare e sulla quale investire, è il tema al centro dell’ultima iniziativa della Pro Loco di Filiano, sempre in prima linea per la valorizzazione del patrimonio culturale locale. Il prossimo 21 ottobre alle 18 nel centro sociale “Lorusso” di Filiano, si terrà l’incontro con il poeta in vernacolo Donato Imbrenda che nell’occasione presenterà anche il suo ultimo volume “Poesia e proverbi in dialetto aviglianese” (nella foto la copertina del libro). Donato Imbrenda, nato ad Avigliano nel 1940, è un personaggio dai molteplici interessi che spaziano dalla poesia alla ricerca storica. Scrive poesie da tanti anni per la conservazione della “lingua aviglianese”, non solo inte-
stellata oltre che da nomi improntati anche da tematiche pesanti e moderne. C'è tanta Napoli nella nuova rassegna , divisa in cinque blocchi. Il primo gruppo di pièce è dedicato alla musica: si parte con il primo spettacolo della rassegna “ Volare omaggio a Domenico Modugno” con Gennaro Cannavacciuolo il prossimo 12 novembre ( il 13 a Matera) al teatro Stabile ; sempre nell'antico teatro potentino il 6 dicembre ci sarà il particolarissimo spettacolo “Blind date” di Cesare Picco, performance eseguita con il teatro completamente al buio, mentre il prossimo 20 dicembre ( il 19 a Matera) al teatro Don Bosco arriva Beppe Servillo con “Spassiunatamente”. Da aggiungere a questo blocco lo spettacolo non presente in cartellone e ancora senza una data certa “Omaggio a Maria CalLas” per opera di Laura Valente. Il secondo gruppo è dedicato alla prosa, tutte le pièce in scena al teatro “Don Bosco” : il 23 gennaio( 24 a Matera) ci sarà lo spettacolo “Fantasmi” di Randisi e Vetrano; ci sarà poi “Antigone” il primo febbraio ( il 7 a Matera) per opera della compagnia “ Le belle bandiere” con la regia della straordinaria Elena Bucci; il prossimo 10 febbraio toccherà Giulio Scarpati con “Oscura immensità” regia di Alessandro Gassman. Il terzo blocco è dedicato alla comicità tutta partenopea, sempre sul palco del teatro “Don Bo-
sa come dialetto ma come usanze, costumi e tradizioni ereditate dai propri avi. «L’importanza del dialetto - ha fatto sapere Vito Sabia, responsabile della biblioteca comunale di Filiano - sta nel fatto che è vicinissimo alla vita quotidiana e verace della gente e rappresenta una diversità di radici storiche, di culture, di esperienze umane che non deve andare perduta». Il dialetto, infatti, «possiede una forza espressiva e descrittiva genuina che scaturisce dal suo verismo» ed è «lo strumento che meglio esprime sentimenti, valori, culture, speranze, con cui ripercorrere i sentieri della memoria drasticamente inquinati dalla frenetica vita moderna. Questo è quanto succede anche con il dialetto aviglianese: memoria che non va dimenticata».
sco”: il 14 gennaio( 10 a Matera) è la volta di Francesco Paolantoni con “Hotel Desdemona”. Arriverà poi Giobbe Covatta il 6 febbraio con “2112 (tra cent'anni)”; evento principe di questo blocco l' 11 marzo con Carlo Buccirosso e Valentina Stella la commedia “Il miracolo di Don Ciccillo”. L'ultimo blocco è la sezione “ Ri-pensamenti” quest'anno dedicata alla politica: si parlerà di Nilde Iotti il 4 marzo ( il 3 a Matera) con la pièce “Leonilde, storia eccezionale di una donna normale” con Michela Cescon; di mafia il 24 marzo ( il 23 a Matera) con “Paolo Borsellino, essendo stato” scritto e diretto da Ruggero Cappuccio: di Andreotti il 6 aprile ( il 5 a Matera) con “L'innocenza di Giulio” di e con Giulio Cavalli e con le musiche dell'ex frontman dei “Modena City Ramblers”, Cisco. A conclusione di questa sezione si parlerà di ventennio fascista, nazionalismo e xenofobia, con lo spettacolo di Bebo Storti il 19 aprile ( il 20 a Matera) “ Mai morti”. Anche in questo blocco da aggiungere (per ora senza data) lo spettacolo “Toghe rosso sangue” ad opera della compagnia “Enfants terrible”. A questi quattro blocchi si aggiungono due progetti speciali il 28 dicembre al teatro Don Bosco a Potenza una versione inedita di “Natale in casa Cupiello”ad opera del “Piccolo teatro di Milano”, pièce fin ora in programmazione solo a Milano e Potenza e il 16 marzo, al teatro
