link building

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Massimo Ronchi & Matteo Landi

Il link building

POSIZIONAMENTO SUI MOTORI DI RICERCA

Web Marketing


Se puoi, non stampare questo libro; goditelo in pdf

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Prefazione Costruire relazioni è parte integrante della nostra vita. Costruire relazioni di alto profilo ti rende punto di riferimento per altre persone e accresce la tua reputazione. Allo stesso modo il tuo sito web aziendale acquisirà maggiore reputazione e credibilità se sarà un riferimento importante nella sua nicchia di settore. Fare link building significa rimanere sempre aggiornati, curiosi e aperti al dialogo. Il link building è il fulcro della nostra attività di web marketers. Ok, non ci sono chiavi universali e panacee, vero. Ma qualche dritta utile dopo anni di ricerca sul campo ci sentiamo di dire che può saltare fuori... E poiché link building è anche condivisione abbiamo deciso di raccontare un po’ delle nostre riflessioni e delle nostre scoperte su questo magico terreno in continua evoluzione. Perché un e-book? Per dare compimento alla summa dei post sul link building pubblicati settimana dopo settimana sul nostro blog di e-max. Speriamo tu possa trovare qualche spunto interessante per le tue future campagne di link building. Arrivederci sul web, Massimo & Matteo Ricordati... costruire un business è incredibilmente facile e divertente se lo fai con le persone giuste.

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Cos’è un link e perché è importante?

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Un link è il modo in cui una pagina Web si connette a un’altra. È importante capire le due ragioni per cui i link esistono: • la prima ragione è permettere alle persone che navigano nei nostri siti di avere accesso a contenuti rilevanti interessanti; • la seconda ragione è quella che andremo a trattare in queste pagine: i link sono un fattore fondamentale nel miglioramento dei risultati delle nostre pagine web sui motori di ricerca. Quali tipi di link posso costruire? Tra i principali tipi di link che potrai creare il primo e più “antico” metodo è quello dei link reciproci, anche chiamati backlinks a due vie; sono ottenuti scambiando links con altri siti, insomma, come avrai capito sto parlando del classico scambio link. Oggi ormai questi link hanno un valore decisamente basso per i motori di ricerca e sono visti da Google come un tentativo ovvio di forzare i risultati delle ricerche. Come funzionano i links a 2 vie (reciprocal links, two-way links)? Semplicemente 2 webmasters si accordano per inserire nelle loro pagine un link reciproco: il sito A inserisce un link al sito B e il sito B lo inserisce al sito A. Questa strategia non funziona più neppure se si inseriscono i links in pagine diverse dei 2 siti: sito A – pagina 2 con link a sito B pagina 1 e sito B – pagina 4 con link a sito A pagina 1. Questa strategia è molto “innaturale” per i motori di ricerca moderni, e andrebbe usata solo con siti molto rilevanti

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nella propria nicchia di mercato, clienti e/o fornitori della nostra azienda. Ma perché dovresti spendere il tuo tempo cercando di fare scambio di link reciproci quando ci sono 1000 modi per fare link a una via che sono molto più utili ai fini del posizionamento sui motori di ricerca? Non è una strategia vantaggiosa, per questo ci focalizzeremo sui backlinks a 1 via (one way links, inbound links, non-reciprocal links). I backlinks a 1 via, che d’ora in poi chiamerò semplicemente “links” o “backlinks”, sono links ottenuti da una pagina web senza che ci sia reciprocità. Insomma, qualcuno ha linkato i nostri contenuti senza che sul nostro sito sia stato richiesto di inserire links di nessun genere. Ecco, questo deve essere il nostro obiettivo. Perché? Hai sicuramente capito: più links a una via il tuo sito riceverà, meglio apparirà sui motori di ricerca. Esiste anche un altro tipo di backlinks. Si tratta dei backlinks a 3 vie. Lo chiarisco subito, sì, è un modo per ingannare i motori di ricerca e ottenere backlinks. Come funziona? Semplice, la pagina A manda un link alla pagina B che manda un link alla pagina C e così via, creando links a una via “pilotati” per tutte le pagine da promuovere. Questa pratica viola palesemente i termini di utilizzo di Google ed è facile da scoprire una volta che la struttura del linking viene svelata. Il mio consiglio è di non cadere in queste trappole e non aderire a campagne di questo tipo, anche se oggi come oggi sono molto di moda, soprattutto negli USA. Ma quanto sono importanti i backlinks per la promozione di un sito web? Ecco una statistica di SEOMOZ.org, una fonte molto autorevole nel mondo SEO che elenca le “stime” dei più quotati web marketers mondiali sull’incidenza dei vari fattori che determinano il posizionamento sui motori di ricerca (google). Sono ipotesi, ma rappresentano la media delle stime dei più quotati del settore: • 24% Credibilità / Autorità del dominio • 22% Link popularity della specifica pagina • 20% Anchor text dei links esterni • 15% Uso delle keyword nella pagina • 7% Traffico e dati di click-trough • 6% Social graph metrics • 5% Dati di registrazione e di hosting I link costituiscono il 42% dei fattori che influiscono sul posizionamento di una pagina web nei motori di ricerca. Dal dato sull’anchor text emerge anche la necessità di una corretta ricerca della nicchia di mercato. Argomento che tratterò nei prossimi approfondimenti.

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Il potere dei link

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Sono tanti i fattori che rendono un link “potente”. Quali siano questi fattori è una questione che rimane aperta al dibattito. Si può anche sentire la parola linkjuice, che è un altro termine che si riferisce alla quantità percepita di potere ottenuto da un link verso il proprio sito web. Detta in parole povere, ogni link a una pagina web è un voto, e la pagina con • il maggior numero di voti, • il contenuto più rilevante, sarà vincente e otterrà il miglior piazzamento nelle SERP. Troppo semplice? Non è detto.

Ricorda: non tutti i link hanno un voto uguale. Alcuni esperti SEO di alto profilo affermano che termini molto utilizzati come autorità del dominio e tema del sito in realtà non sono fattori di cui Google e altri motori di ricerca tengano conto. Si dice che il potere di un sito provenga unicamente dalla sua struttura di link interni, grandi quantità di contenuti sempre nuovi e un sacco di link che puntano a esso (compresi molti deep-link). Ecco perché, sostengono questi esperti, Wikipedia si posiziona così bene. Ma è così vero? Non direi, perché considerando l’autorità delle singole pagine in realtà Wikipedia in molti casi è piuttosto scarsa.

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Ho notato, per esempio, un dominio con una pagina di indice principale PR3 che, secondo i miei software di controllo di links, ha solo due link in entrata per l’intero sito. Un link in entrata è da una pagina PR4 e uno da una pagina PR0. Tuttavia la homepage per entrambi i siti in cui compaiono questi link ha PR4. Mi seguite? Ora, un link su una pagina PR4 è un legame potente, ma non dovrebbe essere sufficiente per rendere tale dominio un PR3 (sempre se ci basiamo sugli studi del algoritmo che determina il PageRank). Ma in questo caso è così! Cosa potremmo dedurre? Forse che il PR4 del dominio si propaga anche da una sua pagina con PR0, se il dominio è altamente attendibile.

Ecco perché sono convinto che il potere e la fiducia globale del dominio potrebbero influenzare il PR che si riceverà da un link su una pagina. In breve, il PageRank non è solo riferito alla pagina, come molti credono, ma anche al Page Rank del dominio: un fattore più importante di quanto in generale si creda…

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Le 3 chiavi dei link

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Tanti esperti di SEO sostengono che l’età del dominio conti molto in termini di forza di un sito (e quindi il valore dei links che può offrire) mentre altri diranno che i nuovi domini possono essere altrettanto potenti. Personalmente penso che i nuovi siti ottengano una leggera spinta iniziale, per poi crollare fino a quando non “provano sul campo” di essere affidabili. Ah, non dimentichiamoci quelli convinti che la potenza di un sito stia tutta nel suo PageRank. Be’, si tratta di un fattore tra tanti che finiscono nel calderone dell’algoritmo segreto di Google… insomma, il PR è solo il più famoso di una serie di oltre 100 misure prese in considerazione per determinare l’autorità di un sito. Tuttavia, come con tanti dettagli in ambito SEO, le uniche persone che sanno cosa rende un sito potenza sono le persone che scrivono il motore dell’algoritmo di ricerca. Tutto il resto è un educato congetturare, e non importa quanto autorevole sia l’esperto SEO che esprime il parere. Le tre chiavi che sembrano contare di più, basandomi sulla ricerca di prove con i miei strumenti di SEO, oggi a mio avviso sono: 1. Link Popularity – il volume di link al tuo sito. 2. Pertinenza del testo di ancoraggio di destinazione contenuto nella pagina. 3. La ricerca di una corretta nicchia di mercato. 8 www.e-seo.it


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Ci sono chiaramente un sacco di altri parametri di collegamento per determinare la forza di un backlink, ma sembra che il buon vecchio volume di traffico e la pertinenza del testo di ancoraggio siano ancora in cima alla lista dei fattori che influenzano la forza di un link.

