Blog: Notizie dal VULTURE - il cuore della Basilicata
Sommario 24 Novembre 2011 Poetare d’autunno: dal Vulture a Sinisgalli e oltre Venosa. Ambiente, Territorio E Politica, Quale Sviluppo Per Il Mezzogiorno? Perché Volontari? Convegno a Filiano ICoordinamento Regionale Acqua Pubblica A Sostegno Acqua Bene Comune Rischi Idrogeologici Dal Monte Vulture Venosa. Festeggiata La Giornata Nazionale Dell’albero Riconoscimento Della Dop All’olio Del Vulture cs Irccs Crob convegno palliazione
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Poetare d’autunno: dal Vulture a Sinisgalli e oltre
Solo se si è (con Witman) “sensibili alle foglie” si potrà apprezzare il rossomarrone che quasi confonde a guardarlo: è il massiccio del Vulture, specie verso l’imbrunire, in una giornata di sole spuntato tardi dopo la nebbia. Le foglie d’autunno che odorano di umido, in un luogo dell’anima che traspira di vino e di olio, dei migliori. Il rosso rubino di aglianico è quasi come le foglie dai colori cangianti che tinteggiano l’antico “avvoltoio”. “Qui, quando è buona annata, si miete anche tra i sassi” declamava in un suo racconto lo scrittore rionerese Vincenzo Buccino. “Questa volta l’annata è buona, e che buona!? E’ grassa, esuberante. L’uva è mostosa, più turgida della pingue terra di San Savino. Il mosto è più viscoso dell’olio delle olive della Fiumara e delle Querce”. Molti sono i versi che esaltano questa stagione. “Mi ricorderò di quest'autunno” è il primo verso della poesia che compare in “Vidi le muse” di Leonardo Sinisgalli; è ispirata ad un breve soggiorno che il poeta lucano fece a Montemurro, quando già da tempo si era trasferito stabilmente a Milano. “Domani si potrà seminare, diceva mio padre. / Sul palmo aperto della mano guardavo / i solchi chiari contro il fuoco, io sentivo / scoppiare il seme nel suo cuore, / io vedevo nei suoi occhi fiammeggiare / la conca spigata”. Arriva l'autunno. Il catanese Ercole Patti nei suoi “Quartieri alti” lo avverte già nelle VULTURE MAGAZINE
strade della città al mattino, lo respira, lo sente sugli occhi, nei capelli, nel petto. “L'aria ha un sapore umido e fresco. Le case sono tutte aperte al mattino a quest'aria leggera e dolce che sorvola piazze e giardini ed entra liberamente dalle finestre spalancate”. Scriverà “Un bellissimo novembre” anche per lo schermo, con regia di Bolognini. – “L'autunno marcisce deliziosamente in questi odori.” E’ il crepuscolo di un anno, il suo imbrunire talvolta tumultuoso e violento con le piogge esasperate, ma che declina fra nebbioline ed estati di San Martino. Per Vincenzo Cardarelli, il suo “Autunno” è una poesia in cui la stagione diviene il simbolo della vita interiore che passa: “Ora passa e declina, / in quest'autunno che incede / con lentezza indicibile, / il miglior tempo della nostra vita / e lungamente ci dice addio”. Passeggiata autunnale è una poesia di Pietro Mastri (altro autore poco noto) in cui protagoniste sono le foglie morte: “Da tutti, da tutti gli alberi cade / vicino e lontano la triste pioggia, / senza posa, senza posa: la roggia / chiazza si allarga, dilaga ed invade...” Umberto Saba scrive Autunno in un sussulto solidale con l'inatteso mutamento stagionale: “...Ieri / era la bella estate, oggi diversa / delle cose è l'immagine. E i pensieri / vanno ai soli nel mondo, ai prigionieri, / ai marinai nostalgici, all'avversa / fortuna. È autunno. E il cor pure lo sente”.
