Carpi Distretto Moda - Fall/Winter 2016-2017

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CARPI DISTRETTO MODA CARPI FASHION DISTRICT FAL L / WI NT E R 2016- 2017

All’interno la guida agli spacci e outlet

Alessandro Varisco (TwinSet) AGGREGARSI E SPECIALIZZARSI PER COMPETERE Alessandro Varisco (TwinSet) JOINING FORCES AND SPECIALISING IN ORDER TO COMPETE


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CARPI DISTRETTO MODA CARPI FASHION DISTRICT

CARPI DISTRETTO MODA CARPI FASHION DISTRICT FA L L / W I N T E R 2016 - 2017 SOMMARIO Specializzazione e aggregazione per restare nel mercato globale 13

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Tendenze moda

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Amsterdam: la creatività dai contrasti

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Tiziano Rillo e 10sei0otto: il talento nella pelle

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Helmut Newton a Carpi: la provocazione nell’obiettivo

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Polimoda: professionalità per una formazione di eccellenza 47 Stradora: la scelta del piccolo come chiave della creatività

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White dogo di Annalisa Bassoli: libera di creare per i più piccini 57

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Moda Makers, nuova ribalta per i produttori del Distretto

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INDICE SPACCI E OUTLET 65

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SUMMARY Joining forces and specialising in order to compete

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Trends and fashions for Fall / Winter 2016

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Amsterdam: contrasts and creativity

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Tiziano Rillo: talent in the world of leather

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Photography: Helmut Newton in Carpi

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Polimoda school of excellence

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TESTI / TEXTS: CLAUDIA ROSINI FLORIO MAGNANINI VALENTINA PO

Stradora: seduction by the small-scale

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TRADUZIONI / TRANSLATIONS: BENEDICT SCHOOL CARPI

White Dogo, dressing little trendsetters

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Moda Makers: the District makes a comeback

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INDEX OF FACTORY SHOPS AND OUTLETS IN CARPI

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SUPPLEMENTO AL N. 36 DI VOCE DEL 29 SETTEMBRE 2016 SUPPLEMENT TO ISSUE 36 OF WEEKLY "VOCE" DATED 26TH SEPTEMBER 2016 REG. TRIB. DI MODENA, N. 1177 DEL 7.10.1993 DIRETTORE RESPONSABILE EDITOR IN CHIEF: FLORIO MAGNANINI GRAFICA E IMPAGINAZIONE GRAPHICS AND PAGING: SANDRO PAPPALARDO

EDITORE / PUBLISHER: SOCIETÀ EDITORIALE D&F SRL, VIA PERUZZI 2C - 41012 CARPI TEL. 059 694050 - FAX. 059 645457 FINITO DI STAMPARE IL 26 SETTEMBRE 2016 PRESSO SEVEN SEAS SRL, REPUBBLICA DI SAN MARINO


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EDITORIALE di Florio Magnanini

Il distretto tessile di Carpi – 1.073 unità produttive e 7 mila 66 addetti nel 2011, in calo medio del 40 per cento sul 2001 secondo l’11esimo Rapporto dell’Osservatorio del Settore tessile abbigliamento – si trova oggi di fronte a scelte decisive per la propria stessa sopravvivenza che derivano da alcuni dati di fatto, tutti collegati alla globalizzazione. Ristretta a poche eccellenze la via delle griffe, peraltro in sempre più affannosa ricerca di ceti abbienti in ogni angolo del pianeta. Preso atto dell’avanzata prepotente dei colossi mondiali del fast-fashion che non rinunciano neppure ad avventure nella fascia premium, insidiando le stesse griffe tradizionali. Constatato che anche i più affermati brand locali si sono convertiti da tempo alle delocalizzazioni produttive. Ecco, tutto ciò premesso, quale via di sopravvivenza si prospetta per un settore che a Carpi si è sempre segnalato per una discreta cifra di qualità, sia nella fascia media e medio alta, trovandosi così spiazzato sul fronte, divenuto decisivo, del prezzo? E tanto a livello di subfornitura che di prodotto finito, private label o marchio che sia? È indubbio che la moda che ha preso piede sull’abbrivio delle scelte produttive e di

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retail dei vari Zara, Inditex, Primark, H&M, Mango, Hilfiger, eccetera, impone al distretto tessile di Carpi una riflessione molto seria. Il fast fashion che sta sbancando nel mondo non è più liquidabile con la giustificazione consolatoria di una qualità tutto sommato sacrificata al prezzo. Per la moda che oggi spopola Armando Branchini, docente alla Bocconi di Milano, ha anzi coniato la formula di “understatement, ma non banale”, per dire di una qualità accettabile, comunque dignitosa pur nei suoi risvolti imitativi di disegno, tessuti e confezione, ottenuta a un prezzo che fa funzionare a pieno regime il motore stesso del fashion: la voglia di cambiare, la pulsione all’acquisto gratificata dalla possibilità di uscire da un punto vendita della catena con otto capi al prezzo di uno preso nel negozio tradizionale. La sempre minore consapevolezza di che cosa sia la qualità intrinseca di un capo, di un tessuto, di una confezione si sposa ormai nelle generazioni under 40, al valore prevalente assegnato all’estetica, al marchio, alla soddisfazione dell’occhio in combinazione con la convenienza. È un valore che subentra a un altro, ed è la nuova frontiera sulla quale si trova a combattere un distretto che come valore ha sempre avuto la qualità al prezzo che merita. Non potendo pretendere, tuttavia, che il sistema del tessile abbigliamento di Carpi si snaturi – non è nelle sue corde, non lo farà mai e arriverebbe pur sempre dopo altri –, si può solo auspicare che una terza via tra fast fashion in espansione e griffe in declino consista nel riuscire a far convivere qualità e prezzo. È un obiettivo che a livello di prodotto possono dare solo ricerca e innovazione, dai tessuti alla vestibilità, passando per applicazioni e trattamenti. Ma quando non si riesca nel prodotto, allora il valore andrebbe spostato su quei servizi di comunicazione e marketing che creano la cornice giusta per l’acquisto, inducendo a sorvolare sul centesimo speso eventualmente in più, perché c’è comunque la gratificazione. Sono percorsi che nessuna azienda è in grado di affrontare da sola e che comportano uno sforzo unitario e di collaborazione che Carpi non è mai riuscita a produrre. Ora, però, ne va della sua stessa esistenza.


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EDITORIAL by Florio Magnanini

The textile district of Carpi –1,073 production units and 7066 employees in 2011, with an average drop of 40 per cent on the 2001 figures according to the 11th Report of the Observatory of the textile and clothing Sector – is today facing choices that will determine its own survival, deriving from several facts, all linked to globalisation. The top designer brands present are now limited to a few, while on the other hand they are always in increasingly exhausting pursuit of affluent social classes in every corner of the planet. Note has been taken of the bullying onslaught of the world’s fast fashion giants, stopping at nothing and even seeking adventures in the premium category, so threatening the traditional designer brands. And it has been confirmed that even the most consolidated local brands have changed strategy, moving their production overseas. And there you have it. Considering all of this, what kind of survival prospects are in store for an industry which in Carpi has always distinguished itself for its good quality level, both in the medium and medium to high quality brackets, and now finds itself blown out of the picture in the battle focused on price, now a definite determining factor? And can the same be said, whether we are talking about sub-supply, or finished product, private Label or a brand? It is without a doubt that the fashion established as a result of the headway made by the various large-scale chains such as Zara, Inditex, Primark, H&M, Mango, Hilfiger, etc in their production and retail choices, is making the textile district of Carpi think very seriously about its future. The fast fashion that is popping up all over the world can no longer be dismissed with the consoling excuse that, all in all, it has sacrificed quality in favour of price. On the contrary, to describe the fashion that is becoming so popular today, Armando Branchini, lecturer at the Bocconi University in Milan, has coined the phrase “understatement, but

not trivial”, i.e. a quality that is acceptable, and in any case dignified, even although it may imitate designs, fabrics and production, obtained at a price that makes the engine of fashion itself run at full power: the desire to change, the impulse to purchase gratified by the possibility of leaving a chain store with eight garments bought at the price of one in a traditional shop. In the generation of the under-40s, the increasing lack of awareness about the definition of the intrinsic quality of a garment, a fabric or a production process is now combined with the prevalent value assigned to what a garment looks like, its brand, how pleasing it is to the eye, all paired with convenience. This is the value that is replacing the previous one and it is the new frontier at which a district that has always offered quality at a fair price is now finding itself at battle. In any case, since there is no question of Carpi’s textile and clothing system becoming denaturalised – it is simply not its style, and it will never happen, even at the cost of it coming last –, one can only hope that a third road between that of fast fashion in expansion and designer brands on the downturn will consist in managing to find a context whether quality and price can live together on the same level. This is an objective which, as far as product is concerned, can only be obtained through research and innovation, from fabrics to fit, passing through applications and treatments on the way. But when this cannot be achieved with the product itself, the value needs to be moved to the communication and marketing services that create the right context for the purchase, inducing the consumer to disregard any additional cents they may spend, because they have in any case achieved gratification. These are challenges that no company is capable of facing alone and which require a combined effort, a partnership that Carpi has never managed to produce. Now, however, its very existence depends on it.


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COVER STORY

Alessandro Varisco, 51 anni, dal 2015 alla guida del Gruppo TwinSet Simona Barbieri, interviene sull’attuale momento del tessile di Carpi alle prese con un mercato globale in cui il prezzo sembra aver scalzato il tradizionale fattore competitivo della qualità

Specializzazione e aggregazione per restare nel mercato globale

È

di Florio Magnanini

arrivato alla guida di TwinSet Simona Barbieri poco più di un anno fa, in contemporanea con l’acquisizione da parte del fondo Carlyle del 90 per cento del Gruppo. Oggi, alla vigilia del grande evento che accompagnerà l’ingresso dell’azienda nel nuovo quartier generale affacciato sull’Autobrennero, accetta di compiere un giro di orizzonti sulla situazione del distretto tessile di Carpi dove è approdato dopo essere stato amministratore delegato del Gruppo Moschino. «Una cosa che ho trovato qui e che non conoscevo prima – spiega – è questa bella realtà a livello imprenditoriale. Sono rimasto sorpreso della quantità di aziende. Ma una

cosa la devo dire, e parlo per il mio settore: c’è troppo individualismo …. ». Antico problema di Carpi: qualcuno lo considera un fattore di spinta emulativa, qualcun altro un limite, specie in tempi di crisi sui mercati. E c’è anche molto del timore di vedersi sottrarre le figure professionali migliori… «Parlo del fare community. Il che non significa che dobbiamo condividere i risultati o che ci si debba rubare vicendevolmente le figure professionali. Ci sta che qualche persona da un’azienda vada in un’altra e viceversa: è nella logica delle cose, perché se uno è stufo e ha bisogno di cambiare dimensione


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Aggregazioni di imprese per fare cose innovative

è giusto che lo faccia: il cambiamento è anche rinnovamento. Quello a cui mi riferisco io è un’aggregazione imprenditoriale che, se esistesse, secondo me permetterebbe di fare davvero delle belle cose. Anche perché Carpi non è una metropoli: fra persone, imprenditori, manager qui ci si può conoscere tutti. E non è che si debba fare chissà che cosa, ma dar vita semplicemente a un polo di aggregazione» A che cosa pensa, esattamente? «Al mettersi a disposizione l’uno per l’altro per fare azioni comuni, per aggredire nuovi mercati, per trasferire know how alle piccole imprese che non hanno la possibilità di avere manager o persone che conoscano il mondo perché non se lo possono permettere e il cui management è spesso fatto da familiari. Solo che qui ognuno ha il proprio orticello: un po’ in tutta Italia è così, ma qua mi sembra un pochino più accentuato e questo lo trovo un vero peccato. Prenda il caso delle scuole di formazione. Tutti pensano a fare scuole per i grandi manager, ma ci sono le università, come la Bocconi, ma anche come Bologna e Modena, che hanno un ranking pazzesco. Non è questo: i manager possono arrivare anche dall’estero. Il vero problema della formazione è che c’è un tessuto connettivo di know how che

rischia di lacerarsi e disperdersi» C’è qualche notevole responsabilità anche delle imprese e degli imprenditori che hanno delocalizzato… «Detto che ci sarebbe tanto da fare per aggregare e compiere azioni comuni, anche le istituzioni dovrebbero svolgere una funzione stimolatrice. In questo senso, non si può che constatare, venendo alle imprese, che al posto di investire si è portato tutto fuori per avere un beneficio di costo. Va bene, ci sta. Ma in Islanda, in Finlandia hanno fatto l’opposto: proprio nei momenti più critici lì gli imprenditori hanno investito tanto e ora hanno un costo orario che è simile a quello cinese. Se tu veramente vuoi fare qualche cosa, non è che devi pensare a chissà che: devi dare la possibilità ai ragazzi di stare sei mesi in un’azienda e imparare veramente il mestiere, perché se fai un corso di 90 ore, con tutto il rispetto, che cosa hai imparato?» E invece? «Bisognerebbe pensare a un pool di aziende che sostenga una formazione efficace, chiamando soprattutto le maggiori ad assumersi responsabilità. Io faccio parte di un fondo americano: se andassi a spiegare questo, se dicessi di metterci al servizio delle piccole aziende mi darebbero subito l’okay. Non mi riferisco alle partecipazioni fieristiche ma ad


