TUTTINCAMPO N.3 ANNO 1 / FEBBRAIO 2013 • FREE PRESS
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SPECIALE PASSARELLA
MEDICINA SPORTIVA
ALTRI SPORT LOCALI
Parola al presidente Siciliotto, spazio ai piccoli Pulcini del team biancoverde e i dati della società
Intolleranze alimentari e trattamento col taping neuromuscolare. Intervista allo psicologo Tettamanzi
Andiamo alla scoperta di due realtà sportive: il Basket Jesolo e le ragazze del volley del Litorale Nord
TUTTINCAMPO WEB TV Visita il nostro sito www.tuttincampo.info per vedere le videosintesi e le interviste delle partite!
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Martedì (sera) e mercoledì chiuso
IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE
di Federico Biondo
PASSIONE, GIOIA, CORAGGIO, SUCCESSO E SACRIFICIO...
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iamo giunti al terzo numero della rivista Tuttincampo. Ho scelto qualcosa di diverso, di proporvi qualcosa che mi ha stupito e commosso, qualche serata fa, durante il Festival di Sanremo. Uno degli ospiti è stato il grande Roberto Baggio, personaggio amato da tutti, indistintamente, e che, tra l’altro, proprio qui, dalle nostre parti, passa spesso con la sua famiglia le vacanze estive. La sua lettera, letta al pubblico, l’ha dedicata a tutti i giovani, compresi i suoi tre figli. Io la propongo affinché voi allenatori possiate trovare cinque minuti, prima di un allenamento, per leggerla loro. “Per 20 anni ho fatto il calciatore. Questo certamente non mi rende un maestro di vita, ma ora mi piacerebbe occuparmi dei giovani così preziosi e insostituibili. So che i giovani non amano i consigli. Anche io ero così. Io però senza arroganza, qualche consiglio lo vorrei dare. Vorrei invitare i giovani a riflettere su queste parole. La prima è PASSIO-
NE. Non c’è vita senza passione e questa la potete cercare solo dentro di voi. Non date retta a chi vi vuole influenzare. La passione si può anche trasmettere. Guardatevi dentro e lì la troverete. La seconda è GIOIA. Quello che rende una vita riuscita è gioire di quello che si fa. Ricordo la gioia nel volto stanco di mio padre e nel sorriso di mia madre nel metterci tutti e dieci la sera intorno alla tavola apparecchiata. E proprio dalla gioia nasce quella sensazione di completezza di chi sta vivendo pienamente la propria vita. La terza è CORAGGIO. È fondamentale essere coraggiosi e imparare a vivere credendo in voi stessi. Avere problemi o sbagliare è semplicemente una cosa naturale. È necessario non farsi sconfiggere. La cosa più importante è sentirsi soddisfatti, sapendo di aver dato tutto. Di aver fatto del proprio meglio, a modo vostro e secondo le vostre capacità. Guardate al futuro e avanzate. La quarta è SUCCESSO. Se seguite GIOIA e PASSIONE, allora si
può parlare anche del SUCCESSO. Di questa parola che sembra essere rimasta l’unico valore nella nostra società. Ma cosa vuol dire avere SUCCESSO? Per me vuol dire realizzare nella vita quello che si è, nel modo migliore. Questo vale sia per il calciatore, per il falegname, per l’agricoltore o per il fornaio. La quinta è SACRIFICIO. Ho avuto da giovane incidenti alle ginocchia, che mi hanno creato problemi e dolori per tutta la carriera. Sono riuscito a convivere e convivo con quei dolori, grazie al SACRIFICIO, che vi assicuro che non è una brutta parola. Il sacrificio è l’essenza della vita, la porta per capirne il significato. La giovinezza il tempo della costruzione. Per questo bisogna allenarvi bene adesso: da ciò dipenderà il vostro futuro. Per questo, gli anni che state vivendo sono così importanti. Non credete a ciò che arriva senza sacrificio, non fidatevi è un’illusione. Lo sforzo e il duro lavoro costruiscono un ponte tra i sogni e la realtà”.
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passarella
PASSARELLA, SOLIDA REALTà E GIOVANI CHE CRESCONO
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opo una stagione che finora sta dando grande entusiasmo con la prima squadra, il Passarella 93 punta a far crescere con altrettanto impegno anche il suo Settore Giovanile. Con il presidente della società biancoverde, Ivan Siciliotto, abbiamo fatto un po’ il punto della situazione. Presidente, come valuta in generale la stagione del vostro vivaio? “Molto bene. Soprattutto con la Juniores, è già da un paio di anni che siamo ai vertici della classifica e speriamo, prima o poi, di riuscire a vincere. In generale, stiamo cercando di creare qualcosa di positivo per
il futuro per i nostri circa 100 tesserati”. Funziona bene l’organizzazione della società per quanto riguarda le giovanili? “Si. Cerchiamo di essere ben strutturati. Ogni squadra è accompagnata e assistita da brave persone che garantiscono il giusto supporto ai ragazzi. C’è piena collaborazione tra dirigenza e allenatori”. Come prosegue il rapporto del Passarella con il Chievo Verona, società di serie A a cui siete affiliati? “A parte le partite a cui ci invitano ad assistere periodicamente, occasioni in cui i ragazzi delle settore giovanile vanno in campo con i giocatori professionisti, ci sono dei corsi organizzati dalla società veronese a cui i nostri allenatori partecipano di tanto in tanto. È un bel rapporto che ci a aiuta a crescere e a migliorare la formazione dei nostri mister”. C’è qualche ragazzo di buone prospettive che potrebbe già trovare
posto in prima squadra? “Alcuni già vengono convocati in prima squadra anche se, negli ultimi anni, è sempre più difficile proporre ragazzi da portare alla domenica, perché è cambiato un po’ tutto il mondo del calcio”. A proposito di cambiamenti, pensa che la crisi economica faccia puntare anche le società dilettantistiche di più sui loro giovani? “Di sicuro se grosse possibilità economiche non ci sono, i giovani troveranno più spazio. Noi speriamo di trovare ragazzi che ce la mettano tutta per giocare in prima squadra”.
LE STRUTTURE A DISPOSIZIONE
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na frazione di duemila anime circa, a Passarella il centro sportivo è tra i più ben strutturati del Basso Piave. Forse, anzi sicuramente, l’unico neo è la scarsità di spazi interni (spogliatoi), anche se quelli presenti sono ben organizzati.
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Il campo principale ha di recente subito degli interventi di rifacimento del manto erboso e da poco la prima squadra è tornata a calpestarlo. Juniores, Allievi e Giovanisimi, per ora, rimangono “esiliati” e giocano a Calvecchia, per non “caricare” di troppe partite il campo principale. Altri due campetti di sfogo per gli allenamenti completano la struttura di Passarella.
A.C.D. Passarella 93 Sede e campo principale: via Brunello, 19 Passarella (San Donà di Piave) tel. e fax 0421/235653 email: acpassarella93@libero.it
IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE
PULCINI, UNA TRUPPA DI VENTI PICCOLI CALCIATORI
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er i Pulcini, per tutti i piccoli che fanno parte delle varie squadrette che Tuttincampo vi illustra, questo periodo è di “sosta” tra la fase autunnale e la fase primaverile. Lo è anche per i 20 baby calciatori del Passarella che, per questa stagione 2012-2013, sono stati divisi in due squadrette, affinché tutti loro abbiano la possibilità di giocare. Una delle due compagini è seguita dal giovanissimo tecnico Mario Tommaso, barese di nascita (e di scuola calcistica), ma oramai adottato dalla società biancoverde e dal nostro territorio. A 26 anni, da cinque nel rango dei mister del Passarella, Mario ha giocato nelle giovanili del Bari fino ai Giovanissimi e poi con gli Allievi del Sandonà, salvo poi dover abbandonare per un problema al ginocchio. Mister Mario, presentaci la tua squadra. “Dato il buon numero di bambini, abbiamo deciso inizialmente di iscri-
vere due squadre per dare modo a tutti quanti di poter partecipare alle partite con lo stesso spazio. Cosa che da altre parti probabilmente non succede. Si sono adattati in fretta, ambientandosi in un clima che qui a Passarella è tranquillo, l’ideale per lavorare, con una struttura organizzata e con persone sempre disponibili, a partire dal presidente che è molto spesso presente anche ai nostri allenamenti, una cosa che ci gratifica”.
Su quali aspetti concentri di più il tuo lavoro negli allenamenti dei bimbi, oltre a farli divertire? “Chiaramente c’è una grande dose di lavoro sulla tecnica di base: sul passaggio, sullo stop, sul modo di calciare, sul controllo della palla di piede e di testa. Prima delle partitelle facciamo un po’ di minuti spiegando come devono stare in campo, una sorta di prima tattica basilare ”. Tra poco inizia la fase primaverile, l’autunnale com’è andata? “Direi abbastanza bene, nonostante qualche difficoltà iniziale. Vedo i bambini che si impegnano a cercare di migliorarsi e che sono presenti con costanza. Nonostante qualche sconfitta, siamo felici del lavoro che stiamo portando avanti in entrambe le due squadre che presenteremo anche alla fase primaverile”.
TRE VOLTI DI UNA BUONA GESTIONE SOCIETARIA
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er una buona gestione di una stagione sportiva, c’è bisogno di tante persone: e allora in questo numero, per quanto riguarda il Passarella, in queste tre foto potete vedere tre persone che, ognuna con un compito specifico, lavorano ogni
giorno per far sì che tutte le cose, al campo, nel territorio e nell’amministrazione, vadano nel migliore dei modi. E allora, ecco la signora Concetta Abbate, che si occupa della segreteria, poi il signor Tiziano Orlando (a destra), l’autista del
pulmino che va a prendere i bambini, li porta all’allenamento e li riporta a casa. Infine, il prezioso contributo del custode e magazziniere Carlo Folador (a sinistra), una persona che dedica passione e professionalità al servizio della struttura.
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TREPORTI
BALDISSERA, MISTER QUASI “MAGGIORENNE” A TREPORTI
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a 16 anni nel Settore Giovanile del Treporti dopo una breve parentesi di due anni al Città di Jesolo, preferisce Cristiano Ronaldo a Lionel Messi
(“vorrei vederlo giocare in un’altra squadra che non sia il Barcellona”) e tra gli allenatori di adesso sceglie Andrea Stramaccioni. Stiamo parlando di Giu-
liano Baldissera, mister dei Piccoli Amici 2° anno (classe 2005-2006) del club biancorosso. Mister, consideri un passo indietro allenare i Piccoli Amici? “Assolutamente no; al contrario, è un passo in avanti. In questa categoria wsi insegnano le basi, che sono ciò che poi resta per sempre nella crescita di un calciatore. Se sbagli adesso, sbagli per sempre”. Quanto è importante far comprendere il concetto di gruppo già a questa età? “È fondamentale. Il mio obiettivo è far fare gruppo tra di loro e farli divertire il più possibile, con voglia ed impegno. Sono prima di tutto dei bambini eccezionali dal punto di vista comportamentale: per esempio, a fine allenamento sono loro a raccogliere l’attrezzatura e quando parlo sanno che devono ascoltare in silenzio. Io lavoro sempre con il sorriso, ma se sbagliano
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scatta la “punizione”. Ho la fortuna di avere dei genitori che capiscono e con cui c’è un dialogo costante. Io faccio sempre giocare tutti lo stesso tempo, adesso che ne hanno la possibilità. Mi considero più un educatore che un allenatore”. Su cosa si basano soprattutto i tuoi allenamenti? “Al secondo anno dei Piccoli Amici ci si concentra sui fondamentali, mentre al primo anno si predilige la parte aerobica. È importante che un allenatore faccia due anni con lo stesso gruppo, ma non di più”. Una nostra curiosità: come mai finora non hai mai tentato l’avventura di allenare una Prima Squadra? “Non mi è mai interessato, con i grandi sei costretto a fare scelte più dure come lasciare fuori qualcuno. Con i piccoli invece non vado in campo per vincere, ma per farli giocare e divertire”.
IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE
MAX CASTELLI: ESPERIENZA E PAZIENZA CON I PULCINI
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e lo confessa quasi subito: quando era giocava nell’Empoli, ma anche allo Spezia, nel “mondo” delle grandi società professionistiche, si prendeva un’oretta o mezz’oretta per andarsi a vedere qualche allenamento dei piccoli, per vedere su cosa si lavorava, quali metodi si usavano. Tutto bagaglio di esperienze che oggi, pur avendo smesso di giocare, gli è rimasto dentro come un tatuaggio che non si toglie. E alla guida dei Pulcini del Cavallino, Massimo Castelli, sta portando tutti questi valori in più al servizio
dei suoi dieci piccoli “soldatini”. Per lui già cinque stagioni nel rango degli allenatori del Settore Giovanile giallo-verde: Piccoli Amici, due anni Juniores, Esordienti, ed ora Pulcini. “Perché – spiega – per certi versi è meglio lavorarci su quando sono piccoli. A livello tecnico di base c’è molto da fare: come calciare, di collo, di interno piede, facciamo tanti esercizi su questo che poi nel futuro serviranno molto”. Ha avuto anche Massimo due bimbi piccoli che ora sono grandi, e spiega che urlare e fare i “sergenti di ferro” non serve
a nulla. “Ci vuole la giusta misura come in tutte le cose, perché bisogna stare attenti: in tal senso, l’ambiente qui di Cavallino aiuta molto. C’è la giusta tranquillità, secondo me è uno dei migliori ambienti per crescere i piccolini, con la preziosa collaborazione di Costantino Abadini, persona fantastica per disponibilità e organizzazione. Abbiamo una società alle spalle che conosco da tanti anni e si sta bene”. Tant’è che non gli pesa nemmeno più di tanto il fatto di venire dalla lontana Mestre. Massimo confessa che il “futbol” giocato gli manca tanto. “Ho smesso quattro anni fa e non lo nego che è stata durissima staccarsi dal calcio agonistico. Certo, allenare aiuta, ma giocare è giocare, e mi manca molto”. Una crescita costante, quella dei suoi Pulcini. “Nell’ultima fase abbiamo inanellato 5 vittorie e 2 pareggi. Adesso stiamo lavorando per preparare la fase primaverile dove spero si potranno vedere ulteriori piccoli miglioramenti”.
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DE BORTOLI, LA “GUIDA” DEGLI ALLIEVI DEL NOVENTA
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uattro chiacchiere con Massimo De Bortoli, attuale trainer degli Allievi Provinciali del Noventa. Curiosità: il suo possiamo definirlo uno spogliatoio multietnico. Con lui ci sono giocatori di ben cinque nazionalità: italiana, magrebina, albanese, kosovara e brasiliana. Un crogiolo di razze che diventa aspetto sociale non indifferente,per questi giovani che si allenano due volte a settimana sui rettangoli verdi dell’impianto di Noventa. Educazione, ri-
spetto e linguaggio adeguato sono le caratteristiche, le priorità che evidenziano il lavoro di mister De Bortoli. Lui, Max, che si ricorda ancora di quel mister Tonolo a Favaro Veneto che gli ha dato tanto del mondo del calcio. Lo vorrebbe ancora come tecnico, altro che Mourinho e soci. Da allenatore De Bortoli ha diretto le casacche di Favaro, Chiarano e Noventa. Da giocatore, invece, ha vestito le maglie del Favaro, della Mestrina, e dello Spaltimestre. Su tutti, per Massimo, un grande gio-
catore da prendere come esempio per crescere i suoi atleti, ovvero Javier Zanetti, capitano dell’Inter. ”Un mito. Un esempio raro di sportività e correttezza in campo e fuori. In una società piccola come la nostra sono importanti anche i collaboratori. Per questo – afferma Massimo – ci tengo a ringraziare il responsabile del settore giovanile del Noventa. Loris Bettin, ma anche i genitori. In particolare i due che mi accompagnano in panca ogni domenica, ossia Tiziano Andreuzza e Carlo Zago”.
IL PRESIDENTE CONCETTI: “BILANCIO POSITIVO” nile con poche risorse economiche e con una gioventù che, al giorno d’oggi, ha sempre più distrazioni, non è facile. Per quanto riguarda i risultati sul campo, non ne abbiamo ottenuti di eccellenti, però le squadre non stanno facendo male nel complesso e qualche soddisfazione ce la siamo tolta, soprattutto con la Juniores che ottenuto qualche bella vittoria”.
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n Settore Giovanile che cresce di anno in anno e tanta buona volontà da parte delle persone che lavorano per far si che ciò avvenga. È il quadro che ci ha tracciato Fabio Concetti, al decimo anno di presidenza del Noventa Calcio, sulla stagione delle sue squadre giovanili. Presidente, ci può tracciare un primo bilancio di questa stagione sportiva 2012-2013 per quanto riguarda il vostro vivaio? “Il bilancio è sempre positivo perché riuscire a fare calcio a livello giova-
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Siete soddisfatti del numero di iscrizioni? “Molto. Quest’anno abbiamo toccato la quota dei 180 iscritti. In dieci anni di presidenza del Noventa ho visto il numero più che raddoppiare, dato che nel 2003 il settore contava 80 ragazzi”. Per quanto riguarda l’organizzazione del settore, siete contenti? “Decisamente. I dirigenti e i collaboratori sono più che ligi ai propri doveri. Riescono a gestire tutto al meglio e ad organizzare le visite mediche, i trasporti dei ragazzi agli alle-
namenti e i preparativi per le partite degli atleti, nei loro ritagli di tempo, togliendone magari anche alle proprie famiglie e, per questo, sono da ammirare”. qui sotto, la locandina del prestigioso Torneo di Primavera che si terrà dal prossimo 26 maggio al 2 giugno a Noventa, riservato alla categoria Pulcini
IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE
ESORDIENTI DEL FOSSALTA: IN CRESCITA CON PIVETTA
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i preannuncia una primavera incandescente per gli Esordienti del Fossalta di Piave, attesi dalla fase finale del campionato provinciale. Dopo il secondo posto ottenuto al termine del girone autunnale sono infatti molte le aspettative sulla squadra orange. Il mister Claudio Pivetta, già ex assessore allo sport a Musile, che ha rilevato la guida della squadra al posto di Roberto Bianchini (il quale ha dovuto lasciare per motivi di lavoro a stagione da poco iniziata) tuttavia preferisce non caricare il gruppo di eccessive ed inutili pressioni. Pivetta, la squadra come l’ha accolta quando lei è subentrato a Bianchini? Ha instaurato un buon feeling coi ragazzi?
“Il gruppo era abbastanza vivace, bisogna ammetterlo. Ho cercato prima di tutto di insegnare ai bambini l’educazione necessaria per poter costruire uno spogliatoio coeso. E direi che ci sono riuscito: se prima chiacchieravano sempre, ora invece cercano di ascoltare e stanno in silenzio. Hanno una gran voglia di lavorare, ho iniziato anche a fargli fare un po’ di ginnastica, un aspetto dove prima non avevano lavorato molto. Sono soddisfatto, ho davvero un gruppo
equilibrato e ben assortito”. Immagino sia soddisfatto dell’andamento del girone autunnale. O potevate fare ancora qualcosa di più? “Direi che abbiamo disputato un girone di grande livello. Sono solamente numeri, ma da quando sono diventato l’allenatore questa squadra non ha più perso una gara. Siamo arrivati secondi con pieno merito e a mio modo di vedere abbiamo ancora dei margini di miglioramento, perché i ragazzi stanno
crescendo, sono bravi e mettono bene in pratica ciò che cerco di insegnargli e trasmettergli”. Cosa prevede dunque per la fase primaverile? “Nulla in particolare, spero che i miei ragazzi daranno il cento per cento in ogni partita. Una volta dato tutto, vincere o perdere non ha importanza: la cosa a cui tengo di più è che crescano con dei sani principi e che mettano in pratica nel miglior modo possibile ciò che viene fatto negli allenamenti”.
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SANDONàJESOLO
UN “ESERCITO” DI PULCINI PER MISTER VISENTIN
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eddy Visentin è un classe ‘87: per lui tutta la crescita calcistica allo Jesolo, parecchie apparizioni in serie D e poi altre casacche numero uno vestite nel pianeta dilettantistico. Oltre che fresco mister neopatentato, Teddy al momento guida i Pulcini 2004 del SandonàJesolo, nello stesso ambiente dove una volta la società si chiamava Città di Jesolo e lui ne difendeva i pali.
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Teddy, com’è stato l’approccio con i piccoli? Hai avuto difficoltà iniziali? Direi che è stato sicuramente positivo e agevolato dal fatto che molti bambini già li conoscevo. Questo mi ha consentito di non trovare particolari difficoltà nell’inserirmi nel gruppo e nel rapportarmi con i bambini e con i loro genitori.
cognitive. La cosa più importante su cui stiamo lavorando è la serenità dei bambini a livello psicologico. Il nostro obiettivo è quello di far aumentare la loro autostima, la fiducia nei loro mezzi. Al di fuori delle questioni puramente tecniche chiaramente sono importanti anche l’armonia, l’educazione e il rispetto all’interno del gruppo.
Com’è formata la tua squadra e su cosa lavori con loro? La squadra è composta da 24 bambini di terza elementare, 23 dei quali jesolani. Nel campionato autunnale abbiamo partecipato con due squadre, mentre in quello primaverile, che sta per iniziare, abbiamo deciso di iscriverne tre, in modo che i bambini abbiano la possibilità di giocare di più. Con il collega Livio Gardiman diamo principalmente importanza al divertimento dei bambini attraverso esercizi/giochi volti a migliorare le capacità tecniche, coordinative e
Hai un occhio di riguardo per la crescita dei portieri visto che è stato il tuo ruolo? Cerco di far valere la mia esperienza con i bambini dando consigli ma soprattutto capendo le difficoltà psicologiche che può avere il ruolo. Nella squadra che alleno non ci sono portieri fissi. Tutti si allenano in modo uguale come giocatori di movimento e poi in partita si fa a turno oppure si accettano i volontari per andare in porta. E, nonostante ne abbia 24, è difficile trovare volontari per fare questo ruolo...
IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE
SANDONàJESOLO, GIOVANISSIMI REGIONALI A TUTTO GAS!
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pesso capita che gli allenatori che intervistiamo e che, magari, sono in società da più di una stagione, raccontino la particolarità di vedere i ragazzi passare per una stagione (l’annata della categoria corrispondente) per poi salutare l’anno dopo, passando allo scalino superiore. E il mister rimane lì ad accoglierne altri la stagione dopo. È il caso di Paolo Baldasso, trainer dei Giovanissimi Regionali del SandonàJesolo che quest’anno ha in rosa due elementi nuovi e sei-sette li ha visti andarsene. Un campionato finora sensazionale, al di là del primo posto e della sfida a distanza con la LiventinaGorghense, Bal-
dasso è soddisfatto. “Non pensavamo sinceramente di andare così bene visto che, soprattutto all’inizio, abbiamo dovuto fare un duro lavoro di amalgama del gruppo. Ma il gruppo da subito si è messo a disposizione per seguire ed imparare, anche, a mio avviso, per la buona preparazione ricevuta nelle stagioni precedenti”. Paolo, che è al secondo anno nel litorale, ha allenato per nove stagioni al CasierDosson e prima anche al CiprianoCaTron, è patentato dal 2001 e oramai ha assorbito la distanza dal trevigiano a Jesolo, dove allena. “Durante la settimana lavoriamo tanto sulla tecnica più che sulla tattica: diciamo che in campo
mi piace lasciare i ragazzi liberi di esprimersi, pur dando un’organizzazione sul 4-2-3-1, sfruttando il gioco sulle fasce caratterizzato da due elementi piccolini e rapidi. Spesso condividiamo gli allenamenti con i Giovanissimi Sperimentali di mister Tamellini, con partitine, situazioni ed esercizi che sono molto utili”. Ben 17 vittorie ed una sconfitta, il “duello” con la LiventinaGorghense che durerà a lungo. “Siamo lì e ce la giocheremo fino alla fine. L’obiettivo iniziale era arrivare tra le prime quattro per riuscire a fare poi l’anno prossimo l’Elite. Certo, arrivare primi o secondi e poter andare a fare le finali regionali sarebbe un bel traguardo”.
