Webecedario_04

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N°04

..// Fonte immagine http://movieshive.com/movie_ posters/I_quattro_dell%27Ave_ Maria_%281968%29

È tempo di Vintage Come invecchiare una fotografia

CMS Creare un sito web non è mai stato così semplice.

PEC Posta Elettronica Certificata

Cos’è e come si fa ad aprire una casella di posta certificata. Quali sono gli utilizzi?


Le NoSTRe RuBRiCHe Il nostro ufficio, come spesso succede, è freddo d’inverno e caldissimo d’estate; così verso gennaio, febbraio, potreste trovare Alice imbacuccata sotto uno strato di maglioni, piumini e guanti da neve. In effetti non è poi così facile trovarla senza scambiarla per un cumulo di vestiti scordati lì da chissà chi. Nella stagione dei monsoni poi, il nostro “socio anziano“ Giorgio (53), seduto alla mia sinistra mentre scrivo, ogni mattina, entrando in ufficio completamente scolo di pioggia, esordisce con una serie di colte citazioni dialettali e sofisticate figure retoriche (“Eh, ma belin, che tempo di...“). Se decideste poi di scrivere al nostro esperto informatico, Manuel (36), non aspettatevi una pronta risposta: i tempi di attesa sono quelli di un servizio clienti telefonico...d’altronde si sa, i programmatori hanno i loro tempi... Dietro di me lavora, impassibile come un guru d’altri tempi, il capo della baracca. Carlo (41) ha sviluppato una risposta personalizzata per ogni telefonata che va dalla

pernacchia al coro da stadio. Sotto di lui, fedele, nera e mansueta, se ne sta il cane di casa, pardon, di ufficio, Miele (8½). Ebbene, ogni persona (e animale) di questo gruppo, che potrebbe sembrare di matti ma è molto peggio in realtà, possiede un know-how fondamentale maturato in anni d’esperienza (e per qualcuno gli anni sono MOLTI, vero Giò?!), che, crediamo, aspetti solo di essere trasmesso in qualche modo. Perciò abbiamo deciso di metterci in gioco e il “qualche modo” è diventato Webecedario, dove far confluire non solo quel che abbiamo imparato, ma anche quelle che sono le nostre passioni ed interessi. Così Alice (26), che è una designer straordinaria ed una appassionata di moda nonostante soffra il freddo, cura la parte riservata alla grafica e a tutte le ultime tendenze del web design. A Giorgio, neanche a dirlo, sono toccate le parti storiche, tutte (o quasi) vissute in presa diretta. Carlo, che sarebbe ca-

pace di spiegare le cose più difficili ai più duri di comprendonio, si è occupato della sezione tecnica del web assieme a Manuel che, ogni giorno e con infinita pazienza, ci fornisce tutta la consulenza digitale di cui il resto dell’ufficio deficita. Miele. Bhé Miele si è occupata delle parti sbavate, ovviamente... Così sono nate queste rubriche... E chi vi scrive? L’umile scribano qui presente, Stefano (26), si limita a mettere insieme gli input dei suoi colleghi, curando l’italiano e correggendo le bozze, cercando di non far arrabbiare Sua Maestà Alice, scherzando con Carlo, lanciando frecciate sul tempo che passa a Giorgio e carezzando la coda di Miele. E se vi sembra un compito facile questo...

Nel testo troverete parole del colore della rubrica a cui si riferiscono. Seguite l’asterisco per una rapida definizione e se non siete soddisfatti correte in fondo al vostro Webecedario per un approfondimento più completo!


Once upon a time Once upon a time

La storia del web, ma non la solita storia che si legge sui libri: una narrazione avvincente e piena di colpi di scena! Peanuts Chiacchere da e sul web.

Bells & Whistles

Consigli estetici per pagine web. Quali sono le ultime tendenze del web design?

ADWEB Comunicare online. Dedicato alla pubblicitĂ in internet; dai metodi piĂš in uso ai guadagni relativi.

Law and Order Quali sono le norme giuridiche vigenti sul web? Le trovate qui!

HardWeb

HardWeb

Il web messo a nudo. La parte piĂš tecnica, dove si parla di codice e specifiche web.

Webecedario I termini del web, usati negli articoli, svelati per filo e per segno con un linguaggio chiaro e semplice.


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..// Fonte immagine http://www.public-domain-image. com/full-image/furniture-publicdomain-images-pictures/billiardtable.jpg-public-domain-photograph.html


Indice Ideazione grafica Goooweb I testi di questo numero sono redatti da Stefano Balbi

#0 #1 #2 #3

Editoriale

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Presentazione Editoriale. Once upon a time

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Digital Divide. Peanuts

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Tumulti della rete. Law and Order

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Posta Elettronica Certificata. Bells & Whistle

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Ăˆ tempo di Vintage. HardWeb

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CMS. AdWeb

#7

pg_26

Video Virali. Webecedario

Dizionario tascabile del web.

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#0PresentazionEditoriale.

..// Fonte immagine http://de.wikipedia.org/ wiki/Datei:VW_Bus_T2_ in_Hippie_Colors_2_retouched.jpg _06

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Come i 4 dell'Ave Maria. Gli spaghetti western più caldi della rete vi aspettano all’interno della rivista. Come mio nonno diceva sempre...attenzione al digital divide! Che cos’è e perché è importante, oggi più che mai, investire nella riduzione di questo divario? Risposte a pag. 8.

La sezione Hardweb di questo numero è particolarmente ricca: troverete un tutorial semplice e completo per entrare nel mondo dei CMS... se state progettando il vostro debutto sul web siete capitati nel saloon giusto (e armati di tutto punto).

dere i loro servizi per un giorno in risposta ad una proposta di legge americana che si preannuncia particolarmente restrittiva. Cos’è lo Stop Online Piracy Act e perché fa così paura?

fessionisti di GoooWeb mettono a disposizione spazio e competenze per creare una pagina pubblicitaria gratuita di cui chiunque può approfittare. Metteteci alla prova!

