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Hi-tech

INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER WÜRTH ITALIA

Per monitorare e prevedere l’andamento dei prezzi delle materie prime ed elaborare strategie di approvvigionamento più efficaci Würth Italia, multinazionale che distribuisce prodotti e sistemi per il fissaggio e montaggio, punta sull’intelligenza artificiale. L’azienda, infatti, ha stretto un accordo con Vedrai, società che sviluppa soluzioni basate su intelligenza artificiale a supporto delle decisioni di imprenditori e manager. Gli agenti virtuali di Vedrai, secondo l’azienda, sono in grado di analizzare milioni di dati interni e variabili esterne per calcolare l’impatto futuro di ogni decisione aziendale. Fra gli agenti virtuali disponibili, Wurth Italia ha scelto di utilizzare Becky, sistema che fornisce previsioni sulle disponibilità, i costi e i risultati futuri delle materie prime attraverso il monitoraggio delle notizie macroeconomiche e dei mercati e la verifica di tutti i principali indicatori (Stocastico, Macd, Rsi), permettendo all’azienda di ottimizzare la gestione dei costi. La Commissione europea in campo per contrastare lo strapotere di Google, Amazon, Apple, Meta e Microsoft. Bruxelles sta studiando la creazione di una Direzione di vigilanza alla cui guida dovrebbero essere posti due importanti funzionari dell’antitrust. Obiettivo: verificare il rispetto delle nuove regole sulla concorrenza. La mossa servirebbe ad andare in contro alle preoccupazioni sulle politiche di concorrenza dell’Unione, da parte di chi sottolinea difficoltà nel combattere con giganti del settore e far rispettare le norme previste nel Digital Markets Act. Il pacchetto sui servizi digitali stabilisce un primo corpus completo di norme per le piattaforme online. Le nuove norme saranno applicabili in tutta la Ue e promettono di creare uno spazio digitale più sicuro e più aperto, basato sul rispetto dei diritti fondamentali.

HIGH TECH

PIÙ CONCORRENZA IN UE PER LE BIG TECH

CRESCE IL DIGITALE PER LE PMI ITALIANE

Il digitale conquista anche le piccole imprese italiane. Lo evidenzia l’indagine sulla digitalizzazione delle Pmi realizzata da Italiaonline. Secondo la ricerca focalizzata sul triennio 2019-2021, c’è una continua crescita del valore degli investimenti complessivi nella presenza e comunicazione digitale. Un mercato che, nel 2021, ha registrato un valore pari a 2,73 miliardi di euro, con un aumento del 22% rispetto al 2020. Gli imprenditori, anche di aziende di piccole dimensioni, hanno una crescente consapevolezza in merito all’importanza di utilizzare il digitale. Nel 2021, in particolare, è aumentato sia il numero di aziende che hanno investito nel digitale, circa 1,2 milioni unità (+7,5% rispetto al 2020), sia l’investimento medio per azienda, che ha raggiunto le 2,3 migliaia di euro (+13% vs il 2020). La ricerca ha preso in esame il mondo delle nano, micro, piccole e medie imprese fino a 50 milioni di euro e 250 dipendenti.

AUMENTANO ANCHE

LE FRODI ONLINE

Aumenta l’e-commerce, ma non le misure di sicurezza degli utenti. Il 72% delle maggiori aziende è costretta a puntare risorse interne dedicate alla lotta alle frodi mentre il 58% rimanda la crescita dei piani d’investimento. È quanto indica un report della softwarehouse Stripe, secondo cui le truffe nell’e-commerce rischiano di mandare in affanno le imprese, soprattutto quelle che offrono prodotti B2B e B2C. Il 72% delle imprese interpellate pensa che subirà più perdite per frode nel 2022 rispetto al 2021. E tre quarti delle aziende hanno dirottato risorse ingegneristiche proprio a causa di problemi di frode.

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