Due “peperini” lì davanti (Stocco, 20 gol e Lion, 16) che sfruttano il lavoro della squadra. “Vorrei complimentarmi con tutti i ragazzi, sempre presenti ed impegnati. Caratterialmente io non urlo molto, sono un mister abbastanza tranquillo. Ripeto, mi piace lasciarli liberi di esprimersi ed è su questa strada che voglio proseguire”. Una piazza dai grandi numeri, il SandonàJesolo, dove è importante la presenza e partecipazione dei genitori. “Abbiamo un bel gruppetto sempre presenti con i quali c’è un buon rapporto. Sarà che i risultati aiutano – sorride il mister – ma per ora non posso dire nulla di male, siamo contenti”.
JESOLO CALCIO A 5: ECCO LA NUOVA CARD!
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o Jesolo Calcio a 5 lancia una grande novità: la JC5 Card (Jesolo Calcio a 5 Card). La card, promossa in collaborazione con Jesolo-Ok.com, avrà un costo di 10 euro e permetterà a chi la acquista di godere di numerosi sconti e promozioni in diverse attività commerciali
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città di musile
CITTà DI MUSILE: GIOVANISSIMI DI GRANDI PROSPETTIVE
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ister Roberto Bergamo dei Giovanissimi del Città di Musile conosce bene i suoi ragazzini. Sa bene, il tecnico, che la compagine che la società gli ha affidato sta vivendo un anno un pochino difficile a causa dell’anno di differenza che c’è rispetto a tantissimi giocatori di altre squadre inserite nello stesso girone. La classe del 1999 a Musile impera. “Ma sarà un bene per il prossimo anno – suggerisce Bergamo – perché questi ragazzi sono parecchio tecnici e sanno giocare al pallone. Ogni gara creiamo tanto anche se la fortuna non ci aiuta come vorremmo. Sui campi difficili, gibbosi, andiamo un po’ in difficoltà perché il controllo di palla risulta ab-
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bastanza impegnativo. L’importante è che in spogliatoio non venga mai meno la voglia di fare e l’impegno. Senza questi ingredienti non si potrà mai fare un buon lavoro. È un discorso che vale per qualsiasi squadra, di qualsiasi categoria”. Con lui ci siamo incrociati in occasione della partita giocata dai suoi ragazzi in casa dello Jesolo, gara persa 1-0 ma dove il Musile ha lottato fino alla fine. “Direi che è stata una partita piacevole nonostante le cattive condizioni del campo dovute al maltempo – ha detto il mister – soprattutto nella ripresa abbiamo praticamente giocato nella loro metà campo sfiorando il gol ed il pareggio in più occasioni. Siamo un po’ sfortunati, ma come ho già detto la cosa più importante è vedere grande impegno e voglia di fare da parte dei miei calciatori. Quest’anno è di fatto una sorta di rodaggio per loro, sono certo che daranno grosse soddisfazioni alla società già a partire dalla prossima stagione”.
IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE
TORRE DI MOSTO, CAMINOTTO E LA PASSIONE RITROVATA
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livello provinciale è scontato che per allenare uno dei requisiti più importanti da possedere è una grande passione. È sempre gradevole tuttavia intervistare una persona che intraprende questa strada e già al primo anno di “carriera” descrive tale percorso come “un’esperienza che ha fatto rinascere in me l’amore per il calcio, che avevo lasciato da parte quando ho smesso”. Ci auguriamo dunque che Isidoro Caminotto, mister degli Esordienti del Torre di Mosto, possa essere un modello ed un esempio per tanti giovani che scelgono di iniziare a fare gli allenatori. Mister, come sta andando la prima esperienza in panchina? Le piace questo lavoro? “Benissimo, davvero. Voglio ringraziare Stelio Gobbo e Lino Madiotto che mi hanno coinvolto e mi hanno spinto ad iniziare quest’avventura. Mi piace allenare, quest’esperienza ha fatto rinascere in me l’amore per il calcio, che avevo lasciato da parte quando ho smesso”. Coi ragazzi ho un ottimo rapporto, penso di riuscire ad entrare bene nelle loro teste. Hanno un’età in cui ritengo sia importante insegnargli prima di tutto a capire cos’è il gioco di squadra, sia dentro che fuori dal campo. Grazie all’intervento e
alla presenza di un’ottima società sto riuscendo anche ad avere un bel rapporto anche con le famiglie dei ragazzi. Dal punto di vista sportivo stiamo disputando un buon campionato: direi che siamo in linea con le aspettative”. Potete migliorare il vostro rendimento durante la fase primaverile del campionato secondo lei? “Penso di sì. Spero che i ragazzi affronteranno le gare con una maggior consapevolezza dei propri mezzi. A volte ciò che gli manca è proprio la fiducia in loro stessi e nelle loro capacità. Spero di riuscire a trasmettergliela nella maniera migliore possibile da ora in poi”. Data la giovane età dei suoi giocatori, inserisce anche qualche esercizio che non prevede la presenza del pallone nei suoi allenamenti? “Sì certamente. Il pallone è una parte fondamentale in tutti gli esercizi, però oltre alla tecnica cerco di sviluppare nei ragazzi, con esercizi mirati, anche la forza, la resistenza e la velocità perché penso che queste siano tre caratteristiche fondamentali per un giocatore di calcio”.
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I GIOVANISSIMI DEL MEOLO: UN GRUPPO COESO con tanta voglia di impegnarsi. Siamo sicuri che i ragazzi cresceranno e, a quel punto, ci prenderemo delle belle soddisfazioni, anche se il nostro lavoro punta a dare sempre il massimo, in qualunque situazione, per cercare di migliorare noi stessi.
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elle ultime settimane per i Giovanissimi del Meolo anche i risultati sul campo cominciano ad arrivare, e allora quale migliore occasione per una chiacchierata con i due allenatori, Moreno Diral e Fabio Monterosso. Allora, com’è stato questo inizio di stagione? Dopo svariati anni come calciatori nel settore giovanile abbiamo iniziato una nuova avventura da allenatori sempre in seno alla società meolese. Abbiamo trovato un gruppo di ragazzi, classe 1998 e 1999, molto motivati, desiderosi di giocare, di divertirsi e rispettosi delle regole. A proposito del gruppo, com’è il rapporto con i giovani calciatori? Pur occupando attualmente la parte bassa della classifica in campionato, il feeling con i ragazzi è ottimo, il dialogo è costante ed i buoni rapporti interpersonali ci permettono di parlare, risolvere eventuali problematiche ed evitare qualsiasi genere di incomprensione. La cosa che ci entusiasma di più è che a tutti gli allenamenti i ragazzi sono sempre presenti e, nonostante la posizione in classifica, i 21 giovani di inizio stagione sono ancora tutti presenti e
Gli allenamenti saranno intensi, dunque… La squadra, durante la settimana svolge tre allenamenti: il martedì il lavoro si concentra sul defaticamento della partita della domenica; il mercoledì ci concentriamo sul fondo e sulla forza; il venerdì è dedicato alla rifinitura in vista della partita. Essendo in due, Moreno, come vi dividete i compiti? Durante gli allenamenti svolgo principalmente il lavoro tecnico e tattico; per me è la prima esperienza da allenatore, anche se abbiamo un’ottima intesa in quanto abbiamo avuto modo di giocare nella stessa società in cui ora alleniamo.
E tu Fabio? Io mi occupo prevalentemente della parte atletica. Il rapporto tra mister è ottimo, abbiamo una gran voglia di allenare e condividiamo le stesse idee, questo fa in modo che sia tra di noi che con i ragazzi vi sia una grande sintonia. E con i genitori dei ragazzi? Li troviamo molto disponibili, pronti al dialogo anche sulla quotidianità vissuta dai propri figli. Alla domenica sono sempre presenti alle partite di campionato, così come agli allenamenti; questa è una cosa importante per noi. Un’esperienza positiva, quindi. Certo, vogliamo ringraziare con tutto il cuore questa splendida società per averci dato la bellissima opportunità di essere allenatori, sperando di continuare ad esserlo in futuro. Muovere i primi passi come allenatore nella stessa società dove abbiamo mosso quelli da calciatore, e nella quale siamo cresciuti, è davvero speciale.
NON SOLO CALCIO: UNA GIORNATA SULLA NEVE!
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nche quest’anno il Calcio Meolo organizza, verso fine febbraio, un’uscita in montagna con i ragazzi e i loro genitori a “Pian del Crep” in località Pecol di Zoldo Alto, provincia di Belluno. Un’occasione per divertirsi e per conoscersi maggiormente, anche tra genitori, al di fuori del tappeto erboso. Per informazioni rivolgersi alla segreteria della società.
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IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE
CAORLE JUNIORES: GIOVANI CHE SI ALLENANO DA GRANDI
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’ultima esperienza su una panchina l’aveva fatta alla guida del Gainiga (tre anni fa) e ha sempre condotto, in precedenza, le prime squadre. Durante l’estate il “corteggiamento” del Caorle e la prospettiva di poter lavorare assieme al mister della prima squadra, Moreno Tomasello, hanno spinto mister Luigi Fornasier ad accettare di rimettersi in gioco. Per Luigi, il compito di formare la Juniores e di far crescere e migliorare elementi pronti al salto in prima squadra. “Siamo partiti purtroppo con un numero un po’ esiguo di giocatori tanto che spesso è ca-
pitato di dover pescare, da Allievi o dai più grandi, qualche giocatore per completare l’organico. Ora la situazione è migliorata e diciamo che dopo Natale abbiamo anche iniziato a vedere i primi frutti a livello di risultati”. Anche se, per ora, la squadra rimane nei bassi fondi della classifica, cosa che non preoccupa affatto Fornasier. “Sto facendo un lavoro non basato sul risultato, ma per preparare i ragazzi alla prima squadra; lavoro dal punto di vista tecnico e qualitativo. Grossi miglioramenti li abbiamo visti da quando, almeno una volta alla settimana, ci
alleniamo in contemporanea con la prima squadra di mister Tomasello. Di recente direi che stiamo giocando molto bene, con almeno 6-7 passaggi di fila palla a terra, cosa non da poco per queste categorie”. Luigi allena da ben 25 anni e per la prima volta si è “calato” nel pianeta del Settore Giovanile. “Diciamo che c’è voluto un attimo di tempo per adattarmi al nuovo rapporto con ragazzi molto più giovani che hanno esigenze e caratteri diversi. Ho visto che adottare i metodi che avevo con le prime squadre, essere troppo duro o severo, non dà risultati, anzi il contrario. Anche da parte mia questa è un’esperienza nuova e formativa, che ti migliora”. Un occhio al girone: Fossalta di Piave favorita numero uno? “Credo proprio che non troverà difficoltà a vincere il nostro girone – chiude Luigi – hanno una rosa molto dotata fisicamente e tecnicamente, completa in tutti i reparti. Noi vogliamo provare a risalire qualche posizione rispetto a quella attuale”.
