Caminata in campagna Comino

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Camminata in campagna

Comino

BLUE LAGOON - BLUE LAGOON: 7KM

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Camminata in campagna - Xlendi Camminata in campagna - Ħondoq Ir-Rummien Camminata in campagna - Dwejra

Camminata in campagna Comino Partenza: Laguna Blu Arrivo: Laguna Blu Distanza: 7km Difficoltà: Facile Paesaggio: Costa, vallate Segnaletica del percorso Come arrivare e ritornare: Diverse navi passeggeri operano collegamenti da iċ-Ċirkewwa, Marfa a Malta e dal Porto di L-Imġarr a Gozo. Anche il Comino Hotel offre un servizio di trasporti con orari prestabiliti nei periodi di apertura dell’albergo. Periodo consigliato per la camminata: Da ottobre a maggio

Camminata in campagna - Daħlet Qorrot Camminata in campagna - Ramla Camminata in campagna - Saltpans Camminata in campagna - Ta’ Ġurdan

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Panoramica della camminata in campagna Kemmuna (Comino) e i suoi isolotti, area altamente protetta di poco meno di 3 km², formano il distretto di Għajnsielem Gozo. Nascondiglio dei corsari nel corso della storia, Comino oggi ospita uccelli in un ambiente tranquillo; non è consentita la caccia, così come la circolazione di veicoli diversi da quelli utilizzati dalla popolazione residente o dal personale dell’hotel. Attualmente l’isola principale vanta una popolazione permanente di quattro persone, mentre l’hotel della Baia di San Niklaw funziona a livello stagionale. Il breve percorso di camminata qui descritto consiste in un tracciato circolare che inizia e termina presso Bejn il-Kmiemen (Laguna Blu) in senso antiorario. Il percorso segue i sentieri più importanti, ma può essere facilmente esteso deviando dal tracciato battuto per esplorare l’isola più dettagliatamente lungo le scogliere sul lato orientale. La Laguna Blu è il luogo più popolare tra gli escursionisti; nelle giornate di sole già all’inizio di maggio può essere abbastanza affollata, ma normalmente solo poche persone si avventurano lungo la costa o nel cuore di Comino.

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Ulteriori informazioni REGOLE DI COMPORTAMENTO IN CAMPAGNA • Astenersi dal raccogliere o causare danni a qualsiasi esemplare di flora, fauna, elemento geologico o reperto archeologico. • Procedere con passo leggero ed evitare gli schiamazzi. • Attenersi al tragitto dei sentieri. • Non disseminare rifiuti o accendere fuochi. • Rimanere a distanza dal bordo della scogliera.

INDICAZIONI PER LA SALUTE E LA SICUREZZA • Proteggersi dai raggi UV: indossare un cappello e applicare una protezione solare, poiché anche nei mesi più freschi il clima può essere abbastanza caldo. • Sebbene le precipitazioni siano scarse, a volte la pioggia si presenta con pesanti acquazzoni che causano allagamenti. Evitare di camminare nelle valli durante o subito dopo piogge intense. • Mantenere una distanza di sicurezza dal bagnasciuga o dalle scogliere in caso di condizioni climatiche avverse con venti forti o mare mosso. • Poiché l’isola è soggetta a una cospicua erosione del suolo, mantenersi sulle parti rocciose evitando di calpestare la vegetazione. Sull’isola l’ombra scarseggia tanto quanto l’acqua; il periodo migliore in cui intraprendere la camminata è tra ottobre e l’inzio di maggio, a meno che non si desideri includere alcune soste di snorkeling per rinfrescarsi. • Comino è dotata di un’apposita area dedicata al campeggio con tende. Nei mesi invernali non vi sono luoghi presso cui approvvigionarsi; si consiglia quindi di portare con sè del cibo e delle bevande. • Si consiglia di non lasciare i propri rifiuti su Comino, ma di portarli indietro con sè. Prima di intraprendere qualsiasi parte di questa camminata, si consiglia di assicurarsi che le proprie condizioni fisiche e di salute consentano di sottoporsi a tali attività. Occorre prestare particolare attenzione al terreno, spesso irregolare, e astenersi dall’intraprendere le camminate in caso di condizioni atmosferiche proibitive. Tutti i percorsi vengono intrapresi a proprio rischio e pericolo. Sebbene, al momento della pubblicazione, sia stato fatto il possibile per garantire la precisione delle informazioni contenute in questo opuscolo, il Ministero di Gozo non accetta alcuna responsabilità per eventuali imprecisioni od omissioni. Inoltre, il Ministero di Gozo non assume alcuna responsabilità per incidenti o qualsiasi tipo di perdita in cui possa incorrere l’escursionista lungo il percorso. 4


