Blog: Notizie dal VULTURE - il cuore della Basilicata
Sommario 15 Giugno 2011 Verenza lavoratori ex Fonte Cutolo ………...............................………..PAG. 2 Chiusura Anno Scolastico All’i.I.S.S. “Quinto Orazio Flacco”….......….. PAG. 3 La Pcma Vince Il Torneo Sata Cup…………………………………….….PAG. 4 Grande Prestazione Del Velocista Venosino Marco Gai…….………….PAG. 7 Fidas Barile, successo per la prima donazione di plasma………………PAG. 7 Tutti I Moretti A Melfi Per Il Vii Raduno Di Famiglia………………..…….PAG. 8 VULTURE MAGAZINE
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Verenza lavoratori ex Fonte Cutolo: nota successiva all'incontro con De Filippo
I lavoratori in sciopero di Acque Rionero (ex Fonte Cutolo) ringraziano il Presidente De Filippo per essersi reso disponibile a ascoltare nel corso di un incontro tenutosi ieri 14 giugno le ragioni dei manifestanti. Vale la pena ricordare che al 30 giugno p.v. l’azienda Acque Rionero ha deciso unilateralmente di cessare l’attività industriale e di licenziare tutte le unità lavorative. Alla presenza del Presidente della Regione, dell’Assessore all’Ambiente (Mancusi) e dell’Assessore alle Attività Produttive (Restaino), oltre che di numerosi consiglieri regionali, i lavoratori, i sindacati (CGIL - CISL – UIL) e gli amministratori locali (Sindaco Placido di Rionero ed alcuni consiglieri comunali della medesima città) hanno rappresentato la necessità di trovare una soluzione stabile alla vertenza, che dura oramai dall’ottobre scorso. Tutti gli interventi hanno evidenziato la inderogabile necessità che l’istituzione regionale assuma la responsabilità di decidere in merito alla revoca/decadenza delle concessioni minerarie, oggi ancora in capo alla Fonte Cutolo. Risulta evidente che la decisione da assumere va commisurata anche agli effetti che essa potrà produrre sul fronte della prospettiva occupazionale e della salvaguardia dell’attività economica, che VULTURE MAGAZINE
trae fondamento dall’emungimento della risorsa pubblica “acqua minerale”. Di certo, tuttavia, non si potrà eludere la legge che la Regione stessa si è data per regolamentare il settore. Da mesi i lavoratori hanno evidenziato che la soluzione della vertenza andava riportata nell’alveo della legalità. Nel corso dei numerosi incontri tenutosi presso l’Assessorato alle Attività Produttive, le parti sindacali ed i lavoratori non hanno mai smesso di denunciare la “trappola” in cui sono stati attratti cinque mesi fa da un imprenditore laziale (la PANINVEST SpA di Aprilia) che ha raggirato persino l’Assessore Restaino ed i funzionari del Dipartimento che presiede, che hanno inteso accreditare per capacità e mezzi rappresentati il citato soggetto imprenditoriale al tavolo regionale. La politica regionale si sta avvicinando in ritardo alla questione sottoposta, eccezion fatta per un consigliere regionale di maggioranza che ha ben compreso la portata giuridica ed economica della vertenza e che si sta impegnando nella direzione della tutela dei lavoratori. I lavoratori della ex Fonte Cutolo avvertono l’urgenza che l’istituzione assuma pienamente la responsabilità di una scelta e che si faccia carico del disagio che i circa 60n lavoratori, prossimi al licenziamento, stanno vivendo con le proprie famiglie e che rischiano di vivere n maniera più drammatica dal 1° luglio. La tutela della risorsa “acqua minerale” del Vulture-melfese non può essere oggetto di “distrazioni” politiche ed istituzionali in un contesto regionale che può far leva sulle risorse naturali del proprio territorio per tutelare l’economia endogena. I lavoratori, inoltre, temono che interessi forti non palesatisi possano orientare le scelte da assumere, nel senso di far primeggiare gli interessi particolari di alcuni piuttosto che
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l’interesse collettivo e, quindi, anche quello delle maestranze interessate. I manifestanti, di certo, non cesseranno di vigilare sui passi che muoveranno la politica e l’istituzione regionale che dovranno rendere conto del loro operato e confidano nel sostegno della comunità locale a cui appartengono, che ringraziano per le attestazioni di solidarietà dimostrate, per dar risalto alla loro voce. Atella/Rionero 15 giugno 2011 I lavoratori in sciopero di Acque Rionero :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::
VENOSA. 14 GIUGNO 2011. CHIUSURA ANNO SCOLASTICO ALL’I.I.S.S. “QUINTO ORAZIO FLACCO” CON LO SPETTACOLO TEATRALE:LE NUVOLE DI ARISTOFANE. ELABORAZIONE TESTO E REGIA DI LUCILLA FALCONE, COREOGRAFIE DI MAIRA PARENTE.