In maniera indiretta, quindi, la ricerca della nicchia di mercato e l’uso corretto delle keywords in tutto il sito determinano il successo di una campagna di link building e del sito stesso. Il semplice fatto che alcuni siti siano più “potenti” di altri in termini di spinta che vi daranno sulle SERP è spesso la ragione per la quale si creano molta confusione e falsi miti sul corretto modo di fare link building (a volte ci sono vere e proprie campagne di contro-informazione a proposito). Per questo motivo faccio riferimento a parole come “potenza” e “forza” di un link, evitando misurazioni esatte, perché di fatto nel costruire la tua campagna di link building scoprirai cosa funziona per te e cosa no, e quali sono le strategie più giuste per migliorare il posizionamento dei tuoi siti sui motori di ricerca. Buon lavoro!

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classificare i link

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Classifichiamo i link in tre modi, semplicemente sulla base di quanto sono facili da ottenere. (Il metodo di classificazione dei links me lo ha fornito un famoso web marketer americano, direi che ci possiamo fidare…). Ricordiamoci che i links di cui parlerò da adesso alla fine di questo documento sono i “link a una via” o inbound links. I link di Classe 1 sono collegamenti che assolutamente tutti sono in grado di generare in gran numero, in modo rapido e senza bisogno di particolari competenze o conoscenze. Intendiamoci, sto parlando di link che presi singolarmente sono praticamente privi di valore, ma che diventano potenti se li aggreghiamo in massa. Puoi posizionarti molto bene con un gran numero di link di scarso valore, ma è importante sapere che probabilmente classificherai il tuo sito meglio e più a lungo se riesci a trovare un numero relativamente basso di link di qualità eccellente. Fatta questa premessa, è anche vero che i motori di ricerca (soprattutto Google) danno molto più valore al numero complessivo di link di quello che mai ammetteranno. Una cosa è sicura: troverai molti presunti esperti secondo i quali i links massivi non servono più a niente… be’, i miei studi dicono il contrario, e se è vero che è più saggio cercare link

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di qualità, escludere un alto numero di link “facili” lo ritengo un errore (c’è parecchia controinformazione là fuori, stai in occhio).

Perché la strategia “molti link di scarso valore” funzioni, ci deve essere un lavoro continuo di aggiornamento dei links stessi, avrai capito: potenzialmente è un lavoro che non finisce mai. Ecco perché quando fai ricerche sui motori di ricerca ti chiedi come faccia quel dannato sito concorrente a posizionarsi così bene (diciamolo, sopra il tuo) senza avere link particolarmente validi. È semplicemente perché il webmaster mantiene un volume elevato di link “freschi”. E i link di Classe 2 e 3?

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link fuoriclasse

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I link di Classe 2 sono link che richiedono un certo tempo, sforzo e abilità, o sono link di livello 1 che sono stati “potenziati”, attraverso aggiornamenti, colpi di genio, insomma, qualche pensiero anticonformista. I link di Classe 3 sono links che da solo non puoi fare. Hai bisogno di trovare un modo per interagire o influenzare qualcuno per ottenere questi collegamenti. Non ci sono tante scorciatoie. Il modo migliore è che ti crei un buon contenuto da offrire ai webmaster dei siti più autorevoli e riesci a colpirli. Vorrei anche aggiungere che esiste un piccolo sottogruppo di link Classe 1 che dovrebbe essere considerato di Classe 2. Hai presente i siti di social bookmarking e quelli di articoli che hanno una rigorosa redazione umana? Questo fatto rende più difficile ottenere che i tuoi contenuti (e link) vengano accettati, e l’autorità potenzialmente più elevata di tali siti consente ai links ottenuti sui loro siti di diventare più potenti.

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Classe 1: Link di basso livello – Tutti li possono ottenere con un piccolo sforzo • Social bookmarking & pinging; • Scambio link reciproci; • Link da firma nei forum; • Inserimento nelle directory; • Creazione articoli; • Commenti nei blog; • Costruire risorse e blog e linkarli (questo può portare a links di Classe 2); • Comunicati stampa; • Link a pagamento o “incentivati”. Classe 2: Link di medio livello – Tutti li possono ottenere con un discreto sforzo • Potenziare link di livello 1; • Scrivere contenuti come Guest in un blog e “firmarli” con il link il tuo sito web; • Inserimento in directory di qualità (tipo DMOZ); • Link di qualità da profili; • Link “naturali” da parte di un altro sito web. Classe 3 – Link di alto livello – Si ottengono con grande fatica o con discrete disponibilità economiche Ecco i link che tutti vorremmo, per esempio link “naturali” in pagine ad alto PageRank, ecc. Un esempio classico sono i links da Wikipedia (nofollow, ma sempre molto potenti in termini di costruzione di credibilità).

Ricorda: servono studi specifici per focalizzare i siti più giusti per il tuo progetto.

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tipologie di link

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Facciamo una panoramica dei diversi tipi di link con relativi pro & vs. 1. Social bookmarking 2. Scambio di link reciproci 3. Inserimento in directories 4. Creazione articoli 5. Commenti sui blog 6. Creare risorse web 2.0 e blogs 7. Comunicati stampa 8. Creazione profili 9. Link a pagamento o con incentivi 10. Social media 11. Usare i siti “domande e risposte�

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1. Social bookmarking • COME SI FA Si inserisce il proprio link in siti di social bookmarking, tipo Digg, Stumbleupon, Reddit e tanti altri; ci sono liste di siti aggiornate, basta cercare su google social bookmarking Italia e simili. • VANTAGGI Veloce e facile da fare manualmente, anche utilizzando uno strumento automatico come un software bookmarking demon. Non solo gli inserimenti diventano un link a 1 via, ma sono anche un ottimo metodo per ottenere i link, le pagine indicizzate da Google e per posizionare potenziali “linkbait”. • SVANTAGGI Link di basso livello, sempre più svalutati e spesso non ben visti dai robots di Google. Anche i più grandi siti come Digg ora inseriscono il tag nofollow o reindirizzano i link in modo da eliminare qualsiasi beneficio a livello di link building.

2. Scambio di link reciproci • COME SI FA Gli scambi di link sono organizzati attraverso i forum, e-mail dirette o su directory di siti specializzati. Il principio è lo stesso in tutti i casi, le parti concordano di mostrare un link una sul sito dell’altra. Questo crea un link reciproco. • VANTAGGI È facile costruire link reciproci in grande volume attraverso una varietà di mezzi, compresi forum e siti di scambio di link. I link reciproci sono più facili da costruire tra i siti all’interno della medesima nicchia di mercato, le persone sono più felici di concederli, anche a un potenziale rivale, se si ottiene qualcosa in cambio di pari valore. • SVANTAGGI Il linking reciproco eccessivo è espressamente menzionato nelle linee guida di google webmaster come qualcosa che viene cercato e attivamente penalizzato. Anche il valore di un link reciproco è ormai di gran lunga inferiore a quello di un link a una via, ma il tempo e lo sforzo necessari per costruirne uno è grosso modo lo stesso, se non più alto. Molto facile abusarne e poco vantaggioso. Lo reputo un metodo antiquato e da utilizzare solo con siti di nicchia, di fornitori o di clienti.

3. Inserimento in directories • COME SI FA Manualmente o utilizzando un software di inserimento automatico, invia il link al tuo sito e informazioni su di esso a una serie di directories Internet.

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• VANTAGGI Possono generare un certo traffico o tenere il valore se la directory è forte e in una nicchia rilevante. Directory di alto livello come DMOZ hanno ancora un certo peso. • SVANTAGGI Google è in grado di individuare e ignorare o svalutare i collegamenti costruiti sulla maggior parte delle directories che fanno spam. La maggior parte delle directory sono lì esclusivamente per inserimento link, e sono quindi considerate di nessun valore per l’utente internet. Il tempo o il denaro speso per inserimenti di massa sulle directories è oggi una perdita di tempo, focalizzati su pochi inserimenti su directories di nicchia, di qualità e pertinenti.

