12 minute read

Fibrotubi Corsa al pannello multifunzione

FIBROTUBI

CORSA AL PANNELLO MULTIFUNZIONE

Con il superbonus è boom per la soluzione Fibrotek per le coperture, che oltre a essere isolante, offre una funzione di struttura di supporto del manto e distanziale per la ventilazione. E nella versione Plus il correntino sul pannello diventa doppio

di Veronica Monaco

Grazie al volano offerto dai bonus fiscali, il settore delle coperture sta registrando un considerevole incremento di richieste di interventi di riqualificazione, anche in ottica di un maggiore efficientamento energetico di tutto l’involucro. Parlare di tetto oggi significa però parlare sempre più di sistema, ovvero di un insieme di elementi in grado di funzionare sinergicamente tra loro, al fine di aumentare le prestazioni del pacchetto di copertura. Proprio in questa direzione si inserisce Fibrotek, la soluzione di Fibrotubi pensata per un rapido ed efficace adeguamento del tetto alle attuali esigenze di comfort termico dettate dalle vigenti normative. Il pannello assolve a diverse funzioni: tavolato piano di sostegno, pannello di coibentazione, secondo manto impermeabile, distanziale per creare la ventilazione, supporto e ancoraggio del manto di copertura. Un vero pacchetto tetto, come spiega a YouTrade Fabio Carretti, area manager per il Centro-Sud dell’azienda.

Domanda. Il tetto non è un semplice elemento dell’edificio, ma un sistema: perché?

Risposta. Perché per ottimizzare il suo funzionamento, è importante che i vari strati che lo compongono lavorino in sinergia. Per esempio, un buon manto di copertura, se poggiato su una sottostruttura non idonea, potrebbe inficiare il suo funzionamento o limitarne la durata. Nel caso di un manto di copertura in laterizio non adeguatamente ventilato nella zona sottostante, in zone ad alta umidità e gelività notturna, l’isolamento potrebbe sfogliarsi, creparsi o scoppiare in tempi brevi poiché non ha possibilità di asciugarsi opportunamente dall’umidità in eccesso. Questo è il motivo per cui sempre più spesso sono utilizzati prodotti in grado di garantire la giusta ventilazione del manto di copertura, con il nostro sistema Fibrotek.

D. Di che si tratta?

R. Fibrotek è un un pannello che, oltre a essere isolante, offre una funzione di struttura di supporto del manto e distanziale per la ventilazione. Tutto in un unico prodotto. La ventilazione, oltre a funzionare come una sorta di climatizzazione naturale dell’involucro abitativo, mantiene anche inalterate le caratteristiche del manto di copertura, proprio perché

consente di rimanere sempre asciutto, senza venire intaccato in alcun modo da umidità e gelate.

D. Da quando avete presentato questo prodotto è stato modificato?

R. Il prodotto è stato lanciato sul mercato nel 2013. Nel giro di due-tre anni abbiamo messo a regime e perfezionato un prodotto ad altissimi livelli, che ci sta dando particolare soddisfazione.

D. Nel corso degli anni ci sono state ulteriori evoluzioni?

R. Sì, ci sono stati alcuni accorgimenti. Uno di questi è legato al correttivo metallico in aluzinc, l’elemento che consente la ventilazione e fa da supporto alle tegole o alla lastra metallica. Il nostro intervento è stato indirizzato a incrementare la quantità d’aria in grado di attraversare i correntini, ottimizzando la foratura ricavata nel profilo stesso. In questo modo per ogni metro di gronda è possibile assicurare una ventilazione superiore a 200 centimetri quadrati. Un altro salto nell’evoluzione del prodotto, lo abbiamo fatto circa tre anni fa, quando abbiamo inserito Fibrotek Plus.