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lastimma don bosco
GINO LUCON: UN VICEPRESIDENTE ...D’ORO
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vicino al traguardo delle “nozze d’oro” con Lastimma Don Bosco, essendo da oltre quarantacinque anni nell’organigramma della società dell’Oratorio sandonatese. Per Gino Lucon il calcio è tutto, oramai una parte importantissima della sua vita, con tante storie ed aneddoti da raccontare, con tanti volti di piccolini arrivati lì bambini e diventati uomini maturi.
E pazienza se non tutti sono riusciti ad arrivare ai vertici del calcio: Lastimma Don Bosco è stata e sarà sempre una scuola di vita, prima che di sport. E ci racconta gli anni in cui allenava, Lucon, di un campionato vinto con ragazzotti di 14 anni nel lontanissimo 63’-’64, di quando iniziò la sua attività nel pallone nell’allora Gruppo Sportivo Fumei. E oggi, nel 2013, tutti i giorni Gino va al campo, osserva gli allenamenti, aiuta qua e là, in segreteria, nel rapporto con le famiglie, una parola buona per tutti. “La cosa più bella che abbiamo? Direi senza dubbio la nostra Scuola Calcio, dove oltre ai grandi numeri, ai tanti bambini, c’è tanta professionalità da parte degli allenatori, tanta voglia di imparare. Le squadrette delle varie categorie ci danno comunque soddisfazione. Quest’anno va un po’ male con la prima squadra ma è un’annata di transizione, non ci preoccupiamo più di tanto”. Poi sottolinea un risul-
tato recente che ha intriso fiducia al gruppo degli Allievi Regionali. “Siamo riusciti ad ottenere un ottimo pareggio contro la LiventinaGorghense, una piccola soddisfazione per i ragazzini”. Giovani che chiaramente non sono più quelli di una volta. “Sicuramente sono cambiati i tempi: una volta si vedeva solo il calcio, c’era solo il pallone. Adesso i giovani hanno tante opportunità di fare altri sport, hanno tanti svaghi e diciamo che sono meno disposti al sacrificio rispetto al passato, quando la vita era più dura. Ma non sono cattivi, si impegnano e danno il massimo anche quelli di oggi. Ne andiamo fieri”. Ha quasi 80 anni, Gino Lucon, e la gioia più grande è vedere i piccolini. “Mi diverto molto a vedere i loro allenamenti, speriamo sempre che diventino poi calciatori ad alti livelli. In passato accadeva di più di riuscire a mandare qualcuno anche in serie A. Oggi è più difficile, ma non impossibile”.
ALESSANDRO BISIOL, DA BOMBER A MISTER DEI PICCOLI
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e passate all’enoteca “Al Santo” a San Donà di Piave e, oltre che degustare ottimi prodotti dell’enogastronomia locale, accompagnati da un buon bicchiere di vino, volete parlare anche di calcio, siete al posto giusto. Dietro al banco troverete Alessandro Bisiol, attuale allenatore dei Pulcini del Lastimma Don Bosco, patentino Uefa B fresco fresco conseguito lo scorso dicembre. Con i suoi bambini tre allenamenti a settimana sul sintetico rettangolo verde dell’Oratorio. Bisiol ha un curriculum agonistico davvero inte-
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ressante. Nel ‘93-’94 al Sandonà in serie D, poi altro anno con mister Glerean e vittoria del campionato. Ancora Venezia con il tecnico Maifredi, ma pochi minuti giocati. Udinese Primavera, Jesolo in prima squadra, poi al Centro del Mobile, a Concordia Sagittaria con mister Mauro Tossani. Sempre con Tossani a San Donà vittoria nel torneo di Promozione. Poi gli ultimi calci proprio al Lastimma. Insomma, mai andato troppo lontano, ma sempre giocato a calcio, da attaccante destro.
Il suo giocatore tipo è il grande Messi, di allenatori preferiti nessuno, forse proprio il già citato Tossani. “Di un giocatore – spiega Bisiol – non mi piace la sufficienza. Il mancato attaccamento alla maglia mi fa arrabbiare così tanto...”. Oltre al calcio, ci sono anche una moglie (Eleonora) e due bimbi, Achille e Lorenzo, rispettivamente di 7 e 3 anni. Achille già insegue la palla giocando con i Piccoli Amici proprio al Lastimma. “Il calcio ha poco sentimento – prosegue mister Alessandro – personalmente, però, è sempre bello ritrovare amici e vecchie conoscenze che non si vedevano da anni. Nel mio locale questo succede spesso. La domenica sera qui da noi si ritrovano nel dopo gara giocatori di squadre del circondario, e allora via ai commenti, via alle critiche e via al divertimento. Perché questo sport deve dare emozioni e gioie, più che arrabbiature e delusioni. Ed è bello cominciare ad allenare dai più piccolini, mi diverto tantissimo e cerco di trasmettere qualcosa”.
IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE
mister DAVIDE MARIAN, IL MOTTO è “MAI MOLLARE”
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na cosa è certa: per chi va a vedere gli Allievi dell’Eraclea/Crepaldo non c’è certo da annoiarsi. È capitato anche a noi della redazione, qualche domenica fa, quando siamo andati a registrare le immagini video della sfida giocata a Ponte Crepaldo contro la vicina Caorle. Una partita divertentissima, con sette gol, finita 4-3 per la squadra di mister Davide Marian. Il giovane tecnico è al primo anno sulla panchina dell’Eraclea/Crepaldo. “Stiamo conducendo direi una buonissima
stagione – spiega l’allenatore – al di là della posizione di classifica sono contento perché vedo un gruppo molto affiatato, che segue le mie direttive, che si impegna e cerca di essere sempre presente agli allenamenti. Questo è un primo punto importante per fare un buon lavoro”. Nella gara vista contro il Caorle (la cui sintesi potete vederla sul nostro sito www.tuttincampo.info) grande prestazione generale della squadra, in particolare di centrocampo ed attacco. “Certo, ma non dimentichiamo la difesa. Siamo una delle poche squadre a proporre la difesa a tre, che, senza paura, si può fare, anche se ovviamente ci esponiamo a qualche rischio. Ma la mia filosofia è non mollare e cercare di fare un gol in più dell’avversario. Abbiamo
due attaccanti veloci, da sfruttare, che sanno aprire bene gli spazi ed è per questo che il centrocampo deve essere dinamico e pronto ad approfittarne. Nel complesso sono felice del mio gruppo”. Quanto al comportamento, hai qualche punto nero nello spogliatoio? “Assolutamente no. Diciamo che appena arrivato qui ho subito chiarito che esigo il rispetto tra i compagni di squadra e nei miei confronti. Mai giudicare il compagno, essere pronti ad aiutarci uno con l’altro, questo è fondamentale. E poi ovviamente il rispetto degli avversari e dell’arbitro. Inutile brontolare per un fischio, bisogna passare oltre e pensare a giocare. Queste sono le mie idee e cerco di trasmetterle ai ragazzi”.
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AC JESOLO, MISTER BASSO “GUIDA” DEGLI ESORDIENTI
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a iniziato ad allenare un po’ per caso – come lui stesso ci confida – ma poi gli è piaciuto sempre di più e non ha più potuto farne a meno. Michele Basso, esperto di esperienze nel settore giovanile, quest’anno è il tecnico degli Esordienti a 9 dello Jesolo, squadra che conduce la sua attività principalmente a Jesolo Paese, anche se la prima squadra, di fatto, gioca al “Picchi”, al Lido. Di seguito, ecco le sue dichiarazioni rilasciateci nel corso di una breve
intervista. Mister, quanti ragazzini hai a disposizione? “Alleno 13 ragazzi, tutti calciatori nati nel 2001. Eravamo partiti solo in tre, ma fortunatamente piano piano siamo riusciti a costruire la squadra. Per le partite, tuttavia, qualche volta capita di convocare qualche 2002”. Cosa ti ha spinto ad intraprendere la carriera di allenatore a livello di settore giovanile? “All’epoca giocavo in prima squadra
con l’US Lido di Jesolo, mi chiamarono per sostituire un mister, di cui non ricordo il nome, reo di trattare un po’ male i ragazzi. Sono passati molti anni, quel gruppo era formato dai nati nel 1978. Diciamo che ho iniziato per caso e mi è piaciuto. Prima di approdare allo Jesolo, sono stato ad allenare al Città di Jesolo fino a quando è avvenuta la fusione con il San Donà un paio di anni fa”. Cosa ne pensi della categoria Esordienti a 9? “Sinceramente a mio avviso è un passaggio che si potrebbe evitare, è “fasullo” e non mi piace. Preferisco che si giochi a 11, evitando questa regola dei nove in campo”. Com’è il rapporto con il talvolta “vulcanico” Emilio Sorgon (vicepresidente e responsabile del settore giovanile, ndr)? “Se lo conosci (ride, ndr), sai come prenderlo. Non posso dire niente su di lui. Ci mette passione ed è sempre presente”.
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IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE
MAURIZIO MANICA, FACTOTUM DELLA LIBERTAS CEGGIA
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el nostro panorama di conoscenza e presentazione dei diversi personaggi che alimentano e contribuiscono alla buona riuscita del calcio giovanile locale, difficilmente ci è capitato di imbatterci in una persona come Maurizio Manica. Un vero e proprio “factotum” della società Libertas Ceggia: in primis il segretario, ruolo quanto mai fondamentale nell’organizzazione dell’attività del sodalizio, poi Responsabile del Settore Giovanile ed infine allenatore della squadra Giovanissimi Provinciali. Un tris di mansioni davvero importante, ma che non lo spaventa. Maurizio, facciamo un po’ il punto della situazione. “Partirei da alcuni dati di carattere generale. Abbiamo circa 120 atleti iscritti suddivisi in cinque categorie: Piccoli Amici, Pulcini, Esordienti, Giovanissimi e Allievi. Operano a livello tecnico sette mister tra qualificati e non. Al momento è nostra grande soddisfazione avere un nostro tesserato, Stefano Boer, nella Rappresentativa Allievi e due, Daniel Matteo Sartor e Edoardo Zago, in quella dei Giovanissimi”. Un lavoro importante lo state facendo con le categorie più piccole.
“I Piccoli Amici (nati nel 2005-20062007) sono abbastanza numerosi e questo ci ha “costretto” ad affiancare a mister Borlina un ragazzo in cui la società ha piena fiducia come Federico Lorenzon, cresciuto nel nostro Settore Giovanile ed oggi in prima squadra. Approfitto per fargli nuovamente i miei auguri di buon lavoro, sicuro che otterrà buoni risultati. A seguire la categoria Pulcini, tanto numerosa da dover dividerla in tre squadre. I risultati che si stanno ottenendo da questa categoria sono soprattutto dal punto di vista tecnico”. Quali sono i segreti del buon lavoro con i piccoli? “C’è una evidente crescita col passare del tempo grazie a due componenti fondamentali: la prima è innanzitutto il lavoro settimanale che i mister Buran, Zanforlin e Benedini svolgono con i ragazzi; la seconda è la collaborazione attiva con i responsabili tecnici della LiventinaGorghense, nell’ambito del progetto Centro di Formazione Inter a cui la nostra società ha aderito senza riserve”. Quanto ai tuoi ragazzi dei Giovanissimi che alleni? “Non posso nascondere la mia soddisfazione per i risultati sin qui rag-
giunti, ma il mio lavoro vuole andare oltre. Con i ragazzi cerco di costruire un rapporto diretto fondato anche sulla fiducia reciproca. Nel lavoro sul campo e in partita mi confronto con loro cerco di stimolarli dal punto di vista critico. Mi interessa molto come interpretano un ruolo o una situazione di gioco e se sono in grado di suggerire una soluzione. Sul campo il protagonista è il pallone. Difficilmente svolgo esercizi dove manca l’oggetto più importante. Credo nella tecnica di base che deve essere sollecitata e migliorata in continuazione perché è determinante per il possesso palla e di conseguenza consente una migliore gestione della gara”. Qualche problema dal punto di vista comportamentale? “Non nascondo che ho dovuto gestire anche situazioni di particolare vivacità che spero a breve rientrino nella normalità. Una delle cose a cui tengo di più è il rispetto e l’educazione sia nella vita sia nello sport. È forse utopia ma mi piacerebbe che tutti i ragazzi che fanno questo sport affrontino le gare con lo spirito del puro divertimento. L’assillo del risultato ad ogni costo lasciamolo ad altri”.