Stabile, “Il gusto dell'intimità” messo in scena da “ Gommalacca teatro” che ne farà anche una “ home version” (nelle case private di chi vorrà ) dall'8 al 15 marzo. Al cartellone ufficiale inoltre sono da aggiungere le consuete rassegne “Cantieri d’arte” per le compagnie amatoriali quest'anno anche da fuori regione e “Di fiaba in fiaba” per i giovanissimi. Un cartellone di tutto rispetto nonostante “i pochi spiccioli”come spiega il sindaco della città di Potenza Vito Santarsiero ma ci saranno solo spettacoli: oltre alla “Scuola di teatro di Potenza” che conferma più o meno lo stesso numero di iscrizioni dell'anno scorso, è stato proposto un abbonamento ridotto per le scuole e per gli universitari, sarà distribuito un giornalino ogni mese con le recensioni non solo degli spettacoli in programma e alla fine di ogni spettacolo della sezione “Ri-pensamenti” sarà aperta una discussione con la partecipazione degli attori e di autorità politiche e culturali sul tema proposto dalla pièce. Insomma il teatro a Potenza è pronto ad esplodere in tutta la sua meraviglia, le cose nonostante la crisi, grazie ad impegni comuni su più fronti, per una volta sembrano girare dal verso giusto, per ora non resta che festeggiare i traguardi politici raggiunti gustando una rassegna straordinaria tutta da vivere. Francesco Altavista
L’OBESITÀ in Italia e nel mondo sta assumendo il carattere di una vera e propria epidemia con impatto enorme sulla salute pubblica. In Basilicata il 48 per cento degli uomini e il 34 delle donne è in sovrappeso, mentre l’11 per cento dei lucani è obeso. L’obesità, patologia che interessa anche i bambini, apre la porta a numerose complicanze. E così l’Adi (Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica) come ogni anno organizza la giornata di sensibilizzazione dell'Obesity Day centrata quest'anno sulla necessità di identificare percorsi educativi ed interventi strutturati di lungo periodo che favoriscano stili di vita salutari nelle varie realtà locali. L'Unità operativa di Endocrinologia del San Carlo, aderendo all'appuntamento annuale si fa promotrice di visite ambulatoriali gratuite per valutazioni cliniche, consigli e approfondimenti. L’ambulatorio sarà aperto oggi dalle 8.30 alle 14
PROVINCIA
Oggi seduta di consiglio SI terrà oggi, alle 9.30, nell’aula di piazza Mario Pagano, la riunione del consiglio provinciale. Tra gli argomenti in discussione, l'ordine del giorno di adesione della Provincia di Potenza alla campagna di sensibilizzazione “Nastro rosa” per la prevenzione del tumore al seno, l'accordo di collaborazione tra l'Ente e la Federazione lucana in Svizzera per la programmazione e la realizzazione di interventi di sviluppo del sistema produttivo locale, internazionalizzazione e cooperazione e la revoca della delibera di alienazione della casa cantoniera che si trova lungo Provinciale 48 del “Basso Melfese”.
DALLE 9 ALLE 19
Rubinetti a secco in alcune contrade DALLE 9 di oggi e fino all’ultimazione dei lavori, prevista intorno alle 15, sarà necessario sospendere l’erogazione idrica nelle contrade Faloppa, Tora, Ciciniello, Rossellino, Poggio Cavallo, Valle di Grano, Valle Paradiso, Gallitello, Isca del Pioppo, via Pertini, via Gronchi, via Saragat, via Einaudi, e via De Nicola. Interessate anche alcune contrade di Pignola: Serra S. Marco, Campo di Giorgio, Molino di Piedi e Molino di Capo. Queso per riparare la condotta di contrada Faloppa
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 17.10.2012
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Basilicata Mezzogiorno
32 Matera
Mercoledì 17 ottobre 2012
Nei Sassi “in ginocchio” da Gianni Morandi L’eterno ragazzo incontrerà il pubblico prima delle quattro proiezioni di “Padroni di casa” in programma al Cinema Comunale di MARGHERITA AGATA NO, non sarà solo una chimera. Gianni Morandi oggi sarà davvero a Matera. Ma non per cantare, come tutti si aspetterebbero da un monumento della canzone italiana. L’eterno ragazzo arriva a Matera in veste di attore una veste, intendiamoci, non inconsueta per colui che è stato il re indiscusso dei musicarelli, ma non propriamente la sua. Le fan di tutte le età che vorranno accorrere “in ginocchio da Gianni”avranno un’intera giornata a disposizione per poter incontrare il proprio beniamino. Sono ben quattro, infatti, le proiezioni in programma del film “Padroni di casa”che si presenta al cinema Comunale su iniziativa del Comitato Matera 2019 e di Fof (Festival of Festivals): alle 16, alle 18, alle 20 e alle 22. A introdurre le proiezioni all'inizio di ciascuno dei quattro spettacoli proprio lui: Gianni Morandi accompagnato dal regista, Edoardo Gabbriellini. Bravissimo, di talento, ma vuoi mettere Morandi? Un