ANNO VIII – n. 61 – Giugno 2020
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La Festa di Montalto La festa principale del Santuario di Montalto si celebra 12 giugno di ogni anno con la partecipazione di fedeli e turisti, nonché della rappresentanza ufficiale delle Autorità civili, militari e religiose della Città. Fu infatti per la devozione Mariana risalente alla visita della delegazione messinese, fatta alla Madonna ancora vivente a Gerusalemme nel 42 d.C. a seguito dell' evangelizzazione di Messina ad opera dell'apostolo S. Paolo, che la nostra città ebbe in dono quella fatidica Lettera con quel dolce "vos et ipsam civitatem benedicimus" oggi ben visibile da ogni messinese, a perpetua memoria, ai piedi della Madonnina del porto: devozione che ha sempre alimentato la fede e la speranza del nostro popolo nelle sue materne premure, e che allora esperimentò più volte in modo prodigioso, dalla Guerra del Vespro in poi, a Montalto. Il momento culminante sta nel solenne pontificale, presieduto personalmente da S.E. l'Arcivescovo, e durante il quale il Sindaco, a norma del Decreto Senatoriale del 01-03-1745, offre un cero votivo di 25 libbre, a nome della Città, alla Madonna in ringraziamento per il suo prodigioso intervento con cui nel giugno del 1743 liberò la città dalla mortifera peste che aveva fatto oltre 40.000 morti a Messina e dintorni. Offerta, particolarmente sentita, completata da quell'altra, non meno emozionante, dell'offerta della stessa Città alla Madonna con l'emozionante alzabandiera dal piazzale del Santuario, fino alla statua della Madonnina, posta sul frontespizio del Santuario, a perpetua memoria dell'aiuto materno dato alla città in occasione della Battaglia di Lepanto e quale vigile sentinella sulla città e sullo stretto. Chiude la celebrazione una solenne processione col quadro miracoloso della Madonna per le vie della parrocchia, e la vibrante preghiera sulla città dal Piazzale del Santuario.
don Lorenzo Campagna Hanno collaborato a questo numero: Giuseppe Barilà, Nino Bongiovanni, Lillo Brigandì, Nino Camuto, don Lorenzo Campagna, Daniela Carnazza, Carmelo Casano, Patrizia Ciappina, Irene Manganaro, Saverio Pavone.
IN QUESTO NUMERO La Festa della Colomba di don Lorenzo Campagna Il Colle della Caperrina di Patrizia Ciappina Mi chiamo Bruno e vengo dal Camerun di Nino Bongiovanni Giornata mondiale del rifugiato di Patrizia Ciappina La ripresa di Irene Manganaro Ministri Straordinari della S. Comunione e il Cristo di Luce di Patrizia e Nino Agenda 2030 – Obiettivo 4 di Carmelo Casano Lockdown. Vissuta o sopravvissuta? di Patrizia Ciappina La Promessa. Riflessioni di Nino Camuto Notizie brevi di Daniela Carnazza Montalto com’era
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L’angolo della poesia di Patrizia Ciappina Date da ricordare Confrontiamoci
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Il Colle della Caperrina di Patrizia Ciappina
La Caperrina è uno dei cinque colli di Messina che assieme a Tirone, Roccaguelfonia, Andria, e Cappuccini, domina la città storica. Prende nome dal cappero, pianta sempreverde e spontanea che vive principalmente sulle rocce, sui muri rustici e nei luoghi pietrosi e argillosi. 12/06/2020
affacciò la Dama Bianca, nell'ora del pericolo, per soccorrere i figli suoi stendendo il virgineo suo vel sull'assaltate mura. E ancor oggi, Ella con il braccio il suo amato Figliuol posa, benevola, lo sguardo suo, che mai s'allontana, su di noi tutti qui riuniti a renderLe il più sentito omaggio.
Sovrasta la città il colle, che si voller detto, della Caperrina.
Fu lassù che, un dì, la candida colomba, lieve, tracciò nell'aria serena, l'aerea costruzione, richiesta con ardor dalla Bianca Signora all'umil frate.
Il ME1, in servizio, si stringe intorno a LEI e ringrazia, con tutta la Comunità di Montalto, il Vescovo ausiliario Monsignor Cesare Di Pietro, il Vice Sindaco di Messina, Salvatore Mondello e il proprio A.E. p. Lorenzo.