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città di san donà
BOER, “GIGANTE” BUONO PER LA JUNIORES DEL S.DONà
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llenare nel Settore Giovanile, oltre che un lavoro a tutti gli effetti, possiamo definirla anche una sorta di missione, quella che Diego Boer ha deciso di intraprendere al Città di San Donà, seguendo la squadra Juniores, dopo diverse annate trascorse alla guida di prime squadre. Il “gigante” buono, fisico possente ma carattere mite, quando è in panchina è un po’ focoso come alcuni altri suoi colleghi, ma fuori dal campo, prima e dopo il match, è affabile e gentile con tutti. Il nostro collaboratore per la rivista, Enrico Manzini (che monta gli splendidi video che trovate nel nostro sito ufficiale) ha conosciuto Diego a fine 2005 ad Eraclea, dove riuscì a compiere un mezzo miracolo prendendo per mano la squadra locale ultima in classifica all’inizio del girone di ritorno guidandola ad un insperato tra-
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guardo: la salvezza. Adesso lo ritroviamo al termine della gara che la sua nuova squadra ha perso di stretta misura con l’Annonese (1-2) dopo aver cercato il pareggio per tutto il secondo tempo. È stata l’occasione per parlare di questa sua nuova missione, quella intrapresa con il settore giovanile del San Donà. “Mi piace insegnare calcio ai ragazzi – spiega Boer – uno sport che deve essere considerato una palestra di vita. Avrei preferito iniziare con una categoria più giovane, poiché Allievi e Juniores sono praticamente già formati e l’impronta che hanno non si può modificare più di tanto, ma desidero ringraziare la società per la fiducia che ha avuto assegnandomi questo incarico importante”. Poi entra nel merito parlando del gruppo.
“Abbiamo una particolarità, vista la mancanza, in cima alla nostra società, di una prima squadra, la rosa è composta da tutti giovani del ‘94 e ‘95, a differenza delle formazioni avversarie che ci affrontano con ragazzi più maturi fra i quali alcuni ‘92, pescando spesso dalla prima squadra che sta sopra. Ci siamo trovati di fronte a delle indubbie difficoltà iniziali che abbiamo superato dialogando e lavorando assieme. I ragazzi hanno ben compreso quale deve essere il loro percorso, devono cercar di migliorare un po’ alla volta, giorno dopo giorno, un tassello dopo l’altro mettendoci passione ed impegno ed i risultati arriveranno”.
IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE
PULCINI 2004 del SAN GIUSEPPE, mister SODDISFATTO
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Inviterei qualunque giocatore, allenatore, genitore o appassionato a venire a seguire i miei allenamenti, c’è da entusiasmarsi nel vederli”. E ne ha ben donde Thomas Burato, mister dei Pulcini 2004 del San Giuseppe, di chiudere la nostra intervista con questa sollecitazione. I suoi piccoli calciatori gli stanno regalando parecchie soddisfazioni quest’anno, quindi Burato è giustamente fiero del suo lavoro e della squadra che allena. Thomas, il girone invernale appena concluso ha detto che hai a disposizione una squadra di ottimo livello. É così? “Sì, in questa prima parte di stagione abbiamo fatto davvero bene: 7 vittorie, 2 pareggi e una sconfitta direi che rappresentano un ottimo ruolino di marcia, anche se è ovvio che i risultati numerici contano fino ad un certo punto. Un aspetto che più mi inorgoglisce è che quasi tutti gli elementi che ho in rosa sono andati a segno: ciò dimostra che tutti i bimbi lavorano con impegno e dedizione in ogni allenamento e i frutti poi si vedono nelle partite”. Che tipo di rapporto sei riuscito ad instaurare con i tuoi piccoli atleti? “Ho un rapporto direi perfetto. Nel pormi con loro cerco sempre di mantenere un equilibrio tra l’essere
distaccato e il mostrarmi simpatico. Penso sia importante mantenere un certo distacco, perché devono vedere nell’allenatore una figura verso cui portare rispetto e avere sempre attenzione. Inoltre non tollero le parolacce e pretendo che dentro lo spogliatoio ci sia dialogo e sincerità, anche nei confronti dell’allenatore. Vedo che i miei metodi educativi funzionano e che i genitori sono contenti perché contribuisco a cercare di farli crescere con sani principi”. Quanta soddisfazione dà allenare dei calciatori così piccoli? “È bello vederli crescere appassionandosi a questo sport. Io voglio in-
segnare loro a giocare a calcio, non a diventare calciatori: il calciatore calcia il pallone, invece il giocatore di calcio gioca e si diverte mettendoci grinta, voglia e passione”.
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LA SALUTE: SETTORE GIOVANILE CHE VUOLE CRESCERE
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n questo numero, alle sedici società già presenti del “pianeta” Tuttincampo, abbiamo accolto favorevolmente la richiesta dei dirigenti dell’ASD La Salute, piccola realtà del Livenza presieduta oggi da Odillo Tonello, attiva come prima squadra dal lontano 1959, ma che negli ultimi anni ha riportato in vita l’attività del Settore Giovanile. Anche se con poche squadrette-categorie (ci sono, infatti, i Piccoli Amici, i Pulcini e gli Esordienti), la società da quattro anni sta provando a crescere sotto questo aspetto, cercando di far divertire ed imparare una cinquantina di ragazzini. Ne parliamo con il Responsabile del Settore Giovanile, Ladis De Toni. “Quattro anni fa abbiamo iniziato con sei piccolini, oggi abbiamo una cinquantina di tesserati – spiega – e la volontà è di crescere ancora nelle prossime stagioni. Siamo felici ed orgogliosi di aver ricostruito gli Esordienti, e sabato scorso l’aver qui un arbitro federale per i bambini è qualcosa di emozionante. I ragazzini sono tutti della zona di La Salute o al massimo di qualche chilometro vicino”. Tanta pazienza e passione servono soprattutto con i Piccoli Amici. “Èun bel gruppetto seguito da Massimo Simonetti, allenatore bravo e paziente, aiutato ogni tanto da qualche genitore disponibile. D’inverno si allenano nella palestra comunale vicina al campo. I più grandicelli, gli Esordienti, sono seguiti da Gianluca
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Didonè e sono pronti alla fase primaverile del campionato”. Progetti per il futuro: fare la squadra Giovanissimi. “Sarebbe magnifico incrementare il numero di iscritti e fare un’altra squadra. Una base già ce l’abbiamo con qualche nostro ragazzino in prestito
a Caorle o San Stino che rientrerebbero qui. Cogliamo l’occasione di questo spazio per invitare i genitori a portare i ragazzi della zona qui a La Salute: se vogliono far fare sport al proprio figlio, qui troveranno un clima ideale”.
IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE
ADRIANO BERTON E IL SOGNO DIVENUTO REALTà
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n questo numero abbiamo deciso di raccontarvi la storia di Adriano Berton: più che una storia, una favola di un uomo che ha coronato il suo sogno di riuscire a correre e concludere la maratona più famosa del mondo, quella di New York. Il tutto, dopo aver vissuto momenti drammatici in quell’agosto del 1976, quando Adriano Berton e suo padre, su uno scooter, vengono travolti da un’auto impazzita; il papà perde la vita e ad Adriano si spezza la gamba sinistra, completamente. Giunto all’ospedale la soluzione più lineare pare quella dell’amputazione, ma il chirurgo che lo accoglie lo guarda negli occhi - è un bimbo di nove anni - e non se la sente. Contro tutti decide di “tentare” di riattaccargliela; è la prima volta che un intervento del genere viene sperimentato in Italia. Adriano nel suo libro, pubblicato nel 2007, intitolato “Scusa New York, vado di corsa” racchiude una storia sportiva ed umana di notevoli significati. Con lui abbiamo fatto una bella chiacchierata e gli abbiamo posto alcune domande, nell’ottica dello sport giovanile nostrano. Secondo te come si può definire uno sportivo vero? Uno sportivo vero deve ogni mattina “leggere” a voce alta davanti allo specchio i 10 comandamenti e cioè buone abitudini, obiettivi, lo scopo per cui si fa sport sano, fatica, atteggiamento positivo, linguaggio potenziante, credere in se stessi, visualizzare una buona prestazione, avere fede in Dio o nell’universo ed essere grati di poter fare sport, una cosa di importanza strategica e oserei dire sacra. In questa rivista ci rivolgiamo ai piccoli atleti, alle loro famiglie, ai loro allenatori e ai loro dirigenti. Quali rapporti devono esserci secondo te tra queste componenti? Nel fare i complimenti alla vostra rivista, che per la prima volta si rivolge ai piccoli atleti che saranno i campioni nello sport ma soprattutto nella vita di tutti i giorni, rispondo alla domanda sul gioco di squadra anche fuori dal campo, dove tutte le componenti non devono mai dimenticare quello
che definisco io il “diritto al sogno” Non sono un eroe ma uno che amadi ogni ragazzo. Genitori, allenatori, va lo sport più di me stesso e dove dirigenti devono agevolare la crec’è emozione, divertimento, descita sana e consapevole terminazione ma soprattutdel patrimonio universale to voglia di farcela come La sua dei giovani, trasmetrivincita e resurrezione emozionante tendo valori importanti personale senza comcome fatica, impegno, storia, tra lavoro e petizione agguerrita, è lì determinazione e soche poi i sogni, magari tanti consigli per prattutto dando convinmettendoci un po’ più i nostri giovani zioni potenzianti e non di tempo, si realizzano e atleti quelle che ti buttano giù. diventano una bella realtà. Spesso una parola uccide e Buon sano sport a tutti voi potrebbe essere deleteria in un età straordinari ragazzi che vi allenate molto delicata dove assorbiscono nelle nostre bellissime zone. tutto. Il mitico Don Giovanni Bosco diceva “quello che siamo a 8 anni poi lo siamo per una vita intera”: i genitori e gli altri devono essere i fari luminosi per una vita che sta decollando. É giusto sognare di arrivare nei grandi palcoscenici o è meglio non dare false aspettative ai ragazzi? Il denaro non è tutto, credo che la cosa più bella sia divertirsi e provare quotidianamente emozioni come fare gol, ma anche fare l’assist della vita al tuo compagno di squadra, o parare un rigore. L’ex calciatore Casiraghi diceva che fare un gol davanti a 80.000 spettatori in delirio dà un adrenalina che non è spiegabile con la ragione. L’emozione più grande è di giocare e di dire ogni giorno quanto fortunati sono a fare uno sport sano, pensando che, nello stesso momento, in tanti ospedali del mondo ci sono dei bambini che non lo possono fare per una grave malattia, o in qualche paese povero dove non riescono neanche a comprarsi le scarpe da calcio. La tua storia personale ha insegnato che si può sconfiggere ogni difficoltà. Quali consigli ti senti di dare a tutti i nostri atleti giovani che fanno sport a livello locale? Sono stato un bambino che a 9 anni voleva fare sport e in un pomeriggio d’agosto il mio sogno e la mia gamba sono stati spezzati da un auto impazzita. Posso dire a tutti i giovani che fanno sport che ci ho messo un anno per camminare di nuovo e 30 anni per fare una maratona competitiva.
