I Tesori Veronesi 2011

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I luoghi e le vicende del Risorgimento a Verona e nel Veronese

07/08 Maggio 2011 Soave - Monteforte d’Alpone

14/15 Maggio 2011 Rivoli Veronese - Pastrengo /2

28/29 Maggio 2011 Verona (Santa Lucia)


È un piacere salutare le prime tre mete de “I Tesori Veronesi 2011”, località dove cultura e natura si intrecciano indissolubilmente, quasi a comporre un quadro dove ogni scorcio racchiude un frammento di storia che attende solo di essere scoperto e conosciuto. Ci è parso doveroso dedicare il primo appuntamento della nuova edizione ai paesi di Soave e Monteforte d’Alpone per come hanno saputo fronteggiare la calamità naturale dell’alluvione in Veneto del novembre 2010, un modo per promuovere ed incentivare le bellezze paesaggistiche di questi due coraggiosi territori della provincia di Verona. Da qui inizia la nostra nuova avventura, con un percorso storiconaturalistico tra cinta murarie e pregevoli opere architettoniche quali edifici storici e luoghi di culto come le chiese e i santuari, percorso che ci condurrà attraverso i luoghi da cui è transitata la storia risorgimentale di Verona e del Veronese. La seconda tappa ci porterà nell’area del Monte Baldo e del Lago di Garda, precisamente a Rivoli Veronese e Pastrengo, nel cuore della Val d’Adige dove potremo ammirare, anche dall’alto, le fortificazioni protagoniste delle battaglie risorgimentali veronesi. La terza tappa si svolgerà invece a Verona con una rivisitazione alla cerchia dei forti schierati a difesa della città nell’epoca risorgimentale. Non dimentichiamo gli imperdibili eventi culturali del sabato sera dedicati sia all’intrattenimento, come i concerti e gli spettacoli teatrali, sia all’approfondimento, con le conferenze di spessore storico e ambientale.

Marco Ambrosini Assessore ai Beni Ambientali Provincia di Verona

L’augurio che rivolgo all’iniziativa quest’anno è quello di appassionare il pubblico alle bellezze del nostro territorio incuriosendolo sui nostri trascorsi risorgimentali, facendo emergere a nuova conoscenza le testimonianze della storia scaligera legate indissolubilmente al nostro bagaglio culturale ed identitario. Così, tra una passeggiata nel cuore della natura ed una visita nei percorsi d’arte di questa nuova edizione il pubblico avrà la possibilità di rispondere ad alcuni interrogativi che riguardano il nostro passato, riscoprendo nel contempo il patrimonio di beni paesaggistici e architettonici della nostra meravigliosa provincia.


I luoghi e le vicende del Risorgimento a Verona e nel Veronese

Venerdì 06 Maggio 2011, ore 21.00 Sala Rossa - Palazzo Scaligero, Verona Conferenza introduttiva a I Tesori Veronesi 2011 a cura dell’Università di Verona e della Fondazione Fioroni di Legnago

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dell’Università Fioroni di Legnago CUSTOZA CUSTOZA CUSTOZAdi Verona e della Fondazione VERONA VERONA VERONA (Sommacampagna) (Sommacampagna) (Sommacampagna)

25 25 Settembre Settembre Settembre 2011 2011 2011 24 Settembre 2011 24 2425 Settembre Settembre 2011 2011

VALEGGIO VALEGGIO VALEGGIO SUL SUL SUL MINCIO MINCIO MINCIO CUSTOZA CUSTOZA CUSTOZA (Sommacampagna) (Sommacampagna) (Sommacampagna)

Monte Monte Monte Baldo/Lago Baldo/Lago Baldo/Lago didiGarda di Garda Garda

01/02 Ottobre 2011 01/02 01/02 Ottobre Ottobre 2011 2011 VERONA VERONA VERONA

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Area Area Area Centrale Centrale Centrale e eMetropolitana Metropolitana e Metropolitana

Area Area Area Centrale Centrale Centrale e eMetropolitana Metropolitana e Metropolitana

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10/11 Settembre 2011 10/11 10/11 Settembre Settembre 2011 2011 CEREA CEREA CEREA

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Venerdì 09 Settembre 2011, ore 21.00 Sala conferenze Fioroni, Legnago Area Centrale e Metropolitana Monte Baldo/Lago di Garda Area Area Centrale Centrale e eMetropolitana Metropolitana Monte Monte Baldo/Lago Baldo/Lago diFondazione diGarda Garda Conferenza introduttiva a I Tesori Veronesi 2011 a cura 24 2424 Settembre Settembre Settembre 2011 2011 2011 01/02 01/02 01/02 Ottobre Ottobre Ottobre 2011 2011 2011

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LEGNAGO LEGNAGO LEGNAGO

Monte Monte Monte Baldo/Lago Baldo/Lago Baldo/Lago didiGarda di Garda Garda

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PASTRENGO PASTRENGO PASTRENGO

Veronese Est EstEst Veronese Veronese

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14 Maggio 2011 14PASTRENGO 14Maggio Maggio 2011 2011 PASTRENGO PASTRENGO RIVOLI VERONESE RIVOLI RIVOLI VERONESE VERONESE Pag. 17

VERONA VERONA VERONA

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MONTEFORTE MONTEFORTE MONTEFORTE D’ALPONE D’ALPONE D’ALPONE

28/29 Maggio 2011 28/29 28/29 Maggio Maggio 2011 2011

RIVOLI RIVOLI RIVOLI VERONESE VERONESE VERONESE

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VALEGGIO SUL MINCIO VALEGGIO VALEGGIO SUL SUL MINCIO MINCIO Monte Baldo/Lago di Garda Monte Monte Baldo/Lago Baldo/Lago didiGarda Garda

Area Centrale e Metropolitana Area Area Centrale Centrale e eMetropolitana Metropolitana

Calendario Eventi

Il Risorgimento a Verona e nel Veronese 3

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sporto da Verona è previsto presso il Piazzale Romano Guardini (dopo la stazione di Verona Porta Nuova in Via delle Coste, vicino al Nuovo Hotel Rossi e il Liceo Artistico Statale Nani). Possibilità di salire in prossimità di via Città di Nimes, il biglietto verrà rilasciato a bordo del bus!

Come partecipare alle giornate di visita

Accesso libero. Tutte le tappe presenti nel calendario de I TESORI VERONESI sono accessibili a titolo gratuito grazie al contributo dell’Assessorato ai Beni Ambientali della Provincia di Verona e alla disponibilità delle amministrazioni comunali, delle istituzioni, delle associazioni e degli esperti che hanno collaborato alla loro realizzazione.

Momento culturale. NOVITÀ! A fronte di una prenotazione di minimo 30 partecipanti verrà attivato un servizio bus che si fermerà oltre l’orario delle visite per permettere di assistere allo spettacolo/evento culturale in programma per il sabato sera. Per ogni tappa verrà proposto un menu concordato con un ristorante della zona o, in alternativa, si potrà decidere di cenare in altro modo (al sacco o altro ristorante non convenzionato).

IMPORTANTE! Per chiunque volesse aderire alle visite è obbligatorio contattare i numeri 0458068680 (IAT Verona) o 0459288605 (U.R.P. Provincia di Verona) per confermare la propria presenza. La prenotazione è consigliata anche per chi intende partecipare con mezzi propri. La richiesta viene fatta per garantire il miglior servizio visitatori-numero guide. I numeri sono attivi per il servizio prenotazione dal lunedì al venerdì mattina (ore 12.00) antecedenti le giornate di visita.

Prenotazione obbligatoria. La prenotazione è obbligatoria telefonando in orario d’ufficio (lun-ven, 9.00-13.00) ai numeri 0458068680 (IAT Verona) o 0459288605 (U.R.P. Provincia di Verona). La prenotazione va effettuata entro il venerdì precedente le giornate di visita. In caso di sopravvenuta impossibilità di partecipare si prega di comunicare la disdetta entro le ore 13.00 del venerdì. Saranno accettate prenotazioni per un massimo di 4 persone per ogni richiedente.

Orari visite. Il sabato pomeriggio e la domenica pomeriggio sarà possibile effettuare due visite di circa un’ora e mezza: una di interesse storico-monumentale e una di carattere naturalistico. Gli orari delle visite sono dalle 15.00 alle 16.30 primo turno e dalle 16.45 alle 18.30 secondo turno. Attenzione! Per riuscire ad effettuare entrambe le visite è necessario arrivare in tempo e aderire al primo turno di visita (ore 15.00). Chi non dovesse essere presente al primo turno dovrà scegliere tra l’itinerario naturalistico o l’itinerario storico-monumentale.

Convenzioni con ristoratori. Per promuovere la cucina tipica dei luoghi che si andranno a visitare abbiamo definito una convenzione sconto del 10% con alcuni ristoranti della zona che saranno segnalati nei depliant dedicati alle tappe. Sarà possibile anche effettuare una cena al sacco o in qualsiasi altro esercizio pubblico non convenzionato.

Mezzi di trasporto. É possibile raggiungere i luoghi di visita con mezzi propri, si prega di comunicare ai numeri 0458068680 (IAT Verona) o 0459288605 (U.R.P. Provincia di Verona) l’intenzione di partecipare alle visite in programma. L’Assessore ai Beni Ambientali mette a disposizione con partenza da Verona, Piazzale Romano Guardini (dopo la stazione di Verona Porta Nuova in Via delle Coste, vicino al Nuovo Hotel Rossi e il Liceo Artistico Statale Nani) 2 bus al sabato e 2 bus alla domenica. I bus partiranno un’ora prima dell’inizio della prima visita, alle ore 14.00. Si ricorda di essere presenti almeno 15 minuti prima della partenza per le operazioni di controllo e biglietteria. Il piazzale offre numerosi parcheggi gratuiti. Per tutti gli interessati il bus farà una sosta per la salita/discesa in via Città di Nimes, ore 14.15 c.a. Il costo del biglietto è di 3,00 € e sarà da corrispondere agli autisti dell’ATV al momento della partenza o dopo la salita dalla fermata di via Città di Nimes.