mito. Anche per chi, come me, umile cronista di provincia, è cresciuta canticchiando “Sei forte papà” e, una volta signorinella, ha passato pomeriggi interi a sognare un amore travolgente e romantico come quello del soldato Gianni Traimonti e della sua Laura. E, in verità, a sognare non ero da sola. Con me c’erano anche mia mamma che ancora adesso, a distanza di anni, sta aspettando di “farsi mandare dalla mamma a prendere il latte” e mia nonna che, ahimè, se n’è andata con il desiderio irrealizzato di poter vedere al cinema “In ginocchio da te”.Bene,oggici andròioalcinemaperlei. E pazienza se il film che Morandi presenta a Matera è un film “serio”. Quel che conta è che ci sia lui, con il suo carisma, con la sua storia fatta di cinquant’anni di musica, con il suo sorriso cordiale e le sue grandi mani sempre pronte a stringere, con affabilità, altre mani. Forse anche le mie, se becco il momento giusto. Avrò così realizzato in un colpo solo il sogno di tre generazioni e, per giunta, senza dover andare fino a Sanremo come il nostro illustre conterraneo Rocco Papaleo. m.agata@luedi.it
| IPSE DIXIT | «Per me è stata una sfida come Sanremo»
IL FILM
COSIMO ed Elia sono due piastrellisti di Roma incaricati dal famoso cantante Fausto Mieli di ripavimentare la terrazza di casa. Fausto ha scelto di ritirarsi dalle scene in seguito a una grave malattia della moglie Moira costretta su una sedia a rotelle. Nonostante le grandi manifestazioni di affetto, è evidente che tra Fausto e Moira c'è qualcosa che non va. La coppia vive ritirata dal mondo in un angolo all'apparenza paradisiaco dell'Appennino tosco-emiliano. Per sostenere la promozione turistica, Fausto ha accettato di tornare ad esibirsi in pubblico. Anche Elia e Cosimo non sembrano ciò che sono. Cosimo, il fratello maggiore, ha alle spalle storie difficili che l'hanno segnato in profondità ed Elia, pur amando il fratello, ne subisce la presenza
come un limite.La piccola comunità accoglie sin da subito i due fratelli con grande diffidenza, come due stranieri. E se Elia tenta di comportarsi in maniera estremamente professionale, Cosimo non può fare a meno di cedere al fascino del divo Fausto Mieli. Poco alla volta le diffidenze fra i due fratelli e il resto del paesino si acuiscono. Nel frattempo, mentre il giorno del concerto e del grande ritorno di Fausto si avvicina, il lavoro di Elia e Cosimo è ben lontano dall'essere terminato. Le tensioni fra il cantante e la moglie aumentano, proprio come i conflitti fra i due fratelli e il resto del paese. Quando poi Cosimo è involontariamente testimone di una cosa che non avrebbe dovuto vedere, le reazioni dei “padroni di casa” non si fanno più attendere.
«NON è una novità fare l'attore, ma da un po' non recitavo. Dopo tante proposte rifiutate ho scelto questo film perché la storia mi ha messo alla prova sia per la difficoltà del personaggio sia per la grande valenza drammatica: un cantante fuori dalle scene che dopo tanti anni ritorna, è un po' quello che è successo a me». Parola di Gianni Morandi che così descrive questa nuova esperienza cinematografica nel film “Padroni di Casa”, opera seconda del regista Edoardo Gabbriellini, uscito il 4 ottobre nelle sale italiane dopo aver attraversato, in concorso, il festival di Locarno. «Per me - aggiunge Morandi - è stata una sfida come quella di Sanremo». I biglietti saranno in vendita dalle 11, presso il botteghino del Cinema Comunale, a partire da 3 fino a 10 euro a seconda dell'orario dello spettacolo. Edoardo Gabbriellini, noto al grande pubblico come attore protagonista di “Ovosodo” (1997), “Baci e abbracci” (1999) e “Tutta la vita davanti” (2008), diretti da Paolo Virzì e “C'è chi dice no” (2011), di Giambattista Avellino, torna in cabina di regia, per la seconda volta, dopo “B.B. e il cormorano”, del 2003, presentato alla Settimana Internazionale della Critica del 56° Festival di Cannes. “Padroni di casa” racconta una storia molto semplice, che man mano si trasforma in thriller, in un crescendo di violenza e cinismo che colpiranno gli spettatori in maniera del tutto inaspettata. La provincia tosco-emiliana fa da sfondo, immobile ed immutabile, e offre lo spunto ad una riflessione sulla violenza e sulla fragilità che la ingenera, come dichiarato dallo stesso regista, dimostrando, una volta per tutte, che le cose che vediamo non sono mai come sembrano e che il comportamento umano non è assolutamente prevedibile.
Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 17.10.2012
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Basilicata Mezzogiorno
18 24 Ore in Basilicata
Mercoledì 17 ottobre 2012
La ricorrenza
A settantuno anni dalla morte di Giuseppe Chiummiento ALLA stessa ora in cui scrivo questa nota, nel pomeriggio del 16 ottobre di settantuno anni fa a Buenos Aires moriva Giuseppe Chiummiento, giornalista acheruntino fiero oppositore del fascismo che «per tenere fede ai suoi ideali - come scrisse un quotidiano italiano che si stampava in Argentina - aveva affrontato la incertezza e i disagi dell'esilio». Era appena tornato a casa, in Calle Cuyo, per festeggiare con la moglie, Giovanna Gilio, i trent'anni di matrimonio ma appena varcata la porta una fitta al cuore lo stroncò. «Sincope cardiaca», comunicò l'Ambasciata d'Italia di Buenos Aires al Ministro degli Esteri a Roma. Cinque giorni prima Chiummiento aveva annunciato ai propri lettori la sospensione del settimanale «La Nuova Patria», che tra poche soddisfazioni e tanti dolori dirigeva da dieci anni con il sogno di farne un quotidiano come quella «Patria degli Italiani» che lo aveva accolto al suo arrivo nel 1927 in Argentina e che aveva diretto negli ultimi mesi prima della chiusura, «soffocata» perché non volle piegarsi al fascismo. Sospese le pubblicazioni spiegando che aveva «necessità di sottoporsi a una rigorosa cura medica». Era minato nel fisico per i postumi di una ferita nella Grande Guerra, ma era piagato ancora di più dalle vicissitudini economiche e dal disagio personale dovuto al sostanziale isolamento in cui era costretto a muoversi tra gli stessi esuli democratici in Argentina a causa della sua scelta di appoggiare l'Italia combattente, senza apostasie e senza abiure del proprio antifascismo. Ai suoi funerali ci furono molti giornalisti della diaspora politica e tanti, tanti amici. Usciva dalla scena un personaggio che aveva fatto della fede democratica la sua ragione di vita. Tanto da meritare il rispettoso omaggio dei propri avversari,
Dalla Basilicata a Buenos Aires
fascista con il quale in verità manteneva un rapporto umano e che lo aiutò ad avere il passaporto. E poi, quasi a suggello delle perplessità sul suo conto, si citano alcune note dell'Ambasciata italiana di Buenos Aires che insinuano chissà che ma non dicono nulla di concreto su una presunta, molto presunta, conversione al fascismo di Chiummiento. Si tratta di note che rientrano invece, a quanto pare, in quel sistema disinformazione persecutoria contro chiunque fosse ostile al governo di Mussolini. Ho seguito le tracce pubbliche di Chiummiento in Argentina e, su sollecitazione di uno storico attento e appassionato come Antonio Lerra, intenzionato a dirimere la controversia storiografica, ne ho tratto un saggio consegnato per la pubblicazione sul “Bollettino Storico della Basilicata”. Ho le pagine esistenti del settimanale che dirigeva - “La Nuova Patria”, “La Nuova Patria degli Italiani -, letto decine di articoli scritti da Chiummiento e non ho trovato una frase, una parola, una allusione anche indiretta che indicasse la sua conversione al fascismo, tantomeno la sua adesione. Nemmeno quando il giornalista lucano spiega di avere fatto, prima in occasione della conquista dell'Abissinia e poi nella secondo conflitto mondiale, scelte di coscienza, sostenere l'Italia a guerre iniziate, al di la di chi la governa. Nemmeno i pochi documenti d'archivio disponibili consentono di parlare di una sua scelta antidemocratica. Anzi. Obiettivamente la posizione assunta dal giornalista lucano di stare con i combattenti italiani e con il popolo sofferente qualunque fosse il governo (era stata anche la posizione di Leonida Bissolati al tempo della conquista della Libia: contro la guerra, ma una volta scoppiata bisognava augurarsi solo la vittoria), poteva suscitare più di un sospetto. Sapeva che la posizione assunta era delicata e che non tutti avrebbero capito e approvato. Più volte, allora, si soffermò sulla questione: il suo antifascismo - ribadì rimaneva intatto e la lotta era solo rinviata. Chiummiento era un monarchico liberale nittiano e pertanto il suo antifascismo, che una certa storiografia ancorata a superate visioni ha difficoltà ad accettare, era ben diverso da quello della sinistra: contro Mussolini ma non contro l'Italia che era sempre la sua Patria. Da ciò il rifiuto anche alla proposta del suo “padrone”, l'industriale socialista Torquato Di Tella (padre di Torcuato Di Tella, attuale ambasciatore argentino in Italia), di trasformare “La Nuova Patria” in quotidiano con i fondi delle ambasciate inglese e francese. Il tempo di Chiummiento era ormai agli sgoccioli. La sua fede democratica, per quanto oggi ne sappiamo, non vacillò mai. Il suo fisico, invece, si consumò lentamente. Fino alla morte, arrivata il 16 ottobre 1941. Aveva 53 anni. Solo sei anni dopo le sue ceneri furono riportate in Italia dalla moglie e inumate nel cimitero di Acerenza. Il suo insegnamento, però, è ancora vivo.