D. Quali sono le caratteristiche di Fibrotek Plus?

R. Fibrotek Plus è un pannello con doppio correntino. Il pannello Fibrotek ha una lunghezza standard di 3,94 metri, mentre la profondità è determinata in funzione del tipo di manto da montare, con un passo che va da 246 a 720 millimetri. Con l’inserimento di un doppio correntino, anziché di uno all’interasse, Fibrotek Plus consente di realizzare con un unico pannello il doppio della profondità. L’utilizzo di questo prodotto comporta tutta una serie di vantaggi. Il primo, di carattere tecnico, riguarda il dimezzamento delle interruzioni tra un pannello e l’altro: questo crea

Fabio Carretti, area manager per il Centro-Sud Fibrotubi

una maggiore continuità termica del materiale isolante e la riduzione di potenziali infiltrazioni di acqua o spifferi d’aria che possono creare punti di condensa. Il doppio correntino consente, inoltre, un minor numero di fissaggi nella posa e una riduzione di consumo del materiale, generando notevoli economie di costo e minore movimentazione di materiale. Fibrotek Plus è un pannello che si presta in modo particolare per la posa di coperture regolari, per esempio, falde rettangolari. Laddove, invece, si è in presenza di coperture con molteplici tagli diagonali, si rischia al contrario di generare più sfridi.

D. Ci sono altri vantaggi?

R. Un ultimo vantaggio è il rapporto qualità-prezzo. Produrre un pannello più grande come Fibrotek Plus consente a noi di abbattere i costi di produzione. Una buona parte di questo risparmio lo trasferiamo a vantaggio dei clienti, che possono così ottenere un prezzo d’acquisto più interessante.

D. Per quali tipi di tetto è indicato il sistema Fibrotek?

R. Indistintamente per tutti i tipi di tetto. La condizione privilegiata è la posa sui tetti con base continua, che si tratti di tavolati in legno o di solette in cemento armato o latero-cemento. Nessuno toglie però che si possa utilizzare anche su strutture discontinue. Il pannello è testato e certificato

Il pannello Fibrotek

Correntino Fibrotek. Sotto, installazione con coppi

anche per questo tipo di lavorazioni. Per quanto riguarda la tipologia di manti, invece, Fibrotek si presta a essere applicato in abbinamento a coperture tradizionali in laterizio e a coperture metalliche. In quest’ultimo caso, non c’è la necessità di mantenere l’interasse particolarmente stretto, nell’ordine dei 34-35 centimetri, ma si può tranquillamente arrivare ai 70 centimetri, in quanto la lastra metallica, coibentata o no, è in grado di sostenere da sola il carico di un operatore.

D. Quindi il pannello è calpestabile?

R. Il pannello è calpestatile nella misura in cui l’interasse degli appoggi su cui è fissato lo consente. Il termine calpestabilità è sempre al limite e dobbiamo spiegare bene cosa significhi. I dati pubblici più utilizzati nelle prove di carico sono relativi alle portate al metro quadrato intese per pacchetto finito, quindi con il manto di copertura già posato. Il discorso diventa più complesso per ciò che riguarda la calpestibilità diretta del pannello, cioè quello che presumibilmente avviene durante la fase di montaggio. Se il pannello è appoggiato su una struttura continua, non si pone alcun tipo di problema, perché il carico diretto sul pannello viene dissipato alla struttura sottostante su cui è posato. L’unico accorgimento potrebbe riguardare eventuali danni accidentali che, durante il camminamento, potrebbero venire arrecati alla pellicola centesimale che avvolge il poliuretano e ne garantisce l’impermeabilità. Diversamente, se il pannello posa su una struttura discontinua, l’operatore dovrà stare attento a camminare mettendo il piede il più vicino possibile al punto di appoggio, in modo da far flettere il meno possibile il pannello.