Segnaletica. I luoghi di partenza degli itinerari verranno indicati con un’adeguata segnaletica posizionata lungo le principali strade di accesso. Abbigliamento. Si raccomanda un abbigliamento e delle calzature idonee ai percorsi naturalistici in programma (scarpe da ginnastica) ed eventuali indumenti per l’evolvere delle condizioni atmosferiche. Informazioni. Ulteriori informazioni sono disponibili, oltre che ai numeri evidenziati anche sul sito web www.itesoriveronesi.it. Inoltre si potrà richiedere informazioni all’indirizzo di posta elettronica info@itesoriveronesi.it. Inviando una richiesta all’indirizzo indicato si potranno ricevere in anteprima tutte le informazioni delle tappe e qualsiasi modifica sarà necessario apportare in itinere. Variazioni. Eventuali variazioni ai programmi ed agli itinerari sono possibili per cause di forza maggiore.

NOVITÀ! Luogo di appuntamento per il servizio di tra4


Prossimi appuntamenti

10/11 Settembre 2011 Ore 15.00 - 19.00

24 Settembre 2011 Ore 15.00 - 19.00

01/02 Ottobre 2011 Ore 15.00 - 19.00

Legnago, Cerea La fortezza di Legnago e l’Oasi di Cerea, connubio tra Risorgimento e natura

Custoza (Sommacampagna) Nemici in vita, morte li adeguò, pietà li raccolse. Dalla villa dei grandi al monumenti dei tanti

Verona Verona e la sua storia, visitando i luoghi del Risorgimento

Itinerario storico-monumentale Visite guidate all’Ospedale militare austriaco “Alla Prova” e al Museo del Risorgimento della Fondazione Fioroni. Itinerario naturalistico Visite guidate all’Oasi naturalistica “Palude del Brusà” a Cerea. Evento culturale Sabato 10 settembre 2011 Ore 21.00 - Legnago

Itinerario storico-monumentale Visite guidate all’Ossario di Custoza. Itinerario naturalistico Percorso naturalistico sui sentieri del Cammina Custoza, accompagnati da guide naturalistiche. Evento culturale Sabato 24 settembre 2011 Sommacampagna Azienda Agricola Monte del Frà Conferenza. Le colline moreniche del Garda e i paesaggi del Risorgimento. Relatore: Silvino Salgaro

25 Settembre 2011 Ore 15.00 - 19.00 Valeggio sul Mincio Itinerario storico-monumentale Visite guidate a villa Maffei Sigurtà Itinerario naturalistico Percorso naturalistico guidato alla scoperta di Borghetto

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Itinerario storico-monumentale Visite guidate alla Caserma Dalla Bona (Ospedale Militare Austriaco) e a Palazzo Carli. Itinerario naturalistico Visita naturalistica nel Parco delle mura e dei forti di Verona. Possibilità di visitare la Rondella delle Boccare. Evento culturale Sabato 01 ottobre 2011 Sala del Consiglio della Provincia di Verona Proiezione del documentario sulla caserma “Dalla Bona” Relatore: Mauro Quattrina


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VIA PORTA CATENA

Punto di partenza servizio bus per raggiungere i luoghi di visita

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Punto di sosta Via Città di Nimes Punto di partenza Piazzale Romano Guardini VIA

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Servizio di trasporto Per le tappe di Soave, Monteforte d’Alpone, Rivoli Veronese e Pa di trasporto bus con biglietto di andastrengo sarà attivo un servizio ta e ritorno al costo di soli 3,00€. Partenza alle ore 14.00 dal Piazzale Romano Guardini, vicino alla Stazione di Verona Porta Nuova, in via delle Coste, di fronte all’Itis “Marconi” e all’Istituto Tecnico “E. Fermi” . Si ricorda di essere presenti almeno 15 minuti prima della partenza per le operazioni di controllo e biglietteria. Per prenotare il servizio chiamare dal lunedì al giovedì (ore 9.00 13.00) antecedenti le uscite in programma i numeri 045 8068680 (IAT Verona) o 045 9288605 (U.R.P. Provincia di Verona). 6


Comune di Soave

Comune di Monteforte

SOAVE - MONTEFORTE D’ALPONE Passeggiando tra verdi colline e scaligere mura

SOAVE

MONTEFORTE D’ALPONE

Sabato 07 Maggio 2011

Domenica 08 Maggio 2011

15.00 e Visite guidate centro storico di Soave. 16.45 In programma visita guidata di piazza Antenna, Chiesa dei Domenicani, Palazzo del Capitano, Chiesa di San Rocco. (Partenza dal parcheggio antistante le mura sud di Soave, vicino Porta Vicenza)

15.00 e Visite guidate centro storico di 16.45 Monteforte d’Alpone. Visita alla restaurata Chiesa dei Cappuccini, al complesso del Palazzo Vescovile e alla Madonna del Drago. (Partenza dal parcheggio dietro il complesso del Palazzo Vescovile)

15.00 e Percorso naturalistico alla scoperta del 16.45 Monte Tenda. Guide naturalistiche ci accompagneranno lungo il “Sentiero Natura” di Soave. (Partenza dal parcheggio antistante le mura sud di Soave, vicino Porta Vicenza)

15.00 e Percorso naturalistico sui pendii delle 16.45 colline di Monteforte d’Alpone. Camminata tra verdi vigneti alla scoperta dei territori del Soave doc. (Partenza dal parcheggio dietro il complesso del Palazzo Vescovile)

21.00

Concerto a cura del Corpo Bandistico di Soave “Mons. Aldrighetti”. Auditorium di Rocca Sveva (ingresso libero) 7


Percorso storico - monumentale

Itinerario Il centro fortificato di Soave è dominato dal famoso Castello e circondato da mura con merlature ghibelline. Nelle mura trovano posto ben 24 torri difensive. Già conosciuto come importante pagus nell’età romana, deve probabilmente il suo nome al periodo longobardo quando il territorio fu sede di una colonia di Svevi che diede vita alla toponomastica Suaves o Suevi che cambiò negli anni più vicini a noi in Soavi fino a diventare definitivamente Soave. Tra le più belle cittadine fortificate del nord Italia, è stata insignita dal Touring Club Italiano nel 2003 della Bandiera Arancione come riconoscimento di qualità. 1

Capitano. Il Palazzo che sorge nelle vicinanze di Porta Aquila risale al XIV sec. Un tempo fu sede di Pretori e Governatori cittadini, mentre durante la dominazione veneziana divenne sede dei Capitani. Da quel periodo ha conservato la sua funzione sino ad oggi, rimasto sede municipale. Interessante la visita del giardino del Palazzo. Appena fuori dalle mura, nel vicinissimo borgo a nord del centro di Soave, si potrà seguire la visita della bella Chiesa di san Rocco del XV sec. che sorse su un’area cimiteriale romana. Molto interessante l’antico campanile ancora ben conservato.

Il percorso in programma prenderà il via dal parcheggio a ridosso delle mura del lato sud, poco lontane da Porta Vicenza. Dal punto di ritrovo le guide ci accompagneranno verso Porta Verona. Questo ingresso nelle mura medievali è caratterizzato da tre stemmi: al centro è collocato lo stemma cittadino di Soave, ad entrambi i lati gli stemmi scaligeri. Dopo un’introduzione storica della città seguirà la visita di Piazza Antenna, dove verrà spiegata la funzionalità dei numerosi palazzi che si affacciano su questa bellissimo spazio comunale: Palazzo di Giustizia e Palazzo Cavalli. Il percorso ci condurrà poi alla scoperta della bella Chiesa dei Domenicani che si trova a pochi passi da piazza Antenna. La chiesa del 1443 in stile lombardo, sorge dove prima insisteva un piccolo convento. Proseguendo si salirà verso il castello, per godere di una panoramica della città e dopo una ripida discesa sarà il momento di entrare nel chiostro del Palazzo del

1. Panoramiche dal Castello di Soave 2. Chiesa dei Domenicani 3. Palazzo di Giustizia

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Soave, 07 Maggio 2011

Palazzo Scaligero o del Capitano (sec. XIV) Oggetto di visita. Costruito per volontà di Cansignorio della Scala presso porta Aquila, era l’antica residenza dei Pretori e Governatori di Soave. Durante la dominazione veneziana, divenne la residenza dei Capitani che rappresentavano la massima autorità; per tale ragione l’edificio è anche detto Palazzo del Capitano. Il Palazzo e l’annesso giardino all’italiana - parco Baccio Zanella con la scalinata restaurata nel 2004 che porta al Castello, sono stati donati al Comune di Soave dalla famiglia Zanella. L’intero complesso, oggi sede dell’amministrazione comunale, è stato oggetto di un radicale intervento di restauro tra il 1982 ed il 1985.

Chiesa di San Rocco Oggetto di visita. Sorta nel sec. XV sull’area di un antico cimitero romano, fu rimaneggiata e trasformata nel 1890 dall’abate architetto Gottardi. Rimane integro il campanile con la cupola a pigna in cotto, esile e di bella fattura. Dal 2005 di proprietà del Comune di Soave, la chiesa è stata restaurata nel 2007.

Chiesa di Santa Maria di Monte Santo dei Padri Domenicani 2

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Oggetto di visita. Venne edificata nel 1443 in stile lombardo. Fu riedificata nel medesimo secolo per consiglio e sotto la direzione di Fra’ Giocondo. Sorge a pochi passi da Piazza Antenna, lungo l’erta stradicciola che porta al Castello. Il complesso colpisce per sobrietà e compostezza. È stata completamente restaurata tra il 1984 e il 1985, e molti degli originali affreschi sono stati recuperati. Attiguo alla chiesa sorgeva un piccolo convento, oggi centro culturale e sede della biblioteca civica.