Lì, la prima pietra pose la regal mano di Costanza. Da lassù, nel tempo antico, si
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Mi chiamo Bruno e vengo dal Camerun di Nino Bongiovanni
20/06/2020 - Chiesa di S. Elia Mi ritrovo, qui, seduto a due passi dall’altare, a rappresentare la mia Comunità, il MASCI ME1, tra le note del coro Migrantes e la partecipata omelia del nostro vescovo Cesare Di Pietro. È la Giornata Mondiale del Rifugiato e mai, come oggi, mi sono sentito tanto vicino ad un mio fratello dalla pelle più “colorita” della mia ma col medesimo cuore rosso, pulsante.
Camillo mi ha accolto con tanto affetto e lì ho incontrato Barbara e Tania, le mie due “mamme” che mi aiutano ogni giorno”. Attraverso il dolore e la sofferenza la sua vita si è trasformata “perché ho conosciuto l’amore di Dio” e nel 2017 ha ricevuto il Battesimo, la Cresima e l’Eucarestia. Ora, come tutti i ragazzi della sua età, ha un cassetto pieno di sogni. Uno l’ha realizzato “ieri ho sostenuto l’esame di maturità all’Istituto Antonello”, un altro lo sta tirando fuori “trovare un lavoro” e un altro ancora, più tenero, trovare la compagna della sua vita e metter su famiglia! Auguro a Bruno a nome mio, di quello della mia comunità, e penso a nome di tutti i presenti, di poter “svuotare quel cassetto” realizzando quei sogni e di poter un giorno tornare nella sua terra d’Africa, finalmente pacificata, e cancellare la nostalgia con un abbraccio ai suoi cari. Nessuno dovrebbe essere costretto ad estirparsi così brutalmente le radici né a doversi radicare in una terra nuova che troppo spesso ti rigetta. Possiamo solo pregare e prodigarci perché questo nuovo mondo diventi meno ostile, che questa terra fecondi le nuove radici offrendo accoglienza e protezione e veda fiorire queste nuove generazioni, mondate di odio e sterili supremazie. È vero, siamo tutti destinati a diventare un ricordo e ce ne dimentichiamo ma facciamo in modo di diventare un bellissimo ricordo, ricco di umana solidarietà, nel cuore degli altri.
“Mi chiamo Bruno e vengo dal Camerun …” il suo nome evoca la sua carnagione scura così come scure e buie sono state le sue peripezie; la fuga, la prigionia in Libia, il riscatto, il lavoro per racimolare i soldi per il suo “viaggio della speranza”, il gommone, il naufragio “mentre stavamo per affondare mi sono affidato al Signore”, il salvataggio “siamo stati raggiunti da una motovedetta della Guardia Costiera”, l’approdo a Messina e infine la sua rinascita “la comunità parrocchiale di S.
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Giornata mondiale del rifugiato di Patrizia Ciappina
20/06/2020 Oltre 70 milioni di rifugiati, richiedenti asilo e sfollati nel mondo che, costretti a fuggire da guerre e persecuzioni, lasciano i propri affetti, la propria casa e tutto ciò che un tempo era la loro vita per cercare salvezza altrove. In questo contesto l’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, ha deciso di promuovere la campagna #WithRefugees, che vuole diffondere un messaggio di solidarietà ed inclusione, ricordando che tutti possiamo fare la differenza per rendere il mondo un posto più sicuro e solidale. “I Rifugiati sono il volto di Cristo” il tema dell’incontro di preghiera e riflessione sul tema delle migrazioni forzate che si è tenuto nella Chiesa di S. Elia e presieduto dal vescovo monsignor Di Pietro.