Passione pura si avverte nei versi di Autunno del ligure Adriano Grande: “Autunno, la tua musica! / Un'uguale 2
dolcezza in me discende / a quella che t'avvolge, o età dell'anno / che scendi a morte con lenta dolcezza”. Autunno elargisce frutti e profumi inebrianti, capaci di placare nel poeta: «l'aspro pensiero teso, / il vivere penoso / e l'obbedire inutili comandi». Giardino autunnale è quello di Boboli a Firenze dove l’inquieto Dino Campana si aggira tra le statue silenziose: “E dal fondo silenzio come un coro / tenero e grandioso / sorge ed anela in alto al mio balcone: / e in aroma d'alloro, / in aroma d'alloro acre languente, / tra le statue immortali nel tramonto / ella m'appar, presente”. L’Autunno del siciliano Luigi Capuana è il perenne ciclo della natura: “Ah, la bella stagione / con le foglie è finita! / Al sonno si compone / la terra intorpidita. / Ma, mentre così dorme, / tutte operosamente / rinnova le sue forme / la vita onnipossente”. Armando Lostaglio
:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: VENOSA. 19 NOVEMBRE 2011. LA PRO-LOCO E L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE PROMUOVONO UN INCONTRO SU TEMI DI SCOTTANTE ATTUALITA’. AMBIENTE, TERRITORIO E POLITICA, QUALE SVILUPPO PER IL MEZZOGIORNO E LA BASILICATA? PRESENTE L’ONOREVOLE SCILIPOTI Venosa. Presso il la sala del Trono del Castello Pirro del Balzo, la pro-loco di Venosa, presieduta dal dinamico presidente Michele Duino e l'amministrazione comunale, presente il Sindaco Bruno Tamburriello, hanno organizzato un incontro-dibattito su problemi di scottante attualità: Ambiente, Territorio, Politica. Prospettive di sviluppo per il Mezzogiorno e la Basilicata. Tutti ad VULTURE MAGAZINE
iniziare da Duino, dal Sindaco Tamburriello, dai consiglieri regionali, Singetta, Mollica, Venezia, Navazio, Vita e dall'intellettuale Andrea Di Consoli hanno riferito che la Basilicata sta avendo una forte crisi di identità con disastri ambientali e di infrastrutture.
Si vive un malessere che sta minando la convivenza quotidiana e gli investimenti. Il clientelismo la fa da padrone. A difendere questa analisi tragica della Basilicata è stato solo il Senatore Filippo Bubbico: "la Basilicata è l'unica regione italiana che ha saputo valorizzare le proprie risorse naturali. Quando fu varato il programma Fenice, la Giunta regionale ha preteso il controllo del termodistruttore, se questo non è stato fatto, è gravissimo! Alcune battaglie sull'ambiente sono state vinte, come la Matera-Santa Sofia e no scorie a Scanzano.Vi chiedo di praticare più amore per la Basilicata, non ci facciamo vincere dal luogo comune". A coordinare la serata, il direttore del Quotidiano della Basilicata, Paride Leporace:" Mentre alcuni Partiti vanno a castagne e bruschette le Pro Loco, in particolare quella di Venosa a cui va espresso pubblico plauso si preoccupano del territorio, della cultura, dell'enogastronomia , dello spettacolo e di ciò che Deturpa il nostro panorama e la nostra Salute. il Mezzogiorno ha vissuto forti contraddizioni a causa di una classe politica che ha governato a macchia di leopardo. Ultimamente abbiamo combinato disastri ambientali irreparabili. 3
la Basilicata ha perso il modello che dava la risposta a tutti".
Le foto riprendono un momento degli interventi, il pubblico presente e l’On.Scilipoti durante il suo intervento.
:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: PERCHÉ VOLONTARI? Convegno a Filiano sulle ragioni e le motivazioni del volontariato
Gli alunni del Liceo Classico di Venosa hanno, attraverso la musica, chiesto una società più onesta e meno litigiosa ( hanno fatto solo 2 brani, su 5 preventivati, evidentemente la politica li ha oscurati!). Era prevista anche la presenza dell’Europarlamentare Clemente Mastella, impegnato a Roma. L'On. Domenico Scilipoti, uno dei migliori rappresentanti della politica-spettacolo, è stato l'ospite più atteso, ha detto: " non c'è più rispetto per la vita umana, da anni che mi batto per la salvaguardia dell'ambiente, da Priolo a Pergusa, fino alle Favelas del Brasile, dove ho effettuato con la mia equipe 22 mila visite gratis. Quando si toglie la vita ad una persona non c'è prezzo che tenga. Da tempo mi batto contro le lobby farmaceutiche e petrolifere. La Banca d'Italia è privata! A distruggere l’Italia è stata la partitocrazia, non la politica". Lorenzo Zolfo
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Nel corso degli anni stiamo assistendo ad una crescita costante delle organizzazioni di volontariato presenti sul territorio; la realtà del volontariato è di fondamentale importanza per le società moderne, spesso si sostituisce a servizi che lo stato sociale non è più in grado di assicurare. I volontari, inoltre, riunendosi in organizzazioni, consentono che la risposta d’intervento raggiunga una dimensione e un’efficacia che nessuna attività individuale potrebbe avere, come anche una capillarità, possibile, solo a organizzazioni che operano direttamente sul proprio territorio. La realtà del volontariato, quindi, opera in disparati campi ed è per sua natura intrinseca di composizione eterogenea; risulta, pertanto, difficile formularne una definizione sintetica e unitaria che lo rappresenti in tutte le sue peculiarità. Allo scopo di inquadrare la figura del volontario, le Associazioni di Filiano: Associazione Protezione Civile, Gruppo VV.d.S.-C.R.I., Associazione AVIS Comunale, Associazione culturale “La Furmicula” e Associazione Pro Loco, in collaborazione con il CSV Basilicata e l’Istituto Comprensivo di Filiano, e con il patrocinio ed il contributo del Comune di Filiano, hanno promosso un convegno dal titolo “Perché volontari? Le ragioni e le motivazioni del volontariato”.
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Il convegno, sabato 3 dicembre 2011 presso il Centro sociale “Prof. G. Lorusso” dalle 17:30, sarà un’opportunità importante per tutta la comunità di approfondire le motivazioni alla base dell’impegno gratuito al servizio del bene comune, che può assumere diverse forme assai preziose. Sono tante e di diversa natura le associazioni di volontariato che operano a Filiano nei campi più vari, spaziando dall’assistenza alle persone alla tutela dell’ambiente, dalla promozione culturale all’impegno civico. Ad approfondire ciò che rende forte e matura la scelta di responsabilità sociale dei volontari e astimolare il dibattito saranno due relatori particolari, il medico anestesista Pietro Marotta, autore del libro “Oltre il confine”, e Vito Sabia, responsabile della Biblioteca comunale di Filiano. I lavori del convegno saranno introdotti e moderati da Giusi Macchia, vicepresidente della Pro Loco di Filiano. Ai saluti del sindaco di Filiano, Giuseppe Nella, seguiranno gli interventi dei Presidenti e di alcuni volontari delle varie Associazioni locali; interverranno Nicola Martinelli (presidente Pro Loco), Maria Teresa Aloe (presidente Associazione AVIS), Rocchina Pace (commissario Gruppo VV.d.S.- C.R.I.), Lorenzo Montinaro (presidente Associazione Protezione civile) e Francesco Santoro (presidente Associazione culturale “La Furmicula”). Le conclusioni sono affidate al Direttore del Centro Servizio Volontariato di Basilicata, dott.ssa Tina Paggi. Nel corso della giornata è prevista la premiazione del Premio di Poesia, Narrativa e Disegno “Comunità Protagonista”, che ha visto cimentarsi oltre 150 studenti VULTURE MAGAZINE
della Scuola Primaria e della Scuola secondaria di I grado di Filiano sul tema “Di tanti palpiti di tanto cuore: gli altri come interesse e come progetto”. Il Concorso, indetto sempre dalle Associazioni di Filiano in collaborazione con l’Istituto Comprensivo e la Biblioteca comunale di Filiano, rientra nel progetto “Comunità Protagonista”, che sarà illustrato dalla prof.ssa Rosalba Lancellotti, referente del progetto. Per informazioni: Associazione Pro Loco - Viale 1° maggio snc - 85020 Filiano (PZ) - Tel. 0971.1895337 – Cell. 345.4697351 - info@prolocofiliano.it - sito internet: www.prolocofiliano.it. Il Presidente Nicola Martinelli