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azioni congiunte, piccoli e grandi insieme, superando le attitudini egoistiche e aiutando le potenzialità a venir fuori. Perché qui, le assicuro, le potenzialità ci sono, anche se inespresse». Allo stato attuale risulta un po’ difficile dar vita ad azioni comuni: un nostro recente forum tra subfornitori ha rivelato una loro notevole acredine verso i brand maggiori. Li accusano di aver prosciugato la Carpi delle buone produzioni e di essersi convertiti alla moda senza qualità… «Comprendo il malcontento da parte dei subfornitori e che possano avercela con i brand, vedendo in loro quelli che hanno iniziato questa politica diciamo di esterofilizzazione della produzione. Dobbiamo però cominciare anche a dirci che non è più vero che la qualità esiste solo in certe aree. La qualità, onestamente ormai è un valore oggettivo. Il made in Italy nel mondo, è vero, viene percepito come garanzia ed è un plus. Però devo anche dire che il mondo sta cambiando radicalmente… Glielo sto dicendo da un’azienda come TwinSet che il 30 per cento lo fa in zona, dove abbiamo addirittura una tessitura interna e abbiamo aziende che prima ci facevano del commercializzato e alle quali abbiamo chiesto di lavorare dove producono e comprano i materiali, per cui ci portano il prodotto finito e gli abbiamo fatto

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fare il salto. Ma torniamo al tema centrale: se uno negli anni non ha capito che comunque il mondo si stava aprendo e che c’era una polarizzazione in atto e insisteva a competere sul prezzo con una qualità media pur con tanti paesi dove il costo orario è inferiore, era per forza condannato a perdere la battaglia. Il vero effetto della globalizzazione è che il made in Italy rimane importante, ma il made out, il prodotto fuori non è più così distonico» In che senso? «Lo chiedo a lei: se va a comprare un paio di Adidas o di Nike e le acquista per il gusto estetico e per la funzione che svolgono, le interessa molto se sono state fatte in Cina o in Bangladesh o in Italia? Questo effetto di globalizzazione ha reso anacronistica la battaglia del “devi usare me perché sono del territorio”: non c’è via di scampo. E purtroppo, questo andare in outsourcing, un effetto lo sta producendo: le competenze locali in quei lavori che sono fondamentali per la nostra filiera una volta che si disperdono non si possono più ricreare. Questo è il vero problema. Ecco perché sento la necessità di una comunità che vada a implementare il know how e l’expertise di determinate figure fondamentali. Al di là dei tessutai, il nostro mondo è fatto di modellisti, di gente che lavora il prodotto, perché se lo stilista ha l’idea, il vero protagonista è quello che dal disegno porta a casa il modello. E invece mi sembra che tutti pensiamo a diventare dei grandi manager e poi ci mancano le persone che sanno cucire. E si sa, i vestiti non si cuciono da soli» Che ne pensa del concetto di fine della moda, o meglio, dell’idea che sia ormai il prezzo a fare la moda e a interpretarla meglio di ogni altro fattore, finendo per tagliar fuori il livello di qualità vantato dalla nostra subfornitura? «Oggi è cambiato il mondo, la prospettiva è globale: c’è una grande competizione e o ti specializzi nella qualità oppure ti fermi a un livello di qualità che non fa la differenza e la caratterizzazione diventa solo una questione di marketing. Ma capisco che un subfornitore questa parte non l’abbia mai considerata, anche se è fondamentale perché riguarda i servizi. Se infatti non vai sul prodotto, devi andare sul servizio. E non possiamo focalizzarci sul ragionamento per cui “io ho la qualità e i brand che vanno fuori a produrre, sono aggressivi e strozzini”. La questione vera è il rapporto domanda offerta e se uno ha modo di approvvigionarsi con un materiale con le stesse qualità e un costo inferiore, anche per quantità ristrette… È il nostro stesso posizionamento a imporcelo. Il problema italiano e anche carpigiano è di natura culturale ed è quello per cui a noi va bene

Non è più vero che la qualità esiste solo in certe aree


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In queste immagini alcuni capi Twinset della collezione autunno inverno 2016-2017

così e continuiamo allo stesso modo. Ma non è più così, purtroppo: bisogna reinventarsi». Su quali linee, a suo parere? «Da un lato forzando sul made in Italy, ma di grande qualità, specializzandosi e diventando i fornitori primari dei grandi marchi che hanno bisogno del made in Italy per poter raccontare una storia e per il posizionamento di prezzo che hanno. Perché il mio prezzo medio retail è 120 euro, ma dai marchi famosi ne paga anche 1.200, 1.500. Quindi è naturale che il consumatore che spende quelle cifre e si approccia al cosiddetto lusso abbia bisogno di esclusività e unicità: e un grosso aiuto in questo senso lo dà il made in Italy… Grande specializzazione, dunque, per fare veramente alta qualità». E l’altra via? «È la gamma di servizi che possono fare la differenza: il mix di branding, marketing, business to business. È un po’ come l’acqua minerale che sta diventando un prodotto immateriale più o meno

identico, mentre il suo valore vero è dato dall’etichetta e dalla bottiglia, cioè da tutto il resto. Ma anche qui: debbo fare un materiale? Debbo investire nella ricerca, ma perché la comunità non fa un centro di ricerca da cui tutti attingano? Questo sarebbe un distretto intelligente e dovrebbe agevolare i costi di ricerca per avere qualche cosa che sia differente. Da quel che so a Carpi ci sono un enorme potenziale e grandi competenze. Quello che mi aspetto è che gli imprenditori di ultima generazione prendano in mano le aziende, continuino la storia e che sia una storia piena di ricerca. Mi sembra invece che proprio questo venga a mancare da un punto di vista di gap generazionale» Sì, arrivati a un certo punto o sono tentati di vendere o chiamano manager da Milano: il che spesso è la stessa cosa… «(sorride) Le devo dire la verità: se sei una grande azienda in cui entra un fondo, poi ti puoi permettere una struttura manageriale. E allora puoi aggredire il mondo, puoi fare delle strategie con un senso.

Specializzarsi e servizi che facciano la differenza


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Se invece sei piccolo e non ti aggreghi tutte queste cose non le puoi avere. C’è dunque un problema di aggregazione. Ma anche di curiosità degli imprenditori, perché non dobbiamo dimenticare che, essendo un paese di grande storia, possediamo una capacità creativa e culturale a livello generale che secondo me ci permette di far fronte a ogni difficoltà. Però bisogna avere un’attitudine al cambiamento: che vuol dire non cambiare la testa, ma cercare di vedere le stesse cose con un nuovo sguardo. Le grosse aziende si possono permettere di chiamare persone con esperienza che è quella che aiuta a vedere le cose da una prospettiva più ampia e di ricavarne dunque una capacità di interpretazione maggiore. Ma esiste anche la possibilità di ottenere lo stesso risultato alleandosi, facendo gruppo, magari con una funzione politico istituzionale che sostenga questo cambiamento culturale. Altrimenti non ce la facciamo. Avrà capito che io credo molto nelle relazioni: va bene tutto, ma alla fine la differenza la fanno le persone. In una gara di barche a vela il vento è lo stesso per tutti: è l’equipaggio quello che decide la vittoria».

Alessandro Varisco

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Alla guida di un Gruppo da 250 milioni di euro Alessandro Varisco, 51 anni, milanese, laurea alla Università Cattolica del Sacro Cuore, prima di approdare nel luglio 2015 alla guida di TwinSet Simona Barbieri è stato direttore commerciale e marketing presso Gianfranco Ferrè e successivamente managing director da Roberta da Camerino e infine Ceo da Moschino. Assunta la carica di amministratore delegato del brand di Carpi in concomitanza con l’acquisizione del 90 per cento da parte del fondo Carlyle, parla di una semestrale 2016 “soddisfacente oltre le previsioni”, in linea con il positivo andamento che lo scorso anno vide attestarsi TwinSet a 237,5 milioni di fatturato consolidato, in aumento del 13,4 per cento sul 2014, mentre l’ebitda dello scorso anno si è attestato a 38,1 milioni di euro, pari al 16 per cento dei ricavi consolidati e in crescita del 18,3 per cento sul 2014. La stima per l’anno in corso è di portarlo a 250 milioni. Sono i numeri che collocano da tre anni stabilmente TwinSet Simona Barbieri – che oggi impiega un migliaio di dipendenti, incluso il Retail – al terzo posto assoluto fra tutte le aziende

dei quattro comuni delle Terre d’Argine. La rete retail conta attualmente 73 negozi di proprietà (diventeranno 78 entro il 2016) cui se ne aggiungono 30 in franchising e contribuisce per un 35 per cento al fatturato anche se l’obiettivo è di spingerlo al 50 per cento, così come il piano quadriennale varato nel 2015 prevede che il fatturato realizzato all’estero passi dal 35 al 55 per cento. Quanto al prodotto, in una recente intervista rilasciata a Pambianco News, Varisco ha parlato di una semplificazione delle linee, ridotte da sette a tre: TwinSet, che resta la principale e che ha assorbito l’etichetta Le Coeur; la label più contemporanea My Twin e la linea di lingerie U&B, lanciata quest’anno. Sempre nell’intervista citata il manager non ha escluso per l’Autunno Inverno 2017 l’arrivo di un uomo casual TwinSet.

Il nuovo quartier generale sull’Autobrennero

L’evento più immediato che attende il gruppo guidato da Alessandro Varisco sarà l’ingresso nel nuovo quartier generale da 15 mila metri quadrati che si affaccia sull’Autobrennero, realizzato su progetto dello studio associato BP Architects di Silvio Binini ed Emanuele Piccinini, di Reggio Emilia. L’imponente complesso dalla facciata sinuosa costituita da tre livelli di vetrate con pale frangisole verticali in rame, è l’effetto della ristrutturazione e dell’ampliamento del preesistente

fabbricato che ospitava il gruppo Fontana&Pignatti. Si annuncia come un edificio di particolare eleganza, ma anche molto accurato quanto a ricerca del comfort e dell’efficientamento energetico, dotato di un impianto fotovoltaico che coprirà l’80 per cento del fabbisogno. Ospiterà una palestra e si sta valutando la prospettiva di ricavarvi un nido: «Vogliamo che sia un posto capace di dare un contributo alla comunità – sottolinea Varisco –. L’obiettivo non è di diventare più

grandi delle altre aziende di Carpi. Spero che noi e gli altri di Carpi si diventi più grandi di tante aziende che ci sono in giro». Sarà improntato a questa filosofia l’evento inaugurale previsto a ottobre: un momento più di riflessione e approfondimento sul presente e il futuro del distretto tessile locale che non di festa: «Festeggeremo – conclude il manager – quando avremo creato un grande valore all’interno di questa azienda. E di strada ne dobbiamo fare ancora tanta».


