Informale_1

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5.Piacere di Abitare/1 _Informe /Informale – formless/informal! Siracusa 24.10.11!


1. Informe_una definizione! 2. Traiettorie dell始informe! 3. Azioni informali! 4. Progettare l始informe! 5. Progettare informale!




1. Informe_una definizione!



". . . un terme servant à déclasser, exigeant généralement que chaque chose ait sa forme. Ce qu'il désigne n'a ses droits dans acucun sens et se fait écraser partout comme une araignée ou un ver de terre. Il faudrait en effet, pour que les hommes académiques soient contents, que l'univers prenne forme. La philosophie entière n'a pas d'autre but: il s'agit de donner un redingote à ce qui est, une redingote mathématique. Par contre affirmer que l' univers ne ressemble à rien et n'est qu' informe revient à dire que l'univers est quelque chose comme une araignée ou un crachat."! Georges Bataille: "Informe." Documents 7 (December 1929), p. 382.! INFORME. - Un dizionario comincerebbe dal momento in cui non desse più il senso ma i compiti delle parole. Così informe non è soltanto un aggettivo con tal senso ma un termine che serve a declassare, esigendo in generale che ogni cosa abbia la sua forma. Ciò che designa non ha diritti suoi in nessun senso e si fa schiacciare dappertutto come un ragno o un verme di terra. Bisognerebbe effettivamente, perché gli uomini accademici fossero contenti, che l'universo prendesse forma. La filosofia intera non ha altro scopo; si tratta di dare una redingote a ciò che è, una redingote matematica. Per contro, affermare che l'universo non rassomiglia a niente e non è che informe equivale a dire che l'universo è qualcosa come un ragno o uno sputo.!









Yve-Alain Bois, Rosalind Krauss,! Lʼinforme,! Bruno Mondadori, Milano 2003! Mostra_Lʼinforme: mode dʼemploi, 21 maggio-26 agosto 1996, Centre Pompidou, Paris !

“È nellʼarticolo “Informe” Che Bataille dichiara molto precisamente lo scopo che assegna al suo ʻdizionarioʼ (di indicare non il senso delle parole, bensì le loro funzioni). Egli rifiuta dunque di definire la parola informe: ʻnon è soltanto un aggettivo con tale senso ma un termine che serve a declasareʼ, non è tanto un tema stabile a cui ci si può riferire, un argomento simbolizzabile, una qualità data, quanto un vocabolo che permette di operare un declassamento, nel doppio senso di abbassamento e di disordine tassonomico. Lʼinforme non è niente in sé, non ha altra esistenza che quella operatoria: è un performativo, come la parola oscena, la cui violenza non deriva tanto dalla sua semantica quanto dallʼatto stesso del dirla. Lʼinforme è unʼoperazione.” (p.7)!





2. Traiettorie dell始informe!


Yve-Alain Bois, Rosalind Krauss,! Lʼinforme,! Bruno Mondadori, Milano 2003! Mostra_Lʼinforme: mode dʼemploi, 21 maggio-26 agosto 1996, Centre Pompidou, Paris ! “Lʼinforme designa qui un insieme di operazioni con cui il modernismo è preso contropelo. Il modernismo, cioè quel mainstream enunciato dai libri di storia – la cui versione più coerente è quella di Clement Greenberg, ma ne esistono altre _, è visto come ciò che ha condotto da Manet allʼespressionismo astratto americano e oltre. Lʼinterpretazione modernista dellʼarte moderna, che è un prelievo che non osa confessarsi tale, fa parte prima di tutto di un progetto ontologico: una volta liberata lʼarte dalle costrizioni della rappresentazione, si trattava di giustificare la sua esistenza come ricerca della propria essenza. Lʼ”indifferenza” di Manet, lungi dallʼessere letta come lo slittamento perverso che vi vedeva Bataille, vi è compresa come primo passo della pittura verso lʼautonomia e la parusia della sua essenza. QUESTA IMPRESA ONTOLOGICA RIPOSA SU UN CERTO NUMERO DI POSTULATI E DI ESCLUSIONI” (pp.13-14) !