D. Ci sono altre istruzioni particolari per la posa?

R. La posa è estremamente semplice. Sia sul catalogo sia attraverso i tutorial sul sito, Fibrotubi illustra i vari passaggi che vanno necessariamente rispettati per ottenere un risultato funzionale. Si parte cercando il giusto allineamento dei pannelli sulla gronda, per poi fermarli con il sistema di fissaggio meccanico più adeguato: cioè un tassello se il pannello va fissato al cemento, una vite da legno se si è in presenza di una sottostruttura in legno, o una vite autofilettante se la struttura è in metallo. Le viti vengono posizionate in corrispondenza del listello di metallo del punto di appoggio sul poliuretano, visto che è la parte strutturalmente più robusta. Nel momento in cui si posa un nuovo pannello in abbinamento a quello già fissato, bisogna fare attenzione a eseguire correttamente la sigillatura in modo da garantire l’ermeticità del sistema. Per questo motivo nella battentatura a coda di rondine va inserita una striscia di silicone che viene poi compressa tra i due pannelli, mentre nella parte superiore, in corrispondenza del giunto, è necessario ripristinare la continuità ermetica della pellicola centesimale con l’applicazione di una banda butilica alluminata. Finito di posare le due falde, nei punti di incontro, per esempio sui tagli diagonali, si procede con l’applicazione di una schiuma di poliuretano espanso, per colmare tutti i vuoti e ripristinare la continuità termica, e di una striscia in alluminio per ridare continuità ermetica all’acqua e all’aria. Va inoltre ripristinata l’ermeticità in tutti i punti di fissaggio: a scelta del posatore si può optare per la classica e funzionale pallina di silicone o per un quadratino di banda adesiva sopra la testa della vite o del tassello.

D. Fornite anche tutti gli accessori a completamento del pannello?

R. Sì, Fibrotubi è in grado di fornire, in aggiunta al pannello FibroTek, una serie di accessori necessari alla corretta installazione del prodotto. Tali accessori provvedono a garantire la sigillatura, il fissaggio e le opere di completamento del manto di copertura. Talvolta si presentano coperture in cui servono fissaggi particolari: in questi casi demandiamo la scelta del fissaggio all’impresario, che ne deve saggiare la tenuta statica sulla struttura. Essendo un vero e proprio sistema di coibentazione e ventilazione, è comunque importante che, oltre al pannello Fibrotek, vengano acquistati e applicati, secondo le nostre disposizioni, tutti gli accessori a completamento del tetto, dalle griglie parapasseri alle staffe di supporto del sottocolmo ventilato.

D. Gli installatori sono tutti al passo con queste informazioni?

R. C’è sempre richiesta di supporto. Il forte aumento della domanda di questo prodotto ha fatto aumentare di conseguenza anche la quantità

di squadre che si cimentano per la prima volta nella posa del Fibrotek. Dal canto nostro offriamo la massima disponibilità e professionalità per supportare gli operatori in cantiere. Inoltre offriamo un servizio di supporto tecnico anche per quanto riguarda il calcolo degli sfridi e l’incidenza degli accessori: dopo aver visionato le planimetrie, siamo in grado di comunicare al cliente il fabbisogno dettagliato per la lavorazione in programma, in modo che non sia costretto a interrompere i lavori per mancanza di materiali o accessori.

D. Qual è il vantaggio di Fibrotek in termini di risparmio energetico?

R. È un pannello in poliuretano espanso con una densità di 39 chilogrammi per metro cubo. Fra le coibentazioni leggere Fibrotek è il sistema che offre, a parità di spessore posato, le caratteriste migliori, con un valore lambda di 0,022 W/mk. Trattandosi di un prodotto isolante leggero su strutture come un tetto interamente in legno può essere una buona soluzione interporre uno strato di isolante ad alta densità tra il pannello Fibrotek e la sottostruttura. Questo problema non si pone invece su strutture in cemento o laterocemento, in quanto la massa è già creata dalla struttura sottostante. Credo che, oggi, Fibrotek sia uno dei prodotti meglio bilanciati, in grado di sposare le necessità più attuali del mercato delle coperture, in questo momento fortemente indirizzato verso il superbonus 110%. Infatti, all’interno della gamma dei prodotti Fibrotubi, Fibrotek è quello che in assoluto ha avuto la crescita più importante.

D. Quindi il prodotto risponde anche ai requisiti Cam?

R. Sì. Il requisito più richiesto, anche se non è l’unico della normativa, prevede una certa percentuale di materiale riciclato all’interno della materia vergine. Per scelta, Fibrotubi ha deciso di produrre Fibrotek e Fibrotek Plus solo con poliuretano conforme ai requisiti Cam, proprio per rispondere alle esigenze del mercato legate al superbonus.

