guida sulle resine epossidiche

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GUIDA PER PRINCIPIANTI SULLE RESINE EPOSSIDICHE PREMESSA La presente guida tenta di fornire un breve vademecum per orientarsi nel mondo affascinante delle resine epossidiche. E’ pensata in particolare per chi si accosta le prime volte a questo medium così versatile ed unico nel suo genere, capace di regalare molte soddisfazioni. Per informazioni approfondite e consultare le date per i corsi dal vivo, visita la pagina di Alessio Gila: https://www.facebook.com/YargoCreations/

COSA SONO LE RESINE? Avete mai giocato, da piccoli, nel giardino di casa, nel parco oppure in qualche boschetto? Quante volte è capitato a noi oppure a qualche nostro amico/a di sporcarsi con una sostanza appiccicosa, dall’odore forte e pungente, difficile da pulire proprio vicino alla corteccia di un albero oppure prendendo in mano una pigna? Ecco! Questa è la resina (vegetale). Le resine che troviamo in commercio sono artificiali, formate cioè da composti chimici. Qui potete trovare una definizione generica e non troppo complessa di resina (artificiale): https://it.wikipedia.org/wiki/Resina.

QUANTI TIPI DI RESINE ESISTONO? Esistono tantissime varietà di resine e possiamo distinguerle a seconda del settore di impiego (industriale oppure hobbistica), del numero di componenti (monocomponenti, bicomponenti), delle sostanze utilizzate per la loro produzione (epossidica, poliuretanica, poliestere, acrilica, fenolica, ecc.). Nella presente guida forniremo indicazioni generali sulla famiglia di resine più comuni che possiamo utilizzare a scopo hobbistico: RESINE EPOSSIDICHE BICOMPONENTI.

LE RESINE SONO TOSSICHE? Le resine artificiali sono composte da sostanze chimiche. I nomi delle varie componenti DEVONO SEMPRE essere indicati sulle confezioni che acquistate, assieme a tutti gli avvisi/simboli sulla pericolosità/tossicità delle sostanze. Sì, lo ribadisco, le resine SONO TOSSICHE! Non è allarmismo ingiustificato oppure terrorismo psicologico: è un dato di fatto. Qualcuna/o di Voi si metterebbe a bere detersivo per piatti? Giocherebbe con candeggina o altri disinfettanti utilizzati per pulire sanitari? NO! Ovvio! Ecco allora che la cautela che ognuno di noi adopera per maneggiare queste sostanze dovrà essere sempre utilizzata anche con la resina! Alla luce di quanto sopra indicato preciso che le indicazioni sulla sicurezza fornite all’interno di questa guida sono raccomandate per un utilizzo SALTUARIO di queste sostanze chimiche. Chiunque per necessità/attività intende utilizzare la resina per diverse ore al giorno, tutti i giorni, sicuramente non può riferirsi alla presente guida, pensata e realizzata per principianti, in quanto si suppone sia già esperto/a nella manipolazione dei composti chimici peculiari di questo prodotto.

INDICAZIONI SULLA SICUREZZA Maneggiare le resine con cura: utilizzare sempre guanti resistenti (anche monouso, preferibilmente in nitrile) e, per coloro che soffrono di ipersensibilità agli occhi oppure agli odori, consiglio di dotarsi anche di occhiali protettivi e mascherina a filtri (reperibili da un buon ferramenta o negozio di bricolage). Lavorare in ambiente areato. Tutti gli utensili utilizzati con le resine (bicchieri, palettine, guanti, stampi, ecc.) NON devono essere destinati ad altro impiego. Se potete, ed è pure molto pratico, utilizzate materiale usa e getta.

IN QUALE STANZA DELLA CASA POSSO GIOCARE CON LA RESINA? Si raccomanda di utilizzare la tipologia di resina descritta in questa guida (epossidica) in un ambiente areato. Ormai tutte le resine epossidiche di nuova formulazione hanno pochissimo odore e assenza di pericolosi composti organici volatili (VOC). Condizione necessaria, a volte indispensabile, è che sia una stanza con almeno 20°C. La resina teme il freddo!