4. Creazione articoli Scrivi un articolo su di un argomento che consente di includere le parole chiave mirate e termini di settore, e poi presentalo a specifiche directories di articoli. • VANTAGGI Si ottiene una pagina con contenuto rilevante su un sito autorevole, e un link di testo nel profilo / campo bio. Gli articoli possono anche essere spinnati (versioni multiple create utilizzando un software) per generare delle variazioni di presentazione dell’articolo in massa per evitare la penalizzazione del contenuto duplicato. • SVANTAGGI Per scrivere ci vuole molto tempo, e costruire articoli efficaci e convincenti richiede un certo grado di abilità. Ci vuole anche abilità per integrare nell’articolo le giuste parole chiave di ricerca lasciando l’articolo ben leggibile e utile, in modo che non venga bocciato o scambiato per spam dai siti di articoli più affidabili.

5. Commenti sui blog • COME SI FA Sia manualmente attraverso la ricerca, o utilizzando un programma automatizzato, si commentano i post sui blog di altri. L’obiettivo è di farsi autorizzare dal proprietario del blog, in modo che il commento appaia sotto il post sul blog. Il nome inserito per firmare il commento diventa un collegamento ipertestuale e inserndo l’URL del tuo sito web quando aggiungi il tuo commento, creando un backlink. • VANTAGGI Molto facile commentare in maniera massiva utilizzando uno dei molti programmi che fanno questo tipo di lavoro, o anche manualmente usando Google con la ricerca dei footprints.

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• SVANTAGGI I commenti sui blog sono links valore estremamente basso se non si è fortunati ad avere un commento su un dominio molto autorevole. C’è un’arte di scrivere commenti che verranno approvati, utilizzare una parola chiave come nome (così che il link abbia un anchor text utile per noi) invece che un vero nome aumenta il rischio di rigetto da parte del propietario del blog.

6. Creare risorse web 2.0 e blog • COME SI FA Apri un account con uno dei tanti portali web che permettono di costruire un sito ospitato o un blog. Posta contenuti pertinenti su di esso e linkalo al tuo sito. Ecco, adesso hai creato links da un sito pertinente. Per aumentare il valore di questi link, puoi fare un semplice lavoro di posizionamento di questi siti “secondari”. • VANTAGGI Disponi di contenuti validi? Il resto del procedimento è in discesa e può essere automatizzato usando programmi specifici. Detto tra noi, queste tecniche sono considerate poco ortodosse, ma funzionano. Ma la domanda è: si generano contenuti utili ai navigatori? Finché la risposta sarà “sì” il fatto di farlo per ottenere migliori piazzamenti nei motori di ricerca non è affatto poco etico o dequalificante. Cos’è invece da ritenersi black hat e quindi non raccomandabile? L’uso di programmi che automatizzano il procedimento e spammano grandi volumi di contenuti simili sul web. • SVANTAGGI Sta diventando ostico far indicizzare questo tipo di siti. Molti provider, come ad esempio Squidoo, hanno dato un giro di vite verso i siti con contenuti creati palesemente per la creazione di backlinks, pare soprattutto a causa di accordi con Google nel tentativo di penalizzare questo tipo di risorse autoreferenziali… voci di corridoio?

7. Comunicati stampa • COME SI FA Scrivi un titolo interessante e un testo che illustrino la tua azienda, i tuoi prodotti e servizi. Redigi in maniera “notiziabile”, cioè come articolo di interesse comune (es: apertura nuovo sito, evento particolare, promozione). Non è finita qui. Ora invia il testo a siti web specializzati per ottenere uno o più comunicati stampa sull’argomento e relativi backlinks. • VANTAGGI Il comunicato stampa porta un backlink al tuo sito ed è anche un metodo utile per

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promuovere una storia o un linkbait (di linkbait parleremo più avanti). • SVANTAGGI La maggior parte dei siti gratuiti sono sommersi da articoli spazzatura ogni giorno, il che li rende privi di valore. Siti di qualità hanno invece un costo per la presentazione di ogni singolo comunicato stampa, costo che può arrivare a essere anche parecchio significativo.

8. Creazione profili • COME SI FA Crea un profilo su un sito che permette di inserire links all’interno del profilo utente. Attento! I profili devono essere pubblicamente visibili (cioè può essere visto dagli spider dei motori di ricerca per indicizzare il sito web), e non devono avere un attributo nofollow. Questa tecnica è anche detta: “Angela Esposito”. Perché? La soluzione è la più semplice: si tratta del nome della persona che ha maggiormente diffuso questa tecnica di link building. • VANTAGGI Sarà facile per te trovare questi siti, così come sarà abbastanza agevole inserire i profili. E poi la bella notizia: ci sono software che permettono di automatizzare questo procedimento. Mi raccomando, presta sempre la massima attenzione per non cadere in tecniche illegali di backlinking. Come procedo io di solito? Faccio una ricerca e inserisco manualmente i profili sui siti che trattano la mia nicchia di mercato. • SVANTAGGI Automatizzare questo procedimento o acquistare pacchetti da società specializzate può sembrarti vantaggioso, ma può a volte portare a spiacevoli conseguenze, o più semplicemente ti farà spendere denaro inutilmente. Non cedere alla via più veloce.

9. Link a pagamento o con incentivi • COME SI FA Trova un sito che ti offra un link in cambio di denaro o di un incentivo. • VANTAGGI Facile da fare e di solito i link provengono da pagine di qualità molto elevata. • SVANTAGGI È una tecnica che contravviene completamente ai termini di utilizzo stabiliti da Google: se viene dimostrato che hai pagato per influenzare i motori di ricerca potrai portare essere bannato dal motore di ricerca per un anno o più. Questa è una delle cose su cui la squadra anti-spam di Google sta lavorando di più per trovare e punire i siti che ne fanno uso. Se

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lo fai, fallo in maniera marginale e solo con i siti che usano questo metodo in maniera più che discreta e soprattutto che godono di una certa autorevolezza.

10. Social media • COME SI FA Crea profili, pagine e gruppi su siti come Facebook e Myspace ai quali è possibile accedere senza login, e inserire i backlinks. • VANTAGGI Facile da fare, altissimo potenziale di “linkbait” se si riesce a generare l’interesse da parte dei visitatori. Anche se i più grandi siti di social media sembrano essere diventati “nofollow” (a meno di dimostrare al social media che si può fidare di te – solo in alcuni casi), ci sono centinaia di piccoli siti social di nicchia sui quali lavorare. • SVANTAGGI La maggior parte dei siti sociali sono chiusi al pubblico (e agli spider) a meno che non si sia connessi e i link esterni hanno nella maggior parte dei casi l’attributo “nofollow” per scoraggiare il link building.

11. Usare i siti “domande e risposte” • COME SI FA Usa siti come Yahoo Answers, rispondi a domande relative alla tua nicchia. Assicurati di offrire risposte utili e inserisci links ai siti nei riferimenti. L’obiettivo? Raggiungere il livello 2 come membro: solo allora potrai porre i links direttamente all’interno delle domande. • VANTAGGI Fare questo lavoro in maniera sistematica offrendo buoni consigli è possibile costruire traffico per gli anni a venire. • SVANTAGGI Yahoo Answers è ora “nofollow” per tutti i link esterni che compaiono nelle risposte. Ci sono altri siti di risposte da scovare però…

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profili naturali

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Se vuoi evitare le attenzioni indesiderate del team antispam di Google dovrai garantire sempre che stai creando un profilo “naturale” di link. Lo so, lo so, il link building non è naturale di per sé, il punto è quello di non farsi scoprire in pratiche di link building. Immaginati di essere Google. È sufficiente trovare tutti i link a una via che puntano al tuo e quindi analizzare i link per creare un profilo di link del tuo sito. Se quasi ogni singolo link che punta al tuo sito è ospitato da un blog wordpress, ci si dovrebbe chiedere perché, mi segui? Se poi guardando bene si nota che non un singolo link al tuo sito ha l’attributo nofollow, partendo dall’assunto che il 10% dei collegamenti in rete ora contengono tale attributo, ci sarebbe un legittimo sospetto di link building… Cerca di creare un link building che appaia il più naturale possibile, quindi linka anche siti nofollow, con testi diversi, su diverse piattaforme, come succederebbe nel caso di links spontanei. Non cadere nella trappola dei link “facili”, dei software che ti aiutano a farli, o dell’ossessione di evitare il nofollow. Mixa e shakera i tuoi link, in fondo un link è un link…

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Un’altra parte fondamentale di avere un profilo di links naturale sta nell’avere DIVERSITÀ DI IP. Non importa quanti blog wordpress tu faccia, se li piazzi tutti sulla stessa gamma di indirizzi IP, vale a dire sullo stesso indirizzo internet, ci sono prove che Google abbassi anche di molto il valore dei links che si creano tra essi (pensa sempre: “se io fossi il Signor Google crederei che questa risorsa è naturale o costruita?”). Anche se questo dato è pura congettura e non è stato confermato o negato da nessun motore di ricerca, il mio consiglio è quello di mettere solo una manciata di link per ogni intervallo di indirizzi IP. Evita anche di postare tanti commenti identici su blog ospitati sulla stessa serie di IP: è una prova che stai spammando. Il tuo hosting potrebbe essere avvertito dal gestore del blog sul quale hai fatto spam, con le conseguenze che puoi immaginare… Perché correre il rischio, quando ci sono letteralmente milioni di blog e siti là fuori sui quali costruire la tua campagna di link building?