D. Qual è la durata di queste lastre?

R. Il prodotto è abbastanza recente, quindi non abbiamo cantieri così vecchi da poterne valutare la durabilità effettiva. Abbiamo però un’esperienza ultratrentennale nella schiumatura dei pannelli coibentati con tantissime coperture realizzate negli anni Novanta perfettamente al loro posto. La materia prima che compone i pannelli è la stessa. Detto questo, però, ciò che concorre a determinare l’effettiva durata del prodotto è la qualità della posa. Quando il poliuretano rimane asciutto e protetto dagli agenti atmosferici, anche semplicemente dall’esposizione ai raggi Uv, allora ha una durata certamente lunga. Viceversa, se il poliuretano è esposto a infiltrazioni, umidità e raggi Uv, è soggetto, anche nel giro di pochissimo tempo, a marcire annerire, o polverizzare, quindi a perdere una buona parte delle sue caratteristiche.

D. Come stanno rispondendo i rivenditori a questo tipo di soluzioni?

R. Le richieste sono moltissime, e non sempre facilmente gestibili. Si tratta di prodotti molto voluminosi, che hanno un’ampia gamma di spessori, quindi per i rivenditori non è semplice scegliere il prodotto standard da tenere in magazzino. La forte richiesta degli ultimi tempi ha concorso ad aumentare i tempi di consegna, in quanto c’è stata un’oggettiva difficoltà nel reperire le materie prime. Se poi aggiungiamo la difficoltà nel programmare i lavori a lungo termine, si genera un andamento a singhiozzo.

D. Avete implementato nuove strategie per venire a capo di questa situazione o navigate a vista?

R. Quando è esplosa la richiesta per il superbonus 110%, ci siamo trovati davanti a un momento davvero complesso. Nessuno era preparato. Oggi abbiamo imparato innanzitutto a programmare la produzione più a lungo termine, in maniera più più attendibile rispetto a prima. Il rivenditore a sua volta ha capito che non si può più lavorare just in time, ma c’è bisogno di una programmazione almeno a medio termine. Lo stesso vale per l’impresario. Devo dire che effettivamente oggi tutto sta cominciando a incastrarsi bene perché tutta la filiera sta imparando a programmare il lavoro.

D. Dal punto di vista delle materie prime la situazione si è un po’ stabilizzata?

R. Le difficoltà permangono e, alla luce degli ultimi avvenimenti, probabilmente aumenteranno. Di certo, in previsione di tutto il lavoro legato al superbonus, siamo in grado di fare una programmazione degli approvvigionamenti più razionale in funzione dei quantitativi che poi ci vengono effettivamente richiesti. L’anno scorso non eravamo in grado di prevedere tutto questo e ci siamo trovati un po’ in difficoltà. Oggi riusciamo a dare più continuità, ma le difficoltà nel reperire la materia prima ci sono ancora. Un altro problema è quello della gestione del prezzo. Eravamo abituati a fissare un prezzo, che rimaneva tale per un determinato periodo di tempo. Ora, invece, i prezzi di acquisto ci vengono modificati in corso d’opera, di conseguenza anche noi cominciamo a dover rinegoziare le quotazioni già concordate per poter finalizzare l’ordine.

D. Parliamo in generale del mercato delle coperture: come sta andando?

R. In generale il settore delle coperture sta andando molto bene. Questo risultato non è determinato solo dal superbonus, ma anche da un vero e proprio cambiamento culturale. Sempre di più, sia a livello di progettazione che di committenza, cresce la consapevolezza dell’importaza del manto di copertura, un ombrello che deve proteggere tutto l’involucro abitativo. In più la disponibilità di prodotti che il mercato offre permette di rispondere davvero a qualsiasi esigenza, a seconda delle zone climatiche, della struttura esistente e delle prestazioni che si vogliono raggiungere.

D. Che cosa prevedete per il 2022?

R. Il comparto sta andando molto bene e continuerà a migliorare. Le previsioni per quest’anno sono positive, e anche i nostri budget aziendali sono stimati in crescita. Rimane purtroppo una grossa incognita su quanto sarà possibile soddisfare la domanda, in funzione di tutti i problemi di reperibilità della materia prima che, purtroppo, sfuggono completamente al nostro controllo.

This article is from: