Matko Vekic, la gravità del tempo

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yvonneartecontemporanea

Matko Vekić

La gravitĂ del tempo a cura di Carolina Lio




CURATORE Carolina Lio COORDINAMENTO MOSTRA E CATALOGO Maria Yvonne Pugliese SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Giovanna Segalla FOTOGRAFIE A cura della galleria STUDIO GRAFICO ED IMPAGINAZIONE Calleidos S.r.l. STAMPA Industrie Grafiche Vicentine S.p.A.


Matko Vekić

La gravitĂ del tempo a cura di Carolina Lio

Vicenza - 25 novembre 2010 / 22 gennaio 2011



“Le nostre percezioni sono illusorie se non abbiamo un’interiorità” Matko Vekić

Esposizione “The cruelty of the circle”, Galerija Bacva, Dom HDLU, Zagabria - 2010

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NINO RASPUDIĆ: Gli schermi mitici di Matko Vekić

NINO RASPUDIĆ: The Mythical Screens of Matko Vekic

Alla fine il mondo reale diventerà favola, scriveva Nietzsche nell’Ottocento. Ma il mondo reale è sempre stato una costruzione. La percezione della realtà è sempre stata mediata dalla cultura, essendo queste percezioni del mondo così durature, la loro costruzione viene percepita come se fosse naturale. Con lo sviluppo della tecnologia mediatica il processo si è accelerato e perciò abbiamo l’impressione di vivere in un mondo più virtuale e più costruito di quello dei nostri genitori o del mondo della nostra infanzia. Ormai è banale affermare che gli schermi e le immagini hanno completamente coperto il mondo reale perché anche quel poco di naturale che incontriamo viene percepito come un parco artificiale. Ma che cosa si intende con il concetto di virtuale? Il concetto di naturale contrapposto al virtuale è forse soltanto un’altra costruzione virtuale? Non ci rimane altro che nuotare nel mondo della realtà artificialmente costruita, la realtà che abbiamo creato e che ci sta creando, e sentirla naturale come il formicaio per la formica o il nido per l’uccello. Il cinema e la tv sono diventati la realtà più reale, che di per sé non è necessariamente né positivo né negativo. Le generazioni più anziane hanno ancora il ricordo del mondo reale dell’infanzia, che credono di aver vissuto direttamente e non attraverso i media. Ma già la generazione di Matko Vekić è cresciuta con la televisione. Nella profondità dei primi ricordi, là dove appaiono lontane immagini sfumate non si trovano prati fioriti, animali e persone, ma le loro immagini sullo schermo. Come quelle di Vekić nella serie TV Choice. Cary Grant che fugge davanti all’aereo, il bombardiere che vola, la commovente figura di King Kong, l’orrore della storia che conosciamo attraverso lo schermo. Sullo stesso schermo a volte in contemporanea su canali diversi girano immagini storiche accanto a film, a elementi della natura e prestazioni sportive. Dentro la mitologia massmediatica moderna appaino molti collegamenti sorprendenti. Quello che sembra moderno e superficiale in TV Choice appare come arcaico e profondo – la morte, la lotta, il volo, le stelle, la stessa storia eterna nel nuovo contesto mediatico. I quadri di Vekić sono attraenti e intensi nello stesso momento. Davanti a loro ci sentiamo a casa, al di là del fatto che la nostra casa terrestre ci piaccia o no.

In the end, the real world will become a fairy tale, wrote Nietzsche in the century before last. But the real world has anyway always been a construction. Experience of reality has ever been mediated by culture, but because such images of the world are so long-lasting, their construction is perceived as natural. As the technology of mediating images and editing reality has progressed, the process has gathered pace, and we have the impression that we are living in a more virtual and constructed world than our parents did, or we ourselves did when we were children. It has become trite to say that the screens and images that do the mediating have almost totally covered the real world and that where we are still consuming nature we experience it as artificial. But what does the concept of the virtual actually mean? Is not the idea of the natural as against the virtual just another virtual construction? We have no alternative but to swim in the world of media-constructed reality, which we have created, and which creates us, as natural as the anthill is to the ant, the nest is to the bird. Film, and later television, became the most real reality in the last generation, which does not in itself have to be either good or bad. Older generations still had the memories of the real world of their childhood believing that they experienced it directly and not conveyed to them by the media. But by the generation of Matko Vekić, people were starting to walk holding on to the television. In the depth of first recollections, whence somewhat unclear, black and white images crop up, in the consciousness of our generation there are no flowery meadows, animals and people, but on the whole pictures of them on the screen. Like TV CHOICE works. Cary Grant dives out of the way of a plane, a bomber flying, the shock effect of King Kong, the horror of history that we also know from the screen. On the same screen film scenes unwind as culture and historical as nature, occasionally interrupted with commercials, which also take on unguessed at archetypal dimensions. Within contemporary mass-media mythology, numerous sudden links pop up. The aircraft is from this point of view an expression of modern humanity’s endeavours to reach the stars. But not surprisingly, in Vekic’s images, it bombs the earth, kills an animal and hounds a man.