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Specialisation and aggregation to stay in the global market Alessandro Varisco, 51 years old, from Milan, took the helm of the TwinSet Simona Barbieri Group in July 2015, when the Carlyle fund purchased 90 per cent of the company. With him, we have completed a circle of horizons on the state of health and prospects of the fashion district in Carpi, on the eve of the brand moving to its new, prestigious headquarters overlooking the Autobrennero motorway. There is a limit, which he, as an outsider with a background in Groups such as Ferrè and Moschino, believes can be identified in Carpi: the abundance of individualism, equalled only by the extraordinarily rich potential of the district. In particular, the manager notes the absence of any forms of business aggregation. These do not force companies to do the same things, but instead enable them to launch common initiatives, to transfer know-how from the big fish to the minnows and cultivate it, convey it using specific training centres built to complement the companies, before it disappears. To the objection that it is difficult to think about alliances between the local producers and the big brands in Carpi, as the latter have preferred to take their business abroad, cutting the former out, the manager replies that such a process, with the onset of globalisation, was inevitable, and that although Italian production continues to

represent a value, it is no longer much more different than production carried out elsewhere. This is because those seeking a product do not focus on where it is produced, but rather on its compliance with certain requisites of attractiveness and functionality. And so, in response to the ever increasing importance that price has taken on compared with a quality level that is increasingly becoming less of a distinguishing factor, for a district like Carpi there are two roads open: one is to specialise in quality, making the district the supplier of the big luxury brands; the other is to induce a cultural change, based on the recognition that if you can no longer compete based on the product, you need to focus on service, marketing mix, branding, business-to-business and make your uniqueness stand out here. In the end, this is the concept on which the famous axiom is based, according to which, all mineral waters are similar, and their value is determined mostly by the shape of the bottle and the label. But this second solution also requires research, specialisation, experience and know-how that small companies cannot source on their own. And this is where the need to unite comes in, because a community of companies can do much more that many small companies left to struggle alone.


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Tendenze moda Arrivano direttamente dalle passerelle di Londra, New York, Milano e Parigi le tendenze per l’autunno-inverno 2016-17. Ecco i must have di stagione che non possono mancare nel guardaroba delle vere fashioniste.

Fashion trends The trends for Autumn-Winter 2016-17 are here, straight from the runways of London, New York, Milan and Paris. Here are the season’s must haves, the garments that every true fashionista simply must have in their wardrobe.

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CARPI DISTRETTO MODA CARPI FASHION DISTRICT Diesel

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DENIM JACKET Short, medium or long, dark or light, with or without applications. It doesn’t matter as long as it’s denim. And if it is washed out, treated, faded and features panels of other fabrics, even better.


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Cavalli

Emporio-Armani

GIACCA SPENCER Corta e tagliente, è un altro classico degli anni Ottanta che a volte ritorna, ridefinendo i canoni di moda del blazer. Che quest’inverno si porta in due modi: maschile e oversize o minimal e calibrato.

Lucio Vanotti

Pucci

PULLOVER Di gran moda le maglie e i soprattutto i maglioni. Pesanti, in filati spessi e a lavorazioni jacquard da “grande freddo”, si portano però al posto della giacca sopra la gonna o il tubino, in un mix and match dal sapore country chic.

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Philosophy

SPENCER JACKET Short and cutting, another classic from the 80s that returns every so often, redefining the fashion rules that define the blazer. And this winter it can be worn in two styles: masculine and oversize or minimal and fitted.

Tod’s

PULLOVER Jumpers, especially thick jumpers are extremely “in”. Heavy, in chunky yarns and with jacquard patterns for warding off the “icy cold”, but worn instead of a jacket over a skirt or a sheath dress, in a mix and match with a hint of country chic.


CARPI DISTRETTO MODA CARPI FASHION DISTRICT Isabel Marant

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Bottega Veneta

CHECK La stampa invernale per eccellenza non può mancare anche quest’anno. In black&white è una certezza, ma non mancano le versioni a colori per chi ha voglia di novità.

Burberry

Fendi

MIX & MATCH La “febbre” del design sfrenato ha contagiato quasi tutti gli stilisti in un pot-pourri irriverente di stampe, fantasie, materiali e colori mischiati tra loro. Per look sicuramente poco convenzionali.

Chanel

CHECKS The ultimate winter print can simply not be missed this year either. It is always present in black & white but there are also many coloured versions for those who yearn for something new.

Blumarine

MIX & MATCH The “fever” of unfettered design has infected almost all designers everywhere in an irreverent potpourri of prints, patterns, materials and colours, all blended together. For looks that can definitely be classed as non-conventional.


FALL / WINTER 2016-17

Blumarine

Chloe

FLUFFY COATS Leggeri e vaporosi come piumini per la cipria o come nuvole sono i capospalla a effetto di questa stagione fredda. Ovviamente in versione ecologica.

Gucci

Tommy Hilfiger

STAMPA FOULARD Delicate come dipinti, queste stampe si trovano dappertutto, dalla giacca da giorno all’abito da sera. Perfette per ingentilire anche il più rigoroso degli outfit.

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Michael Kors

FLUFFY COATS The striking outerwear of this cold season is lightweight and fluffy, like powder puffs or clouds. Obviously in eco-friendly versions.

Trussardi

SCARF PRINT As delicate as paintings, these prints can be found everywhere, from the everyday jacket to the evening dress. Perfect for softening even the sternest outfits.


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FALL / WINTER 2016-17

Fausto Puglisi

Giamba

BOMBER E’ la versione più metropolitana del blazer, da indossare come la giacchina di jeans. Di derivazione sportiva o da motociclista, spesso è abbinato ai pantaloni. Da sfoggiare con piglio rock.

Beccaria

Gucci

CAPPA Si usa al posto del cappotto. Adorato dalle fashion victim, il mantello è il capospalla di stagione: da giorno o da sera, di lana o in puro cashmere, in tinta unita o con decori folk. C’è solo l’imbarazzo della scelta.

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Versace

BOMBER JACKET This is the more metropolitan version of the blazer, to be worn in the same way as the denim jacket. With its origins in sportswear or motorcycling, it is often paired with trousers. To be flaunted with a rock star attitude.

Prada

CAPE To be used instead of a coat. Adored by fashion victims, the cape is this season’s favourite outerwear option: in everyday or elegant evening styles, in wool or pure cashmere, plain or with folk decorations. Your only worry is being spoiled for choice.


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FALL / WINTER 2016-17

Blugirl

Fausto Puglisi

GONNA GODET Lunga o corta, torna la gonna svasata dalla linea ad “A”. Rigida e a tinta unita oppure fluida e a fantasia floreale, è uno dei must di stagione che gioca tra tendenze e ispirazioni

Gucci

Jil Sander

SMOKING Da qualche anno smoking e tuxedo erano relegati al ruolo di comprimari, ma ora tornano da grandi protagonisti. D’altronde si tratta di capi passepartout per essere sempre impeccabili in ogni occasione.

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Roccobarocco

GODET SKIRT Long or short, the A-line flared skirt is back. Prim and plain-coloured or fluid, flouncy and floral-patterned, is it one of this season’s essentials that plays with trends and inspirations

Ports 1961

TUXEDO For a few years now, tuxedos and dinner jackets had been relegated to the status of supporting actor, but are now returning in star roles. After all, they are passepartout garments that render the wearer impeccable on all occasions.


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Giorgio Armani

Missoni

CAPPOTTO-COPERTA Più che una stola è una vera e propria coperta da buttarsi sulle spalle per avvolgersi e proteggersi dal freddo. Sicuramente comoda, ma bisogna saperla portare e abbinare all’outfit giusto.

Alberta Ferretti

Dolce&Gabbana

VELLUTO E’ un materiale sontuoso e dal fascino particolare, un po’ retrò ed è tornato di gran moda. Magari rivisitato e sdrammatizzato con una t-shirt e le scarpe basse.

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Stella Jean

BLANKET COAT More than a stole, but indeed a true blanket that the wearer can throw over her shoulders to wrap herself up and keep the cold out. Definitely comfortable, but has to be worn with the right attitude and matched with the right outfit.

Trussardi

VELVET A luxurious material with a particular, slightly retro, charm which has come back into fashion with a bang. Perhaps revisited and toned down with a t-shirt and flat shoes.


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La creatività dai contrasti

E

di Claudia Rosini

difici del XVII secolo e sculture di alieni che fumano spinelli. Poche città al mondo fondono storia e modernità come Amsterdam. La città dei canali e delle biciclette, dei coffee shop e del quartiere a luci rosse, dei parchi immensi e dei mulini a vento: Amsterdam è tutto questo e molto di più. Una delle sue maggiori attrattive è il mix tra la tradizione del passato e la mentalità innovativa di una metropoli che è stata in grado di creare un ambiente cordiale e rilassato. Gli edifici a misura d’uomo e il senso di intimità che emana da canali, viuzze e piazze evocano un’atmosfera davvero unica. La “Venezia del Nord” è un intrico

di vicoli suggestivi e quartieri pittoreschi. Non si sa mai cosa si troverà: un giardino nascosto, un negozio che vende nastri di velluto, una distilleria di gin, un antico monastero trasformato in sala da concerti. E alla fine ci si ritrova sempre davanti a un canale, con le case galleggianti che ondeggiando sull’acqua. Nel 2010 la cintura dei canali, costruita durante il Secolo d’Oro, è stata inserita dall’Unesco tra i siti Patrimonio dell’Umanità. Oggi i canali di Amsterdam sono più numerosi di quelli veneziani e i suoi ponti sono tre volte quelli del capoluogo veneto, più di qualsiasi altra città al mondo. Nonostante sia già di per sé un museo a cielo aperto, la città vanta un’altissima densità di musei ed è un importante centro culturale. Il Van Gogh


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Museum ospita la maggiore collezione mondiale di opere dell’artista olandese e a poca distanza al Rijksmuseum i dipinti di Vermeer, di Rembrandt e di altri artisti del Secolo d’Oro fanno bella mostra di sé in uno spazio espositivo lungo un chilometro e mezzo. Altre opere di Rembrandt si possono ammirare nella sua casa-studio, mentre il rinnovato Stedelijk Museum custodisce quadri di Monet, Mondrian, Picasso e di tanti altri artisti contemporanei. Senza dimenticare l’Hermitage Amsterdam, la sede olandese dell’Hermitage di San Pietroburgo, e la Casa di Anna Frank, dove la bambina e la sua famiglia vissero in clandestinità: la sua claustrofobica camera da letto dipinge un quadro sconcertante della vita durante la seconda guerra mondiale.

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Il modo migliore per visitare Amsterdam è girare in bicicletta come i suoi abitanti: tutti vanno in bici dappertutto, non importa se piove o c’è il sole, incentivati dalle ampie ciclabili a doppia corsia. Sarà per questo che la qualità dell’aria è ottima. Le automobili in circolazione sono poche e in buona parte elettriche: le stazioni di ricarica sono dislocate ovunque e l’amministrazione cittadina ogni mese ne aggiunge circa 25 con l’obiettivo di arrivare alle 4 mila strutture entro il 2018. Un record, soprattutto se pensiamo che da noi le auto elettriche sono ancora un miraggio. Per quanto riguarda i divertimenti e la vita notturna, Amsterdam ha molto da offrire. E non soltanto per i koffieshop dove si fuma marijuana


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Alcuni scorci del Vondelpark

canali e case galleggianti

Parcheggi di bici a due piani

e per il quartiere a luci rosse con le prostitute in vetrina, mete gettonatissime dai giovani turisti italiani in cerca di sballo e di libidine. Chi preferisce trascorrere una serata più intima e tranquilla può scegliere tra centinaia di bruin café (locali simili a pub) dove bere un drink e mangiare qualcosa. Da non perdere un giro nel Vondelpark, il polmone verde della capitale olandese, nonché uno dei suoi luoghi più magici tra laghetti, sentieri pedonali e locali all’aperto. In una giornata di sole l’atmosfera è quella di una festa all’aperto: si riempie di turisti,

coppiette, ciclisti, pattinatori, genitori che spingono carrozzine, bambini che corrono, adolescenti che giocano a calcio, amici che fumano canne (anche se fumare cannabis all’aperto è illegale) o che fanno un picnic. La scoperta delle boutique indipendenti è una delle gioie della città: si trovano soprattutto nel Jordaan, lungo Haarlemmerstraat e Haarlemmerdijk e sono fiancheggiate da belle boutique ed empori di alimentari. A sud, nella Negen Straatjes abbondano i negozietti minuscoli unici nel loro genere. Staalstraat, nella zona di Nieuwmarket, è un’altra strada ricca di occasioni. La quintessenza di Amsterdam è il Jordaan, l’ex quartiere operaio. La sua atmosfera ospitale è deliziosa, con le vecchie case modeste, i mercatini, le insolite gallerie d’arte, i cortili nascosti, i ristoranti e i negozi vintage sparsi qua e là nelle strette stradine. Visitando questa zona si impara cos’è gezelligheid, la famosa convivialità e accoglienza olandese: una sensazione di intimità e di tempo che si ferma nel presente. Qualcosa più facile da sperimentare che da definire.


