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Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it

Quotidiano Regione Basilicata Anno 2 Numero 249 del 21/12/2012

Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155

Ambiente

Il governatore: è un settore strategico. Lavorare sulla concertazione

Recupero coste: 200mila euro per la Basilicata Sottoscritto con il ministero dell’Ambiente protocollo d’intesa per il monitoraggio degli ecosistemi marini e costieri

Fiat rilancia Melfi e punta sulla qualità Sata, De Filippo alla presentazione del nuovo piano aziendale. Investimenti per un miliardo

L’assessore all’Ambiente Vilma Mazzocco annuncia che la Regione Basilicata ha sottoscritto presso il ministero dell’Ambiente un protocollo d’intesa per il monitoraggio e il contrasto dell’uso improprio degli ambienti marino costieri che prevede per la Regione Basilicata fondi pari a 200mila euro. A PAG. 3

All’inaugurazione l’assessore Pittella

Arte e fede lucana in mostra a Roma Un cammino di religiosità

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Chiusura uffici la Posta in gioco Viti: “Non nascondo che la questione è assai complessa e suscita motivi di viva preoccupazione” “A seguito di nuovi contatti intervenuti con l’ad di Poste italiane e di una lunga conversazione intervenuta con Pasquale

Marchese, è stato convocato un incontro con Poste e con Anci che avrà luogo il 14 gennaio a Potenza.”

“Accogliamo con gioia il programma. Al bando atteggiamenti oppositivi e disfattisti”. Dal 2014 al via la produzione di una Jeep e della 500X. Con i vertici del Lingotto anche il premier Un miliardo di euro per fare della Sata una fabbrica all’avanguardia nel mondo. A Melfi i vertici del Lingotto hanno presentato il nuovo piano aziendale. In Basilicata si produrranno due nuovi modelli, una Jeep e la 500X. All’incontro presente anche il governatore De Filippo. “L’automotive è uno dei settori strategici per l’economia italiana e ancor più per quella lucana. Siamo convinti che la scelta di puntare alla qualità sia l’unica in grado di dare solidità alle imprese e dignità al lavoro. Senza voler

entrare in dinamiche aziendali – ha aggiunto De Filippo - mi sento però di segnalare un altro elemento di forza e competitività di un Paese che è quello della concertazione e della concordia. Per questo tutti assieme per cogliere una straordinaria opportunità in questa negativa congiuntura planetaria”. Con l’amministratore delegato Marchionne e il presidente Elkann, a Melfi anche il presidente del Consiglio, Mario Monti: “E’ una ripartenza tra la Fiat e l’Italia”.

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Monti e Marchionne, un’auto per due In Basilicata in piena sintonia Il professore: non dissipare i sacrifici

Università della Basilicata, al via il II ciclo della scuola di specializzazione in beni archeologici a Matera

“Destini paralleli tra l’azienda torinese e l’Italia. E’ l’esempio di una possibile svolta”

L’accesso è riservato a venticinque studenti che hanno completato i primi 5 anni di studio

La Fiat riaccende i motori. E lo fa in Basilicata, alla Sata di Melfi. Un miliardo di euro per adeguare tecnologicamente impianti e piattaforme. Dal 2014, poi, si produrranno due piccoli suv: una Jeep e la 500X. Alla presentazione

“Ormai questa Scuola è una realtà comprovata della nostra offerta, sia per quello che fa, che per cosa rappresenta divenendo un polo di attrazione per diversi studiosi da tutto il mondo”. Il commento del Rettore dell’Università

del nuovo piano aziendale anche il premier Monti in piena sintonia con Marchionne ed Elkann: “Fiat e Italia destini paralleli. La svolta è possibile. Occorrono riforme strutturali per non dissipare i tanti sacrifici fatti dagli italianii”.

La Gazzetta del Mezzogiorno

degli studi della Basilicata, Mauro Fiorentino in seguito all’inaugurazione del secondo ciclo della scuola di specializzazione in beni archeologici a Matera dove è stato raggiunto il tetto massimo di allievi iscritti.

Il Quotidiano della Basilicata


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Basilicata Mezzogiorno

Legge di stabilità, a forte rischio servizi essenziali Le Regioni chiedono un incontro urgente col premier. Sanità e trasporto nel mirino Sanità e trasporto pubblico locale a forte rischio. La Conferenza delle Regioni ha chiesto all’unanimità, un incontro urgente al presidente del Consiglio, Mario Monti, per sciogliere alcuni nodi che l’approvazione della legge di stabilità porrà in relazione alla sostenibilità di alcuni servizi fondamentali per i cittadini. In particolare ha posto all’attenzione del governo il taglio di 600 milioni per il fondo sanitario nazionale 2013 che, sommato agli effetti delle precedenti manovre economiche, circa 30 miliardi per il 2012-2015, compromette la tenuta dell’intero sistema. Le Regioni hanno lanciato un allarme affinchè non sia intaccato il principio costituzionale della tutela del diritto alla salute. Sono tornate poi a chiedere lo sblocco degli investimenti destinati all’edilizia sanitaria. Particolare preoccupazione desta infine la creazione di un fondo unico nazionale per il trasporto pubblico locale (ferro e gomma). Le Regioni, invece, hanno chiesto il mantenimento di fondi distinti e la fiscalizzazione delle risorse in grado di dare stabilità, maggiori certezze di finanziamento e possibilità di investimento a un settore già in crisi. (bm2)

“Automotive strategico per l’Italia e la Basilicata. Lavorare sul fattore competitivo e della concertazione”

Un miliardo di belle speranze De Filippo alla presentazione del nuovo piano di sviluppo della Sata Un miliardo d’euro per trasformare la Sata di Melfi in una fabbrica all’avanguardia a livello mondiale e con due nuovi modelli da realzzare. Ieri in Basilicata i vertici del Lingotto, l’amministratore delegato, Sergio Marchionne e il presidente John Elkann, assieme al premier, Mario Monti. Alla presentazione del nuovo piano aziendale anche il governatore lu-

aggiunto il governatore - mi sento però di segnalare un altro elemento di forza e competitività di un Paese che è quello della concertazione e della concordia. Per questo, con la forza di chi ha sempre messo al bando atteggiamenti oppositivi e disfattisti, mi sento di indicare a tutti questa strada per cogliere insieme opportunità possibili ma difficili in

A Melfi i vertici del Lingotto, Marchionne ed Elkann e Monti: “Con i mille milioni fabbrica all’avanguardia nel mondo” cano, Vito De Filippo. “L’automotive è uno dei settori strategici per l’economia italiana e ancor più per quella lucana. Siamo convinti che la scelta di puntare alla qualità sia l’unica in grado di dare solidità alle imprese e dignità al lavoro. Per questo accogliamo con gioia il programma illustrato per Melfi dall’amministratore delegato Fiat Sergio Marchionne”. Così il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo a commento della presentazione del programma di sviluppo dello stabilimento automobilistico lucano. “Senza voler entrare in dinamiche aziendali - ha

questa negativa congiuntura planetaria”. La Fiat, quindi, riparte da Melfi dove investirà circa un miliardo di euro per due piccoli suv. E’ l’avvio di un percorso che coinvolgerà via via tutte le altre fabbriche del gruppo torinese nel nostro Paese.. “Quello che sta accadendo a Melfi è emblematico della possibile svolta che si può realizzare in Italia”, dichiara soddisfatto il premier Monti. La Sata sarà una fabbrica dalla grande flessibilità e, fuori dagli Stati Uniti, l’unica a produrre un modello a marchio Jeep. Assieme alla Fiat 500X, uscirà nel 2014 e se ne produrranno

a regime 1600 sui tre turni programmati. Una boccata di ossigeno per migliaia di dipendenti che al momento realizzano solo la Punto e che nell’anno in corso hanno fatto tantissima cassaintegrazione. Marchionne parla di un “piano coraggioso, non per deboli di cuore. E’ il primo passo concreto, non facile e non scontato in un mercato oggi in caduta libera”. E ricorda che da qui al 2016 negli impianti del Belpaese si produrranno 17 nuovi modelli e 7 aggiornamenti con “l’obiettivo di inserirsi in una nicchia di mercato meno affollata. Tanto che nei prossimi 24 mesi aumenteremo in modo significativo le attività produttive fino ad arrivare in pochi anni all’impiego totale dei nostri lavoratori. Non chiedo soldi pubblici, ma fiducia e rispetto”. Parole che piacciono a Monti. “A Melfi nel 1993 nacque la Punto, oggi nasce punto e a capo, una ripartenza tra Fiat e Italia”. Un piano che sembra soddisfare i sindacati, seppure con i consueti distinguo e con la Fiom fuori dai cancelli a protestare. Ma per tutti “la Fiat ha finalmente dimostrato di voler restare e investire in Italia”. (bm2)

La giornata Il governatore: no ad atteggiamenti disfattisti. Cogliere questa oppurtunità

Dal 2014 al via la produzione di una Jeep e della 500X L’ad italo-canadese: nel giro di 3-4 anni gli operai lavoreranno tutti a pieno regime


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Basilicata Mezzogiorno

Le attività di tutela dell’ecosistema marino e costiero perseguono l’obiettivo di investire sulla grande attrattività del mare Spiaggia di Bernalda, Costa Jonica

Sottoscritto con il ministero dell’Ambiente protocollo d’intesa: fondi pari a 200mila euro per la Basilicata