Comino è composta interamente da duro calcare corallino superiore

B

ejn il-Kmiemen, che si traduce come “tra le Comino” ma il cui nome più popolare è Laguna Blu, è il luogo di partenza e di arrivo della camminata; qui vi si recano la maggior parte degli escursionisti per nuotare e prendere il sole. Se si desidera fare una nuotata, l’orario migliore è quello di arrivo con la prima barca; nelle giornate soleggiate, entro mezzogiorno la spiaggia deserta si trasforma in uno spazio affollato e quasi irriconoscibile. A meno di 200 metri di distanza giace l’isoletta gemella di Kemmunett (Cominotto), il diminutivo di Kemmuna. Questo isolotto è stato proposto come riserva naturale per la sua importanza ecologica, mentre il mare circostante le isole è stato dichiarato area protetta. Lasciando dietro di sè le sfumature turchesi, dirigersi verso destra per dare inizio alla camminata lungo la costa e la sua sequenza di affascinanti isolotti che,

nonostante la composizione di roccia dura, sono tutti soggetti all’azione potente e perforante delle onde. Fare attenzione in alcuni tratti dove il terreno può rivelarsi un po’ accidentato. La vegetazione di tipo garriga si fa più diffusa e variata mentre si procede lungo questo sentiero aromatico caratterizzato da piante selvatiche i cui bassi cespugli sono ideali come nascondigli e luoghi di riposo per la popolazione di lucertole maltesi. Nelle calde giornate di sole rappresenta anche un luogo in cui è possibile avvistare il biacco nero mentre i crogiola al sole per ritrovare le proprie energie. Le quattro specie di questo serpente, la cui presenza è nota sulle isole maltesi, sono protette dal diritto, così come tutte le specie di rettili di Malta. Nessuna di esse è coniderata valenosa. 5


La Laguna Blu

Isole minori, importanza ecologica maggiore!

Dirigendosi verso la tetra torre che corona le maestose scogliere della parte occidentale di Comino, il sentiero continua in salita lungo la scogliera. Mantenendo una distanza di sicurezza dal fragile bordo, è possibile dare un’occhiata o scendere verso le acque cristalline della seconda famosa destinazione di battelli da diporto, la Laguna di Cristallo, nota a livello locale come Il-Bejta tal-Fenek (la tana del coniglio). Infatti, l’isola è rinomata per la sua popolazione di conigli selvatici, che è più facile avvistare qui rispetto alle isole principali. Il sentiero si avvicina a una delle poche vallate presenti sull’isola, Il-Bejta talFenek (la valle del nuovo porto). Se si è alla ricerca dell’avventura e si desidera esplorare questo terreno frastagliato, uscire dal percorso scendendo il pendio della valle, ma occorre fare attenzione: subito sotto si trova una enorme buca aperta nella roccia che misura all’incirca 20 metri di larghezza. Questa grotta calcarea crollata, appropriatamente denominata L-Għar ta’ Bla Saqaf (la grotta senza tetto), è collegata al mare tramite un ampio arco naturale di ingresso che oggi ospita diversi piccioni 6

La grotta senza tetto

selvatici. Al livello del mare, visibile esclusivamente da una barca, si trova una caletta aciottolata nacosta, uno dei tanti scenari del film Il Conte di Montecristo (2002), il cui Château d’If era la vicina torre. Lo stretto promontorio di terra offre panorami mozzafiato della torre e