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Contrasting creativity

In queste immagini, alcune boutique indipendenti nel quartiere Jordaan

Una veduta aerea di Amsterdam The city of canals and bicycles, of coffee shops and the red light district, of immense parks and windmills: Amsterdam is all this and much more. One of its most attractive features is the blend of past tradition and the innovative mentality of a metropolis which has been capable of creating a friendly, relaxed environment. In 2010, the canal belt, built during the Dutch Golden Age, was listed by UNESCO as a World Heritage Site. Although the city itself is a true open-air museum, it also boasts a large number of real museums and is an important cultural centre. Some of the places that must be visited are the Van Gogh Museum, the Rijksmuseum, the Stedelijk museum of modern art, the House of Anna Frank and the Hermitage. The best way to see Amsterdam is to travel around by bicycle like its residents do, and in terms of entertainment and nightlife, the city has more than its fair share to offer. And not just because of its koffieshops and the red light district; those who prefer a quieter, more intimate evening can choose from hundreds of bruin cafés, bars that resemble pubs. A walk or cycle around the Vondelpark is not to be missed: the Dutch capital’s green lung, and one of its most magical places, with ponds, pedestrian routes and open-air bars and restaurants. Discovering Amsterdam’s independent stores is one of the joys of the city: these are mainly located in the Jordaan district, along Haarlemmerstraat and Haarlemmerdijk and are flanked by many beautiful boutiques and food emporiums. In the south, the Negen Straatjes neighbourhood throngs with tiny, one-of-a-kind shops. And Staalstraat, in the Nieuwmarket area, is another street bursting with bargains. The quintessence of Amsterdam is the Jordaan, the former working class district. Its friendly atmosphere is delightful, with old, modest houses, little markets, unusual art galleries, hidden courtyards, restaurants and vintage stores scattered here and there in its narrow streets.


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Tiziano Rillo e 10sei0otto il talento nella pelle

Tiziano Rillo Sotto, un look della collezione 10sei0otto

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di Claudia Rosini

pproccio artigianale, trattamenti speciali e finiture uniche. Sono le caratteristiche di 10sei0otto (dieciseizerootto), il marchio di pelletteria e abbigliamento le cui origini affondano tra Carpi, Mirandola e Milano. Carpigiano è il suo direttore creativo, Tiziano Rillo, quarantaquattro anni, che come nome del brand ha scelto la data di nascita del suo primo figlio Edoardo, frutto della relazione con la sua compagna Maria Giulia Verrini, dalla quale sono nati anche Francesco (4 anni) e Mariasole (2 anni). A Mirandola si trova la sede produttiva, la Artepelle Tecnopelle, storica azienda di pelletteria guidata da Paolo Barelli, mentre Milano è stato il trampolino di lancio del marchio. Il progetto 10sei0otto è nato, come spesso succede, quasi per caso. «Ho conosciuto Paolo quando ero proprietario di un negozio in piazza Garibaldi a Carpi – racconta Tiziano Rillo –. Ho sempre avuto la passione per la pelle e ho sempre lavorato nel settore moda e accessori. Gli ho proposto di realizzare insieme una mini collezione di giubbini in pelle: lui ha accettato. E così, alla fine del 2009, è iniziata la nostra avventura con collezione primavera-estate 2010». Rillo è l’anima creativa e l’uomo immagine del brand: oltre che dello stile si occupa anche delle pubbliche relazioni e del commerciale, mentre il socio Barelli è al timone della produzione e del controllo qualità. Grazie ai buoni contatti di un paio di rappresentanti di conoscenza di Rillo, il marchio ha cominciato a essere distribuito in una trentina di negozi che contano dell’Emilia Romagna e del Triveneto. «La risposta è stata subito buona – aggiunge –, tanto che un giorno mi è arrivata la telefonata di


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Collezione uomo autunno inverno 2016-2017

uno dei responsabili del salone White di Milano che, avendo visto il mio prodotto in un negozio di Bologna, mi ha chiesto di esporre nell’area dei brand emergenti». Grazie al White 10sei0otto ha ottenuto una visibilità ancor maggiore: nel giro di un anno ha stretto un accordo con un prestigioso showroom di Milano e ha iniziato a partecipare a Tranöi, la fiera parigina che è considerata la vetrina fondamentale per la moda alternativa e di tendenza. L’intento infatti è sempre stato quello di rimanere un brand di nicchia con lavorazioni artigianali e pezzi unici ed esclusivi. Anche per questo i due soci hanno deciso di affittare, quattro volte all’anno in concomitanza con le fashion week uomo e donna, uno spazio in una galleria d’arte nel quartiere Marais di Parigi dove presentano le loro collezioni. «Ormai è Parigi la capitale internazionale della moda – afferma Rillo –. I clienti internazionali la preferiscono a Milano e anche le fiere di riferimento più importanti sono quelle parigine come per esempio Première Vision che ha soppiantato Milano Unica». Le linee 10sei0otto sono morbide, fluide e l’obiettivo è riuscire a vestire un target ampio, che va dai 30 ai 60 anni, con un prodotto versatile. «Il look rispecchia il mio gusto personale – ammette il creativo carpigiano –: amo la pelle concepita come “seconda pelle”, per questo scegliamo materiali leggerissimi ed elasticizzati. Il mio sogno era fare le maglie in pelle e ci sono riuscito: la collezione comprende cardigan e maglie in pelle elasticizzata che vanno oltre la stagionalità: in estate si possono indossare come giubbotti, mentre in inverno fungono da maglie. L’idea è che la pelle, a contatto con il corpo, si scaldi e prenda le forme di chi la indossa: il capo che compri si adatta a te, è unico e lo puoi mettere soltanto tu. I concetti di unicità ed esclusività sono alla base della nostra filosofia di brand».

Collezione donna autunno inverno 2016-2017

I materiali sono di prima scelta, acquistati in Italia dalle migliori concerie di Toscana, Veneto e Solofra, in provincia di Avellino. Il marchio, nato come collezione di pelletteria ed evolutosi poi al total look uomo e donna, è prodotto artigianalmente ed è distribuito in una sessantina di negozi di alto livello sparsi in tutto il mondo: da Los Angeles a New York, da Shanghai a Mosca passando per Londra e Milano. Oggi, oltre ai giubbotti di pelle, comprende maglie, accessori, scarpe (prodotte da un’azienda marchigiana) e perfino un profumo, anche questo, particolarissimo. Si chiama “Scar”, la confezione ricorda i punti di sutura e l’aroma è realizzato dopo una lunga macerazione sottoterra. I 250 pezzi prodotti sono andati a ruba. «Siamo contenti, ma è dura, facciamo tutto noi e lavoriamo sodo. Di progetti ne ho tanti, ma per ora sono in stand by – rivela –. L’ultimo in ordine di tempo è stata la realizzazione di un’edizione limitata di scarpe fatte e dipinte a mano che sono state presentate nella boutique Daad Dantone di Milano. Un successone: i 40 pezzi sono stati tutti venduti. E poi stiamo consegnando la collezione autunno-inverno e siamo in campagna vendite con la primavera-estate». Nonostante in questi anni non siano mancati i successi e i riconoscimenti, tra le soddisfazioni più grandi c’è sicuramente quella di vedere le sue creazioni indossate in una delle migliori produzioni televisive del momento: “Gomorra”. 10sei0otto ha infatti collaborato alla realizzazione della seconda stagione della serie tv che è andata in onda su Sky tra maggio e giugno. Tra i capi forniti al cast artistico durante le riprese, spicca il giubbotto di pelle nero con cuciture a sutura indossato da uno dei protagonisti: Ciro Di Marzio, il camorrista soprannominato “L’immortale” e interpretato da Marco D’Amore. «Da grande appassionato della serie, quando lo staff mi


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Tiziano Rillo and 10sei0otto talent in the world of leather Tiziano Rillo con Nek Sotto: Marco D’Amore (Ciro Di Marzio in “Gomorra”), indossa un capo 10sei0otto

ha contattato per propormi questa collaborazione ho accettato subito – commenta Rillo –. E siamo già in accordi per la terza serie: oltre a Ciro, probabilmente vestiremo anche Genny Savastano (alias Salvatore Esposito) e Patrizia, la donna del boss don Pietro». Oltre a Gomorra, 10sei0otto ha avuto altre partnership prestigiose tra cui quella con Hunger Games: in uno dei capitoli della saga cinematografica l’attore Josh Hutcherson, ha indossato una giacca-cardigan del marchio. Tra i clienti affezionati del brand ci sono diversi personaggi famosi: calciatori (Jérôme Boateng, Franck Ribery, Daniele De Rossi, soltanto per citarne alcuni) e cantanti come Ligabue, che in alcune date del tour 2015 ha indossato una giacca sartoriale del marchio e Nek che al Festival di Sanremo 2015 (l’edizione del suo rilancio con “Fatti avanti amore”) ha scelto 10sei0otto per la maggior parte dei suoi outfit. «Gli ho fatto da stylist per un paio di giorni – conclude Rillo –. Filippo è un amico. E poi gli piace sperimentare e il nostro marchio è proprio il giusto mix tra eleganza e informalità».

A craftsman’s approach, special treatments and unique finishes. These are the characteristics of 10sei0otto (dieciseizerootto), the brand of leather goods and clothing with its roots firmly planted in Carpi, Mirandola and Milan. Its creative director, Tiziano Rillo, 44 years old, is from Carpi and he is the person responsible for choosing the name of the brand, having called it after the date of birth of his first son, Edoardo. Mirandola is home to the production facility, Artepelle Tecnopelle, the historical leather goods factory led by Paolo Barelli, while Milan was the launch pad where the brand started out in 2009, with its participation in the White fashion exhibition. Later, the two partners decided to rent an area in an art gallery in the Marais district of Paris four times a year during the men and women’s fashion weeks, where they present their collections. The designs are soft and fluid and the objective is to succeed in dressing a wide target group of consumers, aged between 30 and 60 years old, with a versatile product. Leather is conceived as a second skin and the materials are often elasticated and ultra-lightweight. The materials used are of the highest quality, purchased in Italy form the best tanneries in Tuscany, Veneto and Solofra, in the province of Avellino. The brand, first established as a collection of leather goods and then developed to offer a total look for man and woman, is produced using traditional crafting processes and distributed in about sixty high end shops scattered throughout the world: from Los Angeles to New York, from Shanghai to Moscow, not forgetting London and Milan on the way. Today, in addition to leather jackets, the range also includes sweaters, accessories, shoes (produced by a company in the Marche region) and even a scent, also unique. 10sei0otto can also boast a string of prestigious partnerships: it participated in the making of the second TV series of “Gomorra”, broadcast on Sky from May to June, dressing the star of the show Ciro Di Marzio, played by Marco D’Amore, and will also take part in the third series. Another important partnership was that forged with Hunger Games: in one of the chapters of the saga, Josh Hutcherson wore one of the brand’s garments: a jacket-cardigan. The brand’s faithful clientele includes various famous names: footballers (Jérôme Boateng, Franck Ribery, Daniele De Rossi, to name but a few) and singers such as Ligabue and Nek.


collection

ORARI d a l u n e d ì a v e n e rd ì 1 8 - 1 9 . 3 0 • s a b a t o 9 - 1 3 / 1 5 - 1 9

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Monica Bellucci

Helmut Newton a Carpi: la provocazione nell’obiettivo

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di Claudia Rosini

e c’è qualcosa che odio, è sicuramente il buon gusto: per me è una parolaccia”. Estroso e visionario, irriverente e sopra le righe, Helmut Newton in realtà il limite del buon gusto non lo ha mai superato: i suoi ritratti sono sempre carichi di erotismo, ma non risultano mai volgari. Ha rivoluzionato il concetto di fotografia fashion, riscritto il linguaggio con cui la moda interpretava e mostrava se stessa. Dopo di lui tutto è cambiato. Gli scatti in bianco e nero di Helmut Newton hanno portato il nudo a simbolo dell’emancipazione femminile, e nonostante le

pesanti accuse di maschilismo e l’ambiguità delle pose, le sue immagini testimoniano l’evoluzione della donna nella società occidentale. Mentre gli uomini stanno a guardare, letteralmente, fuori dai giochi. Tra scorci urbani e riflessi allo specchio, al margine di ogni composizione, si fanno presenze accessorie, mere comparse, dettagli. Carpi dedica una grande retrospettiva al fotografo tedesco (nato a Berlino nel 1920 e morto a Hollywood nel 2004) e naturalizzato australiano, che si inserisce in un piano di mostre sul tema della moda come la recente esposizione “White. Il bianco nella moda”.