QUANTO TEMPO SI CONSERVA UNA CONFEZIONE DI RESINA? In genere è bene utilizzare la resina entro un anno/18 mesi dall’acquisto. Oltre tale periodo il componente A (resina) potrebbe addensarsi o addirittura indurirsi e il componente B (catalizzatore) ingiallire rendendo la resina inutilizzabile. Se utilizzate la resina per hobby preferite confezioni piccole, da acquistare più spesso, piuttosto che una grande che potrebbe rimanere in parte inutilizzata.

Questo lavoro è rilasciato con Licenza Creative CommonsAttribution-NoDerivatives 4.0 Internazionale. Puoi condividere questa infografica senza alterarla o modicarla, a patto di includerne l’attribuzione. Si prega di attribuire il Credit a: Alessio Gila, www.facebook.com/YargoCreations/ grazie! Copyright © 2017, Alessio Gila. DISCLAIMER: tutte le indicazioni, opinioni, pareri e giudizi espressi in questa guida riflettono il personale punto di vista dell’autore e rivestono carattere puramente informativo essendo basate sull’esperienza diretta dell’autore stesso. Si declina pertanto ogni responsabilità per i danni derivanti da errori, incompletezza e/o mancanza di attualità delle informazioni fornite, possibili incomprensioni delle stesse e/o per i danni dovuti ad un utilizzo improprio e scorretto dei prodotti citati e delle tecniche riportate in questa guida.


GUIDA PER PRINCIPIANTI SULLE RESINE EPOSSIDICHE COSA SI INTENDE PER “COLATA”? “colare” la resina significa versare una certa quantità di resina – già miscelata e pronta per l’indurimento – in uno stampo. Per “colata” si intende generalmente anche la resina che riposa nello stampo mentre il processo di indurimento è in corso.

COSA MI SERVE PER LAVORARE CON LA RESINA? Gli utensili che servono per iniziare a lavorare con la resina sono: -

guanti monouso, meglio in nitrile perché più resistenti ed eventualmente maschera a filtri/occhialini protettivi bicchieri/bicchierini (quelli di plastica usa e getta sono perfetti, prendete preferibilmente quelli più spessi/resistenti) palettine per miscelare (comodissimi i bastoncini in legno per gelato, vanno bene anche quelli in plastica per mischiare le bevande calde, in alternativa anche dei semplici cucchiaini in plastica) una bilancia digitale (solo per alcuni tipi di resina, come quella epossidica, per pesare le componenti) stampi in silicone (ne esistono ormai di tutti i tipi e prezzi, ottimi sono gli stampi in silicone lucido per cioccolato) vaschette in alluminio usa e getta (o qualsiasi altra cosa di forma “a coperchio” per proteggere le colate dalla polvere durante il tempo di asciugatura) orologio/timer per controllare il tempo di “pot” (cfr. “COSA SI INTENDE PER POT-LIFE”)

HO COMPRATO UNA CONFEZIONE DI RESINA EPOSSIDICA, E ADESSO? Qualsiasi confezione di resina epossidica bicomponente è formata da due distinti recipienti contenenti la RESINA (chiamata convenzionalmente componente A oppure parte A) e l’indurente (cioè il catalizzatore, chiamato componente B oppure parte B) che miscelati assieme daranno origine alla colata di resina. Esistono in commercio resine epossidiche di diversi produttori/marche, raccomando di leggere SEMPRE le indicazioni riportate sulla confezione perché troveremo tutte le informazioni importanti che ci servono per preparare la miscela: 1) 2) 3)

rapporto di miscelazione (RATIO) tempo di lavorabilità della miscela (POT-LIFE) tempo di indurimento (maturazione/solidificazione)

COSA SI INTENDE PER RAPPORTO DI MISCELAZIONE O “RATIO”? Indica con quali dosi (in peso oppure in volume) dovranno essere miscelati i componenti A e B per ottenere una colata di resina che indurisca nei tempi indicati.

COSA SI INTENDE PER “POT-LIFE”, TEMPO DI “POT” O TEMPO DI “LAVORABILITA’ DELLA MISCELA”? Con il termine “pot-life” si indica il tempo utile (in minuti) per l’utilizzo di una miscela prima che inizi ad indurire. A seconda della resina utilizzata il tempo potrà variare da pochi minuti ad alcune ore.

COSA SIGNIFICA TEMPO DI “INDURIMENTO” O “MATURAZIONE”? Indica quanto tempo occorre alla resina miscelata per indurire completamente. L’indurimento completo, per la maggior parte delle resine epossidiche in commercio, avviene in 24 ore. Trascorso il tempo di maturazione sarà possibile sformare l’oggetto creato senza pericolo di rovinarlo.