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velocità di linking

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Chiamato anche “acquisizione di links”, la velocità del link building è qualcosa di cui devi essere consapevole perché fa parte di un profilo naturale di links. La velocità di linking è più evidente nei nuovi siti web. I proprietari dei siti impazziscono nel creare comunicati stampa, campagne, scambi, acquisti, profili, che li portano a una quantità enorme di link in tempi molto brevi. Tuttavia, tale volume di link ha un picco immediato ma poi, altrettanto rapidamente di come si sviluppa, crolla al suo livello naturale, che di solito è praticamente nullo, non essendo cresciuto in maniera graduale e consapevole. Questa altalena è un fattore discriminante che devi gestire con attenzione, perché una crescita estrema e un pattern di caduta repentina possono portare a essere posti sotto esame ed eventualmente penalizzati se il motore di ricerca scopre che molti tuoi link sono stati costruiti manualmente. In altre parole, appena la crescita di links crolla, il tuo sito scenderà proporzionalmente nelle classifiche dei motori di ricerca e se il picco è ritenuto troppo innaturale c’è il rischio di venire ulteriormente penalizzati. Questo spiega in parte perché la gente parla tanto della sandbox per i nuovi siti, un periodo di prova dove c’è uno scatto iniziale nelle SERP (search engine result pages), e una volta finito 22 www.e-seo.it


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questo periodo, invece di stabilizzarsi, il sito crolla nei motori di ricerca (a meno che non ci sia un lavoro di crescita di links lineare e continuo) per poi stabilizzarsi nella sua posizione naturale.

Adesso, quando crei il link building del tuo sito, pianificalo con una crescita lenta e continua, non basarti solo su un lavoro occasionale. Costruisci la tua campagna con tipi di links diversi, e fallo costantemente, con un ritmo pianificato per giorno/settimana/mese. Per portare l’indicizzazione e il posizionamento dei siti web a un livello professionale la regola fondamentale (ancora poco interiorizzata perfino dagli esperti del settore) consiste nel pianificare il lavoro nel tempo ed essere molto concreti e diligenti nel realizzarlo. Altrimenti? Altrimenti il tuo lavoro di link building risulterà una potenziale perdita di tempo. In campagna di link building meglio essere tartaruga che lepre!

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link popularity

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La link popularity è una misura di ranking dei motori di ricerca e si riferisce al numero totale di link presenti su internet che puntano a una pagina o sito web. Un po’ come per le raccomandazioni, essere introdotto in un certo ambiente da un personaggio con una reputazione prestigiosa significherà trovare porte spalancate e un sacco di amicizie interessanti. Allo stesso modo i motori di ricerca premiano quei siti che ricevono link da altri che, oltre alla pertinenza di argomento, sono ritenuti interessanti per una serie di caratteristiche (il Page Rank è la più banale, per intenderci). Ciò significa che un sito con 7 link di Classe 3 che puntano a esso potrebbe avere una link popularity superiore a un sito con 500 link di Classe 1. Tuttavia, soprattutto per noi, nel mondo reale, il volume di link è in grado di superare spesso e volentieri nei motori di ricerca i siti che hanno solamente pochi link ma molto potenti. Avrai già compreso che parlare di link popularity non significa limitarsi al volume di collegamenti tra i vari siti, ma consiste soprattutto nel prendere in considerazione il potere di tutti i link in questione.

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Ancora adesso trovo molti web marketer alle prime armi che usando strumenti di controllo gratuiti dei link si convincono che la forza di un sito si riferisca puramente al numero totale di link in entrata (inbound link). Ma questo è solo il primo passo che dovrai perseguire.

Ricorda prima di tutto di evitare una link poularity innaturale e cerca di creare link che rispettino le caratteristiche adeguate ai motori di ricerca: • anchor text differenziati; • link in posizioni diverse e contestuali; • link da pagine singole; • presenza di deep links (che non puntino solo alla home page); • fonti omogenee per contenuto.

Rispetta queste caratteristiche, dosa il giusto mix di link di classe 1, classe 2 e classe 3 nel tempo e otterrai un ottimo bilanciamento della tua link poularity.

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pertinenza nel tempo

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La costante crescita di nuovi collegamenti, mescolata con nuovi contenuti on-site aiuta a costruire un sito aggiornato e attuale. Rifletti per un secondo: se il tuo sito è stato avviato 10 o più anni fa, ma non ha avuto alcun contenuto aggiornato o link freschi per gli ultimi 9 anni, che rilevanza può avere oggi agli occhi di un motore di ricerca? Costruire e mantenere attuale nel tempo il tuo sito attraverso il testo di ancoraggio nel link building e nuovi contenuti on-site significherà anche che il tuo sito si indicizzerà in un numero crescente di termini di ricerca correlati alla tua nicchia. Le statistiche indicano che fino al 50% delle ricerche su Internet sono completamente nuove, ma col trascorrere del tempo, dal momento che altri faranno le stesse ricerche, o variazioni di esse, il tuo sito verrà associato ad argomenti più ampi e si posizionerà su più parole all’interno della tua nicchia di mercato.

Garantire al tuo sito un guadagno in termini di rilevanza attraverso una crescita on-site (nuovi contenuti) e off-site (costante sviluppo di backlinks), aiuterà il sito stesso a beneficiare di relazioni tra nuove frasi di ricerca in cui si posizionerà prendendo sempre più forza nel tuo mercato di appartenenza. 26 www.e-seo.it


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Alla fine il tuo sito potrà guadagnare abbastanza rilevanza e attualità per essere considerato da un grande bacino di utenti una risorsa autorevole di contenuti e informazioni.

Sarai sorpreso di notare quanti siti della tua stessa nicchia di mercato si collegheranno ai tuoi contenuti autorevoli di qualità. Questo passaggio trasformerà il tuo link building nel tanto agognato “link building naturale”, che avrebbe dovuto essere l’unica risorsa di popolarità del tuo sito fin dall’inizio seguendo le direttive di Google alla lettera…

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il trustrank

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Il TrustRank è un elemento importante da tenere in considerazione per l’analisi del potere dei link di una pagina o sito web. “Il metodo TrustRank seleziona un campione di pagine web per essere valutata da un esperto. Una volta che le pagine campione sono stimate e manualmente identificate, un crawl estende verso l’esterno l’analisi e cerca pagine con le stesse caratteristiche di affidabilità. Il valore TrustRank di affidabilità diminuisce man mano che i documenti si allonano dal modello preso a campione”. Questo in termini tecnici, ma detto più semplicemente come funziona? Presto detto: negli indici dei motori di ricerca esiste un nucleo di siti che sono “di fiducia”. Questi siti si distinguono per l’alta qualità riconosciuta da tutti e che tutti usano consci della lunga storia di affidabilità che li contrassegna. I siti che ricevono link da questi siti erediteranno il 99% di fiducia. Questi siti a loro volta avranno link in uscita che porteranno a loro volta ai siti di riferimento un valore di fiducia alto, e via di seguito.

Capisci che significa? Significa che tanto più i link in uscita si allontanano da questi siti attendibili, tanto più il valore di TrustRank sarà inferiore. 28 www.e-seo.it


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A tre scatti di livello dal sito centrale, una ricerca di Yahoo stima che nel 2004 il rapporto di spam ammontasse al 14%. Non è poco. Essere il più vicino possibile al nocciolo di questi “circoli di fiducia” è ovviamente molto benefico in termini di link building.

In quest’ottica diventa interessante conoscere chi è linkato a te, a chi sei linkato tu, e chi viene linkato nei livelli successivi. Nonostante questa curiosità possa essere un’ottimo approfondimento nel tuo processo di link building, non è il caso di rimanere imprigionati troppo tempo dietro un’analisi di questo tipo. Dare un rapido sguardo a un sito e cliccare su alcuni link di solito è sufficiente per vedere se il sito da prendere in considerazione è un “cattivo vicinato”, cioè potenzialmente privo di fiducia agli occhi dei motori di ricerca. Non so se vorrai trascorrere del tempo in questo tipo di ricerca e scoprire come ottenere links da siti vicini ad altri molto attendibili, ma nel caso tu voglia percorrere questa strada per il tuo progetto di link building potrai anche godere di discreti benefici. E visto che è sempre meglio avere la bisaccia piena lungo il cammino, ti consiglio di munirti di uno strumento come Linkscape SEOmoz, che potrà rivelarsi molto utile ad aiutarti a raggiungere il tuo scopo.