Venosa. L’anno scolastico all’I.I.S.S. “Quinto Orazio Flacco” si è concluso con uno spettacolo teatrale. E’ stato portato a termine il laboratorio teatrale progettato dalla prof.ssa Catia Restaino e curato dall’associazione culturale “La Buona Creanza” di Lavello, presieduta dalla dinamica regista Lucilla Falcone. Lo VULTURE MAGAZINE
spettacolo si è tenuto nell’aula magna della nuova scuola di via Appia alla presenza di molti spettatori. 16 alunni del Liceo Classico di Venosa e Lavello in circa due ore di spettacolo, che ha affrontato vicende attuali tra padri e figli, ha fatto divertire la platea. E’ stato portato in scena “Le Nuvole”, liberamente tratto da Le nuvole di Aristofane. L’elaborazione del testo e la regia di Lucilla Falcone. Le coreografie di Maira Parente. Ecco il contenuto di questo spettacolo: Chi nasce tondo non può morire quadrato, quante volte ci siamo detti questa frase o “se avessi agito diversamente, tutto questo non mi sarebbe capitato”. Anche il personaggio di questo spettacolo,il contadino Strepsiade, finito in mezzo ai guai per colpa dei debiti contratti dal figlio,Fidippide, un giovanotto viziato il cui unico interesse sono i cavalli, pensa di poter cambiare la propria natura seguendo gli insegnamenti di Socrate. Il suo progetto è mandare il figlio da Socrate, per imparare i due discorsi, quello giusto e quello ingiusto, e utilizzarne soprattutto quello ingiusto, per convincere in tribunale i creditori a rinunciare di essere pagati. Ma quando il figlio si rifiuta di andare al pensatoio, si vede costretto vecchio e smemorato, ad andare lui stesso. A sostenere la validità degli insegnamenti, a insinuare nella mente semplice di Strepsiade che tutto questo è giusto, sono le Nuvole, nuove e uniche divinità, presentate al vecchio dallo stesso Socrate. Ma gli insegnamenti confonderanno il vecchio che alla fine, disperato,convincerà il figlio a seguirne gli stessi. Dall’agone dei due discorsi personificati, avrà la meglio il discorso ingiusto che educherà il giovane Fidippide, e così, mentre le Nuvole impassibili osservatrici della follia umana alimenteranno i vari inganni, Strepsiade alla fine solo quando avrà la peggio, si renderà conto dei suoi errori e chiederà aiuto e perdono ai veri Dei. A fine spettacolo a ha fatto ridere a crepapelle i tanti presenti uno dei protagonisti,Antonio 3
Grieco (che ha impersonato Fidippide),tra l’altro anche rappresentante del Consiglio di Istituto, ha detto: “questi spettacoli sono laboratori di vita, stringono forti legami di amicizia. Abbiamo fatto dei salti mortali per allestire questo spettacolo, che era meglio farlo al Castello, ma ci è stato negato, i motivi non li conosciamo. Per la riuscita di questo spettacolo ringraziamo la prof.ssa Restaino, referente del progetto teatro a scuola ed il dirigente scolastico, prof. Mario Lasala”. Lucilla Falcone ha ringraziato i protagonisti ed ha parlato della validità del teatro: “dietro ogni piccolo gesto, dietro ogni imput culturale c’è un progetto, pensato, studiato e messo in atto per educare, attraverso l’arte, il teatro, la musica, il senso critico dei ragazzi; i testi originali vengono fuori dall’osservazione delle loro sensibilità. Ai ragazzi che concluderanno il loro iter scolastico, auguriamo che il teatro sia servito loro per imparare che come viene ricordato nel discorso di Pericle agli ateniesi, “un uomo che non si interessa allo stato, alle cose, noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile”, e che l’arte sia per loro cibo per alimentare le proprie passioni ed emozioni, ma soprattutto strumento per essere partecipi della vita sociale”. I personaggi ed interpreti: Strepsiade (Michelangelo Martino), Fidippide (Antonio Grieco), Socrate: Antonio Abbruzzese, Discorso giusto (Serena Falcone), Discorso ingiusto(Daniela Larocca), Discepolo (Silvio Bernardo), 1° Creditore: Rocco Casella; 2° creditore:Nicola Tamburriello; Nuvole: Annalisa Romanelli, Giovanna Romanelli. Coro delle Nuvole: Domiziana De Marco, Eleonora di Ciesco, Francesca Divietri,Letizia Fierro,Marika Laconca, Rosella Laconca,Valeria Rapolla. Lorenzo Zolfo le foto riprendono un momento dello spettacolo ed i ringraziamenti finali.