La piccola chiesa ha potuto accogliere solo un ristretto numero di partecipanti a causa delle ristrettezze imposte dalla pandemia, ma tutti i cuori dei presenti hanno battuto all’ unisono con un altro Cuore, profondo e accogliente che proprio oggi, e forse non a caso, viene ricordato, quel Cuore Immacolato della nostra Mamma Celeste che pulsa, incessantemente e indistintamente, per tutti noi umani e che tante volte “umani” non lo siamo proprio per indifferenza, incostanza o quieto vivere. Soprattutto noi messinesi, siciliani, che nel nostro DNA fondiamo geni siculi, arabi, normanni, spagnoli e in forza di questo dovremmo essere più empatici verso quei fratelli che di diverso da noi hanno solo una pigmentazione di colore diverso. Il Faro – Giugno 2020
Noi che abbiamo subìto sulla nostra pelle un succedersi di dominazioni cruente e ne siamo venuti fuori sempre diversi ma sempre più forti nella nostra “sicilianità” , proprio noi, siamo chiamati ad una partecipazione attiva nell’individuare percorsi e nel fornire mezzi adeguati per assicurare protezione e come dice il nostro vescovo Cesare, dobbiamo accogliere coloro che approdano ai nostri lidi non come stranieri ma come fratelli ed esercitare l’accoglienza perché “… è un diritto di ogni uomo sulla faccia della terra, avere un posto sicuro, una casa…”. Ecco il volto di Cristo che entra nelle nostre vite, nella storia di ciascuno di noi, ecco “… Gesù è il nostro approdo sicuro”. L’invito a tutti i rifugiati di monsignor Cesare “possono uccidere il vostro corpo ma non la vostra anima, non abbiate paura, Gesù non si inserisce tra la salute e la malattia ma fra la disperazione e la speranza … Dio è lì dove il passero cade ma è anche in quelle mani che lo raccolgono, … quando un uomo fugge, Dio lo accompagna nella fuga e gli dà le energie per affrontarla.”
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La ripresa
di Irene Manganaro
21/06/2020 La ripresa delle attività ci ha autorizzato a riprenderci la nostra vita di comunità. Anche per noi è stato lockdown, anche per noi è stata una restrizione delle nostre attività. La prima videoconferenza è stata una sorpresa per tutti. Intanto perché non sapevamo come organizzarci per essere presenti tutti in chat. Ma la caparbietà e la competenza hanno fatto il resto.
Ci siamo lasciati a Montalto studiando un progetto che ci avrebbe occupato e che avrebbe dovuto terminare proprio la vigilia delle restrizioni: La Festa delle Api. Ci siamo ritrovati a Montalto, stavolta per occuparci di un altro progetto a cui teniamo particolarmente: l’apertura dei giardini di Montalto. Impresa ardua, importante. Ma ci crediamo. Soprattutto quando, con rastrelli, decespugliatori, forbici e motoseghe cerchiamo di abbellire quel giardino impietosamente trascurato. Ci siamo ritrovati infine, anche un po’ incerti sulla riuscita di questa esperienza. Abbiamo maturato sicuramente una sensibilità in più, come quella di essere piacevolmente insieme, anche in pigiama o con la barba incolta, anche seduti in cucina o in campagna. Ritrovarci è stato un piacere ritrovato, forse dato per scontato.
Una giornata condivisa con due nuove sorelline, che non sappiamo se abbiano gradito la nostra affettuosa accoglienza. All’ombra delle fresche frasche del giardino di Montalto, con tante prelibatezze e un buon bicchiere di vino. Se riusciremo nel nostro obiettivo lo sapremo presto. Intanto in bocca al lupo ME1 e Buona Strada! Il Faro – Giugno 2020
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Ministri Straordinari della S. Comunione di Patrizia Ciappina
28/06/2020 Il Cristo di Luce che da oggi ha "rispalancato" le sue bianche braccia, avvolgendoci in un luminoso abbraccio, è stato per me e Nino un dono prezioso che, proprio in questo giorno per la prima volta, abbiamo ricevuto il Mandato di Ministri Straordinari della Comunione e in via straordinaria dal nostro P. Lorenzo.
Il Cristo di Luce
di Nino Bongiovanni 28/06/2020
Anni or sono un gagliardo scirocco, spirando impetuoso sul sagrato della chiesa, frustò il nostro amatissimo Cristo vitreo e decine di schegge blu, rosse, gialle e bianche turbinarono intorno ai nostri sguardi impotenti e dolenti. Quante volte, passando per entrare nella nostra sede, siamo stati costretti a posare lo sguardo su quel Cristo ripiegato su se stesso, frantumato, sempre più dolente! Un ulteriore piccolo passo nella lunga strada della crescita cristiana e di comunità. Cercheremo di essere, nella catena cristiana quell'anello che unisce la comunità raccolta intorno all'altare al credente sofferente, a quel fratello che ci impegniamo a far sentire sempre più partecipe e sempre meno solo.
