GUIDA PER PRINCIPIANTI SULLE RESINE EPOSSIDICHE PREMESSA La presente guida tenta di fornire un breve vademecum per orientarsi nel mondo affascinante delle resine epossidiche. E’ pensata in particolare per chi si accosta le prime volte a questo medium così versatile ed unico nel suo genere, capace di regalare molte soddisfazioni. Per informazioni approfondite e consultare le date per i corsi dal vivo, visita la pagina di Alessio Gila: https://www.facebook.com/YargoCreations/
COSA SONO LE RESINE? Avete mai giocato, da piccoli, nel giardino di casa, nel parco oppure in qualche boschetto? Quante volte è capitato a noi oppure a qualche nostro amico/a di sporcarsi con una sostanza appiccicosa, dall’odore forte e pungente, difficile da pulire proprio vicino alla corteccia di un albero oppure prendendo in mano una pigna? Ecco! Questa è la resina (vegetale). Le resine che troviamo in commercio sono artificiali, formate cioè da composti chimici. Qui potete trovare una definizione generica e non troppo complessa di resina (artificiale): https://it.wikipedia.org/wiki/Resina.
QUANTI TIPI DI RESINE ESISTONO? Esistono tantissime varietà di resine e possiamo distinguerle a seconda del settore di impiego (industriale oppure hobbistica), del numero di componenti (monocomponenti, bicomponenti), delle sostanze utilizzate per la loro produzione (epossidica, poliuretanica, poliestere, acrilica, fenolica, ecc.). Nella presente guida forniremo indicazioni generali sulla famiglia di resine più comuni che possiamo utilizzare a scopo hobbistico: RESINE EPOSSIDICHE BICOMPONENTI.
LE RESINE SONO TOSSICHE? Le resine artificiali sono composte da sostanze chimiche. I nomi delle varie componenti DEVONO SEMPRE essere indicati sulle confezioni che acquistate, assieme a tutti gli avvisi/simboli sulla pericolosità/tossicità delle sostanze. Sì, lo ribadisco, le resine SONO TOSSICHE! Non è allarmismo ingiustificato oppure terrorismo psicologico: è un dato di fatto. Qualcuna/o di Voi si metterebbe a bere detersivo per piatti? Giocherebbe con candeggina o altri disinfettanti utilizzati per pulire sanitari? NO! Ovvio! Ecco allora che la cautela che ognuno di noi adopera per maneggiare queste sostanze dovrà essere sempre utilizzata anche con la resina! Alla luce di quanto sopra indicato preciso che le indicazioni sulla sicurezza fornite all’interno di questa guida sono raccomandate per un utilizzo SALTUARIO di queste sostanze chimiche. Chiunque per necessità/attività intende utilizzare la resina per diverse ore al giorno, tutti i giorni, sicuramente non può riferirsi alla presente guida, pensata e realizzata per principianti, in quanto si suppone sia già esperto/a nella manipolazione dei composti chimici peculiari di questo prodotto.
INDICAZIONI SULLA SICUREZZA Maneggiare le resine con cura: utilizzare sempre guanti resistenti (anche monouso, preferibilmente in nitrile) e, per coloro che soffrono di ipersensibilità agli occhi oppure agli odori, consiglio di dotarsi anche di occhiali protettivi e mascherina a filtri (reperibili da un buon ferramenta o negozio di bricolage). Lavorare in ambiente areato. Tutti gli utensili utilizzati con le resine (bicchieri, palettine, guanti, stampi, ecc.) NON devono essere destinati ad altro impiego. Se potete, ed è pure molto pratico, utilizzate materiale usa e getta.
IN QUALE STANZA DELLA CASA POSSO GIOCARE CON LA RESINA? Si raccomanda di utilizzare la tipologia di resina descritta in questa guida (epossidica) in un ambiente areato. Ormai tutte le resine epossidiche di nuova formulazione hanno pochissimo odore e assenza di pericolosi composti organici volatili (VOC). Condizione necessaria, a volte indispensabile, è che sia una stanza con almeno 20°C. La resina teme il freddo!
QUANTO TEMPO SI CONSERVA UNA CONFEZIONE DI RESINA? In genere è bene utilizzare la resina entro un anno/18 mesi dall’acquisto. Oltre tale periodo il componente A (resina) potrebbe addensarsi o addirittura indurirsi e il componente B (catalizzatore) ingiallire rendendo la resina inutilizzabile. Se utilizzate la resina per hobby preferite confezioni piccole, da acquistare più spesso, piuttosto che una grande che potrebbe rimanere in parte inutilizzata.
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