Yve-Alain Bois, Rosalind Krauss,! Lʼinforme,! Bruno Mondadori, Milano 2003! Mostra_Lʼinforme: mode dʼemploi, 21 maggio-26 agosto 1996, Centre Pompidou, Paris ! Postulati e esclusioni dellʼarte modernista:! 1.“…lʼarte visiva, la pittura in particolare, si indirizza solo al senso della vista.”;! 2.“…la materia non esiste per sé, ma solo in quanto informata, messa in forma.! 3.“…essendo ʻpuramente visivaʼ, lʼarte si rivolge allʼuomo in quanto creatura eretta, lontana dallʼasse orizzontale che regge la vita degli animali.”! !“Lʼarte, di conseguenza, è unʼattività sublimatoria che separa il soggetto percipiente dal suo corpo. È inoltre unʼattività sintetizzante: escludendo ogni intrusione del basso, concentra il percipiente sul centro dellʼunità ideale, ragione per cui lʼartista concepisce ogni opera come totalità chiusa (da Paul Cézanne e Henri Matisse a Piet Mondrian e Pollock, il modernista misura il compimento dellʼartista dalla sua capacità di fondare il suo quadro sullʼunità), e il godimento estetico è indicizzato su questa pienezza formale.”! 4.“…per lʼontologia modernista lʼopera deve avere un inizio e una fine, mentre qualsiasi disordine apparente va riassorbito nel fatto che essa è limitata.” !


Yve-Alain Bois, Rosalind Krauss,! Lʼinforme,! Bruno Mondadori, Milano 2003! Mostra_Lʼinforme: mode dʼemploi, 21 maggio-26 agosto 1996, Centre Pompidou, Paris !

“Le opere esposte nella mostra erano raggruppate intorno a quattro vettori diversi in cui individuiamo, a partire da Bataille, il sigillo dellʼinforme. La divisione in quattro operazioni (che, in estrema sintesi, chiameremo orizzontalità, “basso materialismo”, “pulsazione” ed “entropia”) presuppone una modalità di classificazione, ma questa classificazione è porosa (le ʻcategorieʼ non sono chiuse e alla prima opera della mostra, Asphalt Rundown (1969) di Robert Smithson, fa eco Glue Pour (1969), opera molto simile dello stesso artista, posta alla fine del percorso). Inoltre questa “classificazione” ha come funzione di declassare le unità più ampie con cui la storia dellʼarte fa il proprio brodo: lo stile, il tema, la cronologia e infine lʼopera come corpus della produzione totale di un artista .” (p.10)!


Asphalt Rundown, 1969_Robert Smithson!


Glue pour, 1969_Robert Smithson!


Yve-Alain Bois, Rosalind Krauss,! Lʼinforme,! Bruno Mondadori, Milano 2003! Mostra_Lʼinforme: mode dʼemploi, 21 maggio-26 agosto 1996, Centre Pompidou, Paris !

“1.ORIZZONTALITà! “A dire il vero “orizzontalità”, che indica uno stato, dice abbastanza imperfettamente la natura dinamica dellʼoperazione. Bisognerebbe piuttosto dire “ribaltamento dal verticale allʼorizzontale” o “orizzontalizzazione”.” (p.10)!









Yve-Alain Bois, Rosalind Krauss,! Lʼinforme,! Bruno Mondadori, Milano 2003! Mostra_Lʼinforme: mode dʼemploi, 21 maggio-26 agosto 1996, Centre Pompidou, Paris ! “2.BASSO MATERIALISMO! “Il basso materialismo è lʼarma principale nella lotta che Bataille vuol condurre contro lʼidealismo. Si tratta prima di tutto di non feticizzare (o ontologizzare) la materia, come egli pensa che abbiano fatto tutti i pensatori materialisti. “La maggior parte dei materialisti”, scrive Bataille, “bneché abbiano voluto eliminare ogni entità spirituale, sono arrivati a descrivere un ordine di cose che rapporti gerarchici caratterizzano come specificatamente idealista. Hanno situato la materia morta al vertice di una gerarchia convenzionale di fatti di ordine diverso, senza accorgersi di cedere così allʼossessione di una forma ideale della materia, di una forma che si avvicinerebbe più di qualunque altra a ciò che la materia dovrebbe eseere.”La maggior parte dei materialismi, afferma Bataille, anche e soprattutto il materialismo dialettico, è nel suo fondo idealista. Il tipo di materia di cui vuol parlare Bataille è ciò di cui non si ha idea, ciò che non fa senso, che “non ha diritti suoi in alcun senso e si fa schiacciare dappertutto come un ragno o un verme di terra”. (…) La “materia di Bataille” è la cacca, o il riso, o la parola oscena, o la follia: ciò che taglia corto con ogni discussione, ciò a cui la ragione non può assegnare una “redingote matematica”, ciò che non si lascia trasporre in nessuna metafora, ciò che non si lascia mettere in forma.” (p.18)!






