Venezia/Genova

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MELFI WORKSHOP ESPANDERE L'ARTE 27-31/10/2014 06/12/2014

Università degli studi di Genova + Università IUAV di Venezia / Alberto Bertagna + Sara Marini / con Giovanni Carli, Cristina Baggio, Verdiana Chiesatto, Sara Dotto, Chiara Paone


COOPERATIVA ARS IN FABRICA


IN PRIMIS

UN PROGETTO CHE È DISCORSO, CHE SI FA TESTO, CHE DIVENTA LIBRO.

<<Un libro è fatto di segni che parlano di altri segni, i quali a loro volta parlano delle cose>>. [Umberto Eco]


SPAZI VUOTI prima di accogliere nuove funzioni chiedono di partecipare a nuove storie...


...e riscrivere un nuovo testo.

LETTURE I MATTUTINO o lodi al mirabile II ORA TERZA o il mirabile è nell'esistente III ORA SESTA o il mirabile in una nuova storia urbana IV ORA NONA o del produrre il mirabile V VESPRI ovvero Cooperativa Ars In Fabrica VI COMPIETA ovvero dell'ars tecnica


Capitolo I

MATTUTINO o lodi al mirabile

Quante storie viviamo ogni giorno? Quante storie osserviamo ogni giorno? Quante storie dimentichiamo ogni giorno? Quanto ci meraviglia ciò che abbiamo alle spalle? Quanto ci meraviglia ciò che cammina con noi? Quanto ci meraviglia il domani?

Chiesa di Santa Maria del Solario, XII sec., Brescia


MERAVIGLIA (tosc. o letter. maravìglia) s. f. [lat. mīrabĭlia, propr. «cose meravigliose» (pl. neutro dell’agg. mīrabĭlis «mirabile, meraviglioso»), con alterazione della quantità e del timbro della vocale della prima sillaba]. - a. Sentimento vivo e improvviso di ammirazione, di sorpresa, che si prova nel vedere, udire, conoscere cosa che sia o appaia nuova, straordinaria, strana o comunque inaspettata. - b. Con senso concr., cosa, opera mirabile, che suscita profonda ammirazione per il suo pregio, per la sua straordinaria bellezza, importanza o rarità. - c. ant. Cosa bizzarra, originale; in partic., al plur., sorta di ricamo (che oggi si direbbe «di fantasia»)

È la stupore di alzare al cielo lo sguardo...

Giambattista Tiepolo, Angelo custode, Musei Civici, Udine


CONVENTO

s. m. [dal lat. conventus «adunanza», nel lat. eccles. «riunione di frati, convento», der. di convenire «riunirsi»]. - a. Casa dove abitano i religiosi e le religiose di ordini mendicanti, per la cui erezione è necessario il beneplacito della Santa Sede e il consenso del vescovo del luogo; a volte il termine è usato come sinon. di monastero, che più propriamente indica comunità di monaci o di monache. - ant. Adunanza, riunione, persone riunite (secondo il sign. etimologico del lat. conventus)

...è il piacere del riunirsi...


Francesco di Giorgio Martini, Disegno per un mulino ad acqua

macchina

s.m. [dal latina màchina, dal greco mechané strumento per fare o compiere q.c. dalla rad. MAGH. ssrcr MAH crescere, aumentare (cfr. Magno e Mago)] Complesso di organi collegati in modo che determinate forze applicate, dette forze motrici, compiano lavoro in vista di un determinato scopo, vincendo certe forze resistenti; il termine è quasi sempre accompagnato da una specificazione che ne precisa la natura (m. idraulica, m. elettrica ecc.) o, più spesso, lo scopo (m. escavatrice, m. agricola, m. sollevatrice ecc.). In realtà tale definizione non è la più generale possibile. Già nell’antichità, infatti, la parola m. fu usata non solo per indicare congegni atti a produrre lavoro, per es. per sollevare carichi o esplicare sforzi, ma anche per indicare dispositivi della più varia specie, come impalcature, mezzi di difesa e di offesa bellica o strumenti di misurazione, atti a svolgere determinate funzioni non sempre implicanti un lavoro.

...è la precisione della macchina...


