Match Program: Pesaro vs Milano

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Consultinvest Basket Pesaro

vs

1 3 GIORNATA AND.

Emporio Armani Milano

A TESTA ALTA

PH. Luca Toni

2015/2016

Giorni frenetici, giorni di cambiamenti vorticosi nel corso dei quali non devi mai dimenticarti che, comunque, c’è una quotidianità da portare avanti e non trascurare. L’avvio di stagione è stato come ce lo aspettavamo: duro, difficile, in un torneo il cui livello medio si è innegabilmente alzato, specialmente nella seconda parte della classifica. Non c’è una Caserta a zero punti, per esempio, e pure chi è nelle retrovie potenzialmente può crescere tanto. Noi compresi, peraltro. Ora siamo alle prese con qualche problematica in più del previsto in termini di costruzione della squadra, ma, del resto, meglio doverci mettere mano ora che più avanti, quando i tempi sono più stretti e rischi di dover decidere con troppa fretta. L’arrivo di Austin Daye ha dato una iniezione di fiducia a tutto l’ambiente, a cominciare da società e squadra. I tifosi hanno risposto alla grande come sempre: quando il gioco si fa duro e c’è bisogno di sostegno, la nostra gente non manca mai. Trecento persone alle quattro di un pomeriggio infrasettimanale le trovi solo a Pesaro alla presentazione di un giocatore. Il nostro tesoro più prezioso è la passione per il basket di una città che sa appassionarsi sia quando si lotta per la salvezza che quando in palio c’è l’Eurolega. L’innamoramento per il basket non si fa condizionare dal livello degli obiettivi. Anche quest’anno non molleremo sino alla fine: società, squadra e tifosi insieme sino all’ultimo secondo dell’ultima partita dell’ultima giornata. Sempre #prontiatutto, ovviamente.… Giacomo Mariotti

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#GiovaniFirmeBiancorosse Day by day forever Austin Daye. Austin Daye ha certamente portato un clima nuovo all’interno della squadra, la sua esperienza d’oltreoceano ha contribuito nettamente alla sua crescita e ora può esprimersi al meglio qui in Europa. Un ragazzo che si diverte e gioca bene, versatile e sicuro sotto molti aspetti. Nonostante i suoi 2,11m, Daye ha una gestione dei movimenti ottima, con una coordinazione al tiro invidiabile e un contropiede veloce e incisivo. Costituisce un problema sia per l’attacco e sia per la difesa avversaria, proprio quello che serviva alla nostra squadra. Già nel match contro Venezia avevo capito che quello in campo era un giocatore serio. Sicuramente Austin

con la sua rivoluzione dimostra di voler far bene impegnandosi: le sue movenze e quel tiro da venti metri contro Venezia hanno ricreato fra i tifosi più “anziani” le stesse emozioni di quasi trent’anni fa; quando in campo a giocare c’erano il presidente Costa e il padre dello stesso Austin…un certo Darren Daye vi dice niente? Purtroppo il destino ha voluto che io nascessi dopo il periodo del “cerbiatto di Des Moines”, e per questo non posso descrivere e trovare analogie emotive fra padre e figlio. Quindi considero Austin come un giocatore che sa entusiasmare in maniera innovativa, e pur conoscendo per filo e per segno tutto quello che si può sapere su Darren, al richiamo emotivo di “Daye” posso solamente pensare a colui che è in campo in questo momento. Austin mi ha

ridato l’entusiasmo che era mancato nelle partite precedenti, le sconfitte avevano fatto pensare a una situazione critica dove bisognava intervenire subito: la ripresa c’è stata e ora bisogna continuare a lottare per portare a casa la salvezza. Spero che questo non sia solo un “sogno” che finirà quest’estate, ma che la storia del numero 9 continui. La famiglia Daye ha il basket nel cuore e non si limita a fare giocate spettacolari, ma sa anche creare un rapporto duraturo con la città e i suoi tifosi, creando intorno a loro un alone di ammirazione e STILERICAMO.IT rispetto reciproco, caratteristiche spesso rare in questi tempi. Andrea Cammarota