Storia di un giornalista che mai tradì l’antifascismo di PANTALEONE SERGI
antifascisti come lui ma di un antifascismo estremo. «Di Giuseppe Chiummiento - scrisse “L'Italia del Popolo”, un quotidiano di sinistra con il quale aveva “guerreggiato” - resta l'opera altamente italiana e sentitamente democratica ed in noi lascia il rimpianto che egli non abbia potuto vedere col 25 luglio 1943 la fine della dittatura in Italia». Ma chi è stato Giuseppe Chiummiento? Quale posto occupa nella storia del giornalismo lucano (e italiano) fino all'avvento del fascismo? E nei 14 anni passati in Argentina qual è stato il suo comportamento politico? Al secondo interrogativo la risposta è semplice. Nessuno mette in dubbio che sia stato uno dei più grandi giornalisti lucani del Novecento. Un giornalista democratico che, con il suo quotidiano «La Basilicata», sfidò il Duce con le sue ormai famose “lettere a Benito”, un uomo politico che, in anticipo sui tempi, diede vita al “Partito Lucano d'Azione” ritenendo che i partiti politici radicati sul territorio potessero dare le risposte che i cittadini si attendono dal governo. Sul periodo italiano di Chiummiento, sulle sue qualità professionali, sul suo impegno etico e politico che de-
rivava dal nittismo radicaleggiante, e sul suo antifascismo senza cedimenti (“calvinista” della democrazia, l'ho definito in altra occasione) nessuno osa fare questioni. D'altra parte sono ben noti alcuni episodi che lo riguardano. “La Basilicata” subì 55 sequestri per avere sfidato i malumori del governo e dei ras locali. Chiummiento subì invece bastonature. La redazione del giornale fu più volte devastata. Gruppi di fascisti tentarono pure di incendiare la sua casa a Napoli. Il quartarellismo del quotidiano lucano, infatti, non dava respiro e non piaceva ovviamente alle camicie nere perché, nel suo piccolo, contribuì a mettere in crisi il regime traballante dopo il delitto Matteotti allorquando «La Basilicata», assieme poche testate nazionali, protestò contro il decreto “castrapensieri”, come Chiummiento lo definì, voluto da Mussolini per mettere a tacere la stampa libera. Una sorta di tormentone storiografico tutto lucano, invece, ogni tanto riaffiora e mette in dubbio il suo antifascismo, quando al suo nome viene associato a quello dell'Argentina. Si sostiene che andò in Sud America come “agente” di “Basilicata nel Mondo” guidata da Nicola Sansanelli, un potente
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 17.10.2012
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Basilicata Mezzogiorno
MATERA E PROVINCIA I XIII
Mercoledì 17 ottobre 2012
ROTONDELLA EPISODIO INQUIETANTE. RICERCATO IL COMPLICE CHE HA COLPITO ALLA TESTA LA DONNA, ORA FUORI PERICOLO
Nella tentata rapina nella tabaccheria ferita la titolare, arrestato un minore
Per la donna di 66 anni vittima della violenta aggressione si è temuto il peggio l L’episodio ha fatto scalpore perchè Rotondella, benchè nel cuore del Metapontino, è uno tra i comuni più tranquilli del Materano. Una persona è stata arrestata ed un’altra è ricercata dai carabinieri che l’altra sera sono intervenuti nella tabaccheria di contrada Mortella, all’ingresso del centro abitato, dove due sconosciuti hanno tentato una rapina ai danni della titolare dell’esercizio commerciale, una donna di 66 anni. Avevano il volto coperto e vestivano giacche e pantaloni mimetici. Intorno alle 19,30, hanno fatto irruzione nella tabaccheria intimando alla titolare di consegnare l’incasso della giornata. I due non pensavano che all’interno ci fosse anche il figlio della titolare, Giuseppe Montagna, di 45 anni. L’uomo ha reagito ed è riuscito a immobilizzare il più giovane dei due estranei. Benchè armato di un cacciavite è stato rinchiuso a viva forza in uno sgabuzzino del locale. Nel frattempo, il complice ha cercato d’impossessarsi del registratore di cassa, che era in quel momento chiuso. Lo ha scaraventato per terra, ma non c’è stato niente da fare. La donna, intanto, è uscita in strada e ha iniziato a gridare a squarcia
gola, per dare l’allarme. È stata immediatamente raggiunta e colpita ripetutamente al capo con un bastone dal suo aggressore. Dopo un simile trattamento si è accasciata al suolo. Ha riportato un trauma cranico, una frattura al setto nasale, un’altra frattura all’osso parietale destro, sopra l’orecchio, e una ferita lacero
