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uni TERRE FRAGILI

NUOVE QUESTIONI PER IL PROGETTO proff. V. Martelliano | M. Navarra | a.a. 2011-2012



TERRE FRAGILI nuove questioni p e r i l p r o g e t t o a.a. 2011-2012

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a materia che si muove coi tempi lunghi della natura si incrocia con l’esigenze degli uomini. L’accelerazione, determinata dagli eventi catastrofici (frane, alluvioni terremoti), rende visibili questi movimenti. Il carattere di questi eventi catastrofici suggerisce la necessità di un approccio diverso da quello esclusivamente tecnico. Si tratta di fenomeni di grande forza che debbono essere considerati come vettori importanti per ogni progetto di trasformazione in una visione complessa capace di tenere insieme scale dimensionali diverse e contesti ambientali molto variegati. E’ necessario far dialogare l’esigenza seriale e ripetitiva dell’infrastruttura con la specificità dei luoghi e i loro caratteri. Bisogna utilizzare la forza di astrazione dell’opera di ingegneria per liberare gli spazi vissuti dai luoghi comuni che ne nascondono le potenzialità. L’obiettivo della messa in sicurezza dovrebbe declinarsi con la scoperta di altri modi per rigenerare parti di città o di paesaggio, cogliendo l’occasione per farle appartenere con più forza alla contemporaneità. La finalità del laboratorio è quella di guidare lo studente alla comprensione a alla pratica del progetto urbano. Nel primo semestre si procederà ad una preparazione di base sui fondamenti del progetto urbano attraverso lezioni ed esercizi elementari. Nel secondo semestre si elaborerà un progetto finale che, a partire dalle ipotesi prima illustrate, proponga una strategia, definisca alcuni scenari, e gli elementi di una concettualizzazione coerente sviluppando azioni progettuali misurate e tecnicamente controllate. Per strategia si intende la predisposizione di alcune mosse tra di loro interrelate anche appartenenti a piani di riflessione differenti; per scenario si intende la formulazione di ipotesi sulle trasformazioni future e sulle loro possibili conseguenze; per concettualizzazione si intende uno sforzo di astrazione che uscendo da una logica di problem solving valuti le implicazioni generali delle questioni affrontate; per azioni progettuali si intende la rappresentazione in scala adeguata di interventi che modificano lo stato fisico dei luoghi. Strategia, scenari concettualizzazioni e azioni non sono da intendersi come operazioni allineate entro un processo deduttivo: anche se può essere utile interrogarsi su alcuni possibili scenari prima di progettare azioni specifiche, le diverse operazioni mantengono una notevole indipendenza, pur valutando le relazioni che si stabiliscono tra le diverse operazioni ed ipotesi; ciascuna di esse richiede di scegliere entro tipi diversi di descrizioni e di ricognizioni, entro differenti forme di rappresentazione e l’utilizzo di scale differenti: nel loro insieme queste operazioni costituiscono il progetto urbano.

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PROGRAMMA LEZIONI AIRCRAFT

Le Corbusier costruisce Aircraft attraverso la sequenza di immagini di dettaglio di aerei e il loro rapporto con gli elementi naturali, con i grandi monumenti e con la composizione di elementi variabili e permanenti. Come la sua “ricerca paziente” è finalizzata ad elaborare nuovi strumenti per l’architettura?

PRINCIPI INSEDIATIVI E FORMA URBANA

L’insediamento è l’atto fondativo della città. Secondo quali regole una città si insedia e definisce un proprio disegno? Se la geometria ci aiuta nella lettura di alcuni contesti insediativi in altri è necessario esplorare altre codici interpretativi.

DISEGNO MAPPE

La mappa come strumento della rappresentazione è legata ad obiettivi chiari e precisi e coglie aspetti specifici della realtà e dell’immaginazione. Attraverso quali modalità la mappa seleziona le informazioni necessarie a restituire un punto di vista critico rispetto alla complessità dello spazio urbano e del paesaggio?