...è essere nella meraviglia


MELFI

WUNDERKAMMER

Il termine fu usato in origine (16° sec.) per indicare l’ambiente («camera delle meraviglie») di una residenza destinato a raccogliere esemplari rari o bizzarri di storia naturale o artefatti. La W. è all’origine del concetto moderno di museo, poiché all’interesse per il ‘meraviglioso’ unisce il bisogno di conoscenza sistematica.


Capitolo II

ORA TERZA o il mirabile è nell'esistente

Viviamo all’interno di una storia meravigliosa, un romanzo di personaggi reali e fantastici, materiali e immateriali, un romanzo nuovo e antico, sacro e profano, un romanzo dalla trama continuamente scritta, insistentemente riscritta, incessantemente sovrascritta.



VULTURE Il Monte Vulture, dal latino vultur (=avvoltoio) è stato per centinaia di migliaia di anni il "padrone" dell'area, ma in realtà il suo dominio non è ancora finito, egli infatti impera ancora con la sua imponenza il paesaggio circostante ed è fonte naturale di ricchezza per la zona. tratto da www.allascopertadigaia.com


I boschi che circondano i laghi sono l'habitat ideale per una specie di farfalla notturna che si credeva assente in Europa. Nel 1963 lo studioso Federico Harting scopriva nei boschi del Vulture una specie nuova di farfalla per la scienza, di genere ritenuto assente in Europa: la Bramea (Acanthobrahmaea), il cui habitat ideale è posto a quote più basse.

La Bramea è una falena, ha corpo tozzo, colori non molto sgargianti e disegni sulle ali, che la mimetizzano perfettamente con i tronchi su cui si posa. La Riserva delle Grotticelle, con un'estensione di 209 ettari, ne tutela la specie ed è l'unica in Europa a protezione di una farfalla. tratto da www.cittadimelfi.it


IPOGEo

agg. e s. m. [dal gr. ὑπόγειος o ὑπόγαιος agg., ὑπόγειον sost. (comp. di ὑπό «sotto» e γῆ «terra»); lat. hypogeum s. neutro]. a. Sotterraneo: tempio i.; sepolcri ipogei. b. Che si trova o vive sotto la terra: ambiente i., in ecologia, l’ambiente che costituisce l’habitat degli organismi vegetali e animali viventi sotto la superficie del suolo; nel complesso dell’ambiente, o dominio, ipogeo si possono distinguere, tra l’altro, un ambiente cavernicolo, costituito dalle cavità naturali accessibili all’uomo, un ambiente delle cavità artificiali, quelle fatte dall’uomo (miniere, sotterranei, catacombe, condotte d’acqua, ecc.), un ambiente endogeo, un ambiente delle microcaverne e un ambiente interstiziale.

rupestre

agg. [der. di rupe]. – Che ha relazione con le rupi: luoghi r., paesaggio r., costituiti, caratterizzati da rupi; arte r., e incisioni, pitture r., manifestazioni artistiche di civiltà preistoriche o primitive realizzate sulle pareti rocciose di grotte o ripari o su rupi e rocce all’aperto.

Pittura rupestre presente all'interno della cripta di Santa Lucia


OGGETTO UNICO


Il castello è circondato da dieci torri, delle quali sette a pianta rettangolare e tre a pianta pentagonale. Partendo con lo sguardo dall'accesso angioino rivolto a Nord Est le torri hanno vari nomi. Torre senza nome Torre delle Carceri Torre senza nome Torre dell'Orologio Torre senza Nome Torre detta della Galleria o anche Baluardo dello stendardo Torre della Secretaria Baluardo del Leone Torre "dove si faceva lo studio" Torre senza nome tratto da www.cittadimelfi.it


Sarcofago microasiatico in marmo, II secolo a.C., da Rapolla (Potenza)


il progetto Ăˆ raccolta di storie


Capitolo III

ORA SESTA

o il mirabile in una nuova storia urbana Questa è la storia delle meraviglie di un futuro che procede su strade illuminate, questa è la storia di un percorso che riempie e si colma di luce.


LEGGERE LO SPAZIO COME OGGETTO [AM] - MIRABILE...