Il nostro cuore piangeva con Lui! Oggi, grazie al contributo della comunità montaltina, il nostro Cristo di Luce, nel suo splendore policromo, stende nuovamente le sue braccia atte ad accoglierci. In un silenzio commosso e con cuore lieto abbiamo seguito i gesti benedicenti di P. Lorenzo. Ed è come se fosse tornato a casa un fratello lungamente atteso!
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Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile Obiettivo 4 – Istruzione di qualità a cura di Carmelo Casano
L’Agenda 2030 con i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), esprime un chiaro giudizio sull’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo, non solo sul piano ambientale, ma anche su quello economico e sociale. In questo modo viene definitivamente superata l’idea che la sostenibilità sia unicamente una questione ambientale e si afferma una visione integrata delle diverse dimensioni dello sviluppo. Ma quali sono questi obiettivi da raggiungere entro il 2030? Analizziamo il quarto:
Il livello base di alfabetizzazione è migliorato in maniera significativa, ma è necessario raddoppiare gli sforzi per ottenere risultati ancora migliori verso il raggiungimento degli obiettivi per l’istruzione universale. Per esempio, a livello mondiale è stata raggiunta l’uguaglianza tra bambine e bambini nell’istruzione primaria, ma pochi paesi hanno raggiunto questo risultato a tutti i livelli educativi.
Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti
Fatti e cifre • L’iscrizione nelle scuole primarie nei Paesi in via di sviluppo ha raggiunto il 91%, ma 57 milioni di bambini ne sono ancora esclusi • Più della metà dei bambini non iscritti a scuola vive in Africa subsahariana
Un’istruzione di qualità è la base per migliorare la vita delle persone e raggiungere lo sviluppo sostenibile. Si sono ottenuti risultati importanti per quanto riguarda l’incremento dell’accesso all’istruzione a tutti i livelli e l’incremento dei livelli di iscrizione nelle scuole, soprattutto per donne e ragazze. Il Faro – Giugno 2020
• Si calcola che il 50% dei bambini che possiedono un’età per ricevere l’istruzione primaria ma che non frequentano la scuola vive in zone colpite da conflitti • Nel mondo, 103 milioni di giovani non possiedono capacità di base in lettura e scrittura, di cui oltre il 60% donne.
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sostenibile, anche tramite un’educazione volta ad uno sviluppo e uno stile di vita sostenibile, ai diritti umani, alla parità di genere, alla promozione di una cultura pacifica e non violenta, alla cittadinanza globale e alla valorizzazione delle diversità culturali e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile
Traguardi 4.1 Garantire entro il 2030 ad ogni ragazza e ragazzo libertà, equità e qualità nel completamento dell’educazione primaria e secondaria che porti a risultati di apprendimento adeguati e concreti 4.2 Garantire entro il 2030 che ogni ragazza e ragazzo abbiano uno sviluppo infantile di qualità, ed un accesso a cure ed istruzione prescolastiche così da essere pronti alla scuola primaria 4.3 Garantire entro il 2030 ad ogni donna e uomo un accesso equo ad un’istruzione tecnica, professionale e terziaria -anche universitaria- che sia economicamente vantaggiosa e di qualità 4.4 Aumentare considerevolmente entro il 2030 il numero di giovani e adulti con competenze specifiche -anche tecniche e professionali- per l’occupazione, posti di lavoro dignitosi e per l’imprenditoria
4.a Costruire e potenziare le strutture dell’istruzione che siano sensibili ai bisogni dell’infanzia, alle disabilità e alla parità di genere e predisporre ambienti dedicati all’apprendimento che siano sicuri, non violenti e inclusivi per tutti 4.b Espandere considerevolmente entro il 2020 a livello globale il numero di borse di studio disponibili per i paesi in via di sviluppo, specialmente nei paesi meno sviluppati, nei piccoli stati insulari e negli stati africani, per garantire l’accesso all’istruzione superiore – compresa la formazione professionale, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione e i programmi tecnici, ingegneristici e scientifici – sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo 4.c Aumentare considerevolmente entro il 2030 la presenza di insegnanti qualificati, anche grazie alla cooperazione internazionale, per la loro attività di formazione negli stati in via di sviluppo, specialmente nei paesi meno sviluppati e i piccoli stati insulari in via di sviluppo