BASAMENTO-TETTO

La trattazione storica li individua come due elementi archetipi indipendenti. Quali punti di contatti attivano nel processo di costruzione del progetto?

TESSUTO URBANO 1 Isolato

Dalla relazione tra suddivisione fondiaria e costruito nasce la nozione di isolato quale elemento costitutivo del tessuto urbano. In che modo la nozione di isolato ha attraversato il XX secolo disegnando il territorio urbano?

POSIZIONE principi elementari di disposizione

La posizione costruisce le relazioni e seleziona gli elementi fondativi ed essenziali. Quali principi per stabilire distanze e connessioni? Quali strumenti per disporre gli elementi che definiscono movimenti e attraversamenti?

INFORMALE

I fenomeni di costruzione spontanea delle città stanno contaminando anche il mondo occidentale. L’informale nel campo dell’arte è già un riferimento culturale. Come leggere le azioni informali negli spazi indefiniti delle città? Quali insegnamenti dalla città informale possono essere acquisiti per il progetto d’architettura contemporaneo?

ADAM SPALATO

TESSUTO URBANO 2 Strada

SEZIONI-MODELLI

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L’esperienza di Robert Adam, in Italia e a Spalato, definisce un approccio diverso nei confronti dell’antico. Come leggere l’architettura del passato come il punto di partenza decisivo per ogni nuovo processo educativo? La strada quale spazio pubblico primigeno definisce l’isolato urbano e costituisce la matrice del territorio urbano divenendo supporto dei processi di urbanizzazione. In che modo le infrastrutture di mobilità concorrono alla disegno della qualità urbana? la sezione e il modello sono stati inventati e utilizzati da molte discipline per l’investigazione di fenomeni e corpi. Come la sezione e il modello diventano strumento di costruzione e apprendimento del progetto?


L’idea di giardino ha attraversato grandi trasformazioni nel tempo e nei luoghi. Nel corso dei secoli ha mantenuto la condizione di spazio aperto protetto e controllato. Il recinto, come limite tra il giardino e lo spazio aperto collettivo, fissa il passaggio dalla scala urbano a quella del paesaggio. Quante altre possibilità oltre il giardino in movimento e il giardino planetario?

GIARDINO-RECINTO

La corretta interpretazione di principi fondativi delle città è necessaria per la costruzione coerente di nuovi insediamenti urbani. Come saper riconoscere i principi insediativi che sono alla base delle forme urbane?

INSEDIAMENTO modalità e principi

La lunga durata delle trasformazioni urbane impone una riflessione sulla modalità attraverso cui il progetto urbano si attua nel tempo. L’individuazione di scenari, la suddivisione operazionale, l’attivazione delle funzioni urbane e la gestione dei processi diventano elementi intrinsechi, e non più accessori, al processo progettuale.

COSTRUIRE CON IL TEMPO

La costruzione del progetto a priori, che risolve, come in una macchina, solo le regole del suo funzionamento interno, sposta la ricerca della sua posizione nel campo del paesaggio. Quali strumenti sono utili per immaginare architetture che si adattano a condizioni geografiche/topografiche ri-trovate?

PETIT MAISON

Learning from Las Vegas è il libro che rilegge la rottura con la tradizione del fare architettura e fissa una linea nuova per affrontare, in maniera critica, il progetto per la città contemporanea. Attraverso quali strumenti possiamo leggere i fenomeni che nelle città, dall’interno, stanno innescando azioni di trasformazioni, che interessano nel tempo spazi anche lontani tra loro?

LAS VEGAS

Il concept fissa un’idea generatrice, sintetizza gli obiettivi del progetto. Quali modalità e strumenti utilizzare per mantenere la rotta lungo il percorso accidentato della progettazione?