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ANCHE DALLA BASILICATA A ROMA IL 26 NOVEMBRE. IL COORDINAMENTO REGIONALE ACQUA PUBBLICA DI BASILICATA A SOSTEGNO ACQUA BENE COMUNE
Il Coordinamento Regionale Acqua Pubblica di Basilicata, formato da numerose associazioni regionali, sarà a Roma il prossimo 26 novembre a sostenere il motto: “Acqua, bene comune”. Questo coordinamento regionale è attivo sul territorio dal 2009 per sostenere i principi secondo cui l’acqua è un bene comune ed un diritto universale inalienabile ed indivisibile e che la sua gestione deve avvenire in forma pubblica e partecipata e non può essere assoggettata alle regole del mercato e della concorrenza. Aderisce al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua che ha – tra l’altro - presentato in Parlamento, nel 2007, la legge d’iniziativa popolare concernente “PRINCIPI PER LA TUTELA, IL GOVERNO E LA GESTIONE PUBBLICA DELLE ACQUE E DISPOSIZIONI PER LA RIPUBBLICIZZAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO” sostenuta da oltre 400.000 firme di cittadini italiani. A partire dalla data della sua costituzione il Coordinamento ha promosso la diffusione di questi principi tanto fra la popolazione lucana quanto presso gli Enti Locali, ottenendo da molti di essi – fra cui i due Comuni capoluogo ed entrambe le Province l’approvazione di delibere volte a dichiarare il servizio idrico come “servizio pubblico di interesse generale privo di rilevanza economica” ed a sostenere la necessità di una sua gestione “pubblica e partecipata” attraverso un ente di diritto VULTURE MAGAZINE
pubblico; tali Amministrazioni hanno, inoltre, aderito al Coordinamento Nazionale Enti Locali per l’Acqua Pubblica. A novembre del 2009 il Coordinamento presentò all’Amministrazione Regionale una mozione chiedendo che anche il massimo Ente Locale lucano facesse propri tali principi e li inserisse nel proprio Statuto. Nonostante l’adesione di diversi Consiglieri e le dichiarazioni dello stesso Presidente della Giunta regionale, che ha sempre manifestato la propria volontà di assicurare una gestione pubblica delle acque lucane,ad oggi non si è avuto alcun concreto seguito. Nel 2010 e nel 2011 il Coordinamento ha partecipato attivamente alla campagna referendaria per l’abrogazione dell’art. 23 della L. 133/2008 sulla privatizzazione di tutti i servizi pubblici essenziali e dell’art. 154 del decreto ambientale che garantiva al privato la remunerazione del capitale investito, per la quale vennero raccolte oltre 1.400.000 firme di cittadini italiani, di cui più di 15.500 erano lucani. Più di 27 milioni di italiani - ed oltre 280.000 lucani fra cui il Presidente De Filippo - hanno manifestato , lo scorso giugno, la propria adesione a questi principi ed a seguito della schiacciante vittoria referendaria alcune realtà locali regionali e metropolitane hanno già provveduto ad avviare un percorso di ripubblicizzazione dimostrando in pochi mesi che una buona gestione pubblica è in grado di garantire ai cittadini un servizio efficace, efficiente, economico e vicino alle esigenze delle popolazioni.
E’ per questo che il Coordinamento chiede all’Amministrazione Regionale, in occasione della riscrittura del proprio Statuto, di concretizzare le posizioni più volte espresse dal Presidente e da molti 6
Consiglieri inserendo con chiarezza nel nuovo Statuto i principi precedentemente esposti e questo allo scopo sia di garantire sin da subito alla nostra Regione una gestione pubblica e democraticamente partecipata dell’acqua che di prevenire e contrastare ogni possibile futura spinta alla privatizzazione. Pertanto - considerato che l’argomento in questione rientra nella incomprimibile autonomia degli enti locali in ossequio ai principi di cui agli artt. 5 e 117 della Costituzione e ravvisata la necessità di vanificare l’attacco portato dalle recenti iniziative legislative (finanziarie 1,2,3,4…) all’esito referendario – i sostenitori dell’acqua, bene comune-chiediamo che questa proposta sia inserita nel nuovo Statuto Regionale. Lorenzo Zolfo
:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: RISCHI IDROGEOLOGICI DAL MONTE VULTURE Urgono adeguamenti dei fossi per il regolare scorrimento delle acque meteoriche
L’emergenza maltempo, con riferimento ai tragici eventi accaduti in Italia, riecheggia anche sul nostro territorio regionale. Già nel lontano ottobre 1996 e nel luglio del 1989, paesi alle pendici del vulcano del Vulture, sono stati coinvolti nei cambiamenti climatici, che dimostrano i punti nevralgici del nostro territorio VULTURE MAGAZINE