Mediterraneo dalla costa oro Mazzocco: “Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile” L’assessore all’Ambiente Vilma Mazzocco annuncia che la Regione Basilicata ha sottoscritto presso il ministero dell’Ambiente un protocollo d’intesa per il monitoraggio e il contrasto dell’uso improprio degli ambienti marino costieri che prevede per la Regione Basilicata fondi pari a 200mila euro. “Si tratta - spiega l’assessore Mazzocco - di una strategia d’azione ambientale

per lo sviluppo sostenibile, in linea con le direttive dell’Unione Europea, che fissano nel 2020 il termine ultimo per raggiungere i parametri di ‘buono stato ambientale’ degli ambienti marino-costieri. Le attività - aggiunge l’assessore - saranno attuate in collaborazione con le altre regioni italiane bagnate dal Mediterraneo e, in particolare, con quelle dell’area della ‘Sottoregio-

ne mediterraneo centrale’ di cui la Basilicata fa parte insieme a Sicilia e Calabria. Tali azioni completeranno le indagini effettuate sull’area con il Programma Rete Natura 2000, mediante il quale è stato possibile individuare lungo la costa ionica la presenza di banchi di sabbie fini ben calibrate, sulle quali persistono praterie di Cymodocea nodosa, tipiche aree di alimentazione della

“Si tratta di un accordo che va

tartaruga protetta a livello mondiale ‘Caretta Caretta’. Le attività di salvaguardia dell’ecosistema marino previste dal protocollo hanno l’obiettivo, quindi, di investire sull’attratti-

vità della risorsa mare, ai fini ecologici e produttivi in relazione al turismo. Un protocollo - conclude l’esponente della giunta che va a rafforzare il “no” della Regione Basilicata

alla concessione di nuovi permessi di ricerca di idrocarburi nello Jonio. La costa e il mare sono una risorsa naturale di grande valenza ambientale per la presenza di ecosistemi di pregio e la valorizzazione e la protezione dell’ambiente costituiscono per noi obiettivi primari, rappresentando un investimento importante in grado di produrre valore aggiunto”. (Bm6)

interloquito e offerto una disponibilità che certamente non verrà meno, e ai Sindacati di essere pronti ad affrontare un tema così delicato, avendo chiari gli obiettivi di una salvaguardia dei servizi che deve fare i conti con comprensibili esigenze di sostenibilità. A Poste italiane andrà comunque ricordato che esse sono ti-

tolari di un servizio universale che non può essere rigidamente parametrato né in termini statistici, né in termini finanziari. Sono temi che peraltro tratteremo con Anci e con i sindaci prima dell’incontro del 14 gennaio e nello specifico, il giorno 8 di gennaio. Ho convenuto con l’Ing. Marchese - conclude l’as-

sessore regionale al Lavoro - di incontrarlo, insieme con il sindaco Santarsiero, in vista dell’incontro del 14 di gennaio per approfondire il tema della sostenibilità dei servizi postali in Basilicata e delle relazioni che Poste S.p.A. deve intrattenere con le istituzioni del territorio, guardando alle ragioni delle comunità lucane.” (Bm6)

a rafforzare il “no” della Regione alla concessione di nuovi permessi di ricerca di idrocarburi nello Jonio”

Poste italiane e Anci la partita è aperta Viti: “Non nascondo che la questione è assai complessa e suscita motivi di viva preoccupazione” “A seguito di nuovi contatti intervenuti con l’Amministratore Delegato di Poste italiane, Ing, Sarmi, e di una lunga conversazione intervenuta con l’Ing. Pasquale Marchese, Direttore del Mercato Privati di Poste italiane è stato convocato un incontro con Poste e con Anci che avrà luogo lunedì 14 gennaio alle ore 11 presso la sede del dipartimento a Potenza.” Lo dichiara l’assessore regionale al Lavoro Vincenzo Viti in vista dell’incontro in Regione con Poste e Anci previsto per il 14 gennaio. “Sarà l’occasione - prosegue l’assessore Viti - per affrontare il tema della chiusura degli uffici e della razionalizzazione dei servizi postali in Basilicata che ha incontrato

nelle ultime ore ostacoli e irrigidimenti. Il provvedimento di Poste Italiane ha interessato ventotto comuni lucani disciplinando il servizio a giorni alterni e la chiusura degli uffici stessi. Non nascondo che la questione è assai complessa e suscita motivi di viva preoccupazione per scelte aziendali che hanno finora interessato tutte le regioni italiane e che ovviamente colpiscono anche la Basilicata. I disagi e i disservizi derivanti dalla chiusura degli uffici postali saranno notevoli, considerando anche l’alto numero di persone anziane che quotidianamente si recano negli uffici stessi. Lo sforzo che è stato finora intrapreso e che troverà un’occasione di verifica il giorno 14, è quello di sal-

“Lo sforzo finora intrapreso troverà un’occasione di verifica il giorno 14” vaguardare i punti sensibili della organizzazione territoriale delle Poste in Basilicata, guardando alla razionalizzazione dei servizi postali con il realismo e l’intelligenza che si richiedono nei momenti difficili. Desidero dare atto all’Anci, segnatamente al sindaco Santarsiero, ai numerosi sindaci dei paesi limitrofi, che hanno finora


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Basilicata Mezzogiorno

In mostra a Roma “Basilicata Tradizioni Arte e Fede” Inaugurata nella Città del Vaticano. L’allestimento è un prezioso lavoro di collaborazione tra la Regione, l’Apt, la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici e la direzione per i Beni Culturali e Paesaggistici. Aperta fino al 3 febbraio “La mostra ‘Basilicata Tradizioni, Arte e Fede” inaugurata nella giornata di ieri nel Braccio di Carlo Magno nella città del Vaticano rappresenta una grande opportunità per la nostra regione di mostrare, in un luogo così prestigioso, il suo volto più intimo e profondo della sua antica religiosità e dei suoi paesaggi incantati, fino a giungere alla particolarità delle sue tradizioni. L’allestimento è il risultato di un prezioso lavoro di collaborazione tra la Regione Basilicata, l’Azienda di Promozione turistica (Apt), la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata e la direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata”. E’ quanto ha dichiarato l’assessore alle Attività produittive e Turismo della Regione Basilicata, Marcello Pittella, che ha partecipato nella Capitale all’inaugurazione della mostra dedicata alla Basilicata i cui battenti resteranno aperti fino al 3 febbraio 2013. “Si tratta – ha commen-

tato a margine della cerimonia, Pittella – di un cammino ad alto valore emozionale che, introdotto dal grande Carro trionfale in cartapesta dipinta della Festa devozionale dedicata a Maria Santissima della Bruna patrona di Matera, conduce, attraverso suggestive sequenze fotografiche, che si immergono nella natura, nell’architettura e nell’archeologia della nostra Basilicata. Un grazie va alla Soprintendenza che ha messo in campo professionalità

in grado di selezionare un cospicuo e significativo numero di opere d’arte di grande pregio e importanza. Invitiamo tutti - aggiunge l’assessore Marcello Pittella - a immergersi in questi giorni di festività natalizie in questo percorso lucano, arricchito anche da citazioni poetiche, da opere d’arte del Rinascimento lucano e delle più alte testimonianze della devozione popolare. Un grazie va anche alle Diocesi di Matera-Irsina, Tricarico, Acerenza che hanno concesso le opere d’arte esposte. Queste eccezionali immagini rappresentano bene la Basilicata e sono la giusta cornice al Presepe del maestro lucano Francesco Artese esposto in Piazza San Pietro”.

La festa della Bruna a Matera

L’assessore Pittella Cammino emozionale che conduce nella religiosità nella natura, nell’architettura e nell’archeologia lucana

In vetrina le bellezze del Parco Appennino lucano Anche il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano è in vetrina a Roma nell’ambito della mostra “Basilicata, tradizioni, arte e fede”. A presentare le “meraviglie” dell’area protetta, nel corso d’una conferenza stampa, il presidente Domenico Totaro e il direttore Vincenzo Fogliano. “Abbiamo voluto fortemente - ha detto Totaro - prendere parte a questa iniziativa promozionale che fa da cornice all’imminente inaugurazione del presepe di Franco Artese, donato alla Santa Sede dalla Regione Basilicata”. “Essere qui - ha proseguito il presidente Totaro - è la dimostrazione che l’idea che noi abbiamo di Parco non è legata solo a vincoli e regole che intendiamo far rispettare ma anche ad una grande propositività nel campo della cultura e della riscoperta della civiltà cristiana attraverso gli itinerari della fede. La Basilicata tutta e l’area del Parco che rappresento meritano di essere scoperte”.

Scorcio del Parco

Dal Consiglio Nomina Difensore civico Quorum non raggiunto Non è stato raggiunto il quorum per la nomina del nuovo Difensore civico della Basilicata. Durante la seduta del Consiglio regionale di ieri sera nessuno dei 22 candidati ha ottenuto i voti necessari per l’elezione, così come previso dalla legge regionale n. 5/2007. Presepe in Vaticano Folino “L’esposizione a piazza San Pietro del presepe del maestro Franco Artese ambientato nei Sassi di Matera è motivo di orgoglio per l’intera comunità regionale. La rappresentazione degli eventi sacri è da sempre al centro delle tradizioni culturali e dell’identità profonda del popolo lucano”. Inchiesta rifiuti Interrogazione di Pagliuca e Rosa “L’inchiesta ‘Immondizia’ travolge la politica regionale, che per quanto scrive il Gip è stata in questi anni irre-

sponsabile, preferendo agire male. Chiediamo al governatore De Filippo se i fatti evidenziati dal Gip corrispondano al vero e nel caso affermativo le ragioni politiche e gestionali che hanno indotto a questa incuranza. Rifiuti e scuola Incontri di Idv “Le iniziative affrontano due questioni che segnano emergenze sociali e civili nella nostra regione. Per la pubblica istruzione ci sono criticità che derivano dai tagli imposti dalle manovre del Governo. Quanto alla situazione dei rifiuti intendiamo definire proposte per un aggiornamento del Piano regionale”.