Adriano Berton, nato a Jesolo nel 1966, allenatore della mente di sportivi e personaggi dello spettacolo, autore del best seller “Scusa New York, vado di corsa”, finalista Premio Bancarella Sport 2008. Da 4 anni sta aiutando e motivando migliaia di giovani in tutta Italia con la sua attività; Testimonial del Dialogo Ministero Pari Opportunità. È stato di recente ospite alla trasmissione Uno Mattina dove si è parlato di storie da brivido legate agli incidenti stradali, ma soprattutto delle molte ingiustizie dei post-incidenti. Le società locali possono contattarlo per organizzare degli allenamenti specifici: per info www.adrianoberton.it oppure potete scrivergli via mail adrianoberton@hotmail.com
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ALLENARE LA FORZA negli allievi e giovanissimi
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he cos’è il calcio? Sport di squadra: il mio comportamento è determinato dai tempi e ritmi dei miei compagni e degli avversari; Sport di situazione: modifico il mio atteggiamento al variare della situazione; Sport dalle caratteristiche tecniche medie-elevate; Sport di contatto con coinvolgimento aerobico (bassa intensità) - anaerobico lattacido (alta intensità). Che cos’e’ la forza? Capacità condizionale (resistenza, forza, velocità, flessibilità); Lavoro muscolare necessario per vincere una forza o resistere ad essa. Il muscolo lavora in modo: Concentrico, accorciandosi (stacco di testa), Eccentrico, allungandosi (frenata), Isometrico, senza movimento (difesa della palla)
Come possiamo suddividere la Come si allena la forza espolosiva? forza? Esplosiva - veloce: vincere una resi- Aumentando la quantità muscolare, la sua sezione (carichi massimali stenza nel più breve tempo possicon macchine in palestra) bile (si divide in forza istantaAumentando la qualità munea e di accelerazione); di scolare tramite: Massimale: vincere la massi- Salvatore • l’efficacia di contrazione, ma resistenza raggiungendo Sciuto* lavorando sulla coordinazione il più alto livello di tensione (reclutamento e sincronizzaziomuscolare; ne) tra le fibre del muscolo (plioResistente: la forza che resiste nel tempo può essere a bassa o alta in- metria, multi-balzi, gradoni, cadute, corse con resistenze traini, elastici); tensità. • la capacità di allungamento Eccovi alcuni esempi: • Forza esplosiva (istantanea): il (stretching, posture, Pilates, Magiocatore punta l’avversario e fa una ckenzie, masso-fisioterapia). Altri metodi: percorsi coordinativi finta • Forza esplosiva (accelerazione): il pliometrico specifici per cosce, adgiocatore dopo aver sbilanciato l’av- duttori, polpacci. Lavori con frenate, versario cambia passo per staccarsi decelerazioni,discese(eccentrico). Lavori con salite, elastici. dall’avversario • Forza massimale: influisce sulla Altre vie di sviluppo della forza: • Forza resistente per rinforzo caviforza esplosiva • Forza resistente: il giocatore gua- glia. dagna spazio (forza esplosiva in • Forza core stability (posturale) accelerazione) ma viene contrasta- • Educazione articolare. to da un altro avversario che lo an- • Stretching dinamico. ticipa, ora deve cambiare direzione (forza esplosiva istantanea) e rincor- * Attuale preparatore fisico del Chiererlo (forza esplosiva di accelerazio- vo Verona in serie A): nato a Catania il 21/04/1971. Diplomato ISEF, ne). preparatore atletico professionista Quale forza allenare nel calcio? La forza esplosiva: istantanea e di (Settore Tecnico Coverciano). Ha laaccelerazione. Senza palla: cambi vorato nei Dilettanti con Conegliano, di direzione, accelerazioni, dece- Vittorio Veneto, Pievigina, Bassano e lerazioni, frenate, contrasto. Con la Montebelluna. Nei Professionisti ha palla: passaggio, tiro, rimessa late- lavorato con il Venezia, il Mantova, il Portosummaga e il Frosinone. rale, stacco di testa
ALLENARE I GIOVANI NEL VENETO ORIENTALE
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llenare i giovani calciatori nel Veneto Orientale. Una delle condizioni necessarie al rilancio del calcio giovanile nostrano è la presenza nel territorio di tecnici preparati, disponibili a portare al confronto le loro esperienze, consapevoli dell’importanza di continuare nell’opera di aggiornamento degli strumenti e delle conoscenze da mettere a disposizione dei ragazzi. In un periodo di grande difficoltà economiche con riduzione delle risorse finanziarie a disposizione delle attività delle singole società, qualificare ulteriormente la “risorsa” tecnica è una delle strade da perseguire per garantire
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la qualità della formazione calcistica dei giovani calciatori nostrani. L’AIAC del Veneto Orientale, da sempre impegnata nella formazione e nell’aggiornamento degli allenatori, avvia con due incontri, lunedì 25 febbraio alle 20.00 presso la sede dell’ASD Pramaggiore e lunedì 4 marzo a San Donà di Piave, un progetto rivolto ai tecnici che operano nei settori giovanili volto a fare del Veneto Orientale un unico Centro di Formazione tecnica. Il territorio con le sue società calcistiche e diversità/peculiarità socio economiche in ambito giovanile si dovrà identificare su un progetto educativo e sportivo
unitario, basato su solide e avanzate metodologie allenanti e tecnici preparati. Ogni bambino che vuole giocare a calcio ha diritto ad avere le stesse opportunità di apprendimento, le stesse condizioni allenanti, a prescindere dalla società, e gli allenatori possono fare davvero molto.
Francesco Ghedini, Vicepresidente AIAC Veneto Orientale
IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE
TETTAMANZI: “è IMPORTANTE FORMARE GLI ALLENATORI”
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ell’ambito dello sviluppo e del miglioramento del Progetto Tuttincampo, abbiamo deciso di intraprendere, dalle prossime uscite della rivista, un cammino assieme al dottor Alessandro Tettamanzi, veneziano doc, psicologo dello sport per la FIGC e docente universitario di Scienze della Formazione. Con lui svilupperemo, di volta in volta, varie
argomentazioni legate all’aspetto psicologico del nostro calcio giovanile. Un primo approccio in questa breve intervista rilasciataci nei giorni scorsi. Uno degli aspetti sul quale lei punta è la funzione dello psicologo nell’ambito delle società giovanili. In che modi? “Negli ultimi anni è divenuta fondamentale la presenza e il coinvolgimento dello psicologo all’interno delle società. A partire dal tema della formazione degli allenatori, per poi passare anche all’intervento sui gruppi dei ragazzi e dei genitori. Bisogna favorire le dinamiche di conoscenza per quanto riguarda le competenze degli allenatori, per lo sviluppo psicologico dei ragazzi. Parlare di calcio significa parlare di formazione a tutti gli effetti, non solo tecnica, atletica o tattica, ma anche mentale ed educativa”. Tra le sue attività, anche quella appunto di docente per gli allenatori che affrontano i corsi regionali.
C’è disponibilità da parte loro? “Gli allenatori negli anni hanno maturato un’idea di base centrale: 30 anni fa c’era l’idea, infatti, di poter riuscire a costruire un calciatore a prescindere dall’aspetto mentale. Adesso c’è più consapevolezza nell’elaborare questo aspetto. La capacità di vivere in maniera adeguata la tensione della partita, gestire l’ansia, l’attenzione durante la gara, elaborare la frustrazione dopo una sconfitta”. Di questo e di molto altro parleremo meglio nei prossimi numeri col dottor Tettamanzi: il calcio come strumento di integrazione tra diverse culture e razze, il rapporto tra genitori-figli-società, l’aspetto della scuola e della formazione dello studente assieme a quella calcistica. Per porre delle domande al dottor Alessandro Tettamanzi, potete scrivere alla redazione via mail: redazione@tuttincampo.info
L’ANGOLO DEL REGOLAMENTO: le vostre domande
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l via la nostra nuova rubrica sul regolamento, dove chiariremo aspetti del regolamento o alcune decisioni arbitrali per conoscere meglio quel che succede ogni settimana sui nostri campi del Basso Piave e per iniziare un proficuo e positivo rapporto con la classe arbitrale. Per i prossimi numeri di Tuttincampo, aspettiamo le vostre domande per gli arbitri: scriveteci via mail a redazione@tuttincampo.info DOMANDA - Un calciatore (già ammonito) passa nei pressi dell’arbitro
e quest’ultimo si accorge che ha addosso un piercing che non aveva notato durante il riconoscimento (per furbizia del calciatore o disattenzione, poco importa). L’arbitro invita il calciatore a lasciare il terreno di gioco per regolarizzare il proprio equipaggiamento: il direttore di gara viene informato che il piercing non si può togliere in alcun modo. In questo caso il calciatore non può essere riammesso in gioco. Ma deve essere espulso per doppia ammonizione? O solo sostituito? RISPOSTA – Non riteniamo che il calciatore debba essere ammonito: non si rifiuta, infatti, di adempiere a quanto disposto dall’arbitro, ma si trova nell’impossibilità di assecondare la richiesta. Non sarà necessario assumere un provvedimento disciplinare, ma dovrà essergli impedita l’ulteriore partecipazione alla gara con possibilità di sostituirlo. D: - È possibile chiarire il significato di fallo di mano volontario o involontario in area di rigore? Faccio
riferimento all’episodio di JuventusGenoa, ma può capitare anche nei campi del nostro calcio giovanile. Non si potrebbe decidere che tutti i falli di mano in area di rigore vengono puniti con il calcio di rigore? Grazie per l’eventuale risposta. R: – Il fallo di mano viene valutato allo stesso modo sia in area di rigore sia fuori area. Il requisito richiesto è la volontarietà. Essa va intesa sia come mano o braccio che va verso il pallone, sia come volontà di occupare maggiore superficie mediante l’uso innaturale, cioè diverso dal naturale movimento corporeo, delle braccia. Il fallo di mano involontario o comunque derivante dall’uso delle braccia come protezione del corpo non va ovviamente punito. Quello di Granqvist in Juventus-Genoa va ritenuto essere involontario ed in tal senso si sono espresse la UEFA e la FIFA. Se il pallone tocca mano o braccia, correttamente posti rispetto al movimento corporeo, dopo aver toccato altra parte del corpo, il contatto si deve ritenere involontario.