CONCEPT-DIAGRAMMI individuare un’idea guida

La contrapposizione tra formale e informale è ben lungi dall’essere una questione puramente estetica. La costruzione del tessuto urbano al di fuori delle regole insite nel piano urbanistico e in assenza di un progetto, l’appropriazione informale dello spazio indipendentemente dalla funzioni per il quale è stato pensato ci permette di riflettere sulla (in)capacità della regola di produrre tessuto urbano.

INFORMALE VS FORMALE

Buster Keaton nel film “La maison démontable” mostra una facciata che si deforma durante tutto il tempo della costruzione della casa. Quali operazioni trasformano la facciata in blur? Attraverso quali strumenti il progetto costruisce la / quali passaggi verso la smaterializzazione che non definisce più qualcosa ma dissolve i contorni?

FACCIATA VS BLUR maschere

Gli elementi naturali che affiorano sullo stesso piano geografico possono essere generate da eventi geologici lontani nel tempo e nello spazio. Quali strumenti ci permettono di leggere in senso critico livelli diversi di complessità nel progetto di architettura e della città?

GEOGRAFIA-ARCHEOLOGIA

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PUBBLICO VS PRIVATO 1 spazi intermediari

Come tra il bianco e il nero esiste una infinita gamma di grigi anche tra lo spazio pubblico e lo spazio privato esiste una gamma di spazi intermediari che inconsciamente ci accompagnao qualificando la transizione. Comprenderne le qualità spaziali ci aiuterà a progettare le relazioni urbane tra pubblico e privato.

CABANON-CASA FIGINI

La casa come luogo per la sperimentazione di nuovi modi di abitare coincide con la disponibilità di alcuni elementi a essere manipolati per re-inventare contemporaneamente lo spazio domestico e lo spazio di lavoro. Come rileggere questi progetti per immaginare anche nello spazio minimo dell’abitare nuovi scenari di usi diversi nel tempo lungo e nel tempo breve?

BUSTER KEATON adattabilità

In “One Week” si sfida la logica della prefabbricazione, Keaton assembla la sua casa ottenendo una configurazione finale completamente diversa dalla prefigurata. Attraverso quali strumenti di costruzione e racconto la casa è il risultato di una serie di trasformazioni successive?

GENEALOGIA

Il lungo percorso di definizione degli approcci agli elementi e ai temi propri dell’architettura attraversa alcuni trattati fondativi dell’esperienza del progetto. Attraverso quale chiave rileggere i contributi più importanti di questo processo?

PUBBLICO VS PRIVATO 2 Cosa, Dove, Chi, Come, Quando

Definire attori, ruoli, regole e strumenti è presupposto dell’operare urbano. In un momento di crisi economica come quello attuale, in che modo bisogna porsi il problema della fattibilità e della gestione del progetto urbano.

IL SUD-EST DI PARIGI 1983-2006. Il Plan Programme de l’est de Paris

Il Plan Programme de l’Est de Paris è un documento-quadro destinato a prevedere, organizzare, coordinare l’insieme degli interventi che la città si propone di perseguire. L’intervento sulla città esistente è vasto, diffuso, capillare, eterogeneo, e per tale ragione aperto all’innovazione ma radicato nelle tracce e nell’identità di Parigi. Esso non sventra ma dirada, demolisce puntualmente e non sistematicamente, parte dallo spazio pubblico per realizzare lo spazio privato, costruisce la città a partire dalle relazioni tra spazio costruito e non, gestisce i processi di trasformazione in simbiosi tra pubblico e privato, progetta la città esistente a partire dai suoi sistemi e dalle sue reti.

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LUCE-FINESTRA la forma delle apparenze una piega dell’esterno

La fissità delle architetture viene spezzata dalla variazione imprevedibile della luce naturale. I movimenti delle ore, dei giorni e delle stagioni abitano gli spazi vuoti degli edifici. Con quali strumenti il progetto può controllare o guidare questi mutevoli paesaggi? Nel progetto di architettura la finestra costituisce un punto critico. Come un elemento che rompe la continuità della parete e pone problemi di natura statica diventa materia di riflessione per il progetto?