Finanziaria 2013 Mattia (Pdl) “La buona politica di cui le nostre comunità hanno bisogno deve dalla buona gestione delle risorse di bilancio ed è tutto il contrario di questa raffazzonata operazione di bilancio, che risponde solo all’obiettivo di garantire la sopravvivenza della classe dirigente”.

Finanziaria 2013 (1) Mazzeo (GM) “Avrei gradito, da parte del presidente De Filippo anche una relazione sul bilancio politico. Auspico che si abbia un occhio particolare per le categorie sociali più deboli e svantaggiate”. Finanziaria 2013 (2) Autilio (Idv) “La fase critica che vive la comunità lucana non si sana solo con la riduzione dei costi della politica, ma attraverso investimenti produttivi. È urgente ad esempio definire un nuovo Programma Operativo Val D’Agri”

Odontoiatria, due proposte di legge Gruppo Pd e Mazzeo Cicchetti (GM) I due progetti riguardano il settore odontoiatrico lucano. Il primo prevede ’istituzione del servizio di Odontoiatria speciale per disabili. Il secondo una procedura più semplificata per l’apertura degli studi odontoiatrici.


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Basilicata Mezzogiorno

Agricoltura è futuro

La nostra tradizione è la principale fonte di crescita

r Bandi a sostegno dell’insediamento di giovani imprenditori agricoli, ma anche dell’ammodernamento di aziende preesistenti

Interventi a favore del biologico e ricerche scientifiche che puntino ad un offerta altamente qualificata e a sistemi di reti informatiche

a cura dell’Ufficio Stampa della Giunta Regionale

Crediamo nell’agricoltura come fattore primario per lo sviluppo della nostra economia. Investiamo energie a sostegno di progetti per qualificare il settore e renderlo più competitivo sui mercati


Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 21.12.2012

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Basilicata Mezzogiorno

II I BASILICATA PRIMO PIANO

Venerdì 21 dicembre 2012

FIAT SATA

Un investimento complessivo di un miliardo di euro per adeguare tecnologicamente impianti e piattaforme. Due nuovi modelli entro il 2014

IL GIORNO DI SAN NICOLA DI MELFI

Monti accende il motore in fabbrica: «Punto... e a capo» Fiat e Italia, «destini paralleli». Il professore elogia la «sintonia» con Marchionne dal nostro inviato

MIMMO SAMMARTINO l SAN NICOLA DI MELFI. Alle 13.30 in punto il presidente del Consiglio Mario Monti, attorniato dall’ad di Fiat, Sergio Marchionne, e dal presidente del Lingotto John Elkann, in mezzo a una folla di operai in tuta bianca, ha pigiato il bottone per dar via simbolicamente ai lavori per il nuovo investimento alla Sata di Melfi. Un investimento complessivo di un miliardo di euro per adeguare tecnologicamente impianti e piattaforme modulari grazie ai quali, entro il 2014, saranno prodotti due nuovi modelli di autovetture: un mini suv del marchio Jeep e la Fiat 500 X, evoluzione della famiglia delle «500». È stato un giorno speciale quello di ieri a San Nicola di Melfi. Il presidente del Consiglio Monti si cuce la bocca dinanzi alle insistenze dei giornalisti circa lo scioglimento, o meno, della riserva a scendere direttamente nell’agone politica. Ma la sua presenza alla Fiat Sata, le parole da egli stesso pronunciate e i riconoscimenti e gli incoraggiamenti a portare avanti la sua «agenda», parlano più di qualunque annuncio ufficiale (che presumibilmente sarà formalizzato nei prossimi giorni). La Fiat candida Monti a un ruolo di prima fila nella politica italiana. E Monti esplicita la sua predilezione (ha parlato di «sintonizzate visioni») per le scelte di Sergio Marchionne. «Qui dove nel 1993 è nata la prima Punta - ha detto tra l’altro il presidente del Consiglio -

oggi vediamo nascere quello che definirei “Punto e a capo”, cioè una svolta, una ripartenza nei rapporti tra la Fiat e l’Italia». Ma, ammonisce il premier, «siamo solo all’inizio delle riforme strutturali, bisognerà migliorare giorno dopo giorno». E, aggiunge, «non si può riformare un Paese senza accelerare un’evoluzione della mentalità» se si vuole riacquistare «una speranza di crescita e di fiducia in se stessi». «Quello che sta accadendo qui - ha proseguito Monti - non è magico, ma è emblematico della svolta possibile in Italia. È quello che vorrei per il Paese». E ha ricordato che «13 mesi fa l’Italia aveva la febbre alta» e, per aiutarla a guarire, c’è voluta «una medicina amara ma necessaria per estirpare la malattia». Occorrevano «riforme strutturali». E gli italiani, ha riconosciuto il premier, hanno accettato i sacrifici. Hanno capito la gravità del momento. «Ma questi sacrifici - ha spiegato - potrebbero essere prontamente spazzati via facendo ripiombare il Paese in uno stato nirvanico. Sarebbe irresponsabile dissipare i tanti sacrifici che gli italiani si sono assunti, non oso pensare che ciò avvenga». Alle parole di elogio che Marchionne ed Elkann hanno rivolto al capo del Governo e alla sua politica, Monti ha fatto seguire i suoi riconoscimenti al lavoro dell’industria automobilistica: «quello che è accaduto a Melfi è emblematico della svolta possibile in Italia, percorso che immagino e vorrei per il nostro Paese». E ha aggiunto:

«Servono riforme strutturali. Non si dissipino i sacrifici compiuti dagli italiani. Non ci si arrocchi a forme di tutela passate»

«Ho ben impresso nella mia mente le parole di Marchionne che ha definito questo come il primo investimento di una lunga serie». Pertanto, «mi auguro che partano presto gli investimenti anche per gli altri stabilimenti del Gruppo Fiat in Italia». D’altronde, «dopo il tempo della semina arriva anche il tempo del raccolto. L’Italia sta ricostruendo in sé gli anticorpi giusti e quindi diventa più sana e diventerà più forte. È essenziale il linguaggio della verità che a volte può apparire aspro, ma è necessario per aprire gli occhi». La sintonia fra Monti e la dirigenza della Fiat è emersa anche in uno dei passaggi più diretti nei quali è stata esplicitata la comune visione dello sviluppo dei processi sul piano imprenditoriale come su quello politico. Monti ha auspicato la collaborazione di tutta la comunità delle forze produttive presenti in Italia. Il filo che deve legare tutti i soggetti (rappresentanti dell’impresa, del lavoro, della società) dev’essere «quello di voler fare le riforme». «Fare le riforme, accettare le riforme. Per cogliere nuove opportunità anche per i lavoratori - ha sottolineato il presidente del Consiglio - senza però rimanere legati a una catena che inchioda al passato. Arroccati a un passato che non tornerà, aggrappati a forme di tutela degli interessi dei lavoratori che, nel tempo, hanno effetti opposti». Messaggio per un Paese che «è forte di cuore» lanciato forse pensando ai lavoratori della Fiom che continuano a pensarla, specie sul fronte dei diritti in fabbrica, diversamente dalla Fiat e da quanto ha detto lo stesso Monti. Lavoratori che ieri sono stati tenuti fuori dai cancelli. Esclusi dalla grande giornata della Sata di San Nicola di Melfi.

L’IMPRESA

La Fiat da Melfi «vota» per sé e per Mario Monti l SAN NICOLA DI MELFI. «Questo è davvero un buon giorno per me, per tutta la nostra organizzazione». Ma anche per tutti i lavoratori della Sata di Melfi: «in questi vent’anni avete dimostrato di avere le capacità per sostenere sfide di questo tipo». Sfide sulla capacità di produrre, sfide sulla qualità, sfide sulla sicurezza. John Elkann, presidente della Fiat, ha posto l’accento sulla «mossa americana», «scelta coraggiosa compiuta, quattro anni fa, da Sergio Marchionne». C’è chi dice che «l’alleanza con Chrysler ha tolto qualcosa all’Italia»? Falso, risponde Elkann: «qui dimostriamo il contrario. Senza questa alleanza l’investimento di Melfi non sarebbe stato possibile. Grazie a quella scelta oggi si aprono nuove possibilità per questo stabilimento, per le persone che ci lavorano e per la comunità che vive nell’area di Melfi. L’alleanza di Fiat e Chrysler ci ha reso più forti, ci ha dato accesso a mercati dove prima non eravamo presenti e ha liberato potenzialità che prima non potevamo sfruttare. Le due nuove vetture che annunciamo oggi dimostrano che non esiste più una Fiat e una Chrysler: esiste un unico gruppo, vitale e

INCONTRO Monti con gli operai [foto Tony Vece]

VIAGGIO Monti lascia lo stabilimento [foto Tony Vece]

AD Sergio Marchionne illustra il piano [foto Tony Vece]