lucano. Indagini geognostiche della nostra regione, hanno consentito di caratterizzare l’assetto geologico generale dell’area del Vulture-Melfese, le cui criticità interessano il dissesto idrogeologico che coinvolge la fascia pedemontana del rilievo vulcanico, ove è ubicato l’abitato di Rionero in Vulture. La vulnerabilità del rilievo montuoso è incentivata dal transito superficiale delle acque meteoriche che, possono coinvolgere aree antropizzate e che, in casi di alluvionamento eccezionale, risultano potenziali reali a rischio. Il “Fosso della Signora”, ad esempio, oggi invisibile, è un’incisione morfologica che ha subito negli anni l’opera di tubatura e di interramento. Altrettanti impluvi che si dipartono dalle pendici del vulcano e giungono a lambire fossi naturali “tubati”, partecipano allo smaltimento delle acque meteoriche che, altrimenti, andrebbero ad impattare contro l’abitato urbano. Tuttavia, la presenza nei fossi di tubature scarsamente adeguate nelle rispettive sezioni, risultano adeguamenti peggiorativi! Spesso l’elevata vegetazione e la presenza di materiali abbandonati, arreca restringimenti d’alveo che, nei percorsi cementati, impediscono lo sbocco delle acque. Fosso della Signora, a Rionero in Vulture, è quello che, per le caratteristiche suddette, presenta maggiori criticità. Se la tubazione, destinata allo smaltimento delle acque pluviali, risulta insufficiente, nell’ipotesi di portate idriche ingenti, quali rischi comporterebbe ai centri abitati limitrofi? Interventi di manutenzione per monitorare la vegetazione fitta, e la diffusione naturale di pietrisco, rappresentano una dicotomia e un’ovvietà, pensando che la vegetazione presente lungo le rive dei corsi d‘acqua e dei fossi proteggono il piede della sponda evitandone il cedimento e l‘erosione. Un adeguato programma di manutenzione dei corsi d’acqua, finalizzato all’esecuzione di interventi che ci allontanino dalle immagini osservate nelle ultime settimane 7
in Liguria, Toscana, Piemonte, Campania, offrirebbe la possibilità di agire tempestivamente, evitando fonti di pericolo per l’incolumità di persone e cose. Certo sorvegliare da monte a valle il defluire delle acque, risulterebbe biblico alla stregua di Mosè, comandando al bastone d’aprire un varco in mare, ma il ripristino delle opere idrauliche è necessario dinanzi ai segni del dissesto che ha cadenza semestrale, sulla evoluzione delle criticità riscontrate anche nei paesi del Vulture-Melfese. Sopralluoghi sono stati effettuati, dunque, compatibilmente con le risorse economiche disponibili, prima che eventi straordinari - piogge incessanti – non riescano a minimizzare gli effetti devastanti.
Ancora si dovrà intervenire anche per incentivare la cultura dei valori del paesaggio che, nell’area del Vulture, appare abbandonata. Agire con interventi concreti, per mettere in sicurezza territorio e abitanti, significa non intervenire attraverso le consuete programmazioni di interventi “da fare” e cominciare ad agire quando è troppo tardi, perché si può realizzare il massimo non solo attraverso opere faraoniche, ma anche con opere puntuali ed efficienti. Confidando nell’intervento da parte delle istituzioni locali e regionali, ricordiamo che la Basilicata necessita di portare alto il vessillo di regione votata al turismo, di qui la capacità e la volontà di intervenire, per evitare che annualmente si VULTURE MAGAZINE
ripropongano le stesse calamità che ci lasciano tramortiti. Patrizia Barrese
:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: VENOSA. 21 NOVEMBRE 2011. FESTEGGIATA LA GIORNATA NAZIONALE DELL’ALBERO NEL GIARDINO DELLA SCUOLA MEDIA DON BOSCO ALLA PRESENZA DI AUTORITA’ SCOLASTICHE, MILITARI E CIVILI
Venosa. Anche nella cittadina oraziana è stata festeggiata la giornata nazionale dell’Albero voluta dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Questa giornata è stata dedicata alla storia d’Italia attraverso gli alberi e i boschi come testimoni di memorie e avvenimenti storici. La giornata nazionale dell’Albero nasce con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del patrimonio arboreo e boschivo mondiale ed italiano per la tutela della biodiversità, il contrasto ai cambiamenti climatici e la prevenzione del dissesto idrogeologico. L’incuria del territorio, il disboscamento di intere montagne causato dal taglio illegale degli alberi o dai numerosi incendi aggravano gli effetti già pesanti dei fenomeni atmosferici e dei loro mutamenti e le 8
piogge che si sono abbattute sul nostro Paese, provocando frane, smottamenti, allagamenti di intere città ne sono un esempio.