AMARCORD... MILANO

Abbiamo perduto la targa di Milano da anni, più o meno dai tempi dell’ultima semifinale scudetto. Stavolta chissà: hanno avuto le loro difficoltà ma anche noi non ci siamo fatti mancare nulla. L’anno scorso ce ne hanno dati 58 in due partite: 35 a Milano e 23 a Pesaro, sempre segnandocene la bellezza di 96. All’Adriatic Arena, pronti via e subito 21-8 per loro alla prima pausa. Da lì in poi, abbiam tenuto botta per i due quarti centrali per poi cedere nuovamente nell’ultimo. Da loro, clamoroso il carneade Frank Elegar (20 punti, 9/9 dal campo e 10 rimbalzi in 17’) e i compagni attenti a non sudare troppo: Joe Ragland (15) e MarShon Brooks (14) i soli altri in doppia cifra. Da noi fatica enorme di tutti a fare canestro (37% da 2, 25% da 3 e persino 68% ai liberi). Migliore realizzatore biancorosso Laquinton Ross con 13 (ma 4/15 al tiro), poi Chris Wright con 12 (4/11) e Peter Lorant con 11 (3/10). 12 i rimbalzi di Wally Judge. G.M.

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Cari tifosi della Vuelle, Vi scrive una giovane famiglia per chiederVi un aiuto per curare il proprio figlio. Il nostro piccolo bimbo, di nome Federico, è purtroppo affetto dal Morbo di Krabbe, malattia genetica ad esito infausto. Le infusioni di staminali sono per lui l’unica possibilità terapeutica; e per continuare ad effettuare le infusioni di staminali siamo costretti a portarlo all’estero con costi che si aggirano sui € 30.000 a ciclo, una cifra enorme che una normale famiglia fa difficoltà ad affrontare. È per questo motivo che ci rivolgiamo a Voi tutti chiedendoVi un aiuto economico per affrontare queste spese sanitarie. LA STORIA Federico e Alessandro, due bellissimi gemellini, sono nati il 24 dicembre 2010. La vita della nostra famiglia, sebbene con tante difficoltà, sembrava piena e felice. Purtroppo, a fine ottobre 2012, Federico cominciava a non voler più camminare. Lui che, insieme al fratellino, a 16 mesi, si arrampicava sulle persiane di casa con le sue manine e i suoi piedini; lui che, insieme ad Alessandro, si arrampicava sul divano per “tuffarsi” sul pouf. Lui non riusciva più a camminare! Lo abbiamo subito sottoposto ad una visita neurologica dove ci veniva riferito che il bambino aveva un danno neurologico. Di qui è cominciata la nostra disperazione! Pensavamo che avremmo avuto un figlio sulla sedia a rotelle tutta la vita o, se fosse andata bene, un figlio che per muoversi avrebbe necessitato di bastone. Invece, la verità è stata più cruda e brutta ed è arrivata la vera disperazione. Infatti, all’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze, la diagnosi è stata terribile: Morbo di Krabbe, una malattia genetica neurodegenerativa ad esito infausto senza alcuna possibilità terapeutica. Al momento delle dimissioni i medici ci hanno detto che avremmo dovuto farci forza, farci aiutare da uno psicologo, che Federico aveva come prospettiva un anno o un anno e mezzo di vita dall’insorgere della malattia. Ci dimettevano senza prepararci a quello che sarebbe accaduto a nostro figlio, senza dirci come avremmo potuto aiutarlo con fisioterapia respiratoria, deglutitoria, motoria, vitamine, antiossidanti. Niente!!! Tutte le informazioni per aiutare nostro figlio le abbiamo raccolte, come tanti altri genitori che hanno dovuto affrontare una malattia rara, da internet e da altri genitori che già avevano vissuto quello che avremmo dovuto affrontare noi. Allo stato il bambino non si reggeva più in piedi sulle sue gambe, non aveva muscoli, non riusciva a respirare bene, deglutiva con estrema difficoltà (a stento riusciva e bere il latte e a mangiare a pranzo un omogeneizzato e la sera un cucchiaio di pastina). Aveva la lingua completamente retratta, una fortissima ipotonia (mancanza di tono) dal capo sino al bacino e, per contro, una fortissima ipertonia alle braccia e alle gambe (era impossibile persino cambiargli un pannolino o infilargli un giubottino). Aveva le manine sempre strette a pugno, voleva di continuo solo il contatto fisico di noi genitori persino durante la notte, svegliandosi, comunque, svariate volte per notte, piangendo disperatamente. Era diventato magrissimo, la sua malattia aveva bloccato la sua crescita in lunghezza e si era arrestata anche la fuoriuscita dei denti, non evacuava più spontaneamente, non accettava alcun contatto fisico con altri soggetti, non voleva stare in mezzo alle persone. La continua ricerca di cure e/o terapie che potessero aiutarlo ci ha portati esclusivamente alla possibilità di sottoporlo a trattamenti con cellule staminali mesenchimali. A seguito della terapia, Federico ricominciava a respirare e deglutire meglio, gli fuoriuscivano i canini e i premolari, dormiva anche senza contatto e non si svegliava più di continuo, l’evacuazione ritornava spontanea, migliorava la sua respirazione e la sua deglutizione tanto da riuscire a mangiare piccoli pezzettini di prosciutto cotto e piccole quantità di carne tritata, oltre a pezzettini di pane e biscottini, pane e pizza. Riprendeva la sua normale crescita, dormiva anche da solo e non si svegliava più durante la notte, riacquistava una buona massa muscolare, l’ipertono diminuiva notevolmente, riusciva a sorreggere il capo, se messo in posizione, per diversi secondi. Riacquistava il movimento della masticazione, accettava il contatto con le altre persone e di stare fuori casa in mezzo alla gente. Interrotto il trattamento, Federico ha perso molte delle capacità che aveva riacquisito con le terapie e il suo stato di benessere psicofisico è peggiorato. Purtroppo, per la sua patologia non vi sono al momento in Italia trattamenti possibili nemmeno con staminali. Ovviamente le staminali non portano alla guarigione ma ne migliorano lo stato psicofisico, aiutandolo a fronteggiare la sua terribile malattia. Lo aiutano a sorridere alla vita. Per questo motivo oggi siamo costretti ad andare in Paesi esteri per praticare una terapia con staminali, una terapia ovviamente non sostenuta dal SSN ma completamente a carico della famiglia. La stessa famiglia che da ormai tre anni lotta strenuamente contro la disabilità e contro una terribile malattia ma con la felicità che gli viene dalla presenza di Federico e del suo fratellino. La donazione è da effettuarsi sul C/C Bancario della Carifano intestato a: “Associazione Una Speranza Per Federico ONLUS” IBAN IT21F0614524303000009000492 - BIC FANOIT3F La donazione fatta a una ONLUS è completamente detraibile o deducibile dal proprio reddito. Ho piacere di lasciarVi i nostri contatti: Famiglia Mezzina Via della stazione 33/B - 61032 Fano (PU) - Tel: 0721.851115 – cell. 328.7033470 Email: unasperanzaperfederico@gmail.com - Website: www.unasperanzaperfederico.org