Elkann: «La “mossa americana” ci ha reso più forti anche in Italia. Ma serve continuare con la stabilità» Il direttore dello stabilimento Coppola: «Abbiamo i migliori standard di sicurezza e salute dei lavoratori» coeso, che possiede grandi capacità e che intende crescere ovunque nel mondo». Poi anche il presidente Elkann ha voluto tributare un riconoscimento al premier. «Se oggi i nostri piani e i nostri programmi per il futuro sono credibili, lo dobbiamo anche alla stabilità che l’Italia intera ha saputo riguadagnare, in Europa e non solo. Vorrei quindi riconoscere al professor Monti e al suo Governo il merito di aver ricollegato l’Italia con il mondo, garantendo la stabilità e la cre-

dibilità del nostro Paese agli occhi dei partner internazionali: un fatto fondamentale per tutti coloro che, come noi, fanno investimenti e programmano il proprio sviluppo nel lungo termine». E ha Elkann ha concluso: «Ora che il Governo si appresta a chiudere questa pagina della nostra storia politica recente, noi auspichiamo che la ritrovata stabilità non venga meno». L’ottimismo in casa Sata era stato precedentemente esplicitato dall’intervento di Angelo Cop-

pola, direttore dello stabilimento di Melfi: «Qui ci sono i migliori standard per la sicurezza e per la salute dei lavoratori, come dimostrato dal fatto che, da due anni, non ci sono stati incidenti». E ancora: «Dal 1993 questo stabilimento ha offerto un fortissimo contributo allo sviluppo di questa regione, grazie a un capitale umano importantissimo, che ha raggiunto livelli di eccellenza in campo internazionale. Il nuovo piano di investimenti è per noi motivo di orgoglio ma anche un

monito a continuare nello stesso modo, in una competizione sempre più affascinante». Nelle prime file, durante la cerimonia di ieri, c’erano le autorità. E anche i sindacati che hanno firmato l’accordo con Fiat. A cominciare dai segretari nazionali della Cisl, Raffaele Bonanni, e della Uil, Luigi Angeletti. Entrambi assertori della linea seguita, a prezzo di una lacerazione nel sindacato, perché «aumentare gli investimenti in Fiat su nuovi modelli, a cominciare da Melfi,

è l’unica strada per tutelare le nostre imprese e creare occupazione». Fuori dalla grande sala, le bandiere Fiom con i lavoratori e i dirigenti che si riconoscono in quel sindacato. Gli esclusi. Pongono domande su «investimenti produttivi e democrazia in fabbrica; sul destino dei tre lavoratori di Melfi non ancora reintegrati (nonostante le sentenze dei giudici) e il mancato riconoscimento delle relazioni alla Fiom». [mi.sa.]


Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 21.12.2012

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BASILICATA PRIMO PIANO I III

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PLATEA A sinistra, nelle foto di Massari, John Elkann e Monti tra lo stesso Elkann e Marchionne. Nell’altra pagina, nella foto di Tony Vece, i tre prima dell’incontro .

Marchionne: «Melfi è solo il primo passo ma c’è bisogno di continuare la cura Monti» l SAN NICOLA DI MELFI. «L’annuncio di Melfi è il primo di una serie di investimenti che faremo anche negli altri stabilimenti». Sergio Marchionne, maglioncino blu d’ordinanza, ha rivendicato con orgoglio la sfida della Fiat globalizzata. L’azienda che si è aperta al mondo e che, su questa strada intrapresa, ha potuto reggere alla crisi (in Europa il mercato dell’auto continua a colare a picco) e rilanciare il suo progetto strategico. «In tre-quattro anni - ha assicurato Marchionne - raggiungeremo il pareggio delle attività in Italia e in Europa». Ha rivendicato la storia di un’azienda che, «per 113 anni, ha intrecciato il suo destino con quello del Paese». E, numeri alla mano, la solidità dell’impresa. Fiat 2012: «3 miliardi e 800 milioni di utile nella gestione ordinaria; un miliardo e 200 di utile netto». Altri numeri segnano la storia recente della Sata, nata nel 1991: 5 milioni e mezzo di vetture prodotte dopo la prima auto realizzata nel 1993. Oggi si produce la terza serie della Punto, in

passato affiancata anche da Ypsilon e nuova Ypsilon. Oltre 5500 gli addetti che, in questo 2012, si sono sobbarcati circa 150 giorni di cassa integrazione. Ma, intorno alla grande fabbrica automobilistica di San Nicola di Melfi, vivono almeno novemila famiglie: ai dipendenti diretti vanno aggiunti quelli delle 18 ditte fornitrici e delle 4 società di servizio. Il 2012, rivela Marchionne, è stato «il quinto anno di declino consecutivo, uno dei peggiori degli ultimi due decenni: stimiamo di perdere circa 700 milioni di euro per i marchi generalisti in Europa. Ma per noi la fine del 2012 coincide con un nuovo inizio. Il 30 ottobre abbiamo illustrato agli analisti finanziari internazionali e ai sindacati italiani un piano coraggioso. Un piano “non per i deboli di cuore”. Si tratta di una strategia per contrastare gli effetti che la crisi in Europa sta avendo sulla Fiat, e allo stesso tempo avviare nuove produzioni nei nostri stabilimenti dell’auto in Italia. L’evento di oggi rappresenta il primo passo concreto di questo progetto più

ampio che prende avvio proprio a Melfi». Ma dietro a questo risultato c’è stata una scelta: «Fiat e Chrysler insieme sono una realtà industriale profondamente diversa rispetto a tre anni fa. La Fiat si è aperta all’esterno in maniera fondamentale e irreversibile. I nostri mercati di riferimento non sono più soltanto quelli tradizionali - italiano ed europeo - ma sono diventati soprattutto quelli extra-europei». Riconoscimenti sono stati rivolti da Marchionne alla qualità dei lavoratori di Melfi, al «vantaggio competitivo di avere un parco fornitori interno al comprensorio, collegato direttamente allo stabilimento». La risposta Fiat alla crisi è stata differente dagli altri concorrenti europei («che annunciano tagli, chiudono fabbriche o ricevono miliardi di aiuti pubblici»): «noi continuiamo, come abbiamo fatto dal 2004 a non chiedere soldi al Governo». Contro la crisi in Italia è stata compiuta «una scelta di coraggio»: si è puntato, «oltre che su segmenti piccoli (sui quali siamo forti per tradizione), anche su seg-

menti più alti e redditizi, aprendoci ai mercati esteri». Una strada che si chiama Fiat con Chrysler: si portano in produzione, «negli impianti italiani, 17 nuovi modelli e 7 aggiornamenti di prodotto da qui al 2016». Questo, ha rimarcato Marchionne, è stato possibile anche grazie «al contesto economico attuale e agli sforzi che sono stati avviati negli ultimi 12 mesi, affinché l’Italia possa tornare a essere competitiva e sanare quei deficit che oggi tengono lontani gli investitori esteri e costringono tante aziende ad andarsene». E ancora: «Siamo qui perché intendiamo fare la nostra parte per l’Italia». Intanto «siamo riconoscenti a Monti per ciò che ha fatto. L’agenda del suo governo dimostra coraggio e lungimiranza. Mi auguro che chiunque avrà la responsabilità di gestire il Paese prosegua sulla stessa strada avviata e porti avanti un programma che è l’unico in grado di restituire all’Italia il posto che merita». Marchionne dixit. Melfi, caput... Monti. [mi.sa.]


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Industria lucana La nuova azienda rinasce a Melfi con un “Punto e a capo” E ricuce il rapporto con il Paese. Applausi degli operai

Fiat ritorna agli italiani Endorsement di Marchionne ed Elkann per il premier L’Ad: «Alla Sata centralità e prestigio mondiale» dall’inviato MARIATERESA LABANCA MELFI - E’ targato Melfi-Basilicata-Mezzogiorno il nuovo corso Fiat che ieri mattina ha avuto consacrazione solenne nello stabilimento di San Nicola. Dal centro del reparto Montaggio, dove nel giro di un anno si tornerà a lavoro per produrre due nuovi modelli, il presidente Elkann, l’amministratore delegato Marchionne e il premier Monti hanno ufficializzato il rilancio del gruppo in mezzo a una platea di lavoratori che non ha risparmiato applausi. E’ la svolta che il professore chiama il “Punto e a capo”, con riferimento all’auto di successo che ha fatto di Melfi lo stabilimento in grado di produrre cinque milioni e mezzo di vetture in vent’anni. A chi ha consentito tali risultati, lavoratori in primis, è andato il ringraziamento dei vertici Fiat. Con una garanzia: «Nel giro di qualche anno la Sata ritroverà la sua centralità e il prestigio mondiale di fabbrica modello». Parola di Sergio Marchionne, l’amministratore delegato a cui il presidente Elkann ha riconosciuto il grande merito di aver aperto l’azienda all’estero. «Senza l’accordo con Chrysler non ce l’avremmo fatta», dice il giovane nipote dell’Avvocato. Ma quella era sola una fase, una scelta necessaria, mai equivalente alla volontà di abbandonare l’Italia, come in tanti hanno insinuato. «La stampa autorevole internazionale - dice Marchionne - riconosce che investire in Italia sarebbe stato un azzardo. Siamo rimasti per senso di responsabilità e ora investiamo senza aiuti pubblici. I nostri competitor europei chiudono stabilimenti e licenziano operai. Noi non lo abbiamo fatto e non lo faremo». Da Melfi ripartono non solo gli investimenti Fiat in Italia ma soprattutto i rapporti con il Paese. E il premier lo sottolinea più volte. «Quello che sta accadendo qui non è una magia ma l’emblema di quanto può accadere in Italia continuando su questa strada. Fiat ci dimostra che è ancora possibile investire nel nostro Paese. E questo in particolare è un messaggio di speranza per il Mezzoggiorno intero». L’auspicio del presidente del Consiglio è che si tratti solo del primo passo. Ma l’Ad assicura: dopo quelli che per la Basilicata seguiranno altri annunci negli stabilimenti italiani del gruppo. Una scelta «di coraggio», «non per deboli di cuore», che non poteva essere fatta prima, perché «sarebbe stato un suicidio». «Abbiamo deciso di rinviare gli investimenti - aggiunge - in maniera consapevole. Oggi procediamo, sappiamo che non sarà facile, ma anche di avere la forza e la determinazione per farlo». Ed ecco il piano industriale: diciassette nuovi modelli, con sette restyling, fino al 2016. La Fiat si riposiziona, con prodotti che andranno a coprire una fascia più alta di prodotto. Due le nuove auto prodotte a Melfi per più di un miliardo di euro di investimenti. Agli annunci dell’amministratore delegato segue lo scroscio degli applausi. In prima fila seguono i lavori il presidente della Giunta, Vito De Filippo, e il vescovo di Melfi, Gianfranco Todisco. Poco dietro gli assessori Pittella e Martorano e il presidente della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza. «Siamo davanti alla sfida più importante dal Dopoguerra ad oggi»: quando lo dice