Pronti ad estrarre le pistole allo scoccare del mezzogiorno contro i Se siete assidui frequen- video virali per timore Il 29 novembre 2011 è tatori della rete o ‘sma- di risultare infetti? Prima di iniziare una diventata obbligatoria la nettoni’ ve ne sarete lunga sparatoria sarà certamente accorti. PEC per alcuni soggetti meglio imparare qualPer tutti gli altri ci giuridici; ma come uticosa di più sul nemico, siamo appositamente lizzare praticamente la la sezione AdWeb è qui qui noi, per raccontarvi posta certificata? A chi rivolgersi per acquistare il web che cambia e che per voi. qualche volta proteun certificato digitale? In questo numero due sta veementemente. Vi E che differenza c’è tra occasioni da non perriferiamo, a pagina 12, una firma elettronica e cosa succede quando i dere dedicate ai nostri la Posta Certificat@? É lettori: come sempre tempo di scoprirlo! più grossi portali della rete decidono di sospen- Webecedario ed i pro-

La seconda opportunità la trovate a pagina 11. Progettiamo il vostro sito web su misura senza l’utilizzo di gabbie grafiche: che vogliate un sito ‘light’ o un sito ‘bold’ abbiamo la soluzione che fa per voi. Una soluzione creativa e personale. Ah, un’ultima cosa. Se avete anche solo un piccolo vantaggio, figlioli, badate a non perderlo. A prestissimo! _07


#1Digital

O

divide

..// Fonte immagine http://www.wackypackages2007. com/lost-wackys/ ans4/Neil-Camera/ http://buy101. com/2010/10/newthe-pantone-plusseries/

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Il digital divide indica una impossibilità di accesso, o la possibilità di un accesso solo parziale alle tecnologie dell’informazione, con particolare riferimento ad internet ed ai personal computer, da parte di alcuni utenti rispetto ad altri. I primi a parlare di digital divide furono, nel 1996, Bill Clinton e Al Gore, in un discorso tenuto a Knoxville, in Tennessee, in cui puntavano i riflettori sul problema della difficoltà di accesso ad internet in determinate zone del paese. Oggi il termine digital divide è diventato di uso comune nell’accezione più globale, intendendo con ciò il divario che concerne nord e sud del mondo; un sud esluso, oltre che dai servizi primari, anche dal villaggio globale virtuale. Se è vero che la produzione industriale sempre meno può rinunciare all’uso della tecnologia, allora può ben comprendersi come il digital divide non sia un

problema secondario ed un mero capriccio per esperti del computer. Diminuire il digital divide, anzi, potrebbe essere l’occasione per limare le disparità ed offrire gli strumenti necessari al miglioramento del tenore di vita per diversi paesi.

NON SOLO Anche nel nord del mondo il problema del divario digitale esiste e riguarda soprattutto le fasce di popolazione più povere, le donne e gli anziani. Questo tipo di digital divide culturale/generazionale, è forse anche più insidioso e potenzialmente in grado di colpire strati ancora più ampi della cittadinanza. In questo senso si è espresso l’ex Ministro per lo sviluppo economico, Paolo Romani, che punta all’azzeramento del digital divide in Italia entro il 2013.

«Inizia oggi il percorso della banda larga. Abbiamo deciso con il ministro Tremonti un finanziamento di 100 milioni sui fondi Fas per la banda larga, per ridurre a zero il digital divide entro la metà del prossimo anno [...]. Da circa due anni siamo impegnati nell’attuazione di un Piano che, finora, ha consentito una significativa riduzione del gap di connettività. A inizio 2009 i cittadini sotto digital divide erano circa il 13% della popolazione. Oggi, grazie all’impegno del Governo, delle Regioni, e degli operatori mobili, sono scesi all’8,5%. In due anni abbiamo dunque portato la banda larga a oltre 2,2 milioni di italiani, stanziando ulteriori risorse per raggiungere un altro milione di cittadini entro metà 2011. Questa ingente operazione di cablatura ha visto finora il coinvolgimento di tutte le Regioni, dove sono stati aperti 874 cantieri occupando più di 3.000 lavo-


Once upon a time.

ratori ogni anno. Entro il prossimo giugno saranno invece aperti altri 1.000 cantieri, confermando la nostra volontà di azzerare il divario entro il 2013». Il piano di cui ha parlato il Ministro Romani è il, cosidetto, rapporto Caio, riguardante le strategie per perseguire due obiettivi: universalità di accesso e qualità della rete. Per il primo obiettivo il rapporto Caio prospettava però un investimento di

1.2 Miliardi di euro entro il 2011 per portare almeno 2Mbs al 99% della popolazione (contro l’88% del 2009). Per il secondo obiettivo prospettava tre scenari di sviluppo di reti di nuova generazione per: _ottenere la leadership europea (investimenti di 10 miliardi in 5 anni, costituzione di un’azienda di rete nazionale integrata, rete in fibra e in rame, 10 milioni di famiglie raggiunte con FTTH);

Romani ha prontamente smentito affermando che questo travaso di fondi a favore del digitale terrestre non toccherà i 100 milioni di euro di fondi Fas appena stanziati a favore del digital divide. «In realtà è comunque un danno per la banda larga» secondo il giudizio di Alessandro Longo, giornalista de l’Espresso. «Bisogna ricordare che il governo lavora da due anni ad un progetto, dove i Oggi quindi si fa marcia indietro, almeno per quanto fondi Cipe citati dall’emendamento avrebbero un ruoriguarda l’investimento, e non solo. Secondo l’Espresso lo fondamentale: portare la (http://espresso.repubblica. copertura della banda larga it/dettaglio/piã1-tivã1al 100% della popolazione italiana». Secondo l’Espresmeno-internet/2144907) il so «di certo questi ultimi governo avrebbe già tolto 30 milioni di euro ai finan- 100 milioni non sono suffiziamenti per la banda larga cienti per coprire i 5 milioni di italiani che, secondo lo per devolverli al digitale stesso ministero, non sono terrestre. _non arretrare in europa (investimenti di 5.4 miliardi in 4 anni, costituzione azienda rete nazionale in fibra, rete in fibra parallela a quella in rame, 4.3 milioni di famiglie raggiunte con FTTH); _sfruttare la flessibilità sul territorio (sinergie con enti locali, costituzione di aziende di rete locali, investimenti su rete in fibra).

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#1 ancora raggiunti da banda larga. Servono altri fondi, da qui al 2013, promessi da tempo da questo governo». L’investimento di 100 milioni sarebbe quindi soltanto un risibile palliativo.