4.5 Eliminare entro il 2030 le disparità di genere nell’istruzione e garantire un accesso equo a tutti i livelli di istruzione e formazione professionale delle categorie protette, tra cui le persone con disabilità, le popolazioni indigene ed i bambini in situazioni di vulnerabilità 4.6 Garantire entro il 2030 che tutti i giovani e gran parte degli adulti, sia uomini che donne, abbiano un livello di alfabetizzazione ed una capacità di calcolo 4.7 Garantire entro il 2030 che tutti i discenti acquisiscano la conoscenza e le competenze necessarie a promuovere lo sviluppo Il Faro – Giugno 2020
Il contesto italiano In Italia migliora l'istruzione, ma è ancora lontana rispetto alla media europea
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L’Italia progredisce nel recupero delle uscite dal sistema di istruzione e nell’introduzione dell’educazione alla sostenibilità, ma per l’ASviS si deve ancora migliorare per raggiungere l’Europa. Da un’osservazione complessiva dei dati relativi all’Italia per il periodo compreso tra l’autunno del 2016 e la prima metà del 2017 emerge un miglioramento riguardo l’aumento del tasso di completamento degli studi terziari per i 30-34enni, salito al 26,2% dal 25,3% dell’anno precedente, e la diminuzione dal 14,7% al 13,8% della quota di uscite precoci dal sistema di istruzione e formazione dei 1824enni. Continua, però, l’allarme circa l’elevata quota (tra il 15% e il 25%) di quindicenni che non raggiunge la soglia minima delle competenze giudicate indispensabili per potersi orientare negli studi, sul lavoro e più in generale nella vita; e continua anche la presenza di crescenti divari di genere nelle materie scientifiche e in matematica. L’Italia ha fatto passi avanti rispetto al raggiungimento di alcuni Target dell’Obiettivo 4, come il Target 4.2 “Entro il 2030, assicurarsi che tutte le ragazze e i ragazzi abbiano accesso a uno sviluppo infantile precoce di qualità, alle cure necessarie e all'accesso alla scuola dell'infanzia, in modo che siano pronti per l'istruzione primaria” per il quale nel 2017 è stato approvato il d. l. 107/15 che prevede l’istituzione di un sistema integrato per i servizi educativi e di istruzione per i bambini dalla nascita fino a 6 anni. Coerentemente con il Target 4.5 “Entro il 2030, eliminare le disparità di genere nell'istruzione e garantire la parità di accesso a tutti i livelli di istruzione e formazione professionale per i più vulnerabili, comprese le persone con disabilità, le popolazioni indigene e i bambini in situazioni vulnerabili” ad aprile è stata approvata la Legge 47/2017 il cui testo ribadisce che tutti i minori stranieri, anche se privi di titolo di soggiorno, hanno il diritto di essere iscritti alle scuole di ogni ordine e grado, e sono soggetti all’obbligo scolastico.
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Infine, in linea con il Target 4.7 “Entro il 2030, assicurarsi che tutti gli studenti acquisiscano le conoscenze e le competenze necessarie per promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso, tra l’altro, l'educazione per lo sviluppo sostenibile e stili di vita sostenibili, i diritti umani, l'uguaglianza di genere, la promozione di una cultura di pace e di non violenza, la cittadinanza globale e la valorizzazione della diversità culturale e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile” è stata finalmente riconosciuta l’importanza dell’educazione allo sviluppo sostenibile e alla cittadinanza globale: uno specifico stanziamento per progetti di Educazione alla Cittadinanza Globale è stato previsto sia nel 2016 sia nel 2017 dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Secondo la valutazione dell’ASviS il raggiungimento dell’Obiettivo 4 necessita ancora della messa in atto di alcune azioni quali: il rafforzamento delle competenze di base, non solo per i giovani impegnati in percorsi formativi iniziali, ma anche per gli adulti che ne sono usciti; il contrasto alla dispersione e l’abbandono precoce degli studi (compresi quelli universitari); il miglioramento dell’inclusione sociale in tutti i percorsi di istruzione e formazione.