Gli scatti della cerimonia di inaugurazione del nuovo corso che si è tenuta alla Sata con Elkann, Marchionne e Monti

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GLI INVESTIMENTI

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La produzione delle due nuove auto partirà nel 2014

Più di un miliardo di euro per 1600 vetture all’anno Le tecnologie più moderne per uno stabilimento di prestigio mondiale A PARTIRE dal 2014 la Fiat di Melfi produrrà due nuovi modelli, uno a marchio Jeep e l’altro per il brand Fiat che saranno venduti in tutto il mondo. L’annuncio è stato dato dall’ad del gruppo, Sergio Marchionne, alla presenza del consiglio dei ministri Mario Monti e del presidente della Fiat John Elkann. Lo stabilimento lucano ha avviato la produzione nel 1993, occupa circa 5mila 500 unità e, fino a oggi, ha prodotto 5,5 milioni di modelli 'Puntò e 'Y'. Con un investimento di oltre un miliardo di euro nell’impianto verranno introdotte le più moderne soluzioni tecnologiche che, organizzate secondo i principi del World Class Manufacturing, permetteranno a Melfi di diventare uno stabilimento automobilistico all’avanguardia nel mondo. Sono già iniziate le attività preliminari per gli interventi necessari per predisporre gli impianti alle nuove produzioni. In particolare, spiega il Lingotto, verranno modificati i processi produttivi per ospitare la nuova piattaforma small wide, che è una delle tre architetture-chiave per Fiat-Chrysler. Si tratta di una piattaforma modulare, che può essere facilmente adattata per costruire vetture di dimensioni anche maggiori. È già stata impostata con contenuti di prodotto che rispondono anche alle normative americane, in modo che i veicoli possano essere esportati senza ulteriori adattamenti. La prima della due

Marchionne non pensa solo alla nuova fase dell’azienda ma anche al particolare momento storico politico. Come ha già fatto il presidente Elkann, il manager italo canadese ribadisce: «Se oggi siamo nelle condizioni di poter pensare a un futuro in Italia è anche grazie alla stabilità e alla credibilità che il nostro Paese ha saputo riconquistare per merito al Governo Monti a cui siamo molto grati». Certo, alcune «zavorre» che pesano sull’industria italiana «restano», ma l’auspicio è che «chiunque ci rappresenterà sia in grado di portare avanti il nostro Paese con la stessa dignità e lo stesso orgoglio». Mario Monti lo dice ancora più chiaramente. Al giornalista che gli chiede se il suo sia l’ultimo atto da tecnico o il primo da politico non risponde. Ma poi a metà intervento dice: «Siamo stati chiamati a curare

un’Italia molto malata. Abbiamo cercato di somministrare una medicina che non curasse solo i sintomi ma estirpasse il male. Gli italiani hanno fattosacrifici mostrando grande disponibilità. Sarebbe irresponsabile oggi dissiparli al solo fine di guadagnare consensi. L’Italia ha bisogno di riforme strutturali. Quelle vere. Non quelle promesse negli anni passati e non realizzate». E’ sintonia perfetta quella tra Fiat e Monti. Con il premier che aggiunge: «Ringrazio i vertici del Lingotto per la nuova scommessa che si apprestano a giocare in Italia e per il senso di responsabilità di cui la giornata di oggi è testimonianza». E agli scettici ricorda: «Questorisultato èl’ultimo attodi unserrato confronto e lungo iniziato in un sabato del settembre scorso. A dispetto di quello che in

vetture prodotte sarà un utility vehicle del marchio Jeep. Apparterrà ad un segmento di mercato nel quale il marchio oggi non è presente e, come tutti gli altri modelli della Jeep, verrà venduto nei mercati di tutti i continenti. Melfi sarà l’unico stabilimento al mondo che lo produrrà». Oltre alla Jeep verrà prodotta anche la nuova Fiat 500X, «un’ulteriore evoluzione della famiglia 500, più grande, più spaziosa e più capace della 500L che è commercializzata da circa tre mesi. Una volta ultimati gli interventi di ammodernamento l’impianto di Melfi avrà una grande flessibilità nel tipo di produzione, perchè sarà predisposto per costruire fino a quattro modelli diversi sulla stessa linea. Gli investimenti serviranno anche ad aggiornare il livello tecnologico di tutti i reparti. Lo stampaggio verrà dotato di una nuova sala metrologica, in lastratura verranno inseriti 500 nuovi robot e costruite nuove linee per la saldatura di fiancate e scocche e in verniciatura saranno introdotte le più moderne soluzioni tecnologiche. Anche il reparto di montaggio sarà ristrutturato in modo significativo, con impianti totalmente nuovi, che serviranno anche a migliorare l’ergonomia delle postazioni di lavoro e i flussi logistici. La capacità produttiva complessiva dello stabilimento sarà di 1.600 vetture al giorno in tre turni lavorativi».

molti si aspettavano, il Governo non ha avuto bisogno di battere i pugni sul tavolo, e Fiat non ha chiesto soldi alla Stato, avanzando l’unica richiesta di creare condizioni di stabilità per un Paese che ha bisogno di tornare a essere competitivo». Un patto suggellato da un virtuale avvio dei lavori in corso che nel giro di un anno trasformeranno lo stabilimento di Melfi, a cui è seguita una visita nel reparto. E chissà che «quel Paese per forti di cuore» auspicato da Monti da Melfi possa essere più di un annuncio. Le condizioni per il professore ci sono. Prima di lasciare lo stabilimento ha scritto una frase sul libro degli ospiti: «Una bellissima giornata per Fiat, per Melfi e per l’Italia. Un piacere aver partecipato ad un momento di svolta, di ripartenza. “Punto e a capo”».


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Industria lucana

Scenografia da convention in fabbrica Maxischermi per far ascoltare gli operai

La crisi e le metafore di Monti Dal punto e a capo alla medicina per il Paese: il futuro raccontato per immagini di SARA LORUSSO

HANNO DETTO

Quando nel 1994 Gianni Agnelli atterrò sul piazzale dello stabilimento, il mondo, dalla Basilicata come altrove, si raccontava in altro modo. Non c’erano social network, le agenzie non andavano a questa velocità e il resoconto della conferenza stampa rimbalzava lento tra tv e i giornali. Anche allora, come oggi, la Fiat decideva di ripartire da Melfi. Era un’altra epoca. Era pure un’altra scenografia: a guardare le immagini del telegiornale di allora, la Basilicata si fermava attorno a un tavolo da convegno, con sfondo bianco, platea di autorità istituzionali, in vestito di ordinanza, cravatta e gemelli. Era un’epoca diversa. Quella di ieri era la scenografia da convention, che mescola simbologia e presenza. Marchionne tra gli operai (il suo maglioncino blu al posto della giacca e cravatta, sdoganato anni fa, non fa più effetto quasi); leggio al centro del reparto montaggio e maxischermi ovunque per permettere agli operai in turno di seguire il discorso che parla soprattutto a loro. De loro futuro. Nell’epoca di Twitter, delle foto pubblicate in diretta su Facebook e della diretta tv, cambiano anche toni e linguaggi. Tempi europei, che stringono in poco più di un’ora l’intera evento (perchè anche di questo si è trattato). E poi ci sono i contenuti, diffusi con accenti inglese dalla dirigenza Fiat. L’unico guizzo, Marchionne, se lo concede nell’apertura: questo, dice, non è un piano per deboli di cuore. Il resto sono

De Filippo: «Accogliamo con gioia la scelta di puntare sulla qualità» «L'AUTOMOTIVE è uno dei settori strategici per l’economia italiana e lucana, siamo convinti che la scelta di puntare alla qualità sia l’unica in grado di dare solidità alle imprese e dignità al lavoro». Così il governatore De Filippo, che ha aggiunto: «accogliamo con gioia il programma presentato. Mi sentoperò di segnalare un altro elemento di forza di un Paese che è quello della concertazione e della concordia».