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:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: LA PCMA VINCE IL TORNEO SATA CUP In finale batte un’ottima Lear C. La finalina alla Proma sull’Avis
Tanta gente a seguire le finali della seconda edizione della Sata Cup, hanno confermato il valore di una iniziativa valida, per poter unire sempre più l’azienda automobilistica torinese di Melfi con il suo indotto, anche attraverso lo sport. Il tutto, alla fine, è stato ricordato anche da Natale Iorio, che è il presidente del Cedas Sata e che, come padrone di casa, ha svolto anche le premiazioni insieme al responsabile del settore calcio della Sata Nicola Scarpiello. “Ben 20 squadre, oltre 200 partecipanti ci hanno mostrato come sia valido il progetto di unire Sata ed Indotto anche attraverso iniziative che siano legate allo sport, oltre il lavoro. Un qualcosa che ci permette – ha ricordato ancora – di essere sempre 4
più unite, tra Direzione Aziendale e del Personale della Sata, con il Consorzio Acm che qui è rappresentato dal direttore dottor Gianni Mulè, e di poter essere soddisfatti della risposta che poi sul campo hanno dato, come partecipazione, impegno, spirito giusto, sia i calciatori che i dirigenti e chi è alla guida delle aziende dell’indotto, che in 13 hanno preso parte a questa edizione del torneo, insieme a 7 della Sata”. Oltre alla loro, nel tripudio dei vincitori, la Pcma, ed in po’ di amarezza per gli sconfitti, la Lear C, a cui si sono uniti anche le squadre della Proma, giunta terza e dell’Avis che si è classificata al quarto posto, tanti rappresentanti delle altre formazioni, amici, parenti, colleghi di lavoro, dirigenti e responsabili aziendali, tra cui il direttore della Pcma Trapanese e quello che cura il personale Savino, oltre ai pari ruolo della Lear Carulli e Mennuti. Vi erano anche i due arbitri del Csi che hanno arbitrato le due finali, Quaranta e Martino, che hanno ritirato una targa proprio per il Csi zonale di Melfi, che ha curato arbitraggi e giustizia sportiva del torneo, coordinato al meglio dal responsabile dell’Associazione Turistico Culturale “Le terre di Federico” di Melfi. Un portachiavi a forma di pallone consegnato, insieme ad una copia di uno stampato ricordo con foto, numeri, dati e andamento del torneo, realizzato in collaborazione con la cartolibreria Mondo Scuola di Melfi della coppia Pierpaolo e Simona Fuschetto, a tutti i partecipanti, mentre quattro coppe sono andati alle 4 finaliste, ovvero Pcma che ha sollevato il trofeo, Lear C, Proma ed Avis. Poi buffet, spumante, foto. Antonio Baldinetti Finale ½ posto: Vince la Pcma ma grande prova della Lear che sfiora anche il pareggio Lear C – Pcma 3 – 4 Lear C: Ciaccia, Falcone, Manieri, Balice, Silvello, Ranieri
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Pcma: Zivoli, Chirico, Pascale, Ricchiuti, Petullo, Tartaglia, Manzi, Carmellino, Di Martino, Rizzo Arbitri: Quaranta Rino e Martino Gerardo della Sezione Csi di Melfi Marcatori: 2 Manieri, Silvello (Lear C); 2 Ricchiuti, Manzi, Di Martino (Pcma)
San Nicola di Melfi: Alla fine vince la Pcma, anche con merito per la sua maggiore qualità in alcuni singoli e per le maggiori scelte del dirigente Dragonetti, ma grande prova della Lear C, sotto 3 a 0 all’intervallo, ma capace di reagire da grande squadra, mettere paura ai più quotati avversari, risalire la china e mancare, nel finale, ben tre volte il pareggio. Un paio di errori, qualche grande intervento di Zivoli ed un pizzico di sfortuna impediscono il 4 a 4, ma alla fine, l’applauso sincero dei tanti che hanno assistito al match sono stati proprio per i rossi di Falcone, anche se a sollevare il trofeo poi di li a poco, saranno quelli della Pcma che, però con gran sportività, ammettono di aver sofferto certo non poco nel finale. La cronaca parla di una gara che pareva dal risultato scontato e che, durante la prima parte della stessa, ha confermato tutto ciò. Partenza guardinga della Lear che attende sulle sue l’avversario, ma bastano solo 7’ ed un bel diagonale di capitan Manzi dà il vantaggio alla Pcma. Poi lo stesso numero 9 manca il raddoppio, attento il portiere Ciaccia che si ripete sulla ribattuta rapida di Tartaglia. Risposta Lear, con Silvello, gran botta 5