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il tag nofollow

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“Nofollow”: coriandoli al vento sparsi per i forum. Che cosa significa esattamente l’attributo nofollow e perchè hai bisogno di conoscerlo? Uno dei maggiori problemi affrontati da Google qualche tempo fa era la questione dei link a pagamento. Moltissime persone e società pagavano enormi link farms con migliaia di siti per ottenere tantissimi link che puntassero verso le loro pagine. Insieme al problema dei link a pagamento si presentava anche la necessità di creare uno strumento per affrontare il crescente spam nei commenti dei blog. L’attributo nofollow è stato ideato da capo del team web spam di Google Matt Cutts, e Jason Shellen di Blogger.com nel 2005. Con l’aggiunta dell’attributo no follow il link rimane disponibile per essere seguito e cliccato dai navigatori, ma diventa inutile in termini di aumento del PageRank dei siti di destinazione nel calcolo della classifica nei motori di ricerca. L’obiettivo era quello di fermare lo spam nei commenti, e di penalizzare persone che pagano per i link che non contengono l’attributo nofollow (eliminando alla radice la ragione per cui si paga un link).

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Google, Yahoo, Bing e tutti i principali motori di ricerca ora riconoscono l’attributo nofollow in qualche misura e tendono a ignorare i link che lo contengono. Tuttavia ci sono alcune lacune… Ask per esempio ignora il tag nofollow… non potrebbe questo essere un motivo valido per costruire legami nofollow? Come riconoscere il tag nofollow? Se si visualizza il codice sorgente di una pagina e si guarda un collegamento HTML con nofollow sarà simile a questo:

href=”http://tuosito.com” <a Link rel=”nofollow”> anchor text </a> Un sacco di grandi siti che permettono all’utente di inserire contenuti, come ad esempio Yahoo Answers, usano il tag nofollow per i link esterni. È qualcosa di cui essere consapevoli, e un altro motivo per avere sempre il plugin per Firefox “NoDoFollow” acceso quando si è online, in modo tale da poter immediatamente visualizzare che cosa è nofollow.

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il link nofollow

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Dovresti ignorare i link nofollow oppure tenerli in considerazione? Quello che devi ricordare è che ci sono più di tre motori di ricerca, e molti altri motori ritengono utile questo collegamento. Insomma, un link è sempre un link. Anche se il PageRank non viene preso in considerazione nei calcoli di Google per i link nofollow, non trascurare che esistono altri valori per determinare come si posizionano le pagine web. Ricordi che abbiamo spesso sottolineato l’importanza di possedere un profilo di collegamento naturale? Circa il 10% dei collegamenti on-line sono apparentemente nofollow, quindi assicuratevi di costruire anche alcuni link nofollow e di prevedere quest tag se si permette la creazione di contenuti generati dagli utenti.

Così come internet evolve, anche i motori di ricerca si stanno spostando verso nuovi modi di calcolare la pertinenza dei siti all’interno di una ricerca particolare. Google PageRank è stato rimosso dagli accounts negli Strumenti per i webmaster, e siamo alle porte di un processo di passaggio per abbandonare il PageRank a vantaggio di nuove metriche. 32 www.e-seo.it


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Se questo processo rivoluzionario avrà luogo effettivamente chi sarà più penalizzato? Di sicuro i proprietari dei siti che si sono focalizzati unicamente sul PageRank o sul traffico generico, piuttosto che su strategie che li aiutassero a ottenere obiettivi di sviluppo e di vendita. Il PR è diventato un “badge” di cui vantarsi, un sinonimo di “potenza”, anche se il sito ad alto PR ha pochi visitatori, e non li converte in clienti. È saggio essere consapevoli di quali collegamenti portano l’attributo nofollow, e ottenere link seguiti come priorità. Tuttavia, un link è un link, e vi sono prove che suggeriscono che i link nofollow portano ancora qualche beneficio, nonostante Google stia dicendo che non lo fanno (ricordi la controinformazione?). Quindi, costruisci links prima e preoccupati del nofollow dopo…

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anchor text

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Un link o ha il testo di ancoraggio o non non ce l’ha. Questa affermazione ovvia nasconde una distinzione fondamentale. Se un link non ha il testo di ancoraggio, allora è semplicemente un URL (Uniform Resource Locator) e il motore di ricerca lo vedrà semplicemente come un link del tipo “www.tuosito. com/pagina”, che punta a quella determinata pagina. Al contrario, se un link ha il testo di ancoraggio allora sarà formattato come:

<a href=“http://www.tuosito.com/pagina”>anchor text</a> I motori di ricerca oggi non si limitano a seguire il link, ma ne capiscono il contesto in funzione dell’anchor text. Non solo vedono dove va il link, ma anche se c’è un nesso contestuale. Nel seguire un link al tuo sito, possono quindi giudicare quanto il contesto di quel nesso corrisponde al contesto della pagina. Ma quanto è importante e rilevante il testo di ancoraggio? Be’, io personalmente direi che è vitale, ma poi come molti altri fattori coinvolti nel SEO e nel link building è relativo alla situazione. Prendiamo l’esempio classico: Fai una ricerca su Google per click here. Il primo risultato è la pagina download… Acrobat Reader di Adobe. Ti sembra strano? 34 www.e-seo.it


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Ora visita quella pagina. Riesci a trovare il termine “click here” in quella pagina? Ti risparmio la ricerca: Non c’è! Ma come può essere, ti chiederai, e tutti i miei studi sulla keyword density e sulla on-page SEO? Come riesci a spiegarti che quella pagina risulta la prima sui motori di ricerca per una parola chiave con la quale non sembra avere nessun nesso apparente? La ragione si dispiega su tre livelli, e il punto che segue è di vitale importanza.

Adobe è un sito estremamente potente. Milioni di visitatori, milioni di collegamenti ad esso e tonnellate di contenuti. È senza dubbio una “autorità”. PageRank 8: qualcosa che solo pochi siti possono aspirare a raggiungere. Si tratta indubbiamente di un dominio serio ed estremamente influente. E quindi come possiamo spiegare questo fatto?

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rilevanza del testo di ancoraggio

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Quale rilevanza dobbiamo attribuire al testo di ancoraggio? Al post precedente ti ho chiesto di cercare su google il termine “click here”. Primo risultato della ricerca: la pagina download di Acrobat Reader. Eppure sulla pagina non si trova il termine “click here”. Come è possibile? Ti avevo anticipato che la ragione si sarebbe articolata su tre livelli. In breve la pagina download di Acrobat Reader si indicizza per un termine apperentemente privo di relazione per tre motivi: • Il “potere” della pagina stessa. • Il volume di link che puntano ad esso. • Il potere dei link che puntano ad esso.

Piccolo consiglio: Adobe ha una opzione di registrazione che permette di creare un account e un link follow nel tuo profilo. Perché non sfruttarlo?

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Come puoi vedere, anche se il testo di ancoraggio è importante, non è vitale. Infatti ricoprono un ruolo altrettanto primario fattori quali il volume dei links e il potere delle pagine web che si collegano al tuo sito. Ove ti risulterà possibile costruisci dei legami con anchor text ottimizzato per le parole chiave sulla tua nicchia di mercato per la pagina di destinazione. Su hai due link uguali uno accanto all’altro in una pagina, quale sarà il link che otterrà il massimo beneficio? Quello a cui avrai aggiunto il testo di ancoraggio. Ormai ti sarà chiaro. Nelle mie campagne di link building ho notato che per i termini di ricerca Long Tail (ne parleremo nei prossimi post), è possibile classificarsi ad ottimi livelli, anche se la maggior parte dei tuoi link sono non-anchor text link. Questo è vero soprattutto se hai un buon numero di links. Dovrai perciò impegnarti a creare centinaia di questi link (rispetto a una manciata di links a pagine di qualità con anchor text) ma è uno sforzo che può produrre ottimi risultati nel lungo periodo.