Fonte immagine a destra: http://www. ictbusiness.it/cont/ news/vodafoneun-anno-contro-ildigital-divide-italiano/28034/1.html Fonte immagine a destra: http://caffealbanco.wordpress.com/ tag/fede/

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Ma la res publica non è la sola (e per fortuna) a preoccuparsi di digital divide. Anche il privato, come Vodafone con il progetto 1.000 Comuni, si sta impegnando per la diffusione della banda larga. Sulle pagine del progetto leggiamo che l’investimento complessivo in tre anni sarà di oltre un miliardo di euro. Da gennaio 2011, la multinazionale di telefonia

si è impegnata a coprire almeno un Comune al giorno fino a un totale di almeno 1.000 Comuni, dando priorità a quei Comuni in cui il digital divide è totale e quindi fino ad oggi completamente esclusi dall’accesso Internet con Larga Banda. Terzo attore ad intervenire sulla questione dopo Stato e privato è la Chiesa. Anche il Papa infatti si è recentemente espresso contro il digital divide; nel corso del convegno della Cei “Testimoni digitali” il Pontefice ha parlato delle opportunità, ma anche dei rischi, legati alla diffusione di Internet. «Il tempo che viviamo» ha detto il Papa «conosce un enorme allargamento delle frontiere della comunicazione, realizza un’inedita convergenza tra i diversi media e rende possibile l’interattività. La rete manifesta, dunque, una vocazione aperta, tendenzialmente egualitaria e pluralista, ma nel contempo segna un nuovo fossato: si parla,

infatti, di digital divide. Esso separa gli inclusi dagli esclusi e va ad aggiungersi agli altri divari, che già allontanano le nazioni tra loro e anche al loro interno. Aumentano pure i pericoli di omologazione e di controllo, di relativismo intellettuale e morale, già ben riconoscibili nella flessione dello spirito critico, nella verità ridotta al gioco delle opinioni, nelle molteplici forme di degrado e di umiliazione dell’intimità della persona. Si assiste allora a un inquinamento dello spirito, quello che rende i nostri volti meno sorridenti, più cupi, che ci porta a non salutarci tra di noi, a non guardarci in faccia...» (24 aprile 2010).


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#2

p

Stop Online Piracy Act e Protect IP Act minacciano il web? Motore di ricerca_ Dall’inglese Search Engine; è un programma in grado di restituire, a seguito di un’interrogazione, un indice di risultati ordinato secondo il grado di rilevanza. Tra i più famosi citiamo: Google, Yahoo!, AltaVista, Lycos, bing. Template_ In informatica indica il modello di un documento, di un programma o di una pagina web nel quale l’impaginazione (layout) rimane sempre la stessa e a cambiare sono i contenuti. Provider (ISP)_ In geenerale è un’organizzazione o un’azienda che fornisce un servizio, su internet ci si riferisce ad un Internet Service Provider intendendo un fornitore di servizi internet (accesso, posta elettronica, ecc.) previa stipulazione di un contratto. Sono provider, per esempio, Alice, Tiscali, Fastweb ecc.

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Perché Wikipedia ha chiuso i battenti per un giorno (il 18 gennaio 2012) presentando una pagina a lutto con tanto di lunghe ombre da fine del mondo? Qualcuno avrà notato che anche il motore di ricerca più famoso al mondo, lo stesso giorno, ha nascosto il suo logo sotto una spessa e minacciosa coltre nera. E che dire dei template di WordPress oscurati e recanti la scritta “censored”? Insomma, cosa sta succedendo alla rete? Per capirlo dobbiamo fare un passo indietro e tornare al 26 ottobre 2011, giorno in cui è stata presentata alla Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti d’America una legge nota come Stop Online Piracy Act (SOPA). La cosiddetta SOPA prevede che i titolari dei diritti lesi in materia di copyright possano agire per vie legali non solo

nei confronti di chi abbia materialmente commesso la violazione, ma anche nei confronti dei siti e/o portali che ospitano i contenuti in violazione di questo, o che, in generale,

rendano possibile o comunque facilitino attività di violazione del copyright. Non solo. Facciamo un altro passo indietro: torniamo al 12 maggio 2011 e seguiamo il senatore


peanutspeanutspean

democratico Patrick Leahy mentre presenta una proposta di legge destinata a prendere il nome di PIPA, acronimo per Protect IP Act, che prevede l’introduzione di nuove fattispecie di reato nel campo della distribuzione di copie digitali, merci contraffatte o aggiramento di tecnologie per la gestione dei diritti digitali. PIPA e SOPA si propongono come potenti strumenti contro la pirateria informatica offrendo al giudice la possibilità di imporre sanzioni, non soltanto ai siti che vendono o contraffanno beni protetti dal diritto d’autore, ma anche a quei provider e a quei siti di servizi on line che permettono transazioni economiche con i siti fuorilegge. Strumenti fin troppo potenti? Per parte della rete assolutamente sì. Armi vere e proprie o bavagli, anzi, piuttosto che lecite misure giuridiche.

Così la reazione dei più potenti portali del web e di centinaia di siti internet non ha tardato a farsi sentire e, a seguito delle proteste del 18 gennaio, SOPA e PIPA sono state momentaneamente congelate: 18 senatori, 7 dei quali firmatari dei progetti di legge, hanno deciso di ritirarsi facendo slittare a febbraio la discussione sulle nuove normative. Come afferma Wikipedia questa legge «è un problema di interesse mondiale»: è in gioco infatti l’anima stessa del web, le motivazioni profonde che hanno fatto nascere e prosperare la rete internet. Tuttavia, nonostante la risposta forte e chiara degli internauti, la battaglia non è ancora vinta, soltanto rimandata.

Per finire una provocazione: non sarà che tanta avversione derivi dalla paura di non poter più condividere contenuti illegalmente? Tutto sommato SOPA e PIPA non andrebbero certo ad intaccare siti e portali che condividono i loro contenuti in maniera trasparente e legale anzi, faciliterebbe forse la maggior visibilità del web conforme alla legge. Noi di Webecedario pensiamo che il problema in realtà sia l’eccessiva estensione della legge che, senza prospettare scenari apocalittici, arriverebbe davvero a rendere complicata (se non impossibile) la condivisione di qualunque contenuto interattivo. Tu cosa ne pensi? Scrivi ad info@webecedario.it o direttamente sul nostro sito: www.webecedario. it per sostenere o meno lo sciopero più ampio della storia del web.