Questo lavoro è rilasciato con Licenza Creative CommonsAttribution-NoDerivatives 4.0 Internazionale. Puoi condividere questa infografica senza alterarla o modicarla, a patto di includerne l’attribuzione. Si prega di attribuire il Credit a: Alessio Gila, www.facebook.com/YargoCreations/ grazie! Copyright © 2017, Alessio Gila. DISCLAIMER: tutte le indicazioni, opinioni, pareri e giudizi espressi in questa guida riflettono il personale punto di vista dell’autore e rivestono carattere puramente informativo essendo basate sull’esperienza diretta dell’autore stesso. Si declina pertanto ogni responsabilità per i danni derivanti da errori, incompletezza e/o mancanza di attualità delle informazioni fornite, possibili incomprensioni delle stesse e/o per i danni dovuti ad un utilizzo improprio e scorretto dei prodotti citati e delle tecniche riportate in questa guida.


GUIDA PER PRINCIPIANTI SULLE RESINE EPOSSIDICHE CHE STAMPI POSSO UTILIZZARE? Oggi in commercio esistono stampi di ogni tipo, forma, dimensione e colore, dai più economici ai più costosi: quali stampi sono sicuri e resistenti per colarci dentro la resina? I migliori stampi che potete utilizzare per colare la resina sono in silicone detto ”platinum”: cioè i classici stampi per dolci, spessi e resistenti al calore, con interno lucido. Si possono reperire nei negozi specializzati in cake-design, ma anche in quelli di bricolage e nei supermercati ber forniti (specie nei periodi festivi). Ricordare sempre che stampi con interno lucido renderanno la colata di resina LUCIDA, mentre stampi con l’interno opaco renderanno le colate OPACHE!

COME SI PREPARA UNA COLATA DI RESINA? Indico di seguito i passaggi opportuni per creare una colata di resina epossidica, ho preso come esempio una comune resina epossidica in rapporto 100:60 (peso): 1)

posizionare sulla bilancia (peso in grammi) il contenitore

2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10)

pesare il componente A ed aggiungere il 60%* di B, richiudere i contenitori! mescolare lentamente finché la resina appare completamente trasparente (circa 2/3 minuti) lasciar riposare la miscela almeno 5 minuti (coperta) la resina è pronta per la colata oppure per colorazioni e/o inclusione oggetti tenere conto che, generalmente, dopo i primi 40 minuti, la resina inizierà a diventare sempre più viscosa versare in uno stampo di silicone con interno LUCIDO (i migliori sono quelli resistenti al calore) attendere 10 minuti e se necessario rimuovere eventuali bolle lasciar riposare per 24 ore dopodiché la resina sarà completamente indurita, lucida e trasparente! la reazione chimica si concluderà nel giro di 48/72 ore (la colata sarà decisamente rigida)

*Rapporto di miscelazione 100:60 (in peso) per componenti A/B (resina epossidica): COMPONENTE A (RESINA) 100gr 50gr 25gr 20gr 15gr 10gr

COMPONENTE B (CATALIZZATORE) 60gr 30gr 15gr 12gr 9gr 6gr

Per quanto teoricamente misurabile, la preparazione di colate con quantità 5gr (A) e 3gr (B) è sconsigliata ai principianti. E’ possibile utilizzare una bilancia di precisione (facilmente reperibile in commercio). REGOLA: al contrario di ciò che si potrebbe pensare a minore spessore di colata spesso corrisponde un aumento considerevole del tempo di indurimento! Ciò è dovuto alla minore presenza delle componenti chimiche che reagiscono. A volte è necessario attendere il doppio/triplo del tempo di indurimento specificato sulla confezione affinchè avvenga l’indurimento completo! ATTENZIONE!! Ad elevati volumi di colata corrisponde una maggiore reazione chimica con corrispondente aumento di calore! Questo può sciogliere i contenitori di plastica sottile utilizzati per la miscelazione. Evitare elevati spessori in unica colata, procedere per fasi: effettuare diverse colate stratificate a distanza di 4/6 ore l’una dall’altra!