Il coniglio selvatico

Il camaleonte mediterraneo fu introdotto nel diciannovesimo secolo

delle vertiginose scogliere sottostanti, compreso l’imponente Il-Mazz, che è probabilmente ciò che rimane di un grande arco eroso. La vallata rappresenta uno dei pochi fazzoletti di terra protetti dal vento ed è un buon rifugio non soltanto per i conigli o i rettili, ma anche

per i soldati in tempo di guerra. Gli abitanti locali li ricordano appostati di guardia in due grotte scavate nella roccia sul lato della vallata; questi luoghi sono ancora privi di datazione e classificazione, ma sono tuttavia interessanti poiché, a priva vista, somigliano ad antiche tombe di 7


La borracina azzurra

Centonchio dei campi

Centonchio azzurro

roccia. Nonostante la superficie ridotta dell’isola, ad oggi non sono stati condotti studi archeologi approfonditi. Procedendo verso la Torre di Santa Marija, in primavera la vulneraria spinosa colora il paesaggio di giallo con i suoi numerosi fiorellini, mentre l’altopiano elevato ed esposto viene ravvivato da minuscoli centonchi azzurri e rossi. Sulla sinistra si trova la parte inabitata dell’isola. È d’obbligo una visita alla Torre dei Cavalieri risalente al diciassettesimo 8

secolo quando la bandiera è issata: la vista dal tetto è mozzafiato. E se si ha intenzione di trascorrere più tempo sull’isola, il tramonto da queste scogliere selvagge è imperdibile. Il miglior panorama dell’intero paesaggio dell’isola, con la parte più elevata a est, è visibile dalla torre. Una coratteristica sorprendente è il numero elevato di muretti di pietra che attraversano l’isola, simbolo dell’attività agricola del passato. Oggi la maggior parte del territorio è prevalentemente abbandonato; alcune


L’imponente Torre di Santa Marija

Uno dei migliori panorami dal fiano della torre

delle aree che in passato erano coltivate stanno venendo sopraffatte dalle piante selvatiche, ma in molte zone l’interruzione delle attività agricole ha causato l’erosione del suolo, mentre a causa della mancata manutenzione, i muretti di petra crollano e perdono la loro funzione di trattenimento del suolo. Quando si è pronti per distogliere lo sguardo dal panorama, direigersi verso IlPalazz (pallazzo), che in epoca coloniale serviva da ospedale di isolamento, quindi girare a destra. Seguire la strada che fu 9


Euforbia maltese e scilla marittima

Periploca minore

È possibile incontrare la poco comune tortora dal collare

costruita dai Cavalieri per collegare la Torre di Santa Marija con la Batteria di Santa Marija, quest’ultima eretta un secolo dopo la prima. Un sentierino con alcuni alberi sulla destra consente di scendere verso la caletta di Wied Ernu, che per un periodo funse da banchina di scarico. Continuare diritto tra i cespugli di euforbia maltese e camedrio scolpiti dal vento che condividono il territorio con i cespugli più ampi di periploca minore. Entro l’inizio dell’estate, i baccelli a forma 10

di corno di quest’ultima si aprono per rilasciare grandi quantità di semi piumati che coprono i cespugli di peletti setosi fino a quando il vento non li trascina via con sè. Alcuni pini d’Aleppo delineano la strada parallela che segue il crinale.


Pini d’Aleppo

Batteria di Santa Marija

La “coda” di malta riempie completamente lo sguardo, protetta dalla Torre Bianca alla sua estremità orientale e dalle Torre Rossa su quella occidentale. I canali di Comino erano sempre affollati di corsari, pirati e incursori che attaccavano da tutti i lati, quindi era necessario avere diversi forti costieri a distanza ravvicinata che lanciassero il massaggio che l’isola era ben protetta. In questa atmosfera di pace e tranquillità è difficile immaginare momenti così pericolosi lungo la costa. Una volta raggiunta la batteria difensiva, dedicare un po’ di tempo a

godersi questo forte ristrutturato (l’unico spazio d’ombra disponibile), i cui cannoni sono stati riportati sul luogo dalle varie posizioni in cui erano stati trasferiti per anni. Dare un’occhiata alla costa sottostante per individuare un magnifico arco a Il-Ħnejja e la ricca vegetazione di euforbie con i loro variabili colori*.