..// Fonte immagine in alto http://lyricsdog.eu/s/network%20kablosu

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#3 Posta elettronica certificata

Cos’è e come si fa ad aprire una casella di posta certificata. Quali sono gli utilizzi? Stanchi di lunghe code allo sportello in attesa di inviare la vostra raccomandata? La soluzione c’è e si chiama Posta Elettronica Certificata, o PEC (per gli amici).

..// Fonte immagine a destra http://www.asp.crotone.it/ index.php?id=352

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Firma digitale. La firma digitale rappresenta un sistema di autenticazione di documenti digitali tale da avere piena efficacia probatoria. Consente di scambiare insomma documenti con piena validità legale.

La PEC è, per definizione, ogni sistema di posta elettronica nel quale è fornita al mittente documentazione elettronica attestante Per creare una firma l’invio e la consegna di digitale, è necessario un documenti informatici. certificato di firma a dimostrazione dell’identità. Attenzione però, perché la Quando si invia una macro PEC di per sé non certifica o un documento con firma l’identità del mittente, né digitale, vengono inoltre trasforma il messaggio in inviati il certificato e la “documento informatico”; chiave pubblica. I certiper farlo avete bisogno di ficati vengono emessi da una firma digitale. Anche un’autorità di certificala certificazione del conzione e, come qualsiasi tenuto del messaggio può altro tipo di documento di avvenire solo se in combi- identità, possono essere nazione con un certificato revocati. La durata della digitale. validità di un certificato

è, normalmente, di un anno, trascorso il quale il firmatario deve rinnovare il certificato di firma o procurarsene uno nuovo per dimostrare la propria identità. Per dotarsi di firma digitale è necessario quindi rivolgersi ai certificatori accreditati autorizzati (CA) da DigitPA che garantiscono l’identità dei soggetti che utilizzano la firma digitale. Un’autorità di certificazione è un’entità con funzioni simili a quelle di un notaio pubblico: emette certificati digitali, firma i certificati per la verifica della validità di questi e tiene traccia dei certificati revocati o scaduti. Ma quali sono le autorità di certificazione? Trovate la lista sul sito dell’ente nazionale per la digita-


LAW & ORDERLAW & ORDER

lizzazione della pubblica amministrazione: (http:// www.digitpa.gov.it/certificatori_firma_digitale).

Certificato digitale. Un certificato digitale è un documento elettronico che attesta, con una firma digitale, l’associazione tra una chiave pubblica e l’identità di un soggetto Un certificato solitamente ha un intervallo temporale di validità, al di fuori del quale deve essere considerato non valido.

oltre a controllare che il certificato sia fidato (verificare che sia firmato da una CA riconosciuta) e non sia scaduto dovrebbe controllare anche che non sia stato revocato. Questo può essere fatto attraverso la lista dei certificati revocati (CRL). Una funzione chiave della PKI è proprio quella di tenere aggiornata la CRL. Un altro modo per verificare la validità di un certificato è quello di interrogare la CA attraverso un protocollo specifico come, per esempio, Online Certificate Status Protocol (OCSP).

un’autorità di certificazione (CA) di terze parti con un elenco di Office Marketplace. In Office Marketplace è necessario fare click sul collegamento “Firma Un certificato può essere digitale”. Si può procedere anche ad La scelta del certificato si revocato se si scopre che una autocertificazione (ma rende necessaria in quanla relativa chiave privanon c’é la sicurezza data ta è stata compromessa, to ogni dispositivo può da una terza parte) anzioppure se la relazione contenere più certificati ché richiedere la certifica- rilasciati, al medesimo specificata nello stesso zione ad un ente apposito. titolare, per scopi diversi (cioè la relazione tra un Per ottenere un certificato (es. un certificato rilasciasoggetto ed una chiave digitale da un partner di pubblica) è incorretta o è to al titolare in qualità di cambiata; questo potrebbe Microsoft certificato, è cittadino, un altro certifinecessario visitare il sito succedere se, per esemcato rilasciato alla stessa web Office Marketplace, pio, una persona cambia persona nella sua qualità dove è possibile acquistare di legale rappresentante di lavoro oppure indirizzo. Ciò significa che un utente un certificato digitale da un’azienda).

..// Fonte immagine in alto http://krishnum.blogspot. com/p/digital-signatures.html ..// Fonte immagine sopra

http://www.gedprefabbricati.it/certificazioni.aspx

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#3

Come installare il sistema di firma digitale? Dopo aver effettuato la prenotazione all’ufficio competente (sezione “il rilascio”) è possibile ritirare smart-card e lettore e procedere all’installazione, così da poter usufruire dei vantaggi offerti dalla firma digitale.

..// Fonte immagine a destra http://www.digitalic.it/wp/ sezioni/business/italsellhardware-ha-ancora-unvalore/1093

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1_Installare il lettore di smart-card. Collegare il lettore al computer e installare i “driver”, il software cioè che permette al computer di dialogare con la smart-card. 2_Installare Dike, cioè il software che permette di svolgere le normali opeUna volta entrati in possesso del vostro certifica- razioni con la smart card: to, firmare un documento apporre e verificare una firma digitale, apporre e elettronico è un’attività verificare una marcatura assai semplice e veloce, temporale. tuttavia per eseguirla è necessario essere dotati di 3_A questo punto non ci rimane che importare i un Kit per Firma Digitale certificati digitali poiché composto da: per alcuni utilizzi della dispositivo sicuro di gene- firma digitale, come ad razione delle firme (smart- esempio firmare e cifrare la propria posta elettronicard); ca oppure autenticarsi in lettore di smart-card; software di firma e verifica. alcuni siti web, è necessario importare all’interno del proprio computer il Installato il Kit sul procertificato presente nella prio computer, attraversmart card e quello di so il software di firma InfoCert. sarà possibile scegliere il [fonte https://www.firma. certificato con il quale si intende firmare e selezio- infocert.it/index.php] nare il documento elettro- Al momento della firma nico da sottoporre a firma del documento, il software chiederà l’inserimento digitale. del codice di protezione Ad esempio l’installazione del dispositivo (PIN) e, se correttamente inserito, può svolgersi in tre fasi. procederà con la verifica della firma e con la

creazione del file firmato digitalmente. Il file firmato assumerà l’estensione .p7m che si sommerà all’estensione del file originario. Pertanto se firmiamo un documento .txt, al termine del processo di firma digitale avremo un documento .txt. p7m che rappresenta una busta informatica (detta PKCS#7). Tale busta incorpora al suo interno il documento originario, il certificato del sottoscrittore, un hash del documento firmato con il certificato del sottoscrittore. Tali componenti consentiranno, in fase di verifica della firma da


LAW & ORDERLAW & ORDER

La Posta Certificat@.