Le indicazioni sopra esposte possono essere utilizzate con qualsiasi resina epossidica, ciò che può cambiare è il “rapporto” o “ratio” di miscelazione: 100:60 (in peso) = ogni 10gr di componente A devo aggiungere 6gr di componente B 100:50 (in peso) = ogni 10gr di componente A devo aggiungere 5gr di componente B 100:40 (in peso) = ogni 10gr di componente A devo aggiungere 4gr di componente B Questo lavoro è rilasciato con Licenza Creative CommonsAttribution-NoDerivatives 4.0 Internazionale. Puoi condividere questa infografica senza alterarla o modicarla, a patto di includerne l’attribuzione. Si prega di attribuire il Credit a: Alessio Gila, www.facebook.com/YargoCreations/ grazie! Copyright © 2017, Alessio Gila. DISCLAIMER: tutte le indicazioni, opinioni, pareri e giudizi espressi in questa guida riflettono il personale punto di vista dell’autore e rivestono carattere puramente informativo essendo basate sull’esperienza diretta dell’autore stesso. Si declina pertanto ogni responsabilità per i danni derivanti da errori, incompletezza e/o mancanza di attualità delle informazioni fornite, possibili incomprensioni delle stesse e/o per i danni dovuti ad un utilizzo improprio e scorretto dei prodotti citati e delle tecniche riportate in questa guida.


GUIDA PER PRINCIPIANTI SULLE RESINE EPOSSIDICHE HO CREATO UN OGGETTO IN RESINA ED E’SOLIDIFICATO COMPLETAMENTE, POSSO INDOSSARLO COME BIJOUX? Non appena la miscela in resina è indurita COMPLETAMENTE – in genere dopo 24 ore dalla colata - e SONO TERMINATE TUTTE* le reazioni chimiche dei composti, abbiamo in mano, di fatto, un pezzo di plastica inerte. Nessun problema ad indossarlo! *REGOLA: le componenti continuano a reagire anche dopo che la colata è completamente indurita! Le reazioni chimiche terminano entro 72 ore, perciò si consiglia di non indossare eventuali bijoux prima che siano trascorsi tre giorni (3) dalla colata. Possiamo considerarla come “regola” generale: esistono resine che catalizzano velocemente e che solidificano completamente in 12 ore (!) e le relative reazioni chimiche si completano in 48 ore (2 giorni), ma se non indicato diversamente sulla confezione o nelle istruzioni, consiglio di attenersi SEMPRE alle indicazioni sopra esposte così potremo giocare/indossare gli oggetti creati in sicurezza.

COME SI TOLGONO LE BOLLE? Le bolle: croce e delizia per tutti coloro che utilizzano le resine! Non è questo il luogo per entrare nel merito del gusto personale: a volte le bolle che si creano in una colata di resina sono opportune, addirittura indispensabili, oppure semplicemente sono l’elemento decorativo/distintivo di una creazione rendendola interessante/accattivante. Ma… se devo/voglio toglierle tutte? Come posso fare? Al di là che è davvero difficile, impossibile alle volte, rimuovere TUTTE le bolle di una colata, ricordo a tutti che esistono micro-bolle che si creano durante la reazione di catalisi, spesso dovute a reazioni chimiche per componenti estranei miscelati, che semplicemente si generano nelle ore successive la colata e pertanto non si potranno togliere ad indurimento avvenuto risultando visibili! Con l’inclusione nella resina di oggetti organici non isolati/impermeabilizzati, le molecole di ossigeno e acqua che contengono e che vengono a contatto con le componenti chimiche della resina, possono generare bolle nei giorni/mesi successivi all’indurimento: anche in questo caso diventa impossibile eliminarle. Le uniche bolle che possiamo eliminare con successo sono quelle che si generano al momento della miscelazione delle componenti o della colata nello stampo. Si raccomanda di lasciar riposare la miscela almeno 5 minuti sia dopo la fase di miscelazione che successivamente alla colata nello stampo: si elimineranno così le bolle più grandi, senza ricorrere a trattamenti diversi. Ma noi vogliamo di più! Ho preparato la colata negli stampi, dopo 10 minuti sono apparse bolle che prima non c’erano: come posso eliminarle? Esistono vari metodi, più o meno efficaci, ma quello che utilizzo da anni con successo, e che consiglio anche ai principianti, è di utilizzare un semplice ed economico “accendi-gas”! Proprio così: quelli che si utilizzano per accendere i fornelli in cucina! La resina epossidica NON E’ INFIAMMABILE pertanto l’utilizzo di un accendi-gas è sicuro, con qualche precauzione: 1) 2) 3) 4) 5)

accendere la fiamma dell’accendi-gas lontano dagli stampi e dalla colata avvicinare la fiamma alla superfice della resina fare in modo che la fiamma ENTRI IN CONTATTO con la superfice della resina, CONTANDO A VOCE ALTA: “1-2-3” (2 secondi) le bolle sulla superficie scoppieranno all’ISTANTE! Lasciar riposare alcuni minuti e, se necessario, ripetere il procedimento