LINEE-CONFINI tecniche di invenzione

L’architettura, l’arte e il cinema affrontano il tema dei confini e delle frontiere con sfumature sempre diverse; I confini delimitano, sono fonti di conflitto, sono continuamente mobili e predestinati, artificiali o naturali. Quali modalità di descrizione e progetto spostano il concetto di linea verso altre direzioni?


Come le grandi operazioni di sistemazione urbana si sviluppano oggigiorno? L’ipotesi è che, da più di un decennio, l’accento è posto sulla diversità e la mixité (programmatica e sociale). Ne risulta una ricerca di forme urbane particolari. Il seminario descriverà delle mutazioni che portano anche a un nuovo posizionamento degli attori: città e collettivtà pubbliche, committenti pubblici e privati, e architetti.

Diversità/Mixité

Bercy rappresenta all’interno del Plan Programme de l’est de Paris un caso esemplare per comprendere se sia possibile, e in tal caso in che modo, pianificare, progettare e realizzare nuovi pezzi di città contemporanea all’interno della città esistente. In particolare questo caso-studio ci aiutare a capire che realizzare un quartiere vuol dire definire un luogo con una propria identità, con funzioni proprie e coerenti, con un proprio posto all’interno della città e non semplicemente un insieme di operazioni immobiliari poste l’una accanto all’altra.

IL SUD-EST DI PARIGI 1983-2006. Un progetto urbano per Bercy

La riparazione come tecnica applicata ai beni di consumo è rimasta una frontiera ancora inesplorata nei paesi più ricchi del nostro pianeta. La crisi globale ci costringe a ripensare le modalità e gli strumenti per affrontare il progetto d’architettura e della città. Può la pratica della riparazione investire il campo dell’architettura e del progetto urbano?

RIPARATORI

L’esperimento di far coincidere nel tempo la condizione dell’abitare legata a quella della costruzione della casa scardina la tradizione secolare dell’idea di cantiere come luogo inospitale. Come il tempo e le modalità di costruzione possono generare le variazioni per la sperimentazione di nuovi modi di abitare?

SMITHSON-EAMES

L’investigazione attraverso gli indizi stimola a rimanere sospesi nella condizione di ricerca ossessiva dei significati spesso impercettibili degli elementi nascosti dietro dati precostituiti. Con quali strumenti affrontare il disvelamento delle tracce indiziarie all’interno del progetto d’architettura?

TRACCE-PARADIGMA INDIZIARIO

La porta come attraversamento, passaggio da una condizione di interno-esterno, tra stanze, dall’edificio alla città al paesaggio ha assunto ruoli diversi a tutte le scale. Quali modalità per ripensare questo elemento dell’architettura e della città come dispositivo di trasformazione e ri-modellazione dello spazio fisico?

PORTA

L’appropriazione dello spazio nasce con l’uso che la collettivtà fa dei luoghi, attraverso un processo di riconoscimento del ruolo e dell’indentità che detti spazi assurgono nel contesto urbano. Attraverso quali processi il progetto urbano struttura la sovrapposizione di usi e funzioni nel tempo e nello spazio questo?

USI/FUNZIONI Sovrapposizione spaziali e temporali

Le infrastrutture ferroviarie rappresentano degli elementi di primaria importanza all’interno delle politiche di riqualificazione urbana di ogni città. Infatti la notevole velocità con la quale la città cresce e si amplia e dall’altra le nuove esigenze di una moderna e funzionale infrastruttura di trasporto, rendono inadeguati sistemi infrastrutturali più vetusti.