Come aprire una casella di Posta Certificat@?

Occorre inoltrare una richiesta, inserendo i propri dati anagrafici all’interno Una forma particolare di del form, attraverso il PEC che il Governo italia- sito [https://www.postano mette a disposizione certificata.gov.it/home/ di tutti i cittadini italiani index.dot] cliccando sul maggiorenni (anche se re- link “attiva la tua casella“. sidenti all’estero) e di tutti Sarà necessario compilare i cittadini maggiorenni un secondo form per la Oltre ad essere obbligadi nazionalità straniera configurazione dei servizi toria per alcuni soggetti residenti nel territorio e poi stampare la pagina (come per la pubblica italiano in possesso di un di accettazione contente amministrazione, imprese Codice Fiscale e, nel caso userID e Codice Cliente. in forma societaria e pro- di cittadini extra-UE, di Per qualunque dubbio e fessionisti iscritti ad albi) permesso di soggiorno o perplessità trovate coparte del destinatario del la PEC è utilizzata perché “modello 22A con Olomunque a questo indirizzo documento firmato, di valida a livello legale e gramma” valido, è la Posta [https://www.postacertifiaccertare che: prova (con l’aggiunta di Certificat@. [https://www. cata.gov.it/guida_utente/ - il documento non sia un certificato digitale) di postacertificata.gov.it] videoguida.dot] video stato modificato dopo la invio e documentazione Questo tipo di servizio è guida che saprà chiarire firma certa. La PEC si lega altresì del tutto gratuito e può qualunque dubbio. - il certificato del ad un discorso economiessere usato solo nella sottoscrittore sia co in termini di tempo e comunicazione con la garantito da una Autodenaro perché permette di pubblica amministrazione rità di Certificazione e non include alcun ser (CA) inclusa nell’Elenco risparmiare su lunghe file all’ufficio postale e sulla vizio di firma digitale con Pubblico dei Certificatori spedizione di raccomancui è possibile trasformare - il certificato del sottoil messaggio in un docu scrittore non sia scaduto date. mento informatico. - il certificato del sot toscrittore non sia stato sospeso o revocato. Se tutte le verifiche daranno esito positivo, il documento sottoscritto digitalmente potrà essere considerato valido a tutti gli effetti di legge.

Quali utilizzi?

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#4

E' TEMPO DI

..// Fonte immagine a destra http://welove.capitanculo. gerlinvest_enterprises.Lui

VINTAGE

come invecchiare una fotografia

Aprite quindi l’immagine che vorreste antichizzare portandola sopra il livello di sfondo e portate il metodo di fusione su Moltiplica.

È risaputo che periodicamente il fascino del vintage riemerga prepotentemente trasformando oggetti d’annata in veri e propri oggetti di culto riesumando mode e stili altrimenti dimenticati. Anche le foto non fanno eccezione ed il fascino dell’antico può donare un’aura particolare ai nostri scatti anche più modesti.

il

Duplicate quindi il livello texture con metodo di fusione Colore e portate i due livelli di sfondo sopra il livello contenente la vostra foto.

I modi per antichizzare una fotografia sono molteplici e semplici, noi ve ne proponiamo alcuni. Anzitutto potreste volere sovrapporre alla vostra immagine una texture tipo carta invecchiata. La trovate in allegato al nostro Webecedario. È un formato photoshop che farà da sfondo alla vostra immagine.

Provate a rendere più morbidi gli angoli della vostra fotografia: potete farlo grazie allo strumento di selezione rettangolare sfumato di 60-70 px., selezionando l’inverso, e infine tagliando gli angoli premendo canc; _018


..// Fonte immagine a sinistra in basso: http://apple.gemzies.com/ show/entry_1752/A_revolutionary_Apple_design_w. html oppure utilizzando il Lazo poligonale, creando una selezione coi bordi tagliati e andando ad ammorbidire i bordi inserendo in Seleziona>Modifica>Arrotonda un valore di 100px.

..// Fonte immagine a sinistra http://www.istant.it/isaacson-intervista-jony-iveecco-cosa-e-uscito-fuori/ ..// Fonte immagine a sinistra in alto http://www.deskpicture. com/DPs/Technology/Apple/iMac2002_3.html

In questo caso, per ottenere un effetto piĂš realistico possiamo, con il pulsante alla base della finestra Livelli, aggiungere una maschera di livello facendo scomparire gli angoli. A questo punto andiamo in Filtro>Sfocatura>Controllo sfocatura inserendo un valore di 1-2 px.

L’ultimo passo è quello di sfumare la nostra fotografia per ottenere un effetto autentico: dobbiamo aggiungere un livello di regolazione Livelli sopra la nostra fotografia e regolare il cursore nero in basso su 40 ed il cursore centrale superiore su 1,25. Come anticipato, i metodi per antichizzare le vostre _019


#4

foto sono molteplici, se, ad esempio, non avete necessità di un supporto che faccia da sfondo alla vostra immagine (come nel caso precedente con la texture che vi abbiamo fornito) sarà sufficiente dare un colore giallastro e “sporcare” un poco il nostro scatto. Dal menù clicchiamo Immagine>Regolazioni>Bianco e nero e spuntiamo la casella “Tinta” dalla finestra che compare lasciando il resto invariato.

..// Fonte ..// immagine pagina a destra Fonte immagine pagina a http://www.teamwork-ridestra mini.com/blog/consulenzahttp://www.teamwork-rialberghi/ok-il-prezzo-emini.com/blog/consulenzagiusto/ alberghi/ok-il-prezzo-egiusto/

Duplichiamo il livello (Livello>Duplica livello) e applichiamo il filtro granulosità (Filtro>Artistico>Grana pellicola) a 3 lasciando invece a 0 sia la Zona di luce che l’Intensità.