Fonti: https://unric.org/it/ http://www.obiettivo2030.it/
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Lockdown Vissuta o sopravvissuta? di Patrizia Ciappina
15/06/2020 Lockdown stop. Come ci sei vissuta o sopravvissuta dentro? Per me, madre di un figlio in quarantena forzata in uno dei centri pandemici, con attività sospesa e marito sconcertato si era aperto uno scenario catastrofico con impatto emotivo rilevante. Ebbene, paradossalmente niente di tutto ciò si è avverato! Quel fine febbraio, era una sera come tante, presa com'ero nel vortice quotidiano tra mille attività, MASCI, AVULSS, laboratorio, catechismo ecc., quando scoppia la bomba: "Mamma, da domani lavoreremo in smartworking, tu e papà non uscite se non per estrema necessità, qui la situazione precipita di ora in ora, io e Vale restiamo qui". Quella telefonata segna la frenata al mio vorticare. Quel 25 febbraio inaugura il lento inanellarsi di giorni, tra bollettini di guerra e tragicomiche smentite. COVID cosa sei stato per me? Tiranno o benefattore? Senza pensarci troppo ...Benefattore!!! Il tempo ha magicamente rallentato il suo ritmo, il sonno si è fatto più sereno, l'antipatica sveglia non trilla più, il riempire il lento trascorrere delle ore, tra quotidiane faccende, il chiacchierare dal balcone con la mia vicina (mai fatto prima!), il prendere accordi per farle la spesa (ha la madre invalida), le lunghe telefonate con gli amici e parenti e quelle tenere con papà e suocera e con i miei "cuccioli", e finalmente ... lunghissime sedute sul divano tra piramidi di libri mai letti (poi lo faccio!) sorseggiando caffè e tuffandomi tra le inviolate pagine. Poi, appaiono spettri inquietanti, morti, tanti morti, troppi, lugubri file di bare, il pianto cristallizzato gela le canzoni dai balconi, la solitudine angosciante dei morenti, perché in fondo si muore soli! E in questa nuova realtà oscillo tra ubriacatura letteraria e l'impalpabile sensazione di vuoto risucchiante che vuole trasmetterti il martellante vocìo e nel mentre una email arriva come dono dal cielo. E' l'A.I.E. Associazione Italiana Enneagrammatica che mi invita a Il Faro – Giugno 2020
partecipare ai 4 meetings tenuti da due eccellenze del settore: Padre Arnaldo Pangrazzi e prof. F.sco Nanetti che affronteranno i temi: SOLITUDINE, FRUSTRAZIONE, TRISTEZZA, PAURA come far fronte ai problemi della vita e come gestirli (lockdown). Che notizia stupenda, posso immergermi in tutta tranquillità nei meandri, non sempre esplorati quando anche evitati, della mia personalità e soprattutto sotto la guida di due maestri. Accetto. Inizia il mio percorso che, anche se penalizzato dalla non presenza fisica, è tuttavia stimolante, invadente.
In precedenza avevo letto uno dei testi di Pangrazzi "Sentieri verso la libertà" e avevo avuto modo di farmi una mia personale idea su quale enneatipo fossi e sia la lettura scorrevole sia i 4 meetings hanno fatto sì che arrivassi ad un apprendimento più costruttivo. Il viaggio esplorativo nella solitudine, nella tristezza, nella frustrazione e nella paura mi ha reso consapevole di alcune "ombre" che mi ero cucita addosso negli anni, mi ha donato gli strumenti per neutralizzarle o conviverci con più tranquillità, una maggiore consapevolezza di me stessa e ridato quella serenità di fondo che fa parte della mia essenza. Grazie AIE e nonostante tutto grazie Covid per avermi restituito quel qualcosa che stava evaporando senza che io me ne accorgessi.
