Applicazione pratica del bio-banding

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APPLICAZIONE PRATICA DEL BIO-BANDING

Adattare le esercitazioni alle fasi di crescita del giovane calciatore

PERFORMANCE

ANDREA TOGNI

Mettere la tecnologia al servizio della metodologia. Questa è la mission di YouCoach, un servizio pensato dagli allenatori per gli allenatori. Crediamo nella ricerca, nello studio e nel confronto e lavoriamo per accrescere la cultura calcistica di chi si approccia al mestiere di allenatore.

Grazie al nostro team di esperti rendiamo fruibili e condividiamo esercizi e contenuti di qualità per tutte le categorie. Dal 2013 abbiamo deciso di affrontare l’affascinante sfida di portare sul web tutto ciò che fino ad allora era presente solo su supporti cartacei supporti cartacei: i contenuti e gli strumenti di cui gli allenatori di calcio hanno bisogno per svolgere il proprio lavoro quotidiano.

La nostra ampia offerta di prodotti digitali, che comprende e-Book, e-Video e Webinar e le collaborazioni con diverse società professionistiche di rilievo nel panorama nazionale, ha reso YouCoach.it un punto di riferimento per tutti gli appassionati che sono alla costante ricerca di nuove idee e che vogliono tenersi aggiornati sulle nuove metodologie di allenamento. Abbiamo inoltre sviluppato YouCoachApp, un’applicazione accessibile via web da ogni dispositivo che permette di semplificare il lavoro di allenatori e società di calcio dentro e fuori dal campo, supportandoli nelle più comuni attività: raccolta di esercitazioni, programmazione e condivisione delle sessioni di allenamento, analisi di statistiche dettagliate su partite e giocatori. YouCoachApp è l’assistente digitale che aiuta l’allenatore a risparmiare tempo prezioso consentendogli di monitorare in ogni istante il proprio lavoro. Grazie per aver scelto uno dei nostri prodotti, buona lettura!

Il team di YouCoach

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L’AUTORE

Andrea Togni

Preparatore fisico

Andrea Togni si laurea nel 2016 alla magistrale in Scienze dello sport e della prestazione fisica presso l’Università degli Studi di Verona. Dopo un tirocinio come preparatore fisico e analista GPS a Belfast (Irlanda del Nord) presso la Ulster Rugby Academy, ritorna in Italia e inizia la sua collaborazione con varie società sportive del Trentino.

Nell’ambito calcistico ricopre il ruolo di preparatore fisico della Prima Squadra e responsabile della preparazione fisica di Settore Giovanile e Scuola Calcio presso il Football Club Rovereto. È inoltre stato preparatore fisico professionista (abilitato FIT secondo grado) presso il Circolo Tennis Rovereto e preparatore della forza con il Lagaris Volley.

Negli anni ha lavorato come docente di Scienze motorie nella scuola pubblica trentina e ha partecipato in qualità di esperto al progetto “Alfabetizzazione Motoria” per la scuola primaria, promosso dalla Provincia Autonoma di Trento e dal CONI (Trento).

Nel 2021, in seguito a studi accademici e alla continua collaborazione con l’Università di Verona, nasce la sua prima pubblicazione scientifica inerente alla prestazione fisica dei calciatori dilettanti negli Small-sided Games.

Dal 2021 collabora con l’AC Trento 1921, prima in veste di responsabile

dell’area performance del Settore Giovanile e preparatore fisico della Primavera 4, poi come preparatore fisico e recupero infortuni per la Prima Squadra, ruolo che ricopre attualmente.

Con YouCoach ha pubblicato i libri Capacità coordinative nella Scuola Calcio, Capacità coordinative nella Scuola Calcio 2, Schemi motori nella Scuola Calcio e Il bio-banding e la crescita del giovane calciatore.

PREFAZIONE

Ho conosciuto Andrea grazie al calcio giocato, poi ci siamo riavvicinati mediante gli studi presso l’Università di Verona, ma soprattutto grazie alla nostra professione.