*N.B.: Nelle vicinanze si trovano le grotte di Mixta, raggiungibili tramite una deviazione sulla costa (scendere lungo un sentiero situato accanto al cartello che indica i cavi sottomarini).

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CAMMINATA IN CAMPAGNA - COMINO

LEGENDA X - X indica una distanza di 1 km > indica la direzione del percorso

TRAGHETTI

STAZIONE DI INANELLAMENTO DEGLI UCCELLI

12 PUNTO PANORAMICO

EDIFICIO ANTICO


ZONA DI BALNEAZIONE

SERVIZI IGIENICI PUBBLICI

FORTIFICAZIONI

CIMITERO

TORRE

CHIESA

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Le frastagliate scogliere occidentali

Dalla batteria, il percorso procede in salita per superare ciò che era una fattoria di isolamento sperimentale*. Una volta in cima al sentiero, continuare diritto iniziando la leggera discesa verso Wied l- Aħmar (la valle rossa). Questa valle è abbastanza differente rispetto al resto del paesaggio aspro dove il mare sembra dominare tutti i sensi. La natura protetta di

questo luogo e alcuni terreni leggermente più profondi permettono la crescita di alberi bassi, tra i quali splendidi mandorli con i loro pallidi e fragili fiori dal profumo delicato all’inizio dell’inverno e alcuni antichi ulivi e agrumi piantumati. Alcuni terrazzamenti facenti parte della vallata sono ancora intatti e la loro manutenzione è curata dai residenti, che coltivano alcuni prodotti e del miele per

*N.B.: se si desidera visitare le parti più selvagge delle scogliere orientali o scalare fino al punto più elevato di Comino a tal-Liebru, basta procedere lungo la costa partendo dal retro della batteria, facendo attenzione a non avvicinarsi troppo al bordo della scogliera (che in alcuni tratti può franare) ed evitando di calpestare la vegetazione. È possibile seguire un altro percorso diretto da un punto più elevato a fianco dell’allevamento di maiali: questo sentiero costituiva in passato l’accesso alla piattaforma per gli elicotteri che trasportavano gli ospiti dell’hotel in caso di emergenza. Questa zona ora ospita una rigogliosa macchia di bassi cespugli di lentisco, che rappresenta un elemento raro su Malta.

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I bassi cespugli di lentisco

Fiori di lentisco

I narcisi profumano per poco tempo l’aria in Autunno

Timo arbustivo al principio dell’estate

l’autoconsumo. All’inizio dell’inverno, solo poche persone visitano la zona, ma in tale periodo può capitare di essere accolti da una sorpresa dolcissima: mazzi di narcisi dal profumo inebriante. Nonostante in passato fosse una pianta molto comune su Malta, il suo declino è stato estremamente rapido negli ultimi decenni, a causa della diffusa raccolta indiscriminata dei fiori. A metà strada verso la Baia di Santa Marija, sulla sinistra si trova una stanzina

con un serbatoio che rappresentavano uno dei pozzi dell’isola per il pompaggio dell’acqua dalla falda acquifera; oggi ospita l’unica stazione di inanellamento degli uccelli di Malta, gestita nell’ambito di un progetto di ricerca internazionale da parte dei volontari di BirdLife Malta. Presto la valle si amplia e consente di avvistare una chiesetta, oltre alla Baia di Santa Marija con la sua zona campeggio e i bungalow dell’hotel con Gozo a distanza. 15


La stazione della polizia alla Baia di Santa Marija

L’antica panetteria

Un piccolo edificio fortificato sulla sinistra ospita la stazione della polizia, i cui ufficiali provenienti da Gozo si recano sull’isola in base ai turni di lavoro. Nei mesi più caldi la baia viene invasa da barche in cerca di riparo, una pratica di cui sono stati trovati riscontri risalenti all’epoca classica grazie al ritrovamento di relitti sul fondo marino. Un ritrovamento unico nel suo genere è stato effettuato sulla battigia, quando su scoperto uno scheletro seppellito sotto un’anfora frantumata risalente all’epoca romana.

