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Premessa

Quaderno di

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Premessa

PREMESSA

Commissione Denti

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Di che colore è la pelle di Dio? … del colore che noi uomini e donne di ”buona volontà” possiamo e vogliamo dargli quando ci rifiutiamo di ”praticare e diffondere la cultura dell’accoglienza” (cfr. Patto Comunitario 8.3.1). L’articolo 8 del Patto Comunitario ai punti 3.1/ 3.2/ 3.3 sottolinea con vigore che gli A.S. credono fermamente nella ”fraternità di tutti gli uomini in quanto figli di un unico Padre”. Dio Padre che è bontà, amore, misericordia per tutti gli uomini, senza frontiere di colore, perché a sua immagine e somiglianza siamo stati creati (Genesi 2,26), non può avere un colore definito perché il tempo, lo spazio, il colore sono dimensioni fisiche, umane che non Gli appartengono. Tutti siamo uguali davanti a Lui, tutti abbiamo bisogno gli uni degli altri per condividere gioie e pene; per coloro che lo temono e lo amano non ci può essere differenza di colore. Dio non si dimentica di nessun uomo. Egli ci chiede di impegnarci seriamente per dimostrare che siamo portatori di una speranza grande e vitale: quella di vivere secondo il suo esempio. Solo così possiamo affermare la nostra identità e la nostra appartenenza : il cristiano non è un fallito se incarna e persegue l’esempio di Cristo. Il nostro grande obiettivo, la nuova prospettiva è quella di essere”uomini e donne”che si rinnovano, che hanno un percorso chiaro e definito dentro il Progetto di Dio. Questa è la grande dignità di ogni persona: siamo dentro il Suo progetto, come fratelli che si amano, secondo il destino di pace e di luce che Egli ha previsto per noi.

Sulla spiaggia, in un’assolata mattina di mare, mi si è ”fatto prossimo” un pakistano che vendeva collane e bracciali colorati e luminescenti. Bello vedere la sua merce ma più bello ascoltarlo per scoprire ed apprezzare la sua saggezza: ”Dio conosce i miei bisogni... ma conosce anche i vostri” e con queste parole ha ricomposto anni di disuguaglianze e di soprusi: siamo miseramente uguali davanti a Dio, siamo fratelli ugualmente bisognosi di Lui.

Ed allora la MONDIALITA’ oggi si presenta su un ventaglio concettuale amplissimo con implicazioni interdisciplinari che ci permettono approcci diversi e, peraltro, tutti molto significativi. Di che colore è la pelle di Dio

Premessa

Ho iniziato a studiare la geografia dei paesi extra europei circa 40 anni fa; ecco la trasformazione della loro definizione: paesi sottosviluppati, paesi in via di sviluppo, paesi del terzo mondo, sud del mondo. E’ cambiato l’approccio, la terminologia ma, ahimè, l’icona ricorrente nella realtà di questi paesi è: ”in marcia verso la morte nel deserto”. I media parlano sempre di EMERGENZA che richiama concettualmente l’improvviso avvenire di qualcosa di inaspettato,ma il sottotitolo è lapidario: ”la morte per fame e le nostre colpe”.

E’ necessaria una riflessione che metta al centro l’uomo e le responsabilità del Nord del mondo. Il 9 novembre del 2010 Toni Cecchini, segretario internazionale, si congedava,al termine della riunione della Pattuglia internazionale, tenutasi presso ”La Principina” in concomitanza con l’ Assemblea Nazionale, con le seguenti parole: “lo scautismo italiano, laicamente oltre che cristianamente, ha capito che le questioni del mondo costituiscono una scelta fondamentale della sua proposta educativa, scelta che si articola su tre distinti filoni. La fraternità internazionale dello scautismo e del guidismo è il filone di partenza: l’idea di B.P. della grande ”marmellata” di ragazzi, fatta propria dallo scautismo adulto che si riconosce nell’ISGF, costituisce il seme che ha dato origine al secondo filone, quello dell’educazione alla mondialità, alla pace, alla solidarietà tra i popoli. Per noi adulti è determinante conoscere prima di agire, prima di portare aiuto a chi è nel bisogno, prima di entrare nel terzo filone, quello della cooperazione internazionale.” E l’assemblea ha richiesto una maggiore incisività nella”nostra apertura al mondo”per sollecitare tutte le comunità ad una azione più efficace, con progetti organici e articolati. E’ stata sottolineata la necessità di affrontare la questione dei Rapporti interculturali, interreligiosi, interetnici per realizzare una vera accoglienza ed integrazione dell’altro. L’Assemblea Nazionale di Principina ha dato al Consiglio Nazionale un preciso mandato: quello di fornire alle Comunità, agli A.S. e a tutti gli adulti attenti e sensibili nei confronti della nostra esperienza, delle TRACCE che indichino un percorso lungo il quale camminare per acquistare nuove consapevolezze, consolidare quelle già possedute e utilizzare al meglio le ”risorse” accumulate negli anni precedenti.

Il percorso è segnato da quattro ”stazioni” che vogliono sottolineare i diversi atteggiamenti che si possono assumere nei confronti delle persone che incontriamo….

Di che colore è la pelle di Dio

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