Cambiamo a questo punto il metodo di fusione di questo livello in “Sovrapponi” e creiamo un nuovo livello avendo cura di impostare il colore di primo piano in un marrone chiaro ed il colore di sfondo in un marrone scuro. Coloriamo grazie allo Strumento secchiello questo livello vuoto con il colore di primo piano che abbiamo scelto. Applichiamo sempre a questo livello Filtro>Rendering>Fibre.

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A questo punto cambiamo il metodo di fusione del livello in Luce soffusa abbassando l’opacità del 60% ed ottenendo un effetto ‘antico’.

Il terzo ed ultimo metodo che approfondiamo è dedicato ai più pigri: si tratta infatti di utilizzare dei programmi facilmente reperibili sul web che automaticamente provvederanno ad invecchiare le nostre immagini donandogli un tocco vintage assolutamente cool. Possiamo per esempio rivolgerci a wanokoto: (http://labs.wanokoto.jp/olds) il sito è in giapponese ma l’unica cosa che dobbiamo fare è caricare un’immagine e cliccare sul bottone in basso per vedere invecchiata la nostra fotografia. Anche InstantRetro (http://www.instantretro.com/) è un’applicazione web semplice e potente che permette di decidere vari parametri per invecchiare al meglio le nostre immagini. Insomma, che siate maghi del ritocco o meno non importa: è tempo di vintage!

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#5 HardWeb

..// Fonte foto a destra http://bestiario.wikia.com/ wiki/Orco ..// Fonte pagina destra http://www.fantateatro. it/?attachment_id=1208 ..// Fonte foto a destra http://www.flipwallpapers. com/view/alessandra_ambrosio_clean_beauty_girl1024x768.html ..// Fonte foto a destra http://www.amicogeek.it/ cambiare-il-nome-utentenickname-su-facebook-245

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Cms è l’acronimo di Content Management System ed indica quindi un sistema di gestione dei contenuti. E’ un programma per facilitare l’amministrazione di siti internet riducendo al minimo la necessità di conoscere il linguaggio di programmazione web.

vengono impiegati come strumento di pubblicazione flessibile e multiutente. Vengono utilizzati, per esempio, nella gestione di contenuti testuali (notizie, articoli ecc.), link, immagini, liste di discussione, forum e/o materiale scaricabile. Anche la struttura stessa delle pagine può essere modificata in numero ed organizzazione. A volte i WCMS offrono la possibilità di gestire più versioni dello stesso sito (ad esempio, HTML o WAP). Questi sistemi consentono di definire utenti, gruppi e diritti in modo da poter permettere una distribuzione del lavoro tra più persone.

Nonostante i CMS non siano stati concepiti per il web, oggi il loro utilizzo più diffuso è rivolto proprio alla gestione di siti internet, soprattutto se di grandi dimensioni e bisognosi di frequenti aggiornamenti. Una delle applicazioni più utili dei sistemi di WebCMS, infatti, è nella gestione dei portali (intranet, extranet, community, Un CMS permette di siti di e-commerce...), dove costruire e aggiornare un

sito dinamico, anche molto grande, senza necessità di scrivere una riga di HTML e senza conoscere linguaggi di programmazione lato server (come PHP) o progettare un apposito database. L’aspetto esteriore delle pagine può essere personalizzato scegliendo un foglio di stile CSS appositamente progettato per un determinato CMS. I CMS di cui andremo a trattare in questo articolo sono: Joomla!, Drupal, Wordpress e Flatnuke.


Hardweb Hardweb Hardweb

Installare un CMS. Ma quali sono i passi per installare correttamente e velocemente un CMS ed inziare a costruire il nostro sito internet? Anzitutto una precisazione. Installare un CMS non è una operazione che può essere esaurita nel giro di cinque minuti, né tantomeno la sua comprensione, nel caso di utenti alle prime armi, richiederà un approccio sbrigativo. È però un mezzo molto potente che, una volta compreso, potrà darvi la possibilità di costruire siti internet e/o comunque lavorare in rete in maniera molto

professionale. L’alternativa è lo studio di linguaggi di programmazione web oltre che la conoscenza di basi di dati; saperi decisamente più onerosi. Spesso erroneamente si parla di installazione di un CMS negli stessi termini di installazione di un programma lato software. Perché funzioni invece è necessario creare precedentemente un ambiente adatto all’impego del CMS e perché sia visibile in rete occorrono prerequisiti e spazi di sviluppo acquistabili o registrabili gratuitamente.

installazione in locale ed installazione in remoto. Quest’ultima si riferisce al lavoro ed alla modifica, in questo caso di un sito, direttamente su un server esterno. Significa in pratica pubblicare direttamente sulla rete. Installare in locale significa invece eseguire un programma sul nostro computer visualizzando le modifiche che non saranno rese pubbliche, creando insomma una copia soltanto sulla nostra macchina. Ma per fare questo dovremo creare prima un ambiente di sviluppo adatto.

1) Come prima cosa dobbiamo fare distinzione tra 2.1) In quest’ultimo caso sarà necessario perciò creare un cosidetto ambiente WAMP*.

*Un ambiente WAMP è un ambiente che fornisce i servizi di web server e interprete php, e di server MySQL. In particolare si riferisce al sistema operativo Windows (da cui la ‘W’ iniziale), ma questo tipo di ambiente di sviluppo può essere creato anche su differenti sistemi operativi. Per esempio XAMP (precedentemente chiamato LAMP) è l’ambiente di sviluppo riferito

Blog_ è un sito web gestito come una sorta di diario online in cui l’autore pubblica più o meno periodicamente i propri pensieri e opinioni. Il termine blog è la contrazione di web-log, cioé “diario in rete“. Forum_ Si tratta di una piattaforma informatica attorno a cui può svilupparsi una comunità virtuale, che scrive e si confronta attraverso post catalogati in varie sezioni. Social network_ È una struttura informatica online che gestisce reti basate su relazioni sociali. Tra i più importanti social network ricordiamo: Facebook, Twitter, MySpace, Netlog, e, in Italia, SuperEva.

