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Visual food: il cibo come decorazione 30 giugno 2014 21:52 Articoli, Enogastronomia

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Bello da mangiare: Visual Food Vedere altro nelle cose, ecco cos’è il Visual Food. Il settore del Food and Beverage è centrale in questa era, gran parte del nostro tempo libero gira intorno al buon cibo e al bere bene, che si parli di pranzo, aperitivo, cena, degustazioni, tutto è condivisione.

Dalla Trattoria alla Novelle Cousine, dal cibo presentato in modo grossolano al Visual Food, ossia l’arte di conferire un tocco autentico ad ogni pietanza, si tratta di intagliare frutta e verdura, in un gioco perfetto di forme e sagome, ponendo attenzione agli accostamenti di colori. Il Visual Food colora le tavole, diverte bambini e adulti con le sue vere e proprie creazioni talmente uniche e coreografiche, che quasi dispiace mangiarle. Gli ingredienti a disposizione spaziano dalla frutta, verdura, pane, pasta, formaggi, salumi e chi più ne ha più ne metta, l’importante è che gli ingredienti siano rigorosamente commestibili, e così un melone diviene un igloo, fette di prosciutto una rosa, una mozzarella unita a un pomodoro diviene un fungo; la fantasia non ha limiti, ma soltanto divertendosi si realizzano fantastiche creazioni con semplicità e senza alcun tipo di spreco. Il cibo e la sua funzione ludica appaiono degli spunti interessanti da prendere in considerazione e attraverso il visual food, sembrano quasi aver preso il sopravvento sulla semplicità di presentazione dei cibi. Non è stato facile affatto facile coniare il giusto neologismo che condensasse in sé l’essenza del visual food, scegliere quindi il termine che descrivesse perfettamente l’arte di trasformare il cibo in decoro e il decoro in cibo. Non esisteva nulla di appropriato, i termini già usati erano riduttivi e poco rappresentativi. Esistevano categorie come: intaglio e scultura di frutta e verdura, centrotavola commestibili, guarnizioni per piatti e bevande, piatti divertenti per bambini, food design. Ognuna di queste categorie però aveva dei limiti e comunque non esisteva una categoria superiore che le raggruppasse tutte. In più c’era l’aspetto etico, occorreva trasformare il cibo in decoro, ma lasciandogli sempre la funzione di cibo. Grazie ad intagli superbi, sapienti manipolazioni, geniali commistioni il visual food compie una magica alchimia: parte dal cibo, lo sublima e ad esso ritorna trasformandolo in giochi di forme, preziosi decori, prelibati ornamenti. Ma non dimentichiamoci, che prima di tutto, prima dell’incantevole decorazione, si tratta di cibo: non sprechiamolo dopo averlo ammirato, gustiamolo! Print

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Autore Valentina Izzo Mail | Altri articoli (27)

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