...per espandere l'arte

Lacaton&Vassal, riqualificazione del Palais de Tokyo, p.f. 2001 / s.f. 2012 , Parigi


Il meraviglioso contemporaneo È LA SOVRASCRITTURA DEL nuovo SULL' ANTICO

Bill Viola+Carpaccio, Pietà, Louis Vuitton boutique, Venezia, 2014


LA SOVRASCRITTURA DEL nuovo SULL' ANTICO CODIFICA ALTRI SIGNIFICATI

Peter Greenway+Veronese, Le nozze di Cana, San Giorgio Maggiore, Venezia, 2009


UNA NUOVA STORIA URBANA: percorrere UNA VIA DI LUCE


via lucis:

14 attori non un solo protagonista


I. CHIESA RUPESTRE

XIV

II. CHIESA S.MARGHERITA

XIII

III. PORTA VENOSINA

XII

X

IV. ASSE COMMERCIALE

XI VIII IX VII

V. EX TRIBUNALE VI. VESCOVADO VII. EX SCUOLA VIII. CORTE VESCOVADO IX. PALAZZO NITTI

VI IV

V

X. MUSEO CIVICO

XI. ARS IN FABRICA

II I

mei r a b i lf i a

II I

XII. EX CHIESA XIII. CANTINA CARBONE XIV. IL CASTELLO


III.

III.

VII. X.

VII. X.

V. IV.

IV.

XII.

XI. IX.

V.

VIII. XIV.

XIII.

XII.

XI. IX.

II.

VIII.

VI.

XIV. II. XIII.

VIA LUCIS

VI.

14 stazioni illuminano la cittÀ

I.

I.


NUOVE ARCHITETTURE

SOVRASCRITTE SULLE AREE [EX]


ex carcere

Ex-scuola ex scuola

Ex-teatro

ex teatro

ex carcere

Ex-carcere

ex teatro

Ex-cinema

ex chiesa-cinema


<<Il meraviglioso è sempre bello>>. [AndrÊ Breton]


[fiat] lux


Capitolo IV

ORA NONA o produrre il mirabile

Questa è la storia di uno spazio dove nutrirsi di meraviglie. Questa è la storia di uno spazio dove ricamare meraviglie. Questa è la storia di uno spazio dove commerciare meraviglie. Questa è la storia di uno spazio dove affrescare meraviglie.



DELLO STARE INSIEME:

LA [RI]-SCOPERTA DI ANTICHI SAPERI PER NUOVI PRODOTTI

Philip Grรถning, scena da Il Grande Silenzio, 2005


+

XII-XX sec.

XX sec.

XXI sec.

CONVENTO

CARCERE

COOPERATIVA

DI SAN BARTOLOMEO

ARS IN FABRICA


NUOVI SPAZI DELLA PRODUZIONE DELL'ARTE SACRA [CIBO, ABITI, OGGETTI, MUSICA, LETTERATURA, OSPITALITÀ...] NELL'EXCARCERE DI MELFI GIÀ EX CONVENTO DI SAN BARTOLOMEO


AMBIENTI DI CONDIVISIONE PER L'esperienza dei sapori

Installazione Maison Objet 2013, Parigi


COOPERATIVA ARS IN FABRICA


CAMERE SONORE PER L'ASCOLTO dI MELODIE


LABORATORI DI PRODUZIONE E PARTECIPAZIONE


COOPERATIVA ARS IN FABRICA


L'HABITUS NON FA IL MONACO

Cappotto in cammello, archivio Max Mara

Capospalla col. a/i 2012, Rick Owens


SCENE MOBILI PER danzare con i piedi, con le idee, con le parole

Pina Bausch, scena da Café Müller, 1978


The small utopia. Ars multiplicata, Fondazione Prada, CĂ Corner della Regina, Venezia, 2012

PRODURRE POST-PRODURRE ESPORRE VIVERE

L'ARTE


Capitolo V

VESPRI

o Cooperativa Ars in Fabrica Questa è la storia di una fabbrica delle meraviglie. Questa è Ars in Fabrica. Questa è la storia della ricchezza di un mondo che produce e sogna. Una nuova storia sovrascritta sulla città può narrarne un nuovo destino.