Circolo Didattico, prof. Pasquale Covella, dell’I.I.S. “Battaglini”prof.ssa Cardone e dell’I.I.S.S. “Quinto Orazio Flacco”, prof. Mario Lasala, della locale Polizia Municipale, del Corpo Forestale del Vulture e dei funzionari del Comune, responsabili dell’Ambiente e Territorio (vedi foto). Gli sbandieratori, guidati dalla prof.ssa Anna de Silva, docente di Educazione Musicale, della locale scuola media “Don Bosco” hanno animato questa giornata di tutela dell’ambiente e territorio. Ogni scuola di Venosa ha ricevuto dal Corpo Forestale dello Stato alberi da sistemare nel proprio istituto. Lorenzo Zolfo
Pertanto il Ministero dell’Ambiente e il Ministero della Pubblica Istruzione, dell’Università e della Ricerca hanno deciso di dedicare questa giornata dell’Albero alla giovane vittima insignita della medaglia d’oro al Valore Civile, a tutte le vittime delle alluvioni e agli “angeli del fango” che, lasciando tutto, sono corsi ad aiutare le popolazioni colpite dalle alluvioni. La foto ritrae un momento della piantumazione degli alberi e le autorità assieme ad una scolaresca.
:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: RICONOSCIMENTO DELLA DOP ALL’OLIO DEL VULTURE Soddisfacente la campagna olearia nel Vulture per qualità del prodotto
Il Comune di Venosa, le scuole, le autorità militari hanno aderito a questa giornata dell’Albero ricordando con un minuto di silenzio, Sandro Usai e tutte le vittime delle alluvioni di novembre scorso. Si sono dati appuntamento nel giardino della scuola media “Don Bosco” dove sono state piantumate alcuni alberi, alla presenza dei dirigenti scolastici del I e II VULTURE MAGAZINE
Era atteso da tempo, data l’alta qualità organolettica del pregiato olio extravergine do oliva delle colline del Vulture, da sempre re della tavola. Quest’anno la campagna olearia nella zona del Vulture è buona e si prospetta un soddisfacente raccolto sia come quantità, seppure leggermente inferiore rispetto all’anno scorso, e sia come qualità del prodotto. Pare che la mosca delle olive (Dacus oleae) abbia 9
risparmiato la maggior parte della produzione. Il mercato dell’olio di oliva è in movimento e, grazie anche al rilancio della dieta mediterranea, è anche in aumento la propensione al consumo dell’olio di qualità. I consumatori, a quanto pare, hanno appreso le magagne, cominciano a preferire e riconoscere gli oli buoni, sanno che fa bene alla salute. L’olio extravergine prodotto si fa particolarmente apprezzare per la qualità del sapore, del colore e del delicato profumo che lo rendono straordinariamente competitivo.