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La Promessa di Nino Camuto
Riflessioni In questo brutto periodo la parola “scoutismo” è apparsa in qualche articolo di giornale, scritta in maniera più o meno consapevole. Personalmente, penso che per capire ogni cosa bisogna addentrarsi in profondità, andare alle radici. Lo scoutismo, per chi si ferma in superficie, non è altro che bambini e adulti vestititi in pantaloncini corti anche d’inverno che accendono fuochi per mangiare quando ogni casa è dotata di un buon impianto di gas, che dormono in tenda quando ci sono molte case in cui trovare ospitalità, che dormono per terra, anche se a pochi metri ci sono dei comodi letti. Beh, tutto questo è solo la superficie dello scoutismo, la parte esteriore.
ragazzi ragazze e adulti che ancora oggi chiedono di pronunciare la loro Promessa. Ma che cos’è la Promessa? Non è altro che un patto, un impegno che ogni scout e guida ragazzi o adulti desiderano portare avanti non per una settimana, non per un mese e neppure per un anno, ma per tutta la sua vita. Sì, proprio quei ragazzi che oggi diciamo non essere capaci di niente, di non prendere impegni. E’ un impegno preso principalmente con se stessi, davanti a Dio e a tutta la comunità scout. Le parole pronunciate non sono molte ma ognuna di esse è un sigillo per la vita. “Con l’aiuto di Dio prometto sul mio onore di fare del mio meglio per compiere il mio dovere verso Dio e verso il mio paese, per aiutare gli altri in ogni circostanza, per osservare la legge scout”. L’impegno si prende più o meno consapevolmente, ma nessuno che abbia fatto la sua Promessa può tirarsi indietro di fronte a qualcuno che abbia bisogno di lui. Il nostro fondatore diceva che “tu prometti sul tuo onore di fare qualcosa e vorresti piuttosto morire che venir meno a tale promessa”.
Penso che scendere alla radice dello scoutismo sia andare a vedere quello che lega tutti gli scout del mondo (che sono ben trentotto milioni tra bambini, ragazzi e adulti, uomini e donne di 216 paesi diversi) “la Promessa”. Quelle poche parole scritte (e modificate fino alla forma definitiva) dal nostro fondatore Baden Powell nei primi anni del 900 e che ancora, con qualche leggera modifica, risuonano sulle labbra di tutti quei
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Spesso pensiamo che questo sia un impegno troppo grande per i nostri giovani e che nessuno di essi abbia voglia di “promettere sul proprio onore”. Il giorno prescelto lupetti e lupette (bambini dagli 8 agli 11 anni), esploratori e guide (ragazzi dagli 11 ai 16 anni), rover e scolte (ragazzi dai 17 ai 21 anni) o adulti Scout pronunciano la loro promessa.
Questi bambini, ragazzi e adulti faranno la loro scelta, i più piccoli con parole più semplici, i più grandi sicuramente con più consapevolezza e con qualche difficoltà in più nell’accogliere questo nuovo stile di vita, che spesso stravolge la vita. E’ bello vedere lupetti che letteralmente saltellano di gioia nel vedere il loro nuovo fazzolettone, simbolo di tale promessa, appeso al collo (con il quale andranno probabilmente anche a dormire la sera stessa) e i più grandi che pur non saltellando guardano con ammirazione il loro nuovo fazzolettone finalmente sulla camicia; quello stesso fazzolettone che porteranno per tutta la vita appeso al cuore, anche quando non sarà più tempo di portarlo al collo. Per noi tutti l’emozione è sempre la stessa, sentirsi parte di un disegno che è sopra di noi e di cui, più o meno degnamente, facciamo parte, avere tra le mani un’altra mano che davanti a te promette per tutta la vita.
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È bello emozionarsi davanti a chi non ricorda più le parole da pronunciare o davanti a un altro che fiero pronuncia scandite tutte le parole una dopo l’altra. Ogni anno e ogni promessa ha il suo modo di sorprenderci, di ricordarci che è quello il midollo dello scoutismo e nient’altro. In realtà ogni promessa è preparata già da un paio di mesi e la preparazione culmina con la veglia d’armi: come i cavalieri medioevali si preparavano e pregavano per l’intera notte prima dell’investitura a cavalieri, così anche gli scout vegliano sulla loro promessa, si preparano, riflettono ancora una volta sul suo significato, chiedono a Dio di essere aiutati in questo cammino, ascoltano la voce dei più anziani che raccontano le loro esperienze. Ogni anno con il Thinking Day (giornata de pensiero) momento in cui tutti gli scout del mondo si fermano a riflettere sul senso del movimento in occasione dei compleanni dei fondatori dello scoutismo e del guidismo Baden Powell e sua moglie Olave. in questo giorno si rinnova la Promessa.