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Percorso naturalistico

Itinerario

bellissimi scorci panoramici della zona sud di Soave e la possibilità di salire al castello. In questa prima parte del percorso la vegetazione si presenta caratterizzata da molte erbe ed arbusti di ambiente di degrado (edera, ortica, rovo, clematide), è possibile individuare anche essenze tipiche dell’antica foresta che copriva questa parte del veronese (acero, olmo, albero di Giuda, carpino nero, cespugli di biancospino, corniolo e rosa canina). La delimitazione del sentiero in questa zona è lasciata ai caratteristici muri a secco, che il alcuni punti potrebbero essere franati. La salita in questo punto è abbastanza ripida e sconnessa e richiede sicuramente delle calzature adatte ad un percorso di montagna (si consiglia vivamente l’utilizzo di scarpe da ginnastica).

Il percorso naturalistico parte dal punto di raccolta situato presso il parcheggio sotto le mura sud di Soave, a poca distanza dall’antica Porta Vicenza. Al di là del parcheggio si apre l’antico borgo Covergnino che conserva ancora molte caratteristiche del passato medievale della città. Dal parcheggio si seguono le mura fino a raggiungere Porta Vicenza. Non si entra nella città, ma si continua il sentiero lasciandosi alle spalle il capitello della Regina Carmelitana che quasi segna l’inizio della salita che ci introduce al “Sentiero Natura” (strada della salute, voluta e risistemata grazie al lavoro dei cittadini di Soave). Il sentiero offre a tutti i visitatori dei 4

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Soave, 07 Maggio 2011

Si giunge poi ad un bivio, dove prendendo il sentiero a destra si arriva velocemente ai piedi del Castello. Dall’alto di questo punto si può godere di una ampia vista sull’abitato fortificato di Soave e capire bene la funzione di domino e controllo che il Castello esercitava sulle terre sottostanti. Subito dopo aver oltrepassato il Castello il sentiero continua su strada asfaltata che conduce con un dolce pendio verso il borgo nord di Soave dove si potrà iniziare la visita storico-monumentale partendo dalla chiesa di San Rocco.

lungo il sentiero, ci aiuteranno ad inquadrare il territorio di Soave e la zona collinare dell’Est veronese sotto gli aspetti morfologici e idrogeologici legati alla formazione di questo paesaggio. Insieme con le guide sarà possibile valutare ed esaminare la trasformazione del territorio e del paesaggio dovuto alle continue modifiche apportate dall’uomo.

Le guide naturalistiche oltre a dare molte informazioni di carattere botanico sulle specie floreali caratteristiche di questa parte della provincia che saranno visibili

4. Mappa “Sentiero Natura” - Monte Tenda 5. Vigneti ai piedi del Castello di Soave 6. Veduta di Borgo Bassano, Soave

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Percorso storico - monumentale

Itinerario Monteforte d’Alpone è un paese dalle mille risorse, ricco di storia e arte ma anche di buon vino, eventi folcloristici e attività culturali. Il suo nome deriva da un castello creato a difesa degli Ungari oggi ormai quasi totalmente distrutto. Esso apparteneva all’inizio ai Duchi di San Bonifacio ceduto poi nel 1207 ai vescovi di Verona, periodo che può sicuramente essere indicato come il più importante. Il percorso di visita proposto per l’evento prende il via dal parcheggio retrostante il complesso del Palazzo Vescovile e la chiesa parrocchiale. I monumenti oggetto della vista storico - monumentale saranno:

Chiesa dei Cappuccini 7

Nota anche come S. Maria Fossa Dragone, la Chiesa dei Cappuccini si trova all’interno del cimitero comunale. Prende nome dal convento oggi scomparso dei Cappuccini che qui vissero dal 1568 al 1769. La chiesa sorge sull’asse viario dell’antica strada romana Postumia sul vettore SoaveMonteforte d’Alpone-San Bonifacio. Venne eretta in stile romanico povero nella prima metà del ‘300 e nei secoli successivi ha subito diverse modifiche strutturali. Il nome Fossa Dragone sembra provenire da una leggenda locale, secondo la quale la Madonna liberò

le popolazioni dalla presenza di un drago che le terrorizzava. Per questo venne fatta intagliare nel legno un’immagine della Beata Vergine orante, che tiene sotto i piedi un drago. In realtà, quello del drago altro non è che il simbolo di una paura reale, quella per gli straripamenti dell’Alpone, torrente impetuoso che più volte nel passato è stato responsabile di devastazioni: un rischio che a tutt’oggi non appare completamente scongiurato. La chiesa subì i primi interventi di rilievo nella seconda metà del ‘400, che le diedero l’aspetto attuale. Le pareti interne vennero affrescate (con stile per lo più bizantino) e venne ricostruito il portale con i contorni di marmo. Al suo interno si riconoscono bellissimi affreschi del ‘300 e del ‘400. Qui inoltre si trovava la bella immagine in legno della Madonna del Drago (XV secolo), ora conservata nella chiesa parrocchiale. La porta gotica fu realizzata nella seconda metà degli anni ‘40. 12

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7. Chiesa dei Cappuccini 8. “Madonna del Drago” 9. Chiostro del Palazzo Vescovile


Monteforte d’Alpone , 08 Maggio 2011

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Palazzo Vescovile Il primo Palazzo dei Vescovi è documentato nel 1231, non molti anni dopo il “contratto” del 1207, mediante il quale il Comune di Verona cedeva al vescovado la terra di Monteforte d’Alpone in cambio di Legnago, Tregnago, Roverchiara e altre località. Il palazzo odierno, che con la sua mole severa domina la piazza, fu fatto costruire nella seconda metà del Quattrocento da Ermolao Barbaro, vescovo di Verona. Egli diede l’incarico di progettare la ricostruzione del palazzo di Monteforte d’Alpone all’ingegnere Michele da Caravaggio. Questi, in collaborazione con il figlio Francesco, diresse i lavori dal 1457 fino almeno al 1467. L’edificio fu ideato dal maestro Michele e si sviluppa attorno al chiostro rettangolare, che impiega al piano terra 22 colonne di marmo rosso di Verona, mentre altrettante colonne sono utilizzate nella loggia superiore. Il palazzo doveva essere in origine merlato, con alti camini rotondi e finestre monofore al primo piano, come appare da un disegno conservato nella Biblioteca Civica di Verona. Nei secoli successivi, l’edificio subì vari interventi in particolare all’esterno. Le modifiche più rilevanti furono attuate, nella prima metà del Cinquecento, per volere 13

del vescovo Gian Matteo Giberti. Egli, tra l’altro, fece rinnovare le finestre, su alcune delle quali è visibile il suo stemma, e costruire nella facciata posteriore il portale di gusto sanmicheliano. Il palazzo ospitò per una notte, nel settembre 1581, l’imperatrice Maria d’Austria, in viaggio con il fratello Massimiliano dalla Boemia alla Spagna. In età napoleonica, il vescovo Giovanni Andrea Avogadro, per non sottostare ai Francesi, nel 1801 si rifugiò nel palazzo di Monteforte d’Alpone, dove rimase fino al 1805. Il suo successore, Innocenzo Liruti, provvide a far restaurare l’edificio danneggiato dal passaggio delle truppe francesi e austriache. Alla fine del secondo conflitto mondiale il vescovado fu occupato da famiglie di sfollati e senzatetto. La difficile situazione consigliò il vescovo, cardinale Giovanni Urbani, di vendere il palazzo all’Ente Comunale di Assistenza, per adibirlo a ricovero degli anziani. La cessione avvenne nel 1955 e poco dopo la casa di riposo entrò in funzione. Nel 2002, completata la costruzione della nuova, ampia e funzionale struttura nel terreno del brolo, mediante una permuta con la Fondazione “Don Mozzatti d’Aprili“ che gestisce la casa di riposo, il Palazzo Vescovile passò in proprietà al Comune di Monteforte d’Alpone. Oggi l’edificio è centro nevralgico di manifestazioni culturali, ma i suoi spazi, su richiesta e a seconda della disponibilità del momento, possono ospitare anche iniziative d’altro genere, come matrimoni, cene di gala, conferenze, riunioni, corsi.


Percorso naturalistico

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Itinerario Il territorio comunale di Monteforte d’Alpone è immerso nel verde e nelle colline che offrono un paesaggio unico e caratteristico dell’Est Veronese. Questo paesaggio collinare è il luogo ideale per scampagnate, percorsi in bicicletta e per gli amanti della natura. La posizione di Monteforte d’Alpone offre scorci paesaggistici dai mille colori grazie alla varietà della vegetazione che lo circonda, come le verdi vigne e i bianchi ciliegi…. Il percorso naturalistico partirà dal punto d’incontro posto presso l’area di parcheggio dietro al Palazzo Vescovile e alla chiesa parrocchiale di Monteforte d’Alpone. Le guide naturalistiche ci accompagneranno fin dall’inizio all’interno dei vigneti del Soave doc., nel labirinto verde dei vicoli che salgono lungo le colline dietro al colle di S. Antonio Abate. Grazie all’esperienza dei nostri accompagnatori sarà possibile analizzare l’aspetto geologico e morfologico del territorio montefortiano con alcuni spunti riguardanti l’idrografia di queste terre. Inoltre ci sarà la possibilità di conoscere e riconoscere la flora tipica delle colline dell’Est Veronese e verrà analizzato il fenomeno dell’affioramento dei basalti. Il percorso salirà sulle colline, dietro il centro di Monteforte d’Alpone, per poi raggiungere la piazza centrale del paese. In certi punti sarà possibile scorgere alcuni tratti del famoso e più impegnativo sentiero denominato “Percorso dei 10 capitelli del Soave Classico” che attraversa in circa 10 km le terre di produzione del Soave Classico doc riportando in luce la tradizione contadina di costruire capitelli votivi a

benedizione e protezione dei raccolti frutto del lungo e faticoso lavoro nei campi.