Prima di tornare al punto di partenza, dedicare un po’ di tempo a una deviazione dal percorso per esplorare il promontorio sul lato orientale, in cima al quale si trova un doppio arco scolpito nella roccia appuntita dove solo le piante più robuste osano crescere. Lungo la costa, al di sotto delle alte scogliere, si trovano numerose grotte; se si segue la linea della scogliera è possibile apprezzare delle ampie grotte pur restando sulla terra ferma, con viste indimenticabili. Presso il punto noto come Id-Darsa (il molare) è possibile osservare un altro grande arco, somigliante alla proboscide di un elefante mentre beve l’acqua del mare. Il percorso di ritorno sale fino a superare la pittoresta Cappella di Santa Marija dedicata alla Fuga della Sacra Famiglia dall’Egitto; si tratta di una delle chiese più antiche delle isole dotata di un campanile unico nel suo genere*.

*N.B.: un sentiero costiero può fornire un percorso alternativo; si tratta del sentiero per il Comino Hotel, che collega i bungalow indipendenti all’hotel principale nella Baia di San Niklaw.

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Una inaspettata vista della cappella

Scilla marittima

La margherita diploid

La strada è fiancheggiata da un boschetto composto principalmente da pini d’Aleppo, che nelle giornate calde riempiono l’aria del loro aromatico odore di resina, mentre più vicino a terra la margherita diploide, con i suoi fiori gialli, è ovunque in primavera. L’edificio sulla sinistra è l’antica panetteria che attualmente giace in uno stato di abbandono, mentre al di là della collinetta

si trova il cimitero di Comino. Girare a sinistra per procedere con la camminata e ammirare un’ulteriore caletta presso Għar Għana, dove i grandi bulbi di scilla marittima spuntano dal terreno roccioso e il serpillo riempie l’aria del suo aroma. Avvicinandosi alla Laguna Blu, un piccolo arco accanto a una scalinata è un luogo ideale per rinfrescarsi prima di ridigerirsi verso la barca. 17


Frammenti LE FORTIFICAZIONI

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La necessità di proteggere dai corsari le navi che attraversavano i canali di Comino era avvertita da lungo tempo, ma fu solo nel 1616 che si diede inizio alla costruzione di un robusto forte sull’isola. A capo della costruzione stava l’ingegnere militare dell’Ordine, Vittorio Cassar, figlio del più famoso Girolamo. Il Gran Maestro dell’epoca, Alof de Wignacourt (1601-1622), il cui stemma trionfa orgogliosamente sulla facciata della torre, finanziò i lavori. Durante l’epoca dei Cavalieri, la Torre di Santa Maria aveva una guarnigione di circa 30 uomini ed era protetta da 6 cannoni di vari calibri. Durante il periodo britannico, il ruolo della torre consistette maggiormente in attività guardiacostiere, ossia nel controllo delle operazioni clandestine e dell’osservanza delle norme di quarantena. Per un lungo periodo nell’ultimo secolo la torre fu abbandonata e vandalizzata e, dopo essere stata occupata dalle Forze Armate di Malta, fu venduta a Din l-Art Ħelwa , che ha intrapreso la ristrutturazione dell’edificio. I membri di questa ONG aprono regolarmente la torre ai turisti, che possono così godersi il panorama stupefacente della Laguna Blu e dell’intera isola. La Torre ha ricoperto il ruolo del raccapricciante Chateau d’If nel film Il Conte di Monte Cristo, parzialmente girato sul posto a Comino nel 2002.

Nel diciottesimo secolo furono costruite altre due opere difensive: La Batteria di Santa Maria la Ridotta di Santa Maria. La prima è situata sul promontorio sud-orientale e domina il Canale Meridionale di Comino; fu 18

completata nel 1716 e portava otto cannoni. La piccola batteria è stata ristrutturata con cura da Din l-Art Ħelwa nel 1996 e oggi viene occasionalmente aperta per le visite dei turisti. La seconda, la Ridotta di Santa Maria, costruita nel 1761, si trovava lungo la battigia di Qala Santa Marija ; purtroppo non rimane alcuna traccia di questa fortificazione e tutti gli sforzi di identificazione sono stati vani.