Digilio (Fli): «Non è tutto merito dell’azienda e di Mario Monti»

I discorsi di Elkann, Marchionne e Monti sono stati tenuti al centro del reparto con gli operai schierati sul retro

annunci, cifre, dati, impegni, richieste. Ai contenuti narrati, invece, ci pensa il presidente del consiglio. Lo fa spesso Monti, sceglie l’immagine per chiarire e semplificare. E il suo, a Melfi, è un discorso co-

| Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un operaio dello stabilimento di San Nicola di Melfi indirizzata al presidente Fiat, John Elkann e consegnata al segretario regionale Uil, Carmine Vaccaro

«Dietro Fiat ci sono i lavoratori e cognome Agnelli»

«LA conferma degli obiettivi di Fiat per il 2012 e dell’investimento a Melfi di un miliardo di euro non è certo solo una scelta di strategia aziendale. Se non fosse dipeso dalsostegnodeipartiti chehannodatofiducia ai programmi di Marchionne attraverso quel pressing fondamentale per stoppare disegni di fuga dall’Italia oggi per lo stabilimento lucano sarebbe tutt’altra storia». Lo ha detto il senatore Egidio Digilio, coordinatore regionale di Fli.

Presidente, Le voglio consegnare, innanzitutto, l'immagine bellissima che si tiene ancora dentro i miei occhi nonostante siano passati ben 20 anni da quel giorno decisivo per la mia vita e per quella di moltissimi lucani. L'uscita della prima Punto dallo stabilimento Fiat di Melfi. Era come un sogno che si avverava nel mese più terribile che ci sia: quello di novembre. Quello dei nostri cari. Era il 1992 e c'erano davvero molte speranze ed attese per quel-

struito sulle metafore o sul gioco di parole. Lo è fin dal sorriso che gli scappa sul “Punto e a capo” che è un po’ richiamo, un po’slogan: non si riferisce solo al piano industriale del Lingotto. Da rilanciare, c’è l’intero Paese.

Guai, però, a mollare ora la presa. Non li cita, ma è ai candidati (gli altri?) premier che si riferisce. A cancellare, con promesse inattuabili e forse demagogiche, i sacrifici fatti finora «potrebbero essere prontamente spazzati via facendo ripiombare il paese in uno stato nirvanico». La metafora più chiara, non è certo originale. Ma ammette - rende bene. Tredici mesi fa «l'Italia aveva febbre alta e non bastava un’aspirina». Così, insediato il governo di responsabilità nazionale, la squadra di Monti ha provato curare il paziente «con una medicina amara non facile da digerire ma assolutamente necessaria per estirpare la malattia». Va bene, detto fuori dai denti, tanto per essere chiari, «sono proprio riforme strutturali spesso promesse e non attuate nel corso degli anni» ad aver fatto male al Paese. Ancora una volta con richiamo implicito. E tanto per andare, dice ai microfoni, «oltre metafora». Tant’è.

Belisario (Idv): «Speriamo non sia stata un’inopportuna passerella elettorale» «I lavoratori Sata e gli italiani si augurano che quella di Monti non sia stata solo un’inopportuna passarella elettorale». È il commento del senatore Idv, Felice Belisario. «Che il Lingotto abbia deciso di produrre in Basilicata i due mini-suv è un fatto positivo, ma l’investimento annunciato in pompa magna appare tardivo. Resta poi la vergogna della discriminazione della Fiom, che Fiat continua a escludere da ogni confrono».

Fassina (Pd): «Bene gli investimenti Ma non si strumentalizzi la giornata»

LA LETTERA DI UN OPERAIO AD ELKANN

«Il programma di investimenti previsti da Fiat-Chrysler per Melfi è positivo, nonostante rimanga una rilevante incertezza sui modelli dedicati alla seconda linea produttiva. E', tuttavia, un brutto segnale per l'Italia la strumentalizzazione politica della giornata a Melfi». Lo afferma in una nota Stefano Fassina (Pd) dicendosi dispiaciuto soprattutto per il fatto «che il presidente Monti abbia preso parte a un evento costruito sulla divisione invece che sulla coesione dei lavoratori».

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«E ora riprendiamoci la scena» l'inizio a cui il Mezzogiorno e con esso la Basilicata sembravano finalmente destinati per qualcosa di diverso e di così fragoroso, almeno rispetto alla storia delle cattive incombenze e dei fallimenti imprenditoriali a cui pur colpevolmente si era quasi assuefatta questa parte smarrita d'Italia. Eppure nonostante tutto e di rimando ai giorni più difficili vissuti all'ombra della Fiat, come la cassa integrazione, straordinaria e prolungata, quell'immagine bella e pulita non mi ha più abbandonato. Quasi sempre, soprattutto nel cuore delle notti impensierite, ho cercato d'indagarne il motivo. Può, mi sono chiesto, una “foto-

grafia del cuore”così ben scattata essere più confortante, persino più attuale delle incombenze del mondo che come uno tsunami globale divorano persone, luoghi, lavoro, futuro? Vanamente ho tentato di rispondervi, fino a quando ho compreso bene il senso delle cose. La Fiat non è solo Marchionne e la scena mondiale dell'auto. E' anche e soprattutto Agnelli e l'Italia. Sappiamo bene infatti che la storia economica non è mai un'anonima vicenda. Ha innanzitutto nome e cognome. Anche la Fiat è questo. Così mi piace sperare, pensando ad un libro che ho più volte letto (Cosa tiene accese le stelle. Storie di italiani che non

hanno mai smesso di credere nel futuro) che sono gli Agnelli a tenere la stella della Fiat. Nella mia vita, soprattutto di marito e di padre, ho tenuto facilmente lontano i maniceismi ideologici d'ogni sorta. A me non interessa discettare sul capitalismo italiano. So bene dove porterebbe di colpo la discussione. Preferisco invece altro. Con senso di appartenenza e persino di orgoglio, io la chiamo l'anagrafica del brand. Dietro il marchio Fiat c'è un cognome, Agnelli assieme alla dedizione italiana di operai, di quadri, persino delle loro famiglie. Piaccia o non piaccia la Fiat è questo, almeno rispetto agli altri competitor

europei e mondiali. Perciò riprendiamoci di nuova la scena. Edancheseil mondoècambiatoe l'Italia fatica a fare passi veloci. Anche se la crisi incombe sui consumi e sul mercato dell'auto riprendiamoci di nuovo la scena, perché fuori da questi vortici rimane la Fiat, con la sua storia ed il senso ostinato del suo futuro. Non è poco, anzi può essere la sua scommessa ad esistere. Una scommessa buona e generosa che parte dal Mezzogiorno e dalla piccola Basilicata e che motiva tutti a rimanere sul campo di battaglia. Con quei valori, di laboriosità e di onestà, di orgoglio e d'intraprendenza che spero d'infondere alle mie figlie, ogni volta che da uomo libero, le guardo negli occhi.

«Dal Sud parte una sfida buona e generosa»


Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 21.12.2012

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Le lezioni si svolgeranno nella sede dell’Università di San Rocco. Progetto Erasmus in Grecia

Record di iscrizioni per il 2013

Scuola di specializzazione in beni archeologici. Raggiunto il tetto degli allievi INAUGURATO il secondo ciclo della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università della Basilicata. Nell’incantevole scenario della Casa Cava, nel Sasso Barisano a Matera, parte ufficialmente il secondo ciclo biennale di studi inerenti l’archeologia. Una specializzazione ulteriore, alla quale possono accedere, in numero chiuso, solamente venticinque studenti che hanno già completato i primi cinque anni di studio e attraverso la quale poter accedere agli esami di Stato per poter praticare una professione tanto difficile, quanto appassionante. Per il secondo ciclo di studi sono giunti allievi da tutto il centro sud dello Stivale, rimarcando l’importanza, le capacità e le qualità di un corso di laurea dettagliato e specifico, che permette l’ingresso nel mondo del lavoro offrendo tanto un’adeguata preparazione teorica, quanto la possibilità di interagire con realtà di tutta Europa mettendo in pratica le nozioni acquisite. Per il nuovo anno, infatti, la Scuola diretta dal professor Massimo Osanna potrà contare sulle collaborazioni, oltre che dello storico sito di Torre di Satriano, anche sugli scavi di Policoro, Mondragone, Gadi, Alesi in Francia, Salonicco in Grecia, ma anche su interscambi con le istituzioni italiane e francesi. Un range di offerte importante

Trofeo assegnato a Mauro Pompeo

Una tesi sull’albicocco vince il premio Biagio Mattatelli

L’Università di S. Rocco dove si terranno le lezioni della scuola dei beni archeologici. Un Erasmus è in atto con Salonicco

sia dal punto di vista educativo, che in previsione dell’ingresso nel mondo del lavoro. «Finalmente a seguito di una Riforma che ci ha messi in difficoltà siamo entrati a regime - ha speigato il Direttore della Scuola di Specializzazione per i Beni Archeologici, Massimo Osanna - Abbiamo coperto tutti e venticinque i posti disponibili con allievi provenienti da Perugia sino a Palermo. Il nostro obbiettivo è quello di migliorare l’offerta formativa e, di pari passo, ampliare la parte pratica con collaborazioni che, di giorno in giorno, diventano sempre più fondamentali nel nostro lavoro. Inoltre - ha con-

cluso Osanna - da quest anno abbiamo l’opportunità di avere in città il Dicem, grazie al quale potremo risolvere più facilmente problemi burocratici o amministrativi». Una Scuola che assume sempre più un ruolo da protagonista nell’offerta dell’UniBas. «Ormai questa Scuola è una realtà comprovata della nostra offerta, sia per quello che fa, che per cosa rappresenta - ha sottolineato il Rettore dell’Università degliStudia di Basilicata, Mauro Fiorentino - divenendo un polo di attrazione per diversi studiosi da tutto il Mondo. Anche le Politiche regionali sono sempre più interessate a questo ti-

po di specializzazione». E sul Campus universitario in divenendo ammette: «Spero di poterlo inaugurare io. I lavori stanno procedendo velocemente. La fase difficile sembra oramai superata». Intanto, si intensificano i rapporti con la Grecia. Al tavolo dei lavori, infatti, anche la Direttrice del Museo Archeologico di Salonicco, Polyxeni Adam Veleni. «La collaborazione è una grande opportunità per entrambe le realtà - ha specificato - per un interscambio di professionalità, conoscenze e metodi di lavoro, speriamo duratura». Francesco Calia matera@luedi.it