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pagerank

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Il PageRank è un valore numerico (da 0 a 10) che Google assegna a ogni pagina web del suo database. Indica la qualità del documento e influenza il suo posizionamento nel motore di ricerca. Il PageRank è frutto delle menti geniali degli allora ventenni fondatori di Google: Sergey Brin e Lawrence Page, da cui ha preso il nome. Se hai visitato qualsiasi forum SEO avrai già notato almeno un thread di discussione sul PageRank, e un sacco di persone che chiedono come possono aumentarlo. Quando ho chiesto a queste persone la ragione per la quale lo vogliono aumentare, raramente ho ottenuto una risposta. E le volte in cui è successo di solito la risposta rivelava una totale ignoranza di ciò che effettivamente il PR stava facendo per loro. Un sacco di gente pensa che un alto PR significhi una posizione alta nella classifica dei motori di ricerca. Non cadere nella trappola di pensare che l’ottenimento di un PageRank alto sia l’obiettivo primario della tua campagna di web marketing. Non sei convinto? 38 www.e-seo.it


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Fai una ricerca su Google per una parola chiave nella tua nicchia di mercato, e per ciascuno dei primi 20 siti (prime 2 pagine) annotati il PageRank, come mostrato nella barra degli strumenti del browser di Google (se l’hai), oppure usando un plugin per firefox o per chrome. I risultati sono in ordine di PageRank? No, non lo sono! Molto semplicemente, il PR di una pagina web non è certamente correlato con i risultati dei motori di ricerca. Molte persone guardano quella linea verde nella barra degli strumenti Google e la prendono come la prima misura del successo del loro sito.

Ti svelo un segreto: Google in realtà sta cominciando a prendere le distanze dal PageRank e dal pubblicizzarlo, a differenza dell’atteggiamento degli anni scorsi. La temuta barra verde nella barra degli strumenti Google ora è grande circa la metà era 2 anni fa…

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Pagerank: il parere di un esperto

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Se il PageRank è stato rimosso dalle pagine degli strumenti per i webmaster di Google ci sarà un motivo… Ecco il parere di Matt Cutt sul PageRank nel suo blog: “Il mio consiglio è di non fissarsi troppo sul PageRank, è uno dei più di 100 fattori diversi nel nostro modo di classificare i documenti”. Non siete ancora convinti? Ok, allora provate a leggere le considerazioni di Matt a proposito dell’ultimo aggiornamento dei punteggi di PageRank 1-10: “Non è un grande evento qui alla Google. Francamente, io non sapevo nemmeno che avevamo fatto l’ultimo aggiornamento di questi dati”. E ancora… “Di tanto in tanto potrete notare l’aggiornamento del PageRank nella barra degli strumenti, ma tali valori sono già stati inseriti nel nostro modo di valutazione dei risultati di ricerca.

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Insomma, mentre puoi constatare con soddisfazione che la Google Toolbar mostra per una tua pagina un livello superiore di PageRank rispetto a quello solito, non è che questo dato sia necessariamente causa di un cambiamento nei risultati di ricerca”. E per finire… “Un sacco di gente pone domande come: Il mio PageRank a che data si riferisce? Davvero, non mi preoccuperei, nemmeno io ne sono sicuro” dice Matt. “Se ti fissi sulla data esatta in cui sono stati presi i dati, probabilmente sei affetto da “Bo” (ossessione backlink) e devi smettere di pensarci o fare qualcosa di diverso per un po’, almeno fino a quando l’ossessione backlink passa. Pensa piuttosto a nuove analisi delle parole chiave, guarda i log del server per capire i nuovi contenuti da aggiungere, pensa a nuove idee per rendere il tuo sito attraente per un maggior numero di persone, crea contenuti virali, pensa a come migliorare la conversione dei visitatori del tuo sito in clienti, ecc.” Se dopo aver letto queste affermazioni ritieni ancora che concentrarsi esclusivamente sulla crescita del tuo PageRank sia essenziale, allora per te non ci sono speranze di ottenere successo nella tua campagna di web marketing.

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il pagerank? dimenticalo

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Focalizzati sul link building, sulla ricerca della giusta nicchia di mercato e sulla conversione dei visitatori in clienti soddisfatti. Prima ancora dovrai creare con dedizione e professionalità contenuti originali e interessanti per il tuo pubblico. Ricorda: i contenuti sono il futuro fattore discriminante nella valutazione dei ranks dei motori di ricerca. Appurate queste precondizioni di base, torniamo al nostro problema. Il PageRank che fine fa? Svolgi bene i compiti appena citati e ti dimenticherai presto del PR. Detto ciò, vorrei condividere con te due scenari particolari nei quali concentrarsi al 100% sull’aumento del PR è di vitale importanza. Esatto. Stiamo parlando delle eccezioni che confermano la regola, ma che è bene tenere presente. Come ho spiegato nel post precedente, alcune persone là fuori sono ossessionate dal PR. Quindi se si vende a loro, un alto PR diventa prezioso. Ci siamo già capiti.

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Vuoi vendere siti web? Quale avrà un prezzo più alto, tra due siti identici a identico traffico e reddito? Quello con il PR più alto sulla sua home page, naturalmente. Vendere link sul sito? Quale pagina farà guadagnare più soldi, anche se i collegamenti sono nofollow, quello con PR0 o PR4? Quindi sì, un PR alto importa se si vende alle persone che sono ossessionate da esso. Un’altra cosa è da sottolineare.

Il nome PageRank ha una motivazione specifica: è il potere di quella pagina, non del sito nel suo complesso. Dire che hai un sito web “PR6” non significa nulla. Significa che la tua pagina di indice ha un PR6, non che ogni pagina del sito è PR6. Si otterrà qualche vantaggio da una pagina in stretta relazione a quella con alto PR (a condizione che il link a questa pagina, e il vostro link non siano nofollow naturalmente), ma se veniamo linkati da una pagina del sito che è a 8 links dalla pagina ad alto PR, quanto PR pensi che ci verrà passato?

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investimenti pr

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Voglio evidenziare un ultimo punto sul PageRank e il suo valore per il LinkBuilding: gli investimenti PR. Vai su qualsiasi forum relativo al link building e troverai persone che rifiutano i collegamenti, o parlano di filtrare i potenziali links al proprio sito perché la pagina è “solo un PR1”, o “non ha PR”. Hmm. Poniti in atteggiamento critico e prova a domandarti: è questa una strategia ragionevole considerando quello che si sa circa l’esattezza del PR visibile? Sappiamo che l’attuale PR potrebbe essere notevolmente differente da quello che vediamo sulla barra di Google (o sui vari plugin dei browsers). Pensa in questi termini e cerca di considerare da quali siti vorresti ottenere un link… Usa il buon senso: se un sito è carico di spam, con contenuti di scarsa qualità, anche se ha un PR alto, lo puoi tranquillamente scartare. Tuttavia puoi trovare un sito PR0 ben progettato, ricco di informazioni, aggiornato di frequente e che si presenta complessivamente come costruito per crescere nel tempo. La domanda è: dovremo fare un link su questo sito? La risposta è ovviamente sì. Tale sito ci fornirà sicuramente un link sempre più forte negli anni a venire.

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Il Page Rank è parte del modo in cui Google determina la “potenza” di una pagina, e la forza dei legami che ne derivano. Quindi sì, meglio essere consapevole del PageRank, e se la pagina sembra avere un decente PR dovrai cercare di ottenere un collegamento con questo sito, senza lasciare che il PR divenga l’unico punto di riferimento per decidere da quali siti ottenere un link.

Sembra che Google si stia allontanando dal PR come fattore dominante. Non c’è stato alcun aggiornamento ufficiale universale del PR dal mese di aprile 2010. Alcune persone riferiscono che i loro siti hanno cambiato PR, da questo si deduce che Google sta aggiornando il PR in piccoli lotti, piuttosto che fare un aggiornamento totale, come accaduto fino all’anno scorso… anche questo è un altro indice di cambiamento da tenere in considerazione!

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deep linking

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Deep-linking? Significa creare un link a una pagina del tuo sito diversa dalla home page. Potresti aver sentito parlare di deep linking. Se ne parla molto nei forum. Cerchiamo di approfondire la definizione pura e semplice. Assicurati che il link punti alle pagine più rilevanti del tuo sito e non solo alla home page. Certo, con una struttura solida di deep linking i crowler dei motori di ricerca faranno molta più fatica per trovare le tue pagine. Nessun problema: una sitemap costruita nella giusta maniera risolverà questo inconveniente con grossi vantaggi per il tuo sito aziendale. La sitemap, spesso trascurata dai webmaster, ha assunto ultimamente un’importanza strategica a livello di seo. Rappresenta infatti un’ottima guida per fluidificare le ricerche degli utenti e degli spiders dei motori di ricerca, permettendo di distribuire il PageRank tra le varie pagine del sito. Inoltre, se fatta bene, dovrà rimandare alle pagine tramite le parole chiave sulle quali le pagine stesse sono state indicizzate. Niente male davvero. Ma ci riserviamo di approfondire il discorso in post a venire… Torniamo ai deep-links. La maggior parte dei siti hanno link che puntano solo alla loro home page, o a un esiguo numero di altre pagine principali. Questa strategia crea qualche pagina molto potente mentre lascia altre pagine, ottimizzate per una determinata parola chiave, con un power insufficiente per potersi classificare con successo. 46 www.e-seo.it


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Ecco perché il deep linking è una strategia della quale è necessario essere a conoscenza. Tutto quello che devi fare è assicurarti di costruire collegamenti a tutte le pagine del tuo sito, piuttosto che solo alla tua pagina principale. I link veramente naturali che otterrai punteranno alle pagine principali, concentrando i tuoi sforzi di link building per aumentare la potenza delle pagine secondarie. Un processo che aiuterà l’intero sito a classificarsi ai primi posti sui motori di ricerca.