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#5 HardWeb

..// Fonte foto a destra http://talentegg.ca/ incubator/2010/11/10/5questions-not-to-askduring-a-job-interview/

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al sistema operativo Linux, in particolare, ma anche alternativa multipiattaforma adatta a tutti i sistemi operativi più comuni. Parliamo di MAMP, invece, quando ci riferiamo al corrispondente ambiente WAMP su Mac.

Xammp [qui quello per Windows_ http://www. apachefriends.org/it/ xampp-windows.html])

2.2) Nel caso di installazione in remoto dovremo invece: 2.2a. comprare uno spazio hosting (un servizio che consiste nell’allocare su Per farlo si aprono di un server web le pagine fronte a noi due diverse di un sito, rendendolo strade: cosí accessibile dalla rete 2.1a. installazione manuale che, nonostante sia internet) Windows, Linux consigliata da molti “sma- o entrambi [attenzione al nettoni“ non tratteremo in CMS!: il cms Wordpress, quest’articolo; per esempio, non gira su ambiente Windows, perciò 2.1b. installazione automatica sconsigliata dai più se volete utilizzare questo cms dovrete acquistare un esperti perché: hosting Linux] ad esempio 1) non si ha il controllo su Aruba (http://aruba.it), delle operazioni che si oppure: stanno facendo; 2) l’aggiornamento di 2.2b. prendere gratuitamente lo spazio hosting questi programmi è difficoltoso; da una piattaforma web, 3) sono programmi di dif- per esempio da Altervista ficile disinstallazione. (http://altervista.org) che però aggiungerà la scritta L’installazione può essere fatta attraverso program- altervista al nome del sito (www.nomedelsito.altervimi come: sta.org). EasyPHP [http://www. easyphp.org/], WAMPserver [http://www. 3) Scaricare e installare il CMS prescelto scompatwampserver.com/],

tando eventualmente la cartella di archivio. 4) Passare i file sul database online ovvero caricare il contenuto dell’archivio locale nella root del sito. 4.a. Quest’operazione può essere fatta tramite un client FTP come ad esempio: _filezilla (http://filezillaproject.org/); _SmartFTP (http://www. smartftp.com/); _FireFTP solo per browser Firefox (qui in italiano_ https://addons.mozilla.org/ it/firefox/addon/fireftp/). 4.b. Può anche essere fatto manualmente ma è più complicato e non verrà approfondito in questo articolo (http://forum. joomlahost.it/joomla/236cinque-passi-spostamento-del-sito-da-locale-remoto-o-da-altro-provider. html). 5) Siamo pronti a lavorare sul cms! Quale scegliere tra i tanti? Ne analizziamo alcuni.


Hardweb Hardweb Hardweb

Joomla! Certamente tra i pregi principali di Joomla! vi è la semplicità di utilizzo che ha portato anche ad un’ampia e florida comunità di supporto che non esiterà a chiarire ogni eventuale dubbio che potreste maturare nel percorso di costruzione del vostro sito. Rispetto ad altri CMS risulta però, soprattutto per gli utenti più esperti, limitato nella gestione delle categorie e dei permessi. In generale rimane comunque tra i più consigliati per chi tenta l’approccio ad un CMS per la prima volta.

Drupal Certamente meno intuitivo di Joomla, almeno nella sua interfaccia grafica, ha però una architettura considerevolmente più solida e possibilità freeware maggiori. Per installarlo si ha bisogno di MySQL (5), Apache e PHP.

Wordpress ll pregio principale di Wordpress è sicuramente la velocità nella realizzazione di un nuovo sito e nell’aggiunta di ulteriori funzionalità. La sua struttura di gestione si adatta infatti perfettamente alla maggior parte dei piccoli e medi siti esistenti e ne rende la realizzazione estremamente veloce. Quando si acquista l’host su “Aruba acquisti” occorre acquistarne uno linux poiché Wordpress non funziona all’interno dell’ambiente Windows.

Flatnuke Flatnuke è un cms che si differenzia dagli altri poichè non ha bisogno di installare (e/o comprare) alcun database ma si appoggia esclusivamente a file testuali. Questo fa sì che sia particolarmente semplice da installare e da configurare, tuttavia non ha conosciuto finora un grande successo forse perché ancora poco conosciuto e comunque più adatto alla creazione di siti web personali o comunque di piccole comunità.

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#6VIDEO ..// Fonte immagine a destra http://www.desmm.com/ cose-un-video-virale-590. html ..// Fonte immagini pagina a destra http://www.flashki.it/index. php?cat=08

Se avete presente il video del bimbo che suona la chitarra collegata al gioco Rocksmith (http://www.youtube.com/watch?feature=player_ mbedded&v=iwsQudFjXXE), oppure quello di Nonna Lea e dei suoi “sgami” (http://www.youtube.com/watch?v=xU t0ox9uv7E&feature=related), o ancora quello di Will it blend? (http://www. youtube.com/watch?v=qg1ckCkm8YI), e siete ancora convinti di non aver assistito ad una pubblicità vera e propria dovrete presto ricredervi. Si tratta infatti di video virali commerciali che imitano la qualità amatoriale per dare allo spettatore la sensazione di assistere ad avvenimenti realmente accaduti e non costruiti ad hoc; a volte mostrano (quando lo fanno) il brand di provenienza soltanto nella schermata finale rivelando la loro artificiosità.

In generale un video virale sfrutta il passaparola spontaneo degli utenti per diffondersi, appunto viralmente, attraverso social network, blog, mail e, nell’epoca della crossmedialità, su tutti i canali di comunicazione che riprendono la notizia, completandola e divulgandola. Riescono in questo modo ad arrivare ad una enorme moltitudine di persone in pochissimo tempo. Questo fatto non è certo sfuggito agli attenti pubblicitari che, come spesso accade, hanno pensato di poterlo utilizzare a loro vantaggio facendo nascere così il viral marketing. Il bimbo che suona la chitarra ad esempio è un vero e proprio video promozionale prodotto da Ubisoft per il videogioco Rocksmith, alternativa al più famoso Guitar Hero, colosso della Playstation, col quale deve dividere il mercato.