alzata in angolo da Zivoli. Al 14’ ecco il rigore su Manzi che Ricchiuti si concede di trasformare con una botta che spiazza il portiere per il 2 a 0. In finale di primo tempo arriva il 3 a 0, con diagonale di Di Martino, abile su di un difettoso rinvio dei difensori avversari. A riaprire il match ci pensa Silvello al 5’, poi il compagno Balice coglie pieno il palo e si capisce che la Lear preme di più e non ci sta ad arrendersi. Al 14’ Ranieri in profondità e il veloce Maniere realizza il 2 a 3, prima che Ricchiuti, preciso tiro da fuori, permetta alla Pcma il 2 a 4, a cui risponde ancora Manieri, con il tocco vincente a rete che riapre ancora la sfida, siamo 3 – 4. Il finale è tutto per la Lear, che si butta in avanti a caccia del pareggio. In contropiede la Pcma però manca il gol che chiuda il match, e deve soffrire fino in fondo, prima per il tiro alto di Falcone dalla destra, ringraziare il suo portiere Zivoli che salva su Maniere scatenato, e poi, la fortuna per il palo di Ranieri che, davvero, avrebbe ridato un pareggio alla Lear C che, forse, avrebbe meritato. Antonio Baldinetti Finale ¾ posto: L’Avis perde l’occasionissima sul 4 a 2 e poi è punita ai supplementari Avis – Proma 4 – 6 dopo 2 tempi suppl (4 a 4 alla fine della gara) Avis: Doroneo, Stante G, Di Fazio, Radino, Stante D, Perna, Di Leva Proma: Bergamasco, Bevilacqua, Posillipo, Di Leo, Cantone, Carlucci, Tavarone Arbitri: Martino Gerardo e Quaranta Rino della Sezione Csi di Melfi Marcatori: 2 Stante G, 2 Stante D (Avis); 3 Posillipo, Cantone, Carlucci, Di Leo (Proma) San Nicola di Melfi: servono due tempi supplementari per designare la terza classificata, è sarà poi la Proma, che lo scorso anno si era imposta nel torneo, ma quanta rabbia per l’occasionissima che l’Avis ha buttato alle ortiche. Sul 4 a VULTURE MAGAZINE
2, e con diversi contropiede a favore, ed un paio di interventi del reattivo portiere Bergamasco, su cui alcuni in maglia verde non sono stati altrettanto bravi e di certo pronti per mettere in rete, davvero l’Avis non ha saputo cogliere “l’iStante”, con i due Stante, il capitano Giuseppe ed il grande bomber Donato, a mancare davvero l’appuntamento che avrebbe di fatto chiuso il match. La cosa, ovviamente, ha ridato fiducia alla Proma, forse non al meglio, con la testa ancora alla finale persa la settimana prima, che ha prima risalito la china, e pareggiato con le due reti di un ottimo Posillipo, poi con lo stesso si è anche portata in vantaggio nel primo dei tempi supplementari, ed ha chiuso il conto, sul 4 a 6 finale, con il tocco a rete di Di Leo. Eppure, come si è detto, il pallino era dell’Avis, brava a pareggiare subito con Donato Stante il vantaggio di Cantone al 2’, prima di mancare due occasioni esaltando i riflessi di Bergamasco, portiere avversario. Al 9’ l’Avis in vantaggio con il tocco sottomisura di Giuseppe Stante prima del tris di Donato Stante che si inseriva su di un tiro da fuori di Perna per il tocco a rete. Reazione della Proma, 3 a 2 di Carlucci, poi prima dell’intervallo 4 a 2 con la gran punizione del capitano dei verdi. La Proma vuol provarci e si butta in avanti, traversa di Cantone, poi al proscenio ecco l’ottimo Posilippo, che segna due gol e porta i suoi al pareggio ed ai supplementari. L’Avis non ne ha più, la Proma chiude i conti, con il gran sinistro a giro ancora di Posillipo, sua la tripletta personale, e poi con Di Leo, ed arriva terza. Antonio Baldinetti
