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Editoriale Quanto durerà il superbonus?

Dopo la scossa quanto durerà il magico effetto superbonus?

Che il momento per l’edilizia sia positivo, seppure con le ombre scure degli aumenti per i materiali, è noto. Ed è anche assodato che lo sprint sia legato, in buona parte, all’avvio tanto atteso dell’effetto superbonus. Per rendersi conto di quanto lo sconto fiscale incida sul mercato dell’edilizia basta esaminare gli ultimi dati disponibili sui lavori intrapresi: ai primi di agosto l’Enea, l’ente preposto a rilasciare il bollino blu necessario per accedere al maxi sconto, ha certificato una crescita del 31% degli interventi ammessi al beneficio e del 38% del valore dell’investimento agevolato rispetto al mese precedente. Insomma, un boom estivo che si traduce in 32.065 lavori ammessi allo scivolo fiscale (quelli con almeno una asseverazione protocollata), per un ammontare di 4,7 miliardi. Soldi che sono, di fatto, una potente iniezione di liquidità nelle imprese del settore. E che, ovviamente, sono in buona parte transitati sui banconi della distribuzione di materiali. Gli investimenti, non bisogna dimenticarlo, equivalgono a un costo per lo Stato di 5,2 miliardi (visto che lo sconto è del 110%). Il disco per l’estate, insomma, suona una canzone che piace a molti. A partire dalle grandi imprese, visto che ora a trainare sono gli interventi più complessi e costosi, quelli per i condomini, che hanno registrato un incremento superiore al 45% sia in termini di numero di cantieri avviati sia di importo dei lavori agevolati (in tutto siamo a 3.982) per un ammontare di 2.154 milioni. Dopo la grande corsa delle abitazioni unifamiliari, insomma, il superbonus è ora utilizzato per quello per cui era stato ideato: la riqualificazione dei grandi immobili. Infatti, la crescita dei cappotti ha superato il 40%, con quasi 5 mila nuovi interventi per 400 milioni di spesa. Fra i lavori trainati, invece, la categoria più gettonata è quella che comprende pareti verticali, coperture, pavimenti e infissi con 35.480 interventi e un ammontare di 829 milioni. Ma i dati confermano anche che l’introduzione del superbonus, avvenuta in tutta fretta nel maggio 2020, in piena epidemia, con l’intenzione di dare una scossa al mercato edile, è stata quantomeno affrettata. Certo, le intenzioni erano buone e l’intento lodevole. Ma la trasposizione in legge dell’incentivo fiscale, allettante sulla carta, si è rivelata quasi impraticabile sul campo. La vera svolta, infatti, bisogna riconoscere che è merito del decreto Semplificazioni presentato dall’attuale governo e approvato dal Parlamento in tutta fretta. E gli effetti pratici si sono visti subito, segno che leggi scritte meglio sono necessarie per far girare l’economia. L’applicazione del decreto legge 77, infatti, ha comportato subito un aumento del 38% anche dei lavori effettivamente pagati, da 2,3 a 3,3 miliardi. Non solo: la proporzione tra lavori già avviati e quelli saldati è al 69%, percentuale che non indica pause o interruzioni dei cantieri. Insomma, grande euforia. Ma come quando una squadra vince lo scudetto, bisogna pensare anche alla prossima stagione. Il superbonus sarà in grado di fare goal anche nel 2022? Quali sono le prospettive? Quali le conseguenze per il mercato e la distribuzione? E quali assetti organizzativi saranno più efficaci? Tutte domande alle quali non è facile trovare risposta. Ma che saranno al centro degli interventi del prossimo Convegno YouTrade, organizzato da Virginia Gambino Editore a Villa Quaranta (Verona), come raccontiamo a pagina 32. Un appuntamento che, con l’effetto superbonus, quest’anno si presenta ancora più interessante del solito.

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