METAPONTINO
Il centro collinare è uno dei più tranquilli tra quelli che si affacciano sullo Jonio lucano contusa nella stessa zona della testa. Si è temuto il peggio. Al punto che la vittima, dopo le prime cure a Policoro, è stata trasferita all’ospedale San Carlo di Potenza. Sembra definitivamente fuori pericolo. Intanto è scattato l’allarme. Sul posto è intervenuto il personale della stazione di Rotondella che ha attivato i rinforzi da Policoro, giunti poco dopo sul posto. Qui, i
carabinieri hanno arrestato il più giovane dei due. È un ragazzo di Rotondella prossimo al diploma. Con l’accusa di tentata rapina in concorso e lesioni aggravate è stato trasferito al casa circondariale minorile di Potenza. È ancora ricercato il suo complice, un maggiorenne che con ogni probabilità ha agito con l’aiuto di una terza persona, il palo. I militari dell’Arma sono già sulle tracce del primo. I dettagli dell’operazione sono stati illustrati dal comandante della Compagnia di Policoro, Michelangelo Lobuono, e dal maresciallo della stazione di Rotondella, Antonio Ferrandino, il quale ha evidenziato la disperazione dei genitori dell’arrestato, un ragazzo incensurato, proveniente da una buona famiglia, con ogni probabilità travolto dall’emulazione di comportamenti devianti, alimentati da logiche distorte di gruppo. Aspetto inquietante, perchè, oltre alla gravità dell’episodio, il rischio corso è stato davvero notevole. Da questo punto di vista, paradossalmente, i criminali incalliti sono meno pericolosi dei malviventi alle prime ar mi. [p.d.]
ROTONDELLA Una veduta del centro abitato
NOVA SIR SEMBRA UN SUICIDIO, PER FUGARE OGNI DUBBIO IL MAGISTRATO HA DISPOSTO L’AUTOPSIA
Troppo tardi, l’hanno trovata senza vita dopo una notte di disperate ricerche FILIPPO MELE
NOVA SIRI Una veduta dall’alto del paese
l NOVA SIRI. Una tragedia. Non sono riusciti a trovare altre parole quanti sono intervenuti, ieri mattina, nell’agrumeto dove una donna di 45 anni si era tolta la vita. Probabilmente, la signora, madre di due figli minori, si era allontanata nella notte dalla casa dove viveva con la famiglia, annessa al frutteto, sulla Statale 106 Jonica, alle porte della Marina. È stato il marito, attorno alle 7.30, a dare l’allarme. Sul posto sono arrivati subito i carabinieri della locale Stazione e della Compagnia di Policoro. Con loro anche il capitano
Michelangelo Lobuono. Gli uomini dell’Arma hanno proceduto al rilievo di ogni particolare della scena. Rilievi effettuati da personale specializzato del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Matera. Il medico legale incaricato, invece, ha effettuato l’ispezione cadaverica. Tutto ciò, ovviamente, per fugare ogni dubbio sulla causa del decesso. La signora aveva un coltello conficcato nel petto e nei pressi della salma è stata rinvenuta una bottiglia di acido. Difficile al momento precisare quale sia stata la causa precisa della morte. Gli investigatori, tuttavia, d’intesa con il pubblico ministero che segue
POLICORO ACCOLTO DAL CAPITANO LOBUONO Vista del comandante della Legione carabinieri generale Procacci
METAPONTO NEL MIRINO AZIENDA AGRICOLA DI CONTRADA PIZZICA
l POLICORO. Visita nel centro jonico del generale Vincenzo Procacci, comandante della Legione carabinieri Basilicata. L’alto ufficiale è stato prima ricevuto nei locali della Compagnia, guidata dal capitano Michelangelo Lobuono, e poi in municipio dal sindaco Rocco Leone. Nella sede della Compagnia il generale Procacci ha incontrato una rappresentanza dei militari in servizio nella struttura e nei 7 Comandi Stazione aventi giurisdizione sui 9 Comuni (Policoro, Scanzano Jonico, Montalbano Jonico, Tursi, Colobraro, Valsinni, San Giorgio Lucano, Rotondella e Nova Siri) di competenza. Il comandante del “Basilicata” ha espresso il suo compiacimento ai carabinieri per il lavoro svolto, soffermandosi sull’importanza del controllo del territorio. Il capitano Lobuono, dal canto suo, ha illustrato le caratteristiche del territorio evidenziando i fenomeni delittuosi che lo contrad-