IL SUD-EST DI PARIGI 1983-2006. La riqualificazione urbana di una infrastruttura ferroviaria: il caso di Reuilly

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La perdita di funzione di tali luoghi pone in essere una riflessione sul riuso in termini urbani di questi luoghi che per decenni erano rimasti a causa della loro funzione luoghi marginali della città. Queste nuove opportunità rappresentano l’occasione per intere parti di città di riqualificare interi brani di città consolidata. SENZA FONDAZIONI limiti della tettonica

Architettura e gravità, da secoli è una delle sfide più tentate dall’uomo. La condizione “senza fondazione” è indice di sospensione, arresto del movimento, acrobazia. Come il progetto di architettura, nel vincere la gravità, costituisce un nuovo spazio di vita, una nuova espressione, una nuova condizione per l’abitare?

VILLA MAIREA dal concept alla costruzione

La Finlandia è una terra molto estesa, il 70% della sua superficie è coperto da foreste; La foresta è la materia prima sulla quale si fonda la Villa Mairea. Quali gli strumenti utilizzati per definire, dall’idea, il principio organizzatore e di costruzione della villa.

LA POROSITÀ DEI TERRITORI URBANI

La lettura della complessità urbana attraverso l’interpretazione della sua consistenza fisica è una modalità convenzionale di comprensione dei territori urbani. Uno dei parametri che ci permettono di superare la tradizionale contrapposizione tra vuoti e pieni è certamente la nozione di porosità che mutuata dall’ambiente scientifico può diventare strumento interpretativo della realtà che ci circonda.

IL SUD-EST DI PARIGI 1983-2006. La ZAC Paris Rive Gauche - Nuove sperimentazioni urbane a Parigi

Parlare del repertorio formale che si materializza tra il caso della strada corridoio e il caso della città esplosa implica contemporaneamente una riflessione attenta tra due modelli insediativi quello che fa capo alla definizione di un isolato chiaro, definito e circoscritto e quello in cui l’isolato si dissolve e scompare. Christian de Ponztamparc, in alcuni suoi progetti, apre alla sperimentazione urbana di un nuovo repertorio formale che trovandosi in un contesto urbano in cui prevale il repertorio formale della strada-corridoio e dell’isolato chiuso, sonda nuove strade nella definizione di nuovi tessuti urbani.

RICALCO tecniche di invenzione

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Il ricalco si produce attraverso la distanza inevitabile tra matrice e riproduzione; l’operazione comporta l’esistenza di un supporto sovrapposto all’originale e un’azione di trascrizione. Come il ricalco genera l’invenzione profittando degli errori legati alla distanza tra i supporti e le materie in gioco?

MASTERPLAN tracciare linee guida

Il masterplan indica quel lavoro preliminare di programmazione dell’architettura e del progetto urbano. Coincide con un atto di trasformazione fisica del territorio e della città attraverso linee guida semplici ed efficaci. Come il masterplan può produrre architetture con una loro individualità nonostante vincoli ben precisi?

PROGRAMMA/PIANO/ /PROGETTO/NORMA

Da oltre tre decenni si sta sempre più affermando la consapevolezza che la struttura urbanistica gerarchica mal si presta a governare le trasformazioni urbanistiche. In che modo l’introduzione di nuove processualità, di approcci non convenzionali e di strumenti più flessibili, che mirano non più a pianificare a bensì a governare le trasformazioni territoriali, possono ridefinire il ruolo che programma, piano, progetto e norma hanno nella progettazione della città?


Le scale negli edifici costituiscono un elemento di rottura e di crisi dell’integrità tettonica. Quali modalità, nel progetto, generano un dispositivo che svela le articolazioni spaziali interne?

SCALA linee diagonali

Le nostre città e i nostri territori sono attraversati da movimenti, che offrono un ricco potenziale di visioni variabili. Continui spostamenti generano improvvisi salti di scala: dallo spazio domestico alle vaste aree geografiche, come può l’architettura mettere a sistema dimensioni continuamente variabili?

FUORISCALA intrecciare piani e dimensioni diverse

display coincide con l’elaborazione di un contenuto prodotto in un tempo e la sua collocazione nello spazio, display mette in relazione prodotti o dati anche diversi tra loro. L’operazione che attiva il display è quella del curating. Quali sono i passaggi e le fasi che costituiscono il display nel racconto del progetto architettonico e urbano?