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In queste immagini, da sinistra in alto e in senso orario: Carré Otis, Nadja Auermann e Monica Bellucci


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È allestita ai Musei di Palazzo dei Pio fino all’11 dicembre e si intitola “Helmut Newton. A gun for hire, selection”. Anche questo appuntamento si collega in modo diretto alla vocazione manifatturiera del distretto tessile locale e, in particolare, a un’azienda simbolo di Carpi che il prossimo anno festeggerà quarant’anni di attività. Al centro dell’evento si trova infatti un nucleo composto da oltre cinquanta fotografie scattate da Netwon per la griffe Blumarine nel periodo compreso tra il 1993 e il 1999. La rassegna di Palazzo dei Pio fa parte del progetto “A gun for hire” – la grande retrospettiva itinerante realizzata per la prima volta a Montecarlo nel 2005 che illustra il lavoro di questo maestro della fashion photography – ma si concentra appunto sulla parentesi “carpigiana” della sua carriera creativa che lo ha visto realizzare le campagne per sette collezioni di Blumarine, partendo dalla primavera-estate 1993 per arrivare all’autunno-inverno 1998-1999. Protagoniste degli scatti, icone di femminilità e super top dell’epoca come Carré Otis, Nadja Auermann, Carla Bruni, Monica Bellucci ed Eva Herzigova. Si tratta di un progetto straordinariamente innovativo e anticonformista. Newton, conosciuto per i suoi bellissimi nudi femminili, in un certo senso “rivoluziona” l’immagine di Blumarine, griffe legata all’idea tradizionale di impresa famigliare e all’eleganza della donna borghese, proponendo un’idea di femminilità più eccentrica e giocosamente provocante. Le campagne di Blumarine sono istintive e immediate e le modelle interpretano una sensualità divertita, mai volgare, bensì elegantemente allusiva. La mostra, allestita nelle logge al piano nobile di Palazzo dei Pio, si compone di 34 fotografie di grande formato delle campagne Blumarine e di altri dodici scatti, inediti per l’Italia, dedicati invece ai lavori effettuati da Newton, sempre nel periodo degli anni Novanta, per firme come Versace, Yves Saint Laurent e Thierry Mugler. A completare il percorso sono: altri sette scatti delle campagne Blumarine, mai esposti prima, tratti dall’archivio di Anna Molinari, book delle collezioni, due album inediti di foto e alcune annotazioni dell’artista. In Sala dei Mori sono inoltre proiettati video con interviste e documentari su Newton. L’esposizione, a cura di Luca Panaro, è ideata e prodotta dal Comune di Carpi-Musei di Palazzo dei Pio in collaborazione con la Helmut Newton Fondation di Berlino e Blumarine, grazie al contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Cmb e Unipol Assicurazioni.

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Helmut Newton in Carpi: provocation through the lens Monica Bellucci

It is the event of this autumn in Carpi. We are talking about the grand retrospective exhibition “Helmut Newton. A gun for hire, selection”, dedicated to the German photographer (who was born in Berlin in 1920 and died in Hollywood in 2004). The exhibition will be showing in the Museums of Palazzo dei Pio until 11 December and is directly linked to the local textile district’s manufacturing vocation and, in particular, to a symbolic company from Carpi that will celebrate forty years in business next year. Indeed, at the centre of the event, there is a collection of over fifty photographs taken by Newton for designer brand Blumarine during the period from 1993 to 1999. The photographs star the icons of femininity and supermodels of the period, such as Carré Otis, Nadja Auermann, Carla Bruni, Monica Bellucci and Eva Herzigova in a project that is extraordinarily innovative and unconventional. In a certain sense, Newton, known for his extremely beautiful female nudes, “revolutionises” the image of Blumarine, a designer brand linked to the traditional idea of the family business and to the elegance of the middle-class woman, by proposing a more eccentric and joyfully provocative idea of femininity. The exhibition, hosted in the loggias of the piano nobile of Palazzo dei Pio, consists of 34 large photographs of the Blumarine campaigns and another twelve shots, never released before in Italy, instead dedicated to the works created by Newton, again in the nineties for brands like Versace, Yves Saint Laurent and Thierry Mugler. The exhibition ends with other shots from the Blumarine campaigns from the private collection of Anna Molinari.


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Polimoda Fashion Show 2016, design: Mirco Arena


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Polimoda professionalità una formazione di eccellenza

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di Claudia Rosini

er il secondo anno consecutivo è stato inserito nel BoF Global Fashion School Rankings 2016 stilato dal londinese The Business of Fashion tra le 10 migliori fashion school del mondo (al primo posto in Italia) insieme a eccellenze quali Royal College of Art di Londra, Parson e Fit di New York e Institute Francais de la Mode a Parigi. Polimoda-Istituto Internazionale di Fashion Design & Business si conferma un punto di riferimento riconosciuto in tutto il mondo per l’alta qualità dell’offerta didattica orientata al settore moda. Ogni anno nella sua sede di Firenze accoglie più di 1.500 studenti, di cui il 70 per cento viene dall’estero, grazie a una formazione professionale di qualità e una metodologia di lavoro e ricerca altamente specializzate. Nato nel 1986 da un’iniziativa ideata e finanziata dai Comuni di Firenze e Prato e dalle associazioni imprenditoriali, Polimoda vanta 30 anni di esperienza nella formazione specializzata su Moda e Lusso. Presidente dell’istituto è dal 2006 Ferruccio Ferragamo, imprenditore e presidente del gruppo moda Salvatore Ferragamo Italia spa. L’offerta didattica di Polimoda comprende un ampio ventaglio di corsi e master per la formazione di tutte le principali figure professionali richieste dal settore, da quelle creative a quelle manageriali e strategiche, nelle aree del Fashion Design, Fashion Business, Art Direction e Design Management. Secondo le ultime statistiche, l’88 per cento dei diplomati Polimoda è occupato entro sei mesi dalla fine degli studi e sempre più numerosi sono gli ex allievi che occupano posizioni di prestigio presso i principali brand internazionali o che si profilano tra i talenti emergenti della moda. L’anno scorso al quartier generale nello storico complesso di Villa Favard, nel cuore di Firenze, si è aggiunto il nuovo Polimoda Design Lab a Scandicci che accoglie laboratori per disegno, cucito, maglieria, modellistica, calzatura e pelletteria, dedicati ai corsi dell’area Design & Technology. Abbiamo intervistato Danilo Venturi (sotto, nella foto), nuovo direttore dell’istituto con un background nel settore del lusso e nella formazione del Fashion Business & Management. Polimoda è considerata una delle migliori scuole di moda la mondo. Qual è, secondo lei, il valore aggiunto del vostro istituto?


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Villa Favard, sede di Polimoda

«Polimoda oggi è conosciuto in tutto il mondo per la sua unicità, la sua visione della moda, la sua capacità di innovare pur mantenendo un’identità forte e il legame con la tradizione, il saper fare, la cultura. Lo testimonia la forte connessione con la città di Firenze, dove Polimoda è stato fondato nel 1986 e dove ancora ha scelto di continuare a crescere, una città amata in tutto il mondo per la sua bellezza, arte e cultura, ma anche cuore di uno dei più importanti distretti produttivi per la moda. Una forte identità che ci rende riconoscibili in tutto il mondo, come dimostra il 70 per cento dei nostri studenti che ogni anno arriva dall’estero, e come dimostrano i recenti ranking internazionali che ci posizionano al primo posto in Italia e nella top 10 delle migliori scuole di moda al mondo. A questo si aggiunge una grande attenzione alla persona, allo sviluppo delle capacità e potenzialità individuali dei nostri studenti, un vero “lusso” nell’era contemporanea, reso possibile da una didattica che prevede un rapporto di interscambio tra lo studente e i docenti, l’educazione alla ricerca e l’applicazione di quanto appreso in progetti individuali e di team. A Polimoda si apprende un “modo di pensare”». Quali sono i corsi più frequentati? «Tra i corsi post diploma uno dei più seguiti è sicuramente l’Undergraduate in Fashion Design,

uno dei fiori all’occhiello dell’istituto fin dalla sua fondazione, che ha dato vita ad alcuni degli astri nascenti della moda contemporanea: da Massimiliano Giornetti a Italo Zucchelli, fino ai giovani Alessandro Tincone e Barbara Sanchez-Kane che proprio questo mese sono stati scelti da VFiles. Da quest’anno abbiamo deciso di alzare ulteriormente l’asticella, arricchendo il percorso di un quarto anno di studi, dedicato a rafforzare l’identità stilistica dei designer. Questo sarà possibile grazie al coinvolgimento di due nomi d’eccellenza che rappresentano il meglio della fashion education mondiale: Linda Loppa, precedente direttore di Polimoda e prima della celebre Royal Academy di Anversa, ed Elisa Palomino, designer che ha lavorato per i più importanti brand di haute couture e a capo del Fashion Print Department della Central Saint Martins di Londra, si occuperanno del coaching e dello sviluppo creativo dei designer, per prepararli a lanciarsi nell’industria al termine degli studi. Sul fronte più manageriale, ha avuto grande successo il corso in Business of Fashion, anche questo quadriennale, rivolto alla formazione di “manager della creatività”, o manager creativi: quelli che trasformano una vision in un modello produttivo e lo sanno poi diffondere e comunicare efficacemente. L’originalità e la ragione del succes-


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Dalla gallery del sito di Polimoda: bozzetti, prototipi e ispirazione

so di questa formula è stata nel ripensare l’idea di business sviluppando abilità culturali e creative al fianco di quelle economiche e manageriali, formando una figura completa che, di fatto, corrisponde perfettamente a quanto vuole oggi l’industria della moda. Tra le novità, sta riscuotendo molto interesse il corso in Fashion Art Direction in partenza a ottobre, per il quale ci sono arrivate tantissime richieste: l’Art Director nella moda è colui che costruisce l’immagine di un brand, a metà tra fashion designer e communication manager, quel leader della comunicazione di cui oggi la moda non può fare a meno».