LA CHIESA

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La chiesetta giace sulla strada per la Torre di Santa Maria e Qala Santa Marija. È dedicata alla Fuga della Sacra Famiglia in Egitto. Risale ai primi del sedicesimo secolo, come dimostrato dalla sua architettura e, più significativamente, dalla parete in legno che separava il celebrante dalla congregazione; tale caratteristica era presente nelle chiese di campagna, dalle quali nel tempo la parete di legno è stata rimossa.

Semplice ma unico - l’unica cappella di Comino


Vi si tengono regolamente i servizi religiosi per i nuovi residenti dell’isola e, in estate, per i turisti alloggiati presso l’hotel. Un’altra chiesetta dedicata a San Nicola si trovava in passato nelle vicinanze di Qala San Niklaw , ma ora non rimangono tracce di tale costruzione.

ESERCITAZIONI DI TIRO AL BERSAGLIO

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Camminando lungo le scogliere orientali, a volte si incontrano frammenti e schegge di ferro arrugginito sparsi nella garriga. Questi resti ricordano i tempi in cui le forze militari britanniche si esercitavano nel tiro al bersaglio. Nella Government Gazette del 12 marzo 1925 fu riportato un avvertimento in base al quale durante le due settimane seguenti le autorità militari avrebbero effettuato delle esercitazioni di artiglieria con granate dal crinale di Mafra verso l’ isola di Comino.

L’IMBOSCHIMENTO DI COMINO

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Durante il ventesimo secolo, sono stati lanciati alcuni progetti di forestazione in diverse parti dell’arcipelago maltese e anche Comino ne ha usufruito. Nel 1911, ad esempio, furono piantumati all’incirca 1.200 alberi; l’anno seguente un centinaio di carrubi, 400 fichi e oltre 3.000 piante rampicanti, mentre negli anni ‘70 e nei primi anni ‘80 la piantumazione è stata effettuata su larga scala accompagnata dalla sprimentazione di nuove tecniche. È stata piantumata un’ampia varietà di alberi, tra cui l’ulivo, il fico, l’acacia, il tamarisco, la vite e il pino d’Aleppo.

LA POPOLAZIONE

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La presenza di una chiesa e di lunghi tratti di muretti di petra è la prova dell’esistenza, almeno in passato, di una popolazione

residente la cui dimensione dipendeva dalla sicurezza dell’isola nei confronti delle incursioni dei corsari. Probabilmente, la popolazione era più numerosa durante e immediatamentamente dopo l’occupazione francese (1798-1800), quando l’isola serviva come luogo di esilio e carcerazione di criminali e oppositori del regime vigente. Ad esempio, nel 1799 c’erano almeno 150 uomini, simpatizzanti o collaboratori dei francesi, che erano stati esiliati su ordine del Governatore britannico Alexander Ball. Il censimento della popolazione effettuato cinquat’anni più tardi mostra un totale di 26 persone, di cui 14 maschi. Nel 1897, quando l’isola divenne effettivamente una stazione per la quarantena, la popolazione consisteva in 34 anime, di cui 13 uomini, 10 donne e 11 bambini di età inferiore a 15 anni. L’intera popolazione di quell’anno fu espropriata delle poche proprietà su Comino e come compensazione ebbero il permesso di ristabilirsi su Malta o Gozo. Quando Comino terminò la propria funzione di stazione per la quarantena, l’isola iniziò a ripopolarsi, tanto che nel 1948 contava 68 residenti. Nei primi anni ‘50 del novecento, su richiesta del locatario, due o tre agricoltori siciliani si trasferirono sull’isola con le loro famiglie. Oggi, escludendo il personale e gli ospiti dell’hotel, la popolazione residente ammonta a quattro persone.