l Ormai i furti coprono qualsiasi tipo di bene e categoria merceologica, non esclusi quelli prodotti con il duro lavoro nei campi. E così, accade che anche la frutta di stagione non sfugge a insane attenzioni. Al punto tale che hanno rubato due quintali d’uva da un’azienda agricola di Metaponto. Reato per il quale sono state arrestate tre persone di Bernalda. Ma andiamo per ordine. I carabinieri della stazione di Metaponto, collaborati dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia, nel corso di un servizio di controllo del territorio, hanno arrestato tre persone già censurate di 42, 40 e 39 anni, tutti residenti a Bernalda, perché ritenuti responsabili di furto aggravato in concorso. Nel corso della nottata l’autoradio della Stazione carabinieri di Metaponto, nel vigilare gli obiettivi sensibili, siti nelle vie del centro abitato e nella periferia della frazione, tra i quali anche delle aziende agricole, site nella contrada “Pizzica”, sono stati attirati dalla presenza di tre persone che alla vista dell’autoradio dei carabinieri hanno tentato una precipitosa fuga. Loro malgrado, sono stati
Sorpresi in tre mentre rubano due quintali di uva, arrestati prontamente acciuffati, anche per il tempestivo intervento dei militari dell’Arma dell’autoradio del Comando Compagnia di Pisticci, anch’essi allertati per dare supporto ai colleghi. Da immediati riscontri, i carabinieri hanno acclarato che i tre malfattori avevano “visitato” un’azienda di proprietà di un cittadino di Ginosa. Avevano asportato circa due quintali di uva da tavola che avevano già caricato su di mezzo di loro proprietà. Dall’identificazione dei malfattori è emerso che su di loro gravano precedenti penali e pertanto sono stati denunciati in stato di arresto alla magistratura e quindi associati nelle loro rispettive abitazioni agli arresti domiciliari, per essere giudicati con rito direttissimo dal Tribunale di Matera. Il fenomeno dei furti in aziende agricole è stato attenzionato dal Comando Compagnia di Pisticci a seguito di analoghi eventi criminosi verificatisi nella zona e pertanto è stato potenziato il dispositivo di vigilanza degli obiettivi ritenuti sensibili ed appetibili dalla microcriminalità locale operante nell’hinterland della provincia Materana.
GIÀ CENSURATI
POLICORO Il generale Procacci distinguono e l’esito delle attività di prevenzione e repressione predisposte. Il generale Procacci, quindi, ha incontrato il sindaco Leone. Un incontro cordiale in cui sono state illustrate le peculiarità della comunità policorese nonché l’impegno e le risorse che l’Arma investe giornalmente per garantire la sicu[fi.me.] rezza dei cittadini.
il caso, hanno disposto il trasferimento del cadavere da Nova Siri alla sala settoria dell’ospedale di Policoro, dove un medico legale eseguirà l’autopsia. Il tutto per fugare ogni residua perplessità su una morte. Alla base del gesto sembrano esserci alcune difficoltà che la donna aveva nell’azienda in cui lavorava. Forse solo una concausa o il fattore scatenante della decisione di togliersi la vita. Accanto al cadavere due biglietti manoscritti in cui la donna ha chiesto scusa ai familiari per il suo gesto. Coordina le indagini il pubblico ministero Antonia Salamida.
Le persone sorprese dai militari dell’Arma sono di Bernalda
le altre notizie BERNALDA, PER UN TRIENNIO
Greco revisore unico dei conti del Comune
n Il Consiglio comunale di Bernalda, nell’ultima seduta, ha deliberato in merito alla nomina del revisore unico dei conti per il triennio 2012-2015. Sarà Peppino Diomede Greco a occuparsi, per i prossimi tre anni dei conti del municipio jonico. Il professionista bernaldese percepirà un compenso, al netto delle trattenute Iva, di 7 mila [an.mor.] e 200 euro. BERNALDA, COMITATO CIVICO
Tessera onoraria conferita a Bersani
n I Cittadini attivi di Bernalda hanno conferito al segretario del Pd, Pierluigi Bersani, la tessera onoraria del Comitato civico. Tra le motivazioni addotte dal presidente reggente Donato Fuina, «la considerazione manifestata da Bersani nei confronti della cittadinanza attiva italiana». Non manca, però, la polemica col Pd locale che, secondo Fuina «ha impedito ad alcuni Cittadini attivi di potersi iscrivere al Pd». [an.mor.]