Tutto qua, semplice no? Non posso però evitare una importante raccomandazione: la resina epossidica non è infiammabile, MA l’esposizione alla fiamma dovrà essere velocissima (2 secondi non oltre) altrimenti sulla resina rimarranno residui neri non facilmente eliminabili!

LA COLATA NON SI E’ SOLIDIFICATA, E ADESSO? Le colate, se correttamente miscelate, dovrebbero solidificarsi entro 24 ore. Tuttavia può accadere, per diversi motivi, che ciò non avvenga e che, anche dopo 48 ore, la colata risulti liquida o comunque troppo molle per essere sformata. Se la colata è “morbida” potrebbe essere sufficiente scaldare lo stampo (per questo consiglio stampi in silicone resistente al calore, cfr. sezione “CHE STAMPI POSSO UTILIZZARE”) 60/70°C – non oltre – per 30/40 minuti: ciò può riattivare la catalisi e portare a completamento l’indurimento parziale.

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GUIDA PER PRINCIPIANTI SULLE RESINE EPOSSIDICHE Se la colata è ancora liquida dopo 24 ore difficilmente si potrà recuperare (a meno che ciò non sia avvenuto perché la temperatura dell’ambiente era al di sotto di 20°C, nel qual caso scaldando lo stampo la catalisi si riattiverà, completando l’indurimento nelle 24 ore successive). Nel caso la colata sia comunque irrecuperabile avremo il problema di togliere la resina (liquida o peggio parzialmente solidificata e quindi ancora più appiccicosa) dagli stampi. Consiglio di lasciarla nel congelatore finché si potrà facilmente togliere dallo stampo per procedere allo smaltimento (cfr. sezione “COME SI SMALTISCE LA RESINA RESIDUA”)

CAUSE DI MANCATO INDURIMENTO DELLA COLATA Perché una colata di resina epossidica trasparente NON si è solidificata? Ecco le principali cause: a) b) c) d)

nell’ambiente dove si è lasciata riposare la colata c’è una temperatura inferiore ai 20°C le componenti (A e B) sono state miscelate in modo scorretto, senza rispettare il rapporto di miscelazione indicato sulla confezione sono state inserite sostanze “estranee” nella colata (coloranti non appositamente formulati, inchiostri, pigmenti, gessetti, ecc.) in quantità eccessiva e tale da compromettere/inibire la catalisi lo spessore di colata è troppo sottile: al contrario di ciò che si potrebbe pensare a minore spessore di colata spesso corrisponde un aumento considerevole del tempo di indurimento: la colata non è compromessa, è necessario attendere il doppio (a volte il triplo) del tempo di indurimento specificato sulla confezione affinchè si completi la catalisi

POSSO COLARE LA RESINA A STRATI? La risposta è sì, certamente! A volte è necessario e opportuno! Si possono colare diversi strati uno sull’altro. E’ necessario, tra uno strato e l’altro, attendere circa 4/6 ore affinchè l’indurimento parziale dello strato sottostante impedisca la miscelazione con lo strato fresco superiore appena colato. Per evitare l’eccessivo sviluppo di calore di alcune resine a causa di colate dall’elevato volume/spessore (pericoloso per i contenitori di miscelazione e anche per gli stampi, a seconda del tipo utilizzato) si raccomanda di procedere per strati (non oltre uno o due centimetri alla volta) e MAI IN UNICA COLATA!