DOPO la recente presentazione del volume “Contributi di Biagio Mattatelli per lo sviluppo dell'ortofrutticoltura” presso l'Aasd Pantanello di Metaponto, l'associazione intitolata al giovane agronomo lucano, ha dato vita ad una nuova iniziativa che si è svolta all'Istituto Tecnico Agrario “G. Briganti” di Matera, organizzata con la stessa scuola. In programma una giornata di studio sul tema “La biodiversità: un'opportunità per il territorio” che ha avuto come relatore Vincenzo Montesano (dell'Istituto di Genetica Vegetaledel Cnredassessore allo sviluppo rurale a Rotondella). Il programma della giornata si era aperto con i saluti di Franco Di Tursi, dirigente scolastico dell'istituto, di Giuseppe Mon-

temurro vice-presidente dell'Ente Parco Regionale Chiese Rupestri di Matera conilavori chesonostatiintrodotti e coordinati dal giornalista Filippo Radogna. Quindi si è svolta la cerimonia di assegnazione del Premio “Biagio Mattatelli”destinato ai diplomati degli istituti agrari della nostra regione da parte di Carmelo Mennone, presidente dell'omonima associazione che si pone tra l'altro, l'obiettivo di interagire con il mondo scolastico avvicinando così i giovani sempre di più al mondo agricolo ed allo specifico settore frutticolo. Quest'anno, il premio (giunto alla sua seconda edizione), è stato assegnato a Mauro Pompeo, autore di una tesina su “L'albicocco: storia, diffusione e trasformazione”.


Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 21.12.2012

I NOSTRI SOLDI

IL «PANIERE» A Potenza forti rincari per pane, uova e olio. i prezzi dell’abbigliamento. A LA FESTA CON... L’INFLAZIONE Stabili confronto i prezzi di novembre 2011 e 2012

Natale di rincari potentini «stangati» Aumentano anche i prezzi dei beni di prima necessità l Reduci dal pagamento della seconda tranche dell’Imu, che ha «dissanguato» le casse di molte famiglie, e spaventati dalla nuova tassa sui rifiuti che, a quanto ci dicono, sarà molto più pesante della vecchia (e già «salata») Tarsu, i potentini si apprestano a vivere un Natale annunciato da una nuova ondata di aumenti. Rincari che riguardano beni di prima necessità: l’Adoc (Associazione per la Difesa e l'Orientamento dei Consumatori) ha messo a confronto i prezzi di venti prodotti alimentari, tra i più venduti, estraendo i dati dalla rilevazione condotta dal Comune di Potenza per conto dell’Istat. Il periodo preso in considerazione è novembre 2011-novembre 2012. Dalla tabella che pubblichiamo al lato è evidente la «stangata», con pane, uova, olio, frutta e insalata che hanno registrato forti rincari (le variazioni vanno dall’1,33% del pane al 11,03% dell’insalata). Restano sostanzialmente stabili o diminuiscono i prodotti di stagione (come i mandarini) e i prodotti il cui consumo può essere contenuto (come la carne e la mortadella). Stabile, secondo il monitoraggio dell’Adoc, resta anche l’abbigliamento, mentre subisce un forte balzo in avanti il costo dei carburanti (Gas Gpl) che ha un’impennata di oltre il 16%. «La tabella - spiega Nino D’Andrea, presidente dell’Adoc Basilicata - riporta la variazione dei prezzi espressa in percentuale e conferma che nel 2012 la crisi ha colpito

TENDENZA

Il trend in linea con quanto accaduto lo scorso anno: prezzi su del + 1,7 per cento

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POTENZA CITTÀ I VII

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MASSIMO BRANCATI

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pesantemente i consumatori. Infatti, i prezzi, rispecchiano la capacità di spesa: i prodotti che subiscono una contrazione nella domanda sono contenuti o restano stabili, mentre i beni necessari subiscono forti variazioni in rialzo». In ogni caso - ricorda l’Adoc - i consumatori possono verificare l’innalzamento dei prezzi dovuti al periodo natalizio sia raffrontandoli con la tabella sia inviando un sms con l’indicazione del prodotto di cui si vuol conoscere il prezzo al numero 47947 che risponderà con un sms riportante il prezzo medio del prodotto al nord, al centro e al sud Italia (il costo dell’invio del messaggio è quello del proprio operatore telefonico mentre la risposta e gratuita). Quanto rilevato dall’Adoc s’inserisce nel solco dei rincari su scala regionale dove, rispetto allo scorso anno, è stato registrato un aumento dei prezzi superiore di 1,7 punti percentuali. Il contributo più rilevante alla crescita dei prezzi viene dal comparto dei trasporti, com’era facile prevedere, sotto la spinta della «voce» carburanti. A pesare sono anche i rincari dei generi alimentari, ma i più consistenti dei prezzi si sono registrati nel comparto degli «altri beni e servizi», che comprende - tra gli altri - gli articoli e i servizi per l’igiene personale e l’assicurazione auto: +10,7%, ben 8 punti e mezzo in più rispetto al dato di inizio anno. Anche nel comparto «abitazione, acqua ed elettricità» siamo di fronte ad un incremento dovuto principalmente alla risalita delle tariffe energetiche (gas naturale in testa). Le maggiori spinte al rialzo dell’inflazione vengono dunque dalle voci di spesa più importanti del paniere (nell’ordine, alimentari, trasporti e abitazione) che, insieme, spiegano quasi il 60% dei rincari registrati a fine anno. Una tendenza che si allinea a quella dello scorso anno e che contribuisce ad aggravare ulteriormente l’erosione del potere d’acquisto delle famiglie.

L’ATTESA PER LA NUOVA PIAZZA BONAVENTURA

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CANTIERE Qui si stanno realizzando box-auto interrati [foto Tony Vece]


Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 21.12.2012

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Basilicata Mezzogiorno

VIII I POTENZA CITTÀ

MOBILITÀ

LA PROTESTA DEI PENDOLARI

Venerdì 21 dicembre 2012

INAUGURAZIONE Sottopasso, scale mobili e terminal bus dovevano essre aperti insieme, ma i tempi si stanno allungando

«Aprite al più presto quelle scale mobili» Ancora chiuso l’impianto meccanizzato della Stazione GIOVANNA LAGUARDIA l Le scale mobili del desiderio. Il quarto impianto meccanizzato del Comune di Potenza, che collega la stazione centrale di potenza al Mobility Center di via Nazario Sauro (e di qui, al resto della città), è ormai pronto da tempo. I marmi sono stati lustrati ed i meccanismi sono stati oliati. Ma l’inaugurazione, più volte annunciata, tarda a venire. E i cittadini protestano. A denunciare la situazione è un gruppo di lavoratori e studenti pendolari della regione «che affrontano da anni quotidianamente un viaggio per raggiungere il loro posto di lavoro o le sedi universitarie del capoluogo di regione» e che si dicono «stufi dei disagi e dei pericoli a cui il Comune di Potenza li sottopone a causa della mancata apertura delle scale mobili». L’impianto meccanizzato, il quarto della città, è già pronto da qualche tempo. È costato circa un milione e 500 mila euro e comprende due piccole stazioni (di cui una nel piazzale

della stazione ferroviaria e una sul piazzale della sede del Municipio), tre rampe mobili e un percorso pedonale coperto. Il tutto per una lunghezza di circa 80 metri con un dislivello complessivo di circa 20 metri. «In assenza di tale collegamento - denunciano i pendolari - i viaggiatori sono costretti a transitare lungo la bretella di collegamento tra il piazzale della stazione e viale Marconi, che risulta essere priva di marciapiede, larga appena da consentire il transito di tutti i numerosi bus che fanno scalo nel piazzale esponendo chiunque al pericolo di essere travolti da tali mezzi. Non si comprendono i motivi per cui l’apertura di tale opera viene continuamente procrastinata, proprio nel periodo in cui le condizioni climatiche sono le più sfavorevoli, nè tantomeno si comprende la sordità di questa amministrazione nei confronti di chi è costretto suo malgrado a dover affrontare ogni giorno grandi disagi solo per raggiungere il posto di lavoro o l’aula universitaria». La situazione fa il paio con quella

del sottopassaggio che collega la stazione al terminal bus di viale del Basento. Anche questa infrastruttura, che consentirebbe agli utenti delle Fs di raggiungere comodamente la zona di viale del Basento dove ormai sono allocati numerosi negozi ed uffici, continua a rimanere chiusa, costringendo i cittadini ad un giro lungo e scomodo. Come più volte annunciato sulle pagine della Gazzettale scale mobili, il sottopassaggio e il terminal bus fanno parte di un pacchetto mobilità che doveva essere inaugurato contemporaneamente. Per quanto riguarda il terminal, manca ancora il nulla osta dell’Anav per cambiare il percorso degli autobus extraurbani. Ma le scale mobili e il sottopassaggio sono ormai terminati da tempo. Perché, allora, si chiedono i cittadini, non aprire subito al pubblico almeno queste due opere, invece di continuare a costringere i passeggeri dei treni e gli altri utenti della stazione a pericolosi slalom nel traffico veicolare?