Quali sono i profili più richiesti nel mondo della moda? «Il mondo della moda è in costante evoluzione e se da una parte è sempre alla ricerca di nuovi stimoli e menti visionarie, dall’altra richiede competenze tecniche avanzate e un ritorno al “saper fare”. Da una parte è ora di chiamare i mestieri con il proprio nome: lavori nobilissimi come il calzolaio e il sarto, con un know-how che le aziende vogliono recuperare, perché sono coloro che sanno realizzare, non solo disegnare, la moda ad alti livelli, e che danno vita all’unicità di un brand, perché la qualità è qualcosa che non si copia facilmente. Dall’altro


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Polimoda Fashion Show 2016, design: Federico Cina

lato, oggi assistiamo alla sempre maggiore affermazione e richiesta di nuove figure “ibride”: brand manager, merchandiser, creative director e stylist con competenze di design prendono il posto del designer romantico degli anni Novanta. Il successo di alcuni designer deriva dalla capacità di reinventare il brand, dal far quadrare le collezioni in modo da non aver rimanenze; talvolta non disegnano proprio, ma danno istruzioni a chi poi realizza abiti e accessori, o fanno ricerca e compongono stili. Lo stesso vale nel business, dove non basta più una mera gestione numerica ma è richiesta la capacità di inventare e plasmare modelli business in modo “creativo”, e nella comunicazione, dove centrale non è più il

media planning ma la creazione di contenuti significativi. In risposta a questi trend, anche nella nostra didattica abbiamo superato il tradizionale dualismo tra Fashion Design e Fashion Business, affiancandogli nella nostra offerta le nuove aree Art Direction e Design Management: ci sarà così possibile offrire allo stesso tempo più tecnica e più contaminazione, in una strutturazione unica quanto innovativa». Siete in contatto con le aziende del distretto carpigiano? Vi è capitato di mandare gli studenti in stage a Carpi? «Il rapporto con le aziende deve essere parte integrante di una buona formazione, in particolar modo nel nostro campo. La proiezione di quanto appreso


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Polimoda Fashion Show 2016, design: Ryota Sakai

nella realtà del mercato, la sperimentazione delle dinamiche dell’industria, la trasmissione di quelle conoscenze “non scritte” che solo chi ha un’esperienza diretta può tramandare, completano i percorsi didattici garantendo una preparazione professionale al mondo del lavoro. Per questo a Polimoda prediligiamo un corpo docenti composto da professionisti che operano o hanno operato in prima persona nel settore, e per lo stesso motivo prevediamo uno stage in azienda al termine dei percorsi di studio. Questo permette di mettere subito in pratica gli insegnamenti e costituisce un trampolino di lancio per il futuro professionale degli studenti: non a caso, l’88 per cento dei nostri diplomati è occupato dopo

sei mesi dal termine degli studi. Il nostro ufficio Internship & Careers è in contatto con oltre 2 mila aziende, sia sul territorio nazionale che all’estero, e ogni anno organizza incontri e selezioni con gli studenti diplomandi per posizioni in stage o offerte di impiego. Inoltre ogni anno in primavera organizziamo l’evento “Business Links”, che invita head hunter e responsabili HR a Polimoda per incontrare e intervistare in anteprima i nostri migliori studenti. Naturalmente collaboriamo anche con aziende del distretto di Carpi, che accolgono nostri studenti in stage, in particolar modo nell’area stile, sia per quanto riguarda il settore tessile e abbigliamento che accessori».


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Stradora: la scelta del piccolo come chiave della creatività

Linda Malaguti

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di Valentina Po

ono i colori, le forme, le stoffe e gli accostamenti unici del mondo della moda, la vera passione della carpigiana Linda Malaguti. Un amore trasmessole dalla madre, Monica Lorenzini, impiegata nel settore e, ora, fashion designer. Venticinque anni, un diploma di Ragioneria a indirizzo linguistico e una laurea in Scienze della Comunicazione, dopo gli studi, Linda ha deciso di trascorrere un periodo nella Grande Mela, insieme al fidanzato. È qui che ha potuto guardarsi dentro e

capire ciò che davvero voleva: una piccola bottega, dove ritrovare il contatto con le persone e comunicare la sua passione per la moda. Così, due anni fa, è nato Stradora, il suo negozio a Rubiera, specializzato nell’abbigliamento femminile per tutte le età e tutte le tasche: «È stato il mio fidanzato a convincermi che ce l’avrei fatta. Volevo partire da una realtà relativamente piccola, dove la formula della boutique funzionasse ancora rispetto al franchising».


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Sotto, alcuni scorci di Stradora, nelle altre immagini alcuni look creati da Linda Malaguti

Una scelta azzardata oggi, nell’era dei grandi magazzini e delle catene di abbigliamento, ma per Linda, è proprio questa la sua forza: «È il rapporto con le persone a essere diverso, più diretto e intimo, oltre all’offerta, molto più diversificata. Le clienti più affezionate sono diventate anche amiche, hanno il mio numero di telefono e possono contattarmi per qualsiasi cosa». E proprio la selezione dei capi è, per questa giovane imprenditrice, la parte più interessante e divertente: «Ogni settimana compro cose nuove, sono in costante ricerca, per poter offrire

alle clienti una scelta sempre nuova. Scelgo in base al mio gusto, con l’aiuto di mia madre: scegliamo quello che compreremmo per noi stesse. E sempre a prezzi accessibili. Preferisco selezionare in base al prodotto che ho davanti e allo stile, non al marchio – continua Linda –. Una volta in negozio mi piace provare accostamenti sempre diversi, abbinamenti azzardati e creare outfit unici che indosso io o faccio indossare ad amiche e clienti, per poi pubblicarli sui social: ogni volta è un successo. In tantissime mi contattano per avere l’outfit completo, così come


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l’ho creato». D’altronde i social network sono una parte fondamentale della sua vita in negozio: «Perdo delle ore a fare foto a modelle e manichini, ma è così che funziona oggi – spiega –. Questo mi ha permesso di attirare tante clienti anche da fuori, da Modena e Reggio Emilia, ma anche da tutta Italia: così ho avviato anche il servizio di spedizione postale». All’interno del negozio Linda ospita poi la linea di scarpe Regina Shoes, disegnata proprio dalla madre: una collezione di calzature esclusive, dal design fresco e moderno, realizzata con pellami di qualità.

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«Ora però ha deciso di accantonare questo progetto per aiutarmi in negozio – aggiunge Malaguti –. Stiamo per aprire un nuovo punto vendita in centro a Formigine e dovremo giostrarci per seguire entrambi». Ancora una volta quindi, si tratterà di un piccolo, ma affascinante, borgo, in cui crescere insieme alle clienti. La stessa formula che le ha permesso di fare breccia nella clientela di Rubiera, che l’ha accolta calorosamente: «Punto ad allargarmi ancora – afferma raggiante –. Spero di trovare location per aprire nuovi negozi in futuro».



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Annalisa Bassoli

White dogo di Annalisa Bassoli: libera di creare per i più piccini

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di Claudia Rosini

opo aver lavorato per 16 anni come stilista freelance per diverse aziende carpigiane di abbigliamento femminile, ha deciso di lanciare una linea tutta sua. Annalisa Bassoli, trentacinquenne carpigiana, due anni fa ha creato White Dogo, linea di abbigliamento per bambini da 0 a 10 anni che propone capi comodi e si distingue per la qualità dei materiali e l’esclusività delle lavorazioni. Dopo la maturità scientifica al liceo Fanti, ha frequentato il corso in Fashion Design al Polimoda di Firenze e in seguito ha intrapreso la carriera di stilista freelance. Poi, dopo tanti anni, la decisione di abbandonare

le consulenze esterne e di dedicarsi a un progetto tutto suo nel settore della moda bimbo. Come mai questo cambiamento di rotta? «Dopo la nascita della mia prima figlia mi sono talmente appassionata all’universo bambino che ho pensato di buttarmi in questo nuovo campo – spiega Annalisa Bassoli –. Mi soddisfa di più, ho molta più libertà, posso dare sfogo alla mia fantasia, disegnare con creatività e inserire stampe e ricami che mi piacciono. Con la moda donna invece ero molto più vincolata alle richieste dei clienti». White Dogo si compone di due collezioni di abbi-


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In queste immagini, alcune creazioni di Annalisa Bassoli

gliamento per maschietti e femminucce (visibili sulla pagina Facebook): una per i piccolissimi da 0 a 24 mesi e l’altra per i bimbi da 2 a 10 anni. In tutto, una cinquantina di pezzi. La particolarità del marchio consiste nell’estrema comodità dei capi (abiti, maglie, felpe, pantaloni) arricchiti però da dettagli che fanno la differenza: la stampa originale, il ricamo sfizioso, le fantasie alla moda. Uno stile sporty chic che si adatta alla perfezione alle esigenze dei bambini che devono avere libertà di movimento, ma anche ai desideri delle mamme che vogliono vestire i loro piccoli con capi trendy e originali. La forza di White Dogo risiede soprattutto nella qualità dei prodotti. I tessuti utilizzati sono realizzati in Italia e quasi esclusivamente naturali, mentre l’intero processo produttivo è affidato ad artigiani locali. «La mia è una moda a chilometro zero – dice sorridendo –. Tengo molto alla qualità e in questo progetto unisco la mia esperienza di stilista di ma-

glieria alla confezione». A parte la produzione, che è affidata a laboratori esterni, Annalisa (che nel frattempo è diventata mamma di un’altra bimba che oggi ha tre mesi) è la mente, il cuore e l’anima del brand. «Faccio tutto io, dallo stile allo sviluppo taglio, dalla gestione dei clienti all’amministrazione – ammette –. È dura, lavoro un sacco ma sta andando bene e sono molto soddisfatta. Sono partita un po’ in sordina, ma poi sono “esplosa” e adesso il mio marchio si trova su piazze importanti: è distribuito in una ventina di negozi di alto livello, accanto a marchi prestigiosi». Un altro traguardo importante è stata l’apertura, prevista per il 16 settembre, del primo negozio monomarca a Carpi, al civico 29 di via Leopardi, dove si trova anche lo studio e la sede operativa di White Dogo. «È un sogno che si realizza» conclude la stilista.


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White Dogo, dressing little trendsetters Annalisa Bassoli

Having worked for 16 years as a freelance fashion designer for various women’s clothing companies in Carpi, she decided to launch her very own brand. Two years ago, Annalisa Bassoli, 35 years old, from Carpi, created White Dogo, a clothing range for children from 0 to 10 years old, offering comfortable garments and standing out for the quality of its materials and the exclusivity of its production processes. White Dogo presents two clothing collections for boys and girls (visible on the Facebook page): one for babies and infants from 0 to 24 months and the other for children between 2 and 10 years old, totalling about fifty pieces. The uniqueness of the brand lies in the fact that the garments are extremely comfortable (dresses, jumpers, sweatshirts and trousers), yet enriched with details that make a difference: original prints, fun embroideries, fashionable patterns. A sporty chic style that adapts perfectly to the requirements of children, who need freedom of movement, but also to the wishes of mothers, who long to dress their little ones in trendy, original clothes. Over all, the strength of White Dogo lies in the quality of its products. The fabrics used are made in Italy and almost exclusively natural, while the entire production process is entrusted to local craftsmen and women. The brand is distributed in about twenty high end shops and in its first single-brand store: in Carpi, in Via Leopardi, 29 where the studio and executive office are also located.


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Moda Makers, nuova ribalta per i produttori del Distretto

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di Claudia Rosini

re giorni anziché due, nuova location e più partecipanti. Dopo il successo dell’edizione numero “zero”, Moda Makers comincia a fare sul serio e ritorna a novembre con diverse novità. Le aspettative sono alte: a maggio la manifestazione di moda (organizzata in pochi mesi) ha coinvolto 23 aziende del distretto locale e attirato ben 320 buyer provenienti, oltre che dall’Italia, da tutta Europa ma soprattutto da Hong Kong, Cina, Taiwan e Giappone. Con grande soddisfazione da parte degli organizzatori – Expomodena, il Consorzio unitario di Lapam e Cna, per conto delle associazioni promotrici Cna, Confindustria e Lapam, con la collaborazione di Promec e di Carpi Fashion

System, il progetto coordinato dal Comune di Carpi con il contributo economico della Fondazione CR Carpi – ma anche da parte degli imprenditori che hanno “scommesso” su questo evento, mettendosi in gioco e facendo sistema tra loro. Obiettivo della rassegna è quello di promuovere il distretto carpigiano e di renderlo appetibile per i buyer (grossisti, private label, catene di distribuzione di abbigliamento) internazionali. Il target di riferimento insomma, è quello di Modaprima a Firenze il cui nucleo espositivo è da sempre costituto dalle aziende di Carpi, anche se negli ultimi anni la fiera di Pitti ha subito un tracollo in termini di immagine e di appeal. Così gli imprenditori carpigiani hanno


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Piazzale Re Astolfo allestito per una manifestazione

deciso di mettersi in gioco per creare un evento “cucito” addosso alle loro esigenze, collaborando (forse per la prima volta) tra loro. Tutte le aziende partecipanti hanno infatti messo a disposizione, condividendolo, un database con i nominativi dei loro clienti stranieri, che sono stati invitati a Moda Makers. E per la prossima edizione, in programma il 15, 16 e 17 novembre con le collezioni autunno-inverno 2017-18, è previsto un aumento del numero dei partecipanti, il che significa un potenziale ancora maggior di buyer e clienti in visita a Carpi. La location di svolgimento sarà non più, per problemi di spazio, Villa Ascari, ma una tensostruttura in piazzale Re Astolfo. Un modo per permettere ai buyer stranieri di vivere la città e conoscere le sue eccellenze. La realizzazione di questa edizione è resa possibile da un forte investimento stanziato dalla Municipalità, a sostegno di un’iniziativa che promuove lo sviluppo delle aziende, stimolando una capacità di rivolgersi all’export che è cruciale per il futuro del distretto.

