MATCHPROGRAM Adriatic Arena
terza giornata campionato 2013/2014
Venderemo cara la pelle
#L’Editoriale Ogni anno, Siena comincia il campionato con tutti che dicono: “Questo è l’anno che non vincono”. O perché, dopo un po’, ci si stufa anche a cucirsi scudetti uno sopra l’altro; oppure perché sono andati via Tizio e Caio, e il sostituto Sempronio non è certo all’altezza; oppure ancora perché il budget, ormai, non è più da corsa, come negli anni d’oro del Montepaschi. Se non che, i miei due bambini, da quando sono nati (fanno le Elementari), han sempre visto vincere loro, che fossero allenati da Recalcati, Pianigiani, Banchi, e magari quest’anno ce la fa anche il nostro carissimo Marco Crespi a prolungare la serie. Dice: a vincere si diventa antipatici. Io mi ricordo quanto si godeva, noialtri, ad andare di traverso a tutti quando, salvo monetina, si vincevano due-tre scudetti come niente. E allora brava Siena, giù il cappello, ma stasera ci tocca di provare a batterti.
Come si fa non lo so, magari lo chiediamo a Reggio Emilia, ma quello che è certo è che, davanti al nostro pubblico (gli abbonamenti continuano a crescere: grazie, ragazzi!) non ci teniamo a fare brutte figure. Nemmeno nella bufera, a Cantù, l’abbiamo data su, ci mancherebbe lo facessimo di fronte alla nostra gente. Noi non molliamo, statene certi. Siamo incompleti, siamo pochi, non siamo belli, ma siamo tosti. Vogliamo infastidire chiunque ci si trovi davanti, solo così potremo tenere alti i colori biancorossi in un anno del genere, nel quale, come dice coach Dell’Agnello, ogni volta che ci danno per già retrocessi ci gasiamo di più. Dalle ultime due trasferte, Siena ha portato a casa zero punti: di Reggio si è detto, ma anche in Eurolega niente da fare sul campo del Bayern Monaco che, evidentemente, a basket non gioca
affatto coi piedi. Che questo non ci debba illudere è persino inutile dirlo: che noi si sottovaluti un avversario, qualunque esso sia, non è nell’ordine delle cose. Ovvero: se lo facciamo, ne prendiamo venti, poco ma sicuro. Se invece giochiamo senza paura, possiamo giocarcela con molti. Con tutti no, magari, ma con diversa gente, in Italia, venderemo cara la pelle. Promesso. GIACOMO MARIOTTI