Curiosità

Chiesa (Oratorio) di Sant’Antonio Fu eretto dai Vescovi verso la fine del ‘200 sulle rovine del castello (e con materiali dello stesso). Venne dedicata al Santo protettore contro le malattie del bestiame. La chiesa venne rimaneggiata nel 1537 all’esterno, come testimonia la data riportata sull’architrave in pietra della porta laterale. Verso la fine del 1500 il Comune ne assunse il patronato e nel 1650 innalzò sia l’elegante altare barocco con statue e colonne di finto marmo a spirale, sia l’abside che per anni custodì un “Cristo Moro” antico crocifisso ligneo del ‘500, attualmente conservato nella Chiesa parrocchiale.

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Da provare!

Monteforte d’Alpone , 08 Maggio 2011

Da provare!

Percorso circolare dei 10 capitelli

ultimi due capitelli intitolati alla Madonna Auxilium Christianorum, oggi Ara Pacis e a San Rocchetto.

Nel territorio di Monteforte d’Alpone e Soave è possibile ammirare e scoprire i paesaggi delle colline veronesi attraverso un interessante percorso che si snoda tra i due comuni. Il percorso dei 10 capitelli si presenta come un sentiero circolare di circa 10 km di difficoltà media, ideale per una passeggiata “fuori porta” con tutta la famiglia.

Il percorso circolare dei 10 Capitelli è stato proposto da G. P. Valdalpone De Megni per far conoscere la zona di Monteforte d’Alpone e Soave su strade collinari inedite e per molti sconosciute. 11

Il punto di partenza è Piazza Silvio Venturi a Monteforte d’Alpone, da qui si seguono i cartelli che portano a ridosso delle colline e dopo 2 km di strada asfaltata si incontra il primo capitello dedicato alla Madonna con Bambino. Da questo punto il percorso inizia a salire, in alcuni punti abbastanza ripidamente, fino al secondo capitello dedicato a San Pietro. A 146 metri slm si può godere di una bella panoramica sulle colline del Soave doc. La salita continua fino alla vista, sull’orizzonte del castello di Soave che ci accompagna fino al terzo capitello detto “Foscarin” e dedicato alla Sacra Famiglia. Si prende ora la discesa verso sinistra, talvolta ripida, che ci conduce al quarto capitello con Madonna con Bambino. Si prosegue con la strada in direzione Soave e quando si arriva a poche centinaia di metri dal Castello si prende la salita verso sinistra per giungere fino al quinto capitello dedicato a San Vincenzo Ferretti. Ora il percorso diventa più agevole perché si snoda su un crinale e con una piccola deviazione dalla strada possiamo ammirare il sesto capitello dedicato alla Madonna della Bassanella. Continuando sulla strada del crinale si attraversa il confine tra Soave e Monteforte d’Alpone e si giunge al settimo capitello intitolato a San Giuseppe, da questo punto la strada scende fino all’ottavo capitello dedicato a Cristo in croce. Inizia da questo punto la parte finale del sentiero che porterà i visitatori alla scoperta degli

10. Panoramica delle colline di Monteforte d’Alpone 11. Un capitello caratteristico del percorso

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Evento culturale

Sabato 7 Maggio 2011, ore 21.00 Concerto a cura del Corpo Bandistico di Soave “Mons. L. Aldrighetti” Auditorium Rocca Sveva – Cantina di Soave, ingresso gratuito. Attenzione! Possibilità di partecipare all’evento culturale serale con servizio bus da Verona. Il servizio di trasporto verrà attivato con un minimo di 30 partecipanti. Comunicare se si è interessati al servizio bus al momento della prenotazione: 0458068680 IAT VERONA e 0459288605 U.R.P. Provincia di Verona. La giornata prevederà le visite del pomeriggio, una pausa per la cena (libera) e la partecipazione all’evento culturale serale in programma. Alla fine dell’evento il bus riaccompagnerà i partecipanti a Verona, presso l’Autostazione ATV Verona Porta Nuova e piazzale Francesco Guardini.

Per maggiori informazioni e prenotazioni: IAT VERONA 0458068680, U.R.P. Provincia di Verona 0459288605.

Convenzioni con ristoranti Durante i due giorni della manifestazione (domenica e sabato a cena) i ristoranti sotto elencati saranno lieti di proporre ottimi piatti tipici con uno sconto del 10%. Per richiedere lo sconto sarà necessario esibire il dépliant generale dell’iniziativa o il libretto de I Tesori Veronesi 2011. È consigliata la prenotazione ai numeri indicati.

Soave

Monteforte d’Alpone

ANTICA LOCANDA EL GRIO | P.zza Salvo d’Acquisto, 3 Tel. 045 7675255 | e- mail: info@locandaelgrio.com RISTORANTE PIZZERIA CORTE DEL SOLE Via Costeggiola, 24 | Tel. 045 7675397

TRATTORIA ALLA PESA | Via S. Brizio, 43 Tel. 045 6175011 ABBAZIA SANT’ANTONIO RISTORANTE PIZZERIA ENOTECA BIRRERIA | Via Garibaldi, 24 Tel. 045 6130014, 045 6130015, 045 7613796 PIZZERIA RISTORANTE GABRY | Via De Gasperi, 11 Tel. 045 7610983 TRATTORIA IL CONVIVIO | Via Vittorio Veneto, 18 Tel. 045 4541262 ENOTECA DI MONTEFORTE | Piazza Salvo D’Acquisto, 1 Tel. 045 7613422

Da Verona

1. Autostrada A4, direzione Venezia, uscita Soave/San Bonifacio. Alla prima rotonda seguire le indicazioni per Soave o Monteforte d’Alpone. 2. Tangenziale sud di Verona, direzione Vicenza, continuare sulla Via Porcilana (SP 38). Seguire le indicazioni Soave nelle rotonde mentre per Monteforte d’Alpone proseguire fino alla rotonda con le indicazioni dell’entrata dell’Autostrada A4 e seguire le indicazioni per Monteforte d’Alpone.

Punto di ritrovo

MONTEFORTE D’ALPONE | Domenica 8 Maggio 2011 Parcheggio dietro al Palazzo Vescovile e al Comune di Monteforte d’Alpone.

Punto di ritrovo

SOAVE | Sabato 7 Maggio 2011 Parcheggio lato sud delle mura, vicino Porta Vicenza.

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Comune di Rivoli Veronese

Comune di Pastrengo

RIVOLI VERONESE - PASTRENGO Scendono da Nord! Il Risorgimento dalla Terra dei Forti

RIVOLI VERONESE

PASTRENGO

Sabato 14 Maggio 2011

Domenica 15 Maggio 2011

15.00 e Visite guidate al Forte Wohlgemuth e 16.45 al museo “Walter Rama” che raccoglie reperti della Prima Guerra Mondiale.

15.00 e Visite guidate ai forti di Pastrengo. 16.45 In particolare Forte Degenfeld di Piovezzano, Telegrafo ottico di Pastrengo e Forte Poggio Croce (Leopold).

15.00 e Percorso naturalistico nei pressi del 16.45 Forte di Rivoli (Wohlgemuth). Proiezione di un contributo video dal titolo “Il sentiero dei Forti” di Legambiente del Baldo Garda “Il Tasso”. 21.00

15.00 e Percorso naturalistico alla scoperta del 16.45 territorio di Pastrengo. Il percorso si snoderà tra il Forte di Piovezzano (Degenfeld) e il Telegrafo Ottico.

Sala Consiliare di Corte Bramante Conferenza. I Piemontesi al campo di Rivoli. Testimonianze archivistiche. Relatore: Virginia Cristini Presentazione del volume “Uragano d’estate” con proiezione di alcune scene tratte dal film “Senso” di Luchino Visconti. Relatore: Elena Pigozzi (ingresso libero). 17


Percorso storico - monumentale

Itinerario Il comune di Rivoli Veronese si estende lungo la riva destra del fiume Adige, dai piedi del Monte Baldo a nord, fino oltre la Chiusa dell’Adige a sud, e a pochi chilometri dal lago di Garda in direzione ovest. Il paese siede nel centro geometrico di un semicerchio collinare (anfiteatro morenico) costituito da terrazze naturali che digradano verso la valle ove scorre l’ Adige (Val Lagarina). Il nome Rivoli è legato alla grande battaglia che vi condusse il giovane Napoleone nel gennaio del 1797 sconfiggendo gli austriaci nel corso della sua campagna d’Italia - una battaglia il cui ricordo si rinnova ancora nel nome della celebre rue de Rivoli che congiunge il Louvre alla Place de la Concorde.

Forte di Rivoli (Wohlgemuth)

Nel percorso di visita in programma gli storici appassionati del Forte di Rivoli (“Amici del Forte” di Rivoli) ci guideranno alla scoperta del Forte Wohlgemuth che con la sua posizione di sommità aveva un ruolo di controllo sulla Val d’Adige che poche altre strutture possono vantare. Grazie al grande lavoro di raccolta ed esposizione della famiglia Rama sarà possibile ammirare il museo che ospita i cimeli della Prima Guerra Mondiale in onore alla memoria del giovane Walter Rama.