Un altro motivo per fare deep-linking è che sembra più naturale. Le persone linkano i contenuti per una ragione specifica, e non cliccano solo la homepage. Amplia la tua campagna di link building anche a queste pagine, e apparirai più naturale al “grande occhio” di Google.

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la domanda da 1 milione di euro

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Una delle domande poste più frequentemente dai nostri clienti è “Mi potete aiutare a costruire una strategia di link building che funziona?”. Ci sono diversi problemi con questa domanda, e diverse implicazioni si celano dietro di essa. Non esiste una strategia che funziona per tutti. Nessuna. Se qualcuno ti dice il contrario, o è male informato o, più probabilmente, sta cercando di venderti un servizio link building puramente per fare soldi. Per essere chiari: la costruzione di link non è Seo. Non stiamo “ottimizzando” nulla. Il termine “off-page optimization”, spesso abbinata alla costruzione dei link, è una terminologia sbagliata e fuorviante. Il link building è semplicemente il tuo tentativo di influenzare il ranking sui motori di ricerca del tuo sito web. Quindi ne consegue che no, non possono esistere un servizio o una strategia in grado di fornire garanzia di successo. Le persone che cercano di vendere i singoli metodi di link building li chiamano “strategie”, o “segreti”. Pagare qualcuno per creare un milione di collegamenti per te non è una strategia di link building, è un metodo specifico di costruzione di un singolo tipo di link che viene fornito come servizio. Si tratta di una parte di strategia. I principianti pagano per una “strategia” e poi si domandano perché il loro sito non scali i motori di ricerca come un proiettile (cosa che 48 www.e-seo.it


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può anche succedere, ma generalmente con conseguenze molto negative: Google non vede di buon occhio queste impennate una tantum). Molto semplicemente si stanno concentrando su un metodo, non sopra una strategia globale. Come ho detto, non esiste una strategia di link building garantita per funzionare al 100%, non c’è un “metodo assoluto” o una scorciatoia per fare in modo che il tuo sito scali i motori di ricerca e ci rimanga nel tempo. Eppure molte persone credono ancora che ci sia, e pagano grosse somme di denaro per perseguire tale sogno. Puoi capire la sfiducia che si crea poi attorno alla pratica del web marketing. Quando mi chiedono una strategia di link building, quello che realmente stanno chiedendo è “un modo per creare collegamenti con poco sforzo che mi faccia guadagnare un sacco di soldi”. In sostanza, pensano che una buona strategia di link building sarà facile e porterà grandi ricompense. Ho una notizia per te, più una strategia di link building sarà completa, e maggiori saranno i metodi utilizzati, più sarà difficile e impegnativa da fare. Mi dispiace, ma questa è la verità. Nessun singolo servizio soddisferà tutte le tue esigenze. Nessun singolo software creerà ogni tipo di collegamento di cui hai bisogno.

Insomma, che cos’è veramente importante per la tua campagna duratura nel tempo? Prova a rispondere, e al prossimo post vedremo se siamo d’accordo…

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la risposta da 1 milione di euro

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Hai bisogno di un profilo di link naturale, cioè tanti collegamenti da molte fonti diverse. L’ideale sarebbe se questo profilo di link fosse diviso in due grandi gruppi:

Links generati dall’utente Quelli che puoi creare tu stesso, o pagare qualcun altro affinché li generi al posto tuo. A cosa mi riferisco? Mi riferisco ai links sui vari profili, ai commenti sui blog, ad articoli/ presentazioni e più in generale al contenuto dei social media e e dei bookmarking.

Links naturali Ecco la parte più dura di una strategia di link building. Si tratta di recensioni scritte spontaneamente, o link ai tuoi contenuti. Si tratta di fornire link bait (letteralmente: esche per links) e contenuti di cui le persone vogliono parlare o che desiderano condividere. Dove sta il vero intoppo? L’avrai già capito, questi links non puoi generarli personalmente, a meno che non paghi per ottenerli. Il concetto base è che nel 2011/2012 si avrà bisogno di un sacco di link generati dagli utenti, link che dovranno essere supportati da contenuti corposi e di alto livello per attrarre i links che non puoi fare da solo. Mi segui? Sto parlando della piattaforma di lancio del successo vero, quello ottenuto senza sotterfugi. 50 www.e-seo.it


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Hai bisogno di una strategia di link building che copra i metodi più efficaci per ottenere tutti i tipi di collegamenti possibili in maniera proporzionata e in un arco temporale esteso. La tua strategia non dovrebbe essere quella di generare milioni di link al tuo sito, o in alternativa crearne un po’ e aspettare che il tuo sito si indicizzi. Non funziona proprio così. Dovrai costruire il sito e la campagna di link building in vari step successivi. Pianifica et impera. Non c’è una risposta veloce, nemmeno per chi la può pagare, non basta trovare il vaso di Pandora, bisogna saperlo gestire, con cautela ed esperienza. E come si fa? Organizzando una strategia che tassello dopo tassello, giorno dopo giorno, concretizzi la tua consapevolezza di web marketer in risultati di successo per il tuo business aziendale sulla rete. Prendiamo un attimo fiato. Al prossimo post è il caso di vedere insieme un esempio concreto di come costruire una procedura che possa darti risultati concreti e duraturi.

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link building da 1 milione di euro

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Nel post precedente abbiamo assodato che una campagna di link building che sia limitata nel tempo e allo stesso tempo di estremo successo è perlomeno sconsigliabile. Ora, a titolo di esempio, ti propongo una pianificazione che io utilizzo spesso:

Step 1. Hai un nuovo sito indicizzato. Inizia a creare alcuni link di qualità in modo da costruire una buona credibilità per l’occhio che tutto vede di Google. Non trascurare questo primo approccio del quale non parla mai nessuno, chi ben comincia è a metà dell’opera.

Step 2. Sviluppa il contenuto. Fai crescere la fiducia in questo modo e continua a cercare link pertinenti e di qualità. Assicurati che la ricerca della nicchia di mercato e delle parole chiave siano fatte a regola d’arte e che il testo di ancoraggio e i contenuti on-page la riflettano. Non sottovalutare l’importanza della ricerca della nicchia di mercato e il targeting delle parole chiave.

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NB: se non usi parole chiave che riflettano il tuo settore, con buon traffico, poca competizione e buona monetizzazione, non otterrai mai un buon posizionamento sui motori di ricerca. Fai un buon lavoro di ricerca della nicchia di mercato e delle parole chiave prima di costruire i contenuti e i links.

Step 3. Questa parte di solito può essere sviluppata da circa 3 a 6 mesi dopo che il sito è stato indicizzato. Inizia ad ampliare lo spettro di tipi di links da costruire e includi links apparentemente meno rilevanti, come i collegamenti ai profili e commenti su blog non pertinenti. Continua a sviluppare i tuoi contenuti per costruire autorità.

Step 4. Dopo circa 9-12 mesi, si dovrebbe vedere il tuo sito più o meno statico nella SERP. Google ha iniziato a fidarsi di te e puoi vedere dove ti posizioni. Ora puoi iniziare a generare per il tuo sito maggiori volumi di link generati dagli utenti, anche servendoti di strumenti e servizi esterni.

Step 5. Analizza. Guarda le analisi del tuo sito. Impiega queste informazioni per definire le aree del sito dove apportare eventuali miglioramenti (parole chiave, contenuti, conversioni, nuovi links con testi di ancoraggio particolari, ecc.). Continua a costruire links mixando i vari tipi con cadenza settimanale. È tanto lavoro, e ci vuole una certa esperienza per integrare questo sistema e adattarlo a ogni esigenza specifica, ma porta grandi risultati, e ne vale davvero la pena.