Moda Makers: the District makes a comeback The second edition of Moda Makers is scheduled to take place in Piazzale Re Astolfo in Carpi, from 15 to 17 November 2016. The fashion event is organised by Expomodena, the consortium of Lapam e Cna, on behalf of the associations sponsoring the event, Cna, Confindustria and Lapam, with the collaboration of Promec and Carpi Fashion System. Expectations are high: in May the fashion event (organised in a few months) witnessed the participation of 23 local companies and attracted no less than 320 buyers from Italy, the rest of Europe and also, mostly importantly, from Hong Kong, China, Taiwan and Japan. The objective of the event is to promote the Carpi area and make it desirable to international buyers (wholesalers, private labels, clothing distribution chains). This edition was made possible by a considerable investment from the Municipality, designed to support an initiative that promotes the development of the local companies, by encouraging them to develop their ability to target the export market, an area that is crucial for the future of the district as a whole.


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INDICE SPACCI e OUTLET 66-72

Baroni – Blumarine Store – Ce l'ho – Cherimax Cristina Gavioli- Donatella via Roma – Donne da Sogno Eleonora Amadei – Ella Lu – Famar Fashion store Anna Marchetti – Gaudì trade – Gigliorosso Gil – Glam outlet – Green light – Kamiceria f.lli Bilanzuoli Le occasioni di Mavie - Abbigliamento e accessori Lusi – Luciano Pavarotti – Mic – Midal – Migor – Outlet E-gò Manila Grace – Rosanna&Co Settimocielo – Severi Silvio

72-78

Aldo Gherpelli – Alfeo di Linosa – Alma Righi Azzurra&Company – Carpi Kashmir – Factory Store Gb Belmondi – G.B.M. – Luca Maglierie – Maell – Malù Rossi Maglierie – Space Fashion Outlet – Store By Kadiby Teamproject – Veronica Effe – Via della seta

ABBIGLIAMENTO UOMO DONNA MEN'S AND WOMEN'S CLOTHING

MAGLIERIA UOMO DONNA MEN'S AND WOMEN'S KNITWER

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Lexel Motorbike – Navigare

ABBIGLIAMENTO SPORTIVO FITNESS AND SPORTSWEAR

94 80

Alligalli – Cocco Baby Spaccio confezioni "Cetty" Spazio Sei - Temporary outlet – Key Art

ABBIGLIAMENTO BAMBINO CHILDREN'S CLOTHING AND KNITWEAR

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Cosabella – CSP Factory Outlet – Lormar

INTIMO E CORSETTERIA UNDERWEAR AND CORSETRY

81-82

CATEGORIE SPECIALI SPECIAL CATEGORIES

Amc accessori moda - Color Service Arte Pura factory store - Emmerre Pelletterie Giblor's -New Lac


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ABBIGLIAMENTO UOMO-DONNA

MEN'S AND WOMEN'S CLOTHING

BARONI

via Santi, 19 - 41033 CONCORDIA S/S - telefono: 0535 54008 apertura stagionale

BLUMARINE STORE (LUXURY OUTLET BLUMARINE E BLUGIRL)

Via Alessandro Manzoni, 145 - 41012 Carpi - telefono: +39 059 637590 blumarine.store@blufin.it

ORARI: martedì-sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.30 - chiuso domenica e lunedì DESCRIZIONE: abbigliamento e accessori donna OPENING HOURS: Tuesday to Saturday 10 a.m. - 1 p.m. and 3 p.m - 7.30 p.m. - Sunday and Monday closed DESCRIPTION: women's clothing and accessories

CE L'HO

via Dorando Pietri, 1/D (di fianco alla Posta piccola) - 41012 CARPI- telefono: 320 8636346 web: www.celho.com - soniadiaz@hotmail.it

CHERIMAX

via Unione Sovietica, 1/A - 41012 CARPI telefono: 059 643443

CRISTINA GAVIOLI

via Dell'Agricoltura, 41 - 41012 CARPI - telefono: 059 641624 apertura stagionale

DONATELLA VIA ROMA STORE

via dell'Agricoltura, 51/C - 41012 CARPI - telefono: 059 6225923 aperto tutto l'anno

DONNE DA SOGNO

via Lago Santo, 38 - 41012 CARPI - telefono: +39 059 688173 info@donnedasogno.it - www.donnedasogno.it www.pinterest.com/donnedasogno www.pinterest.com/bagarry0288 www.facebook.com/donnedasogno twitter.com/DonnedaSogno ORARI: marzo, aprile, maggio, giugno, ottobre e novembre tutti i giorni dalle 16 alle 19; sabato dalle 9 alle 12,30 DESCRIZIONE: abbigliamento donna, taglie dalla 44 alla 56 SEGNALAZIONI: si accettano carte di credito e bancomat; parcheggio OPENING HOURS: MARCH, April, May, June, October and November open every day 4 p.m. - 7 p.m; Saturday 9 a.m. - 12.30 p.m.; DESCRIPTION: women's clothing, oversize clothing from 44 to 56 REMARKS: cash cards and credit cards accepted; parking


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ABBIGLIAMENTO UOMO-DONNA

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ELEONORA AMADEI

via Lago Scaffaiolo, 8-10 - 41012 CARPI telefono: 059 652233 ea@eleonoraamadei.com - www.eleonoraamadei.com ORARI: aperto tutto l'anno da lunedì a venerdì 18 - 19.30; sabato 9-13 e 15-19 DESCRIZIONE: abbigliamento e maglieria donna SEGNALAZIONI: si accettano carte di credito e bancomat; parcheggio OPENING HOURS: Open all year Monday to Friday 6 p.m. - 7.30 p.m.; Saturday 9 a.m. - 1.p.m. and 3 p.m. - 7 p.m. DESCRIPTION: women's clothing and knitwear REMARKS: cash cards and credit cards accepted; parking

ELLA LU

via Meloni di Quartirolo, 10 41012 CARPI - telefono: 059 6228282 apertura stagionale

ELLE & CO

via Lombardia, 41/43 (angolo via Umbria) - 41012 CARPI telefono: 059 643142 info@elleandco.it - ellecomaglierie@gmail.com - www.elleandco.it elle&co.maglierie ellecomaglierie ORARI: sabato 9 - 13 e 15.30 - 19 DESCRIZIONE: maglieria donna a prezzi eccezionali anche per taglie dolci e morbide OPENING HOURS: Saturday 9 a.m. - 1 p.m and 3.30 p.m. - 7 p.m. DESCRIPTION: women’s knitwear and deal for plus sizes

FAMAR

via Chiesa Nord, 48 - ROVERETO S/S (MO) telefono: 059 671556

FASHION STORE ANNA MARCHETTI

via Salgari, 40 - 41123 MODENA telefono: 059 332022

GAUDI' TRADE

via Nobel, 9 - 41012 CARPI - telefono: 059 691277 apertura stagionale


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ABBIGLIAMENTO UOMO-DONNA

MEN'S AND WOMEN'S CLOTHING

GIGLIOROSSO

via dei Trasporti, 13 - 41012 FOSSOLI (CARPI) - telefono: 059 654537 aperture periodiche, per maggiori informazioni rivolgersi alla ditta

GIL SRL

via Beniamino Franklin, 5 - 41012 CARPI telefono: 059 696080 info@gilsrl.it - www.gilsrl.it ORARI: da lunedì a venerdì 16.30 - 19; sabato 9.30 - 12.30 DESCRIZIONE: abbigliamento donna SEGNALAZIONI: si accettano contanti, carte di credito e bancomat - parcheggio OPENING HOURS: Monday to Friday 4.30 p.m. - 7 p.m.; Saturday 9.30 a.m. - 12.30 p.m. DESCRIPTION: women's clothing REMARKS: cash, cash cards and credit cards accepted; parking

GLAM OUTLET

via dei Barrocciai, 31 - 41012 CARPI - telefono: 059 6550502 apertura stagionale

GREEN-LIGHT

via della Chimica, 8 - 41012 CARPI - telefono: 059 640465 apertura stagionale

KAMICERIA F.LLI BILANZUOLI

via Cattani, 27-31 - 41012 CARPI telefono: 059 6229191

LE OCCASIONI DI MAVIE - ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI

via Germania, 11/13 - 41012 CARPI telefono: 059 640701

LUCIANO PAVAROTTI

Via Lucania 19 - 41012 CARPI tel. 059 6228254



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ABBIGLIAMENTO UOMO-DONNA

MEN'S AND WOMEN'S CLOTHING

LUSI

via Ricerca Scientifica, 6 - 41012 CARPI telefono: 059 6229861 sales@kartika-fashion.it

MIDAL CREAZIONI

via Villa Glori, 47 - 41012 CARPI telefono: 059 686617

MIGOR

via Copernico,8 - 41012 CARPI telefono: 059 6258334

OUTLET E-GÒ E MANILA GRACE

via Aldo Moro, 3/B - 41012 CARPI telefono e fax: 059 640233

ROSANNA & CO

via Beniamino Franklin, 3 - 41012 CARPI telefono: 059 697233 www.rosannaalpi.it ORARI: da lunedì a venerdì 17 - 19; sabato 9 - 13 e 15 - 18.30 DESCRIZIONE: abbigliamento e maglieria donna, total look. Moda giovane e signora, anche in taglie conformate fino alla 54 SEGNALAZIONI: si accettano bancomat e carte di credito; parcheggio OPENING HOURS: Monday to Friday 5 p.m. - 7.30 p.m.; Saturday 9 a.m. - 1 p.m. and 3 p.m. - 6.30 p.m. DESCRIPTION: total look women's clothing and knitwear; young and oversize clothing (up to 54) REMARKS: ocredit card and cash card accepted; parking

SETTIMOCIELO

via G. Ferrari, 7 - 41012 CARPI - telefono: 059 640436 apertura stagionale

SEVERI SILVIO

via F.De Rosa, 7 - 41012 CARPI telefono: 059 691035


FACTORY STORE M A G L I E R I A D O N N A M A D E I N I T A LY AUTUMN - WINTER 2016 da lunedì a venerdì 9 - 12.30 e 15 - 19; sabato 10 - 12.30 Via Liguria, 37/39 - Carpi - Tel. 059 6229606


CARPI DISTRETTO MODA CARPI FASHION DISTRICT

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FALL / WINTER 2016-17

MAGLIERIA UOMO-DONNA

MEN'S AND WOMEN'S KNITWER

ALDO GHERPELLI

via Manzoni, 127 - 41012 CARPI telefono: 059 686020 ORARI: da lunedì a sabato 9.30 - 12 e 15 -18.30; chiuso festivi DESCRIZIONE: maglieria uomo e donna in cashmere e filati pregiati; confezioni in tessuti Loro Piana e Ermenegildo Zegna; camicie uomo esclusive SEGNALAZIONI: si accettano bancomat, Visa, Master, Amex; parcheggio OPENING HOURS: Monday to Saturday 9.30 a.m - 12 noon; 3 p.m. - 6.30 p.m.; closed on festive days DESCRIPTION: men's and women's knitwear made of cashmere and high-quality yarns; tissue clothings by Loro Piana and Ermenegildo Zegna REMARKS: cash cards and Visa, Master, Amex, credit cards accepted

ALFEO DI LINOSA

via Cavour, 27 (angolo via Alghisi) - 41012 CARPI telefono: 059 690376

ALMA RIGHI (GUERZON)

via Chiesa Sud, 160-160-A - 41016 ROVERETO S/S MO) telefono: 059 671545

AZZURRA & COMPANY

via Lama, 40 angolo via Lucania - 41012 CARPI telefono: 059 692571 www.azzurracompanysrl.it ORARI: aperto tutto l'anno da lunedì a venerdì 9 - 13 e 14,30-19; sabato mattina 9 - 12,30 DESCRIZIONE: confezione maglieria donna SEGNALAZIONI: si accettano Maestro, Visa, Pagobancomat e Mastercard OPENING HOURS: open all year Monday to Friday 9 a.m. - 1 p.m. 2.30 p.m. - 7 p.m. Saturday morning 9 a.m. - 12.30 a.m. DESCRIPTION: women's knitwear and making REMARKS: Maestro, Visa, Mastercard and Pagobancomat accepted