Costruito tra il 1850 e il 1851 sull’altura del Monte Castello (m 227 s.m.) a Nord-Est di Rivoli, il forte doveva proteggere le strade che da Affi si dirigono a Rivoli e all’Adige, incrociando il suo tiro con i forti di Ceraino e Monte. La gran parte delle casematte per l’artiglieria erano infatti rivolte a Sud ed a Ovest, ma vi era anche la possibilità di collocare pezzi di artiglieria con raggio di azione a 360°. Denominato Wohlgemuth in onore di un generale austriaco distintosi nella campagna del 1848, il corpo principale del forte è costituito da una doppia casamatta cilindrica sovrapposta, (del tipo a torre massimiliana, perché ideata da Massimiliano d’Asburgo). Possedeva 17 cannoni. Il forte era collegato con una strada sia con l’abitato di Rivoli sia con il forte Chiusa attraverso un’altra strada che scendeva sulla riva destra dell’Adige e lo attraversava in direzione di Ceraino mediante un porto scorrevole. Tale porto è costruito in conci di pietra locale (in particolare Rosso Ammonitico) con archivolti in cotto. Molto belli e ben rifiniti sono i fori per le artiglierie e le casematte interne. Nel 1866 venne armato con 14 cannoni (di cui 8 con canna rigata, a lunga gittata), ma possedeva anche alcune artiglierie da disporre nel vicino piazzale (dove poi gli italiani costruiranno la Batteria Bassa).

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1. Veduta del forte di Rivoli Veronese


Rivoli Veronese, 14 Maggio 2011

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Batteria bassa sistemate in barbetta (sopra), protette da parapetti e rivolte verso la Val d’Adige ove si può godere di un vasto panorama. Le varie parti dell’opera erano raggiungibili senza uscire all’aperto, permettendo alla guarnigione di muoversi in tutta sicurezza anche in caso di bombardamenti.

La batteria bassa venne aggiunta al Forte di Rivoli dagli Italiani nel 1884. All’entrata, sotto il volto, sono visibili le carrucole che azionavano il ponte levatoio. A destra, le prigioni, a sinistra la S. Barbara (deposito esplosivi), l’infermeria, il deposito medicinali e l’alloggio Ufficiali. Proseguendo, prima della spianata a destra, depositi e magazzini; ora il n° 5 è usato come Sala convegni. Nell’enorme piazzale: di fronte gli alloggi per la truppa, a sinistra i depositi. Le artiglierie erano

2. Facciata del municipio di Rivoli Veronese 3. Interno del museo “Walter Rama” 4. Ingresso Batteria bassa del forte di Rivoli Veronese

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Percorso naturalistico

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Itinerario Il forte di Rivoli Veronese si trova in una zona sommitale a strapiombo sulla Val d’Adige. Per questo oltre al breve ma impegnativo sentiero che porta 1 forte non sarà possibile effettuare un percorso al naturalistico comprensivo di camminata. Grazie al coinvolgimento dei volontari di Legambiente sarà possibile assistere alla proiezione del filmato Il Sentiero dei Forti che illustra da un lato il progetto realizzato da Legambiente lungo il percorso e dall’altro lo straordinario patrimonio naturalistico presente in questi luoghi. Realizzato da Raffaello Boni, il video verrà proiettato presso la Sala Civica della Batteria Bassa del forte di Rivoli dalle ore 15.00 in poi. A completamento dell’esperienza di apprendimento naturalistico contribuirà la spiegazione della panoramica della Val d’Adige dall’alto del forte. Lo spettacolo naturale che ci verrà illustrato è un ambiente di rara bellezza e di grande interesse sia storico che paesaggistico che offre panorami suggestivi

sull’anfiteatro morenico di Rivoli Veronese, sul lago di Garda, sulla Lessinia e sulla Val d’Adige.

5. Panoramica sulla Val d’Adige dal forte di Rivoli Veronese

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Rivoli Veronese, 14 Maggio 2011

Da provare!

Sentiero dei forti A cura del Circolo Legambiente “Il Tasso” Sentiero ad anello di 12 km con un tempo di percorrenza di circa 6 ore e un dislivello di 480 metri. La difficoltà generale del percorso può definirsi media anche se alcuni tratti potrebbero presentare delle difficoltà aggiuntive.

Canale (146 m) - Pozza Galet (556 m) Il sentiero sale, con media pendenza, fino al crinale con Da provare! lunghi tratti esposti al sole. La vegetazione è quella tipica di ambienti caldi ed aridi. Appena oltrepassato il centro di Canale le pietre levigate dal ghiaccio e solcate dall’acqua presentano un paesaggio lunare di Itinerario: alto interesse morfologico. Successivamente si segue il Rivoli - Canale - Pozza Galet - Forte San Marco - Rivoli. sentiero verso Pozza Galet. Partenza da Rivoli: lasciare l’auto nell’ampio parcheggio nelle vicinanze del forte di Rivoli e prendere a piedi la Pozza Galet (556 m) - Forte San Marco (451 m) strada non asfaltata che scende verso l’Adige (l’itinerario Da Pozza Galet si prende la stradina pianeggiante può essere percorso anche in senso inverso). che poi scende verso una cava attiva e raggiunge una raduna con alcuni grandi castagni. Da qui si prende il Il sentiero, che si snoda sulle propaggini meridionali sentiero detto “Cavalara” che dopo circa 2 km porta al del Monte Baldo, offre parecchi spunti paesaggistici: forte San Marco. dal Forte San Marco, punto centrale dell’itinerario, lo sguardo domina la val d’Adige e il Monte Pastello verso Forte San Marco (451 m) - Rivoli (185 m) est, Rivoli e la Chiusa di Ceraino verso sud, l’anfiteatro Dal forte San Marco la strada militare con più di 40 morenico di Rivoli e la Piana di Caprino verso ovest ed tornanti conduce verso il fondo valle. Alla base del infine le creste più alte del Monte Baldo a nord. versante il sentiero entra nel bosco per raggiungere la Numerosi sono gli aspetti geomorfologici, botanici e sorgente delle Fontanelle e poi il canale Biffis. Dopo antropici della zona che si possono ammirare e valutare un breve tratto si oltrepassa l’autostrada grazie ad un durante il percorso indicato. sottopasso. A questo punto o si prende la strada sterrata L’intero anello, abbastanza impegnativo in termini di a sinistra che porta al Monumento di Napoleone di tempo, può essere suddiviso in quattro tratti: Rivoli Veronese o si prosegue diritto chiudendo l’anello presso il parcheggio di partenza. Rivoli (185 m) - Canale (146 m) Sentiero e testi tratti da “Sentiero dei Forti, Natura Tratto che attraversa una zona fortemente antropizzata. e ambienti alle pendici del Monte Baldo” a cura di Non presenta nessuna difficoltà e permette di osservare Raffaello Boni, Francesca dall’Ora, Roberta Scala, da vicino il corridoio fluviale dell’Adige e la contrada di Daniele Zanini. Canale. Da Rivoli si scende a Canale e in questo piccolo abitato, dopo aver oltrepassato la chiesa a destra, si prende il sentiero verso Pozza Galet.

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Itinerario Pastrengo, con le sue frazioni di Pol e Piovezzano, giace nella zona collinare dell’anfiteatro morenico del Garda, tra il lago e l’Adige. Il paesaggio è dominato da vigneti, oliveti, frutteti, e da qualche bosco di roveri e carpini. Colline con cipressi, su cui dominano dei fortini militari e qualche villa medievale, segnano la zona e permettono ampi panorami sul Garda e sulla piana dell’ Adige. Famoso per la “carica” dei Carabinieri del 1848, Pastrengo ha un nome di origine longobarda che fa riferimento a prati e pascoli. strategico per il controllo della campagna e la strada per Verona e la Valdadige vide nel suo territorio lo svolgersi di uno dei più gloriosi fatti del nostro risorgimento. Qui il 30 Aprile 1848 ebbe luogo la “Carica dei Carabinieri”, mentre qualche anno più tardi, gli Austriaci scelsero Pastrengo per edificare un sistema di fortificazioni ed un telegrafo ottico, di grande bellezza ed interesse. I forti di Pastrengo, pur diversificandosi nello sviluppo della pianta per adattarsi alle particolarità del terreno, hanno molti elementi comuni fra loro sia nella concezione tecnico-militare sia nell’accuratezza dell’esecuzione. Hanno tutti un ampio piazzale su cui si affacciano i locali protetti e destinati a casamatte e ridotti, magazzini e annessi, oltre a dormitori, locali per il comando, scuderie, cucine, in modo da poter assicurare una vita autonoma alla guarnigione anche per lunghi periodi. Caratteristica tecnica comune a questi forti è la difesa del fossato che nel fronte di gola è affidato ad una caponiera in posizione centrale. Inoltre vi è una scala in pietra con due guide a rampa per far salire sul ramparo superiore le bocche da fuoco. Sono forti di concezione più moderna di quelli del gruppo di Rivoli (appena precedenti) appositamente costruiti per i nuovi cannoni a canna rigata (sistema che dava maggior precisione di tiro e maggior gittata). Furono realizzati dal maggiore del genio Salis Soglio su schemi del col. Tunkler, allievo di Von Scholl. L’impiego della pietra viva, selezionata fra le più compatte nelle cave del vicino Monte Pastello, denota una maggior cura e precisione di esecuzione che non quelli di Verona, costruiti in tufo.

