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Editoriale Guerra e metaverso minacciano il mercato?
Guerra e metaverso minacciano il mercato?
Edilizia sotto i cingoli di un carroarmato? Purtroppo non è la perversa fantasia di un videogioco. I giochi di guerra alimentano l'inflazione, chiudono il rubinetto delle materie prime e, volenti o nolenti, con la pazzia geopolitica il mercato dovrà fare i conti. Una volta tanto è una previsione facile da imbroccare. Quanto la folle invasione dell'Ucraina impatterà sull'economia e, quindi, anche sull'edilizia, è ancora presto per comprenderlo. Di sicuro, però, non sarà indolore per nessuno. Meglio farsene una ragione subito. Questo non vuol dire, però, che tutto il mercato si bloccherà. I bonus continuano a esistere, anche se grazie ai furbetti (tradotto: ladri) delle truffe sono stati aggiunti nuovi paletti, controlli, limiti. I lucchetti, d'altra parte, si mettono quando ci sono malviventi in circolazione. Con tutto questo vale la pena di parlare degli Nft di immobili? Forse sì. Perché passata la buriana il mondo (si spera) andrà avanti e la tecnologia non fa mai la pennichella. La domanda: «che diavolo sono?» è comunque legittima. Al momento, gli Nft di immobili in Italia sembrano qualcosa di altalmente esotico. In buona sostanza sono proprietà digitali. Cioè qualcosa, come un’immagine, un documento, un suono, che esiste solo in formato digitale. La proprietà di questi oggetti virtuali è garantita dalla tecnologia blockchain (non ci dilunghiamo: funziona, fidatevi). Questi oggetti composti da bit, ma che esistono seppure sotto forma di qualcosa che può essere visto solo su un computer, iPad oppure sul televisore di casa (se smart), sono diventati la nuova moda. L’onda è partita negli Stati Uniti, tanto per cambiare. Ma oltre che essere un trend, gli Nft sono un grande business. Chi ne parla cita sempre un esempio, quello del quadro (ma ha senso chiamarlo così?) digitale venduto lo scorso anno all’asta da Christie’s, Beeple, acquistato per 69 milioni di dollari. Una bella somma. No? Da allora sono state vendute una valanga di opere Nft. Altri soldi. Parafrasando Orson Welles: è il metaverso, bellezza. Che cosa c’entra tutto ciò con l’edilizia e la vendita di materiali? Ci arriviamo. La moda degli Nft, infatti, è debordata dalle opere d’arte a tutto il resto. Le aziende di moda vendono scarpe e vestiti esclusivamente digitali. Si acquistano e si guardano sullo schermo (non è uno scherzo, è proprio così e c’è chi le compra). Nel frattempo è esploso il mercato del real estate virtuale. Insomma, c’è chi si compra una casa Nft, che esiste solo in luoghi esclusivamente creati digitalmente. Acquistare un immobile Nft significa averne la proprietà garantita a tutti gli effetti. C'è, per esempio, Decentraland, un «luogo» con 90.601 lotti individuali: gli immobili sono acquistati utilizzando una criptovaluta chiamata Mana. Il fenomeno sta arrivando in Europa. L’acquisto di immobili Nft, insomma, rischia di diventare un tipo di investimento, esattamente come per i bitcoin. E ora c’è la possibilità che avvenga la stessa cosa per gli immobili. In breve: sono tutti soldi che invece di finire nel mondo reale, in mattoni e cemento, finiscono in un server dislocato chissà dove. È un danno al mondo produttivo reale e la politica prima o poi se ne accorgerà. Ma tardi, come sempre.