9 Esposizione alla 53 Biennale di Venezia, Palazzo Querini Stampalia, Venezia - 2009

LA GRAVITA’ DEL TEMPO di Matko Vekić Mentre siamo immersi nell’illusione della comprensione della nostra vita, l’arte cerca di alleggerire – rendere meno faticosa – la nostra esistenza. L’artista ha una visione, più o meno chiara, crea immagini suggestive alle quali dà una forte rilevanza. Gli artisti sono persone ispirate e motivate. In questa predisposizione sono preparati a ricevere l’ispirazione con cui cresce la loro fierezza. A volte – ma non sempre – raggiungono un valore che desiderano poi condividere con gli altri, in piena umiltà. L’assimilazione dell’ispirazione nasce, cresce e si moltiplica permettendo di sostenere “la gravità del tempo” – come ha detto il nostro poeta Tin Ujevic’. Le forme di pensiero emozionale, l’inconscio collettivo astrale, per lo più sconosciuti al mondo, sono presenti nell’artista. In realtà esistono in tutto il genere umano e si manifestano nella nostra espressione, nel nostro sudore, nel frutto del nostro sudore. L’artista si nutre del proprio inconscio e crea con la sua ispirazione e con la sua personalità unica. A volte sentiamo dire “Questa è la mia idea” oppure “Questa è la sua idea”. L’Idea per Platone rappresentava la realtà delle cose e non il suo riflesso o la sua ombra. E’ come se l’Idea fosse il frutto dell’inconscio collettivo, come se si trattasse del frutto della “gravità del tempo”. Non bisogna sorprendersi se sia all’umanità, sia all’artista, sfuggono i contenuti della realtà. L’uomo è immerso nel suo mondo, un mondo che l’umanità ha creato nel tempo, ha creato l’uomo e il suo mondo. Questa è “la crudeltà del cerchio” che ci circonda. (“La crudeltà del cerchio” è anche il titolo della

mostra di Matko Vekić attualmente in corso a Zagabria). E’ indubbio che il cuore dell’artista sia in principio come quello di tutti gli uomini, legato alla realtà, ma con insaziabile desiderio, ispirato nell’espressione, non usando la mente razionale o i sentimenti, fedele alle proprie caratteristiche, il cuore dell’artista proietta e rovescia l’impulso primordiale nella struttura emozionale-mentale, nell’immagine emblematica, “dono” della “gravità del tempo”. Così ogni prova dell’artista (e in generale dell’umanità) fa fatica a esprimersi con le parole e con l’immagine…l’Idea termina con un torbido magnetismo che rovescia l’espressione immanente dell’uomo e dell’umanità, così come la conosciamo, nell’arte, nella scienza, nella filosofia. Esprimere un’Idea pura in quei contesti e in quel modo la chiamiamo arte artefatta. La vera arte comunica attraverso l’interiorità, una sorta di centralina collettiva inconscia, invece l’arte artefatta tenta di uscire dai confini dell’inconscio, nega i confini che condizionano l’interiorità e così il risultato non è autentico. Le nostre percezioni sono illusorie se non abbiamo una interiorità. Dentro di noi vive il sentimento della perfezione senza tempo e in libertà. Con l’aiuto dell’arte sopportiamo i limiti di questa vita temporale, mentre l’arte artefatta ci mostra l’eternità con mezzi non consoni all’arte (senza autenticità perche non usa la spiritualità). Cosa succede quando la gravità del tempo assume proporzioni come quelle di oggi e la struttura opprime ognuno di noi che respira sulla terra, quando parliamo di tempo di crisi, di cattivo gusto e di arte artefatta? Come dice il nostro poeta: A me serve una parola potente, perché mi serve una risposta, Amore o morte santa.


“TV choice� (Intrigo internazionale), olio, smalti e vernice su tela, 81x75 cm - 2010

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“TV choice� ( King kong), olio, smalti e vernice su tela, 81x75 cm - 2010

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“TV choice”(aereo bombardiere), olio, smalti e vernice su tela, 81x75 cm – 2010.

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In alto “TV choice” (aereo), olio, smalti e vernice su tela, 81x75 cm – 2010


“TV choice” (Rinoceronte), olio, cera e vernice su tela, 81x75 cm – 2009. In alto “TV choice” (corridore), olio, smalti e vernice su tela, 81x75 cm - 2010

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in basso “Female terrorists-souls 1 e 2”, olio, smalti e vernice su tela, 81x75 cm – 2010 nella pagina accanto “Female terrorists-souls 3”, olio, smalti e vernice su tela, 81x75 cm – 2010

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Studio Matko Vekić, Zagabria - 2010


“Gabbia “ (bianca), olio, cera e vernice su tela, 140x150 cm - 2010

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“Gabbia “ (oro), olio, cera e vernice su tela, 140x150 cm - 2010

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“Gabbia “(azzurra), olio, cera e vernice su tela, 100x110 cm - 2010

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“Gabbia “ (oro), olio, cera e vernice su tela, 100x110 cm - 2010

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“Gabbia�(gialla), olio, cera e vernice su tela, 100x110, cm - 2010

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“Gabbia “(nera), olio, cera e vernice su tela, 100x110, cm - 2010

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Biogafia

MOSTRE COLLETTIVA / GROUP EXHIBITIONS

Matko Vekić è nato a Zagabria nel 1970. Diplomato in pittura all’Accademia d’Arte di Zagabria nel 1995. Dal 1996 al 1999 ha insegnato disegno e pittura alla Scuola di Arti Applicate e Disegno di Zagabria. Dal 1999 al 2003 ha insegnato all’Accademia di Mostar in Bosnia. Dal 2007 è professore all’Accademia di Zagabria. E’ membro dell’Associazione Croata di Arti Visive e vive a Zagabria.

2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 2000 1996 1995 1994 1993

Matko Vekić was born 1970 in Zagreb. He graduated painting from the Zagreb Academy of Fine Arts in 1995, under a tutelage of professor Đuro Seder. From 1996 to 1999 he worked as a teacher of drawing and painting at the Zagreb School of Applied Arts and Design. From 1999 to 2003 he worked at the Academy of Fine Arts in Široki Brijeg (University of Mostar, Bosnia and Herzegovina), first as a part- time assisting lecturer of painting, and later on as a senior- lecturer. Since 2007 he has been a senior lecturer at the Academy of Fine Arts in Zagreb. He is a member of Croatian Association of Visual Artists and lives in Zagreb. MOSTRE PERSONALI / ONE MAN EXHIBITIONS 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 1995 1994

Vicenza, Yvonneartecontemporanea, La gravità del tempo. Zagreb, HDLU Galerija Bačva, La crudeltà del cerchio / The cruelty of the circle Venezia, 53.Biennale, Morte a venezia o vita attraverso 12 immagini / Dead in Venice or life trough 12 images Zagreb, Gliptoteka HAZU, simbolo, segno, emblema ,ornamento e crimine / Symbol, sign, emblem, ornament and crime Rab, Galerija Knežev dvor, TV choice Zagreb, Mapa serigrafija Gabbie / Cages, Galerija Canvas, Labin, Gradska galerija Labin Osijek, Galerija Kazamat Osijek Koprivnica,Galerija S Zagreb, ZONA Galerija, Spazi dimenticati / Forgotten spaces Čakovec, Centar za kulturu Čakovec Varaždin, Galerija Ajngel Zadar, Galerija umjetnina narodnog muzeja, Plavi salon Zagreb,Umjetnički paviljon, Il cerchio animale-il cerchio zodiacale / The animal circle –the zodiac circle Karlovac, Galerija Vjekoslav Karas Split, Galerija umjetnina Zagreb, Galerija Beck Zagreb, ZONA galerija Dubrovnik, Galerija Sebastian Zagreb, Galerija Grubić Freiburg, Katholische Akademie der Erzdiozese Zagreb, Studio Josip Račić Sarajevo, Galerija Novi hram Zenica, Muzej grada Zenice Dubrovnik, Galerija Alta Vista Zagreb, Galerija Kristof Stanković Ljubuški, Umjetnička galerija TMT Zagreb, Salon Galerije Karas Zagreb, Gelerija Galženica Zagreb, Galerija CEKAO Zagreb, Galerija Matice hrvatske Zagreb, Galerija NOVA Široki Brijeg, Franjevačka galerija Mostar, Umjetnička galerija Zagreb, Galerija SC Zagreb, DUH Zagreb, Galerija Concordia Fine Arts

Berlin, Preview Berlin – The Emerging Art, Galerija Marisall Zagreb, HDLU, 45. Zagrebački salon Vicenza, Yvonneartecontemporanea, Selection 2010. Cairo, 12th Cairo Int. Biennale Zagreb, Kabinet grafike HAZU, 3. Hrvatski trienale grafike Zagreb, festival suvremene umjetnosti MAX ART FEST Zagreb, Gliptoteka HAZU, 4.trijenale hrvatskog crteža Zagreb, festival suvremene umjetnosti MAX ART FEST Zagreb, HPB Grand Prix za slikarstvo 2008. Dubrovnik, Galerija Sebastian, “35 autora za 35 godina” Cairo,10th Cairo Int. Biennale Graz, Künstlerhaus, “Format” Čakovec, Likovni salon Muzeja Međimurja, “Slikar i prizor” Zagreb,HDLU, Hrvatsko slikarstvo u devedesetim godinama London, Zagreb, Unframed Landscapes Dubrovnik, Zbirka suvremene umjetnosti Filip- Trade Lissone, Civica Galleria d’ Arte Contemporanea, Premio Lissone 2003. Zadar, Galerija umjetnina narodnog muzeja,Plavi salon Bjelovar, Gradski muzej Bjelovar, Žeravica 2:”Pepeo” Istambul, PI Atworks, PI Atworks Contemporary Art Center Pag, 1. Salon grafike Rovinj, Zavičajni muzej grada Rovinja – likovna kolonija Zagreb, Kabinet grafike HAZU,2. Hrvatski trienale grafike Krapina, Galerija grada Krapine, 2. Zagorski likovni salon Zagreb, HDLU, 2. Trienale hrvatskog crteža HVU “Petar Zrinski”, Igre Zagreb, HDLU, Pasionska baština Zagreb, HDLU, 25. Salon mladih Luxembourg,Galerie d’Art Contmprorain “Am Tunnel” Paris, Grands et jeunes d’Aujourd’hui Split, Bienale malog formata Zagreb, ŠPUD, izložba radova profesora ŠPUD Rijeka, Moderna galerija, Bijenale mladih Mediterana Zagreb, HDLU, 24. Salon mladih Zagreb, HDLU, 1. Hrvatski trienale crteža Zagreb, Galerija Izidor Kršnjavi”, izložba radova profesora ŠPUD Metković, Metković 9 Zagreb, Galerija VN, izložba studenata ALU Klek, Studij krajolika ALU Poreč, 33. Porečki anale

PREMI / AWARDS 2010 2005 2003

Siroki Brijeg, Premio speciale, “Privato e Sociale” Gospic’, Elogio speciale Itala, Lissone, Riconoscimento speciale Premio Lissone 03 Zagreb, Premio annuale Filip-Trade per l’Arte Contemporanea Karlovac, Prescelto nel concorso per mostra retrospettiva nel Museo Civico di Karlovac

2002 2001 2001

Zagreb, Museo Mimara, Eredità appassionata, 1° Premio Zagreb, 1° posto nel sondaggio fatto dal “Giornale del mattino” del 14.12.2002 per giovani artisti fino ai 35 anni. Zagreb, Premio annuale HDLU – a giovani artisti Krapina, II° premio nel II° Salone regione Slavonia

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Finito di stampare nel mese di Novembre 2010


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yvonne@yarc.eu - www.yvonneartecontemporanea.com


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