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A Pastrengo nella terra dei forti per eccellenza saremo guidati alla scoperta di due forti molto importanti del territorio comunale: forte Degenfeld (Piovezzano) e forte Leopold. Molto interessante risulterà la visita al Telegrafo Ottico Austriaco che dopo l’importante restauro è divenuto uno dei fiori all’occhiello del Comune di Pastrengo. Dall’alto del telegrafo il territorio veronese sembra una tavolozza di colori che si apre allo sguardo: l’azzurro del lago, il verde degli ulivi, dei cipressi, dell’erba, le sagome scure o vivide delle montagne e l’inconfondibile paterna presenza del Monte Baldo. Pastrengo luogo ameno ed invidiabile dal punto di vista paesaggistico, ambitissimo dal punto di vista 22


Percorso storico - monumentale - naturalistico

Forte di Piovezzano La costruzione, voluta dal feldmaresciallo Josef Radetzky per arginare un eventuale attacco nemico, fu completata nel 1861. Costruito a 200 metri slm a Nord dell’abito di Piovezzano deve il suo nome al generale Friedrich Graf von Degenfeld-Schonburg comandante del corpo di armata e ministro della guerra. Il forte poteva vantare un armamento di 12 cannoni (6 canna liscia, 6 canna rigata), posizionati in barbetta (protetti da un parapetto in muratura o casamatta). Il ramparo superiore era raggiungibile con un’agile scala dotata di guide per l’artiglieria. All’interno sono presenti vari locali, utilizzati come magazzini, laboratori, alloggi, ..., che potevano ospitare una guarnigione di circa 80 soldati e garantire le esigenze della guarnigione per tempi relativamente lunghi. La pianta, simile ad un pentagono, ed i suoi cannoni avevano il compito di battere Monte Albero, la strada Lazise-Ronchi, Campara e la strada per Ponton-Rivoli, Pol di Piovezzano e di coprire il fianco del forte M. Bolega. Nel 1866, in seguito alla cessione del Veneto al Regno d’Italia, come tutte le altre fortificazioni della zona, il presidio passò sotto il controllo del Regio Esercito che

Pastrengo, 15 Maggio 2011

ne cambiò il nome in Forte di Piovezzano. Fu inoltre cambiata la direzione del tiro dell’artiglieria. Dismesso nel 1901 da qualsiasi attività militare, il forte oggi si presenta in un discreto stato di conservazione. Molto bello e curato elegantemente è l’ampio portale nel fronte di gola. Interessante è anche la vasta cisterna per le acque piovane raccolte da apposite tubazioni e canali in pietra.

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Forte Leopold (Forte Poggio Croce) Edificato nel 1861, a pianta poligonale, sorge sul poggio Croce a 256 metri slm. Il nome è dedicato al Principe Leopold di Anaht - Dessau. Nel 1866 venne armato con 14 cannoni (8 a canna rigata). Il forte, sede del comando di settore, da cui dipendevano gli altri tre forti di Pastrengo (Degenfel, Bendeck e Nugent) venne costruito con dovizia di tecnica e con maggior numero di locali e alloggiamenti. Forte Leopold, che incrociava il tiro con il Forte Nurget, copriva la strada che da Sandrà porta a Bussolengo, la strada provinciale per Verona e la strada che porta a Lazise. Attualmente è un ristorante/ pizzeria e si presenta in un discreto stato di conservazione. 23

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6. Veduta di Forte Nugent 7. Planimetria del Forte di Piovezzano 8. Cortile interno Forte Leopold


Itinerario Il percorso naturalistico in programma per questa tappa sarà a servizio dell’enorme patrimonio culturale legato alle costruzioni militari che Pastrengo racchiude nel suo territorio. Le guide ci accompagneranno a piedi tra i monumenti oggetto di visita illustrandoci le caratteristiche del paesaggio ambientale tipico delle colline moreniche. Con partenza dal forte di Piovezzano o viceversa dal Telegrafo Ottico sarà possibile compiere un bellissimo percorso naturalistico che oltre alla flora locale saprà regalarci scorci di alcune coltivazioni tipiche, muretti a secco e la visita alla piccola frazione di San Zeno, ricordo della giurisdizione feudale da parte del monastero di San Zeno di Verona già alla fine del X secolo.

Telegrafo Ottico Asburgico di Pastrengo La stazione di telegrafia ottica venne costruita nel 1865 sulla sommità del colle di S. Martino (263 m s.l.m.) per mettere in comunicazione la piazzaforte austriaca di Pastrengo con le altre fortificazioni del Quadrilatero. Precedentemente, nello stesso luogo, era utilizzato un telegrafo da campo. L’edificio venne progettato da Andreas Tunkler von Treuimfeld (1820-1873), noto in Europa per le sue pubblicazioni di scienza delle fortificazioni e per l’attività di insegnamento all’Accademia del Genio di Kloster Bruck. La struttura esagonale, con un diametro di circa 12 m ed un’altezza di 8,5 m, è interamente costruita in mattoni, con zoccolatura in pietra e con copertura a travature lignee. Esso si articola su due piani dominati, al centro, dalla presenza di una colonna in pietra e in un ulteriore corpo aggettante che ospitava il servizio igienico sulla cui sommità è stato ricavato un terrazzino che permette di dominare il territorio circostante. I sistemi di comunicazione diurno e notturno erano tra loro distinti. Di giorno si ricorreva al cosiddetto sistema “a lampo di colore”. Sulla superficie esterna dell’edificio, interamente intonacata di bianco, venivano fissati ad appositi ganci, ancora oggi visibili, dei pannelli mobili in legno.

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Percorso storico - monumentale - naturalistico

Pastrengo, 15 Maggio 2011

9. Sentiero naturalistico di Pastrengo 10. Telegrafo Ottico Asburgico di Pastrengo 11. Particolare del Telegrafo Ottico

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Tali strutture erano di colore scuro da un lato e di colore identico a quello del muro dall’altro. A sportello alzato era visibile, sul muro il lato scuro dello sportello, a sportello abbassato esso era indistinguibile. Era così possibile ottenere le seguenti combinazioni basate sull’alfabeto Morse:

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- uno sportello alzato: punto - due sportelli alzati: linea - sportelli abbassati: pausa Un telegrafista sistemato all’interno dell’edificio azionava gli sportelli con manovelle e funi. Di notte la comunicazione, per brevi e medie distanze (sino a qualche chilometro), si effettuava invece dal piano superiore con segnali luminosi prodotti da lampade a petrolio. Tali apparecchiature venivano posizionate in corrispondenza delle ventidue aperture circolari orientate verso le diverse stazioni riceventi. Era perciò possibile trasmettere il punto scoprendo la luce di una sola lampada e la linea scoprendole entrambe, basandosi sempre sul sistema Morse. Per grandi distanze, cioè tra Mantova e Pastrengo (37 Km), gli Austriaci impiegarono un’unica grande lampada. La sorgente luminosa era costituita da un arco voltaico alimentato da pile e da un riflettore parabolico in metallo argentato. I segnali venivano trasmessi con il codice Morse per mezzo di un manipolatore che agiva sulla distanza degli elettrodi e che faceva variare la luminosità della lampada.

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Evento culturale

Sabato 14 Maggio 2011, ore 21.00 Conferenza. I Piemontesi al campo di Rivoli. Testimonianze archivistiche. Relatore: Virginia Cristini Presentazione del volume “Uragano d’estate” con proiezione di alcune scene tratte dal film “Senso” di Luchino Visconti. Relatore: Elena Pigozzi. Sala Consiliare di Corte Bramante (Forte di Rivoli), ingresso libero. Attenzione! Possibilità di partecipare all’evento culturale serale con servizio bus da Verona. Il servizio di trasporto verrà attivato con un minimo di 30 partecipanti. Comunicare se si è interessati al servizio bus al momento della prenotazione: 0458068680 IAT VERONA e 0459288605 U.R.P. Provincia di Verona. La giornata prevederà le visite del pomeriggio, una pausa per la cena (libera) e la partecipazione all’evento culturale serale in programma. Alla fine dell’evento il bus riaccompagnerà i partecipanti a Verona, presso l’Autostazione ATV Verona Porta Nuova e piazzale Francesco Guardini.

Per maggiori informazioni e prenotazioni: IAT VERONA 0458068680, U.R.P. Provincia di Verona 0459288605.

Convenzioni con ristoranti Durante i due giorni della manifestazione (domenica e sabato a cena) i ristoranti sotto elencati saranno lieti di proporre ottimi piatti tipici con uno sconto del 10%. Per richiedere lo sconto sarà necessario esibire il dépliant generale dell’iniziativa o il libretto de I Tesori Veronesi 2011. È consigliata la prenotazione ai numeri indicati.

Rivoli Veronese

Pastrengo

RISTORANTE PIZZERIA DANCING RIVOLI Loc. Montalto, Rivoli Veronese | Tel. 045 7281348, cell. 329 2117514 Menu del territorio di Rivoli per la degustazione dell’Asparago e dell’Olio extra vergine d’oliva OSTERIA LA CICALA | Loc. Cristane, 9 Tel. 045 7236690 AGRITURISMO LA COLOMBARA | Via Croce - Gaium Tel. 045 6269150

RISTORANTE EVA | Via Due Porte, 45 Tel. 045 7170110 | www.ristoranteeva.com RISTORANTE STELLA D’ITALIA | Piazza Carlo Alberto, 25 Tel. 045 7170034 | www.stelladitalia.it RISTORANTE LA CARICA | Via Rovereto, 42 Tel. 045 7170455 | www.lacarica.com RISTORANTE AL FORTE | Località telegrafo, 1 Tel. 045 7170683 | www.ristorantealforte.com

Come arrivare

Dall’autostrada A4 e A22 prendere l’uscita Verona Nord e seguire la superstrada per la Valpolicella con uscita Bussolengo. Proseguire per il lago di Garda con svincolo per Pastrengo. Nelle vicinanze del centro di Pastrengo fare attenzione ai cartelli segnaletici “I Tesori Veronesi” che indicheranno il punto d’incontro.

Come arrivare

Da Verona: si arriva all’incrocio detto “Passaggio Napoleone” in località Volargne, percorrendo la SS 12 del Brennero per ca. 15 km in direzione Trento; svoltare verso Affi e seguire le indicazioni per questa località; arrivati ad Affi, seguire le indicazioni per Rivoli Veronese; dal centro seguire la strada per “località Castello”; parcheggiare lungo la strada in salita e proseguire a piedi per circa 10 minuti fino al forte (si consigliano abbigliamento e scarpe comodi).