Buona caccia e buona strada a tutti quelli che hanno pronunciato la loro promessa.
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NOTIZIE BREVI di Daniela Carnazza E Tu non ti stanchi mai di aspettarci
04/06/2020_Concattedrale S.S. Salvatore, Adorazione serale del giovedì. Luminoso e sereno accogli le nostre esistenze, i nostri corpi stanchi, le nostre menti affaticate e "qui i nostri cuori si comprendono senza ricorrere alle parole, qui nessuno è in grado di interrompere il nostro colloquio".
11/06/2020 – Il prof. Becchetti conferma il collegamento diretto tra salute e povertà e tra ambiente e salute. C’è anche una consapevolezza enorme da parte delle imprese sul fatto che essere sostenibili è un fattore di competitività per il futuro. L’ecologia integrale di Papa Francesco ci fa capire che il problema è nella connessione dei diversi ambiti. Però io propongo un’altra parola che è quella della generatività che è molto collegata alla sostenibilità: quando si studiano le determinanti della felicità anche attraverso lavori empirici, raccogliamo moltissimi dati e scopriamo che la felicità dipende da una cosa sola, la capacità della nostra vita di lasciare una traccia e incidere positivamente su qualcuno, ossia essere capaci di spendersi.
29/05/2020 - I nemici dell’etica sociale, secondo il porf. Balduzzi sono il presentismo, cioè la convinzione che ciò che conta sia questo presente, qui ed ora e basta, e l’identità di facciata, Di per sé l’identità potrebbe essere un antidoto al presentismo ma in realtà non è
così. Questi sono i due nemici dell’etica sociale più forti perché danno l’idea che tu ti fai da solo, che basti a te stesso e non hai bisogno degli altri, ma così tu non maturi mai!
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Il Santuario negli anni ’70 con le luminarie della Festa della Colomba
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L’angolo della poesia Un altro domani di Patrizia Ciappina Sono io, bianca figura di donna, pigramente adagiata sul niveo divano. Due pozze scure, sul viso, brillano irridenti alla danzante maschera cerulea, al di là del vetro. "Oggi non celerai il mio sorriso, domani ... forse" sembrano dire. Lo sguardo si arrampica sulla parete, si abbarbica alla finestra per scivolar giù, sul vetro e volar via, nell' aria densa del pomeriggio, dorato di sole e odoroso di tigli. Cielo azzurro e nube bianca si amano e odiano in un continuo rincorrersi, tra nuove fronde che ospitano amati cantori. Tutto intorno alita di libertà, profonda pace, serena giocosità. Eppure, sono qui, racchiusa in un divano, solitaria perla, ostaggio della sua ostrica, sognando giorni felici, un altro domani. Il Faro – Giugno 2020
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DATE DA RICORDARE Tutte le domeniche ore 9 attività in sede- Ore 11,00 S. Messa a Montalto; 10 Giugno 2020 ore 21,00: Videocall di Comunità; 12 Giugno 2020: Festa della Colomba a Montalto; 16 Giugno 2020 ore 19,30: Cena a casa accoglienza “Aurelio”; 17 Giugno 2020 ore 15,00: Webinar “Borghi ideali di Sicilia” da Floresta; 21 Giugno 2020: Giornata di servizio sistemazione parco di Montalto. 28 Giugno 2020: Investitura di Ministri dell’Eucaristia di Patrizia e Nino.
Dal Regionale: Fine Agosto/Inizio Settembre 2020: Consiglio Regionale; Settembre/Ottobre 2020: Assemblea Regionale elettiva;
Dal Nazionale: 11 Giugno 2020: MascIncontri. Videointervista a Leonardo Becchetti; 25 Giugno 2020: MascIncontri. Videointervista a Chiara Giaccardi; 26-28 Giugno 2020: Comitato Esecutivo alla base scout di Sala; 1 Luglio 2020: Videocall Gruppo di lavoro Sostenibilità nello sviluppo; 4-6 Settembre 2020: Consiglio Nazionale - Comitato Esecutivo in Trentino; 11 Ottobre 2020: Marcia della pace Perugia-Assisi.
Dall’Internazionale: 17-22 Agosto 2021: XXIX World Conference I.S.G.F. in Spagna, Madrid.
Il Faro – Giugno 2020
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Il Faro – Giugno 2020
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