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medicina sportiva
LE INTOLLERANZE DELLO SPORTIVO
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i stima che di intolleranze alimentari ne soffra circa il 40 % della popolazione. Questi sono alcuni degli aspetti legati alla nostra alimentazione che il libro dell’omeopata e fitoterapeuta Alessandro Targhetta, dal titolo “Intolleranze alimentari”, recentemente ripubblicato aggiornato, aiuta a comprendere. Cosa si intende quando si parla di intolleranze alimentari? È la risposta infiammatoria del sistema immunitario, che insorge in seguito all’ingestione di un alimento, una sorta di reazione avversa ad una sostanza, riconosciuta come estranea e nociva. Quando il perdurare dello stato infiammatorio, indotto dal consumo costate di cibi a cui si è intolleranti, perdura nel tempo, si supera una certa “soglia” e si svi-
luppano i disturbi. Le conseguenze possono essere molto varie e lontane nel tempo. I sintomi più comuni si presentano a livello gastro-intestinale: gastrite, colite. Anche altri apparati possono soffrire di intolleranze alimentari: pelle, respiratorio, genitourinario, nervoso, osteo-articolare, metabolico, ecc. Quali conseguenze provocano le intolleranze alimentari nello sportivo? Alimentarsi con il cibo sbagliato crea una serie di disturbi sia a livello muscolare che al livello osteo-articolare. Quello che vediamo spesso è una facilità a pubalgie, distorsioni, tendiniti, stiramenti muscolari, lombalgie. Inoltre i muscoli se non alimentati correttamente risultano contratti, non reattivi e facilmente soggetti a crampi. L’alimentazione corretta, cioè quella che esclude i cibi a cui siamo risultati intolleranti, migliora la performance dello sportivo e previene molti infortuni muscolari e tendinei. Quali sono gli alimenti a cui si è più spesso intolleranti? Possiamo diventare intolleranti a quasi tutti i cibi, quelli che consumiamo quotidianamente e da lungo tempo. I più comuni alimenti a cui
IL TAPING NEUROMUSCOLARE
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n argomento che interessa mol- È l’ideale nella cura di patologie muto gli atleti di tutti gli sport e che scolari (come gli strappi o le contratture), dei tendini (tendiniti, tendinosi) ha preso piede come metodica e in tutte le affezioni dell’apparato soprattutto negli ultimi anni, muscolo-scheletrico post-trauoltre che destare molta di matiche, in fisioterapia, oppure curiosità per l’aspetto Massimo semplicemente per miglioraestetico-visivo: stiamo Baccega * re il rendimento sportivo (miparlando del taping neuglioramento del recupero post romuscolare. gara). I muscoli sono trattati con Cerchiamo innanzitutto di un nastro elastico (100% cotone, il spiegare in breve a cosa servono quelli che alcuni definiscono come collante invece è anallergico), che “cerotti colorati”. Il taping neuromu- permette il movimento muscolare e scolare è una tecnica basata sui articolare decontraendo i muscoli o processi di guarigione naturali del sostenendoli nel gesto atletico. corpo. I muscoli non servono solo Il taping neuromuscolare è un mara far muovere il corpo, ma anche al chio registrato collegato a proceducontrollo della circolazione linfatica re codificate e ad un processo di fore venosa. La tecnica del taping neu- mazione. Solo professionisti formati romuscolare si basa dunque su un in corsi ufficiali da insegnanti qualiconcetto terapeutico che agevola e ficati possono avere garanzie dei rilibera i movimenti dell’atleta, al fine sultati, per l’alto livello di competendi permettere al sistema muscolare za terapeutica raggiunto in questo di aiutare il corpo ad auto-guarirsi. ambito e sono gli unici autorizzati ad
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diventiamo intolleranti sono: latte vaccino, latticini vaccini, frumento, glutine, carni rosse (manzo e suino), uovo, mela, banana, lattuga, pomodoro, e altri. Come si fa a diagnosticare le intolleranze alimentari? Vi sono vari metodi per diagnosticare le intolleranze alimentari. Ad oggi il più sicuro, affidabile e ripetibile è il dosaggio nel sangue degli anticorpi IgG4 per ciascun alimento che lo sportivo assume. Valori di IgG4 superiori a 1,0 ci porteranno ad escludere quel cibo dalla dieta dello sportivo per almeno 4 mesi. Dopo 4 mesi si ritestano nel sangue le IgG4 che in precedenza risultavano alterate e se il loro valore è inferiore ad 1,0 quel cibo verrà reintrodotto nella dieta dello sportivo due volte alla settimana, ogni tre giorni. Intervento di Alessandro Targhetta, laureato in medicina e chirurgia all’Università di Padova, specializzato in geriatria e gerontologia a Padova. Omeopata e fitoterapeuta. Esercita la libera professione presso il Centro di Medicina di Conegliano, Treviso e San Donà di Piave.
applicare tale tecnica. Da sottolineare che si può utilizzare anche in acqua (nuoto, pallanuoto o semplicemente durante la doccia), in quanto il tape è idrofobo. Ecco un esempio di applicazione:
* Fisioterapista dal ‘96, massaggiatore sportivo da 13 anni, specializzato in taping neuromuscolare (1° e 2° livello), Da 9 anni titolare di un ambulatorio fisioterapico a Jesolo Paese (“Fisioterapia Moderna”).
IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE
UNA FRESCA RICETTA DI MICHELE PER SPORTIVI E NON
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ccoci pronti per il terzo numero di Tuttincampo food... Siamo alle porte della primavera, quindi sole, un po’ più di caldo, e, come tutti gli sportivi, sentiamo l’esigenza e la voglia di allenarci. Come abbiamo più volte sottolineato all’interno di questa rubrica alimentarsi bene è fondamentale, sopratutto quando si parla dei nostri piccoli campioncini. Vi presentiamo in questo numero una dieta equilibrata, che non è rivolta solamente ad atleti di alto livello ma anche a chi pratica sport per qualche ora alla settimana. Partiamo con il dire che sarebbe meglio distribuire i pasti lungo tutta la giornata, e ad ore fisse, quindi meglio tre o quattro pasti equilibrati che un’unica grande abbuffata. La mattina perciò è buona abitudine non alimentarsi solo con il caffè e il latte, ma meglio fare un’unica e ricca colazione, per esempio con una crostata di frutta, oppure allo yogurt, ma anche un bel panino con la bresaola o con il prosciutto crudo magro. A pranzo mangiamo anche un bel piatto di pasta, magari con una salsa non grassa, un ragù di verdure, oppure di carni bianche, mentre per la cena è bene tenersi leggeri, mangiando proteine e non
carboidrati, per non sovraccaricare l’organismo durante il sonno. Per gli sportivi, e non solo, le minestre tradizionali possono essere una piacevole scoperta, la pasta e fagioli, la pasta e ceci, la zuppa di lenticchie, il minestrone di verdure e così via. Ci sono cibi che sarebbe meglio evitare, tipo i fritti, il burro, i formaggi grassi, gli insaccati. Ed ecco che arriviamo alla nostra ricetta mensile: visto che parliamo di cibi light e di energia fisica, uniamo l’utile al dilettevole. Assieme a voi vorrei preparare un piatto fresco e semplice ma molto prelibato. Tartare di tonno rosso su insalatina di mela verde e mango Tonno fresco rosso (abbattuto) 500 gr. 2 mele verdi 1 mango 1 lime Olio extra vergine (quanto basta) Sale fino qb Valeriana, oppure insalatina misticanza 100 gr. Preparazione: pulire il tonno dai filamenti bianchi, tritare la polpa finemente, con un coltello, a pezzi piccoli piccoli, mettere il tutto in una ciotola, condire con olio e sale; lasciare riposare 5 minuti in frigo. Nel frattempo, a parte, lavare bene le mele, tagliar-
nella foto, lo chef di cucina Michele Potenza, che cura questa nostra rubrica sulle ricette. Da quasi due anni partecipa alla trasmissione televisiva di RaiUno “La Prova del Cuoco” le a fette con la buccia, e a sua volta tagliarle a cubettini piccoli, condire con olio, lime, sale e mettere in frigo. Stessa cosa con il mango, tutto tagliato a cubettini come la mela, condire con olio, sale e il lime rimanente. Iniziare a comporre il piatto con una
base di insalatina, e con l’aiuto di un coppapasta rotondo, fare una base di tartare di mela, uno strato di mango e per finire uno strato di tonno. Un goccio di olio extravergine e decorare a piacimento. Buon appetito!
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foto e messaggi
CARO TUTTINCAMPO... i vostri sms La felicità di mio figlio di vedersi sulla rivista Tuttincampo non è paragonabile a nulla. Complimenti per la rivista e... Forza Jesolo! Complimenti alla redazione per il nuovo servizio di video-sintesi delle partite. Le interviste sono un aspetto importante: sentire alcuni ragazzini parlare è meglio anche dei giocatori viziati e strapagati della serie A. Bravi! Continuate così!
TUTTINCAMPO
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ANCHE TU...
Anche se la rivista è uscita un po’ dopo San Valentino...volevo dire “ti amo!” alla mia ragazza... A. Sono un ex allenatore dei ragazzini. Volevo dire a tutti gli allenatori che operano nelle squadre nostrane di cercare di aggiornarsi, di tenersi al passo con i tempi. Seguite i corsi, usate la rete internet per scorprire cose nuove sui metodi di allenamento! Complimenti agli organizzatori del Torneo di Carnevale di Ceggia del 28 gennaio. Abbiamo passato una bella giornata vedendo i nostri piccoli divertirsi. La cosa più bella...
333.9249976 Anche con l’applicazione WhatsApp!!! (il costo è legato alla tariffa del proprio gestore)
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Cerca la pagina ufficiale di Tuttincampo! Scrivici un post, un commento o un messaggio!!! I più curiosi, belli e simpatici saranno pubblicati su questa pagina. Ecco una selezione di post e commenti della pagina: Due scatti inviati da Davide Naccari riguardanti il torneo 1° Trofeo Carnevale di Ceggia, Memorial Gabriele Zago (un bambino scomparso qualche anno fa), categoria Piccoli Amici 2005 disputato il 28 gennaio scorso a Ceggia.
Grazie per la mia intervista apparsa nell’ultimo numero. Max Carniel Mio figlio è il numero 10 di spalle, nipote del grandissimo Andrea! Grazie a Tuttiincampo. Gianni Segato (commento a una foto) Me par che su ste foto sia tutti falli, su una i te tie pa a maia su una i te entra in gamba tesa e su ultima ti fa finta calcia ma col gomito ti cerchi l’avversario! Ivan Rossi (commento a una foto)
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IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE
BASKET CLUB JESOLO: UNA STORIA CHE PROSEGUE...