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ATLETICA LEGGERA. NAPOLI 7 GIUGNO 2011. GRANDE PRESTAZIONE DEL VELOCISTA VENOSINO MARCO GAI MIGLIORATO ANCORA UNA VOLTA IL PRIMATO REGIONALE DEI 200 metri piani.
in grado di conseguire. Infatti, il prossimo importante appuntamento è a TORINO per i campionati italiani assoluti dove Marco si dice certo di poter ambire alla finale e, perchè no, al podio. Un ragazzo che nel giro di poco più di un anno di attività fa già parlare di sé nel mondo dell’atletica lucana. Si allena ogni giorno alla pista di atletica di contrada Vignali a Venosa e quando può raggiunge Matera per verificare i miglioramenti sotto la guida di esperti del settore. Lorenzo Zolfo La foto ritrae uno sprint vincente di Marco Gai di venosa. :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::
Fidas Barile, successo per la prima donazione di plasma
Venosa. Marco Gai, atleta del centro oraziano, in forza alla Scotellaro Matera, non finisce di stupire. Nel corso dei campionati regionali campani, nello stadio Virgiliano in Napoli Marco GAI, lo scorso 7 giugno, migliora ancora il primato regionale dei 200 piani che già era stato stabilito nel meeting di Foggia il 2 giugno scorso. Il nuovo limite è stato fissato in 21"34, tempo di assoluto valore nazionale. E pensare che il vecchio primato di Nicola Mastroianni,di 21"70, aveva resistito per ben 26 anni!! Marco Gai ha dichiarato, però, che il suo 21"34 rappresenta solo una tappa di avvicinamento verso un risultato molto più eclatante, che si sente VULTURE MAGAZINE
BARILE – Successo per la prima donazione straordinaria di plasma effettuata dall’associazione Fidas donatori sangue, nei locali del Punto Salute di Barile. Sono state raccolte nove sacche di plasma dalla Fidas Barile, ed una di sangue intero, durante la plasmaferesi che si è tenuta domenica scorsa, proprio a Barile, grazie all’impegno e all’attività dei volontari, del piccolo comune del Vulture. “I risultati sono lusinghieri – ci tiene a rimarcare 7
Rocco Franciosa, presidente Fidas Barile – se si pensa che siamo nati a gennaio, ad oggi abbiamo effettuato già due giornate di donazione di sangue intero, raccogliendo trenta sacche e una straordinaria di plasma, con nove donazioni in aferesi, e stiamo programmando a breve l’altra giornata di donazione di sangue. Il merito – continua Franciosa – è dei tanti donatori, la maggior parte alla prima donazione, del direttivo Fidas Barile, di tutti quelli che disinteressatamente ogni giorno si associano alla Fidas, e con vero spirito di volontariato e senso dell’altruismo sostengono e sono i veri protagonisti della nostra attività. Siamo impegnati quotidianamente – sottolinea Franciosa – a diffondere la cultura del dono del sangue e della solidarietà, per far crescere i donatori di sangue nel nostro territorio e per contrastare l’abusivismo di alcol e droghe soprattutto tra le nuove generazioni . Ringraziamo per la preziosa collaborazione che stiamo ricevendo – ci tiene a precisare Franciosa - il Presidente della Fidas Basilicata Paolo Ettorre, il Professor Salvatore Accardo, del comitato medico scientifico Fidas Basilicata, il dottor Giuseppe Mecca, Medico Sanitario della Fidas Barile, il Dottor Michele Borgia, Responsabile del Centro Trasfusionale di Melfi, il Dottor Antonio D’Anzieri, Responsabile Aferesi dell’Ospedale di Melfi e la Dottoressa Ciriello, Dirigente del Distretto Sanitario del Vulture. Per il futuro – conclude Rocco Franciosa, presidente della Fidas Barile - puntiamo a programmare sempre presso il Punto Salute di Barile, unitamente alle giornate di donazione del sangue intero, quelle di plasmaferesi che rappresenta il futuro della donazione in campo regionale e nazionale”.