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il valore dei link .gov

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Secondo te un link da un sito con dominio .edu o .gov vale di più secondo Google? Ti anticipo subito che non c’è assolutamente alcuna prova concreta sulla quale basarsi per una risposta certa. Abbiamo indizi corposi, ma pur sempre indizi. Questo è ciò che Matt Cutts ha da dire in proposito: “In genere, la nostra politica è un link è un link. In molti chiedono delucidazioni sui link da DMOZ, collegamenti da .edu o da .gov, e ci domandano se non ci sia una sorta di spinta in più, o se non sia un link migliore se proviene da un .edu. Ecco, la risposta breve è: no, non lo è. Semplicemente i collegamenti .edu tendono ad avere un PageRank più alto, perché più persone si linkano ai .edu e .gov”. Stando alle parole schiette di Matt sembrerebbe che tutti i singoli link abbiano il medesimo valore. I siti .edu e .gov sembrano ottenere il potere attraverso link che soddisfano i criteri che abbiamo già delineato nei post precedenti. Vediamoli in breve: • hanno un profilo naturale di collegamento misto con alta rilevanza; • un Trustrank elevato; • un Pagerank elevato; • costante flusso di link da siti di qualità. 54 www.e-seo.it


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Ci riescono perché sono su server fidati e sono collegati perlopiù a siti didattici, anch’essi su server fidati e con ottimi contenuti. Esattamente quello che si deve fare per avere un sito ben indicizzato…

Devi essere un’organizzazione registrata di insegnamento a livello nazionale se vuoi sperare di ottenere i domini .edu (in Italia .gov.it). Questo significa che le probabilità che il proprietario del dominio e il suo contenuto siano di qualità e fiducia sono eccezionalmente elevati. Quindi se volessimo tirare le nostre conclusioni? Ecco, forse potremmo avvicinarci al vero supponendo che i collegamenti .edu e le varianti TLD dei vari paesi (come .gov.it) sono link così potenti sia perché hanno un alto Trustrank, sia perché rispettano le regole, ma anche perché, proprio per queste ragioni, potrebbero essere i beneficiari di un bonus addizionale da Google che li valorizza ulteriormente.

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proteggi la tua home page, non linkarla

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Se si controlla dove puntano i link nella maggioranza dei siti, troveremo troppo spesso un concentramento pericoloso sulla homepage. L’idea è linearmente quella giusta: spingo la pagina che ritengo più importante compaia per prima sui motori di ricerca. Notizia bomba: non è il metodo da perseguire se vuoi costruire un sito web potente. Cosa devi privilegiare? Il tuo obiettivo principe deve mirare a generare collegamenti su tutte le pagine del tuo sito, per spingere il power di ogni pagina, aiutandola a posizionarsi al meglio in accordo con le parole chiave della pagina stessa, invece di contare unicamente sulla potenza di collegamento della pagina principale. È qui che bisogna spremersi le meningi. Solo costruendo link di buona qualità, con testo di ancoraggio ottimizzato per i motori di ricerca avrai finalmente una vera strategia di link building.

Ricorda sempre di seguire la nicchia di mercato e le parole chiave che si differenzieranno per le varie pagine del tuo sito aziendale.

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In questa maniera massimizzi il potenziale dei link, e allo stesso tempo riduci al minimo il rischio di essere penalizzato dai motori di ricerca. Sto parlando di costruire un firewall tra i link che andremo a fare e la pagina principale del tuo sito, contribuendo a proteggerlo dalle attenzioni di Google in modo da accrescere il numero totale dei link nel tuo dominio. Si tratta di generare un numero elevato di link di “classe 1” alle pagine che sono a un link di distanza (poi 2 e 3 se si vuole fare un lavoro ancora più strutturato) ma non alla home page. Questa procedura attribuisce potere alle pagine stesse, e ne porta di conseguenza anche alla home page, migliorando in generale i risultati. Un gioco che mi piace fare è pensare alle pagine del sito web come a una squadra di calcio, e considerare una vendita come un goal. Il sito è il tuo stadio, e il pubblico i tuoi potenziali clienti. Ovviamente se avessimo un super attaccante e il resto della squadra facesse ridere i polli non avremmo molte speranze di vincere il campionato, vero?

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links da evitare

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Attento! Non tutti i link ti danno dei vantaggi anzi, alcuni link possono realmente danneggiare il tuo posizionamento, penalizzandoti sui motori di ricerca. Nelle sue linee guida per i webmaster Google afferma quanto segue: “Non partecipare a schemi di link progettati per migliorare la posizione del tuo sito o il punteggio PageRank. In particolare, evita link a siti di spam o “cattivi vicini” sul web, poiché la tua classifica personale può essere influenzata negativamente da tali collegamenti”. Cerca di tenere i collegamenti di una determinata pagina in un numero ragionevole (inferiore a 100).

Il posizionamento del tuo sito nei risultati di ricerca di Google si basa in parte sull’analisi dei siti che contengono link al tuo. La quantità, la qualità e la pertinenza dei links verso il tuo sito hanno un peso predominante nel determinare la tua classifica.

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I siti che linkano al tuo possono fornire dati sul contesto del tuo sito, e possono indicare la sua qualità e popolarità. Tuttavia, alcuni webmaster partecipano a programmi di scambio link e costruiscono pagine partner esclusivamente per il cross-linking, senza tener conto della qualità dei link, delle fonti, e dell’impatto a lungo termine che questo tipo di link building avrà sui propri siti. Violare con questo tipo di campagna le linee guida di Google per i webmaster influirà negativamente sul posizionamento del tuo sito nei risultati dei motori di ricerca principali.

Esempi di schemi di link possono includere: • Link intesi a manipolare il PageRank; • link a siti di spam o non conformi sul web; • link reciproci eccessivi o scambio abusato di link (collegati a me e io mi collego a te); • acquisto o vendita di link per aumentare il PageRank. Vi è un elemento di rischio in qualsiasi link che creiamo. Tuttavia, con una conoscenza di un certo livello è possibile determinare rapidamente il rischio reale coinvolto nella costruzione di un determinato link. Alcuni dei servizi di scambio o acquisto link lasciano un’“impronta” sul tuo sito: i motori di ricerca riconoscono, monitorano e penalizzano i siti che sono macchiati da questa “impronta”.

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links generici

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Un altro tipo di links che vi consiglio di evitare sono i link “a tutto il sito”. Questi sono di solito i link ai “siti” o sezioni di un blog. Ciò significa che il tuo link appare su ogni singola pagina generata dal tuo sito. Questo non è un problema per un piccolo blog, ma se il tuo link con lo stesso testo di ancoraggio appare su centinaia e centinaia di pagine di un singolo blog, come credi che Google lo vedrà? Io non raccomando di focalizzarsi nella ricerca di links reciproci (bidirezionali o a due vie), poiché i links di questo tipo sono in genere meno preziosi di quelli a una via. Questo include tattiche come l’utilizzo di trackback sui blog. La mia opinione è che il tempo che serve per creare un link reciproco, ovvero il tempo che serve per accordare due persone, può essere speso meglio per creare links a una via, che di norma valgono di più. Può esistere una eccezione a questa regola a patto che il link reciproco si trovi su una pagina che ti può inviare un traffico significativo, o una pagina potente e autorevole.

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Tuttavia, c’è un “ma” per i links reciproci. Nel mio lavoro di testing e di ricerca sui siti in concorrenza con i miei clienti sto notando sempre più siti che si posizionano bene con pochi links reciproci. Anche se questo risultato non è affatto strano, la cosa strana è che non accadeva negli anni precedenti. Il mio consiglio? Scova qualche opportunità di link reciproco da pagine con Pagerank buono relative alla tua nicchia di mercato e alle tue parole chiave. Poi dedicati completamente allo sviluppo di one way links.

È possibile trovare partner potenziali facendo ricerche per termini come “invia il tuo link”, o “scambia il link con noi” per esempio. Guarda la pagina in cui il tuo collegamento reciproco appare: se ha Pagerank di 2 o più nella barra degli strumenti di Google nel tuo browser (o con il plugin che preferisci) e se la pagina soddisfa i giusti requisiti aggiungi un link alla tua pagina e contatta l’altro sito perché faccia lo stesso con te.

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Un ringraziamento speciale ad Alessandro Gennari e a tutto lo staff di MegaByte sistemi informatici. www.megabytesistemi.com


Sommario Cos’è un link e perché è importante?

4

Il potere dei link

6

Le 3 chiavi dei link

8

Classificare i link

10

Link fuoriclasse

12

Tipologie di link

14

Profili naturali

20

Velocità di linking

22

Link popularity

24

Pertinenza nel tempo

26

Il trustrank

28

Il tag nofollow

30

Il link nofollow

32

Anchor text

34

Rilevanza del testo di ancoraggio

36

Pagerank 38 Pagerank: il parere di un esperto

40

Il pagerank? dimenticalo

42

Investimenti pr

44

Deep linking

46

La domanda da 1 milione di euro

48

La risposta da 1 milione di euro

50

Link building da 1 milione di euro

52

Il valore dei link .gov

54

Proteggi la tua home page, non linkarla

56

Links da evitare

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Links generici

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