Punto di ritrovo

PASTRENGO | Domenica 15 Maggio 2011 Cortile interno del forte di Piovezzano.

Punto di ritrovo

RIVOLI VERONESE | Sabato 14 Maggio 2011 Ampio parcheggio ai piedi della salita che porta al forte di Rivoli.

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VERONA (Santa Lucia) Dall’esterno per difendere l’interno. I forti a protezione di Verona

VERONA - FORTE GISELLA

VERONA - FORTE GISELLA

Sabato 28 Maggio 2011

Domenica 29 Maggio 2011

15.00 e Visite guidate al complesso di Forte 16.45 Gisella.

15.00 e Visite guidate al complesso di Forte 16.45 Gisella.

15.00 e Percorso naturalistico alla scoperta 16.45 della flora e della fauna del veronese nel “parco” di Forte Gisella.

15.00 e Percorso naturalistico alla scoperta 16.45 della flora e della fauna del veronese nel “parco” di Forte Gisella.

21.00

Evento culturale a cura dell’Associazione Santa Lucia di Verona Spettacolo di canti, immagini e suoni dal titolo “È successo un 48” (ingresso libero).

Tappa realizzata in collaborazione con l’Istituto Storico Architettura Militare (ISAM).

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Percorso storico - monumentale

Percorso di visita proposto

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Testi a cura dell’Arch. Fiorenzo Meneghelli La dominazione asburgica di Verona iniziata nel 1814 e conclusa nel 1866 ha lasciato alla città un grande patrimonio architettonico costituito da caserme, opifici, magazzini, polveriere, l’Arsenale, il Panificio Militare, l’ospedale, ecc. Vi è inoltre la realizzazione di un vasto complesso fortificato, articolato in: Difese urbane (1832-44) Vengono rifatti i nuovi bastioni delle mura cittadine, di Santa Trinità, Riformati, Santo Spirito, San Bernardino, San Zeno e San Procolo, in sostituzione di quelli veneziani demoliti dai francesi nel 1801, e quindi il rafforzamento della cinta nella parte collinare. Si realizzano tra il 1837-42, sulla dorsale delle colline, di quattro torri dette “Massimiliane” o “torricelle”, e i forti Sofia, San Leonardo e San Mattia. Nel 1839 forte von Scholl e per ultimo forte San Procolo.

sia il centro logistico dell’intera regione fortificata del Quadrilatero (Verona, Peschiera del Garda, Mantova, Legnago) dove poteva insediarsi un’armata di 110.000 uomini.

Prima cerchia di forti staccati (1848-59) Dopo la campagna bellica dei piemontesi del 1848 vengono costruiti 12 nuovi forti (3 esistenti), lontani dal fronte bastionato da 1 a 2,4 km, ad impedire l’avvicinamento dell’artiglieria nemica alla città.

Forte Gisella Il forte, intitolato a Gisella figlia di Francesco Giuseppe e di Elisabetta di Baviera, costruito in appena un anno e mezzo, entrò in attività nel 1862, e non fu mai teatro di fatti bellici legati agli eventi risorgimentali. Sulle piazzole dei bastioni perimetrali erano posizionati 20 cannoni che incrociavano il fuoco con le batterie di artiglieria dislocate negli altri forti. Inoltre nell’intervallo tra gli stessi potevano posizionarsi altre postazioni di artiglieria di campagna (ippotrainata) per impedire qualsiasi incursione delle truppe nemiche volta a raggiungere la distanza utile per cannoneggiare la città. Altri 12 cannoni, ubicati all’interno della struttura, servivano alla difesa del forte stesso, qualora il nemico avesse tentato di conquistarlo. La struttura

Seconda cerchia di forti (1860-66) Con la perdita della Lombardia l’Austria comprende ancora più chiaramente che la difesa del Veneto trova in Verona il suo cardine difensivo più importante. Ciò porta alla realizzazione di una seconda cerchia di 9 forti (6 esistenti) a distanza di 3-4 km dalla piazzaforte, tra cui anche Forte Gisella. Verona diventa così sia una grande “caserma” in cui sono insediati tutti i servizi civili e militari che necessitano per il mantenimento nella piazzaforte di una guarnigione che poteva raggiungere i 15.000 uomini, 28


Verona, 28/29 Maggio 2011

Per la parte edificata all’interno, escludendo le modeste superfetazioni semicrollate, si possono distinguere quattro importanti corpi di fabbrica: • il “fronte di gola” e l’edificio d’ingresso, posti al centro del lato nord verso la città di Verona; • il “ridotto centrale”, posto completamente all’interno dell’edificio;

operava con circa 400 soldati, che in situazione di “massima allerta” aumentavano fino a 600. Con la Terza guerra di Indipendenza e l’unità d’Italia (1866), il forte mantenne la destinazione militare e, con il nuovo nome di forte “Dossobuono” venne utilizzato dall’esercito italiano ininterrottamente fino ai primi anni ‘70, quando divenne di proprietà comunale.

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L’impianto difensivo

• due poderose “caponiere” poste simmetricamente sui vertici del pentagono nelle direzioni sud-est e sud-ovest.

Il manufatto è posto ad interruzione della strada statale verso Mantova, che coincide per larghi tratti con l’antica via Postumia. L’impianto presenta una forma pentagonale, con il lato maggiore rivolto alla città. Su tale lato, perpendicolare all’asse stradale, è posizionato l’ingresso. All’esterno le opere compiute per la difesa sono state realizzate con rilevanti movimenti di terra e sono costituite da: • controscarpa: un leggero declivio che raccorda il ciglio del vallo al piano di campagna. • vallo: fossato di sbarramento lungo il perimetro, difeso da bocche di fuoco in grado di controllare tutti i lati. • spalto: costituito da un grande terrapieno inclinato a scarpa verso l’interno, alla cui sommità erano ricavate le piazzole per posizionare le artiglierie in barbetta, protette frontalmente da un parapetto e lateralmente da riporti di terreno.

A queste strutture si aggiungono tre piccoli vani per i pozzi e quattro “riservette” serventi i pezzi di artiglieria sullo spalto.

Il “fronte di gola” Presenta una forma a “T”, i cui bracci sono raccordati al bastione e la parte inferiore, protesa nel vallo, difende i due ponti di ingresso (ora completamente interrati, ma facilmente ripristinabili). L’edificio è costituito da numerosi vani di diverse dimensioni: i due corridoi di ingresso alle estremità e altri sette locali ciascuno con una superficie superiore ai 50 mq. La parte rivolta a sud si affaccia, con un fronte di circa 45 metri, sul cortile interno, mentre quella rivolta a nord (con il “tamburo” a semicerchio di circa 20 m di diametro) si affaccia direttamente all’esterno. 29


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uno spazio salubre e privo di umidità per la vita collettiva. In ogni locale vi era una stufa posta su basamento in pietra. Le caratteristiche delle strutture murarie e della copertura rispecchiavano quelle del tamburo di gola.

L’edificio è composto da un piano fuori terra per una superficie complessiva di circa 1.100 mq. Le strutture in elevazione sono costituite da poderose murature in conci di tufo a forma poligonale e in pietra squadrata con legante di buona qualità di spessore medio di un metro. La copertura, oggi in parte mancante o fatiscente, doveva essere costituita da un terrapieno erbato, in grado di svolgere contemporaneamente funzioni di difesa, di coibentazione e di impermeabilizzazione.

Le due “caponiere” Queste strutture, poste simmetricamente ai vertici del pentagono, nelle direzioni sud-est e sud-ovest, tenevano sotto il tiro dell’artiglieria i lati del forte, difendendolo da un’intrusione del nemico nel vallo. Gli edifici, composti da massicce murature aventi uno spessore di circa 1,5 m, si protendono verso l’esterno ma, essendo situati nel vallo, risultano poco visibili. Un lungo corridoio in galleria (circa 3,5 x 40 m) procedendo sotto il terrapieno mette in comunicazione l’interno del forte con le postazioni di difesa, dove erano ubicati i cannoni in “casamatta”. Le caponiere occupano ciascuna una superficie di circa 300 mq. Si tratta di strutture di grande suggestione, realizzate con una perizia tecnica davvero esemplare.

Il “ridotto centrale” Questa è la parte edificata più grande ed imponente dell’intero complesso che ospitava i militari addetti al mantenimento della struttura. Presenta una forma a “C” con un corpo centrale avanzante in corrispondenza dell’ingresso e del corpo scala di collegamento al primo piano. Il ridotto con l’edificio di ingresso racchiude un ampio cortile di circa 1.600 mq. Si sviluppa su due livelli con una superficie di circa 1.700 mq ciascuno. La struttura è rigorosamente simmetrica nella distribuzione dei vani, con uguali caratteristiche sui due piani. L’impianto geometrico-modulare adottato nel fabbricato consente di ottenere spazi razionali, ben illuminati, aerati ed efficacemente serviti dal corridoio anulare. Tutti i locali (18 stanze di 60 mq ed altre 16 di 25 mq) si affacciano sul cortile dove sono presenti ampie aperture, mentre il corridoio corre sul perimetro esterno, con un doppio livello di feritoie, con funzione anche di estrema difesa. La pavimentazione era in origine costituita da un tavolato di legno areato, garantendo

1. Plastico di Forte Gisella 2. Particolare del ridotto centrale di Forte Gisella 3. Particolare del fronte di gole ed ingresso di Forte Gisella 4. Particolare del progetto del Forte del 1862 5. Pianta naturalistica del “Parco di Forte Gisella” 30


Percorso naturalistico

L’ambiente di Forte Gisella

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Il forte si estende su un’area di circa 12 ettari, dove persistono tipici elementi del paesaggio agrario veronese: un casolare ristrutturato, villa Farina con il parco secolare ed il fondo Libanti con la corte rurale. L’area è ora rivestita di verde naturalizzato, con grandi alberi, arbusti e cespugli autoctoni. Nelle scarpate si trovano olmi, frassini, bagolari, ailanti, prunus e cespugli termofili con prevalenza di rosa canina, paliurus spina Christi, sanguinella, caprifoglio, fusaggine, rovo, ecc. Negli spalti vi sono ligustri, gelsi, fichi, ailanti, bagolari, olmi, ornielli, biancospini e susini selvatici assieme a cardi, raperonzoli e iperici; vi fioriscono inoltre orchidee, violette, crocus, pratoline ed altri fiori selvatici.