Yve-Alain Bois, Rosalind Krauss,! Lʼinforme,! Bruno Mondadori, Milano 2003! Mostra_Lʼinforme: mode dʼemploi, 21 maggio-26 agosto 1996, Centre Pompidou, Paris ! “3.PULSAZIONE! “La parola pulsazione non appartiene al vocabolario di Bataille ed è solo per estrapolazione che figura qui nel novero delle nostre categorie. (Per analogia, potremmo dire: come lʼorizzontalità e il basso materialismo contraddicono il mito della posizione eretta umana e della “pura visibilità, così la pulsazione prende di mira lʼesclusione modernista della temporalità dal campo visivo9. Tale esclusione, come ho già detto risale a Lessing. Questʼultiomo tuttavia mirava solo al tempo e al movimento narrativo e orientato a un fine: quello che la pulsazione denota invece è un battito senza fine che lacera lʼassicurazione disincarnata della puro visibilità e vi precipita lʼirruzione del carnale”. (pp.19-20)!




Yve-Alain Bois, Rosalind Krauss,! Lʼinforme,! Bruno Mondadori, Milano 2003! Mostra_Lʼinforme: mode dʼemploi, 21 maggio-26 agosto 1996, Centre Pompidou, Paris ! “4.ENTROPIA! “Neppure il concetto di entropia (che indica il degrado costante e irreversibile dellʼenergia in qualsiasi sistema, degrado che si traduce in uno stato di disordine e di indifferenziazione sempre crescenti della materia) appartiene al lessico di Bataille. (Gli preferisce la nozione di “dispendio”, che è lungi dal ricoprirla e può perfino sembrare il suo rovescio. Bataille usa il classico esempio di entropia – lʼinevitabile raffreddamento del sistema solare – preso allʼinverso: il sole si spende senza contare e ci costringe alla sovrapproduzione e allo spreco per mantenere un fragile equilibrio. Lʼentropia è un movimento negativo: presuppone un ordine iniziale e un deterioramento di quellʼordine. Il dispendio, al contrario, è la regolazione, per eccesso, sempre inefficace perché insufficiente – da qui il rilancio -, di un disordine iniziale)”. (p.22)!





























3. Azioni informali!


SAN PAULO!





IL CAIRO!






CARACAS!





BEIJNG!





























IL CAIRO!











IN CAIRO, THE VIADUCT AND FREEWAYS NET WHICH INNERVATES THE CITY, SEEN AS A MODERNITY DRIED UP SKELETON, CONSTITUTES INDEED THE SPOT AND THE SUBJECT UPON WHOSE CAIRO’S CITIZENS SPONTANEOUS ACTIONS ARE CONCENTRATING THEIR EFFORTS. SEVERAL NEW WAYS OF LIVING AND USING THESE SPACES ARE DIFFERENTLY DECLINED AND CONSTITUTE THE INVENTION OF SOME NEW POSSIBLE ANSWERS TO CONTEMPORARY CITY’S HUMAN PRESSURE. Nel caso del Cairo la rete dei viadotti e delle freeways che innerva la città, come uno scheletro disseccato della modernità, costituisce già il luogo e la materia su cui si stanno concentrando, in forme diverse, le azioni spontanee dei cairoti. Nuovi modi di abitare ed usare questi spazi sono declinati variamente e costituiscono l’invenzione di alcune risposte possibili alla pressione umana della città contemporanea.

INFORMAL REPAIR CULTURE







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