Durante le varie esperienze che ho affrontato come preparatore spesso ci siamo confrontati e abbiamo condiviso idee e metodologie, questo ci ha permesso di condividere e analizzare vari aspetti dell’allenamento e della preparazione fisica, nello specifico quella nel calcio.

Abbiamo svolto insieme il corso da allenatore UEFA C con focus sui giovani; lì abbiamo iniziato a discutere e ricercare le varie metodologie presenti in letteratura e applicate nel mondo del calcio giovanile.

Il bio-banding ha subito catturato il nostro interesse per l’innovazione che porta come metodologia e per le sue numerose possibilità di applicazione.

Al centro di questa metodologia c’è il picco di velocità crescita che ha un impatto significativo sul cambiamento della struttura ossea e muscolare, nonché sulla coordinazione, sullo sviluppo delle abilità e sulla capacità di sviluppare forza, velocità e potenza del giovane calciatore.

Con questi presupposti credo sia molto utile il lavoro svolto da Andrea in questo testo perché dà spunti sulla gestione e valutazione dei giovani atleti, ma soprattutto traduce in pratica e dà reali applicazioni di quanto prima studiato e visto nella letteratura scientifica.

Porre l’accento sull’implementazione di strategie organizzative, sulla preparazione degli allenamenti e un’oculata scelta delle singole esercitazioni sono tutte cose che fanno la differenza, in campo e fuori, per un corretto sviluppo a lungo termine dell’atleta.

LA PRATICA

2.1 COSA SERVE? COME? QUANDO?

Se si vuole seguire una metodologia organizzativa seguendo il regime del bio-banding è molto importante avere le idee chiare sulle modifiche che si vogliono adottare in campo e nella pratica.

2.1.1 Definire il gruppo: analisi del picco di crescita e del gruppo

Per prima cosa serve definire, all’interno della squadra, i vari gruppi sulla base del picco di crescita dei giocatori, in maniera da sapere cosa aspettarsi a livello di maturazione. Un gruppo molto omogeneo può non aver bisogno di suddivisioni ma solo di piccole accortezze, un gruppo molto eterogeneo, invece, può aver bisogno di maggiori attenzioni e può essere ridimensionato o ingrandito con altri membri provenienti da un altro gruppo.

2.1.2 Scelta dei mezzi operativi: cosa inserire

La scelta dei mezzi operativi dipende dall’organizzazione della società e degli staff: quante più persone e professionisti si hanno a disposizione, tanto più l’organizzazione a stazioni degli allenamenti, l’individualizzazione degli esercizi (anche a piccoli gruppi) e l’organizzazione per età biologica riescono meglio.

2.1.3 Applicazione dei mezzi operativi: quando e come inserirli

Il consiglio è quello di inserire almeno un mezzo operativo che sia sempre presente in ogni allenamento, ad esempio svolgere sempre il defaticamento a fine allenamento. Questo creerà una piccola routine nell’attività fisica dei giovani calciatori, rendendoli, con il tempo, più autonomi e consapevoli. Motivare la scelta dei metodi e degli strumenti impiegati può portare a una maggiore presa di coscienza, anche nei giovani. Essendo i calciatori informati, possono capire “perché” il loro tempo venga impiegato in un determinato modo. Un’altra idea può essere introdurre almeno un ulteriore mezzo operativo, a rotazione tra quelli presenti nelle proposte pratiche di questo testo, in un allenamento alla settimana. Nel fare ciò si possono provare approcci differenti, dando ai ragazzi altrettanti stimoli. In questa maniera si può osservare e analizzare come i ragazzi riescano a sostenere questi cambiamenti. Sono troppo impattanti? Oppure possiamo fare di più? Gradualmente si possono inserire sempre più momenti specifici per allenare ad hoc la fase di crescita a seconda di come calciatori, calciatrici e ambiente rispondono.