CARPI KASHMIR

Store via Lama di Quartirolo 55/A - 41012 CARPI telefono: 059 641787


APERTURA SPACCIO da lunedì a venerdì 16.30 - 19 sabato 9.30 - 12.30

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CARPI (MODENA) via Beniamino Franklin, 5 Tel. 059 696080 - info@gilsrl.it


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FALL / WINTER 2016-17

MAGLIERIA UOMO-DONNA

MEN'S AND WOMEN'S KNITWER

FACTORY STORE (PRESSO STAMBECCO)

via Liguria, 37/39 - 41012 CARPI telefono: 059 6229606 www.lorenabenatti.it

ORARI: aperto tutto l'anno; da lunedì a venerdì 9 - 12.30 e 15 - 19; sabato 10 - 12.30.; Luglio e Agosto chiuso DESCRIZIONE: maglieria donna, moda giovane SEGNALAZIONI: si accettano carte di credito e bancomat; parcheggio OPENING HOURS: open all year round; Monday to Friday 9 a.m. - 12.30 p.m. and 3 p.m. - 7 p.m.; Saturday 10 a.m. - 12.30 p.m.; July and August closed DESCRIPTION: women's knitwear; young fashion REMARKS: cash cards and credit cards accepted; parking

GB BELMONDI SPACCIO CASHMERE

via Lama, 4 - 41012 CARPI telefono: 059 695251 - mobile 335 5638960 glauco.belmondi@tiscali.it - www.belmondicashmere.it ORARI: tutti i giorni dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30 sabato compreso; giovedì pomeriggio chiuso. Dicembre sempre aperto domeniche comprese. DESCRIZIONE: maglieria classica uomo 100 % cashmere; giacche, gilet, blusotti e cappotti in filati pregiati misto-cashmere. Maglieria donna 100 % cashmere; giacche, twinset, coreane, spolverini, abiti, mantelle e poncio in filati pregiati misto cashmere. SEGNALAZIONI: si accettano le principali carte di credito e bancomat; ampio parcheggio interno OPENING HOURS: every day 9.30 a.m.-12,30 p.m. and 3.30 p.m.-7.30 p.m, also on Saturday; closed on Thursday afternoon. Open every day (also on Sunday) in december DESCRIPTION: men’s knitwear made of cashmere 100%; jackets, waistcoasts, jerkins and coast made of refined cashmere blend yarns. Women’s knitwear made of cashmere 100%; jackets, twinset, dust coats, dressed, cloaks and poncho made of refine cashmere blend yarns REMARKS: cash cards and credit cards accepted; wide parking

G.B.M

via Torino, 13-15 - 41016 NOVI DI MODENA telefono: 059 676217


SPACCIO AZIENDALE

NUOVA COLLEZIONE AUTUNNO-INVERNO MAGLIERIA UOMO E DONNA IN FILATI PREGIATI, CASHMERE, LANA MERINO E SETA

DAL MARTEDI AL SABATO 9:30 - 12:30 | 15:00 - 19:00 via Pitagora, 14 CARPI (Mo) - T. Spaccio 059 6226943 - T. 059 640565 www.enzomantovani.com


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FALL / WINTER 2016-17

MAGLIERIA UOMO-DONNA

MEN'S AND WOMEN'S KNITWER

LUCA MAGLIERIE

via Pitagora, 14 - 41012 CARPI telefono: 059 640565 - 059 6226943 info@lucamaglierie.it - www.enzomantovani.com ORARI: aperto tutto l'anno da martedì a sabato 9.30 - 12.30 e 15 - 19; da ottobre a gennaio aperto anche la domenica DESCRIZIONE: spaccio maglieria uomo e donna prevalenza cashmere, lana merino, seta, cotone e lino a prezzi di fabbrica SEGNALAZIONI: si accettano bancomat e carte di credito Visa e Mastercard OPENING HOURS: Tuesday to Saturday 9.30 a.m. - 12.30 p.m. and 3 p.m. - 7 p.m.; open all year round DESCRIPTION: men's and women's knitwear mainly cashmere, wool, silk, cotton and linen ; factory prices REMARKS: cash cards and Visa and Mastercard credit cards accepted

MAELL

via Lago Santo - 41012 CARPI telefono: 059 652266

MALU'

via Nuova Ponente, 11/c - 41012 CARPI telefono: 059 691373 - cellulare: 335 8196601

ROSSI MAGLIERIE

via Donizzetti, 12/14 - 41012 CARPI telefono: 059 643768

SPACE FASHION OUTLET

via dei Barrocciai - 41012 CARPI telefono: 059 684766 info@spacefashion.it ORARI: apertura stagionale; da lunedì a venerdì 10-19; sabato 9.30-13 DESCRIZIONE: maglieria donna SEGNALAZIONI: si accettano bancomat e carte di credito, parcheggio OPENING HOURS: seasonal opening; Monday to Saturday 10 a.m.-19 p.m.; Saturday 9.30 a.m. - 1 p.m. DESCRIPTION: women's clothing REMARKS: cash cards and credit cards accepted, parking


ABBIGLIAMENTO MAGLIERIA DONNA MADE IN ITALY Rosanna & Co Store dal Lunedì al Venerdì 17 - 19 Sabato 9 - 13 e 15 - 18,30 Carpi Via Beniamino Franklin, 3 - Tel. 059 697233

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FALL / WINTER 2016-17

MAGLIERIA UOMO-DONNA

MEN'S AND WOMEN'S KNITWER

STORE BY KADIBY

via Villa Negro Ovest, 20 - 41012 CARPI telefono: 345 0663145

TEAMPROJECT

via Colombo, 25/B - 41012 CARPI telefono: 059 565067

VERONICA EFFE

via Siemens, 4-13 - 41012 CARPI telefono: 059 6550643

VIA DELLA SETA

via Brunelleschi, 20/a-b in fondo strada chiusa - 41012 CARPI telefono: 059 683380 - 320 6203323

CARPI DISTRETTO MODA CARPI FASHION DISTRICT

CARPI DISTRETTO MODA CARPI FASHION DISTRICT

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EDIZIONE 2016

1

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i Posti Buoni Le grandi storie dell'enogastronomia italiana e guida a trattorie, ristoranti, aziende agricole e rivendite di prodotti tipici delle Terre d'Argine della Media pianura modenese

FALL / WI N TER 2016-2017

All’interno la guida agli spacci e outlet

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FALL / WINTER 2016-17

ABBIGLIAMENTO SPORTIVO

FITNESS AND SPORTSWEAR

LEXEL MOTORBIKE

via Dei Barrocciai, 18 - 41012 CARPI telefono 059 685378 - fax 059687816

NAVIGARE

via Lodovico, 6 - 42010 RIO SALICETO (RE) telefono 0522 738711

ABBIGLIAMENTO BAMBINO

CHILDREN'S CLOTHING AND KNITWEAR

ALLIGALLI

Via Chiavica Mari, 33, 41039 San Possidonio MO - telefono:0535 731541 www.alligalli.com Alligalli Shop on line ORARI: aperto tutto l'anno dal lunedì al sabato 9 - 13 e 15 - 19 DESCRIZIONE: abbigliamento per bambini e ragazzi da 0 a 16 anni SEGNALAZIONI: si accettano pagamenti con carte di credito: Carta Sì, Mastercard, carta Poste Italiane; parcheggio OPENING: all year open Monday to Saturday 9 a.m. - 13 p.m. and 3 p.m. - 7 p.m. DESCRIPTION: children's and teenager's clothing (aged 0 to 16) REMARKS: credit cards accepted; parking

COCCO BABY SPACCIO CONFEZIONI “CETTY”

via Chiesa sud, 141 - 41016 Rovereto s/S (NOVI DI MODENA) telefono: 059 672323

SPAZIO SEI FASHION GROUP - TEMPORARY OUTLET

via Nuova Ponente, 40 A - 41012 CARPI telefono: 059 6258189

KEY ART

via Lama, 52/A - 41012 CARPI telefono: 059 691000


FALL / WINTER 2016-17

INTIMO E CORSETTERIA

CARPI DISTRETTO MODA CARPI FASHION DISTRICT

UNDERWEAR AND CORSETRY

COSABELLA

via Brianza, 3 - 41012 CARPI - telefono: 059 6229322 info@cosabella.com - www.cosabella.com

CSP FACTORY OUTLET

via Franklin, 1 - 41012 CARPI - telefono: 059 635163 strcarpi@cspinternational.it - web: www.myboutique.it CSP FACTORY OUTLET csp.factory.outlet ORARI: lunedì dalle 10 alle 18, dal martedì al sabato: 10,00 - 19,30 DESCRIZIONE: calze uomo donna, corsetteria, lingeria, intimo uomo, costumi da bagno donna, maglieria intima, maglieria esternabile, bodywear SEGNALAZIONI: si accettano le principali carte di credito e bancomat OPENING: Monday from 10 a.m. to 18 p.m. - Tuesday to Saturday 10 a.m. to 19,30 p.m. DESCRIPTION: hosiery, man sock, corsetry, lingerie, underwear, woman beachwear, knitting underwear, bodywear REMARKS: cash card and credit cards accepted

LORMAR

via Natta, 2 - 41012 CARPI - telefono: 059 699196 - 059 6227911 outlet@lormar.it - web: www.lormar.it

CATEGORIE SPECIALI A.M.C. ACCESSORI

via R.Morandi, 5 - 42010 RIO SALICETO (RE) - telefono: 0522 649833 campionario@amcrio.it - www.amcrio.it

ARTE PURA FACTORY STORE

via Burzacca, 2/D - Int. 1 - 41012 CARPI - telefono: 059 640773 DESCRIZIONE: biancheria per la casa

EMMERRE PELLETTERIE

via Bortolomasi, 39 - 41012 CARPI

DESCRIZIONE: borse e accessori in pelle

GIBLOR’S

via Cattani, 71 - 41012 CARPI - telefono: 059 695951 DESCRIZIONE: abbigliamento da lavoro

SPECIAL CATEGORIES

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FALL / WINTER 2016-17

CATEGORIE SPECIALI

SPECIAL CATEGORIES

VISIONE ITALIA (COLOR SERVICE)

via del Commercio, 2/2 - 41012 CARPI telefono: 059 640390 - 059 653280 info@color-service.com - www.colorservicecarpi.com ORARI: da lunedì al venerdì 9.30 - 12 e 15.30-18.30; sabato mattina su appuntamento DESCRIZIONE: tessili per la casa e accessori moda (cuscini, plaid e stole ) SEGNALAZIONI: si accettano pagamenti con carte di credito e bancomat; ampio parcheggio OPENING HOURS: Monday to Friday open 9.30 a.m. - 12 a.m. and 3.30 p.m. - 6.30 p.m. Saturday morning only by telephone appointment DESCRIPTION: textiles for your home and fashion accessories ; REMARKS: credit cards and cash cards accepted; wide parking

NEW LAC SRL

via Pitagora, 6 - 41012 CARPI - telefono e WhatsApp: 366 6372439 customercare@simmylo.it - shop@lacsrl.com - www.simmylo.it NEW LAC SIMMY LO ORARI: apertura spaccio stagionale dal lunedì al venerdì orario continuato dalle 10.00 alle 19.00 sabato 9.30-12.30 DESCRIZIONE: vasto assortimento di borse, cappelli, sciarpe, bigiotteria, accessori di abbigliamento SEGNALAZIONI: si accettano carte di credito Visa, Mastercard Diner's Club e bancomat; OPENING HOURS: Monday to Friday open every day 10 a.m. - 7 p.m., Saturday 9.30 a.m. - 12.30 p.m. DESCRIPTION: wide assortment of bags, belts, hats, costume jewelry, fashion accessories REMARKS: credit cards (Visa, Mastercard, Diner's Club) and cash cards accepted;


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