SCALE MOBILI L’impianto della stazione [foto Tony Vece] .

POTENZA FRATE BASSO E PADRE TARCISIO MANTA LO CONSEGNANO AL SINDACO

Un calendario per unire la città e la chiesa di San Michele l Un calendario per rinsaldare il rapporto tra la città ed una delle sue storiche chiese. Il parroco fra Antonio Emanuel Basso, padre Tarcisio Manta e alcuni laici della parrocchia di San Michele Arcangelo hanno presentato al Sindaco di Potenza Vito Santarsiero il calendario 2013 della Chiesa di San Michele Arcangelo. Il Sindaco ha salutato con estremo favore l’iniziativa e in occasione dei 90 anni dei francescani a San Michele ha annunciato che il Comune aderirà «a una serie di celebrazioni che il clero e i fedeli della parrocchia del centro storico di Potenza organizzeranno». Il Sindaco ha anche confermato ai presenti che il sagrato della Chiesa di San Michele, così come le strade che circondano convento ed edificio sacro, insieme agli altri vicoli del centro storico saranno oggetto di un importante intervento di riqualificazione.

CALENDARIO La consegna

POTENZA IN FESTA IL PRESEPE DEI DIRITTI VA IN SCENA ALL’EX «LEOPARDI», SPAZIO ALL’OGGETTISTICA ALLA «DOMENICO SAVIO»

l Atmosfere natalizie in tutte le scuole della città tra alberi, presepi, colori ma anche iniziative di respiro sociale. È il caso dell’istituto comprensivo «Leopardi» che ha dato vita al presepe dei diritti. È il frutto di riflessioni approfondite degli alunni sulla tematica dei diritti del fanciullo, anche grazie alle sollecitazioni pervenute in tutte le scuole dallo stesso Comune di Potenza con la pubblicazione e divulgazione della Carta Comunale per i Diritti dei minori. «È stato quasi fisiologico, per i festeggiamenti legati al Natale sottolinea la dirigente scolastica, Anna Maria Basso pensare ad un progetto rigorosamente verticale (che coinvolgesse cioè tutti gli ordini di scuola) che affrontasse questa tematica.» Al progetto partecipano i bambini di 5 anni della Scuola dell’Infanzia, tutte le classi della primaria «N. Stigliani» e tutte quelle della Scuola Secondaria per un totale di 200 allievi. Il presepe dei diritti è stato allestito al secondo piano dell’ala della scuola secondaria «G. Leopardi». Rappresentato un diritto scelto tra quelli di cui più si è discusso con gli allievi: diritto all’identità, diritto alla famiglia, diritto all’uguaglianza, diritto alla salute, diritto al gioco, diritto all’istruzione. Ogni diritto occupa un’aula e la sua rappresentazione si articola in più fa-

Mercatini, mostre, presepi e canzoni così la scuola si prepara al Natale

La «Busciolano» al conservatorio suona le canzoni dei Beatles si. Il pubblico è stato diviso in gruppi di 40 persone circa che hanno visitato le sei aule coinvolte. La rappresentazione è stata ripetuta più volte e vissuta dai visitatori come un itinerario all’interno dai diritti. Nella scuola «Domenico Sa-

vio», invece, ieri è stato allestito un mercatino natalizio con oggetti realizzati direttamente dagli alunni grazie anche al «contributo» di idee e artistico di insegnanti e famiglie. Dall’oggettistica alla musica. Sempre ieri, a Potenza, l’isti-

SCUOLA LEOPARDI

MERCATINO

Il Presepe dei diritti e la carta comunale per i minori .

SPETTACOLO Dalla rivistazione dei Beatles a quella di Dickens [foto Bianchi]

tuto comprensivo Busciolano ha organizzato d’intesa con il Conservatorio del capoluogo lucano una simpatica iniziativa dal titolo: «Happy Christhmas with the Beatles». I ragazzi della scuola hanno cantanto e suonato alcune delle più belle canzoni dei «fab four» di Liverpool che fanno da colonna sonora alle atmosfere natalizie. Grande emozione, infine, al teatro Stabile per la rivisitazione in forma teatrale del libro di Charles Dickens, A Christhmas Carol, con la partecipazione straordinaria di Tonino Labella. Labella è stato coinvolto dagli studenti della classe III C del Liceo delle Scienze Umane di Potenza, impegnati nel ruolo di attori accanto ai disabili dell’Aias. Labella ha interpretato Ebenezer Scrooge, protagonista della trasformazione di un uomo taccagno, irascibile e venale in una persona altruista e generosa, grazie al manifestarsi proprio nella notte di Natale di tre spiriti, che rappresentano il Natale passato presente e futuro, che gli fanno scoprire la sua condizione di uomo solo e infelice. La rappresentazione è stata fortemente voluta dalla dottoressa Enrichetti, che coordina le terapiste dell’Aias, per far sì che i ragazzi della scuola lavorino con i disabili, facendo scendere nel concreto la filosofia del valore umano, a cui il valore dell’Aias è improntato.

Alla Domenico Savio un mercatino delle feste .

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INIZIATIVE Tante iniziative tradizionali ed innovative [foto Bianchi]


Estratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 21.12.2012

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Basilicata Mezzogiorno

Venerdì 21 dicembre 2012

A spasso nei Sassi con il cantante e attore chiacchierando di musica, amici e ricordi

Peppe Servillo incorona Matera capitale della Cultura di MARGHERITA AGATA CERTO che Matera, vista con gli occhi di un grande artista, ha ancora più fascino di quello che solitamente le si riconosce. Ed è veramente bella Matera, mentre di passeggia per le viuzze dei Sassi insieme a Peppe Servillo, accompagnato da Massimo Lanzetta, riconvertito a Cicerone per l’occorrenza. E persino la corsa a Capitale europea della Cultura nel 2019 sembra più alla portata che mai. Matera può farcela. Parola di Peppe Servillo che parla della città dei Sassi “spassiunatamente”, allo stesso modo cioè in cui canta la sua Napoli nel recital portato in scena prima al Duni di Matera e ieri sera al Don Bosco di Potenza. «La scelta della Capitale europea ritengo non si baserà sul posto in sè, ma sulla vivacità culturale in grado di esprimere- ci spiega Peppe, mentre ammirato si gode la vista dei Sassi dal Belvedere Guerricchio- Matera da diversi anni, ho avuto la fortuna di venirci abbastanza spesso, è evidentemente una città che in questo senso sta crescendo molto. Io credo che la cosa importante sia l’opportunità che questa città offre di costruzione delle identità. Oggi si parla tanto di questoin relazioneall’Europa, al rapporto col Mediterraneo, al recupero di una memoria storica non dico definita, ma trasmessa in maniera onesta e sincera. Io credo che una città che ha una storia come questa, così importante, proponendosi come Capitale europea della Cultura metta l’accento su questa necessità, cioè quella di fondare un’identità comune, anche europea, su radici che sono diverse, che sono antichissime e che sono presenti. Questa città offre questa opportunità, perchè le sua radice per troppo tempo è stata trascurata. Ovviamente adesso c’è un’altra visione - aggiunge- e lo vediamo guardando questo paesaggio meraviglioso. C’è il rischio, talvolta, di orientare la memoria in maniera che sia funzionale ai nostri interessi, in questo caso io credo che il paesaggio si imponga da sè, evitando quindi anche questo rischio. E questo secondo me è una nota che può favorire la candidatura di questa città a Capitale europea della Cultura nel 2019. L’Europa ha necessità di convertire in altro modo il rapporto con il Mediterraneo: noi qui siamo al centro del Mediterraneo. E quindi magari - esclama- io sarei molto felice che Matera riuscisse nel 2019 a diventare Capitale europea della Cultura. Sarebbe una spinta per tutto il sud, perchè Matera si propone come un Sud nuovo, un Sud diverso, o meglio in un modo che smentisce il luogo comune che viene affibbiato al Sud del nostro paese, proprio per l’energia, la vivacità culturale, l’attività. Sicuramente se ne avvantaggerebbe tutto il Sud». Poi, incamminandoci per via San Biagio, la conversazione si fa meno impegnata e Peppe ci confessa il piacere di tornare in posti già visti, come Matera, per coglierne aspetti nuovi. Neanche il tempo di finire il discorso e ci ritroviamo all’interno della chiesa di San Giovanni che lascia a bocca aperta Servillo. Camminando per san Pietro Barisano, Lanzetta indica a Servillo quello che fu il “Teatro dei Sassi”. Un amarcord che emoziona entrambi, ma risalendo verso piazza Vittorio Veneto la chiacchierata diventa amichevole, quasi familiare: si passa con disinvoltura a parlare del rapporto con il fratello Toni e di una professione, per entrambi, nata quasi per gioco, alla passione per le percussioni del figlio tredicenne, o ancora di amicizie comuni, di Napoli e del traffico. Di tutto un po’. Con una cortesia e una affabilità che sono merce sempre più rara nel suo ambiente. Ma forse la vera forza e il vero successo di Peppe Servillo è essere rimasto autenticamente vero. m.agata@luedi.it

«E’ una città espressione di un Sud diverso in grado di mettere in relazione il Mediterraneo e l’Europa nel nome di un’identità comune»

«Tornarci è sempre una scoperta»

«Nella vivacità culturale la sua bellezza»

Nelle immagini la passeggiata nei Sassi di Peppe Servillo insieme a Massimo Lanzetta nell’insolita veste di Cicerone d’eccezione, dal Belvedere Guerricchio al Barisano, passando per via San Biagio. (Foto C. Martemucci)


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