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TUTTI I MORETTI A MELFI PER IL VII RADUNO DI FAMIGLIA Giunti da tutta Italia per un’allegra rimpatriata nella città normanna. di Michele Traficante
“ Uniti… come la nostra Patria. Sempre! La grossa tribù dei Moretti non poteva trovare uno slogan migliore, più azzeccato di questo per l’adunata annuale di tutti i suoi numerosi componenti a suggellare una compattezza veramente invidiabile. Non per niente questo raduno cade proprio nella ricorrenza del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e tutta la manifestazione è stata improntata a tale evento. Vale a dire tutta caratterizzata dal tricolore nazionale, da questo spirito unitario che fa della famiglia Moretti, i cui componenti sono sparsi su tutto il territorio nazionale, un corpo solo, almeno in occasione del raduno annuale. E infatti, è nei colori verde bianco e rosso la scritta Moretti, tricolore lo stivale nazionale con l’inserimento dei componenti della famiglia nelle varie occasioni ed epoche. Insomma un collage intelligente e assai efficace. Insomma: Viva l’Unità d’Italia e Viva l’Unità dei Moretti! In verità l’idea e il primo tentativo di raduno della famiglia Moretti é del 1988 e 8
si deve a Benito Moretti, anche se, effettivamente, il primo raduno è stato realizzato solo nel 2005 ad opera appunto di Giovanni Moretti di Alfonso che già aveva collaborato con lo zio Benito. L’occasione è nata come provocazione verso tutti i famigliari, dopo la perdita di Giovanni Moretti di Milano, amato e stimato da tutti, i quali si ritrovano uniti, purtroppo, solo in queste tristi occasioni. I Moretti, originari dalla beneventana Airola, approdarono a Rionero nel 1880 con Vincenzo Rocco (1837-1901) che fu fattore della famiglia Fortunato. Qui conobbe e sposò la bella e procace rionerese Angela Russillo che gli diede la bellezza di 13 figli: 6 maschi e 7 femmine. Però solo tre sopravvissero, 2 femmine e un maschio, Giovanni. Ed è proprio l’unico maschio sopravvissuto il capostipite dei Moretti e a dare origine al “ceppo” dei Moretti rioneresi. Giovanni ( 1875-1955) patriarca della progenie dei Moretti, sposò nel 1900, Vincenza Bizzeri di Lacedonia, in provincia di Avellino, ( 1875-1954) che mise al mondo ben 12 figli ( attualmente tutti deceduti) dai quali una lunga schiera di nipoti, pronipoti e ancora tanti pargoli discendenti. Del patriarca Giovanni Moretti sono ancora viventi i nipoti e la nuora Maria Suglia di San Fele (classe 1928) coniugata con il defunto figlio Settimio ( 1910-1980). Certo i Moretti di oggi, come tanti altri, non sono più così prolifici come i loro antenati; si sa, i tempi sono cambiati e, parafrasando un’espressione di Lino Banfi: uno è poco e due sono troppi. Giovanni Moretti senior era un personaggio caratteristico, un simpaticone sempre sorridente e loquace. Noi, un po’ avanti negli anni, lo ricordiamo spesso attorniato dalla sua numerosa prole seduto davanti al suo emporio posto nella centralissima Piazza Giustino Fortunato, di fronte al portone d’ingresso del Palazzo di don Giustino. Nel suo negozio, fornitissimo, si trovava di tutto e di più, anche perché il titolare era un VULTURE MAGAZINE
tuttofare. “Giuann’ Morett’, com’era cordialmente chiamato dai rioneresi, è stato il primo e l’unico, a quei tempi, ad avere la radio nel suo negozio. In determinate occasioni spostava l’apparecchio all’ingresso del negozio ed era un accorrere in massa dei suoi concittadini per ascoltare le radiocronache delle partite di calcio, delle tappe del Giro d’Italia e di Francia e i bollettini di guerra, soprattutto di quanti avevano parenti sotto le armi. La famiglia Moretti è certamente una delle famiglie storiche di Rionero in Vulture e la sua presenza ha caratterizzato un po’ la