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a società sportiva del Basket Club Jesolo, nata nel 1968, è una delle realtà sportive più longeve e con più tradizione della città: nonostante non si possa dire di avere numeri da metropoli, c’è l’orgoglio di aver sfornato numerosi atleti e tecnici che sono stati protagonisti dei più prestigiosi palcoscenici della massima categoria nazionale. I vari Stefano Teso, i fratelli Guerra, Cristian Mayer, Matteo Maestrello, Massimo Longhin, Renato Pasquali, Mauro Zorzan hanno scritto impor-
tanti pagine di storia sportiva di molte importanti società di tutta Italia. La cosa bella e forse unica nel panorama sportivo è che la maggior parte di queste persone sono attualmente impegnati nella crescita della società che li ha lanciati, chi come dirigente, chi come allenatore, portando la passione per un gioco che gli ha permesso di crescere e fare meravigliose esperienze e mettendole a disposizione dei ragazzi, che si trovano così affiancati nel loro cammino di apprendimento da tutor di grande valore. Grazie alla grande determinazione che i giovani mettono ogni giorno in palestra i risultati di squadra stanno rendendo orgogliosi: i ragazzi dell’under 19 hanno appena terminato la prima parte di campionato passando il turno da capolista e concedendo solo una partita agli avversari. Gruppo solido con individualità di grande talento, un team che sta lavorando bene e migliorando e che
si sta prendendo belle soddisfazioni anche nel campionato Senior di Promozione dove stanno tallonando la prima in classifica Leoncino Mestre. Tutto questo fa ben sperare di poter tagliare qualche bel traguardo, prima tra tutti la conquista del titolo provinciale che manca da un po’ e che vedrà svolgere la finale a Jesolo. Anche i ragazzi dell’under 17 stanno affrontando il campionato d’Elite con grande dignità e, nonostante le difficoltà iniziali, si stanno togliendo belle soddisfazioni tallonando molto da vicino le prime della classe e facendoci sognare l’approdo ad un altro podio che all’inizio dell’anno sembrava irraggiungibile e che catapulterebbe il BC Jesolo tra le società più vincenti di questa stagione. Completano il quadro della società le attività delle squadre under 14, under 13 e under 12. Il BC Jesolo è tra le 16 società che hanno aderito al Progetto Reyer, che consiste nel coinvolgimento delle società sportive già operanti nel territorio metropolitano per creare un grande polo cestistico che possa generare squadre di eccellenza in grado di puntare ai più alti vertici nazionali. Per conoscere meglio l’attività del BC Jesolo visitate il sito www.basketclubjesolo.it. nella foto sopra la squadra under 14 nella foto sotto la squadra under 19
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altri sport
LITORALE NORD, VOLLEY FEMMINILE IN EVIDENZA
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n questo numero, ecco una rapida presentazione del movimento della pallavolo di Cavallino-Treporti. Un ramo della società Litorale Nord è dedicato al volley, realtà in attività da dieci anni, quando è entrato a far parte del sodalizio già esistente che si occupava solamente di basket; al timone, ancora oggi, il presidente Moreno Vanin. Il direttore sportivo della sezione volley, Anna Michieli, spiega che ormai da alcuni anni il settore della pallavolo locale può contare su circa cento atleti iscritti, che vanno dal minivolley fino alle ragazze che stanno disputando il campionato di serie D, passando per i campionati giovanili. Salvo poche eccezioni, nel minivolley, il movimento è tutto femminile; a questo aggiungia-
mo da alcuni anni anche un gruppo amatori composto da adulti ed ex atlete. L’orgoglio della società è il continuo rinnovarsi della giovane prima squadra, tutte atlete residenti o legate al comune ed il seguito di tifosi ad ogni incontro che viene disputato a Ca’ Savio, sfiorando spesso per le partite della serie D il “tutto esaurito”. Attualmente lo staff tecnico è composto da quattro allenatori: Manuela Pistorello, con l’aiuto delle assistenti Elena Pettenò, Gloria Zanella e Tiziana Guerra, che gestiscono il settore minivolley; Roberto Michieli, con l’aiuto dell’assistente Giada Ballarin, si occupa delle squadre under 11, under 12, under 13; Mattia Moroso e Samuele Costantini, con l’aiuto di Riccardo Nardin, gestiscono il gruppo under 16, ter-
za divisione e serie D; oltre a questi, alcune preziose persone che si occupano della segreteria e dell’organizzazione. Il bilancio sportivo, a metà stagione sportiva 2012-2013, è da considerare soddisfacente oltre ogni aspettativa: le bambine dell’under 11 (nate a partire dal 2002) alla loro prima esperienza si godono il secondo posto in classifica; le ragazzine dell’under 12 (nate a partire dal 2001) sono attualmente prime nel proprio girone; le ragazze dell’under 13 (nate a partire dal 2000) sono prime in classifica e proseguendo così dovrebbero approdare alle finali provinciali; fase finale provinciale già raggiunta dalle ragazze dell’under 16 che hanno chiuso la regolar season al secondo posto nel proprio
Anno 1 - n. 3 - febbraio 2013 Testata in attesa di registrazione presso il Trib. di Venezia Direttore Responsabile Federico Biondo federico@tuttincampo.info Foto Francesco Lo Castro Enrico Manzini Archivio Venetogol.it Hanno collaborato Lucio Dal Molin, Riccardo Marian, Jacopo Ballarin, Enrico Manzini, Marco Rizza Editore e Proprietario Next Italia snc Via la Bassa Nuova, 22 Lido di Jesolo (VE) tel. 0421 372703 fax 0421 370249 [info@nextitalia.it] Pubblicità marketing@tuttincampo.info tel. 0421 372703 Stampa C.P. ESSE s.r.l. Industria Grafica Castelfranco Veneto (TV]
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girone. Le ragazze dell’under 16 stanno disputando in contemporanea anche il campionato di terza divisione provinciale e da imbattute guidano la classifica del loro girone. Ma la soddisfazione più grande la stanno dando le atlete e lo staff della giovane prima squadra (nella foto) che, dopo aver guadagnato per la prima volta nella storia della società la serie D, si sta dimostrando squadra di grande valore, occupando il terzo posto nel girone, con la ciliegina sulla torta dell’imbattibilità interna tra le mura del Palazzetto “Azzurri d’Italia” e la vittoria, nell’ultimo incontro disputato, contro la capolista, fino a sabato imbattuta.
IL CALCIO GIOVANILE NEL BASSO PIAVE
TUTTINCAMPO RISULTATI E CLASSIFICHE weekend 09-10 febbraio 2013 * Tutti i numeri dalla Juniores ai Giovanissimi (fonte dati: comunicato FIGC e sito www.venetogol.it) nb: in grassetto le squadre del Progetto Tuttincampo * per le classifiche e i risultati dei prossimi weekend visitate il nostro sito www.tuttincampo.info
CAMPIONATO JUNIORES NAZIONALI GIRONE C – 18^ giornata (02/02/13): Kras Repen-Belluno 2-0; Tamai-Giorgione rinv; Real Vicenza-Pordenone rinv; SandonàJesolo-Sambonifacese 1-1; Montebelluna-Sanvitese rinv; TrissinoValdagno-Union Quinto 3-1; Sacilese-Virtus Vecomp 3-0 Classifica: Virtus Vecomp 36, Pordenone 34, Sambonifacese 33, Real Vicenza 30, TrissinoValdagno 29, Giorgione, Sacilese 28, Tamai 23, Montebelluna 21, SandonàJesolo 20, Kras Repen 17, Union Quinto 16, Sanvitese 13, Belluno 12 CAMPIONATO JUNIORES REGIONALI GIRONE E – 20^ giornata: Union Pro MP-Spinea 3-2; Pramaggiore-CasierDosson 1-1; Miranese-Città di Musile 2-0; Vigontina-Graticolato 2-2; DoloRivieraBrenta-Laguna Venezia 0-3; GazzeraOC-Mestre 2-1; Calvi Noale-Real Martellago 1-3; Silea-Treporti 1-0 Classifica: Laguna Venezia 39, Graticolato 36, Miranese 35, CasierDosson, Vigontina 33, Union Pro MP 31, DoloRivieraBrenta 26, Città di Musile 25, Calvi Noale 24, Spinea 23, Silea 22, Mestre, Real Martellago 17, Gazzera OC 13, Treporti 10, Pramaggiore 6 CAMPIONATO JUNIORES BASSO PIAVE GIRONE A – 18^ giornata: Città di S.Donà-Annonese 1-2; Gruaro-Cavallino 1-0; Virtus Summaga-E.Cessalto 3-0; Fossalta Piave-Passarella 2-4; Eraclea/Crepaldo-San Stino 1-0; Caorle-Teglio Veneto 2-0 (riposa Noventa) Classifica: Fossalta Piave 32, Passarella 25, Annonese, San Stino 23, Gruaro 22, Città di S.Donà 21, Cavallino, Virtus Summaga 20, Noventa, Eraclea/Crepaldo 19, Teglio Veneto, Caorle 15, E.Cessalto 11 CAMPIONATO ALLIEVI SPERIMENTALI GIRONE A – 20^ giornata: Montecchio M.-Campodarsego 0-2; Thermal CM-Legnago 0-2; Rosà-Marano 0-2; FavaroMarcon-Piovese 2-1; Abano-San Paolo Padova 0-0; Real VicenzaSandonàJesolo 2-1; ArzignanoChiampo-Sona Mazza 2-0 Classifica: Montebelluna 38, Legnago 35, FavaroMarcon 31, Montecchio M., Thermal CM 30, Piovese, Abano 28, San Paolo Padova 27, SandonàJesolo 26, Rosà 22, Real Vicenza, Campodarsego 19, Sona Mazza 18, Marano 14, ArzignanoChiampo 12 CAMPIONATO ALLIEVI REGIONALI GIRONE D – 18^ giornata: GazzeraOC-Città di Musile rinv.; CasierDosson-Fossaltese 1-0; Robeganese-Laguna Venezia 2-0; Lastimma D.Bosco-LiventinaGorghense 1-1; Fossalta Piave-OlmiCallalta 1-4; Edo Mestre-Opitergina 0-1; DoloRivieraBrenta-SandonàJesolo rinv. Classifica: LiventinaGorghense 44, Opitergina 39, CasierDosson 36, Fossaltese 34, OlmiCallalta 33, SandonàJesolo 31, DoloRivieraBrenta 29, Laguna Venezia 27, Robeganese 23, Edo Mestre 15, Lastimma D.Bosco 13, GazzeraOC 9, Città di Musile 6, Fossalta Piave 3
CAMPIONATO ALLIEVI BASSO PIAVE GIRONE A – 20^ giornata: Passarella-Altino 1-1; Pramaggiore-Annonese 1-3; Bibione-Aurora SN 6-4; Concordia-Caorle 15-0; Evolution Team-Libertas Ceggia 4-0; San Stino-Noventa 5-0; Città di S.Donà-Torre Mosto 0-0; Eraclea/CrepaldoTreporti 2-1; Jesolo-Villanova 1-1 Classifica: Concordia, Evolution Team 46, San Stino 44, Città di S.Donà, Eraclea/Crepaldo 43, Torre Mosto 35, Treporti 31, Pramaggiore 26, Altino, Annonese 25, Libertas Ceggia 21, Jesolo 20, Caorle 18, Bibione 15, Villanova 10, Noventa 8, Aurora SN 7, Passarella 5 CAMPIONATO GIOVANISSIMI SPERIMENTALI GIRONE A – 20^ giornata: Unione Venezia-Bassano 2-1; SandonàJesolo-Cittadella 3-2; San Paolo Padova-Clodiense 7-1; Giorgione-Hellas Verona 0-0; Legnago-LiventinaGorghense 0-2; Chievo Verona-Noventa 1-0; Montebelluna-Padova 0-1; Sambonifacese-Vicenza 1-3 Classifica: Padova, Vicenza 47, Chievo Verona 44, Hellas Verona 39, Unione Venezia 38, LiventinaGorghense 37, Legnago 28, Cittadella 27, Montebelluna 26, San Paolo Padova 23, Giorgione 22, SandonàJesolo 21, Sambonifacese 19, Noventa 16, Bassano 10, Clodiense 1 CAMPIONATO GIOVANISSIMI REGIONALI GIRONE D – 18^ giornata: Fossaltese-CiprianoCaTron 2-0; FavaroMarcon-Concordia 2-1; LiventinaGorghense-Fossalta Piave 7-0; SandonàJesolo-Laguna Venezia 2-0; GraticolatoLastimma D.Bosco rinv.; OlmiCallalta-Liapiave 1-0; Miranese-Union Quinto rinv. Classifica: SandonàJesolo 51, LiventinaGorghense 48, Laguna Venezia, Miranese, FavaroMarcon 39, Fossaltese, OlmiCallalta 21, CiprianoCaTron, Graticolato 18, Union Quinto 17, Liapiave 12, Lastimma D.Bosco 11, Fossalta Piave 10, Concordia 5 CAMPIONATO GIOVANISSIMI BASSO PIAVE GIRONE A – 16^ giornata: Treporti-Meolo 1-1; NoventaCavallino 1-5; Fossalta Piave-Città di S.Donà rinv.; Città di Musile-Eraclea/Crepaldo 4-2; Caorle-Jesolo 2-1; Torre Mosto-Passarella 2-1; Altino-SandonàJesolo 3-1 Classifica: Cavallino 41, Altino 34, SandonàJesolo 32, Città di S.Donà, Caorle A 26, Jesolo, Città di Musile 25, Noventa 19, Treporti 16, Eraclea/Crepaldo 15, Passarella 12, Fossalta Piave, Torre Mosto 10, Meolo 5 GIRONE B – 16^ giornata: Annonese-Bibione 2-8; Giussaghese-Caorle 0-0; Aurora SN-Concordia 1-5; Vigor-E.Cessalto 2-1; Libertas Ceggia-Evolution Team 4-1; Cesarolo-Pramaggiore 1-8; Villanova-San Stino 3-3 Classifica: Villanova 37, Libertas Ceggia 34, Vigor 31, Bibione 22, San Stino 21, E.Cessalto 19, Giussaghese 17, Pramaggiore 16, Evolution Team 15, Annonese 5, Aurora SN, Cesarolo 1. nb: Caorle B e Concordia fuori classifica
ATTENZIONE: PER SEGNALARE ERRORI NEI RISULTATI O NELLE CLASSIFICHE inviare un sms al numero 333.9249976 oppure una email a redazione@tuttincampo.info
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