Nell'area del Vulture sono circa tremila gli ettari di terreno coltivati ad oliveti, buona parte a coltura promiscua ( oliveto, vigneto, frutteto ecc.), con una produzione di olive che si aggira sui 60 mila quintali ed una produzione di quasi 10 mila quintali di olio. Sono una trentina i frantoi operanti nell'intera zona, di cui una decina di cooperative di agricoltori. La varietà di oliva coltivata è "l'ogliarola", un frutto dalla polpa carnosa che si raccoglie direttamente sull'albero (spiccatura) al momento della giusta maturazione.. L'olio che si ottiene, VULTURE MAGAZINE
extravergine perché di acidità inferiore ad un grado, è prodotto con l'impiego dei soli mezzi meccanici, senza qualsiasi trattamento che depauperi e comprometta la sua naturale carica biologica ed organolettica. In altre regioni si usano altri sistemi di raccolta delle olive: l’abbacchiatura ( si battono con una lunga pertica le olive per farle cadere a terra), la cascola ( si aspetta che le olive completamente mature cadano da sole a terra). Non c'è dubbio: l'olio extravergine di oliva delle colline del Vulture non ha nulla da invidiare a quelli più noti e celebrati della Toscana e delle Liguria. Esso costituisce, pertanto, l'elemento principale della cosiddetta "dieta mediterranea", tanto di moda oggi ed apprezzata, anche in America, negli ultimi anni. L'oro giallo liquido, come viene spesso indicato l'olio extravergine d'oliva, ha sempre rappresentato uno dei prodotti tipici della zona del Vulture. Le verdi colline del versante orientale del vulcano spento, insieme ai floridi vigneti, sono caratterizzate proprio dalla presenza della coltivazione dell'ulivo che dà un prodotto eccellente. Tale da meritare la DOP ( Denominazione di origine controllata) che ne garantisce l’assoluta qualità del prodotto. Infatti, la tracciabilità di un prodotto è sinonimo di garanzia sia per il consumatore e sia per le aziende di produzione.
Elementi evidenziati anche nel corso della tappa lucana, a Rapolla, della carovana del GirOlio, ove si è fatto il 10
punto dello stato dell’arte. “ E’ una bella soddisfazione- ha detto l’assessore regionale all’Agricoltuta Vilma Mazzocco - per i produttori. Lo sviluppo parte dal basso e le istituzioni devono prestare la massima attenzione alle proposte che vengono dal sistema produttivo agri9colo”. Barile, Rapolla, Melfi, Rionero, Ripacandida e Venosa, sono meta in questo periodo di tanti acquirenti del rinomato olio extravergine di oliva. Buona parte dell’olio, soprattutto a Rionero, a Barile, a Melfi e a Rapolla, viene imbottigliato e venduto in bottiglie, contenitori con tanto di artistiche ed accattivanti etichette che attestano la bontà e la genuinità del prodotto, oltre che in lattine da cinque, dieci, venti litri. Il prezzo di vendita dell'olio extravergine si aggira sui cinque euro il litro. I consumatori mostrano sempre maggiore attenzione e preferenza verso l'olio di oliva (ed extravergine in particolare, considerato lo champagne degli oli). Sanno che fa bene alla salute. Infatti, l'olio extravergine d'oliva, come è stato accertato da illustri clinici, è il più affine, fra tutti gli oli vegetali, al grasso umano e al latte materno; ha la capacità di ridurre, e non è cosa trascurabile specie ai giorni nostri, il livello del colesterolo e dei trigliceridi; ha la funzione antiarteriosclerotica ( grazie alla presenza di acido linoleico in proporzioni ottimali). Addirittura l’olio di oliva costituisce l’arma primaria per impedire l’insorgenza del cancro. Lo ha rivelato qualche tempo fa Massimo Lopez, direttore del dipartimento di Oncologia dell’Istituto dei Tumori di Roma, membro del Comitato Scientifico della Human Health Foundation e autore del libro “Cancro:conoscerlo per imparare a sconfiggerlo”. Lopez sottolienea come una dieta corretta aiuti a eliminare il 25% dei tumori e soprattutto l’utilizzo dell’olio di oliva sia un importante coadiuvante di alcuni processi che possono inibire l’insorgenza del cancro; oltre ad essere di VULTURE MAGAZINE
aiuto alla prevenzione. “ Sotto questo aspetto – spiega Lopez – poiché nel 20% dei tumori alla mammella è espresso l’HER2, un recettore della crescita che stimola la cellula cancerosa a proliferare, è appurato come l’olio di oliva inibisca l’iperespressione, ovvero l’eccesso di questo recettore, che favorisce il processo di cangerogenesi”.” Dal punto di vista terapeutico, inoltre, – aggiunge Lopez – l’olio di oliva coadiuva l’azione del farmaco Herceptin che interferisce con il recettore HER2, bloccando la proliferazione del tumore della mammella”. Inoltre la sua funzione antiaggregante dell’olio extravergine di oliva impedisce che si formino nel sangue quei pericolosi grumi all'origine di trombosi ed infarti cardiaci. Inoltre è stato dimostrato che l'olio extravergine di oliva ha la capacità di stimolare processi vitali, ritardare la senescenza e favorire l'attività del cervello. Mica poco! Le famiglie italiane, sensibilizzate da messaggi pubblicitari e dalle diete, consumano più olio di oliva di ieri; pian piano abbandonano quello di semi e surrogati vari. Infatti, il consumo dell'olio di oliva, secondo recenti dati, si attesta intorno agli undici chilogrammi pro-capite annuo e tende ad aumentare ancora. Noi italiani, infatti, siamo i maggiori consumatori di olio di oliva, ma attualmente non ne produciamo a sufficienza; tanto che importiamo quasi la metà del prodotto, specialmente dalla Spagna, dalla Grecia e, ultimamente anche da alcuni Paesi del Nord Africa. Occorre, pertanto, fornire al consumatore, che finalmente ha aperto gli occhi, prodotti di qualità totale nonché le necessarie informazioni sulla bontà del nostro rinomato olio di oliva, in particolare dell'extravergine, e sugli indubbi benefici che ne derivano alla nostra salute dal suo appropriato consumo. Michele Traficante
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cs Irccs Crob convegno palliazione
A partire dalle ore 15,30 di venerdì 25 e fino a sabato 26, presso la sala auditorium dell'Irccs Crob, si terrà il convegno scientifico sul tema delle cure palliative. “Le cure palliative: una rete di sollievo per il paziente oncologico” è titolo dell'evento organizzato da Pasquale Di Leo responsabile dell'Unità Operativa di Cure Palliative Hospice dell'Istituto di ricerca lucano, cui prenderanno parte numerosi specialisti del settore a livello nazionale tra i quali il direttore della radioterapia presso l'Università Cattolica Sacro Cuore di Roma Numa Cellini, la presidente della Società Italiana di Cure Palliative Adriana Turriziani, il dirigente della radioterapia del policlinico Gemelli di Roma Giovanna Mantini e il docente di medicina legale dell'Università di Foggia Emanuela Turillazzi. Ad introdurre il saluto delle autorità con in testa il presidente della Regione Vito De Filippo, l'assessore alla Salute Attilio Martorano, il presidente dell'ordine dei medici di Potenza Enrico Mazzeo e il direttore generale dell'Irccs Crob Rocco Maglietta. La discussione ruota attorno al paziente oncologico che non risponde più ai trattamenti specifici e alla necessità di consolidare la rete di cure palliative sul territorio regionale per rispondere in maniera efficace e coordinata ai bisogni assistenziali di chi, purtroppo, è affetto da questo tipo di patologia. A tal proposito parteciperanno al convegno il direttore dell’Unità Operativa Complessa di Oncologia Critica Territoriale e Cure Palliative dell’Asp di Potenza Gianvito Corona che parlerà del nuovo progetto al vaglio della Giunta Regionale su un modello di integrazione ospedale territorio nell'ambito delle rete delle cure palliative, VULTURE MAGAZINE
e il responsabile dell’Uo di Cure Palliative Hospice del San Carlo Marcello Ricciuti. Un incontro che coinvolge i responsabili della palliazione regionale al fine di poter offrire livelli di assistenza adeguati ai bisogni del malato, in un sistema a rete che offre una maggiore possibilità di integrazione tra i differenti modelli e livelli di intervento e tra i differenti e numerosi soggetti professionali coinvolti, con l'obiettivo di rafforzare l'offerta assistenziale sul territorio.
“Lo scopo del convegno” afferma Di Leo “è quello di fare una messa a punto sia sugli aspetti organizzativi delle rete delle cure palliative facendo tesoro dell'esperienza maturata dagli altri centri a livello nazionale, che dei trattamenti specialistici nell'ambito della palliazione e della terapia del dolore”. “Una delle innovazioni” prosegue il responsabile 12
dell'Uo di Cure Palliative dell'Irccs “è la prossima istituzione presso il nostro Istituto di un centro di osteoncologia al fine di ottimizzare il trattamento nei pazienti affetti da metastasi ossee mediante il coinvolgimento multidisciplinare di numerose specialità mediche tra cui la radioterapia, l'ortopedia e la terapia del dolore”. Lucia Nardiello Addetto Stampa Irccs Crob
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