LA COLATA E’ OPACA, POSSO LUCIDARLA? In linea generale la risposta è sì, purché la creazione in resina sia completamente asciutta e purché l’opacità sia causata dallo stampo. In questo caso si consiglia di colare sulla superficie un nuovo strato di resina che, una volta indurito, renderà lucida la creazione sottostante. Trattamenti alternativi (vernici varie, smalti & affini) si sconsigliano per la scarsa durata del rivestimento, che potrebbe staccarsi/sbriciolarsi/spellarsi, e inoltre le vernici a solvente con il tempo rovinerebbero la resina sottostante accelerandone il processo di ingiallimento e creando una patina appiccicosa sopra.

LA RESINA EPOSSIDICA INGIALLISCE? Sì. LA RESINA INGIALLISCE. Ci sono resine che resistono settimane, mesi, quelle più moderne forse un paio d’anni, MA prima o poi, TUTTE le resine epossidiche ingialliscono! E’ una questione di formulazione chimica, dipende dalla natura stessa della resina epossidica, chi afferma il contrario non conosce l’argomento! Sicuramente oggi, con l’inserimento di filtri anti UV nella formulazione, tendono ad ingiallire molto meno e dopo molto molto tempo: tutta la premessa serve a ricordare di non esporre ai raggi solari diretti le creazioni in resina, oltre all’ingiallimento precoce, tenderanno a svanire od alterarsi eventuali colorazioni/inclusioni… ormai le resine epossidiche hanno un costo alla portata di tutti, perciò creare colate multiple di “ricambio” è davvero semplice e conveniente!

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GUIDA PER PRINCIPIANTI SULLE RESINE EPOSSIDICHE LA RESINA E’ COMPATIBILE CON L’ARGILLA POLIMERICA TERMOINDURENTE? La resina epossidica è perfettamente compatibile con la pasta polimerica COTTA! Questo significa che la resina può e deve essere utilizzata soltanto su pasta polimerica che ha completato il processo di cottura nel forno. Molti creativi/e utilizzano uno strato sottile di resina epossidica come vetrificante su cabochon/creazioni in pasta polimerica, l’effetto è davvero stupendo!

POSSO INSERIRE LA RESINA NEL FORNO ASSIEME ALLA PASTA POLIMERICA? NO! La resina epossidica, ma il discorso vale per tutte le resine in generale, NON DEVE essere inserita nel forno assieme alla pasta polimerica cruda! La resina miscelata, quindi a processo di catalisi iniziato, inserita nel forno ad una qualsiasi temperatura utile all’indurimento delle paste - ma anche a temperature inferiori - può emettere gas dannosi per la salute, ingiallire precocemente, bruciarsi: E’ PERICOLOSO NON FATELO!

COME SI SMALTISCE LA RESINA RESIDUA (versione poetica del “dove butto la resina avanzata”)? Ho colato la resina negli stampi, ma mi è avanzato mezzo bicchiere, cosa faccio? La colata che avevo preparato l’altro giorno non si è solidificata, l’ho tolta dagli stampi aiutandomi con il congelatore, e ora? REGOLA: NON BUTTARE MAI nel lavandino e/o nel wc, la resina già miscelata, si deve smaltire diversamente! Il motivo mi sembra ovvio: le tubature possono incrostarsi oppure danneggiarsi a causa dalla miscela di resina versata nel lavabo oppure nel WC, non fatelo mai! Piuttosto è meglio preparare degli stampi aggiuntivi dove versare l’eccesso di resina avanzata che, una volta solidificata, può essere smaltita nell’indistinto. Se ho necessità di smaltire una colata di resina già miscelata, ma non solidificata (quindi una colata con problemi che non solidificherà mai) consiglio di chiudere il contenitore utilizzato in un sacchetto di plastica molto resistente e buttare il tutto nell’indistinto. In alternativa, se devo riutilizzare lo stampo, lasciare lo stampo stesso nel congelatore finché si potrà facilmente sformare, e poi chiudere la colata solida rimossa in un contenitore impermeabile (es: sacchetto di plastica molto resistente) in modo che, una volta subito il rialzo di temperatura, non si sparga macchiando il luogo dove è stata smaltita.

COSA SI INTENDE PER “INCLUSIONE”? “includere” nella resina significa inserire oggetti solidi di vario tipo all’interno della colata in modo da ricoprirli completamente con la resina stessa: una volta solidificata la colata, se effettuata con resine ad elevata trasparenza, sarà possibile distinguere molto bene gli oggetti precedentemente inseriti, a volte sembreranno persino più grandi grazie all’effetto “lente” creato da alcune resine. Il termine “inclusione” viene utilizzato anche per identificare alcuni tipi di resina (chiamata appunto “da inclusione”) appositamente formulati per questo scopo.