JacopoTintoretto, Il miracolo della manna, Scuola Grande di San Rocco, Venezia


[ex] convento

[ex] carcere


COOPERATIVA ARS IN FABRICA


LA NUOVA MACHINA SI INNESTA SUL MANUFATTO ESISTENTE


L'OGGETTO SI APRE E SFOGLIA LE SUE COMPONENTI COME LE PAGINE DI UN LIBRO


L'apertura progressiva della facciata e dei ballatoi consente molteplici configurazioni spaziali


COOPERATIVA ARS IN FABRICA


Interrato

Secondo piano

Piano terra

Altana

Primo piano

ATTIVAZIONE / estensione


[ex] convento

[ex] carcere


COOPERATIVA ARS IN FABRICA


[ex] convento

[ex] carcere


COOPERATIVA ARS IN FABRICA


LA RIVELAZIONE DELLO SPAZIO INTERNO È UN MONDO SOSPESO E MOBILE


Capitolo VI

COMPIETA o dell'ars tecnica

Non è importante la nuova cubatura immessa: si tratta di macchine dal sapore medioevale contenenti tecnologia ma dagli ingranaggi archeologici. Sono rivisitazioni che mettono in luce quello che c’ è, sono oggetti nuovi di luce.


UNA MACCHINA DI MEMORIA MEDIOEVALE IMPLEMENTA DI TECNOLOGIA E NUOVE CONNESSIONI IL VECCHIO EDIFICIO


ELEMENTI

14 pannelli mobili, come le 14 stazioni della via Lucis, alterano la percezione dello spazio

rampe di scale sospese tramite cavi d'acciaio consentono la risalita alle diverse quote del progetto



ELEMENTI La vertigine dell'ascesa


ELEMENTI

DIORAMI Pannelli, cavi e scale sono artifizi meccanici che determinano mutevoli effetti prospettici

CONTENITORE / LIBRO


CONTENITORE / LIBRO

L'APERTURA

chiusura

fase I


fase II

fase III


fase IV

fase V


COOPERATIVA ARS IN FABRICA


[ex] convento

[ex] carcere


COOPERATIVA ARS IN FABRICA


Quante storie viviamo ogni giorno? Quante storie osserviamo ogni giorno? Quante storie dimentichiamo ogni giorno? Quanto ci meraviglia ciò che abbiamo alle spalle? Quanto ci meraviglia ciò che cammina con noi? Quanto ci meraviglia il domani Viviamo all’interno di una storia meravigliosa, un romanzo di personaggi reali e fantastici, materiali e immateriali, un romanzo nuovo e antico, sacro e profano, un romanzo dalla trama continuamente scritta, insistentemente riscritta, incessantemente sovrascritta. Questa è la storia delle meraviglie di un futuro che procede su strade illuminate, questa è la storia di un percorso che riempie e si colma di luce, questa è la storia della ricchezza di un mondo che produce e sogna. Questa è la storia di uno spazio dove nutrirsi di meraviglie. Questa è la storia di uno spazio dove ricamare meraviglie. Questa è la storia di uno spazio dove commerciare meraviglie. Questa è la storia di uno spazio dove affrescare meraviglie. Questa è la storia di una fabbrica delle meraviglie. Questa è Ars in Fabrica. Questa è la sua storia. Uno spazio vuoto non è solo uno spazio in attesa di nuova occupazione, è uno spazio che chiede una nuova storia per la città che lo ospita. Una nuova storia sovrascritta sulla città può narrarne un nuovo destino. Una via di luce accende la città. Non è importante la nuova cubatura immessa: si tratta di macchine dal sapore medioevale contenenti tecnologia ma dagli ingranaggi archeologici. Sono rivisitazioni che mettono in luce quello che c’è, sono oggetti nuovi di luce. L’arte sacra torna ad occupare l’ex-carcere, già ex-convento, per mettersi in mostra come produzione e postproduzione. Distese di cibo sacro, o prodotto con sacro rispetto per la terra, consumato nel luogo o soggetto di opere virtuali, invadono il vecchio carcere. Nuovi sai cuciti da anziani abitanti del centro storico diventano oggetti di culto. Oggetti del passato e del presente vengono prodotti con le mani e ammirati nel loro prendere corpo. Ma questa è la storia concreta di Ars in Fabrica. Altra è la sua storia mirabile.


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