comunità rionerese e non solo con alcuni suoi esponenti che si sono distinti nelle arti, nel commercio, nelle professioni e anche in politica, facendosi apprezzare nell’intera zona del Vulture e in alcune regioni d’Italia. Michele Moretti, nato nel 1927 si è trasferito a Torino nel 1956, ove ha fondato il Circolo culturale “Giustino Fortunato”. E’ stato, fra l’altro, anche assessore al Turismo della Regione Piemonte dal 1975 al 1989 ed è autore del recente volume “Turismo un’idea”. Quest’anno il VII raduno, edizione 2011, si è tenuto a Melfi il 5 giugno scorso, organizzato, come sempre, dal dinamico e “creativo” giovane rag. Giovanni Moretti di Rionero che, pare abbia preso il testimone dai suoi avi per “tenere in pugno”( nel senso buono) tutta la progenie dei Moretti. L’incontro del numeroso clan dei Moretti è iniziato nella mattinata in Piazza Giustino Fortunato ove è stato esposto l’albero 9
genealogico dell’intero “ceppo” rionerese, pazientemente ed intelligentemente messo a punto proprio dal giovane rag.Giovanni Moretti. Poi tutti si sono portati alla chiesetta di Sant’Antonio ove l’arciprete emerito don Pasqualino Di Giacomo, amico di famiglia di vecchia data, ha celebrato una messe in ricordo di tutti i membri defunti, esaltando la famiglia Moretti, la sua unità, e l’attaccamento ai questi valori e la volontà di trasmetterli ai figli e nipoti. Attualmente si contano 70 famiglie Moretti del ceppo rionerese; oltre 200 viventi, tutti residenti in Italia, tranne due famiglie che vivono in Inghilterra e in Australia.
anniversario dell’Unità d’Italia, hanno tutto colorato con i tre colori nazionali. I due istrionici Arnaldo e Angelo Moretti,poi, hanno dato vita ad un’esilarante scenetta in costume ( e che costumi…) su Giuseppe e Anita Garibaldi, facendo ridere “ a crepa pelle” tutti i presenti. Nell’occasione si è fatto un amarcord, con foto antiche e cimeli di famiglia, dei bei tempi passati nel paesello natio, ricordando coloro che li hanno preceduti, mentre “il professionista animatore turistico” Massimo Moretti, con giochi vari, ha coinvolto piacevolmente grandi e piccini. Quest’anno al più anziano di famiglia presente al raduno, Arnaldo di Vincenzo, classe 1934, è stato conferita una ”mozione d’onore” con pergamena per essere “testimone autentico della tramandata allegria e simpatia, a ricordo di questo giorno ed auspicio di tanti altri”. Altra mozione d’onore è stata attribuita a Teresa (Sisina) Moretti ( classe 1930), purtroppo assente quest’anno “come esempio virtuoso di moglie e madre”. Il più piccolo del gruppo è stato invece Nicolò, classe 2002, figlio di Giovanni Moretti ( classe 1964) e di Luciana Schirò nata nel 1970. Il tutto si è concluso con una mastodontica torta, manco a dirlo, nei tre colori: verde, bianco e rosso. ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::
È una produzione editoriale dell’Associazione Vibrazioni Lucane
La “rimpatria” si è concluso a Melfi presso il Ristorante Realis “La Fattoria”, i cui proprietari sono altri Moretti, però per niente collegati con quelli di Rionero e titolari anche delle “Autolinee Moretti”. Qui, di fronte ad un lauto pranzo, i Moretti hanno dato sfogo al loro estro creativo e, contestualizzando l’evento nel 150° VULTURE MAGAZINE
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