2.2

SUDDIVISIONE DELLE ESERCITAZIONI

L’obiettivo di questo testo è quello di completare il lavoro sulla tematica del bio-banding iniziato nell’e-Book Il bio-banding e la crescita del giovane calciatore con delle proposte pratiche che spaziano dagli aspetti motori a quelli tecnico-tattici. Le esercitazioni sono suddivise per categoria: Esordienti (U13 e U12 maschili) e Giovanissimi (U14 e U15 maschili). Per le calciatrici bisogna invece anticipare tutto di due anni: le esercitazioni rivolte agli Esordienti maschi possono essere svolte dalle giocatrici dell’età delle Pulcine (U10 e U11 femminili) e quelle per i Giovanissimi vanno impiegate per le Esordienti (U12 e U13 femminili).

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Pre-attivazione e attivazione PRE-PICCO

LA BATTAGLIA DEI GALLETTI

MEZZO OPERATIVO

Gioco a confronto

DURATA

8 minuti

PREPARAZIONE

Area di gioco: 2×2 metri

Giocatori: 10

Numero di serie: 8 da 45 secondi con 15 secondi di recupero tra le serie

ORGANIZZAZIONE

MATERIALE

• 8 cinesini

OBIETTIVI

• Equilibrio

• Accoppiamento

• Combinazione

• Differenziazione spazio-tempo

• Orientamento

• Presa di posizione

Con quattro cinesini creare un quadrato di 2×2 metri con attorno uno spazio libero di almeno 4 metri. A 5 metri di distanza dal primo quadrato crearne un secondo delle stesse dimensioni. All’interno di ciascun quadrato (denominato “pollaio”) si posizionano due giocatori (“galletti”). Gli altri giocatori, che inizialmente non partecipano all’esercitazione, si collocano ordinatamente all’esterno del quadrato, pronti a subentrare.

DESCRIZIONE

• L’obiettivo dell’esercitazione è far perdere l’equilibrio al “galletto” avversario o condurlo verso l’esterno del “pollaio”, spingendolo a mani aperte

• Al segnale d’avvio del preparatore o dell’allenatore i galletti competono per diventare i più forti del pollaio. I giocatori devono, in appoggio monopodalico, spingere l’avversario fuori dal quadrato oppure fargli perdere l’equilibrio, facendogli appoggiare il piede sospeso. Una serie va svolta in appoggio sul piede destro e una in appoggio sul sinistro

• Se un galletto viene spinto fuori dal pollaio o perde l’equilibrio (anche prima del

termine della serie), un altro galletto (fra i giocatori che attendono all’esterno) subentra al suo posto a competere con l’avversario rimasto nel pollaio

• Una volta conclusi i 45 secondi della serie, il preparatore o l’allenatore danno il segnale di stop; durante i 15 secondi di pausa le coppie vengono riformate, facendo iniziare i giocatori che non sono già subentrati o quelli che sono stati poco nel pollaio

• Ogni due serie il preparatore o l’allenatore mescolano i gruppi in modo da far giocare tutti contro ciascun avversario

REGOLE

• Non si possono usare le mani per afferrare braccia, mani, magliette o pantaloncini, ma si possono usare solo a palmo aperto per spingere e far perdere l’equilibrio al compagno

• Si può spingere dalla vita alle spalle, non sopra le spalle e non sotto la vita

• Non si può appoggiare il piede sospeso, se ciò avviene il galletto dovrà uscire dal pollaio lasciando il posto a un altro compagno

• Non si possono colpire gli avversari (tirare pugni o calci), pena la squalifica

• Si può saltare o saltellare sul piede in appoggio (senza però cambiarlo) per spostarsi all’interno del pollaio e provare a recuperare o mantenere l’equilibrio

TEMI PER L’ALLENATORE

• Controllare gli appoggi dei piedi, se possibile eseguire l’esercitazione da scalzi