DISPLAY

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ESERCITAZIONI PRIMO SEMESTRE tipologia descrizione

durata

Lavoro individuale Articolazione fondamentale del primo semestre del corso è quella dello svolgimento di una serie di esercizi brevi, istantanei, che permettano attraverso la loro semplicità un chiaro ed immediato avvicinamento agli strumenti elementari del progetto. Gli esercizi avranno un ritmo prestabilito che accompagna lo svolgimento delle lezioni che si svolgono in aula o a casa. Sono caratterizzati da una chiave di lettura, che lo studente è chiamato ad approfondire e rielaborare. Sono esercizi istantanei, quelli che si intervallano tra una parte e l’altra della lezione, sono brevi quelli che la precedono o completano e sono a lunga durata quelli che lo studente è chiamato ad affrontare preparandosi alla lezione successiva. Saranno il mezzo attraverso cui saranno affinati semplici strumenti come il disegno, il modello e la fotografia per nuova interpretazione e un più sensibile utilizzo.

Ciascun esercizio ha un tempo prestabilito che varia a seconda della sua entità -esercizi istantanei (10-15 minuti) -esercizi brevi (1ora) -esercizi lunga durata (1 giorno o 1 settimana)

strumenti

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fogli di carta, fogli lucidi, righe, squadrette, matite e pennarelli colorati.


PROGETTO SECONDO SEMESTRE Lavoro di gruppo (2 persone)

tipologia

La seconda fase del corso consiste nel progetto finale. Agli studenti è richiesto di analizzare criticamente un’area costiera siciliana, mettendo in risalto le peculiarità e quindi le possibilità d’intervento. Il progetto urbano ha significativi approfondimenti sull’architettonico e prevede, inoltre, la simulazione di procedure urbanistiche, in particolare il confronto tra diverse normative europee (Italia, Francia, Spagna). L’esercitazione si svolge in tre momenti principali:

descrizione

-Concept -Masterplan -Progetto definitivo Le fasi chiave si svolgeranno in aula sotto diretta assistenza dei docenti. Le consegne saranno ben scandite al fine di mantenere un ritmo comune e saranno strutturate come revisioni collettive, che permettono agli studenti di collocare il lavoro all’interno di una ricerca sempre più ampia. Il progetto in tutte le sue parti sarà sviluppato nel corso del semestre

durata

Verranno fornite le necessarie cartografie di base e i rilievi

strumenti

MOSTRA FINALE La Mostra si inserisce in un percorso didattico specifico che vuole sottolineare l’importanza dell’allestimento museale e della comunicazione come strumenti di relazione tra la disciplina architettonica e la comunità locale.

descrizione

Lo studente, a conclusione del corso allestirà una mostra con tutti i materiali elaborati durante il corso.

strumenti

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MODALITÀ DI LAVORO E D’ ESAME corso

viaggi studio

workshop

esame

Il corso si svilupperà attraverso lezioni ex cathedra, esperienze dirette, incontri, viaggi, seminari,workshop. Le lezioni riguarderanno il grado zero dell’architettura, gli strumenti del progetto architettonico e di paesaggio, le questioni urgenti relative alle trasformazioni territoriali contemporanee. Le tematiche saranno esplorate attraverso il confronto di diversi enunciati teorici, la presentazione di esempi significativi, il lavoro svolto in aula.

Si terranno viaggi di studio per fare esperienza diretta dei luoghi e seminari e workshop per approfondire gli argomenti. Le mete previste sono: -Gibellina e Belice -sopralluogo dell’area di progetto -Parigi (primavera 2012)

Per facilitare il completamento del progetto è previsto un workshop finale di una settimana.