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 17.10.2012
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Basilicata Mezzogiorno
POTENZA CITTÀ I V
Mercoledì 17 ottobre 2012
GIALLO PASSARELLI
TRE INCHIESTE Sulla fine del giovane carabiniere di Policoro, in caserma a Cassano allo Jonio, 3 CC: MISTERIOSA MORTE IN CASERMA morto inchieste non hanno convinto papà Antonio
«Il nostro Giuseppe fu ucciso chiediamo sia fatta giustizia»
CARABINIERE Giuseppe Passarelli, originario di Policoro, aveva 20 anni quando fu trovato morto in caserma in provincia di Cosenza
La famiglia del Carabiniere Passarelli chiede che si riapra il caso Nel ‘97 la sua morte, a 20 anni, fu archiviata come suicidio l «Hanno cercato in tutti i modi di farci credere che è stato un suicidio, ma per noi quel colpo alla testa glielo ha sparato qualcuno. Ora diteci chi è stato». Antonio Passarelli è il papà di Giuseppe, il carabiniere ausiliario di Policoro morto nel 1997 in misteriose circostanze nell’archivio del comando stazione carabinieri di Cassano allo Ionio, in provincia di Cosenza. Antonio, dopo 15 anni e tre inchieste giudiziarie finite nel nulla, ha deciso di andare in Procura a Salerno - competente territorialmente sui magistrati calabresi - per chiedere di riaprire le indagini sulla morte di suo figlio e di accertare se chi ha indagato finora lo ha fatto fino in fondo. Sarebbe la quarta inchiesta. Le altre tre risalgono al 1998, al 2001 e al 2010. La Procura di Castrovillari è giunta sempre alla stessa conclusione: Giuseppe si è suicidato con un colpo di pistola. «Ma ci sono decine di elementi che dimostrano il contrario», sostiene il papà in un documento
giudiziario depositato l’altro giorno in Procura a Salerno. La sera del 22 marzo del 1997 Giuseppe chiama la mamma e l’avvisa che il giorno successivo sarebbe arrivato a Policoro per l’ora di
pranzo. La mattina del 23 marzo termina il turno di servizio alle 6. Ma non parte per Policoro. Alle 9 chiama a casa e dice alla madre che è stato trattenuto dai suoi superiori
in caserma. E aggiunge: «Mamma non posso parlare, ti spiego quando torno». Ma non è più tornato. Spiega il padre: «Giuseppe è rimasto in caserma, senza far nulla, dalle 6 di quella domenica fino
alle 14 del lunedì successivo, ora in cui ha ripreso servizio». Perché gli viene revocato il permesso per tornare a casa se poi resta senza incarico per 32 ore? «A questo punto –
GENZANO DI LUCANIA LA MINACCIA PRONUNCIATA. «AVEVA DETTO CHE I MENCHISE SAREBBERO FINITI TUTTI SOTTO TERRA»
Strage di Natale a Genzano, il fratello di una vittima ora ricorda: «Bruscella gliel’aveva promesso anni prima» l «Qualche anno prima gli aveva detto che i Menchise sarebbero finiti tutti sotto terra, ma ora ha paura a venirlo a riferire in tribunale». Nicola Di Palma, fratello di Ninetta, una delle tre vittime della strage di Natale a Genzano di Lucania, lo ha riferito ieri mattina ai giudici della Corte d’assise di Potenza che dovranno processare Ettore Bruscella (77 anni), accusato di aver ucciso lo scorso anno Antonietta Di Palma e i suoi due figli, Maria Donata e Matteo Menchise. A riferire le precedenti minacce al fratello di Ninetta sarebbe stato Franco Anobile, ex fidanzato di Maria Donata. A dire di Nicola Di Palma, Franco Anobile gli avrebbe riferito che Bruscella, appena acquistato il locale dove poi è
stata aperta la lavanderia dei Menchise, avrebbe detto: «Aprite pure la lavanderia, tanto finirete tutti sotto terra». Il difensore di Bruscella, avvocato Gervasio Cicoria, ha chiesto ai giudici di convocare il nuovo testimone alla prossima udienza. Bruscella è accusato di aver ucciso le tre vittime perché esasperato dai vapori che produceva la lavanderia e che finivano nella sua abitazione. «Futili motivi», sostiene l’accusa, rappresentata in udienza dal pubblico ministero Gerardo Salvia, che ha anche condotto le indagini. Bruscella era presente in aula, così come i tanti concittadini di Genzano di Lucania che raggiungono Potenza in pullman per seguire ogni udienza del processo.
KILLER Ettore Bruscella
sostiene il padre nella sua richiesta di riapertura delle indagini – è lecito pensare che mio figlio possa essere stato trattenuto in caserma perché era stato già pianificato il suo omicidio». Qualcuno voleva evitare che Giuseppe parlasse con i suoi familiari? Qualcuno che era a conoscenza delle preoccupazioni che negli ultimi tempi impensierivano il carabiniere ausiliario. «È possibile – sostiene Antonio Passarelli – che mio figlio alcuni giorni prima della sua morte possa aver scoperto qualcosa di sporco o di illegale che accadeva in caserma». È per questo che gli è stata tappata la bocca? Antonio se lo chiede da 15 anni. Soprattutto da quando ha appreso che sulla pistola trovata accanto al corpo di Giuseppe non c’erano impronte digitali. Ripulite? Non c’erano neanche le sue di impronte. Le dichiarazioni imprecise dei colleghi di Giuseppe hanno reso il giallo ancora più ingarbugliato. La Procura di Salerno dovrà cercare di sbrogliarlo.