L’OSPEDALE DI ISOLAMENTO

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L’edificio più ampio di Comino (escludendo l’hotel) è l’ospedale di isolamento, eretto dalla autorità militari britanniche nell’ultima decade del diciannovesimo secolo per offrire una stazione per la quantena alle truppe di ritorno a Malta dai porti del sol levante colpiti dalle epidemie. Le norme pubblicate nella Gazzetta Ufficiale di Malta affermano che “A partire dal 6 febbraio 1897 le isole di Comino e 19


Il-Palazz: l’edificio che un tempo ospitava un ospedale di isolamento

Cominotto saranno considerate luoghi adibiti alla custodia delle persone soggette a quarantena... ad alcuno sarà consentito sbarcare in tali isole o avvicinarle a meno di 300 iarde”. L’ospedale di isolamento era completamente equipaggiato di attrezzature e uomini per gestire ogni emergenza, anche se queste erano piuttosto rare. Ora l’ospedale è per la maggior parte abbandonato.

L’ISTRUZIONE

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Nel 1948 fu aperta una scuola, sotto forma di classe universale per tutte le età, per i bambini risidenti sull’isola. Le lezioni si tenevano in una delle stanze dell’ospedale. La scuola continuò a funzionare fino al 1965, quando, apparentemente, non vi erano bambini in età scolare. Nel 1961 fu introdotta una classe serale per gli adulti residenti a Comino. Questo “gruppo di allegre persone”, come furono descritti dall’ispettore scolastico in visita alla scuola nella sua relazione, si incotrava quattro volte a settimana. 20

I RETTILI ENDEMICI: LA LUCERTOLA MALTESE

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La popolazione endemica di lucertole maltesi (Podarcis filfolensis) rappresenta una delle specie di rettili più facili da incontrare sull’isola. Con una lunghezza massima di poco meno di 30 cm in una particolare popolazione, questa specie protetta sembra avere varie forme morfologiche osservate dai naturalisti locali su isolotti diversi; sono in corso ricerche continue per socprire se ciascuna popolazione meriti un nome come sottospecie, come accade oggi sulle isole di Filfla, Fungus Rock e per la popolazione estinta di Selmunett.

LA FLORA RARA: LA LINAJOLA MALTESE

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La linajola maltese (Linaria pseudolaxiflora), membro della famiglia della bocca di leone, è una delle rarissime piante endemiche a rischio di estinzione e protette


delle isole maltesi e dell’isola pelagia di Linosa. La difficoltà nell’avvistare questa pianta perenne non consiste soltanto nella sua attuale condizione di rarità, ma anche nella sua dimensione molto ridotta. È possibile avvistarla quando fiorisce in primavera. Cresce anche su Gozo, dove ha scelto le fortificazioni della Cittadella come improbabile casa.

GLI UCCELLI

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In qualità di Santuario degli Uccelli e Area Importante per gli Uccelli (IBA), Comino è meta di tutti gli amanti del birdwatching. Il periodo ideale è l’autunno, quando le bacche rosse di lentisco attraggono irresistibilmente gli stormi di storni, mentre i tordi bottacci e le allodole volano in cerca di cibo nell’aperta garriga. La primavera porta con sè su tutta l’isola la fioritura del finocchiaccio, che è una pianta ideale per osservare l’averla capirossa e lo stiaccino. L’altopiano e la valli di questa zona sono un’altra attrazione per chi cerca uccelli di dimensioni più grandi e per la popolazione di conigli selvatici, oltre che per i numerosi uccelli rapaci che migrano numerosi sulle isole in autunno e in primavera. Ogni anno in primavera e in autunno BirdLife Malta effettua l’inanellamento degli uccelli. Per ulteriori informazioni, contattare info@ birdlifemalta.org

L’ERMITAGGIO

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Sperimentando in prima persona la tranquillità di questo luogo, soprattutto di prima mattina, non vi è dubbio della ragione per cui Comino sembra aver attratto così tanti eremiti. È facile immaginare che due grotte nella vicina collinetta siano servite da dimora per un ermitaggio sereno e stimolante. Tuttavia, Comino fu probabilmente tutt’altro che tranquilla nei secoli scorsi prima della costruzione delle fortificazioni. Due personaggi illustri sono legati all’isola: uno fu San Corrado, che è tutt’ora venerato al di là del mare a Qala; l’altro fu Abraham ben Samuel Abulafia, nato a Saragozza, vissuto nel tredicesimo secolo e mistico fondatore della scuola di Qabbalah Profetica; quest’ultimo pare aver trascorso gli ultimi giorni della sua vita come eremita a Comino, dopo aver esplorato in lungo e in largo il Mediterraneo per diffondere la sua controversa dottrina messianica tramite la quale si batteva per unire Ebraismo, Cristianesimo e Islam. Per questo, egli fu imprigionato e condannato a morte, ma riuscì a scappare, trovando rifugio a Comino, dove, in tre anni, compose un’importante opera poetica: il Sefer HaOt (Libro del Segno).