L’esame consiste nei seguenti punti: 1. allestimento di una mostra con tutti i materiali elaborati durante il corso; 2. illustrazione ad un visiting professor esterno degli elaborati grafici e delle tematiche generali affrontate durante l’anno : esercizi brevi individuali svolti in aulaprogetto finale3. prova orale sugli argomenti trattati nelle lezioni e sui testi obbligatori.

lapuni

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Il blog lapuni.altervista.org sarà il ricettacolo interattivo di tutte le attività del corso, comprese le consegne e i contributi personali. nell’home page troverete un video tutorial sul suo uso.


BIBLIOGRAFIA N. • M. LUPANO, L. EMANUELI, M. NAVARRA, Lo-Fi - Architecture as curatorial practice, Marsilio, Venezia 2010.

testi obbligatori

V• A. CORBOZ, Saggi sull’arte, il metodo, la città e il territorio, a cura di P. Vigano, Franco Angeli, Milano, 1998 • A. CORBOZ, L’urbanistica del XX secolo: un bilancio, in “Urbanistica”, n. 101, 1990 • G. DATO, Aspetti della marginalità urbana nei paesi in via di sviluppo. Il caso di Alessandria d’Egitto, Biblioteca del Cenide, Cannitello, 2003. • P. LA GRECA, Interventi nella città consolidata: casi francesi e italiani a confronto. Documenti del DAU n. 14, Gangemi Editore, Roma, 1996. • K. LYNCH, Progettare la città. Milano, Etaslibri 1990 • F. C. NIGRELLI, Percorsi del Progetto urbano in Francia e in Italia 1960-1997, Officina Edizioni, Roma, 1999. • R. KOOLHAAS, Junkspace. Per un ripensamento radicale dello spazio urbano, Quodlibet, Macerata 1999. • M. NAVARRA, Repairingcities. La riparazione come strategia di “sopravvivenza”, Siracusa, Lettera Ventidue 2008. • Ph. PANERAI, Isolato urbano e città contemporanea, CittàStudi, Milano, 1981 • B. SECCHI, Un progetto per l’Urbanistica, Einaudi Editore, RomaBari, 1989 • B. SECCHI, Prima lezione di Urbanistica, Laterza, Roma-Bari, 2000 • B. SECCHI, La città del ventesimo secolo, Laterza, Roma-Bari, 2005 • P. VIGANO, La città elementare, Skira, Milano 1999

bibliografia essenziale

• G. CLEMENT, Manifesto del terzo paesaggio, Quodlibet, Macerata 2005 • J. TILL, Architecture depends, The MIT Press, Cambridge, Massachusetts London, England 2009 • AWAN, SCHNEIDER,TILL , Spatial Agency, other way of doing architecture, Routledge. • VENTURI,BROWN,IZENOUR, learning from Las Vegas. • SMITHSON, struttura urbana, Calderini • H. KUSTER, Piccola storia del paesaggio, Donzelli, Roma 2010. • A. ROGER, Breve trattato sul paesaggio, Sellerio, Palermo 2009. • P. NICOLIN, F. REPISHTI, Dizionario dei nuovi paesaggisti, Skira, Milano 2003. • VIOLLET LE DUC , Storia di un disegnatore, Edizioni del Cavallino, 1993

bibliografia di approfondimento

Una selezione di testi sui progetti urbani illustrati e ulteriori materiali didattici saranno messi a disposizione degli studenti durante le lezioni.

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CONTATTI prof. ing Vito Martelliano martelliano@virgilio.it

docenti

prof. arch. Marco Navarra marco.navarra@unict.it arch. Maria Marino mariamarino@studionowa.com Antonio Rizzo antoniorizzo84@hotmail.com Liliana Adamo l.adamo68@gmail.com Valeria Cassarino valeriaritacassarino@libero.it Claudia Cosentino claudiacosentino87@gmail.com Giulia Cosentino giulia-cosentino@gmail.it Dario Felice felice85@tiscali.it Andrea Tarda yacoboe@gmail.com

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tutor

studenti interni


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LaPuni3

laboratorio di progetto urban & naturally informal proff. V. Martelliano | M. Navarra a. a. 2011|2012

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