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ADWEBADWEBADW ..// Fonte immagine a sinistra http://www.submitedge.com/ blog/dont-be-a-contentthief-like-designs-by-brian/ ..// Fonte immagine in basso: http://la3blog.tumblr.com/ post/6032499205/a-senzafili-i-video-virali

Proprio grazie al terzo video, Tom Dickson, fondatore dell’azienda, famoso per la distruzione dei più svariati oggetti grazie ai potentissimi frullatori Blendtec, ha visto negli anni aumentare le vendite del 700%. Certo non è semplice creare un video virale, anzitutto perché ‘diventare virali’ è, appunto, un processo che pùò essere più o meno guidato, ma che richiede comunque una certa diffusione spontanea. Virale è quindi un risultato, non un punto di partenza. Tuttavia si possono riscontrare alcuni punti in comune tra i video che sono riusciti a fregiarsi di questo titolo. Anzitutto la brevità: nessuno sarà portato a condividere (ma dapprincipio a guardare) un intero video molto lungo. Decisamente meglio puntare su un video di 15 - 30 secondi che in questo breve tempo riesca anche ad emozionarci.

Brand_ È il marchio - nominale, simbolico, grafico o una combinazione di questi elementi - attraverso cui si identificano determinati prodotti o servizi di un particolare venditore.

Per questo sarà necessario evitare di pensare il concept come se fosse una normale pubblicità: in un video virale il contenuto non è poi così importante quanto la promozione sui più diversi canali. Youtube e facebook sono le piattaforme sociali a fare da padrone, perciò l’ottimizzazione dei tag, del titolo e delle parole chiave andrà fatta seguendo le direttive di questi siti.

Concept_ È una proposta progettuale alla base della realizzazione del progetto stesso. Viral marketing_ Consiste in un video che viene naturalmente condiviso dalle persone grazie al suo carattere curioso e/o spettacolare causandone una diffusione veloce ed il più ampia possibile.

Infatti un video che ambisca ad una diffusione virale dovrà giocare sul fattore sorpresa, sul divertimento e sull’emozione; se vogliamo che un video venga condiviso dagli stessi utenti dovremo dargliene motivo.

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#7 Applicazione web O web application, si riferisce ad un’applicazione o programma accessibile via web. Banda larga La rete che permette la ricezione e/o l’invio di dati informativi in grandi quantità.

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W Dizionario tascabile del web.

Brand È il marchio - nominale, simbolico, grafico o una combinazione di questi elementi - attraverso cui si identificano determinati prodotti o servizi di un particolare venditore. CA Dall’inglese Certification Authority, autorità di certificazione, è un ente

di terza parte, pubblico o privato, abilitato a rilasciare un certificato digitale. Certificato digitale Documento elettronico che attesta l’associazione tra una chiave pubblica e l’identità di un soggetto. Chiave pubblica Chiave crittografica utilizzata in un sistema di


WebecedarioWebeceda ..// Fonte immagine pagina a sinistra http://blog.imm.cnr.it/sites/ default/files/html.jpg

crittografia asimmetrica dove ogni chiave pubblica è associata ad una privata. CMS È un sistema di gestione dei contenuti, in particolare web, in grado di facilitare l’amministrazione dei siti internet. Concept È una proposta progettuale alla base della realizzazione del progetto stesso. CRL Lista dei certificati revocati. Database Detto anche banca dati o base di dati, indica un insieme di archivi collegati logicamente per consentirne la gestione (inserimento, consulto, cancellazione ed aggiornamento) da parte del personale umano o di particolari applicazioni software.

Fonte immagine pagina a destra http://www.bibliotecapgnegro.unipr.it/immagini/ libroAperto.bmp

Digital Divide Indica l’impossibilità di accesso o un accesso solo parziale alle tecnologie dell’informazione. Firma digitale Sistema per l’autenticazione di documenti digitali con efficacia probatoria. Host In italiano nodo ospite, si riferisce ad un terminale collegato ad una o più reti, in particolare attraverso internet. Installazione locale Lavoro e modifica direttamente sul sistema privato di un utente Installazione remoto Lavoro e modifica su un sistema host su cui si è acquisito uno spazio e/o un insieme di servizi. Macro Si riferisce ad una procedura ricorrente durante l’esecuzione di un programma.

Motore di ricerca Dall’inglese Search Engine; è un programma in grado di restituire, a seguito di un’interrogazione, un indice di risultati ordinato secondo il grado di rilevanza. Tra i più famosi citiamo: Google, Yahoo!, AltaVista, Lycos, bing.

Provider (ISP) In generale è un’organizzazione o un’azienda che fornisce un servizio, su internet ci si riferisce ad un Internet Service Provider intendendo un fornitore di servizi internet (accesso, posta elettronica, ecc.) previa stipulazione di un contratto. Sono provider, per esempio, Alice, Tiscali, Fastweb ecc.

OCSP Online Certificate Status Protocol, cioè il protocollo per interrogare una CA sulla validità di Sito dinamico un certificato. Il termine web dinamico viene utilizzato per PEC indicare tutte quelle Posta Elettronica applicazioni Web Certificata, ogni sistema che interagiscono di posta elettronica attivamente con l’utente nel quale è fornita al e che modificano le mittente documentazione informazioni mostrate elettronica attestante all’utente in base alle l’invio e la consegna di informazioni ricevute documenti informatici. dall’utente stesso. Esso si contrappone al Web Posta Certificat@ statico che rappresenta Particolare PEC fornita il vecchio paradigma di gratuitamente dal programmazione Web. Governo italiano.

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#7 Software Programma singolo o insieme di programmi in grado di funzionare su un elaboratore elettronico. Template In informatica indica il modello di un documento, di un programma o di una pagina web nel quale l’impaginazione (layout) rimane sempre la stessa e a cambiare sono i contenuti.

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Texture È l’immagine, di qualsiasi tipo, ma tipicamente di grosse dimensioni e buona qualità, utilizzata per rivestire la superficie di un oggetto virtuale. Viral marketing Consiste in un video che viene naturalmente condiviso dalle persone grazie al suo carattere curioso e/o spettacolare causandone una diffusione veloce ed il più ampia possibile.

WAMP Ambiente, riferito in particolare al sistema operativo Windows che fornisce i servizi di web server e capace di interpretare il linguaggio php, e di utilizzare il server MySQL.


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