COSA POSSO INCLUDERE NELLA RESINA? Virtualmente in una colata di resina si può includere di tutto: fiori, piante, insetti, carta, stoffa, legno, metallo, plastica, vetro, cibo, ecc. Purtroppo ciò non significa che sia opportuno inserire “di tutto” nella resina perché la resina potrebbe non solidificare, solidificare e rimanere opaca, diventare opaca o ingiallire in breve tempo oppure la “cosa” che abbiamo inserito potrebbe rovinarsi, sciogliersi, decolorarsi, rilasciare ossigeno creando bolle nella colata o peggio marcire, scurirsi, disgregarsi. La pratica e l’esperienza permetteranno a ognuno di capire cosa è opportuno o meno includere nella resina, ma in linea generale possiamo affermare che tutto ciò che è inorganico può essere inserito abbastanza tranquillamente in una colata di resina epossidica trasparente. Ho scritto “abbastanza” perché alcuni oggetti, benché di origine non biologica, potrebbero comunque interagire e/o subire alterazioni durante il processo di indurimento della colata. Al contrario, in alcune condizioni (essiccazione e/o trattamenti chimici particolari) potremo inserire nella resina piante, fiori o insetti benché di origine organica.

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GUIDA PER PRINCIPIANTI SULLE RESINE EPOSSIDICHE COME SI COLORA LA RESINA SOLIDIFICATA? Semplificando, possiamo considerare una colata di resina solidificata come plastica solida: tutto ciò che colora la plastica può essere utilizzato per colorare la resina solidificata.

COME SI COLORA UNA COLATA DI RESINA ANCORA LIQUIDA? Esistono coloranti specifici che applicati in minuscola quantità permettono di colorare perfettamente una miscelata di resina pronta per la colata (ad esempio le paste coloranti Pentasol, pigmenti in polvere, aniline ai grassi). Le resine possono essere colorate anche con inchiostri: con il termine generico “inchiostri” qui intendo tutte le soluzioni di prodotti coloranti in forma liquida o pastosa a base acquosa, oleosa oppure alcolica. L’utilizzo di queste sostante con le resine NON E’ RACCOMANDATO per due motivi principali: 1)

non sono sostanze create appositamente per essere utilizzate con le resine / dentro le resine;

2)

i risultati quasi mai sono prevedibili: a seconda della base dell’inchiostro/sostanza, la miscelazione sarà più o meno difficoltosa, il colore potrebbe non disperdersi completamente creando grumi nella miscela, i colori potrebbero alterarsi oppure potrebbe alterarsi il processo di catalisi e la resina potrebbe non solidificare, o ancora solidificare, ma in tempi molto lunghi.

A volte inchiostri/sostanze identiche, ma di diverso produttore/marca, possono portare a risultati completamente differenti. Alcuni inchiostri ad alcol sono sconsigliati per la miscelazione con le resine per via dell’alterazione che subisce il colore appena miscelato e la tendenza a dissolversi, sbiadendo, nel tempo. Prestare sempre molta attenzione nell’utilizzo di colori a base acquosa con la resina: partire sempre da minime quantità (1 goccia può bastare) verificare sempre il risultato! I colori a base oleosa (colori, pennarelli, ecc. ad olio) sono abbastanza compatibili con la resina, è preferibile utilizzare sempre colori di qualità – contenenti alte percentuali di pigmenti – ed in minima quantità. LA RESINA MACCHIA? Sì! La resina macchia e, ad esempio, dai tessuti non si toglie! Vestitevi con abiti che si possano macchiare e rovinare senza problemi! Potete rimuovere la resina liquida dalle mani, o da superfici non porose, utilizzando fazzoletti umidificati. In alternativa potete utilizzare alcol denaturato oppure acetone. La resina solidificata si può togliere dalle superfici resistenti con una lama.

Spero vivamente che questa mia breve guida possa servire a stimolare ed incuriosire la continua sperimentazione con le resine epossidiche! Ma… nessuna guida, per quanto esaustiva, potrà mai insegnare all’allievo tanto quanto l’esperienza diretta personale attraverso la frequenza di un corso appositamente predisposto da un docente esperto!

Alessio Gila https://www.facebook.com/YargoCreations/

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