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VUELLE, ECCO L’OLIMPIA, SE Pronostico chiuso? Era così anche a maggio 1988 quando Pesaro conquistò il suo primo scudetto, bloccando le scarpette rosse

IL CASO DELLA SETTIMANA I meriti nascosti di Ario Costa presidente dalla porta di vetro

Non sappiamo cosa si siano detti il presidente Costa e i tifosi che lo hanno incontrato nei giorni scorsi, per una sorta di chiarimento anticipato dai media. Crediamo comunque che, quello del confronto civile, serio e magari periodico tra il numero uno della Vuelle e gli appassionati, rappresenti un metodo unico (forse nello sport italiano). “La mia porta è di vetro ed è sempre aperta”, aveva annunciato Ario al momento di sedersi su una poltrona decisamente scomoda e con un incarico particolarmente complicato, come quello di salvare società e squadra da un nuovo e definitivo arretramento di categoria. E’ proprio questo il punto: forse, nell’euforia generale che prende legittimamente parte della tifoseria, il riavvolgimento del film degli ultimi anni della Vuelle è stato forse precipitoso e, comunque, tale, da far sfuggire un elemento essenziale: nel momento in cui il patron Scavolini ha alleggerito il suo impegno economico (ma mai è venuto meno il suo sostegno ‘last minute’ e figuriamoci la passione!), in una situazione complicata dal punto di vista dei bilanci e appesantita da un consorzio ancora troppo leggero per essere fondamentale, la Vuelle era sul punto di chiudere la saracinesca. Costa non lo dirà nemmeno sotto tortura, ma quando si è seduto sulla poltrona di presidente ha trovato conti e numeri al limite del collasso. Certo: poteva dire grazie, ma resto a fare altro. Ha accettato, invece, prendendosi tutti i rischi conseguenti quella situazione. Oggi, a bocce ferme, la squadra ha uno sponsor titolo che investe con convinzione, ha un consorzio più solido e maggiormente coeso, ha alcuni piccoli e medi investitori che credono nel progetto Vuelle, ha un responsabile del reperimento delle risorse che lavora solo su questo obiettivo, ha un team di collaboratori che - bene o male, certamente con un pizzico di fortuna - ha portato la squadra alla salvezza e sta costruendo (dall’inizio) le fondamenta per un nuovo ciclo tecnico. Non sappiamo se Ario Costa è trasparente come le porte del suo ufficio, certamente è una persona seria e appassionata. E va valutato per i risultati, come tutti coloro che fanno parte di un’organizzazione, sia questa pubblica o privata. Nel nostro Paese si strilla per la mancanza di meritocrazia, poi - quando il merito c’è ed è indiscutibile - si fa presto a guardare altrove. Marco Bedinotti

Alla Vuelle sarebbe la partita perfetta in una serata indimenticabile per battere Milano e continuare nella strada che porta alla salvezza anticipata e, magari, a qualche altra soddisfazione prima della chiusura della regular season. Già, perché una cosa è giocare nello ‘spaghetti circuit’, dove i valori tecnici sono modesti e, nonostante un notevole equilibrio, la forza del roster in valore assoluto può fare la differenza, altro è giocare contro le migliori squadre europee, dove le scoppole per la squadra di Repesa sono arrivate con una certa puntualità. A dire il vero, non si può essere felici se un club italiano finisce fuori dopo il primo giro dell’Eurolega e soprattutto se questo club è l’Olimpia, che è uno dei simboli internazionali della nostra pallacanestro. Ma è anche vero - e avevamo la stessa idea negli anni scorsi parlando di Siena che le squadre non si costruiscono esclusivamente con il portafoglio, ma hanno bisogno della chimica giusta che, stando a queste prime 12 giornate, Milano ha dimostrato di non aver ancora trovato. E a proposito di partita perfetta e di chimica giusta, era il 19 maggio 1988 e la Vuelle

I FANESI E I FARMACI EQUIVALENTI, SUCCESSO PER L’INCONTRO PER FAVORIRNE L’USO

FANO – E’ partita da un dato emblematico sul consumo dei farmaci equivalenti (il 17,9% sul totale di quelli distribuiti), l’iniziativa di CNA Pensionati di Pesaro e Urbino, Ordine dei farmacisti e Famacia Pierini di Fano svoltasi nella Sala dellaConcordia del Comune di Fano. Un evento pubblico per spiegare ai 3mila fanesi che ogni giorno entrano in farmacia sulle tante opportunità e i vantaggi dei farmaci cosiddetti generici. L’incontro è stato nell’ordine il quarto dopo quelli di Pesaro, Belforte all’Isauro e Ferrandina (MT), fra quelli realizzati nell’ambito dell’iniziativa Farmacia, la casa del sapere, promossa dalla CNA Pensionati, presieduta da Giancarlo Sperindio: “Quando abbiamo deciso di cercare una sinergia con le farmacie – ha detto Sperindio – abbiamo subito capito che l’idea e il progetto della cultura sui farmaci equivalenti erano una fonte di risparmio immediata per noi pensionati e per tutto il sistema”. Una constatazione suffragata da cifre che anche i politici presenti al dibattito hanno avuto modo di caoire. Tra loro il Consigliere Regionale e membro della Commissione Sanità, Federico Talè e l’Assessore alle Politiche Sociali di Fano Marina Bargnesi, competenti in materia per il loro incarico istituzionale e favorevolmente impressionati dalle argomentazioni portate dai farmacisti che hanno relazionato sui farmaci equivalenti: Romeo Salvi e Antonio Astuti, rispettivamente Presidente e Vice Presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Pesaro e Urbino. Protagonisti, come operatori sanitari sul territorio, nelle loro farmacie, dove sono impegnati in un’azione di educazione sanitaria trasversale che vede nell’utilizzo dei farmaci equivalenti un’espressione molto importante. Non a caso, alla fine del dibattito, il consigliere regionale Federico Talè si è impegnato a convocare in Commissione Sanità sia CNA Pensionati che Ordine dei farmacisti per approfondire l’argomento coinvolgendo i rappresentanti regionali dei farmacisti in un’azione mirata alla popolazione, con il preciso obiettivo di proseguire in un percorso che sicuramente porterà vantaggi a tutti i soggetti coinvolti, cittadini e Servizio Sanitario per primi. Era presente tra il pubblico la Presidente dell’Aset Holding, la dottoressa Susanna Testa che ha condiviso l’iniziativa e il rappresentante Teva Italia Generici, Luca Zozzi, che si è impegnato per la propria azienda a supportare l’iniziativa. martedì 15 dicembre 2015