4. Laboratorio didattico: piccola area verde costituita da aceri, cornioli e viburni messi a dimora dagli studenti della scuola media. 5. La siepe spontanea: con noccioli, viburni, rose canine, caprifoglio, raperonzoli: spazio vitale per i piccoli animali importanti per l’equilibrio dell’ecosistema. 6. Tratto panoramico: con visuale sul paesaggio agrario con il pescheto, i canali di irrigazione e campi coltivati, fino alla Via Postumia con il cippo del “IV miglio” ed il campanile di Dossobuono. 7. Viale del pino nero: pianta non autoctona inserita in passato per il rimboschimento; tra i nuovi impianti troviamo l’acero riccio, l’acero campestre e il noce, tra le specie spontanee orchidee, violette, pratoline. 8. Il grande Bagolaro: presenta una maestosa architettura del tronco e dei rami, fra i quali nidifica la gazza. Scendendo dalla rampa si possono notare tasso, alloro, ribes, uva spina, recentemente messi a dimora, assieme ad iris, calle, tulipani, narcisi e giacinti.

È un ecosistema ideale per la vita di insetti e farfalle. Negli spazi di Forte Gisella vivono, prudentemente defilati, il riccio, la faina, la volpe e numerosi uccelli di passaggio o nidificanti, tra cui rapaci come la civetta, il gheppio, la poiana e corvidi come la cornacchia e la gazza, il cuculo, l’upupa, il merlo, l’usignolo, il pettirosso, il colombo, la tortora dal collare, lo storno, ecc.

Punti di osservazione del percorso 1. Vialetto di accesso: si raggiunge la sommità dello spalto percorrendo la rampa di sinistra. Nelle scarpate si osservano iris, erbe aromatiche e piante officinali di recente piantagione. 2. I luoghi dell’acqua: tra bagolari, gelsi, robinie e susini, troviamo un piccolo stagno artificiale con pesci e piante acquatiche. 3. Passeggiata perimetrale: nel percorso di 800 metri, ai lati si notano biancospini, ligustri, maonie, ornielli, olmi, susini. 31


Momento culturale

Sabato 28 Maggio 2011, ore 21.00 È successo un ‘48. Prima guerra d’Indipendenza e dintorni rivissuta attraverso canti, lettura, poesia ed immagini. Testi e regia: Igino Mengalli. Voce: Stefano Gragnato. Direttore del coro: Claudio Bernardi. Spettacolo serale a cura dell’Associazione Santa Lucia e coro La Parete di Verona. Cortile interno di forte Gisella (Verona, Santa Lucia), ingresso libero. Per maggiori informazioni e prenotazioni: IAT VERONA 0458068680, U.R.P. Provincia di Verona 0459288605.

Punto di ritrovo

Come arrivare

FORTE GISELLA | Sabato e domenica 28/29 Maggio 2011 Possibilità di parcheggio all’ingresso del forte.

Forte Gisella si trova in via Mantovana 117, sulla Strada Statale Verona - Mantova, tra gli abitati di Santa Lucia e Madonna di Dossobuono. Per chi viene da nord o da sud è raggiungibile dall’Autostrada Modena-Brennero: uscire al casello Verona Nord, prendere la tangenziale in direzione Verona, uscire all’ indicazione Santa Lucia, al 1° semaforo proseguire diritto passando sotto al Ponte della Ferrovia, al 2° semaforo girare a destra per via Mantovana, superare il 3° semaforo ed il successivo cavalcavia. Siete arrivati (il Forte è subito dopo il cavalcavia, sul lato sinistro della strada). Per chi viene da est o da ovest, invece, è raggiungibile dall’Autostrada Milano-Venezia: uscire al casello Verona Sud, proseguire diritto per il centro città e al 1° semaforo girare a sinistra per via E. Torricelli, proseguire sempre diritto e superare il 2° semaforo quindi, al termine della via (indicato da una curva a destra piuttosto stretta) girare a sinistra, allo stop con via Mantovana girare nuovamente a sinistra e poi superare il cavalcavia. Siete arrivati (il Forte è subito dopo il cavalcavia, sul lato sinistro della strada).

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Eventi “Il Risorgimento a Verona e nel Veronese“ Calendario

Sabato 30 Aprile 2011 Pastrengo

Rievocazione storica 163° Anniversario della Carica dei Carabinieri a Pastrengo.

Venerdì 13 Maggio 2011 Verona

Mostra Il museo del Risorgimento: Verona dagli Asburgo al regno d’Italia. Una mostra a cura dell’Assessorato alla Cultura e della Direzione Musei e Monumenti del Comune di Verona Arsenale, fino a domenica 11 settembre 2011.

Domenica 3 Luglio 2011 Ore 17.30 Valeggio sul Mincio Rievocazione storica Momenti e fatti militari della prima e della seconda guerra d’indipendenza. Villa Maffei Sigurtà.

Domenica 2 Ottobre 2011 Ore 15.30 Valeggio sul Mincio

Domenica 23 Ottobre 2011 Ore 11.00 Legnago Mostra Un museo per la città. Maria Fioroni e il Museo del Risorgimento di Legnago. Una mostra a cura della Fondazione Fioroni di Legnago. Durata: fino a sabato 31 dicembre 2011 Apertura: dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.30; domenica pomeriggio dalle ore 15.00 alle 19.00. Possibilità di prenotazione per gruppi e scolaresche. Museo della Fondazione Fioroni Tel. 0442 20052 e-mail: museo@fondazione-fioroni.it

Sabato 5 Novembre 2011 Ore 9.30 Verona

Mostra Verona dagli Asburgo al regno d’Italia. Storia e cronaca di una città fortezza. Provincia di Verona, Loggia del Consiglio.

Rievocazione storica Momenti e fatti militari nella fortezza del Quadrilatero durante il 1848. Piazza Libertà, Torrione Veneziano.

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Mostre interessanti

Il territorio fortificato veronese: dall’impero austro-ungarico al regno d’Italia Una mostra a cura dell’Istituto Storico Architettura Militare Verona Circolo Ufficiali di Castelvecchio 31 maggio 2011 30 giugno 2011 Apertura: martedì, 10.00 - 19.00; dal mercoledì al sabato, 10.00 22.00; domenica, 10.00 - 16.00. Legnago Museo del Risorgimento della Fondazione Fioroni 4 settembre 2011 16 ottobre 2011 Apertura: dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.30. Nei pomeriggi di sabato e domenica dalle ore 15.00 alle 19.00. Possibilità di prenotazione per gruppi e scolaresche. Museo della Fondazione Fioroni Tel. 0442 20052 e-mail: museo@fondazione-fioroni.it

“Vivere in fortezza”. La vita quotidiana nelle piazzeforti del Quadrilatero. Una mostra a cura della Fondazione Fioroni di Legnago Legnago Fondazione Fioroni 17 aprile 2011 29 maggio 2011 Apertura: dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.30. Nei pomeriggi di sabato e domenica dalle ore 15.00 alle 19.00. Possibilità di prenotazione per gruppi e scolaresche. Museo della Fondazione Fioroni Tel. 0442 20052 e-mail: museo@fondazione-fioroni.it Peschiera del Garda Museo della Palazzina Storica 25 giugno 2011 25 settembre 2011 Apertura: sabato e domenica, dalle ore 10.00 alle ore 12.00. Verona Biblioteca Universitaria “Arturo Frinzi” 5 ottobre 2011 31 ottobre 2011 Apertura: tutti i giorni (domenica inclusa), dalle ore 8.15 alle ore 23.45.

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Villafranca Palazzo del Trattato 5 novembre 2011 20 novembre 2011 Apertura: ogni mattina su prenotazione per gruppi e scolaresche. Nei pomeriggi di sabato e domenica ore 15.00 - 19.00 Biblioteca Comunale di Villafranca Tel. 045 7902901, e-mail: biblioteca@comune.villafranca.vr.it Peschiera del Garda Museo della Palazzina Storica 25 giugno 2011 25 settembre 2011 Apertura: sabato e domenica, dalle ore 10.00 alle ore 12.00. Verona Circolo Ufficiali di Castelvecchio 13 dicembre 2011 18 dicembre 2011 Apertura: martedì, 10.00 - 19.00; dal mercoledì al sabato, 10.00 - 22.00; domenica, 10.00 - 16.00


www.itesoriveronesi.it - info@itesoriveronesi.it 35


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Informazioni e prenotazioni Provincia di Verona U.R.P. Ufficio Relazioni con il Pubblico Via delle Franceschine, 10 - Verona Tel. 0459288605 www.provincia.vr.it IAT VERONA Via degli Alpini, 9 (Piazza Bra) Tel. 0458068680 www.tourism.verona.it

Arrivederci a ...

10/11 Settembre 2011 Legnago - Cerea 24/25 Settembre 2011 Custoza - Valeggio sul Mincio /2

01/02 Ottobre 2011 Verona

Per informazioni visitare il sito www.itesoriveronesi.it dove sarà possibile scaricare il programma in formato elettronico o scrivere direttamente a info@itesoriveronesi.it. 36


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