GLI HABITAT DELLA COSTA

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Averla capirossa

Le acque che scendono da questa vallata dopo la pioggia alimentavano una palude salata, oramai scomparsa poiché completamente modificata per essere trasformata in uno spazio di accampamento con tende. Si tratta in realtà di uno dei pochissimi luoghi adibiti ufficialmente a campeggio sulle isole maltesi. Le piogge battenti ricordano occasionalmente il suo precedente stato naturale, poiché, trovandosi sulla bocca della valle, può allagarsi. 21


Baia di Santa Marija

Nelle vicinanze crescono un paio di alberi idrofili, gli unici esemplari di agnocasto presenti su quest’isola e in generale molto rari su Malta. La splendida baia sabbiosa è delineata da freschi tamarischi che alla sera rilasciano goccie di acqua salata per sopravvivere a questo ambiente ipersalinico. Malgrado sia una spiaggia piccolissima, è comunque fortunatamente in grado di sostenere uno dei pochi habitat fatto di dune di sabbia rimasti sull’isola. Una pianta importante in quest’area è il giglio di mare, che fiorisce nei mesi più caldi dell’anno con dei fiori bianchi dal profumo delicato. Dopo i temporali, sulla spiaggia si accumulano spesso fitti banchi di foglie morte della pianta marina di posidonia. Associati a questi microhabitat importanti dal punto di vista ecologico, che fungono anche da vitale barriera naturale contro l’erosione provocata dalle onde, sono delle palline compatte rotonde od ovali composte da fibre di questa pianta che il 22

mare arrotola in maniera netta e deposita sulla terra ferma.

LE GROTTE DI IMNIERI

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Il modo migliore per esplorare la costa è in barca o con l’attrezzatura per l’immersione, ma esiste una grotta che è possibile raggiungere a piedi. Le grotte di Imnieri sono situate lungo la costa, appena prima dell’inizio della pendenza della scogliera; se ci si avventura in questa zona, occorre procurarsi una torcia e fare molta attenzione, poiché è piuttosto pericoloso e può essere estremamente scivoloso. Evitare di avvicinarsi in alcun modo alla grotta se il mare è mosso. Vi si trova uno splendido laghetto naturale al chiuso collegato con il mare sull’altro lato della scogliera tramite un’apertura sotterranea utilizzata dai subacquei, oltre a una soprastante finestra rocciosa attraverso la quale si ottiene una vista ravvicinata delle scogliere.


Informazioni SITI WEB: www.gozo.gov.mt www.visitgozo.com www.ecogozo.com www.gozochannel.com

UFFICIO INFORMAZIONI TURISTICHE A GOZO: No. 17, Independence Square, Victoria, Gozo, VCT 1021 Tel: (+356) 22915452 ORARI DI APERTURA: Dal lunedì al sabato: dalle 09:00 alle 17:30 (ultimo accesso alle 17:15) La domenica e i giorni festivi*: dalle 09:00 alle 13:00 (ultimo accesso alle 12:45) N.B.: * eccetto i giorni di Natale, Capodanno, Venerdì Santo e Domenica di Pasqua

ORARI DEGLI AUTOBUS: www.transport.gov.mt

Tutti i diritti riservati. Sono vietate la riproduzione, la conservazione in sistemi di recupero dati e la trasmissione sotto qualsiasi forma o tramite qualsiasi mezzo (elettronico, meccanico, fotocopia, registrazione ecc.) di qualsiasi parte di questa pubblicazione senza previo consenso per iscritto del titolare del copyright. È possibile inviare richieste direttamente al Ministero di Gozo.

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Fotografia: DANIEL CILIA RENO RAPA ANALISE FALZON

RAYMOND GALEA ETIENNE MICALLEF ARON TANTI

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