ERVE LA PARTITA PERFETTA Darren fu mostruoso in campo, Austin nacque pochi giorni dopo ma la chiave della sfida fu l’aver trovato la chimica giusta vinceva il suo primo storico scudetto, con Costa e Magnifico, Cook e Daye. Austin, figlio di Darren, nacque due settimane dopo e di quello scudetto, così come del successivo, gliene parlò il padre, come fosse una favola. Valerio Bianchini, con un’inguardabile (oggi) camicia a righe biancorosse parlava a Luciano Murgia dello straordinario rapporto tra la squadra e i tifosi, che viaggia “su una dimensione professionale, per la quale se le cose non vanno bene giustamente la gente protesta, e contemporaneamente su una dimensione umana, che ci ha fatto trovare qua degli amici fantastici”. Ecco, anche se 27 anni dopo quasi tutto è cambiato, le parole del Vate - lette oggi - hanno un qualcosa di profetico: sì, perché è giusto contestare, ma è ancora più importante recuperare quella dimensione umana, fatta di sostegno e di complicità esterna che, all’epoca, significava essere il sesto uomo in campo. Milano, in quel pomeriggio di maggio inoltrato, bloccò la striscia milanese di tre scudetti consecutivi, scommettendo su due centri italiani e due colored presi last minute. Certo: non si vive di soli ricordi, ma la storia della Vuelle dovrebbe aiutare società, squadra e tifosi di oggi a trarre dalle radici la forza per giocare con l’Olimpia una partita chiusa solo sulla carta: perché quei valori straordinari, qualche volta aiutano a capovolgere il pronostico ma sempre danno la sensazione di sentirsi una grande comunità, qual dovrebbe essere la Vuelle. Buon Natale! Ma.Be.


Consultinvest Basket Pesaro 3 4 5 7 8 9 11 13 15 16 17 33

Nicolò Basile Jevhon Shepherd Giulio Gazzotti Trevor Lacey Semaj Christon Austin Daye Brandon Solazzi Francesco Candussi Maurice Walker Riccardo Rosa Marco Ceron Michele Serpilli

Playmaker Ala Ala Guardia Playmaker Ala Guardia Centro Centro Ala Guardia Ala

189 198 202 190 190 211 190 211 209 196 195 198

04/01/95 08/04/86 23/09/91 13/10/91 01/11/91 05/06/88 01/05/97 23/06/94 21/11/91 04/05/96 16/06/92 12/03/99

Emporio Armani Milano ITA CAN ITA USA USA USA ITA ITA USA ITA ITA ITA

1 3 5 6 7 13 15 20 21 22 24 27 43

McLean Jamel Lafayette Oliver Gentile Alessandro Amato Andrea Cerella Bruno Macvan Milan Magro Daniele Cinciarini Andrea Sanders Rakim Jenkins Charles Hummel Robbie Barac Stanko Simon Krunoslav

Ala/Centro Playmaker Guardia Playmaker Guardia Ala/Centro Centro Playmaker Guardia/Ala Guardia Ala Centro Guardia

203 188 200 190 194 206 208 193 193 191 203 217 197

18/04/88 06/05/84 12/11/92 12/03/94 30/07/86 16/11/89 14/04/87 21/06/86 08/07/89 28/02/89 08/03/89 14/08/86 24/06/85

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All. Riccardo Paolini All. Jasmin REPESA

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A D : O F F I C I N E C R E AT I V E M A R C H I G I A N E

Turno Odierno


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