• Curare l’allineamento fra anca, ginocchio e caviglia (piede)

• Stimolare l’utilizzo degli arti superiori per mantenere l’equilibrio, per difendersi e per tenere lontano l’avversario

• Si consiglia di inserire l’esercitazione nelle fasi di pre-attivazione, attivazione o nella stazione fisico-motoria

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Tecnico-tattico DURANTE IL PICCO

TESTA A TERGICRISTALLO LIVELLO 1

MEZZO OPERATIVO

Gioco di posizione

DURATA

18 minuti

PREPARAZIONE

Area di gioco: 20×20 metri

Giocatori: 7

Numero di serie: 7 da 2 minuti con 30 secondi di recupero tra le serie

ORGANIZZAZIONE

MATERIALE

• Cinesini

• 6 porticine di 2×1 metri

• 3 casacche

• Palloni

• Cronometro

OBIETTIVI

• Visione periferica

• Smarcamento

• Intercetto

• Rifinitura

Creare un quadrato di 20×20 metri e collocare due porticine al centro di due lati opposti. All’interno di questa area creare un secondo quadrato di 15×15 metri e posizionare una porticina su ogni angolo. All’interno del secondo quadrato crearne un terzo di 7×7 metri. Formare due squadre, una da quattro giocatori (bianchi in figura) e l’altra da tre (rossi). I tre giocatori rossi si dispongono all’interno del quadrato di 15×15 metri. La squadra bianca si schiera con un giocatore nel quadrato di 7×7 metri e i restanti tre in quello di 20×20 metri. L’allenatore tiene il tempo dell’esercitazione e gestisce i palloni

DESCRIZIONE

• La squadra bianca ha l’obiettivo di fare gol in una delle quattro porticine agli angoli del quadrato di 15×15 metri, ricercando, mediante un passaggio filtrante o un’imbucata, il giocatore nel quadrato di 7×7 metri

• La squadra rossa deve impedire il gol e ricercare la riconquista della palla mediante intercetto, per poi attaccare una delle due porticine difese dai bianchi

• Terminati i 2 minuti della serie, l’allenatore cambia il giocatore centrale e le squadre: questo avverrà per sette serie, in modo da far svolgere a tutti il ruolo di giocatore centrale nel quadrato di 7×7 metri

REGOLE

• Non si può invadere il quadrato avversario, se non dopo che i rossi hanno riconquistato palla (dopo l’intercetto i giocatori possono muoversi su tutti i quadrati)

• Per fare gol nelle quattro porticine del quadrato di 15×15 metri i bianchi devono cercare il giocatore centrale

• Il giocatore centrale ha due tocchi (controllo e tiro) e al massimo 2 secondi per concludere l’azione

• Sono consentiti solo passaggi rasoterra (sotto l’altezza dell’anca)

• La palla può passare sempre attraverso i quadrati

VARIANTI

1. Il giocatore centrale non ha limiti di tocchi e può muoversi all’interno del quadrato di 15×15 metri

2. Aumentare a quattro il numero di porticine nel quadrato di 20×20 metri

3. Togliere il quadrato di 7×7 metri e lasciare libertà di movimento al giocatore centrale, che si può muovere tra le linee

4. Far difendere ai rossi le porticine nel quadrato di 15×15 metri e recuperare palla solo dopo la conclusione; questa variante è più semplice e può essere utilizzata in fase iniziale per stimolare la “presa visione” da parte del giocatore centrale rispetto alla porticina lasciata libera dagli avversari

TEMI PER L’ALLENATORE

• Stimolare la “presa visione” del giocatore centrale prima di ricevere palla, perché sia più efficace nella conclusione successiva

• Stimolare il corretto orientamento e posizionamento del corpo durante lo smarcamento, che risulta più semplice se viene effettuata una corretta presa visione iniziale

• Si consiglia di utilizzare l’esercitazione dopo una fase di attivazione, come parte centrale o nella stazione tecnico-tattica

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